Literatura académica sobre el tema "Grande stile"

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Artículos de revistas sobre el tema "Grande stile"

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Morchio, Bruno. "Note sull'evoluzione del genere crime: ieri oggi.. e domani?" EDUCAZIONE SENTIMENTALE, n.º 37 (septiembre de 2022): 207–21. http://dx.doi.org/10.3280/eds2022-037018.

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I libri assomigliano alle persone e la loro lettura richiede un setting che contestualizzi la relazione con il testo. L'autore si interroga sui possibili sviluppi del noir italiano, genere di grande successo. La serialità ha privilegiato i personaggi con i loro tic a scapito delle storie. Propugna un ritorno ai classici, compie una disamina dello sviluppo della letteratura crime e conclude che è arrivato il momento di liberare i romanzi crime dalla gabbia del genere, lavorando sulle strutture narrative, sulla lingua e sullo stile.
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Ferchiou, Naidè. "Le Mausolée de Q. Apuleus Maxssimus à El Amrouni". Papers of the British School at Rome 57 (noviembre de 1989): 47–76. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200009089.

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IL MAUSOLEO DI Q. APULEUS MAXSSIMUS A EL AMROUNIIl mausoleo di El Amrouni (Tunisia), nel mostrare associati elementi pertinenti ad ambiti culturali tra loro differenti, fornisce una testimonianza di grande interesse per la conoscenza della “civilizzazione del limes”. Il proprietario del sepolcro e la sua famiglia, di origine indigena, sono ricordati in due iscrizioni: una in latino, l'altra in neopunico. Il monumento, in forma di torre, presenta grandi bassorilievi con scene mitologiche di ispirazione greco-latina piuttosto che non semitica od orientale (Orfeo con animali selvaggi; Orfeo agli Inferi; Ercole ed Alcesti), insieme al ritratto dei defunti. Altre scene mitologiche ornavano l'epistilio (Licurgo nell'atto di tagliare le viti; figura di un genio e rami di acanto). Agli angoli della torre si trovano pilastri di stile corinzio. Gli elementi epigrafici e la decorazione architettonica permettono di collocare il mausoleo alia fine del I sec. d.C. o nel primo terzo del II sec. Il sepolcro di questa famiglia associa dunque elementi culturali tra loro contraddittori rivelando così la propria pertinenza ad una cultura punico-libica nella lingua e greco-romana nella iconografia.
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Caffarena, Fabio. "Testimonianze di soldati in trincea tra fiumi di parole e silenzi." Mnemosyne, n.º 2 (11 de octubre de 2018): 15. http://dx.doi.org/10.14428/mnemosyne.v0i2.11953.

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I soldati che hanno combattuto la Grande Guerra hanno lasciato un immenso patrimonio di testimonianze in grado di raccontare la guerra dall’interno e ‘dal basso’. Si tratta spesso di scritture disseminate di contenuti ‘non detti’ per l’incapacità di esprimersi, per timori di censura, per non preoccupare i parenti o per pudore. Nel suo diario di guerra, compilato nel 1915 prima di morire in combattimento, il giovane tenente Flavio Gioia descrive invece le sue avventure sessuali al fronte, le azioni belliche, non risparmia critiche ai superiori e parla dei suoi soldati con uno stile narrativo, ‘pittorico’, in grado di far vedere al lettore ciò che sta leggendo. Chi è Flavio Gioia e cosa ‘non dice’ il suo diario?
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Fera, D., V. Bonori, M. T. De Marco, M. P. Fiorito, M. P. Potenza y L. Tridici. "Nursing multiculturale in emodialisi: diffcoltà e opportunità". Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 24, n.º 2 (26 de enero de 2018): 93–96. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2012.1146.

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Resumen
Sul principio di Human Care nasce il concetto più ampio di Nursing transculturale che tratta del prendersi cura dell'individuo o di un gruppo per migliorarne la condizione o lo stile di vita. Il Nursing transculturale promuove riflessioni sulle continue modifiche della società le cui prime criticità assistenziali sono quelle linguistiche, grande ostacolo comunicativo tra infermiere e paziente. L'obiettivo diventa darsi strumenti culturali e pratici che nella quotidianità siano utili per migliorare la comunicazione e favorire l'instaurarsi del rapporto di educazione terapeutica. Focus group, analisi della letteratura, analisi e condivisione delle difficoltà del gruppo assistenziale sono i primi passi attuati nel percorso di miglioramento. Il ricorso alla risorsa del mediatore culturale è stato uno strumento di facile accesso e utilizzo. Nasce l'esigenza di rendere l'assistenza culturalmente competente con il contributo dell'antropologia a complemento delle scienze infermieristiche.
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Fornari Čuković, Maria. "“LA NAZIONE GIOVINETTA RESISTEVA AL COLOSSO”: FRACCAROLI E L’IMMAGINE DELLA SERBIA NEL LIBRO LA SERBIA NELLA SUA TERZA GUERRA: LETTERE DAL CAMPO SERBO (1915)". Филолог – часопис за језик књижевност и културу 13, n.º 25 (30 de junio de 2022): 389–405. http://dx.doi.org/10.21618/fil2225389f.

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Resumen
Questo contributo ha come intento quello di presentare il rapporto tra uno dei giornalisti italiani più importanti di inizio Novecento, Arnaldo Fraccaroli, e la Serbia nei primi mesi della Grande Guerra. Fraccaroli viene annoverato dagli studiosi tra quei giornalisti quali Barzini, Civinini, Ojetti e altri che, con il loro lavoro e il loro stile di scrittura, hanno rappresentato un punto di svolta nella storia della carta stampata italiana. Piuttosto noto al grande pubblico durante la lunga carriera, il giornalista veronese, in parte fnito nel dimenticatoio dopo la sua morte, è stato riportato di recente all’attenzione dei lettori da un’accurata biografa scritta nel 2019 da Gian Pietro Olivetto. “La dolce vita di Fraka, cronista del Corriere della Sera” è il titolo dell’opera, da cui questo lavoro attinge parte delle informazioni sull’autore. La riscoperta di Fraccaroli, però, non si limita soltanto al libro di Olivetto, poiché nel 2017 la casa editrice Prometej di Novi Sad ha pubblicato la traduzione del libro “La Serbia nella sua terza guerra: lettere dal campo serbo”, scritto dal cronista italiano nel 1915. Questo testo, una raccolta di osservazioni e impressioni di viaggio annotate dal giornalista durante un viaggio da Salonicco a Belgrado nell’inverno del 1915, offre la possibilità, fnora poco approfondita, di considerare il lavoro di Fraccaroli nella prospettiva di un tramite tra i lettori italiani e la difcile realtà serba in quei primi mesi di guerra.
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Cappella, A. W., E. Giacchi, G. Pompa y C. Castagna. "Metodi naturali e cultura della vita Valutazione di una esperienza di insegnamento". Medicina e Morale 45, n.º 4 (31 de agosto de 1996): 669–82. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1996.902.

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L’insegnamento dei Metodi Naturali viene impartito nel nostro Centro da almeno 20 anni ed esso è sempre stato caratterizzato dalla proposta di uno stile di vita per le coppie, piuttosto che da una mera tecnica per la regolazione della fertilità. Acquisito il valore della propria fertilità attraverso i Metodi Naturali, le coppie sono state soprattutto stimolate a sviluppare un atteggiamento di rispetto e di responsabilità verso la nuova vita che essi possono generare. Inoltre, esse sono aiutate a crescere nel dialogo, nella partecipazione e nel mutuo rispetto. Incoraggiati dai risultati di una precedente ricerca condotta negli anni 1986-1990, nel 1993 avviammo uno studio statistico multicentrico al fine di valutare l'accettabilità, l'efficacia e la diffusione in Italia del Metodo Billings. Furono analizzate 1730 schede di collezione di dati fornite da insegnanti del Metodo Billings che lavoravano in differenti province italiane. Esse corrisposero a un totale di 9360 cicli mestruali esaminati. 502 utenti mostrarono interesse a una semplice conoscenza del Metodo, ma essi non lo hanno applicato poiché erano single oppure erano fidanzati ma non avevano rapporti prematrimoniali. Dei 1228 utenti che hanno usato il Metodo, il 14,8% aveva lo scopo di ottenere una gravidanza, il 55,5% di posporla e il 29,7% di evitarla. Per le 1047 coppie che volevano posporre o evitare una gravidanza, il maggior stimolo ad imparare il Metodo derivava da una motivazione laica nel 50% dei casi e il 40% di queste coppie aveva avuto precedenti esperienze contraccettive. Soddisfazione per gli eccellenti risultati del Metodo si ebbero nell'85% dei "vecchi" utenti e nel 60,4% dei "nuovi", mentre i risultati furono insoddisfacenti nel 4,5% e nel 8,9% rispettivamente. L'associazione con i metodi di barriera fu abituale solo nel 2% dei casi e fu sporadico nel 9,6% degli utenti. La percentuale dell'abbandono nell'uso del Metodo fu del 5.95%. Questi dati mostrano che una precedente esperienza contraccettiva non sembra avere effetti sull'accettabilità del Metodo Naturale e dello stile di vita che esso richiede. La valutazione effettuata con l'Indice di Pearl modificata in accordo con l'Organizzazione Mondiale della Sanità evidenzia 0 gravidanze dovute al metodo, 3,7 gravidanze dovute all’inadeguato apprendimento o insegnamento del Metodo e 13.8 gravidanze dovute a scelta consapevole. In un totale di 66 gravidanze, 19 (28,7%) furono desiderate. Il considerevole numero di gravidanze dovute a scelta consapevole o di gravidanze intenzionalmente cercate, verificatesi perfino in coppie che volevano evitare una gravidanza come prima motivazione, mette in evidenza il progressivo sviluppo in queste coppie di un atteggiamento di apertura verso la vita, che rappresenta il grande successo dell'insegnamento dei Metodi Naturali.
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Molins, Joaquim M. y Sergi Pardos-Prado. "Il voto di "castigo" anti-immigrazione nelle elezioni comunali in Catalogna". Quaderni dell'Osservatorio elettorale QOE - IJES 56, n.º 2 (31 de diciembre de 2006): 39–67. http://dx.doi.org/10.36253/qoe-12704.

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In questo articolo vorremmo tracciare un quadro teorico del tema dell’immigrazione nel contesto dello studio del comportamento elettorale. L’esercizio teorico ci consente di arrivare a formulare l’ipotesi che un alto livello di presenza di immigrati o di segregazione residenziale degli stessi può produrre, in taluni comuni, modelli di «voto di castigo» dettati da attitudini di avversità verso l’immigrazione che penalizzano il partito di governo quale che sia il suo colore. Dopo aver giustificato l’ipotesi, svolgeremo le analisi per verificarla in quattro paragrafi che corrispondono alle quattro forme di «voto di castigo»1 prodotto dal problema dell’immigrazioneche, secondo noi, si sono avute in Catalogna: a) il voto di protesta anti-immigrazione canalizzato da una lista che si è presentata in maniera coordinata in diversi comuni, con uno stile simile a quello di altri partiti xenofobi in Europa; b) il voto di protesta anti-immigrazione canalizzato da una lista radicata in un solo comune; c) il voto di protesta anti-immigrazione che non si canalizza in una lista espressamente xenofoba e monotematica; d) il voto anti-immigrazione in una grande città. L’analisi e la messa a confronto di queste quattro forme di voto di protesta in elezioni locali, voto dovuto ad atteggiamenti verso l’immigrazione, vorrebbe essere un primo passo per comprendere l’effetto di questa issue nella dinamica elettorale. Partendo da qui, analisi successive potranno comprovare se qualcuno di questi modelli si ritroverà in prossime consultazioni e in differenti arene (non solo locali, cioè, ma anche regionali e nazionali) e si sarà esteso a altri paesi.
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Popovic, Dusan. "Paideia i nasledje helenske kulture u inauguracionoj besedi Dimitrija Halkondila". Zbornik radova Vizantoloskog instituta, n.º 45 (2008): 301–12. http://dx.doi.org/10.2298/zrvi0845301p.

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(italijanski) Nell'articolo l'autore cerca di identificare, tra gli elementi della tradizione retorica tardoantica greca, i principali argomenti con i quali Demetrio Calcondila, uno dei maggiori esponenti dell'umanesimo bizantino della seconda meta del Quattrocento nell'Occidente, si e servito nella sua elaborazione del significato della cultura greca (paideia) non solo per quanto riguarda la civilta europea occidentale, ma anche quella cristiana in generale. Ora, il suo discorso, pronunciato nell'anno 1463 in occasione dell'inaugurazione della cattedra di studi greci all'Universita di Padova rappresenta una testimonianza di primo grado sull'adozione della cultura greca nell'Occidente durante il periodo rinascimentale. Partendo dall'edizione di testo del discorso, pubblicato da Geanakoplos (cfr. n. 1 dell'articolo), e possibile individuare certe particolarita che distinguono il concepimento, da parte di Calcondila, dell'importanza di educazione greca per la formazione di future generazioni di intellettuali nell'ambiente culturale dell'Occidente latino. Demetrio sottolinea anche il vantaggio da ricavare dallo studio di poeti ellenici, soprattutto Esiodo, per le altre artes liberales nel curriculum scolastico, cosi come la disposizione delle discipline dentro il sistema scolastico tardobizantino (cfr. n. 9). L'argomento cruciale della parte esortativa del discorso e il tentativo che lo sforzo, necessario per impossessarsi di queste discipline, ci si giustifici con profitto da esse ottenuto. Questo viene realizzato facendo riferimento al famoso verso sull'acquisizione di virtu attraverso lavoro duro, che e un passo tratto dal poema didattico esiodeo di Opere e giorni, v. 289. La forma sotto la quale questo verso e riportato in greco e molto scorretta, pero Calcondila ne ha proposto, poco piu sotto, una traduzione esatta. Fenomeno, quest'ultimo, abbastanza raro nell'impiego retorico di detti formativi (gr. gnwmai, lat. sententiae). Tra i pochi autori classici, i quali hanno usato il procedimento del genere, si annovera il piu grande grammatico latino, Prisciano di Cesarea, nella sua versione degli eserzici preliminari di retorica ermogeniana, sotto il titolo di Praeexercitamina. Qui lo stesso verso egli ha tradotto dal greco senza molta destrezza, cosicche il verso in latino apparve molto male, trovatosi in contrasto con lo stile elegante del latino (la cosiddetta latinitas). E percio che Prisciano non puo essere considerato quale modello direttamente adoperato da parte di Calcondila. L'impiego del verso citato, nell'ambito della tradizione parenetico- -encomiastica, presso gli scrittori greci, sia quelli bizantini che quelli classici, e abbastanza frequente. Eccone qualche esempio eclatante. Alla meta del Quattrocento Giovanni Eugenico questo topos lo utilizza nella sua Descrizione di Trapezunto, riferendosi al verso esiodeo gia menzionato (cfr. n. 18). Nel secolo dodicesimo, Eustazio di Salonicco lo impiega, all'occasione, perche esalti le imprese dell'imperatore Manuele I. D'altra parte, l'autore anonimo degli scolii ad Aftonio cita questi versi in valore di argomenti, messi nel contesto di un'altro esercizio preliminare quello di dimostrazione (kataskeuh). Simile elaborazione di questo motivo viene intrapresa anche dal platonico Massimo di Tiro, nel quadro della proposizione (qesij), con la quale si cerca di corroborare l'affermazione sulla preminenza della vita attiva sopra quella contemplativa. Peraltro, gia Luciano di Samosata aveva notato che questi versi diventarono convenzionali nelle declamazioni retoriche, e tale sviluppo del loro significato possiamo rintracciare partendo dalla Repubblica e dai Leggi platonici, attraverso le Reminiscenze di Senofonte, fino al Corpus etico di Plutarco. Nel suo discorso inaugurale, in qualita di argomento a contrario, Calcondila riporta anche il verso 287 dello stesso poema esiodeo, e lo traduce in latino. Per il simile procedimento egli, molto probabilmente, si e ispirato al saggio Sull'ebbrezza di Filone di Alessandria, dentro il quale questi versi sono stati utilizzati nel contesto simile, cioe rilevando il contrasto tra virtu ed ignoranza (cfr. n. 37). L'altro modello per l'uso del tema presso Demetrio puo ritenersi il celebre scritto di Basilio di Cappadocia a proposito, visto che quest'ultimo ci sta elaborando il rilievo dell'educazione di gioventu cristiana, basata sulla letteratura pagana. Insomma, la conclusione principale, riguardo alla tecnica compositiva di Demetrio, deriverebbe dal fatto che il suddetto pensiero esiodeo appare anche quale testimonianza degli antichi (marturia palaiwn) dentro il manuale ermogeniano di Progumnasmata, dove si trova appunto per quanto riguarda il procedimento d'elaborazione di una chria, in questo caso quella espressa attraverso la sentenza pseudoisocratea che le radici dell'educazione sono amare, ma che i suoi frutti, invece, sono dolci. A parte i luoghi tratti da alcuni poeti appartenti alla cosiddetta Commedia attica nuova, la metafora di sapienza e di impegno emerge, tra i romani anche presso Catone il Vecchio e si riconferma con il lessico adoperato da Demetrio ai vari posti del suo discorso inaugurale scritto in latino. Infine vanno inoltre menzionate anche delle particolarita che segnalano la meticolosita che Calcondila dimostra nei confronti dello stile elevato (gr. semnothj). Termine, quest'ultimo, cui e stata prestata grande importanza da parte di Ermogene, nell'ambito della sua teoria sopra le Idee (varieta di stile), la quale, poi, avrebbe in gran parte influenzato diversi prodotti letterari rinascimentali, sia quelli scritti in latino che quelli in lingua volgare.
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Gendre, Renato. "Nota Gotica". Linguistica 42, n.º 1 (1 de diciembre de 2002): 5–7. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.42.1.5-7.

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Dalla documentazione presentata, ancorché in modo non completo, si può constatare che ogni qual volta il testo greco presenta i1 verbo nella posizione 'in incastro', 2 anche in quello gotico troviamo la stessa situazione. E benché crediamo a una sostanziale dipendenza dal greco dalla prassi sintattica gotica, 3 tuttavia riteniamo che non si possa del tutto escludere di trovarsi in presenza di uno stesso tratto sintattico, cioé di uno stesso modo di distribuire l'informazione, secondo un preciso ordine dei costituenti di frase, di origine indoeuropea. La "spezzatura di ciò che secondo il nostro sentimento linguistico è unito [ ... ] è comune sia tra i Greci che tra i Latini e gli Indiani4 e si trova in tracce ben riconoscibili anche nell'epica germanica".5 Purtroppo, come già G. Bonfante, anche noi pur "scandagliando l'epopea germanica [non abbiamo] trovato nulla in questo senso".6 La presenza sicura di questo tratto nel gotico però e, per chi come noi gli dà valore, l 'uso della tmesi 7 in testi epici germanici 8 sono 1í ad avvalorare l'ipotesi che la posizione 'in incastro' del verbo rappresenta "il modo più antico, facilmente c omprensibile dal p unto di v ista psicologico, di ordinare le paro le n ella frase idg". 9 È ben vero che il passo del Vangelo di Luca (2, 25) "7tveuμa. Tiv &ytov E7t' a.u't6v", reso in gotico "ahma weihs was ana imma", sembrerebbe opporsi a quanto è stato appena affermato. Ma cosí non è. Infatti, "il ne faut pas perdre de vue que Wulfila a suivi un manuscrit grec du type de *K ou *Kt, mais que la version gotique présente des leçons propre à 1cxo5" .1 O E molti manoscritti appartenenti al 'Ti po I' 11 riportano la lezione "7tveuμa. &ytov Tiv". 12 Pertanto, l'unica conclusione che da questo esempio si deve trarre è che il grande Vescovo dei Goti abbia avuto sotto gli occhi un testo di questa ultima famiglia e, come è nel suo stile, ne sia stato condizionato.
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Kałowski, Julian. "Ewolucja prawodawstwa kościelnego dotyczącego instytutów zakonnych o ślubach prostych". Prawo Kanoniczne 34, n.º 3-4 (10 de diciembre de 1991): 75–103. http://dx.doi.org/10.21697/pk.1991.34.3-4.04.

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L ’autore ha provato la tesi che gli istituti religiosi con i voti semplici, cioè tali che i loro membri facevano la professione semplice e non furono obbligati della legge di osservare la clausura papale, hanno avuto una ricca evoluzione giuridica. Tali istituti, partendo dal primo momento di esistere, fino alla piena approvazione formale, cioè al conferimento della personalità giuridica fatta dalla Santa Sede, hanno subito numerose limitazioni da parte della legislazione ecclesiastica. L’autore ha analizzato la costituzione Circa pastorialis di Pio V e Lubricum vitae genus che contenevano una normativa di grande importanza e l’influsso per la legislazione riguardante degli istituti religiosi con i voti semplici. L’autore ha sottolineato il fatto che documenti promulgati dal Pio V hanno ridotto la vita religiosa alla forma con i voti solenni ed obbligo della clausura papale. Dopo questi considerazioni l’autore ha messo in evidenza inefficacia delle norme emesse dal Pio V. E’ stato provato che la vita e la pratica usata delle autorità ecclesiali si furono mostrate più forti dei rigidi divieti di fondazione degli istituti religiosi con i voti semplici. E proprio tale tendenza si è manifestata, sotto la pressione delle circostanze e delle necessità (per esempio bisogno d’assistenza delle persane con le malattie mentali) e perciò l’autorità ecclesiali permettevano non solamente alla fondazione di numerosi istituti religiosi con i voti semplici, ma anche alla fondazione degli associazioni che imitavano lo stile di vita religiosa. L’autore ha considerato anche il problema della piena approvazione degli istituti religiosi con i voti semplici e il processo di ottenere della piena personalità giuridica. E’ stato provato che quel processo fu lungo e che si svilupava evolutivamente col passare del tempo. L’autore rivelato anche il fatto che il periodo del tempo più significativo per la stabilizzazione giuridica degli istituti religiosi di voti semplici ricadava a cavallo del XIX e XX secolo. Alla fine l’autore si occupava del diritto canonico riguardante l’argomento dal codice di diritto canonico del 1917 fine alla promulgazione del codice 1983.
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Tesis sobre el tema "Grande stile"

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Daino, L. "Una stilistica dell’usuale : gli esordi poetici di Giovanni Raboni tra ‘stile semplice’ e ‘grande stile’ (1950-1965)". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2010. http://hdl.handle.net/2434/236945.

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Resumen
La ricerca si concentra sulla fase giovanile della parabola poetica di Giovanni Raboni, e in particolare sulla composizione di Gesta Romanorum (i cui testi risalgono ai primi anni Cinquanta) e di Le case della Vetra (pubblicato nel 1966). La principale prospettiva metodologica adottata è quella della stilistica e degli studi storico-linguistici applicati all’interpretazione dei fenomeni letterari. Uno degli obiettivi primari del lavoro è quello di indagare quale soluzione Raboni abbia proposto al problema capitale di dare forma a un linguaggio poetico non sovrapponibile e in molti casi nemmeno accostabile al codice lirico tradizionale, e tuttavia dotato di un quid in grado di distinguerlo dalla lingua di grado zero. Il primo capitolo (Lo stile semplice in poesia), che rappresenta la premessa teorica e storico-linguistica del lavoro, individua nei rivolgimenti della seconda metà degli anni Cinquanta, che hanno fatto dell’italiano una “lingua di tutti”, la premessa fondamentale della poesia di Raboni. Questi, infatti, si è precocemente inserito nella schiera dei poeti che hanno cercato di dare una risposta positiva agli stimoli provenienti da quella realtà in rapida mutazione, anzitutto avvicinando il linguaggio dei propri versi a quella che si stava imponendo come lingua comune. Nel secondo capitolo a ciascuna delle sezioni di Le case della Vetra è dedicato un paragrafo, nel quale una poesia (Risanamento; Canzone; Città dall’alto) è eletta a campione significativo a cui è possibile applicare la prospettiva d’indagine illustrata nelle pagine d’apertura. Viene in questo modo mostrato il lento cammino di Raboni verso una simulazione sempre più accorta del parlato in poesia. Il terzo capitolo illustra le ragione di fondo delle opzioni stilistiche precedentemente descritte. Il primo fattore significativo è individuato nella particolare attenzione che il giovane Raboni riservava alla letteratura modernista anglosassone. La ricerca si giova anche di un prezioso materiale finora pressoché ignorato dalla critica: i saggi letterari pubblicati da Raboni nella seconda metà degli anni Cinquanta e nei primi anni Sessanta, che contengono originali e acute letture e forniscono utili indicazioni per la comprensioni delle scelte raboniane in poesia. Il secondo fattore decisivo è individuato nella fenomenologia di Edmund Husserl filtrata attraverso i lavori di Enzo Paci, alla cui rivista, «aut aut», Raboni in quegli stessi anni collaborava intensamente. Tale ascendenza intellettuale dalla scuola fenomenologica rimarrà a fondamento del lavoro raboniano fin verso la metà degli anni Ottanta, quando il poeta milanese si è progressivamente avvicinato al marxismo critico di Franco Fortini. L’appendice della tesi affronta il nodo testuale costituito da Gesta Romanorum, un libro del quale Raboni non ha mai fornito una versione completa e attendibile. Muta l’approccio metodologico del lavoro, che ora si sposta sul piano della ricostruzione filologico-testuale. Vengono dapprima individuate tutte le liriche riconducibili a questo magmatico libro apparse a stampa nel corso di un cinquantennio. Viene inoltre dato conto di un ritrovamento effettuato nel corso della ricerca: tra le carte di Carlo Betocchi, conservate presso l’Archivio Contemporaneo Bonsanti di Firenze, ho ritrovato il dattiloscritto inedito – risalente al 1953 e considerato perduto sia Raboni, sia dalla critica raboniana – che contiene la prima e più articolata testimonianza del nucleo di Gesta Romanorum. Il fondo Betocchi contiene anche un’altra fondamentale testimonianza della poesia giovanile di Raboni: una plaquette di quindici testi intitolata La Passione secondo San Luca, fino a oggi ignota, ma nella quale va riconosciuta la più compiuta e matura testimonianza della prima produzione raboniana.
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Filipec, Goran. "Paganini au piano : Franz Liszt, Ferruccio Busoni, Michael Zadora, Mark Hambourg, Ignaz Friedman et la « grande manière »". Thesis, Sorbonne université, 2018. http://www.theses.fr/2018SORUL137.

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Resumen
Dans l’art de la musique instrumentale, il y a certainement eu des moments de développement extraordinaires. La plus grande révolution dans le domaine du violon aura probablement été Paganini, avec ses innovations dans le cadre de la technique, de la texture et des effets timbriques du violon. Dans le domaine du piano, Liszt, suite à sa rencontre avec le violon assimilateur et imitateur du Génois, reforma son jeu et reconçut le pianisme de l’époque. Dans cette mission, il fut accompagné par des améliorations techniques à l’instrument. L’art du jeu du piano, qui hérita de Paganini le côté assimilateur et imitateur, qui abandonna le salon et s’installa dans les grandes salles, fut reconnu comme la « grande manière » ou le « grand style ». Ces termes, provenant principalement de l’art de Liszt, qui fut apparemment son premier représentant, se réfèrent à un style pianistique particulier, basé sur de grands effets acoustiques et de nouvelles techniques d’exécution. Le corpus de l’étude est constitué des œuvres de Liszt d’après Paganini, telles que les Études d’exécution transcendante d’après Paganini, les Grandes Études de Paganini, La Grande Fantaisie de bravoure sur La Clochette et les œuvres en relation avec Paganini des générations suivantes de pianistes de la « grande manière ». Celles-ci incluent les versions des études de Liszt réalisées par Ferruccio Busoni, son Introduzione e Capriccio (Paganinesco), les arrangements des Caprices de Paganini par Michael Zadora, les Variations sur un thème de Paganini de Mark Hambourg et les Études d’après un thème de Paganini op. 47b d’Ignaz Friedman. L’étude tente de tracer la « grande manière » dans les formes pianistiques appliquées dans les œuvres citées ainsi que d’identifier les particularités du « pianisme » des auteurs concernés
In the art of instrumental music there were moments of extraordinary evolution. The greatest revolution in the domain of the violin was probably the appearance of Paganini and his innovations in the technique, the texture of violin writings and the exploitation of the timbrical effects of the instrument. In the domain of the piano, Liszt, after having heard the assimilating and imitating violin of the Genovese, reformed his playing and transformed the pianism of his époque. In that mission, he was accompanied by technical improvements of the instrument. The art of piano playing, which inherited from Paganini the assimilating and imitating tendencies and left the salon in favor of big halls, was recognized as the “grand manner” or the “grand style” grand style’, first represented by Liszt. These terms, mainly originating from the conceptual grandeur of his art, refer to a particular pianistic style, based on big acoustic effects and new techniques of execution. The corpus of the present study is constituted by the works after Paganini by Liszt, including the Études d’exécution transcendante d’après Paganini, the Grandes études de Paganini, La Grande fantaisie de bravoure sur La Clochette, and the works related to Paganini of the following generations of pianists of the « grand manner”. These include the arrangements of Liszt’s studies of Busoni, the Introduzione e Capriccio paganinesco, the Variations sur un thème de Paganini of Mark Hambourg and the Paganini-Studies op. 47b of Ignaz Friedman. The study tempts to trace the “grand manner” in the pianistic forms applied in the cited works, and to identify the specificities of the pianism of the concerned authors
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Lafrenière, Guy. "Les oeuvres de grand style selon Friedrich Nietzsche /". Thèse, Trois-Rivières : Université du Québec à Trois-Rivières, 2007. http://www.uqtr.ca/biblio/notice/tablemat/30077954TM.pdf.

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Lafrenière, Guy. "Les oeuvres de grand style selon Friedrich Nietzsche". Thèse, Université du Québec à Trois-Rivières, 2007. http://depot-e.uqtr.ca/1726/1/030077954.pdf.

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Odorico, Silvia <1982&gt. "Stile sul palcoscenico: percorso iconografico delle grandi attrici italiane della seconda metà dell'Ottocento". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3147.

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Jacques, David. "The grand manner : changing style in garden design, 1660-1735". Thesis, Courtauld Institute of Art (University of London), 1999. http://ethos.bl.uk/OrderDetails.do?uin=uk.bl.ethos.327573.

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7

Cosma, Olivier. "Recherches sur le grand style dans les discours de Cicéron". Lyon 3, 2001. http://www.theses.fr/2001LYO31018.

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Resumen
La notion de "grand style" (genus graue) s'inscrit dans une longue tradition rhétorique gréco-latine ici esquissée. L'apport de Cicéron lui-même est important et gradué : si le "De Oratore" contient déjà de nombreux outils pour l'étude du numerus et des figures, l'Orator les précise en leur donnant une touche plus personnelle pour ce qui est des jugements de goût. Ce dernier traité indique en outre que trois discours : le "Pro Caecina", le "De Imperio Cn. Pompei", et le "Pro Rabirio perduellionis reo" sont des représentants respectifs des style simple, moyen et grand. L'idée de base est de contrôler cette assertion au moyen des figures et du numerus, en estimant - en conformité avec la thèse cicéronienne - que le grand style résultera d'une quantité maximale de figures, et du numerus le plus beau. Ce dernier est jugé à partir des clausules, à partir des considérations développées par Cicéron dans l'Orator. L'étude prend pour base des extraits des deux premiers discours, mettant déjà en évidence l'opposition, au sein d'une même oeuvre, de passages écrits en style plus ou moins "grand". La présence, dans l'un et l'autre, de développements importants ne ressortissant pas au genus graue indique, sans qu'il y ait donc nécessité d'une prise en compte de leur texte exhaustif, qu'ils n'appartiennent pas à ce niveau de style. En revanche, la totalité du développement (Réfutation) du "Pro Rabirio" est étudiée et fait appaître globalement un niveau de style au moins égal à celui des extraits jugés élégants des deux autres discours. Une clé quantitative est ainsi possible pour la classification stylistique de tout discours. Une brève application est menée sur la quatrième Philippique et sur un extrait de la seconde : elle nous convaincra de l'appartenance de ces discours au grand style, tout en montrant l'insuffisance de cette seule notion pour caratériser le Beau. Il appardiendraà un prochain travail de tenter de définir de nouveaux outils pour appréhender celui-ci.
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8

Lespinats, Sylvain. "Style du génome exploré par analyse textuelle de l'ADN". Phd thesis, Université Pierre et Marie Curie - Paris VI, 2006. http://tel.archives-ouvertes.fr/tel-00151611.

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Resumen
Les séquences d'ADN peuvent être considérées comme des textes écrits dans un alphabet de 4 lettres. Des techniques inspirées de l'analyse textuelle permettent donc de les caractériser, entre autres à partir de fréquences d'apparition de courtes suites de caractères (les oligonucléotides ou mots). L'ensemble des fréquences des mots d'une longueur donnée est appelé « signature génomique » (cet ensemble est spécifique de l'espèce, ce qui justifie le terme de « signature »). La signature d'espèce est observable sur la plupart des courts fragments d'ADN, ce qui donne à penser qu'elle résulte d'un « style d'écriture ». De plus, la proximité entre espèces du point de vue de la signature génomique correspond bien souvent à une proximité en terme taxonomique. Pourtant, l'analyse des signatures génomiques se confronte rapidement à des limitations dues à la malédiction de la dimension. En effet, les données de grande dimension (la signature génomique a généralement 256 dimensions) montrent des propriétés qui mettent en défaut l'intuition. Par exemple, le phénomène de concentration des distances euclidiennes est bien connu.
Partant de ces constatations, nous avons mis en place des procédures d'évaluation des distances entre signatures de façon à rendre plus manifeste les informations biologiques sur lesquelles s'appuient nos analyses. Une méthode de projection non-linéaire des voisinages y est associée ce qui permet de s'affranchir des problèmes de grande dimension et de visualiser l'espace occupé par les données. L'analyse des relations entre les signatures pose le problème de la contribution de chaque variable (les mots) à la distance entre les signatures. Un Z-score original basé sur la variation de la fréquence des mots le long des génomes a permis de quantifier ces contributions. L'étude des variations de l'ensemble des fréquences le long d'un génomes permet d'extraire des segments originaux. Une méthode basée sur l'analyse du signal permet d'ailleurs de segmenter précisément ces zones originales.
Grâce à cet ensemble de méthodes, nous proposons des résultats biologiques. En particulier, nous mettons en évidence une organisation de l'espace des signatures génomiques cohérente avec la taxonomie des espèces. De plus, nous constatons la présence d'une syntaxe de l'ADN : il existe des « mots à caractère syntaxique » et des « mots à caractère sémantique », la signature s'appuyant surtout sur les mots à caractère syntaxique. Enfin, l'analyse des signatures le long du génome permet une détection et une segmentation précise des ARN et de probables transferts horizontaux. Une convergence du style des transferts horizontaux vers la signature de l'hôte a d'ailleurs pu être observée.
Des résultats variés ont été obtenus par analyse des signatures. Ainsi, la simplicité d'utilisation et la rapidité de l'analyse des séquences par signatures en font un outil puissant pour extraire de l'information biologique à partir des génomes.
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9

Lopez-Gydosh, Dilia J. "Felisa Rincon De Gautier: Puerto Rico's first lady of politics: grande dame style, 1946-1968". The Ohio State University, 2005. http://rave.ohiolink.edu/etdc/view?acc_num=osu1104428915.

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10

Minchella, Delphine. "L’engagement politique des femmes en Écosse au XVIIIe siècle : image sociale et style féminin". Paris 4, 2007. http://www.theses.fr/2007PA040093.

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Resumen
De ce siècle si riche et si mouvementé, les Ecossais d’aujourd’hui ne semblent avoir retenu aucun nom particulier de femme, si ce n’est celui de Flora MacDonald. Il faut bien reconnaître que sur la scène sociale la femme apparaissait comme un personnage secondaire, presque fondu dans le décor. Si sa présence était nécessaire - n’était-ce que pour assurer la perpétuation de la famille - elle semblait n’exister qu’à travers son rapport à l’homme, et qu’elle fût épouse, sœur ou fille, elle était systématiquement placée sous tutelle masculine. Pourtant, contre toute attente et malgré ce manque patent de reconnaissance et de liberté, il semblerait que des femmes aient nourri un intérêt pour les affaires de leur pays. En effet, quelques accessoires féminins du dix-huitième siècle, comme ces éventails ou encore ce ruban décoré de soldats jacobites, attestent que leurs détentrices avaient des opinions politiques, et que de surcroît elles tenaient à ce que cela se sache. Si intéressées fussent-elles par la politique, les femmes n’avaient pas leur place dans les partis de l’époque. Néanmoins, la politique écossaise du dix-huitième siècle ne se résumait pas aux seules affaires du parlement. En effet, les révoltes étaient de véritables modes d’expression, et elles constituaient l’un des rares moyens qui permettaient au peuple de faire entendre sa voix. La question est donc de savoir si des femmes écossaises y prirent part, et si tel fut le cas, comment elles procédèrent et quel rôle elles jouèrent. Le cas des femmes qui participèrent au mouvement jacobite est bien plus complexe, car les actions des partisans des Stuart allaient bien au-delà de l’appel à l’insurrection
The eighteenth century was a time of social struggle and a time of political instability in Scotland : The Act of Union of 1707 dissolved both parliaments of England and Scotland, and replaced them with a new Parliament of Great Britain, based at Westminster, the former home of the English Parliament. Moreover, Jacobitism, a political movement dedicated to the restoration of the Stuart kings to their thrones (created after the deposition of James II and VII in 1688 when he was replaced by his daughter Mary II jointly with her husband and first cousin William of Orange) provoked two major rebellions in 1715 and in 1745 and, contrary to the traditional political parties, the Jacobite community did not reject women’s help for it was perpetually trying to attract new supporters. Yet, the only Scottish woman of that century who became famous for her political involvement was Flora MacDonald (1722-1790), a young and common Highlander who helped Charles Edward Stuart, the Jacobite Prince of Wales, escape Benbecula in the Outer Hebrides as he was hunted by the Duke of Cumberland at the head of the Government force. Quite surprisingly, Flora MacDonald was not jacobite, as other Scottish women were (such as Jenny Cameron or Lady Ann MacKintosh) so, the object of this study is to understand why Flora is still remembered today (and considered as a real national pride in Scotland) and not the "real" Jacobite heroines who did fight for their Cause. So, it brings about the following questions : did Scottish women feel concerned by political issues ? What were their roles ? What were their social class ? What about their participation in street riots ?
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Libros sobre el tema "Grande stile"

1

Estetiche dell'eccesso: Quando il sentire diventa "grande stile". Macerata: Quodlibet, 2012.

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2

Magris, Claudio. L' anello di Clarisse: Grande stile e nichilismo nella letteratura moderna. Torino: Einaudi, 1999.

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3

Cento anni di stile sul grande schermo: Quando il noir crea la moda. Roma: Zephiro, 1995.

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4

Vinti, Carlo. Gli anni dello stile industriale, 1948-1965: Immagine e politica culturale nella grande impresa italiana. Venezia: IUAV, 2007.

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5

Cappai, Barbara. Donne e Grande Guerra: Lingua e stile nei diari delle crocerossine : il caso di Sita Camperio Meyer. Milano, Italy: FrancoAngeli, 2018.

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6

illustrator, Mazzone Luisa, ed. Ugo Tognazzi: Storia, stile e segreti di un grande attore = story, style, and secrets of a great actor. Roma: Luce Cinecittà, 2018.

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7

Great Britain. Sovereign (1760-1820 : George III), ed. By the King: A proclamation, declaring His Majesty's pleasure concerning the royal stile and titles appertaining to the imperial crown of the United Kingdom of Great Britain and Ireland, and its dependencies, and also the ensigns armorial, flags, and banners thereof. [Quebec: Printed by Pierre-Edouard Desbarats, New Printing Office, 1985.

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8

Barozzi, Laura. Italienisches Capriccio di Glauco Pellegrini. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2020. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-452-3.

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Resumen
Realizzato nel 1960 a Berlino, nell’ex DDR, dal regista Glauco Pellegrini, Italienisches Capriccio (Capriccio Italiano) si configura come una trasposizione cinematografica degli episodi più significativi della vita di Carlo Goldoni, reinventati in modo originale nello stile delle sue commedie. L’incredibile storia subita dal film, di cui fu osteggiata la lavorazione, l’‘imprigionamento’ della pellicola con l’edificazione del Muro nel 1961 e la sua ‘liberazione’, avvenuta per merito del regista Carlo Lizzani, testimoniano i fermenti culturali del cinema italiano degli anni ’50-’60 e il clima politico e sociale della Guerra Fredda. Pellegrini realizza Capriccio Italiano avvalendosi della sceneggiatura di Liana Ferri e del grande sceneggiatore premio Oscar, Ugo Pirro. E dirigendo nel film attori di diversa nazionalità, anticipando così i tempi, Pellegrini scriveva: «Gli artisti possono svolgere un ruolo importante per la fraterna intesa fra i popoli […] io cerco col lavoro di affermare che esiste un’Europa Unica, e che questa grande famiglia di nazioni guarda alla pace e respinge la guerra».
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9

Hold still. New York: Dutton Books, 2010.

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10

Kearney, Milo. Still more studies in Rio Grande Valley history. Brownsville, Texas: Texas Center for Border and Transnational Studies, the University of Texas at Brownsville, 2014.

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Capítulos de libros sobre el tema "Grande stile"

1

Podkalicka, Aneta, Esther Milne y Jenny Kennedy. "Production: Visual Style, Narrative Structure and the Viewer Renovator". En Grand Designs, 31–50. London: Palgrave Macmillan UK, 2018. http://dx.doi.org/10.1057/978-1-137-57898-3_2.

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2

Müller-Brandeck-Bocquet, Gisela. "Still the Driving Force of European Integration?" En Germany after the Grand Coalition, 69–86. New York: Palgrave Macmillan US, 2010. http://dx.doi.org/10.1057/9780230115415_5.

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3

Yang, Otto O. "Organization and Writing Style". En Guide to Effective Grant Writing, 19–24. Boston, MA: Springer US, 2011. http://dx.doi.org/10.1007/978-1-4614-1581-7_7.

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4

Howland, Matthew D. "3D Recording in the Field: Style Without Substance?" En Cyber-Archaeology and Grand Narratives, 19–33. Cham: Springer International Publishing, 2017. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-319-65693-9_2.

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5

Gardner, Julian. "Jean de la Grange, Schismatic Cardinals and Avignonese Tomb Sculpture". En Vom Weichen über den Schönen Stil zur Ars Nova, 117–28. Wien: Böhlau Verlag, 2018. http://dx.doi.org/10.7788/9783412510114.117.

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6

Dorowin, Hermann. "Claudio Magris e i miti della Grande Austria". En Biblioteca di Studi di Filologia Moderna, 101–8. Florence: Firenze University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-338-3.12.

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Resumen
The vast extension of the Habsburg Empire, as well as its heterogeneous cultural and linguistic composition, were both the causes of its richness and demise. This gave way to a debate on the specific traits of Austrian literature, which in 1963 was enriched by Claudio Magris’ degree thesis, published under the title Il mito absburgico nella letteratura austriaca moderna. Starting from the assumptions of a Lukacian-style historicist critique, the book ended up offering a fascinating evocation of the cultural world of great Austria. Together with his subsequent Germanic and non-fiction works (Lontano da dove, L’anello di Clarisse, Danubio), this debut book forms a "Central European tetralogy".
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7

Sorour, Shaymaa E., Tsunenori Mine, Kazumasa Goda y Sachio Hirokawa. "Prediction of Students’ Grades Based on Free-Style Comments Data". En Advances in Web-Based Learning – ICWL 2014, 142–51. Cham: Springer International Publishing, 2014. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-319-09635-3_15.

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8

LeBlanc, K. Gilkey y L. Knauf. "CMS Core Measures: Which Are Still Important for Public Quality Reporting?" En Optimizing Widely Reported Hospital Quality and Safety Grades, 203–6. Cham: Springer International Publishing, 2022. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-031-04141-9_24.

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9

Schmidt, John C., Paul E. Grams y Michael F. Leschin. "Variation in the magnitude and style of deposition and erosion in three long (8–12 km) reaches as determined by photographic analysis". En The Controlled Flood in Grand Canyon, 185–203. Washington, D. C.: American Geophysical Union, 1999. http://dx.doi.org/10.1029/gm110p0185.

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10

Spaull, Nic y Elizabeth Pretorius. "Still Falling at the First Hurdle: Examining Early Grade Reading in South Africa". En South African Schooling: The Enigma of Inequality, 147–68. Cham: Springer International Publishing, 2019. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-030-18811-5_8.

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Actas de conferencias sobre el tema "Grande stile"

1

Wick-Pedro, Gabriela y Roney L. S. Santos. "Complexidade textual em notícias satíricas: uma análise para o português do Brasil". En Simpósio Brasileiro de Tecnologia da Informação e da Linguagem Humana. Sociedade Brasileira de Computação, 2021. http://dx.doi.org/10.5753/stil.2021.17821.

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Resumen
Neste artigo é apresentada uma análise da complexidade textual de notícias satíricas e verdadeiras para o português do Brasil. As chamadas Fake News – ou notícias falsas – têm sido um grande problema na atualidade. O conteúdo satírico é um ponto importante na detecção automática de notícias falsas, pois seu uso pode causar confusão subjacente na análise. Para realização desta pesquisa, foi aplicada a ferramenta NILC-Metrix e avaliadas 16 medidas, entre aspectos descritivos, sintáticos e semânticos, notando-se uma maior complexidade para os textos verdadeiros.
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2

Santos, Roney Lira de Sales y Thiago Alexandre Salgueiro Pardo. "Structural Characterization and Graph-based Detection of Fake News in Portuguese". En Simpósio Brasileiro de Tecnologia da Informação e da Linguagem Humana. Sociedade Brasileira de Computação, 2021. http://dx.doi.org/10.5753/stil.2021.17799.

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Resumen
A produção de notícias falsas é um problema dos dias atuais. Com as redes sociais, as notícias falsas se espalham de forma mais fácil e barata, podendo chegar a um grande número de pessoas em um curto espaço de tempo. Neste artigo, investigamos abordagens baseadas em grafos para caracterização e detecção de notícias falsas, levando em consideração medidas amplamente utilizadas de grafos e redes complexas. Nossos resultados mostram que algumas medidas de rede são úteis para caracterizar estruturalmente notícias falsas e verdadeiras e que soluções baseadas em aprendizado de máquina sobre esse tipo de atributo produzem resultados promissores.
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3

Romualdo, Alan da Silva, Livy Real y Helena de Medeiros Caseli. "Classificação multimodal para detecção de produtos proibidos em uma plataforma marketplace". En Simpósio Brasileiro de Tecnologia da Informação e da Linguagem Humana. Sociedade Brasileira de Computação, 2021. http://dx.doi.org/10.5753/stil.2021.17790.

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Resumen
O aprendizado multimodal visa explorar as características das diversas modalidades (texto, imagem, áudio) para gerar modelos computacionais. No comércio eletrônico, devido à grande variedade das características dos produtos e à ausência ou inconsistência de informações, a combinação de informações de modos diferentes vem a ser bastante adequada. Neste trabalho são apresentados alguns experimentos para a classificação multimodal (texto e imagem) de produtos (produtos adultos) que não podem ser vendidos no marketplace da empresa parceira. Nesses experimentos, redes neurais foram usadas para treinar classificadores uni e multimodal. O classificador multimodal atingiu 99% de F1 contra 98% do modelo textual e 94% do visual.
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4

Di, Wei, Catherine Wah, Anurag Bhardwaj, Robinson Piramuthu y Neel Sundaresan. "Style Finder: Fine-Grained Clothing Style Detection and Retrieval". En 2013 IEEE Conference on Computer Vision and Pattern Recognition Workshops (CVPRW). IEEE, 2013. http://dx.doi.org/10.1109/cvprw.2013.6.

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5

Dabas, Karan, Nishtha Madaan, Vijay Arya, Sameep Mehta, Tanmoy Chakraborty y Gautam Singh. "Fair Transfer of Multiple Style Attributes in Text". En 2019 Grace Hopper Celebration India (GHCI). IEEE, 2019. http://dx.doi.org/10.1109/ghci47972.2019.9071799.

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6

Cortiz, Diogo, Jefferson O. Silva, Newton Calegari, Ana Luísa Freitas, Ana Angélica Soares, Carolina Botelho, Gabriel Gaudencio Rêgo, Waldir Sampaio y Paulo Sergio Boggio. "A Weakly Supervised Dataset of Fine-Grained Emotions in Portuguese". En Simpósio Brasileiro de Tecnologia da Informação e da Linguagem Humana. Sociedade Brasileira de Computação, 2021. http://dx.doi.org/10.5753/stil.2021.17786.

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Resumen
A Computação Afetiva é o estudo de como os computadores podem reconhecer, interpretar e simular os afetos humanos. A Análise de Sentimento é uma tarefa comum em PLN, mas se concentra apenas na valência da emoção (positiva, negativa, neutra). Uma abordagem emergente é o Reconhecimento de Emoção, que depende de uma classificação refinada. Nesta pesquisa, descrevemos uma abordagem de supervisão fraca baseada em Itens Lexicais para criar um corpus de emoções refinadas em português. Avaliamos nosso corpus fazendo o ajuste fino de um modelo de linguagem baseado em Transformer (BERT) e avaliando-o em um conjunto de validação anotado. Nossos resultados (F1-score= .64) sugerem que a supervisão fraca baseada em Itens Lexicais pode ser uma estratégia apropriada para o trabalho inicial em ambiente de poucos recursos.
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7

Zhu, Yubo, Xinxiao Wu y Jialu Chen. "Preserving Fine-Grained Style Consistency for Universal Image Style Transfer". En 2022 37th Youth Academic Annual Conference of Chinese Association of Automation (YAC). IEEE, 2022. http://dx.doi.org/10.1109/yac57282.2022.10023773.

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8

Kim, Changhwan, Seyun Um, Hyungchan Yoon y Hong-Goo Kang. "FluentTTS: Text-dependent Fine-grained Style Control for Multi-style TTS". En Interspeech 2022. ISCA: ISCA, 2022. http://dx.doi.org/10.21437/interspeech.2022-988.

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9

Capellaro, Leonardo y Helena de Medeiros Caseli. "Análise de polaridade e de tópicos em tweets no domínio da política no Brasil". En Simpósio Brasileiro de Tecnologia da Informação e da Linguagem Humana. Sociedade Brasileira de Computação, 2021. http://dx.doi.org/10.5753/stil.2021.17783.

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Resumen
O campo da política no Brasil é um dos mais movimentados e mais polêmicos da última década. Com o advento das redes sociais, um novo canal de comunicação entre os eleitores e os políticos foi criado, com os usuários tendo um espaço para publicar suas opiniões e crenças. Neste contexto, este trabalho mostra como modelos BERT se saem na análise de polaridade (positiva, negativa ou neutra) e de tópicos de grandes quantidades de tweets relacionados à política do Brasil. Experimentos foram realizados com tweets relacionados às eleições de 2018, e melhores resultados (F1 = 96%) foram obtidos para a classificação de polaridade em comparação com trabalhos anteriores. A avaliação qualitativa dos tópicos também mostrou resultados promissores.
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10

Singh, Vaneet, Cindy Ogden y Kenny Sitton. "Wear Evaluation of Different Polymeric Materials for Total Disc Replacement (TDR)". En ASME/STLE 2011 International Joint Tribology Conference. ASMEDC, 2011. http://dx.doi.org/10.1115/ijtc2011-61102.

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Resumen
In this study, we evaluated the wear of different polymeric materials. The temperatures were also monitored near the articulating surfaces. Six pin-on-disc specimens made out from industrial grade Polyetheretherketone (PEEK), medical grade PEEK, Polyacetal, Ultra High Molecular Weight Polyethylene, Polyetherimide, and Polyphenylene Sulfide. The specimens were tested under ± 8° axial rotation and constant compressive load ranging from 50N–444N. The results of study show an increase in the wear and temperature with increased load. The PEEK-on-UHMWPE material combination outperformed all other tested material combinations in terms of volumetric wear.
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Informes sobre el tema "Grande stile"

1

Udland, Sierra. Oregon Youth Courts: Grand Jury Style. Portland State University Library, enero de 2016. http://dx.doi.org/10.15760/honors.293.

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2

Emilsson, Henrik, Maria Angeli, Anna Elia, Nasar Meer y Timothy Peace. The impact of multilevel policy and governance : A comparative study of access to language training in Cosenza, Glasgow, Malmö, and Nicosia. Malmö University, 2021. http://dx.doi.org/10.24834/isbn.9789178772445.

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Resumen
Access to language training is often a challenge for persons granted international protection in EU-countries. This article investigates language provision for refugees from a policy and governance perspective. The goal is to explain the local differences in language training provisions in EU countries. We use a most different cases approach including Cosenza in Italy, Glasgow in Scotland, Malmö in Sweden and Nicosia in Cyprus. We find that the combination of state policies and governance do explain differences in local access to language training. The results also strongly indicate that local governments are dependent on support from higher levels of government to secure training opportunities. The state is still the main actor, and its choices of policies and governance instruments are central for understanding differences in language provision for refugees in EU member states.
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3

Jukes, Matthew C. H., Yasmin Sitabkhan y Jovina J. Tibenda. Adapting Pedagogy to Cultural Context. RTI Press, septiembre de 2021. http://dx.doi.org/10.3768/rtipress.2021.op.0070.2109.

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Resumen
This paper argues that many pedagogical reform efforts falter because they fail to consider the cultural context of teacher and student behavior. Little guidance exists on how to adapt teaching practices to be compatible with culturally influenced behaviors and beliefs. We present evidence from three studies conducted as part of a large basic education program in Tanzania showing that some teaching activities are less effective or not well implemented because of culturally influenced behaviors in the classroom, namely children’s lack of confidence to speak up in class; a commitment to togetherness, fairness, and cooperation; avoidance of embarrassment; and age-graded authority. We propose ways teaching activities can be adapted to take these behaviors into account while still adhering to fundamental principles of effective learning, including student participation in their own learning, teaching at the right level, and monitoring students as a basis for adjusting instruction. Such adaptations may be made most effective by engaging teachers in co-creation of teaching activities.
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4

Wiltsche, Harald. Lifeworld and Science. Linköping University Electronic Press, diciembre de 2022. http://dx.doi.org/10.3384/9789179295752.

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Resumen
To say that we—and with “we” I mean humanity as a whole—have big challenges ahead of us would be a massive understatement. The earth’s climate crossed several crucial tipping points this year. Our lives are still overshadowed by a pandemic whose societal repercussions we do not even begin to fathom. And we are at the brink of a new era in which our biggest evolutionary advantage so far—our intellect—will be outrivaled massively by machines. I take it for granted that the only realistic chance to deal with these challenges is science and the technology we build on the basis of scientifc insight. Of course, I am not saying that science alone will be able to save the day. But just like it took a scientifcally engineered vaccine to turn things around with COVID-19, we will need more than thoughts and prayers to preserve a su¡ciently stable biosphere for our children and grandchildren...
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5

Baader, Franz y Oliver Fernández Gil. Extending the Description Logic τEL(deg) with Acyclic TBoxes. Technische Universität Dresden, 2016. http://dx.doi.org/10.25368/2022.226.

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Resumen
In a previous paper, we have introduced an extension of the lightweight Description Logic EL that allows us to define concepts in an approximate way. For this purpose, we have defined a graded membership function deg, which for each individual and concept yields a number in the interval [0; 1] expressing the degree to which the individual belongs to the concept. Threshold concepts C~t for ~ 2 ∈ {<, ≤, >, ≥} then collect all the individuals that belong to C with degree ~ t. We have then investigated the complexity of reasoning in the Description Logic τEL(deg), which is obtained from EL by adding such threshold concepts. In the present paper, we extend these results, which were obtained for reasoning without TBoxes, to the case of reasoning w.r.t. acyclic TBoxes. Surprisingly, this is not as easy as might have been expected. On the one hand, one must be quite careful to define acyclic TBoxes such that they still just introduce abbreviations for complex concepts, and thus can be unfolded. On the other hand, it turns out that, in contrast to the case of EL, adding acyclic TBoxes to τEL(deg) increases the complexity of reasoning by at least on level of the polynomial hierarchy.
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6

Reisch, Bruce, Avichai Perl, Julie Kikkert, Ruth Ben-Arie y Rachel Gollop. Use of Anti-Fungal Gene Synergisms for Improved Foliar and Fruit Disease Tolerance in Transgenic Grapes. United States Department of Agriculture, agosto de 2002. http://dx.doi.org/10.32747/2002.7575292.bard.

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Resumen
Original objectives . 1. Test anti-fungal gene products for activity against Uncinula necator, Aspergillus niger, Rhizopus stolonifer and Botrytis cinerea. 2. For Agrobacterium transformation, design appropriate vectors with gene combinations. 3. Use biolistic bombardment and Agrobacterium for transformation of important cultivars. 4. Characterize gene expression in transformants, as well as level of powdery mildew and Botrytis resistance in foliage of transformed plants. Background The production of new grape cultivars by conventional breeding is a complex and time-consuming process. Transferring individual traits via single genes into elite cultivars was proposed as a viable strategy, especially for vegetatively propagated crops such as grapevines. The availability of effective genetic transformation procedures, the existence of genes able to reduce pathogen stress, and improved in vitro culture methods for grapes, were combined to serve the objective of this proposal. Effective deployment of resistance genes would reduce production costs and increase crop quality, and several such genes and combinations were used in this project. Progress The efficacy of two-way combinations of Trichoderma endochitinase (CHIT42), synthetic peptide ESF12 and resveratrol upon the control of growth of Botrytis cinerea and Penicillium digitatum were evaluated in vitro. All pairwise interactions were additive but not synergistic. Per objective 2, suitable vectors with important gene combinations for Agrobacterium transformation were designed. In addition, multiple gene co-transformation by particle bombardment was also tested successfully. In New York, transformation work focused on cultivars Chardonnay and Merlot, while the technology in Israel was extended to 41B, R. 110, Prime, Italia, Gamay, Chardonnay and Velika. Transgenic plant production is summarized in the appendix. Among plants developed in Israel, endochitinase expression was assayed via the MuchT assay using material just 1-5 days after co-cultivation. Plants of cv. Sugraone carrying the gene coding for ESF12, a short anti-fungal lytic peptide under the control of the double 358 promoter, were produced. Leaf extracts of two plants showed inhibition zones that developed within 48 h indicating the inhibitory effect of the leaf extracts on the six species of bacteria. X fastidiosa, the causal organism of Pierce's disease, was very sensitive to leaf extracts from ESF12 transformed plants. Further work is needed to verify the agricultural utility of ESF12 transformants. In New York, some transformants were resistant to powdery mildew and Botrytis fruit rot. Major conclusions, solutions, achievements and implications The following scientific achievements resulted from this cooperative BARD project: 1. Development and improvement of embryogenesis and tissue culture manipulation in grape, while extending these procedures to several agriculturally important cultivars both in Israel and USA. 2. Development and improvement of novel transformation procedures while developing transformation techniques for grape and other recalcitrant species. 3. Production of transgenic grapevines, characterization of transformed vines while studying the expression patterns of a marker gene under the control of different promoter as the 35S CaMV in different part of the plants including flowers and fruits. 4. Expression of anti-fungal genes in grape: establishment of transgenic plants and evaluation of gene expression. Development of techniques to insert multiple genes. 5. Isolation of novel grape specific promoter to control the expression of future antimicrobial genes. It is of great importance to report that significant progress was made in not only the development of transgenic grapevines, but also in the evaluation of their potential for increased resistance to disease as compared with the non engineered cultivar. In several cases, increased disease resistance was observed. More research and development is still needed before a product can be commercialized, yet our project lays a framework for further investigations.
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Kidder, J. A., M. B. McClenaghan, M I Leybourne, M. W. McCurdy, P. Pelchat, D. Layton-Matthews, C. E. Beckett-Brown y A. Voinot. Geochemical data for stream and groundwaters around the Casino Cu-Au-Mo porphyry deposit, Yukon (NTS 115 J/10 and 115 J/15). Natural Resources Canada/CMSS/Information Management, 2022. http://dx.doi.org/10.4095/328862.

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This open file reports geochemical data for stream and groundwater samples collected around the Casino porphyry Cu-Au-Mo deposit, one of the largest and highest-grade deposits of its kind in Canada. The calc-alkaline porphyry is hosted in a Late Cretaceous quartz monzonite and associated breccias in the unglaciated region of west central Yukon. Water chemistry around the deposit was investigated because: (i) the deposit has not yet been disturbed by mining; (ii) the deposit was known to have metal-rich waters in local streams; and (iii) the deposit has atypically preserved ore zones. Stream water samples were collected at 22 sites and groundwater samples were collected from eight sites. Surface and groundwaters around the Casino deposit are anomalous with respect to Cd (up to 5.4 µg/L), Co (up to 64 µg/L), Cu (up to 1657 µg/L), Mo (up to 25 µg/L), As (up to 17 µg/L), Re (up to 0.7 µg/L), and Zn (up to 354 µg/L) concentrations. The stable isotopes of O and H of the groundwaters are essentially identical to the surface waters and plot close to the local and global meteoric water lines, indicating that the waters represent modern recharge, consistent with the generally low salinities of all the waters (total dissolved solids range from 98 to 1320 mg/L). Sulfur and Sr isotopes are consistent with proximal waters interacting with the Casino rocks and mineralization; a sulfide-rich bedrock sample from the deposit has delta-34S = -1.2 permille and proximal groundwaters are only slightly heavier (-0.3 to 3.1 permille). These geochemical and isotopic results indicate that surface water geochemistry is a suitable medium for mineral exploration for porphyry-style mineralization in the Yukon, and similar unglaciated regions in Canada. The atypical geochemical signature (Mo, Se, Re, As, Cu) of these types of deposits are typically reflected in the water chemistry and S isotopes provide a more local vectoring tool.
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Delmer, Deborah P. y Prem S. Chourey. The Importance of the Enzyme Sucrose Synthase for Cell Wall Synthesis in Plants. United States Department of Agriculture, octubre de 1994. http://dx.doi.org/10.32747/1994.7568771.bard.

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The goal of this work was to understand the role of the enzyme sucrose synthase (SuSy) in synthesis of cellulose and callose in plants. The work resulting from the this grant leads to a number of conclusions. SuSy clearly plays diverse roles in carbon metabolism. It can associate with the plasma membrane of cells undergoing rapid cellulose deposition, such as cotton fibers, developing maize endosperm, gravistimulated pulvini, and transfer cells of the cotton seed. It is also concentrated at sites of high callose deposition (tapetal cells; cell plates). When SuSy levels are lowered by mutation or by anti-sense technology, cell walls undergo degeneration (maize endosperm) and show reduced levels of cellulose (potato tubers). In sum, our evidence has very much strengthened the concept that SuSy does function in the plasma membrane to channel carbon from sucrose via UDP-glucose to glucan synthase complexes. Soluble SuSy also clearly plays a role in providing carbon for starch synthesis and respiration. Surprisingly, we found that the cotton seed is one unique case where SuSy apparently does not play a role in starch synthesis. Current evidence in sum suggests that no specific SuSy gene encodes the membrane-associated form, although in maize the SS 1 form of SuSy may be most important for cell wall synthesis in the early stages of endosperm development. Work is still in progress to determine what does control membrane localization - and the current evidence we have favors a role for Ca2+, and possibly also protein phosphorylation by differentially regulated protein kinases. Finally, we have discovered for the first time, a major new family of genes that encode the catalytic subunit of the cellulose synthase of plants - a result that has been widely cited and opens many new approaches for the study of this important plant function.
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Corriveau, L., J. F. Montreuil, O. Blein, E. Potter, M. Ansari, J. Craven, R. Enkin et al. Metasomatic iron and alkali calcic (MIAC) system frameworks: a TGI-6 task force to help de-risk exploration for IOCG, IOA and affiliated primary critical metal deposits. Natural Resources Canada/CMSS/Information Management, 2021. http://dx.doi.org/10.4095/329093.

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Australia's and China's resources (e.g. Olympic Dam Cu-U-Au-Ag and Bayan Obo REE deposits) highlight how discovery and mining of iron oxide copper-gold (IOCG), iron oxide±apatite (IOA) and affiliated primary critical metal deposits in metasomatic iron and alkali-calcic (MIAC) mineral systems can secure a long-term supply of critical metals for Canada and its partners. In Canada, MIAC systems comprise a wide range of undeveloped primary critical metal deposits (e.g. NWT NICO Au-Co-Bi-Cu and Québec HREE-rich Josette deposits). Underexplored settings are parts of metallogenic belts that extend into Australia and the USA. Some settings, such as the Camsell River district explored by the Dene First Nations in the NWT, have infrastructures and 100s of km of historic drill cores. Yet vocabularies for mapping MIAC systems are scanty. Ability to identify metasomatic vectors to ore is fledging. Deposit models based on host rock types, structural controls or metal associations underpin the identification of MIAC-affinities, assessment of systems' full mineral potential and development of robust mineral exploration strategies. This workshop presentation reviews public geoscience research and tools developed by the Targeted Geoscience Initiative to establish the MIAC frameworks of prospective Canadian settings and global mining districts and help de-risk exploration for IOCG, IOA and affiliated primary critical metal deposits. The knowledge also supports fundamental research, environmental baseline assessment and societal decisions. It fulfills objectives of the Canadian Mineral and Metal Plan and the Critical Mineral Mapping Initiative among others. The GSC-led MIAC research team comprises members of the academic, private and public sectors from Canada, Australia, Europe, USA, China and Dene First Nations. The team's novel alteration mapping protocols, geological, mineralogical, geochemical and geophysical framework tools, and holistic mineral systems and petrophysics models mitigate and solve some of the exploration and geosciences challenges posed by the intricacies of MIAC systems. The group pioneers the use of discriminant alteration diagrams and barcodes, the assembly of a vocab for mapping and core logging, and the provision of field short courses, atlas, photo collections and system-scale field, geochemical, rock physical properties and geophysical datasets are in progress to synthesize shared signatures of Canadian settings and global MIAC mining districts. Research on a metamorphosed MIAC system and metamorphic phase equilibria modelling of alteration facies will provide a foundation for framework mapping and exploration of high-grade metamorphic terranes where surface and near surface resources are still to be discovered and mined as are those of non-metamorphosed MIAC systems.
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Fleming, Joanna, John I. MacArtney, Abi Eccles, Catherine Grimley, Helen Wesson, Catriona Mayland, Sarah Mitchell et al. Impact of Covid-19 pandemic on Hospices (ICoH): Senior Management Cohort and Grey Evidence Report. University of Warwick Press, mayo de 2022. http://dx.doi.org/10.31273/978-1-911675-05-1.

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This report describes the diversity of experiences of people with life-limiting illnesses who were supported by hospices in the West Midlands during the pandemic. It is one of four cohort reports – the others focus on patients, carers, and frontline hospice staff respectively – that form the evidence base for a Policy Report into the impact of Covid-19 on hospices. In these reports we address the nine key themes that were identified as potentially important in our previous collaborative knowledge synthesis (MacArtney et al., 2021) and seek to address some of the policy gaps we identified in our review of recommendations for hospice practice and policy (van Langen-Datta et al., 2022). Together these outputs are the result of an Economic and Social Research Council funded study (grant number: ES/W001837/1) that is one of the first studies to contribute an in-depth exploration of hospice-based experiences of the pandemic to the growing body of knowledge about the effectiveness and effects of changes to hospice services, at regional and national levels, in response to Covid-19. As the key decision makers during the Covid-19 pandemic, this part of the ICoH study aimed to explore senior managers’ experiences and to understand how they responded to the challenges imposed on them whilst still delivering a high-quality palliative care service. Coupled with hospice grey evidence in the form of, for example, senior management emails to staff, policy and guideline documents, we can start to understand the pressures and context in which decisions were made, including what worked well and what did not. The aim of this report is therefore to explore experiences of senior managers during the Covid-19 pandemic to identify recommendations for clinical practice and healthcare policy. Drawing on these findings, this report offers recommendations for hospices managers and clinicians who continue to provide care and support for people with life limiting conditions during the ongoing pandemic. These recommendations will also be of interest to local commissioners who will need to work with hospices in their region to ensure people with life-limiting conditions receive the support they need, and national policymakers who will need to ensure the necessary resources and guidance are available.
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