Literatura académica sobre el tema "Giovanni Battista Ramusio"
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Artículos de revistas sobre el tema "Giovanni Battista Ramusio"
Cordiviola, Alfredo. "Um catálogo americano: a coleção de Ramusio / An American Catalogue: Ramusio’s Collection". Caligrama: Revista de Estudos Românicos 26, n.º 1 (22 de abril de 2021): 145. http://dx.doi.org/10.17851/2238-3824.26.1.145-161.
Texto completoAbeydeera, Ananda. "Encore Taprobane. Giovanni Battista Ramusio y voit Sumatra et Immanuel Kant Madagascar". Archipel 56, n.º 1 (1998): 199–230. http://dx.doi.org/10.3406/arch.1998.3486.
Texto completoGarcia, José Manuel. "volta ao mundo na “narração” da viagem de Fernão de Magalhães por um português". Letrônica 15, n.º 1 (20 de diciembre de 2022): e43650. http://dx.doi.org/10.15448/1984-4301.2022.1.43650.
Texto completoDavies, Surekha. "The Wondrous East in the Renaissance Geographical Imagination: Marco Polo, Fra Mauro and Giovanni Battista Ramusio". History and Anthropology 23, n.º 2 (junio de 2012): 215–34. http://dx.doi.org/10.1080/02757206.2012.675803.
Texto completoBarbieri, Alvaro. "Un antologista di viaggi del Cinquecento:sul laboratorio editoriale di Giovanni Battista RamusioRomanini, Fabio.“Se fussero più ordinate, e meglio scritte…”. Giovanni Battista Ramusio correttore ed editore delleNavigationi et viaggi". Textual Cultures: Text, Contexts, Interpretation 3, n.º 2 (octubre de 2008): 113–21. http://dx.doi.org/10.2979/tex.2008.3.2.113.
Texto completoSchreffler, Michael J. "Inca Architecture from the Andes to the Adriatic: Pedro Sancho’s Description of Cuzco*". Renaissance Quarterly 67, n.º 4 (2014): 1191–223. http://dx.doi.org/10.1086/679781.
Texto completoAnne Helness. "Lejosne, Fiona. Écrire le monde depuis Venise au XVIe siècle. Giovanni Battista Ramusio et les Navigationi et viaggi." Renaissance and Reformation 45, n.º 1 (11 de agosto de 2022): 228–30. http://dx.doi.org/10.33137/rr.v45i1.39133.
Texto completoAllaire, Valeria Caldarella. "Fiona Lejosne, Écrire le monde depuis Venise au XVIe siècle. Giovanni Battista Ramusio et les Navigationi et viaggi". Transalpina, n.º 25 (17 de noviembre de 2022): 161–64. http://dx.doi.org/10.4000/transalpina.3825.
Texto completoMartino, Valentina. "Fabio Romanini, premessa di Luciano Formisano, Se fussero più ordinate, e meglio scritte...» Giovanni Battista Ramusio correttore ed editore delle «Navigationi et viaggi»". Laboratoire italien, n.º 11 (15 de noviembre de 2011): 342–44. http://dx.doi.org/10.4000/laboratoireitalien.607.
Texto completoSchweickard, Wolfgang. "Francesco Crifò / Anna Rinaldin (edd.), Giovan Battista Ramusio. Nuove indagini filologiche e linguistiche (Quaderni Veneti, 6/2), Venezia, Università Ca’ Foscari Venezia, 2017, 170 p." Zeitschrift für romanische Philologie 135, n.º 4 (12 de noviembre de 2019): 1244–45. http://dx.doi.org/10.1515/zrp-2019-0086.
Texto completoTesis sobre el tema "Giovanni Battista Ramusio"
Storz, Otto-Hermann. "Die persische Karte venezianisch-persische Beziehungen um 1500 ; Reiseberichte venezianischer Persienreisender". Berlin Münster Lit, 2008. http://d-nb.info/994680732/04.
Texto completoLejosne, Fiona. "Giovanni Battista Ramusio et la constitution d'un savoir géographique à Venise au XVIè siècle : parcours scientifique et horizon politique". Thesis, Lyon, 2016. http://www.theses.fr/2016LYSEN035/document.
Texto completoThe three-volume compilation, Navigationi et viaggi, published in Venice from 1550 to 1559, is the work of the humanist geographer Giovanni Battista Ramusio (1485-1557), who collected and edited geographical texts throughout the first half of the 16th century. The compiler attempted to update the description of the known world by employing new modes of knowledge, primarily based on the experiences of those who had taken part in exploratory travels. Ramusio, who served the Republic of Venice as a secretary at the chancellery, benefited from a broad network of collaborators who provided him with testimonies and travel accounts. My research offers the first joint analysis of Ramusio, the armchair geographer and secretary, within the context of early-modern Venice.Based on archival research, the first part of this work offers a reconstruction of Ramusio’s laboratory as part of the institutions of the Republic of Venice, the scholarly environment of Italy, and the world of Venetian publishing. The interrelation between his own interests and his professional prerogatives is established through a study of his scholarly approach and official role. The second part of this study focuses on the compilation, taking into account Ramusio’s influences, as well as his original choices for the organisation and selection of knowledge and sources. The objectives of this work of political geography are examined in the third part through an analysis of Ramusio’s own writings, the Navigationi et viaggi’s discorsi
Veneri, Toni. "Geografia di stato. Il viaggio rinascimentale da Venezia a Costantinopoli fra letteratura e cartografia". Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2011. http://hdl.handle.net/10077/4590.
Texto completoIl procedimento innovativo di spazializzazione testuale che emerge a Venezia nel Cinquecento e caratterizza il nuovo trattamento rinascimentale delle informazioni geografiche, trova nell’Oriente e nel suo ampio e stratificato bagaglio di conoscenze precostituite un ambito privilegiato di applicazione, che si sviluppa lungo tre principali direttrici (Gerusalemme, Cambaluc, Bisanzio). Nel contesto di un declino delle utopie religiose (esemplificato dall’incontro fra il geografo Giovanni Battista Ramusio e il falso messia David Reubeni), di una rivalutazione dell’utopia politica imperiale (la riproposizione, da parte di Ramusio, dei viaggi di Marco Polo) e della tecnica di spazializzazione geografica del racconto medievale (il cronotopo storiografico dellla Quarta Crociata fissato dal figlio di Giovanni Battista, Paolo Ramusio), un importante investimento teorico e simbolico viene condotto nel Rinascimento – e attraverso i generi più diversi della produzione geografica e cartografica di cui la città è all’epoca capitale indiscussa – sull’itinerario che da Venezia si snoda lungo l’Adriatico orientale e, a seconda delle circostanze, attraversa i mari Ionio ed Egeo oppure valica per via di terra i Balcani, per raggiungere infine Costantinopoli, capitale dell’impero ottomano. Pellegrinaggio moderno e secolarizzato, questo viaggio si offre alla descrizione e al racconto, e quindi all’analisi, come oggetto unitario e discorsivo da contestualizzare nell’ambito umanistico del rinnovamento cinquecentesco delle conoscenze geografiche, della nascita dell’istituto diplomatico veneziano e dell’elaborazione di nuovi generi di scrittura letteraria. Il valore della ricerca e dell’individuazione di questo corpus si giustifica alla luce sia del suo significato quantitativo (l’itinerario da Venezia a Costantinopoli è quello che, soppiantando il tradizionale pellegrinaggio in Terrasanta, viene più descritto e narrato in assoluto durante il Rinascimento) sia del suo significato qualitativo (è il terreno di scrittura e rappresentazione in cui si sviluppa la moderna geopolitica, si promuove un discorso imperialista veneziano, si mettono alla prova nuove concettualizzazioni geografiche, si gettano le fondamenta del futuro discorso orientalista e della scrittura etnografica in generale). Oltre alle evidenti ragioni politiche ed economiche che giustificano la pratica di questo viaggio – ma non la sua incessante riscrittura – è possibile individuare gli elementi testuali che concorrono ad attribuire all’itinerario in questione un’immagine e una densità simbolica senza eguali: un contenuto utopico, veicolato principalmente dalla rappresentazione cartografica e dalle descrizioni impersonali, legato tanto al mito di Venezia quanto a quello imperiale di Costantinopoli e alla fortuna della rappresentazione idealizzata dell’isola come microcosmo; un corrispondente contenuto eterotopico che invece emerge dai racconti in prima persona che registrano l’esperienza materiale dei viaggiatori in quegli stessi spazi trasformati in luoghi dalla loro presenza; contenuti che vengono entrambi potenziati da drammatizzazioni storiografiche che svolgono un preciso ruolo politico e propagandistico nell’agenda governativa della Repubblica. Da un punto di vista metodologico questo corpus incoraggia l’integrazione di tre modalità di approccio critico (storico-letterario, teorico, interdisciplinare) che prevedono altrettanti terreni d’indagine: 1) L’analisi testuale delle descrizioni e dei racconti del viaggio cinquecentesco a Costantinopoli, nella loro graduale acquisizione di autonomia formale e nelle conseguenti possibilità di contaminazione, si articola in tre momenti, uno strategico (i quadri, le descrizioni), uno tattico (i racconti, le narrazioni), uno discorsivo (pellegrinaggi e viaggi in Oriente): dall’emergenza di una nuova inquadratura dell’area non contemplata in precedenza né dalla cartografia nautica né da quella tolemaica, alla visualizzazione in sequenza delle tappe del viaggio che negli isolari e nelle raccolte di vedute funge, oltre che da possibile alternativa cosmografica (la frammentazione in microcosmi insulari contro o a complemento della visione totalizzante della cartografia tolemaica), da inventario delle possessioni marittime veneziane, veicolo del mito di Venezia cui risponde l’immagine in bilico fra utopia e distopia della capitale ottomana; dalla pura descrizione degli scali offerta dai portolani e amplificata dalla stabilità e dalla razionalizzazione della pagina stampata, al graduale sganciamento, grazie al bilanciamento fra istanza narrativa e “medaglioni” geografici, del racconto di viaggio sia dai “blocchi” descrittivi tipici della prosa diplomatica e della trattatistica etnostoriografica sui turchi (il testo preliminare), sia dalla pura contingenza cronachistica praticata dagli stessi autori, tutti uomini di stato, ambasciatori, segretari o loro accompagnatori, nella scrittura dei loro dispacci al governo; dalla formalizzazione e standardizzazione dei capitoli descrittivi che permette di classificare le strategie all’opera nei racconti di viaggio, all’emergenza dei luoghi irripetibili dell’esperienza, ovvero delle tattiche dei viaggiatori, per i quali è possibile solo una casistica topologica in cui prendono risalto le eterotopie sottintese (Venezia), o annunciate ma raramente realizzate (Costantinopoli, il Serraglio), i luoghi della metastruttura rituale del viaggio, quelli che ne assicurano il regolare svolgimento (alloggi, luoghi di ristoro, mezzi di trasporto, chiese e luoghi istituzionali), le paratopie spesso drammatiche che invece ostacolano o ritardano il viaggio (tempeste, intemperie, aggressioni, incidenti), i luoghi che emergono per un salto nel tempo, in un passato collettivo o personale (eterocronie antiquarie, politiche, familiari), e luoghi invece in cui il viaggiatore valuta o gode direttamente del paese visitato senza descriverlo in maniera distaccata e impersonale. 2) A questa analisi storica e testuale si accompagna un’interrogazione teorica sulle nozioni applicate dalla critica per descrivere i cambiamenti epistemologici collegabili a questi testi: la scomparsa di elementi storici e religiosi (Lefebvre) da uno spazio rinascimentale fondamentalmente quantitativo e perciò da contrapporre al mondo prevalente in età medievale (Farinelli), a quello spazio di localizzazione (Foucault) strutturato su rapporti oppositivi fra luoghi qualitativi che si caratterizzano per una densità simbolica provocata dalla drammatizzazione e dalla presenza manifesta del corpo (Tuan), una competizione che dà vita al racconto di viaggio come bilanciamento o tensione fra strategie e tattiche (Certeau), fra descrizione e narrazione (Marin); l’elaborazione, in queste operazioni di spazializzazione rinascimentale, di un nuovo nesso fra spazio e tempo storiografico (il cronotopo), che chiama in causa il ruolo stesso di quest’ultimo nell’ambito della ricerca (i concetti neostoricisti di aneddoto e master narrative); infine l’utilità che queste categorie svolgono nell’individuare il viaggio da Venezia a Costantinopoli come un discorso che rappresenta storicamente uno sviluppo in controtendenza nella secolarizzazione di un precedente discorso sul viaggio (la peregrinatio medievale) sfociato nel meraviglioso periplo orientale, e allo stesso tempo una riserva di immagini che verranno risemantizzate, attraverso una loro esotizzazione, dal più tardo discorso europeo sul viaggio in Oriente (l’orientalismo). 3) L’individuazione e la valorizzazione di un corpus unitario e non univocamente letterario, ma anche cartografico e variamente scientifico o divulgativo, tanto manoscritto quanto a stampa, in relazione a un sistema umanistico di articolazione dei saperi mal tollerante rigide distinzioni disciplinari. Questo il contributo più importante che la tesi vuole offrire: oltre a indicare nella loro coerente totalità un insieme disperso di testi – alcuni dei quali per niente studiati o laddove oggetto di attenzione, frammentati in funzione di ristretti obiettivi disciplinari di volta in volta diversi – attirare l’attenzione sulle potenzialità teoriche ma anche storiografiche dell’analisi letteraria nella comprensione del ruolo politico e culturale svolto da questo corpus, fondamentale nella cultura europea per la definizione della propria geografia in base a una nuova idea di spazio e a nuove emergenti figure di alterità; mostrare che anche gli studi rinascimentali possono contribuire a dibattiti molto attuali su cosa sia lo spazio, dibattiti che sembrano esigere sempre di più operazioni di storicizzazione. Il repertorio bibliografico, pensato anche per alleggerire il discorso, offre infine uno stato aggiornato della bibliografia relativa ai testi e ai loro autori, permettendo di ripercorrerne il sostanziale intreccio in maniera più sequenziale.
XXII Ciclo
1981
Mendez, Alexandra Vialla. "Curating the Americas: Library Practices and Early Histories of the New World Between Spain and Venice". Thesis, 2021. https://doi.org/10.7916/d8-y1qd-fg42.
Texto completoLibros sobre el tema "Giovanni Battista Ramusio"
Lejosne, Fiona. Écrire le monde depuis Venise au XVIe siècle: Giovanni Battista Ramusio et les "Navigationi et viaggi". Genève: Droz, 2021.
Buscar texto completoSe fussero più ordinate, e meglio scritte--: Giovanni Battista Ramusio correttore ed editore delle Navigationi et viaggi. Roma: Viella, 2007.
Buscar texto completoEusebi, Mario y Eugenio Burgio. Marco Polo. Le Devisement dou monde. Venice: Edizioni Ca' Foscari, 2018. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-223-9.
Texto completoGiovanni Battista Ramusio "editor" del Milione: Trattamento del testo e manipolazione dei modelli : atti del seminario di ricerca, Venezia, 9-10 settembre 2010. Roma: Antenore, 2011.
Buscar texto completoCapítulos de libros sobre el tema "Giovanni Battista Ramusio"
"Discourse of Messer Giovan Battista Ramusio on the Writings of Giovan Maria Angiolello and of a Merchant who went Through the Whole of Persia; in which are Narrated the Life and Deeds of Ussun Cassano." En A Narrative of Italian Travels in Persia in the Fifteenth and Sixteenth Centuries, 67–138. Routledge, 2017. http://dx.doi.org/10.4324/9781315564944-2.
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