Literatura académica sobre el tema "Gloeophyllum odoratum"

AbstractIn an in vitro screening for anti-influenza agents from European polypores, the fruit body extract of Gloeophyllum odoratum dose-dependently inhibited the cytopathic effect of the H3N2 influenza virus A/Hong Kong/68 (HK/68) in Madin Darby canine kidney cells with a 50% inhibitory concentration (IC50) of 15 µg/mL, a noncytotoxic concentration. After a chromatographic work-up, eight lanostane triterpenes (1–8) were isolated and their structures were elucidated based on high-resolution electrospray ionization mass spectrometry analyses, and one- and two-dimensional nuclear magnetic resonance experiments. Constituents 1 (gloeophyllin K) and 2 (gloeophyllin L) are reported here for the first time, and compounds 5, 7, and 8 have not been described for the investigated fungal material so far. The highest activity was determined for trametenolic acid B (3) against HK/68 and the 2009 pandemic H1N1 strain A/Jena/8178/09 with IC50 values of 14 and 11 µM, respectively. In a plaque reduction assay, this compound was able to bind to cell-free viruses and to neutralize their infectivity.

The accumulation of volatile metabolites in liquid cultures of the basidiomycete Gloeophyllum odoratum CBS 444.61 was studied after cultivation on defined synthetic liquid culture medium containing glucose (2%), asparagine (0.15%), and mineral salts. The composition of the steam volatile compounds differed distinctly from that obtained with another, previously investigated strain of this species. Two major constituents, the bicyclic sesquiterpene alcohol drimenol and a linalool derivative, 3,7-dimethyl-3-hydroxy-6-octenic acid methyl ester, could be identified by mass spectral data and 1H and 13C NMR spectroscopy. Besides several monoterpene alcohols, other minor constituents were trans-linalool oxide and 1-octen-3-ol. 3,7-Dimethyl-3-hydroxy-6-octenic acid methyl ester is described for the first time as a natural product.

SummaryThe effects of pentachlorophenol (PCP) and 2-chlorophenol (2CP) on white rot fungi,Abortiporus biennis, Cerrena unicolor, Gloeophyllum odoratum, andTrametes versicolorwere investigated. With the exception ofC. unicolorandA. biennis, concentrations of PCP higher than 50 ppm inhibited fungal growth completely. However, extreme concentrations of PCP (500 ppm) caused a 61% increase in growth ofC. unicolorcompared to the control culture within 14 days. When initial PCP concentrations were 50 ppmA. biennisandC. unicolorachieved, respectively, 87% and 78% of chlorophenol transformation within 3 days. However, when 2,5-dimethylaniline (0.2mM) was added to theC. unicolorculture, 98% of PCP transformation was achieved after one hour. Under the same conditions,A. biennistransformed 44% of PCP. Both chlorophenols are completely removed, when laccase activity reaches its maximum. In conclusion, among the four fungi investigated,C. unicolorandA. Bienniswere very effective in transforming PCP and 2-CP. This biotransformation was greatly intensified by 2,5-dimethylaniline and accompanied by an increase in laccase activity.

Objetivou-se avaliar o emprego de ensaios de dureza Rockwell na caracterização da biodeterioração das madeiras de Simarouba amara (marupá), Cariniana micrantha (jequitibá) e Dipteryx odorata (cumaru), submetidas ao ataque dos fungos apodrecedores Trametes versicolor (podridão branca) e Gloeophyllum trabeum (podridão parda). Para tanto, corpos de prova de cada espécie amazônica foram submetidos a ensaios de apodrecimento acelerado, de acordo com a ASTM D2017 (2005), durante 20 semanas. A caracterização da dureza Rockwell foi realizada semanalmente até a 4ª semana e, posteriormente, a cada duas semanas, até a 20ª semana. Adicionalmente, foram determinadas as perdas de massa, conforme critérios estabelecidos pela ASTM D2017 (2005). Quanto aos resultados, destaca-se que a dureza Rockwell pode ser empregada como ferramenta principal na caracterização da biodeterioração da madeira, sendo sensível na predição dos estágios iniciais. Dentre as madeiras amazônicas, o cumaru apresentou a maior resistência natural aos fungos apodrecedores. Com relação aos fungos, a podridão parda atacou mais intensamente as três madeiras amazônicas.

Abstract A total of 28 tropical Amazon woods – many of them rarely used – from Tapajós National Forest, Pará state, Brazil, were tested for their natural resistance against the decay fungi: Ganoderma applanatum, Trametes versicolor, Pycnoporus sanguineus, Meruliporia incrassata, and Gloeophyllum trabeum. The wood resistance classification was made according to the ASTM D 2017-81 method. High variability on susceptibility to wood decay fungi was found. Their mean weight losses varied from 0.6% to 45.6%. Highly resistant species include: Astronium gracile, Bagassa guianensis, Caryocar villosum, Claricia racemosa, Diplotropis purpurea, Dipteryx odorata, Hymenaea courbaril, Manilkara huberi, Mezilaurus itauba, Sextonia rubra, Tabebuia incana, and Vatairea paraensis. The following wood species are less durable: Brosimum parinarioides, Jacaranda copaia, Laetia procera, Pouteria pachycarpa, Virola caducifolia, and Trattinnickia rhoifolia. Meruliporia incrassata caused extensive weight losses in most of the investigated Amazon wood species.

2008/2009
Le malattie cardiovascolari e specialmente le varie forme di trombosi rappresentano la principale causa di morte nelle società occidentali. La formazione di un trombo occlusivo può essere il risultato di disordini del normale flusso sanguigno o di un’eccessiva attivazione delle piastrine, o di un’attivazione fuori norma dei meccanismi di coagulazione del sangue. Il sistema emostatico è responsabile della prevenzione dell’eccessiva perdita di sangue e del ripristino nel minor tempo possibile del normale torrente circolatorio dopo un danno tissutale. Le reazioni a cascata che permettono il meccanismo della coagulazione del sangue coinvolgono delle reazioni di proteolisi catalizzate da diverse serino-proteasi che stanno alla base dell’equilibrio che permette l’emostasi. Si ritiene, quindi, che intervenendo sui meccanismi che presiedono l’azione di queste molecole si possa avere anche un maggior controllo sulle cause che spesso portano ad eventi patologici. La trombina è una glicoproteina appartenente alla classe delle serino-proteasi, che svolge un ruolo centrale nella fase plasmatica del processo di emostasi. Le serino-proteasi coinvolte nel complesso meccanismo di coagulazione del sangue, come la trombina e il fattore Xa sono emerse quindi come nuovi ed importanti target per un diverso approccio alla terapia antitrombotica. I funghi del phylum Basidiomycota, pur essendo oggetto di notevole interesse scientifico per le loro molteplici proprietà farmacologiche, sono stati finora scarsamente investigati quali inibitori della trombina. Uno studio preliminare, condotto su 95 specie selezionate di funghi, ha evidenziato che gli estratti dei funghi Gloeophyllum odoratum e Amanita virosa presentavano significativa attività inibitoria della trombina e della tripsina. Nell’ambito di uno studio volto ad isolare ed identificare nuovi composti ad attività inibitoria della trombina i funghi Gloeophyllum odoratum e Amanita virosa sono stati oggetto di approfondimento da un punto di vista fitochimico, ed a tale scopo sono stati sottoposti ad una serie di frazionamenti che prevedevano il parallelo monitoraggio dell’attività inibitoria (Bioassay oriented fractionation) . Nel caso del fungo Gloeophyllum odoratum, le procedure di purificazione hanno portato all’isolamento di quattro frazioni significativamente attive per quanto riguarda l’inibizione della trombina. Sulla base di dati spettroscopici (NMR ; FT-IR) e di spettrometria di massa sono state isolate ed identificate principalmente delle molecole a struttura triterpenica tetraciclica. Tra queste gli acidi 3α-idrossi-12β-acetossi-lanosta-8,24-dien-29-oico e l’acido3α-idrossi-12β-acetossi-lanosta-24-metilen-8-en-29-oico sono nuovi, mentre l’acido trametenolico (acido 3β-idrossi-lanosta-8,24-dien-21-oico) e l’acido 15α-idrossitrametenolico (acido 3β,15α-diidrossi-lanosta-8,24-dien-21-oico) sono già noti in letteratura. Gli acidi trametenolico, 3α-idrossi-12β-acetossi-lanosta-8,24-dien-29-oico e 3β,15α-diidrossi-lanosta-8,24-dien-21-oico sono stati poi considerati per il docking sulla trombina ed è stata valutata sperimentalmente, per ciascuno di essi, la costante di equilibrio per l’inibizione. Le energie libere stimate sono piuttosto simili e correlano con l’attività inibitoria osservata ed i valori di Ki . Sebbene la loro capacità di inibizione non sia così efficace, gli studi di docking suggeriscono come lo scheletro triterpenico potrebbe risultare un utile frammento per la progettazione e la sintesi di potenti inibitori della trombina. Nel caso del fungo Amanita virosa, le procedure di purificazione hanno portato all’isolamento di quattro frazioni, di cui tre con significativa attività inibitoria della trombina. Sempre sulla base di dati spettroscopici (NMR ; FT-IR) e di spettrometria di massa sono state isolate ed identificate delle miscele di trigliceridi, miscele di acidi grassi liberi e miscele di monoacilgliceroli. Inoltre è stato isolato ed identificato l’Ergosterolo, uno sterolo ubiquitario nei funghi, ancora caratterizzato da un’attività inibitoria nei confronti della trombina, sebbene non elevata.
1958