Literatura académica sobre el tema "Illecito internazionale"

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Artículos de revistas sobre el tema "Illecito internazionale"

1

Benini, Caterina. "La localizzacione dell’illecito concorrenziale nel regime di Bruxelles: riflessioni alla luce della Sentenza FLYLAL II della Corte di Giustizia dell’Unione Europea = The localization of antitrust torts underthe Brussels regime: reflections in the light of the Judgment FLYLAL II of the Court of Justice of the European Union". CUADERNOS DE DERECHO TRANSNACIONAL 11, n.º 1 (11 de marzo de 2019): 693. http://dx.doi.org/10.20318/cdt.2019.4641.

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Resumen
Riassunto: Nella sentenza flyLAL II la Corte di giustizia dell’Unione Europea ha affermato che un calo delle vendite provocato da un illecito concorrenziale costituisce il “danno” rilevante agli effetti della individuazione del giudice competente ai sensi dell’art. 5 n. 3 del regolamento (CE) n. 44/2001 (“Bruxelles I”) e ha ritenuto che tale danno vada localizzato nel paese in cui si trova il mercato inte­ressato dagli effetti dell’illecito. Lo scritto, prendendo spunto da questa sentenza, esamina criticamente la disciplina internazionalprivatistica europea degli illeciti concorrenziali, soffermandosi sulle ricadute negative della stessa in termini di private antitrust enforcement. Dinnanzi a questo stato delle cose, la soluzione della Corte appare perseguire l’obiettivo di garantire coerenza tra la disposizione oggetto di pronuncia e l’art. 6, par. 3, lett. a), del regolamento (CE) n. 864/2007 (“Roma II”) sulla legge applicabile alle obbligazioni extracontrattuali derivanti da atti limitativi della concorrenza. Essa inoltre agevola il private enforcement del diritto della concorrenza, contribuendo al contempo alla funzione regolatoria del diritto internazionale privato nel contesto regionale dell’Unione Europea.Parole chiave: illeciti concorrenziali, foro speciale degli illeciti, localizzazione del danno, criterio del mercato, private antitrust enforcementAbstract: In the flyLAL II judgment, the Court of Justice of the European Union ruled that the loss of sales incurred as a result of antitrust tort can be regarded as “damage” for the purposes of iden­tifying the competent jurisdictional authority pursuant to Art. 5 n. 3 of the Regulation (EC) n. 44/2001 (“Brussels I”) and ruled that such damage is localized in the country whose market was affected by the anticompetitive conduct. Taking that judgment as point of departure, this article critically analyses the EU private international law regime of antitrust torts, focusing on its negative impact on private antitrust enforcement. Given this state of affairs, the solution adopted by the Court seems to pursue the goal of consistency between the provision under scrutiny and Art. 6, par. 3, lit. a), of the Regulation (CE) n. 864/2007 (“Rome II”) on the law applicable to non-contractual obligations arising from acts restricting free competition. It also promotes the private enforcement of antitrust rules, thereby enhancing the re­gulatory function of private international law in the internal market.Keywords: antitrust torts, special jurisdiction in matters relating to tort, localization of the loss, market criterion, private antitrust enforcement.
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Hackl, Karl. "Illecito e pena privata in età repubblicana. Atti del convegno internazionale di diritto romano, Copanello 4 – 7 giugno 1990, hg. von Francesco Milazzo". Zeitschrift der Savigny-Stiftung für Rechtsgeschichte. Romanistische Abteilung 111, n.º 1 (1 de agosto de 1994): 718–22. http://dx.doi.org/10.7767/zrgra.1994.111.1.718b.

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Podini, Andrea. "Il contrabbando di armi a Marsiglia: legislazione e pratiche illecite (1885-­1939)". SOCIETÀ E STORIA, n.º 172 (junio de 2021): 321–42. http://dx.doi.org/10.3280/ss2021-172004.

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Resumen
L'autore si propone di studiare i contrabbandi di armi avvenuti durante la Terza repubblica francese a Marsiglia. L'indagine da una parte analizza le disposizioni normative che oscillarono tra la completa liberalizzazione e il rigido controllo, suddividendo il periodo repubblicano in tre distinte fasi cronologiche; dall'altra, le pratiche con cui i contrabbandi di armi venivano organizzati, suddividendoli, a seconda del mercato a cui erano diretti, in traffici di natura locale - destinati al milieu urbano - o internazionale - rivolti a zone di guerra dove il commercio lecito era stato sospeso. L'autore mostra infine il caso di studio di Marcel Seytres, importante trafficante d'armi di Marsiglia, ricostruendone i traffici illeciti.
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Favaretto, Ilario y Germana Giombini. "Crisi economica, criminalitŕ e vincoli di liquiditŕ delle imprese". ARGOMENTI, n.º 31 (junio de 2011): 107–40. http://dx.doi.org/10.3280/arg2011-031004.

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Resumen
Nel periodo della piů grande crisi economica internazionale dall'epoca della Grande Depressione, l'articolo pone luce sul tema delle infiltrazioni malavitose all'interno dell'economia legale analizzando un campione di imprese della provincia di Pesaro e Urbino. La crisi economica potrebbe aumentare il rischio di infiltrazioni malavitose indebolendo il controllo sociale e la capacitŕ sia delle imprese sia delle istituzioni di respingere le infiltrazioni malavitose; esacerbando le difficoltŕ finanziarie delle imprese; generando "anomia" nella misura in cui le imprese tendono a trovare una sorta di giustificazione morale alla decisione di operare nel sommerso o di ricorrere a fonti illecite di finanziamento quali unici strumenti possibili per la sopravvivenza dell'impresa stessa.
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Falcone, Anna. "Genetica e nuovi diritti fondamentali: dalle dichiarazioni internazionali a salvaguardia del genoma umano all'innovazione delle constituzioni nazionali: verso una tutela globale del patrimonio genetico dell'umanità". Persona y Derecho, 22 de octubre de 2018, 271–311. http://dx.doi.org/10.15581/011.31735.

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Resumen
Le moderne biotecnologie comportano nuove esigenze di tutela globale dei diritti fondamentali dell 'uomo cui le Costituzioni e ordinamenti statali non riescono a dare adeguate risposte, ma solo soluzioni lacunase e frammentarie in quanto limitate dall'arretratezza dei cataloghi dei diritti fondamentali e limitate ai singoli contesti nazionali. Importante è, quindi,il contributo internazionale alla regolamentazione degli 'atti di disposizione del genoma umano' per l 'individuazione di nuovi principi e nuovi diritti comuni all'intera umanità e generalmente riconosciuti. Le Dichiarazioni dell'Unesco in materia - La Dichiarazione Universale sul Genoma Umano ed i Diritti dell'Uomo, la Dichiarazione sulle Responsabilità delle Generazioni presenti nei confronti delle Generazioni future, la Dichiarazione lnternazionale sui Dati Genetici Umani, la Dichiarazione Universale sulla Bioetica e i Diritti Umani - rappresentano un primo riferimento condiviso di una disciplina globale per la tutela dell 'identità e dell 'integrità genetica dell'Uomo, volta a scongiurare forme illecite di sfruttamento appropriazione, modificazione del D.NA..Il genoma umano, inteso come 'patrimonio dell 'umanità', diventa così oggetto dei nuovi 'diritti genetici' dei singoli e dell'umanità, delle generazioni presenti e delle generazioni future e di una nuova dimensione di tutela diacronica e intergenerazionale dei diritti fondamentali stessi, vecchi e nuovi. Il carattere di bene comune del genoma umano, l 'importanza di condividere i benefici delle scoperte scientifiche in materia, l 'esigenza di garantirne l'accesso a tutti, senza pregiudizi o condizionamenti economici, e l 'urgenza di scongiurare il perpetrarsi di condotte lesive a danno dei singoli e dell'intera umanità spingono verso la necessità di addivenire al più presto alla stesura di un "Trattato per la condivisione e la protezione del patrimonio genetico del pianeta'', che garantisca al più presto ed efficacemente una tutela globale del genoma e dei nuovi diritti dell 'umanità.
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Tesis sobre el tema "Illecito internazionale"

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Bencini, Riccardo <1995&gt. "La lotta al traffico illecito di beni culturali". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/18110.

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Resumen
La tesi affronta il tema della circolazione illecita dei beni culturali a livello internazionale, con particolare riferimento al fenomeno nell'area mediorientale. In primo luogo, si analizzano le principali fonti relative alla disciplina del traffico illecito, che comprendono sia gli strumenti internazionali, sia gli strumenti interni adottati da Siria ed Iraq. Nel secondo capitolo, nella sezione I, si effettua un'analisi comparativa, analogie e differenze, tra la Convenzione UNESCO del 1970, concernente le misure per interdire ed impedire l'illecita importazione, esportazione e trasferimento di proprietà di beni culturali, e la Convenzione UNIDROIT del 1995 sui beni culturali rubati o illecitamente esportati. Nell'ambito di tale comparazione, si indagano le motivazioni che hanno portato alla redazione della Convenzione UNESCO, le norme in essa contenute ed i suoi limiti, come successivamente superati dalla Convenzione UNIDROIT. Nella sezione II, si analizza la disciplina giuridica europea in materia di circolazione e restituzione dei beni culturali illecitamente esportati. Il terzo capitolo si concentra sulle caratteristiche di funzionamento del contemporaneo traffico illecito di beni, nonché sulle connessioni che esso presenta con il crimine organizzato, con specifico riferimento alla situazione attuale dei paesi mediorientali. Al riguardo, viene condotta un'attenta analisi in merito alle modalità con cui l'Isis gestisce, sia direttamente sia con strumenti indiretti, l'intero processo del traffico illecito di antichità nei territori occupati. Da ultimo, nella sezione III, si illustrano gli strumenti internazionali e sovranazionali di contrasto al fenomeno, con particolare riguardo al Nuovo Regolamento (UE) 2019/880 relativo all'introduzione e all'importazione di beni culturali da paesi terzi, emanato con lo specifico intento di precludere una delle vie di finanziamento del terrorismo internazionale, costituita dal traffico di opere d’arte trafugate da siti archeologici caduti in mano ad organizzazioni terroristiche come l’ISIS.
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Poggese, Elisa <1981&gt. "Il traffico illecito di beni culturali provenienti da zone di conflitto armato". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14612.

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Resumen
Analisi della lotta al traffico illecito di beni culturali dal punto di vista del diritto internazionale, con un focus sui territori occupati dallo Stato Islamico e sulle misure di contrasto adottate dai paesi di destinazione dell'esportazione illecita.
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Balistreri, Luana Francesca <1983&gt. "Il traffico illecito transnazionale dei beni culturali. Il contenzioso sulla restituzione all'Italia della "Venere" di Morgantina". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2453.

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Resumen
L'oggetto della mia tesi è il lungo contenzioso internazionale sulla restituzione della Venere di Morgantina tra lo Stato italiano e il Museo Getty di Malibù. Questo costituisce senza alcun dubbio una delle più interessanti vicende annoverabili a questioni di natura giuridica e diplomatica, non solo perché a seguito di uno dei più grandi furti archeologici di tutti i tempi, data la valenza storica-artistica ed il valore economico del reperto, ma soprattutto perché ha chiarito al mondo intero il modo di operare di una tra le più grandi istituzioni museali. Questi ed altri motivi mi hanno così spinto ad indagare sulle condizioni attuali in materia di traffico transnazionale di beni culturali, concentrandomi soprattutto sul complesso ed articolato sistema di norme di diritto internazionale e sul ruolo assunto dai musei, a partire dalla vicenda trattata.
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CORASANITI, VITTORIO. "I trattati contro la criminalità organizzata". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2014. http://hdl.handle.net/10281/53047.

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Resumen
El tema de la criminalidad organizada es considerado a menudo desde una perspectiva meramente represiva, sin embargo existen otros aspectos importantes que conciernen no sólo a los grupos criminales sino también a la sociedad dentro de la cual dichos grupos se constituyen y operan. Este trabajo propone un acercamiento a la criminalidad organizada desde una doble perspectiva, represiva y preventiva, analizando mediante el derecho internacional las reglas para contrastar a los grupos criminales e intervenir en las conductas mafiógenas que inconscientemente puedan tener los individuos que componen la sociedad, aplicando comportamientos estereotipados que terminan justificando la existencia de la criminalidad organizada. En la lucha contra este fenómeno, la prevención es considerada como aspecto primario no sólo para contrastar los delitos más graves que puedan llegar a lesionar la integridad física de los individuos, sino también para los crímenes que afectan a la sociedad y la completa afirmación del estado de derecho como la corrupción y los delitos de cuello blanco.
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Viale, Marta <1993&gt. "L'imputabilità di atti illeciti alle organizzazioni internazionali". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13785.

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Resumen
Le organizzazioni internazionali hanno assunto un ruolo di importanza sempre maggiore all’interno della comunità internazionale. Altresì, è innegabile che tale ruolo permetta loro di operare, intervenire, ed influire in contesti delicati, avendo un impatto diretto su tematiche di interesse sovranazionale. In tali circostanze, perciò, non è più possibile ignorare che le suddette agiscono come attori completamente indipendenti, ai quali vengono conferiti capacità, poteri e funzioni proprie; ed è proprio in virtù del fatto che esse possiedono una personalità internazionale oramai ampiamente riconosciuta ed accertata, che può anche essere loro attribuita la responsabilità per atti illeciti commessi in violazione di norme che gravano su di esse. Tuttavia, le fitte e complesse relazioni instaurate con gli altri soggetti internazionali, impediscono, a volte, una chiara e limpida interpretazione delle circostanze implicanti l’attuazione e la conseguente attribuzione di condotte illecite. In tale contesto, risulta necessario avvalersi degli articoli del Progetto della CDI sulla responsabilità delle organizzazioni internazionali, che forniscono una serie di disposizioni fondamentali atte a stabilire se ed in quali casi le organizzazioni debbano rispondere per gli illeciti nei quali risultano coinvolte.
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LORUSSO, ARTEMISIA. "La cooperazione giudiziaria internazionale nella lotta agli illeciti economici". Doctoral thesis, Università Bocconi, 2009. https://hdl.handle.net/11565/4053859.

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Callegari, Valentina <1988&gt. "La circolazione illecita dei beni culturali a livello internazionale. Il caso Cina". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4562.

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Resumen
L'oggetto della tesi è la circolazione internazionale illecita dei beni culturali, con particolare riferimento ai beni culturali cinesi. Inizialmente vengono analizzate le principali fonti dedite alla disciplina del traffico illecito, che comprendono sia gli strumenti internazionali, sia gli strumenti interni adottati dalla Cina. Nel secondo capitolo si passa ad un'analisi più approfondita della Convenzione UNESCO concernente le misure per interdire e impedire l'illecita importazione, esportazione e trasferimento di proprietà di beni culturali del 1970 e della Convenzione UNIDROIT sui beni culturali rubati o illecitamente esportati del 1995: si analizzano le motivazioni che hanno portato alla redazione della Convenzione dell'UNESCO, le norme in essa contenute ed i suoi limiti, superati successivamente con la stesura della Convenzione dell'UNIDROIT. Nell'ultimo capitolo si cerca di capire come la Cina, Stato Membro di entrambe le convenzioni sopracitate, sta affrontando il problema della circolazione illecita dei beni culturali. Dopo aver dato un quadro generale della situazione cinese, si prendono in esame le norme interne in materia, l'applicazione degli strumenti internazionali ed, infine, alcuni casi specifici di ritrovamento di opere d'arte cinesi rubate o illecitamente esportate e restituite alla Cina.
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8

Tacchella, Anna <1993&gt. "Appropriazione e circolazione illecita dei beni culturali. Il caso del Museo di Castelvecchio". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16736.

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Resumen
Il lavoro concerne l'ambito della circolazione illecita delle opere d'arte e della loro restituzione, prendendo come caso di analisi il furto avvenuto al Museo di Castelvecchio a Verona. La sera del 19 novembre 2015 vennero rubati 17 dipinti di inestimabile valore che vennero trovati, l’anno successivo, nella regione di Odessa in Ucraina e fecero ritorno solamente dopo una lunga attesa. La tesi si articola in tre capitoli: nel primo vengono analizzate le fonti internazionali, europee, italiane ed ucraine che disciplinano la salvaguardia del patrimonio culturale e nello specifico la loro lecita circolazione e la loro restituzione in caso di esportazione illecita. Il secondo capitolo si articola in due sezioni. Nella prima vengono approfonditi gli strumenti internazionali ed europei che possono essere utilizzati per la restituzione del patrimonio culturale: si tratta della Convenzione dell'UNESCO del 1970 (lo strumento è l'unico ratificato sia dall’Ucraina che dall'Italia e, quindi, è l'unico che può essere utilizzato nel nostro specifico caso per la restituzione delle opere) e della Direttiva 2014/60/UE applicabile invece a livello europeo. Quest’ultima sostituisce la precedente Direttiva 93/7/CEE, elaborata a seguito della creazione del mercato interno UE, il quale prevedeva la libera circolazione delle merci e perciò anche delle opere d'arte. Nella seconda sezione del capitolo secondo, viene analizzato il rapporto politico e culturale tra Ucraina ed Unione Europea: dopo un breve inquadramento storico, vengono approfondite le Politiche di Vicinato e gli Accordi di associazione siglati tra l'Istituzione e l'Ucraina, con l'intento di esaminare il legame sorto tra i due, anche a livello culturale. A tale scopo, la sezione si conclude con l'analisi della legislazione ucraina inerente all'ambito della circolazione e restituzione delle opere d'arte, e vengono ricercati i punti di affinità ed estraneità con la normativa europea: l’obiettivo è di esaminare gli elementi di discordanza tra le due legislazioni e di vedere come, a seguito dell'unione doganale disciplinata nell'Accordo di associazione (entrato in vigore nel 2017), sia disciplinata la circolazione delle opere d'arte. L'ultimo capitolo concerne il caso specifico avvenuto al Museo di Castelvecchio: vengono descritti i fatti riguardanti la rapina, le indagini svolte dal Comando Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale in collaborazione con Eurojust ed Interpol, il ritrovamento dei dipinti, il lungo processo della loro restituzione ed infine il processo ai responsabili della rapina. Successivamente viene analizzata la cooperazione europea che entra in azione nell'ambito del contrasto del traffico illecito del patrimonio culturale, cooperazione che ha permesso la piena riuscita dell'operazione di ritrovamento e di restituzione delle opere appartenenti al Museo scaligero.
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IBBA, CRISTINA. "FATTI ILLECITI E «IRREGOLARITA'» NEI PROCEDIMENTI ADOTTIVI". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/684.

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La ricerca si propone di approfondire il tema delle “irregolarità” nelle procedure di adozione internazionale. Questa espressione è utilizzata dalla normativa nazionale di settore, con particolare riferimento all’attività degli enti autorizzati allo svolgimento delle procedure di adozione di minori stranieri. Con questo elaborato si è cercato di ricostruire una nozione di “irregolarità” più ampia di quella presente nella legislazione vigente, privilegiando un approccio interdisciplinare. Lo scritto si apre con una prospettiva storica delle “irregolarità”, ovvero della morfologia che esse hanno assunto nel corso del tempo, in relazione alla disciplina vigente nel nostro Paese a partire dagli anni Sessanta del secolo scorso. Il cuore dell’elaborato è dato dalla presentazione delle “irregolarità”, comprendenti sia alcune illiceità di natura penale ed amministrativa che le criticità della prassi. Chiude l’indagine l’illustrazione di alcune buone pratiche di prevenzione delle “irregolarità” nelle procedure di adozione internazionale e di proposte de iure condendo della disciplina vigente. Particolare attenzione è stata posta al tema della riforma dei delitti in materia di adozione, disposizioni rimaste sostanzialmente disapplicate dagli anni Ottanta ad oggi.
The research aims to delve into “irregularities” in the procedures of the International adoption. The previous mentioned phrase is used in the National specific provisions in reference to activities carried out by accredited bodies, entitled to apply adoption procedures of foreign minors. The thesis is an attempt to reconstruct a broader notion of “irregularity” than those one in the legislation in force, favoring an interdisciplinary approach. Firstly, the dissertation offers an historical perspective on “irregularities”, or rather upon the morphology which they have assumed for years, referring to the discipline which has been in force in Italy since the Sixties of the Twentieth Century. The gist of the thesis is the presentation of such “irregularities”, including both some criminal, administrative, unlawfulness and criticality in standard procedures. Finally, the research presents some good practices in order to prevent such “irregularities” in the International adoption procedures, as well as some de iure condendo proposals of the legislation in force. A specific attention has been paid to the matter of the reform of crimes of adoption, or rather disposals that basically has ceased to be applied since Eighties in the Twentieth Century.
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IBBA, CRISTINA. "FATTI ILLECITI E «IRREGOLARITA'» NEI PROCEDIMENTI ADOTTIVI". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/684.

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La ricerca si propone di approfondire il tema delle “irregolarità” nelle procedure di adozione internazionale. Questa espressione è utilizzata dalla normativa nazionale di settore, con particolare riferimento all’attività degli enti autorizzati allo svolgimento delle procedure di adozione di minori stranieri. Con questo elaborato si è cercato di ricostruire una nozione di “irregolarità” più ampia di quella presente nella legislazione vigente, privilegiando un approccio interdisciplinare. Lo scritto si apre con una prospettiva storica delle “irregolarità”, ovvero della morfologia che esse hanno assunto nel corso del tempo, in relazione alla disciplina vigente nel nostro Paese a partire dagli anni Sessanta del secolo scorso. Il cuore dell’elaborato è dato dalla presentazione delle “irregolarità”, comprendenti sia alcune illiceità di natura penale ed amministrativa che le criticità della prassi. Chiude l’indagine l’illustrazione di alcune buone pratiche di prevenzione delle “irregolarità” nelle procedure di adozione internazionale e di proposte de iure condendo della disciplina vigente. Particolare attenzione è stata posta al tema della riforma dei delitti in materia di adozione, disposizioni rimaste sostanzialmente disapplicate dagli anni Ottanta ad oggi.
The research aims to delve into “irregularities” in the procedures of the International adoption. The previous mentioned phrase is used in the National specific provisions in reference to activities carried out by accredited bodies, entitled to apply adoption procedures of foreign minors. The thesis is an attempt to reconstruct a broader notion of “irregularity” than those one in the legislation in force, favoring an interdisciplinary approach. Firstly, the dissertation offers an historical perspective on “irregularities”, or rather upon the morphology which they have assumed for years, referring to the discipline which has been in force in Italy since the Sixties of the Twentieth Century. The gist of the thesis is the presentation of such “irregularities”, including both some criminal, administrative, unlawfulness and criticality in standard procedures. Finally, the research presents some good practices in order to prevent such “irregularities” in the International adoption procedures, as well as some de iure condendo proposals of the legislation in force. A specific attention has been paid to the matter of the reform of crimes of adoption, or rather disposals that basically has ceased to be applied since Eighties in the Twentieth Century.
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Libros sobre el tema "Illecito internazionale"

1

Padelletti, Maria Luisa. Pluralità di Stati nel fatto illecito internazionale. Milano: Giuffrè, 1990.

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2

Convegno di diritto romano (1990 Copanello, Italy). Illecito e pena privata in età repubblicana: Atti del Convegno internazionale di diritto romano, Copanello, 4-7 giugno 1990. Napoli: Edizioni scientifiche italiane, 1992.

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3

Letizia, Vacca, ed. La responsabilità civile da atto illecito nella prospettiva storico-comparatistica: I Congresso internazionale, ARISTEC, Madrid, 7-10 ottobre 1993. Torino: G. Giappichelli, 1995.

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4

Italy. Esercito. Carabinieri. Comando tutela patrimonio culturale y Unesco, eds. Recovered treasures: International cooperation in the fight against illicit trafficking of cultural property : successes of the Italian Carabinieri = coopération internationale pour la lutte contre le trafic illicite des biens culturels : les succès des Carabiniers italiens = cooperazione internazionale nella lotta al traffico illecito di beni culturali : i successi dei Carabinieri. [Livorno]: Sillabe, 2012.

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5

Angeloni, M. Marco. Il diritto del mare nel contrasto ai traffici illeciti internazionali: Aggiornato alla Legge 12 novembre 2004, n. 271 e al Decreto Legge 14 settembre 2004, n. 241 in materia di immigrazione. Bari: Cacucci, 2005.

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6

La circolazione illecita delle opere d'arte: Internazionalizzazione del traffico illecito, attività di contrasto e banche dati : atti del 5o convegno internazionale, Roma, Scuola Ufficiali Carabinieri, 3-6 maggio 1999. Rome]: Istituto poligrafico e Zecca dello Stato, 2000.

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Capítulos de libros sobre el tema "Illecito internazionale"

1

Marchiafava, Giovanni. "LA CONVENZIONE DI PECHINO DEL 10 SETTEMBRE 2010 SULLA REPRESSIONE DI ATTI ILLECITI RELATIVI ALL’AVIAZIONE CIVILE INTERNAZIONALE". En Cuestiones actuales del derecho aéreo, 127–38. Marcial Pons, ediciones jurídicas y sociales, 2012. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv10rr9ck.10.

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