Literatura académica sobre el tema "Innovazione pedagogica"

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Artículos de revistas sobre el tema "Innovazione pedagogica"

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D’Ambrosio, Maria y Giovanni Laino. "Educatori come designer degli spazi perFormativi. Asili nido come ‘fabbriche' di cittadinanza e innovazione sociale". WELFARE E ERGONOMIA, n.º 1 (junio de 2020): 39–57. http://dx.doi.org/10.3280/we2020-001005.

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Resumen
Il saggio apre uno spazio di riflessione sul tema della povertà educativa attraverso una pro-posta teorica e metodologica che investe le politiche e i servizi per l'infanzia di un ruolo stra-tegico nel ridisegno di un ecosistema territoriale in grado di qualificare in chiave pedagogica gli spazi e le attività rivolte ai minori e alla genitorialità. Una qualità pedagogica che passa per i professionisti dell'educazione, quindi per la loro formazione e per la loro postura da ricercatori in situazione, e anche per una pianificazione urbanistica strategica in grado di coniugarsi con una ‘visione' di città che contenga l'idea di spazio urbano e di relativa comu-nità educante, attenta alla complessità delle dinamiche che producono diseguaglianze, mar-ginalità e le molte forme di povertà. In questo senso, e recuperando una responsabilità istitu-zionale connessa alla responsabilità di ciascun professionista, il saggio fa emergere anche quanto pensato e sperimentato nell'attuazione del progetto IRIS (Interventi per Riqualificare e Innovare la Scuola) riferito agli asili nido e ai servizi per l'infanzia del Comune di Napoli. Politiche socio-educative e politiche urbane vengono lette come strumenti per connettere e articolare in chiave pedagogica, emancipativa, trasformativa, le azioni strutturali e integrate in grado di rispondere ai bisogni dell'infanzia e al ruolo dei professionisti dell'educazione, perché proprio a partire da questi professionisti si possa nutrire e potenziare la loro capacità/necessità di partecipazione alla vita e alla costruzione-rigenerazione dei legami sociali/territoriali, in chiave di contrasto alla povertà educativa. Si tratta cioè di recuperare per le professioni socio-educative e per i decisori istituzionali e i pianificatori delle politiche e dei servizi educativi, quella ‘sensibilità' e quella operosità, e quindi quella Vita Activa, rintraccia-ta dalla Arendt (1958) come specifica della condizione umana. Una condizione, quella sensi-bile e activa, quindi altamente interattiva e partecipativa, che ciascuno è chiamato a recupe-rare e a nutrire, proprio attraverso una qualità del gesto e della pratica educante che va ben oltre gli ‘spazi' destinati all'educazione. "L'educazione non è un'isola", sosteneva Jerome Bruner (1996), e in questo senso le politiche e i servizi educativi si devono riconnettere a una più estesa e complessa cultura dell'educazione che emerge proprio dalle dinamiche urbane, sociali, culturali, e trova nello spazio extra-quotidiano dell'educativo una possibilità concreta di innovazione e di nuova traiettoria. La qualità (pedagogica) dei servizi educativi in un qua-dro istituzionale di Welfare, è dunque quella possibilità della policy di tradursi in agency e di generare innovazione sociale ovvero variazioni sul piano della povertà educativa e dei feno-meni con cui si manifesta. La qualità (pedagogica) ha necessità di prendere corpo e di farsi spazio rigenerandosi in nuove pratiche che lavorino proprio sul nesso tra corpi e spazi, e sulla loro reciproca capacità di interazione. Lo scritto è dunque attraversato da un evidente sguardo epigenetico che tiene insieme rifles-sione epistemologica e sua istanza metodologica e qualifica le pratiche educative come ‘pale-stre' di cittadinanza e di coesione sociale in chiave trasformativa e rigenerativa, sia sul piano individuale che su quello politico e delle politiche, così da far emergere la metodologia ‘em-bodied' (Bongard-Pfeifer, 2007) come approccio bio-politico al governo ‘sensibile' del ‘vivente': perché l'educazione e la politica possono insieme ridisegnare un nuovo ecosistema per il process generativo della creatura vivente/living creature (Dewey, 1934).
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Culcasi, Irene y Maria Cinque. "L'impatto del Service-Learning universitario: il progetto Hope". EXCELLENCE AND INNOVATION IN LEARNING AND TEACHING, n.º 1 (junio de 2021): 136–51. http://dx.doi.org/10.3280/exioa1-2021oa12076.

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Nel dibattito contemporaneo sul ruolo dell'Higher Education, il servizio alla comunità assume un ruolo centrale tanto nel modo di intendere la relazione tra università e società quanto nel processo di innovazione della didattica universitaria. In questo scenario il Service-Learning si presenta come una proposta pedagogica innovativa capace di collocare l'università al centro del processo di sviluppo sociale, coinvolgendo docenti, ricercatori e studenti in un processo di insegnamento-apprendimento che interroga i saperi accademici e li rende vivi ed efficaci per trovare risposte a bisogni rilevanti, co-costruendo insieme ai membri della comunità progetti di miglioramento sociale. Il presente contributo – contestualizzando la proposta pedagogica alla luce delle sfide di progettazione e valutazione – descrive l'impatto di un progetto di Service-Learning universitario partendo da un approccio stakeholder-driven che ha impiegato strumenti di indagine di tipo quali-quantitativo raccogliendo i dati secondo la logica del cambiamento generato in virtù delle attività realizzate. L'analisi dei dati ha reso evidenti alcune risultanze capaci di orientare future prospettive di sviluppo sia rispetto alla relazione tra università e società sia al rinnovamento della didattica universitaria, affinché la crescita e lo sviluppo non sia solo dell'individuo ma dell'intera comunità.
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Bufalino, Giambattista. "(Ri)generare la scuola. Per una transizione green e culturale". Studi sulla Formazione/Open Journal of Education 25, n.º 2 (31 de diciembre de 2022): 7–11. http://dx.doi.org/10.36253/ssf-14053.

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Resumen
L’emergenza sanitaria da COVID-19 ha posto una rinnovata attenzione alle interconnessioni dinamiche tra società globali, sistemi umani e ambiente, determinando contingenze e stravolgimenti di non poco conto che rilanciano l’esigenza di “andare verso” nuovi modelli esistenziali e abitativi sempre più compatibili con la sostenibilità ambientale. La scuola rappresenta il luogo d’elezione per il consolidarsi di una coscienza ecologica e per la progettazione di percorsi di apprendimento di comportamenti virtuosi, che possano orientare il cambiamento culturale nella prospettiva della transizione ecologica e culturale. L’educazione alla sostenibilità diviene dunque una sfida culturale e una priorità educativa. Sulla scia del programma Next Generation EU, alla luce dei più recenti documenti ministeriali e delle raccomandazioni internazionali, l’articolo pone al vaglio critico il concetto di “transizione ecologica”, quale categoria pedagogica capace di riflettere e riassumere fratture e continuità, trasformazioni e persistenze per poter guidare le nuove generazioni ad assumere la coscienza di “comunità di destino terrestre” e riprogettare gli habitus nel quotidiano. Entro tale orizzonte, il contributo rileva il ruolo strategico svolto dai processi di green leadership, quali vettori trasformativi performanti per poter attivare percorsi di innovazione e cambiamento diffusi e allargati in prospettiva ecologica all’interno delle istituzioni scolastiche.
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Orefice, Carlo y Andrey Felipe Sgorla. "Analizzare le pratiche artigianali attraverso i principi freiriani. Alcune riflessioni educative su una ricerca in corso". EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, n.º 1 (julio de 2022): 149–60. http://dx.doi.org/10.3280/erp1-2022oa13736.

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Resumen
Nel presente articolo si analizza il rapporto tra alcuni principi pedagogici freiriani e le pratiche artigianali, in particolare quelle legate alle imprese birraie in Brasile attraverso una ricerca di Dottorato in corso. L'obiettivo è verificare come tali principi permettano di svelare una attualità di Freire che chiama in causa una prospettiva capace di ridefinire in chiave generativa la relazione tra lavoro, creatività e innovazione. Nel rileggere oggi Freire, infatti, si può verificare come le coordinate che hanno caratterizzato e connotato la sua pedagogia – la riflessione in azione, l'idea che l'uomo è perennemente in costruzione e agisce tramite la mediazione del mondo, la competenza come capitale privato/sociale – forniscano un modo per riflettere e analizzare le pratiche artigianali e la trasformazione degli attuali sistemi produttivi.
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FLORÊNCIO, Roberto Remígio y Ana Cristina Barbosa de OLIVEIRA. "Breves análises da Educação Superior Brasileira na modalidade EaD". INTERRITÓRIOS 6, n.º 11 (6 de agosto de 2020): 80. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v6i11.247749.

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Resumen
O presente manuscrito apresenta um estudo sobre o Ensino Superior no Brasil na modalidade EaD, analisando mecanismos e instrumentos de avaliação de algumas IES como elementos de promoção de competências e habilidades para o exercício profissional. A pesquisa ocorreu durante os meses de outubro de 2018 a março de 2019, a partir de levantamento de dados, revisão bibliográfica e análise documental, através dos portais das principais instituições promotoras de cursos de graduação on-line. A metodologia de análise de dados está baseada na Análise de Conteúdo. Os resultados alcançados formam um grande apanhado de informações sobre a EaD no Brasil como nicho mercadológico, possibilidades de inovação pedagógica e fomentadora de discussões, interação e colaboração entre participantes dos Ambientes Virtuais de Aprendizagem. Como conclusões, identificamos fissuras paradigmáticas da formação acadêmica e novas problemáticas acerca do papel da Educação Superior no Brasil contemporâneo, em sua constituição essencial: ensino, pesquisa, extensão e inovação. Educação a Distância. Ambiente Virtual de Aprendizagem. Tecnologia Educacional. Formação de Professores.ABSTRACTThe present manuscript presents a study on Higher Education in Brazil in the EaD modality, analyzing mechanisms and instruments of evaluation of some HEIs as elements to promote competences and skills for professional practice. The research took place during the months of October 2018 to March 2019, based on data collection, bibliographic review and document analysis, through the portals of the main institutions promoting online undergraduate courses. The data analysis methodology is based on Content Analysis. The results achieved form a great collection of information about Distance Education in Brazil as a market niche, possibilities for pedagogical innovation and foster discussions, interaction and collaboration between participants in the Virtual Learning Environments. As conclusions, we identified paradigmatic fissures in academic education and new problems regarding the role of Higher Education in contemporary Brazil, in its essential constitution: teaching, research, extension and innovation.Distance Education. Virtual learning environment. Educational technology. Teacher training.RESUMENEl presente manuscrito presenta un estudio sobre Educación Superior en Brasil en la modalidad de Educación a Distancia, analizando mecanismos e instrumentos para la evaluación de algunas IES como elementos para promover competencias y habilidades para la práctica profesional. La investigación se llevó a cabo durante los meses de octubre de 2018 a marzo de 2019, basada en la recopilación de datos, la revisión bibliográfica y el análisis de documentos, a través de los portales de las principales instituciones que promueven cursos de pregrado on-line. La metodología de análisis de datos se basa en el análisis de contenido. Los resultados obtenidos forman una gran colección de informaciones sobre la educación a distancia en Brasil como un nicho de mercado, posibilidades de innovación pedagógica y fomento de debates, interacción y colaboración entre los participantes en los ambientes virtuales de aprendizaje. Como conclusiones, identificamos fisuras paradigmáticas en la educación académica y nuevos problemas con respecto al papel de la Educación Superior en el Brasil contemporáneo, en su constitución esencial: enseñanza, investigación, extensión e innovación.Educación a distancia. Ambiente de Aprendizaje Virtual. Tecnología Educacional. Formación de Profesores.RIASSUNTOIl presente manoscritto presenta uno studio sull'istruzione superiore in Brasile nella modalità di istruzione a distanza, analizzando i meccanismi e gli strumenti per la valutazione di alcuni istituti di istruzione superiore come elementi per promuovere le competenze e le abilità per la pratica professionale. La ricerca si è svolta nei mesi da ottobre 2018 a marzo 2019, sulla base della raccolta dei dati, della revisione bibliografica e dell'analisi dei documenti, attraverso i portali delle principali istituzioni che promuovono corsi universitari online. La metodologia di analisi dei dati si basa sull'analisi dei contenuti. I risultati ottenuti formano una grande raccolta di informazioni sull'istruzione a distanza in Brasile come nicchia di mercato, possibilità di innovazione pedagogica e promozione di discussioni, interazione e collaborazione tra i partecipanti negli ambienti di apprendimento virtuale. Come conclusioni, abbiamo identificato ragadi paradigmatiche nell'istruzione accademica e nuovi problemi riguardanti il ruolo dell'istruzione superiore nel Brasile contemporaneo, nella sua costituzione essenziale: insegnamento, ricerca, estensione e innovazione.Formazione a distanza. Ambiente di apprendimento virtuale. Tecnologia educativa. Formazione degli insegnanti.
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Alessia Rosa y Maria Filomia. "Il coordinatore pedagogico nel sistema integrato “zerosei”: una figura in evoluzione". IUL Research 3, n.º 5 (20 de junio de 2022): 373–89. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v3i5.259.

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La definizione delle peculiarità che caratterizzano la struttura del coordinamento pedagogico è intrinsecamente connessa alle potenzialità di sviluppo dei servizi “zerosei” e all’opportunità di innescare processi di riflessione e di rielaborazione circolari delle organizzazioni, garantendo nuovi e diversificati modelli di accompagnamento sociale e culturale. Il presente contributo intende descrivere nel dettaglio, attraverso un’analisi puntuale dei documenti normativi, il ruolo, le funzioni e le competenze del coordinatore pedagogico all’interno del sistema “zerosei”. A tal fine, il contributo dà conto dello sviluppo storico che ha accompagnato il configurarsi di tale professionalità e del dibattito inerente ai possibili sviluppi futuri. Ci si pone inoltre l’obiettivo di ridefinire tipologicamente la figura del coordinatore pedagogico all’interno delle dinamiche gestionali di innovazione e cambiamento possibili attraverso la coprogettazione tra servizi e territorio.
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Nuttini, Gabriele. "Progetto Qloud Scuola: No profit, digitale e innovazione metodologica per una nuova pedagogia della lettura nella scuola". DigItalia 17, n.º 1 (junio de 2022): 213–27. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00049.

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Progetto Qloud Scuola è un’iniziativa no profit di innovazione digitale e metodologica al servizio della lettura nella scuola. Nato per volontà di quattro soci fondatori con lunga esperienza nel mondo della biblioteconomia, della progettazione software, della data science e dell'intelligenza artificiale, Progetto Qloud Scuola persegue le proprie finalità in modo originale, potendo contare su capacità proprie di progettazione e di sviluppo nell'ambito delle piattaforme digitali open source orientate alla user experience. Rilevando la materiale assenza nel nostro paese di piattaforme espressamente dedicate alla gestione della biblioteca scolastica, l'Ente no profit ha avviato la progettazione e lo sviluppo in proprio di "Qloud Scuola", arrivando al suo primo rilascio gratuito nel 2019. Da allora, la piattaforma si è diffusa dapprima in tutte le regioni e poi capillarmente in tutte le province, andando ben oltre le previsioni dei suoi progettisti e determinando di conseguenza un'imponente esigenza di formazione per migliaia di docenti e insegnanti. Così, perseguendo l’obiettivo della piena sostenibilità per la scuola e operando nella totale gratuità, Progetto Qloud Scuola ha articolato un completo percorso formativo in cui, oltre alle procedure di catalogazione derivata e di automazione del prestito, docenti e insegnanti trovano un pieno supporto metodologico per la realizzazione ex novo della biblioteca scolastica o per la sua riprogettazione, in armonia con i più evoluti standard biblioteconomici e di pedagogia della lettura, seguendo le linee guida internazionali per le school libraries.
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Meldolesi, Luca. "Una nota per la riforma dello Stato: quarta libertŕ e federalismo democratico". RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, n.º 1 (julio de 2009): 7–31. http://dx.doi.org/10.3280/sa2009-001002.

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- As a comment (on "The Forth Freedom", 2007) and anticipation (of "Democratic Federalism", 2009), this article, drawing from those monographies by the Author, carves its hypothesis out of a comparison between the European and the "New World" administrative traditions. Italy was largely imbued by the franco-prussian étatisme of the 18th and 19th centuries; and even developed a peculiar variety of it, based on "assistenzialismo" and the "theft and police" game. Since the end of the 19th century, however, and, more recently, since the second world war, Italy experienced a strong and rising tendency toward "autonomism" and regionalism, which eventually brought to a constitutional reform in 2001. According to it, Local Institutions and the central State should be considered on the same footing: a central proposition that may open the way to the development of "democratic federalism". The article addresses numerous policy issues (on cultural, pedagogic, administrative, outcome, working, benchmarking etc grounds) that rapidly may induce that desirable transformation.Key words: Public Innovation; Freedom; Federalism; Administrative Tradition; Western Autonomy; Local Government. Parole chiave: Innovazione pubblica; Libertŕ; Federalismo; Tradizione amministrativa occidentale; Autonomia; Regionalismo
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Giorgis, Paola. "Processi educativi nelle società multiculturali (Educational Processes in Multicultural Societies); Giovani indiani a Cremona (Young Indians in Cremona); Antropologia ed educazione in America Latina (Anthropology and Education in Latin America); Innovazione educativa tra entusiasmo e fatica (Pedagogical Innovation: Enthusiasm and Exertion); Non solo sui libri (Not by books only); Bambini rom Alunni rom. Un’etnografia della scuola (Romani Children, Romani Students. An Ethnography of the School); Amicizie interculturali (Intercultural Friendship); Diversi da sé, simili agli altri. L2, immaginazione e letteratura come pratiche di pedagogia interculturale (Different from Oneself, Similar to Others. L2, Imagination and Literature as Practices of Intercultural Education); Quando la storia degli altri racconta di noi. Pedagogia interculturale e coscienza storica (When the History of Others Tells Our History. Intercultural Education and Historical Awareness); Una questione di prospettive. Etnografia dell’educazione e delle relazioni tra sinti e non sinti (A Matter of Perspectives. Ethnography of Education and of the Relation between Sinti and non-Sinti)". Intercultural Education 25, n.º 4 (25 de junio de 2014): 327–31. http://dx.doi.org/10.1080/14675986.2014.925706.

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Perla, Loredana y Viviana Vinci. "Modellistiche co-epistemologiche per la formazione del docente universitario: il progetto Prodid Uniba". EXCELLENCE AND INNOVATION IN LEARNING AND TEACHING, enero de 2021, 11–30. http://dx.doi.org/10.3280/exioa0-2021oa11125.

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Resumen
Lo sviluppo professionale della docenza universitaria rappresenta una leva strategica per migliorare i risultati di apprendimento degli studenti e contribuire al progresso sociale. Le istituzioni universitarie hanno la responsabilità di sostenere - attraverso azioni di Faculty Development - processi di innovazione didattica e di qualificazione della docenza. Una delle competenze chiave da implementare nei percorsi di formazione universitari è quella relativa alla progettazione dell'insegnamento.È la stesura attenta del Syllabus che permette un lavoro di allineamento e di coerenza interna fra obiettivi formativi, risultati di apprendimento e strategie di valutazione. Si presentano i risultati di un'analisi comparativa fra Syllabi di insegnamento di area pedagogica e disciplinare (N: 94), specificatamente di quattro corsi di laurea dell'Università di Bari: due di area pedagogica (L19, LM85); due di aree disciplinari (LMG/01, L30). L'analisi comparativa dei Syllabi è stata condotta per comprendere il grado di chiarezza, coerenza e di eterogeneità nella strutturazione documentale di Ateneo e individuare elementi di criticitàe aree di possibile miglioramento. L'analisi ha reso evidenti alcune risultanze capaci di orientare future prospettive di sviluppo sia a livello di indagine, che nell'ambito della formazione della docenza universitaria: fra tutte, quella di strutturare, all'interno dei Teaching and Learning Center, team interdisciplinari composti da docenti di prospettive epistemologiche differenti che possano cooperare alla redazione del Syllabus e nelle pratiche di peer learning.
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Tesis sobre el tema "Innovazione pedagogica"

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Pavan, Sofia <1991&gt. "Lavoro 4.0: tra innovazione sociale e innovazione tecnologica". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12953.

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Resumen
La mia tesi vuole indagare alcune nuove prospettive antropologiche che si instaurano a seguito della trasformazione digitale che stiamo vivendo in tutti i settori della sfera umana, in particolare nella dimensione lavorativa. Il lavoro proposto è volto altresì ad analizzare emergenti prospettive gnoseologiche e sociali che riguardano l’agire lavorativo attivato dall’agency personale all’interno di una dimensione dialogica. Lo studio è supportato da alcune tesi filosofiche e sociologiche rispetto al concetto di apprendimento ed educazione.
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De, Bin Alberto <1995&gt. "Università e innovazione: la Flipped Classroom". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/20704.

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Resumen
È difficile trovare un termine più inflazionato e di moda di “innovazione”. D’altro canto questa diffusa attenzione verso il tema denota la necessità delle organizzazioni e degli individui di confrontarsi con la realtà della “economia della conoscenza”. La particolarità di occuparsi di innovazione nell’ambito della formazione nasce dal fatto che questa si pone sia come ambiente che come strumento del cambiamento. Attraverso la storia delle pratiche e delle politiche italiane ed europee si tracceranno i trend di sviluppo dell’istruzione superiore per comprendere la situazione e le prospettive delle innovazione presenti nel continente Europeo. E’ in questa cornice, infatti, che, con l’istituzione dell'European Higher Education Area (EHEA) nel 2010, i paesi aderenti al Processo di Bologna hanno puntato a costruire un sistema integrato che permetta la mobilità delle persone e delle buone pratiche. L’ambizione di questa istituzione - migliorare la qualità dell’apprendimento e dell’insegnamento, aumentare l’occupabilità degli studenti, creare un sistema più inclusivo e implementare riforme strutturali (Yerevan Communiqué, 2015) – definisce il framework su cui inserire ogni discorso di innovazione della didattica. Si analizzerà, quindi, la proposta della Flipped Classroom quale preziosa opportunità di recupero, di valorizzazione e di integrazione proprio di quelle metodologie e, dunque, di promozione dell’autoregolazione dell’apprendimento, della self-efficacy e della capacità.
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Ceolin, Sara <1991&gt. "Il lavoro 4.0 tra innovazione e formazione". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13488.

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Resumen
Nel pieno della rivoluzione digitale di Industria 4.0 si afferma una nuova dimensione del lavoro capace di porre al centro dei processi di innovazione l’uomo e il suo talento. La tesi, dopo aver affrontato le principali novità della quarta rivoluzione industriale, analizza il valore dell’agency del lavoratore come processo di attivazione delle competenze in chiave capacitante. Il legame tra innovazione e formazione è stato esplicitato nella parte di ricerca sperimentale la quale ha convolto 18 key people in diverse posizioni organizzative di realtà industriali e professionali caratterizzate da innovazione. Attraverso un questionario sono state mappate e valutate le soft skills ritenute rilevanti rispetto al passato, al presente e al futuro. Ne emerge un quadro di complessità entro cui riscrivere le politiche del personale e della formazione in chiave capacitativa.
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Lando, Eleonora <1996&gt. "Innovazione e sviluppo umano alle soglie della nuova società delle macchine". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17762.

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Resumen
La Quarta Rivoluzione industriale impone la necessità di condurre una riflessione sulle trasformazioni in atto nel mondo del lavoro: se l’intervento umano, dall’esperienza greca fino al Novecento, aveva subito una compressione a causa dell’ipertrofico sviluppo della tecnica, oggi, alle soglie della nuova società delle macchine, riacquista una piena centralità. Il vantaggio competitivo di un’organizzazione, infatti, viene a dipendere dal talento di lavoratori in grado di esprimere un’azione capacitante e di interpretare e governare predittivamente l’evoluzione della complessità organizzazionale. La sfida della digitalizzazione e della robotizzazione consiste, dunque, nel rendere la tecnologia «abilitante» per l’essere umano, all’interno di un modello di sviluppo solidale e sostenibile. Attraverso il coinvolgimento di un panel selezionato di aziende ritenute innovative nei settori metalmeccanico, agricolo e dei servizi, sono state analizzate con metodologie quali-quantitative le trasformazioni connesse all’apprendimento e allo sviluppo di competenze in grado di «capacitare l’innovazione». Punto centrale di analisi della ricerca è stato l’individuazione di possibili connessioni generative tra il talento del lavoratore e i nuovi sentieri complessi dell’innovazione tecnologica. Ne risulta una riflessione sul significato della formatività dell’agire lavorativo all’interno dei nuovi ecosistemi digitali.
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Prete, Giacomo <1993&gt. "Artigiano: agire “ecologico” in continua sfida tra formazione e innovazione nel mercato del lavoro". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15661.

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In questo momento storico di cambiamenti e innovazioni, bisogna porre attenzione e riflettere attivamente sulle competenze e sui dispositivi formativi che caratterizzano l’artigianato. Infatti, la riqualificazione della professionalità artigiana implica una nuova concezione di uomo lavoratore “ecologico” per poter governare la complessità della globalizzazione: al fine di operare in partnership con altri lavoratori e tecnologie è necessaria la consapevolezza e la trasformazione del suo know how in conoscenza esplicita e trasmissibile. Il nuovo artigiano non è più un’isola, ma diventa parte di un ecosistema enattivo: è chiamato a farsi tessitore di relazioni capacitanti con altri partner, in modo da aumentare le possibilità della sua agency. Rispetto ad altri lavoratori, come gli operai, il nuovo artigiano opera in un contesto relazionale e organizzativo atto a esprimere la propria progettualità: la motivazione e la finalità dei gesti del "new maker" permea l’agire stesso, rendendolo innovativo.
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Feltrin, Susanna <1993&gt. "Giappone plus size. Innovazioni socio-economiche della moda calibrata nel Sol Levante". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15538.

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Con questo elaborato è mia intenzione prendere in esame l’obesità e il sovrappeso in Giappone, quali dinamiche socio-culturali intercorrano tra i soggetti interessati da tale condizione e che tipo di relazione si sia instaurata tra i canoni estetici del Giappone e del mondo attribuendo particolare rilevanza all’estetica femminile contemporanea. La campagna governativa del 2008 definita Metabo ha indotto la popolazione a considerare i rischi dell’insorgenza della sindrome metabolica ma al contempo potrebbe aver alimentato i disordini alimentari soprattutto nelle donne. Statistiche mostrano che già nel 2002 il 12,5% delle donne sottopeso dai 15 anni di età in su stava attivamente cercando di dimagrire. (Hayashi Fumi et al, 2006, p. 1161). Seguendo il recente fenomeno del cosiddetto movimento body positive, vorrei comprendere l’accoglienza da parte dei media nipponici e le ripercussioni in ambito culturale ed economico che la diffusione di questa nuova corrente ha introdotto. Si pensi infatti alla rilevanza assunta dal social media marketing veicolato da modelle, e personalità dello spettacolo che attraverso il ruolo di influencer contribuiscono da un lato alla creazione e diffusione di nuovi modelli estetici di riferimento, dall’altro all’espansione del settore del plus size fashion. L’attrice Naomi Watanabe ha costruito il proprio successo attorno alla sua figura paffuta divenendo modella e stilista della propria linea di abbigliamento e conquistando il pubblico dei social media con la ragguardevole quota di 8,7 milioni di follower sul solo profilo Instagram. Il successo editoriale rappresentato dalla rivista La Farfa, primo magazine in terra nipponica specializzato nel settore delle taglie comode, rappresenta un concreto esempio di quella che a mio giudizio è un’autentica rivoluzione culturale che sconfinando in tutti i paesi mira ad esortare gli uomini le donne di qualsiasi età, etnia ed estrazione sociale a riappropriarsi della sicurezza interiore ed autostima anestetizzate dai dettami irrealistici della moda (Jovanovski, 2014, p.25) e dall’opinione sociale. Poste tali premesse vorrei concentrare la mia analisi sul settore specifico della moda femminile giapponese, in particolare per quanto concerne l’abbigliamento di settore medio-alto ed esplorate le potenzialità che questo mercato ha da offrire elaborando un modello di business per una potenziale azienda che intenda affacciarsi su questo allettante mercato. A riprova dell’importanza di questo fenomeno, i dati raccolti dalla Nissen, una delle principali piattaforme di e-commerce nipponico parlano chiaro: in Giappone l’11,5 % delle donne di età compresa tra i 20 e i 60 anni indossa una taglia pari o superiore alla XL e il mercato sarebbe in continua espansione. Questa ricerca sarà composta dall’analisi e l’elaborazione di trattazioni di carattere scientifico, storico nonché sociologico arricchite da ricerche mirate sui siti web specialistici, un sondaggio condotto tra studentesse universitarie della Tohoku Universty di Sendai, approfondimenti relativi agli attori operanti nel settore del giornalismo e dell’industria della moda in Giappone quali la suddetta rivista La Farfa ma anche di un confronto con esempi italiani come la modella curvy Laura Brioschi, da qualche anno salita alle luci della ribalta per battaglia intrapresa contro i disturbi alimentari e la promozione di un atteggiamento positivo nei confronti del proprio corpo.
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Panajoli, Tommaso <1982&gt. "Una prospettiva storico-filosofica sull'evoluzione del curricolo di fisica nella scuola: problemi e innovazioni pedagogiche". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/5101/1/panajoli_tommaso_tesi.pdf.

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Negli ultimi vent’anni sono state proposte al livello internazionale alcune analisi dei problemi per le scienze nella scuola e diverse strategie per l’innovazione didattica. Molte ricerche hanno fatto riferimento a una nuova nozione di literacy scientifica, quale sapere fondamentale dell’educazione, indipendente dalle scelte professionali successive alla scuola. L’ipotesi di partenza di questa ricerca sostiene che alcune di queste analisi e l’idea di una nuova literacy scientifica di tipo non-vocazionale mostrino notevoli limiti quando rapportate al contesto italiano. Le specificità di quest’ultimo sono state affrontate, innanzitutto, da un punto di vista comparativo, discutendo alcuni documenti internazionali sull’insegnamento delle scienze. Questo confronto ha messo in luce la difficoltà di ottenere un insieme di evidenze chiare e definitive sui problemi dell’educazione scientifica discussi da questi documenti, in particolare per quanto riguarda i dati sulla crisi delle vocazioni scientifiche e sull’attitudine degli studenti verso le scienze. Le raccomandazioni educative e alcuni progetti curricolari internazionali trovano degli ostacoli decisivi nella scuola superiore italiana anche a causa di specificità istituzionali, come particolari principi di selezione e l’articolazione dei vari indirizzi formativi. Il presente lavoro si è basato soprattutto su una ricostruzione storico-pedagogica del curricolo di fisica, attraverso l’analisi delle linee guida nazionali, dei programmi di studio e di alcuni rappresentativi manuali degli ultimi decenni. Questo esame del curricolo “programmato” ha messo in luce, primo, il carattere accademico della fisica liceale e la sua debole rielaborazione culturale e didattica, secondo, l’impatto di temi e problemi internazionali sui materiali didattici. Tale impatto ha prodotto dei cambiamenti sul piano delle finalità educative e degli strumenti di apprendimento incorporati nei manuali. Nonostante l’evoluzione di queste caratteristiche del curricolo, tuttavia, l’analisi delle conoscenze storico-filosofiche utilizzate dai manuali ha messo in luce la scarsa contestualizzazione culturale della fisica quale uno degli ostacoli principali per l’insegnamento di una scienza più rilevante e formativa.
Over the past twenty years there have been some international perspectives on the analysis of the problems of school science and some consequent strategies for educational change. Many studies have pointed to a new concept of scientific literacy as a fundamental knowledge, prior to career choices and relevant for every student. The starting hypothesis of this research argues that some of these analyses and the main idea of a non-vocational scientific literacy show significant limitations when related to the Italian context. The specificities of the latter are addressed, first, from a comparative point of view, discussing few international reports on science education. This comparison has highlighted the difficulty of having a set of clear and definitive evidences on the problems of science education discussed by these documents, in particular through the data concerning the crisis in scientific vocations and students’ attitudes towards science. Also the institutional framework of the Italian high schools shows how the educational recommendations and some curricular projects, discussed within the international community, find some important obstacles due to principles of selection and to different school tracks for the upper secondary level. The present work is based primarily on a historical and pedagogical reconstruction of the physics curriculum, through national guidelines, syllabi, and the analysis of some representative textbooks of the last decades. This study of the “intended” curriculum revealed, firstly, the “academic” nature of high school physics and its weak educational value, secondly, the impact, of the international issues discussed, on educational aims and learning tools embodied in textbooks. Despite the evolution of these features of the curriculum, the analysis of historical and philosophical knowledge used by textbooks has highlighted the lack of a cultural contextualization of physics as one of the main obstacles to promoting a more relevant science education.
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Panajoli, Tommaso <1982&gt. "Una prospettiva storico-filosofica sull'evoluzione del curricolo di fisica nella scuola: problemi e innovazioni pedagogiche". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/5101/.

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Negli ultimi vent’anni sono state proposte al livello internazionale alcune analisi dei problemi per le scienze nella scuola e diverse strategie per l’innovazione didattica. Molte ricerche hanno fatto riferimento a una nuova nozione di literacy scientifica, quale sapere fondamentale dell’educazione, indipendente dalle scelte professionali successive alla scuola. L’ipotesi di partenza di questa ricerca sostiene che alcune di queste analisi e l’idea di una nuova literacy scientifica di tipo non-vocazionale mostrino notevoli limiti quando rapportate al contesto italiano. Le specificità di quest’ultimo sono state affrontate, innanzitutto, da un punto di vista comparativo, discutendo alcuni documenti internazionali sull’insegnamento delle scienze. Questo confronto ha messo in luce la difficoltà di ottenere un insieme di evidenze chiare e definitive sui problemi dell’educazione scientifica discussi da questi documenti, in particolare per quanto riguarda i dati sulla crisi delle vocazioni scientifiche e sull’attitudine degli studenti verso le scienze. Le raccomandazioni educative e alcuni progetti curricolari internazionali trovano degli ostacoli decisivi nella scuola superiore italiana anche a causa di specificità istituzionali, come particolari principi di selezione e l’articolazione dei vari indirizzi formativi. Il presente lavoro si è basato soprattutto su una ricostruzione storico-pedagogica del curricolo di fisica, attraverso l’analisi delle linee guida nazionali, dei programmi di studio e di alcuni rappresentativi manuali degli ultimi decenni. Questo esame del curricolo “programmato” ha messo in luce, primo, il carattere accademico della fisica liceale e la sua debole rielaborazione culturale e didattica, secondo, l’impatto di temi e problemi internazionali sui materiali didattici. Tale impatto ha prodotto dei cambiamenti sul piano delle finalità educative e degli strumenti di apprendimento incorporati nei manuali. Nonostante l’evoluzione di queste caratteristiche del curricolo, tuttavia, l’analisi delle conoscenze storico-filosofiche utilizzate dai manuali ha messo in luce la scarsa contestualizzazione culturale della fisica quale uno degli ostacoli principali per l’insegnamento di una scienza più rilevante e formativa.
Over the past twenty years there have been some international perspectives on the analysis of the problems of school science and some consequent strategies for educational change. Many studies have pointed to a new concept of scientific literacy as a fundamental knowledge, prior to career choices and relevant for every student. The starting hypothesis of this research argues that some of these analyses and the main idea of a non-vocational scientific literacy show significant limitations when related to the Italian context. The specificities of the latter are addressed, first, from a comparative point of view, discussing few international reports on science education. This comparison has highlighted the difficulty of having a set of clear and definitive evidences on the problems of science education discussed by these documents, in particular through the data concerning the crisis in scientific vocations and students’ attitudes towards science. Also the institutional framework of the Italian high schools shows how the educational recommendations and some curricular projects, discussed within the international community, find some important obstacles due to principles of selection and to different school tracks for the upper secondary level. The present work is based primarily on a historical and pedagogical reconstruction of the physics curriculum, through national guidelines, syllabi, and the analysis of some representative textbooks of the last decades. This study of the “intended” curriculum revealed, firstly, the “academic” nature of high school physics and its weak educational value, secondly, the impact, of the international issues discussed, on educational aims and learning tools embodied in textbooks. Despite the evolution of these features of the curriculum, the analysis of historical and philosophical knowledge used by textbooks has highlighted the lack of a cultural contextualization of physics as one of the main obstacles to promoting a more relevant science education.
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CATTANEO, AGNESE. "SAPERE D'AZIONE E COSTRUZIONE DELLA CONOSCENZA. LO SVILUPPO PROFESSIONALE DEGLI INSEGNANTI DI RICERCA, PRATICA RIFLESSIVA E INNOVAZIONE". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/324.

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Resumen
In relazione all'insegnamento, pare opportuno concentrare l'attenzione su di una peculiare forma di conoscenza prodotta nella e per la pratica professionale, il sapere d'azione, oggetto di studio soprattutto nel contesto francofono. L'ipotesi generale di ricerca che fonda il presente studio risulta incentrata sull'analisi, in prospettiva pedagogica, di tre dimensioni-chiave (la ricerca, la pratica riflessiva e la diffusione delle innovazioni e del cambiamento in ambito scolastico) che concorrono alla costruzione di tale sapere, considerato componente essenziale nello sviluppo professionale degli insegnanti. la riflessione su questi temi orienta la messa a punto di un sistema di analisi e descrizione delle iniziative di formazione continua attuate in sinergia fra il mondo della scuola e quello della ricerca scientifica.
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CATTANEO, AGNESE. "SAPERE D'AZIONE E COSTRUZIONE DELLA CONOSCENZA. LO SVILUPPO PROFESSIONALE DEGLI INSEGNANTI DI RICERCA, PRATICA RIFLESSIVA E INNOVAZIONE". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/324.

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In relazione all'insegnamento, pare opportuno concentrare l'attenzione su di una peculiare forma di conoscenza prodotta nella e per la pratica professionale, il sapere d'azione, oggetto di studio soprattutto nel contesto francofono. L'ipotesi generale di ricerca che fonda il presente studio risulta incentrata sull'analisi, in prospettiva pedagogica, di tre dimensioni-chiave (la ricerca, la pratica riflessiva e la diffusione delle innovazioni e del cambiamento in ambito scolastico) che concorrono alla costruzione di tale sapere, considerato componente essenziale nello sviluppo professionale degli insegnanti. la riflessione su questi temi orienta la messa a punto di un sistema di analisi e descrizione delle iniziative di formazione continua attuate in sinergia fra il mondo della scuola e quello della ricerca scientifica.
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Libros sobre el tema "Innovazione pedagogica"

1

Fasano, Margherita. Il docente in Italia fra tradizione e innovazione: Un modello di pedagogia critica. Roma: Anicia, 2010.

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