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Laurence, Ray y Jeremy Paterson. "Power and laughter: imperial dicta". Papers of the British School at Rome 67 (noviembre de 1999): 183–97. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200004554.

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POTERE E RISATA: I DICTA IMPERIALIUn gran numero di massime argute (dicta) sono state attribuite ad imperatori, in particolare dagli antichi biografi. Queste continuano ad essere usate da moderni biografi come indizi sul carattere degli imperatori. Questo articolo analizza l'origine e la natura di questi dicta e dimostra l'impossibilità di attribuire detti particolare ad uno specifico imperatore. Tuttavia i dicta possono essere divisi in gruppi legati da un tema comune e possono essere usati per chiarire i compiti degli imperatori e i problemi che essi dovevano affrontare, quali, ad esempio, rifiutare alcune richieste. In alcune situazioni queste massime argute potevano essere usate per distogliere o dissolvere risentimenti.
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Calace, Francesca, Carlo Angelastro y Olga Giovanna Paparusso. "La costa metropolitana e la costruzione di una visione comune. Alcuni indizi dal caso Bari". TERRITORIO, n.º 93 (enero de 2021): 99–106. http://dx.doi.org/10.3280/tr2020-093016.

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Nei territori affacciati sul mare, peculiari sia in termini fisico-ambientali, sia per le dinamiche insediative, sia infine per le economie tradizionali ed emergenti, molteplici strumenti e attori intervengono, ciascuno con la propria razionalità, nel trasformarli. Quando poi tale condizione si esprime in una dimensione metropolitana, la maggiore intensità dei fenomeni ambientali e insediativi e la concentrazione di interessi e attori rendono il territorio costiero particolarmente soggetto a pressioni. Campo di riflessione è la costa della città metropolitana di Bari, nella quale questo patchwork necessita di essere indagato, in una prospettiva interscalare e non gerarchica, per verificare se possa essere rintracciato un progetto comune e quali ne possano essere i capisaldi.
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Cotza, Alberto. "Pace di Corso e gli altri mercanti. Pirateria, società e istituzioni a Pisa nella seconda metà del XII secolo". SOCIETÀ E STORIA, n.º 176 (agosto de 2022): 215–39. http://dx.doi.org/10.3280/ss2022-0176002.

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Nel corso della seconda metà del XII secolo il comune di Pisa definì la pirateria come un insieme di comportamenti illeciti, che potevano essere puniti dai tribunali cittadini. Il saggio analizza le implicazioni sociali e politiche di questa definizione, a partire dalla corretta contestualizzazione di un ben documentato assalto pisano al porto di Tunisi dell'estate del 1200. L'autore propone di considerare la definizione formale della pirateria come un fenomeno sociale. Questa definizione è al cuore del processo che portò il comune a diventare un'istituzione politica in grado di governare l'accresciuta complessità sociale della città.
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Stokłosa, Marek. "Legalne przebywanie zakonnika poza wspólnotą zakonną". Prawo Kanoniczne 53, n.º 1-2 (9 de enero de 2010): 105–28. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2010.53.1-2.06.

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Uno tra i doveri della vita religiosa si riferisce all’obbligo di residenza nella propria casa religiosa nella quale i membri della comunità osservano la vita comune dell’istituto. L’oggetto proprio della norma canonica del can. 665 § 1 è la permanenza abituale del religioso nella propria casa religiosa. Tuttavia, per esigenze dello stesso istituto, come pure per motivi personali, il religioso può assentarsi dalla propria casa religiosa, però con l’autorizzazione del competente superiore. Questo allontanamento potrebbe essere trattato come una semplice uscita quotidiana, o può diventare una vera assenza di breve termine, o un’assenza prolungata. Tutte queste uscite quotidiane per ragioni tanto ministeriali, quanto personali, devono essere regolate dai superiori locali, non dai superiori provinciali, per mezzo di permessi concessi secondo le usanze della rispettiva comunità, che possono essere ad actum o abituali, espressi o taciti, o anche impliciti e presunti. Il diritto comune, dopo aver stabilito l’obbligo di risiedere nella propria casa di assegnazione, determina che spetta al superiore maggiore, con il consenso del suo consiglio, concedere, per una giusta causa, a un religioso, di vivere fuori delle comunità dell’istituto (“extra domum instituti”) per un tempo che non superi la durata di un anno, a meno che non si tratti di malattia del religioso, tempo dei suoi studi, o di apostolato svolto in nome dell’istituto. È da osservare il fatto che la suddetta norma del diritto comune fa tacitamente una distinzione tra assenza prolungata dalla propria casa per dimorare in un’altra casa dell’istituto, dall’assenza prolungata dalla casa dell’istituto in genere. Considerando che il primo tipo di assenza non viene contemplato dal diritto comune, il diritto proprio potrà stabilire norme applicative più particolareggiate. Il superiore maggiore, con il consenso del proprio consiglio, può concedere, a norma del can. 665 § 1, la licenza di assenza dalla casa dell’istituto per un periodo superiore a un anno per motivo di malattia, di studio o di apostolato svolto a nome dell’istituto.
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Fabio, Rapisarda. "L'interpretazione nella prospettiva integrata della psicoanalisi relazionale". RICERCA PSICOANALITICA, n.º 1 (diciembre de 2011): 87–96. http://dx.doi.org/10.3280/rpr2012-001006.

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In questo lavoro viene evidenziata l'importanza dell'interazione paziente-analista e del campo bi-personale nell'interpretazione e nel cambiamento terapeutico. Non ci puň essere interpretazione trasformativa senza valorizzazione di entrambi questi fattori. Sono molti gli orientamenti teorici che convergono verso questa progressiva consapevolezza e che possono essere sfruttati clinicamente. Dal loro raffronto emergono alcuni fondamentali punti in comune che possono essere meglio compresi alla luce delle scoperte dell'infant research. Tutto ciň evidenzia come spesso l'interpretazione non č altro che un diverso posizionamento dell'analista nei confronti del paziente e viceversa; una strategia cioč per raggiungere e mettere in contatto reciprocamente i rispettivi Sé (sia del primo che del secondo) ed aiutare ad avviare nel paziente un processo autocosciente.
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Vezzali, Loris, Dora Capozza y Rossella Falvo. "Confronto tra strategie di contatto in contesti di lavoro". RICERCHE DI PSICOLOGIA, n.º 1 (marzo de 2010): 93–110. http://dx.doi.org/10.3280/rip2009-001006.

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Nella presente ricerca, si č analizzata l'efficacia di alcuni modi di contatto nel migliorare le relazioni tra Italiani e immigrati. In particolare, si sono confrontate la teoria del contatto intergruppi (Brown e Hewstone, 2005), il modello dell'identitŕ dell'ingroup comune (Gaertner e Dovidio, 2000), il modello dell'identitŕ duplice (Gaertner et al., 2000). Lo strumento utilizzato era un questionario. I partecipanti, tutti Italiani, erano lavoratori di aziende in una regione del Nord. L'ipotesi era che la salienza dell'identitŕ comune sarebbe stata la modalitŕ di contatto piů efficace per migliorare le relazioni tra Italiani e immigrati entro il contesto di lavoro. La generalizzazione degli effetti del contatto alla categoria generale degli immigrati avrebbe dovuto, invece, essere piů forte quando, negli incontri tra lavoratori italiani e stranieri, era saliente l'identitŕ duplice. I risultati hanno confermato l'ipotesi relativa all'efficacia dell'identitŕ comune, anche se non si sono rilevati i previsti effetti di moderazione. Sono state, infine, discusse le implicazioni pratiche e teoriche dei risultati ottenuti.
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Patti, Luca, Laura Musso, Diego Ferone y Manuela Albertelli. "Inibitori dei checkpoint immunitari e patologia tiroidea". L'Endocrinologo 23, n.º 2 (29 de marzo de 2022): 125–32. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-022-01038-z.

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SommarioGli inibitori dei checkpoint immunitari (ICIs) causano frequentemente eventi avversi immuno-correlati di tipo endocrino. La tiroide, in particolare, è l’organo maggiormente interessato e l’ipotiroidismo risulta essere la disfunzione più comune durante la terapia con ICIs. È importante, quindi, effettuare un adeguato monitoraggio clinico e biochimico nei pazienti trattati con ICIs, in modo da ridurre le complicanze e ottenere una maggiore aderenza terapeutica al trattamento oncologico.
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Piticchio, Tommaso y Francesco Frasca. "Endocrinopatie e anemie / anemie ed endocrinopatie: una si(pali)ndrome spesso misconosciuta". L'Endocrinologo 21, n.º 4 (agosto de 2020): 277–83. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-020-00764-6.

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Sommario È comune osservazione nella pratica clinica che, spesso, i deficit endocrini si accompagnano ad anemie di vario grado. È anche noto che alcune specifiche anemie quali la talassemia possono essere associate a deficit endocrini di diversa gravità ed espressione. La gran parte degli ormoni, con vari meccanismi, può regolare la produzione di eritrociti nel midollo osseo. Quest’azione ormonale può essere diretta sui precursori della linea eritrocitaria o indiretta sulla produzione di eritropoietina a livello renale. Inoltre, quest’effetto può esplicarsi favorendo l’azione dell’eritropoietina sui precursori eritroidi stessi. In questa rassegna saranno presi in esame i diversi aspetti, onde includere l’anemia come parte integrante della pratica clinica endocrinologica sia dal punto di vista diagnostico che terapeutico.
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Carbone, Vincenzo. "Problematiche aritmologiche in cardio-oncologia: la fibrillazione atriale". Cardiologia Ambulatoriale 213, n.º 217 (30 de noviembre de 2020): 213–17. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2020-3-13.

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È stata rilevata un’aumentata prevalenza di fibrillazione atriale (FA) nei pazienti con neoplasie, così come una maggiore incidenza di tumori di nuova diagnosi in soggetti con FA di recente insorgenza. I possibili meccanismi chiamati in causa per spiegare la comparsa di FA in pazienti con cancro (e viceversa) comprendono un’epidemiologia comune e fattori di rischio condivisi, il ruolo dell’età e delle comorbidità che impattano su entrambe le condizioni, un effetto diretto del cancro sull’aritmia, nonché l’azione cardiotossica delle terapie chirurgiche, farmacologiche o radianti messe in atto per il trattamento delle neoplasie. L’infiammazioine sistemica, invece, potrebbe rappresentare un denominatore comune a entrambe le condizioni, come anche lo stress ossidativo e l’apoptosi. Il trattamento della FA nei pazienti oncologici rappresenta una grande sfida e, poiché non disponiamo di Linee Guida specificamente dedicate alla gestione dell’aritmia in questo particolare contesto clinico, l’approccio terapeutico deve essere individualizzato e at-tentamente ponderato.
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Palazzani, Laura. "Per una giusta distribuzione delle risorse secondo la bioetica personalista". Medicina e Morale 48, n.º 3 (30 de junio de 1999): 485–96. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1999.800.

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L’autore individua i criteri etici per la distribuzione delle risorse sanitarie nella prospettiva della bioetica personalista. Partendo dalle premesse teoretiche del finalismo e del cognitivismo, l’articolo mostra la necessità del dovere/ diritto alla tutela della vita di ogni essere umano e del dovere/diritto alla cooperazione nella difesa del bene comune. L’autore analizza le implicazioni pratiche in riferimento alla questione della distribuzione delle risorse sanitarie, a livello macro e micro, discutendo i criteri principali anche confrontandosi con posizioni diverse in un contesto pluralistico.
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Freda, Maria Francesca. "La salute come bene comune sostenibile". PSICOLOGIA DELLA SALUTE, n.º 3 (octubre de 2021): 19–23. http://dx.doi.org/10.3280/pds2021-003004.

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Negli ultimi decenni abbiamo assistito ad una accelerazione dello sviluppo tecnologico, scientifico e culturale che ha radicalmente trasformato gli scenari della vita sociale, generato importanti opportunità, ma anche introdotto questioni relative alla stessa sostenibilità del pro-cesso. Anche in ambito sanitario, gli sviluppi delle conoscenze scientifiche e tecnologiche han-no portato cambiamenti che non comprendono il solo ambito della medicina, ma implicano questioni etiche, sociali, economiche e, ovviamente, psicologiche. La sostenibilità è una domanda trasversale alla contemporaneità che, per essere affrontata, richiede l'istituzione di un campo di conoscenza transdisciplinare. Alla luce di questo scenario, l'autrice propone il riferimento alla Psicologia della Salute quale vertice fondamentale di un campo di conoscenza transdisciplinare che contribuisca allo sviluppo di un modello della salute come bene comune sostenibile.
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Guido, Giuliana, Roberta Talarico, Maria Elena Donadio, Santina Castellino, Rosanna Coppo y Alessandro Amore. "Gravidanza e stress ossidativo". Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 25, n.º 3 (13 de junio de 2013): 191–96. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2013.1035.

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La pre-eclampsia è una complicanza relativamente comune della gravidanza, che interessa circa il 3% delle gravidanze. Attualmente, la patogenesi non è stata ancora completamente chiarita. Comunque, la disfunzione endoteliale materna, specialmente a livello della placenta, sembra essere il fattore chiave per lo sviluppo di questa malattia che clinicamente coinvolge molti organi, come reni, cervello e fegato, e che è caratterizzata da ipertensione, proteinuria ed edema. Lavori recenti suggeriscono il ruolo patogenetico di un'alterata espressione di fattori anti-angiogenici placentari con conseguenti modifiche dello stato redox che provocano stress ossidativo. La risposta all'azione dei fattori anti-angiogenetici produce una disfunzione endoteliale sistemica con ipertensione, proteinuria e altre manifestazioni sistemiche, come, per esempio, l'encefalopatia. In questo articolo verranno descritte le conoscenze più recenti nella fisiopatologia della pre-eclampsia, cercando di dare un'ipotesi patogenetica comune per conciliare le ano-malie a livello feto-placentare e le caratteristiche cliniche della sindrome materna e fornire una spiegazione logica per i potenziali futuri interventi profilattici e terapeutici di questa complicanza della gravidanza.
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Gianfreda S. J., Fausto. "The Creative Vibration of Consciousness According to the Spanda School and Christianity". Studia Universitatis Babeș-Bolyai Theologia Catholica 66, n.º 1-2 (15 de diciembre de 2021): 135–54. http://dx.doi.org/10.24193/theol.cath.2021.06.

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La vibrazione creativa della coscienza secondo la scuola Spanda e il cristianesimo. Questo saggio è dedicato alla scuola Spanda: uno dei sotto-sistemi della filosofia Trika o Śivaismo del Kaśmir. La scuola Spanda pare essere una potente fonte di riflessione in teologia e filosofia della comparazione. Questo studio è un primo tentativo di mettere a fuoco gli aspetti essenziali della dottrina della vibrazione, ponendo attenzione ai possibili punti in comune con la teologia cristiana e l’epistemologia occidentale. Parole chiave: Śiva – coscienza - vibrazione - vuoto - creazione - grazia - non-dualismo - trascendenza - immanenza - cristianesimo
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Costa, Giacomo. "Il ‘moralismo': una prima ricognizione". SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), n.º 41 (septiembre de 2011): 125–32. http://dx.doi.org/10.3280/las2011-041010.

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L'articolo propone un'analisi del termine moralismo. Tralasciandone l'accezione comune e quella storiografica, la riflessione qui sviluppata si rivolge a una concezione politica del moralismo, perlomeno nella misura in cui la politica si accompagna (o si dovrebbe accompagnare) a una normativa morale. Ma non si tratta di discorso meramente normativo, poiché l'etica e l'etica della politica devono essere in realtÀ applicate a un sistema non teorico, bensě empirico, alla «realtÀ sociale strutturata». La situazione politica italiana attuale č appunto il terreno sul quale si esercita la critica proposta nel contributo.
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Clodio Enre. "Tra arbitrato brasiliano e arbitrato europeo: uno studio sull'Agenzia nazionale delle telecomunicazioni (ANATEL) e sull'Ufficio delle comunicazioni (UFCOM)". International Journal of Science and Society 4, n.º 4 (27 de octubre de 2022): 183–94. http://dx.doi.org/10.54783/ijsoc.v4i4.564.

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La ricerca dell'arbitrato come mezzo di risoluzione delle controversie è importante per la grande mole di casi sottoposti al giudizio dello Stato - giudice, in numero inversamente proporzionale alla preparazione tecnica di coloro che sono investiti della funzione giurisdizionale per atto statale . Attualmente parlare di composizione extragiudiziale dei conflitti in materia di regolamentazione significa entrare in uno scenario di grandi discussioni e dibattiti. In questo modo, il testo cerca di costruire ragioni per la risoluzione delle controversie nel campo delle telecomunicazioni attraverso l'arbitrato, anche, vista l'esperienza europea, come l'UFCOM. Uno dei compiti delle agenzie di regolamentazione è proprio la soluzione dei conflitti tra attori del settore a livello amministrativo. Analizzando le forme di risoluzione delle controversie nell'Unione Europea, si può evidenziare il peculiare comportamento. Nelle principali controversie che si verificano nel continente, è più comune utilizzare l'arbitrato rispetto alla magistratura. Infatti, l'arbitrato può essere utilizzato da ANATEL come uno strumento importante per garantire una concorrenza ampia, libera e leale tra i fornitori di servizi di telecomunicazioni, in quanto elude la lentezza della magistratura e la possibilità di contenziosi fittizi, consentendo la rapida adozione di una decisione che spesso lede i diritti di un gran numero di utenti dei servizi di telecomunicazione. L'alto prestigio di cui godono questi metodi di risoluzione delle controversie rende omaggio alla loro caratteristica di essere un forum neutrale posizionato lontano da un'agenzia di regolamentazione di un determinato paese e vicino a arbitri scelti di comune accordo, o anche collegato ad istituzioni internazionali che forniscono i servizi di arbitrato nelle controversie commerciali.
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Francis, Karen D. "A Mousterian lithic assemblage from Monte San Croce, Molise". Papers of the British School at Rome 62 (noviembre de 1994): 305–11. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200010114.

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UN CAMPIONE LITICO MUSTERIANO DA MONTE SANTA CROCE, MOLISENell'agosto del 1993 archeologi della ‘British School at Rome’ condussero un rilevamento sul campo a Monte Santa Croce (1124 m) nel comune di Cerro al Volturno, Molise. Fu raccolto un totale di 249 oggetti litici, la maggioranza dei quali erano quasi certamente il prodotto di lavorazione della pietra locale. Fra gli strumenti diagnostici vi è da segnalare la presenza di punteruoli, intaccature, punte musteriane ed un'ampia varietà di raschiatoi, molti prodotti su schegge ‘Levallois’. La ricchezza degli strumenti musteriani suggerisce che il rilevamento possa aver portato alla scoperta di una serie di zone di reperimento relative ad attività del paleolitico medio. Queste potrebbero essere collegate ad aree dove gli strumenti venivano prodotti in prossimità dei giacimenti di materia prima per essere successivamente portati via. Queste concentrazioni si situano su altipiani a circa 1000 m sul livello del mare. Il campione potrebbe testimoniare la presenza di attività stagionali sugli altipiani nel Paleolitico medio.
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Ruotolo, Marco. "Appunti sulla dignità umana". Revista Brasileira de Direitos Fundamentais & Justiça 4, n.º 11 (30 de junio de 2010): 123–62. http://dx.doi.org/10.30899/dfj.v4i11.439.

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Partendo dalle origini del concetto, il saggio si propone di verificare se l’idea della dignità umana come dote indisponibile e assoluta sia conciliabile con quelladella dignità come risultato da raggiungere, in forma di autodeterminazione o autorealizzazione. A tale fine si propone un’analisi di casi (hard cases) assai diversi tra loro, sia per materia sia per autorità decidente, che, pur inserendosi in contesti normativi di riferimento ben distinti, possono essere accomunati per il comune richiamo alla dignità umana come criterio risolutivo della questione esaminata. Particolare rilievo è attribuito alla traduzione del concetto di “dignità umana” nella Costituzione e nella giurisprudenza costituzionale italiana.
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Mauro, Mussini, Crosato Lisa, Mariani Paolo y Zavanella Biancamaria. "L'abbinamento dei dati da fonti diverse: una proposta per integrare dati amministrativi e campionari a livello locale". RIVISTA DI ECONOMIA E STATISTICA DEL TERRITORIO, n.º 3 (diciembre de 2011): 87–114. http://dx.doi.org/10.3280/rest2011-003004.

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L'articolo affronta il tema dell'abbinamento di dati provenienti da fonti di diversa natura, amministrativa e campionaria, disponibili a livello locale. Si indagano gli aspetti metodologici dell'abbinamento dei dati provenienti dall'indagine sui consumi delle famiglie milanesi, condotta da Camera di commercio di Milano e Comune di Milano, con i dati dell'archivio del data warehouse AMeRIcA, che integra l'archivio tributario dell'Agenzia delle entrate e l'archivio dell'Anagrafe del comune di Milano. L'obiettivo conoscitivo dell'abbinamento č l'arricchimento delle informazioni separatamente contenute nei due archivi, creando un archivio integrato che abbini le informazioni sul reddito e i consumi. Per eseguire l'abbinamento si utilizza una tecnica di abbinamento quasi-esatto. Essa prevede l'impiego di vari criteri decisionali per stabilire se una coppia di record sia da abbinare. Questa strategia di abbinamento consente di evidenziare la capacitŕ identificativa delle variabili di abbinamento disponibili. I risultati della procedura confermano la fattibilitŕ dell'integrazione tra gli archivi delle due fonti considerate. L'archivio integrato risultante offre l'opportunitŕ di effettuare analisi statistiche dettagliate sulle famiglie, descrivendo ciascuna di esse in base a informazioni demografiche, reddituali e relative alle scelte di spesa. Inoltre, dal punto di vista metodologico, i risultati dell'esercizio di abbinamento assumono particolare rilievo in considerazione del fatto che l'esperienza condotta con riferimento all'area del comune di Milano potrebbe essere ripetuta in maniera analoga anche per altre realtŕ locali (comuni, province o cittŕ metropolitane), data la disponibilitŕ delle fonti utilizzate in questo studio.
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Beltramello, A., G. Mansueto, G. Taddei, R. Cerini, M. Pregarz, G. Mazzilli, A. Scuro y G. Morana. "Circoli collaterali da occlusione dell'arteria carotide comune". Rivista di Neuroradiologia 6, n.º 1 (febrero de 1993): 35–42. http://dx.doi.org/10.1177/197140099300600105.

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L'occlusione spontanea dell'arteria carotide comune è rara; lo sviluppo della circolazione collaterale recluta vasi intra- od extra-cranici. A livello extra-cranico la rivascolarizzazione avviene sfruttando i rami dell'arteria carotide esterna (aa. occipitale e tiroidea superiore) percorsi in via retrograda dal flusso ematico proveniente dai principali tronchi dell'a. succlavia: aa. vertebrale, cervicale ascendente e profonda, tiroidea inferiore. L'Angio-RM, pur dotata di minor risoluzione rispetto all'angiografia digitale, consente una buona visualizzazione del tipo e dell'entità dei circoli collaterali, talora invece non ben rilevabili – se non adeguatamente ricercati – con angiografia convenzionale. La RM, accoppiata all'Angio-RM, è esame fondamentale nel paziente affetto da insufficienza cerebro-vascolare ischemica; essa si colloca tra l'ecotomografia/Doppler e l'angiografia digitale; quest'ultima è da considerarsi esame pre-operatorio nei pazienti giudicati possibilmente chirurgici alla luce degli esami incruenti prima espletati; avvalendosi dei reperti Angio-RM, lo studio angiografico può essere eseguito in maniera mirata, più rapidamente e con maggior efficacia diagnostica.
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Sartori, Giovanni. "LE RIFORME ISTITUZIONALI TRA BUONE E CATTIVE". Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 21, n.º 3 (diciembre de 1991): 375–407. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200017822.

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Introduzioneè difficile che un sistema politico si autoriformi. Ma oramai quasi tutti si sono impegnati nel “fare qualcosa”. Tutti o quasi tutti ammettono che il sistema Italia non funziona, o che dovrebbe funzionare meglio. Infine, tutti sottoscrivono un obiettivo comune: uscire dalla democrazia paralizzata aumentando la governabilità, il rendimento e l'efficacia del governare. Se non c'è obiettivo comune non c'è speranza. Ma se c'è, si può sperare. Do per scontato, allora, che esista un fine primario, o prioritario, condiviso un po’ da tutti. Le difficoltà restano, e sono di due tipi. Il primo ostacolo è posto dal calcolo dei vantaggi: le parti in causa vogliono riforme che le avvantaggiano (o comunque rifiutano quelle che le penalizzano). Il secondo ostacolo risiede nel calcolo dei mezzi: le parti in causa non sanno calcolare o calcolano male la strumentazione: quali sono i mezzi idonei e sufficienti al fine proposto. Nel primo caso il conflitto è di interessi. Nel secondo caso il problema è di sapere. Discettare di riforme ignorando gli interessi è inutile. Ma è utile mostrare che il calcolo degli interessi, dei vantaggi o svantaggi, può essere sbagliato.
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Vittoria Ferroni, Maria. "Rigenerazione urbana e riuso temporaneo dei beni: i beni confiscati alla criminalità organizzata". SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, n.º 128 (julio de 2022): 71–82. http://dx.doi.org/10.3280/sur2022-128007.

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Il contributo, a partire da una diversa concezione della rigenerazione urbana, riguarda il riuso temporaneo dei beni immobili. Il riuso ha la funzione di rivitalizzare gli immobili degradati, nel periodo transitorio, fin quando divengano luoghi con nuove funzioni. In particolare è stato analizzato il riuso temporaneo ed il riuso sociale dei beni confiscati alla mafia che, nelle more dello svolgimento delle lunghe procedure che ne determinano una nuova destinazione, può essere assegnato temporaneamente fin dalla fase di sequestro agli enti locali ed in particolare il Comune che potrà gestirli direttamente oppure assegnarli ad una serie di soggetti indicati dal legislatore (es. comunità giovanili, organizzazioni di volontariato, centri di recupero e cura dei tossicodipendenti, cooperative).
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Agostini, Igor. "La sensibilità legislatrice della natura nella Dissertatio del 1770". Estudos Kantianos [EK] 8, n.º 2 (28 de enero de 2021): 77. http://dx.doi.org/10.36311/2318-0501/2020.v8n2.p77.

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Questo articolo argomenta la tesi secondo cui la Dissertatio non solo attribuisce alla sensibilità, come noto, una funzione unificatrice dei dati empirici, ma pensa tale funzione nei termini di un’attività legiferatrice. In tal modo, la sensibilità, oltre ad essere indipendente dall’intelletto, assume su di sé la funzione che verrà consegnata nel 1781 ai principi dell’intelletto. Siffatta assunzione, peraltro, implica solo un’indipendenza dell’ordine intuivo da quello categoriale, e non configura un’indipendenza assoluta della sensibilità: lo spazio, quale condizione di possibilità di percezione dell’esteriorità, ed il tempo, quale condizione di possibilità di percezione della successione, hanno, a loro volta, quale condizione comune di possibilità, l’idea della presenza di Dio, costituendo il fenomeno della sua onnipresenza.
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Caso, Roberto y Giovanni Pascuzzi. "Valutazione dei prodotti scientifici nell'area giuridica e ruolo delle tecnologie digitali". RIV Rassegna Italiana di Valutazione, n.º 49 (mayo de 2012): 25–38. http://dx.doi.org/10.3280/riv2011-049003.

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Al fine di valutare i prodotti della scienza giuridica italiana e renderli confrontabili con i lavori di altre aree scientifiche, alcuni attori istituzionali hanno proposto di classificare generi letterari (ad es., monografia, articolo, nota a sentenza ecc.), sedi editoriali e riviste. Una parte delle associazioni scientifiche dell'area giuridica ha preso una posizione comune nel "documento sulla valutazione" del 1° ottobre 2010 su metodi e criteri che dovvrebbero essere applicati da vari organismi istituzionali per differenti scopi. La pagine che seguono sono dedicate a svolgere rilievi critici a margine del documento e a rilevare che le tecnologie digitali (in particolare, il sistema dell'Accesso Aperto alla scienza) possono giocare un ruolo di primo piano nella valutazione dei prodotti della scienza giuridica.
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Cavalli, Andrea y Giuseppe Pontoriero. "Emodiafiltrazione e sopravvivenza: cosa abbiamo imparato dai più recenti studi clinici controllati?" Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 25, n.º 1 (3 de agosto de 2013): 72–76. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2013.1009.

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Oggigiorno, è opinione comune che, rispetto all'emodialisi standard (HD), l'emodiafiltrazione on-line (HDF) possa consentire migliori risultati in termini di tolleranza intradialitica, stato nutrizionale, mantenimento della funzione renale residua, responsività all'eritropoietina e controllo della fosforemia. Tuttavia, finora, gli studi controllati non sono stati in grado di dimostrare la superiorità dell'HDF nel ridurre la morbilità e la mortalità. Due recenti studi prospettici, randomizzati e controllati, il “Convective Transport Study” (CONTRAST) e il “Comparison of Post-dilution Online Haemodiafiltration and Haemodialysis” (TURKISH OL-HDF STUDY), hanno confrontato la sopravvivenza e gli eventi cardiovascolari in HDF e in HD. Benché fossero studi ampi e appositamente disegnati per valutare questo importante outcome, non è stato possibile trovare differenze significative tra i due trattamenti (HDF vs HD low-flux nel CONTRAST e HDF vs HD high-flux nel TURKISH STUDY). In analisi post-hoc, entrambi gli studi hanno mostrato come alti volumi convettivi fossero associati a una migliore prognosi, anche se questi risultati devono essere considerati solo “generatori di ipotesi” e necessitano di essere testati in adeguati trial. I risultati derivanti dallo studio spagnolo e francese, non ancora pubblicati, ci aiuteranno a comprendere meglio l'importanza dell'HDF nella pratica clinica quotidiana.
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Zanardi, Claudia. "Il sogno: un segreto rivelato... un segreto conservato". SETTING, n.º 31 (septiembre de 2012): 67–80. http://dx.doi.org/10.3280/set2011-031005.

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L'articolo prende in considerazione i sogni e gli incubi che denunciano un trauma precoce, precedente la differenziazione del Sé, una memoria rimasta impressa soltanto nel corpo. Il trauma ha creato una dissociazione del Sé primario nella mancanza di contenimento emotivo dell'ambiente circostante. La stanza analitica puň diventare uno spazio di comunicazioni inconsce, in cui il trauma puň essere rivelato in sogni e revęrie costruiti insieme nella relazione analitica. Tuttavia il significato dei sogni, non potrŕ essere tradotto in parole per evitare una ripetizione di una situazione traumatica, sconosciuta alla coscienza, che potrebbe portare alla disintegrazione del Sé. Il sogno come luogo di comunicazione inconscia tra analista e analizzando/a viene descritto nelle cornici teoriche di Ogden e Benedetti. Questi analisti, in tempi e modi diversi, hanno identificato nella coppia analitica un inconscio terapeutico comune come spazio di integrazione di un Sé frammentato. Questa funzione del sogno viene poi illustrata da una situazione clinica, in cui le interazioni inconsce tra l'analista e una giovane paziente hanno costituito la principale modalitŕ dell'analisi. Infine, un racconto di Pessoa viene utilizzato per sottolineare la funzione trasformatrice del sogno nella riparazione del Sé.
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Gardoni, Giuseppe. "Metamorfosi del paesaggio nella pianura fluviale mantovana (secoli VIII-XIII)". Anales de la Universidad de Alicante. Historia Medieval, n.º 22 (29 de septiembre de 2021): 105. http://dx.doi.org/10.14198/medieval.19812.

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Il presente lavoro delinea le metamorfosi che il paesaggio della campagna ha subito nel cuore della Pianura Padana nei secoli VIII-XIII. Viene presa in esame la documentazione edita e inedita riguardante il territorio mantovano e in modo particolare la zona a ridosso del fiume Po. Per seguire i cambiamenti che l’area oggetto d’esame subì nel periodo considerato ci si soffermerà sulla presenza di aziende agrarie grandi e piccole nell’alto medioevo e i successivi interventi volti a ampliare le superfici coltivate. In quei secoli gli uomini, soprattutto per iniziativa soprattutto della Chiesa mantovana e del monastero di San Benedetto Polirone (ma anche il comune cittadino fra XII e XIII secolo favorì la messa a coltura di zone boschive), iniziarono una vera e propria lotta all’incolto con opere di disboscamento e di bonifica delle paludi, attività che qualche volta dovettero essere inutili per la forza delle acque: ciò emerge con evidenza soprattutto relativamente alle terre del monastero di San Benedetto grazie ad alcune lunghe deposizioni rese nel corso di una controversia. Tuttavia al principio del secolo XIII in vari luoghi le terre coltivate avevano preso il posto dei boschi tanto che risultavano essere “ad usum panis reducte”.
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Guario, Pino y Bianca Maria Rinaldo. "Il cinema e la psicoanalisi: dal set al setting". GRUPPI, n.º 3 (octubre de 2011): 131–44. http://dx.doi.org/10.3280/gru2010-003012.

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Il cinema e la psicoanalisi sono stati spesso oggetto di studio e di interesse reciproco sia da parte dei registi che degli psicoanalisti, ma cosa avvicina questi due ambiti? Il legame fra il cinema e la psicoanalisi sembra poter essere rintracciato fin dalla loro origine, intrecciato da eventi apparentemente accidentali, ma che sono in realtŕ riflesso ed espressione della matrice inconscia collettiva propria della societŕ a cavallo fra XIX e XX secolo. In un'ottica rovesciata, la nascita contestuale delle due discipline puň essere letta anche come il prodotto onirico di quella stessa societŕ che, attraversata dalle angosce belliche e dai mutamenti sociali, sembrava ormai pronta a ripensare se stessa a partire dal confronto con i suoi demoni nascosti. In un'estrema semplificazione si puň infatti affermare che, al di lŕ delle piů complesse analisi sulla relazione fra il linguaggio del cinema e la teoria freudiana, il reale collante che lega indissolubilmente questi due linguaggi dell'anima, sia il loro stesso oggetto di indagine: i fantasmi inconsci che animano il desiderio e le paure dell'individuo nell'incessante ricerca della genesi intrapsichica del Sé e dell'Io, che lascia intravedere perň il substrato comune rappresentato dalla matrice unitaria dell'inconscio sociale.
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Teodorescu, Loredana. "Externalising the EU asylum policy. In search for a balance between protecting refugees inside and outside Europe". CITTADINANZA EUROPEA (LA), n.º 2 (enero de 2021): 135–49. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2020-002006.

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Evidenziando alcune debolezze dell'attuale sistema di asilo dell'UE, la crisi dei rifugiati ha fatto emergere la necessità di ripensare le modalità di accesso alla protezione per le persone in stato di bisogno. Mentre sul fronte interno gli Stati membri dell'UE faticano a elaborare una risposta comune, l'azione esterna è stata progressivamente rafforzata anche al fine di fornire protezione ai rifugiati. L'articolo intende analizzare i diversi aspetti della dimensione esterna della politica di asilo dell'UE. Dopo aver evidenziato i punti di maggiore complessità della proposta di esternalizzazione del processo di asilo, spesso dibattuta e per il momento abbandonata, il contributo si concentra sul reinsediamento e sul sostegno ai paesi terzi che ospitano rifugiati come le due principali misure in atto, che dovrebbero essere ulteriormente rafforzate secondo il Nuovo Patto Europeo sulla Migrazione e l'Asilo.
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Lingiardi, Vittorio y Antonello Colli. "L'alleanza terapeutica nella terapia psicodinamica". PSICOBIETTIVO, n.º 1 (agosto de 2010): 32–58. http://dx.doi.org/10.3280/psob2010-001003.

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In questo lavoro gli autori si propongono di inquadrare il concetto di alleanza terapeutica dal punto di vista teorico, clinico e di ricerca. Tale inquadramento non puň prescindere da una ricostruzione degli sviluppi storici e delle trasformazioni del concetto di alleanza: le prime descrizioni psicoanalitiche di Freud e Sterba, la definizione panteorica di Bordin, l'alleanza come "fattore comune" della terapia, la sua operazionalizzazione al servizio della rilevazione tramite self-report, l'analisi dei trascritti delle sedute, la valutazione delle interazioni collaborative e dei processi di rottura e riparazione. Obiettivo di questo lavoro č mostrare come "alleanza terapeutica" sia un costrutto indispensabile per il ricercatore in psicoterapia, che tuttavia necessita di essere decostruito e confrontato con altri importanti concetti quali transfert, controtransfert, relazione reale, stile di attaccamento.
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Wagner, Richard E. "Parasitical Political Pricing, Economic Calculation, and the Size of Government: Variations on a Theme by Maffeo Pantaleoni*". Journal of Public Finance and Public Choice 15, n.º 2 (1 de octubre de 1997): 135–46. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907782888.

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Abstract Il lavoro estende 1’originate intuizione di Maffeo Pantaleoni che vede due distinti meccanismi del prezzo nelle contemporanee economie miste. Da una parte, vi è il meccanismo del prezzo del mercato, caratterizzato da diritti di proprietà esclusivi. Dall’altra, vi è il meccanismo di prezzo del sistema politico, distinto, fra le altre cose, da comitati amministrativi e proprietà comune. Si enfatizza come il sistema di prezzo politico può esistere solo in presenza del mercato ma non viceversa.Tramite una semplice illustrazione si suggerisce che i «mercati politici» sono parassitari nei confronti di quelli privati. A volte questo parassitismo può essere benefico, come nel caso dei beni pubblici; mentre altre volte è nocivo, come nel caso dei sussidi pubblici che promuovono imprese inefficienti.
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Żurowski, Marian Al. "Niezdolność do podjęcia obowiązków małżeńskich z przyczyn psychicznych". Prawo Kanoniczne 29, n.º 3-4 (10 de diciembre de 1986): 153–62. http://dx.doi.org/10.21697/pk.1986.29.3-4.10.

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L’uomo, per motivi psichici, puó essere incapace ad assumersi i doveri coniugali sia a causa della sua incapacità ad esprimere il consenso al matrimonio, sia per mancanza di capacità a compiere tali doveri. Il primo stato può essere causato dall’effettiva mancanza dell’uso della ragione, dovuta a motivi psichici, oppure, sempre per gli stessi motivi, dalla mancanza di giudizio valutativo. Di questi due casi parlano il punto primo e secondo del can. 1095. Il punto terzo invece parla dell’incapacità ad assumersi i doveri coniugali. Si può pertanto presumere che si tratti di altri stati. In particolare si tratterà qui dell’incapacità a prendere decisioni, dovuta a motivi psichici, oppure della mancanza della capacità a compiere i doveri coniugali. La mancanza della capacità a prendere decisioni, cioè la mancanza di volontà interiore — come riportano le sentenze del Tribunale della Sacra Rota Romana — dovuta ad idee ossessive, a blocchi emotivi, ad una troppo forte e insuperabile suggestività dell’istinto, ecc., dovrebbe esistere al momento stesso della contrazione del matrimonio. Questi problemi debbono essere analizzati non soltanto individualmente, ma anche proporzionalmente all’atto contratto. Si richiede infatti, e tale esigenza non desta dubbi nella giurisprudenza, che l’uomo debba essere ,,verus dominus” del suo comportamento, ossia domini interiormente le sue decisioni. L’incapacità ad assumersi i doveri coniugali, che dériva dalla mamcanza obiettiva dell’oggetto del cansenso matrimoniale a causa di motivi psichici, dovrebbe invece essere qualcosa di stabile e irreversibile. Si tratta, in questo caso, dell’incapacità di compiere i doveri matrimoniali. In quest’ultimo caso si può parlare di una certa analogia con l’incapacità fisica. Deve pertanto essere uno stato duraturo e inamovibile con i normali mezzi accessibili all’uomo comune. Si parla pertanto in tale caso dell’incapacità — anche se solo relativa — a compiere i doveri coniugali, cioè nei confronti di una concreta persona. Concordemente alla sentenza del Tribunalis Signaturae Apostolicae una simile incapacità riguarda il contenuto dell’obbligazione che la persona interessata non è in grado di compiere. E pertanto non si tratta in tali casi dell’esclusione dello stesso matrimonio, di una caratteristica o di un elemento essenziali, ma della incapacità a compiere i doveri matrimoniali, incapacità che è qualcosa di stabile e irreversibile.
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Rossi, Pietro Bassiano. "Fra etimologie e tropi: allo scrittoio con ‘Magister Robertus’ (Dicta 109, 110, 111)". Mediterranea. International Journal on the Transfer of Knowledge 6 (31 de marzo de 2021): 85–107. http://dx.doi.org/10.21071/mijtk.v6i.12959.

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Fra gli scritti di Roberto Grossatesta solo in parte editi e studiati sono da ritenere di particolare interesse le raccolte di Dicta, di Sermones e dei commenti ai Salmi 1–100. La caratteristica comune a queste raccolte sembra sia quella di non essere state fatte oggetto di una vera e propria revisione finale da parte dell’autore. Quanto ai Dicta, ci è giunto il colophon (che si trova però come prologo in parte dei manoscritti) in cui l’autore parla in prima persona e ci illumina sulla genesi della raccolta, sugli scopi che l’hanno originata, sugli anni in cui l’ha costituita (« dum in scolis morabar »). Allo scopo di apportare nuovi elementi che possano contribuire a fare maggiore chiarezza sulla genesi della raccolta dei Dicta, si propone l’esame dei Dicta 109, 110 e 111.
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Viscomi, Antonio. "L'adempimento dell'obbligazione di lavoro tra criteri lavoristici e principi civilistici". GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, n.º 128 (diciembre de 2010): 595–657. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2010-128003.

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Il saggio assume l'adempimento dell'obbligazione di lavoro come luogo significativa di analisi e verifica delle intersezioni tra diritto privato e diritto del lavoro e come parametro di valutazione dello stato della relativa frontiera. Dopo alcune necessarie premesse metodologiche (la permeabilitŕ della linea di separazione tra diritto comune e diritto del lavoro; un paradigma conoscitivo coerente idoneo a cogliere, rappresentare e integrare assetti di interessi sempre piů complessi; la fragilitŕ delle impostazioni metodologiche caratterizzate da una esasperata valorizzazione degli effetti attesi e dalla contestuale svalutazione per ogni connessione logica ed assiologica con il sistema nel suo complesso), l'autore propone di recuperare all'analisi una pertinente considerazione, in sede di adempimento, della relazione tra comportamento debitorio ed aspettativa creditoria e una adeguata valutazione della complessitŕ dello scambio contrattuale, reso tale nel contratto di lavoro anche a motivo del coinvolgimento della persona del prestatore e della rilevanza, giŕ sul piano causale, della dimensione organizzativa, che conforma lo stesso modo di essere e di essere erogata della prestazione dovuta. Riguardata nella prospettiva del diritto del lavoro, la disciplina dell'adempimento offerta dal diritto civile si arricchisce di contenuti e suggestioni nuove, a motivo sia della predetta complessitŕ dello scambio, sia della rilevanza costituzionale degli interessi coinvolti nel gioco contrattuale.
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Osorio, Guzman Maricela y Santa Parrello. "Malattia e bisogno di relazioni significative: studio per l'ampliamento dell'IPQ-R in un gruppo di operatori sanitari della regione Campania". PSICOLOGIA DELLA SALUTE, n.º 3 (diciembre de 2012): 75–92. http://dx.doi.org/10.3280/pds2012-003005.

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Partendo dall'ipotesi che l'esperienza di malattia acuisca, sia nei pazienti che negli operatori che si trovano temporaneamente "dall'altra parte", il bisogno di relazioni significative e che questa dimensione - non completamente sovrapponibile al supporto sociale tradizionalmente inteso - sia una componente importante che merita di essere valutata quando si esplora la rappresentazione di malattia, questo studio intende modificare l'Illness perception questionnaire-revised (IPQ-R) di Moss-Morris e colleghi, nato sulla base del modello di senso comune e autoregolazione di Leventhal. L'obiettivo e ampliare lo strumento per renderlo piu esaustivo e valutarne le caratteristiche psicometriche attraverso analisi fattoriali esplorative e confermative. Alla versione dell'IPQ-R validata in Italia da Giardini e colleghi, composta da 70 item che indagano 3 aree della malattia (Identita, Opinioni e Cause), sono stati aggiunti 14 item relativi ad una dimensione definita Relazione significativa con l'altro. Lo strumento cosi ampliato e stato proposto a 269 operatori sanitari della regione Campania (134 medici, 135 infermieri). Dopo le analisi sono stati mantenuti 9 dei nuovi item, accorpatisi in un terzo fattore, mentre 1 item si e accorpato al primo fattore. L'Analisi Fattoriale Confermativa ha mostrato valori di fit molto soddisfacenti. I risultati mostrano come anche la rappresentazione di malattia degli operatori sanitari sia intrisa di elementi di senso comune oltre che di ovvi rimandi alle teorie scientifiche e contenga significativi riferimenti al bisogno di relazioni significative con gli altri (esplorato dai nuovi item), colleghi compresi, dai quali ci si attende autenticita e profondita.
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Di Franco, Andrea. "Il carattere della cittŕ delle relazioni". COSTRUZIONI PSICOANALITICHE, n.º 22 (diciembre de 2011): 45–61. http://dx.doi.org/10.3280/cost2011-022005.

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La natura della cittŕ e i suoi processi di formazione dalle origini a oggi esprimono una primaria qualitŕ della nostra specie, quella umana, contesa tra l'appartenenza ad una collettivitŕ e l'affermazione del proprio carattere individuale. La bellezza e la bontŕ, la giustizia e la sicurezza, la libertŕ e la concordia vanno di volta in volta patteggiate, per quanto ne concerne il significato, la specifica formalizzazione, l'orizzonte di condivisibilitŕ. Sembra essere chiaro che nulla č frequentabile in campo urbano, in quanto settore principe del campo umano, al di fuori di un principio di relazionalitŕ. In questo orizzonte di senso, l'idea della tradizione come enciclopedia entro cui trovare o riscrivere una grammatica per la traduzione dei nuovi termini della cittŕ ecologica, del paesaggio urbano e della sostenibilitŕ abitativa, č la base del progetto comune, del progetto di un'architettura delle relazioni.
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Gennart, Michèle y Marco Vannotti. "Umane fratture, ambiti di cura, ambiti di formazione". RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, n.º 1 (abril de 2022): 13–46. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2022-001002.

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La formazione in psicoterapia è intrinsecamente modellata dal nostro modo di pensare all'essere umano. Che cosa, nell'esistenza umana, ci espone alla (psico)patologia? Cosa può essere considerato benefico e trasformativo nello scambio terapeutico? E analogamente quale atteggiamento nella formazione, così come nella terapia, potrebbe essere più umano? Facendo riferimento al pensiero fenomenologico, gli Autori esaminano lo statuto singolare attorno al quale ruotano la psicopatologia e la terapia: il fenomeno patico. Il "patico" si riferisce alla multiforme vulnerabilità che contraddistingue la nostra condizione umana e che segna anche la nostra apertura, la nostra fondamentale sensibilità a ciò che accade nell'incontro. La dimensione patica della malattia - più che i sintomi - costituisce la realtà immediata e pregnante per il paziente. La terapia può essere definita come un movimento intersoggettivo di incontro, di comune cammino e di scambio, dove il terapeuta mette le sue conoscenze teoriche, il suo saper fare e la sua presenza al servizio della persona in cura, per tendere ad uno stare meglio con se stesso, con gli altri e nel mondo. Allo stesso modo, la formazione è chiamata a realizzare un incontro trasformativo tra formatori e studenti. La formazione in psicoterapia si baserebbe su questa iniziazione viva e pensante alla condizione umana: alla sua fondamentale natura "patica", segnata dalla possibilità sia della perdizione e dell'annientamento, che della fiducia e del compimento. Nel suo cammino, l'allievo deve poter contare non solo sull'esperienza, ma anche sulla relazione con formatori impegnati che lo sostengono e lo guidano, e sulla solidarietà attiva, sullo spirito cooperativo del gruppo dei compagni per affrontare il ‘meraviglioso' e lo ‘sconcertante' dell'incontro con il pathos.
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Di Pietro, Maria Luisa. "Tacere o rivelare? Segreto professionale e nursing". Medicina e Morale 39, n.º 4 (31 de agosto de 1990): 779–97. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1990.1170.

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Il segreto professionale è un valore fondamentale per l'etica e la deontologia applicati al nursing, come per le altre professioni sanitarie. L'infermiere/a ha sempre il dovere di tacere su quanto è venuto a conoscere durante l'esercizio della propria professione e tale obbligo si fonda sul diritto del paziente all'intimità e alla riservatezza. Il divieto alla rivelazione del segreto professionale, da distinguere dalla trasmissione del segreto, è stato recepito sia dai Codici di Deontologia Professionale, sia dalle leggi dei paesi occidentali. Vi sono però delle situazioni, non ultimo l'AIDS, in cui l'obbligo al segreto si presenta in forte contrasto con la salvaguardia del bene comune. Ci si chiede infatti se il diritto individuale alla privacy possa essere violato dal timore di un danno - in questo caso il diffondersi di una malattia attualmente incurabile - a un terzo innocente.
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Keohane, Robert O. "LO STUDIO DEI REGIMI INTERNAZIONALI E LA TRADIZIONE CLASSICA NELLE RELAZIONI INTERNAZIONALI". Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 17, n.º 3 (diciembre de 1987): 349–76. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200016956.

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IntroduzioneGli studiosi moderni di politica internazionale hanno cercato di individuare le cause della guerra e le condizioni della pace: essi si sono chiesti in che modo gli interessi di Stati sovrani in competizione reciproca e non soggetti ad alcun potere comune possano essere conciliati gli uni con gli altri. I più importanti tentativi di comprensione delle problematiche della pace e della guerra, da parte di studiosi occidentali, sono partiti da tre premesse comuni, che definiscono ciò che Holsti chiama «la tradizione classica» nello studio delle relazioni internazionali: 1) l'oggetto di analisi più appropriato è costituito, appunto, dalle cause della guerra e dalle condizioni della pace/sicurezza/ordine; 2) le principali unità d'analisi sono i comportamenti diplomatici e militari degli unici attori essenziali, gli Stati nazionali; 3) gli Stati operano in un sistema caratterizzato dall'anarchia, ovvero dalla mancanza di una autorità centrale.
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Quagliarello, Mario. "L'approccio controfattuale nell'analisi d'impatto della regolamentazione finanziaria: tra potenzialitŕ e sfide". RIV Rassegna Italiana di Valutazione, n.º 46 (abril de 2011): 59–68. http://dx.doi.org/10.3280/riv2010-046005.

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L'analisi d'impatto della regolamentazione (AIR) č lo strumento utilizzato per valutare le possibili conseguenze economiche di normative in corso di definizione (AIR ex ante) o gli effetti concreti di quelle giŕ realizzate (AIR ex post). In tale ottica, l'AIR si configura quale caso particolare di valutazione delle politiche pubbliche, sebbene con caratteristiche e profili peculiari che la rendono al tempo stesso potenzialmente piů utile, ma particolarmente complessa. Questo articolo analizza il contributo che l'approccio controfattuale puň fornire all'AIR in campo finanziario e ne analizza i possibili problemi applicativi. Nel settore finanziario, l'approccio controfattuale č ostacolato, in primo luogo, dalla circostanza che le regole sono nella generalitŕ dei casi universali, rendendo non applicabili le metodologie che si basano sul confronto della dinamica della variabile obiettivo tra soggetti trattati e non trattati. L'analisi pre/post č un'opzione percorribile, sebbene non sia agevole individuare quale sia la vera situazione controfattuale perché il sistema finanziario tende ad essere sempre regolato. I problemi si moltiplicano nel caso - di gran lunga piů comune - in cui le analisi d'impatto debbano essere condotte ex ante. In tal caso, si verifica infatti l'inversione del paradigma controfattuale: si osserva una situazione fattuale nella quale le regole non sono state ancora introdotte e si deve (tentare di) individuare cosa accadrebbe in una situazione controfattuale in cui la regolamentazione č stata introdotta. In un contesto, come quello italiano, in cui l'AIR deve essere condotta su ogni nuova regolamentazione, a prescindere dalla effettiva disponibilitŕ di dati quantitativi, le analisi empiriche non possono dunque essere l'unico strumento di valutazione. Nell'impossibilitŕ di condurre una robusta analisi controfattuale, le informazioni ottenibili dalla valutazione theory-based forniscono comunque un contributo all'analisi della probabilitŕ di successo di una determinata regolamentazione (potrebbe/dovrebbe funzionare?). Per quanto non statisticamente rigorosa, si fornisce in questo modo una risposta pragmatica al policy maker, tanto piů importante quanto piů la scarsitŕ di dati e la necessitŕ di intervenire prontamente escludono analisi di tipo controfattuale.
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CAMEROTA, FILIPPO. "TWO NEW ATTRIBUTIONS: A REFRACTIVE DIAL OF GUIDOBALDO DEL MONTE AND THE ROVERINO COMPASS OF FABRIZIO MORDENTE". Nuncius 18, n.º 1 (2003): 25–38. http://dx.doi.org/10.1163/182539103x00549.

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Abstracttitle RIASSUNTO /title In questo articolo si propongono due nuove attribuzioni riguardanti due strumenti legati dalla comune provenienza urbinate, e precisamente dalla bottega del noto costruttore di strumenti scientifici Simone Barocci. Entrambi sono descritti da Muzio Oddi che offre la testimonianza decisiva per la loro attribuzione. Il primo un raro orologio a rifrazione conservato al Museo di Storia della Scienza di Firenze, documentato nella collezione medicea fin dal 1574 e identificabile con quello che Oddi afferma essere stato fatto costruire ad Urbino nel 1572 da Guidobaldo del Monte. Il secondo un compasso di proporzione conservato al Museo Correr di Venezia, in tutto corrispondente alla descrizione di un compasso che Oddi dice costruito da Simone Barocci per ordine di Fabrizio Mordente intorno al 1570. Quest'ultimo la prima versione del noto compasso che Mordente divulgher negli anni successivi attraverso i suoi trattati.
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Donato, V., A. Noto, A. Lacquaniti, A. Versaci, M. Giardina, D. Bolignano, F. Spinelli, A. David y M. Buemi. "Alluvione di Messina 2009: NGAL in due pazienti con Crush Syndrome". Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 22, n.º 1 (24 de enero de 2018): 1–4. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2010.1188.

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Neutrophil Gelatinase-Associated Lipocalin (NGAL) è uno dei più promettenti biomarcatori utilizzati nella diagnosi di “Acute Kidney Injury” (AKI), dal momento che il suo incremento è un buon predittore a breve termine dello sviluppo di insufficienza renale acuta in notevole anticipo rispetto all'incremento dei valori della creatinia sierica. Riportiamo la nostra esperienza di un caso di Crush Syndrome di due pazienti vittime dell'alluvione che ha coinvolto Messina. Lo sviluppo di AKI in seguito a Crush Syndrome è la seconda causa più comune di morte in seguito a terremoti o altri disastri naturali ma allo stesso tempo è una complicanza disastro-correlata che può essere reversibile in particolar modo in caso di diagnosi precoce e di altrettanto precoce trattamento. In questo caso, l'NGAL ci ha permesso di fare una diagnosi precoce di AKI preannunciando le alterazioni dei classici marker come la creatinina, inoltre abbiamo notato la correlazione diretta tra i valori di NGAL, l'evoluzione del danno renale e la prognosi per le due pazienti.
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Coates-Stephens, Robert. "Housing in early medieval Rome, 500–1000 AD". Papers of the British School at Rome 64 (noviembre de 1996): 239–59. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200010394.

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ABITAZIONE NELIA ROMA ALTO MEDIEVALE, 500–1000 d.C.Questo articolo prende in considerazione l'evidenza archeologica e documentaria per l'uso delle abitazioni a Roma dal 500 al 1000 d.C. Le fonti (il Liber Pontificialis, registri papali, iscrizioni, documenti di proprietà) suggeriscono che, contrariamente all'opinione comune, gli edifici abitativi erano diffusi quanto le molte chiese della città. È solo dal decimo secolo che la popolazione cominciò a diffondersi nel Campo Marzio, precedentemente considerato il centro dell'abitato dalle guerre gotiche in poi. L'evidenza archeologica suggerisce che molte tracce dell'architettura domestica sono state trovate, e continueranno ad essere trovate, nell'area monumentale centrale, a Trastevere, sull'Aventino, il Celio e le parti orientali della città. La precisa natura architettonica delle abitazioni è rappresentata da una riutilizzazione degli edifici domestici e pubblici romani (esempi includono la Basilica Emilia, la cosiddetta Basilica Argentaria, il Ludus Magnus e l'Atrium Vestae). È probabile che nuove informazioni possano venire da un'analisi delle strutture sopravviventi all'interno dei monasteri medievali della città e da scavi quali quello attualmente in corso nel Foro di Nerva.
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Secchi Tarugi, Luisa. "Etica e politica di Lorenzo il Magnifico". Tabula, n.º 17 (16 de noviembre de 2020): 331–44. http://dx.doi.org/10.32728/tab.17.2020.13.

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Lorenzo de’ Medici, uomo di profonda fede, data la mirabile educazione ricevuta in famiglia, accettò il governo della città dopo la morte del padre, Piero il Gottoso, come dovere, sentendone il peso, data la sua giovane età di 21 anni, secondo quanto lui stesso dice “mal volentieri accettai”. In tutta la sua vita, non molto lunga, privilegiò come fine il conseguimento del bene comune e non il proprio interesse. Attento anche alle situazioni dei meno fortunati, come il popolo fiorentino e i contadini del Mugello, si rivelò un abile politico che riuscì ad equilibrare la politica dei vari staterelli italiani, ma non dimenticò mai quale fosse il traguardo vero della vita dell’uomo e cioè guardare verso Dio staccandosi dalle ambizioni della vita terrena. Soprattutto raccomandò ai figli di saper governare diventando esempio “perché il signore deve essere servo de’ suoi servi” come scrive nella Sacra rappresentazione di Giovanni e Paolo messa in scena il 17 febbraio 1491 nella Compagnia del Vangelista.
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De Simone, Pia. "I riferimenti alle donne nel Timeo di Platone". Revista Archai, n.º 30 (9 de noviembre de 2020): e03035. http://dx.doi.org/10.14195/1984-249x_30_35.

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Questo lavoro si propone di indagare le occorrenze del lessico femminile, in particolare γυνή e μήτηρ, nel Timeo, per far emergere la posizione di Platone riguardo alle donne che si può evincere dall’ermeneutica dei passi esaminati. Bisogna considerare anche i problemi relativi all’interpretazione degli scritti di Platone, come le strutture argomentative di cui si serve e la complessità di alcuni concetti. Le occorrenze nel Timeo, sebbene non numerose, sono contenutisticamente significative, data la natura di questo dialogo che si propone di identificare la posizione e il ruolo nel cosmo dell’uomo e della sua anima. Nel prologo del Timeo, come anche nella Repubblica, Platone esprime posizioni più aperte riguardo al ruolo sociale delle donne; invece in altri passi, come quelli che trattano della trasmigrazione delle anime, Platone si serve di immagini relative alle donne per aiutare i suoi ascoltatori a comprendere questioni molto complesse. Tali immagini, per essere comprensibili, devono rispecchiare l’idea riguardo alle donne comune al tempo di Platone.
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Pittaluga, Roberta. "La pragmatica dell’articolo determinativo plurale in italiano: un caso di studio". Caplletra. Revista Internacional de Filologia, n.º 73 (5 de octubre de 2022): 257. http://dx.doi.org/10.7203/caplletra.73.24641.

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La categoria della determinazione (o indeterminazione) è comune a tutte le lingue e in italiano è grammaticalizzata e si presenta sotto forma di articoli. Gli articoli sono da sempre considerati una delle caratteristiche della grammatica italiana che gli studenti di madrelingua russa trovano ostica. Ciò si deve in parte alla presenza di numerose eccezioni alle regole, in parte all’esistenza di una terminologia che, invece di semplificare, complica le cose. L’analisi della produzione scritta di studenti russi di italiano ha dimostrato che circa un terzo degli errori nell’uso degli articoli riguarda la contrapposizione della categoria definito vs indefinito al plurale (ho passato le/delle vacanze bellissime). Una fase di discussione con gli studenti ha portato alla luce il fatto che molto spesso non sono in grado di «sentire» la differenza, soprattutto a livello pragmatico (e quindi implicazionale) tra i due articoli. A questo proposito, una riflessione metalinguistica incentrata sull’applicazione dei concetti chiave della grammatica valenziale può essere un efficace strumento per colmare lo scarto che esiste tra conoscenze teoriche e applicazione pratica.
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Edallo, Emanuele. "Esoneri e dispense al Comune di Milano. La persecuzione antiebraica nei confronti dei dipendenti dell'Amministrazione comunale". ITALIA CONTEMPORANEA, n.º 293 (agosto de 2020): 121–48. http://dx.doi.org/10.3280/ic2020-293005.

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L'articolo 13 del Regio decreto legge 1728/1938 prevedeva che le amministrazioni pubbliche non potessero avere alle proprie dipendenze persone di "razza ebraica". Ciò costrinse i comuni di tutto il Regno a dispensare dal servizio i dipendenti ebrei entro tre mesi dalla data di entrata in vigore del decreto. Questo saggio, intende aprire una nuova prospettiva di ricerca, analizzando sia l'iter burocratico-amministrativo e le dinamiche interne all'amministrazione comunale di Milano, sia i profili dei dipendenti comunali. A partire dalla metà di dicembre 1938, l'Amministrazione comunale milanese licenziò, per motivi razziali, ventisei dipendenti; due di loro vennero riconosciuti non appartenenti alla "razza ebraica" e poterono riprendere il lavoro, gli altri subirono la persecuzione. Si trattava di figure variegate e interessanti: semplici impiegati, ingegneri, medici, farmacisti, insegnanti, vigili del fuoco, segretarie, inservienti e operai. Dopo l'occupazione nazista della città, alcuni scelsero di fuggire all'estero, la maggioranza rimase, invece, in Italia, nascondendosi per non essere arrestata. In quattro vennero deportati ad Auschwitz, dove morirono. Alla fine della guerra solamente sei ripresero il posto di lavoro presso il Comune.
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Maniscalco, Maria Luisa. "Le minoranze religiose in Europa: costruire il legame sociale in uno spazio post-secolare". CITTADINANZA EUROPEA (LA), n.º 1 (diciembre de 2010): 11–31. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2010-001002.

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La difficile costruzione di uno spazio pubblico europeo si trova oggi ad affrontare le complesse problematiche che vedono, da un lato, una radicata secolarizzazione delle societŕ europee e, dall'altro, la rinascita del fenomeno religioso anche sotto la spinta di minoranze che reclamano riconoscimento e ruolo pubblico come comunitŕ di credenti. Da questa tensione emerge l'esigenza di un dialogo, attraverso cui aiutare a costruire una piattaforma di valori comuni per una pacifica convivenza. La prospettiva post-secolare di questo articolo suggerisce di accantonare la dimensione religiosa come fonte di identitŕ di gruppo in favore di un'enfasi sulla religiositŕ come aspirazione universale al trascendimento e come legame sociale. Nello spazio pubblico europeo esistono le condizioni e i presupposti per pensare in termini di complessitŕ e di autoriflessivitŕ critica, per muoversi con creativitŕ e immaginazione in direzione di un futuro comune, per guardare alla storia e all'evoluzione delle culture (religione, costumi, stili di vita) non soltanto nella loro genesi identitaria, ma anche nel loro essere contesti aperti in cui le pratiche umane si organizzano in linguaggi, immagini, attribuzioni di significati e di simboli plurali che, seppure contrastanti, possono comunque incontrarsi e dialogare nel reciproco rispetto.
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Iannacito-Provenzano, Roberta. "CENNI SULLA FRASE IPOTETICA IN DUE DIALETTI DELL' ALTO MOLISE". Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 39, n.º 2 (septiembre de 2005): 498–519. http://dx.doi.org/10.1177/001458580503900210.

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Quest'articolo consiste nel fornire un quadro descrittivo delle diverse configurazioni del periodo ipotetico in alcuni dialetti molisani della zona isernina. I dialetti rappresentativi in esame appartengono a Villa San Michelle (frazione del comune di Vastogirardi) e a Forli del Sannio, due località nella zona isernina. Si mira a colmare le lacune in questo campo presentando i vari costrutti riscontrati prima di tutto in una serie di registrazioni basate sulla ricerca sul campo a Villa San Michele e, in secondo luogo, esaminando le frasi ipotetiche, che dovrebbero essere riflessioni autentiche del parlato, incluse in alcune commedie scritte dal noto commediografo, pittore, poeta e maestro Antonio Angelone (1933) nel dialetto forlivese. In primo luogo vengono trattate le frasi ipotetiche della realtà che comunque non presentano straordinarie varianti a confronto con il generale assetto linguistico delle zone contigue. In seguito si indaga in maniera approfondita sulla frase ipotetica dell'irrealtà nei dialetti in esame e si presentano dieci configurazioni diverse per questo tipo. Per quanto riguarda il periodo ipotetico dell'irrealtà nel passato vengono esaminate in modo dettagliato anche le varie combinazioni con l'imperfetto dell'indicativo, caratteristica normale in questa zona.
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Majone, Giandomenico. "LA CRESCITA DEI POTERI REGOLATIVI NELLA COMUNITÀ EUROPEA". Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 25, n.º 3 (diciembre de 1995): 409–39. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200023790.

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IntroduzioneLa rilevanza conferita dal Trattato di Maastricht al principio di sussidiarietà se da un lato rivela una diffusa preoccupazione circa la tendenza alla crescita dei poteri di regolazione di Bruxelles, solleva anche diversi interrogativi interessanti sotto il profilo teorico. In primo luogo, è possibile una sovra-regolazione al livello europeo, nonostante che i governi nazionali siano fortemente rappresentati ad ogni livello del processo decisionale? In secondo luogo, se è vero che gli stati membri si sforzano di preservare il più ampio margine possibile di sovranità e di autonomia nel policy-making, come dimostrano le forti resistenze agli interventi comunitari in aree quali la politica macroeconomica e la tassazione indiretta, perché allora essi hanno accettato molte misure regolative non previste dai trattati originari e non strettamente necessarie per il funzionamento del mercato comune? Infine, per quello che riguarda la qualità più che la quantità delle regole comunitarie, quanto è davvero possibile l'innovazione in un sistema dove i poteri formali di iniziativa della Commissione, così come le sue funzioni esecutive, sembrano essere così severamente controllati?
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Pricoco, Francesca. "I presupposti della dichiarazione di adottabilità: un accertamento complesso sulla responsabilità genitoriale e sulle corresponsabilità del sistema di protezione e tutela". MINORIGIUSTIZIA, n.º 1 (enero de 2023): 14–29. http://dx.doi.org/10.3280/mg2022-001002.

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Questo contributo riflette, con una particolare attenzione alla più recente giurisprudenza nazionale della Corte di legittimità correlata ad alcune delle principali pronunce della Corte Edu, sui presupposti che legittimano la dichiarazione di adottabilità, soffermandosi in particolare sugli elementi connotativi della locuzione, formulata come clausola generale nell'ordinamento interno, dello "stato di abbandono". Se questo è il focus della riflessione, un rilievo certamente particolare assume il rapporto tra sistema giudiziario e amministrativo nel comune obiettivo di porre in essere gli interventi necessari al recupero delle capacità genitoriali, fortemente condizionato dalla rigidità dei vincoli posti dalle risorse economiche effettivamente disponibili per le azioni di welfare a sostegno della genitorialità e dell'infanzia. Nella parte conclusiva il contributo amplia l'esame delle questioni sottese alla dichiarazione di adottabilità e vi include, secondo le più recenti indicazioni della giurisprudenza di legittimità e della Corte Edu, anche la valutazione sull'opportunità di mantenere i rapporti, con alcuni componenti della famiglia di origine: di questo ampliamento del perimetro della cognizione del giudice di merito vengono esaminate alcune delle più rilevanti criticità.
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