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Literatura académica sobre el tema "FISIOLOGIA UMANA"
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Artículos de revistas sobre el tema "FISIOLOGIA UMANA"
Livi-Bacci, Massimo. "Le migrazioni internazionali. Fisiologia di un sistema". QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, n.º 3 (septiembre de 2010): 7–22. http://dx.doi.org/10.3280/qu2010-003001.
Texto completoVescovi, A. L. y L. Spinardi. "La natura biologica dell’embrione". Medicina e Morale 53, n.º 1 (28 de febrero de 2004): 53–63. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2004.652.
Texto completoMATELLI, ELISABETTA. "MUSICOTERAPIA E CATARSI IN TEOFRASTO". Bulletin of the Institute of Classical Studies 47, n.º 1 (1 de diciembre de 2004): 153–74. http://dx.doi.org/10.1111/j.2041-5370.2004.tb00249.x.
Texto completoSinibaldi, Fabio. "Il vago nella pratica clinica: i dettagli che fanno la differenza". PNEI REVIEW, n.º 1 (abril de 2022): 53–66. http://dx.doi.org/10.3280/pnei2022-001005.
Texto completoLongo, Giuseppe O. "Il soffio del dàimon. Variazioni sulla creatività". EDUCAZIONE SENTIMENTALE, n.º 36 (febrero de 2022): 22–48. http://dx.doi.org/10.3280/eds2021-036004.
Texto completoFrigerio, Luca. "La "Teoria fisiologica dell'anima" di Andrea Verga". STORIA IN LOMBARDIA, n.º 2 (enero de 2022): 25–50. http://dx.doi.org/10.3280/sil2020-002002.
Texto completoSoriano del Castillo, José Miguel, Paola Sechi y Pietro Marco Boselli. "BMI-BFMNU: A structural index linked to fat mass". Revista Española de Nutrición Humana y Dietética 25, n.º 1 (31 de marzo de 2021): 104–10. http://dx.doi.org/10.14306/renhyd.25.1.1161.
Texto completoFromm, Erich. "Il concetto freudiano di sessualità (1957)". PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, n.º 1 (febrero de 2022): 67–86. http://dx.doi.org/10.3280/pu2022-001010.
Texto completoTonon, Chiara. "L'importanza della biodiversità ambientale urbana su salute e benessere, dal microbiota al cervello sociale". PNEI REVIEW, n.º 1 (abril de 2022): 78–93. http://dx.doi.org/10.3280/pnei2022-001007.
Texto completoSica, Paola. "Il "Fanciullo Invecchiato," la "Poesia Fisiologica" e la "Civilta Meccanica": Il Senso Dell'eta Umana, Dell'arte e Della Societa Negli Ossi Di Seppia di Eugenio Montale". MLN 116, n.º 1 (2001): 150–61. http://dx.doi.org/10.1353/mln.2001.0014.
Texto completoTesis sobre el tema "FISIOLOGIA UMANA"
DEIDDA, Irene. "Retinal neurodegeneration and an innovative nanostructured approach in an iron overload in vivo model". Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2020. http://hdl.handle.net/10447/426136.
Texto completoGalantucci, Federica <1991>. "La dimensione fisiologica dell'essere umano: l'esperienza individuale in Lucrezio". Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/19514.
Texto completoRIGHI, GIOVANNI. "MECCANISMI PSICOLOGICI DI CONTROLLO DELL'ATTIVITA' FISIOLOGICA UMANA: STUDI SPERIMENTALI SUL BIOFEEDBACK DI SECOND'ORDINE". Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2006. http://thesis2.sba.units.it/store/handle/item/12362.
Texto completoIl lavoro di ricerca svolto in questa tesi è strettamente legato ad una prospettiva che vede nell'approccio sperimentale alla psicologia dello sport il punto di riferimento teorico ed applicativo. Il percorso metodologico che si è voluto tracciare nel corso dei primi capitoli sta ad indicare un'esigenza imprescindibile sottolineata più volte nel corso dello sviluppo delle ipotesi di lavoro: l'applicazione del metodo sperimentale alle problematiche psicologiche inerenti all'esperienza sportiva umana è una grande risorsa per la psicologia e per tutte le scienze dello sport. Il concetto principale grazie al quale si snoda l'intero percorso che unisce l'analisi della letteratura di settore alla strutturazione delle sperimentazioni proposte è sicuramente il biofeedback. Quest'ultimo è, al tempo stesso, un processo avente specifiche basi fisiologiche nonché una tecnica di intervento utilizzata sia in ambito psicologico che bio-medico. Nei quattro esperimenti riportati in questo lavoro di tesi si è cercato di espandere il concetto tradizionale di bio feedback dimostrando l'opportunità di distinguere diversi piani di analisi di applicabilità delle tecniche legate al principio di retroazione ed implementate grazie ai supporti tecnologici di diagnosi e di stimolazione del soggetto. La proposta formulata è stata definita come ipotesi relativa all'utilizzo del bio feedback di secondo ordine. Tale definizione nasce dal principio base applicato nella strutturazione degli esperimenti e relativo alla stimolazione acustica dei soggetti con una rappresentazione sonora del battito cardiaco umano avente frequenza del battito controllata sistematicamente. In diverse condizioni (a riposo, durante l'esecuzione di un compito cognitivo, durante il recupero post-performance e negli intervalli tra prove finalizzate alla misurazione della forza esplosiva), infatti, è stata proposta ai soggetti una stimolazione con un suono relativo ad un battito cardiaco avente frequenza sistematicamente tarata su determinati parametri e comunque diversa da quella effettivamente rilevata nella situazione contingente. L'effetto riscontrato sperimentalmente è quello di una forte tendenza alla standardizzazione delle condizioni di attivazione cardiaca e, associato a quest'ultima, un'ottimizzazione delle risorse fisiche in funzione della performance sportiva. L'importanza dei risultati ottenuti nelle sperimentazioni proposte in questo lavoro sottolinea, da un lato, la necessità della riscoperta della stimolazione acustica in funzione della strutturazione di strategie cognitive per il miglioramento della performance in ambito sportivo, dall'altro, la fondatezza dell'ipotesi relativa all'efficacia del biofeedback cardiaco di second'ordine nel contesto generale degli studi sui processi di autoregolazione dell'essere umano.
XVIII Ciclo
1975
Versione digitalizzata della tesi di dottorato cartacea.
Gitto, Stefano <1982>. "Caratterizzazione della nicchia dei progenitori epatici nelle epatopatie croniche umane". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3418/1/Gitto_Stefano_tesi.pdf.
Texto completoGitto, Stefano <1982>. "Caratterizzazione della nicchia dei progenitori epatici nelle epatopatie croniche umane". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3418/.
Texto completoBoccazzi, M. "IL TRASPORTO DI CLORURO: COINVOLGIMENTO IN ALCUNE PATOLOGIE UMANE". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2010. http://hdl.handle.net/2434/150164.
Texto completoJURDANA, MIHAELA. "PROPRIETÀ ELETTRICHE DI MEMBRANA DI CELLULE MUSCOLARI SCHELETRICHE MURINE ED UMANE DIFFERENZIATE IN VITRO". Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2006. http://thesis2.sba.units.it/store/handle/item/13209.
Texto completoIn questo lavoro sono state studiate le proprietà elettriche di membrana di cellule muscolari scheletriche murine ed umane durante la miogenesi in vitro. In particolare, si è studiato il ruolo delle conduttanze Ca2+ e K+ Ca2+- dipendenti nel generare l'attività elettrica pacemaker osservata in concomitanza con la contrazione meccanica in cellule murine in coltura dopo 4-5 giorni in medium di differenziamento. I risultati hanno rivelato che correnti Ca2+ voltaggio-dipendenti di tipo T sono responsabili della depolarizzazione del potenziale di membrana che facilita il raggiungimento della soglia per la nascita di potenziali d'azione TTX sensibili. Correnti K+ Ca2+ dipendenti di tipo SK, apaminosensibili sono attivate grazie all'ingresso di Ca2+ promosso dal potenziale d'azione e mediano l' iperpolarizzazione post-spike che, a sua volta, rimuove l'inattivazione dei canali Ca2+ di tipo T. Il gioco tra queste due conduttanze ioniche Na+ e K+ è quindi responsabile dell'attività elettrica spontanea osservata nei miotubi murini. In cellule muscolari scheletriche umane, isolate da cellule satelliti, in cui non si osserva attività spontanea in mancanza del nervo, abbiamo studiato il ruolo del fattore neurotrofico di origine neuronale, agrina nella modulazione delle proprietà passive e attive di membrana. In particolare abbiamo evidenziato che l' agrina riduce la resistenza di membrana, aumenta il potenziale di membrana a riposo in direzione iperpolarizzante, favorisce l'espressione della pompa Na+-K+, regola negativamente l'espressione di correnti K+ di tipo SK, facilita l'attivazione di correnti Ca2+ di tipo L e riduce l'espressione di correnti Ca2+ di tipo T. Tali fenomeni sono tutti stati osservati essere coinvolti nel processo di maturazione delle cellule muscolari. A conferma di ciò abbiamo rilevato che l'agrina facilita l'espressione delle componenti lente e veloci della catena pesante della miosina, una delle proteine contrattili maggiormente coinvolte nel processo di contrazione muscolare. L' agrina neuronale induce quindi il differenziamento della cellula muscolare durante la sinaptogenesi mimando l'attività promossa in vivo a livello di giunzione neuromuscolare ali' arrivo del terminale nervoso.
XVIII Ciclo
1974
Versione digitalizzata della tesi di dottorato cartacea.
BROCCIA, FRANCESCA. "Nuove osservazioni sulla biomeccanica dell’uretere umano". Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2016. http://hdl.handle.net/11584/266649.
Texto completoCANCELLARA, PASQUA. "Studio delle proprietà contrattili e molecolari delle singole fibre muscolari scheletriche umane". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2010. http://hdl.handle.net/11577/3427562.
Texto completoLe fibre muscolari scheletriche mostrano una notevole eterogeneità funzionale per quanto concerne i parametri contrattili, le vie metaboliche coinvolte nella generazione di ATP, nonché la capacità di resistere alla fatica. Questa eterogeneità funzionale è alla base dell'abilità del muscolo scheletrico di rispondere a richieste funzionali di diversa natura, quali il mantenimento della postura nel lungo termine con un minimo dispendio di energia, che compensa invece un più alto consumo energetico per la generazione e il mantenimento di movimenti rapidi e potenti. In differenti situazioni verranno dunque reclutate quelle fibre che avranno le caratteristiche più idonee al caso. La specializzazione delle fibre, tuttavia, non è permanente poiché esse mostrano una notevole capacità plastica che permette loro di modificare le proprietà strutturali e funzionali per meglio rispondere alle richieste funzionali che possono presentarsi. Pertanto il muscolo scheletrico adulto si presenta come un tessuto altamente malleabile in grado di rispondere a stimoli di varia natura, farmacologici, ambientali, meccanici, con adattamenti sorprendenti. Il lavoro riportato in questa tesi mira a comprendere come singole fibre muscolari modifichino le loro proprietà , alterando sia parametri meccanici e morfologici quali, rispettivamente, la tensione isometrica (Po) e l'area della sezione traversa (CSA), che gli aspetti molecolari riguardanti i processi di switch delle isoforme delle catene pesanti della miosina (MHC) e le conseguenti transizioni dei tipi di fibre. A tal proposito la nostra ricerca si è sviluppata in tre fasi, in ciascuna delle quali è stato valutato l'effetto indotto sul muscolo scheletrico umano da un diverso stimolo, al fine di caratterizzare i cambiamenti di plasticità a cui le singole fibre vanno incontro. Il primo compito affrontato è stato quello di identificare eventuali alterazioni a livello di singola fibra in seguito al processo di invecchiamento e, in modo specifico, al processo di sarcopenia, associato ad una progressiva perdita di massa e forza muscolare. Poiché la letteratura mostra dati contrastanti riguardo i cambiamenti a livello di singole fibre durante il processo di senescenza, in questa prima fase è stato operato un confronto tra tre gruppi di soggetti suddivisi in relazione all'età in: young- adult group, middle age group e elderly group. Singole fibre muscolari sono state sottoposte ad analisi meccaniche e molecolari. Successivamente sono stati studiati gli effetti di un allenamento di forza a livello di singole fibre. Questo tipo di allenamento viene utilizzato per aumentare la massa muscolare e migliorarne la performance. Sebbene la letteratura riporti numerosi studi sull'adattamento in seguito a programmi di resistance training (allenamento di forza) riguardanti i muscoli degli arti inferiori, pochi sono gli studi effettuati sui muscoli degli arti superiori. Per valutare l'effetto di un allenamento di forza su muscoli della spalla sono stati reclutati 18 soggetti (9 uomini e 9 donne) sottoposti ad allenamento 3 volte a settimana per due mesi. Questi sono stati ulteriormente divisi in due gruppi in base ad un differente apporto proteico. Singole fibre muscolari prelevate dai campioni bioptici sono state poi sottoposte ad analisi meccaniche e molecolari come nel caso dei campioni riguardanti la prima fase dello studio. Infine, nell'ultima parte della ricerca, sono stati valutati gli effetti di un allenamento svolto in condizioni di alta quota, durante una spedizione sul monte Manaslu (Himalaya). Sono state isolate singole fibre a partire da biopsie di 7 volontari, uomini, prelevate prima e dopo la spedizione, durante la quale per circa 30 giorni hanno vissuto ad elevate altitudini (5000 m), e sottoposte ad analisi meccaniche e molecolari.
d'Anzeo, Marco. "Peptidi natriuretici e adipociti umani: evidenze di una nuova via fisiologica alla lipolisi e all'utilizzo per termogenesi degli acidi grassi". Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2012. http://hdl.handle.net/11566/242240.
Texto completoBackground: In the past 10 years, the crosstalk between natriuretic peptide system and adipose tissue was well described. NP receptors were found in the adipose tissue of rats and humans. More recently NP were demonstrated to be able to activate the lipolytic pathway in primate adipocytes. NP treatment is able to induce lipolysis with the same potency of catecholamine through -3 adrenoreceptors. As cardiac natriuretic peptides and βAR agonists are similarly potent at stimulating fatty acid mobilization in human adipocytes, we investigated whether NPs could induce thermogenic program in human adipocyte. Methods. Primary adipocytes from human adipose tissue and SGSB cell line were used to investigate the effect of ANP on gene expression. qPCR was used to analyze the expression levels of: leptin and adiponectin (adipocyte markers), uncoupling protein 1 (UCP1), -1α (PGC1α), and Cytocrome C (thermogenic and mitochondriogenesis markers), and NP active receptor (NPRA) and NP clearance receptor (NPRC) as well as -3 adrenergic receptor. Results. Both primary and SGSB cultures were able to respond to ANP treatment at physiological concentration not only inducing lipolysis but also the thermogenic program. UCP1, PGC1α, and Cytocrome C were highly expressed after ANP treatment also in white adipocytes. Discussion. In human adipocytes, atrial NP (ANP) and ventricular NP (BNP) activated (PGC-1α) and UCP1 expression and induced mitochondriogenesis. These results suggest that NPs promote “browning” of white adipocytes to increase energy expenditure burning fatty acid and produce heat. Future studies will be conducted to verify the regulation of NPRA and NPRC in adipose tissues and to understand how the ratio between these two receptors can modulate the NP metabolic activities.
Libros sobre el tema "FISIOLOGIA UMANA"
Consalvi, Giovanni. Fisiologia del pensiero nel cervello umano: Canovaccio di epistemologia. L'Aquila: L.U. Japadre, 1989.
Buscar texto completoPennella, Valentino. Fisiologia Della Nutrizione Umana. Independently Published, 2018.
Buscar texto completoFacile, Farmacia Farmacia. Fisiologia Umana: Materiale Riassuntivo Strategico. Independently Published, 2021.
Buscar texto completoFacile, Farmacia Farmacia. Fisiologia Umana: Materiale Riassuntivo Strategico Studia Meglio e in Meno Tempo! Independently Published, 2022.
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