Literatura académica sobre el tema "Elementi semplici"

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Artículos de revistas sobre el tema "Elementi semplici"

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Ferrari, Veronica. "Il ruolo del progetto nel rapporto con la città stratificata. Paniconi e Pediconi a Mantova". TERRITORIO, n.º 99 (agosto de 2022): 122–29. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-099017.

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Resumen
Il saggio illustra il contributo degli architetti romani Mario Paniconi (1904-1973) e Giulio Pediconi (1906- 1999) al programma di ricostruzione post-bellica del Piano Fanfani - gestione ina-Casa - mediante il progetto del complesso per abitazioni e negozi di piazza San Giovanni a Mantova, un intervento che sviluppa in maniera attenta e innovativa l'organizzazione planimetrica degli alloggi e sperimenta elementi compositivi diversi sui fronti che dialogano con la città. Il complesso di edilizia popolare si inserisce con la corretta misura all'interno del tessuto densamente costruito e stratificato mettendosi a sistema con la morfologia dell'edificato. I progettisti lavorano su schemi abitativi semplici e la dotazione di spazi collettivi come la grande corte-giardino e i servizi collettivi.
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Stawniak, Henryk. "Niezdolność do zawarcia małżeństwa (kan. 1095 KPK) w świetle przemówień papieskich do Roty Rzymskiej i nauki Kościoła". Prawo Kanoniczne 52, n.º 3-4 (10 de diciembre de 2009): 229–46. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2009.52.3-4.11.

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Resumen
Il presente articolo è una più ampia versione della conferenza tenuta agli impiegati dei tribunali ecclesiastici. L’oggetto di questo studio consta dell’applicazione del can. 1095 CIC nella giurisprudenza ecclesiale in base ad alcune indicazioni contenute nei discorsi dei pontefici alla Rota Romana e del Magistero della Chiesa. L’essenziale filo dello studio sono le questioni di giovarsi abilmente delle scienze psicologiche o psichiatriche (nel contesto dell’antropologia cristiana, come pure nel contesto del pessimismo antropologico), inoltre anche le questioni di usufruire abilmente dei giudici sulle perizie degli esperti, alla fine della loro valutazione giuridica. Ulteriormente viene trattato il tema delle reciproche relazioni tra le figure d’incapacità considerate dal can. 1095 CIC e dei loro esenziali elementi. Il suddetto canone si analizza anche alla luce degli art. 203 e 209 dell’istruzione Dignitas connubii. Infine, viene sottolineato il fatto accertato da Benedetto XVI, che le persone semplici sono capaci al matrimonio e non si può mescolare le difficoltà nel funzionamento del matrimonio con una vera incapacità di contrarlo.
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Wronka, Stanisław. "Jan Paweł II – człowiek dobry". Ruch Biblijny i Liturgiczny 58, n.º 2 (30 de junio de 2005): 85. http://dx.doi.org/10.21906/rbl.586.

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Resumen
L’andare di Giovanni Paolo II alla casa del Padre ha toccato profondamente tutti, credenti e non credenti. Il modo in cui il Papa viveva i suoi ultimi giorni, segnati dalla sofferenza, la sua pasqua dalla morte alla vita in Dio, ha confermato definitivamente la sua grandezza. Agli occhi del mondo è sfavillata la sua bella umanità e allo stesso tempo si è aperto unenorme e doloroso vuoto. La vicenda dell’uomo rassomiglia a quella di un albero: si può valutarne bene la grandezza, salute e posto nel paesaggio solo quando è abbattuto.L’umanità del Santo Padre era tutta tessuta dei valori massimi di verità, libertà, amore... Il Papa li realizzava con radicalismo e coraggio che però sapeva unire alla mitezza e rispetto verso gli altri. Questa difficile sintesi testimonia il suo genio morale. Il fondamento dell’umanità di Giovanni Paolo II era la fede in Dio che rafforza le naturali capacità dell’uomo e permette di unire tutti gli elementi della realtà umana, inclusa la sofferenza e morte, in un armonioso insieme. Il legame con Dio non lo separava dagli uomini, ma lo apriva ancor di più a loro. Infatti, accanto a lui si radunavano sia giovani che adulti ed egli li univa sulla base dei valori che riconosceva. Col passare del tempo, la comunità attorno a lui aumentava, nel giorno del suo funerale abbracciava pressoché tutto il mondo. Ciò dimostra la giustezza dell’antropologia evangelica alla cui luce costruiva tutta la sua vita.I mezzi con cui il Santo Padre foggiava la sua umanità erano semplici, ma esigenti. La fonte della forza e della luce costituiva per lui soprattutto una fervida e costante preghiera, frequente partecipazione ai sacramenti e sistematica meditazione sulla Parola di Dio. A queste pratiche religiose univa un solido studio delle diverse materie: letteratura, filosofia, teologia. Con passione perseguiva la verità, voleva raggiungere l’essenza delle cose e fenomeni, trattava le questioni del tempo, confrontava i risultati delle sue riflessioni con le opinioni degli scienziati, artisti, politici. La luce della fede unita alla sapienza umana lo faceva un profeta dei nostri tempi che vedeva più lontano e più profondamente e influiva in modo efficace sul corso della storia. Poteva operare così molto grazie alla sua enorme laboriosità, sfruttamento di ogni istante e fedeltà nel poco.In verità per il Papa niente era di poco valore, egli scorgeva in tutto la straordinarietà, dappertutto scopriva con meraviglia le tracce della bellezza, sapienza e amore di Dio – nell’uomo, negli eventi, nella natura. Voleva rispondere a questo amore anche con amore con il quale abbracciava Dio, uomini e ogni creatura. L’amore faceva sì che non si sentisse mai annoiato né stanco e che esercitasse così forte influsso sugli altri. La gente si affezionava a lui, ricambiando il suo amore paterno e cercava di tramandarlo oltre, tentando perfino di riconciliarsi con i nemici. Infatti, è difficile resistere al potere dell’autentico amore!Di Giovanni XXIII si diceva: „Papa buono”, invece di Giovanni Paolo II si dice in modo più principale: „uomo buono”, poiché in lui si è manifestata nella misura rarissima la stessa umanità, la sua forma piena. Essere buono vuol dire essere vicino a Dio che come unico è veramente buono e fonte del bene. Dunque l’uomo buono è anche santo e grande. Tale era Giovanni Paolo II, perché cercava sempre di stare vicino a Dio, seguendo Cristo e la sua Madre. In questo cammino lo aiutavano la tradizione e la cultura polacca che nelle loro espressioni più alte sono fino in fondo evangeliche.
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Kanda, Karunsagar y Dr P. Rajendra Karmarkar. "Hedonism in George Saunder’s The Semplica-Girl Diaries." SMART MOVES JOURNAL IJELLH 9, n.º 8 (28 de agosto de 2021): 92–103. http://dx.doi.org/10.24113/ijellh.v9i8.11153.

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Resumen
George Saunders is an American short story writer. His writings include moral sting and stints of realism. This article is an analysis of one of his famous stories The Semplica-Girl Diaries. The story is a fine example of hedonism which means favouring pleasure and avoiding pain. This article speculates the idea of hedonism in the characters of this story and brings forth the theme of moral myopia. Hedonistic treadmill was at multiple times was being operated by those characters who try to own pleasure in spite of biting bullets. The other elements like American dream and consumerism have been analysed through the lens of narrator.
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Santoro, Carlo M. "MODELLI DI SICUREZZA". Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 18, n.º 1 (abril de 1988): 3–39. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200017251.

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Resumen
IntroduzioneL'impiego di modelli consente di ordinare concettualmente una teoria, oppure una pre-teoria, nel senso che per le sue caratteristiche di rappresentazione schematica (e talvolta anche grossolana) della realtà facilita l'identificazione di tutti gli elementi necessari alla sua impostazione. D'altra parte opera un raccordo fra classi o idealtipi la cui affinità affiora indirettamente, per metodo comparativo, proprio nel quadro della loro diversità. Infine, attraverso la loro potenza esplicativa, per le proprietà di raffigurare una teoria, nonché per la loro semplicità, riduzione di scala, e omissione dei dettagli, i modelli possono far da crocicchio, ovvero da intersezione, anche in seno all'analisi delle Relazioni Internazionali.
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Civitarese, Giuseppe. "Cosa vuol dire "giocare" in analisi?" PSICOTERAPIA PSICOANALITICA, n.º 1 (junio de 2021): 33–55. http://dx.doi.org/10.3280/psp2021-001003.

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Resumen
"Giocare" in analisi ha a che fare con a) l'ascoltare il discorso dell'inconscio come se virtualmente qualsiasi cosa riflettesse il sogno della coppia o del campo analitico, b) l'interpretare il processo dell'analisi non come un rettificare le distorsioni di transfert ma come un promuovere trasformazioni, c) l'adoperare uno stile semplice, diretto e spontaneo di conversazione con il paziente. Nel nuovo paradigma della psicoanalisi, che si può definire non più epistemico ma ontologico, cioè diretto non tanto a svelare contenuti rimossi ma a promuovere nuove funzioni, la psicoanalisi dei bambini, in cui il gioco ha un posto così rilevante, fa da modello alla psicoanalisi degli adulti. I concetti di attività, vitalità, intensità, curiosità, piacere, esplorazione, spontaneità, apertura, ecc. diventano elementi che idealmente dovrebbero essere presenti in qualsiasi analisi. Nel gioco tutto è finzione e si gioca in due. Giocare serve a far crescere la mente passando per momenti di sintonizza zione emotiva (at-one-ment). Da qui la necessità per l'analista di disporre di concetti aggiornati per intuire cosa succede sul piano inconscio e condiviso della relazione.
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Panebianco, Carmelo. "Isomorfismo e creativitŕ: un Processo di Reciproco Adattamento (PRA)". RIVISTA DI PSICOTERAPIA RELAZIONALE, n.º 36 (diciembre de 2012): 5–24. http://dx.doi.org/10.3280/pr2012-036001.

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Resumen
L'Autore ritiene di fondamentale importanza la scoperta dei neuroni specchio e l'individuazione di una funzione innata nell'uomo, quale la "simulazione incarnata". Riconosce, perň, una funzione innata piů ampia, la "funzione incarnata di adattamento" dove la simulazione incarnata č solo un sottosistema. L'adattamento si articola, sostiene l'Autore, attraverso processi di simulazione, sintonizzazione, assimilazione e accomodamento. Quando due individui entrano in contatto e attivano un'interazione, essendo entrambi dotati della "funzione incarnata di adattamento", non possono non attivare un complesso Processo di Reciproco Adattamento (PRA). La relazione si definisce attraverso un complesso processo di reciproco adattamento (PRA) dove i due interagenti selezionano elementi di compatibilitŕ: stili di attaccamento, MOI, modelli familiari, bisogni, etc. L'isomorfismo rappresenta una risposta che nasce dal PRA durante il percorso terapeutico. I comportamenti isomorfici dei terapeuti vengono considerati come un potente strumento diagnostico e terapeutico. Se l'isomorfismo č qualcosa che emerge dall'incontro tra due sistemi (sistema- pazienti e sistema-terapeuti), entrambi dotati della funzione di adattamento incarnato, il sistema terapeutico rappresenta qualcosa di piů e di diverso della semplice somma delle parti. Il qualcosa "di piů e di diverso", ovvero il sistema terapeutico, costituisce giŕ una condizione di cambiamento.
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Colombo, Alessandro. "ORDINE E MUTAMENTO NELLE RELAZIONI INTERNAZIONALI". Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 27, n.º 2 (agosto de 1997): 373–401. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200024862.

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Resumen
IntroduzioneSe è vero che i silenzi e le omissioni di una disciplina dicono, a volte, più di quanto dicano le sue parole, la riflessione post-bellica delle relazioni internazionali ha meno da dire sul mutamento internazionale di quanto questo abbia da dire sulle relazioni internazionali.Quando si tireranno le somme della storia della politica internazionale del nostro secolo, infatti, essa apparirà come una successione di mutamenti colossali: dalla fine degli imperi asburgico, ottomano e germanico all'indomani della prima guerra mondiale, a quella degli imperi coloniali dopo la seconda, fino a quella dell'impero russo-sovietico che ha chiuso anche simbolicamente il Novecento. Tanto più sorprendente, quindi, è il fatto che di questi processi non sia rimasta quasi traccia nell'analisi scientifica della politica internazionale. Con alcune lodevoli eccezioni, fino alla fine degli anni settanta la gran parte dell'analisi della politica internazionale si concentrò su elementi statici, quando non finì per essere pura e semplice teoria del bipolarismo. Diversi elementi giocarono a favore di questa scelta (Gilpin 1989, 4-6): la priorità, consueta nelle scienze sociali, dell'analisi statica rispetto all'analisi dinamica (Schumpeter 1979), resa ancora più pervasiva dal successo della teoria dei sistemi; il progressivo declino di quella che K.J. Holsti definì la «grande teoria» (Holsti 1971), cioè dei tentativi di costruire una teoria generale delle relazioni internazionali; la contraddizione tra i colossali mutamenti che avvenivano nel Terzo Mondo e la matrice euro-occidentale della disciplina; la mancanza, soprattutto, di una «domanda» di teorie del mutamento, annullata anch'essa nel «lungo presente» del confronto bipolare.
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Platas-García, Alejandra, Verónica Reyes-Meza y José Martín Castro-Manzano. "Disegno e risoluzione di una prova di comprensione della lettura a scelta multipla per studenti adulti di italiano lingua straniera". Matices en Lenguas Extranjeras, n.º 13 (1 de enero de 2019): 120–43. http://dx.doi.org/10.15446/male.n13.89896.

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Resumen
Questo contributo offre alcuni elementi da considerare in merito al disegno e alla risoluzione delle prove di comprensione della lettura a scelta multipla in italiano lingua straniera ed è indirizzato ai lettori interessati nella valutazione di studenti ispanofoni. Si sa che l’abilità di comprensione della lettura non può essere valutata direttamente. Siccome gli insegnanti di italiano come lingua straniera non possono misurare il grado di comprensione raggiunto dagli studenti con la semplice osservazione della loro lettura, ci vuole l’uso di qualche prova che offra quest’informazione. Tra le diverse tipologie di prove che esistono c’è una che è molto adoperata, la prova a scelta multipla. L’obiettivo di questo contributo è descrivere aspetti relativi al disegno e alla risoluzione di una prova a scelta multipla di lettura ideata per studenti adulti di italiano lingua straniera. La metodologia è quantitativa: studio descrittivo, trasversale. Abbiamo somministrato la prova di lettura a 43 studenti di italiano con un’età media di 23,4 anni, che avevano un livello intermedio di conoscenza della lingua. I partecipanti hanno ottenuto più risposte corrette (66,5%) che errate (33,5%) e hanno adoperato di più la strategia di eliminazione per risolvere la prova che le altre strategie. Per concludere diamo dettagli sulla nostra ricerca futura.
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Frigerio, Luca. "La "Teoria fisiologica dell'anima" di Andrea Verga". STORIA IN LOMBARDIA, n.º 2 (enero de 2022): 25–50. http://dx.doi.org/10.3280/sil2020-002002.

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Resumen
A partire dalla metà dell'Ottocento in Italia si sviluppò una psichiatria nazionale, di matrice medico-scientifica, che rivendicò il monopolio medico-psichiatrico della malattia mentale, con l'obiettivo di emanciparla da ogni retaggio filosofico e teologico. Figura chiave di questa transizione fu il medico e psichiatra lombardo Andrea Verga. Il saggio analizza le lezioni che Verga tenne per la cattedra di Dottrina e Clinica delle alienazioni mentali nel biennio 1884-86, nelle quali delineò la "Teoria fisiologica dell'anima", in base alla quale «l'anima non è che la funzione dell'encefalo». Egli difese in primo luogo l'idea che fra il sistema nervoso e gli altri organi del corpo umano esistessero solo differenze quantitative: tale elemento rendeva possibile uno studio dell'anima come puro e semplice prodotto del funzionamento dell'organismo umano e, specialmente, come un oggetto di studi scientifici liberati da ogni ipoteca religiosa o metafisica. In secondo luogo, sostenne che fosse infondata l'idea che tale concezione dell'anima potesse minare il senso morale degli esseri umani e dunque danneggiare la società, perché l'agire morale umano sarebbe indipendente dalla convinzione che l'anima sia o meno immortale, che esista un Dio e che l'uomo disponga o meno del libero arbitrio.
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Tesis sobre el tema "Elementi semplici"

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Nieri, Miriam. "Un'esposizione ipertestuale di alcuni elementi di statistica descrittiva". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/4915/.

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Maitan, Filippo. "Realizzazione e verifica del funzionamento di un risuonatore quale elemento di una metabarriera sismica". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Resumen
I metamateriali localmente risonanti sono materiali e/o strutture ingegnerizzate capaci di controllare la propagazione delle onde elastiche a differenti scale: dalla scala molecolare, per il controllo delle vibrazioni termiche, alla scala metrica, per l’attenuazione delle vibrazioni meccaniche e sismiche. In un evento sismico, buona parte dell’energia elastica liberata si propaga in forma di onde di superficie che possono essere manipolate mediante l’uso di metamateriali. Tramite fenomeni di rifrazione indotta, le onde di superficie possono essere trasformate in onde di taglio che si allontanano dal piano campagna senza interessare i manufatti circostanti. Una “metabarriera” costituita da risonatori a massa singola o multimassa in grado di generare tali fenomeni di rifrazione, interagisce col moto del terreno per proteggere uno o più edifici da onde sismiche di superficie. La metabarriera `e esterna alla struttura da proteggere, ed inserita nel terreno, ed `e in grado di schermare le frequenze del sisma che andrebbero ad eccitare i modi di vibrare della struttura stessa. Il risuonatore da me costruito è costituito da un sistema di molle con la medesima frequenza, ed una serie di masse variabili. Variando la distribuzione di masse si ottimizzano gli intervalli in frequenza, band-gaps, per cui la metabarriera risulta efficace.
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Ramaccini, Giovanna. "Perugia in particular. The architectural survey of simple elements in the historic city". Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/2158/1129232.

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Resumen
La tesi sviluppata è volta a offrire un approccio analitico e sistematico dedicato al centro storico di Perugia, interpretato come organismo architettonico complesso, costituito dall'aggregazione filtrata attraverso la composizione di parti elementari. Il presupposto ideologico risiede nella possibilità di documentare l’identità di un contesto territoriale antropizzato omogeneo, a partire dalla sua scomposizione anatomica in componenti tipologiche semplici e dalla relativa analisi, nel tentativo di determinare il ruolo che esse assumono nella definizione del carattere figurativo della scena urbana. Infatti, se da un lato sappiano come intervenire nel caso di opere d’arte o di edifici monumentali, come comportarsi nel caso del patrimonio ordinario diffuso? È in quest’ottica che, anziché concentrarsi sulle emergenze, la ricerca indaga tendenziosamente gli elementi semplici diffusi, appartenenti all’architettura ordinaria, il cui carattere “monumentale” non deriva dal fatto di essere presenze eccezionali, quanto piuttosto dall’essere elementi ripetuti nell’insieme urbano. A questo proposito la ricerca acquisisce il metodo tipico delle scienze naturali, laddove le entità analizzate vengono organizzate rispetto alla similarità di caratteri generali. Procedendo attraverso l’analisi anatomico-comparativa, la trasposizione di tale metodo all’interno delle logiche proprie del rilievo architettonico e del disegno, consente di rilevare le affinità e le differenze tra i caratteri indagati, mettendo in luce ricorrenze comuni e peculiarità individuali./ The thesis developed aims to offer an analytical and systematic approach dedicated to the historical center of Perugia, interpreted as a complex architectural system, consisting of the aggregation filtered through the composition of elementary parts. The ideological premise lies in the possibility of documenting the identity of a homogeneous anthropized territorial context, starting from its anatomical decomposition into simple typological components and the relative analysis, in an attempt to determine the role they assume in defining the figurative character of the urban scene. In fact, if on the one hand they know how to intervene in case you are facing works of art or monumental buildings, how to behave in the case of widespread ordinary heritage? It's in this perspective that, instead of focusing on emergencies, the research tendentially investigates the widespread simple elements, belonging to ordinary architecture, whose "monumental" character doesn't derive from the fact of being exceptional presences, but rather from being repeated elements in urban set. In this regard, the research acquires the typical method of the natural sciences, where the analyzed entities are organized with respect to the similarity of general characters. Proceeding through the anatomical-comparative analysis, the transposition of this method within the logic of the architectural survey and of the drawing, allows to detect the affinities and the differences between the characters investigated, highlighting common occurrences and individual peculiarities.
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Libros sobre el tema "Elementi semplici"

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ESAL. Agenda Saggi Agenda Quaderno: 110 Pagine Semplici Elementi Visivi per Aiutarti a Pianificare e Strutturare il Tuo Saggio. Independently Published, 2021.

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Bruno, Alessandro. MIA CUCINA Volume 1: Una Cucina Semplice Ma con Gusto Ricca Di Elementi Sani e Nutrienti. Independently Published, 2017.

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Santi, Claudia y Daniele Solvi, eds. I santi internauti. Esplorazioni agiografiche nel web. Viella editrice, 2019. http://dx.doi.org/10.52056/9788833133096.

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Resumen
Il web costituisce oggi l’agorà in cui una molteplicità di soggetti scambia contenuti multimediali in tempo reale, agendo di volta in volta come produttore, fruitore o semplice “ripetitore”. In questa sorta di realtà di secondo grado, parallela al mondo reale, non potevano mancare i contenuti di carattere agiografico, tanto più in un’epoca che è stata definita di “rivincita del sacro”: il santo è ancora – o è tornato a essere – elemento vitale nella religiosità contemporanea ed è diventato oggetto di curiosità per una platea più ampia dei soli fedeli o praticanti cattolici. Allo scopo di indagare questa nuova dimensione del sacro risponde il presente volume, spazio di riflessione incentrato non tanto sul mezzo in sé quanto sullo specifico tema dei santi e delle devozioni del mondo contemporaneo, visti attraverso la lente del web.
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Coloring, Happy. Libro Da Colorare Gatto Carino per I Bambini: Immagini Semplici e Divertenti per Bambini e Ragazzi in età Prescolare, il Libro Da Colorare Del Grande Gatto per Ragazze, Ragazzi e Tutti I Bambini Dai 4 Agli 8 Anni con 80 Illustrazioni, Semplice Libro Da Colorare per Bambini in età Prescolare Ed Element. McGraw-Hill Education, 2021.

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Pacilli, Matteo. L’abuso dell’appello. Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/sg277.

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Resumen
Questa riflessione sistematica sull’abuso dell’appello muove dalla constatazione della difficoltà di assicurare la tutela giurisdizionale nel doppio grado: il principio costituzionale di ragionevole durata del processo si riflette nel concetto di abuso, vale a dire nella richiesta di protezione giuridica di posizioni che non ne sono meritevoli. Le recenti e non terminate tensioni legislative, che hanno visto l’introduzione nel 2012 del c.d. filtro in appello, esprimono la fatica nel trovare un giusto equilibrio fra il diritto di difesa e la necessità di sfoltire rapidamente le impugnazioni abusive. Tradizionalmente, l’interesse ad impugnare è stato identificato con la semplice soccombenza. L’autore propone, invece, di integrare tale presupposto dell’azione impugnativa con la sussistenza di una ragionevole attesa di ottenere un risultato utile. Se questo ulteriore elemento manca, l’appello risulta carente di interesse e quindi abusivo, il che giustifica l’adozione, da parte del legislatore, di misure (quelle attuali o altre diverse e future) idonee a permettere la reiezione dell’impugnazione in via immediata. Il punto non è solo italiano e l’autore lo dimostra analizzando le soluzioni di altri sistemi, da quello dell’Unione europea a quello tedesco, talora impropriamente assunto a modello della riforma del 2012. Le tesi svolte nel volume si distaccano, in una certa misura, dalla posizione della dottrina prevalente che ha ampiamente criticato l’introduzione del filtro in appello, proponendo invece una lettura che, almeno in parte, recupera in positivo l’iniziativa del legislatore
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Semplice Macramè Fai Da Te: L'arte Di Annodare a Mano Creando Complementi d'arredo Ed Elementi Decorativi. Nodi Base per Principianti e Modelli per Realizzare Arazzi e Personalizzare la Tua Casa. Independently Published, 2020.

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Capítulos de libros sobre el tema "Elementi semplici"

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Ciardi, Marco y Marco Taddia. "Popular Science, Textbooks, and Scientists: The Periodic Law in Italy". En Early Responses to the Periodic System. Oxford University Press, 2015. http://dx.doi.org/10.1093/oso/9780190200077.003.0023.

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Resumen
This essay deals with an issue that has never before been the focus of attention in the field of research on the history of chemistry in Italy: the diffusion of Mendeleev’s periodic system in our nation. In the following text we will analyze the situation in the period preceding the arrival of Mendeleev’s theory in Italy with regard to the matter of classifying elements. By doing so, it will be possible to demonstrate that—despite the superficiality and lack of accuracy of certain studies—Italian chemistry was already very willing to consider new proposals relating to the classification of elements. We will then attempt to illustrate how Mendeleev’s work not only attracted the attention of the most renowned Italian chemists, such as Augusto Piccini and Giacomo Ciamician, but also became widely used in university texts and secondary school textbooks. In order to understand the classification criteria for elements adopted by Italian chemists before Mendeleev and therefore the cultural terrain the law of periodicity was to take root in, it would be better to refer to a number of texts used widely for teaching in universities. We will examine four of these, published between 1819 and 1867. In all these texts, the term “simple bodies” appears, with the expression “simple substances” used less frequently, while Antoine-Laurent Lavoisier (1743–94), in his 1789 Traité élémentaire de chimie (Traité thereafter), uses the same term “simple substances” or “simple substances … which may be considered as the elements of bodies.” It is interesting to note that Vincenzo Dandolo’s Italian translation (first edition 1792) uses the expression “sostanze semplici,” interpreting quite literally the Frenchman’s choice of term. Thirty years after publication of the Traité, Antonio Santagata (1774–1858), professor of general chemistry at the Pontificia Università di Bologna, published his Lezioni di chimica elementare [Lessons in elementary chemistry], derived from Lezioni di chimica elementare: applicata alla medicina e alle arti [Lessons in Elementary Chemistry: Applied to Medicine and the Arts] (Bologna, 1804), written by his predecessor in the university chair, Pellegrino Salvigni (1777–1841).
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