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Martini, Massimo. "Deprivazione relativa e identità sociale". DiPAV - QUADERNI, n.º 24 (abril de 2009): 141–58. http://dx.doi.org/10.3280/dipa2009-024010.

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Resumen
- This work analyzes the relationships between the Relative Deprivation Model and the Social Identity Theory. In the first part, different definitions of the concept of relative deprivation are presented, as well as its different typologies. In the second part, the theoretical and empirical links between the Relative Deprivation Modell and the processes of social identification are examined. Finally, the importance of the relationship between the two theories for the prevision of interindividual and intergroup strategies in social comparison is highlighted.
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La Barbera, Francesco. "La convivenza dilemmatica: identità sociale, fiducia, interdipendenza". PSICOLOGIA DI COMUNITA', n.º 2 (marzo de 2012): 31–42. http://dx.doi.org/10.3280/psc2011-002004.

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Resumen
Barbera Questo studio mirava a stabilire se l'interdipendenza percepita avesse un effetto significativo sulla cooperazione e se la fiducia fosse un mediatore di tale effetto. Alla ricerca hanno partecipato 82 studenti, di entrambi i sessi, che hanno preso parte individualmente ad un gioco dilemmatico con un partner fittizio di un'altra nazione europea. Č stato misurato il livello d'interdipendenza percepita dei soggetti con gli altri cittadini europei, ed č stata inoltre misurata la fiducia nel partner europeo con cui ciascun partecipante aveva giocato. I risultati mostrano che l'interdipendenza percepita ha un effetto significativo sulla cooperazione, che č mediato totalmente dalla fiducia. Tali risultati vengono discussi insieme alle loro implicazioni teoriche ed applicative.
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Ferrara, Alessandro. "Deliberazione, identitÀ e "doveri d'amore"". SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), n.º 38 (septiembre de 2010): 162–78. http://dx.doi.org/10.3280/las2010-038014.

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Resumen
Il saggio prende in esame due punti della teorizzazione di Harry Frankfurt in merito alla moral agency. Il primo č la corretta concettualizzazione del momento della ‘decisione' all'interno della catena deliberativa. Vengono esaminati tre passaggi critici: a) la base normativa a cui la decisione risponde; b) la teoria della ‘unificazione della persona' attraverso la decisione e c) la distinzione fra ‘scelta' e ‘decisione'. Il secondo punto č l'ambiguitÀ insita nel concetto di ‘doveri d'amore' proposto da Frankfurt. A questo proposito vengono esaminate: a) la distinzione fra amore "attivo" e "passivo" e b) la mancata tematizzazione della "legittimitÀ dell'amore", ovvero del rapporto fra l'amore in quanto relazione sociale e i quadri interpretativi della cultura entro cui si sviluppa.
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Giuseppina Bartolo, Maria, Rocco Servidio, Pasquale Musso, Anna Lisa Palermiti, Nicoló Maria Iannello, Paola Perucchini y Angela Costabile. "Identità multiple, connessione sociale e attivismo sociale: un modello esplicativo in adolescenti immigrati e italiani". RICERCHE DI PSICOLOGIA, n.º 1 (abril de 2020): 21–43. http://dx.doi.org/10.3280/rip2020-001003.

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Troisi, S. Cristian. "La memoria “viaggiante” fra identità e traduzione". Entreculturas. Revista de traducción y comunicación intercultural, n.º 11 (3 de marzo de 2021): 53–68. http://dx.doi.org/10.24310/entreculturasertci.v1i11.12103.

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Resumen
Una delle caratteristiche principali della memoria è il suo essere in movimento, il quale, attraversa in maniera trasversale: nazioni, epoche e tecnologie. Rappresenta, inoltre, uno degli aspetti più rilevanti nella costruzione dell’identità; definisce e scandice la vita di un individuo o un gruppo sociale, li caratterizza indelebilmente nel tempo, viene ri-mediata all’interno dei media e dei diversi gruppi della nostra società. Questo suo “viaggio” transnazionale che percorre lo spazio, il tempo e le tecnologie in una continua mediazione e ridefinizione lo si assimila al medesimo cammino che in una certa forma compie la traduzione. È innegabile come memoria, identità e traduzione siano intimamente connesse fra di loro e a ciò che è racchiuso nell’essenza umana, che deve intendersi in una dialettica dell’implicazione e dell’ipseità/alterità.
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Maifreda, Germano. "Dualismi e identitÀ nella storia del mare italiano". SOCIETÀ E STORIA, n.º 126 (marzo de 2010): 676–78. http://dx.doi.org/10.3280/ss2009-126006.

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Resumen
Il volume di Frascani ripropone implicitamente la questione di fondo del dualismo economico, culturale e sociale che ha contraddistinto la storia italiana degli ultimi secoli. Lette attraverso la lente di ingrandimento della storia marina, l'evoluzione produttiva e la costruzione simbolica nazionale presentano, una volta di piů, la fisionomia ambigua e differenziata. Le dinamiche del potere e la sua carica disciplinante vengono analizzate con acume e profonditÀ, sollecitando nuovi interrogativi e gettando una luce talvolta inquietante su un tema che, da sempre, la retorica da Belpaese ha piuttosto presentato come unificante e pacificatore.
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PONZIO, Luciano. "LA SOMIGLIANZA ICONICA NELLA SCRITTURA DE-SOGGETTIVANTE TRA IDENTITÀ E DIFFERENZA". Signa: Revista de la Asociación Española de Semiótica 30 (6 de enero de 2021): 229. http://dx.doi.org/10.5944/signa.vol30.2021.29307.

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Riassunto: Il pericoloso potere di assimilazione renderebbe le cose identiche le une alle altre, uniformandole, smarrendone la singolarità. Il mondo senza alterità si ridurrebbe a una massa omogenea: l’Identico e la sua rappresentazione. L’esistenza di un segno non è semplicemente riflessa ma rifratta (Vološinov). In questa rifrazione gioca il ruolo determinante l’alterità. Produrre e comprendere segni significa partecipare ai processi comunicativi. Il segnico è il campo dell’ambivalenza in cui tutto si decide per relazioni e pratiche sociali (Bachtin). Uscire dalla filosofia del soggetto (Foucault), porsi in una posizione “fuori-di-sé”, configurare una scrittura in-ferma contro il soggetto statico, per recuperare il corpo sociale nelle parole e nelle immagini.Abstract: The dangerous power of assimilation uniforms things, making them lose their singularity. The world without otherness would be reduced to a homogeneous mass where representation always represents the Identical. The existence of a sign is not simply reflected but refracted (Voloshinov). In this refraction, otherness plays the decisive role. Producing and understanding signs means participating in communication processes. The sign is the field of ambivalence in which everything is decided by relationships and social practices (Bakhtin). In this field is possible as this paper tries to show, to get out of the philosophy of the subject (Foucault) in order to recover the social body of words and images.
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Napoli, Grazia. "Values spaces migration. appraisal scenarios for an intercultural society [Valori spazi migrazioni. prospettive estimative per una società interculturale]". Valori e Valutazioni 28 (julio de 2021): 49–58. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20212805.

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Resumen
Incessant migratory flows move towards nations or cities where they can find better living conditions, driven by economic inequalities, political and social instability, war conflicts and environmental emergencies, and generate real or perceived perturbations in the social and economic organization of territories. The changes in value, social, spatial and economic systems resulting from migration flows were debated during the SIEV conference “Values Spaces Migrations. Identity and Otherness in the Multicultural City”, which took place in October 2020 Incessanti flussi migratori si muovono verso nazioni o città in cui trovare condizioni di vita migliori sospinti da sperequazioni economiche, instabilità politiche e sociali, conflitti bellici ed emergenze ambientali, e generano perturbazioni, reali o percepite, sull’organizzazione sociale, ed economica dei territori. I mutamenti dei sistemi valoriali, sociali, spaziali ed economici conseguenti ai flussi migratori sono stati dibattuti durante il convegno SIEV “Valori Spazi Migrazioni. Identità e alterità nella citta multiculturale”, che si è svolto nel mese di ottobre del 2020.
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Bonfanti, Angelo. "Sviluppo sostenibile in azione: il ruolo delle Banche di Credito Cooperativo nella comunitÀ locale". MERCATI & COMPETITIVITÀ, n.º 2 (mayo de 2009): 61–81. http://dx.doi.org/10.3280/mc2009-002004.

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Resumen
- This paper will analyze the role of Cooperative Credit Banks (CCBs) as actors and promoters of sustainable development within the local community. In particular, the Total Corporate Communication Model (Balmer & Gray, 2000) will be used to present a qualitative exploratory research on the initiatives and interventions undertaken by CCBs in their territories. The communication tools employed by CCBs to promote the value of sustainability will be discussed. The analysis will lead to the identification of potential strategic strengths as well as improvement areas in the CCBs' actions for sustainable development.Keywords: Cooperative Credit Banks, sustainable development, corporate social responsibility, corporate identity, corporate communication, corporate culture.Parole chiave: Banche di Credito Cooperativo, sviluppo sostenibile, responsabilitÀ sociale d'impresa, identitÀ d'impresa, comunicazione d'impresa, cultura aziendale
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Finco, Matteo y Sandra Regina Martini. "CIBO, SALUTE, PRETESE: RIFLESSIONI DALLA TEORIA DEI SISTEMI". Revista de Direito Brasileira 21, n.º 8 (19 de marzo de 2019): 260. http://dx.doi.org/10.26668/indexlawjournals/2358-1352/2018.v21i8.5237.

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Resumen
Scopo di questo lavoro è fornire un quadro di riferimento teorico per l’analisi di quelle che potrebbero essere definite le crescenti rivendicazioni di diritti e manifestazioni di interesse (individuali e collettive) relative al cibo nella contemporaneità. L’ipotesi, indagata attraverso un’analisi bibliografica nel contesto della teoria dei sistemi sociali di N. Luhmann, è che il cibo – e in particolare la sua tematizzazione nell’ambito della salute e del benessere – costituisca un mezzo attraverso cui gli individui possono avanzare pretese, costruendo la propria identità e attribuendo senso alle proprie condotte, trovando così una posizione all’interno del contesto sociale.
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Matucci, Giuditta. "Le agenzie educative e i diritti dei singoli fra unità, identità e autonomia". DIRITTO COSTITUZIONALE, n.º 2 (junio de 2021): 55–80. http://dx.doi.org/10.3280/dc2021-002004.

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Resumen
Famiglia e scuola vantano una storia affine, segnata dalla loro primazia in quanto istituzioni, nei confronti dei loro stessi componenti. L'evoluzione dell'ordinamento ha, poi, seguito una strada diversa, volta a favorire i diritti dei singoli, esigenza imposta dal maturare della coscienza sociale in ordine, soprattutto, alla posizione dei soggetti più deboli: i figli, gli allievi. L'affermarsi dei minori come personalità dotate di soggettività giuridica rimette in discussione gli schemi del passato, favorendo la valorizzazione della loro posizione. Permangano, tuttavia, rischi di conflitto all'interno della formazione nucleare. Lo scritto valuta la possibilità di risolvere tali conflitti alla luce del dovere di solidarietà.
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Zucchi, Valentina. "Sibilla Aleramo. Una nuova donna". Revista Internacional de Pensamiento Político 16 (28 de enero de 2022): 315–30. http://dx.doi.org/10.46661/revintpensampolit.6314.

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Resumen
Nella cornice di una realtà storico-sociale fortemente ostile per le donne italiane del primo Novecento, molte voci femminili si ribellano scrivendo testi di denuncia sociale in cui il nemico è sempre il sistema patriarcale-misogino che riversa la sua violenza sulle donne. Tra queste voci urla con grande potenza quella di Sibilla Aleramo, la cui lotta femminista narrata nel suo romanzo autobiografico Una donna, dà impulso a un percorso esistenziale verso la conquista di una nuova identità. Nasce una nuova donna che ha saputo ascoltare la propria legge rinunciando perfino al figlio: il sacrificio umano per la libertà.
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Corradi, Emilia. "Etica e pedagogia tra passato e futuro per una architettura dell'emancipazione". TERRITORIO, n.º 100 (noviembre de 2022): 29–41. http://dx.doi.org/10.3280/tr2022-100004.

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Resumen
Il saggio descrive l'impegno di Yasmeen Lari nel tramandare la cultura del Pakistan per mezzo del progetto architettonico, attraverso la riscoperta del patrimonio storico architettonico e della tradizione costruttiva locale. Operando in una direzione che tramite l'architettura attua un ripensamento sul contemporaneo per un progresso sociale, culturale, ambientale a servizio di uomini e donne con l'obiettivo di garantire un rifugio sicuro e salubre a tutti gli abitanti per un futuro dignitoso e sostenibile. L'architettura diventa così uno strumento di educazione, formazione, prevenzione e identità attraverso la riscoperta e la rielaborazione di tipologia, morfologia e tecniche costruttive accessibili a tutti in una dimensione di sostenibilità ambientale e sociale.
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Balestra, Anna y Raul Caruso. "Le società benefit in Italia. Tra bene comune e identità". ECONOMIA PUBBLICA, n.º 1 (febrero de 2022): 117–39. http://dx.doi.org/10.3280/ep2022-001007.

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L'articolo si propone di considerare una questione centrale relativa all'assetto degli ordinamenti contemporanei, ossia la tensione tra il principio democratico ed il governo dell'economia, calando questa tematica generale nell'alveo più specifico del rapporto tra la Banca Centrale Europea e le altre Istituzioni Comunitarie. Si sostiene la tesi che sia illusoria la veste di pretesa neutralità della BCE, laddove quest'ultima, in quanto Autorità che ha come missione fondamentale quella di garantire la stabilità dei prezzi, tende a porsi come un sistema di regolazione apolitica del sistema economico. Detto sistema obbedisce ad una lex mercatoria che si pone in antitesi rispetto alla realizzazione del programma sociale posto dalla Carta, esigendo la rinuncia ad alcuni strumenti decisionali di carattere politico che, nel disegno costituzionale, rispondevano a logiche diverse. In questa ottica la nascita del SEBC segna una nuova fase del costituzionalismo politico, perché la sua introduzione pone come una sorta di metavalore la stabilità economica e finanziaria. Ciò implica che non siano previsti limiti positivi alle sue capacità decisionali ad opera - ad esempio - del Parlamento Europeo, in modo tale da circoscrivere la ricaduta delle scelte compiute sulle posizioni soggettive riconosciute alla persona dagli ordinamenti nazionali e dallo stesso sistema europeo. Sulla base di queste premesse, la conclusione dell'articolo non è nel senso di una anacronistica riduzione del ruolo della Banca Europea, bensì nel senso di puntualizzare come la principale sfida del costituzionalismo contemporaneo consista nello sforzo di ricondurre i processi decisionali che coinvolgono il governo europeo della moneta ai meccanismi della responsabilità politica e alle garanzie delle posizioni soggettive della persona
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Welch, Evelyn. "Engendering Italian Renaissance art — a bibliographic review". Papers of the British School at Rome 68 (noviembre de 2000): 201–16. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200003925.

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Resumen
L'IDENTITÀ SESSUALE NELL'ARTE RINASCIMENTALE ITALIANA — UNA RASSEGNA BIBLIOGRAFICAQuesto saggio fornisce una rassegna di precedenti approcci allo studio della figura femminile nell'arte rinascimentale italiana e dei recenti sviluppi negli studi femministi e sull' identità sessuale. Mentre gli storici hanno in anni recenti adottato nuovi metodi e domande di ricerca nell'esplorare in maniera produttiva il ruolo economico e sociale della donna, gli storici dell'arte rinascimentale si sono mostrati più reticenti verso queste innovazioni. Solo di recente sono venuti alla luce nuovi libri ed articoli che trattano della donna come pittrice, mecenate e come oggetto di rappresentazioni figurate. Tuttavia queste pubblicazioni vanno viste come episodi isolati in un campo che si mostra restio allo studio del ruolo della donna. In questo saggio l'attuale diversità di approcci allo studio dell storia dell'arte viene illustra to. L'importanza degli studi di identità sessuale come un concetto cruciale per gli studi rinascimentali viene proposta come un concetto fondamentale affinchè il campo mantenga la sua vitalità nel XXI secolo.
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Compagna, Anna Maria. "Il transfert di Curial". SCRIPTA. Revista Internacional de Literatura i Cultura Medieval i Moderna 12 (21 de diciembre de 2018): 189. http://dx.doi.org/10.7203/scripta.12.13672.

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Resum: I risvolti sovranazionali riscontrati nei tre protagonisti dei romanzi del Quattrocento catalano (Jacob Xalabín, Curial e Tirant) consentono di procedere a un’analisi del Curial e Güelfa che ne sottolinea l’identità multipla e l’apertura culturale del processo di formazione del protagonista, nella sua ascesa economica e sociale. L’evoluzione del protagonista, grazie a un meccanismo psicologico, oggi riconosciuto come tale, consente il lieto fine del romanzo, diversamente da quanto avviene negli altri due, dove i protagonisti, Jacob e Tirant, rimangono sempre gli stessi. Grazie allo spostamento, al transfert, Curial non rimuove quello che lo minaccia, ma riesce a superarlo, se riguarda un altro individuo, e questo permette il suo successo finale, senza essere vittima d’impulsi interni inaccettabili. Paraules clau: Identità/alterità, multiplo/singolo, apertura/chiusura culturale, onore/disonore, ascesa/discesa economica e sociale, rimozione/spostamento. Abstract: The supranational implications found in the three protagonists of the novels in the “Catalan quattrocento” (Jacob Xalabín, Curial and Tirant) allow an analysis of Curial e Güelfa that underlines the multiple identity and cultural openness of the protagonist’s training process, in his economic and social rise. The evolution of the protagonist, thank to a psychological mechanism, now recognized as such, allows the happy ending of the novel, unlike what happens in the other two, where the protagonists, Jacob and Tirante, always remain the same. Thanks to the movement, to the transfert, Curial does not eliminate what threatens it, but manages to overcome it, if it is another individual, and this allows its final success, without being the victim of unacceptable internal impulses. Keywords: Identity/alterity, multiple/single, openness/cultural closure, honor/dishonor, economic and social promotion /decline, removal/displacement
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Pavan Dalla Torre, Ugo. "Storicizzare la disabilità: l'esperienza dei mutilati di guerra italiani e la costruzione di una nuova identità". WELFARE E ERGONOMIA, n.º 1 (septiembre de 2021): 15–25. http://dx.doi.org/10.3280/we2021-001003.

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Il concetto di disabilità, il ruolo dei disabili nell'ambito delle società e le pratiche di welfare, approntate per garantire a cittadini in situazione di svantaggio assistenza sanitaria e sociale, sono oggi dati acquisiti. L'articolo analizza in che modo questi aspetti sono andati consoli-dandosi e in che modo sono stati normati. La Grande Guerra è un termine a quo per comprendere in che modo e rispetto a quali pro-blemi sia stata definita l'identità dell'invalido; in che modo tale identità sia stata presentata alla società; in che modo sia stato creato un sistema di welfare e in che modo e su quali basi siano stati promulgati provvedimenti legislativi. L'analisi della storia dei mutilati di guerra e delle diverse azioni legislative permette di comprendere la base dei provvedimenti legislativi del secondo dopoguerra.
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Arcidiacono, Evelina y Riccardo Ganazzoli. "A scuola si impara a vivere: la mediazione del conflitto tra pari". MINORIGIUSTIZIA, n.º 2 (enero de 2022): 212–18. http://dx.doi.org/10.3280/mg2021-002019.

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Il cervello-mente è un organo sociale e come tale necessita di contesti esperienziali ricchi di stimoli cognitivo-affettivo-relazionali per favorire la costruzione di una sana identità personale e un'adeguata regolazione degli stati emotivi. Questa importante funzione sociale si sviluppa gradualmente nel corso dell'infanzia ed è originata dalle prime esperienze relazionali di "Attaccamento" del bambino con la madre e da un insieme di "cure ambientali" "sufficientemente buone" e "contenitive" sperimentate nell'incontro con il mondo e con l'Altro. È proprio all'interno di questi contesti relazionali che i bambini imparano a vivere, guardando e riproponendo i comportamenti che "vedono", i discorsi che "sentono", i modelli relazionali a cui sono costantemente esposti. La Scuola diviene, così, il luogo privilegiato in cui si possono sperimentare forme di convivenza pacifica e non violenta, fondate sul riconoscimento dell'altro e nel rispetto delle differenze, al fine di sviluppare le competenze sociali utili a contrastare la diffusione della violenza giovanile. All'interno di questa visione si inserisce il lavoro sulla Peer Mediation realizzato dall'Istituto Comprensivo "Antonio Ugo" di Palermo. L'obiettivo del progetto è quello di creare un sistema efficace per la risoluzione dei conflitti che insorgono tra gli alunni.
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PÉREZ GONZÁLEZ, Jordi. "PARISINI, L., "Notus in arte sua. Lavoro e identità sociale nella documentazione epigrafica dei professionisti del lusso di Roma"." Índice Histórico Español, n.º 134 (26 de abril de 2022): 272. http://dx.doi.org/10.1344/ihe.2021.134.39704.

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OUCHTATI, Zoubeida. "Verso una ricerca identitaria al femminile in “L’età del malessere” di Dacia Maraini". ALTRALANG Journal 2, n.º 02 (31 de diciembre de 2020): 261–85. http://dx.doi.org/10.52919/altralang.v2i02.88.

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ABSTRACT: Writing allows the woman to express herself and talk about her life by emphasizing her interiority. Unlike the other female literatures (English or French for example), the Italian one has been for a long time put in the shadow of “men”. In Italy, the interest in the writing of women was born in the second half of the twentieth century thanks to the feminist movement and the feminine literary criticism. In this article, we study “L’età del malessere”; a novel written by Dacia Maraini who is one of the most known Italian feminists and intellectuals. The main purpose of this study is to show how Dacia Maraini manages to deal with the theme of female identity through her protagonist “Enrica”. The writer highlights both the family and the social context in which Enrica grows because they affect the process of building her identity. Eventually, Enrica gains her identity by gaining her freedom after various vital and bodily experiences. RIASSUNTO: La scrittura permette alla donna di esprimersi e di parlare della sua vita mettendo in risalto la sua interiorità. A differenza delle altre letterature femminili (inglese o francese per esempio), quella italiana è stata per molto tempo messa all’ombra “maschile”. In Italia, l’interesse per la scrittura delle donne nasce nella seconda metà del XX secolo grazie al movimento femminista e alla critica letteraria a firma femminile. In quest’articolo, studiamo “L’età del malessere”; un romanzo scritto Dacia Maraini che è una delle più famose femministe e intellettuali italiane. Lo scopo principale di questo nostro studio è di mostrare come Dacia Maraini riesce a trattare il tema dell’identità femminile mediante la sua protagonista “Enrica”. La scrittrice mette in evidenza sia il contesto familiare sia quello sociale in cui cresce Enrica perché influiscono sul processo di costruzione della sua identità. Alla fine, Enrica conquista la propria identità ottenendo la sua libertà dopo varie esperienze vitali e corporali.
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Bennani, Jalil. "L'adolescenza come metafora dell'esilio". INTERAZIONI, n.º 1 (abril de 2021): 59–68. http://dx.doi.org/10.3280/int2021-001005.

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L'adolescenza è una nozione moderna di cui non si parlava per nulla fino a qualche decen-nio fa nel Maghreb. "Uscire/Partire" è l'imperativo dei giovani. Vogliono uscire dall'ambiente familiare e dai modelli genitoriali. Si espongono a delle condotte a rischio, rituali di questo pe-riodo, durante i quali incontrano altri giovani coi quali vogliono integrarsi. Il rischio più grave in cui possono incorrere è quello dell'indottrinamento da parte di estremisti religiosi. Da una cultura all'altra, da un paese all'altro gli adolescenti possono acquisire nuove identità. Ma è l'identificazione, che conduce inconsciamente i loro percorsi, molto spesso attraverso il ritorno del rimosso genitoriale. Durante questo periodo di pandemia da coronavirus, i problemi sono amplificati dal distanziamento sociale e dal confinamento. In questo mondo globalizzato i sin-tomi espressi dagli adolescenti sono rivelatori dei disfunzionamenti sociali della loro epoca.
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Dezio, Catherine. "Verso un'infrastruttura materiale e immateriale per la Bioregione". TERRITORIO, n.º 93 (enero de 2021): 32–36. http://dx.doi.org/10.3280/tr2020-093005.

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L'idea bioregionale sottende un progetto di ricomposizione dei paesaggi di bordo che, ripristinando flussi, funzioni ecologiche, relazioni e identità, realizza un tessuto connettivo e attivatore. Tale tessuto agisce tramite interventi locali, caratterizzati da strumenti e linguaggi multidisciplinari e transcalari. Secondo quest'ottica, gli spazi rappresentano entità che si attivano attraverso una dimensione relazionale, di natura sociale, politica, economica, culturale, dai risvolti spaziali. Pratiche di modificazione, forme di regolamentazione, politiche di governo, gesti e usi, immaginari urbani e rurali concorrono, in forma plurale, alla generazione di spazi che sono il prodotto di questa molteplicità. È, quindi, attraverso questo quadro bioregionale che possiamo rileggere spazi, azioni progettuali e relazioni come elementi di una rete.
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Micaela Coppola, Maria. "“I AM DISAPPEARING/ INTO THE UNCERTAIN LIGHT”: LA PAROLA COME STRUMENTO DI CITTADINANZA E AUTODEFINIZIONE NELLE POESIE DI JACKIE KAY." Revista Internacional de Culturas y Literaturas, n.º 15 (2014): 246–61. http://dx.doi.org/10.12795/ricl.2014.i15.21.

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Resumen
L’opera di Jackie Kay è un’esplorazione della materia intricata e complessa dell’identità. Al centro delle sue narrazioni spesso vi è un soggetto che non si può definire in base alle singole categorie di cittadinanza, nazionalità o razza. D’altronde, la stessa identità di Kay, così come emerge dalle sue opere dichiaratamente autobiografiche (la raccolta di versi The Adoption Papers e il racconto Red Dust Road) appare di non facile catalogazione: di origine afro-scozzese (nata a Edimburgo nel 1961 da madre scozzese e padre nigeriano), ed è cresciuta in un ambiente sociale tradizionale (a Glasgow) da genitori tutt’altro che tradizionali (è stata adottata da una coppia di bianchi pacifisti e comunisti radicali).
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Fava, Francesca y Giovanna Failla. "Il Laboratorio Teatrale dell'Università Campus Bio-Medico di Roma: dieci anni tra scienza, medicina e teatro". WELFARE E ERGONOMIA, n.º 2 (febrero de 2022): 157–64. http://dx.doi.org/10.3280/we2021-002012.

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Il contributo evidenzia il ruolo didattico del Laboratorio Teatrale all'interno del piano formativo dell'Università Campus Bio-Medico di Roma attraverso la narrazione dei suoi primi dieci anni di vita (2011-2021). È analizzata la specificità didattica del Laboratorio Teatrale come formazione attiva, emotiva ed espressiva rivolta agli allievi, capace di promuovere la salute, il benessere e incentivare virtuosi processi di umanizzazione delle cure. Attraverso testimonianze di studenti, alumni e docenti che hanno partecipato ad alcune produzioni particolarmente significative, si evince come le pratiche teatrali abbiano saputo influenzare efficacemente la formazione umanistica degli allievi e come questa esperienza abbia creato coesione sociale e identità di gruppo, sulla vita universitaria e sulla comunità del Policlinico Universitario. In particolare, il laboratorio teatrale è stato in grado di: influenzare positivamente i determinanti sociali della salute, incoraggiare comportamenti di promozione della salute, sviluppare l'empatia e fornire una visione più ampia della salute e dell'assistenza clinica.
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Bancheri, Salvatore. "Un viaggio nel mio nostos. La comunità siciliana globale di Delia tra tradizioni, teatro, dialetto ed italiese". Italian Canadiana 35 (18 de agosto de 2021): 129–51. http://dx.doi.org/10.33137/ic.v35i0.37223.

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Resumen
L'articolo prende avvio da una riflessione privata sul sentimento del nostos che ha caratterizzato (e continua a caratterizzare) la vita di migliaia di italiani in emigrazione. La dimensione privata è però solamente un input per considerare il nostos e la sua valorizzazione anche da un punto di vista istituzionale e accademico, sia di ricerca letteraria che linguistica. Sono analizzate le opere in chiave migratoria della letteratura siciliana moderna e contemporanea, in particolare di due scrittori di Delia: Stefano Vilardo e Lina Riccobene. Sul piano linguistico è proposto un riferimento all’italiese come linguaggio creativo del nostos, una lingua a sé stante nello spazio linguistico italiano globale, capace di creare identità personale e sociale a gruppi di persone intragenerazionali.
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Graglia, Margherita, Laura Mariotti y Milena Quercia. "Fornire supporto ai genitori con figli adolescenti omo/bisessuali: l'esperienza dell'associazione "Geco Odv" di Torino". MINORIGIUSTIZIA, n.º 3 (enero de 2021): 166–75. http://dx.doi.org/10.3280/mg2020-003017.

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L'articolo, a partire dall'esperienza maturata dall'associazione torinese "Geco Odv" (Genitori E figli Contro l'Omotransfobia), delinea gli aspetti principali coinvolti nella scoperta dell'orientamento omo/bisessuale del/lla proprio/a figlio/a. Le autrici illustrano le reazioni comuni dei genitori e i processi implicati nell'elaborazione di quest'informazione imprevista. Conoscere le strategie di coping che le famiglie utilizzano per far fronte alla notizia inaspettata di avere un figlio non eterosessuale costituisce una fonte informativa fondamentale per la promozione dell'inclusione sociale. Tenendo in considerazione l'individuo nel suo contesto, si sottolinea la rilevanza della visibilità delle persone Lgb (lesbica, gay, bisessuale) non solo come scelta individuale, ma anche come disposizione socioculturale a far emergere le identità non eterosessuali, rendendole previste e pertanto facilitando la loro accoglienza.
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Girardi, Marta, Adele Fabrizi y Chiara Simonelli. "Popolazione transgender over 50: un intervento clinico psicosessuologico". RIVISTA DI SESSUOLOGIA CLINICA, n.º 2 (noviembre de 2020): 5–22. http://dx.doi.org/10.3280/rsc2020-002001.

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Il concetto di identità di genere è stato motivo di interesse e di studio negli anni fino a giungere alla sua concezione transgender, caratterizzata da un lungo percorso di depatologizzazione che parte dai primi studi di differenziazione tra sesso e genere fino ad arrivare alle classificazioni che i vari manuali diagnostici oggi ci presentano. La concezione transgender dei generi supera la concezione binaria, proponendo una visione fluida che legittima l'esistenza di una varietà di identità di genere in cui potersi riconoscere. I bisogni relativi all'invecchiamento e alla salute degli anziani LGBT sono scarsamente affrontati nei servizi, nelle politiche o nella ricerca. La popolazione transgender over 50, la quale ha vissuto in un contesto so-ciale e storico caratterizzato da forti discriminazioni, si trova ad affrontare una fase di transizione della vita in cui è importante considerare le caratteristiche peculiari di tale vissuto come transgender e gli aspetti relativi alla salute fisica e al supporto sociale. Affacciarci alla visione di invecchiamento transgender vuol dire adottare una prospettiva che si distanzia dagli script eteronormativi prevalenti nella società, e che si avvale di concezioni tipiche di tale vissuto, come quella di queer time e queer space. L'obiettivo di tale contributo è quello di evidenziare le problematiche e le esigenze della popolazione considerata per poter promuovere una figura di clinico attento e consapevole delle peculiarità dell'utenza considerata e un intervento clinico psicosessuologico ad hoc che adotti un approccio biopsicosociale.
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Oldfield, Paul. "Citizenship and community in southern Italy c. 1100–c. 1220". Papers of the British School at Rome 74 (noviembre de 2006): 323–38. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200003299.

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CITTADINANZA E COMUNITÀ IN ITALIA MERIDIONALE TRA IL 1100 E 1220 CIRCAQuesto articolo analizza l'uso della parola ‘cittadino’ (civis) nei documenti cartacei dell'Italia meridionale dal tardo XI agli inizi del XIII secolo. Lo studio si focalizza su un campione di otto città, che vengono usate come case-studies per mostrare cosa il concetto di cittadinanza puo aver implicato nel mezzogiorno di epoca medievale. I dati a disposizione suggeriscono che in questa fase si afferma un uso emergente della parola civis, e contestualmente una crescente consapevolezza della nozione di cittadinanza. Questi sviluppi possono essere spiegati attraverso una serie di ragioni, primariamente concernenti più ampi cambiamenti nella vita urbana, nella identità civica e governativa. Comunque è evidente che il concetto di cittadinanza, come appare nel materiale documentario, rimase un concetto altamente flessibile in questo periodo, pieno di ambiguità. Questa conclusione sulla cittadinanza si adatta all'amorfo ordine sociale delle comunità urbane di epoca medievale.
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BARBOZA, Vanessa Maria Gomes y Ana Paula Abrahamian de SOUZA. "Mulheres Negras Evangélicas e o Processo de Autoformação". INTERRITÓRIOS 6, n.º 10 (14 de abril de 2020): 131. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v6i10.244898.

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RESUMOO presente artigo é parte das análises da pesquisa autobiográfica em educação, movimentos sociais e práticas coletivas, sobre o processo de autoformação das mulheres negras evangélicas ativistas sociais no Brasil. O lócus da investigação é o movimento progressista evangélico, especificamente da recém-criada Rede de Mulheres Negras Evangélicas (2018) das quais fazem parte a pesquisadora as interlocutoras da pesquisa. Por meio do método autobiográfico e das epistemologias feministas construiu-se o caminho metodológico de aproximação e sistematização da realidade, e da analise interpretativa as reflexões das categorias: Experiência, Diálogo e Prática Política sobre as quais se buscou conhecer a importância do movimento social no processo de autoformação das sujeitas da pesquisa. Os resultados indicam uma autoformação comprometida com a mudança social, com a luta antirracista e antissexista, e com a construção de identidades dissidentes em meio ao conservadorismo e fundamentalismo religioso fortemente presente na sociedade brasileira.Autoformação. Negras Evangélicas. Movimento Social. Evangelical Black Women and the Self-Training Process ABSTRACT This article is part of the analysis of autobiographical research on education, social movements and collective practices, about the self-formation process of black evangelical social activists in Brazil. The locus of the investigation is the progressive evangelical movement, specifically the newly created Evangelical Black Women Network (2018) of which the researcher is the interlocutor of the research. Through the autobiographical method and feminist epistemologies, the methodological way of approaching and systematizing reality was constructed, and the interpretative analysis the reflections of the categories: Experience, Dialogue and Political Practice, which sought to know the importance of social movement in the process. self-training of the research subjects. The results indicate a self-formation committed to social change, anti-racist and antisexist struggle, and the construction of dissident identities amidst conservatism and religious fundamentalism strongly present in Brazilian society.Self-training. Black Evangelicals. Social Movement. Mujeres evangélicas negras y el proceso de Auto-FormaciónRESUMENEste artículo es parte del análisis de la investigación autobiográfica en educación, movimientos sociales y prácticas colectivas, sobre el proceso de auto formación de mujeres negras evangélicas activistas sociales en Brasil. El centro de la investigación es el movimiento progresista evangélico, específicamente la Red de Mujeres Negras Evangélicas (2018) recientemente creada, de la cual la investigadora y los interlocutores de investigación forman parte. A través del método autobiográfico y las epistemologías feministas, se construyó el camino metodológico de aproximación y sistematización de la realidad, y se construyeron las interpretaciones de las reflexiones de las categorías: Experiencia, Diálogo y Práctica Política sobre las cuales buscamos conocer la importancia del movimiento social en el proceso de auto-formación de las sujetas de investigación. Los resultados indican una auto-formación comprometida con el cambio social, con la lucha antirracista y antisexualista, y con la construcción de identidades disidentes en medio del conservadurismo y fundamentalismo religioso fuertemente presente en la sociedad brasileña.Autoformación. Negras evangélicas. Movimiento social. Donne evangeliche nere e processo di auto-formazione SINTESEQuesto articolo fa parte dell'analisi della ricerca autobiografica in educazione, movimenti sociali e pratiche collettive, sul processo di auto-formazione delle attiviste sociali delle donne di colore evangeliche in Brasile. Il focus della ricerca è il movimento evangelico progressivo, in particolare la nuova Evangelical Black Women Network (2018), di cui fanno parte il ricercatore e i partner di ricerca. Attraverso il metodo autobiografico e le epistemologie femministe, è stato costruito il percorso metodologico di approssimazione e sistematizzazione della realtà e sono state costruite le interpretazioni delle riflessioni delle categorie: esperienza, dialogo e pratica politica su cui cerchiamo di conoscere l'importanza del movimento sociale nel processo di auto-formazione delle materie di ricerca. I risultati indicano un'auto-formazione impegnata nel cambiamento sociale, con la lotta antirazzista e antisessualista e con la costruzione di identità dissidenti tra conservatorismo e fondamentalismo religioso fortemente presenti nella società brasiliana.Auto-allenamento. Neri evangelici. Movimento sociale.
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Dziadosz, Dariusz. "Przejście przez morze - aktywna obecność Boga kreująca Izrael (Wj 13,17-14,31)". Verbum Vitae 6 (14 de diciembre de 2004): 71–92. http://dx.doi.org/10.31743/vv.1372.

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La storia di Israele solo a prima vista assomiglia a quelle delle altre nazioni. In realtà è molto diversa e del tutto particolare. La sua caratteristica principale è la stretta relazione con Dio Jahvé. Essa non solo è legata alla nazione israelitica sin dall’inizio della sua storia, ma anche decide da sempre dell’aspetto religioso, sociale e politico di questa popolazione. Si puo tranquillamente dire che è stata proprio la religione monoteistica basata sugli eventi dell’esodo e sulla stipulazione dell’alleanza con Dio ad incidere sulla identità nazionale di Israele. Tutte le fonti bibliche ed extrabibliche testimoniano questo straordinario legame con Jahvé. L’autore pone la domanda sulle cause e sulle caratteristiche della così stretta relazione degli Israeliti con Dio e con la loro religione. Per capire meglio questa problematica si ferma sugli avvenimenti accaduti allafine dell’esilio, sull’intervento salvifico di Jahvé e sulle circostanze della fondazione della nazione di Israele descritti nel libro dell'Esodo 13,17-14,31.
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Grassi, Davide. "SINDACATO E CONSOLIDAMENTO DEMOCRATICO". Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 28, n.º 2 (agosto de 1998): 321–55. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200026010.

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IntroduzioneLe recenti transizioni democratiche in America latina e nell'Europa del Sud hanno messo in evidenza la speciale posizione dei sindacati tra le forze della società civile che reagiscono con un'accresciuta mobilitazione all'avvio della liberalizzazione in seno a regimi autoritari (Berins Collier e Mahoney 1997). Le organizzazioni sindacali, infatti, hanno generalmente la capacità di promuovere, in momenti critici, una mobilitazione più ampia ed efficace rispetto ad altri gruppi sociali. Esse non solo possiedono reti organizzative che, attraverso strutture più o meno permanenti, facilitano lo svolgimento di proteste e dimostrazioni, ma possono anche contare su schiere di militanti con specifici interessi in comune e su identità collettive politicamente definite. A differenza di gruppi come le organizzazioni degli studenti e le associazioni religiose o di quartiere, inoltre, i sindacati possono colpire e danneggiare direttamente l'economia attraverso rivendicazioni salariali e scioperi (Valenzuela 1988, 3; Cella 1990, 17). La concomitanza delle transizioni politiche più recenti con una perdurante e diffusa crisi economica e con ripetuti tentativi di stabilizzazione e riforma hanno reso ancora più temibile questa capacità. Utilizzando poteri coercitivi garantiti dallo stato, o la semplice forza della persuasione, il sindacato, d'altra parte, può convincere la propria base ad aspettare sino a che le riforme producano dei risultati, contribuendo così a ridurre i livelli del conflitto sociale (Przeworski 1991, 181).
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Di Pietro, Maria Luisa y Marina Casini. "Il dibattito parlamentare sulla “procreazione medicalmente assistita”". Medicina e Morale 51, n.º 4 (31 de agosto de 2002): 617–66. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2002.688.

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La Camera dei Deputati nel giugno 2002 ha approvato una proposta di legge (PDL) ora in attesa di una valutazione da parte del Senato. In questo articolo viene ricordata dapprima l’evoluzione storica che ha portato all’attuale PDLa partire dalla IX legislatura, ci si sofferma sulle tappe principali e più significative, si tiene conto non solo dell’iter legislativo in senso stretto, ma anche del contributo della giurisprudenza, degli atti governativi, delle Commissioni ad hoc e dei movimenti operanti a livello sociale. Successivamente viene esaminato il contenuto della PDL nei suoi profili più rilevanti. Il principio dei prevalenti interessi/ diritti del concepito - che costituisce il motivo ispiratore di tutta la normativa - trova coerenti e apprezzabili applicazioni. In primo luogo viene declinato nella protezione del nuovo essere umano fin dalla fecondazione perseguendo l’obiettivo della sua destinazione alla nascita (diritto alla vita) senza che siano possibili atti manipolatori del suo patrimonio genetico (diritto alla identità genetica); secondariamente viene difeso il suo diritto alla famiglia sotto il profilo della coincidenza tra genitorialità biologica, affettiva e legale (diritto alla identità psicologica ed esistenziale). Rimangono comunque delle riserve etiche in ordine alla dignità dell’atto procreativo, all’insufficiente tutela del diritto del nascituro ad una famiglia fondata sul matrimonio quale garanzia di certezza e stabilità dell’affetto dei genitori (è infatti previsto l’accesso alle coppie conviventi), alla perdita di embrioni dovuta alla bassa percentuale di successo delle tecniche di procreazione medicalmente assistita. Rimane comunque apprezzabile - tenuto conto del libertarismo e permissivismo dominanti volti a legalizzare tutto quanto è già fattibile - l’impegno manifestato per ottenere l’approvazione della PDL. In ogni caso L’obiezione di coscienza, prevista dalla PDL, acquista dunque tutta la sua valenza di fronte al significato del generare e dell’essere generati.
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D’Amico, Elisabetta, Rita Frascari, Mariagrazia Giachin, Anna Marcianò, Sonia Melgiovanni, Michela Melillo, Mara Siragusa, Valeria Tossichetti y Cristina Truppi. "L'incerto è il nostro futuro "Bisogna saper navigare come sulle rapide di un torrente, barcamenandosi tra i flutti" (Racamier)". INTERAZIONI, n.º 2 (noviembre de 2022): 70–96. http://dx.doi.org/10.3280/int2022-002006.

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L'articolo mette in luce alcune riflessioni di un gruppo di lavoro che si è costituito durante il periodo della pandemia e che ha continuato la sua ricerca nell'attuale fase del conflitto russo-ucraino. Le autrici si interrogano su quanta emergenza sia possibile tollerare per tutti, e cosa comporti vivere e lavorare nell'incertezza per pazienti e terapeuti. A partire da riflessioni sul concetto di "adattamento a qualsiasi cosa" di Silvia Amati Sas, vengono confrontati temi teorici declinati nell'esperienza clinica, dove mondo interno e mondo esterno hanno subito scossoni e inevitabili cambiamenti. L'irruzione della realtà esterna, con la sua incertezza per il futuro, è entrata prepotentemente nell'attività clinica influendo sia sulla dimensione intrapsichica, che sui legami di coppia e familiari. Gli stessi strumenti analitici hanno necessariamente dovuto subire degli adattamenti, così come la mente dell'analista che ha trovato nel setting interno e nella duttilità una possibilità di incontro con l'altro. La dimensione sociale della psicoanalisi ha trovato maggiore espressione nelle varie situazioni emergenziali, senza rinunciare alla propria identità, anzi acquisendo ancora un valore prezioso nel confronto con la realtà.
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Stefanizzi, Sonia. "Vincenzo Cesareo (a cura di), La cultura dell'Italia contemporanea. Trasformazione dei modelli di comportamento e identità sociale, Edizioni della Fondazione Agnelli, Torino, 1990, pp. 317, L. 35.000." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 23, n.º 2 (agosto de 1993): 383–84. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200022292.

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Casini, Simone. "Questioni di teoria linguistica: Per un paradigma teorico della creatività semiotica". Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 53, n.º 1 (6 de diciembre de 2018): 69–89. http://dx.doi.org/10.1177/0014585818816667.

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Il contributo delinea il paradigma teorico della creatività intesa, da una prospettiva semiotica e di linguistica teorica, come il quadro di riferimento formale per la variazione e il cambiamento linguistico sia nei processi di generale interazione che, su piani quantitativamente maggiori, nei fenomeni in cui lingue e identità in contatto interagiscono per negoziare il senso comunicativo. Il percorso propone una analisi della creatività che spazia dagli ambiti della Filosofia antica sino alla riflessione linguistica contemporanea che si è avuta nel Novecento tra le due sponde dell’Oceano e individua nella dimensione dell’uso e della condivisione sociale tra i parlanti il principio primo capace di guidare le forme di creatività linguistica potenzialmente illimitate verso un fine che è identitario e comunicativo, al di là e molto oltre rispetto ai modelli di regolarità e norma (in senso prescrittivo) grammaticale. Interpretare secondo questo modello il paradigma della creatività significa porre la proprietà semiotica in una posizione di prima inter pares, in cui le viene affidato non solo il “ruolo” di formatore di segni (parole, frasi, testi), ma la funzione di primaria arbitrarietà, causa ed effetto della discretizzazione delle lingue storico-naturali.
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Felici, Maria Serena. "Aspetti linguistici in Machado de Assis e nella traduzione italiana di Esaú e Jacó". Cadernos de Tradução 43, n.º 1 (8 de marzo de 2023): 1–29. http://dx.doi.org/10.5007/2175-7968.2023.e91226.

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Lo studio qui presentato nasce in seguito alla riflessione sul testo del romanzo di Joaquim Maria Machado de Assis (1839-1908) Esaú e Jacó (1904), in occasione del lavoro di traduzione da me realizzato per i tipi della Lorenzo de’ Medici Press e pubblicato nel 2022, con il titolo di Esaù e Giacobbe. Da una iniziale visione sinottica della lingua nella produzione letteraria di Machado, condotta alla luce di studi critici e delle dichiarazioni dello stesso autore sul valore politico-sociale della lingua stessa, e dopo uno sguardo sulle traduzioni dell’opera di Machado ad oggi edite in Italia, si scenderà nel particolare di Esaú e Jacó, analizzandone alcuni passaggi rappresentativi del profilo linguistico dell’autore; infine, si esamineranno alcune scelte traduttive da me intraprese. L’obiettivo è mostrare che il processo che ha portato al metatesto, che è la prima edizione italiana di quest’opera, si è svolto con una particolare attenzione al valore cruciale che la lingua assume in questo romanzo, in cui Machado riflette sul Brasile di fine Ottocento, sull’alta società della sua allora capitale, Rio de Janeiro, la sua cultura, la sua storia, la sua identità post-indipendenza.
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MONIZ, Elias Alfama y Victoria Maldonado BAUTISTA. "La Etnoeducación como Posicionamiento Político e Identitario del Pueblo Afroecuatoriano por Rocio Vera Santos". INTERRITÓRIOS 6, n.º 12 (7 de diciembre de 2020): 272. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v6i12.249000.

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RESUMENLa presente reseña es un resumen crítico sobre el artículo académico La etnoeducación como posicionamiento político e identitario del pueblo afroecuatoriano, de Rocío Vera Santos. Un texto científico que dilucida a través de una investigación de corte cualitativo y una puesta teórica postcolonial y decolonial el proceso de consolidación y ejecución del proyecto de etnoeducación afroecuatoriana. Se trata de un proyecto político, epistemológico y educativo que se viene gestando en las últimas tres décadas, y con el cual el movimiento social afroecuatoriano se posesionan frente al Estado; intentando subvertir el legado de la colonización, mediante estrategias, practicas pedagógicas e iniciativas autónomas que revitalizan y rescatan los saberes ancestrales, la memoria y la tradición oral. El objetivo de esta propuesta de educación étnica busca el fortalecimiento de la identidad, la reparación histórica y sostener la lucha antirracista.Etnoeducación afroecuatoriana. Identidad. Políticas de representación. Saberes ancestrales. Movimiento social afroecuatoriano. RESUMOEsta revisão é um resumo crítico do artigo acadêmico a etnoeducação como posição política e identitária do povo afro-equatoriano, de Rocío Vera Santos. Um texto científico que elucida por meio de uma investigação qualitativa e de uma configuração teórica pós-colonial e descolonial o processo de consolidação e execução do projeto de etnoeducação afro-equatoriana. É um projeto político, epistemológico e educacional que vem se desenvolvendo nas últimas três décadas, e com o qual o movimento social afro-equatoriano se posesiona diante do Estado; tentando subverter o legado da colonização, por meio de estratégias, práticas pedagógicas e iniciativas autônomas que revitalizam e resgatam saberes ancestrais, memória e tradição oral. O objetivo desta proposta de educação étnica busca fortalecer a identidade, reconstruir a história e sustentar a luta anti-racista. Etnoeducação afro-equatoriana. Identidade. Políticas de representação. Saberes ancestrais. Movimento social afro-equatoriano.ABSTRACTThis review is a critical summary of the academic article Ethno-education as a political and identity position of the Afro-Ecuadorian people, by Rocío Vera Santos. A scientific text that elucidates through a qualitative investigation and a postcolonial and decolonial theoretical setting the process of consolidation and execution of the Afro-Ecuadorian ethno-education project. It is a political, epistemological and educational project that has been developing in the last three decades, and with which the Afro-Ecuadorian social movement takes possession in front of the State; trying to subvert the legacy of colonization, through strategies, pedagogical practices and autonomous initiatives that revitalize and rescue ancestral knowledge, memory and oral tradition. The objective of this ethnic education proposal seeks to strengthen identity, historical reparation and sustain the anti-racist struggle.Afro-Ecuadorian ethno-education. Identity. politics of representation. Ancestral knowledge. Afro-Ecuadorian social movement.SOMMARIOQuesta recensione è una sintesi critica dell'articolo accademico Etnoeducazione come posizione politica e identitaria del popolo afro-ecuadoriano, di Rocío Vera Santos. Un testo scientifico che delucida attraverso un'indagine qualitativa e una impostazione teorica postcoloniale e decoloniale il processo di consolidamento ed esecuzione del progetto etno-educativo afro-ecuadoriano. È un progetto politico, epistemologico ed educativo che si è andato sviluppando negli ultimi tre decenni, e di cui il movimento sociale afro-ecuadoriano si impadronisce di fronte allo Stato; cercando di sovvertire l'eredità della colonizzazione, attraverso strategie, pratiche pedagogiche e iniziative autonome che rivitalizzano e salvano la conoscenza ancestrale, la memoria e la tradizione orale. L'obiettivo di questa proposta di educazione etnica cerca di rafforzare l'identità, la riparazione storica e sostenere la lotta antirazzista.Etnoeducazione afro-ecuadoriana, identità, politica di rappresentanza, saperi ancestrali, movimento sociale afro-ecuadoriano.
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Fusar Poli, Elisabetta. "“L’impronta esterna del nostro Io”. Note intorno ai primi lineamenti del diritto sulla propria immagine". Italian Review of Legal History, n.º 7 (22 de diciembre de 2021): 377–417. http://dx.doi.org/10.54103/2464-8914/16893.

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Lo scritto affronta il «modernissimo» diritto sulla propria immagine, nello svolgersi delle sue dinamiche attraverso il caleidoscopico e cruciale tornante otto-novecentesco. L’attenzione è rivolta agli apporti dottrinali e giurisprudenziali che hanno contribuito a tratteggiare e poi definire un diritto soggettivo autonomo avente ad oggetto la propria immagine personale, e a trovare per esso una collocazione all’interno dell’ordine giuridico, dalla fine dell’Ottocento alla pubblicazione del Libro primo del Codice Civile. Il tema è sollecitato dall’innovazione tecnica in corso nel periodo considerato e dagli stimoli di una società ormai in fase protomediatica, nella quale la riproduzione della fisionomia umana, agevolata dalle potenzialità dei moderni mezzi di comunicazione, acuisce l’urgenza di una tutela per ciò che appare strettamente inerente alla persona e, al contempo, proiezione sociale dell’individuo, interfaccia fra la sua dimensione privata e quella pubblica. Dalla tutela dell’onore e della reputazione, alla protezione dalle incursioni indebite nella sfera personale, il complesso tema è al crocevia fra diversi spazi giuridici e si apre nel Novecento a inattesi sviluppi e trasformazioni. Si inserisce, infatti, gradualmente, entro una più complessa concezione di persona, che emerge da una riflessione scientifica trasversale ai campi della sociologia, antropologia, filosofia, biologia, e volge in direzione della ‘identità personale’.
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Huskinson, Janet. "‘Unfinished portrait heads’ on later Roman sarcophagi: some new perspectives". Papers of the British School at Rome 66 (noviembre de 1998): 129–58. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200004256.

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‘TESTE INCOMPLETE DI RITRATTI’ SU SARCOFAGI TARDO ROMANI: NUOVE PROSPETTIVEQuesto articolo prende in considerazione teste ‘incomplete’ di ritratti su sarcofagi romani dal secondo al quarto secolo d.C: esse rappresentano un fenomeno diffuso (apparentemente sempre più diffuso verso la fine del periodo considerate) ed includono materiale sia cristiano che non. Quasi tutte le precedenti discussioni su questo fenomeno hanno preso in considerazione quando e perchè esso si sia verificato, proponendo varie spiegazione pratiche per il mancato completamento del lavoro – quali l'indifferenza del cliente, possibili aggiunte più tarde di pittura o stucco ecc. Lo scopo di questo articolo è di esplorare quale fosse il valore collettivo di questi ritratti incompleti in relazione a vari aspetti della società contemporanea. Dopo un resoconto del ruolo avuto dai ritratti nella cultura funeraria romana l'articolo descrive i materiali e discute precedenti lavori sul-l'argomento. La possibilità che questi ritratti incompleti possano aver rappresentato una variante (estrema) di uno stile astratto nell'arte tardo antica viene considerata, nonchè il significato che essi possono aver assunto dal punto di vista dell'osservatore in termini di identità sociale e attitudine verso la morte. La conclusione è che tali significati positivi possano essere stati forti abbastanza da spiegare la generale accettazione dei volti incompleti su questi sarcofagi.
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Campiche, Roland. "Religion, statut social et identité féminine / Religion, Social Status and Feminine Identity". Archives de sciences sociales des religions 95, n.º 1 (1996): 69–94. http://dx.doi.org/10.3406/assr.1996.1037.

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Jacobsen, Stephanie y Nora Ganim Barnes. "On Being Social: How Social Identity Impacts Social Commerce for the Millennial Shopper". INTERNATIONAL JOURNAL OF MANAGEMENT SCIENCE AND BUSINESS ADMINISTRATION 3, n.º 4 (2017): 38–45. http://dx.doi.org/10.18775/ijmsba.1849-5664-5419.2014.34.1005.

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Millennials are a technologically sophisticated generation, who have the purchasing power to change the face of retailing. A significant proportion of their shopping is done online and they utilize their social networks while engaging in the shopping process- a current area of interest termed “social commerce”. No single group is better positioned to take advantage of social commerce, and yet, it’s possible that Millennials are participating in social networks and online shopping in order to better define their social identities. This study summarizes data from three years of longitudinal research into the use of social media by Millennials on three platforms: Facebook, Twitter and Pinterest. The results show that Millennials prefer to utilize the identity shaping aspects of social media and commerce. We recommend that platforms allow more identity formation in order to increase the likelihood that Millennials not only use the platform, but also make purchases through them.
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Agarwal, Nitin, Huan Liu, Sudheendra Murthy, Arunabha Sen y Xufei Wang. "A Social Identity Approach to Identify Familiar Strangers in a Social Network". Proceedings of the International AAAI Conference on Web and Social Media 3, n.º 1 (19 de marzo de 2009): 2–9. http://dx.doi.org/10.1609/icwsm.v3i1.13946.

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We present a novel problem of searching for ‘familiar strangers’ in a social network. Familiar strangers are individuals who are not directly connected but exhibit some similarity. The power-law nature of social networks determines that majority of individuals are directly connected with a small number of fellow individuals, and similar individuals can be largely unknown to each other. Moreover, the individuals of a social network have only a local view of the network, which makes the problem of aggregating these familiar strangers a challenge. In this work, we formulate the problem, show why it is significant to address the challenge, and present an approach that innovatively employs the social identities of the individuals with competitive approaches. A blogger and citation network are used to showcase technical details and empirical results with related issues and future work.
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Martelli, Barbara. "TWO HALVES OF THE SAME KIWI: ITALIAN LANGUAGE AND CULTURE AMONG NEW ZEALANDERS OF ITALIAN ORIGIN". Italiano LinguaDue 14, n.º 1 (26 de julio de 2022): 338–59. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/18183.

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This essay documents the diffusion of the Italian language and culture in Aotearoa-New Zealand, an officially bilingual (English and Māori), as revealed by the double name, and multicultural society. By adopting an eclectic approach that combines sociolinguistics, language teaching methodology, and cultural anthropology, my paper is a micro-ethnography performed on a group of five women of Italian origin with different levels of competency in Italian as their second language. This group of Kiwis – as New Zealanders frequently refer to themselves – ranged age from 16 to 68 and reside in greater Auckland, New Zealand’s most populous city. Their testimonies were collected through a series of face-to-face semi-structured qualitative interviews and based on several sessions of participant observation involving immersion and interaction in the socio-cultural environment of the informants. Notwithstanding their small number, the stories collected in this research disclose a significant ethnographic relevance as they testify to key aspects of Italianness in the social and historical context of New Zealand. In line with the sociolinguistic theories on the circulation of Italian in the world, on the motivations underpinning its learning and on the typology of speakers, I specifically addressed the following topics: Italian as a language of migration, Italian as a language of culture, Italian taught at university, Italian as part of a fluid and transnational multi-identity, and Italian in the global market. Due metà dello stesso Kiwi: lingua e cultura italiana tra i neozelandesi di origine italiana Il seguente saggio documenta la diffusione della lingua e della cultura italiana in Aotearoa - Nuova Zelanda, paese ufficialmente bilingue (inglese e Māori), come rivela il doppio nome, e multiculturale. Attraverso un approccio eclettico che combina sociolinguistica, glottodidattica e antropologia culturale, l’articolo si propone come micro-etnografia condotta su un gruppo di cinque donne di origine italiana con diversi livelli di competenza in italiano come lingua seconda. Questo gruppo di informatrici Kiwi – questo è il nome con il quale i/le neozelandesi si riferiscono comunemente a sé stessi/e – ha un’età compresa tra i sedici e i sessantotto anni e risiede nell’area metropolitana di Auckland, la città più popolosa della Nuova Zelanda. Le loro testimonianze sono state raccolte tramite una serie di interviste qualitative semi-strutturate, condotte di persona, e diverse sessioni di osservazione partecipante che hanno comportato l’immersione e l’interazione nell’ambiente socio-culturale delle informatrici. Nonostante il loro numero limitato, le storie raccolte in questa ricerca dimostrano una significativa rilevanza etnografica poiché testimoniano aspetti chiave dell’italianità nel contesto storico-sociale neozelandese. In linea con le teorie sociolinguistiche sulla circolazione dell'italiano nel mondo, sui motivi dell’apprendimento e sulla tipologia dei parlanti, ho esaminato nello specifico i seguenti argomenti: l’italiano lingua di migrazione, l’italiano lingua di cultura, l’italiano insegnato all’università, l’italiano come parte di una pluri-identità fluida e transnazionale e, infine, l’italiano nel mercato globale.
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Jobin, Guy. "Justice et identité". Laval théologique et philosophique 69, n.º 3 (8 de julio de 2014): 499–519. http://dx.doi.org/10.7202/1025865ar.

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Résumé Cette étude est consacrée aux effets de la mutation de la question sociale sur le discours magistériel en éthique sociale et politique. Le mot « mutation » désigne le fait qu’aux enjeux socio-économiques qui formaient traditionnellement le noyau dur de la question sociale s’ajoutent d’autres enjeux de nature différente, notamment ceux liés à la reconnaissance morale et juridique des identités individuelles et collectives. Deux thèmes de l’enseignement social de l’Église seront retenus et explorés ici pour tester l’hypothèse d’une répercussion de la mutation de la question sociale sur l’enseignement social de l’Église catholique. Ce sont l’enseignement sur le bien commun et l’enseignement qui condamne la discrimination. Nous concluons qu’il y a bien une ouverture du discours magistériel aux transformations des idées et des jugements dans le domaine éthico-moral. On voit pourtant que, même dans ces conditions, l’arrimage de logiques hétérogènes génère dans l’enseignement social des « tensions » épistémologiques et pratiques qu’on ne saurait minimiser.
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Shedenova, N. y R. Ahmadi. "Social, cultural and political aspects of national identity". Journal of Psychology and Sociology 60, n.º 1 (2017): 247–50. http://dx.doi.org/10.26577/jpss-2017-1-579.

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Ivanova, Natalia, Anastasiia Volkova y Olga Patosha. "THE RELATIONSHIP BETWEEN SOCIAL IDENTITY AND CONSUMER BEHAVIOR". DIEM: Dubrovnik International Economic Meeting 7, n.º 1 (febrero de 2022): 72–79. http://dx.doi.org/10.17818/diem/2022/1.8.

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The article demonstrates the results of the study of the relationship between the characteristics of social identity and consumer preferences when choosing products of domestic manufacturers. In the context of the growing role of the economic environment, there is an increasing interest in understanding the role of socio-psychological mechanisms of consumer behavior. It is relevant to study the relationship between the components of social identity and the features of its consumer behavior when making decisions about goods. The paper examines the relationship between the cognitive and value components of social identity and consumer preferences of a person when choosing domestic goods. The sample consisted of 62 people aged 20 to 55 years (M = 33.06; SD = 9.73). As research methods, were used open and projective questions, the methods of" Who am I "by M. Kuhn, T. McPartland, and a modification of the" Must-test " method by P. N. Ivanov to study the value component. Statistical processing of the obtained data was carried out using correlation-search factor analysis using the statistical package SPSS 19. The relationship between the indicators of identity and consumer preferences in relation to the "attached" characteristics of goods that are of particular importance to a person is revealed. Preference for goods produced by domestic producers is positively associated with civic, ethical, religious, and patriotic characteristics of identity, and negatively with material values. Thus, the relationship between cognitive and value indicators of social identity and consumer preferences of the individual is revealed.
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Ivushkina, Tatiana A. "Words as Indices of Social and Cultural Identity". International Journal of Languages, Literature and Linguistics 3, n.º 3 (septiembre de 2017): 96–102. http://dx.doi.org/10.18178/ijlll.2017.3.3.117.

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Dilshatovna, Dildora Yusupova. "THE PROBLEM OF RELIGIOUS IDENTITY IN THE WORLDVIEW OF YOUNG PEOPLE AND ITS SOCIO-PHILOSOPHICAL ANALYSIS". Frontline Social Sciences and History Journal 03, n.º 01 (1 de enero de 2023): 72–78. http://dx.doi.org/10.37547/social-fsshj-03-01-07.

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The article explores the attempts of extremist groups under the guise of religion to use religion, especially Islam, to intimidate people with various weapons, and to gain and use the minds of young people through the Internet in order to inculcate their ideas and ideologies in the minds of young people in the age of globalization.
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Turaboyeva, Muqaddas Yakubjanovna. "THE METHODOLOGY OF HOW TO IDENTIFY AND WORK WITH GIFTED STUDENTS". Frontline Social Sciences and History Journal 02, n.º 01 (1 de enero de 2022): 79–85. http://dx.doi.org/10.37547/social-fsshj-02-01-10.

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Today pedagogical and psychological support and cooperation with gifted children is a unique aspect of the pedagogical process. A gifted student is a child who stands out in this or that activity with his or her bright, open, and sometimes unparalleled achievements. This article provides an overview on the methodology how to identify gifted students according to the work plan recommended for teachers.
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Biorcio, Roberto y Paolo Natale. "LA MOBILITÀ ELETTORALE DEGLI ANNI OTTANTA". Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 19, n.º 3 (diciembre de 1989): 385–430. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200008649.

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Resumen
IntroduzioneLo studio della mobilità elettorale si ricollega per diversi aspetti al dibattito sulle tendenze generali del mercato elettorale in Italia e alla problematica legata ai tipi di voto. Lo studio delle forme che può assumere la mobilità elettorale costituisce però, a nostro avviso, un tema dotato comunque di una sua autonoma specificità. Le forme che assume il passaggio da una scelta di voto ad un'altra dipendono sia dalle modifiche di posizionamento dei partiti nell'ambito della competizione elettorale, sia dalle modalità secondo cui i cittadini-elettori si rapportano ad essi e, più in generale, vivono il proprio rapporto con la sfera politica e le istituzioni.Si possono individuare nella scelta dell'elettore diverse componenti analitiche (cfr. Parisi e Pasquino 1977; Pizzorno 1983 e 1986, Mannheimer e Sani 1987), riconducibili, a nostro avviso, ad alcune peculiari logiche motivazionali. Si può cogliere anzitutto unalogica dell'identificazione,secondo cui l'elettore esprime adesione e solidarietà rispetto a qualche tipo di identità collettiva che ritiene rappresentata in una delle proposte di voto in competizione. Le identità collettive che costituiscono il referente necessario per questo tipo di logica motivazionale possono essere già presenti nella società — e semplicemente trascritte o trascrivibili in una delle possibili opzioni di voto — oppure essere costituite dal «discorso identificante» dei politici (Pizzorno 1983). Oppure ancora essere una combinazione di entrambe queste possibilità. Si può poi riconoscere nell'elettore l'esistenza di unalogica dell'utilità(o della razionalità strumentale rispetto allo scopo), quando il voto appare finalizzato a favorire (oppure ad ostacolare) tendenze politiche e/o provvedimenti specifici, in base ad un proprio calcolo degli interessi. Insieme a queste due, si può considerare una terza componente analitica nel comportamento elettorale — definibile comelogica della protesta— che esprime motivazioni prevalentemente «in negativo» rispetto al voto o rispetto al tradizionale sistema dei partiti; questa logica emerge quando i partiti esistenti non riescono a suscitare sufficiente identificazione nell'elettore, né a rappresentarne le domande sociali. La logica della protesta si può esprimere non solo con l'astensionismo (attivo o passivo), ma anche con il voto per alcuni dei «nuovi partiti» formatisi negli anni settanta e ottanta come espressione di diverse forme di protesta politica o sociale.È evidente che queste diverse logiche motivazionali possono coesistere nello stesso atto di scelta, con un peso che può variare in base alle caratteristiche dell'elettore, alla congiuntura politico-sociale e al tipo di elezione. Quello che interessa al nostro studio è la relazione fra queste logiche di voto ed i processi di mobilità elettorale: come il peso specifico delle diverse logiche motivazionali può fare variare siale probabilitàdi mutamento delle precedenti scelte di voto, siale formeed ilsensoche questo mutamento può assumere.La logica della identificazione — declinata nelle forme più diverse — costituisce ovviamente la base della fedeltà elettorale di partito o, almeno, di «area politica». Per gli elettori che nel voto esprimono soprattutto una esigenza di identificazione, la probabilità di mutamenti è ridotta, e l'abbandono delle precedenti scelte assume un carattere «traumatico», che si può leggere come segno di un generale processo di ri-orientamento politico-esistenziale. Il passaggio diretto ed immediato da una identificazione ad un'altra è un evento che si verifica raramente. Gli elettori che scelgono di non votare più per un partito in cui si erano identificati sperimentano una fase di relativa incertezza, nella quale possono acquistare maggior peso, almeno transitoriamente, le logiche della protesta o quelle del calcolo delle utilità.La logica della utilità si esprime in un «calcolo dei vantaggi» che si può riferire tanto a interessi individuali e particolaristici (voto clientelare), quanto a quelli di gruppo o di categoria, fino ad assumere come riferimento interessi più generali (voto di opinione). Il calcolo dei vantaggi di ogni scelta di voto è funzione delle caratteristiche specifiche e congiunturali delle diverse scadenze elettorali. Ci si può aspettare che quanto più pesa, nella scelta del singolo elettore, la logica della utilità, tanto più sono probabili, almeno in linea di principio, i cambiamenti delle opzioni di voto.Anche la logica della protesta, se non è accompagnata da forte identificazione in un partito vissuto come rappresentante significativo della protesta sociale, fornisce un notevole contributo alla instabilità elettorale: in questo caso è l'atto stesso di abbandono delle precedenti scelte partitiche che diviene il veicolo più importante per l'espressione del risentimento dell'elettore.Si è rivolta l'attenzione a diversi tipi di mutamento nel comportamento elettorale, analizzando in particolare:1)i cambiamenti di voto all'interno del gruppo dei 7-8 partiti tradizionalmente presenti — nel dopoguerra — nelle competizioni elettorali: la mobilità in questo caso può essere interpretata come l'esito di un giudizio razionale sugli effetti dell'opzione elettorale sul quadro politico, o su una serie di politiche specifiche;2)i cambiamenti di voto da uno dei partiti tradizionali alla esplorazione di nuove possibilità di espressione elettorale — nella scelta di votare, ad esempio, per uno dei partiti emersi negli anni settanta ed ottanta, o per qualcuna delle liste che si caratterizzano su specificheissues(pensioni, ecologia, identità regionali, ecc.);3)il cambiamento dal voto al non voto, che può essere letto come diminuzione del livello di identificazione (visto dal lato dell'elettore) o nella capacità di mobilitazione (visto dal lato del partito) di una determinata opzione partitica;4)il ritorno dal non voto (non partecipazione alla votazione o non espressione di voto valido) al voto per una delle liste presenti nella competizione elettorale, che può dipendere dalla accresciuta capacità di suscitare mobilitazione ed identificazione da parte di una delle forze politiche presenti, oppure dalla particolare rilevanza soggettivamente attribuita ad una specifica tornata elettorale.Lo studio empirico delle forme di mobilità elettorale presenta — come è noto — particolari difficoltà, sia perché ciascuna di esse coinvolge quote limitate del corpo elettorale sia, più in generale, per l'ovvio motivo che non sono disponibili registrazioni — a livello individuale — delle scelte di voto e delle loro variazioni fra una elezione e l'altra. A causa di tali difficoltà e per ovviare ai problemi specifici di ciascuna delle tecniche di analisi, nel nostro studio sulla mobilità elettorale 1983-87 abbiamo fatto riferimento a risultati di ricerche realizzate con diversi metodi: analisi di dati raccolti tramitesurvey,analisi di dati elettorali aggregati a vari livelli, stime dei flussi elettorali in alcune città e stime di flussi a livello nazionale basate sui dati rilevati in un insieme di sezioni-campione. E nostra opinione che sia legittimo e necessario utilizzare nella ricerca i diversi metodi a disposizione, con la consapevolezza dei vantaggi e dei problemi metodologici che ciascuno di essi pone: soltanto l'attenta comparazione dei risultati ottenuti da diverse fonti può convalidare o, nel caso, porre seri interrogativi sulle ipotesi sostantive via via formulate. In questa sede il nostro interesse è rivolto ai risultati ottenuti con le diverse metodologie, più che alla discussione delle metodologie stesse, per la quale rimandiamo ad altre sedi.
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