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1

Dario, Forti y Laura Mazzolari. "Come lavora il formatore clinico". EDUCAZIONE SENTIMENTALE, n.º 24 (septiembre de 2015): 103–40. http://dx.doi.org/10.3280/eds2015-024008.

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2

Caltabiano, Pier Sergio. "Il formatore: dall'osservazione etnografica alla riflessione generativa". FOR - Rivista per la formazione, n.º 84 (noviembre de 2010): 5–6. http://dx.doi.org/10.3280/for2010-084001.

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3

Bruscaglioni, Massimo. "Il coraggio del formatore: David affronta Golia". FOR - Rivista per la formazione, n.º 80 (noviembre de 2009): 143–44. http://dx.doi.org/10.3280/for2009-080019.

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4

Bracaletti, Ghita, Silvia Brena, Maria Cristina Dentici, Mauro Pellicci, Sara Stabile y Stefano Tomelleri. "Il formatore multitasking e il contesto sociale". SICUREZZA E SCIENZE SOCIALI, n.º 1 (abril de 2015): 99–113. http://dx.doi.org/10.3280/siss2015-001008.

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5

F.O. Arianna, Orsola. "Il formatore nella mediazione e conciliazione dei conflitti". QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, n.º 112 (marzo de 2021): 157–71. http://dx.doi.org/10.3280/qua2020-112010.

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Il mondo della mediazione e della conciliazione dei conflitti è vasto e la formazione deve adattarsi ed essere specifica in ogni ambito ma anche trasversale, essendo comuni le tecniche di gestione dei conflitti. Il formatore deve avere quindi conoscenze e competenze: nella formazione (al fine di impostare e condurre la lezione scegliendo i contenuti e le modalità di svolgimento più idonei ai discenti e al tipo di evento); nelle tecniche di gestione del conflitto e di interazione comunicativa; nella gestione delle emozioni; nella metodologia delle procedure facilitative ed aggiudicative di negoziazione e di mediazione; nella normativa e nella giurisprudenza Nazionali, Comunitarie e Internazionali; in tutte le materie oggetto della formazione specifica che dovrà garantire. Questo contributo vuole offrire una panoramica generale, anche se non del tutto esaustiva, della figura, del ruolo e della funzione del formatore nell'ambito della mediazione, della conciliazione e, più in generale, della gestione dei conflitti nei diversi ambiti.
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Erba, Sergio. "Clinica, teoria, metodo nella terapia e nella formazione". RUOLO TERAPEUTICO (IL), n.º 116 (febrero de 2011): 51–57. http://dx.doi.org/10.3280/rt2011-116006.

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7

Erba, Sergio. "Clinica, teoria, metodo nella terapia e nella formazione". RUOLO TERAPEUTICO (IL), n.º 122 (febrero de 2013): 62–68. http://dx.doi.org/10.3280/rt2013-122005.

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In questa sezione il direttore della rivista trae spunto da vignette e situazioni cliniche attinte dalla sua pratica di terapeuta e formatore per illustrare aspetti della teoria clinica de Il Ruolo Terapeutico.
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Lipari, Domenico. "Note preliminari sull'identitŕ professionale del formatore nella prospettiva lifelong learning". FOR - Rivista per la formazione, n.º 82 (abril de 2010): 19–25. http://dx.doi.org/10.3280/for2010-082004.

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9

Medri, Guido. "Riflessioni sulla formazione nella S.P.P.: il formatore e gli allievi". SETTING, n.º 26 (junio de 2009): 105–16. http://dx.doi.org/10.3280/set2008-026009.

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Santirocco, Emanuele. "Io e il gruppo nel mestiere di terapeuta e formatore". RUOLO TERAPEUTICO (IL), n.º 114 (mayo de 2010): 41–48. http://dx.doi.org/10.3280/rt2010-114004.

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La persona si struttura attraverso le relazioni che stabilisce dal primo mi- nuto di vita in avanti. Si tratta di transazioni di una certa qualitŕ emotiva, che includono odori, colori, suoni e che vengono interiorizzate dal bambino. Sono "innesti" psichici fondamentali per la crescita. Che, curiosamente, non mobilitano difese immunitarie. Tutto questo per segnalare il tema sconfinato e anche un po' misterioso delle comunicazioni da inconscio a inconscio. Ovvero il passaggio di vissuti e contenuti emotivi da una persona all'altra, che si manifestano anche nell'esperienza clinica. Nel lavoro di terapeuta e formatore, l'autore dichiara di trovarsi spesso alle prese con i suoi tormenti emotivi, nati dall'incontro con l'altro. Che, se adeguatamente trattati, costituiscono degli strumenti potenti per capire qualcosa in piů dell'interlocutore e di sé. Inoltre aggiunge di non essere affetto da pretese definitorie tese a catalogare cosa sia terapeutico e cosa invece formativo. Le domande che si pone quando incontra l'altro, paziente o collega che sia, sono: capisco la realtŕ umana che ho davanti? Sono in grado di fornire il mio aiuto, cioč di testimoniare una presenza? I ruoli di terapeuta e formatore condividono l'intento di governare la complessitŕ alla luce di determinati principi etici. Secondo l'autore, l'individuo e la tecnica coincidono, perché ritiene che in questo tipo di mestiere la soggettivitŕ critica sia un bene di prima necessitŕ. Inoltre aggiunge che chi porta un caso clinico, indipendentemente dal fatto che sia in formazione o in supervisione, ha un nervo scoperto. Il modello formativo cui fa riferimento l'autore č quello della supervisione di gruppo. Seguono alcuni casi clinici.
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Frison, Daniela. "Fuori aula: contesti, ruoli e interlocutori dei professionisti della formazione 2020". QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, n.º 112 (marzo de 2021): 185–97. http://dx.doi.org/10.3280/qua2020-112012.

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La professione del formatore è stata caratterizzata nell'ultimo ventennio da profondi cambiamenti che richiedono ai corsi di studio universitari e ai servizi di placement di interrogarsi sulla variabilità e multidimensionalità di ruoli, compiti e contesti nei quali essa può declinarsi. Con l'obiettivo di avviare un processo di riflessione sul tema, il contributo intende, da un lato, esplorare le linee di sviluppo della letteratura scientifica e metodologica rivolta ai formatori ed emergente dal lavoro e della ricerca sul campo, e dall'altro sollecitare una conversazione con pro-fessionisti del settore volta ad esplorare tendenze e traiettorie recenti della profes-sione. In conclusione, si identificano linee di sviluppo della professione accanto a spazi e bisogni di approfondimento e di analisi collegati a tre dimensioni chiave emergenti: il ribaltamento da una prospettiva di teaching ad una prospettiva di learning, l'urgenza di un ampliamento della formazione metodologica e l'importanza dell'adozione di metodi afferenti al non-formale ed ai processi di in-novazione.
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Faggiano, Enrico, Walter Seghizzi y Ferruccio Doga. "Il lavoro di formatore di apprendista in azienda: bisogni e prospettive". FOR - Rivista per la formazione, n.º 79 (septiembre de 2009): 64–71. http://dx.doi.org/10.3280/for2009-079012.

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Miccoli, Giusi. "Costruire il dialogo per la crescita del formatore: l'esperienza del Lazio". FOR - Rivista per la formazione, n.º 78 (junio de 2009): 44–46. http://dx.doi.org/10.3280/for2009-078013.

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Bausch, Luca. "I ruoli del formatore tra tradizione e ricerca di una nuova identità". Swiss Journal of Educational Research 27, n.º 2 (1 de septiembre de 2005): 253–67. http://dx.doi.org/10.24452/sjer.27.2.4706.

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La modularizzazione dei percorsi costituisce una risposta alla crescente domanda di flessibilizzazione e individualizzazione della formazione. Se da un lato questi processi sono forieri di un potenziale di emancipazione considerevole, dall’altro possono generare insicurezza e dipendenza, tali da rendere auspicabile l’introduzione di misure atte a ricomporre l’eterogeneità di percorsi composti da unità più o meno indipendenti e quindi portatrici di logiche interne di volta in volta diverse. Dalle nostre riflessioni – che, a partire dalle esperienze condotte presso l’ISPFP, si incentrano sulle funzioni che i professionisti della formazione sono chiamati ad assumere in questi nuovi contesti – sembrano emergere tre ruoli di formatore: il manager, il docente e l’accompagnatore. Se al primo competono principalmente compiti legati alla struttura dei percorsi e alla loro gestione, al docente – la cui attività si esplica normalmente all’interno del quadro ben definito di un modulo – spetta di ristrutturare la conoscenza (tendenzialmente privata del suo referente naturale, la disciplina) secondo nuovi criteri d’ordine, ad esempio il profilo di competenza mirato. Sempre maggior rilevanza assumono le funzioni legate all’accompagnamento che trovano il loro terreno di applicazione negli aspetti relazionali (punti di riferimento per la persona in formazione) e nel supporto ai processi di apprendimento (metacognizione, impiego di strumenti di formazione diversificati). L’azione formativa tende dunque a concentrarsi sui suoi aspetti metodologici e relazionali con una particolare attenzione ai processi di attribuzione di senso che, nel contesto di strutture modulari, non possono più essere dati per scontati.Le funzioni che caratterizzano i tre profili emersi possono combinarsi in maniera diversa in rapporto alle situazioni contingenti e in particolare alla tipologia di percorso modulare. Questo ci pone di fronte ad una serie di interrogativi relativi ai processi di costruzione dell’identità professionale: se la tendenza emergente è quella di una suddivisione del lavoro che vede le tre figure sempre più specializzate nei rispettivi settori di competenza, quali sono le rappresentazioni e attese indotte nelle persone in formazione? Quale la percezione, in termini di identità, che il formatore può avere di se stesso in quanto professionista?
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Alessandrini, Giuditta. "Scenari della Riforma Gelmini, alta formazione e nuove prospettive di riconoscimento professionale del formatore". FOR - Rivista per la formazione, n.º 83 (julio de 2010): 82–84. http://dx.doi.org/10.3280/for2010-083016.

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Galli, Pier Francesco, Alberto Merini y Johannes Cremerius. "Tracce. Analisi didattica e potere. La trasformazione di un metodo di insegnamento-apprendimento in strumento di potere della psicoanalisi istituzionalizzata". PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, n.º 3 (agosto de 2021): 487–508. http://dx.doi.org/10.3280/pu2021-003005.

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L'analisi didattica ha il compito di favorire la crescita di esseri umani autonomi e indipendenti. Questo compito non viene realizzato all'interno del sistema di training psicoanalitico "chiuso" (in cui l'analista fa parte dell'istituto del candidato ed è insieme formatore e terapeuta), che invece trasforma i candidati in analisti allineati e acritici nei confronti dell'istituzione e ciechi per quanto riguarda le contraddizioni intrinseche al sistema. Il fallimento dell'analisi didattica viene ricondotto alla istituzionalizzazione della psicoanalisi da parte di Freud e dei suoi collaboratori, e viene mo-strato come l'analisi didattica diventi uno strumento della politica di potere del movimento psicoa-nalitico, un rituale di sottomissione e uno strumento di indottrinamento. Vengono infine fatte al-cune considerazioni sul modo con cui è possibile risolvere questo problema.
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Casini, Simone. "Questioni di teoria linguistica: Per un paradigma teorico della creatività semiotica". Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 53, n.º 1 (6 de diciembre de 2018): 69–89. http://dx.doi.org/10.1177/0014585818816667.

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Il contributo delinea il paradigma teorico della creatività intesa, da una prospettiva semiotica e di linguistica teorica, come il quadro di riferimento formale per la variazione e il cambiamento linguistico sia nei processi di generale interazione che, su piani quantitativamente maggiori, nei fenomeni in cui lingue e identità in contatto interagiscono per negoziare il senso comunicativo. Il percorso propone una analisi della creatività che spazia dagli ambiti della Filosofia antica sino alla riflessione linguistica contemporanea che si è avuta nel Novecento tra le due sponde dell’Oceano e individua nella dimensione dell’uso e della condivisione sociale tra i parlanti il principio primo capace di guidare le forme di creatività linguistica potenzialmente illimitate verso un fine che è identitario e comunicativo, al di là e molto oltre rispetto ai modelli di regolarità e norma (in senso prescrittivo) grammaticale. Interpretare secondo questo modello il paradigma della creatività significa porre la proprietà semiotica in una posizione di prima inter pares, in cui le viene affidato non solo il “ruolo” di formatore di segni (parole, frasi, testi), ma la funzione di primaria arbitrarietà, causa ed effetto della discretizzazione delle lingue storico-naturali.
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Miller, Joshua W. "A formative time in our understanding of formate". American Journal of Clinical Nutrition 110, n.º 5 (2 de septiembre de 2019): 1047–48. http://dx.doi.org/10.1093/ajcn/nqz216.

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Sfetcu, Nicolae. "Excel: Comenzi rapide și formatare de bază". IT & C 1, n.º 1 (septiembre de 2022): 28–31. http://dx.doi.org/10.58679/it43788.

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Noțiuni de bază pentru lucrul cu MS Excel: comenzi rapide și sfaturi (previzualizare lipire, comenzi rapide) și formatare de bază (formatarea celulelor, rândurilor și coloanelor prin setarea fișei de lucru / paginii, redimensionarea coloanelor și rândurilor, ascunderea rândurilor și coloanelor, și vizualizarea tipăririi/finalului de pagină).
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Stepień, Artur. "Osoba formatora w procesie interioryzacji wartości z uwzględnieniem aspektów dynamiki obecności i nieobecności". Warszawskie Studia Pastoralne 3, n.º 36 (6 de diciembre de 2017): 151. http://dx.doi.org/10.21697/wsp.2017.12.3.36.09.

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Formator to osoba, która jest zdolna służyć drugiemu tak, że razem postępują w procesie stawania się coraz bardziej ludzcy. Obydwoje bowiem są dziećmi dzisiejszego świata i dziedziczą z niego zarówno silne, jak i słabe cechy. Formator ma być wystarczająco dobry, co oznacza wrażliwość potrzebną do odpowiadania na potrzeby formowanego poprzez swoją obecność, ale również umiejętność dawania potrzebnej przestrzeni do doświadczania tych potrzeb, jednak w wymiarze, który nie będzie oznaczał straty. Widoczna jest w tym rola dynamiki obecności i nieobecności poprzez doświadczenie satysfakcji i frustracji. Te elementy są obecne w relacji formacyjnej po to, by kandydat mógł poczuć się bezpiecznie i mógł aktywnie szukać odpowiedzi na pytania drzemiące w nim. Ten który przyjmuje rolę towarzyszenia, powinien zdobyć umiejętność balansowania pomiędzy pełnią (obecność) i brakiem (nieobecność). Słabością formatora jest bycie niewystarczająco innym, co pozwala na przyjęcie roli granicy, która staje się wyzwaniem i zaproszeniem do transcendencji.
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López Ortiz, Sònia. "Activar archivos con narrativas sonoras". CLIP de SEDIC: Revista de la Sociedad Española de Documentación e Información Científica, n.º 84 (22 de noviembre de 2021): 55–62. http://dx.doi.org/10.47251/clip.n84.63.

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En la actualidad asistimos, si no a una época dorada, sí sin duda a un momento de eclosión del formato llamado pódcast. Si hace unos años cualquiera que tuviera algo que contar lo hacía mediante un blog, hoy es el pódcast uno de los formatos mejor posicionados para generar notoriedad en torno a un tema. En este contexto, la narrativa sonora, a través del formato de los pódcasts, se presenta como una oportunidad para cumplir varios objetivos de cualquier institución con la misión de coleccionar, preservar y difundir. Por un lado podemos añadir capas de interpretación a los archivos y colecciones; por el otro, diseminar esos contenidos en ecosistemas de nuevos públicos. El propósito de este artículo es profundizar y analizar, a través de mi experiencia de más de 15 años de experimentación en diversos formatos, algunos casos de estudio y plantear algunas conclusiones acerca del potencial que el formato de narrativa sonora puede tener para los archivos y bibliotecas. La activación del archivo mediante la curaduría sonora proporciona un tejido que abriga el contenido, hablando directamente al oído del oyente, en un formato íntimo y seductor.
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Gascón Vera, Patricia y Carmen Marta Lazo. "Internacionalización de un formato televisivo de éxito: “El Hormiguero”". Revista Observatório 2, n.º 2 (30 de mayo de 2016): 275. http://dx.doi.org/10.20873/uft.2447-4266.2016v2especial1p275.

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“Dame una buena idea y cambiaré los formatos de entretenimiento en noche de la televisión española, dame un formato exitoso y daré la vuelta al mundo”. Estas son las premisas con las que El Hormiguero ha llegado a ser un formato de gran recorrido en España y un proyecto exportado a múltiples países a través de diferentes fórmulas: desde la venta de los derechos y creación de una adaptación fiel, la venta de alguna de las secciones, o la emisión de la producción española en diferentes pantallas. Un show televisivo de humor con una osada puesta en escena cuyas aventuras y desventuras suponen un ejemplo de la política de internacionalización televisiva.Palabras Clave: Televisión, internacionalización, El Hormiguero, formatos, venta de derechos. Abstract "Give me a good idea and will change formats of entertainment nights on Spanish TV, give me a successful format and it conquer the world". These are the basic qualities that El Hormiguero has become a long-distance format in Spain and a project exported to many countries through different shapes: from the sale of rights and creating a faithful adaptation, selling some sections, or the issue of the Spanish production in different screens. A television comedy show with a bold staging and his adventures and misadventures represents an example of the televisión policy of internationalization.KeyWords: Television, internationalization, El Hormiguero (The Anthill), formats, rights sales. Resumo "Dê-me uma boa ideia e vai mudar formatos de entretenimento na noite da TV espanhola, me dê um formato de sucesso e te darei todo o mundo." Estas são as qualidades básicas que El Hormiguero tornou-se, um formato de longa distância na Espanha e um projeto exportados para vários países através de diferentes fórmulas: a partir da venda de direitos e a criação de uma adaptação fiel, vendendo algumas seções, ou a questão da produção espanhola em diferentes telas. Um show de comédia de televisão com uma encenação em negrito cujas aventuras e desventuras são um exemplo da política da internacionalização da televisão.Palavras-chave: televisão, internacionalização, El Hormiguero, formatos, vendas de direitos.
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Zavaro Pérez, Carlos A. "Hacia una taxonomía de las prácticas extensionistas en perspectiva histórica". Universidad en Diálogo: Revista de Extensión 10, n.º 2 (12 de noviembre de 2020): 97–124. http://dx.doi.org/10.15359/udre.10-2.5.

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Se analizan algunas modalidades en las que se ha objetivado históricamente la práctica extensionista, destacando tanto algunas de sus particularidades como el límite de la categoría en la que se inscribe, como la relevancia del contexto económico y sociopolítico en que estas acontecen. Se discuten algunas categorías como paradigma, formato, dispositivo y herramienta, que resultan útiles en su sistematización, constituyendo un sistema taxonómico jerárquico que es definido por dos paradigmas (el paradigma transferencista y el paradigma problematizador) bajo los que pueden aglutinarse los distintos formatos que se reconocen y entre los que se encuentran el formato divulgativo, el formato concientizador, el formato profesionalizante, el formato de intervención áulica, el formato de intervención comunitaria (que puede abreviar en modalidades tecnocrático-solidarias o críticas) y un formato que integra las prácticas académicas, encontrando en algunos de ellos la posibilidad de pertenencia a ambos paradigmas, así como cierta ductilidad en algunas herramientas que son reconocidas como mediación de la práctica.
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Vargas, Paola González. "Editorial". Arte, cultura y sociedad: Revista de investigación a través de la práctica artística 1, n.º 2 (15 de julio de 2022): 1–3. http://dx.doi.org/10.15359/acs.1-2.1.

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Este segundo número de Arte, Cultura y Sociedad: Revista de investigación interdisciplinaria a través de la práctica artística representa un motivo de reflexión sobre la incorporación de nuevos formatos en el modelo de esta publicación y la primera experiencia sobre la dinámica de revisión abierta por pares. Tradicionalmente, el formato de escritura académica ha sido implantado en las revistas con modelos de revisión por pares de alguna manera para satisfacer la hegemonía de la escritura como formato de divulgación del conocimiento. La multi y plurisensorialidad en las artes implica el reconocimiento de otros lenguajes, por tanto, otras formas de escritura, lectura y transmisibilidad del conocimiento. Por esta razón, el Consejo Editorial de ACS se ha propuesto explorar diferentes formas de comunicar las relaciones entre investigación artística, creación y producción de arte por medio del diseño de modelos de recepción de materiales con diferentes características. Entre estos formatos tenemos artículos, monográficos, dossier, partituras y lenguajes artísticos alternativos y entrevistas. La revista ACS espera cada día recibir mayor diversidad de formatos para así producir un espacio de diálogo con mayor cobertura e impacto en términos de la investigación artística.
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Rodrigues, Marcello Mundim, Cíntia de Azevedo Lourenço y Guilherme Ataíde Dias. "A natureza de conjuntos de dados científicos em repositórios sul-americanos: um levantamento de formatos e extensões". Encontros Bibli: revista eletrônica de biblioteconomia e ciência da informação 27 (27 de mayo de 2022): 1–26. http://dx.doi.org/10.5007/1518-2924.2022.e85148.

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Objetivo: identificar os repositórios de dados científicos criados e geridos por Instituições de Ensino Superior e/ou agências de pesquisa e fomento sul-americanas; identificar e descrever os formatos e extensões dos arquivos que compõem os conjuntos de dados científicos depositados nesses repositórios. Método: oito repositórios recuperados pelo RE3DATA foram selecionados à investigação. Obteve-se uma população (N) de 1.115 conjuntos de dados científicos. A partir da Amostragem Aleatória Estratificada, chegou-se ao valor da amostra (n) igual a 258 conjuntos de dados, que corresponde a 23,15% da população (N). Os dados retirados das amostras foram condensados em tabelas e quadros. Resultado: notou-se que a natureza dos conjuntos de dados científicos investigados se concentra em dados textuais e numéricos, salvos em arquivos de texto e em tabelas, respectivamente. Percebeu-se que os conjuntos de dados podem ser tanto homogêneos (um ou mais arquivos salvos em um único formato e extensão, ex.: formato de imagem em .jpg) ou heterogêneos (arquivos salvos em diferentes formatos e extensões, ex.: mesmo formato de imagem salvo em .jpg e .tiff) em sua composição. Apurou-se também que algumas extensões possibilitam a identificação da natureza, do domínio e do conteúdo dos dados, como observado nas extensões .gpx e .gdb, que se referem a dados de geolocalização, logo, de natureza alfanumérica. Conclusões: há crescente necessidade de se descrever a natureza dos dados, assim como os formatos e extensões de seus arquivos. Esse tipo de metadado descritivo seria valioso a potenciais usuários, pois permitiria obter maior compreensão do contexto dos dados com foco em seu reúso.
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Xu, Wei, Jian-Li Lin, Hong-Zhen Xie y Ming Zhang. "(Formato-κO)bis(1,10-phenanthroline-κ2N,N′)copper(II) formate hexahydrate". Acta Crystallographica Section E Structure Reports Online 64, n.º 12 (8 de noviembre de 2008): m1496. http://dx.doi.org/10.1107/s1600536808035320.

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Teixeira, Wilza Aurora Matos. "Ações de conservação e preservação da memória no contexto digital". Transinformação 14, n.º 2 (diciembre de 2002): 179–81. http://dx.doi.org/10.1590/s0103-37862002000200007.

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Mostra as iniciativas que vêm surgindo para preservação da memória nacional, adequando os acervos para novos formatos e utilizando os recursos das novas tecnologias da informação para disponibilizar nossos acervos em formato digital. Apresenta diretrizes para uma política de preservação e conservação de nossa memória.
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Shimokawa, Carlos Alberto Kenji y Marcelo Giannini. "Qual a influência do desenho dos equipamentos na polimerização de materiais resinosos?" Journal of Clinical Dentistry and Research 17, n.º 2 (28 de agosto de 2020): 48–53. http://dx.doi.org/10.14436/2447-911x.17.2.048-053.fat.

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A potência, o espectro de emissão e o perfil do feixe luz são fatores importantes relacionados com a luz emitida pelos equipamentos fotoativadores, e que devem ser considerados na escolha de um equipamento fotoativador . Além disso, existem equipamentos feitos com diversos materiais, formatos e tamanhos. Assim, também devemos considerar os fatores relacionados com o desenho dos equipamentos: formato/ângulo e tamanho das ponteiras. O formato e a angulação da ponteira dos equipamentos fotoativadores são importantes para possibilitar seu correto posicionamento sobre o material a ser polimerizado.
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Cesarino, Rodrigo Coltelli y José Vicente Caixeta Filho. "Alocação dos produtos nas gôndolas dos supermercados: um estudo de caso". Gestão & Produção 9, n.º 1 (abril de 2002): 45–61. http://dx.doi.org/10.1590/s0104-530x2002000100005.

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Resumen
Este é um estudo feito com o objetivo de verificar a eventual existência de um padrão de distribuição dos produtos nas gôndolas dos supermercados, em função do tamanho e formato das lojas. Para tal, foi conduzido um estudo de caso, em lojas de uma rede de supermercados na cidade de São Paulo, onde foi avaliada a relação existente entre as decisões de alocação de espaço e o tamanho e formato das lojas. Estando correlacionados o espaço alocado para as seções e o tamanho das lojas, tem-se uma padronização maior para as lojas da rede. Ou, se não existir tal correlação, pode existir uma maior especificidade de atendimento da demanda local para cada loja. Foram considerados, neste estudo, os formatos compacto, convencional e grande para os supermercados. Quanto ao critério de classificação das seções das lojas da rede pesquisada, foi utilizada uma própria. Os resultados sugerem que as lojas de formato compacto e convencional sejam desenhadas para atender uma demanda ainda mais localizada que as lojas de formato grande. O fato de não se rejeitar sistematicamente a hipótese nula de que a correlação entre o tamanho da loja e o tamanho da seção seja zero, para todas as seções nos três formatos de loja, é um forte indicador de que as decisões gerenciais, no tocante à alocação de espaço nas gôndolas das lojas da rede pesquisada, sejam muito mais localizadas do que poderia se esperar em uma rede. Principalmente levando-se em conta que a rede pesquisada tem a maioria de seus produtos originados a partir de um centro de distribuição.
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Gómez Ortiz, María del Pilar y Eduardo Vázquez Dompinguez. "Audio Digital (Características)". TEPEXI Boletín Científico de la Escuela Superior Tepeji del Río 6, n.º 12 (14 de mayo de 2019): 96–98. http://dx.doi.org/10.29057/estr.v6i12.4088.

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Hoy en día la producción, desarrollo e intercambio de audios es algo muy cotidiano, es por ello que se han creado un sin número de formatos o contenedores, algunos de los cuales no solo agrupan datos de audio, sino de audio y video, por otro lado, no todos los audios se pueden escuchar usando el mismo reproductor. Considerando este uso constante de formatos de audio, presentamos un mapa mental a través del cual destacamos las propiedades del códe (algoritmo que codifica y decodifica datos), asociado a los distintos formatos, entre las características que se estarán destacando se encuentran los formatos que gravan sin compresión de datos, los que realizan una compresión sin pérdida de datos y aquellos que realizan una compresión con perdida de datos, características que son importantes de conocer ya que en función de saber las peculiaridades de cada formato podemos determinar cuál es el más conveniente de acuerdo a las características que queremos de nuestro audios.
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De Vicente Domínguez, Aida María y Javier Sierra Sánchez. "Comunicación deportiva y redes sociales". VISUAL REVIEW. International Visual Culture Review 9, n.º 1 (21 de enero de 2022): 17–28. http://dx.doi.org/10.37467/gkarevvisual.v9.3074.

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Resumen
Rtve.es se caracteriza por experimentar con nuevos formatos impulsando la innovación. Y esta investigación analiza la transmisión que ofreció de los Juegos Olímpicos de Tokio 2020 en un nuevo formato, Twitch: red social que se alza como una de las principales plataformas de streaming. Se analiza el formato (tipología, estructura, duración y género) y la implementación del chat (apertura, moderación y configuración). La metodología consta de una entrevista a los creadores de contenidos y un análisis de contenido. Se concluye con un patrón de uso de interés para profesionales de la comunicación en activo y en formación.
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Gallego Trijueque, Sara, Carlos Oliva Marañón y Vanesa Cejudo Mejías. "Análisis de los concursos como estrategia programática de la neotelevisión en España". VISUAL REVIEW. International Visual Culture Review / Revista Internacional de Cultura Visual 9, Monográfico (14 de noviembre de 2022): 1–11. http://dx.doi.org/10.37467/revvisual.v9.3690.

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Los concursos en televisión son oriundos de Estados Unidos y su formato es heredero de los emitidos en radio. El objetivo es analizar los programas de entretenimiento de Antena 3, Tele 5, Cuatro y La Sexta en la década 2010-2020. Se han examinado la franja de emisión del concurso (mañana, tarde, Prime Time), el formato (quiz show, game show y talent), el minutaje, el género del presentador y su rol. Los resultados constatan la homogeneidad en las franjas de emisión, la variedad de formatos, la prevalencia del género masculino en los presentadores y la preeminencia de los concursos británicos.
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Chartier, Roger. "Buscando os in-quarto: materialidade do livro e significado do texto". ArtCultura 24, n.º 44 (7 de agosto de 2022): 9–22. http://dx.doi.org/10.14393/artc-v24-n44-2022-66574.

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“Formas afetam o sentido”. O formato dos livros ou folhetos é uma realidade essencial da cultura escrita antes mesmo da invenção da imprensa. Este artigo começa com uma pesquisa sobre os usos do formato in-quarto entre os séculos XVI e XVIII e opõe a frequência desse formato em Espanha e Inglaterra à reticência francesa. O escrutínio da biblioteca de Don Quixote permite discutir as relações entre gê- neros literários e formatos tipográficos. Essas relações não são estáveis. A transformação do formato de publica- ção de um texto pode modificar o estatuto e o sentido da obra (foi o caso com Castiglione, Shakespeare ou Gracián). Pode também ampliar seu pú- blico (particularmente com as edições dirigidas aos leitores populares no sé- culo XIX) e mudar seu significado. A partir do exemplo dos usos do formato in-quarto se enfatizam as relações mó- veis que existem entre uma obra, seus múltiplos textos e seus vários leitores e leituras. Ligam-se assim a materialidade do impresso e a mobilidade do sentido.
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Lanza, Arianna, Arianna Gambirasi, Monica Favaro, Luca Peruzzo, Matteo Chiurato y Fabrizio Nestola. "Re-investigation of lead(II) formate". Acta Crystallographica Section C Crystal Structure Communications 69, n.º 1 (15 de diciembre de 2012): 41–43. http://dx.doi.org/10.1107/s010827011204913x.

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The crystal structure of the title compound, poly[di-μ4-formato-lead(II)], [Pb(HCOO)2]n, has been re-investigated. It consists of a three-dimensional polymeric network of Pb2+nodes connected by bridging formate anions. Despite having been described previously, the structural information available so far [Harrison & Steel (1982).J. Organomet. Chem.239, 105–113] is incomplete and the reportedPnmaspace group is incorrect. In this work, the space-group assignment toP212121is discussed and a complete description of the structural features of lead(II) formate is provided.
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Sedeño-Valdellós, Ana, Virginia Guarinos-Galan y José Patricio Pérez-Rufi. "Videoclip musical y nuevas tendencias en formatos musicovisuales [Editorial]". Revista Mediterránea de Comunicación 8, n.º 2 (1 de julio de 2017): 83. http://dx.doi.org/10.14198/medcom.11180.

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Quizás sea el videoclip musical, producción audiovisual de corta duración, grabada por expreso deseo de acompañar un track musical preexisten para animar las ventas musicales, el formato más poroso a las transformaciones del audiovisual digital, las redes sociales y las prácticas interactivas que permiten las tecnologías de la comunicación en la actualidad. Frente a otros medios o formatos que se han visto en la necesidad de redefinir su naturaleza por una pura cuestión de supervivencia, el video musical ha renacido al punto de convertirse en un referente fundamental de producción preferida por la audiencia o por los usuarios, al tiempo que las industrias culturales han entendido su idoneidad como vehículo de transmisión de variados mensajes o como medio adecuado a la experimentación de tecnologías y lenguajes. A pesar de esta centralidad cultural y de que cada vez es más frecuente encontrar investigaciones que lo tengan como objeto de estudio, es uno de los formatos más desconocidos y escasamente enfrentados desde la teoría y el análisis audiovisual. A ello se une que su extraordinaria variedad como formato impide establecer una única metodología de análisis o encuadre epistemológico. Junto a esto, dos son los elementos de contexto que ayudarían a encuadrar al videoclip en su etapa post-YouTube: su creciente especialización por géneros musicales y su naturaleza de formato publicitario en transformación constante. Por todo ello, y en este momento de crisis de la industria discográfica, audiovisual y mediática, donde los fenómenos de transmediación y de hibridación vuelven complicada una diferenciación en categorías estanco, asistimos a una gran complejidad del formato, como nos parece necesario destacar y es prueba este monográfico.
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Canyissà, Jordi. "Las ciudades oscuras El formato como estímulo creativo y refuerzo de la ficción". EU-topías. Revista de interculturalidad, comunicación y estudios europeos 21 (30 de junio de 2021): 129. http://dx.doi.org/10.7203/eutopias.21.21268.

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Desde su aparición en 1983, Les Cités Obscures, de Schuiten y Peeters, se ha convertido en una de las series más estimulantes del cómic europeo contemporáneo. Este artículo estudia la saga desde el punto de vista de su materialidad, analizando la diversidad de formatos utilizados por sus autores y mostrando un impacto que actúa en una doble dirección: un formato que en ocasiones condiciona el contenido de la obra y un contenido que a veces determina el formato de la ficción. Schuiten y Peeters demuestran que si el soporte se utiliza con habilidad es posible alcanzar nuevas cotas expresivas. En primer lugar, analizaremos cómo los autores han utilizado los dos soportes clásicos de las historietas europeas (la revista y el álbum) y cómo se han adaptado a ellos para ofrecer versiones distintas de una misma obra. En segundo lugar, estudiaremos cómo la pluralidad de formatos aumenta conforme los autores ganan prestigio y pueden buscar propuestas más atrevidas como álbumes a tamaño gigante o libros ilustrados. En tercer y último lugar, abordaremos cómo esa preocupación por el formato acaba por superar el ámbito de lo impreso (el propio del cómic) y se traslada a otros medios expandiendo con ello el mundo de las Cités Obscures en una página web pionera en su época, un DVD, conferencias, exposiciones e incluso remodelaciones arquitectónicas que incorporan la realidad como una puerta de entrada al universo de la ficción borrando así las fronteras entre lo real y lo imaginario.
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Guedes, Dartagnan Pinto y André Luís dos Santos Silva. "National College Health Assessment II: propriedades psicométricas e concordância dos formatos impresso e on-line". Saúde e Pesquisa 13, n.º 1 (2 de marzo de 2020): 143–56. http://dx.doi.org/10.17765/2176-9206.2020v13n1p143-156.

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Os objetivos do estudo foram: (a) identificar e comparar as propriedades psicométricas da versão brasileira do questionário National College Health Assessment II (NCHA IIc) nos formatos impresso e on-line; e (b) verificar a capacidade de concordância entre os dados levantados por ambos os formatos. Ambos os formatos do questionário foram preenchidos por 371 estudantes universitários voluntários. Para identificar as propriedades psicométricas foi calculado coeficiente alfa de Cronbach (consistência interna) e realizada análise fatorial confirmatória e de multigrupo. A concordância entre os modelos foi medida por meio do percentual de concordância, estatística Kappa e coeficiente intraclasse. Os resultados do estudo indicam que a versão brasileira on-line do NCHA IIc forneceu dados de qualidade semelhante ao formato impresso tradicional, com vantagens logísticas e de custos substanciais, possibilitando, desse modo, sua aplicação em estudos futuros com finalidade de analisar condutas de proteção e risco para saúde de estudantes universitários no Brasil.
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Pereira Hurtado, Pablo Javier. "El Entramado. Un proyecto de dibujo para explorar un macroespacio a través de los formatos." Papeles de Cultura Contemporánea Hum736, n.º 24 (1 de diciembre de 2021): 234–45. http://dx.doi.org/10.30827/pcc.vi24.25384.

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La elección del formato es un aspecto fundamental a tener en cuenta a la hora de lle- var a cabo una ilustración. Antes siquiera de dibujar un solo trazo, y de hacer uso de otras herramientas -como el color, la línea o la composición-, el tamaño y proporción del soporte sobre el que la obra se realiza son capaces de expresar ciertas sensacio- nes y empezar a comunicar conceptos de una manera eficaz.En este artículo se presenta un proyecto de dibujo al que se ha denominado El Entra- mado, un proyecto vivo y en continua expansión cuyo objetivo es mostrar una amplia variedad de escenarios, y donde cada pieza es la parte de un todo en el afán de pre- sentar un “macroespacio” interconectado entre sí, mostrando una geografía única. Este proyecto pretende experimentar e investigar con el uso de diversos formatos para materializar todos esos distintos escenarios de una manera comunicativamente efectiva, con el fin de crear ilustraciones cuyo concepto de espacio sea el que deter- mine el formato a utilizar, plegándose este a las necesidades comunicativas de cada imagen, y desprendiéndose de los formatos estandarizados que normalmente son utilizados.
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Silva, Dinilson Martins da. "efeito superior das imagens na memorização e aprendizado". Monumenta - Revista Científica Multidisciplinar 4, n.º 1 (28 de octubre de 2022): 50–59. http://dx.doi.org/10.57077/monumenta.v4i1.115.

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Este estudo observou que a capacidade de recordação de informações que são recebidas por meio de visualização de imagens associativas é consideravelmente superior à capacidade de recordação de informações recebidas em formato abstrato, tais como somente palavras e textos. Um mesmo conteúdo conceitual, em dois diferentes formatos, foi apresentado a dois grupos de pessoas, um formato para cada grupo. A apresentação de ambos os formatos observava a mesma duração de tempo, porém, para os integrantes de um dos grupos, a apresentação demonstrava imagens associadas aos conceitos e para integrantes do segundo grupo, a apresentação foi feita apenas sobre o texto conceitual, sem imagens. Após a apresentação individual para cada integrante, era solicitado ao sujeito que evocasse o conteúdo adquirido em quatro momentos distintos, visando verificar a retenção da informação na memória. A primeira evocação foi solicitada imediatamente à apresentação, a segunda evocação uma hora depois, a terceira 24 horas depois e a quarta evocação era feita após sete dias. Os resultados demonstraram que, independentemente da idade, gênero, ocupação profissional e até escolaridade, os sujeitos que receberam a apresentação com imagens alcançaram um desempenho 89% superior de memorização, sobre os sujeitos que receberam a apresentação apenas baseada em texto.
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Sedeño-Valdellos, Ana y Hanna Schubert. "Product placement en el videoclip musical mainstream: análisis de los casos más visualizados en YouTube de 2015 a 2019". Estudios sobre el Mensaje Periodístico 26, n.º 4 (29 de octubre de 2020): 1599–610. http://dx.doi.org/10.5209/esmp.69212.

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El fenómeno del product placement se desarrolla de manera transversal en todos los formatos audiovisuales actuales, aunque se viene observando una mayor presencia de marcas en mensajes como los videoclips musicales, formatos centrales en redes sociales de contenido audiovisual como YouTube. El trabajo se realiza sobre una muestra de 125 vídeos musicales más visualizados, en los que se analizan las marcas y tipos de productos, la localización, presencia y lugar del emplazamiento, así como otras variables de apreciación. Después de unos años donde la técnica publicitaria se mantuvo estancada en este formato, se localiza un incremento relevante así como un perfil de emplazamiento que prima los objetos de lujo, la ropa de marcas conocidas, y un perfil de integración.
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Anta Ciscar, Josep Luís y Jesús Alberto Gil Pardo. "Proyecto «Braille de bolsillo»". RED Visual: Revista Especializada en Discapacidad Visual, n.º 80 (diciembre de 2022): 156–74. http://dx.doi.org/10.53094/oshs5360.

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El desarrollo del libro de bolsillo tiene como objetivo ampliar los horizontes de la lectura de obras en sistema braille. Al disponerse de un formato sustancialmente menor que los usuales, se ofrece al lector que utiliza el braille como medio de acceso a la lectura la oportunidad de tener a mano un volumen más cómodo de transportar, más versátil, encajable incluso en un bolso de tamaño medio. Lógicamente, este formato está pensado más bien para obras muy breves, o bien para aquellas que, aun siendo un poco más voluminosas, estén formadas por textos independientes entre sí, lo que supone que en esta colección el proceso previo de selección adquiera gran importancia. Esperamos con este formato aligerado ampliar significativamente el abanico de usuarios habituales, nunca sustituir el uso de otros formatos, sino ser una alternativa añadida al contenido cultural actual. Un nuevo formato siempre significa más variedad donde elegir. Estamos convencidos de que tener más posibilidad de elección redundará en un mayor uso y disfrute de la lectura en braille.
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Santana Leite FIlho, Efraim, Victor Brito Villar, Thiciane Suely Couto Silva y Fabio Gomes Rocha. "Aquisição de imagem para hemeroteca digital". Interfaces Científicas - Exatas e Tecnológicas 3, n.º 2 (17 de octubre de 2018): 63–74. http://dx.doi.org/10.17564/2359-4942.2018v3n2p63-74.

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Este trabalho teve o objetivo de verificar quais dispositivos tinham melhor custo-benefício para a digitalização de documentos e apontar qual o melhor formato de arquivo de imagem a fim de armazená-los em um sistema de hemeroteca virtual. A partir das amostras coletadas num jornal, com diferentes fontes, qualidade de impressão e deterioramento; uma leitura OCR foi realizada com o objetivo de avaliar a precisão do reconhecimento das palavras no texto. Em seguida, uma amostra foi convertida em diferentes formatos, ponderando-se a qualidade final da imagem e o espaço ocupado. Concluiu-se que o dispositivo LG G4 apresentou o melhor custo-benefício e o formato de imagem tido como o mais adequado foi o JPEG.
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Prieto Vinagre, José Julián. "Gaztelu. Aportación de la informática al estudio de los castillos medievales de Navarra". Cuadernos de Arqueología 8 (12 de junio de 2018): 237–66. http://dx.doi.org/10.15581/012.8.27784.

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Resumen
En el presente artículo, se presenta una propuesta, basada en métodos informáticos, para el estudio de los castillos medievales. La característica fundamental de este sistema, es la aplicación de elementos multimedia al concepto clásico de base de datos, con el objetivo de crear un entorno interactivo, en el que se combinen informaciones virtuales en formato tridimensional, con otras en formato textual o gráfico bidimensional. La combinación y relación de datos documentales, estructurales, arqueológicos, etc., en los formatos anteriormente citados, aportarán un mejor conocimiento de la realidad presente y pasada del monumento en estudio, pudiéndose de esta forma, aprovechar al máximo la enorme y variada información que aporta el estudio de un castillo.
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González Magaña, Jaime Emilio. "La formazione spirituale ignaziana al sacerdozio. Dal Collegio Romano all’Istituto di Spiritualità della Pontificia Università Gregoriana di Roma". Studia Universitatis Babeș-Bolyai Theologia Catholica 65, n.º 1-2 (30 de diciembre de 2020): 107–52. http://dx.doi.org/10.24193/theol.cath.2020.05.

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"The Ignatian Spiritual Formation in The Priesthood. From the Roman College to the Institute of Spirituality of The Pontifical Gregorian University of Rome. The present study aims to analyze the importance of the spiritual formation of Seminarians and Priests in the present times. Assuming that the most delicate part of the formation concerns the work of the divine grace, the exhortations of the Pontiffs, from Leo XIII to Francis insist that the good dispositions of the Seminarians help them to find in their Formators the spirit, better understanding and all the help to reach the state of perfection, called priestly holiness. As one of the forms of the celebrations of the 60° anniversary of the Institute of Spirituality of the Pontifical Gregorian University, this paper also has the purpose of some genuine expressions of gratitude for the contributions of Fathers Herbert Alphonso and Maurizio Costa, two Jesuits who have been called to the Father’s House. Together with Father Franco Imoda, they were sensible toward the needs of the Church with great courage. As an answer to these expectations and on the explicit request from Congregation for the Catholic Education of the Holy See, Father Joseph Pittau S.I., the then Magnificent Rector of Pontifical Gregorian University, founded, the Interdisciplinary Center for the Formation of the Formators in Seminaries (CIFS = Centro Interdisciplinare per la Formazione dei Formatori nei Seminari) in May 1996. Our conclusions synthesize the results of the research, and place in prominence the mission of the Institute of Spirituality as an expression of its fidelity to the inheritance of the Roman College. Keywords: priestly spirituality, priestly and spiritual formation, formation of the formators, Ignatian pedagogy, prayer, theology, Roman College, the Ignatian vision of man, pastoral charity."
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Wedell-Wedellsborg, Thomas. "Markedet for TV-formater". MedieKultur: Journal of media and communication research 21, n.º 39 (5 de septiembre de 2005): 10. http://dx.doi.org/10.7146/mediekultur.v21i39.1286.

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Fremvæksten af et formaliseret internationalt marked for TV-formater har i høj grad forårsaget en stille revolution i TV-branchen igennem de sidste 10-15 år. En revolution, fordi udenlandsk skabte underholdnings- programmer har vundet indpas i primetime overalt på sendefladen i form af programmer som f.eks. Popstars, Idols, Hvem vil være millionær, Jeopardy, Par på prøve, Robinson, Big Brother og Room Service. En stille revolution, fordi dette faktum ikke har fået tildelt synderlig megen opmærksomhed uden for TV-branchens egne rammer. Ser man bort fra den juridiske litteratur, hvor formaterne har fået ganske megen opmærk- somhed i forbindelse med ophavsretslige spørgsmål, eksisterer der reelt meget få akademiske studier af formatmarkedet. Denne artikels mål er derfor at give en indledende, medieøkonomisk orienteret beskrivelse af formatmarkedet, dets aktører og dets virkemåde. Artiklen er baseret på mit speciale ‘Markedet for TV-formater’ (under udarbejdelse).
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López Villafranca, Paloma. "Estudio de casos de la ficción sonora en la radio pública, RNE, y en la plataforma de podcast del Grupo Prisa en España". Anuario electrónico de estudios en Comunicación Social "Disertaciones" 12, n.º 2 (20 de julio de 2019): 65. http://dx.doi.org/10.12804/revistas.urosario.edu.co/disertaciones/a.6547.

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El cambio en el hábito de consumo de la radio con las nuevas tecnologías y la aparición de creaciones de audio digitales con un formato diferente a los espacios de radio tradicionales han propiciado la proliferación del podcast de ficción en España. Es el caso de los podcasts Negra y criminal y El gran apagón de la plataforma Podium Podcast (Prisa), y la irrupción de formatos novedosos como Tiempo de valientes y Carlos de Gante de rne. El objetivo de esta investigación es realizar un análisis comparativo de estos nuevos formatos. Para ello hicimos un análisis de contenido de estos espacios de ficción de la plataforma española Podium Podcast y de los formatos transmedia de la emisora rne durante la primera temporada de emisión 2016-2017. Comprobamos que los podcasts de rne cumplen la función de complementar las tramas de las series televisivas, el núcleo central del transmedia, con breve duración y basados más en pensamientos y narración que en la acción. Por otra parte, los formatos de Podium, que siguen la fórmula estadounidense con mayor duración, incluyen elementos narrativos que rompen con el tradicional radioteatro y prima la acción frente al relato.
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Lopes, Evandro Luiz y José Mauro Costa Hernandez. "Percepção da estratégia de extensão de marca em estabelecimentos comerciais: qual o melhor nome para uma loja?" Revista Eletrônica de Estratégia & Negócios 6, n.º 1 (4 de mayo de 2013): 108. http://dx.doi.org/10.19177/reen.v6e12013108-133.

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O objetivo principal deste estudo é verificar qual o efeito que diferentes estratégias de atribuição de um nome de marca (carregado de significado ou inventado) exercem sobre extensões de marcas varejistas mais e menos similares. Esta pesquisa se justifica tanto pela ausência de estudos sobre extensão de marcas varejistas quanto pela recorrência com que essa estratégia vem acontecendo em nossa sociedade. As hipóteses formuladas foram testadas por meio de um experimento, concebido com a projeção de cenários, em desenho fatorial completo 3 (alta, média e baixa similaridade entre formato varejista original e estendido) x 2 (nome carregado de significado e nome inventado) entre sujeitos, que envolveu 170 respondentes. O resultado deste estudo indica que a utilização de nome carregado de significado não parece ser adequada para extensão em formatos com baixa similaridade em relação ao formato original, e também que a extensão de nome carregado de significado se mostrou uma boa opção para novos negócios similares ao formato original do varejista.
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Tacca, Fernando Cury de. "Sobre fotografia e condensação: a coleção “lo mínimo”". Letrônica 12, n.º 3 (16 de diciembre de 2019): 34999. http://dx.doi.org/10.15448/1984-4301.2019.3.34999.

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O artigo apresenta a coleção de fotolivros “lo mínimo”, editada entre 1994 e 1999 pela Editora Mestizo, na Espanha, e que propõe uma relação entre texto e imagem em formatos pequenos. Discutimos a questão desse formato em quatros análises verticalizadas de livros escolhidos da coleção, para melhor compreender a importância de tal coleção no momento da publicação e agora com parte da história do fotolivro, principalmente entre literatura e fotografia.
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Rocha, Patricia. "Por trás dos verbetes: um breve olhar sobre as interações e os processos colaborativos no portal da Wikipédia Lusófona". Anagrama 5, n.º 2 (20 de noviembre de 2011): 1–14. http://dx.doi.org/10.11606/issn.1982-1689.anagrama.2011.35620.

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A cada ano a internet surpreende o usuário com portais que oferecem novos formatos e serviços que estimulam a interação e a troca de arquivos e informações em rede. Uma das tecnologias mais influentes que emergiram nesta ambiência foi o formato wiki, tendo como expoente maior a Wikipédia. Este trabalho visa apresentar os resultados da primeira etapa de uma pesquisa exploratória realizada no portal da Wikipédia Lusófona, com o objetivo de estabelecer as especificidades do formato wiki e como ele modularia as interações e as mediações realizadas nesta inferface. A partir da observação de micro-redes formadas em torno de alguns verbetes selecionados, questiona-se se é possível descobrir qual a natureza das relações presentes neste ambiente e como elas interfeririam na constituição dos artigos
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Ramos, Paulo Eduardo. "Os formatos da tira no ensino". REVISTA INTERSABERES 12, n.º 25 (23 de mayo de 2017): 84. http://dx.doi.org/10.22169/intersaberes.v12i25.580.

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RESUMO Um dos impactos da indústria cultural nas histórias em quadrinhos foi a criação de formatos regulares para a construção de tiras. Necessidade dos jornais, o molde fixo foi o modo encontrado de padronizar a produção para levar o mesmo produto a mais de um diário. Este artigo tem como objetivo demonstrar como esses diferentes formatos narrativos têm sido apropriados por materiais didáticos brasileiros. A exposição procurará demonstrar que a variedade de moldes narrativos tem explicações em seu processo de produção e circulação. É algo que, se contextualizado ao aluno, ajudaria no processo de identificação do gênero e de construção do sentido, permitindo uma leitura mais crítica daquele conteúdo. Palavras-chave: Formato. Tira. Ensino. ABSTRACT One of the impacts of culture industry towards comic books was the creation of regular formats for comic strips. The regular format was the way to standardize them for newspapers. The following paper has the objective of showing how Brazilian textbooks have used such different narrative formats. It will try to show that the each narrative format has its own characteristics in its production and circulation process. Such explanation could help students identifying the comic strip genre as well as its content construction, which would allow them to have a critical point of view when reading it. Keywords: Format. Comic strip. Teaching. RESUMEN Uno de los impactos de la industria cultural en las historietas fue la creación de formatos estándar para la construcción de tiras. Una necesidad de los periódicos, el molde fijo fue el camino encontrado para estandarizar la producción para llevar el mismo producto hasta más de una revista. En este artículo se pretende demostrar cómo estos diferentes formatos narrativos han sido apropiados para los materiales de enseñanza brasileños. La exposición tratará de demostrar que la variedad de moldes narrativos tiene explicaciones en su proceso de producción y circulación. Es algo que, si contextualizado al estudiante, ayuda en la identificación del género y en la construcción del sentido, lo que permite una lectura más crítica de ese contenido. Palabras-clave: Formato. Tira. Enseñanza.
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