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Artículos de revistas sobre el tema "Giustificazione"

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Caprioli, Francesco. "Verità e giustificazione nel processo penale". Revista Brasileira de Direito Processual Penal 3, n.º 1 (11 de marzo de 2017): 317. http://dx.doi.org/10.22197/rbdpp.v3i1.30.

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Depois de esclarecer que a única verdade que o juiz criminal deve declarar é a “triste verdade” da culpabilidade do acusado, o Autor deste artigo questiona a visão disseminada de que essa verdade seria uma verdade menor, formal e convencional, não comparável com a verdade científica ou histórica. Mesmo no processo penal se persegue a Verdade com V maiúsculo, que deve ser entendida como a correspondência do enunciado da acusação e os fatos nela descritos. Somente se atendidas tais condições é que a sentença condenatória poderá ser aceita como racionalmente justificada.
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Luzzati, Claudio. "L'analogia come procedimento di scoperta". SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, n.º 1 (julio de 2010): 173–78. http://dx.doi.org/10.3280/sd2010-001007.

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Analogia - Scoperta - Giustificazione - Modello. Lo scritto č una breve rivisitazione di un tema classico della filosofia analitica: quello della distinzione fra procedimenti di scoperta e il c.d. contesto di giustificazione. Le analogie possono essere un utile strumento per giungere a nuove scoperte, ma non costituiscono di per sé dimostrazioni convincenti. Ecco perché bisogna diffidare delle somiglianze e andare sempre alla ricerca di prove indipendenti dalle analogie che ci hanno guidato ad abbracciare determinate ipotesi. Questo, perň, non č facile. Un radicato pensiero magico č sedotto dalle somiglianze ed č convinto che non ci sia miglior dimostrazione della bontŕ di una teoria del fatto che "tutto si tiene".
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3

Tosini, Giorgio, Carlo Cristini y Bruno Mario Cesana. "Sequenze di scene di violenza non giustificata e giustificata, condotte aggressive e affettivitŕ". RICERCHE DI PSICOLOGIA, n.º 1 (marzo de 2010): 21–46. http://dx.doi.org/10.3280/rip2009-001002.

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Lo scopo principale di questa ricerca č la valutazione dell'effetto della visione di scene violente su un gruppo di studenti universitari (30 f, 30 m), presentate in due differenti sequenze: una scena di violenza "giustificata" seguita da una di violenza "non giustificata" o viceversa. Si sono utilizzati i seguenti questionari: 1) prima e dopo le sequenze, Questionario I-R sulle condotte aggressive, Scala d'Ansia ASQ-IPAT; 2) dopo ogni singola scena, Questionario self-report per valutare intensitŕ e tono edonico delle emozioni provate e il livello di giustificazione della violenza della scena. Sono stati esaminati anche processi di regolazione delle emozioni (suppression, reappraisal e autoefficacia). Ruminazione ed ansia (totale e nascosta) sono diminuite dopo la visione di entrambe le sequenze. Dopo la sequenza con la scena di violenza "non giustificata" seguita da quella "giustificata", la ruminazione č diminuita in modo significativo rispetto alla sequenza inversa. L'intensitŕ e la sgradevolezza delle emozioni negative provate durante la scena di violenza "giustificata" hanno registrato valori piů bassi rispetto a quelli della scena "non giustificata". La valutazione del livello di giustificazione della violenza della prima scena ha un effetto sulla valutazione di quella della seconda scena in entrambe le sequenze (effetto carry-over). Il livello di giustificazione della violenza "giustificata" č effettivamente piů alto rispetto a quella "non giustificata". Il processo di reappraisal, l'autoefficacia nel controllo delle emozioni negative, l'autoefficacia nell'epressione delle emozioni positive e l'autoefficacia empatica percepita non hanno avuto effetti.
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Loy, Gianni. "LA DISABILITA’ NELLE FONTI INTERNAZIONALI DISABILITY IN INTERNATIONAL SOURCES". Revista Direito das Relações Sociais e Trabalhistas 4, n.º 1 (10 de octubre de 2019): 16–41. http://dx.doi.org/10.26843/mestradodireito.v4i1.157.

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La disabilità: una storia tragica nascosta nell’inconscio collettivo; 2. La palingenesi nei più recenti orientamenti legislativi: una tardiva riparazione? 3. La non omogenea nozione di disabilità nelle fonti internazionali; 4. Ma serve veramente una nozione rigida di disabilità? 5. Posto che tutti, in una certa misura, possiamo essere considerati dei disabili; 6. Ma, quindi, le persone affette da minorazioni esistono in quanto categoria? 7. La problematica distinzione tra discriminazione diretta e discriminazione indiretta; 8. Le cause di giustificazione e le deroghe; 9. Il diverso trattamento riservato ai disabili non costituisce discriminazione positiva ma è espressione del principio di uguaglianza; 10. Rimane da capire quando si possa ritenere che le cause di giustificazione siano ragionevoli; 11. Interpretazioni ed omissioni del legislatore italiano; 12. Ma le azioni volte a garantire l’uguaglianza dei lavoratori disabili non si limitano alla disciplina antidiscriminatoria.
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Decret, François. "Giustificazione e salvezza dell’«uomo nuovo» secondo Faustus Manicheo". Augustinianum 30, n.º 1 (1990): 21–29. http://dx.doi.org/10.5840/agstm19903012.

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Gabrielli, Chantal. "Violenza e giustificazione del delitto politico a partire dai Gracchi". Klio 100, n.º 3 (19 de diciembre de 2018): 825–76. http://dx.doi.org/10.1515/klio-2018-0131.

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Riassunto Il tragico epilogo delle vicende graccane non lasciò indifferente la classe dirigente romana. La violenza e il ricorso legittimo ad essa furono oggetto di un’articolata riflessione storiografica presso le élites. La violenza (vis nelle fonti latine, bia nelle fonti greche) diventò parametro interpretativo della storia politica dell’ultimo secolo della res publica. La rilevanza del problema influenzò profondamente la successiva riflessione storiografica, suscitando interesse anche nella storiografia moderna.
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Orlandini, Giovanni. "La tutela contro il licenziamento ingiustificato nell'ordinamento dell'unione europea". GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, n.º 136 (diciembre de 2012): 619–60. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2012-136004.

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Il tema della tutela contro il licenziamento illegittimo nell'ordinamento dell'UE č affrontato dall'autore proponendo una lettura dinamica dell'art. 30 della Carta di Nizza che tiene conto di quanto emerge dalle altre fonti sovranazionali sul tema, in particolare dalla Carta Sociale Europea riveduta nel 1996 e dalla giurisprudenza del Comitato europeo dei diritti sociali che ne monitora l'applicazione. Ciň permette di contraddire la consolidata interpretazione riduttiva della norma della Carta in base alla quale essa si limiterebbe a porre un generale principio di giustificazione del licenziamento senza porre sostanziali limiti alla discrezionalitŕ statale nell'identificare il tipo di giustificazione e di sanzioni applicabili. Nell'ultima parte del saggio, si rende conto del modo con cui il tema del licenziamento viene affrontato nell'ambito della nuova governance economica europea e, con riferimen- to all'ordinamento italiano, dell'influenza che questa ha avuto nel processo di riforma sfociato nella l. n. 92/2012. Ciň anche al fine di valutare se ed in che misura la Carta di Nizza abbia giocato un ruolo nel guidare l'azione delle istituzioni europee e del legislatore nazionale.
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Descals-Tormo, Asensi. "An Economic Characterization of the Concept of «Merit Goods»: The Case of Higher Education Service*". Journal of Public Finance and Public Choice 15, n.º 1 (1 de abril de 1997): 55–67. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907540660.

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Abstract La giustificazione dei finanziamenti pubblici per l’istruzione superiore ha dato luogo a molte discussioni. Gran parte degli studi di economia dell’istruzione ne ha messo in evidenza la giustificazione economica, basata sulla presenza di effetti esterni derivanti da una maggiore istruzione.Tuttavia, perchè queste argomentazioni possano valere, è necessario che ricorrano due condizioni: che i benefici esterni siano marginali e che non possano essere internalizzati.Peraltro, la spiegazione del massiccio ricorso al finanziamento pubblico dell’istruzione superiore richiede altre argomentazioni. Tra queste sembra interessante l’impostazione secondo cui l’istruzione superiore è soggetta a due tipi di preferenze da parte dei contribuenti: «assertive» e «strumentali». Mentre queste ultime tengono conto in modo più diretto delle implicazioni economiche della scelta per colui che la compie, le prime sono in qualche modo condizionate dalle opinioni della società, e dagli stessi slogans con cui sono trasmesse, per cui tenderanno ad essere favorite le politiche in favore dell’istruzione superiore, qualora essa sia inclusa tra i «beni di merito».Se, infatti, la società percepisce l’istruzione superiore come un «bene di merito», nelle valutazioni degli elettori prevarranno preferenze non direttamente collegate con i loro interessi, per cui sarà più facile il finanziamento mediante prelievi di carattere generale.
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Miccinesi, Guido y Joseph Raho. "Morire senza coscienza. La giustificazione morale della sedazione palliativa profonda continua". Medicina e Morale 68, n.º 4 (20 de diciembre de 2019): 397–410. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2019.595.

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Un recente disegno di legge sulle cure alla fine della vita ha proposto di estendere l’opzione della sedazione palliativa profonda continua anche a pazienti che non siano in fase terminale di malattia. Questo sviluppo del dibattito sulle cure alla fine della vita richiede un nuovo sforzo per chiarire i termini della questione e risolvere alcune persistenti ambiguità. Il presente articolo sottolinea come la sedazione palliativa profonda continua sia eticamente lecita, e in effetti parte integrante delle cure palliative, solo quando eseguita in modo conforme alle principali linee guida. Daremo argomenti per mostrare come ‘l’imminenza di morte’, generalmente intesa come morte attesa entro poche ore/giorni, sia un importante criterio clinico per decidere della liceità etica di questa pratica medica. Nella nostra argomentazione (1) spiegheremo come la Dottrina del Duplice effetto, cui frequentemente si fa ricorso nei dibattiti etici su questa pratica, non sia invece necessariamente applicabile al caso della sedazione palliativa; (2) identificheremo una giustificazione alternativa, etica e clinica, per il ricorso alla sedazione in situazioni di fine vita; infine (3) discuteremo l’eventuale liceità del ricorso alla sedazione palliativa in casi di sofferenza esistenziale. Contiamo in tal modo di contribuire allo sviluppo del dibattito bioetico in corso su questi temi.
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Miklič, Tjaša. "Uso cataforico del trapassato prossimo italiano: un espediente testuale per la messa in rilievo". Linguistica 38, n.º 2 (1 de diciembre de 1998): 183–95. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.38.2.183-195.

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Alcuni anni fa in un libro di testo per stranieri (Contesti italiani) mi sono imbattuta in un brano tratto dal romanzo di Giorgio Bassani Il giardino dei Finzi-Contini. Sebbene fosse costituito quasi per intero da Trapassati prossimi (brevemente TP) il commento pedagogico non sfiorava nemmeno l'argomento. Il materiale linguistico proposto non offriva una giustificazione sufficiente della scelta e, volendo scoprirla, ho cercato la risposta nel contesto dell'originale. Si trattava del capitol 5 della prima parte, che inizia così.
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Todeschini, Giacomo. "Il valore fiduciario del denaro e la razionalizzazione della violenza europea (secoli XV-XVIII)". CHEIRON, n.º 1 (abril de 2021): 72–86. http://dx.doi.org/10.3280/che2019-001004.

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La crescita europea dell'economia finanziaria e delle banche come isti-tuzioni pubbliche è accompagnata fra XV e XVII secolo da un accen-tuarsi del carattere esclusivo della cittadinanza. Questo fenomeno politico-economico è caratterizzato, nello stesso periodo, da una moltipli-cazione degli elaborati teorici finalizzati alla giustificazione della violenza e della guerra nei confronti di quanti non potessero essere riconosciuti come membri della società europea che si andava rappresentando come soggetto razionale collettivo unificato da specifiche regole economiche, politiche e religiose.
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Biondi Sambataro, Clara. "Il testamento di Antonio de Ansisa. Un barone di Calascibetta devoto a San Nicola". ARCHIVIO STORICO PER LA SICILIA ORIENTALE, n.º 2 (diciembre de 2021): 122–41. http://dx.doi.org/10.3280/asso2020-002008.

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La copia del testamento dell'Ansisa trova una sua giustificazione nella richiesta dell'abate, frate Pietro Rizzari, per conservare presso l'archivio del monastero, «nel timore che il quaderno in carta papiri in cui erano state annotate le sue ultime volontà si potesse, col trascorrere del tempo, deteriorare o disperdere», in quanto avrebbe costituito titolo giuridicamente valido per tutti i diritti vantati dal doppio monastero, nominato erede universale, sui beni in esubero, dopo che si sarà dato esecuzione alle ultime volontà del testatore.
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Da Re, Antonio. "La falsa analogia tra rifiuto-rinuncia alle cure e suicidio medicalmente assistito. Riflessioni bioetiche sull’ordinanza della Corte Costituzionale n. 207/2018". Medicina e Morale 68, n.º 3 (15 de octubre de 2019): 281–95. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2019.587.

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Il saggio sviluppa alcune riflessioni di carattere bioetico, singolarmente carenti nella recente ordinanza della Corte Costituzionale n. 207/2018. Tale ordinanza è intervenuta sulla sospetta illegittimità costituzionale dell’art. 580 del codice penale, con riferimento al caso di Fabiano Antoniani, meglio conosciuto come DJ Fabo, che, accompagnato in Svizzera da Marco Cappato, aveva chiesto e ottenuto di porre termine alla propria vita attraverso il suicidio medicalmente assistito. Il saggio per un verso mette in luce come secondo la Corte l’incriminazione del reato di aiuto al suicidio non sia in generale contraria alla Costituzione; per un altro verso critica la giustificazione dell’aiuto medico al suicidio che la Corte propone, sia pure rispetto ad alcune situazioni eccezionali ed estreme. Tale giustificazione si basa sull’indebita presupposizione che non vi siano differenze sostanziali tra il rifiuto e la rinuncia alle cure da un lato e il suicidio medicalmente assistito dall’altro. Sulla base di tale assunto la Corte perviene alla proposta, assai discutibile, di modificare la recentissima legge n. 219/2017 su “Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento”. Il saggio critica pertanto la fallacia logica della falsa analogia nella quale incorre l’ordinanza della Corte. Tale fallacia si sviluppa in quattro momenti, nei quali si fa valere un’equiparazione indebita tra concetti e situazioni tra loro ben differenti. I quattro momenti riguardano 1) il binomio concettuale uccidere – lasciar morire; 2) il significato di morte; 3) il significato del trattamento farmacologico; 4) il valore della relazione medico – paziente.
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Salvino, Tiziana. "Reddito minimo tra principio lavorista ed uguaglianza sostanziale: alla ricerca di una ‘giustificazione' costituzionale". CITTADINANZA EUROPEA (LA), n.º 1 (julio de 2019): 167–75. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2019-001008.

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Favaretto, Ilario y Germana Giombini. "Crisi economica, criminalitŕ e vincoli di liquiditŕ delle imprese". ARGOMENTI, n.º 31 (junio de 2011): 107–40. http://dx.doi.org/10.3280/arg2011-031004.

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Nel periodo della piů grande crisi economica internazionale dall'epoca della Grande Depressione, l'articolo pone luce sul tema delle infiltrazioni malavitose all'interno dell'economia legale analizzando un campione di imprese della provincia di Pesaro e Urbino. La crisi economica potrebbe aumentare il rischio di infiltrazioni malavitose indebolendo il controllo sociale e la capacitŕ sia delle imprese sia delle istituzioni di respingere le infiltrazioni malavitose; esacerbando le difficoltŕ finanziarie delle imprese; generando "anomia" nella misura in cui le imprese tendono a trovare una sorta di giustificazione morale alla decisione di operare nel sommerso o di ricorrere a fonti illecite di finanziamento quali unici strumenti possibili per la sopravvivenza dell'impresa stessa.
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Riva, Nicola. "Diritti e procreazione assistita: le ragioni della legge n. 40/2004". SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, n.º 1 (julio de 2010): 39–64. http://dx.doi.org/10.3280/sd2010-001002.

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Procreazione medicalmente assistita - Legge n. 40/2004 - Diritti - Embrione - Biodiritti. L'articolo ricostruisce il dibattito parlamentare sulla legge italiana n. 40 del 2004 ("Norme in materia di procreazione medicalmente assistita") individuando gli argomenti normativi addotti a giustificazione delle norme in essa contenute. Emerge la centralitŕ del riferimento ai (presunti) diritti degli embrioni e delle persone che potrebbero nascere da PMA a scapito di quelli degli aspiranti genitori. Particolare attenzione č dedicata agli argomenti incentrati sullo status e i diritti degli embrioni e sulla necessitŕ di assicurare alle persone nate da PMA una "famiglia naturale". Nel paragrafo conclusivo sono svolte alcune considerazioni critiche circa gli argomenti emersi dalla ricostruzione del dibattito parlamentare.
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Burchi, Francesco y Sara Turchetti. "L'approvvigionamento dell'aiuto alimentare: buone e cattive pratiche". QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, n.º 3 (septiembre de 2010): 81–114. http://dx.doi.org/10.3280/qu2010-003004.

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Al Vertice mondiale sull'alimentazione del 1996 si stabilě di promuovere operazioni di triangolazione dell'aiuto alimentare per sconfiggere la fame mondiale. Considerando i criteri di efficacia, efficienza e trasparenza, il saggio sostiene che tale Obiettivo ha una giustificazione teorica, ma sia la triangolazione che l'acquisto in loco sono buone modalitŕ di approvvigionamento dell'aiuto alimentare. La successiva analisi degli andamenti dal 1996 dell'aiuto alimentare si concentra su quattro paesi beneficiari: Kenya, Uganda, Etiopia ed Eritrea. La conclusione č che non si registrano miglioramenti nelle pratiche. Si sottolineano inoltre le differenze tra paesi donatori: la Germania adotta "buone" pratiche, mentre la Danimarca e gli Usa costituiscono esempi di "cattive" pratiche nell'aiuto alimentare.
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Olivari, Maria Giulia, Gaia Cuccì y Emanuela Confalonieri. "Stile genitoriale autoritario, giustificazione della violenza e messa in atto di comportamenti di Dating Aggression". MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, n.º 3 (noviembre de 2017): 13–30. http://dx.doi.org/10.3280/mal2017-003002.

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Detering, Heinrich. "Das Lachen im Himmel". Deutsches Dante-Jahrbuch 97, n.º 1 (24 de octubre de 2022): 66–80. http://dx.doi.org/10.1515/dante-2022-0020.

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Riassunto La sorprendente inclusione dell’imperatore pagano Traiano nel Paradiso di Dante solleva la questione della giustificazione, della preistoria e delle conseguenze di questa elezione miracolosa, del rapporto tra »predestinazione« e »grazia«. Il presente saggio sostiene che un’idea di umorismo, non esplicitamente menzionata, ma scenicamente rappresentata, fa da sfondo alla concezione dantesca della grazia divina. L’argomentazione si serve del romanzo L’eletto di Thomas Mann, testimone della ricezione della Divina Commedia da parte di uno scrittore che vi ricorre più volte anche nel contesto di altri quesiti estetico-religiosi. Basato su una leggenda medievale, il romanzo di Mann condivide infatti con l’episodio di Paradiso XX lo stesso motivo (Traiano viene »riscattato« da papa Gregorio) e costituisce dunque un’aiuto per l’interpretazione della scena.
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Balibar, Etienne. "Lo schema genealogico: razza o cultura?" SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), n.º 41 (septiembre de 2011): 11–21. http://dx.doi.org/10.3280/las2011-041002.

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Il saggio affronta la relazione tra nazionalismo e razzismo ruotando attorno alle nozioni die di, che insieme rinviano all'idea che la nazione debba trovare un meccanismo, istituzionale e immaginario, per trasferire e riprodurre al livello politico la funzione simbolica che lega il susseguirsi delle generazioni sotto il segno del ‘retaggio culturale' e della ‘identitÀ ereditaria'. Da un'analisi attenta risulta come tali nozioni siano ildell'idea di ‘razza' dopo che la sua applicazione alla violenta discriminazione dei soggetti coloniali, o dei discendenti degli schiavi, o dell'alteritÀ etnica, č stata delegittimata. Dunque, si puň comprendere come la nozione di razza, qualunque sia la giustificazione biologica adottata, non sia mai stata altro che una costruzione mitologica volta ad autorizzare il pensiero che riproduzione, trasmissione, educazione, memoria, tradizione ecc., avvenganodotata di una identitÀ riconoscibile.
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Mateo-Seco, Lucas F. "Karl KERTELGE, «Giustificazione» in Paolo. Studi sulla struttura e sul significato del concetto paulino di giustificazione, Edizione italiana a cura di Romualdo Chiavarino, Paideia Editrice. Supplementi al Grande Lessico del Nuovo Testamento, Brescia 1991, 386 pp., 15 x 20." Scripta Theologica 26, n.º 1 (5 de febrero de 2018): 348–49. http://dx.doi.org/10.15581/006.26.16598.

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Bassi, Jacopo. "La periferia ecclesiastica ortodossa nel Sud-Est europeo negli anni Venti e Trenta. Il caso dell'Epiro e dell'Albania". MONDO CONTEMPORANEO, n.º 3 (abril de 2011): 5–24. http://dx.doi.org/10.3280/mon2010-003001.

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La caduta dell'Impero ottomano comportň un mutamento anche nelle relazioni interne al mondo cristiano ortodosso. La creazione e il consolidamento degli Stati nazionali balcanici e delle Chiese ortodosse autocefale posero le basi per la ridefinizione dei confini giurisdizionali delle Chiese nazionali. Negli anni Venti e Trenta l'Albania e la Grecia cercarono di manovrare le istituzioni religiose ortodosse per esercitare pressione sul Patriarcato ecumenico: obiettivo delle azioni diplomatiche greche e albanesi era quello di spostare l'influenza culturale esercitata dalle istituzioni religiose sulle popolazioni dell'area dell'odierna Albania meridionale, abitata in prevalenza da fedeli ortodossi. Lo Stato greco era desideroso di poter avanzare rivendicazioni su questi territori: la difesa della popolazione ortodossa rappresentava una giustificazione ideale. La zona oggetto della disputa divenne cosě una, contesa tra la tradizionale giurisdizione patriarcale, la nascente Chiesa ortodossa albanese e la Chiesa di Grecia, desiderosa di ereditare da Costantinopoli il prestigio e il retaggio storico della cristianitŕ orientale.
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Cacciatore, Giuseppe. "Etica e storia in Troeltsch". Aoristo - International Journal of Phenomenology, Hermeneutics and Metaphysics 2, n.º 1 (18 de enero de 2019): 227–37. http://dx.doi.org/10.48075/aoristo.v2i1.21556.

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È alla luce della rielaborazione filosofica delle categorie di individualità e alterità che si misura la progressiva presa di distanza dell’etica storicistica (da Schleiermacher a Humboldt, da Dilthey a Troeltsch) da quella formalistica kantiana e che si può cogliere il progetto di fondazione di un’etica materiale che, pur non rinunciando ad elementi di normatività e all’universalità dei principi, individua il suo prevalente oggetto nella natura dei bisogni umani e fissa il suo spazio di azione nella comunanza delle relazioni intersoggettive, cioè in quella fondante dimensione che ha al suo centro l’individualità colta pur sempre di nuovo nella sua storicità determinata e nella sua operatività etica. Ciò che viene al centro non sono più le strutture anonime e le leggi intemporali a porsi come base e come giustificazione nella produzione di valori o nella genesi di sempre nuove formazioni individuali e sociali, ma è, appunto, l’individualità (CACCIATORE, 2002), sia nella sua dimensione conoscitiva sia in quella etica, cioè il vero punto di incontro tra storia e vita.
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Pederzoli, Chiara. "L'importanza del principio di giustificatezza nel licenziamento: il paradosso del despido exprés nell'ordinamento spagnolo al tempo della crisi". ARGOMENTI, n.º 35 (septiembre de 2012): 109–27. http://dx.doi.org/10.3280/arg2012-035005.

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Nel presente lavoro viene descritta la disciplina spagnola in materia di licenziamento, come modificata a seguito delle riforme succedutesi tra il 2010 e il 2012, nel pieno della crisi economica. L'analisi, condotta dal punto di vista giuridico, si concentrerà sul passaggio da un sistema basato sulla limitazione del potere dell'imprenditore di estinguere il contratto di lavoro solo per i motivi precisati dalla legge, con conseguente tutela obbligatoria contro il licenziamento ingiustificato, al modello del licenziamento libero pagato. L'esclusione del principio di giustificazione, che può essere considerato come "totem" a garanzia della stabilità del posto di lavoro, ha portato a conseguenze paradossali, rese particolarmente evidenti dalla crisi economica. Tali irrazionali conseguenze sono il motivo che ha comportato l'abrogazione della norma. Il legislatore spagnolo ha preferito lasciare uno spazio aperto al recesso libero (ad nutum) solo rispetto ai lavoratori di nuova assunzione e per un periodo di tempo limitato al primo anno di durata del contratto.
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Marinello, Antonio. "I redditi di natura finanziaria tra proporzionalità e progressività: profili critici dell'evoluzione del sistema e prospettive di riforma". ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, n.º 2 (octubre de 2021): 46–57. http://dx.doi.org/10.3280/es2021-002004.

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L'assetto attuale della tassazione dei redditi finanziari presenta consistenti profili di criticità, tra i quali assume un rilievo centrale la connotazione in senso proporzionale dell'imposizione sostitutiva prevista per tali proventi. Si tratta di una preferenza sistematica consolidata, che i più recenti interventi normativi in materia hanno ulteriormente esteso. Obiettivo del presente lavoro è verificare la tenuta sistematica di tale scelta, considerando se in una prospettiva di riforma vi sia spazio per una rivalutazione della progressività, da attuare con meccanismi impositivi tecnicamente adeguati al comparto reddituale in oggetto. Un ulteriore profilo di indagine concerne il principio di imposizione al lordo dei redditi di capitale: tale scelta è stata talvolta giustificata proprio in relazione al fatto che la maggior parte di essi sono tassati con forme di imposizione cedolare. Questa giustificazione, però, teoricamente prospettabile se la misura dell'imposizione sostituiva dei redditi di capitale fosse più bassa rispetto alle aliquote Irpef, attualmente non regge più ad una verifica empirica.
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Gieniusz, Andrzej. "Nadzieja dla niewinnie cierpiącego stworzenia (Rz 8,19-22)". Verbum Vitae 9 (14 de enero de 2006): 71–104. http://dx.doi.org/10.31743/vv.1402.

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Il testo di Rm 8,19-22 appartiene all'argomento che mira alla difesa della tesi dell'Apostolo che le attuali sofferenze non contrastano con la gloria che dovra essere rivelata nei credenti (cf. Rm 8,18). Una tale difesa va fino al versetto 30 e il nostro brano ne fa la prima parte. Dopo aver ascoltato questi versetti, cosa possono pensare gli uditori di Paolo dell' affermazione che le sofferenze del tempo presente non minacciano la loro gloria futura?Con l'esempio della creazione l'Apostolo ha sfidato con successo il principio della retribuzione e ha dimostrato che tale principio non puo essere usato in modo indiscriminato come una chiave di interpretazione per ogni tipo di sofferenza: non sempre la sofferenza e una punizione. Soffrire non significa necessariamente essere colpevoli, ed e cosi gia dall'inizio della storia del mondo. Dopo aver letto questi versetti, la sofferenza rimane misteriosa come sempre, ma almeno non e indice di colpa e dunque non e un motivo per essere senza speranza. Al contrario, essa, in quanto immeritata, da il diritto di attendere un futuro migliore e, in un certo senso, ne e una garanzia.La conclusione che gli ascoltatori/lettori di Paolo sono ora in grado di raggiungere - e sono invitati a farlo - e la seguente: se la creazione innocente continua a soffrire fino ad ora e tuttavia, nonostan te tale sofferenza, ha garantita in futuro la liberazione da Dio, non c'e motivo per credere che nel tempo della giustificazione la loro sofferenza dovra esser vista come indizio della loro colpevolezza e come punizione di Dio. Il semplice fatto che soffriamo non deve significare che la nostra giustificazione e eo ipso messa a repentaglio. Di conseguenza, non c'e neppure motivo per pensare che tale sofferenza dovrebbe spogliarci della gloria che deve essere rivelata. Al contrario, come nella creazione cosl nel nostro caso, questo tipo di sofferenza non puo che gridare verso la gloria futura. Sofferenza dei credenti, quindi, non e una minaccia ma piuttosto una garanzia della loro gloria futura, perche l'agire di Dio puo essere al di la di ogni umana comprensione, ma mai arbitrario o capriccioso. ,,Lui, che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato. in sacrificio per noi tutti, com e non ci dara in dono insieme a lui tutte le cose?" (Rm 8,32).
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Pessina, Adriano. "L’ermeneutica filosofica come sfondo teorico della bioetica". Medicina e Morale 45, n.º 1 (28 de febrero de 1996): 43–70. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1996.918.

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L’articolo esamina il rapporto tra l’ermeneutica filosofica e la bioetica, discutendo criticamente alcune tesi al riguardo di Hans Georg Gadamer, e argomenta la possibilità di uno statuto epistemologico della bioetica. L’Autore ritiene, infatti, che la verità nella ricerca di impianti teorici di bioetica che molti studiosi – soprattutto di formazione bioetica – tentano per fornire un quadro valutativo che si armonizzi con le concrete esigenze operative sollecitate dal progresso scientifico altro non riveli che una situazione di “fluidità” epistemologica della bioetica. Tale situazione, poi, viene enfatizzata dalla perdurante crisi dei modelli della razionalità occidentale e che coinvolge sia le discipline scientifiche sia la filosofia. La prospettiva ermeneutica intende mostrare che 1. la fluidità e la storicità dlle valutazioni e delle procedure di intervento costituiscono una condizione insuperabile; 2; la fusione tra l’atto della comprensione e il momento dell’applicazione sono necessari. Tenuto conto di certe pretese riduzionistiche della stessa ermeneutica, allora la giustificazione della bioetica come episteme passa attraverso la confutazione di tali pretese. L’articolo, intatti, sostiene la legittimità della bioetica non solo a livello pratico-valutativo, ma anche teorico-normativo.
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Mangiameli, Agata Amato. "LA LIBERTA E I SUOI LIMITI. FRA PENSIERO MODERNO E DIRITTO". DELICTAE: Revista de Estudos Interdisciplinares sobre o Delito 5, n.º 8 (26 de abril de 2020): 07. http://dx.doi.org/10.24861/2526-5180.v5i8.119.

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Nonostante le grandi conquiste della modernità, nonostante il suo evidente sforzo per collocare l’individuo al centro e il mondo in periferia, il discorso giuridico è nato e si è sviluppato sotto il segno dell’individualismo possessivo. La libertà di ogni individuo può essere legittimamente limitata solo dagli obblighi e dalle forme che sono necessari per assicurare agli altri la stessa libertà. La società consiste in una serie di relazioni mercantili e più in particolare è un’invenzione dell’uomo per la tutela della libertà individuale della propria persona e dei beni e, quindi, per il mantenimento di relazioni di scambio disciplinate tra gli individui, considerati come proprietari di sé stessi. Entrambe le pretese dell’epoca moderna – il diritto è solo diritto privato/il diritto è solo diritto pubblico – non riescono a dare conto delle infinite sfumature di cui si compone la giuridicità. Per questo motivo, l’odierna giustificazione della obbligatorietà delle norme deve essere in grado di integrare le fondamentali acquisizioni del moderno con quei principi essenziali del vivere civile – come, ad esempio, la solidarietà – che la stessa modernità ha messo tra parentesi e rinnegato. Parole-chiave
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D'Onofrio, Felice. "Contraccezione e metodi ciclici naturali: considerazioni". Medicina e Morale 39, n.º 1 (28 de febrero de 1990): 93–114. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1990.1189.

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Le recenti discussioni in tema di contraccezione sono state oggetto di una riflessione che prende spunto da un articolo pubblicato da B. Haring nel 1976, nel quale vengono espresse alcune opinioni sui metodi ciclici o naturali in base ad alcuni dati scientifici all'epoca pubblicati. Dopo un'attenta disamina della letteratura utilizzata da Haring, anche alla luce delle più recenti ricerche, l'Autore sottolinea come ancora oggi i metodi ciclici naturali sono gli unici che non hanno alcuna interferenza su i processi biologici della sfera sessuale femminile e che il presunto rischio abortivo, derivante da zigoti invecchiati, rappresenta un'ipotesi che non trova alcuna giustificazione negli stessi dati scientifici utilizzati da Haring quando, nel 1976, ha adombrato tale ipotesi nel raffronto tra metodi ciclici naturali e metodi contraccettivi. Di fronte al dilagare di tecniche che vanno sempre più manomettendo la vita, viene auspicato che i ricercatori abbiano sempre come fine il rispetto dell'uomo integrale ed i moralisti non si lascino trascinare dalla moda dei tempi che predilige una visione immanente della vita.
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Witkowski, Stanisław. "Rz 1, 16-17 jako główna teza Listu do Rzymian". Ruch Biblijny i Liturgiczny 59, n.º 2 (30 de junio de 2006): 97. http://dx.doi.org/10.21906/rbl.401.

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Rm 1, 16-17 è la tesi principale della lettera ai Romani fino a 11, 36. Essa sottolinea in modo più ricco, in tutto il Nuovo Testamento, la dimensione teologica del vangelo. Paolo non si vergogna della Buona Notizia; anzi se ne vanta. Laddove il vangelo viene proclamato, agisce l’efficace e trasformante potenza di Dio perché il vangelo non si limita a trasmettere la notizia riguardante la salvezza ma anche la realizza. Nel vangelo si manifesta la giustizia di Dio che non si basa sull’aspetto retributivo o distributivo ma si avvicina, col suo contenuto, alla misericordia. Il vangelo richiede la fede, quella fede che spinge l’uomo ad affidarsi alla giustizia di Dio. Per Paolo, chi crede diventa il giusto, gioisce già della salvezza, prova liberazione dalle oppressioni ed infine sarà partecipe della vita eterna. La tesi non fa nessun accenno cristologico poiché è generica, ma poi, con lo sviluppo della Lettera sottolineerà il ruolo predominante di Cristo nella giustificazione degli uomini, insieme con Dio (cf. Rm 3, 21-26).
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Block, Walter. "The Justification for Taxation in the Public Finance Literature: an Unorthodox View". Journal of Public Finance and Public Choice 7, n.º 3 (1 de octubre de 1989): 141–58. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907344785.

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Abstract La scienza delle finanze giustifica l’imposizione fiscale sotto sette aspetti differenti: 1. perfetta concorrenza; 2. esternalità; 3. merit goods; 4. crescita economica; 5. equità; 6. impossibilità di determinazione dei prezzi; 7. stabilità.Nei primi tre casi l’intervento pubblico sarebbe lecito, in quanto massimizzerebbe il benessere del consumatore. Ciò in realtà non avviene, perché le norme antitrust hanno effettivamente rafforzato i monopoli; perché l’intervento contro le esternalità negative comprime i diritti di proprietà, mentre quello a favore delle esternalità positive (ad esempio beni pubblici) è vanificato dalyra’ riding; la crescita economica, poi, storicamente è stata ostacolata dall’azione dello Stato. I merit goods sono considerati un concetto troppo vago, così come la redistribuzione dei redditi deve ancora trovare una giustificazione economica tale da valicare l’ostacolo dell’impossibilità di un confronto tra le utilità personali; circa l’impossibilità di determinare i prezzi, nulla dimostra che certi beni di per sè siano meno costosi se prodotti dallo Stato; quest’ultimo, infine, non sembra neppure in grado di dare maggiore stabilità all’economia.La conclusione è che la scienza delle finanze deve condurre un’analisi positiva, non normativa, del sistema impositivo.
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Villar, José R. "Angelo MAFFEIS (ed.), Dossier sulla giustificazione, Ed. Queriniana, Brescia 2000, 336 pp., 12,3 x 19,2, ISBN 88- 399-0776-9." Scripta Theologica 33, n.º 3 (20 de noviembre de 2017): 971. http://dx.doi.org/10.15581/006.33.12830.

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Casella, Federico. "Platone e il vegetarianismo nel Timeo". PLATO JOURNAL 21 (28 de enero de 2021): 111–24. http://dx.doi.org/10.14195/2183-4105_21_8.

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L’articolo analizza la descrizione della natura delle piante e la tacita giustificazione del vegetarianismo fornite da Platone nel Timeo. Tale pratica alimentare sembra assumere un’utilità esclusivamente fisiologica: potrebbe darsi che Platone si fosse opposto a quanti professavano il vegetarianismo in qualità di mezzo necessario per purificare l’anima e per raggiungere la felicità, come gli orfici, i pitagorici, Empedocle ma anche il suo discepolo Senocrate. Attraverso il particolare valore attribuito a una dieta vegetariana, Platone priva di validità la pretesa degli altri filosofi: solo lo studio delle idee permette di ottenere la felicità. Abstract. The aim of this paper is to analyse Plato’s description of plants and his tacit justification of vegetarianism in the Timaeus. This practice seems to possess exclusively a physiological relevance: I argue that Plato is opposing the idea of vegetarianism as a superior way to purify one’s soul and achieve happiness, how it was being professed by the Orphics, the Pythagoreans, Empedocles, and even by his disciple Xenocrates. In the Timaeus, with the justification of vegetarianism only for physiological purposes, Plato is discrediting other philosophers’ conception of vegetarianism and perfect life: only the study of the noetic world grants ultimate happiness.
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Ferla, Lara. "Provvedimenti de potestate, sindrome di alienazione genitoriale e best interest of the child". MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, n.º 2 (agosto de 2022): 87–102. http://dx.doi.org/10.3280/mal2022-002006.

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Nella pronuncia del 26 gennaio 2022, n. 9691, la Corte di cassazione ha affrontato alcuni de-gli snodi tematici più rilevanti inerenti ai provvedimenti sulla responsabilità genitoriale. Pur muovendo da una singola vicenda giudiziaria e dalle sue specificità, la Corte ha sviluppato argomentazioni di ampio respiro, che coinvolgono non soltanto i presupposti normativi dei provvedimenti finalizzati alla tutela del minore in contesti familiari ad elevata conflittualità, ma anche le esigenze di cooperazione interdisciplinare tra operatori giuridici ed esperti delle scienze psicologiche, al fine di conferire a tali provvedimenti un rigoroso fondamento giusti-ficativo. Nella decisione è dedicata attenzione al dibattito inerente alla PAS (Parental Aliena-tion Syndrome), categoria psicologica controversa e nondimeno frequentemente richiamata nei procedimenti giudiziari inerenti all'affidamento dei minori. Da questa recente pronuncia della Corte di legittimità, che si esprime in termini critici circa l'attendibilità scientifica di tale sindrome, proviene una sollecitazione ad una riflessione comune circa le argomentazioni scientifiche fornite nel processo e recepite a giustificazione delle decisioni che riguardano mi-nori; dalla medesima decisione emerge, altresì, un richiamo ad una valutazione concreta del migliore interesse del minore coinvolto in dinamiche familiari conflittuali, attuabile attraverso il suo ascolto.
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Cavalli, Pier Giuseppe. "Il Lungo Sonno". Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 25, n.º 1 (marzo de 1991): 135–39. http://dx.doi.org/10.1177/001458589102500112.

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Narratore noto, si direbbe con ammirazione (se non fosse meglio riconoscerlo nutrito di succhi essenziali: da Borges e da Calvino, forse anche da Kafka e da Buzzati), il giovane Cavalli sembra trovare nella misura del racconto la propria misura; e nella chiarezza del panto di mira la giustificazione per una scrittura che, pur nell'indubitabile eleganza, è asciutta, disadorna. I nomi, poi — i nomi, qui, dei professori Lawrence e Baxter —, sono spoglie convenzionali, suoni già scontati; quel che importa è altro, sono i loro accorgimenti che presto divaricano, all'astuzia di corta vista dell'uno opponendosi l'astuzia lungimirante di colui che finisce da protagonista, Lawrence. L'altezza dello scopo — proiettato in un tempo senza date, perché la mèta di Lawrence è categoriale, non di circostanza — fa si che la scena gradualmente si sgombri e la dinamica del rituale si sviluppi con suprema semplicità. L'indiamento e la sublimazione appaiono conseguenza fatale ma anche logica del viaggio di tutta una vita: non la follia dello scienziato reso perverso dalle proprie stesse passioni, ma una religione altissima presiede all'ultimo atto della vicenda, al gesto calcolato e irreversibile di chi, separandosi da tutto, entra forse in comunione col Tutto. (S. R.)
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Kenney, E. J. "Chassez La Femme". Classical Quarterly 42, n.º 2 (diciembre de 1992): 551–52. http://dx.doi.org/10.1017/s0009838800016207.

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Femina in line 28 has nagged me subconsciously for years. I have now belatedly realized that it sabotages the poet's prudent disclaimer: it is not women in general who are in question, but only those not ruled out of bounds by stola and uittae. The repetition of the word in the following verse, where it means, as the opposition to uiri indicates, ‘the female sex’, only serves to underline its inappropriateness here. Cristante's defence of the anaphora, that it ‘ribadisce la necessità dell'insegnamento, introducendone la giustificazione’ (Ovidio, L'arte di amare, ed. E. Pianezzola [1991], p. 352), sets up an unwanted connection: lines 25–8 are strictly parenthetic to the main argument, as indeed is signalled by the truly functional anaphora of femina in line 29, whose effect is blurred in the text as transmitted. The form of the couplet, typical of Ovid, dictates that what is wanted is a variation on nil nisi lasciui, e.g. nec or, better, non proba. The source of the intrusive femina is not far to seek, though how precisely it ousted the original reading I do not pretend to guess.
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Hajduk, Ryszard y Maksym Adam Kopiec. "LA VITA CRISTIANA COME REALIZZAZIONE DELLA VERITÀ". Forum Teologiczne 20 (13 de diciembre de 2019): 47–59. http://dx.doi.org/10.31648/ft.4802.

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In un’epoca che mette in discussione l’esistenza della verità oggettiva e la possibilità di conoscerla, la Chiesa dice al mondo la verità che deriva dal Logos divino. Questa è la verità sull’amore di Dio che appare pienamente nella persona del Figlio di Dio, Gesù Cristo. Egli incarna la verità su Dio che è amore e rivela anche la verità sull’uomo, sulla sua chiamata e sul suo destino. Alla luce della verità di Dio, l’uomo può guardare a se stesso con amore e realizzarsi nell’amore, essendo creato a immagine e somiglianza di Dio. La verità proclamata dal cristianesimo è di altissimo livello, tenendo conto della sacralità e dignità di ogni essere umano. Essa aiuta le persone a usare correttamente la libertà che hanno. È la base per la creazione di strutture sociali che supportano lo sviluppo umano integrale e la costruzione di relazioni interpersonali sane. Non consente all’uomo di essere subordinato agli indicatori economici, né di essere strumentalizzato in vista del progresso scientifico e tecnico. A causa della verità oggettiva, anche le norme etiche ottengono la loro base non negoziabile e la loro giustificazione più profonda. Solo allora le norme etiche possono regolare, l’ars vivendi degli individui, il funzionamento dei fattori sociali, aiutando a risolvere problemi che appaiono nella vita sociale e politica, nonché negli affari e nell’economia.
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Boga, Diletta. "Il contratto per conto di chi spetta nel settore del turismo". RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO DEL TURISMO, n.º 20 (octubre de 2018): 242–74. http://dx.doi.org/10.3280/dt2017-020004.

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A differenza del contratto a favore di terzi, il contratto di assicurazione per conto di chi spetta, disciplinato dall'art. 1891 cod. civ., prevede un regime in base al quale i diritti derivanti dal contratto spettano all'assicurato, mentre gli obblighi derivanti dal contratto stesso devono essere adempiuti dal contraente, ad eccezione di quelli che per loro natura possono essere adempiuti solo dall'assicurato. Pertanto, nessuna delle parti può essere considerata terza (parte) in relazione al contratto di assicurazione perché, nel caso del contratto per conto di chi spetta, i diritti della controparte dell'assicuratore riguardano sia il contraente che il soggetto assicurato. Si tratta di uno strumento di autonomia privata meritevole di tutela giuridica anche per i contratti non legati all'assicurazione (e diversi dall'assicurazione stessa), in particolare per quei contratti conclusi dal tour operator con i fornitori di servizi primari al fine di assemblare le varie componenti di un pacchetto turistico (trasporto, alloggio, partecipazione ad eventi culturali o altro). In tali casi, esiste una separazione tra il contraente (tour operator) e l'utente del servizio (turista) relativamente alle prerogative che sono di competenza della controparte del fornitore: la giustificazione di tale separazione è nel contratto tra i tour operators e i turisti (viaggio organizzato), relativo ad un contratto di servizio, per cui il turista riconosce il vantaggio di avere un unico interlocutore, responsabile dell'organizzazione del viaggio organizzato, inteso come risultato unitario.
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Bignamini, Angelo A. "Il rischio calcolato e la relazione con l’assistito: aspetto ambivalente della medicina". Medicina e Morale 52, n.º 6 (31 de diciembre de 2003): 1175–202. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2003.658.

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I medici ed i loro assistiti sono sottoposti a pressioni perché venga regolarmente valutato il rischio di patologie future e vengano applicate misure di prevenzione primaria e secondaria. Si rilevano alcuni problemi relativi a questa politica, che investono l’affidabilità degli algoritmi e la difficoltà a raggiungere gli obiettivi fissati. A partire dall’osservazione di dati reali da uno studio osservazionale, viene discusso l’impatto sulla giustificazione etica dei meccanismi di screening di popolazione, dell’applicazione sistematica delle misure di prevenzione raccomandate dalle linee guida, e più in generale sulla cosiddetta “cultura della prevenzione”. I punti critici evidenziati sono la necessità di considerare che il singolo soggetto non è il rappresentante medio della popolazione, ma un soggetto individuale con caratteristiche, bisogni, e sensibilità proprie; la consapevolezza che la prevenzione può essere efficace sulla popolazione ma non necessariamente sul singolo; la presa di coscienza che gli obiettivi da raggiungere per la riduzione del rischio devono essere raggiungibili nella realtà mettendo in gioco la libertà-responsabilità del soggetto al di là delle raccomandazioni delle linee guida, e che comunque non può garantire un esito favorevole. Viene infine sottolineato che l’insistenza sulle misure di prevenzione sono anche l’espressione della perdita del senso del limite al diritto alla vita e alla tutela della salute, cioè un’espressione del rifiuto del significato della malattia e della morte.
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Mordacci, Roberto. "La corporeità disponibile". Medicina e Morale 43, n.º 4 (31 de agosto de 1994): 723–45. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1994.1009.

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Proseguendo l'analisi circa il significato morale della ricerca biomedica iniziato nella prima parte dell'articolo (cfr. Medicina e Morale 1994, 3: 491-509), vengono presentate qui le linee principali del dibattito sulla giustificazione morale della sperimentazione, a proposito della quale i questionari analizzati in precedenza hanno evidenziato un certo disorientamento. La tradizione etico-deontologica ha interpretato l'etica della sperimentazione prevalentemente nei termini della ricerca dei limiti morali di quest'ultima. Tali limiti sono stati indicati soprattutto nel rispetto dei diritti fondamentali dei soggetti alla loro integrità psico-fisica e al rispetto della loro autonomia. A tale impostazione sono state mosse alcune critiche in un'ottica "contrattualista" in cui ricercatore e soggetti sono considerati come partners di un'attività che ciascuno persegue per scopi propri. L'analisi di questa impostazione consente di rilevame l'aderenza ad alcune dinamiche effettive della relazione e la limitatezza, in relazione al giudizio sui fini effettivi della ricerca proposta. Se la prospettiva dei diritti rispecchia talvolta un approccio " legalistico", quella contrattualistica dimentica troppo facilmente di esprimere un giudizio sui contenuti stessi del contratto, cioè su ciò che si intende fare. Perciò si suggerisce che una prospettiva solidaristica sembra in grado di fornire basi più equilibrate. Il problema della retribuzione dei volontari sani come incentivo alla solidarietà preso ad esempio delle rispettive posizioni, in cui un'etica della solidarietà rifiuta incentivi indebitamente alti che snaturano il significato etico della ricerca.
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MARCHESI, ILARIA. "(A.) La Penna L'impossibile giustificazione della storia. Un'interpretazione di Virgilio. Pp. xii + 580. Rome, Bari: Laterza, 2005. Cased, €40. ISBN: 88-420-7639-2." Classical Review 56, n.º 2 (octubre de 2006): 343–44. http://dx.doi.org/10.1017/s0009840x0600182x.

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Villar, José R. "Eberhard JÜNGEL, Il Vangelo della giustificazione come centro della fede cristiana, Queriniana editrice, Brescia 2000, 296 pp., 16 x 23, ISBN 88-399-0412-3." Scripta Theologica 33, n.º 1 (7 de noviembre de 2017): 317. http://dx.doi.org/10.15581/006.33.12901.

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Crosetti, E., A. Caracciolo, G. Molteni, A. E. Sprio, G. N. Berta, L. Presutti y G. Succo. "Svelare i fattori di rischio che sottendono la chirurgia laringea negli anziani". Acta Otorhinolaryngologica Italica 36, n.º 3 (mayo de 2016): 185–93. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-817.

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I pazienti anziani non sono generalmente considerati buoni candidati per trattamenti terapeutici impegnativi, quali ad esempio la chirurgia molto invasiva e i complessi trattamenti radio-chemioterapici. Ma la loro esclusione dalle opzioni terapeutiche standard non sembrerebbe essere del tutto giustificabile. Nel presente lavoro abbiamo esaminato 212 pazienti di età ≥ 70 anni, affetti da carcinoma squamoso della laringe, trattati chirurgicamente con diverse opzioni terapeutiche: laserchirurgia transorale o chirurgia a cielo aperto (laringectomia parziale e/o totale). L’obiettivo principale era quello di confrontare i risultati, al fine di identificare fattori predittivi utili al chirurgo per scegliere la modalità di trattamento più opportuna. Nella presente coorte, i pazienti affetti da tumore più avanzato e quindi sottoposti a interventi chirurgici a cielo aperto (soprattutto laringectomia totale) risultano maggiormente inclini a sviluppare complicanze, andando incontro a esito fatale, rispetto a quelli con malattia precoce trattati con microchirurgia laser indipendentemente dall’ età al tempo dell’intervento chirurgico. In conclusione, i pazienti anziani affetti da cancro della laringe possono essere trattati come i pazienti più giovani, tenendo presente che interventi chirurgici più invasivi determinano un maggior rischio di complicanze. I vantaggi della chirurgia mininvasiva in termini di basso numero di complicanze tendono a renderla interessante come possibile trattamento di prima scelta nei pazienti molto anziani e fragili, anche in casi più avanzati. Infine le comorbidità, di per sé, non rappresentano una giustificazione per sottoporre gli anziani a trattamenti differenti da quelli standard.
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Marotta, Giuseppe y Concetta Nazzaro. "Value portfolio in the multifunctional farm: new theoretical-methodological approaches". RIVISTA DI ECONOMIA AGRARIA, n.º 2 (octubre de 2012): 7–36. http://dx.doi.org/10.3280/rea2012-002001.

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La creazione di valore e stata oggetto di significativa attenzione nel dibattito economico- agrario, nazionale e internazionale, degli ultimi anni, portando allo sviluppo di nuovi approcci teorici che hanno permesso di reinterpretare i processi di riposizionamento funzionale dell'impresa agricola (multifunzionale). In quest'ottica, percio, la multifunzionalita permette all'azienda di rispondere alle nuove istanze sociali, consapevoli e responsabili, produrre benessere collettivo, integrare il reddito, individuare percorsi di creazione di valore socialmente responsabile. In questo senso, si rinnova la tradizionale visione della multifunzionalita, la quale da strumento di giustificazione dell'intervento pubblico in agricoltura assume valore di vero e proprio fattore strategico di vantaggio competitivo. Il paper propone un modello teorico che consente di analizzare come i processi di boundary shift portino alla creazione di un "portafoglio di valori" (PV) (Marotta, Nazzaro, 2010; 2011a, 2011b), e a nuovi modelli di impresa agricola multifunzionale e multi-valore. Sul piano metodologico, l'utilizzo della Value Portfolio and Multifunctional Governance Analysis (VPMGA) (Marotta, Nazzaro, 2010; 2011a, 2011b), ha permesso di validare empiricamente il modello del PV, in specifiche filiere agroalimentari e sistemi rurali della Campania, secondo un approccio che, integrando e completando la value chain analysis e la governance value analysis, si pone come innovativo e meglio rappresentativo delle specificita dell'impresa agricola multifunzionale. I risultati hanno permesso di verificare come il boundary shift e, quindi, il PV, consentono di diversificare il rischio, in situazioni di crisi, rappresentando una strategia competitiva per le imprese multifunzionali rispetto alle imprese che conservano il solo core business tradizionale.
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Tomà, P. y G. Lucigrai. "L'ecotomografia spinale nello studio del midollo ancorato". Rivista di Neuroradiologia 9, n.º 6 (diciembre de 1996): 679–83. http://dx.doi.org/10.1177/197140099600900609.

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Scopo del presente lavoro è puntualizzare il ruolo dell'ecografia nello studio del midollo ancorato che rappresenta un'aspetto comune a molta della patologia spinale infantile e può prestarsi ad un'analisi globale dello stato dell'arte dello studio ecografico del midollo spinale, alla luce dell'esperienza acquisita negli anni e del continuo progresso tecnologico. Dopo qualche cenno storico e alcune puntualizzazioni di carattere tecnico e di anatomia ecografica e stabilita la principale indicazione all'ecografia spinale nel neonato-lattante consistente nella ricerca delle spine bifide occulte, sospettate nel caso di masse posteriori ricoperte dalla cute o di fossette/seni dorsali, spesso associate a midollo ancorato, abbiamo illustrato i segni generici ecografici di midollo ancorato ed i differenti rilievi e potenzialità della metodica nel bilancio delle varie masse caudali responsabili dell'ancoraggio del midollo. L'eco non presenta alcun interesse nello studio diagnostico dei disrafismi spinali aperti mentre potrebbe rivelarsi utile nella ricerca postoperatoria di un eventuale riancoraggio midollare, valutato in base all'assenza della fisiologica pulsatilità del midollo. A tal proposito abbiamo recentemente effettuato una comparazione tra presenza o meno di motilità spinale valutata ecograficamente e presenza di segni clinici in pazienti precedentemente operati per disrafismo spinale. In conclusione, lo studio ecografico del midollo spinale del neonato-lattante, pur presentando grossi limiti, trova giustificazione nella innocuità, nella facilità d'uso e nella possibilità di ottenere immagini in tempo reale. La presenza o il solo sospetto clinico di patologia disrafica impongono comunque sempre il completamento del bilancio diagnostico mediante RM/TC.
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Villar, José R. "Sergio CARLETTO, Ermeneutica della giustificazione. Lutero e le origini della Riforma, Silvio Zamorani editore, Torino 2001, 156 pp., 15 x 21, ISBN 88- 7158-100-8." Scripta Theologica 35, n.º 1 (21 de noviembre de 2017): 277. http://dx.doi.org/10.15581/006.35.13155.

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Caponi, Mattia. "Obliterarsi". Polisemie 2 (7 de septiembre de 2021): 19–40. http://dx.doi.org/10.31273/polisemie.v2.728.

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Resumen
Abstract ita: L’articolo tenta di analizzare i primi tre libri di Franca Mancinelli, cercandone le continuità tematiche e l’unità profonda. Attraversando le raccolte in ordine cronologico, l’articolo privilegia la lettura dei temi al fine di scoprire le connessioni intertestuali all’interno dei singoli volumi o da uno di essi agli altri. Ciò permette di cercare quindi le strutture e le dinamiche strutturanti di un «libro di poesia» mancinelliano, ponendo attenzione alle dichiarazioni di poetica dell’autrice e studiando le varianti dei microtesti, volendo arrivare ad una definizione delle intenzioni con cui la poetessa produce nuove versioni delle sue poesie e delle sue prose liriche. La riscrittura trova una giustificazione dal lato stilistico, dal lato strutturale e dal lato tematico, scoprendo una tendenza nella scrittura di Franca Mancinelli. Abstract eng: The paper tries to describe the continuity in Franca Mancinelli’s poetry books, studying the chronological progress of themes and its way of forming intertextual connections in each book or between one another. The connections’ study has the purpose to show the singular structure of each books. By looking at the structures, it can be detected Mancinelli’s method of building a structure and a poetry book. This leads to discover the variations in texts and to the study of the last versions of them. The paper aims also to define the form of self rewriting in Mancinelli’s recent books by analysing those variants in texts. The process of rewriting founds his explanation in themes’, style’s and structure’s analysis, showing a trend in the poet’s style.
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Blandino, A., G. Ascenti, M. Longo, I. Pandolfo y E. Scribano. "Impiego della TC nella valutazione della patologia rinosinusale in pazienti con fibrosi cistica". Rivista di Neuroradiologia 9, n.º 3 (junio de 1996): 297–300. http://dx.doi.org/10.1177/197140099600900305.

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Resumen
La sinusite cronica e la poliposi rinosinusale sono estremamente frequenti in pazienti affetti da fibrosi cistica. In questi il coinvolgimento delle cavità paranasali viene frequentemente valutato sulla base del solo esame radiografico diretto, con scarso utilizzo della TC, contrariamente a quanto avviene per lo studio delle alterazioni polmonari. Dopo visita ORL ed endoscopia, 18 giovani pazienti affetti da fibrosi cistica sono stati studiati con TC in coronale dei seni paranasali a bassa dose. In tutti i 18 pazienti la TC ha documentato opacamento dei seni mascellari, con ispessimento mucoso e ristagno di secreti densi. In 5 pazienti asintomatici e con visita ORL negativa, il meato medio è apparso normale mentre nei rimanenti 13, risultati positivi alla visita ORL e con sintomatologia compatibile con patologia flogistica rinosinusale, si è dimostrata costantemente la ostruzione dell'infundibolo (in 10 bilaterale ed in 3 monolaterale). Si è altresì rilevato opacamento dell'etmoide anteriore (9), dell'etmoide posteriore (4), del seno frontale (7) e di quello sfenoidale (4), tessuto patologico con aspetto polipoide nel meato medio (4), poliposi massiva (1). Non abbiamo riscontrato sclerosi ed ispessimento osseo delle pareti sinusali, cisti da ritenzione o mucoceli. Anche in ambito pediatrico la chirurgia endoscopica «funzionale» è indicata quale trattamento della poliposi e delle flogosi croniche o recidivanti ribelli alle comuni terapie farmacologiche. Nei pazienti sintomatici, dopo valutazione endoscopica preliminare, trova giustificazione l'impiego della TC il cui triplice ruolo è di verificare l'esistenza di processi ostruttivi, di valutare l'estensione della patologia e di esplorare con elevata accuratezza le cavità rinosinusali e le strutture limitrofe al fine di ridurre i rischi operatori.
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Villar, José R. "Fulvio FERRARIO-Paolo RICCA (a cura di), Il consenso cattolico-luterano sulla dottrina della Giustificazione, Claudiana, Torino 1999, 106 pp., 14,5 x 21, ISBN 97-8887-0163230." Scripta Theologica 32, n.º 3 (19 de diciembre de 2017): 976. http://dx.doi.org/10.15581/006.32.14976.

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Swetnam, James. "Il caso dei deboli e dei forti: Rm 14, 1–15, 13 come esemplificazione di vita etica alla luce della giustificazione per la fede by Andrea Albertin". Catholic Biblical Quarterly 79, n.º 3 (2017): 514–15. http://dx.doi.org/10.1353/cbq.2017.0137.

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