Literatura académica sobre el tema "Femminismo della differenza"

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Artículos de revistas sobre el tema "Femminismo della differenza"

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Gorla, Gioia. "Prima e dopo la legge 180: una psicologa in manicomio". SETTING, n.º 28 (mayo de 2010): 41–58. http://dx.doi.org/10.3280/set2009-028006.

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Resumen
L'Associazione di Studi Psicoanalitici (A.S.P.) ha ricordato il 24 ottobre 2009 Teresa Piacentini Corsi, psicoanalista e pediatra, scomparsa nel 2008, fondatrice dell'Associazione e psicoanalista che ha influenzato con la sua opera molti allievi e colleghi. Per il suo tempo Teresa Piacentini Corsi č stata un'innovatrice, una voce diversa in sede clinico-teorica, che ha saputo affrontare temi che sarebbero emersi nella psicoanalisi molti anni dopo, quali le tecniche dell'approccio relazionale e l'attenzione alla differenza di genere nel setting clinico. I due articoli qui pubblicati costituiscono gli interventi presentati da Eugenia Omodei Zorini e Claudia Zanardi il 24 ottobre 2009 in suo ricordo, lasciati nella loro forma spontanea ed emozionale in cui sono stati pronunciati, essi descrivono, attraverso i suoi scritti e le esperienze dirette di lei da parte delle Autrici, il vasto appassionato lavoro di Teresa nei campi della psicoanalisi individuale, di gruppo e nelle Istituzioni. Gli articoli mostrano anche il caldo e profondo legame delle Autrici con un'analista intuitiva, brillante, aperta; una straordinaria maestra, ed una libera pensatrice. Viene anche riproposto in questa sede un articolo del 1994 di Teresa Piacentini Corsi e Claudia Zanardi, scelto tra molti altri perché incentrato sullo sviluppo psichico femminile e sulla comunicazione pre-verbale nella relazione analitica, uno dei principali temi di interesse di Teresa. Esso prende in considerazione i sintomi del corpo delle donne come voci del conflitto tra l'attaccamento inconscio a vecchie identificazioni trasmesse per via intergenerazionale e i nuovi modelli di identitŕ femminile della societŕ in trasformazione. I disturbi alimentari delle donne sono ascoltati come linguaggio del corpo in una cornice psicologica/ sociale che legge gli esempi clinici attraverso la teoria psicoanalitica e quella del femminismo. Č grande l'affetto con cui tutti noi ricordiamo Teresa Piacentini Corsi.
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MARTINS, Luisa Bitencourt y Daniela AUAD. "Lésbicas na academia: visibilidades relâmpago, transparente e palpável". INTERRITÓRIOS 6, n.º 10 (14 de abril de 2020): 105. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v6i10.244896.

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RESUMOCom o objetivo de compreender a presença das lésbicas na produção acadêmica, este trabalho considera o conceito de heterossexualidade compulsória e leva em conta as interseccionalidades de gênero, raça e classe. Foi feita revisão bibliográfica em anais das últimas três edições de três eventos representativos: Reunião Nacional da ANPEd, Seminário Internacional Fazendo Gênero e Seminário Internacional Desfazendo Gênero. De um corpus com 145 artigos sobre ensino superior, gênero e feminismos, agrupados em 10 categorias, selecionamos a categoria Ações na Universidade para análise neste artigo, contendo16 trabalhos. A palavra lésbica e derivadas ou sinônimas desta foram buscadas e foram encontradas em 8 trabalhos: 3 mencionam lésbicas, 4 mencionam apenas sigla da diferença entre a população LGBT e apenas 1 discorre aprofundadamente sobre ser lésbica. A partir da análise, foi possível concluir que os textos não representam lésbicas, não trazem abordagens interseccionais e dão margem para uma visão homogênea da população LGBT.Lésbicas. Ensino Superior. Feminismos. Relações de Gênero. Educação. Lesbians in academy: flashing, transparent and palpable visibilitiesABSTRACTIn order to understand the presence of lesbians in academic production, this paper considers the concept of compulsory heterosexuality and takes into account the intersectionalities of gender, race and class. Bibliographic review was made in annals of the last three editions of three representative events: ANPEd National Meeting, International Seminar Making Gender and International Seminar Undoing Gender. From a corpus with 145 articles on higher education, gender and feminisms, grouped into 10 categories, we selected the University Actions category for analysis in this article, containing 16 papers. The word lesbian and its derivatives or synonyms were searched and found in 8 papers: 3 mention lesbians, 4 mention just marking the difference between the LGBT population and only 1 discusses deeply being a lesbian. From the analysis, it was concluded that the papers do not represent lesbians, do not bring intersectional approaches, contributing for a homogeneous view of the LGBT population. Lesbian. Higher Education.Feminisms. Gender Relations. Education. Lesbianas en la universidad: visibilidades efímeras, transparentes y palpablesRESUMENPara comprender la presencia de lesbianas en la producción académica, este artículo considera el concepto de “heterosexualidad compulsoria” y tiene en cuenta la interseccionalidad de género, raza y clase. Se realizó una revisión bibliográfica en los anales de las últimas tres ediciones de tres eventos representativos: Reunión Nacional ANPEd, Seminario Internacional Making Gender y Seminario Internacional Undo Gender. De un corpus con 145 artículos sobre educación superior, género y feminismos, agrupados en 10 categorías, seleccionamos la categoría Acciones en la Universidad para su análisis en este artículo, que contiene 16 artículos. La palabra lesbiana y sus derivados o sinónimos se encontraron en 8 trabajos: 3 mencionan a las lesbianas, 4 mencionan solo la abreviatura de la diferencia entre la población LGBT y solo 1 discute profundamente sobre ser lesbiana. A partir del análisis, fue posible concluir que los textos no representan a las lesbianas, no brindan enfoques interseccionales y permiten una visión homogénea de la población LGBT.Lesbianas. Enseñanza superior. Feminismos. Relaciones de Género. Educación. Lesbiche all'università: visioni effimere, trasparenti e palpabili SINTESE Per comprendere la presenza di lesbiche nella produzione accademica, questo articolo prende in considerazione il concetto di "eterosessualità obbligatoria" e tiene conto dell'intersezionalità di genere, razza e classe. Una revisione bibliografica è stata effettuata negli annali delle ultime tre edizioni di tre eventi rappresentativi: ANPEd National Meeting, International Making Gender Seminar e Undo Gender International Seminar. Da un corpus con 145 articoli su istruzione superiore, genere e femminismo, raggruppati in 10 categorie, selezioniamo la categoria Azioni dell'Università per l'analisi in questo articolo, che contiene 16 articoli. La parola lesbica e i suoi derivati o sinonimi sono stati trovati in 8 articoli: 3 menzionano lesbiche, 4 menzionano solo l'abbreviazione della differenza tra la popolazione LGBT e solo 1 discute profondamente sull'essere lesbica. Dall'analisi, è stato possibile concludere che i testi non rappresentano le lesbiche, non forniscono approcci intersezionali e consentono una visione omogenea della popolazione LGBT. Lesbiche. Istruzione Superiore. Femminismi. Relazioni di genere. Istruzione.
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Visani, Enrico. "I rapporti fra gender e sex". RIVISTA DI PSICOTERAPIA RELAZIONALE, n.º 30 (junio de 2010): 35–43. http://dx.doi.org/10.3280/pr2009-030003.

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Resumen
Nella storia la differenza di gender e di sex si č sempre accompagnata da una marcata asimmetria di potere a favore dell'uomo. Solamente negli ultimi decenni sono cresciuti movimenti emancipativi diffusi delle donne rivolti allo sviluppo di una cultura della paritŕ dei sessi. Anche il campo della terapia famiglia č stato attraversato da questi movimenti e la critica femminista ha preso corpo nello sviluppo di una terapia familiare orientata al gender (gender sensitive). La famiglia rappresenta uno dei luoghi dove maggiormente la differenza di gender e sex pesa e queste differenze rappresentano una delle chiavi di volta per lo sviluppo dell'identitŕ. Uno sguardo complessivo alle differenze di gender e di sex presenti nella societŕ contemporanea lascia pensare che possa svilupparsi una cultura relazionale dell'interdipendenza fra gender e sex.
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Gelli, Bianca R. "L'asimmetria dei generi come problema politico. Uno sguardo sulle attuali teorie femministe". PSICOLOGIA DI COMUNITA', n.º 2 (febrero de 2011): 11–20. http://dx.doi.org/10.3280/psc2010-002002.

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Resumen
Il discorso, prendendo le mosse dall'elaborazione teorica femminista, si incentra sull'uomo/donna tuttora presente nel privato come nei vari ambiti del sociale, pur in presenza delle trasformazioni culturali e politiche. Data per affermata l'incoercibile differenza uomo/donna, due i percorsi teorici lungo i quali l'A si muove, passando dall'uno all'altro: - evidenziare, partendo dalla differenza, uno spazio intermedio dove il confronto e il dialogo possano articolarsi declinando Io/Tu nel. Il che prelude, passando dal rapporto individuale a quello di comunità allargata, a una politica di pacificazione e democrazia (Irigaray); - considerando la differenza come differenza, individuare, in una nuova forma di materialismo, nel ritorno al corpo come mente incarnata, il luogo della enunciazione della parola della Donna, come soggetto in divenire (Braidotti). Le profonde trasformazioni del postmoderno portano al realizzarsi di un utopia ovvero al divenire maggioranza delle donne e deglicomedall'uomo, attualmente in crisi.
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OUCHTATI, Zoubeida. "Verso una ricerca identitaria al femminile in “L’età del malessere” di Dacia Maraini". ALTRALANG Journal 2, n.º 02 (31 de diciembre de 2020): 261–85. http://dx.doi.org/10.52919/altralang.v2i02.88.

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Resumen
ABSTRACT: Writing allows the woman to express herself and talk about her life by emphasizing her interiority. Unlike the other female literatures (English or French for example), the Italian one has been for a long time put in the shadow of “men”. In Italy, the interest in the writing of women was born in the second half of the twentieth century thanks to the feminist movement and the feminine literary criticism. In this article, we study “L’età del malessere”; a novel written by Dacia Maraini who is one of the most known Italian feminists and intellectuals. The main purpose of this study is to show how Dacia Maraini manages to deal with the theme of female identity through her protagonist “Enrica”. The writer highlights both the family and the social context in which Enrica grows because they affect the process of building her identity. Eventually, Enrica gains her identity by gaining her freedom after various vital and bodily experiences. RIASSUNTO: La scrittura permette alla donna di esprimersi e di parlare della sua vita mettendo in risalto la sua interiorità. A differenza delle altre letterature femminili (inglese o francese per esempio), quella italiana è stata per molto tempo messa all’ombra “maschile”. In Italia, l’interesse per la scrittura delle donne nasce nella seconda metà del XX secolo grazie al movimento femminista e alla critica letteraria a firma femminile. In quest’articolo, studiamo “L’età del malessere”; un romanzo scritto Dacia Maraini che è una delle più famose femministe e intellettuali italiane. Lo scopo principale di questo nostro studio è di mostrare come Dacia Maraini riesce a trattare il tema dell’identità femminile mediante la sua protagonista “Enrica”. La scrittrice mette in evidenza sia il contesto familiare sia quello sociale in cui cresce Enrica perché influiscono sul processo di costruzione della sua identità. Alla fine, Enrica conquista la propria identità ottenendo la sua libertà dopo varie esperienze vitali e corporali.
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Jaran, Mahmoud. "ELIAS CANETTI E TONI MARAINI A MARRAKECH: UN VIAGGIO NELLA MEMORIA." Revista Internacional de Culturas y Literaturas, n.º 14 (2013): 28–42. http://dx.doi.org/10.12795/ricl.2013.i14.03.

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Resumen
Nel presente articolo, si prendono in esame due opere di due autori decisamente lontani l’uno dall’altra, ma che si incontrano negli stessi luoghi nei loro sentimenti. La prima opera è “Le voci di Marrakech” (1968), dello scrittore bulgaro di famiglia ebrea e premio Nobel per la Letteratura, Elias Canetti, mentre la seconda è “Ultimo tè a Marrakech”, un diario di viaggio uscito nel 2000, della scrittrice e poetessa italiana, Toni Maraini. Entrambi questi viaggi nel mondo arabo, sono ritratto socioculturale del Marocco contemporaneo, conditi da squarci di vita quotidiana, i quali in modi e forme differenti, offrono la possibilità di compiere una serie di analisi e di riflessioni che interessano la tesa relazione ontologica tra occidente e oriente, ma anche una vasta gamma di campi interdisciplinari: dal femminismo alla teoria postcoloniale;dalla politica ai cultural studies
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Di Barbora, Monica. "Nuove frontiere per la storia di genere". ITALIA CONTEMPORANEA, n.º 258 (septiembre de 2010): 121–25. http://dx.doi.org/10.3280/ic2010-258008.

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Il V congresso della Societŕ italiana delle storiche (Sis) ha avuto come tema le "Nuove frontiere per la storia di genere". In apertura, Pauline Schmitt Pantel e Françoise Thébaud hanno ripercorso i vent'anni di pratica della storiografia di genere, individuandone assi portanti, elementi problematici e possibili linee di sviluppo. Un secondo momento di confronto collettivo ha riguardato il passaggio del testimone (e i mutamenti di prospettiva che esso implica), da una prima generazione di studiose impegnate ad aprire la strada alla prospettiva di ricerca femminile e direttamente coinvolte nell'impegno femminista degli anni settanta a una giovane generazione meno politicamente impegnata. Marta Petrusewicz, infine, ha analizzato i dibattiti ottocenteschi sul conflitto tra Terra e Capitale, sottolineandone il radicamento negli stereotipi di genere. Le numerose sessioni tematiche hanno posto in rilievo, spesso in ottica di confronto con altre realtŕ nazionali, alcuni snodi forti dei gender studies: il corpo e la sua cura; la partecipazione femminile alla sfera pubblica; la relazione tra donne e lavoro e tra donne e devianza; la rappresentazione del femminile; l'apertura all'approccio queer. Il congresso ha bene evidenziato la ricchezza e le difficoltŕ che nascono dal tentativo di far colloquiare discipline portatrici di metodologie e semantiche differenti.
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Toscano, Anna. "Scrittura e pittura come solchi". Balthazar, n.º 4 (13 de septiembre de 2022): 146–50. http://dx.doi.org/10.54103/balthazar/18513.

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Resumen
La produzione artistica di Etel Adnan nel suo insieme, scrittura e pittura, è un santuario della memoria legato a paesi, lingua, culture, società diversissime. Le vite vissute da Adnan, donna e artista attivista e femminista, ruotano intorno all’esperienza di differenti luoghi e idiomi e creano un’arte legata a un corpo a corpo con la vita.
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Gabrielli, Patrizia. "Una prospettiva storiografica: l’Italia repubblicana, la rappresentanza, le rappresentazioni di genere (1945-1968)". REVISTA DE HISTORIOGRAFÍA (RevHisto), n.º 34 (18 de diciembre de 2020): 299. http://dx.doi.org/10.20318/revhisto.2020.5844.

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La storiografia ha esaminato con originalità e da diverse prospettive il suffragio e la rappresentanza ma ulteriori approfondimenti possono giungere dallo studio dei significati che l’«universo semiotico» della politica attribuisce alle differenze di genere nello spazio pubblico. Sulla base di una ricerca sulle fonti a stampa e d’archivio, il saggio esamina le pratiche discorsive sull’«uomo pubblico» e sulla «donna pubblica» nei primi vent’anni dell’Italia repubblicana. Al fine di mettere in evidenza le tante eredità del passato sulla politica italiana, offre alcuni spunti sulle rappresentazioni della femminista di primo Novecento e sulla «sovversiva» negli anni del regime fascista.
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BLAUDT, Vanessa Lima, Marcio CAETANO y Mary RANGEL. "Interseccionalidade lésbica? O apelo pelo desmonte de opressões". INTERRITÓRIOS 6, n.º 10 (14 de abril de 2020): 174. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v6i10.244900.

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RESUMOCom o objetivo de aprofundar as reflexões concernentes às opressões vivenciadas por lésbicas em território latino-americano, este artigo destrincha algumas particularidades do movimento lésbico-feminista considerando-o uma ação política, cujo desígnio é o de aniquilar distintos eixos opressores – entre tantos, o racismo, o classismo, o heterossexismo – que agem juntos. Apelos em favor de incorporar a pluralidade de diferenciações humanas e as desigualdades que se originam dessas diferenças tocam em uma ação fundamental para movimentos visionários, a de promover visibilidades.Lésbicas. Opressões. Interseccionalidade. Lesbian intersectionality? The call for the dismantling of oppression ABSTRACTIn order to deepen the reflections concerning the oppression to which lesbians are undergone in Latin America, this article examines some particularities of the lesbian feminist movement, which is considered a political action, whose objective is to annihilate different oppressive strands – racism, classism, heterosexism, among others – that act jointly. Appeals for incorporating the plurality of human differentiations and the inequality that is due to theses differences lead to a fundamental action for visionary movements, which is promoting visibilities. Lesbians. Oppressions. Intersectionality. Interseccionalidad lésbica? El llamado al desmantelamiento de la opresión RESUMENPara profundizar las reflexiones sobre la opresión experimentada por las lesbianas en el territorio latinoamericano, este artículo revela algunas particularidades del movimiento feminista lésbico considerándolo una acción política, cuyo objetivo es aniquilar diferentes ejes opresivos, entre muchos, el racismo, clasismo, heterosexismo, que actúan juntos. Los llamamientos a favor de incorporar la pluralidad de las diferenciaciones humanas y las desigualdades que surgen de estas diferencias se refieren a una acción fundamental para los movimientos visionarios, la de promover la visibilidad.Lesbianas. Opresiones. Interseccionalidad. Intersezionalità lesbica? L'appello allo smantellamento dell'oppressione SINTESEAl fine di approfondire le riflessioni sull'oppressione subita dalle lesbiche nel territorio latinoamericano, questo articolo svela alcune particolarità del movimento lesbico-femminista considerandolo un'azione politica, il cui scopo è quello di annientare diversi assi oppressivi - tra i tanti, il razzismo, classismo, eterosessismo - che agiscono insieme. Gli appelli a favore dell'incorporazione della pluralità di differenziazioni umane e delle disuguaglianze che derivano da queste differenze toccano un'azione fondamentale per i movimenti visionari, quella di promuovere la visibilità.Lesbiche. Oppressioni. Intersezionalità.
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Tesis sobre el tema "Femminismo della differenza"

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DEGAN, CRISTINA. "Le parole delle donne. Modalità del discorso di genere e costituzione dell'identità femminile". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2011. http://hdl.handle.net/10281/23933.

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How women speak: Gender discourse and female identity construction. I would like to tackle some theoretical questions raised by feminist thought, particularly on the subject of gender discourse, in an effort to offer a wider re-thinking of the variables in play. We must not forget that life conditions for women everywhere are still marked by great disparities of treatment and opportunities. Gender difference is not totally biologically determined, but develops through unavoidable bio-cultural input. The “difference” question, then explores the meaning of this difference in its specificity, as it results from a complex biological and cultural process. This involves research in different fields, such as cultural anthropology and psychoanalysis, provided one does not forget to take into consideration, cautiously and determinedly, the material characteristics of each historical identity. The identity of women is historically unstable across cultures, which makes it necessary to give recognized legitimacy to individual identity, without invoking metaphysical categories but also without disembodying it. Individual, gendered, identity is the result of a long process of biological and cultural interactions buried in history. Now that neuroscience has given an important contribution to this debate, the principle of individuation has taken on dimension both scientific and cultural. A definition of difference can be based on this intersection between psychological and material cognition. This paper is aimed at identifying at least a descriptive outline of all the different issues raised by the question of gender, also through a review of the feminist positions of the 60’s, but keeping in mind the fact that the very tools of feminism have been “contaminated” by contributions from specialized fields , in particular the discovery of mirror neurons. It would be interesting to see if one could speak of “female” mirror neurons (for example, through breastfeeding) that would determine a “specialized” care-giving behavior . Women can generate a discourse no longer exclusively dependent on conceptual, asexual strictures, but open to metaphor and narrative . Along these lines we can start to build a common world, where a place is made for a“ feminine logic” that repudiates a generic neutrality of thought, and looks, instead, for the “sexed” character of each of all ideas.
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Verzini, Barbara. "BAck into Chaos. Swimming with Marcel.lí Antúnez Roca". Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11562/979542.

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Resumen
Marcel.lì Antùnez Roca’s – founder member of the Fura dels Baus – last twenty years works, are the focus of my research project. To join together, in a sinuous circle, thought, art and life is one of the most important methodological bet of this project. In view of that, the greatest possible number of traces of the body, or rather, the bodies involved are intentionally preserved into my words. That means that words have skin, nails, hair and teeth. They breath, sweat, move around, chasing after images and drawings. Drawings - become signs and symbols, appearing into the text not in the form of attachments or guests, but rather as structural fundament, significant vowels at the base of the philosophical writing I propose. I took inspiration from the artist’s diaries, travel companions during this transforming marine journey, which reshuffles and blows up the distances between disciplines; up to the point of question the same concept of philosophy. What’s philosophy? As body remains at the core, so water blended with blood – while artist’s maternal family lived in a mill, the paternal one lived in a butcher shop – flows and draws the chapters, which arise contagiously by a wavy metonymic course. Catalan artist’s alphabet and bestiary weave together, in order to permit the immersion in his text and works. That fluid course draws the possible ways of interpretation, which is the possible constellations originated from a chaotic evolution. The continuous transition from outside to inside, and vice versa, transforms sheets in porous skin, which is at the same time an absorbent border and a dripping opening. The title “Back into Chaos” is intended to reecho and raise Marcel.lì Antùnez Roca’s vision, focused on an art able to create Cosmogonies. Chaos as the beginning – in its multiple mythological and etymological sense – evokes a universe made up of undivided elements, coexistent in a constant transformation generating and reabsorbing the unexpected. The present research project tends to this unstable shapeless nebula – where nothing is separated and everything is blended – crossing it and founding itself immersed in the Tiamat’s primordial aquatic stream –the Mother of all of Them.
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MURACA, Maria Teresa. "Pratiche pedagogiche popolari, femministe e decoloniali del Movimento delle Donne Contadine a Santa Catarina. Un'etnografia collaborativa". Doctoral thesis, 2015. http://hdl.handle.net/11562/924649.

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Resumen
Attraverso quali dimensioni si esprime la rilevanza educativa dei movimenti sociali? Quali apprendimenti si co-costruiscono al loro interno? In che modo si realizza il processo di assunzione dell'impegno socio-politico? Quali conflitti apre e a quali livelli? Che tipo di trasformazioni genera nella vita delle persone e nelle comunità? Queste alcune delle domande da cui ha preso avvio l'etnografia collaborativa che ho condotto insieme al Movimento delle Donne Contadine nello Stato di Santa Catarina (Brasile) e che mi ha portato ad attraversare – anche grazie all'attivazione di un percorso di cotutela tra l'Università di Verona e l'Università Federale di Santa Catarina – due diversi contesti accademico-nazionali. L'attenzione per il Movimento delle Donne Contadine – che è sorto a Santa Catarina nel 1983 e si è affermato a livello nazionale nel 2004 – origina da un interesse per le pratiche e i pensieri politico-pedagogici che nascono dall'impegno di comunità di donne, spesso in luoghi marginali e misconosciuti. In questo senso, a partire da una prospettiva teorica che intreccia soprattutto i contributi della pedagogia popolare di ispirazione freiriana, del femminismo italiano della differenza e del pensiero decoloniale latinoamericano, propongo nella tesi un'ermeneutica delle pratiche politico-pedagogiche del Movimento delle Donne Contadine a Santa Catarina, situata nelle relazioni che ho costruito con le mie interlocutrici di ricerca. In particolare, la tesi si sviluppa in tre parti, a loro volta suddivise in capitoli. La prima parte è dedicata alle contestualizzazioni teoriche, metodologiche e storiche della ricerca, in un processo di graduale approssimazione all'oggetto di studio. Nella seconda parte, entro nel merito delle pratiche politico-pedagogiche del movimento, soffermandomi sull'interpretazione dei processi educativi formali e, specialmente, informali e non formali, alla luce di tre concetti pedagogicamente densi: impegno, conflitto, trasformazione. Nella terza parte, infine, argomento le implicazioni pedagogiche dell'agroecologia – che attualmente costituisce il nucleo centrale delle lotte del movimento – in chiave femminista e decoloniale. A partire da un processo intersoggettivo di elaborazione della conoscenza, che ha coinvolto me e alcune altre donne in contesti, luoghi e tempi specifici, ho inteso offrire un contributo alla costruzione di una pedagogia dei movimenti sociali, nascente in Brasile – dove affonda le radici nel pensiero di Freire – e quasi del tutto assente in Italia – nonostante alcuni fondamentali antecedenti siano rintracciabili nella tematizzazione del nesso tra pedagogia e politica ad opera delle esperienze storiche di pedagogia popolare (la scuola di Barbiana, il centro Mirto a Partinico, il movimento nonviolento) e delle pedagogie critiche (per citarne alcune, il pensiero gramsciano, il Problematicismo, la Pedagogia della Differenza Sessuale).
Through which dimensions does the educational significance of social movements find its own expression? What kind of learning can be built together in their inside? How can the process of the assumption of a socio-political commitment take place? What kind of conflicts does it open and at what levels? What kind of transformations does it generate in people's lives and communities? These are just some of the several starting questions of the collaborative ethnography-based study that I have carried out together with the Peasant Women's Movement in the State of Santa Catarina (Brazil) and that has allowed me to pass through two different national-academic contexts, thanks also to a joint supervision between the University of Verona (Italy) and the Federal University of Santa Catarina (Brazil). The focus on the Peasant Women's Movement ― which arose in Santa Catarina in 1983 and established itself in 2004 on a national level ― starts from an interest in the political-pedagogical practices and thoughts that arise from the commitment of women's communities in the most peripheral and unknown places. In this study, starting from a theoretical perspective, that interweaves the various contributions of the Freirean popular pedagogy, the Italian difference-feminism, and the Latin American decolonial thought, I propose a hermeneutics of the political-pedagogical practices of the Peasant Women's Movement in Santa Catarina, and this hermeneutics finds its location in the relationships between me and my interlocutresses. In particular, this study is made up of three main parts, each one subdivided into various chapters. The first part is dedicated to a theoretical, methodological, and historical contextualization in a process of a stepped approximation to the subject-matter of the study. In the second part, I go deep into the political-pedagogical practices of the Peasant Women's Movement, with a focus on the interpretation of formal, informal and non-formal educational processes in the light of three main pedagogical concepts: commitment, conflict, and transformation. In the third part, I argue about the pedagogical implications of agroecology ― which nowadays forms the core of the struggles of the Peasant Women's Movement ― in a feminist and decolonial point of view. Starting from an inter-subjective process of knowledge construction, which involved both me and some other women in specific contexts, places, and times, I tried to offer a contribution to the construction of an pedagogy of social movements. This pedagogy is emergent in Brazil, where has its roots in Freire's thought, and is almost absent in Italy – despite some fundamental precedents can be found in the theming process of the link between pedagogy and politics by some historical experiences of popular pedagogy (the school of Barbiana, the center Mirto in Partinico, the nonviolent movement) and by critical pedagogy (among them: the thought of Antonio Gramsci, the Problematicism, the Pedagogy of Sexual Difference).
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DE, LORENZO ROSA. "Reti della memoria. Creazione, gestione e conservazione degli archivi femministi in Italia (1970-2005)". Doctoral thesis, 2022. http://hdl.handle.net/11573/1615158.

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La tesi ripercorre la nascita di un interesse storico-conservativo nel movimento femminista italiano degli anni Settanta, osservando contemporaneamente le modalità di organizzazione attorno a esso. Si concentra sulle vicende che hanno portato alla nascita dei luoghi della conservazione femminista, i Centri di documentazione donna, e di un progetto collettivo concretizzatosi negli anni Ottanta nel Coordinamento dei Centri donna e negli anni Novanta nella Rete informativa di genere femminile Lilith. Contestualmente, la ricerca si pone in maniera critica nei confronti delle scelte metodologiche effettuate per un trattamento politico delle fonti e dell'informazione femministe, tracciando le linee di quello che si è definito come un vero e proprio "paradigma informativo femminista":
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Libros sobre el tema "Femminismo della differenza"

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Culture della differenza: Femminismo, visualità e studi postcoloniali. Torino: UTET università, 2008.

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