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Morra, Lucia. "Traduzione e filosofia analitica: prima di Quine". PARADIGMI, n.º 2 (julio de 2009): 17–31. http://dx.doi.org/10.3280/para2009-002003.

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Resumen
- This paper is a survey of the analytical theories of translation prior to Quine's writings on this subject, which must be read in the light of previous discussion and the observations of authors such as Frege, Russell, Wittgenstein, Schlick and Carnap. Translation became an issue of major importance in analytical philosophy in the second half of the last century. Born as a query concerning a very specific task (translating mathematics into logic), the problem of translation became increasingly more general: in the Thirties, the point was to find a general method for translating all sorts of formal languages; only in the Fifties and later on, it focused on the general conditions of translating.Keywords: Logical translation, Reversible translation, Translation scalarity, Intensional isomorphism, Carnap, Wittgenstein. Alberto Voltolini, L'irrimediabile dilemma del traduttoreParole chiave: Traduzione logica, Traduzione reversibile, Scalaritŕ della traduzione, Isomorfismo intensionale, Carnap, Wittgenstein.
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Cagnolati, Antonella. "ROMPENDO IL SOFFITTO DI CRISTALLO: AMPARO GÓMEZ RODRÍGUEZ (1954-2018)". RAUDEM. Revista de Estudios de las Mujeres 10 (20 de diciembre de 2022): 86–103. http://dx.doi.org/10.25115/raudem.v10i1.8341.

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Resumen
Come è noto, la costruzione dell’identità femminile fin dall’epoca classica ha posto l’accento sull’alterità della donna come categoria fondante dell’inferiorità ontologica. A partire dal biologismo aristotelico, la natura femminile è stata assunta come un paradigma deviante, pericoloso, oscuro. Di qui l’esclusione da ogni forma di elaborazione culturale, sia in campo letterario ed ancor più scientifico. Tale marginalità si è progressivamente rafforzata con l’intervento dei Padri della Chiesa, della misoginia medievale fino a raggiungere le degradanti ipotesi – del tutto prive di alcun fondamento scientifico – elaborate dal Positivismo. Pertanto, ci appare straordinario il caso di quelle donne che si avventurano in campi tradizionalmente pensati al maschile come la logica, la filosofia della scienza, le scienze dure, e che raggiungono posizioni accademiche di assoluto prestigio coniugate ad un sincero e pragmatico femminismo. Pare quindi doveroso illuminare la figura di una pioniera come Amparo Gómez Rodríguez (1954-2018) che nella sua prestigiosa carriera ha unito mirabilmente raffinati studi di logica e filosofia della scienza con l’appassionata devozione alla causa femminista, sia dal punto di vista teorico che in senso sociale e concreto.
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Graziani, Lorenzo. "Passare il limite: funzioni espressive e implicazioni filosofiche della metalessi". ENTHYMEMA, n.º 31 (1 de febrero de 2023): 302–18. http://dx.doi.org/10.54103/2037-2426/18434.

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Dal punto di vista narratologico, la metalessi si definisce come una trasgressione della gerarchia narrativa in cui un elemento appartenente a un livello superiore si trova ad agire a uno inferiore e viceversa. Il presente saggio offre un’analisi delle funzioni espressive e delle implicazioni filosofiche della metalessi. Viene principalmente sottolineata la sua capacità di illustrare – attraverso i mezzi propri della letteratura – problematiche del pensiero di interesse capitale. Il paradossale attraversamento di livelli che la caratterizza compare infatti in attività intellettuali situate in territori abbastanza distanti da quello della creazione artistico-letteraria – come logica, metafisica, filosofia del linguaggio e psicoanalisi. Nostro obiettivo è dimostrare che le potenzialità espressive della metalessi vanno ben oltre la rappresentazione del problematico rapporto tra fatto e finzione in quanto la struttura metalettica riproduce narrativamente una serie di operazioni mentali compiute dal pensiero umano ogni volta che va alla ricerca dei propri limiti.
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Dugo, Sandra. "Leopardi il filosofo poetante". Revista Italiano UERJ 11, n.º 2 (28 de febrero de 2021): 29. http://dx.doi.org/10.12957/italianouerj.2020.58073.

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Proponiamo uno studio interpretativo del pensiero poetante di Giacomo Leopardi, approfondendo l’analisi filologica di alcuni versi poetici e di alcune riflessioni estratte da Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura, conosciuti come Zibaldone. Il nostro Recanatese ha creato un’originale teoria di filosofia sull’esistenza umana, sulla vita, e sul metodo più adatto per intraprendere la ricerca della felicità, desiderio inarrestabile dell’uomo di ogni epoca. Non c’è alcun dubbio nel definire Leopardi filosofo esistenzialista. Anticipatore del nichilismo di Friedrich Nietzsche, riesce a proporre una filosofia i cui concetti principali sono: il nulla nichilistico, la ragione umana, la verità, la teoria della felicità, accogliendo l’interpretazione del filosofo italiano Emanuele Severino, del critico letterario Antonio Prete. L’obiettivo di questo studio non è esaustivo in questa sede, ma vuole dimostrare che l’interpretazione tradizionale del pessimismo individuale e cosmico del poeta è assolutamente riduttiva e insufficiente per comprendere la base teorica delle riflessioni di tutte le opere leopardiane. Lo Zibaldone non va letto come un insieme di pensieri confusi, privi di una connessione logica, perché sono in realtà un sistema di riflessioni basate su dimostrazioni certe, alla cui base vive uno scetticismo ragionato e dimostrato con una grande forza psichica in ogni sua pagina.
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CAROTI, STEFANO. "HENRY CHADWICK, Boezio. La consolazione della musica, della logica, della teologia, della filosofia, Bologna, Società editrice il Mulino 1986 (« Collana di testi e studi. Filosofia »), 358 pp., bibliografia." Nuncius 1, n.º 2 (1986): 189. http://dx.doi.org/10.1163/182539186x00854.

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Conte, Paolo. "Michele De Tommaso: tra Costituzione montagnarda e sistema napoleonico (1792-1804)". IL RISORGIMENTO, n.º 1 (junio de 2016): 21–54. http://dx.doi.org/10.3280/riso2016-001002.

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Per i patrioti italiani che avevano sostenuto la causa della Rivoluzione francese, il passaggio all'"ordine napoleonico" seguito alla vittoria repubblicana di Marengo non comporto la fine della loro attivita politica. Ne e un esempio il percorso biografico di Michele De Tommaso, prete napoletano attivo nell'organizzazione dei club patriottici partenopei ancor prima del 1796 e poi distintosi fra il Ponente ligure e Napoli nell'intensa fase del Triennio giacobino. Dopo il crollo delle Repubbliche sorelle, terminato un breve periodo di esilio in Francia, fece ritorno a Porto Maurizio, dove durante la "seconda" Repubblica ligure si distinse sia per la sua attivita intellettuale e pedagogica, sia per il suo attivismo filofrancese. Da un lato fondo e diresse una scuola pubblica di filosofia e scrisse opere di logica e metafisica, dall'altro svolse il ruolo di cancelliere del Viceconsolato transalpino e fu arrestato due volte per la partecipazione a rivolte cittadine: modalita diverse, ma complementari, per portar avanti la battaglia politica per la democrazia in Italia.
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Maddalena, Giovanni. "La via pragmatista al senso comune". PARADIGMI, n.º 3 (diciembre de 2010): 57–71. http://dx.doi.org/10.3280/para2010-003005.

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Nel pragmatismo classico, negli Stati Uniti come in Europa, si trova un'alternativa radicale all'epistemologia kantiana, alternativa che non č stata capita né dalla filosofia analitica né dall'ermeneutica. Tutti i pragmatisti incentrano la propria critica sulla separazione tra cosa in sé e conoscenza e le oppongono una continuitŕ tra realtŕ e conoscenza. Peirce e James cercarono di specificare questa risposta cercando di argomentare diversi percorsi gnoseologici basati su una nozione evolutiva del senso comune e sulla logica della vaghezza.
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Foley, Amy A. y David M. Kleinberg-Levin. "The Philosopher’s Truth in Fiction". Chiasmi International 21 (2019): 75–101. http://dx.doi.org/10.5840/chiasmi20192113.

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This interview with David Kleinberg-Levin, Professor Emeritus in the Department of Philosophy at Northwestern University, concerns his recent trilogy on the promise of happiness in literary language. Kleinberg-Levin discusses the relationship between and among philosophy, phenomenology, and literature. Among others, he addresses questions regarding literature’s ability to offer redemption, its response to suffering and justice, literary gesture, the ethics of narrative logic, and the surface of the text.Cet entretien avec David Kleinberg-Levin, Professeur émérite au département de philosophie de la Northwestern University, est consacrée à sa récente trilogie sur la promesse du bonheur dans le langage littéraire. Kleinberg-Levin examine les relations réciproques et internes de la philosophie, de la phénoménologie et de la littérature. Entre autres, il pose des questions sur la capacité de la littérature à offrir une rédemption, sur sa réponse à la souffrance et à la justice, sur le geste littéraire, sur l’éthique de la logique narrative et sur la surface du texte.L’intervista a David Kleinberg-Levin, Professore Emerito presso il Dipartimento di Filosofia della Northwestern University, è dedicata alla sua recente trilogia sulla promessa di felicità nel linguaggio letterario. Kleinberg-Levin esplora il rapporto tra filosofia, fenomenologia e letteratura. In particolare egli affronta le questioni che riguardano la capacità della letteratura di offrire redenzione, la sua risposta alla sofferenza e alla giustizia, il gesto letterario, l’etica della logica narrativa, e la superficie del testo.
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Longo, Giuseppe. "Solomon Feferman. Weyl vindicated: “Das Kontinuum” 70 years later. Atti del congresso, Temi e prospettive della logica e della filosofia della scienza contemporanee, Organizzato dalla Società Italiana di Logica e Filosofia delle Scienze (SILFS), Cesena, 7–10 gennaio 1987, Volume I, Logica, edited by Carlo Cellucci and Giovanni Sambin, CLUEB, Bologna1988, pp. 59–93." Journal of Symbolic Logic 58, n.º 3 (septiembre de 1993): 1085–86. http://dx.doi.org/10.2307/2275121.

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CAROTI, STEFANO. "HENRY CHADWICK, Boezio. La consolazione della musica, della logica, della teologia, della filosofia, Bologna, Società editrice il Mulino 1986 (« Collana di testi e studi. Filosofia »), 358 pp., bibliografia." Nuncius 1, n.º 2 (1 de enero de 1986): 189. http://dx.doi.org/10.1163/221058786x00858.

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Gatti, Marzio. "La decostruzione della visione etnocentrica: Il contributo dell’antropologia culturale e filosofica nel pensiero africano sulla religione". Trans/Form/Ação 45, spe (2022): 51–66. http://dx.doi.org/10.1590/0101-3173.2022.v45esp.04.p51.

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Riassunto: L’uomo ha sempre riflettuto su se stesso e sulla sua identità e la sua riflessione si è strutturata attraverso molteplici forme espressive. Le domande esistenziali nascono nell’uomo con il suo esistere. Il pensiero filosofico occidentale ha egemonizzato il campo filosofico e antropologico imponendo le proprie categorlie di pensiero come le uniche razionali e scientifiche in nome di una presunta superiorità legata a un’idea di sviluppo fondata su un modello prettamente economico. In questo articolo si cercherà di decostruire le certezze scientifiche del pensiero filosofico occidentale e analizzare criticamente il suo primato evidenziando come esistano diverse forme e rappresentazioni dell’esistenza umana. Il pensiero filosofico africano ci offre una prospettiva di lettura dell’essere che contrasta con la visione antropologica occidentale, ma allo stesso tempo ha una sua dignità e coerenza logica fondata su presupposti antropologici propri. Nata come resistenza al dominio del pensiero filosofico e antropologico occidentale, la filosofia africana si è sviluppata e contaminata dalle riflessioni che l’hanno preceduta. Non esiste un pensiero puro, poiché tutte le riflessioni umane sono ibride e nascono dall’incontro e dallo scontro con le altre posizioni filosofiche. Forse è venuto il tempo per riformulare il pensiero filosofico e antropologico da un punto di vista interculturale.
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García-Cuadrado, José Ángel. "Antonio LM, Il principio di coerenza. Senso comune e logica epistemica, Armando Editore, Studi di Filosofia - 13, a cura della Facoltà di Filosofia del Pontificio Ateneo della Santa Croce, Roma 1997,221 pp., 15 x 22, ISBN: 88-7144-707-7." Scripta Theologica 30, n.º 3 (24 de octubre de 2017): 949. http://dx.doi.org/10.15581/006.30.10884.

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Failla, Mariannina. "Negazione e inconscio". PARADIGMI, n.º 2 (julio de 2011): 101–17. http://dx.doi.org/10.3280/para2011-002007.

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L'articolo vuole valutare la portata filosofica di categorie freudiane, quali la negazione e le ipotesi sull'inconscio elaborate nel 1946, riconducendo l'orizzonte argomentativo di Freud alle riflessioni di Kant sulla categoria della realtŕ e sul grado percettivo della realtŕ. Una valutazione filosofica viene proposta anche per le teorie di I. Matte Blanco. Presentandosi come allievo e prosecutore di Freud, egli interpreta l'inconscio avvalendosi della logica simbolica e degli sviluppi delle teorie matematiche degli insiemi, fino ad elaborare la fondamentale coppia concettuale di simmetrico/asimmetrico. Le interpretazioni matematiche delle dinamiche dell'inconscio si sposano in Matte Blanco con uno sfondo mistico che solo il radicato sperimentalismo freudiano puň arginare.
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Di Santo, Federico. "La presunta dimensione conoscitiva della mimesis aristotelica: un lungo equivoco". Revista Limiar 6, n.º 11 (19 de septiembre de 2019): 3–37. http://dx.doi.org/10.34024/limiar.2019.v6.9753.

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L’articolo riconsidera la nota questione se la mimēsis abbia o meno, nella Poetica di Aristotele, una portata conoscitiva. La risposta negativa è argomentata attraverso la ridiscussione dei passi su cui la tesi “conoscitiva” si fonda: Poetica 4, Poetica 9 e la ricorrente espressione “secondo verosimiglianza o necessità”. Ne emerge che la mathēsis menzionata da Aristotele non è in diretta relazione con le cause o con le funzioni dell’opera artistica o letteraria, ma designa solo l’operazione interpretativa, seria e complessa, richiesta dalla fruizione. La maggiore universalità della poesia rispetto alla storia, a sua volta, non ha nulla a che fare con “gli universali” in senso filosofico e si riferisce semmai al carattere universale delle vicende narrate, la cui universalità si fonda sulla dimensione emozionale. Infine, la struttura razionale della trama dovuta alla sua organizzazione secondo verosimiglianza o necessità non costituisce un impianto logico volto a veicolare conoscenze, ma piuttosto una struttura semiotica che ha, al contrario, una finalità prettamente estetica ed emozionale. In una prospettiva più ampia, l’interpretazione “conoscitiva” della mimēsis aristotelica è l’espressione di un pregiudizio determinato dall’«antica discordia tra filosofia e poesia», per cui la filosofia fa violenza all’alterità radicale della visione del mondo propria dell’arte, nel tentativo di conformarla al proprio progetto totalizzante di realtà.
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Staccioli, Letizia. "«Sabiats que us diray en riman». Prime considerazioni sul rapporto tra forma, comunicazione e pubblico nella Lògica del Gatzell di Ramon Llull". Caplletra. Revista Internacional de Filologia, n.º 72 (10 de marzo de 2022): 157. http://dx.doi.org/10.7203/caplletra.72.22965.

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La Lògica del Gatzell, primo esempio della produzione in volgare di Ramon Llull, è un compendio in versi basato sull’opera di al-Ghazali Maqasid al-falasifah e sul Tractatus di Pietro Ispano, cui il Beato aggiunse alcuni elementi del suo personale sistema di pensiero. Insieme alla versione latina, il Compendium logicae Algazelis, evidenzia l’intenzione di Llull di promuovere lo studio dei principi fondamentali della filosofia proponendo due diversi sussidi didattici, ciascuno pensato per un determinato genere di pubblico. Il compendio rimato era indirizzato a coloro che non conoscevano il latino e per questo l’autore ricorse a una forma letteraria e a una strategia comunicativa tipiche della tradizione romanza. Dall’analisi formale e retorica dell’opera, anche attraverso il confronto con la fonte araba e con il Compendium latino, emergono dettagli utili a individuare alcune delle caratteristiche dei possibili destinatari.
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Cinelli, Gianluca. "Il rapporto di Alessandro Manzoni con Verri e con l’Illuminismo in Storia della Colonna Infame. Opinione, pubblico, posterità". Quaderni d'italianistica 35, n.º 1 (15 de enero de 2015): 73–99. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v35i1.22353.

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L’articolo interpreta un aspetto della poetica manzoniana, cioè la polemica con l’Illuminismo, corrente di pensiero da cui l’autore deriva parte della sua stessa formazione intellettuale, soprattutto il rigore logico-razionalistico. Nell’articolo si studia la polemica con la filosofia settecentesca attraverso la scelta di tre concetti in particolare, l’opinione, il pubblico e la posterità, nei quali Manzoni vede il pericolo di scadere dalla tensione dialettica razionale all’ideologia del razionalismo astratto. L’articolo analizza la discussione dei suddetti concetti in Storia della colonna infame e conclude portando in luce le somiglianze e le divergenze fra quest’opera e le Osservazioni sulla tortura di Verri.
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Caruso, Paolo. "Intervista con Jacques lacan (1966)". PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, n.º 1 (marzo de 2010): 77–96. http://dx.doi.org/10.3280/pu2010-001006.

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Jacques Lacan, in questa intervista concessa a Paolo Caruso nel novembre 1966 subito dopo la pubblicazione degli Écrits, presenta gli aspetti principali del suo pensiero. Tra le altre cose, Lacan discute i seguenti temi: il senso del "ritorno a Freud", la questione del principio di realtŕ, le ragioni della complessitŕ del suo stile linguistico, l'intersoggettivitŕ, la fenomenologia di Sartre, le sue opinioni su altre scuole psicoanalitiche (Melanie Klein, i neofreudiani, la Psicologia dell'Io nordamericana di Hartmann, Kris e Loewenstein) e su autori come Herbert Marcuse e Norman Brown, il problema del "tempo logico", i rapporti con l'International Psychoanalytic Association (IPA), la linguistica di de Saussure, la concezione di Trieb (pulsione), la filosofia di Husserl, l'etica, ecc. Questa intervista č uscita originariamente a pp. 1-10 del n. 6/1968 di Psicoterapia e Scienze Umane, ed č la prima esposizione relativamente completa delle idee di Lacan pubblicata in Italia.
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Condello, Angela. "Per esempio". Revista do Direito, n.º 35 (22 de enero de 2011): 37–54. http://dx.doi.org/10.17058/rdunisc.v0i35.2451.

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Analogia, paradigma ed esemplarità condividono un’origine comune e suggestiva. Aristotele usa il termine “paradigma” per descrivere ciò che in seguito la tradizione filosofica ha chiamato “analogia”. Questi tre dispositivi argomentativi sono da collocare nello spazio intermedio fra pratica e teoria nel diritto. In questo articolo discuto il fatto che si possa stabilire definitivamente se essi dimostrino la prevalenza della teoria sulla pratica o viceversa –il che richiama il dibattito diffuso nel contesto del realismo giuridico americano sulla questione se il diritto consista in esperienza (practice) o in logica. La tesi conclusiva é che sia pressoché impossibile stabilire l’origine della paradigmaticità.
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Fornari, Mara. "Logiche e forme dell'esclusione. Un percorso storico-concettuale". SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), n.º 41 (septiembre de 2011): 73–84. http://dx.doi.org/10.3280/las2011-041006.

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Razzismo e schiavitů sono fenomeni appartenenti ai processi socioculturali occidentali ed esprimono una logica identitaria esclusiva. Nella societÀ contemporanea sono in fase di graduale riaffermazione ed č da tale constatazione che prende le mosse questo saggio, il cui obiettivo consiste nello sviluppare alcune considerazioni sull'evoluzione storico-filosofica del concetto di razzismo - a partire dalle riflessioni di Joseph Arthur de Gobineau (1816- 1882)e Julius Evola (1898-1974) - al fine di mostrare come esso sia alla base di un nuovo tentativo di divisione della societÀ e degli individui, tramite la quale la progressiva emersione di nuove forme di schiavismo tende a essere facilitata.
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Vitoria, María Angeles. "LIVI, Antonio: Filosofía del senso comune, Logica della sciencia & della fede, Edizioni Ares (coll. Religione e fede, 10), Milano, 1990, 224 págs." Anuario Filosófico 23, n.º 1 (19 de octubre de 2018): 191–94. http://dx.doi.org/10.15581/009.23.30992.

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Goodrick-Clarke, Nicholas. "Ramon Lull's New World Order: Esoteric Evangelism and Frontline Philosophy Raimundo Lullo e il nuove ordine mondiale: evangelismo esoterico e filosofia militante". Aries 9, n.º 2 (2009): 175–94. http://dx.doi.org/10.1163/156798909x444815.

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AbstractTra le sue numerose conquiste, il poeta, romanziere, linguista e missionario e mistico catalano Raimondo Lullo (1232–1316) deve la sua fama soprattutto alla sua celebre Arte, un sistema di produzione logico e metafisico. Nelle intenzioni di Lullo, tale Arte doveva servire come evangelo esoterico per Christiani, Ebrei e Musulmani attraverso l'istituzione di una forma di conoscenza assoluta e indipendente dall'autorità dottrinale. La forma esoterica di evangelismo cristiano elaborata da Lulla traeva ispirazione da varie fonti del Neoplatonismo cristiano, del Sufismo, della filosofia musulmana e forse della Kabbalah presenti nella Spagna del tardo XIII secolo. Il pensiero lulliano, nutritosi in questo modo di una varietà di tradizioni, offre un perfetto esempio medievale do come diverse correnti dell'esoterismo occidentale potessero trovare un'armonizzazione e una concordanza. La sua condordanza puntava fungesse da strumento missionario per la conversione al Cristianesimo di Musulmani e Mongoli, in un'epoca di grave instabilità globale. L'Arte lulliana esemplifica esoterismo occidentale in fuzione di una specifica finalità politica, che investiva evangelismo e impegno militante. La sua visione di un nuovo ordine globale presentano tratti decisamente profetici se considerati nell'attuale contesto di rinascita dell'Islam.
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Velázquez, Héctor. "Antonio LIVI: Razionalita della Fede nella Rivelazione. Un'analisi filosofica alla luce della logica aletica, Roma: Casa Editrice Leonardo da Vinci 2002, 121 pp." Tópicos, Revista de Filosofía 23, n.º 1 (28 de noviembre de 2013): 156. http://dx.doi.org/10.21555/top.v23i1.297.

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Cantoni, Lorenzo. "Su alcune dimensioni del suicidio. Il caso dell'Emilia-Romagna." Medicina e Morale 43, n.º 6 (31 de diciembre de 1994): 1143–60. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1994.1002.

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Nell'articolo si affronta il problema del suicidio muovendo dal caso specifico dell'Emilia-Romagna, la regione italiana con il maggior numero di suicidi. La differenza tra i dati nazionali e quelli emiliani denotano, inoltre, una divergenza che conosce nell'ultimo periodo il suo picco massimo: non solo in Emilia-Romagna ci si suicida percentualmente di più, ma con un incremento maggiore rispetto a quello medio del Paese. Per l'analisi del fenomeno, l'Autore indica due percosi: l'exitus e il reditus. Il primo propone alcune interpretazioni di carattere socio logico, psicologico e filosofico. Riprendendo il frame durkheimiano, si nota come il suicidio si accompagni a fenomeni di disgregazione, o di indebolimento, a livello di tutte le diverse comunità in cui la persona vive: familiare, religiosa, sociale, economica, politica. L'analisi della dimensione psicologica rivela l'esistenza di una sindrome presuicidale, caratterizzata da tre aspetti: chiusura esistenziale, autoaggressività repressa, fantasie suicide. La dimensione filosofica favorevole al suicidio è indicata come quella mentalità che attribuisce all'uomo ogni potere sulla propria vita. Il secondo cammino, di reditus, intende disegnare un percorso di uscita, di allontanamento dal suicidio, riandando ai tre livelli- sociale, psicologico e filosofico/religioso - che la prima analisi ha mostrato importanti per la comprensione del fenomeno.
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Souza, Galileu Galilei Medeiros de. "A ciência e a superação das desigualdades". Trilhas Filosóficas 11, n.º 2 (1 de marzo de 2019): 61–74. http://dx.doi.org/10.25244/tf.v11i2.3442.

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Resumo: O artigo é um ensaio sobre como a atividade científica poderia ser influenciada por uma proposta ética voltada para a superação das desigualdades. A questão subjacente a este estudo tematiza a possível contraposição entre a ética, que parece ser inteiramente vinculada à liberdade humana e seus processos de escolha, e a lógica da pesquisa científica, que ainda, pelo menos em visão popular, parece se basear na posse de informações objetivas e na descoberta de leis de regulação da natureza. Será feita uma breve contextualização das aquisições teóricas sobre o sentido da ciência positiva dos últimos séculos, procurando extrair daí as indicações de uma estreita dependência dessa em relação às escolhas humanas, em virtude de sua metodologia dialética. Palavras-Chave: Ciência positiva. Filosofia da ciência. Dialética. Ética. Abstract: The article is an essay on how scientific activity could be influenced by an ethics proposal aimed at overcoming inequalities. The question underlying this study discusses the possible contrast between ethics, which seems to be entirely linked to human freedom and choice processes, and the logic of scientific research, which still, at least in a popular view, seems to be based on possession of objective information and discovery of regulatory laws of nature. Will be presented a brief background of theoretical acquisitions on the meaning of positive science of the last centuries, looking to extract the indications of a close dependence of this in relation to human choices, because your dialectic methodology. Keywords: Positive Science. Philosophy of Science. Dialectic. Ethics. REFERÊNCIASARISTÓTELES, Tópicos. In: _______. Órganon. 2.ed. São Paulo: EDIPRO, 2010, p. 347-543.BLONDEL, M. L’Action (1893): essai d’une critique de la vie et d’une science de la pratique, Paris: Quadrige, 1993.CARNAP, R. A superação da metafísica por meio da análise lógica da linguagem. In: Cognitio, São Paulo, v. 10, n. 2, jul./dez. 2009, p. 293-309.DESCARTES, R. Discurso do Método. São Paulo: Martins Fontes, 2001.DILTHEY, W. Introdução às ciências humanas. Rio de Janeiro: Forense, 2010.FANNING, P. A. Isaac Newton e a transmutação da alquimia: uma visão alternativa da revolução científica. Balneário Camboriú (SC): Livraria Danúbio, 2016.GALILEI, G. Edizione Nazionale delle Opere di Galileo Galilei. Antonio Favaro (ed.) Florença: Barbéra, 1928-38, 19 Vols.HESSE, Mary. Revolutions and Reconstruction in Philosophy of Science. Brighton, 1980.HUME, D. Investigações sobre o entendimento humano. In: BERKELEY, G.; HUME, D. Tratado sobre os princípios do conhecimento humano; Três diálogos entre Hilas e Filonous em oposição aos Céticos e Ateus; Investigação sobre o entendimento humano; Ensaios morais, políticos e literários. São Paulo: Abril Cultural, 1978.KUHN, T. La strututtura delle rivoluzioni scientifiche. Torino: [s.n], 1978.LEVINAS, E. Totalité et Infini. [sl]: The Hague, 1971.MACINTYRE, A. Dopo la virtù: Saggio di teoria morale. Milano: Feltrino, 1988.NEIMAN, S. O mal no pensamento moderno: uma história alternativa da filosofia. Rio de Janeiro: DIFEL, 2003.NIETZSCHE, F. Assim falou Zaratustra. 2.ed., Petrópolis: Vozes, 2008.ORTEGA Y GASSET, J. O que é Filosofia? Campinas: Vide Editorial, 2016.PAGANI, S.M.; Luciani, A. (org.) Os Documentos do Processo de Galileu Galilei. Petrópolis: Vozes, 1994.PLATÃO. Teeteto. Tradução de Edson Bini, Bauru/SP: EDIPRO, 2007.POPPER. K. A lógica da descoberta científica. São Paulo: Cultrix, 2001.WHITE, M. O grande livro das coisas horríveis: a crônica definitiva da história das 100 piores atrocidades. Rio de Janeiro: Rocco, 2013.
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Baltazar Nascimento Júnior, Fábio. "Lógica, formação escolar e filosofia entre os jesuítas". EDUCAÇÃO E FILOSOFIA 35, n.º 74 (11 de enero de 2022). http://dx.doi.org/10.14393/revedfil.v35n74a2021-63277.

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Lógica, formação escolar e filosofia entre os jesuítas Resumo: O interesse mais direto deste artigo é a relação entre a Lógica e a formação filosófica na educação jesuíta. Para compor uma imagem da importância e da concreção da Lógica na formação proposta pelos inacianos, nós nos concentraremos na Ratio Studiorum e na obra do jesuíta português Pedro da Fonseca (1526-1599). A razão do recorte proposto é que as reflexões de Fonseca sobre o tema parecem, por um lado, orientar outros jesuítas, como é o caso de Sebastião do Couto, que é o autor da dialética do Curso Conimbricense; por outro, elas são mais completas, sobretudo pela atenção dada por Fonseca ao método e às disputationes. De posse do conceito de Lógica de Fonseca, concluímos com a indicação de caminhos contemporâneos de revisitação de lógicas do passado. Palavras-chave: lógica; método; educação; jesuítas. Logic, school education and philosophy among the Jesuits Abstract: The most direct interest of this article is the relationship between Logic and philosophical formation in Jesuit education. In order to produce an image of the importance and concretion of Logic in the formation proposed by the Ignatians, we will focus on the Ratio Studiorum and on the work of the Portuguese Jesuit Pedro da Fonseca (1526-1599). The reason for the proposed approach is that Fonseca's reflections on the subject seem, on the one hand, to guide other Jesuits, such as Sebastião do Couto, who is the author of the dialectic of Curso Conimbricense; on the other hand, Fonseca’s conception of logic is more complete regarding the other Jesuits, especially due to the attention given by our author to the method and the disputationes. In possession of Fonseca's Logic concept, we conclude with an indication of contemporary paths for revisiting the logics of the past. Key-words: logic; method; education; Jesuits. Logica, educazione scolastica e filosofia tra i gesuiti Abstract: L’interesse più diretto di questo articolo è il rapporto tra Logica e la formazione filosofica nell’educazione dei gesuiti. Per produrre un’immagine dell’importanza e della concretezza della Logica nella formazione proposta dagli inaziani, ci concentreremo nella Ratio Studiorum e nell’opera del gesuita portoghese Pedro da Fonseca (1526-1599). Il motivo di questa scelta è che le riflessioni di Fonseca sull’argomento sembrano, da un lato, guidare gli altri gesuiti, come Sebastião do Couto, cioè, l’autore della dialettica del Curso Conimbricense; da l’altro, la concezione di logica di Fonseca è più completa riguardo ad’altri gesuiti, soprattutto per l’attenzione data dall’autore al metodo e alle disputationes. Possedendo il concetto di logica di Fonseca, concludiamo con l’indicazione di modi contemporanei di rivisitare le logiche del passato. Parole chiave: logica ; metodo ; educazione ; gesuiti. Data de registro: 16/09/2021 Data de aceite: 01/12/2021
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Virdis, Andrea. "Considerazioni sullo statuto epistemologico della Filosofia della medicina". Medicina e Morale 56, n.º 4 (30 de agosto de 2007). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2007.314.

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Negli ultimi trent’anni si è assistito ad un grande dibattito, sviluppatosi fondamentalmente negli Stati Uniti d’America, e volto a stabilire l’esistenza stessa della Filosofia della medicina (FDM) e a definire la sua natura e il suo specifico ambito d’indagine. Il presente articolo si propone come un esame critico dello sviluppo della FDM come disciplina, evidenziando in particolare due dei maggiori temi del dibattito contemporaneo: lo scopo della disciplina e la sua relazione con le discipline affini, non da ultima la bioetica. Sottolineando l’importanza di una FDM che si presenti come uno studio sistematico della dimensione ontologia, logica ed etica della medicina intesa come prassi clinica, l’Autore mette in luce quale contributo fondamentale può offrire la disciplina nella comprensione della natura della medicina e dei fini dell’atto medico. ---------- In the last thirty years there has been a great debate, fundamentally developed in the United States of America, and aimed to establish the existence itself of the Philosophy of the medicine (FDM) and to define its nature and its specific field of inquiry. The present article is a critical examination of the development of the FDM as a discipline, highlighting particularly two major themes in the contemporary debate: the scope of the discipline and its relation to cognate disciplines, not last bioethics. Underlining the importance of FDM to be a systematic study of the ontological, logical and ethical dimension of medicine as clinical praxis, the Author shows what fundamental contribution the discipline can offer in the understanding of the nature of medicine and the ends of medical act.
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Carannante, Salvatore. "«Ein Spielen der Liebe mit sich selbst». Hegel e la teoria spinoziana dell’amor Dei intellectualis". STUDIA HEGELIANA, n.º 2 (17 de diciembre de 2017). http://dx.doi.org/10.24310/stheg.v0i2.3705.

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Resumen: Nella parte quinta dell’Etica, Spinoza descrive l’«amore intellettuale verso Dio» - che nasce nella mente che ha raggiunto la scientia intuitiva - come una «parte dell’amore infinito con il quale Dio ama se stesso». Scopo del saggio è gettare luce sui rilevanti, ma scarsamente considerati, riferimenti di Hegel alla teoria dell’amor dei intellectualis, tentando di ricostruirne il significato a due livelli differenti: anzitutto, esaminando le Lezioni sulla storia della filosofia, dove la descrizione dell’amore intellettuale è inserito in una disamina storico-filosofica del pensiero spinoziano; in secondo luogo, analizzando alcuni passaggi della Fenomenologia dello spirito e della Scienza della logica, opere in cui Hegel richiama l’amor dei intellectualis per esprimere metaforicamente la convinzione che l’Assoluto va concepito in termini dialettici, come soggetto e spirito. Palabras clave: Hegel - Spinoza - Amor dei intellectualisAbstract: In the fifth part of the Ethica Spinoza describes the «intellectual love toward God» – arising in the mind that has achieved the scientia intuitiva – as a «part of the infinite love wherewith God loves himself». The aim of the essay is to cast light, at two different levels, on the interesting but rarely studied Hegel’s references to the theory of amor dei intellectualis: firstly, focusing on the Lectures on the History of Philosophy, where the description of intellectual love is included in an historico-philosophical account of Spinoza’s thought; secondly, dealing with the Phenomenology of Spirit and in the Science of Logic, works in which Hegel mentions the amor dei intellectualis in order to express the idea that the Absolute has to be conceived in dialectical terms, as subject and spirit.Key words: Hegel - Spinoza - Amor dei intellectualis
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Valenza, Pierluigi. "La storia della filosofia secondo Reinhold all’inizio del XIX secolo". Revista de Filosofia Aurora 30, n.º 51 (17 de diciembre de 2018). http://dx.doi.org/10.7213/1980-5934.30.051.ds09.

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Beyträge zur leichtern Uebersicht des Zustandes der Philosophie beym Anfange des 19. Jahrhunderts, i cui sei tomi furono publicati da K.L. Reinhold tra il 1801 e il 1803 offrono in alcuni dei loro saggi um panorama della filosofia all’inizio del secolo XIX. Il punto di vista di Reinhold è influenzato dalla sua conversione al realismo logico e, di conseguenza, è orientato criticamente contro la filosofia trascendentale kantiana, così come contro l’idealismo fichtiano e schellinghiano. Nella prima parte di questo articolo presenterò l’idea reinholdiana di storia della filosofia come processo orientato verso una rivoluzione definitiva e ultima nella filosofia. Sosterrò che l’idea reinholdiana di una rivoluzione nella filosofia appare in un orizzonte articolato in cui sono coinvolte scoperta e fondazione della conoscenza. Nella seconda parte del saggio chiarirò i criteri reinholdiani per valutare la storia della filosofia e, in particolare, la differenza tra “vero” e “vero originario”, atrraverso la quale Reinhold interpreta Platone, Leibniz e il realismo logico come punti fondamentali della filosofia, ma anche attraverso un riferimento particolare a Descartes. La terza e ultima parte di questo articolo è volta a presentare la critica di Reinhold alla filosofia kantiana, fichtiana e schellinghiana. Per Reinhold la soggettività consiste in una attività libera dell’io che astrae da oggetti e riflette su se stessa e, infine, cade in una illusione psicologica. Allo stesso modo l’identà schellinghiana di soggettività e oggettività potrebbe apparire molto vicina al realismo logico. L’idea reinholdiana della filosofia contemporanea è tuttavia orientata a un confronto critico e rigoroso con la filosofia tarda di Schelling, unita, per altro verso, a una discussione della opposizione tra conoscenza e fede.
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"La forza del mercato: le riforme del diritto del lavoro spagnolo durante la crisi finanziaria mondiale". GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, n.º 137 (febrero de 2013): 91–106. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2013-137003.

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L'Autore sottolinea che le riforme realizzate durante il governo socialista e durante quello conservatore costituiscono due fasi di una unica grande riforma. Esse si sono concentrate su alcuni temi comuni: licenziamento, contratto di lavoro, contrattazione collettiva, flessibilitŕ interna. Pur essendo ispirate a diverse filosofie, sotto vari punti di vista le riforme approvate costituiscono una risposta al peggioramento della situazione economica ed alle crescenti pressioni internazionali. L'Autore evidenzia aspetti positivi e negativi delle riforme introdotte, non tutte ispirate ad una logica emergenziale.
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