Literatura académica sobre el tema "Giovanni Nesi"

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Artículos de revistas sobre el tema "Giovanni Nesi"

1

Cohen, M. Michael. "Giovanni Neri". American Journal of Medical Genetics Part A 161, n.º 11 (3 de octubre de 2013): 2704–5. http://dx.doi.org/10.1002/ajmg.a.36262.

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2

Knudson, Alfred G. "My memories of Dr. Giovanni Neri". American Journal of Medical Genetics Part A 161, n.º 11 (24 de octubre de 2013): 2706. http://dx.doi.org/10.1002/ajmg.a.36268.

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3

Wolffe, Alan. "Gene Regulation and Fetal Development.Maria Enrica Martini-Neri , Giovanni Neri , John M. Opitz". Quarterly Review of Biology 72, n.º 1 (marzo de 1997): 114. http://dx.doi.org/10.1086/419749.

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4

Genuardi, Maurizio, Fiorella Gurrieri y Marcella Zollino. "Encomium: Giovanni Neri-Polyhedral and down-to-earth mentor". American Journal of Medical Genetics Part A 161, n.º 11 (3 de octubre de 2013): 2687–90. http://dx.doi.org/10.1002/ajmg.a.36261.

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5

Kavamura, Maria Ines. "My memories of Professor Giovanni Neri: The cardiofaciocutaneous syndrome (CFC)". American Journal of Medical Genetics Part A 161, n.º 11 (24 de octubre de 2013): 2707–9. http://dx.doi.org/10.1002/ajmg.a.36263.

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6

Raczyńska, Alicja. "Venus' garden in the poems of Giovanni Pontano's Urania and Angelo Poliziano's Stanze". Romanica Olomucensia 27, n.º 1 (1 de junio de 2015): 141–49. http://dx.doi.org/10.5507/ro.2015.010.

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7

Neri, Giovanni y Tullio Cinotti. "The Modiac Multiprocessor - A 286-based Design Giovanni Neri And Tullio Salmon Cinotti University of Bologna". IEEE Micro 6, n.º 1 (febrero de 1986): 7–15. http://dx.doi.org/10.1109/mm.1986.304628.

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8

Caponi, Matteo. "Antirazzismo cattolico e questione nera nel secondo dopoguerra". ITALIA CONTEMPORANEA, n.º 297 (marzo de 2022): 17–54. http://dx.doi.org/10.3280/ic2021-297-s1oa-002.

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Resumen
L'articolo indaga come una crescente attenzione alla questione nera abbia fatto da cornice all'ascesa di una sensibilità antirazzista nel cattolicesimo italiano del secondo dopoguerra.L'analisi mette in discussione il cliché di un innato antirazzismo cattolico, esaminando l'interrazzialismo come modello dominante: una terza via che si opponeva sia al razzismo sia all'antirazzismo militante, umanitario ed egualitario. La nozione di antirazzismo faticò a essere recepita dalla cultura cattolica di massa fino agli anni Sessanta. La svolta dipese dall'impatto di tre fenomeni di risonanza mondiale: la decolonizzazione, l'apartheid in Sudafrica e il movimento per i diritti civili negli Stati Uniti. Ironia della sorte, la psicosi anticomunista della Guerra fredda costituì un motore dell'antirazzismo cattolico: occorreva scongiurare che il "risveglio" dei popoli neri avvenisse sotto l'influenza sovietica. Il pontificato di Giovanni XXIII, l'aggiornamento conciliare e la crisi del 1968 posero le basi per un cambio di paradigma; gli orientamenti antirazzisti si intrecciarono a significati progressisti e utopie rivoluzionarie controculturali.
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9

Baselica, Giulia. "Павел Муратов и образ смерти в итальянском Возрождении". Slavica Wratislaviensia 167 (21 de diciembre de 2018): 225–32. http://dx.doi.org/10.19195/0137-1150.167.19.

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Resumen
Pavel Muratov and the image of death in the Italian renaissanceThe article is an analytical path throughout some cultural phenomena — of a philosophical, literary and artistic nature — stemming from a classical and Renaissance reworking of the theme of death, as interpreted by Pavel Muratov, the author of the famous work Образы Италии Im­magini d’Italia, published in Moscow in the first decade of the twentieth century. The outstanding art historian many a time ponders over the concept and image of death, which inspired artists like Giovanni Bellini, Piero della Francesca, Michelangelo or Melozzo da Forlì; as far as death percep­tion is concerned. Death as an oblivion into which past glories fall in cities like Ferrara or Venice, and eventually as a distinctive feature of the fifteenth century, a complex and contradictory era in all its greatness.The deep and original Muratov’s remarks originate an eloquent and prolific dialogue between Russian culture at the beginning of the twentieth century, and Italian Renaissance culture.Pavel Muratov i slika smrti u italijanskoj renesansiCilj ovog rada je da se analitički istraže neki izrazi iz domena kulture, filozofije, književno­sti i umetnosti, koje je kao humanističku i renesansnu obradu teme smrti preuzeo i interpretirao Pavel Muratov, autor poznatog dela Slike Italije objavljenog u periodu od 1911. do 1913. Ugledni istoričar umetnosti se više puta bavi pojmom i slikom smrti, koja je bila inspiracija umetnika kao što su Đovani Belini Giovanni Bellini, Pjero dela Frančeska Piero della Francesca, Mikelanđelo Michelangelo ili Meloco iz Forlija Melozzo da Forlì, percepcijom smrti kao zaboravom koji briše tragove velikana iz prošlosti, u gradovima kao što su Ferara ili Venecija, najzad, nastoji da prati motiv smrti na kraju jedne kompleksne i kontradiktorne epohe u svoj njenoj veličini, kao što je XV vek.Duboka i originalna zapažanja Muratova, u osnovi su veoma plodnog dijaloga između ruske kulture s početka XX veka i italijanske renesansne kulture.
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10

Bicknell, Joan. "X-Linked Mental Retardation 3. Edited by John M. Opitz, Giovanni Neri, James F. Reynolds and Lavelle M. Spano. New York: Alan R. Liss. 1989. 707 pp." British Journal of Psychiatry 155, n.º 02 (agosto de 1989): 279–80. http://dx.doi.org/10.1017/s0007125000177918.

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Tesis sobre el tema "Giovanni Nesi"

1

Caneva, E. "Adolescenza e migrazione : percorsi identitari e relazioni amicali nei giovani di origine straniera". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2008. http://hdl.handle.net/2434/53867.

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2

Lancellotti, Alessandro <1982&gt. "Dio è nei dettagli. L'importanza del marchio d'abbigliamento nelle sottoculture giovanili". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18577.

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Resumen
Mods, Skinhead, Paninari e Casual. Queste sono le quattro cosiddette sottoculture giovanili che ebbero la loro genesi nella metà del secolo scorso in Gran Bretagna e arrivarono in Italia alla fine degli anni settanta; tranne i Paninari che nacquero nella Milano degli anni ottanta denominata dai media dell’epoca “la Milano da bere”, al tempo del presidente del consiglio il socialista Bettino Craxi. La ricerca mira a individuare e codificare l’abbigliamento utilizzato dai giovani di allora che seguivano queste sottoculture, che trovavano il loro “altrove” anche nella moda (a volte in vestiti costosi, a volte in vestiario di origine umile e operaia). Abiti che inizialmente reperivano nei mercati e successivamente in negozi specializzati nel momento in cui la singola sottocultura era codificata e diffusa, tanto da diventare un affare per molti commercianti. In taluni casi nacquero anche dei marchi di pubblico consumo. Nella ricerca sono state intervistate persone che facevano parte delle citate sottoculture negli anni settanta e ottanta del ‘900: e alcuni di loro ancora oggi a quasi 60 anni di età, si rifanno e si definiscono appartenenti ad una determinata corrente. Nove le interviste: e tutti gli intervistati dai quarant’anni di età in su, con un filo di nostalgia per i tempi passati (in gioventù), hanno raccontato il loro approccio a quei mondi, a quelle mode, a quelle sottoculture. Si tratta comunque di testimonial significativi, particolarmente introdotti in quelle sottoculture. A loro sono state poste delle domande specifiche a volte anche apparentemente banali (perché quel marchio? Con quale finalità? vi sentivate importanti?), ma sempre profonde. La ricerca si divide in quattro capitoli: la storia dei Mods, degli Skinheads e dei Casual e poi dei Paninari. Tra l’altro un aspetto trasversale è il seguente: nel Belpaese quasi tutte queste sottoculture ebbero a che fare col movimento ultras delle tifoserie calcistiche. Da sottolineare che ho tralasciato (ma le ho citate) per ragioni di spazio alcune sottoculture meno diffuse in Italia, meno ricercate nell’abbigliamento, come Punk, Gabber, Rockers o PsycoBilly. L’ultimo capitolo è tutto dedicato alla storia dei “marchi” d’abbigliamento che ebbero i loro successi commerciali nel mondo dei giovani di quelle due decadi. Si parla di storia delle singole marche e del loro successivo apparire dei marchi nei film: un successo che andava di pari passo con le stesse sottoculture. Alla fine vi è un glossario con tutti i nomi ed i termini, anche particolarmente ricercati, usati dagli intervistati ed infine un’appendice fotografica con immagini (soprattutto foto) recuperate in “fanzine”, cataloghi, biblioteche e collezioni personali e album dei ricordi degli intervistati.
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3

Artoni, Matteo <1980&gt. "Cittadinanza e impegno politico. Una ricerca empirica sulla presenza dei giovani nei contesti politici". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1669/1/Tutta.pdf.

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4

Artoni, Matteo <1980&gt. "Cittadinanza e impegno politico. Una ricerca empirica sulla presenza dei giovani nei contesti politici". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1669/.

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5

Bocchese, Matteo <1986&gt. "“OCCUPY THE FUTURE”: Il lavoro come progetto di vita e crescita personale nei giovani". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6032.

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Resumen
Come i giovani vivono la loro esperienza lavorativa? Quali sono le aspettative dei giovani? Cosa realmente offre il mercato del lavoro ai giovani? Il mio elaborato di laurea analizza il tema, a mio avviso complesso, del mondo del lavoro e i giovani e dei fenomeni che incidono sul disallineamento tra la domanda e l’offerta di lavoro giovanile . Partendo da alcuni assunti teorici che permettono di chiarire come studiare il fenomeno, vengono analizzati i due metodi di ricerca sociale (quantitativo e qualitativo) mettendoli poi a confronto; ma viene poi approfondita la parte di come queste rilevazioni, dati possono essere letti e convertiti in "piani d'azione" concreti attraverso Iniziative, Programmi territoriali, nazionali, europei e internazionali. Descrivendo ed elencando alcuni esempi pragmatici di ricerche sia quantitative che qualitative, risalta uno studio qualitativo (con l'utilizzo di interviste a braccio) che riprende il titolo della tesi: "Occupy the future": i giovani raccontano il lavoro. Di seguito la spiegazione metodologica di questa inchiesta sociale, terminando con i risultati della stessa. Infine, l'ultimo capitolo si dedica ad uno sguardo al futuro, all'Internet delle cose e alla grande rivoluzione globale che Rifkin, economista/sociologo, chiama "Commons Collaborativo". Analizzando la società, vengono riportati dei suggerimenti molto innovativi sul cambiamento tecnologico, produttivo e del mondo del lavoro che i giovani stanno già attraversando in parte.
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6

Rossaro, Giulia <1993&gt. "La dipendenza da internet nei giovani cinesi è un fenomeno sociale o un disturbo mentale?" Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13581.

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Resumen
Lo scopo di questo lavoro è evidenziare il problema della dipendenza da internet in relazione alla Cina e agli adolescenti cinesi, principali vittime di tale dipendenza. È mio obiettivo presentare tale problema in termini sia sociali sia clinici e i conseguenti metodi di valutazione della patologia, se in divenire potremo definire tale, e i metodi di cura sviluppati in Cina. Nell’elaborato sono offerti i punti di vista dei due principali esperti di tale fenomeno nella realtà cinese, quali quelli dello psichiatra Tao Ran e del professore e mentore Tao Hongkai, su posizioni antitetiche nel considerare e trattare la problematica. Se da una parte Tao Ran invoca la necessità di accettare la condizione per cui un utilizzo socialmente inaccettabile di internet debba essere definito come un disturbo mentale, dall’altra Tao Hongkai pone invece l’attenzione sull’importanza che il dialogo può assumere nel superamento del problema. Ed è proprio Tao Hongkai a sollevare un nuovo punto di domanda e introdurre un concetto a cui per esempio Tao Ran e i suoi sostenitori si rifiutano di aderire, ovvero il fatto che le cause del fenomeno della dipendenza da internet tra gli adolescenti cinesi siano imputabili a dinamiche sociali distorte, seguite al veloce sviluppo economico di cui la Cina si è resa protagonista negli ultimi anni e che hanno contribuito a determinare un cambio di rotta nei valori e nei comportamenti degli individui in seno alla società stessa.
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GADIOLI, DE OLIVEIRA Joci Lene. "FORMAZIONE E SVILUPPO DELLE COMPETENZE IMPRENDITORIALI NEI GIOVANI: UN CONFRONTO TRA STUDENTI UNIVERSITARI ITALIANI E BRASILIANI". Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2015. http://hdl.handle.net/11392/2389081.

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Resumen
This research work has originated from the observation that the importance given, in recent times, in Italy and Brazil to the promotion of the "entrepreneurial culture" among college students, has become a crucial point to provide the new generations with the necessary tools to face with increased awareness their future educational and professional choices. This importance is also explained, in both countries, mainly because of the existing economic and financial crisis that, in large part, hit the working world, determining, in addition to increasing rates of youth unemployment, a thorough revision of the very concept of "employment", with a more and more important trend towards the so-called "self-employment". In this perspective, therefore, it is essential to clarify what should be understood by the term "entrepreneurship", underlining - through a critical analysis of the current legislation, of the literature on the subject, of the projects and practices - the implications on the training plan: in particular it is the concept of "competence" in its many forms, to allow a theoretical reflection about "entrepreneurship education". The debate, in this regard, is problematic, because it points out the oscillation between two requests where conciliation is anything but straightforward: on the one hand, strong demands for professionalization immediately spendable in the labour market and, therefore, often corresponding to utilitarian training and, on the other hand, although less strong in terms of policy, requests for "humanization" of the training, that is turned to the education of the whole person so that he can be a leader aware of the change and not only better provided to conform to the pressures of the contingencies. The comparison, on these issues, between Italy and Brazil was conducted both on a strictly theoretical level, through the recognition of the legislation, literature and documentation about practices, and on an experimental one, collecting and processing information about the perception and personal experiences of university students of both countries. To this end, a questionnaire was prepared and administered to two representative samples of italian and brazilian university students, together with a qualitative interview aimed to ten selected witnesses working at the promotion of education for entrepreneurship among young people. The results of the research, in terms of interpretation, has allowed to point out the differences and similarities of the approaches to the entrepreneurial world between the two sampled realities, as well as allowed to highlight motivations, goals, methods, strategies and tools for entrepreneurship education. The work is completed with the pointing out at the strengths and weaknesses of the two approaches - that, in Italy as well as in Brazil, are still under development and experimentation - and with the formulation of some proposals relative to the meaning of education as part of a lifelong learning of the individual and social person.
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8

Destribois, Clemence Theodora. "Examining the Origins of the Late Baroque Monothematic Fugue:A Study of Seventeenth-Century Fugue in Italian Violin Music". BYU ScholarsArchive, 2012. https://scholarsarchive.byu.edu/etd/3350.

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Resumen
Paul M. Walker points out the importance of three seventeenth-century manuscripts which, according to him, reflect the origins of the late Baroque monothematic fugue. The documents present a new "model" with specific criteria to write monothematic fugues. Walker suggests that the criteria presented in these manuscripts are first found in seventeenth-century Italian violin ensemble fugues. This thesis traces the development of seventeenth-century monothematic fugues and how they compare with the criteria presented in the manuscripts, with a particular emphasis on Italian violin ensemble fugues. The manuscripts indeed present a new "model" to write monothematic fugues as compared to earlier models. Generally speaking, the criteria included in the manuscripts are more present in monothematic fugues found in seventeenth-century violin ensemble music than in keyboard music of the same period. However, many of these imitative pieces present characteristics of fugato (rather than "true" fugues) and cannot be compared with the manuscripts' criteria. Therefore, the documents are important from a theoretical standpoint but their practical application in seventeenth-century violin music is not as clear or systematic as Walker implies.
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9

PANCANI, LUCA. "Il comportamento di fumo nei giovani adulti: fattori psicologici, motivazionali e contestuali nella individuazione di diverse tipologie di fumatori". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2016. http://hdl.handle.net/10281/102750.

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Resumen
The World Health Organization (WHO, 2015) considers tobacco consumption as one of the major health threats which kills 6 million individuals every year. For the purpose of prevention, it is important to better understand how to stop the tobacco epidemic especially among young people. The first part of the present dissertation presents the tobacco epidemiology, an overview of psychological research on tobacco addiction, and a review of the main behavioral change theories concerning the adoption of healthy behaviors. The second part of the dissertation presents four studies conducted within this PhD project which aims at deepen the knowledge of smoking behavior among young people. Studies 1 and 2 show how motives behind tobacco use allow to identify different typologies of smokers. Study 1 highlights the good psychometric properties of a recent scale that measures 11 smoking motives (B-WISDM; Smith et al., 2010) on which five motivational profiles have been identified. The profiles are further classified in two macro-categories: social smokers, who show a higher level of secondary extrinsic motives than primary motives, and highly motivated smokers, for whom the levels of the different motives are similar. Adopting a longitudinal design with two follow-up assessments (at 3 and 9 months from the baseline), Study 2 validates the results of the previous study, exactly replicating three out of five profiles, showing their strong temporal stability, and highlighting the same macro-categories previously found. Tobacco consumption, dependence level, and social-cognitive factors that predicts behavioral change are different among the profiles and these differences are consistent across the two studies and in line with the literature. Study 3 shows that the development of an intention to quit smoking is influenced by the Big Five personality profile as well as by the social-cognitive factors theorized by the Health Action Process Approach (Schwazer, 1992, 2008). Generally speaking, the more adaptive the profile is, the higher the intention level. Furthermore, the effect of risk perception on intention is positive for all the profiles except for the less adaptive ones. Adopting an experience sampling method, Study 4 points out the interactive effect of emotional state, social context, and activity type on the craving for smoking. Among factory-made cigarette smokers, as the positive emotions increase the craving decreases, regardless from social context and activity type. A similar relationship is observed for handmade cigarette smokers too, except during social interactions in which craving and positive emotions are positively related. The knowledge originated from these studies could be useful in identifying important factors and strategies on which develop personalized and more effective interventions to help people stop smoking.
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10

SIGHINOLFI, Luca. "Cultura cestistica. Le componenti psico-socio-culturali dei percorsi formativi e agonistici nei settori giovanili italiani d'eccellenza di pallacanestro". Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2017. http://hdl.handle.net/10446/77162.

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Resumen
The purpose of the present study was to analyze psychological, sociological and cultural variables of basketball performance in elite basketball sport systems, to understand which variables of young athletes’ experiences are trained and developed during youth sector. This research integrated a single-case analysis of Olimpia Milan Basketball sport system with Reyer Venice Basketball and Eagle Trent Basketball sport systems comparative analysis. It was conducted on teams of players between 13 and 19 years old, during basketball season 2014/15 and 2015/16. Qualitative methodologies, participant observation and back-talks analysis, were developed inside these sport systems for a total of more than 450 hours of field research. Results were express at three different levels. First, individual psychological variables of sport performance were analyzed identifying main psychological features, required to play at professional, A League, basketball level: mental toughness, consciousness and learning abilities, personal responsibility, task focus, emotional management, and social support. Second, frequent team interactions modalities were studied throw group dynamics observation: cohesion and social support, engagement behaviours, avoidance embarrassment strategies, roles and status definitions. Third, socio-cultural variables of basketball performance were investigated by: sport systems’ goal-setting, team training management, local basketball culture, italian and international basketball movement comparison. This study highlighted the necessity to invest on psycho-socio-cultural variables of basketball performance to improve youth sector programs.
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Libros sobre el tema "Giovanni Nesi"

1

La poesia ai tempi della tribulazione: Giovanni Nesi e i savonaroliani. Roma: Edizioni di storia e letteratura, 2012.

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2

Neri, Giovanni. Giovanni Neri. Modena: Palombi editori, 2018.

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3

Trentin, Giorgio. Omaggio a Giovanni Barbisan, Neri Pozza, Tono Zancanaro. Venezia: Corbo e Fiore editori, 1990.

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4

Santa Maria delle Nevi a Siena: La chiesa di Giovanni Cinughi. Località Badesse, Monteriggioni (Siena - IT): Edizioni Il Leccio, 2014.

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5

Del Vivo, Caterina, ed. In esilio e sulla scena. Florence: Firenze University Press, 2014. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-589-6.

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Resumen
Giovane attrice già famosa, destinata a divenire la prima grande diva del teatro italiano in Europa come nelle Americhe, Adelaide Ristori. Donna appassionata, brillante e inquieta quanto amante della poesia e dell’arte, Lauretta Cipriani Parra, attiva fin dalla giovinezza nell’opposizione politica, compagna e poi moglie del tanto più giovane ‘triunviro’ del Governo provvisorio toscano, Giuseppe Montanelli. Adelaide, impegnata in incessanti tournée e corteggiata dalla società internazionale, è alla ricerca di una diversa idea dell’interprete drammatica, che considera il vero fulcro di ogni realizzazione scenica, e domanderà alle capacità letterarie di Montanelli, in esilio a Parigi dopo la Restaurazione granducale toscana, un testo chiave per i futuri successi. E se Lauretta sembra accettare ruoli subalterni e inusuali per amore del marito, persegue invece precise architetture per farlo emergere nei fasti del Secondo Impero e spianare la via politica per un prossimo, trionfante, ritorno nella Penisola.
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6

Jasink, Anna Margherita y Luca Bombardieri, eds. AKROTHINIA. Florence: Firenze University Press, 2015. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-766-1.

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Resumen
Akrothinia raccoglie i contributi di ventitre giovani studiosi con l’obiettivo di tentare un quadro di insieme delle linee di indagine e degli interessi che nel corso degli ultimi anni hanno animato la ricerca nel campo della Preistoria e Protostoria del bacino dell’Egeo, attraverso la prospettiva degli ‘allievi’ e non dei ‘maestri’. L’orizzonte ampio delle tematiche archeologiche e filologiche e i nuovi spunti di approfondimento che si possono registrare nei lavori presentati in questo volume dimostrano con efficace chiarezza la vivacità e allo stesso tempo il valore della tradizione dell’egeistica italiana. In questo senso, il filo rosso che lega l’insieme dei contributi raccolti è rappresentato proprio dall’equilibrio fra il valore riconosciuto dagli autori alla lunga tradizione degli studi italiani, da un lato, e l’interesse positivo verso progetti in cui sperimentare la capacità di individuare nuove prospettive di indagine, dall’altro.
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7

Rossi, Maddalena y Claudio Saragosa, eds. I territori della contemporaneità. Florence: Firenze University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-805-1.

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Resumen
Il testo raccoglie la rielaborazione di alcune delle tesi di laurea più significative prodotte, dal 2011 al 2015, nei corsi di laurea triennale in Pianificazione della città, del territorio e del paesaggio e di laurea magistrale in Pianificazione e progettazione della città e del territorio dell’Università di Firenze, con sede a Empoli. Le tesi trattano un panorama attuale e variegato di problematiche interne alla disciplina urbanistica, utilizzando metodologie, chiavi di lettura e prospettive di analisi assai diverse. Il territorio che emerge come protagonista delle narrazioni dei giovani autori è un oggetto complesso e pluristratificato, fatto di cose e relazioni, adagiato sui tempi lunghi della storia, teso sul presente e proiettato nel futuro, che continua a sollecitare loro domande, dubbi, curiosità e anche alcune fruttuose risposte. In sintesi, più che campi di discussione di un sapere acquisito e valido una volta per tutte, i lavori qui presentati rappresentano campi di riflessione e di sperimentazione, occasioni di costruzione incrementale di soluzioni creative da parte degli autori.
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8

Dessì, Giuseppe y Mario Pinna. Tre amici tra la Sardegna e Ferrara. Editado por Costanza Chimirri. Florence: Firenze University Press, 2013. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-478-3.

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Resumen
Una Sardegna riservata e lontana anima i testi di questo doppio carteggio, tra paesaggi arcaici e mitologie personali e letterarie nelle quali si inserisce ogni tanto la Ferrara degli anni giovanili degli autori, ricca di vita, di riviste («Primato» di Bottai, il «Corriere Padano» con la presenza di Bassani…), incontri serali nelle osterie o nelle camere in affitto, passeggiate lungo i Rampari, e l’uso di scherzosi soprannomi che sarebbe continuato oltre la giovinezza. Un mondo fatto di cose concrete, animato e vivificato da forti curiosità e passioni intellettuali, emerge dalle lettere, accuratamente trascritte e annotate da Costanza Chimirri, che ricostruiscono la vita e la storia di Giuseppe Dessí, Mario Pinna, Claudio Varese. La corrispondenza si apre con gli anni trascorsi a Ferrara – dopo Pisa momento cruciale per la loro formazione – e consente di ricostruire atmosfere ed ambienti, letture e lavoro, offrendo dall’interno un significativo spaccato dell’Italia del Novecento. Mai slegati tra loro, bensì uniti dal continuo richiamo alla triplice amicizia nel nome di Giuseppe Dessí, che è sempre presente, anche in assenza, nei discorsi degli altri, i carteggi hanno consentito anche di riportare alle luce testi inediti del più appartato del gruppo (Mario Pinna, accanito lettore di classici, ispanista, autore di poesie in dialetto logudorese e di brevi racconti ambientati in Sardegna), di rafforzare il ruolo da sempre ricoperto dal più ‘antico’ – per tutti maître-camarade – Claudio Varese; e di confermare ancora una volta quanto l’universo creativo di Dessí, profondamente segnato dalla componente biografica, abbia continuato a svilupparsi e alimentarsi sotto lo sguardo sapiente e affettuoso di amici fraterni, in uno scambio capace di dare vita a un vero e proprio immaginario collettivo.
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9

Bisutti, Francesca y Elisabetta Molteni. La corte della Niobe. Venice: Edizioni Ca' Foscari, 2018. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-281-9.

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Resumen
La coincidenza delle ricorrenze – l’Università Ca’ Foscari compie 150 anni dalla fondazione e sono passati 100 anni dalla fine della Grande guerra – invita a ricordare la coraggiosa, allora ancora giovane, Scuola Superiore di Commercio, che, alla fine del primo conflitto, è costretta a contare i suoi allievi caduti. Dopo due decenni, nel 1943, il Regio Istituto di Economia e Commercio stabilisce di dedicare la corte minore del palazzo Giustinian dei Vescovi alla memoria di tutti gli studenti, i docenti e i dipendenti caduti nei conflitti che fino ad allora avevano insanguinato il secolo. Monumenti, memorie e lapidi sono, in senso figurato, ricomposti nella statua di Niobe, Mater Studiorum che piange la morte violenta dei propri allievi. La corte della Niobe è abitata dalla potente scultura di Napoleone Martinuzzi, suo fulcro visivo ed emotivo, e da tanti, tanti nomi. Il tentativo è stato quindi di cominciare a restituire non solo la storia di quello spazio ma anche delle esistenze e del pensiero di coloro i cui nomi hanno qui trovato dimora. Questi aspetti della memoria sono stati al centro del lavoro di molti e sottotraccia nel lavoro di tutti: di chi si è occupato di delineare un profilo esistenziale dei caduti, di chi ha studiato le ideologie e le politiche che hanno animato i periodi tribolati delle guerre e dei dopoguerra o ha analizzato i processi istituzionali e la mentalità in tempo di guerra, di chi ha indagato sull’assetto e le trasformazioni architettoniche della corte. Ma il problema del tempo passato, delle tracce che lascia e di come conservarle si è posto anche a chi ha compiuto ricerche sui documenti e a chi ha studiato le pietre del sacrario e ne ha avuto cura.
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10

Pieri, Bernardo. Usurai, ebrei e poteri della Chiesa nei consilia di Paolo da Castro. Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/sg282.

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Lo iuris utriusque doctor Paolo da Castro (1360/62-1441), nella sua lunga ed onorata carriera accademica, lesse soltanto il gius civile. Il vasto – e ancora non sufficientemente esplorato – campo dei suoi consilia mostra però una profonda conoscenza anche del diritto canonico, fatto di cui anche il pubblico dei richiedenti dovette esser consapevole, vista la fiducia con cui sollecitò al giurista responsi in materia non soltanto civilistica. Partendo, perciò, da alcuni consilia che affrontano tematiche di attinenza canonistica (specialmente quando la competenza dei canoni entrava in concorrenza col diritto civile, come nel caso emblematico dell’usura cui finirono per connettersi le svariate questioni implicanti i mai pacificati rapporti istituzionali con le comunità ebraiche residenti nelle città italiane), si sono confrontate le opinioni espresse dal giurista con le posizioni che egli tiene nei passi corrispondenti delle lecturae accademiche e con quelle del suo maestro Baldo degli Ubaldi e di altri autori vicini, per tempo o per altre affinità (e.g. Bartolo, Lorenzo Ridolfi, Oldrado, Antonio Roselli, Giovanni da Imola), tentando di ricostruire la linea di pensiero di Paolo da Castro nella materia affrontata e la sua incidenza sulla communis opinio posteriore. Una dipendenza di Paolo da Castro da alcune teorie economiche e morali risalenti a Pietro di Giovanni Olivi (che aveva insegnato per qualche anno alla scuola teologica di Santa Croce a Firenze) è stata ipotizzata a partire da alcune possibili coincidenze favorite dal lungo soggiorno fiorentino del giurista. Queste avrebbero influenzato il pensiero di Paolo indirizzandolo verso posizioni etiche severissime, anche nei confronti di quella Chiesa di cui il giurista fu sempre un devoto, ma non inerte, seguace. Il panorama che si è venuto delineando durante il percorso d’indagine, perciò, non solo – secondo l’A. – mostrerebbe scenarî forse inattesi nel quadro giurisprudenziale relativo alle tematiche trattate e al pensiero di Paolo da Castro, specialmente nel suo formarsi; ma, soprattutto, consentirebbe di giustificare (e dunque elidere), su basi squisitamente tecniche ma anche intellettuali, le discrasie presenti in Paolo, non meno che in molti altri giuristi dei secoli tra Trecento e Cinquecento, tra l’opinio espressa come consulente e le interpretazioni sostenute leggendo dalla cattedra universitaria.
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Capítulos de libros sobre el tema "Giovanni Nesi"

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Lodone, Michele. "Nesi, Giovanni". En Encyclopedia of Renaissance Philosophy, 1–2. Cham: Springer International Publishing, 2017. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-319-02848-4_740-1.

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2

Lodone, Michele. "Nesi, Giovanni". En Encyclopedia of Renaissance Philosophy, 2320–21. Cham: Springer International Publishing, 2022. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-319-14169-5_740.

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3

Mariano, Enrica. "Miocarditi e pericarditi nei giovani atleti". En Cardiologia dello Sport, 223–30. Milano: Springer Milan, 2011. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2352-9_20.

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4

Trampus, Antonio. "Giovanni Stiffoni, Ca’ Foscari e la Società europea di cultura". En I rapporti internazionali nei 150 anni di storia di Ca’ Foscari. Venice: Edizioni Ca' Foscari, 2018. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-265-9/008.

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fter the Second World War the birth of the European Society of Culture, founded in Venice by Umberto Campagnolo, was the basis for the development of a culture of peace and democracy that directly involved Ca’ Foscari University’s professors. Giovanni Stiffoni (1934-1994), in particular, worked as a scholar and teacher to develop relations with Spain as this gradually emerged from the dictatorship.
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Rigobon, Patrizio. "L’insegnamento del catalano a Venezia, storia di una consolidata incertezza". En Le lingue occidentali nei 150 anni di storia di Ca’ Foscari. Venice: Edizioni Ca' Foscari, 2018. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-262-8/015.

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Catalan has been taught at the University of Venice since 1974 when it was established through a reformation of the range of options previously in force. Giovanni Battista De Cesare was actually the first teacher of Catalan, even though in earlier decades at least two former professors of Spanish language and literature were also familiar with Catalan culture: Marco Antonio Canini (1822-91) and Giovanni Maria Bertini (1900-95). Catalan was offered once again two years later (in 1976) with a more fortunate new start. Carlos Romero Muñoz taught Catalan in Venice from that date until 1998-1999 and helped to make the study of Catalan in Venice less precarious. Following the Bologna process, at the beginning of the new millennium, the Italian degree-courses were adapted to the new cycles, which created some problems for the teaching of Catalan in Italian universities. Despite all that, Catalan is still alive and kicking, and has stalwartly borne itself up against both the competition of the most widely-spoken European languages and the laws for the reformation of the university system.
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Ciaravolo, Massimo. "3 • La Copenaghen di Bang nei reportage e nel romanzo Stucco: 1879-1887". En Libertà, gabbie, vie d’uscita Letteratura scandinava della modernità e della città: 1866-1898. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2022. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-600-8/003.

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3.1 Giovane giornalista urbano. – 3.2 Scrivere la città in forma breve. – 3.3 Reporter dell’euforia borghese. – 3.4 Sguardo sulla miseria e senso della crisi. – 3.5 Città e teatro in osmosi: Stucco. – 3.6 Copenaghen tra oro e cenere nei reportage e nel romanzo.
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Rigobon, Patrizio. "L’insegnamento dello spagnolo tra le due guerre e la nascita della facoltà di Lingue". En Le lingue occidentali nei 150 anni di storia di Ca’ Foscari. Venice: Edizioni Ca' Foscari, 2018. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-262-8/010.

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Francisco Broch y Llop taught Spanish (language and for some years also literature) at the Venetian Institute of Economics for more than 30 years, from 1919 to 1954. Until 1937 there was no official teaching of Spanish literature. It was established by a national Act in 1938 and Alfredo Cavaliere was appointed to the chair. Four years later, in 1942, Giovanni Maria Bertini was the first Full Professor of Spanish Literature. He was the head of the Spanish Studies in Venice until 1954, when he left Venice to return to his home University. The study of the Spanish language was until recent years under the charge of the professor of Spanish literature, and thus language, as a subject, had no official citizenship until recent years. In 1954, after a very long process, which lasted for over 15 years with the Italian Ministry of Education, a brand new Faculty of Languages and Literatures was officially established, and Spanish Studies began to flourish at Ca’ Foscari.
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Canova, Leonardo. "«L’Inferno va di pari passo col progresso!» Dante, Geppo e il fumetto umoristico italiano tra gli anni Cinquanta e Ottanta". En «A riveder la china» Dante nei fumetti (e vignette) italiani dal XIX al XXI secolo. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2021. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-565-0/007.

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Between the 1950s and the 1980s, Edizioni Bianconi published cult characters such as Trottolino, Nonna Abelarda, Popeye and Tom & Jerry. Among these is Geppo, the good devil chased out of Hell because he was unfit to carry out his duties. From the very first stories, the infernal setting favours the appearance of references to the first cantica of Dante’s Comedy. This essay focuses on two of these stories, by Giovan Battista Carpi and Sandro Dossi, which are considered significant in terms of the reception of Dante’s masterpiece in the comic strip medium.
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ROPER, GREGORY. "PHILIP NERI (1515–95 CE) AT THE CATACOMBE DI S. SEBASTIANO, THE CHIESA DI SAN GIROLAMO DELLA CARITÀ, THE BASILICA DI SAN GIOVANNI DEI FIORENTINI, AND THE CHIESA NUOVA". En People and Places of the Roman Past, 173–84. Arc Humanities Press, 2019. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctvmd83p9.21.

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"Chapter Fifteen. Philip Neri (1515–95 CE) at the Catacombe di S. Sebastiano, the Chiesa di San Girolamo della Carità, the Basilica di San Giovanni dei Fiorentini, and the Chiesa Nuova". En People and Places of the Roman Past, 173–84. ARC, Amsterdam University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.1515/9781942401568-018.

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