Literatura académica sobre el tema "Guido Morselli"
Crea una cita precisa en los estilos APA, MLA, Chicago, Harvard y otros
Consulte las listas temáticas de artículos, libros, tesis, actas de conferencias y otras fuentes académicas sobre el tema "Guido Morselli".
Junto a cada fuente en la lista de referencias hay un botón "Agregar a la bibliografía". Pulsa este botón, y generaremos automáticamente la referencia bibliográfica para la obra elegida en el estilo de cita que necesites: APA, MLA, Harvard, Vancouver, Chicago, etc.
También puede descargar el texto completo de la publicación académica en formato pdf y leer en línea su resumen siempre que esté disponible en los metadatos.
Artículos de revistas sobre el tema "Guido Morselli"
Dias, Maurício Santana. "Divertimento 1889 de Guido Morselli: um trompe Voeil para Umberto I". Revista de Italianística, n.º 14 (30 de diciembre de 2006): 41. http://dx.doi.org/10.11606/issn.2238-8281.v0i14p41-52.
Texto completoLaroche, Pierre. "Mésaventures de la religion-fiction : Roma senza papa de Guido Morselli". Cahiers d’études italiennes, n.º 9 (15 de julio de 2009): 297–306. http://dx.doi.org/10.4000/cei.224.
Texto completoGratton, Andrea. "In viaggio attraverso le coordinate di un silenzio: breve introduzione all’opera narrativa di Guido Morselli". Quaderns d’Italià 14 (2 de noviembre de 2009): 159. http://dx.doi.org/10.5565/rev/qdi.252.
Texto completoValandro, Leticia. "Clarice Lispector e a crítica Italiana". Gláuks - Revista de Letras e Artes 20, n.º 2 (30 de diciembre de 2020): 78–98. http://dx.doi.org/10.47677/gluks.v20i2.193.
Texto completoLudueña Romandini, Fabián. "La Extinción y el Espectro: hacia una nueva metafísica entre literatura y filosofía". El Taco en la Brea 2, n.º 16 (22 de septiembre de 2022): e0077. http://dx.doi.org/10.14409/eltaco.2022.16.e0077.
Texto completoAubert-Noël, Amélie. "L’utopie du retour à la « pure vie » dans Il pianeta irritabile de Paolo Volponi, Dissipatio H.G. de Guido Morselli et Il re del magazzino d’Antonio Porta". Italies, n.º 25 (2 de diciembre de 2021): 211–23. http://dx.doi.org/10.4000/italies.9314.
Texto completoPlasatis, Alexandros. "The good waiter’s guide in search of morsels of magic: Turning ethnography into fiction". Short Fiction in Theory & Practice 6, n.º 2 (1 de octubre de 2016): 207–23. http://dx.doi.org/10.1386/fict.6.2.207_1.
Texto completoTolasa, Megersa Regassa y Dejene Gemechu Chala. "Oromo Proverbs and Proverbial Expressions in the Customary Judicial System in Ethiopia". Journal of Ethnology and Folkloristics 13, n.º 2 (1 de diciembre de 2019): 108–23. http://dx.doi.org/10.2478/jef-2019-0016.
Texto completoMenna, Mirko. "«Il rancore servile dei troppi»". Archivio d’Annunzio, n.º 5 (20 de noviembre de 2018). http://dx.doi.org/10.30687/ada/2421-292x/2018/05/011.
Texto completoFranks, Rachel. "Cooking in the Books: Cookbooks and Cookery in Popular Fiction". M/C Journal 16, n.º 3 (22 de junio de 2013). http://dx.doi.org/10.5204/mcj.614.
Texto completoTesis sobre el tema "Guido Morselli"
D'Arienzo, Sara. "La Dissipatio H.G. di Guido Morselli: le carte, il sistema narrativo, la lingua". Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2000. http://hdl.handle.net/10579/229.
Texto completoVittoz, Dominique. "La quête d'identité d'un intellectuel italien entre fascisme et après-fascisme : écriture d'essai et écriture de fiction chez Guido Morselli (1912-1973)". Université Stendhal (Grenoble ; 1970-2015), 1995. http://www.theses.fr/1995GRE39036.
Texto completoIn the middle of the 70's guido morselli emerged unexpectelly as a literary figure in italy, when after his suicide the publishing house adelphi published seven of his novels and essays posthumously. During his lifetime, this modest man who had chosen to live as a recluse had come up against systematic refusal to have his work published. Moreover, the two essays he published at his own expense between 1943 and 1947 stirred hardly and interest. Our hypothesis is that ideological factors played a major played a major role in his failure to be recognized. Those factors influenced his early education which coincided with the confirmation of the fascit regime and later with a postfascist italy which put him on to the fringe both professionally and personnaly. Between fascism and post-fascism the war period experienced by guido morselli in calabria appears to be a moment of immobility characterized by a certain desenchantement which correspond to his first attemps at novel-writing. The rejection to which he wa subjected by post fascist italy can be explained by his unusual position - neither completly for nor complety against - with regard to, on the one hand, an ideological heritage of fascism which italy after 1943 try to eradicate, and on the other hand a communist utopia deeply rooted in the same italy. His quasi clandestine intellectual activity of writing serves as a means to an existential quest characterized by autobiographical references. His writing can be seen as a mediation between self and others, between the individual and society, between concepts and the material world. He is known above all as a novelist. Our study particularly of his unpublished works emphasizes to what extend the novel was for morselli, the continuation of an essay trhough other means
Marra, Emiliano. "Storia e contro-storia.Ucronie italiane: un panorama critico". Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2015. http://hdl.handle.net/10077/11001.
Texto completoLo scopo della ricerca è tracciare un panorama approfondito delle narrazioni ucroniche pure prodotte in ambito italiano. Si intende per ucronia pura un testo letterario – lungo o breve – incentrato su un’ipotesi retrospettiva che proponga uno svolgimento alternativo a un fatto storico consolidato: l’aggettivo pura vuole specificare le narrazione di storia alternativa la cui divergenza non sia dovuta a dispositivi finzionali altri, quali il viaggio nel tempo e gli universi paralleli. Di conseguenza, l’elaborato si focalizzerà solo sui testi allostorici ambientati in un universo ucronico indipendente e autosufficiente: tenendo ben presente questo limite, saranno delineati alcuni confronti sia con i testi ucronici “spuri”, sia con la produzione storiografica controfattuale. Se lo stato degli studi sull’ucronia è piuttosto frammentario ed è stato affrontato dal dibattito accademico solo negli ultimi trent’anni1, questo atteggiamento narrativo è invece piuttosto antico e ha subito diverse trasformazioni nel corso della sua storia: la speculazione controfattuale, infatti, dopo essere nata agli albori della storiografia, all’interno delle opere di Erodoto e Livio, è restata una possibilità assolutamente minoritaria all’interno della letteratura occidentale, se non altro fino allo sviluppo delle narrazioni utopiche in epoca moderna. Dopo una fase che è stata definita da molti come “protoucronica” e che ha attraversato tutto il XIX secolo, con la nascita della moderna fantascienza l’ucronia ne diventa un sottogenere, perlomeno fino alla fine della Guerra Fredda, dopo cui ha guadagnato nuovamente una certa autonomia. La prima parte della ricerca è focalizzata nell’indagine delle opere protoucroniche prodotte in ambito italiano e chiude con l’analisi del primo romanzo propriamente ucronico scritto in lingua italiana, ossia Benito I imperatore di Marco Ramperti. Partendo dai testi critici degli anni Ottanta2, ho inizialmente analizzato nel suo contesto la prima ipotesi controfattuale esplicita della storia, ovvero quella inserita da Lorenzo Pignotti nella sua Storia della Toscana sino al principato. Mi sono poi concentrato su un gruppo di opere a cavallo fra XIX e XX secolo le cui caratteristiche potevano risultare di un certo interesse nel tentativo di tracciare alcuni precursori della narrativa fantastorica italiana e il rapporto che spesso intrattiene con un immaginario reazionario. Inoltre, ho inserito un paragrafo che esamina la ricezione dell’opera di Renouvier in Italia e la squalifica di Croce nei confronti delle ipotesi controfattuali nella storiografia: il punto di contatto è il filosofo di Adriano Tilgher, allievo di Croce che aderirà al fascismo e con cui polemizzerà proprio sull’antistoricismo di Renouvier. Tilgher, infatti, sarà il primo autore italiano a utilizzare esplicitamente il calco ucronia, traslato dal francese uchronie, e l’interesse di Evola nei confronti della sua filosofia rappresenterà un importante punto di contatto fra il problema delle ipotesi controfattuali nella storiografia e nella narrativa e l’interesse proficuo fra la destra italiana radicale e spiritualista e l’ucronia Questa sezione dell’elaborato termina perciò con l’analisi del primo romanzo ucronico italiano, ovvero Benito I Imperatore di Marco Ramperti, la cui stesura e pubblicazione si colloca all’interno del contesto storico del primo attivismo neofascista italiano e dello scontro fra i vertici del MSI e i giovani reduci di Salò vicini al Ragguppamento Giovanili (con i quali si schiera Ramperti, nonostante la differenza di età). L’edizione del romanzo sarà infatti di poco precedente al processo contro i FAR (e Julius Evola) che determinerà un’importante battuta di arresto in questo primo movimentismo neofascista. Nella seconda parte dell’elaborato si propone l’esame del periodo che va dalla pubblicazione di Benito I all’edizione dell’antologia di racconti ucronici Fantafascismo! curata da Gianfranco de Turris. La prima sezione analizza tre singolari romanzi ucronici totalmente slegati sia dagli ambiti della destra radicale che da quelli della nicchia fantascientifica, ma anche dotati di una notevole indipendenza dai modelli stranieri. Si tratta di Asse pigliatutto di Lucio Ceva, Aprire il fuoco di Luciano Bianciardi e la principale opera ucronica italiana, ovvero Contro-passato prossimo di Guido Morselli. Dopo un paragrafo introduttivo in cui si illustrano i motivi per cui si potrebbero indicarli come testi canonici di una linea indipendente e prettamente italiana di narrativa ucronica, la trattazione prosegue con l’analisi di Aprire il fuoco, romanzo che non presenta le caratteristiche dell’ucronia pura, ma che risulta una tappa fondamentale nella cronologia della fantastoria italiana, soprattutto per la sua grande originalità. Successivamente, si cerca di mettere in comparazione Contro-passato prossimo con l’ucronia più rappresentativa in ambito anglosassone, ovvero The Man in the High Castle di Phili K. Dick, in modo da far emergere, attraverso il raffronto fra queste due opere esemplari, alcune caratteristiche comuni alle ucronie mature. La seconda sezione di questa parte, invece, ricostruisce sinteticamente la storia del dibattito su fantascienza e fascismo all’interno delle riveste di settore italiane e il ruolo di questa querelle nella compilazione dell’antologia di racconti ucronici ad ambientazione fascista, uscita con la curatela di Gianfranco de Turris per i tipi di Settimo Sigillo nel 1999. In questa raccolta, infatti si trova il racconto da cui scaturirà la saga ucronica italiana di maggior successo, ovvero quella di Occidente di Mario Farneti, la cui pubblicazione fomenterà nuovamente la polemica sulla letteratura fantastica neofascista, anche grazie a un articolo di Valerio Evangelisti su Monde Diplomatique. Dopo l’analisi della saga di Occidente, la seconda parte chiude con una rassegna delle altre pubblicazioni ucroniche italiane degli anni Novanta. La terza parte esamina la situazione della narrativa ucronica italiana negli anni Duemila e offre una breve rassegna delle tendenze attuali. In essa sono affrontate le varie forme di ucronia fantafascista slegate dall’ambiente della destra radicale (o in aperta polemica con esso), come i due romanzi di Giampietro Stocco ambientati in un’Italia in cui il regime è sopravvissuto fino agli anni Sessanta e l’Epopea fantastorica italiana di Enrico Brizzi, ovvero la saga che rappresenta forse l’esito più interessante, da un punto di vista letterario, della narrativa ucronica italiana dopo Contro-passato prossimo. Nella saga allostorica di Brizzi, infatti, il fascismo vittorioso viene rappresentato non tanto nella sua brutalità – come nei romanzi di Stocco – quanto in relazione con i suoi aspetti grotteschi. Inoltre, per certi versi, il primo romanzo del ciclo, L’inattesa piega degli eventi, oltre a rappresentare un raro caso di narrativa sportiva italiana, cerca di innestarsi nell’esile tracciato delle opere storiche e letterarie italiane che cercano di rileggere in un’ottica post-coloniale il passato imperialista del nostro paese. Oltre a questi due cicli, sono analizzate le altre antologie ucroniche curate da de Turris e da altri e pubblicate sulla scia del successo di Occidente. La conclusione di questa parte e dell’intera ricerca si concentra sugli ultimi anni, segnati dall’esaurimento del filone fantafascista (allineato o meno agli ambienti della destra sociale) e dalla comparsa dei primi esempi di steampunk italiano, una sorta di sottogenere fantastorico del fantasy, privo delle ambizioni della letteratura ucronica, di cui sembra semmai una versione depotenziata. In chiusura della ricerca è stata inserita un’appendice in cui sono schematizzate tutte le narrazioni ucroniche pure considerate, con i loro punti di divergenza e alcune proposte personali di catalogazione tassonomica dei testi.
XXVII Ciclo
1981
Pellegrino, Giulia. "Una sorta di familiarità con la fine del mondo: Alvaro, Morselli, Volponi, Cassola e l’utopia in Italia nel Novecento". Doctoral thesis, 2020. http://hdl.handle.net/11562/1017752.
Texto completoUtopian thinking as complement of human mind, especially in Modern Age, reached a major landmark in the 20th century. This period was characterised by the opposition between a problematic Utopia, which seemed at first to have found a perfect socio-political expression, and a progressive discontent whose result was the affirmation of Dystopia as a new literary genre. Although Dystopia can be considered for a long time as the narration of modernity, the last decades have shown how it can be outdated. Actually, collective consciousness, void of any fragment of past utopias, deprives Dystopia of its revolutionary value. Futhermore, nowadays the millenary anxieties at the basis of Dystopia risk to materialize: the actual destruction of human life, planet and civilization has already overcome the ‘worst possible’ of Dystopia. Departing from such overview, this Ph.D thesis analyses how Italian literature faced the turn from Dystopia to the advent of the Apocalyptic genre through four writers in the 20th century: Corrado Alvaro and his ‘despotic dystopia’; Guido Morselli’s solipsistic world; Paolo Volponi’s critique of factory and capitalism; and the “waste land” described by the last Carlo Cassola. Notably, Italian culture at the time was not very prone to accept and implement the dystopian literary form and its various sub-genres (such as Uchronia). Therefore, it is interesting to trace a hypothetical evolution that not only is deeply rooted in national history but also reflects current developments throughout Western thinking. The research carried out takes in consideration the relationships between utopia and dystopia in the four writers as rooted in the authors’s biography, characterized by different modalities of estrangement and centred on the recurrent figures of the stranger and the homecomer. The result is a peculiar approach to the persistence and failure of utopia on the one hand and the emergence of dystopia on the other, to the point of Apocalypse as extreme representation of the genre and its concurrent weakening.
RIMA, Matteo. "Il romanzo testamento". Doctoral thesis, 2012. http://hdl.handle.net/11562/396537.
Texto completoThe aim of this doctoral thesis is to identify and to define a new and previously unseen literary sub-genre: the “testamentary novel”. By saying so, I embrace all the works of literature that have been written by an author who is living within the “dimension of death”, that is to say the stage of life in which the idea of death has become overwhelming. This may happen because of three main reasons: old age, severe illness or suicidal tendencies. Three different situations that originate three different kinds of narratives: a man who faces death in his old age writes relatively peacefully, knowing that he has naturally come to the end of his life; a man who dies prematurely, by illness, regrets all the future years that he won’t be able to live and writes works of literature that vibrate with narrative tension; a man who voluntarily gives an end to his own life addresses the whole world as if to defy it, and yet writes in a cold and detached style. After these three chapters there is an appendix in which I analyze three other novels: they were initially meant for the already existing chapters, but then I realized that they didn’t belong there, being quite eccentric and avoiding every clear classification, so I left them out. However, they were too pertinent to be totally ignored, so I put them in this separate section (that so became a sort of fourth chapter). Chapter 1. The old writer and death. In this first chapter I analyze the following novels: Deux anglaises et le continent (Henri-Pierre Roché, 1956), Mercy of a Rude Stream (Henry Roth, 1994-1998), The Captain Is Out to Lunch and the Sailors Have Taken Over the Ship (Charles Bukowski, 1998) and Ravelstein (Saul Bellow, 2000). Written by aged authors (spanning the age range 72 to 89, Bukowski being the “youngest” and Roth the oldest), these four narratives are either entirely or partially autobiographical: Roché tells a story about his long gone youth; Roth retraces (in a four-volumes and 1500 pages novel) the thirteen years he lived in Harlem as a kid, between 1914 and 1927; Bukowski keeps an actual diary in which he writes about his daily life; Bellow gives an accout of his friendship with the recently deceased Abe Ravelstein. The only writer who uses his real name in the narrative is Bukowski, whereas the other ones adopt three well recognizable alter-egos. Chapter 2. The writer and the illness. The second chapter begins with the last two novels written by Leonardo Sciascia, Il cavaliere e la morte (1988) and Una storia semplice (1989). These novels are followed by the shortest story analyzed in this thesis: “Nel frattempo”, a six-pages graphic novel that Magnus (Roberto Raviola’s nom de plume) wrote and drew in 1996; the second chapter is completed by Le soleil des mourants, a novel by Jean-Claude Izzo (1999). These narratives have been written by authors who were severely ill and were fully aware that they would die shortly. Each one of the four stories is partly autobiographical, but no one of them is completely autobiographical: Sciascia writes two detective novels, Magnus writes a sort of dark comedy and Izzo writes an extremely dramatic story which resembles a classic tragedy. The four protagonists have one thing in common: they all face illness, sometimes actual (Il cavaliere e la morte, Le soleil des mourants) and sometimes metaphorical (Una storia semplice, “Nel frattempo”). The only one of them who clearly wins this peculiar battle is Magnus’ character; the other ones all suffer a defeat (a total defeat in Le soleil des mourants and Il cavaliere e la morte, a partial defeat in Una storia semplice). Capitolo 3. The writer and suicide. The four works of literature analyzed in the third chapter are the following ones: Le feu follet (Pierre Drieu la Rochelle, 1931), Dissipatio H.G. (Guido Morselli, 1973), “Good Old Neon” (David Foster Wallace, 2004) and Suicide (Édouard Levé, 2008). Written by authors who have actually committed suicide, these narratives tell the stories of four suicidal men: three of them are biographical accounts (Feu follet tells about Jacques Rigaut’s suicide, while “Good Old Neon” and Suicide are inspired by the suicides committed some years before by two acquaintances of the authors), the fourth one is entirely fictional. However, these biographical accounts are deliberately inaccurate, so the characters portrayed by the writers become eventually their partial alter-egos. Two of the four narratives take place in a completely realistic setting; on the other hand, the background of the other two is imaginary and fantastic, as if to suggest the authors’ desire to leave the world he’s still living in. Appendix. (Un)aware to die. In this appendix, which is a sort of fourth chapter, three novels are analyzed: Palomar (Italo Calvino, 1983), Gli ultimi giorni di Pompeo (Andrea Pazienza, 1987) and Camere separate (Pier Vittorio Tondelli, 1989). The third one has been written by a man who was suffering from AIDS and was therefore aware that he wouldn’t survive much longer (even if he couldn’t foresee the specific moment of his future demise, of course); on the contrary, the two other novels have been written by two healthy men who couldn’t imagine that they would die a few months after having completed their works; nevertheless, at the end of their narratives they both kill their main character (who is clearly their alter-ego). There is indeed a connection between the death of the character and the death of the author, and this appendix aims to identify it. After having analyzed these fifteen narratives I realized that different kinds of death originate different kinds of writing. The man who dies in the relative peacefulness of his old age is naturally encouraged to write about his past life, so he can relive it one last time. When a man dies prematurely, because of an incurable disease, he regrets all the future years that he won’t be able to live: he writes a somehow educational work of literature, a novel containing a universal message that aims to teach something to the ones who will survive him; in order to reach the maximum amount of readers, he makes use of an “easy” genre, such as comedy or detective novel. He does so because he wants to use his narrative in order to exert a sort of influence over the future (even if, or just because, he knows that he won’t be there in person). The suicidal man writes his final novel as if it were a long suicide letter: he shows off his strong desire to leave this life by making up imaginary worlds or else describing a reality that doesn’t fit him, a world in which he just can’t find his proper place. Apart from the kind of death that awaits them, the writers who have reached the final stage of their life don’t use metaphors or circumlocution: in their novels, they plainly present their own situation. So, the main characters of their testamentary works of literature are old men who muse about dying, or persons severely ill, or young men with suicidal tendencies: in short, these characters are total or partial alter-egos who have the specific duty of standing in for their creators.
Libros sobre el tema "Guido Morselli"
Guido Morselli: Uno scrittore senza destinatario. Milano: Jaca Book, 2013.
Buscar texto completoGuido Morselli tra critica e narrativa. Napoli: Eurocomp 2000, 2002.
Buscar texto completoMorselli, Guido. Guido Morselli: Immagini di una vita. Milano: Rizzoli, 2001.
Buscar texto completoValentina, Fortichiari, ed. Guido Morselli: immagini di una vita. Milano: Rizzoli, 2001.
Buscar texto completoFasano, Marina Lessona. Guido Morselli: Un inspiegabile caso letterario. Napoli: Liguori, 1998.
Buscar texto completoFiorentino, Maria. Guido Morselli tra critica e narrativa. Napoli: Eurocomp 2000, 2002.
Buscar texto completoMorselli, Guido. Guido Morselli: I percorsi sommersi : immagini, manoscritti, documenti. Novara: Interlinea, 1998.
Buscar texto completoTerziroli, Linda. Un pacchetto di Gauloises: Una biografia di Guido Morselli. Roma: Castelvecchi, 2019.
Buscar texto completoDante a margine e le interrogazioni di Guido Morselli. Milano: Mimesis, 2022.
Buscar texto completoLe ragioni del fobantropo: Studio sull'opera di Guido Morselli. [Bari]: Stilo, 2011.
Buscar texto completoCapítulos de libros sobre el tema "Guido Morselli"
Risso, Roberto. "“The End of the World? Let Me Die”: Guido Morselli’s Dissipatio H. G. Between Suicide and Mankind’s Dissolution". En Suicide in Modern Literature, 171–83. Cham: Springer International Publishing, 2021. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-030-69392-3_11.
Texto completoCavallo, Stefano. "Il comunista solo e la sua luce. Un’indagine sulla solitudine in “Il comunista”, di Guido Morselli". En L’art de vivre, de survivre, de revivre. Approches littéraires. Le 50e anniversaire des études romanes à l’Université de Łódź. Wydawnictwo Uniwersytetu Łódzkiego, 2022. http://dx.doi.org/10.18778/8220-877-1.21.
Texto completo"1. The Posthumous Author: Guido Morselli, Giuseppe Rensi, Jacques Monod". En After Words. Toronto: University of Toronto Press, 2010. http://dx.doi.org/10.3138/9781442660243-003.
Texto completo"11. The Pains of the Prophet: Guido Morselli and the Problem of Evil". En The Revolt of the Scribe in Modern Italian Literature. Toronto: University of Toronto Press, 2010. http://dx.doi.org/10.3138/9781442686175-013.
Texto completoHunt, Geoffrey. "Right Mindfulness: Insight". En The Buddha's Path of Peace: A Step-by-Step Guide, 108–19. Equinox Publishing, 2020. http://dx.doi.org/10.1558/equinox.39409.
Texto completo