Tesis sobre el tema "Il gene MEF"
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Shen, Yang. "A high-resolution genetic map of human chromosome 16 and localization of the MEF gene /". Title page, contents and summary only, 1994. http://web4.library.adelaide.edu.au/theses/09PH/09phs546.pdf.
Texto completoCopies of author's previously published articles inserted. Includes bibliographical references.
Accardo, Silvia <1976>. "Il gene plasmidico orf5 e il gene pmpD di Chlamydia trachomatis". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2911/1/ACCARDO_SILVIA_TESI.pdf.
Texto completoAccardo, Silvia <1976>. "Il gene plasmidico orf5 e il gene pmpD di Chlamydia trachomatis". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2911/.
Texto completoKnigge, Anja, Nora Klöting, Michael R. Schön, Arne Dietrich, Mathias Fasshauer, Daniel Gärtner, Tobias Lohmann et al. "ADCY5 gene expression in adipose tissue is related to obesity in men and mice". Universitätsbibliothek Leipzig, 2015. http://nbn-resolving.de/urn:nbn:de:bsz:15-qucosa-169954.
Texto completoClements, Andrew R. N. "The regulation of globin gene expression". Thesis, University of Oxford, 2000. http://ethos.bl.uk/OrderDetails.do?uin=uk.bl.ethos.365687.
Texto completoTourlaki, Athanasia <1973>. "The KIT gene in familial mastocytosis". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5590/1/Tourlaki_Athanasia_tesi.pdf.
Texto completoTourlaki, Athanasia <1973>. "The KIT gene in familial mastocytosis". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5590/.
Texto completoAramini, Beatrice <1979>. "Role of SP-A gene polymorphism in lung transplantation". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3634/1/aramini_beatrice_tesi.pdf.
Texto completoAramini, Beatrice <1979>. "Role of SP-A gene polymorphism in lung transplantation". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3634/.
Texto completoSATTA, STEFANIA. "Studio del gene AHSP nelle β-Talassemie". Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2007. http://hdl.handle.net/11584/265981.
Texto completoZattra, Edoardo. "Analisi di polimorfismi genetici del gene TP53 e del gene EGF in pazienti con nevi melanocitici multipli". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2011. http://hdl.handle.net/11577/3422737.
Texto completoBackground: p53 è in grado di modificare l’attività dei melanociti, in particolare la proliferazione di queste cellule. P53 è un attivatore della trascrizione di geni che codificano per proteine con azione stimolatoria sulla proliferazione dei melanociti, pertanto in questo modo p53 può favorire l’insorgenza e la progressione del melanoma maligno. L'Epidermal Growth Factor (EGF) è un fattore di crescita membro della superfamiglia EGF. E’ stato dimostrato che l'EGF attiva la proliferazione cellulare e stimola la mitogenesi nel tessuto cutaneo, stimolando la crescita tumorale. E’ stato dimostrato che la presenza di più di 100 nevi melanocitici è un fattore di rischio importante per la comparsa del melanoma maligno. Scopo dello studio: I polimorfismi genetici presi in esami in questo studio (IVS6 +62 G> A all’introne 6 di TP53 ed EGF +61A>G e) secondo numerosi studi potrebbero giocare un ruolo nell’insorgenza e nella progressione di diverse neoplasie. Abbiamo analizzato i suddetti polimorfismi in una popolazione di pazienti con più di 100 nevi melanocitici mettendo tali dati a confronto con una popolazione di controllo con meno di 10 nevi melanocitici. Tali pazienti sono stati accuratamente selezionati attraverso esami clinici e dermatoscopici. Materiali e Metodi: Per lo studio di p53 abbiamo incluso 98 pazienti e 117 controlli, mentre per lo studio dell' EGF abbiamo incluso 128 pazienti e 127 controlli tutti di età compresa tra i 21 e i 60 anni. I pazienti presentavano più di 100 nevi melanocitici di dimensioni superiori a 3 millimetri di diametro. I controlli erano soggetti con meno di 10 nevi melanocitici. Per l’analisi del polimorfismo il DNA è stato estratto da sangue periferico e il genotipo è stato studiato mediante High Resolution Melt Analysis (HRM). Risultati: Il genotipo A/A di p53, era presente nel 4.2% dei pazienti contro il 1.9% dei controlli. Il genotipo G/A era significativamente maggiore nei pazienti (32.5%) che nei controlli (23.6%). Per quanto riguarda le frequenze alleliche, l’allele G era presente nel 79.6% dei pazienti e nel 86.3% dei controlli mentre l’allele A era presente nel 20,4% dei pazienti e nel 13,7% dei controlli. Per quanto riguarda EGF, il genotipo A/A era presente nel 35% dei pazienti e nel 38% dei controlli. Il genotipo A/G era presente nel 48% dei pazienti e nel 44% dei controlli mentre il genotipo G/G era presente nel 18% dei pazienti e nel 17% dei controlli. Per quanto riguarda la frequenza allelica, A era presente nel 59% dei pazienti e nel 60% dei controlli, mentre G era presente nel 41% dei pazienti e nel 40% dei controlli. Conclusioni: non è stata rilevata una correlazione significativa tra il polimorfismo EGF +61A>G e la presenza di un alto numero di nevi melanocitici. Il polimorfismo IVS6 +62 G> A del gene TP53 sembra invece essere associato con la presenza di un elevato numero di nevi melanociti essendo la frequenza di questo polimorfismo significativamente maggiore nei casi rispetto ai controlli. E’ plausibile che alterazioni dell’espressione della p53, sia pur minime come quelle osservabili nei polimorfismi genetici che coinvolgono regioni regolatorie del DNA, possano essere responsabili di un alterato controllo della proliferazione melanocitaria che si traduce clinicamente in un alto numero di nevi melanocitici.
Caraffi, Stefano Giuseppe <1977>. "Analysis of TNFRSF5 gene mutations and splicing variants in CD40 receptor regulation". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/605/1/Caraffi_tesi.pdf.
Texto completoCaraffi, Stefano Giuseppe <1977>. "Analysis of TNFRSF5 gene mutations and splicing variants in CD40 receptor regulation". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/605/.
Texto completoRafferty, John Bernard. "X-ray crystallographic structure determination of the Met repressor from Escherichia coli and its functional implications". Thesis, University of Leeds, 1990. http://ethos.bl.uk/OrderDetails.do?uin=uk.bl.ethos.255349.
Texto completoAndic, Berna. "Lärares arbetssätt med olika texttyper i svenskämnet, med inriktning mot årskurs 4-6". Thesis, Södertörns högskola, Lärarutbildningen, 2019. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:sh:diva-39844.
Texto completoGennari, Monia <1972>. "Analisi del gene PRKA1A in una famiglia affetta da Carney Complex". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/149/1/tesiDottoratoGennari.pdf.
Texto completoGennari, Monia <1972>. "Analisi del gene PRKA1A in una famiglia affetta da Carney Complex". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/149/.
Texto completoCARRIGLIO, NICOLA. "Preclinical gene therapy studies, altered lymphocyte development and function in ADA-SCID". Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2012. http://hdl.handle.net/2108/209654.
Texto completoBOTTANI, EMANUELA. "Mitochondrial diseases: from gene function to therapy". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2015. http://hdl.handle.net/10281/94380.
Texto completoMitochondrial diseases are genetic disorders characterized by defects in oxidative phosphorylation caused by mutations in mitochondrial DNA, or in nuclear genes whose products are related to oxidative phosphorylation or mitochondrial biology. The first part of the project was focused on the generation and characterization of a mouse model of mitochondrial disease, Ttc19ko. Patients with mutations in TTC19 were characterized by neurological impairments and mitochondrial respiratory complex III deficiency. Ttc19 is a mitochondrial protein that seems to be associated to complex III assembly and/or stability. We showed that Ttc19ko mice have neurological symptoms, muscular weakness and reduction in spontaneous locomotors activity, clearly resembling the human disease. Brain also had neurological abnormalities with presence of ubiquitin and GFAP positive staining. Comprehensive lab animals monitoring system revealed a reduction in O2 consumption, CO2 production and energy expenditure in Ttc19ko mice, indicating an overall reduction of energy metabolism. Complex III activity was significantly reduced in tissues and this was linked to an increased ROS production. BNGE analysis of mitochondrial complex III showed a substantial reduction of the incorporation of the catalytic Rieske iron-sulfur protein into the fully assembled complex. A stable isotope labelling by amino acids in cell culture (SILAC) expressing TTC19-Flag followed by immunoprecipitation and mass spec analysis revealed a higher scored interaction between Ttc19 and the subunits of the pre-complexIII, and a lower scored interaction with Rieske protein and Uqcrh, both of them are late assembled subunits. We also demonstrated that Ttc19 is associated to the fully assembled complex III. Taken together, these results suggests that Ttc19 is an intrinsic assembly factor of complex III that interacts with the pre-complex III thus facilitating the incorporation of the late assembled Rieske protein. The second part of the project was focused on a gene therapy approach on a second mouse model of mitochondrial disease, MPv17ko. Mutations in hMPV17 cause a hepatocerebral form of mtDNA depletion syndrome hallmarked by early-onset liver failure, leading to premature death. Liver transplantation and frequent feeding using slow-release carbohydrates are the only available therapies, although surviving patients develop slowly progressive neuropathy. The physiological role of Mpv17 is still unclear. We showed that Mpv17 is part of a high molecular weight complex of unknown composition, which is essential for mtDNA maintenance in liver. On a standard diet, Mpv17ko mouse shows hardly any symptom of liver dysfunction, but a ketogenic diet leads these animals to liver cirrhosis and failure. However, when expression of human MPV17 is carried out by adeno-associated virus mediated gene replacement, the Mpv17ko mice are able to reconstitute the Mpv17-containing supramolecular complex, restore liver mtDNA copy number and oxidative phosphorylation proficiency and prevent liver failure induced by the KD. These results open new therapeutic perspectives for the treatment of MPV17-related liver-specific MDS.
LATINA, ALESSIA. "Cytoglobin, a direct ΔNp63 target gene, counteracts oxidative stress in keratinocytes". Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2012. http://hdl.handle.net/2108/209986.
Texto completop63 is a transcription factor belonging to p53 family. The members of this family share a substantial degree of homology but they are not functionally redundant. The ΔNp63α isoform plays a critical role in the formation of the epidermis, its expression level varies in the different layers of the epidermis, it is abundant in the basal proliferating layer and decreases in the upper differentiated layers. The epidermis undergoes to oxidative stress by production of reactive oxygen species (ROS) in a physiological manner, during normal aerobic metabolism. ROS also derive from the environment, ie. UV irradiation. In order to maintain the balance of the oxidative status, cells have protective antioxidant systems. Preliminary studies suggest that p63 could be involved in the oxidative defense. To identify p63 targets, possibly involved in the anti-oxidant defence, we have used t RT2 Profiler PCR Array. After TP63 silencing, we found 16 genes modulated, and we focused our attention on one gene, CYGB. CYGB codes for cytoglobin, a member of the globin protein family that facilitates diffusion of oxygen through tissues and acts as a scavenger for nitric oxide or other reactive oxygen species. We performed promoter activity assay, chromatin immunoprecipitation (ChIP) assay, real-time PCR and western blot analysis to confirm the direct regulation of CYGB by ΔNp63α. We also performed studies to evaluate the biological role of cytoglobin in keratinocytes. In particular, we detected an increase of cell death and ROS levels in keratinocytes depleted of CYGB, this increase was even more consistent upon hydrogen peroxide treatments. The results obtained indicate that p63, and its target gene CYGB, has an important role in protecting keratinocytes from oxidative stress.
FAVASULI, VANESSA KATIA. "DISSECTING THE CLINICAL AND BIOLOGICAL RELEVANCE OF DIS3 GENE IN MULTIPLE MYELOMA". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2023. https://hdl.handle.net/2434/956171.
Texto completoDel, Sorbo Francesca <1970>. "Caratterizzazione dei sintomi neurovegetativi e neuropsicologici nella malattia di Parkinson associata a mutazioni del gene glucocerebrosidasi". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/6956/1/Del_Sorbo_Francesca_Eddi_Alice_tesi.pdf.
Texto completoFew studies have investigated the non-motor symptoms profile in Parkinson disease (PD) associated with the glucocerebrosidase gene (GBA). This study is aimed at characterizing non-motor features, with particular attention to the evaluation of autonomic, cognitive and behavioral functions, in PD associated with mutations in the GBA gene with the aim to verify if these symptoms are part of the clinical spectrum of these patients. A study has been conducted on a cohort of patients with PD who had all been subjected to genetic analysis for the detection of mutations in one of the genes so far associated with PD. Within this homogeneous cohort, two different groups were identified in relation to the genotype (patients carriers of GBA mutation and patients noncarriers of genes associated with PD) and the non-motor characteristics were compared in the two groups. We have therefore investigated the autonomic nervous system, through the study of cardiovascular reflexes and analysis of autonomic symptoms, and cognitive-behavioral functions in patients with PD associated with mutations in the GBA gene. The results were compared with the control group. The study showed that patients with PD associated with mutations in the GBA gene had higher frequency of sympathetic dysfunction, depression, anxiety, apathy, impulsivity, as well as disorders of impulse control compared to noncarriers patients. In conclusion, patients GBA positive can manifest a multidomain non-motor symptom profile with autonomic, cognitive and behavioral symptoms. Therefore, the therapeutic approach in these patients should include a thorough assessment of non-motor symptoms and their monitoring in the follow-up, in order to optimize the results and reduce the risk of complications.
Del, Sorbo Francesca <1970>. "Caratterizzazione dei sintomi neurovegetativi e neuropsicologici nella malattia di Parkinson associata a mutazioni del gene glucocerebrosidasi". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/6956/.
Texto completoFew studies have investigated the non-motor symptoms profile in Parkinson disease (PD) associated with the glucocerebrosidase gene (GBA). This study is aimed at characterizing non-motor features, with particular attention to the evaluation of autonomic, cognitive and behavioral functions, in PD associated with mutations in the GBA gene with the aim to verify if these symptoms are part of the clinical spectrum of these patients. A study has been conducted on a cohort of patients with PD who had all been subjected to genetic analysis for the detection of mutations in one of the genes so far associated with PD. Within this homogeneous cohort, two different groups were identified in relation to the genotype (patients carriers of GBA mutation and patients noncarriers of genes associated with PD) and the non-motor characteristics were compared in the two groups. We have therefore investigated the autonomic nervous system, through the study of cardiovascular reflexes and analysis of autonomic symptoms, and cognitive-behavioral functions in patients with PD associated with mutations in the GBA gene. The results were compared with the control group. The study showed that patients with PD associated with mutations in the GBA gene had higher frequency of sympathetic dysfunction, depression, anxiety, apathy, impulsivity, as well as disorders of impulse control compared to noncarriers patients. In conclusion, patients GBA positive can manifest a multidomain non-motor symptom profile with autonomic, cognitive and behavioral symptoms. Therefore, the therapeutic approach in these patients should include a thorough assessment of non-motor symptoms and their monitoring in the follow-up, in order to optimize the results and reduce the risk of complications.
PANETTA, PAOLA. "Alterazioni del gene NPM nelle mielodisplasie con delezione 5q-". Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2009. http://hdl.handle.net/2108/1124.
Texto completoEtebari, Maryam <1983>. "Toward a Molecular Classification of Peripheral T-Cell Lymphomas: The Role of Gene Expression Profiling". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7434/1/etebari_maryam_tesi.pdf.
Texto completoEtebari, Maryam <1983>. "Toward a Molecular Classification of Peripheral T-Cell Lymphomas: The Role of Gene Expression Profiling". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7434/.
Texto completoMattiaccio, Alessandro <1985>. "Molecular characterization of gene defects associated with Progressive Familial Intrahepatic Cholestasis by Next Generation Sequencing". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amsdottorato.unibo.it/9386/1/mattiaccio_alessandro_tesi.pdf.
Texto completoCAPO, VALENTINA. "Development of regulated lentiviral vectors for gene therapy of x-linked chronic granulomatous disease". Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2013. http://hdl.handle.net/2108/209901.
Texto completoRIGAMONTI, ALESSANDRA. "TRANSCRIPTOMIC ANALYSIS OF HUMAN CIRCULATING MONOCYTES: FOCUS ON MEMBRANE-SPANNING 4A GENE FAMILY MEMBERS". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2021. http://hdl.handle.net/2434/844784.
Texto completoGilenmyr, Cheryl y Kihl Charlie J. "Meningen med grammatik". Thesis, Högskolan i Borås, Akademin för bibliotek, information, pedagogik och IT, 2016. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:hb:diva-10302.
Texto completoMonti, L. "FUNCTIONAL STUDY OF MARK4, A GENE ENCODING FOR TWO PROTEIN ISOFORMS,IN GLIOMA AND NORMAL CELLS". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2012. http://hdl.handle.net/2434/168374.
Texto completoCHEN, XUE FEN. "FUNCTIONAL AND MECHANISTIC ANALYSES OF HISTONE DEACETYLASES (HDAC3) IN INFLAMMATORY GENE CONTROL". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2011. http://hdl.handle.net/2434/155505.
Texto completoBacciaglia, Alessandro. "Caratterizzazione degli elementi genetici che veicolano il gene erm(B) in Streptococcus pyogenes". Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2008. http://hdl.handle.net/11566/242461.
Texto completoWessels, Elsabet. "Ontwikkeling van ’n koringkwekery met gestapelde, spesie-verhaalde roesweerstand". Thesis, Stellenbosch : University of Stellenbosch, 2010. http://hdl.handle.net/10019.1/5459.
Texto completoIncludes bibliography.
ENGLISH ABSTRACT: Wheat rust is a significant contributor to the total impact of diseases on sustainable wheat production. Genetic resistance, produced by using resistance genes from wheat and other related wild species, is the simplest and most cost-effective way to guard against these diseases. The pyramiding of resistance genes in a single line is a vital practice in bringing about durable resistance. This study aimed to develop a series of doubled haploid (DH) wheat lines containing combination's of wild species genes for rust resistance. Rust resistance genes Lr19 (7BL), Sr31/Lr26/Yr9/Pm8 (1BS) and Lr54/Yr37 (2DL) were combined by means of crossing. Breeders. lines which have complex resistance including Lr24/Sr24 (3DL), Lr34/Yr18 (7D), Sr36 (2BS) and Sr2 (3BS), were used. Marker assisted selection (MAS) was used to type populations for the above mentioned genes. Using the DH method (maize pollination technique), an inbred population was developed from the selected lines, after which the lines were characterised molecularly for the resistance gene translocations which they contain. The study produced 27 lines with diverse genetic profiles. Seven lines contain four translocations (Lr24/Sr24, Lr34/Yr18, Sr2 and Lr19 or Sr31) each, 11 lines contain three genes each, six lines contain two genes each and only three lines contain a single translocation (Lr24/Sr24). The reality that rust pathogens have already overcome three of the resistance genes in the final population . Lr19, Sr31 and Sr24 . is a clear indication of the value of using non-major gene resistance for bringing about durable resistance. The focus should fall ever more greatly upon the application of quantitative trait loci (QTL) for this purpose, which will result in MAS contributing to the development of more durable resistance. The value of the integration of MAS and DH in combination with conventional breeding practices in breeding programmes has already been illustrated internationally for increasing the rate of cultivar development and this is reaffirmed by this study.
AFRIKAANSE OPSOMMING: Koringroes lewer jaarliks .n beduidende bydrae tot die totale impak van siektes wat volhoubare koringverbouing belemmer. Die mees eenvoudige en koste-effektiewe verweer teen hierdie siektes is genetiese weerstand, wat deur weerstandsgene vanaf koring, sowel as wilde verwante spesies, bewerkstellig word. Die stapeling van weerstandsgene in .n enkele lyn word as .n onontbeerlike praktyk om duursame weerstand tot stand te bring, geag. Hierdie studie het ten doel gehad om .n reeks verdubbelde haploiede (VH) koringlyne te ontwikkel wat kombinasies van wilde spesie gene vir roesweerstand bevat. Roesweerstandsgene Lr19 (7BL), Sr31/Lr26/Yr9/Pm8 (1BS) en Lr54/Yr37 (2DL) is deur middel van kruisings gekombineer. Telerslyne wat oor komplekse weerstand beskik wat Lr24/Sr24 (3DL), Lr34/Yr18 (7D), Sr36 (2BS) en Sr2 (3BS) insluit, is gebruik. Merker-bemiddelde seleksie (MBS) is gebruik om populasies vir bogenoemde gene te tipeer. .n Ingeteelde populasie is vanaf die geselekteerde lyne met behulp van die VH metode (mielie-bestuiwing tegniek) ontwikkel, waarna die lyne molekuler vir die weerstandsgeentranslokasies waaroor hul beskik, gekarakteriseer is. Die studie het 27 lyne met diverse genetiese profiele opgelewer. Sewe lyne bevat vier weerstandsgeentranslokasies (Lr24/Sr24, Lr34/Yr18, Sr2 en Lr19 of Sr31) elk, 11 lyne beskik oor kombinasies van drie gene elk, ses bevat twee gene elk en slegs drie lyne beskik oor .n enkele translokasie (Lr24/Sr24). Die realiteit dat die roespatogene reeds drie van die weerstandsgene in die finale populasie . Lr19, Sr31 en Sr24 . oorkom het, benadruk die waarde van die gebruik van nie-hoofgeenweerstand vir die daarstelling van duursame weerstand. Die fokus behoort toenemend meer op die aanwending van kwantitatiewe kenmerk-loci (QTL) vir hierdie doel te val en sal sodoende teweegbring dat MBS bydra tot die ontwikkeling van meer duursame weerstand. Die waarde van die integrasie van MBS en VH in kombinasie met konvensionele telingsmetodiek is reeds internasionaal vir die versnelling van kultivarontwikkeling aangetoon en word ook deur hierdie studie herbevestig.
BRUNO, GEMMA. "LIVER FIBROSIS IMPAIRS HEPATOCYTE TRANSDUCTION BY AAV VECTORS". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2023. https://hdl.handle.net/2434/955885.
Texto completoPierantonelli, Irene. "Ruolo del pancreatic duodenal homeobox gene protein 1 nella modulazione della risposta al danno delle cellule epatiche". Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2013. http://hdl.handle.net/11566/242566.
Texto completoRende, Francesca. "Kinetics and regulation of HTLV-1 gene expression". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2011. http://hdl.handle.net/11577/3421976.
Texto completoRIASSUNTO Il virus T-linfotropico umano di tipo 1 (HTLV-1) è l’agente eziologico di due distinte patologie, la leucemia/linfoma a cellule T dell’adulto (ATLL, adult T-cell leukemia/lymphoma), un'aggressiva neoplasia a carico dei linfociti T CD4+ maturi, e della paraparesi spastica tropicale/mielopatia associata ad HTLV-1 (TSP/HAM, tropical spastic paraparesis/HTLV-1-associated myelopathy), una patologia degenerativa del sistema nervoso centrale. La strategia di espressione genica di HTLV-1, caratterizzata dalla produzione di trascritti a partire da promotori localizzati sia nel filamento positivo che in quello negativo del genoma virale, da splicing alternativo e da traduzione bicistronica, incrementa notevolmente la capacità codificante di HTLV-1, con la conseguente espressione di numerosi geni regolatori ed accessori (Tax, Rex, p12, p13, p21rex, p30tof e HBZ) in aggiunta alle proteine strutturali e agli enzimi associati al virione, comuni a tutti i retrovirus (Gag, Pro, Pol ed Env). Nonostante oltre 30 anni di studi, diversi aspetti chiave del ciclo vitale di HTLV-1 e della sua patogenicità rimangono tutt'oggi non noti. In particolare, non è ancora chiaro se l'espressione genica di HTLV-1 sia caratterizzata da stadi di latenza, se i diversi geni virali presentino cinetiche di espressione distinte e quali meccanismi molecolari possano controllare questi fenomeni. Gli studi descritti nella presente tesi sono stati mirati a comprendere questi aspetti della regolazione genica di HTLV-1. A questo scopo abbiamo sviluppato un protocollo di Real Time RT-PCR associato all'impiego di primer specifici per le diverse giunzioni di splicing al fine di quantificare i diversi trascritti codificati da HTLV-1 e di analizzarne le cinetiche di espressione sia in cellule mononucleate di sangue periferico isolate da individui infettati con HTLV-1, che in cellule trasfettate con cloni molecolari di HTLV-1. I risultati ottenuti indicano che l'espressione degli mRNA codificati da HTLV-1 segue una precisa cinetica dopo riattivazione dell'espressione virale: l'mRNA codificante le proteine regolatrici Tax e Rex agisce come trascritto precoce che precede l'espressione degli altri geni virali. Sebbene sia comunemente accettato che Rex eserciti la sua funzione a livello post-trascrizionale controllando l'esporto nucleare e la stabilità degli mRNA che codificano le proteine associate al virione, fino ad oggi non è mai stata investigata la Rex-dipendenza dei trascritti p12, p13, p21rex, p30tof e hbz. Al fine di testare se le cinetiche di espressione genica di HTLV-1 osservate potessero dipendere dalla funzione di Rex e al fine di determinare la Rex-dipendenza dei singoli mRNA virali, abbiamo generato un clone molecolare di HTLV-1 knock-out per Rex e analizzato la compartimentalizzazione nucleo-citoplasmatica dei trascritti virali. I risultati ottenuti hanno dimostrato la stretta Rex-dipendenza delle cinetiche di espressione a "due fasi" ed hanno rivelato una forte ritenzione nucleare degli mRNA codificanti HBZ, supportando la loro funzione come trascritti non codificanti. Inoltre, i risultati ottenuti hanno dimostrato che la responsività a Rex dei differenti mRNA virali potrebbe essere determinata dalla presenza di una sequenza regolatoria di 72 nucleotidi che agisce in cis, localizzata a monte dell'esone 3. Infine, analisi matematiche hanno sottolineato l'importanza di un ritardo temporale tra le funzioni di Tax e di Rex, supportata dall'evidenza sperimentale di un ritardo nell'accumulo e di un'emivita più prolungata di Rex rispetto a Tax. I dati ottenuti in questo studio forniscono l'evidenza di una regolazione temporale dell'espressione genica di HTLV-1, rivelano una differente compartimentalizzazione degli mRNA virali e offrono una possibile spiegazione di un paradosso ancora irrisolto della regolazione di HTLV-1, ovvero la differente Rex-dipendenza dei trascritti virali, nonostante la presenza della sequenza responsiva a Rex (RxRE, Rex-responsive element) nella regione 3' non tradotta di tutti i trascritti virali.
Corradini, Fabio. "Caratterizzazione molecolare delle mutazioni nei geni BRCA". Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2009. http://hdl.handle.net/11566/242012.
Texto completoGHEZZI, DANIELE. "Identification and characterization of nuclear genes responsible for human mitochondrial disorders: fastkd2, responsible for a neurological disease associated with cox defiency and sdhaf1, encoding a complex II assembly, mutated in SDH-defective leukoencephalopaty". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2009. http://hdl.handle.net/10281/7657.
Texto completoWingqvist, Matilda. "Att undervisa om berättande texter : Hur man kan arbeta med genrepedagogik med fokus på berättande texter". Thesis, Karlstads universitet, Institutionen för språk, litteratur och interkultur, 2017. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:kau:diva-55167.
Texto completoIntentionen med min undersökning är att öka förståelsen för hur undervisning med genrepedagogik med fokus på berättande texter kan se ut. Genom att utgå från tidigare forskning och litteratur beskriver jag bland annat genrepedagogikens uppkomst, varför genrepedagogik används, vad den berättande texten är, samt hur denna kan bedömas. Undersökningens empiri består av kvalitativa forskningsintervjuer gjorda med lärare, samt dokumentanalyser av lärarnas pedagogiska planeringar med syfte att få en bredare bild av undervisning av berättande texter. Skolan jag valt att utföra min undersökning på har jag medvetet valt då jag sedan tidigare vetat om att de arbetar genrepedagogiskt, vilket underlättade både för mig och lärarinformanterna då de kände till begreppen i mina frågeställningar. Resultaten av undersökningen visar att genrepedagogisk undervisning främjar elevernas lärande, oavsett om lärarna väljer att följa den strukturerade cirkelmodellen eller om de fokuserar på det kreativa personliga skrivandet. Både tidigare forskare och mina lärarinformanter menar att den genrepedagogiska undervisningen gör att både elevernas ämnesspråk och strategier att läsa och skriva texter inom olika genrer utvecklas. Trots detta framgår dock i resultatet att extra stöttning ibland behövs för att stärka elevernas skrivutveckling ytterligare. I resultatet framgår även att bedömningen av berättande texter oftast har bäst effekt om den är skriftlig och formativ.
Dow, Michael Rhys. "The cloning and characterization of the mel-26 gene of Caenorhabditis elegans". Thesis, National Library of Canada = Bibliothèque nationale du Canada, 1998. http://www.collectionscanada.ca/obj/s4/f2/dsk2/ftp02/NQ34669.pdf.
Texto completoSpetz, Anna-Clara. "Vasomotor symptoms in men and the role of calcitonin gene-related peptide /". Linköping : Univ, 2002. http://www.bibl.liu.se/liupubl/disp/disp2002/med758s.pdf.
Texto completoPonzo, Marisa Grace 1980. "Gene expression profiling of Met receptor tyrosine kinase-induced mouse mammary tumors". Thesis, McGill University, 2009. http://digitool.Library.McGill.CA:80/R/?func=dbin-jump-full&object_id=115881.
Texto completoElevated protein level of the hepatocyte growth factor receptor, MET, is observed in 20% of human breast cancers and correlates with poor prognosis. However, the role of MET in mammary tumorigenesis is poorly understood. To address this, we generated a murine model that expresses weakly oncogenic mutants of Met (Metmt) in the mammary epithelium under the transcriptional control of the mouse mammary tumor virus promoter. We demonstrate that Metmt induces mammary carcinomas with diverse phenotypes and used gene expression microarrays to elucidate gene expression changes induced by Met. Since mammary tumors contained variable contents of epithelium and stroma, we used laser capture microdissection to procure epithelial cells for microarray analysis. Based on immunohistochemistry and expression profiling, we show that Metmt produces tumors with luminal or basal characteristics. From hierarchical clustering, Metmt-induced basal tumors clustered with murine models that share features of epithelial to mesenchymal transition and human basal breast cancers. Moreover, Metmt basal tumors clustered with human basal breast cancer. The status of MET among the human breast cancer subtypes has not previously been addressed. We demonstrate that MET levels are variable across molecular subtypes but show elevation in the basal subtype and correlates with poor outcome. We used a candidate gene approach derived from microarray data to gain an understanding of signals required for Met-dependent tumorigenesis. We investigated Nck adaptor proteins and demonstrate a role for Nck in cell motility and actin dynamics of Met-dependent breast carcinoma cells and show elevated expression in human basal breast cancers. By generating a unique mouse model in which Met is expressed in mammary epithelia, with the examination of MET levels in human breast cancer, we have established a novel link between MET and basal breast cancer. This work identifies poor outcome basal breast cancers that may benefit from anti-MET therapies.
AMINI, NIA SHADI. "Investigation of effects of lymphoma associated gene polymorphisms and Aryl Hydrocarbon Receptor(AhR) activation on DNA". Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2019. http://hdl.handle.net/11584/270318.
Texto completoTrentin, Luca. "Microarray Analysis: a Leading Tool in the Classification and Biological Characterization of Pediatric Onco-Hematological Diseases". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2010. http://hdl.handle.net/11577/3427012.
Texto completoL’analisi del profilo d’espressione genica mediante microarray rappresenta uno strumento utile per la classificazione delle leucemie in ambito diagnostico, l’identificazione di nuove sottoclassi di malattia e l’associazione di profili d’espressione genica con la prognosi. I molteplici lavori pubblicati nell’ambito delle malattie onco-ematologiche sia nell’adulto che nel bambino hanno evidenziato la robustezza della tecnologia microarray ed auspicano, quindi, l’ utilizzo dei microarrays in affiancamento alle metodiche “gold standard” per la diagnosi di leucemia. Considerando che la qualità dell’RNA di partenza è un fattore determinante per la buona riuscita di un esperimento di studio dell’espressione genica, abbiamo valutato se diverse metodiche di isolamento dell’RNA avessero una qualche influenza sulla variazione del profilo d’espressione genica. I risultati ottenuti nel nostro studio, analizzando diversi sottotipi di leucemie pediatriche, hanno evidenziato che le metodiche impiegate per l’estrazione dell’RNA non vanno ad influire sul profilo d’espressione genico e che quest’ultimo rimane, comunque, ben identificabile a prescindere dalla metodologia usata per l’isolamento dell’RNA. Applicando, poi, l’analisi microarrays alle leucemie a cellule precursori B e con traslocazione MLL/AF4, abbiamo individuato, all’interno di questo sottotipo di leucemia ritenuto fino ad ora omogeneo, due sottogruppi di pazienti caratterizzati da un differente profilo d’espressione genica in cui spiccava la diversa espressione dei geni HOXA. Questo risultato è alquanto sorprendente poiché la maggiore espressione dei geni HOXA è una caratteristica distintiva delle leucemie con riarrangiamento del gene MLL. Non abbiamo identificato nessuna altra variazione d’espressione di geni (per es. MENIN, HOXC8 e MEIS1) comunemente associati con le leucemie con riarrangiamento del gene MLL. Anche l’analisi del profilo dell’espressione dei microRNA ha dimostrato che questi pazienti possono essere suddivisi in due sottogruppi ben distinti ed, inoltre, ha evidenziato che i pazienti con bassa espressione dei geni HOXA non esprimono il microRNA mir-196b, che è localizzato nel medesimo cluster dei geni HOXA e che è coinvolto nei processi di leucemogenesi. Lo studio del profilo d’espressione genica di pazienti affetti da leucemia mielomonocitica giovanile (JMML) ci ha, poi, consentito di dividere i campioni analizzati in due sottogruppi. Questa suddivisione è associata, in modo altamente significativo, con la prognosi di malattia. Il medesimo risultato prognostico non è conseguibile prendendo in considerazione i fattori prognostici clinici standard (emoglobina fetale, età alla diagnosi e conta piastrinica). Infine, abbiamo studiato il ruolo del gene SOCS-2 nelle leucemie con riarrangiamento MLL/AF4. Questo gene, up-regolato nelle cellule staminali, è uno dei geni maggiormente espressi nei pazienti con MLL/AF4 rispetto ai controlli normali. Il silenziamento di SOCS-2 nelle cellule RS4;11 determina un aumento dell’apoptosi rispetto alle cellule silenziate con un siRNA di controllo ed una simultanea maggiore espressione di TP53 e BAX. L’over-espressione di SOCS-2 nelle cellule RS4;11 sembra essere, quindi, un meccanismo in grado di aumentare la sensibilità di queste cellule all’apoptosi. L’analisi dell’espressione di SOCS-2 in più pazienti affetti da leucemia linfoblastica acuta (LLA) ha evidenziato che SOCS-2 è over-espresso in tutte le LAL tranne le LAL a cellule T. Questo dato suggerisce che l’azione anti-apoptotica di SOCS-2 potrebbe essere comune in più sottotipi di leucemia.
Mosca, A. "Calcium-Sensing Receptor: a candidate gene for Kidney Stone Disease". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2007. http://hdl.handle.net/2434/43624.
Texto completoColombo, E. "Significato clinico del poliformismo del gene NOD2/CARD15 nella storia chirurgica dei pazienti affetti da Morbo di Crohn". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2007. http://hdl.handle.net/2434/64168.
Texto completoDavis, Ian. "Teaching Men: Masculinity, Narrative and Pedagogy". Thesis, Griffith University, 2014. http://hdl.handle.net/10072/367340.
Texto completoThesis (PhD Doctorate)
Doctor of Philosophy (PhD)
School of Education and Professional Studies
Arts, Education and Law
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VALSECCHI, VERONICA. "Il ruolo del gene rat8/IFITM3 nel differenziamento in vitro delle cellule mammarie". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2007. http://hdl.handle.net/2434/33614.
Texto completoLindeborg, Hanna. "Vad är ett riktigt slut? : en kritisk granskning av genrepedagogiken i arbetet med sagogenren". Thesis, Södertörns högskola, Lärarutbildningen, 2011. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:sh:diva-9757.
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