Literatura académica sobre el tema "Illusioni"

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Artículos de revistas sobre el tema "Illusioni"

1

Padovani, Tullio. "La spazzacorrotti : riforma delle illusioni e illusioni della riforma". Archivio penale, n.º 3 (2018): 577. http://dx.doi.org/10.12871/97888331804271.

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2

Harvey, Joshua, Takuma Morimoto y Manuel Spitschan. "The Neon Fruit Illusion: A Fresh Recipe for Colour Science Demonstrations". Perception 48, n.º 3 (7 de febrero de 2019): 242–47. http://dx.doi.org/10.1177/0301006618824484.

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Resumen
At this year’s European Conference on Visual Perception, we debuted a novel colour science demonstration—and visual illusion—for the Un mare di illusioni exhibition. Under carefully curated lighting conditions, cycling through different illuminant spectra, certain fruits and vegetables appear to glow and dim in an unchanging environment. Encouraged by the positive reactions it received, and the numerous and specific questions from conference delegates, we here describe what this illusion is, why we believe it may work, and how this particular low-cost setup may be assembled and demonstrated for the amazement of your friends, students, and members of the public.
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3

Simona, Argentieri. "Illusione e consolazione". PSICOANALISI, n.º 2 (enero de 2012): 83–92. http://dx.doi.org/10.3280/psi2011-002004.

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Resumen
A partire dallo storico lavoro di Freud, L'avvenire di un'illusione, il mio intento, molto piů limitato, č fare alcune considerazioni sulla funzione delle illusioni ai nostri giorni, in relazione al modo in cui si articola oggi il rapporto tra psicoanalisi e fede e, prevalentemente, per evidenti motivi storici e contingenti, in relazione alla matrice giudaico-cristiana, rispetto al risorgere del "bisogno di religiositŕ" nella cultura occidentale moderna, anche all'interno della piccola comunitŕ psicoanalitica. Parole chiave: Illusione, consolazione, colpa, onnipotenza, narcisismo originario, alteritŕ.
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4

Jacomuzzi, Alessandra. "Percezioni, ragionamenti e illusioni". Rivista di estetica, n.º 60 (1 de diciembre de 2015): 91–98. http://dx.doi.org/10.4000/estetica.580.

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5

Sedgwick, H. A. "Illusioni ed effetti visivi: Una raccolta/visual illusions and effects: A collection". Color Research & Application 31, n.º 2 (2006): 157–58. http://dx.doi.org/10.1002/col.20196.

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6

Stupazzoni, Marco. "Honoré De Balzac, Illusioni perdute". Studi Francesi, n.º 157 (LIII | I) (1 de mayo de 2009): 192. http://dx.doi.org/10.4000/studifrancesi.8301.

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7

Mazzoleni, Giuliano. "Gli italiani fra particolarismo e illusioni". EDUCAZIONE SENTIMENTALE, n.º 21 (febrero de 2014): 41–60. http://dx.doi.org/10.3280/eds2014-021005.

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8

Landi, Maria Lina. "Il fortunato incontro di un regista con un romanzo. Il viaggio di Felicia". STUDI JUNGHIANI, n.º 35 (febrero de 2013): 137–55. http://dx.doi.org/10.3280/jun2012-035009.

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Resumen
L'autrice, seguendo il racconto del viaggio di Felicia, sottolinea come i due autori, Egoyan e Trevor, nel romanzo e nel film, usino la stessa attenzione nel rilevare l'interconnessione tra ambiente e processi formativi nella presentazione dei protagonisti della storia. Sottolinea come, sempre attraverso l'indagine sui protagonisti, autore e regista si distanzino nell'attribuire a tali interconnessioni uno stesso destino evolutivo per la differente connotazione psicologica riservata, dall'uno e dall'altro, alla speranza e alle illusioni. L'autrice rintraccia, nella riflessione psicoanalitica contemporanea, i due diversi modi di valutare la "speranza" e le "illusioni" riconducibili l'uno alla valenza difensiva e alla funzione di distorsione dalla realtŕ e l'altro alla funzione evolutiva e di motivazione.
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9

Cappitti, Massimo. "Le "illusioni perdute" "L'educazione sentimentale" di Flaubert". SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), n.º 34 (abril de 2009): 131–36. http://dx.doi.org/10.3280/las2009-034008.

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10

Vezzoni, Paolo y Roberto Vignera. "Equivoci e illusioni su identitŕ e modernizzazione". SOCIOLOGIA E RICERCA SOCIALE, n.º 98 (octubre de 2012): 28–53. http://dx.doi.org/10.3280/sr2012-098002.

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Resumen
The theme of identity as a source of representations of self and social relations is at the center of the contemporary sociological debate on dilemmas of modernization and has often been considered as the analytical framework within which such unresolved issues could be caught in their most emblematic profiling. Some of these controversial issues will be taken into account in the present essay through a comparison between the social sciences and the biomolecular sciences perspectives, both increasingly involved in the clarification of the most common misconceptions regarding the immutability of this set of signs and its progressive dissolution.
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Tesis sobre el tema "Illusioni"

1

Pecis, Flavia <1997&gt. "Saudi Vision 2030: Tra ambizioni e illusioni". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21027.

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Resumen
Il seguente elaborato prende in esame l’ambizioso Piano di sviluppo e innovazione saudita lanciato nel 2016 dal Principe ereditario Moḥammad bin Salmān, noto come Saudi Vision 2030. Attraverso un’analisi critica del novello programma, cercherò di dimostrare che i grandiosi obiettivi annunciati s’avvicinano più all’utopia che alla realtà. Esso, infatti, non è altro che l’ennesima retorica sfruttata strategicamente per recuperare la, sempre più vana, autorevolezza reale. I plurimi scopi promossi rispecchiano un’antica e rinomata necessità, quale la diversificazione di un’economia completamente subordinata al comparto petrolifero. Il primo capitolo, attraverso l’approfondimento delle teorie del rentierismo e la presentazione di dati statistici, dimostrerà l’incondizionata subordinazione della stabilità politica al settore energetico, essendo il Regno noto come secondo produttore di petrolio a livello globale. Una rapida menzione dell’evoluzione storica delle politiche economiche, dal 1938 (data di scoperta dell’oro nero) ai giorni nostri agevolerà la comprensione degli incentivi ricevuti da Re Salmān per promuovere la Vision 2030. Il secondo capitolo si concentrerà sulle intimidazioni, tanto politiche quanto economiche, che spinsero i vertici del Regno a promuovere impellentemente l’avvincente Piano di sviluppo che verrà nel dettaglio presentato nel terzo capitolo. Infine, l’ultimo capitolo si focalizzerà sull’analisi del mercato del lavoro saudita, sugli obiettivi prefissati e sulle distorsioni da cui questo è gravato.
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2

Lupi, Giulia. "Geometria Riemanniana per la descrizione di illusioni ottiche di scala". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/19465/.

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Resumen
In questa tesi studiamo un modello di illusioni ottiche di scala introdotto da Franceschiello, Citti, Sarti, e lo estendiamo ad illusioni dipendenti dal tempo. L'illusione viene giustificata come una deformazione della corteccia visiva e un cambiamento della metrica dello spazio indotto dall'input visivo. Introdurremo pertanto strumenti di geometria differenziale riemanniana, e descriveremo la deformazione con un’equazione che generalizza le classiche equazioni di Cauchy Riemann. Infine introdurremo l’equazione del calore, per descrivere il modello temporale, ed arriveremo a giustificare le illusioni.
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3

BERNARDIS, PAOLO. "TRASFORMAZIONI VISUOMOTORIE PER IL TRASPORTO DELLA MANO E PERCEZIONE DI ILLUSIONI OTTIO GEOMETRICHE". Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2004. http://thesis2.sba.units.it/store/handle/item/12508.

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Resumen
2002/2003
Lo scopo principale del sistema visivo dell'uomo è quello di costruire un modello interno del mondo per poter interagire con esso. Tale modello ,presumibilmente funge da impianto di riferimento per pensieri ed azioni. Milner e Goodale (1995) hanno proposto una teoria sul funzionamento del sistema visivo (TVSH) secondo la quale il sistema svolgerebbe le funzioni di (l) cognizione visiva e di (2) trasformazione sensomotoria in maniera indipendente. Alla base di questi due sottosistemi funzionali ci sarebbero due rappresentazioni differenti. Prova di questo modello viene dalla dimostrazione di Aglioti e Goodale (1995) che l'illusione di Ebbinghaus influenza i processi di cognizione visiva (percezione) ma non i processi visivi deputati al movimento (azione). In questi ultimi anni è stata prodotta una mole rilevante di dati sulle dissociazioni percezione-azione, in forte contrasto tra loro. È stata fatta una rassegna della letteratura più recente in cui sono state usate le illusioni visive con soggetti non affetti da deficit neurologici e un'analisi delle ipotesi alternative alla TVSH che cercano di spiegare questi dati. Questo lavoro si occupa di percezione visiva e controllo motorio nello spazio peripersonale. È stato studiato il processo di trasformazione visuo-motoria che avviene quando si giudica un'illusione di estensione con un compito motorio di puntamento. In tre serie di esperimenti sono state richiesti dei giudizi percettivi e motori di stimoli che riproducevano la dumbbell illusion, l 'illusione di compressione di Kanizsa, una variante dell'illusione di Brentano e l 'illusione di Miiller-Lyer. Oltre a dimensioni, orientazione e tipo di stimoli, sono state variate il tipo di azione (puntamento contro riproduzione) e il feedback visivo (open-loop contro closed-loop). Si è verificato il ruolo dei movimenti oculari saccadici in un questo tipo di compito. I risultati ottenuti mostrano che anche quando un giudizio visivo è influenzato da un illusione è possibile ottenere dei giudizi motori accurati. Le condizioni cruciali per l'osservazione di queste dissociazioni sono il tipo di codifica egocentrica contro allocentrica, l'utilizzo di feed-back visivo durante l'azione, la posizione nello spazio dove viene eseguita l'azione rispetto a quella dello stimolo. Anche se il modello TVSH fa una distinzione troppo rigida tra funzioni visive per la percezione e per l'azione, le dissociazioni percezione-azione non sono degli artefatti metodologici ma un problema teorico autentico. Sembra plausibile che in questi due sistemi ci siano diverse rappresentazioni spaziali ma anche delle connessioni non previste dal modello TVSH.
XVI Ciclo
1969
Versione digitalizzata della tesi di dottorato cartacea.
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4

Selogna, C. "Il remo spezzato e le illusioni dei sensi. Il problema delle percezioni ingannevoli nel pensiero tardo-medievale". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2008. http://hdl.handle.net/2434/59572.

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5

Palmieri, Martina. "Realizzazione di un set-up sperimentale per lo studio dei potenziali EEG event-related dovuti a illusioni sensoriali". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Resumen
Il modo in cui il nostro cervello elabora i diversi stimoli sensoriali provenienti dall’ambiente esterno è cruciale nel determinare la percezione di ciò che ci circonda. Nonostante siano ormai ben note le vie di elaborazione di stimoli unimodali, appartenenti cioè ad una singola sfera sensoriale, tanti sono gli interrogativi non ancora risolti. Tra questi, il più grande è certamente quello dell’integrazione multisensoriale, ossia lo studio dei meccanismi grazie ai quali vengono coniugate sinergicamente le informazioni appartenenti a modalità sensoriali diverse. Il presente elaborato ha come fine la realizzazione di un di set up sperimentale minimo atto a verificare la fattibilità di una più articolata strumentazione in grado di generare in modo controllato stimoli audio-visivi e di acquisire i relativi potenziali evento-correlati (ERP), in modo da studiare i meccanismi neurali che portano alla corretta percezione del mondo esterno. A tale scopo, sulla base di ciò che finora è stato svolto nell’ambito delle Neuroscienze e della Neurofisiologia, il prototipo realizzato è costituito da: i) un elettroencefalografo a 64 canali per l’acquisizione dei segnali EEG, ii) un circuito ad-hoc di generazione temporizzata degli stimoli cross-modali formato da due LED e due altoparlanti e iii) un software che gestisce sia l’acquisizione dei segnali EEG sia il pattern delle stimolazioni audiovisive. Test eseguiti sulla temporizzazione degli stimoli e sulla contemporanea acquisizione dei segnali ERP hanno confermato il corretto funzionamento del prototipo che si presta, quindi, ad essere facilmente integrato per generare un numero maggiore di sorgenti di stimoli.
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6

UCCELLI, Stefano. "Il ruolo del contesto temporale in percezione e azione". Doctoral thesis, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, 2021. http://hdl.handle.net/11380/1239498.

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Resumen
La visione è fondamentale per interagire con gli oggetti. Il sistema visivo codifica le informazioni visive per creare rappresentazioni interne che sono usate per guidare azioni come l’afferramento, un’azione che eseguiamo con efficienza molte volte ogni giorno. Tuttavia è poco chiaro come il sistema motorio codifichi le caratteristiche degli oggetti per afferrarli. Nello specifico, un vecchio dibattito nelle neuroscienze cognitive riguarda la natura della rappresentazione della grandezza per afferrare oggetti. Secondo la più influente interpretazione funzionale del sistema visivo dei primati, i flussi dorsale e ventrale codificano la grandezza in modi diversi. Queste differenze hanno diverse conseguenze comportamentali, inclusa una certa immunità delle rappresentazioni dorsali a effetti stimolo-contestuali come quelli osservati nella percezione conscia. Lo scopo di questa tesi è di contribuire alla comprensione delle rappresentazioni per l’azione raccogliendo dati in paradigmi di psicofisica, cinematica, ed elettroencefalografia. Ho condotto quattro esperimenti misurando risposte motorie e percettive all’illusione di Uznadze. In questa illusione, lo stesso oggetto ‘test’ appare più grande (o più piccolo) dopo aver visto un oggetto ‘inducente’ più piccolo (o più grande). Gli Studi 1 e 2 hanno indagato se le rappresentazioni della grandezza in azione e percezione sono influenzate da questa illusione. Nello Studio 1 i partecipanti afferravano il test o ne giudicavano la grandezza (eseguendo un confronto cross-modale chiamato ‘stima manuale’) dopo aver visto un inducente che poteva essere identico, più piccolo, o più grande. I risultati hanno rivelato che in entrambe le risposte motorie e percettive le aperture delle dita mostravano il contrasto di grandezza, cioè erano influenzate dalla grandezza dell’inducente. Lo Studio 2 ha esaminato due ulteriori manipolazioni dell’illusione di Uznadze. Gli inducenti erano presentati apticamente o visivamente, nella stessa posizione del test o in una diversa. I risultati hanno rivelato che le riposte motorie mostrano contrasto di grandezza (l’illusione di Uznadze), assimilazione di grandezza (l’illusione di Uznadze inversa), o nessuna illusione. Questo sembra dipendere da fattori legati all’integrazione multisensoriale e allo schema corporeo, piuttosto che a una distinzione fra azione e percezione. Complessivamente, gli Studi 1 e 2 provano che la codifica della grandezza per l’azione è influenzata da informazioni contestuali. Gli Studi 3 e 4 indagavano il decorso temporale delle rappresentazioni motorie nel flusso dorsale. Abbiamo valutato se il tempo necessario per preparare una presa fosse influenzato dalla vista di un precedente oggetto distrattore di uguale o diversa grandezza. Lo Studio 3 ha mostrato che i partecipanti erano più lenti nel preparare la presa quando i distrattori erano più grandi del test, ma non quando erano più piccoli. Lo Studio 4 estende questo risultato a registrazioni di potenziali evento-reati (ERPs). Abbiamo esaminato indici corticali della preparazione motoria per afferrare il test dopo la presentazione di distrattori di uguale o diversa grandezza. I risultati hanno rivelato che componenti dei potenziali di preparazione lateralizzati (LRPs) erano spostati nel tempo in linea con i tempi di preparazione. Questi studi assieme mostrano che l’afferramento non è programmato solo online ma può essere influenzato da informazioni precedenti. Concludo che il contrasto di grandezza temporale di Uznadze rivela che la preparazione visuomotoria si basa su informazioni spazio-temporali contestuali confrontabili a quelle usate per i giudizi percettivi. Questa conclusione contraddice i modelli attuali sulle proprietà funzionali del flusso dorsale, suggerendo una visione più sfumata dei fattori che influenzano l’afferramento e delle apparenti dissociazioni fra percezione-azione.
Visual information is fundamental to interact with objects. For instance, information is coded by the visual system to create internal representations used to guide actions such as grasping, an action we perform efficiently daily many times. However, how the motor system codes object features for grasping remains poorly understood. In particular, a long-standing debate in the cognitive neurosciences concerns the nature of internal representations of object size during motor preparation, a key aspect of grasping. According to the most influential functional interpretation of the primate visual system, size representations are coded in critically different ways in the dorsal and ventral streams. These key differences in turn have several behavioural consequences, including a relative immunity of the dorsal representations of size from stimulus-contextual effects such as those observed for consciously perceived size. Accordingly, the goal of this thesis is to contribute to the understanding of representations for visually-guided actions by collecting data from psychophysical, kinematics, and EEG paradigms. I conducted four experiments assessing motor and perceptual responses to the Uznadze illusion. In this illusion, the same ‘test’ object appears larger (or smaller) after having seen a smaller (or larger) ‘inducing’ object. Studies 1 and 2 investigated whether size representations in action and perception are affected by this form of size contrast. In Study 1, participants either grasped a test or provided a perceptual judgment of its size (by performing a cross-modal match called a “manual estimation”) after the presentation of an inducer that could be identical, smaller, or larger. Results revealed that finger apertures in both motor and perceptual responses showed a size contrast effect, that is, were affected by the inducer size. In Study 2, two further manipulations of the Uznadze illusion were investigated. Inducers were presented either haptically or visually, and either in the same or in a different position relative to the test. Surprisingly, results revealed that motor responses show size contrast (the Uznadze illusion), or size assimilation (the inverse Uznadze illusion), or even no illusion, depending on factors that seem related to multisensory integration and the body schema rather than a perception-action distinction. Overall, Studies 1 and 2 provide evidence that size representations for action are affected by contextual information. Studies 3 and 4 investigated the time course of motor representations in the dorsal stream. We focussed on the time needed to prepare a grasp, testing whether motor preparation is affected by viewing a previous distractor object equal or different in size. Study 3 showed that participants were slower in preparing the grasp when distractors were larger than the test, but not when they were smaller. Study 4 extended this finding to event-related potentials (ERPs) recordings. Here, cortical indices of motor preparation to grasp the test were investigated after presenting distractors equal or different in size. Results revealed that components of lateralized readiness potentials (LRPs) were displaced in time consistent with the pattern of preparation times observed in Study 3 and 4. Taken together, Studies 3 and 4 show that grasping is not programmed solely from online information, but can be affected by information experienced recently. I conclude that the Uznadze temporal size contrast reveals that visuomotor preparation relies on relative spatiotemporal information comparable to that used to produce perceptual judgments. This conclusion challenges current theoretical models of the functional properties of the dorsal stream, suggesting a more nuanced view of factors affecting grasping and seeming behavioural perception-action dissociations.
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7

TOSI, GIORGIA. "How embodiment shapes our perception: evidence of body and space". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2020. http://hdl.handle.net/10281/277383.

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Resumen
Una grande varietà di input sensoriali dal mondo e dal corpo, sono continuamente integrati nel cervello al fine di creare rappresentazioni mentali sovramodali e coerenti del nostro stesso corpo. La plasticità è una caratteristica fondamentale di tali rappresentazioni, che consente costanti cambiamenti adattativi nelle funzioni mentali e nel comportamento. Anche le rappresentazioni corporee possono cambiare in base all'esperienza e, soprattutto, possono essere temporaneamente modificate mediante protocolli sperimentali. Nel presente lavoro, eravamo interessati a valutare la plasticità della percezione metrica del corpo e l'effetto di cambiamenti temporanei in essa sull'elaborazione delle informazioni corporee e spaziali. A tale scopo, sono stati utilizzati due illusioni corporee: la Mirror Box Illusion (MB) e la Full-Body Illusion (FBI). Il meccanismo principale che spiega l'efficacia di queste procedure sperimentali è il processo di incorporazione di una parte del corpo aliena. Nell'esperimento 1 abbiamo usato un paradigma visuo-tattile di FBI per valutarne la fattibilità e la replicabilità con corpi di dimensioni diverse. Abbiamo confermato che è possibile indurre e replicare nello stesso partecipante l'incorporazione verso manichini di dimensioni standard o più grandi. Nell'esperimento 2 e 3 abbiamo studiato la rappresentazione metrica della gamba e la sua malleabilità. Abbiamo quindi misurato l'effetto dell'FBI indotto da diverse dimensioni corporee, su un compito di valutazione della distanza percepita tra due tocchi applicati alla gamba del partecipante. Abbiamo scoperto che l'esperienza soggettiva di incorporazione è accompagnata da un cambiamento nella percezione della metrica del corpo che va di pari passo con la dimensione delle gambe incarnate. Poiché abbiamo confermato che, in soggetti sani, la rappresentazione metrica del corpo può essere modulata, abbiamo affrontato una domanda simile in pazienti con emiplegia. Nell'esperimento 4, usando un compito di bisezione del corpo abbiamo osservato che pazienti emiparetici mostrano una distorsione prossimale nella rappresentazione metrica dell'arto interessato. Abbiamo, inoltre, scoperto che la bisezione si sposta verso il punto medio reale dopo una sessione di trattamento con MB, rispetto a un trattamento di controllo senza specchio. Nell'esperimento 5 abbiamo trovato una modulazione simile della metrica corporea che, in un gruppo di pazienti affetti da aprassia ideomotoria trattati con una versione modificata della MB, era accompagnata da un miglioramento della programmazione dei piani motori. Negli esperimenti 6 e 7 ci siamo concentrati maggiormente sulla relazione tra metrica del corpo e rappresentazione dello spazio. In primo luogo, abbiamo testato l'ipotesi che una rappresentazione del corpo alterata influenzasse la percezione delle proprie attività motorie immaginate. I risultati hanno mostrato che i partecipanti immaginavano di camminare più velocemente dopo essere stati esposti a una FBI con gambe più lunghe. Inoltre, abbiamo scoperto che l'incorporazione illusoria di gambe più lunghe può influenzare la stima delle distanze allocentriche nello spazio extra-personale. L'incorporazione di gambe più lunghe, da un lato, ha, infatti, ridotto la distanza percepita in metri, dall'altro, ha prodotto un aumento del numero di passi che i partecipanti immaginavano di dover percorrere tra gli stessi punti di riferimento. In conclusione, abbiamo confermato che è possibile manipolare la rappresentazione metrica del corpo, mediante illusioni corporee e che ciò influenza la nostra capacità di stimare le distanze nel mondo esterno sia in termini di raggiungibilità che di stima allocentrica della distanza. Tale plasticità della rappresentazione corporea e dell'interazione spazio-corpo fornisce importanti indizi per la comprensione della rappresentazione corporea e della sua riabilitazione nei pazienti neurologici.
A large variety of sensory input from the world and the body, are continuously integrated in the brain in order to create supra-modal and coherent mental representations of our own body. Plasticity is a fundamental characteristic of the nervous systems, allowing constant adaptive changes in mental functions and behaviour. Thanks to this, even body representations can change according to experience and, crucially, they can be temporarily altered by means of experimental protocols. In the present work, we were interested in assessing the plasticity of the subjective metric of the body, and the effect of temporary changes in it on the processing of corporeal and spatial information. To this aim, two types of bodily illusion were used, i.e. the Mirror Box Illusion (MB) and the Full-Body Illusion (FBI), due to their known effects inducing strong modulations of body representation. The core mechanism accounting for the efficacy of these experimental procedures is likely to be the process of embodiment of an alien body part. In experiment 1 we used a visuotactile FBI-like paradigm to assess the feasibility and the replicability of the FBI for bodies of different sizes. Using this paradigm, we confirmed that it is possible to induce and replicate in the same participant, the embodiment towards mannequins of standard or bigger sizes. In experiment 2 and 3 we investigated body metric representation of the leg, and whether it can be plastically modulated by embodying mannequins of different sizes. To address this issue, we measured the effect of FBI induced by different body sizes, over a Body Distance Task (BDT), i.e. the assessment of the perceived distance between two touches applied to the participant’s leg. We found that the subjective experience of embodiment is also accompanied by a change in the perception of body metric that goes hand-in-hand with the current size of the embodied legs. Since we confirmed that, in healthy subjects, the metric representation of the body can be modulated, we addressed a similar question in patients with hemiplegia. In experiment 4, using a body bisection task we first observed that hemiparetic post-stroke patients show a proximal bias in the metric representation of their affected upper limb. Critically, we found that this bias shifts distally, towards the objective midpoint after a MB training session, compared to a control training without the mirror. In Experiment 5 we found a similar modulation of subjective body metric in a group of patients suffering from Ideomotor Apraxia, treated with a modified version of the MB setup, which was accompanied by an improvement in the programming of motor plans. In experiments 6 and 7 we focused more on the relationship between body metric and space representations. First, we tested the hypothesis that an altered body representation could modify the way in which individuals estimate their body affordances during a Motor Imagery Task. Our results showed that participants imagined walking faster after having been exposed to an illusion of longer legs. Furthermore, we found that the illusory embodiment of longer legs can affect the estimation of allocentric distances in extra-personal space. The embodiment of longer legs, on the one hand, reduced the perceived distance in meters, on the other hand, produced an enhancement of the number of steps that participants imagined they would have needed to walk between the same landmarks. In conclusion, we confirmed that it is possible to induce provisional modifications of the metric representation of the body, by means of body illusions. We showed that body representation is malleable to the point to shape our ability to estimate distances in the external world both in terms of reachability and allocentric distance estimation. Such plasticity of body representation and body-space interaction gives important clues for the understanding of body representation and its rehabilitation in neurological patients.
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Ferraro, Roberto. "Teoria della scelta razionale". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/18308/.

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Resumen
La teoria della scelta razionale si occupa di studiare e definire i principi con cui un individuo sceglie, o con cui dovrebbe scegliere, tra diverse opzioni, quella a lui più vantaggiosa. Questa teoria si concentra sui principi che possono far sì che una scelta venga definita razionale e non sul modo in cui individuare questa scelta. Questo processo si avvale dell'utilizzo del calcolo delle probabilità e quindi i criteri in base ai quali una scelta è razionale dipendono dalla definizione di probabilità che si sceglie di usare.Un primo modello matematico utile ad individuare la scelta razionale è quello della speranza attesa. Questo modello però genera alcuni paradossi come quello di San Pietroburgo. Un secondo modello, che evita di cadere in questo paradosso, è quello dell'utilità attesa. Un terzo modello proposto, originale in letteratura, è quello della letizia francescana che subordina la scelta alla fede dell'individuo. Diversi studi scientifici hanno dimostrato che il comportamento umano non è razionale e che gli uomini non sempre sono in grado di individuare la scelta migliore. La teoria del prospetto, che si fonda sulle illusioni cognitive e sulle euristiche, serve a prevedere quali scelte saranno prese in problemi reali. Gli studenti di tre classi diverse di un liceo scientifico sono stati sottoposti ad un test per verificare la correttezza della teoria del prospetto.
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Thibierge, Stéphane. "Généalogie et analyse critique du syndrome d'illusion de Frégoli : contribution à la question des troubles de la reconnaissance et de la nomination en psychopathologie et spécialement dans les psychoses". Paris 13, 1997. http://www.theses.fr/1997PA131027.

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Resumen
Ce travail porte sur les troubles de l'image du corps abordes a partir de la clinique des psychoses, et en particulier d'un syndrome identifie par l'ecole francaise de psychiatrie en 1927: le syndrome d'illusion de fregoli. Premiere partie : genealogie du syndrome d'illusion de fregoli, et comment il a ete decouvert a la suite du syndrome d'illusion des sosies, de capgras et reboul-lachaud. Principaux aspects epistemologiques de sa decouverte. Deuxieme partie : discussion a laquelle a donne lieu le syndrome de fregoli en psychiatrie. Analyse de la serie: syndromes de capgras, de fregoli et d'intermetamorphose. Troisieme partie : contributions neurologiques a la problematique clinique que permet de degager ce syndrome, en particulier concernant la disjonction qu'il fait apparaitre entre l'image du corps et le nom. Quatrieme partie : apports de la psychanalyse, et en particulier de j. Lacan, a cette problematique clinique et a son unite d'un point de vue doctrinal. Comment ce que lacan a ete amene a ecrire i(a) - l'image i en tant qu'elle tient sa consistance d'un objet refoule, note a, qu'elle recele et habille a la fois - pour rendre compte de ce qui se produit dans le registre speculaire, se revele, dans le syndrome d'illusion de fregoli, separe en elements disjoints: l'image d'un cote, de l'autre le retour recurrent d'un objet identifie et nomme par le sujet toujours a l'identique. Enfin, analyse du syndrome de fregoli: 1) comment sa decomposition structurale permet de ressaisir sous quelques traits elementaires la diversite clinique revelee par les syndromes psychotiques de fausse reconnaissance; 2) d'une facon plus generale, comment cette analyse peut confirmer egalement la validite des coordonnees que nous relevons ici pour l'approche de toute une serie de troubles interessant la clinique et la psychopathologie de la reconnaissance et de l'identification. Sont ajoutees, en annexe, l'observation du cas princeps et deux observations cliniques
The present work focuses on disorders of the body image and is based on the clinical study of psychosis with special reference to a particular syndrome, first identified by the french school of psychiatry in 1927 and known as the fregoli delusion syndrome. Part 1 examines the genealogy of the fregoli syndrome and the way it was discovered in connection with the capgras syndrome. An outline of the main epistemological aspects of the discovery. Part 2 recalls the discussion of the fregoli syndrome in the field of psychiatry, including an analysis of the series it seems to fit in with quite naturally and which also includes the capgras syndrome and the syndrome of intermetamorphosis. Part 3 examines the neurological contribution to major clinical issues that can be assigned to the fregoli syndrome, especially as far as the disjunction between name and body image is concerned. Part 4 deals with the contribution of psychoanalysis to the above mentioned clinical issues, with an emphasis on the work of jacques lacan which allows us to underline their unity from a theoretical point of view. Lacan's formula, which he writes i(a), shows the image of the body, i, as based on the repression of an object, a, which the image both conceals and clothes. In the case of the fregoli syndrome, the formula will be split asunder, with the image on the one side, and the object on the other, but always with the same name for the patient. The final section deals with a structural analysis of the fregoli syndrome which makes it possible to caracterize with a remarkably small number of items: 1) the clinical varieties shown by the delusional misidentification syndromes; and 2) a wide range of identification and recognition psychopathological disorders. Appended, the full princeps observation of the fregoli syndrome by courbon and fail, and two clinical observations
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10

Pasquinelli, Elena. "An analysis of the notion of illusion and illusory phenomena : illusions in haptic, dynamic, kinesthetic touch". Paris, EHESS, 2006. http://www.theses.fr/2006EHES0118.

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Resumen
Le but de la thèse est de montrer qu’une théorie de la perception ne peut pas renoncer au concept d’illusion sans risquer de perdre une partie de son pouvoir d’explication. La caractérisation de la notion d’illusion proposée ici se base sur certaines caractéristiques de l’expérience avec des phénomènes d’illusion : la violation de la cohérence qui avise le sujet de la présence d’une erreur quelque part, la robustesse de l’expérience illusoire et la présence d’une réaction de surprise. La description d’un groupe de phénomènes perceptifs illusoires caractérisés par ces trois éléments enrichit les études sur la perception d’un instrument utile pour un meilleur accès aux mécanismes de la perception. La notion d’illusion présente donc une valeur heuristique aussi en ce qui concerne les approches à la perception (e. G. Approche sensorimoteur et approche écologique) qui sont critiques envers une caractérisation classique de la notion d’illusion
The aim of this thesis is to show that a theory of perception cannot easily renounce to the concept of illusion without loosing a part of its explanatory power. The proposed characterization of the notion of illusion is based on some characteristics of the perceptual experience with illusory phenomena: the existence of a violation of coherence which alerts the subject to the presence of an error, the robustness of the illusory experience and the presence of a reaction of surprise. The description of a special group of illusory perceptual phenomena that are characterized by those three elements provides. The studies on perception with an instrument for acquiring an insight on perceptual mechanisms. The notion of illusion hence presents a heuristic value also in relationship to views of perception (e. G. The ecological and sensorimotor approaches) that criticize the classical characterization of the notion of illusion
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Libros sobre el tema "Illusioni"

1

Tartt, Donna. Dio di illusioni. Milano: Rizzoli, 1995.

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2

Livorni, Ernesto. Prospettiche illusioni: 1977-1983. [Pescara]: Tracce, 1987.

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3

1954-, Graziosi Andrea, ed. Grandi illusioni: Ragionando sull'Italia. Bologna: Il mulino, 2013.

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4

Leopardi, Giacomo. La strage delle illusioni. Milano: Adelphi, 1992.

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5

Ianniello, Enrico. La compagnia delle illusioni. Milano: Feltrinelli, 2019.

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6

Montanaro, Carlo. Francesco Pasinetti: Illusioni e passioni. Roma: Associazione italiana per le ricerche di storia del cinema, 2012.

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7

Marchese, Placido. Leopardi, il piacere delle illusioni. Recanati: Libreria La Donzelletta, 1989.

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8

Fornasetti, Piero. Piero Fornasetti: Memorie e illusioni. Comune di Parma: Assessorato alle attivita culturali - Sezione mostre, 1989.

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9

Cerbone, Fabio. Easy ryders: Sogni e illusioni americane. Milano: Selene, 2005.

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10

Placanica, Augusto. Millennio: Realtà e illusioni dell'anno epocale. Roma: Donzelli, 1997.

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Capítulos de libros sobre el tema "Illusioni"

1

Schrey-Vasara, Gabriele. "Waltari, Mika: Suuri illusioni". En Kindlers Literatur Lexikon (KLL), 1–2. Stuttgart: J.B. Metzler, 2020. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-476-05728-0_20548-1.

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2

Schwartz, Robert. "The Illusion of Visual Illusions". En Perceptual Illusions, 25–43. London: Palgrave Macmillan UK, 2012. http://dx.doi.org/10.1057/9780230365292_2.

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3

Ushiyama, Keigo, Akifumi Takahashi y Hiroyuki Kajimoto. "Increasing Perceived Weight and Resistance by Applying Vibration to Tendons During Active Arm Movements". En Haptics: Science, Technology, Applications, 93–100. Cham: Springer International Publishing, 2022. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-031-06249-0_11.

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Resumen
AbstractWe proposed to use kinesthetic illusion to achieve wearable/portable haptic devices for kinesthetic feedback in VR experiences. The kinesthetic illusion is the illusion of limb movement typically induced by vibratory stimulation. We investigated how the kinesthetic illusion affected the perceived weight and resistance of the handheld object. We designed vibration patterns that simulate constant gravity and velocity-related resistance. Two experiments were conducted to measure changes in perceiving weight and resistance when wielding cylindrical weights and hand fans. The results of the experiments indicated that the designed kinesthetic illusions enhanced these sensations; the real weight was perceived heavier, and the real resistance was perceived larger. However, we could not find the explicit difference between the two stimulation patterns, and the resistance sensation induced by the illusion differed from the actual sensation of using the hand fans.
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4

Xu, Liu-Jun y Ji-Ping Huang. "Theory for Omnithermal Illusion Metasurfaces: Cavity Effect". En Transformation Thermotics and Extended Theories, 177–90. Singapore: Springer Nature Singapore, 2022. http://dx.doi.org/10.1007/978-981-19-5908-0_13.

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Resumen
AbstractIn this chapter, we consider multifold heat-transfer modes and propose a class of restructurable metasurfaces to show illusions in infrared and similarity in visible-light view. We consider the three basic modes of heat transfer (omnithermotics) in theoretical designs and adopt radiation-cavity effects in experimental manufacture. We also make it feasible to tune surface temperature and emissivity synergistically. Besides, such metasurfaces can work in temperature-varying backgrounds and transient states. This scheme may provide a platform for the design of adaptable thermal illusion and show robustness under multifrequency detections.
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5

Neale, Robert E. "Illusions about Illusions". En Performing Magic on the Western Stage, 217–30. New York: Palgrave Macmillan US, 2008. http://dx.doi.org/10.1057/9780230617124_11.

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6

Demetriades, Panicos. "Illusions". En A Diary of the Euro Crisis in Cyprus, 89–93. Cham: Springer International Publishing, 2017. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-319-62223-1_10.

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7

Michaelsen, Eckart y Jochen Meidow. "Illusions". En Hierarchical Perceptual Grouping for Object Recognition, 107–9. Cham: Springer International Publishing, 2019. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-030-04040-6_7.

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8

Longhofer, Jeffrey. "Illusion". En A-Z of Psychodynamic Practice, 105–6. London: Macmillan Education UK, 2015. http://dx.doi.org/10.1007/978-1-137-03387-1_38.

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9

Ke, Tony. "Illusion". En New Masters of Flash, 230–57. Berkeley, CA: Apress, 2000. http://dx.doi.org/10.1007/978-1-4302-5145-3_9.

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10

Draper, R. P. "Illusion". En Shakespeare: The Comedies, 36–54. London: Macmillan Education UK, 2000. http://dx.doi.org/10.1007/978-1-349-90880-6_3.

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Actas de conferencias sobre el tema "Illusioni"

1

Mizusawa, Kiyoe. "Percelved complementary colors of computer-generated geometric achromatic figures surrounded by chromatic grid fields". En OSA Annual Meeting. Washington, D.C.: Optica Publishing Group, 1988. http://dx.doi.org/10.1364/oam.1988.wq7.

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Resumen
In both the Hermann and Speillman illusions, small gray spots are seen at the intersections of the white grid on the surrounding black grid field. The existing explanations of the illusions are of two types. The first explanation states that the gray depressed spots are caused by the excitatory regions of the human receptive fields having concentric on-center and off-center areas. Other investigators attribute this phenomenon to Ratliff’s theory on the effect of the secondary bipolar cell innovations. Although the process is not the same as the illusion described above, the present research systematically investigates the perception of the geometric figures consisting of black grids surrounded by high-frequency colored grids. Six different surrounding colored grid figures with five different densities of grid were tested. The subjects perceived a black grid figure as various reflecting colors complementary to the surrounding grid colors. The optimal visual angle for the illusion was 6–18 min of arc. The results were analyzed by the analysis of variance, and a few theoretical implications were discussed by comparing the theories described above.
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2

Popescu, Dragos marian y Adrian Macovei. "DYNAMIC FLIGHT SIMULATORS - THE ONGOING PARADIGM IN TRAINING HIGH PERFORMANCE PILOTS". En eLSE 2016. Carol I National Defence University Publishing House, 2016. http://dx.doi.org/10.12753/2066-026x-16-064.

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Resumen
Dynamic flight simulators are the pinnacle of science quest to establish a pilot training device that is as real as possible. A brief history of the science involved explain things like: realism, perceptual threshold, motion illusions, G excess, etc. Method: A literature review of the current state of the art in flight simulation for specific sensorial training. Details are presented on various motion platforms (fixed with angular motion, rotary, centrifuge mounted, 6 dof (degrees of freedom)) and their advantages and disadvantages. The focus is on advanced performance pilots. Our personal experience with a 3 dof rotary device is summarized. Our device training focus was on spatial disorientation and the main profiles of motion illusions are detailed (leans, somatogyral, Coriolis). Visual illusions are mentioned but not included in the results due to simulation limits. Results: Personal inference over the efficiency of the training regarding understanding, fixation and compensatory skills by reviewing relevant published data and personal experience with the 3 dof device. In our experience, from 355 pilots who attended the training, 79.72% perceived the training as useful. From the responders that did not appreciate the training, 90.28% were rotary wing pilots. Leans and Coriolis illusion had the most impact. While Coriolis is an easy illusion to demonstrate (a Barany chair usually suffice), Leans requires advanced equipment and profile tuning research. Reasons for perceived training inefficiency is detailed. Personal recommendations on future training paradigm are given. Conclusion: There is not yet a perfect flight training device. Good results maybe obtain with even the simplest of devices, providing the team is willing and able to trim the software according to individual and group needs.
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3

Dunn, Andrew y Peter Thompson. "Visual illusions: pointing the finger at the Judd illusion". En Electronic Imaging 2005, editado por Bernice E. Rogowitz, Thrasyvoulos N. Pappas y Scott J. Daly. SPIE, 2005. http://dx.doi.org/10.1117/12.610852.

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4

Maehigashi, Akihiro, Akira Sasada, Miki Matsumuro, Fumihisa Shibata, Asako Kimura y Sumaru Niida. "Virtual Weight Illusion: Weight Perception of Virtual Objects Using Weight Illusions". En CHI '21: CHI Conference on Human Factors in Computing Systems. New York, NY, USA: ACM, 2021. http://dx.doi.org/10.1145/3411763.3451842.

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5

Perez, Borja Jaume. "Augmented illusionism. The influence of optical illusions through artworks with augmented reality". En 2020 IEEE International Symposium on Mixed and Augmented Reality Adjunct (ISMAR-Adjunct). IEEE, 2020. http://dx.doi.org/10.1109/ismar-adjunct51615.2020.00051.

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6

O'Riley, Tim. "Illusions/delusions". En ACM SIGGRAPH 96 Visual Proceedings: The art and interdisciplinary programs of SIGGRAPH '96. New York, New York, USA: ACM Press, 1996. http://dx.doi.org/10.1145/253607.253852.

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7

White, Kevin F. y Wayne G. Lutters. "Insightful illusions". En the 2005 international ACM SIGGROUP conference. New York, New York, USA: ACM Press, 2005. http://dx.doi.org/10.1145/1099203.1099272.

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8

"Digital illusion". En the 20th annual conference, chair Clark Dodsworth. New York, New York, USA: ACM Press, 1993. http://dx.doi.org/10.1145/166117.166177.

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9

Suzuki, Eiji, Takuji Narumi, Sho Sakurai, Tomohiro Tanikawa y Michitaka Hirose. "Illusion cup". En AH '14: 5th Augmented Human International Conference. New York, NY, USA: ACM, 2014. http://dx.doi.org/10.1145/2582051.2582092.

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10

Chen, Chanjuan. "Modular Illusion". En Innovate to Elevate. Iowa State University Digital Press, 2022. http://dx.doi.org/10.31274/itaa.16013.

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Informes sobre el tema "Illusioni"

1

Lee, Youngji, Chanmi G. Hwang y Fatma Baytar. Floral Illusions. Ames: Iowa State University, Digital Repository, 2014. http://dx.doi.org/10.31274/itaa_proceedings-180814-985.

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2

Hwang, Chanmi G. y Ling Zhang. Visual Illusions of dekoboko. Ames: Iowa State University, Digital Repository, 2014. http://dx.doi.org/10.31274/itaa_proceedings-180814-977.

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3

Kremer, Michael y Edward Miguel. The Illusion of Sustainability. Cambridge, MA: National Bureau of Economic Research, febrero de 2004. http://dx.doi.org/10.3386/w10324.

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4

Boorady, Lynn M., Elaine Polvinen y Denise Needham. Strategic Illusions: Collaborative teaching project. Ames: Iowa State University, Digital Repository, noviembre de 2015. http://dx.doi.org/10.31274/itaa_proceedings-180814-179.

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5

Carey, Shannon. Positive Illusions and Winter Depression: Do Illusions Go the Way of the Summer Sun? Portland State University Library, enero de 2000. http://dx.doi.org/10.15760/etd.7124.

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6

Campbell, John y Tuomo Vuolteenaho. Inflation Illusion and Stock Prices. Cambridge, MA: National Bureau of Economic Research, febrero de 2004. http://dx.doi.org/10.3386/w10263.

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7

Green, Steven y Herschel Grossman. The Illusion of Stabilization Policy? Cambridge, MA: National Bureau of Economic Research, abril de 1986. http://dx.doi.org/10.3386/w1889.

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8

Barrett, Roby C. Iran: Illusion, Reality, and Interests. Fort Belvoir, VA: Defense Technical Information Center, septiembre de 2012. http://dx.doi.org/10.21236/ada574059.

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9

Brunnermeier, Markus y Christian Julliard. Money Illusion and Housing Frenzies. Cambridge, MA: National Bureau of Economic Research, diciembre de 2006. http://dx.doi.org/10.3386/w12810.

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10

Giletti, Gregory P. A Grand Illusion: United Nations Reform. Fort Belvoir, VA: Defense Technical Information Center, abril de 2000. http://dx.doi.org/10.21236/ada388362.

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