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Magliacane, Alessia. "Forma della norma-stato e fatto del potere pastorale". Revista da Faculdade de Direito UFPR 62, n.º 2 (31 de agosto de 2017): 175. http://dx.doi.org/10.5380/rfdufpr.v62i2.52428.

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Resumen
La complessità del soggetto (individuale e collettivo) è sottoposta nella fase detta postmoderna (Harvey, Jameson, Raymond) ad un aggressivo tentativo di riduzione che ha come strumento la norma-stato, che ha attraversato pressoché indenne le epoche storiche fino alla modernità borghese – capitalistica indagata da Habermas (nelle strutture discorsive), da Foucault (nella trasformazione del potere disciplinare e pastorale), da Deleuze (nella particolare struttura della ripetizione, erede della coazione freudiana), da Lacan (nella dialettica della repressione simbolico-normativa), da Butler (nella dialettica tra soggettivazione e assoggettamento) ma soprattutto nelle forme dell’immaginario letterario e cinematografico (di cui si fanno qui gli esempi di Lynch e McCarthy). L’autore tenta anche una netta distinzione tra la critica del diritto e l’analisi critica della forma normativa-giuridica, nella comparazione con altre esistenti forme normative quali quella strettamente simbolica (ad esempio nella morale sociale e nella famiglia) e quella istituzionale (ad esempio nelle forme di alienazione e di istituzione totale) alla luce delle più moderne teorie linguistiche, sistemiche, psicologiche e della complessità.
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Korhonen, Kalle y Cristina Soraci. "Forme amministrative e scelte linguistiche nelle epigrafi e nelle monete della Sicilia romana". Gerión. Revista de Historia Antigua 37, n.º 1 (1 de abril de 2019): 97–116. http://dx.doi.org/10.5209/geri.63870.

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Fino a non molto tempo fa gli studiosi sostenevano che le scelte linguistiche nelle colonie romane della Sicilia fossero coerenti: il latino sarebbe stata la sola lingua usata in un contesto “ufficiale” e il greco sarebbe stato adottato in contesti diversi, come il culto (non coloniale) o l’ambito privato. Ricerche recenti hanno messo in discussione tali affermazioni. Nel presente articolo ci soffermiamo sull’uso del greco e del latino nelle città non coloniali. L’impiego del latino è spesso stato legato all’attribuzione di un preciso stato amministrativo, quello dei municipi, in epoca augustea o postaugustea; al contrario, testimonianze concernenti i municipia e scritte in greco sono state considérate risalenti agli anni di Sesto Pompeo. Intendiamo dimostrare che l’uso del linguaggio in contesti municipali “ufficiali” è molto più vario di quanto non si sia pensato in precedenza e proponiamo nuove letture e datazioni per diverse iscrizioni, soprattutto IG XIV, 954 (in riferimento ad Akragas/Agrigentum), IG XIV, 367=IG Palermo 44 (Aluntium), CIL X 7350 (Thermae Himeraeorum), IG XIV, 575 (Centuripae), AE 1945, 64 (Segesta) e SEG LXI, 758=AE 2011, 435 (Syracusae).
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Boccia Artieri, Giovanni. "Forme e pratiche della socievolezza in rete. Connessi in pubblico". SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE, n.º 41 (mayo de 2012): 51–66. http://dx.doi.org/10.3280/sc2011-041005.

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L'articolo indaga il processo evolutivo della societŕ nel suo rapporto con gli individui nei termini dell'evoluzione della comunicazione e delle sue tecnologie. Qui, e in particolare nel web sociale, lo stato di contingenza del mondo diventa sempre piů visibile e va a caratterizzare i legami sociali. Il centro di questa svolta riguarda l'introduzione della comunicazione "personale di massa" (blog, SNSs) che cambia l'esperienza degli individui che sanno di essere potenzialmente "soggetto" di una conversazione mentre la forma del pubblico diventa quella dei networked publics. Č quindi nel contesto delle dinamiche di rete che il legame sociale deve essere visto come uno "stato di connessione", come un legame che ha assorbito la contingenza.
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Duca, S. y L. Fabiani. "Siringomielia famigliare". Rivista di Neuroradiologia 15, n.º 2 (abril de 2002): 227–32. http://dx.doi.org/10.1177/197140090201500207.

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La siringomielia, è una patologia del midollo spinale costituita da cavitazioni centro-midollari a sede cervicale, dorsale, lombare e talora bulbare. La cavità può prender origine direttamente dal canale ependimale (idromielia) oppure generare dalle adiacenze del canale ependimale (siringomielia propriamente detta). Eziopatogeneticamente si distinguono forme secondarie (relative a processi espansivi, sequele sclerofibrotiche di processi infettivo-infiammatori, esiti di traumi) e forme idiopatiche di verosimile natura disembriogenetica. Dalla letteratura internazionale i casi famigliari di siringomielia sono stimabili in circa il 2% circa della totalità dei casi. È stata studiata una famiglia composta da dieci membri (padre, madre ed otto fratelli) nella quale sono stati evidenziati clinicamente e strumentalmente tre casi di siringomielia a sede dorsale. In tutti e tre i casi, la siringomielia non era associata ad altre patologie malformative. I tre soggetti affetti da siringomielia, tutti maschi, presentavano una sintomatologia deficitaria sensitiva e motoria a carico degli arti inferiori e sono stati valutati clinicamente ed a mezzo di RM mirata all'encefalo ed al midollo nella sua totalità. Il caso sindromico più grave, è stato sottoposto ripetutamente ad interventi neurochirurgici di marsupializzazione della cavità siringomielica. Lo screening neuroradiologico, è stato, poi, esteso ad altri tre fratelli componenti la famiglia oggetto di studio: una femmina, affetta da lieve sintomatologia disestesica agli arti inferiori e due maschi, entrambi asintomatici, risultati tutti negativi all'indagine RM. Due fratelli, soggettivamente asintomatici, infine, hanno rifiutato ogni indagine clinica e neuroradiologica. Dal punto di vista epidemiologico è importante rimarcare come sia possibile un'implicazione di fattori genetici e geografici nel determinismo delle forme non sporadiche di siringomielia.
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Gubernale, Marco, Claudia Costantini, Barbara Micoli, Susanna Negrin y Paolo Bonanni. "Neuropsicologia dell'epilessia frontale notturna criptogenica in etŕ evolutiva". CHILD DEVELOPMENT & DISABILITIES - SAGGI, n.º 3 (abril de 2012): 53–78. http://dx.doi.org/10.3280/cdd2010-s03004.

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Ad un gruppo di 14 pazienti affetti da Epilessia Frontale Notturna (EFN) con etŕ compresa tra etŕ 3.8 e 17.2 anni č stato effettuato un assessment neuropsicologico durante videomonitoraggio EEG prolungato. L'anamnesi psicologica mette in evidenza difficoltŕ di attenzione e scolastiche diffuse a tutto il campione, ma non storie indicative di difficoltŕ specifiche di apprendimento. I dati ottenuti sono stati successivamente confrontati con quelli di un gruppo abbinato al campione per etŕ e quoziente intellettivo, affetto da altre forme di epilessia, al quale č stato somministrato il medesimo protocollo. I risultati piů significativi documentano: intelligenza mediamente nella norma, con discrepanza sfavorevole per il dominio verbale; attenzione integra; lievi ipofunzionalitŕ in senso esecutivo, di natura verbale e rispetto alle capacitŕ di pianificazione di un compito strategico; spunti psicopatologici internalizzati. Queste osservazioni confermerebbero la minore aggressivitŕ dell'EFN in senso cognitivo rispetto ad altre forme di epilessia, come pure la vulnerabilitŕ specifica dei processi esecutivi, e suggeriscono interpretazioni etiopatogenetiche alternative a quelle genetiche.
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Benvenuti, Marco. "La spada e lo scudo. Prime note sulle nuove forme di intervento diretto dello Stato nell'economia con finalità di politica industriale". DIRITTO COSTITUZIONALE, n.º 1 (marzo de 2021): 13–45. http://dx.doi.org/10.3280/dc2021-001002.

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L'articolo affronta, in una prospettiva di diritto costituzionale, il tema delle nuove forme di intervento diretto dello Stato nell'economia con finalità di politica industriale. In una prima parte, si ritorna agli albori del processo di privatizzazione delle partecipazioni societarie dello Stato. Una seconda parte è dedicata all'analisi di un fondamentale strumento di intervento proiettivo dello Stato nell'attività economica pubblica, qual è la Cas-sa depositi e prestiti S.p.A. Una terza parte, infine, tratta uno strumento cruciale di intervento protettivo dello Stato nei confronti dell'attività economica pubblica e privata, dato dai poteri speciali, che tendono anche ad assumere, oggi, una spiccata finalità di politica industriale.
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Loffi, Vittoria Costanza Alessandra. "La disciplina sull'aborto nei paesi del blocco BRICS in una prospettiva comparata". La Nuova Giuridica 2, n.º 2 (19 de enero de 2023): 179–219. http://dx.doi.org/10.36253/lng-1989.

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L’obiettivo di questo elaborato è quello di fornire un’analisi sociale e giuridica delle discipline sulle interruzioni di gravidanza, sottolineando il ruolo giocato dai fenomeni storici del colonialismo e della determinazione per via rivoluzionaria di una forma di Stato socialista nel definire la posizione della donna all’interno della società. Tramite l’ottica del diritto comparato si vuole evidenziare la correlazione tra la forma di Stato dei paesi del blocco BRICS, la loro concezione di diritti riproduttivi e il ruolo dei movimenti femminili e femministi all’interno di ogni ordine sociale nell’aver imposto all’agenda politica del proprio paese il tema dei diritti riproduttivi. La nozione di forma di Stato attiene al rapporto tra libertà e autorità, pertanto vi risulta inclusa anche la peculiare relazione tra autorità e diritti riproduttivi. È per questo fondamentale sottolineare il ruolo dei movimenti femministi nella determinazione delle forme di Stato e nella conseguente delineazione dei propri diritti produttivi.The scope of this paper is to provide a social and legal analysis of abortion laws, emphasising the role played by the historical phenomena of colonialism and the determination by revolutionary means of a socialist form of State in defining the position of women within societies. Through the perspective of comparative law, the aim is to highlight the correlation between the form of state of the BRICS bloc countries, their conception of reproductive rights, and the role of women's and feminist movements within each social order in placing the issue of reproductive rights on the political agenda of their countries. The notion of the state form relates to the relationship between freedom and authority, so the peculiar relationship between authority and reproductive rights is also included. It is therefore crucial to emphasise the role of feminist movements in determining the forms of state and the consequent delineation of reproductive rights.
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Guazzarotti, Andrea. "La politica monetaria: il modello ibrido dell'UEM". DIRITTO COSTITUZIONALE, n.º 1 (marzo de 2021): 47–71. http://dx.doi.org/10.3280/dc2021-001003.

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L'articolo affronta, in una prospettiva di diritto costituzionale, il tema delle nuove forme di intervento diretto dello Stato nell'economia con finalità di politica industriale. In una prima parte, si ritorna agli albori del processo di privatizzazione delle partecipazioni societarie dello Stato. Una seconda parte è dedicata all'analisi di un fondamentale strumento di intervento proiettivo dello Stato nell'attività economica pubblica, qual è la Cas-sa depositi e prestiti S.p.A. Una terza parte, infine, tratta uno strumento cruciale di intervento protettivo dello Stato nei confronti dell'attività economica pubblica e privata, dato dai poteri speciali, che tendono anche ad assumere, oggi, una spiccata finalità di politica industriale
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Battistella, P. A., A. M. Laverda, P. Drigo, M. Salandin y C. Carollo. "Leucoencefalite acuta disseminata: Aspetti clinici e neuroradiologici in 9 casi pediatrici". Rivista di Neuroradiologia 9, n.º 6 (diciembre de 1996): 649–57. http://dx.doi.org/10.1177/197140099600900604.

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Vengono presentati i dati clinici e neuroradiologici di 9 casi pediatrici di leucoencefalite acuta disseminata, per lo più affetti da forma monofasica (n. 6), più di rado da forme recidivanti (n. 2) o emorragiche (n. 1). Il quadro clinico si è manifestato sempre acutamente, con sintomi focali (atassia, paralisi) o con deficit di coscienza, più di rado con ipertensione endocranica. Nella forma emorragica l'evoluzione è stata più rapida e le sequele più gravi. La RM dimostra lesioni multiple iperintense in T2, sopra e sottotentoriali, asimmetriche, di dimensioni variabili, con incostante potenziamento dopo Gadolinio, spesso con interessamento anche dei nuclei basali. La terapia con metilprednisolone in boli nella fase acuta ha dimostrato per lo più una buona efficacia, tranne che nella forma emorragica: per questa è stato necessario anche uno shunt liquorale, dato l'idrocefalo ostruttivo da marcato edema cerebellare. Nel complesso tale capitolo comprende forme molto diverse per sintomatologia clinica, quadro neuroradiologico ed evoluzione per le quali sono ancora mal conosciuti sia i meccanismi eziopatogenetici che le linee guida per il corretto trattamento.
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La Varra, Giovanni. "Post-it City. L'ultimo spazio pubblico della cittŕ contemporanea". TERRITORIO, n.º 56 (marzo de 2011): 84–86. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-056012.

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L'articolo racconta di una temporaneitŕ messa in gioco da popolazioni che si riappropriano di spazi residuali e non, reinventandoli. Lo spazio post-it č uno spazio aperto che riesce ad adottare forme differenti da quelle esclusive per le quali č stato pensato, gli spazi postit mettono in scena delle relazioni in pubblico, delle forme abitative, delle strutture di scambio e di commercio di una comunitŕ in movimento.
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Adobati, Fulvio y Andrea Debernardi. "Chi è stato? Grandi infrastrutture di trasporto, conflitti territoriali e identificazione dell'interesse generale". ARGOMENTI, n.º 34 (junio de 2012): 51–71. http://dx.doi.org/10.3280/arg2012-034003.

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La realizzazione di "grandi" infrastrutture di trasporto si sviluppa spesso all'interno di contesti decisionali caratterizzati da elevati livelli di conflittualità, che le descrizioni più diffuse tendono a ricondurre al ben noto schema NIMBY (Not In My Backyard). Scopo del contributo è quello di ricostruire il network politico territoriale degli attori e degli interessi coinvolti in processi decisionali relativi a quattro grandi infrastrutture di trasporto (autostrada Brebemi-TEM di Milano, Pedemontana lombarda, nuova linea ferroviaria Torino-Lione, nuova trasversale ferroviaria alpina), evidenziando scale (territorialiistituzionali) e forme di legittimazione delle scelte. L'analisi delle esperienze praticate vuole fare emergere diverse forme e visioni dell'"interesse generale".
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Turco, Eugenio. "Obiettivo: I progetti europei di gemellaggio (twinning) e l'esperienza albanese". QUESTIONE GIUSTIZIA, n.º 3 (julio de 2009): 123–32. http://dx.doi.org/10.3280/qg2009-003012.

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- I twinning projects sono strumenti di cooperazione internazionale, elaborati dalla Commissione europea, che prevedono la diretta assistenza di uno Stato membro in favore di uno Stato beneficiario per il raggiungimento di specifici obiettivi nel rispetto delle politiche di allargamento della Unione. Il twinning di supporto all'Alto Consiglio della giustizia in Albania č stato il primo progetto al quale ha partecipato il Consiglio superiore della magistratura italiano: iniziato nel febbraio del 2007, e realizzato unitamente al Consiglio superiore dei giudici di Spagna, esso si č concluso nel dicembre del 2008. I positivi risultati ottenuti rendono auspicabile un maggior impegno del CSM in tali forme di cooperazione.
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Cirillo, Vincenzo y Ornella Zerlenga. "Entre arquitectura y geometría. Un ejemplo de escalera oval en la toba napolitana". EGA Revista de Expresión Gráfica Arquitectónica 25, n.º 39 (22 de julio de 2020): 196. http://dx.doi.org/10.4995/ega.2020.11962.

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<p>Questa ricerca è dedicata allo studio della configurazione geometrica della scala come spazio rappresentativo dell’architettura. Questo contributo analizza una sorprendente scala, situata a Napoli (Italia) a Capodimonte, costruita in tufo (con sistema a sbalzo) e con sviluppo spaziale su una pianta a forma di cono rovescio. I metodi di indagine adottati sono stati il rilievo architettonico (diretto e con scanner laser) e l’analisi geometrica delle forme. I dati raccolti hanno permesso di riconoscere in questa scala la presenza di un grande pensiero progettuale capace di costruire una scala ovata a sbalzo nel tufo, adattando il suo sviluppo a un’elica conica invertita. Il modello della scala ovata è stato analizzato anche nei trattati di architettura italiana dal XVI al XVIII secolo.</p>
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Pedrabissi, Stefania. "L'intervento dello Stato e la nazionalizzazione nel trasporto aereo". RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO DEL TURISMO, n.º 30 (septiembre de 2020): 136–47. http://dx.doi.org/10.3280/dt2020-030010.

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Il segmento del trasporto aereo nazionale è un settore economico da sempre caratterizzato dalla pervasiva presenza dello Stato. Il processo di liberalizzazione voluto dall'Unione Europea e la conseguente privatizzazione che, nel nostro Paese ha coinvolto anche l'ex compagnia di bandiera, ha condotto a una progressiva ma consistente riduzione della partecipazione statale nell'esercizio dell'attività di impresa di trasporto aereo. La pandemia da Covid-19, preceduta dalla crisi economica, ha posto le premesse per un "ritorno" a significative forme di intervento pubblico. Lo scritto si pone l'obiettivo di riflettere sulle recenti evoluzioni in materia di trasporto aereo osservando la complessa vicenda dal filtro nazionale del ruolo statale.
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Francisca de Souza, Marinete Luzia. "Rapporti tra lettere e pastorali di Giovanni Franzoni e di Pedro Casaldaliga". Texto Poético 18, n.º 36 (29 de mayo de 2022): 95–113. http://dx.doi.org/10.25094/rtp.2022n36a862.

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Questo articolo tratta due lettere pastorali, Uma Igreja na Amazônia em conflito com o latifúndio e a marginalização social (1971), di Pedro Casaldaliga e La terra è di Dio (1973), di Giovanni Franzoni nel loro rapporto con il modo in cui teorizzano la Teologia della Liberazione e, nel caso specifico di Casaldaliga, con la reiterazione di immagini poetiche nella loro prosa. Sono stati utilizzati Borges (2000), Pace (2007), Luckmann (2002) e Berger (2004) come fondamento teorico. Il metodo di studio e stato l’analisi testuale e discorsiva con alcuni tratti di stile letterario. Si conclude che loro presentano forme di scrittura simili per quanto riguarda l’insieme di metafore, vale a dire, relative alla terra e al sacro.
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Stanghellini, I., E. Genovese, S. Palma, C. Falcinelli, L. Presutti y A. Percesepe. "A mild phenotype of sensorineural hearing loss and palmoplantar keratoderma caused by a novel GJB2 dominant mutation". Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, n.º 4 (agosto de 2017): 308–11. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1382.

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Le mutazioni dominanti del gene GJB2 sono causa di forme di sordità neurosensoriale sindromiche associate a manifestazioni cutanee palmo-plantari. In questo lavoro viene descritta la correlazione genotipo / fenotipo di una nuova mutazione nel gene GJB2 identificata in tre generazioni di una famiglia italiana (probando, madre e nonno) i cui membri presentano ipoacusia neurosensoriale associata a cheratoderma palmo-plantare ad insorgenza nell’età adulta. Una nuova mutazione di GJB2 (c.66G > T, p.Lys22Asn) allo stato eterozigote è stata identificata in tutti membri affetti. La segregazione della mutazione, la sua frequenza nella popolazione generale e predizioni in silico ne attribuiscono un ruolo patogenetico. La mutazione p.Lys22Asn GJB2 determina una forma di sordità dominante associata ad un’espressione variabile di cheratoderma palmo-plantare, rappresentando un modello di penetranza completa con effetto età-dipendente sul fenotipo.
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Addante, Luca. "TRA SARTORI E LIJPHART: UNA TIPOLOGIA DELLE FORME DI GOVERNO DEMOCRATICHE". Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 33, n.º 2 (agosto de 2003): 225–55. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200027167.

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IntroduzioneUno dei fenomeni più evidenti nell'evoluzione della scienza politica dell'ultimo ventennio è il ritorno alle tematiche istituzionali. Le forme di governo, i tipi di Stato, in breve — con tasso d'astrazione più elevato — le istituzioni politiche nel senso più classico del temine, hanno riacquistato status privilegiato nell'orizzonte dell'analisi politologica dopo un disinteresse durato diversi decenni (Linz e Valenzuela 1994; Pasquino 2001).
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Donati, P. Tortori, A. Cama, M. L. Rosa, L. Andreussi, C. Capellini y P. Toma. "Sindrome del midollo fissato o «Tethered cord»". Rivista di Neuroradiologia 2, n.º 3 (octubre de 1989): 227–40. http://dx.doi.org/10.1177/197140098900200305.

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Il «Tethered Cord» è una malformazione congenita polimorfa the insorge a partire dalla 6° settimana di vita embrionale. II quadro anatomo-radiologico è caratterizzato da un cono midollare ancorato in posizione anomala, per lo più estremamente bassa, da alcune forme di anomalie intradurali, e si inquadra frequentemente nell'ambito della sequenza malformativa di uno stato disrafico. Il miglioramento prodotto dalla TC e dalla mielo-TC nella neurodiagnostica dei disrafismi spinali è stato ulteriormente incrementato dall'avvento della risonanza magnetica. Anche se quest'ultima consente frequentemente un inquadramento completo, in alcuni casi l'integrazione con mielo-TC permette una valutazione più precisa dell'estensione e dei rapporti delle varie componenti la malformazione. Tuttavia alcuni aspetti della malformazione possono restare poco chiari, ancora insoluto appare il problema del riconoscimento del cono midollare dal filum terminale ispessito in alcune forme di «Tethered Cord». In questi casi tale difficoltà si riscontra anche in sede operatoria, pur utilizzando tecniche microchirurgiche. Proponiamo pertanto di definire l'unità anatomica Cono Midollare - Filum Terminale ispessito morfologicamente indistinti: «Struttura neurofibrosa».
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Spagnolo, Antonio G., Barbara Corsano y Dario Sacchini. "La consulenza bioetica al letto del malato: l’esperienza del Servizio di Etica clinica presso la Fondazione Policlinico Universitario “Agostino Gemelli” IRCCS – Roma". Medicina e Morale 68, n.º 4 (20 de diciembre de 2019): 376–95. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2019.594.

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L’articolo espone l’esperienza del Servizio di Consulenza di Etica Clinica (Servizio CEC) dell’Istituto di Bioetica e Medical Humanities dell’Università Cattolica del Sacro Cuore per la Fondazione Policlinico Universitario “Agostino Gemelli” IRCCS (FPG) di Roma, dal 1992 ad oggi. Dopo una introduzione generale sul significato e gli scopi della consulenza di etica clinica, l’articolo prende in esame la casistica del Servizio. A tal fine è stata realizzata un’indagine retrospettiva di tutte le consulenze di etica clinica (CEC) richieste ed eseguite dal Servizio CEC dalla sua istituzione ad agosto 2019. È stato analizzato l’andamento del Servizio e confrontato il numero di CEC eseguite nei primi 20 anni, quando il Servizio utilizzava una modalità prevalentemente cartacea, con il numero di CEC eseguite da quando il Servizio è stato inserito sul Sistema Informativo interno del Policlinico il 1 gennaio 2016 dove le CEC sono tracciate elettronicamente. In particolare, sono stati individuati e fatti oggetto di discussione critica i dati relativi a: numero delle richieste di CEC, numero delle CEC elaborate, aree cliniche che hanno richiesto le CEC, forme assunte dalla consulenza (consulenza classica o documento condiviso di orientamento etico-assistenziale), quesiti etici – e non solo etici – maggiormente emersi.
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Soro, Giorgio y Sara Giordano. "UN NUEVO MODELO PARA AUMENTAR LA CONFIABILIDAD DE LABORATORIO DE LA ORQUESTRA SINFONICA A LA “L.I.A.”LABORATORIO DE SINTONIA Y DE ESCUCHE” UN NUOVO MODELLO PER INCREMENTARE L’AFFIDABILITA’. DAL LABORATORIO DELL’ORCHESTRA SINFONICA AL (L.I.A.) , LABORATORIO D’INTONAZIONE E D’ASCOLTO". International Journal of Developmental and Educational Psychology. Revista INFAD de Psicología. 5, n.º 1 (21 de diciembre de 2016): 35. http://dx.doi.org/10.17060/ijodaep.2014.n1.v5.645.

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Abstract.Obiettivo di questo scritto è presentare una nuova procedura per implementare l’alta affidabilità (High Reliability) in contesti sociali e nel lavoro di gruppo utilizzando particolari forme di Long Life Learning. Si tratta del Laboratorio di Intonazione e di Ascolto (L.I.A.) che è stato individuato come spin-off della ricerca che l’èquipe del Dipartimento di Psicologia di Torino ha condotto dal 2001 al 2009.
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Stevenson, Judy. "Glass Lamps from San Vincenzo al Volturno, Molise". Papers of the British School at Rome 56 (noviembre de 1988): 198–209. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200009600.

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Resumen
LUCERNE VITREE DA SAN VINCENZO AL VOLTURNO, MOLISEA. S. Vincenzo al Volturno è stata rinvenuta un'interessante forma di lucerna vitrea, all'interno delle strutture della villa di V–VI secolo d.C.; “copie” di questa forma sono state riprodotte, nel IX secolo, nelle officine vetrarie annesse alla famosa abbazia benedettina. Queste lucerne possono essere riconosciute dalla forma dei manici, che si connettono alla parte superiore dell'orlo, staccandosi verticalmente da esso. Inoltre sembra che le lucerne fossero dotate di basi concave, in grado di sorreggere il pezzo, simili a quelle di una bottiglia. Le lucerne di V e VI secolo sembra avessero tre manici, laddove in quelle di IX se ne riscontrano solo due.È stato ricostruito il profilo completo di una lucerna databile fra V e VI secolo. Da altri tre siti di mia conoscenza provengono simili forme cronologicamente collocabili fra V e VI secolo: Belmonte presso Altamura, in Puglia; S. Giovanni di Ruoti presso Potenza, in Basilicata; via Carminiello ai Mannesi, a Napoli.Nell'articolo si discute l'ipotesi di una regionalizzazione della forma, nonché la possibilità di un unico centro di produzione per la regione, fra V e VI secolo; si adombra inoltre l'idea di una rinascita di tradizioni Romane e Tardo-Romane nel IX secolo.Altre forma di lucerne, come ad esempio quelle sospese a corto gambo, sono altresi ampiamente testimoniate a S. Vincenzo per ambedue i periodi di cui ci si sta occupando.
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Terragni, Laura y Sigrun Henjum. "Patire la fame nella culla del welfare. Uno studio sulla sicurezza alimentare dei richiedenti asilo nei centri di accoglienza norvegesi". MONDI MIGRANTI, n.º 2 (agosto de 2021): 73–88. http://dx.doi.org/10.3280/mm2021-002004.

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Resumen
I richiedenti asilo sono un gruppo particolarmente vulnerabile a forme di insicurez-za alimentare. Esistono tuttavia pochi studi che analizzino l'ampiezza e le cause di questo fenomeno in Europa. Questo studio indaga la sicurezza alimentare tra i ri-chiedenti asilo nei centri di accoglienza norvegesi. Lo studio è stato condotto at-traverso un questionario somministrato a 205 richiedenti asilo in otto centri e un'osservazione partecipante. L'indagine mostra che il 93% soffre di insicurezza alimentare e che la loro dieta è poco variata. Le condizioni abitative rendono dif-ficile mantenere il ruolo dei pasti come forma di commensalità. Questa indagine mostra che il cibo, o per meglio dire la sua mancanza, diviene un modo per sottoli-neare la precarietà e l'esclusione sociale dei richiedenti asilo anche in una società, come quella norvegese, conosciuta per uno stato sociale universalistico che mira a mantenere il benessere dei suoi cittadini.
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Briata, Paola. "Oltre la mescolanza. Le politiche contro la segregazione spaziale in un contesto di crisi di welfare". ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, n.º 100 (agosto de 2011): 9–29. http://dx.doi.org/10.3280/asur2011-100002.

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L'articolo propone una restituzione sintetica dello "stato dell'arte" della letteratura che si č occupata di approfondire criticamente le politiche urbane finalizzate a promuovere mescolanza economico-sociale nelle aree svantaggiate delle cittŕ, evidenzia i vantaggi e le fragilitŕ di queste forme di intervento in un contesto generale dominato dalla contrazione della capacitŕ di intervento del, propone una serie di interrogativi con riferimento ad alcuni casi italiani e ipotizza alcune prospettive di lavoro per affrontare i nodi critici di queste iniziative evidenziati dal dibattito internazionale.
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Gambino, Silvio. "Democrazia rappresentativa e populismo: riflessioni sull'esperienza italiana nell'ottica comparatistica. Una "democrazia assediata" che muove verso la ‘democrazia illiberale'?" CITTADINANZA EUROPEA (LA), n.º 2 (enero de 2021): 5–32. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2020-002001.

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"Rappresentanza politica" e "sovranità popolare" si offrono al costi-tuzionalista come le due principali tematiche teoriche che aiutano a qualificare le manifestazioni istituzionali/costituzionali ormai bisecola-ri della democrazia liberaldemocratica moderna, che ritrova le pro-prie origini storiche negli eventi rivoluzionari francesi di discontinuità con lo Stato assoluto e il proprio sviluppo nelle forme della democra-zia sociale e partecipativa del costituzionalismo del secondo dopo-guerra. La riflessione proposta al lettore muove dal modello costitu-zionale italiano - che si propone come fortemente innovativo in ragio-ne della valorizzazione della sovranità popolare e delle forme politiche del suo esercizio (incentrate sul ruolo centrale svolto dal concorso partecipativo dei partiti politici alla determinazione della politica na-zionale) - per coglierne, nel seguito, l'evoluzione osservabile nell'ambito della vita democratica interna agli stessi e con riguardo al condizionamento concreto delle istituzioni pubbliche da essi svolto. È in tale prospettiva che il contributo si ripropone due interrogativi, chiedendosi, dapprima, se sia possibile - nel quadro della trasforma-zione e della crisi dei partiti - una ‘democrazia senza partiti', e per in-terrogarsi successivamente - in una prospettiva di analisi di tipo com-paratistico aperta ai Paesi di democrazia pluralista al di qua e al di là dell'Oceano - se gli interventi sugli istituti della democrazia costitu-zionale (anche di tipo manipolativo) non dischiudano scenari preoc-cupanti di una ‘democrazia assediata' che si conforma viepiù nel tem-po alle esperienze di ‘democrazia illiberale' (nella esperienza italiana, allo stato, solo statu nascenti).
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Capurso, Michele y Valerio Santangelo. "Paure verso la scuola, coping e relazione di aiuto nei bambini italiani: una ricerca proiettiva". RICERCHE DI PSICOLOGIA, n.º 4 (marzo de 2013): 435–71. http://dx.doi.org/10.3280/rip2011-004002.

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Partendo dalle ricerche che identificano una serie di paure infantili ritenute normali in eta evolutiva, il presente studio indaga in modo specifico le paure generate dal contesto scolastico, la relazione di aiuto e le strategie di coping in un campione di 1931 bambini di diverse regioni italiane. Le paure sono state indagate attraverso uno strumento proiettivo costruito ad hoc e le risposte sono poi state analizzate con una procedura induttiva. Il test del ?2 e stato utilizzato per evidenziare le frequenze di risposte significativamente diverse dal caso. Lo scopo e stato quello di determinare se le paure scolastiche ricalcassero, come ipotizzato, le paure normative piu generali, valutando allo stesso tempo in che modo il coping e la relazione di aiuto si configurano nel contesto scolastico italiano. I risultati mostrano che nella maggior parte dei casi le paure espresse riguardano eventi direttamente connessi al contesto scolastico, in particolare il timore di prendere un brutto voto o di subire aggressioni. I coetanei vengono indicati in misura maggiore dei genitori quali figura di supporto in grado di aiutare i soggetti a superare le paure. Le forme di coping piu indicate sono quelle attive o cognitive e la ricerca di supporto emotivo o di comunicazione. Emerge anche, con una incidenza significativa nei piu piccoli una strategia di coping precedentemente non documentata, il gioco. Questi risultati ci consentono di affermare che le paure scolastiche possono declinarsi in due sotto-categorie specifiche (brutto voto e aggressioni) che sono tendenzialmente in linea con quanto rilevato a proposito delle paure normative. Altre forme di paure normative, come le paure ancestrali, sono comunque presenti, soprattutto nelle indicazioni dei piu piccoli. Le strategie di coping indicate e la scelta dei coetanei quali attori principali nella relazione di aiuto consente di conclude- re che i bambini italiani appaiono dotati di strategie funzionali per affrontare le difficolta quotidiane a scuola.
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Scerbo, Alberto. "L’infinita vanità del tutto. Sul politico e giuridico nel pensiero di Leopardi". Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 53, n.º 2 (mayo de 2019): 389–407. http://dx.doi.org/10.1177/0014585819836663.

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L’approfondimento del rapporto duale tra natura e ragione, da cui origina la relazione tra poesia e filosofia, costituisce il viatico per un’indagine riguardante il pensiero di Leopardi in ordine al problema politico e giuridico. Premesso, così, lo scarto esistente tra stato di natura e stato di società, si analizzano le diverse forme sociali, all’interno di un discorso che propone il confronto critico tra antichità e modernità e senza discostarsi dal disegno della storia. Nella consapevolezza di ricondurre il tema politico ad una dimensione di autenticità, in cui la ragione sia integrata dalla natura, si procede poi ad una riflessione sulle forme di governo, distinguendo tra piano teoretico e piano storico. La scientificità propria della modernità detta l’atteggiamento di fondo leopardiano nei confronti del diritto e motiva la messa in discussione dell’esistenza della legge naturale, ma anche la valutazione mitica dell’idea di giustizia. L’approccio venato da un sostanziale realismo materialistico impedisce di ricercare significati profondi nelle dinamiche giuridiche e finisce per connettere l’efficacia del diritto al mero egoismo individualistico. Si rimarcano i limiti insuperabili nel funzionamento del diritto, sia di tipo funzionale che strutturale, e si rileva la distanza del fenomeno giuridico dal mondo della natura, con quanto ne consegue su ogni eventuale aspirazione all’universalità.
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Valentini, Cristiana. "Forme di privazione del diritto di difesa nello Stato senza diritto (ovvero : come un gioco di parole diventa realtà)". Archivio penale, n.º 2 (2020): 349–75. http://dx.doi.org/10.12871/97888333944971.

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La Vergata, Antonello. "Evoluzionismo alla francese contro darwinismo alla tedesca". PARADIGMI, n.º 2 (julio de 2011): 67–87. http://dx.doi.org/10.3280/para2011-002005.

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Durante la prima guerra mondiale, molti intellettuali francesi parteciparono allo sforzo patriottico criticando in una grande quantitŕ di libri, articoli equella che consideravano una peculiare deformazione del darwinismo ad opera dei loro colleghi tedeschi: il darwinismo era stato trasformato abusivamente in una dottrina che giustificava la guerra e l'uso della forza nei rapporti internazionali. Nelle loro critiche, tuttavia, i biologi francesi rivelavano i limiti della loro difesa di Darwin, verso il quale in Francia non c'era mai stato grande entusiasmo. I francesi preferivano Lamarck, o forme di lamarckismo, e fraintendevano, o distorcevano a loro volta, idee centrali della teoria della selezione naturale. In ciň ebbero il loro peso anche fattori ideologici.
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Zimmermann, Ekkart y Thomas Saalfeld. "LE TRE ONDATE DELL'ESTREMISMO DI DESTRA IN GERMANIA OCCIDENTALE". Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 24, n.º 1 (abril de 1994): 67–105. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200022693.

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Introduzione«Non sarà un secondo Hitler a sfidare lo stato di Bonn, nessun imitatore che possa accattivarsi la nostra attenzione. Sarà un originale senza precedenti, una personalità adeguata alle caratteristiche e ai bisogni del suo tempo. Le rassomiglianze risulteranno evidenti al massimo agli esperti, ma non all'elettorato di massa. La seduzione si avvicina alle sue vittime con immaginazione e fantasia, non secondo stereotipi e forme riconoscibili» (Neubauer 1985, 135, traduzione dal tedesco all'inglese degli Autori).
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Cereghetti Passini, Antonietta. "Decreti prefettizi pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia e l’italianizzazione forzata dei cognomi nelle Nuove Province in generale e nella Provincia dell’Istria in particolare". Histria : the Istrian Historical Society review 7, n.º 7 (2017): 137–66. http://dx.doi.org/10.32728/h2017.05.

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L’italianizzazione forzata dei cognomi, parte del più ampio programma di snazionalizzazione delle minoranze nelle Nuove Province (Trento, Bolzano, Trieste, Istria, Gorizia, Fiume, Zara) avviato dallo Stato italiano nel primo dopoguerra, fu legalizzata per mezzo di leggi e decreti votati appositamente dal giovane governo fascista e implementata con l’istituzione, presso le prefetture di ogni provincia, di commissioni responsabili per la compilazione di elenchi contenenti i cognomi ritenuti non italiani e le loro rispettive forme sostitutive. L’iter, non sempre rispettato, prevedeva il cambiamento del cognome su domanda del capofamiglia (con l’affissione sul rispettivo albo comunale) oppure per imposizione della prefettura. Dopodiché, il cambiamento veniva pronunciato con un decreto del Prefetto della Provincia, notificato agli interessati, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia ed annotato nei registri dello stato civile. La ricerca qui esposta ha considerato e analizzato numericamente tutti i decreti di cambiamento di cognome pubblicati nella Gazzetta Ufficiale. Poiché lo Stato italiano non sempre adempì all’obbligo di pubblicare tutti i decreti, il risultato ottenuto non può che essere incompleto. Nondimeno testimonia una vera e propria ossessione onomastica che coinvolse centinaia di migliaia di individui. Infine, un’analisi più dettagliata dei decreti emessi dalla Prefettura di Pola dimostra quanta e quale fu la mobilitazione dell’apparato del potere che, dietro il dichiarato desiderio di “recupero dei cognomi originari italiani o latini”, perpetrava quello che la storiografia definirà come “genocidio culturale” e “onomasticidio di Stato”.
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Nozifora, Enzo. "Precarietà del lavoro e crisi delle moderne forme di cittadinanza sociale". Revista Latina de Sociología 1, n.º 1 (26 de diciembre de 2011): 126–55. http://dx.doi.org/10.17979/relaso.2011.1.1.1198.

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In tutte le economie avanzate del pianeta, stiamo parlando di un unico tema: come fermare la crisi finanziaria distruttiva e riavviare il ciclo di crescita economica. La nostra proposta è di riconsiderare la cultura di lavoro significativa per spiegare la struttura della società. Questo perché il lavoro è l'unica attività umana che dà senso all'esistenza. Negli ultimi due secoli i lavoratori per rafforzare i loro diritti di cittadinanza sono stati discussi con lo Stato-nazione forma storica che si è consolidata durante le rivoluzioni liberali del XIX secolo. Oggi questo è il legame che è entrato in una crisi irreversibile ed è incapace di fornire risultati che sono adatti per le emergenze. Sono nati organismi sovranazionali che certamente non sono uguali i loro compiti, e le forze sociali non possono trovare un modo per contribuire al loro potere politico. Ma non è nato un movimento europeo dei lavoratori, che lotta per nascere allo stesso modo di un'Europa politica capace di fermare il crescente potere della speculazione finanziaria. I mercati finanziari sono integrati a livello globale, mentre i dipendenti, come in passato, presentano domanda a livello nazionale. Questa è la domanda che ora è diventata urgente. Se vogliamo uscire dalla crisi economica, dobbiamo pensare in termini sovranazionali ed europei. È importante che il movimento dei lavoratori imponga le proprie esigenze a livello europeo, a favore del rafforzamento politico dell'Unione, e vi ponga la questione dei diritti sociali europei. Solo un movimento operaio che lavora per rafforzare la costruzione dell'Europa, invece di indebolire, apre i diritti di cittadinanza dei lavoratori.
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Crameri, Stefania. "GRUPIT: un dialogo tra pratica e teoria". DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura, n.º 1 (9 de noviembre de 2021): 117–30. http://dx.doi.org/10.33683/didit.21.01.06.

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L’insegnamento dell’italiano nelle scuole elementari del Grigioni tedescofono è contestato. In risposta a ciò nel 2019 è stato lanciato il progetto Gruppo di sperimentazione didattica per l’italiano L2 con l’obiettivo di promuovere la materia italiano L2. A tale scopo è stata instaurata una rete di collaborazione tra insegnanti di scuola elementare e Alta scuola pedagogica dei Grigioni, creando così un dialogo tra teoria e pratica. Inizialmente si sono sondate varie forme di collaborazione per capire quali fossero le più apprezzate, praticabili ed efficaci. Ciò ha gettato le basi per un successivo sviluppo della disciplina italiano L2 improntato sulla ricerca-azione, valorizzando così la figura dell’insegnante quale esperta/o della pratica che contribuisce in maniera importante allo sviluppo teorico.
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Kałowski, Julian. "Konstytucje jako zabezpieczenie celu i zadań instytutów życia konsekrowanego". Prawo Kanoniczne 36, n.º 3-4 (10 de diciembre de 1993): 5–19. http://dx.doi.org/10.21697/pk.1993.36.3-4.01.

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In questo articolo l’autore tratta della sollecitudine della Chiesa per mantenere l’identità, cioè il fine ed i compiti delineati dai fondatori e approvati dalla competente autorità, in tutte le forme della vita consacrata. Alla base dei documenti promulgati dalla Chiesa è stato dimostrato che, cominciando dal momento delle organizzate forme della realizzazione dei consigli evangelici, la suprema autorità ecclesiale vegliava - per mezzo della legge fondamentale cioè le costituzioni - affinchè gli istituti di vita consacrata fossero fedeli ai loro carismi.
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MION, M., R. BOVO, R. MARCHESE-RAGONA y A. MARTINI. "Predittori di efficacia nel trattamento dell'otite esterna maligna fungina: una review sistematica". Acta Otorhinolaryngologica Italica 35, n.º 5 (octubre de 2015): 307–13. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-669.

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Obiettivo dello studio è stato riassumere i dati della letteratura sugli aspetti clinici e la gestione abituale dell’otite esterna maligna fungina (OEMF), ed identificare possibili fattori predittivi di esito positivo del trattamento. Gli articoli sono stati inizialmente selezionati sulla base del titolo e degli abstract. Sono poi stati recuperati ed analizzati per intero seguendo criteri predeterminati. È stata stilata una lista di riferimento degli articoli selezionati per cercare eventuali pubblicazioni mancati. Gli studi raccolti sono stati infine valutati metodologicamente. Dei 143 articoli iniziali, ne sono stati selezionati 14 focalizzati sulla gestione dell’OEMF. La maggior parte di questi ha dimostrato una correlazione tra l’efficacia del trattamento, inteso come risoluzione dei sintomi, ed alcune variabili cliniche e di gestione della patologia quali l’astensione da procedure chirurgiche invasive, l’assenza di paralisi facciale, l’Aspergillus spp come patogeno causante e l’assenza di segni radiologici alla diagnosi e nel corso del follow-up. L’efficacia del trattamento dipende dalla valutazione dello stato dei nervi cranici, dal patogeno alla base e dai segni radiologici, più precisamente: l’assenza di paralisi facciale, l’Aspergillus spp e l’imaging negativo alla diagnosi e durante il follow-up correlano con la risoluzione dei sintomi. L’evidenza che il trattamento farmacologico possa associarsi ad un miglior outcome rispetto a procedure chirurgiche invasive potrebbe semplicemente riflettere il fatto che pazienti affetti da una patologia più avanzata richiedono un approccio più aggressivo mentre le forme più lievi possono essere trattate in modo conservativo. È necessario quindi prestare attenzione nell’interpretazione dei dati a causa della necessità di ulteriori studi sull’argomento.
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Pasta, Stefano, Milena Santerini, Erica Forzinetti y Marco Della Vedova. "Antisemitism and Covid-19 on Twitter. The search for hatred online between automatisms and qualitative evaluation". Form@re - Open Journal per la formazione in rete 21, n.º 3 (31 de diciembre de 2021): 288–304. http://dx.doi.org/10.36253/form-9990.

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The article presents a case study on Antisemitic hate speech in Twitter in the period September 2019 - May 2020, with a particular focus on the months of the Covid-19 emergency. The corpus, consisting of 160.646 tweets selected by keywords, was investigated in terms of the amount of hate for each month, rhetoric and forms of Antisemitism. The analysis is carried out through social network analysis (SNA) techniques, with the goal of understanding whether it is possible to automate the process of identifying Antisemitic hatred. 26.11% of tweets contain hatred, that prejudice is the most common rhetoric (44%) and association with financial power the prevailing form (74%). The sample was also compared with another research methodology that only detects the presence of hate words. It emerges that, in addition to an in-depth knowledge of the phenomenon, it is necessary to integrate the automatic classification phase with the manual contribution. Antisemitismo e Covid-19 in Twitter. La ricerca dell’odio online tra automatismi e valutazione qualitativa. L’articolo presenta un caso studio sul discorso d’odio antisemita in Twitter nel periodo settembre 2019 - maggio 2020, con un particolare affondo sui mesi dell’emergenza Covid-19. Il corpus, composto da 160.646 tweet selezionati per parole chiave, è stato indagato in termini di quantità di odio per mese, retoriche utilizzate e forme di antisemitismo. L’analisi è svolta attraverso le tecniche di social network analysis (SNA), con l’obiettivo di capire se sia possibile automatizzare il processo di individuazione dell’odio antisemita. Il 26.11% dei tweet contiene odio, che il pregiudizio è la retorica più presente (44%) e l’associazione al potere finanziario la forma prevalente (74%). Il campione è stato altresì confrontato con un’altra metodologia di ricerca che rileva la sola presenza di hate words. Emerge che, oltre una conoscenza approfondita del fenomeno, occorre integrare la fase di classificazione automatica con l’apporto manuale.
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Besio, Mariolina. "Abitare in campagna. Un progetto normativo per il territorio, l'ambiente e il paesaggio". ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, n.º 97 (febrero de 2011): 48–60. http://dx.doi.org/10.3280/asur2010-097005.

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L'autore considera le forme abitative che si stanno diffondendo nei territori rurali. Rileva le emergenze ambientali che vi si sono manifestate negli ultimi decenni e il rinnovato interesse per il paesaggio. Prende atto che in urbanistica il territorio extraurbano č stato un tema di scarsa importanza e che gli strumenti disponibili non sono adeguati. Conclude, mettendo a fuoco principi, criteri e categorie di un progetto normativo in grado di governare i nuovi processi abitativi in modo complessivo e organico.
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Fassanelli, Benedetto. "Tra bando e integrazione. Gli zingari nell'Italia di etÀ moderna". SOCIETÀ E STORIA, n.º 138 (noviembre de 2012): 751–68. http://dx.doi.org/10.3280/ss2012-138004.

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Il saggio intende riflettere, attraverso alcune considerazioni sulla storia dei gruppi zingari in etÀ moderna, sull'opportunitÀ di introdurre il concetto di "ostilitÀ" come categoria interpretativa con cui leggere i rapporti tra societÀ maggioritarie e minoranze culturali. In particolare, si sofferma sulle forme del bando che colpiva, pressoché ovunque, gli zingari, assumendo come esemplificazioni la legislazione veneta del XVI secolo e il disegno di "riduzione" degli zingari intentato nel 1641 nello Stato pontificio. La persistenza della minoranza (nonostante i toni risolutivi del discorso repressivo e delle retoriche criminali) puň essere studiata alla luce dell'idea di ostilitÀ che rimanda ad una dimensione relazionale possibile, alla forma di integrazione di cui furono capaci le societÀ dell'epoca. Una relazione che si regge su un equilibrio instabile, ostile appunto, ma che non potrebbe essere compresa pienamente riferendosi al piů rigido binomio "tolleranza/intolleranza".
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Ghinassi, Simon y Franca Tani. "La gelosia romantica: una rassegna". RICERCHE DI PSICOLOGIA, n.º 2 (septiembre de 2020): 435–66. http://dx.doi.org/10.3280/rip2020-002002.

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Resumen
La presente rassegna si propone di esaminare lo stato attuale della ricerca re-lativa al sentimento di gelosia all'interno della relazione di coppia. In particolare, a partire dalla definizione del costrutto, prende in esame i principali modelli teorici avanzati nel corso del tempo ed esamina le specifiche manifestazioni e caratteristiche che distinguono la cosiddetta gelosia normale da quella patologica, gli esiti che forme diverse di gelosia possono avere sul benessere del singolo e sulla qualità della relazione di coppia, nonché i molteplici fattori di rischio e di prote-zione che concorrono al sorgere e al mantenimento di tale complessa esperienza emotiva.
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Andreula, C. F. "Patologia della sostanza bianca". Rivista di Neuroradiologia 5, n.º 1_suppl (abril de 1992): 33–38. http://dx.doi.org/10.1177/19714009920050s106.

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I reperti neuropatologici delle lesioni infiammatorie e infettive della sostanza bianca sono la distruzione della guaina mielinica con risparmio dei cilindrassi, il coinvolgimento eventuale degli oligodendrociti e la presenza di infiltrati perivascolari. L'indagine neuroradiologica avrà nella RM l'esame di prima scelta e tenderà a svelare la presenza di aree di sofferenza mielinica come lesioni dotate di alta densità protonica e lungo T2. Tali zone possono presentare lungo T1 dovuto ad edema concomitante o a grave distruzione mielinica. Indispensabile risulta il completamento dell'esame con la somministrazione di mezzo di contrasto per valutare lo stato della barriera ematoencefalica. In neuropediatria il rapporto di incidenza tra malattie infettive e sclerosi multipla si inverte a favore delle prime. L'eziopatogenesi infettiva determina la comparsa di lesioni encefalitiche a quasi esclusivo interessamento della sostanza bianca e a distribuzione non esclusiva. Tra le leucoencefaliti le più frequenti sono le forme immunomediate, ad aumento subacuto, la panenecefalite sclerosante subacuta, ad andamento cronico da virus morbilloso e le più rare forme di papova virus. Le forme immunomediate svelano frequentemente in anamnesi una banale malattia virale e per moventi patogenetici complessi determinano una leucoencefalite multifocale monofasica, con alterazione di barriera ematoencefalica transitoria e legata all'evento morboso. La forma cronica da morbillivus (PESS) per un difetto cronico della cellula ospite provoca una incompleta azione antigenica con persistenza nel tempo dell'infiammazione a predilezione per la sostanza bianca. Nella leucoencefalite multifocale progressiva da papova le aree di demielinizzazione sono diffuse, di varia dimensione e raramente con alterazione della barriera, per la localizzazione preferenziale del virus a carico degli oligodendrociti. La sclerosi multipla, di rara incidenza nell'infanzia (1%), non ha importanti variazioni rispetto al quadro dell'adulto. Scopo dell'indagine neuroradiologica è di rivelare l'eventuale presenza di placce attive, spia della multifasicità della malattia mediante studio col mezzo di contrasto paramagnetico.
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Pitozzi, Andrea. "I modi della Twitter fiction". ENTHYMEMA, n.º 30 (2 de enero de 2023): 70–88. http://dx.doi.org/10.54103/2037-2426/19551.

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Fin dalla sua nascita nei primi anni del XXI secolo, il social network Twitter è stato sede di interessanti sperimentazioni narrative legate in particolare alla forma breve in ambito digitale. Muovendo da una mappatura di queste pratiche di Twitteratura, inquadrabili soprattutto come microracconti, forme di riscrittura ludica o di creazione condivisa, l’articolo si concentra su tre casi di Twitter fiction – Black Box (2012) di Jennifer Egan, Evidence: Story of a Crime (2012) di Eliott Holt e Hafiz (2014) di Teju Cole –, per evidenziare come simili esempi esplicitino in varia misura sperimentazioni condotte guardando a una specificità mediale che oltrepassa il semplice vincolo della brevità. Così facendo, questi testi presentano un atteggiamento critico nei confronti del mezzo di cui si avvalgono e si configurano come emblematici di un processo di riflessione che dal semplice piano della condivisione chiama in causa uno spazio di riflessione sulle possibilità e i modi stessi della Twitter fiction.
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Tucci, Giuseppe. "La discriminazione contro il disabile: i rimedi giuridici". GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, n.º 129 (marzo de 2011): 1–28. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2011-129001.

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La discriminazione contro i disabili ha una storia particolare nella nostra esperienza giuridica, in quanto viene fatta oggetto di sanzioni solo molto tempo dopo che erano state eliminate le altre tradizionali forme di discriminazione, come, ad esempio, quella contro le donne. Anche le norme costituzionali, che rendevano certamente illegittime quelle discriminazioni (artt. 2, 3, 4, 32, 35, etc. Cost.), sono state lette in funzione della tutela del disabile solo negli anni '90 del secolo scorso, quando la nostra legislazione ordinaria č stata costretta ad adeguarsi al diritto europeo. Infatti, soltanto l'art. 16 della l. 12 marzo 1999, n. 68, ha abrogato la norma del t.u. sul pubblico impiego che prevedeva la «sana e robusta costituzione» come astratto e generale requisito di accesso al pubblico impiego medesimo, cosě come soltanto nel 2003, in attuazione di precise direttive europee, l'art. 15 st. lav. č stato riformato in modo da qualificare come illegittima la discriminazione contro il disabile nel rapporto di lavoro privato. Oggi la tutela del disabile si realizza a livelli multipli. Infatti, vi č una tutela di diritto interno, una tutela di diritto internazionale, in base alla Convenzione delle Nazioni Unite del 13 dicembre 2006, una tutela di diritto dell'Unione europea in senso stretto ed una tutela basata sulla Convenzione europea dei diritti dell'uomo. Malgrado tale pluralismo delle fonti delle differenti discipline giuridiche, solo l'intervento delle diverse Corti, come la Corte costituzionale, quella di Lussemburgo e quella di Strasburgo, in costante dialogo tra loro, riesce a tutelare il disabile di fronte alle nuove forme di discriminazioni, come quelle razziali, che spesso hanno ad oggetto, in particolare nella nostra esperienza giuridica, disabili extracomunitari.
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Pugliese, Enrico. "Le migrazioni interne nella scena migratoria italiana: novitŕ, persistenze, luoghi comuni". SOCIOLOGIA DEL LAVORO, n.º 121 (febrero de 2011): 19–29. http://dx.doi.org/10.3280/sl2011-121002.

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Resumen
L'articolo fornisce un quadro teorico generale entro il quale si collocano i flussi migratori interni analizzati nel volume. Partendo dal carattere di crocevia migratorio dell'Italia, dalla storica compresenza di flussi in entrata e in uscita, sono passati in rassegna gli elementi di persistenza e di novitŕ del fenomeno delle migrazioni interne, sottolineando come il riemergere in forme nuove del fenomeno sia stato a lungo e diffusamente ignorato o considerato di minore rilevanza, spesso analizzato in modo superficiale e affidandosi a luoghi comuni. L'interpretazione dei flussi migratori va piuttosto riportata all'interno dell'analisi delle differenti articolazioni del mercato del lavoro.
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Basso, Pietro y Fabio Perocco. "Immigrazione e trasformazione sociale dell'Europa: una svolta epocale e le sue prospettive". Perspectiva 38, n.º 4 (13 de enero de 2021): 1–24. http://dx.doi.org/10.5007/2175-795x.2020.e67413.

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Resumen
Il passaggio dal continente di emigrazione al continente di immigrazione è stato un enorme cambiamento per l'Europa. Dal 1945, decine di milioni di immigrati sono arrivati in Europa occidentale, prima di altre regioni europee, dopo dei quattro angoli del mondo. Così si è verificata un'enorme trasformazione sociale: la nascita (definitiva) di società multinazionali, multirazziali, multiculturali, multireligiose. Per molto tempo i governi e le aziende hanno voluto che gli immigrati fossero solo temporanei, per avere una massa di lavoratori precari, poco integrati e vulnerabili. Questa rivendicazione, tornata con forza negli ultimi anni, ha incontrato l'orgogliosa resistenza delle popolazioni immigrate, che hanno creato un sempre maggiore radicamento sociale. Lo stesso vale per l'analoga rivendicazione dei poteri istituiti di sottoporre le popolazioni e i lavoratori migranti a uno sfruttamento differenziato e ad ogni tipo di discriminazione, che sono state affrontate con lotte e ribellioni. Per decenni, nel fondo minaccioso della grande crisi irrisolta del 2008, questo conflitto si è aggravato fino a trasformare la “questione immigrazione” in una questione militare, che deve essere risolta con le marine militari e la polizia di frontiera. Questo articolo spiega che c’è tanta cosa in gioco: o torniamo a un modello di società e stato basato sulla più brutale oppressione “razziale” e di classe, oppure passiamo a una società definitivamente liberata da queste e altre forme di oppressione
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Di Viggiano, Pasquale Luigi. "DEMOCRAZIA DIGITALE COME DIFFERENZA:". Revista da Faculdade Mineira de Direito 24, n.º 48 (18 de marzo de 2022): 64–78. http://dx.doi.org/10.5752/p.2318-7999.2021v24n48p64-78.

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La partecipazione sociale e politica digitale contemporanea (e-Democracy) è un prodotto della digitalizzazione dello Stato e dei suoi apparati, caratterizzata dalla produzione di nuovi diritti resi possibili dalle tecnologie della comunicazione. La digitalizzazione degli apparati dello Stato attraverso le nuove tecnologie basate su algoritmi intelligenti e le norme sulla società dell’informazione e della comunicazione hanno innescato la produzione di cosiddetti “nuovi diritti” la cui esigibilità amplia il concetto di democrazia stabilendo una differenza tra il tradizionale governo della cosa pubblica e le crescenti pretese delle comunità sempre più legate al sistema della comunicazione digitale. I diritti di accedere a Internet e alla rete, all’e-voting, a comunicare con la PA attraverso le nuove tecnologie, a ricevere servizi pubblici digitali sono paralleli a doveri dello Stato caratterizzati dalla soddisfazione dei nuovi diritti. Contemporaneamente cresce il rischio che forme di partecipazione digitale producano livelli di esclusioni intollerabili che intaccano la democrazia. Osservare e descrivere, con gli strumenti concettuali del Centro di Studi sul Rischio, come il sistema del diritto, della politica e della società evolvono attraverso il rapporto con l’ecosistema digitale trainato dall’arcipelago delle intelligenze artificiali rappresenta l’obiettivo e la sfida sempre incerta negli esiti, sempre nuova nelle acquisizioni ma sempre stimolante e proficua sotto il profilo della ricerca sociale, politica e giuridica.
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Di Gennaro, Diana Carmela, Michele Domenico Todino, Paola Aiello y Maurizio Sibilio. "I luoghi dell'educazione: percorsi multimediali per promuovere l'orientamento al lavoro in un'ottica inclusiva". EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, n.º 1 (abril de 2021): 93–14. http://dx.doi.org/10.3280/erpoa1-2021oa11521.

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Il processo di definizione identitaria che sta caratterizzando le professioni educative in ragione della recente normativa (DDL 2443/2017 e D.M. 378/18) ha evidenziato, tra le altre, la necessit&agrave; di delineare percorsi di orientamento al lavoro in grado di supportare tutti gli studenti verso una costruzione consapevole della propria identit&agrave; professionale, con un'attenzione specifica anche agli studenti che presentano disabilit&agrave;, DSA o particolari condizioni di disagio che potrebbero influire sul loro futuro lavorativo.Con tale finalit&agrave;, nell'ambito del progetto POT cui il Dipartimento di Scienze Umane, Filosofiche e della Formazione dell'Universit&agrave; di Salerno ha partecipato in qualit&agrave; di partner, sono stati realizzati dei percorsi multimediali che consentono una navigazione dei luoghi dell'educazione.La tecnologia digitale scelta &egrave; GSuite e, pi&ugrave; nel dettaglio, Google Moduli, che &egrave; stato adattato per presentare contenuti audiovisivi rispetto ai quali gli studenti della L-19 sono chiamati a riflettere su specifici aspetti dell'agire educativo rispondendo ad alcune domande-stimolo.&Egrave; stato inoltre predisposto un breve questionario con il duplice obiettivo di verificare, da un lato, se questi percorsi multimediali si sono rivelati realmente utili e, dall'altro, di esplorare le prefigurazioni professionali dei partecipanti per fornire forme di supporto personalizzate e calibrate sui bisogni di orientamento individuali.
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Bianchini, Paolo. "La funzione pedagogica dell’estetica totalitaria. La scuola fascista e la celebrazione della Prima Guerra Mondiale in Italia. Il caso di Torino". Educar em Revista 35, n.º 73 (febrero de 2019): 135–60. http://dx.doi.org/10.1590/0104-4060.62734.

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SOMMARIO La scuola, anche dal punto di vista architettonico e dell’arredo scolastico, è senza dubbio un prodotto culturale tipico di ogni epoca storica. Durante il fascismo, essa ha svolto il compito di formare il cittadino-soldato, amante della patria e obbediente ai voleri del duce. Servendosi in maniera massiccia dell’arte e della bellezza, la scuola ha assunto un compito centrale nello Stato fascista, venendo incaricata della trasmissione di un’identità nazionale basata sul culto di coloro che erano morti per la costruzione dell’Italia unita. L’arte, in tutte le sue forme, ma specialmente quelle architettoniche e plastiche, è stata per questo abilmente utilizzata nel ventennio fascista come strumento di trasmissione di una pedagogia della morte e della guerra, considerata come imprescindibile per l’“italiano nuovo”. Il saggio indaga i meccanismi con cui l’estetica totalitaria fascista è stata applicata nelle scuole di Torino negli anni del primo dopoguerra, ricoprendo una parte imprescindibile - seppur insospettabile per molti - nella costruzione del consenso.
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Costantino Pissavino, Paolo. "LO SCANDAGLIO DELLE DIFFERENZE. RAGION DI STATO E TIPOLOGIE DELLE FORME DI GOVERNO NELL’ITALIA DELLA CONTRORIFORMA E DELL’ETÀ BAROCCA". Il Politico 255, n.º 2 (10 de enero de 2022): 102–33. http://dx.doi.org/10.4081/ilpolitico.2021.625.

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Codeluppi, Vanni. "La distribuzione: principali caratteristiche contemporanee". SOCIOLOGIA DEL LAVORO, n.º 116 (abril de 2010): 63–73. http://dx.doi.org/10.3280/sl2009-116007.

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Questo saggio analizza le diverse caratteristiche che i principali luoghi di distribuzione e vendita delle merci hanno assunto nel corso del tempo. L'analisi č incentrata soprattutto sulle forme distributive che si sono sviluppate nel corso del Novecento e in particolare sul centro commerciale, il luogo che č stato in grado di assumere il ruolo piů significativo in tutto il mondo. Il saggio inoltre considera le conseguenze del rapporto che il centro commerciale č andato sempre piů sviluppando con l'evoluzione della cittŕ.
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della Portae, Donatella y Dieter Rucht. "MOVIMENTI SOCIALI E SISTEMA POLITICO: UN CONFRONTO FRA ITALIA E GERMANIA". Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 22, n.º 3 (diciembre de 1992): 501–37. http://dx.doi.org/10.1017/s004884020001889x.

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IntroduzioneLa letteratura sulle forme di protesta si è arricchita, di recente, di numerosi contributi che hanno, tra l'altro, affrontato il tema dei rapporti tra sistema politico e movimenti sociali. Ispirati da Eisinger, che aveva dimostrato una relazione curvilinea tra l'incidenza della protesta nelle città americane e l'accesso dei movimenti collettivi nelle arene politiche locali (Eisinger 1973, 28), modelli sempre piò complessi sono stati elaborati per spiegare un numero crescente di variabili. Molte ricerche hanno utilizzato il concetto distruttura delle opportunità politiche, riferendosi ad un complesso e variegato insieme di variabili (Tarrow 1983; Tarrow 1989a; Brand 1985; Kitschelt 1986; Kriesi 1989 e 1991). L'uso di questo concetto in una comparazionecross nationalpresenta, a nostro avviso, tre problemi. In primo luogo, il limitato numero di casi analizzati non permette generalizzazioni accurate. In secondo luogo, il controllo logico delle relazioni ipotizzate raramente è stato facilitato attraverso l'indicazione di variabili intervenienti tra variabili indipendenti e variabili dipendenti molto «distanti» fra loro. In terzo luogo, le analisi proposte sono state, prevalentemente, analisi statiche: riferendo le caratteristiche di un movimento a condizioni strutturali piò o meno inerti, queste analisi non sono state, cioè, in grado di spiegare i mutamenti congiunturali. In questa introduzione, proporremo alcune soluzioni a questi tre problemi, illustrando il modello esplicativo utilizzato nella nostra ricerca.
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Amoretti, Ugo M. "DA ANDREOTTI A BERLUSCONI: LA RAPPRESENTATIVITÀ TERRITORIALE DEI GOVERNI ITALIANI, 1976–2001". Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 32, n.º 2 (agosto de 2002): 269–304. http://dx.doi.org/10.1017/s004884020003015x.

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Resumen
IntroduzioneIl governo è uno degli argomenti di cui si sono tradizionalmente occupati gli studi politici. Oltre che a tematiche di carattere generale, i cultori di questo tema si sono indirizzati prevalentemente verso questioni quali le forme di governo, la formazione (e dissolvimento) delle coalizioni governative nei sistemi parlamentari e multipartitici, il ruolo dei partiti politici, l'espansione della sfera pubblica, nonché lo studio dei governanti e delle loro carriere. A fianco di questi temi di ricerca, esiste tuttavia un'ulteriore area di indagine interessante e rilevante: la rappresentatività territoriale dei governi. Rimasta relativamente inesplorata perlopiù a causa delle originarie caratteristiche sistemiche di questi ultimi – nati come leve di comando dello stato e divenuti organi esecutivi delle leggi approvate in parlamento in seguito all'affermarsi del costituzionalismo liberale – tale problematica costituisce oggi, dato il ruolo di primo piano progressivamente acquisito dai governi nell'ambito del policy making (Pasquino 1997, 170–171), un tema di particolare importanza, soprattutto nei paesi eterogenei dal punto di vista geopolitico. Se gran parte della produzione legislativa ha origine nel governo, è tutt'altro che un esercizio scolastico esaminare come le unità territoriali in cui si suddivide amministrativamente o politicamente uno stato siano rappresentate al suo interno.
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