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Limido, Luisa. "Historical Gardens, Truth and Fiction: Critical Readings of Historical Models in the Landscapes of the 20th and 21st Centuries Giardini storici, verità e finzione: Letture critiche dei modelli storici nel paesaggio dei secoli XX e XXI". Journal of Landscape Architecture 17, n.º 1 (2 de enero de 2022): 92–94. http://dx.doi.org/10.1080/18626033.2022.2110437.

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2

Magnani, Galileo y Maurizio Marchetti. "Il giardino storico della villa di Corliano". a. L, n. 1. giugno 2010, n.º 1 (20 de octubre de 2010): 69–96. http://dx.doi.org/10.35948/0557-1359/2010.1523.

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3

D'Agostino, Alfonso. ""plurale di magnitudo"". Carte Romanze. Rivista di Filologia e Linguistica Romanze dalle Origini al Rinascimento 9, n.º 2 (30 de diciembre de 2021): 313–23. http://dx.doi.org/10.54103/2282-7447/16659.

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L’autore discute un particolare tipo di plurale, che definisce “di magnitudo”: si tratta di una forma che non indica una pluralità di designata, ma è collegata a un’idea di grandezza o d’importanza storica o sociale e ad altri parametri affini, in riferimento a un unico designatum. Propone tre esempî: le cucine, i giardini, le carceri.
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4

Fossati, F., R. Pedrazzini y M. A. Favali. "Il “Giardino Ducale” di Parma: Un Prezioso Patrimonio Storico -Ambientale". Giornale botanico italiano 128, n.º 1 (enero de 1994): 410. http://dx.doi.org/10.1080/11263509409437226.

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5

Mazzola, P., F. M. Raimondo y P. Pedone. "Contributo Alla Conoscenza del Verde Storico Siciliano. I Giardini di Torrearsa e Villaragut". Giornale botanico italiano 130, n.º 1 (enero de 1996): 296. http://dx.doi.org/10.1080/11263509609439552.

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Grigoletto, Lorena. "I giardini di pietra. “Figura totale” e cartografie dell’umano nella riflessione zambraniana." Bajo Palabra, n.º 25 (14 de junio de 2021): 165–86. http://dx.doi.org/10.15366/bp2020.25.008.

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Questo articolo ha il proposito di riflettere sulla tensione tra il giardino e la città, considerati nel loro valore metaforico, come luoghi dell’umano costruire nel suo orizzonte storico-temporale. Luoghi, ovvero, originari e futuri, reali o immaginari, nei quali l’uomo stesso e la società possono ripensarsi. In questo senso, è possibile descrivere una specie di topografia filosofica interna alla riflessione zambraniana, capace di mettere in questione i limiti dell’umano ed il suo rapporto con la natura.
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Andreucci, Flora. "Recupero e Restauro del Giardino Storico di Villa Cesarini di Corinaldo". Giornale botanico italiano 128, n.º 1 (enero de 1994): 259. http://dx.doi.org/10.1080/11263509409437100.

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Anderson, Graham. "P. R. Tiberga: Commento storico al libro V dellľ Epistolario di Q. Aurelio Simmaco. Introduzione, commento storico, testo, traduzione, indici. (Biblioteca di studi antichi, 67.) Pp. 298. Pisa, Giardini Editori, 1992. Paper, L. 90,000." Classical Review 44, n.º 1 (abril de 1994): 214. http://dx.doi.org/10.1017/s0009840x00291464.

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Maria Samuelli, Anna. "Il diritto dei più vulnerabili e dei più deboli non è un diritto debole: povertà e difficoltà educative nel tempo della pandemia". MINORIGIUSTIZIA, n.º 4 (junio de 2021): 27–36. http://dx.doi.org/10.3280/mg2020-004003.

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La pandemia ha reso visibile il tema della povertà educativa ereditato dal passato. Si parla di generazione Covid che vede il futuro come incognita. La mancanza di attenzione da parte della politica verso la scuola, la ricerca e la cultura non è nuova. Lo sviluppo economico teso alla conquista del benessere, ha subìto una accelerazione senza precedenti e ha determinato nel mondo globalizzato lo sfruttamento illimitato delle risorse naturali con la conseguenza di catastrofi umanitarie. La violazione dei diritti umani solo formalmente conquistati ma di fatto negati hanno reso più fragili le nostre democrazie. Urge una mobilitazione civile, possibile se si ripensa il processo di formazione della persona. La sollecitazione alla resilienza e il ripristino del valore della relazione per ricreare la dimensione comunitaria, è compito degli educatori. La scuola è il luogo della cura, non il problema. Gariwo, Il Giardino dei Giusti dell'Umanità, propone un diverso approccio al lavoro storico nelle scuole, fondato sulla memoria del bene. I giusti che riconoscono il volto dell'altro, esemplificano il valore del coraggio, della libertà, dell'autonomia di pensiero e ripropongono il tema della responsabilità personale per affrontare le sfide del presente. Aprono al cambiamento e al futuro.
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Longo, Mario. "Il corso della storia come graduale "emancipazione" della ragione dal "grembo materno" della natura: L'alternativa kantiana a herder". Trans/Form/Ação 37, n.º 3 (diciembre de 2014): 143–58. http://dx.doi.org/10.1590/s0101-31732014000300012.

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L'immagine del "grembo materno della natura" da cui la ragione umana si deve emancipare per guadagnare la libertà è usata da Kant in uno scritto polemico contro Herder, Mutmasslicher Anfang der Menschengeschichte (1786), che può essere considerato una risposta al libro decimo delle Ideen zur Philosophie der Geschichte der Menschheit, uscito nel 1785. Seguendo il racconto biblico, anche Kant pone la prima coppia umana in un "giardino", un luogo sicuro e ben fornito di alimenti; ma il vero inizio della storia è fatto consistere nella rottura di questo equilibrio ad opera della ragione che gradualmente si è sottratta alla tutela della natura, imparando un po' alla volta a dominarla. Kant dichiara di condividere l'ideale rousseauiano di una cultura che non neghi la natura dell'uomo ma la promuova in quella che dovrà diventare la sua condizione fondamentale di esistenza, che è la libertà. Pone tuttavia questo ideale come termine finale del processo storico, non come condizione da recuperare nella sua purezza iniziale, ritornando alle origini, come invece appariva nella visione della storia proposta da Herder, che avrebbe su questo punto frainteso il pensiero di Rousseau.
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Olivetti, Maria Livia. "La Kalsa è un giardino. Resistenza e partecipazione alla vita urbana del centro storico di Palermo, dei ruderi di guerra e della vegetazione spontanea". Ri-Vista. Research for landscape architecture 20, n.º 2 (23 de febrero de 2023): 138–49. http://dx.doi.org/10.36253/rv-13292.

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Palermo is a lot of landscapes. It is a geography of exaggerated places able to generate a condition of constant wonder in those who cross it. The many souls of different peoples who have inhabited it and who still inhabit it constitute a mosaic made of very close and uncovered relationships between plants, animals, men, sea and light. This contribution aims to explore - not in an exhaustive way - some conditions of coexistence that have been observed within the open spaces of the city (in particular of its Kalsa district). They are interesting because show us how spontaneous links between different species and objects (mostly ruins of the Second World War) constitute places of unprecedented beauty and social cohesion functioning in complex urban tis- sues. In front of this evidence there is the need to establish new interpretative categories of the existing, in order to generate a taxonomy. It could identify the possible active roles that the relationships and coexistences already acting can have within the project of the city (turning them into gardens, for example) and which ones should be defused because they are harmful to the inhabitants and to nature
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Groenteman, R., S. V. Fowler y J. J. Sullivan. "Would St Johns wort beetles have been introduced to New Zealand nowadays". New Zealand Plant Protection 62 (1 de agosto de 2009): 414. http://dx.doi.org/10.30843/nzpp.2009.62.4869.

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The classical biological control programme against St Johns wort (hereafter SJW) Hypericum perforatum is considered one of the greatest success stories in New Zealands history of weed biocontrol The first biocontrol agent the lesser SJW beetle Chrysolina hyperici (Coleoptera Chrysomelidae) was introduced to New Zealand in 1943 following hostrange testing in Australia which as an acceptable standard at the time did not include indigenous plant species No further hostrange testing was carried out in New Zealand Introduction of the greater SJW beetle C quadrigemina and the gall midge Zeuxidiplosis giardi followed in the 1960s The introduction of SJW beetles was re examined in the light of current hostrange testing standards In host specificity testing SJW beetle larval feeding and adult oviposition took place on indigenous Hypericum spp in both nochoice and choice tests clearly suggesting that these highly effective agents would have been considered unsafe for introduction to New Zealand under current standards Preliminary field observations suggest however that the risk to indigenous Hypericum spp is minimal raising an inevitable dilemma while safety in current host range testing is extremely high are we more likely to reject potentially effective agents through falsepositives expressed in our artificial testing arenas
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Cornelio, Gemma San y Antoni Roig. "Mixed methods on Instagram research: Methodological challenges in data analysis and visualization". Convergence: The International Journal of Research into New Media Technologies 26, n.º 5-6 (3 de agosto de 2020): 1125–43. http://dx.doi.org/10.1177/1354856520941613.

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In this article, we will present our insights on key methodological challenges emerged from the Selfiestories project, focused on selfies as personal narratives on Instagram. In this research, we approached the selfie practice in the context of user’s personal narratives (Georgakopoulou, 2016, From narrating the self to posting self(ies): A small stories approach to selfies. Open Linguistics 2(1): 300–317.) embedded in the everyday. We opted for a mixed methodology (Creswell and Creswell, 2017) resonating on the notion of remix (Markham, 2013, Remix cultures, remix methods: Reframing qualitative inquiry for social media contexts. In: Denzin N and Giardina M (eds) Global Dimensions of Qualitative Inquiry. pp. 63–81.), thus combining fieldwork and ethnographic techniques with quantitative data obtained through an Instagram data extractor. This approach proved to be challenging in the process of establishing a dialogue between data sets of different nature. At this stage, we considered visualization as a valuable technique for analysis and communication, particularly in those case studies where fieldwork and data extraction from Instagram were conducted simultaneously. Decisions made regarding visualization processes posed different challenges regarding the intermingling of qualitative and quantitative data and the layout of our results. After a contextualization of our research and methodology, we will analyze the challenges and limitations of visualizations in our research. Taking into account the time-based dimension of personal narratives in Instagram, emphasized in some of our case studies, such as events, we will document our own process in looking for the best possible ways to present a more balanced account of our synchronous qualitative and quantitative data. We will do so against the temporal background of the experience of the first day of the Primavera Sound 2016, where we conducted fieldwork while extracting data from Instagram. After carrying out different tests with alternative visualization tools and formats, we chose to work with timeline tools, particularly those who offered a narrative layout against the backdrop of experience time. In a research where time and synchrony play a pivotal role, we suggest that adding a temporal dimension in visualization could be a way of connecting both perspectives, thus allowing to present different sources and types of data together, while also expanding the role that storytelling can play in visualizing data.
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Meyer, Margita M. "Jost Albert / Waltraud Kofler-Engl / Erika Schmidt (Hrsg./Curatori): Obstgärten / Frutteti. Das Brixner »Pomarium« im geschichtlichen und gartenbaulichen Kontext. Il »Pomarium« di Bressanone nel contesto storico dell’arte dei giardini. Mit Beiträgen von Jost Albert, Sanja Baric, Claudia Gröschel, Manfred Handke, Waltraud Kofler-Engl, Kirsten Lott, Irma Naso, Erika Schmidt, Federico Tognoni und Jan Woustra. Redaktionelle Bearbeitung: Stephanie Krihning Berlin (Verlag Gunter Oettel) 2018". Die Denkmalpflege 77, n.º 1 (1 de mayo de 2019): 107–10. http://dx.doi.org/10.1515/dkp-2019-770117.

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Davis, John A. "Remapping Italy's Path to the Twentieth CenturyL'Organizzazione della città: Amministrazione urbana a bologna dopo L'Unita (1859-1889). Aurelio AlaimoTerra e denaro: Una borghesia padana dell'ottocento. Alberto M. BantiQuaderni Storici. A. M. Banti , M. MeriggiIl commune rustico: Storia sociale di un paese del Mezzogiorno nell' ottocento. Giuseppe CivileEsercito e società nell'Italia napoleonica. Franco Della PerutaEsercito e città dall'Unità agli anni Trenta.A Eboli: Il mondo meridionale in cent'anni di trasformazioni. Gabriella GribaudiMondo operaio e mito operaio: Spazi e percorsi sociali a Torino nel primo novecento. Maurizio GribaudiMerchants and Reform in Livorno, 1814-1868. David Lo RomerIl giardino degli aranci: il mondo degli agrumi nella storia del Mezzogiorno. Salvatore LupoOttocento, Famiglia, élites e patrimoni a Napoli. Paolo MacryI Signori della terra: L'organizzazione degli interessi agrari padani, 1860-1914. Maria MalatestaIl Mezzogiorno pre-Unitario: economia, società e istituzioni. Angelo MassafraIl regno Lombardo-Veneto. Marco MeriggiSuffragio, rappresentanza, interessi: Istituzioni e società fra '800 e '900. C. Pavone , M. SalvatiLatifondo: Economia morale e vita materiale in una perferia dell'ottocento.Marta PetrusewiczUna certa reciprocità di favori: Mafia e modernizzazione violenta nella Sicilia postunitaria. Paolo PezzinoIl commando impossible: Stato e società nell'Italia liberale. Raffaele RomanelliSulle carte interminate: Un ceto di impiegati tra privato e pubblico: i segretari comunali in Italia, 1860-1915. Raffaele RomanelliQuaderni Storici.Raffaele Romanelli , A. AnninoL'educazione delle donne: Scuole e modelli di vita femminile nell'Italia dell'Ottocento. Simoneta Soldani". Journal of Modern History 66, n.º 2 (junio de 1994): 291–320. http://dx.doi.org/10.1086/244832.

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"Giardini Storici". Giornale botanico italiano 122, sup001 (enero de 1988): 180–88. http://dx.doi.org/10.1080/11263508809430601.

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"I Giardini Storici". Giornale botanico italiano 122, sup001 (enero de 1988): 26–34. http://dx.doi.org/10.1080/11263508809430590.

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"Orti Botanici E Giardini Storici". Giornale botanico italiano 129, n.º 2 (enero de 1995): 199–220. http://dx.doi.org/10.1080/11263509509431074.

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Miller, Norbert. "Poetisch erschlossene Geschichte. Ferdinand Gregorovius’ „Wanderjahre in Italien“ und seine Dichtung über den Garten von Ninfa". Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken 96, n.º 1 (1 de enero de 2017). http://dx.doi.org/10.1515/qfiab-2016-0016.

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Riassunto „Non senza meriti“: così qualificò Theodor Mommsen la principale opera storica di Ferdinand Gregorovius, la „Storia della città di Roma nel medioevo“, aggiungendo però criticamente: „Ma egli ha troppa fantasia“. Le presenti riflessioni indagano proprio questo rapporto dichiarato dello storico Gregorovius con la fantasia, con l’intima affinità tra storia e poesia. Esse tematizzano il ruolo particolare, forse anche di outsider, di un autore che era costretto a scrivere le sue opere da studioso privato, finanziandole in gran parte con i suoi lavori giornalistici. Sulla base di come Gregorovius ha vissuto l’esperienza del giardino incantato di Ninfa, il quale lo attraeva come lirico e come esploratore del paesaggio storico, si esamina in alcuni esempi la genesi della forma narrativa da lui sviluppata e la si discute come sfida nei confronti dello storicismo.
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