Literatura académica sobre el tema "GOVERNO COSTITUZIONALE"
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Artículos de revistas sobre el tema "GOVERNO COSTITUZIONALE"
Buchanan, James M. "The Constitutional Moment of the 1990s *". Journal of Public Finance and Public Choice 9, n.º 3 (1 de octubre de 1991): 175–85. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907345379.
Texto completoCattaneo, Fabrizio. "Democrazia costituzionale". DESC - Direito, Economia e Sociedade Contemporânea 2, n.º 2 (21 de febrero de 2020): 110–26. http://dx.doi.org/10.33389/desc.v2n2.2019.p110-126.
Texto completoRusconi, Gian Enrico. "QUALE «DEMOCRAZIA COSTITUZIONALE»? LA CORTE FEDERALE NELLA POLITICA TEDESCA E IL PROBLEMA DELLA COSTITUZIONE EUROPEA". Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 27, n.º 2 (agosto de 1997): 273–306. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200024837.
Texto completoPasquino, Gianfranco. "VARIANTI DEI MODELLI DI GOVERNO PARLAMENTARE". Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 33, n.º 2 (agosto de 2003): 295–315. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200027192.
Texto completoAnderson, Gary M. y Robert D. Tollison. "Constitutional Job Creation". Journal of Public Finance and Public Choice 14, n.º 2 (1 de octubre de 1996): 139–52. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907540327.
Texto completoGambino, Silvio. "Sui militi alla revisione della costituzione nell'ordinamento italiano". Revista de Direitos e Garantias Fundamentais, n.º 8 (30 de octubre de 2010): 55. http://dx.doi.org/10.18759/rdgf.v0i8.26.
Texto completoCotta, Maurizio. "IL SOTTO-SISTEMA GOVERNO-PARLAMENTO". Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 17, n.º 2 (agosto de 1987): 241–83. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200016683.
Texto completoCriscitiello, Annarita. "ALLA RICERCA DELLA COLLEGIALITÀ Dl GOVERNO: I VERTICI Dl MAGGIORANZA DAL 1970 AL 1994". Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 26, n.º 2 (agosto de 1996): 365–89. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200024266.
Texto completoCongleton, Roger D. "Constitutional Federalism and Decentralization: A Second Best Solution". Journal of Public Finance and Public Choice 12, n.º 1 (1 de abril de 1994): 15–29. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907539806.
Texto completoCarcano, Domenico. "Il CSM dopo i 50 anni: amministrazione della giurisdizione e funzione disciplinare". QUESTIONE GIUSTIZIA, n.º 2 (mayo de 2009): 13–21. http://dx.doi.org/10.3280/qg2009-002003.
Texto completoTesis sobre el tema "GOVERNO COSTITUZIONALE"
Peruzzo, Fiorenza. "Il governo delle emergenze e la conservazione (?) della politica". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2012. http://hdl.handle.net/11577/3422973.
Texto completoÈ la complessa fenomenologia delle trasformazioni in corso all’interno delle democrazie contemporanee ad imporre un’attenzione particolarissima a quei processi che vengono riferiti – con argomentate motivazioni - alle dinamiche multiformi delle eccezioni. In effetti risulta davvero difficile inquadrare la serie degli avvenimenti straordinari e delle misure giuridiche di emergenza che si sono susseguiti in questi anni recenti nei contesti delle democrazie occidentali. Da un lato, troviamo in essi rappresentati eventi storici e registri categoriali (giuridici, filosofici, politologici) che attestano elementi di contiguità e di continuità con i processi costitutivi della razionalizzazione politica moderna; per altri aspetti, ci troviamo in presenza di accadimenti che segnalano con immediatezza il rilievo di eventi epocali che aprono a percorsi inediti ed a scenari indecifrabili. Il riferimento è, anzitutto, alla proclamazione dell’état d’urgence in Francia, con l’assegnazione di poteri eccezionali di polizia alle autorità civili per fronteggiare le rivolte delle banlieus, dove le nuove generazioni di immigrati, congiuntamente ai nuovi precari, mettono in campo una richiesta di riconoscimento e tutela per le gravi condizioni di assenza di lavoro. Ma l’eccezione è anche in Inghilterra, nel contesto delle misure finalizzate a combattere il terrorismo: la legge sugli eventi civili imprevisti ha provveduto, infatti, ad ampliare tutte le misure di poteri eccezionali assegnati al governo civile dalle precedenti leggi del 1920 e del 1926 (quest’ultima proclamata in particolare per il territorio dell’Irlanda del Nord). Negli Stati Uniti, poi, ancora contro il terrorismo, in risposta agli avvenimenti del 9/11 del 2001, l’emanazione del Patrioct Act viene a limitare in forma consistente il godimento dei diritti costituzionali. Significativi sono, però, anche l’esercizio normale di poteri commissariali e l’estensione dell’utilizzo di poteri regolamentari nella maggior parte delle democrazie occidentali e, da ultimo, la reticolare diffusione di dispositivi e pratiche di c.d. governance in ogni parte del mondo. Si tratta di fenomeni che presentano sicure differenze, che richiamano lacerazioni in contesti avanzati del vivere democratico, ma che rappresentano anche nuovi dispositivi politici e giuridici che annunciano possibilità inedite dell’organizzazione comunitaria: segnali di veloci scorrimenti trasformativi nelle condizioni di vita e nelle forme di organizzazione civile che abbiamo finora conosciuto. Di fronte a tanti e tali eventi, risulta indispensabile uno sforzo teorico finalizzato ad attribuire in modo determinato e utile le qualifiche dell’emergenza o dell’eccezione ad azioni, dispositivi, strategie che vengono riconosciuti come causa o addirittura acceleratori delle trasformazioni in atto.
Catalano, S. "La forma di governo regionale". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2006. http://hdl.handle.net/2434/35466.
Texto completoMasiero, Larry <1980>. "IL SENATO NEL DISEGNO DI RIFORMA COSTITUZIONALE DEL GOVERNO RENZI". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/9400.
Texto completoNardelli, Jacopo. "Governo della moneta e Costituzione". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2015. http://hdl.handle.net/11577/3424762.
Texto completoLa ricerca ha per titolo “Governo della moneta e Costituzione” ed è articolata in quattro aree tematiche, ciascuna delle quali viene trattata, rispettivamente, nei quattro capitoli in cui è strutturato l’elaborato finale. Il primo capitolo ha carattere introduttivo e prende le mosse dalla nozione di governo della moneta: nello specifico, il dottorando, nel tracciare i confini del concetto in parola, pone in risalto come la regolazione dei flussi monetari, nonostante la sua innegabile componente tecnica, rappresenti un’attività invincibilmente politica. Nel medesimo contesto, egli indaga, altresì, temi che sono abitualmente trascurati negli studi giuridici sulla materia de qua, come, ad esempio, il meccanismo di trasmissione della politica monetaria: l’analisi di un simile argomento permette di comprendere appieno la portata e gli effetti delle decisioni attinenti del governo della moneta, le quali necessitano di un significativo lasso di tempo per incidere sull’economia reale e, risultando influenzate da numerose variabili, scontano margini di incertezza. Allo stesso tempo, il candidato affronta i problemi attinenti all’indipendenza della banca centrale, dedicando molta attenzione all’accountability dell’istituzione alla quale, nella quasi totalità degli ordinamenti, è affidata la conduzione della politica monetaria: a tal fine, assume centrale importanza l’analisi di carattere comparatistico, che coinvolge la Banca Centrale Europea, la Federal Reserve, la Banca d’Inghilterra e la Banca del Giappone. Il secondo capitolo, intitolato “Governo della moneta e politica monetaria nella Costituzione”, contiene, anzitutto, una meditata lettura dei lavori preparatori della Costituzione ed, in particolare, di quelli condotti dalla Commissione presieduta da G. De Maria, alla quale si affianca lo studio della dottrina pubblicistica e della giurisprudenza costituzionale che, nel corso degli anni, hanno affrontato le questioni che attengono alla stabilità monetaria e, nello specifico, alla sua collocazione nella gerarchia dei valori costituzionali: una simile ricostruzione pone in luce come, nel disegno originario della Carta fondamentale, la difesa del metro monetario, pur rappresentando un bene di rango costituzionale, non possa essere reputata una finalità da perseguire in via assoluta e sottratta, quindi, ad ogni possibile bilanciamento. Il terzo capitolo, poi, inizia con un ampio esame della letteratura che ha avuto modo di esprimersi sui margini di autonomia riconosciuti alla Banca d’Italia prima dell’attuazione delle riforme funzionali all’adesione del nostro paese all’Unione economica e monetaria. Lo stesso, inoltre, indaga una delle principali novità introdotte dal Trattato di Maastricht nell’ambito del governo della moneta, ovverosia l’elevazione della stabilità dei prezzi a fine unico ed assoluto della politica monetaria dell’Eurozona, nonché le conseguenze di una simile innovazione: l’isolamento dell’obiettivo de quo, infatti, ha determinato un netto rovesciamento dell’opzione fatta propria Costituenti, eliminando tra l’altro l’idea, precedentemente consolidata, della subordinazione della politica monetaria alla politica economica. Il capitolo conclusivo ospita le riflessioni del dottorando in merito alla struttura ed al modus operandi del Sistema Europeo delle Banche Centrali, nonché alla compatibilità dei medesimi con il c.d. controlimite costituito dal principio democratico: infatti, se, da un lato, la Banca Centrale Europea – come ognuno ormai sa – dispone di poteri di notevole impatto sulla vita di ogni cittadino del Vecchio continente, dall’altro, sembra mancare qualunque momento di vera responsabilizzazione dell’istituzione in parola, la quale, anzi, rimane gelosamente affezionata a pratiche di segretezza ormai abbandonate da tutte le altre banche centrali. La criticità appena evidenziata appare, peraltro, acuita da due ulteriori fattori: in primis, dall’interpretazione estensiva che la l’Eurotower dà al proprio mandato, la quale ha indotto il Tribunale costituzionale tedesco al sollevare il ben noto rinvio pregiudiziale alla Corte di giustizia dell’Unione Europea; in secondo luogo, dalla impossibilità di far valere il suddetto controlimite nell’ambito dell’ordinamento italiano, che non conosce meccanismi di accesso individuale al sindacato di legittimità costituzionale, paragonabili a quelli che contraddistinguono l’esperienza tedesca e quella spagnola.
Rubechi, Massimo <1979>. "La forma di governo regionale nel diritto vivente". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/510/1/TesiMassimoRubechi.pdf.
Texto completoRubechi, Massimo <1979>. "La forma di governo regionale nel diritto vivente". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/510/.
Texto completoCARRER, Matteo (ORCID:0000-0002-2558-3455). "Il principio di sussidiarietà: dalle regole costituzionali all'azione di governo". Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2010. http://hdl.handle.net/10446/589.
Texto completoSORRENTINO, EDOARDO. "BANCA CENTRALE, FORMA DI GOVERNO ITALIANA E INTEGRAZIONE EUROPEA". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2023. https://hdl.handle.net/2434/955257.
Texto completoBillè, Roberta <1978>. "Qualità della legge e forme di governo. Controlli e garanzie costituzionali in prospettiva comparata". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/750/1/Tesi_Bille_Roberta.pdf.
Texto completoBillè, Roberta <1978>. "Qualità della legge e forme di governo. Controlli e garanzie costituzionali in prospettiva comparata". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/750/.
Texto completoLibros sobre el tema "GOVERNO COSTITUZIONALE"
Silvio, Gambino y Convegno "Quale governo? Modelli stranieri e riforma costituzionale" (1996 : Università degli studi della Calabria), eds. Democrazia e forma di governo: Modelli stranieri e riforma costituzionale. Rimini: Maggioli, 1997.
Buscar texto completoIl governo del territorio nella giurisprudenza costituzionale: La recessività della materia. Torino: G. Giappichelli editore, 2012.
Buscar texto completoSaulle, Panizza, ed. Il contributo della giurisprudenza costituzionale alla determinazione della forma di governo italiana. Torino: G. Giappichelli, 1997.
Buscar texto completoZanfarino, Giovanni. Alle origini del governo rappresentativo: L'"ideologia" costituzionale di Destutt de Tracy. Roma: Bonacci, 1993.
Buscar texto completoPinelli, Cesare. Forme di Stato e forme di governo: Corso di diritto costituzionale comparato. 2a ed. Napoli: Jovene editore, 2009.
Buscar texto completoGiancarlo, Rolla, ed. Le Forme di governo nei moderni ordinamenti policentrici: Tendenze e prospettive nell'esperienza costituzionale italiana e spagnola. Milano: Giuffrè, 1991.
Buscar texto completoRuffia, Paolo Biscaretti di. Introduzione al diritto costituzionale comparato: Le "forme di Stato" e le "forme di governo", le costituzioni moderne. 6a ed. Milano: A. Giuffrè, 1988.
Buscar texto completoVentura, Luigi. Le Crisi di governo nell'ordinamento e nell'esperienza costituzionale: Atti di un Convegno, Catanzaro, 22 e 23 ottobre 1999. Torino: G. Giappichelli, 2001.
Buscar texto completoDal governo Badoglio alla Repubblica italiana: Saggio di storia costituzionale del quinquennio rivoluzionario, 25 luglio 1943- 1 ̊gennaio 1948. Genova: Associazione culturale Italia, 2010.
Buscar texto completoDal governo Badoglio alla Repubblica italiana: Saggio di storia costituzionale del "quinquennio rivoluzionario", 25 luglio 1943-1⁰ gennaio 1948. Genova: Associazione culturale Italia, 2010.
Buscar texto completoCapítulos de libros sobre el tema "GOVERNO COSTITUZIONALE"
"“Costituzione” del Governo Centrale di Belluno (1797)". En Constitutional Documents of Italy and Malta 1787–1850, Part I: National Constitutions / Constitutions of the Italian States (Ancona – Lucca), editado por Jörg Luther. Berlin, New York: De Gruyter, 2009. http://dx.doi.org/10.1515/9783598441530.131.
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