Literatura académica sobre el tema "Garanzie finanziarie"

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Artículos de revistas sobre el tema "Garanzie finanziarie"

1

Genovino, Cinzia y Rosa Maria Caprino. "Il ruolo della banca nel processo di innovazione del modello di business". ESPERIENZE D'IMPRESA, n.º 2 (enero de 2021): 69–105. http://dx.doi.org/10.3280/ei2018-002005.

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Resumen
Il contributo rappresenta un approfondimento del Rapporto MACREF Strategie di integrazione tra produzioni agroalimentari e turismo ed in particolar modo il ruolo della banca nei processi d'innovazione dei modelli di business per le PMI. Si è cercato di offrire un'analisi critica della letteratura sul tema della scelta relativa alla struttura finanziaria efficiente delle imprese, con particolare riguardo alla realtà delle piccole e medie imprese italiane, ed in particolar modo del settore agroalimentare, attraverso una visione della letteratura empirica sull'argomento. Le PMI si caratterizzano tradizionalmente per l'uso quasi esclusivo di capitale di debito nella copertura del fabbisogno finanziario e presentano di conseguenza una struttura finanziaria quanto mai semplificata, nella maggior parte dei casi composta dal debito bancario da una parte e dal capitale dei soci fondatori dall'altra. In questo momento di crisi e di particolare frammentazione del tessuto societario italiano, in particolar modo quello del comparto agroalimentare, un ruolo determinante è stato rivestito dagli istituti bancari anche come gestori di garanzie e contributi pubblici. La scarsa patrimonializzazione delle nostre aziende, spesso a carattere e proprietà familiare, è stata negli anni supplita con un forte ricorso al credito bancario, dal quale le imprese sono diventate dipendenti a scapito di un corretto equilibrio finanziario. L'intero sistema si trova difronte ad una rieducazione finanziaria, dunque sia le imprese che le banche, quest'ultime spinte dall'innovazione tecnologica e dalla ricerca di redditività, si accingono al superamento della loro tradizionale veste istituzionale legata alla erogazione di credito. Gli istituti di credito possono e stanno quindi trasformando in opportunità tale situazione rivedendo i propri modelli distributivi e di business per diversificare le proprie fonti di reddito concentrandosi sull'offerta di nuovi servizi ad alto valore aggiunto alle imprese, sostenendo lo sviluppo e la crescita economica del nostro paese. Oggi il ruolo trainante della ripresa è infatti rappresentato da quelle imprese che sono innovative, che sanno coniugare la produttività e la tecnologia, che si aggregano tra loro o che si internazionalizzano: è proprio a queste impr- se che il sistema bancario deve guardare offrendo loro un supporto non solo in termini finanziari ma in termini di esperienza, conoscenze, competenza e consulenza.
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Udell, Gregory F. "Il finanziamento delle piccole e medie imprese e la crisi finanziaria: un quadro di riferimento". ARGOMENTI, n.º 28 (junio de 2010): 5–19. http://dx.doi.org/10.3280/arg2010-028001.

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Resumen
Gli studi sulla creazione di posti di lavoro confermano, in generale, l'importanza del comparto delle piccole e medie imprese (PMI) quale motore in grado di guidare l'economia fuori dalla recessione. Tuttavia, tale ruolo appare difficile da svolgere quando le PMI non possono accedere ai finanziamenti esterni. L'obiettivo di questo articolo č esaminare i nuovi modelli che hanno contribuito a spiegare le modalitŕ con cui le PMI accedono al credito e come tali modalitŕ (in termini di garanzie richieste, ecc.) possono cambiare nel corso di una crisi finanziaria. Inoltre, tali modelli verranno utilizzati per esaminare due importanti questioni correlate al finanziamento alle PMI nel corso dell'attuale crisi economica: il comportamento delle banche straniere, in particolare nelle economie in via di sviluppo, e l'efficacia dei programmi di garanzie attuati dal governo.
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Bottasso, Anna, Pier Giuseppe Giribone y Matilde Martorana. "Analisi e progettazione di un sistema di misure quantitative per il monitoraggio dei rischi finanziari delle Garanzie d’Origine". Risk Management Magazine 2, n.º 2019 (15 de julio de 2019): 27–45. http://dx.doi.org/10.47473/2020rmm0027.

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Manfrelotti, Raffaele. "Il governo europeo della moneta e le sfide del costituzionalismo contemporaneo". ECONOMIA PUBBLICA, n.º 1 (febrero de 2022): 105–15. http://dx.doi.org/10.3280/ep2022-001006.

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Resumen
L'articolo si propone di considerare una questione centrale relativa all'assetto degli ordinamenti contemporanei, ossia la tensione tra il principio democratico ed il governo dell'economia, calando questa tematica generale nell'alveo più specifico del rapporto tra la Banca Centrale Europea e le altre Istituzioni Comunitarie. Si sostiene la tesi che sia illusoria la veste di pretesa neutralità della BCE, laddove quest'ultima, in quanto Autorità che ha come missione fondamentale quella di garantire la stabilità dei prezzi, tende a porsi come un sistema di regolazione a-politica del sistema economico. Detto sistema obbedisce ad una lex mercatoria che si pone in antitesi rispetto alla realizzazione del programma sociale posto dalla Carta, esigendo la rinuncia ad alcuni strumenti decisionali di carattere politico che, nel disegno costituzionale, rispondevano a logiche diverse. In questa ottica la nascita del SEBC segna una nuova fase del costituzionalismo politico, perché la sua introduzione pone come una sorta di metavalore la stabili-tà economica e finanziaria. Ciò implica che non siano previsti limiti positivi alle sue capacità decisionali ad opera - ad esempio - del Parlamento Europeo, in modo tale da circoscrivere la ricaduta delle scelte compiute sulle posizioni soggettive riconosciute alla persona dagli ordinamenti nazionali e dallo stesso sistema europeo. Sulla base di queste premesse, la conclusione dell'articolo non è nel senso di una anacronistica riduzione del ruolo della Banca Europea, bensì nel senso di puntualizzare come la principale sfida del costituzionalismo contemporaneo consista nello sforzo di ricondurre i processi decisionali che coinvolgono il governo europeo della moneta ai meccanismi della responsabilità politica e alle garanzie delle posizioni soggettive della persona
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Balestra, Anna y Raul Caruso. "Le società benefit in Italia. Tra bene comune e identità". ECONOMIA PUBBLICA, n.º 1 (febrero de 2022): 117–39. http://dx.doi.org/10.3280/ep2022-001007.

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Resumen
L'articolo si propone di considerare una questione centrale relativa all'assetto degli ordinamenti contemporanei, ossia la tensione tra il principio democratico ed il governo dell'economia, calando questa tematica generale nell'alveo più specifico del rapporto tra la Banca Centrale Europea e le altre Istituzioni Comunitarie. Si sostiene la tesi che sia illusoria la veste di pretesa neutralità della BCE, laddove quest'ultima, in quanto Autorità che ha come missione fondamentale quella di garantire la stabilità dei prezzi, tende a porsi come un sistema di regolazione apolitica del sistema economico. Detto sistema obbedisce ad una lex mercatoria che si pone in antitesi rispetto alla realizzazione del programma sociale posto dalla Carta, esigendo la rinuncia ad alcuni strumenti decisionali di carattere politico che, nel disegno costituzionale, rispondevano a logiche diverse. In questa ottica la nascita del SEBC segna una nuova fase del costituzionalismo politico, perché la sua introduzione pone come una sorta di metavalore la stabilità economica e finanziaria. Ciò implica che non siano previsti limiti positivi alle sue capacità decisionali ad opera - ad esempio - del Parlamento Europeo, in modo tale da circoscrivere la ricaduta delle scelte compiute sulle posizioni soggettive riconosciute alla persona dagli ordinamenti nazionali e dallo stesso sistema europeo. Sulla base di queste premesse, la conclusione dell'articolo non è nel senso di una anacronistica riduzione del ruolo della Banca Europea, bensì nel senso di puntualizzare come la principale sfida del costituzionalismo contemporaneo consista nello sforzo di ricondurre i processi decisionali che coinvolgono il governo europeo della moneta ai meccanismi della responsabilità politica e alle garanzie delle posizioni soggettive della persona
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Lacey, Eric F. "The Italian Competition Law Compared with Other OECD Countries’ Competition Laws". Journal of Public Finance and Public Choice 8, n.º 2 (1 de octubre de 1990): 147–51. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907345090.

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Resumen
Abstract L’ltalia è il penultimo Paese membro dell’OCSE che abbia adottato una legge sulla protezione della concorrenza (adesso solo la Turchia non ha alcuna legge al riguardo).Peraltro, la legislazione vigente nei Paesi OCSE non è del tutto identica. Vi è, per esempio, una notevole differenza tra la legislazione anti-trust degli Stati Uniti, con proibizione (rafforzata da sanzioni penali) della fissazione di prezzi e di ripartizione dei mercati, ed il progetto di legge belga contro l’abuso di potere economico, che da luogo ad un tipo di controllo molto tenue.Per quanto riguarda, in particolare, le norme attinenti alle concentrazioni, l’ltalia è il quindicesimo Paese OCSE ad avere una normativa. Questo significa non soltanto che nove Paesi OCSE devono ancora convincersi dell’utilità del controllo delle concentrazioni, ma che, date le divergenze tra le diverse normative in vigore, sono anche diversi i criteri e le procedure mediante cui possono essere valutate fusioni ed acquisizioni.Si può affermare che l’impostazione della legge italiana, di carattere dichiaratamente proibitivo, quanto ad accordi restrittivi ed abuso di posizione dominante segue l’attuale tendenza dei Paesi OCSE a favore di questo metodo di controllo piuttosto che del metodo del caso per caso, che e ancora vigente nei Paesi nordici, in Irlanda e nel Regno Unito.Per quanto attiene, invece, alle concentrazioni, l’impostazione di carattere proibitivo non si estende normalmente al loro controllo. Molti ordinamenti preferiscono il sistema del «caso per caso» e così fa anche la legge italiana, anche se questa procedura richiede un giusto equilibrio tra l’esigenza di completare in tempi stretti l’indagine, per non danneggiare le imprese interessate, e l’altrettanto legittima esigenza di avere tempo sufficiente per un esame accurato. Su questo ultimo aspetto, i tempi previsti dalla legge italiana sembrano più brevi della media dei Paesi OCSE. In particolare, il periodo di tempo previsto dalla legge italiana perché l’Autorità effettui l’indagine è di quarantacinque giorni, mentre il tempo mediamente previsto nei Paesi OCSE è di tre mesi.Un elemento molto positivo della legge italiana è quello di sottoporre le concentrazioni ad una valutazione di natura strettamente concorrenziale, senza introdurre dementi di natura politica o sociale. Inoltre, in molti Paesi il Governo ha il potere di dire l’ultima parola sull’autorizzazione o meno delle concentrazioni.Bisogna anche notare che, mentre molti Paesi hanno costruito poco per volta la loro legislazione concorrenziale, partendo dagli accordi orizzontali per poi estendere il controllo all’abuso del potere di mercato e giungendo quindi al controllo delle concentrazioni, la legge italiana include tutti e tre questi tipi di restrizioni della concorrenza. Essa riguarda, inoltre, sia il mercato dei beni che quello dei servizi.La legge italiana si applicherà sia alle imprese private che a quelle pubbliche, con l’eccezione dei monopoli pubblici. Per quanto riguarda le banche e le assicurazioni, la legge italiana riserva ad essi un trattamento analogo a quello di altre leggi della concorrenza, anche se adesso sembra emergere la tendenza a restringere le esenzioni dalle leggi sulla concorrenza di cui godono questi settori.L’Autorità italiana per l’applicazione della legislazione concorrenziale ha ampi poteri di investigazione, di decisione e anche di sanzione, attraverso la comminazione di multe, nonche importanti funzioni consultive. In altri ordinamenti vi è una distinzione tra gli organi che nelle diverse fasi applicano la legislazione della concorrenza. La legge italiana, dato che l’Autorità è responsabile delle varie fasi, potrà essere applicata più facilmente, anche se si potrebbe rilevare che la distinzione tra funzioni istruttorie e funzioni decisionali dà maggiori garanzie (in ogni caso, le parti hanno comunque diritto di ricorrere contro le decisioni dell’Autorità).L’applicazione di sanzioni, che è un aspetto essenziale del sistema di controllo, è modellata nella legge italiana sulla base della normativa CEE e sembra adeguata.Per quanto riguarda il particolare trattamento riservato alle istituzioni finanziarie, sebbene in diversi Paesi vi siano norme speciali nei riguardi delle concentrazioni bancarie (con approvazione da parte delle autorità bancarie, in sostituzione delle autorità che si occupano della concorrenza o in aggiunta all’approvazione di queste ultime), non si riscontra in altri ordinamenti una norma come quella secondo cui anche l’acquisizione di una quota del cinque per cento del capitale debba essere sottoposta ad autorizzazione. Soltanto l’Olanda, forse, ha una regola analoga, mentre l’Australia ha una regola che stabilisce un limite generale del quindici per cento per un solo investitore.Nel complesso, la legge italiana per la concorrenza sembra fornire una buona base per una efficiente politica della concorrenza. Evidentemente, tutto dipenderà dal modo in cui l’Autorità assicurerà che le norme siano effettivamente applicate, soprattutto per quanto riguarda l’art. 4 (che prevede deroghe per le intese) e l’art. 8, paragrafo 2, sulle deroghe per le imprese che forniscono servizi d’interesse economico generale. Sarebbe molto spiacevole se questa norma fosse utilizzata per non applicare la legge allo stesso modo, sia alle imprese private che a quelle pubbliche.
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Gambino, Silvio y Walter Nocito. "Governance europea dell'economia, crisi degli. Stati e diritti fondamentali: notazioni costituzionali". CITTADINANZA EUROPEA (LA), n.º 2 (noviembre de 2012): 5–33. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2012-002001.

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La crisi economico-finanziaria ha importanti ricadute sul diritto interno e su quello europeo in termini di riforme accompagnate da previsioni di rango costituzionale sul vincolo del pareggio di bilancio, insieme con l'approvazione di nuovi trattati e la creazione di nuove strutture istituzionali in ambito europeo per assicurare il rispetto degli standard macroeconomici da parte degli stati membri dell'eurozona. Gli effetti di queste riforme si ripercuotono in particolare sulla tenuta del modello statale ed europeo di Welfare e sulla effettivitŕ dei diritti, con particolare riguardo a quelli sociali. Il saggio riflette su tali complesse tematiche evolutive (e di trasformazione) degli ordinamenti europei, interrogandosi problematicamente sulla stessa esigibilitŕ dei diritti sociali al livello di ordinamenti interni e di ordinamento dell'Unione, le cui costituzioni si ispirano al riconoscimento e alla garanzia di tali diritti.
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Arabia, Aida Giulia y Carlo Desideri. "Le materie dello "sviluppo economico" alla prova del federalismo fiscale". AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, n.º 1 (diciembre de 2010): 115–31. http://dx.doi.org/10.3280/aim2009-001009.

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Con le riforme del c.d. "federalismo amministrativo" e, poi, del Titolo V della Costituzione è stato realizzato un ampio decentramento di compiti alle Regioni nelle materie dello "sviluppo economico". I dati disponibili sulla produzione normativa (leggi e regolamenti) e i dati sulla spesa pubblica evidenziano che, negli anni successivi alle riforme, le Regioni hanno assunto un ruolo rilevante, in particolare nel campo dell'agricoltura e sviluppo rurale e in quello del turismo. La legge n.42 del 2009 sul "federalismo fiscale", definendo i principi e la disciplina dei meccanismi di perequazione, distingue tra funzioni garantite dai Lep (livelli essenziali di prestazione) e "altre" funzioni non protette dai Lep, tra le quali figurano quelle dello "sviluppo economico". Di qui alcuni interrogativi sulle condizioni che possono consentire alle Regioni di continuare ad assicurare e rafforzare il loro impegno politico- finanziario per lo "sviluppo economico"; più in generale, sulla coerenza tra la riforma del "federalismo fiscale" e il disegno costituzionale del regionalismo, come si è andato consolidando sul piano concreto e nella giurisprudenza costituzionale sulla cooperazione e la "leale" collaborazione tra Stato e Regioni.
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Anessi Pessina, Eugenio, Americo Cicchetti, Federico Spandonaro, Barbara Polistena, Daniela D’Angela, Cristina Masella, Giuseppe Costa et al. "Proposte per l'attuazione del PNRR in sanità: governance, riparto, fattori abilitanti e linee realizzative delle missioni". MECOSAN, n.º 119 (noviembre de 2021): 89–117. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2021-119005.

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Il PNRR è un documento di alta visione e di allocazione di importanti risorse di investimento per il SSN che devono garantire valore entro 5 anni, per ottenere l'effettivo riconoscimento finanziario da parte della EU e giustificare l'aumento del debito per le generazioni future. La partita attuativa è, quindi, solo iniziata e durerà 5 anni: un tempo breve in cui occorre definire la progettazione esecutiva per ogni misura, costruire pianificazioni regionali, attuare le politiche nelle singole aziende sanitarie locali. Il successo non può allora considerarsi scontato, richiedendo grande coesione di intenti, da perseguirsi con un forte impegno finalizzato a creare convergenze e collaborazione istituzionale. Nell'ottica descritta, un gruppo di studiosi di economia, management e politiche sanitarie, appartenenti a sei università, ha ritenuto di confrontarsi sul tema, ed esperire il tentativo di trovare una convergenza di visioni sul futuro del SSN (e del suo ruolo nelle politiche economiche e sociali del Paese), da consegnare alla valutazione delle istituzioni e al dibattito scientifico. Questa spontanea iniziativa ha permesso di elaborare delle proposte attuative sulla governance e sul riparto del PNRR, sull'autonomia e i vincoli per le regioni e le loro aziende, sullo sviluppo dei fattori abilitanti e sulla progettazione organizzativa e operativa delle diverse missioni del PNRR.
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Mogavero, Domenico. "Il muro tra Vaticano e Italia per rafforzare la pace sociale e politica". FUTURIBILI, n.º 3 (septiembre de 2012): 40–81. http://dx.doi.org/10.3280/fu2011-003004.

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Il tema viene affrontato alla luce degli avvenimenti storici che hanno caratterizzato le vicende della Chiesa in Italia dal 20 settembre 1870, occupazione di Roma da parte dell'esercito italiano, fino ai nostri giorni. L'esposizione si fonda sull'analisi di documenti ufficiali. La storia del muro tra Vaticano e Italia č proposta in tre fasi. La prima, definita di conflittualitŕ insanabile, descrive la situazione venutasi a creare con la breccia di Porta Pia, che determinň l'opposizione assoluta del Papa al nuovo assetto della cittŕ di Roma e dell'Italia. Iniziň da questo evento la cosiddetta "questione romana", incentrata sul mancato reciproco riconoscimento delle due istituzioni (la Santa Sede e il Regno d'Italia). Inoltre, il Papa rifiutň la tutela unilaterale proposta dal governo italiano formulata con la cosiddetta Legge delle Guarentigie. La seconda fase, caratterizzata da reciproco riconoscimento e collaborazione, inizia l'11 febbraio 1929, data in cui furono sottoscritti i Patti lateranensi con i quali fu sancita la riconciliazione tra l'Italia e il Papato. Dopo una trattativa lunga e complessa, si pervenne alla soluzione della questione romana, formalizzata nel "Trattato" e nella "Convenzione finanziaria", documenti che sancirono la nascita dello Stato della Cittŕ del Vaticano e ne riconobbero l'indipendenza e la sovranitŕ, garanzie per l'esercizio libero del ministero del Papa, capo della Chiesa universale. A ciň si aggiunse la sottoscrizione del "Concordato", con il quale furono regolamentate le materie di competenza mista tra Stato e Chiesa. La terza fase č quella della revisione concordataria, motivata dagli eventi seguiti al Secondo conflitto mondiale (caduta del regime fascista e instaurazione di uno stato democratico repubblicano, fondato su una nuova Costituzione) e segnata anche dagli eventi che caratterizzarono la vita ecclesiale (celebrazione del Concilio ecumenico Vaticano e promulgazione di un nuovo Codex iuris canonici). In questa fase, il 18 febbraio 1984 fu sottoscritto l'"Accordo di revisione del Concordato lateranense", con il quale la normativa pattizia fu adeguata alle mutate condizioni sociali, culturali e religiose del Paese della Chiesa.
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Tesis sobre el tema "Garanzie finanziarie"

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LISI, ALESSANDRO. "Configurabilità di un servizio infragruppo nelle garanzie finanziarie tra imprese associate". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2021. http://hdl.handle.net/10281/314065.

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Resumen
Nell’ambito del finanziamento a debito, i gruppi possono ricorrere alla garanzia infragruppo per permettere ad un’entità associata di beneficiare di migliori condizioni di credito. Tuttavia, i vantaggi conseguiti dal mutuatario potrebbero non essere diretta conseguenza dello strumento di garanzia, ma essere già in parte nelle disponibilità del debitore in ragione della sua appartenenza al gruppo. Al contempo, il garante potrebbe assumere con la garanzia una responsabilità contrattuale ma nessun rischio di credito addizionale, giacché l’interdipendenza economica tra debitore e resto del gruppo renderebbe altamente probabile un futuro supporto finanziario anche in assenza di un accordo formale. Mentre le trattazioni di transfer pricing aventi ad oggetto una particolare transazione hanno solitamente lo scopo di definire le modalità di determinazione del prezzo di libera concorrenza, il presente lavoro è interamente dedicato alla fase preliminare di configurabilità del servizio. I precedenti giurisprudenziali sul tema dimostrano infatti che oggetto del contendere è spesso l’effettiva prestazione del servizio infragruppo, piuttosto che il livello di remunerazione adeguato. Nel lavoro di ricerca le regole del transfer pricing sono applicate evitando quanto più possibile di mistificare la realtà in cui operano i gruppi multinazionali. A tale fine, si fa spesso ricorso a principi di teoria economica e alle tecniche utilizzate dalle agenzie di rating per la valutazione del merito di credito del mutuatario associato. Quanto alla più classica analisi di transfer pricing, nel lavoro si dà ampio spazio alla delineazione accurata della garanzia infragruppo. L’elemento principale della garanzia è il trasferimento del rischio di credito, seppur parziale, dal creditore al garante. Nell’esposizione si ipotizza di porre su una retta ideale tutte le tipologie di garanzia: per ognuno degli scenari si identifica il soggetto che assume il rischio e si verifica che colui che lo assume sia in grado di controllarlo e possieda la capacità finanziaria di sopportarne le conseguenze negative. Infine, con riguardo all’individuazione del beneficio scaturente dalla garanzia, ogni scenario è indagato al fine di delineare l’effettiva prestazione del servizio. Il lavoro di ricerca pone così in discussione la centralità del documento formale, finora considerato un vero e proprio spartiacque nella configurabilità del servizio. Le valutazioni si succedono quasi a voler replicare un ipotetico diagramma di flusso, con interrogativi che di volta in volta escludono la prestazione del servizio in presenza di una garanzia emessa.
In the context of debt financing, multinational enterprises (MNEs) may use intragroup guarantees to obtain more favourable credit conditions for their associated entities. However, the benefits obtained by the borrower are not a direct consequence of the guarantee, but they partly depend on the borrower’s group member status. At the same time, the guarantor could assume contractual liability but no additional credit risk, given that the economic interdependence between the debtor and the rest of the group is likely to imply a future financial support even in absence of formal agreements. While researches on transfer pricing (TP) generally examine the determination of the arm's length price, this paper explores the preliminary step of delineation of an intragroup service. Indeed, the judicial precedents on financial guarantees demonstrate that the dispute often unfolds with regards to the actual provision of the intragroup service, rather than the arm’s length remuneration. In this paper, TP rules are applied avoiding as much as possible the distortion of the truth in which MNEs operate. For this reason, principles of economic theory and techniques used by rating agencies to assess the borrower’s creditworthiness are often used. As for the more classic TP analysis, this paper focuses on the accurate delineation of intragroup guarantees. The transfer of credit risk – although partial – is the main content of the guarantee. This paper assumes that all types of guarantee are placed on an ideal line and it identifies, in each type, the subject that assumes the risk, the subject that controls it and the subject that has the financial capacity to bear some or all of the potential costs. Finally, with regards to the economic benefit derived from the guarantee, each scenario is investigated in order to define the actual provision of the service. This paper calls into question the centrality of the formal guarantee, which is generally considered the cornerstone in the delineation of an intragroup service. Following the logic of an ideal flow chart, this paper addresses the absence of an intragroup service despite the presence of an explicit guarantee.
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BARZANTI, MARCO. "Progetti di riforma delle garanzie finanziarie del settore assicurativo: valutazione del rischio finanziario in una compagnia ramo vita". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/129.

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Resumen
Il sistema delle garanzie finanziarie del mercato assicurativo è, allo stato attuale, oggetto di processi di riforma comunitari (c.d. progetto Solvency II). Le ipotesi fino ad ora elaborate, nonostante siano lontane dal potersi definire conclusive, prevedono l'apprezzamento del margine di solvibilità relativo al rischio di tasso d'interesse (IRR) assumendo che la struttura per scadenza sia oggetto di shift paralleli della curva. Noti i limiti dell'approccio deterministico ed in forza dei principi fino ad ora consolidati, il presente elaborato si propone l'obiettivo di quantificare il requisito di capitale di una compagnia operante nel ramo vita, a fronte dell'IRR, ipotizzando che la dinamica dei tassi sia governata da un processo stocastico nella forma del modello Cox Ingersoll e Ross (CIR). Le simulazioni sono state sviluppate sugli equilibri patrimoniali di una teorica compagnia, al fine di apprezzare in maniera asettica il contributo dell'impostazione promossa.
Nowadays, the financial guarantees system of insurance market is being interested by a Community reform process (Solvency II project). Even if the current hypothesis are far to be definitive, the present guidelines state that the Solvency Capital Requirement (SCR) related to Interest Rate Risk (IRR) has to be quantified assuming deterministic shocks to the yield curve. The aim of the thesis is to improve the assessment of SCR connected to IRR, calculating interest rates according to Cox, Ingersoll and Ross (cir) stochastic model. Simulations are developed on the asset liability equilibria of a theoretical life insurance company, in order to better appreciate the SCR algebra sensitivity to changes in CIR model parameters.
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BARZANTI, MARCO. "Progetti di riforma delle garanzie finanziarie del settore assicurativo: valutazione del rischio finanziario in una compagnia ramo vita". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/129.

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Il sistema delle garanzie finanziarie del mercato assicurativo è, allo stato attuale, oggetto di processi di riforma comunitari (c.d. progetto Solvency II). Le ipotesi fino ad ora elaborate, nonostante siano lontane dal potersi definire conclusive, prevedono l'apprezzamento del margine di solvibilità relativo al rischio di tasso d'interesse (IRR) assumendo che la struttura per scadenza sia oggetto di shift paralleli della curva. Noti i limiti dell'approccio deterministico ed in forza dei principi fino ad ora consolidati, il presente elaborato si propone l'obiettivo di quantificare il requisito di capitale di una compagnia operante nel ramo vita, a fronte dell'IRR, ipotizzando che la dinamica dei tassi sia governata da un processo stocastico nella forma del modello Cox Ingersoll e Ross (CIR). Le simulazioni sono state sviluppate sugli equilibri patrimoniali di una teorica compagnia, al fine di apprezzare in maniera asettica il contributo dell'impostazione promossa.
Nowadays, the financial guarantees system of insurance market is being interested by a Community reform process (Solvency II project). Even if the current hypothesis are far to be definitive, the present guidelines state that the Solvency Capital Requirement (SCR) related to Interest Rate Risk (IRR) has to be quantified assuming deterministic shocks to the yield curve. The aim of the thesis is to improve the assessment of SCR connected to IRR, calculating interest rates according to Cox, Ingersoll and Ross (cir) stochastic model. Simulations are developed on the asset liability equilibria of a theoretical life insurance company, in order to better appreciate the SCR algebra sensitivity to changes in CIR model parameters.
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ACCETTELLA, FRANCESCO. "Servizio di collocamento degli strumenti finanziari". Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2010. http://hdl.handle.net/2108/202109.

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La tesi – intitolata Il servizio di collocamento degli strumenti finanziari – ha ad oggetto il servizio di investimento di cui all’art. 1, 5° comma, lett. c) e c-bis), t.u.f. Si compone di tre capitoli. Il capitolo primo si incentra sulla ricostruzione della nozione giuridica del servizio di collocamento. La ricostruzione prende avvio dall’esame delle differenti modalità di collocamento degli strumenti finanziari, con riferimento alla prassi dei paesi anglosassoni, prima, e all’ordinamento interno, poi. Al riguardo, si distinguono il “mero collocamento” (lett. c-bis), il collocamento con assunzione di garanzia e il collocamento con assunzione a fermo (lett. c). Viene invece negata la configurabilità di un servizio di “mera sottoscrizione”. Considerata l’assenza di una definizione legislativa, un ruolo centrale nella ricostruzione viene attribuito alla nozione di servizio di collocamento nella prassi applicativa della Consob. Da quest’ultima emerge la centralità dell’accordo tra emittente ed intermediario-collocatore. La seconda parte del capitolo è dedicata alla distinzione tra collocamento pubblico e collocamento riservato, con particolare attenzione all’ipotesi di successiva rivendita di strumenti finanziari inizialmente collocati presso investitori qualificati e alla fattispecie del c.d. “collocamento a catena”. In apertura del capitolo secondo si chiarisce che il servizio di collocamento si caratterizza, a differenza degli altri servizi di investimento, per la presenza di due relazioni giuridiche, l’una tra l’intermediario e l’investitore, e l’altra tra l’intermediario e l’emittente. All’esame di questa seconda relazione giuridica è dedicato il capitolo secondo. L’assenza di riferimenti normativi impone uno studio preliminare della prassi statunitense ed internazionale. Lo studio viene poi calato nel contesto dell’ordinamento italiano, affrontando il problema dell’inquadramento negoziale dell’accordo stipulato tra l’emittente e gli intermediari-collocatori. La valutazione dell’accordo alla luce delle diverse fattispecie di collocamento dimostra che, alla base di un’operazione di collocamento, vi è sempre una relazione negoziale riconducibile al contratto di mandato. Il capitolo si conclude considerando le principali operazioni societarie (la costituzione della s.p.a., l’aumento del capitale e l’emissione di obbligazioni) sottese al collocamento degli strumenti finanziari e la loro incidenza sull’accordo tra emittente ed intermediari-collocatori. Il capitolo terzo è dedicato al diverso rapporto tra l’intermediario-collocatore ed il cliente destinatario degli strumenti finanziari, rapporto del quale si rileva la necessaria natura contrattuale. In particolare, quando il servizio di collocamento è con assunzione a fermo, esso è ricondotto allo schema negoziale del “contratto quadro”. Si esamina poi la disciplina applicabile al rapporto in esame, a cominciare dagli artt. 23 t.u.f. e 37 reg. intermediari, nonché dalle regole di svolgimento del servizio. Una particolare attenzione è riservata al tema del conflitto di interessi nella prestazione del servizio di collocamento, in considerazione della specifica posizione dell’intermediario-collocatore e delle peculiari scelte di gestione degli stessi conflitti. Il tema dei rimedi in caso di violazione da parte dell’intermediario-collocatore della disciplina dei servizi di investimento è trattato esaminando le principali questioni toccate dalle sentenze delle Sezioni Unite della Cassazione del 2007 alla luce delle specificità del servizio di collocamento. I due paragrafi conclusivi hanno ad oggetto la disciplina applicabile al collocamento rivolto al pubblico, limitatamente ai profili che interessano gli intermediari-collocatori. Si esaminano al riguardo l’obbligo di pubblicazione del prospetto informativo, la connessa responsabilità da prospetto, nonché la responsabilità degli intermediari-collocatori in caso di rivendita sistematica ad investitori non qualificati di strumenti finanziari oggetto di un iniziale collocamento riservato.
The thesis – entitled Placing of Financial Instruments Service – is concerned with the investment service as set out in Article 1, paragraph 5, letters c) and c-bis), legislative decree No. 58/1998. It is composed of three Chapters. The first Chapter is about the identification of the juridical definition of placing service. The research starts from the examination of the different types of financial instruments placing, with reference to the general rules of Anglo-Saxon countries first and after to the Italian legal system. In this respect, the placing of financial instruments without a firm commitment basis (letter c-bis), the placing of financial instruments on a firm commitment basis and the underwriting and placing of financial instruments (letter c) are distinguished. Instead, the configuration of a simple underwriting service is not possible. Considering the absence of a legislative definition, a central role in the identification is assigned to the concept of placing service in the general rules of the Consob (Italian National Commission for Listed Companies and the Stock Exchange), which the importance of the agreement between the issuer and the underwriter emerges from. The second part of the Chapter is concerned with the distinction between public and private placement, with particular attention to the hypothesis of the subsequent resale of securities which were previously underwritten by qualified investors and to the paradigm of the “chain placing”. The placing service is characterized, differently from other investment services, by the presence of two juridical relationships, one between the intermediary and the investor, and the other between the intermediary and the issuer. This concept is discussed at the beginning of the second Chapter that is dedicated to the relationship between the issuer and the intermediary. The lack of legislative regulations imposes a preliminary study of the American and international general rules. The research then examines the context of the Italian legal system, facing the problem of the contractual definition of the underwriting agreement. The analysis of the agreement in the sphere of different types of placing proves that, at the basis of a placing operation there is always a contractual relation, referable to the mandate contract. The Chapter ends with the analysis of the principal company operations (constitution of the Italian Joint Stock Company, capital increase and bond emission) at the basis of the placing of financial instruments and their impact on the underwriting agreement. The third Chapter is concerned with the different relationship between the financial intermediary and the client receiver of financial instruments, relationship which has a contractual nature. In particular, when placing is preceded by a preliminary underwriting, the relationship in exam assumes the form of a “Master Agreement”. Legislative rules concerning this relationship, such as the Article 23 decree No. 58/1998, the Article 37 of Italian “Intermediary Regulations” and the pertinent rules of conduct are then examined. Particular attention is given to the theme of conflicts of interests related to the placing service, in consideration of the specific position of the financial intermediary and the particular arrangements to manage these conflicts of interests. The theme of the remedies in case of violation by the financial intermediary of the investment services rules is dealt with examining the principal issues raised by the sentences of the Joint Session of the Italian Supreme Court in 2007, in the light of the specificities of the placing service. The final part of third Chapter deals with the rules applicable to public placement within certain limits to the profiles underwriters are concerned with: the obligation to publish the prospectus, the responsibility for the information given in the prospectus, and the responsibility of underwriters in case of systematic resale to retail investors of securities placed privately.
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Fregonese, Gabriele <1988&gt. "L'impatto delle valutazioni delle garanzie immobiliari sul calcolo dei requisiti patrimoniali delle banche". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1751.

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La normativa di Basilea II prescrive che ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali delle banche gli immobili a garanzia delle esposizioni creditizie vengano valutati al valore di mercato. Tuttavia tale valore riflette le condizioni del mercato al momento dell’erogazione del credito e non considera le possibili fluttuazioni dei prezzi che possono verificarsi nel corso del tempo. Nel presente lavoro si analizza la sensitività dei Risk Weighted Assets alle variazioni del valore della garanzia e della probabilità di default e si propone l’utilizzo di una diversa misura per il valore dell’immobile: il Mortgage Lending Value. Tale misura consiste in una stima prudenziale della commerciabilità futura dell’immobile e rappresenta un valore sostenibile nel lungo periodo, indipendentemente dai movimenti di mercato.
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Minni, Francesca <1982&gt. "Autonomia finanziaria degli enti territoriali al tempo della crisi, tra unione europea e garanzia dei diritti". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6526/1/TESI_DI_DOTTORATO_F_MINNI_def.pdf.

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La tesi si propone di ricostruire la struttura attuale dell'autonomia finanziaria degli enti locali italiani, e in particolare le regioni italiane, alla luce delle riforme legislative e costituzionali approvate dal Parlamento italiano negli ultimi anni (come ad esempio il bilancio riforma costituzionale equilibrata del 2012). Lo studio si concentra sulla situazione italiana alla luce dei vincoli europei introdotti nel corso degli anni, da quelli contenuti nel Trattato di Maastricht a quelli derivati dalla crisi economica e finanziaria. L'obiettivo è quello di verificare se le scelte del legislatore italiano possano dirsi coerenti con il processo di unione politica europea e quali conseguenze abbiano avuto sulla garanzia dei diritti. In particolare, lo studio si concentra sulla garanzia dei diritti sociali nel contesto politico ed economico attuale, a livello europeo e nazionale, con particolare attenzione al diritto alla salute.
The thesis aims to reconstruct the current structure of the financial autonomy of local authorities Italians, and particularly the Italian regions, in the light of legislative and constitutional reforms approved by the Italian Parliament in recent years (such as the balanced budget constitutional reform of 2012) . The study focuses on the Italian situation in the light of European constraints that have taken place over the years from those contained in the Maastricht Treaty to those connected to the current economic and financial crisis. The aim is to verify whether the choices of the Italian legislature are consistent with the process of political European union and what consequences they have had on the guarantee of rights. In particular, the study focuses on the guarantee of social rights in the current political and economic environment, at a European and national level, with particular attention to the right to health.
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Minni, Francesca <1982&gt. "Autonomia finanziaria degli enti territoriali al tempo della crisi, tra unione europea e garanzia dei diritti". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6526/.

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La tesi si propone di ricostruire la struttura attuale dell'autonomia finanziaria degli enti locali italiani, e in particolare le regioni italiane, alla luce delle riforme legislative e costituzionali approvate dal Parlamento italiano negli ultimi anni (come ad esempio il bilancio riforma costituzionale equilibrata del 2012). Lo studio si concentra sulla situazione italiana alla luce dei vincoli europei introdotti nel corso degli anni, da quelli contenuti nel Trattato di Maastricht a quelli derivati dalla crisi economica e finanziaria. L'obiettivo è quello di verificare se le scelte del legislatore italiano possano dirsi coerenti con il processo di unione politica europea e quali conseguenze abbiano avuto sulla garanzia dei diritti. In particolare, lo studio si concentra sulla garanzia dei diritti sociali nel contesto politico ed economico attuale, a livello europeo e nazionale, con particolare attenzione al diritto alla salute.
The thesis aims to reconstruct the current structure of the financial autonomy of local authorities Italians, and particularly the Italian regions, in the light of legislative and constitutional reforms approved by the Italian Parliament in recent years (such as the balanced budget constitutional reform of 2012) . The study focuses on the Italian situation in the light of European constraints that have taken place over the years from those contained in the Maastricht Treaty to those connected to the current economic and financial crisis. The aim is to verify whether the choices of the Italian legislature are consistent with the process of political European union and what consequences they have had on the guarantee of rights. In particular, the study focuses on the guarantee of social rights in the current political and economic environment, at a European and national level, with particular attention to the right to health.
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Zoppas, Alice <1991&gt. "valutazione del rischio e del danno ambientale per la definizione degli strumenti di garanzia finanziaria in campo ambientale". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10144.

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valutazione del danno e del rischio ambientale relativo alle principali matrici ambientali interessate nei casi di studio proposti attraverso la proposta di un approccio metodologico per la valutazione economica del danno e la quantificazione delle garanzie finanziarie, in particolare per impianti di gestione dei rifiuti e per gli interventi di bonifica dei siti contaminati.
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AGOP, SEVAG. "Attriti Finanziari nel Quadro di Ingresso delle Imprese Endogene". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2021. http://hdl.handle.net/10280/99792.

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La contrazione della formazione di imprese dopo la crisi finanziaria del 2008 è stata in parte determinata dall'inasprimento degli standard creditizi. Incorporare l'imperfezione del mercato del credito nei modelli DSGE è diventato un passo essenziale verso una migliore spiegazione di tali risultati. Nel primo capitolo, indago sul ruolo del finanziamento esterno nella creazione d'impresa. Sottolineo l'impatto del potere di mercato delle banche e la presenza di dispersione tra i tassi di interesse dei grandi e dei piccoli prestiti all'ingresso. Pertanto, sviluppo un modello DSGE che collega l'ingresso dell'impresa al sistema bancario imperfetto e introduco costi di prestito eterogenei per operatori storici e nuovi. Il modello prevede un impatto amplificato degli shock reali e finanziari e mostra una maggiore volatilità man mano che lo spread dei tassi di interesse si allarga. In linea con l'evidenza, la versione sticky-price produce un'entrata prociclica in risposta allo shock monetario espansivo. Nel secondo capitolo, mi concentro sull'interazione tra i prezzi delle case, le insolvenze sui prestiti e l'ingresso di imprese. Presento prove SVAR che rivelano una risposta prociclica positiva della nascita allo shock dei prezzi delle case e una reazione negativa alle inadempienze sui prestiti. Quindi sviluppo un modello DSGE in grado di prevedere e spiegare queste risposte. L'endogeneità del vincolo collaterale e della creazione d'impresa è al centro del meccanismo del modello. Il modello genera dei secondi momenti ragionevolmente vicini alle controparti dei dati.
The contraction of business formation after 2008 financial crisis was driven partly by the tightened credit standards. Incorporating credit market imperfection to DSGE models became an essential step towards better explaining such outcomes. In the first chapter, I investigate the role of external financing in firm creation. I highlight the impact of bank market power, and the presence of dispersion between interest rates of large and small loans on entry. Therefore, I develop a DSGE model linking firm entry to imperfect banking system, and introduce heterogeneous borrowing costs for incumbents and entrants. The model predicts amplified impact of real and financial shocks, and exhibits higher volatility as the spread in interest rates gets wider. In line with evidence, the sticky-price version produces pro-cyclical entry in response to expansionary monetary shock. In the second chapter, I focus on the interaction between house prices, loan defaults, and firm entry. I present SVAR evidence that reveals positive pro-cyclical response of birth to house price shock, and negative reaction to loan defaults. Then I develop a DSGE model that is able to predict and explain these responses. The endogeneity of collateral constraint and firm creation is in the core of the model’s mechanism. The model generates some second moments that are reasonably close to their data counterparts.
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AGOP, SEVAG. "Attriti Finanziari nel Quadro di Ingresso delle Imprese Endogene". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2021. http://hdl.handle.net/10280/99792.

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La contrazione della formazione di imprese dopo la crisi finanziaria del 2008 è stata in parte determinata dall'inasprimento degli standard creditizi. Incorporare l'imperfezione del mercato del credito nei modelli DSGE è diventato un passo essenziale verso una migliore spiegazione di tali risultati. Nel primo capitolo, indago sul ruolo del finanziamento esterno nella creazione d'impresa. Sottolineo l'impatto del potere di mercato delle banche e la presenza di dispersione tra i tassi di interesse dei grandi e dei piccoli prestiti all'ingresso. Pertanto, sviluppo un modello DSGE che collega l'ingresso dell'impresa al sistema bancario imperfetto e introduco costi di prestito eterogenei per operatori storici e nuovi. Il modello prevede un impatto amplificato degli shock reali e finanziari e mostra una maggiore volatilità man mano che lo spread dei tassi di interesse si allarga. In linea con l'evidenza, la versione sticky-price produce un'entrata prociclica in risposta allo shock monetario espansivo. Nel secondo capitolo, mi concentro sull'interazione tra i prezzi delle case, le insolvenze sui prestiti e l'ingresso di imprese. Presento prove SVAR che rivelano una risposta prociclica positiva della nascita allo shock dei prezzi delle case e una reazione negativa alle inadempienze sui prestiti. Quindi sviluppo un modello DSGE in grado di prevedere e spiegare queste risposte. L'endogeneità del vincolo collaterale e della creazione d'impresa è al centro del meccanismo del modello. Il modello genera dei secondi momenti ragionevolmente vicini alle controparti dei dati.
The contraction of business formation after 2008 financial crisis was driven partly by the tightened credit standards. Incorporating credit market imperfection to DSGE models became an essential step towards better explaining such outcomes. In the first chapter, I investigate the role of external financing in firm creation. I highlight the impact of bank market power, and the presence of dispersion between interest rates of large and small loans on entry. Therefore, I develop a DSGE model linking firm entry to imperfect banking system, and introduce heterogeneous borrowing costs for incumbents and entrants. The model predicts amplified impact of real and financial shocks, and exhibits higher volatility as the spread in interest rates gets wider. In line with evidence, the sticky-price version produces pro-cyclical entry in response to expansionary monetary shock. In the second chapter, I focus on the interaction between house prices, loan defaults, and firm entry. I present SVAR evidence that reveals positive pro-cyclical response of birth to house price shock, and negative reaction to loan defaults. Then I develop a DSGE model that is able to predict and explain these responses. The endogeneity of collateral constraint and firm creation is in the core of the model’s mechanism. The model generates some second moments that are reasonably close to their data counterparts.
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Libros sobre el tema "Garanzie finanziarie"

1

I contratti di garanzia finanziaria. Milano: A. Giuffrè, 2008.

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2

Murino, Filippo. L'autotutela nell'escussione della garanzia finanziaria pignoratizia. Milano: Giuffrè, 2010.

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3

Bussani, Mauro. Proprietà-garanzia e contratto: Formule e regole nel leasing finanziario. Trento: Università degli studi di Trento, 1992.

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4

Controlli sul mercato finanziario e responsabilità penale: Posizioni di garanzia e tutela del risparmio. Bologna: Bononia University Press, 2009.

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5

Nisco, Attilio. Controlli sul mercato finanziario e responsabilità penale: Posizioni di garanzia e tutela del risparmio. Bologna: Bononia University Press, 2009.

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6

Vigone, Luisa. Contratti atipici: Guida ai principali contratti commerciali e finanziari : leasing, factoring, forfaiting, buyer's credit, bill purchase agreement, operazioni triangolari, confirming, le operazioni di countertrade, swaps e futures, contratti autonomi di garanzia, joint ventures, engineering, franchising, leveraged buy-out, venture capital, trust. 2a ed. Milano: Giuffre, 1998.

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7

Nisco, Attilio. Controlli sul mercato finanziario e responsabilità penale. Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/sg245.

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Scandali finanziari e crisi più e meno recenti pongono un fondamentale interrogativo: a che servono molteplici meccanismi di controllo innanzi ad un ineliminabile rischio di “abusi di mercato” e di frodi nei confronti dei risparmiatori? La risposta del legislatore è rappresentata da un consistente moto di riforme intese a conferire nuovi doveri, poteri e, soprattutto, credibilità ai controlli, interni ed esterni alle società, nonché all’autorità di vigilanza sul mercato. È dato supporre che una simile palingenesi della funzione di controllo non possa non incidere sulla responsabilità penale dei suoi titolari, in particolare, per l’omesso impedimento dei reati commessi dagli organi esecutivi di una società, in danno di un interesse collettivo di recente emersione: il “risparmio”. Questo volume ricostruisce tale problematica, rivisitando temi classici, quali il reato omissivo improprio e la compartecipazione omissiva, alla luce delle questioni sollevate dall’assurgere delle organizzazioni societarie ad apparati procedurali complessi, entro i quali lo schema gerarchico e i tradizionali equilibri di potere subiscono una significativa metamorfosi. L’indagine costituisce occasione di riflessione sul concetto di “posizione di garanzia” e sulle sue possibilità di impiego, a tutela dei risparmiatori, nello scenario organizzativo delineato dal diritto delle società azionarie e del mercato finanziario.
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8

Nicodemo, Silvia. Le istituzioni della conoscenza nel sistema scolastico. Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/sg272.

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Stato, regioni ed enti locali territoriali sono costituzionalmente obbligati a rendere effettivo il diritto all’educazione e all’istruzione. La Carta costituzionale impone interventi positivi a vari livelli di governo per assicurare i diritti inerenti l’istruzione, la garanzia di livelli essenziali di prestazioni e attribuisce funzioni fondamentali nella materia agli enti locali; gli interventi pubblici hanno connotazioni di regolazione, di gestione diretta e di spesa e gli obblighi sono assunti a ogni livello di governo. Tale quadro non è smentito in sede comunitaria, che raccomanda gli stati di investire nell’infanzia. Individuati le libertà e i diritti costituzionali inerenti l’istruzione nonché la tutela della prima infanzia – diritti che hanno i contenuti dei diritti a prestazione – il volume affronta le competenze ai diversi livelli di governo, l’organizzazione della istituzione scolastica, anche nella relazione con le famiglie e con gli enti locali. In tale quadro, si esamina il ruolo dei privati, della libertà delle scuole, le problematiche inerenti i finanziamenti pubblici. Emerge la complessità del sistema delle istituzioni che producono conoscenza, educazione e istruzione, che, pur nel rispetto di vincoli finanziari, deve garantire una qualità e continuità, momento necessario per assicurare l’effettività dei diritti e libertà costituzionale.
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Tubertini, Claudia. Pubblica amministrazione e garanzia dei livelli essenziali delle prestazioni. Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/sg242.

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L’opera si propone di verificare l’Incidenza sulla Pubblica Amministrazione della nuova previsione contenuta all’art. 117, comma 2, lett. m) della Costituzione, che affida al legislatore statale la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale (i cd. LEP). Se, da un lato, il riconoscimento di maggiori competenze alle autonomie territoriali può incidere sul concreto godimento dei diritti, d’altro lato nella Costituzione attuale esistono numerosi strumenti che consentono di differenziare lo status delle Regioni e degli enti locali, garantendo, al contempo, parità di accesso su tutto il territorio nazionale alle prestazioni ritenute coessenziali alla cd. cittadinanza sociale. Tra questi strumenti, vi è senza dubbio la previsione dei LEP che, se correttamente interpretata alla luce del principio di uguaglianza, può costituire uno strumento per il superamento di tutte le disuguaglianze, derivanti o meno dall’intervento degli enti sub-statuali, e può consentire al livello nazionale di mantenere entro i binari del federalismo cooperativo l’attuale sistema amministrativo. Da tale lettura discendono precise conseguenze sull’interpretazione dei contenuti e dello spessore che può rivestire la disciplina dei LEP, la quale non solo può abbracciare, entro certi limiti, aspetti qualitativi, quantitativi ed organizzativi (e dunque assumere una funzione di indirizzo dell’amministrazione e della relativa organizzazione), ma può anche giustificare la creazione di meccanismi di finanziamento basati sulla predeterminazione dei costi di erogazione e di meccanismi di monitoraggio dell’effettiva erogazione. Nel campo della tutela della salute, l’analisi dell’esperienza sinora condotta mostra il positivo sforzo compiuto dallo Stato e dalle Regioni nell’identificazione delle prestazioni essenziali sulla base dei principi di pertinenza, efficacia e, soprattutto, appropriatezza, intesa come contemperamento tra idoneità alla soddisfazione dei bisogni dei destinatari e concreta realizzabilità, alla luce delle complessive condizioni organizzative e finanziarie del servizio; la conclusione è un sostanziale apprezzamento (sia pure a fronte delle inevitabili difficoltà attuative e di alcune indubbie forzature del testo costituzionale, nella direzione di un riaccentramento di competenze) della direzione intrapresa, con metodo collaborativo, per garantire l’erogazione dei LEA su tutto il territorio nazionale e, dunque, per rendere effettivo anche il “dovere di adeguatezza organizzativa” che ricade sulla Pubblica Amministrazione.
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