Literatura académica sobre el tema "EDUCAZIONE GIURIDICA"

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Artículos de revistas sobre el tema "EDUCAZIONE GIURIDICA"

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Viggiani, Giacomo. "Filosofia ed educazione giuridica nel Conflitto delle facoltà di Immanuel Kant". Revista Brasileira de Direito 18, n.º 2 (13 de octubre de 2022): 4749. http://dx.doi.org/10.18256/2238-0604.2022.v18i2.4749.

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CHICHERA, Maria Angélica. "A Exigência de Novos Padrões no Ensino Jurídico Frente as Novas Tecnologias". INTERRITÓRIOS 6, n.º 12 (7 de diciembre de 2020): 335. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v6i12.249004.

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Resumen
RESUMOO presente artigo tem por objetivo abordar questões no que dizem respeito aos recursos de aprendizagem utilizados nas salas de aula e a inclusão das novas tecnologias no ensino jurídico, como mais uma opção de ferramenta a ser implementada no processo de ensino e aprendizagem. Importante se faz, verificar se há a compreensão pelos docentes do Direito das reais tendências para o futuro e se os efetivos impactos que as novas tecnologias têm revolucionado o mundo escolar e de como elas estão modificando o modo de pensar e agir dos agentes envolvidos no processo ensino-aprendizagem, numa sociedade globalizada e informatizada. Por se tratar de um estudo descritivo e hipotético, será realizado com base na pesquisa bibliográfica e histórica, utilizando-se do método indutivo.Educação Jurídica. Tecnologia. Docente. Ensino Jurídico. Novas Formas de Aprendizagem.ABSTRACTThe aim of this article is to address questions regarding learning resources used in classrooms and the inclusion of new technologies in legal education, as a further option of a tool to be implemented in the teaching and learning process. It is important to verify if there is an understanding by law teachers of the real tendencies for the future and if the effective impacts that the new technologies have revolutionized the school world and how they are modifying the way of thinking and acting of the agents involved in the process teaching-learning, in a globalized and computerized society. Because it is a descriptive and hypothetical study, it will be carried out based on bibliographical and historical research, using the inductive method.Legal Education. Technology. Teacher. Legal Teaching. New Forms of Learning.RESUMENEste artículo tiene como objetivo abordar cuestiones relativas a los recursos de aprendizaje utilizados en las aulas y la inclusión de las nuevas tecnologías en la enseñanza jurídica, como una opción más de herramienta que puede ser implementada en el proceso de enseñanza y aprendizaje. Es importante comprobar si existe un entendimiento por parte de los profesores de Derecho de las tendencias reales para el futuro, si tienen idea de los impactos efectivos que las nuevas tecnologías han revolucionado el mundo escolar y cómo ellas están cambiando la forma de pensar y actuar de los agentes implicados en el proceso de enseñanza-aprendizaje, en una sociedad globalizada e informatizada. Se trata de un estudio descriptivo e hipotético, se realizará con base en una investigación bibliográfica e histórica, utilizando el método inductivo.Educación Jurídica. Tecnología. Profesor. Enseñanza Jurídica. Nuevas Formas de Aprendizaje.SOMMARIOQuesto articolo si propone di affrontare le questioni relative alle risorse di apprendimento utilizzate nelle classi e all'inclusione di nuove tecnologie nell'educazione giuridica, come un'ulteriore opzione di strumento che può essere implementata nel processo di insegnamento e apprendimento. È importante verificare se c'è una comprensione da parte degli insegnanti di diritto delle reali tendenze per il futuro, se hanno un'idea degli impatti effettivi che le nuove tecnologie hanno rivoluzionato il mondo scolastico e di come stanno cambiando il modo di pensare e di agire gli agenti coinvolti nel processo di insegnamento-apprendimento, in una società globalizzata e informatizzata. Si tratta di uno studio descrittivo e ipotetico, sarà condotto sulla base di una ricerca bibliografica e storica, utilizzando il metodo induttivo.Educazione giuridica. Tecnologia. Insegnante. Educazione legale. Nuovi modi di apprendimento.
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Caporale, Maria. "Aspetti civilistici e penalistici della maternità su commissione". Medicina e Morale 44, n.º 1 (28 de febrero de 1995): 91–111. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1995.992.

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Resumen
L'articolo esamina i riflessi giuridici in campo civile e penale del fenomeno della "maternità su commissione" affrontando il problema della frontiera etica del progresso scientifico. L'Autrice individua i rischi connessi all'insorgere di tali pratiche "sostitutive"descrivendo una molteplicità di situazioni limite: la frammentazione delle funzioni della maternità (ovulazione, gestazione, educazione) che tecnicamente possono essere ricondotte a soggetti diversi; il conseguente smarrimento dell'identità materna; l'enfatizzazione di un presunto diritto del singolo alla procreazione; il sacrificio-distruzione di embrioni superflui; i danni psico-sociali connessi alla frantumazione delle strutture parentali e dei modelli di genitorialità socialmente consolidati; la destrutturazione deii'ordine giuridico che compromette l'identità certa del soggetto. Molte le questioni poste all'attenzione del giurista: dalla definizione di uno statuto per l'embrione, alla tutela di beni essenziali quali l'unità familiare, alla salvaguardia del valore della procreazione, alla liceità dei mezzi e dei fini che caratterizzano le applicazioni in campo scientifico. Le considerazioni svolte trovano un sostegno culturale e giuridico in numerose leggi, Convenzioni e Dichiarazioni sia nazionali che sovranazionali. L'Autrice analizza poi brevemente le soluzioni legislative offerte dai diversi Paesi alla luce di principi internazionali. Emerge l'esigenza della formulazione di una disciplina globale del diritto alla vita prenatale, di una regolamentazione organica di tipo penalistico di beni essenziali e la predisposizione di adeguate garanzie al fine di tutelare un'ampia serie di beni complementari, con specificazioni rispetto a particolari questioni tecniche.
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Świto, Lucjan. "Istota "bonum prolis"". Prawo Kanoniczne 45, n.º 3-4 (20 de diciembre de 2002): 53–105. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2002.45.3-4.03.

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Resumen
Sempre più spesso capita che il titolo, per cui si prendono in considerazione le cause di invalidità del matrimonio, è una simulazione del consenso matrimoniale, che si concretizza nell’atto positivo della volontà che causa l’esclusione del bonum prolis. La suddetta nozione di bonum prolis da una parte non si manifesta in nessuno dei contesti del diritto canonico, dall’altra viene comunemente usata dalla canonistica e perciò suscita tante ambiguità. La definizione precisa del contenuto, accettato dalla tradizione canonistica e dalla giurisprudenza rotale del termine bonum prolis, è oggetto di questa esclusione ehe causa l’invalidità del matrimonio, provoca tante difficoltà e la giusta opinione su questo problema è oggetto di dibattito. La discussione è legata all’interpretazione della norma giuridica del can. 1101 § 2 CIC/1983, a cui nella codificazione del diritto canonico del 1917 corrispondeva il can. 1086 § 2, perché la dottrina canonistica e la giurisprudenza rotale affermano unanimemente ehe il contenuto del termine bonum prolis implicitamente si conclude in questo, la cui esclusione conforme al can. 1101 § 2 CIC/1983, che si è formato per via dell’evoluzione del can. 1086 § 2 CIC/1917 - causa l’invalidità del matrimonio. Lo scopo del tema assunto era una prova della definizione del termine bonum prolis nel contesto della simulazione del consenso matrimoniale che causa la sua esclusione. L’autore cercava di rispondere alla domanda, quale è la genesi di questa nozione, quale contenuto a questo termine attribuiva la dottrina e la giurisprudenza rotale sotto il vecchio codice ed anche quale contenuto si ascrive ad essa alla luce del nuovo codice. L’analisi della dottrina e della giurisprudenza rotale è arrivata all’affermazione che il termine bonum prolis venne preso dall’insegnamento di sant’Agostino sui tre beni matrimoniali per esprimere l’oggetto fondamentale costituente il matrimonio. Inizialmente il contenuto del bonum prolis, era collegato al can. 1086 §2 CIC/1917, in seguito venne riferito al cosiddetto ius in corpus. Tuttavia questa formula del canone, che riduceva il contenuto del bonum prolis a ius in corpus, risultò insufficiente per tutti i casi della simulazione del consenso matrimoniale, per questo motivo si avverte la necessità di una nuova redazione della suddetta norma giuridica. Nel nuovo codice il bonum prolis si riferisce - nello spirito del can. 1101§ 2 CIC/1983 – al’ „essenziale elemento del matrimonio” ed, in conformità alla comune pratica della giurisprudenza rotale, il suo contenuto comprende i seguenti diritti-obblighi matrimoniali, i quali occorre trattare come uno solo, completando il diritto matrimoniale trasmesso reciprocamente dalla coppia di sposini nel momento dell’espressione del consenso matrimoniale, che per sua natura è esclusivo, fino alla morte, e non ammette né interruzioni, né limiti. Il diritto al fecondo atto matrimoniale (ius ad coniugalem actum), il cui aspetto dell’unione è indissolubilmente legato all’aspetto della procreazione. Poi il diritto alla prole (ius ad prolem), in altre parole il diritto alla procreazione (ius ad procreationem), ovvero il diritto alla generazione e alla nascita della prole per mezzo del pieno atto matrimoniale (copula perfecta). Infine il diritto all’educazione (ius ad educationnem), nel significato di bonum physicum prolis, cioè il diritto-obbligo dell’assicurazione alla prole di un minimo di educazione, cioè il mantenere il feto del nasciturus in vita, la sua nascita, la premura nel sostenere lui e il complesso delle sue membra in vita, infine l’accoglienza del neonato natus e la possibilità della crescita e dello sviluppo come persona umana. Il diritto all’educazione morale-religiosa della prole, ossia l’elemento del bonum spirituale prolis, non rientra nel contenuto del bonum prolis.
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Sztychmiler, Ryszard. "Znaczenie osobowości kandydata do małżeństwa w świetle obowiązującego prawa kanonicznego". Prawo Kanoniczne 40, n.º 1-2 (5 de junio de 1997): 201–17. http://dx.doi.org/10.21697/pk.1997.40.1-2.09.

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Resumen
Persona e personalita hanno nel diritto romano e nel diritto canonico i significati diversi. La Chiesa riconosce la personalita naturale di ogni uomo dalla sua concezione, ma personalita giuridica assegna dal battesimo. Nel diritto canonico possiamo distinguere la personalita naturale, canonica e richiesta. Mi sembra, che la Chiesa potrebbe assegnare il piu grosso significato della personalita Christiana. Gran valore della formazione della personalita matura nella Chiesa dimostrano le norme sulla educazione Christiana. La Chiesa richiede la maturità dalle persone, che prendono importanti decisioni oppure ufficii; protegge sopratutto ogni persona e la sua personalita. Nello diritto canonico matrimoniale si trovano le normae, che danno molta importanza della personalita del uomo. Esse si trovano non soltanto nel Codice di diritto canonico, ma anche nelle diverse norme dello stesso diritto canonico. E cosi il Legislatore ecclesiastico vuole l’adequata praparazione al matrimonio. Nello stesso tempo si preferisce i matrimonii di due persone cattoliche, invece altre esigenze si pone per i findanzati, dei quali soltanto uno appartiene alla Chiesa cattolica. Il significato della personalita del candidato al matrimonio si rivela tra l’altro nel stabilire gli impedimenti matrimoniali tali come: mancanza dell’età, impotenza sessuale e diversa religione. Nel capitolo sul consenso matrimoniale il Legislatore del Codice mette alcune esigenze, le quali prendono in considerezione la validita del matrimonio dai certi segni della personalita e atteggiamenti dei candidati al matrimonio. In alcuni canoni mette tali esigenze le quali possono essere compiute dalle persone mature nel senso psicologico: cioe sufficiente scienza, sufficiente uso di ragione, giudizio critico e la capadtà da adempire i obbligazioni matrimoniali essenziali. Soltanto gravi disturbi e mancanze fanno il matrimonio invalido. Se ci sono infatti tali casi, si puo nel corso del processo giudiziario andare a dichiarare il matrimonio invalido. Pero le prove dei disturbi della personalità о altri fatti negativi in questo ambito e molto defficile da dimostrare, ma possibile, sopratutto quando i disturbi e le mancanze sono gravi. Riassumendo il mio discorso sul tema dei significato della personalità nel diritto canonico matrimoniale si puo affermare che i gravi о esattamente definiti i disturbi della personalità о negativo orientamento al matrimonio, in generale fanno il matrimonio invalido. II Legislatore eclesiastico prottegge in tali situazioni la liberta della persona, la quale ha incontrato la persona toccata dai tali disturbi e negativo orientamento della volontà. Se i disturbi о mancanze non sono gravi, il Legislatore non entra con la norma di protezione, la quale darebbe per loro la liberta.
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Antonič, Nives y Mojca Cerkvenik. "insegnamento dell’italiano e l’educazione interculturale in Slovenia". Revista de Italianística, n.º 38 (29 de diciembre de 2019): 61–72. http://dx.doi.org/10.11606/issn.2238-8281.v0i38p61-72.

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Resumen
L’articolo si propone di presentare una panoramica delle principali caratteristiche che riguardano l’insegnamento/apprendimento dell’italiano in Slovenia e una riflessione sull’importanza dell’educazione interculturale al fine di contribuire all’inclusione del singolo nella società che lo circonda. Dopo una sintetica illustrazione del quadro giuridico nel quale si inserisce la tutela delle lingue minoritarie in Slovenia, si presenta il percorso scolastico e le caratteristiche dell’insegnamento/apprendimento della lingua italiana come lingua materna (L1) e lingua seconda (L2) nel territorio bilingue nonché come lingua straniera (LS) nel resto della Slovenia. In particolare, vengono delineate le peculiarità del modello di educazione bilingue del Litorale sloveno, territorio di confine e area di contatto di culture prevalentemente romanze e slave. Infine, si evidenzia la necessità di applicare un approccio interculturale all’insegnamento in quanto il buon funzionamento della società multiculturale contemporanea dipende dalla consapevolezza della propria cultura congiuntamente all’esistenza di altre culture dell’ambiente. In questo modo sia insegnanti che studenti saranno coscienti del bisogno costante di accrescere le proprie competenze sia linguistiche che interculturali.
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NASCIMENTO, Raimundo Nonato Ferreira do y Violeta Denis Jiménez LOBATOS. "Los desafíos de la interculturalidad frente a la persistente homogeneización: una reflexión desde la realidad de Brasil y México". INTERRITÓRIOS 5, n.º 9 (9 de diciembre de 2019): 72. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v5i9.243610.

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RESUMENLa interculturalidad y la educación intercultural en Brasil y México, aún pueden ser vistos como campos emergentes. Las reflexiones sobre tales conceptos son una constante en los espacios académicos, en el área de planeación de políticas institucionales, mientras que en la intervención pedagógica se muestran como algo novedoso. En ese sentido, el modelo educativo intercultural que presenta el gobierno brasileño a las poblaciones indígenas y el gobierno mexicano a la población en general son políticas que intentan promover el reconocimiento y el respeto a las diferentes culturas, no obstante, en la práctica han encontrado grandes desafíos. Sobre este tema se discute en el presente artículo. Se reflexiona sobre los límites y los desafíos de la práctica de la educación intercultural en Brasil y en México, tomando como base el análisis de las normas legales propuestas por el Estado y relacionándolas con la realidad de las escuelas, para con ello mostrar algunos desafíos que se enfrentan en ambos países. Interculturalidad. Educación intercultural. Brasil y México.Os desafios da interculturalidade diante da persistente homogeneização: uma reflexão a partir da realidade do Brasil e do MéxicoRESUMO A interculturalidade e a educação intercultural, tanto no Brasil como no México, ainda podem ser vistas como um campo em emergência. Mesmo que as reflexões sobre tais conceitos sejam uma constante nos espaços acadêmicos, na área de planejamento de políticas institucionais ou mesmo como intervenção pedagógica se mostra como algo novo. Nesse sentido, o modelo educativo intercultural destinado as populações indígenas com o intuito de promover um reconhecimento, valorização e respeito as diferentes culturas, tem encontrado desafios para sua efetivação. É, portanto, sobre esse tema que aborda o presente trabalho. Nosso objeto, é refletir sobre os limites e desafios do fazer educativo intercultural no Brasil e no México. Por meio de uma análise comparativa das normas legais, ou seja, do que se propõe com a realidade pratica da escola que pretendemos demonstrar alguns desafios. Interculturalidade. Educação intercultural. Brasil e México. The challenges of interculturality in the face of a persistent homogenization: a reflection from the reality of Brazil and Mexico ABSTRACT Interculturality and intercultural education in both Brazil and Mexico can still be seen as an emerging field. Even though reflections on such concepts are a constant in academic spaces, in the area of institutional policy planning or even as a pedagogical intervention it is shown as something new. In this sense, the intercultural educational model intended for indigenous populations in order to promote recognition, appreciation and respect for different cultures has encountered challenges to become effective. Therefore, this theme is what this paper addresses. Our purpose is to reflect on the limits and challenges of intercultural educational work in Brazil and Mexico. By means of a comparative analysis of the legal norms, that is, what is proposed with the practical reality of schools, we intend to demonstrate some challenges. Interculturality. Intercultural education. Brazil and Mexico. Le sfide dell'interculturalità di fronte all'omogeneizzazione persistente: un riflesso della realtà del Brasile e del Messico RIASSUNTO un'interculturalità e un'educazione interculturale, sia non in Brasile che in Messico, possono essere viste come un campo di emergenza. Mesmo che mentre rifletti su questi consigli è uno spazio accademico costante, un'area di pianificazione delle politiche istituzionali o mesmo come l'intervento pedagogico viene mostrato come qualcosa di nuovo. In questo senso, o modello educativo interculturale inteso come popolazione indigena o intuito per promuovere il riconoscimento, la valorizzazione e il rispetto di culture diverse, ha trovato difficoltà nella sua efficacia. É, quindi, su questo tema che tratta o presenta lavori. Il nostro scopo è quello di confutare i limiti e le sfide delle attività educative interculturali non in Brasile e non in Messico. Tramite un'analisi comparativa delle norme giuridiche, cioè come realtà pratica della scuola intendiamo dimostrare alcune sfide. " Interculturalismo. Educazione Interculturale. Brasile e Messico.
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MORO, PAOLO. "Educazione giuridica e didattica performativa". Cultura e diritti, n.º 2 (2016). http://dx.doi.org/10.12871/97888674165615.

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Moro, Paolo. "Educazione giuridica e didattica performativa". Cultura e diritti, 2016, 85. http://dx.doi.org/10.12871/9788867415.

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Gitirana, José Valdeci Almeida, Rosa Maria Batista Pinheiro da Fonseca, Fábio Marmentini Piloneto, Luis Felipe Gaia Bevilaqua, Ingrid de Assis y Ronald de Oliveira Cardoso. "Educazione sanitaria per la prevenzione delle malattie: una revisione della letteratura". Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, 22 de noviembre de 2021, 134–47. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/salute/educazione-sanitaria.

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Attualmente le politiche pubbliche, le azioni governative e diversi programmi che coinvolgono l’educazione sanitaria (ES) sono portati avanti a favore della salute della popolazione. Per quanto riguarda il tema della ES, questo è un tema sfaccettato, convergente a varie concezioni personali, sia nell’area dell’educazione che della salute, che può portare a comprensioni divergenti. A causa della complessità del tema, il problema si verifica a causa della mancanza di comprensione di ciò che è veramente rivolto alla popolazione ES, dissolvendo l’importanza di ES per misure preventive contro diverse malattie, che genera un alto costo di bilancio nella salute pubblica. In considerazione di questo contesto, questo articolo ha come domanda principale: in che modo l’educazione sanitaria può contribuire alla prevenzione delle malattie nella popolazione? Lo studio mirava a presentare l’ES per la prevenzione delle malattie (PD), ramificandosi nell’affrontare i suoi concetti, oltre a evidenziare le basi giuridiche che garantiscono l’ES alla popolazione. A tal fine, lo studio è stato condotto attraverso una revisione della letteratura da parte del sito di ricerca “Google Scholar”, “Scielo” e “PubMed”. Attraverso i descrittori: Educazione sanitaria; L’educazione sanitaria come prevenzione delle malattie; Educazione sanitaria per la popolazione, dove sono stati scelti studi che hanno presentato le ES incentrate sul PD. Si conclude che Le ES sono l’educazione alla conoscenza di sé e alla riflessione sulla propria salute, nonché la piena consapevolezza che qualcosa va storto, attribuendo la riflessione critica del soggetto riguardo alle proprie abitudini e misure preventive. Viene applicato attraverso il curriculum scolastico della scuola primaria e dai programmi governativi nei centri sanitari, al fine di educare la società a sensibilizzare sulle misure preventive e promuovere una migliore qualità della vita, prevenendo così la diffusione di malattie.
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Tesis sobre el tema "EDUCAZIONE GIURIDICA"

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Bavieri, Luisa <1961&gt. "Educazione alla cittadinanza per cittadini immigrati adulti. Il contributo della formazione linguistico-giuridica all'acquisizione di competenze di cittadinanza in lingua seconda". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/4178/1/Bavieri_Luisa_tesi.pdf.

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Resumen
The research examines which cultural and linguistic instruments can be offered to provide adult migrants with formative access to citizenship competences. Starting from the questions: How can individuals of all community groups present in a nation-state acquire high standards of linguistic, sociolinguistic and discourse competences in order to be fully integrated, that is to participate and be included in social activities in the public domain such as work and institutional environments? How are these competencies developed in an educational context? How do adult migrants behave linguistically in this context, according to their needs and motivations? The research hypothesis aimed at outlining a formative project of citizenship education targeted at adult foreign citizens, where a central role is assigned both to law education and linguistic education. Acoordingly, as the study considered if the introduction of a law programme in a second language course could be conceived as an opportunity to further the access to active citizenship and social participation, a corpus of audiodata was collected in law classes of an Italian adult professional course attended by a 50% of foreign students. The observation was conducted on teacher and learner talk and learner participation in classroom interaction when curriculum legal topics were introduced and discussed. In the classroom law discourse two dimensions were analyzed: the legal knowledge construction and the participants’ interpersonal and identity construction. From the analysis, the understanding is that drawn that law classes seem to represent an educational setting where foreign citizens have an opportunity to learn and practise citizenship. The social and pragmatic approach to legal contents plays a relevant role, in a subject which, in non-academic contexts, loses its technical specificity and refers to law as a product of social representation. In the observed educational environment, where students are adults who bring into the classroom multiple personal and social identities, legal topics have the advantage of increasing adult migrants’ motivation to ‘go back to school’ as they are likely to give hints, if not provide solutions, to problems relating to participation in socio-institutional activities. At the same time, these contents offer an ideal context where individuals can acquire high discourse competences and citizenship skills, such as agency and critical reflection. Besides, the analysis reveals that providing adult learners with materials that focus on rights, politics and the law, i.e. with materials which stimulate discussion on concerns affecting their daily lives, is welcomed by learners themselves, who might appreciate the integration of these same topics in a second language course.
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Bavieri, Luisa <1961&gt. "Educazione alla cittadinanza per cittadini immigrati adulti. Il contributo della formazione linguistico-giuridica all'acquisizione di competenze di cittadinanza in lingua seconda". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/4178/.

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The research examines which cultural and linguistic instruments can be offered to provide adult migrants with formative access to citizenship competences. Starting from the questions: How can individuals of all community groups present in a nation-state acquire high standards of linguistic, sociolinguistic and discourse competences in order to be fully integrated, that is to participate and be included in social activities in the public domain such as work and institutional environments? How are these competencies developed in an educational context? How do adult migrants behave linguistically in this context, according to their needs and motivations? The research hypothesis aimed at outlining a formative project of citizenship education targeted at adult foreign citizens, where a central role is assigned both to law education and linguistic education. Acoordingly, as the study considered if the introduction of a law programme in a second language course could be conceived as an opportunity to further the access to active citizenship and social participation, a corpus of audiodata was collected in law classes of an Italian adult professional course attended by a 50% of foreign students. The observation was conducted on teacher and learner talk and learner participation in classroom interaction when curriculum legal topics were introduced and discussed. In the classroom law discourse two dimensions were analyzed: the legal knowledge construction and the participants’ interpersonal and identity construction. From the analysis, the understanding is that drawn that law classes seem to represent an educational setting where foreign citizens have an opportunity to learn and practise citizenship. The social and pragmatic approach to legal contents plays a relevant role, in a subject which, in non-academic contexts, loses its technical specificity and refers to law as a product of social representation. In the observed educational environment, where students are adults who bring into the classroom multiple personal and social identities, legal topics have the advantage of increasing adult migrants’ motivation to ‘go back to school’ as they are likely to give hints, if not provide solutions, to problems relating to participation in socio-institutional activities. At the same time, these contents offer an ideal context where individuals can acquire high discourse competences and citizenship skills, such as agency and critical reflection. Besides, the analysis reveals that providing adult learners with materials that focus on rights, politics and the law, i.e. with materials which stimulate discussion on concerns affecting their daily lives, is welcomed by learners themselves, who might appreciate the integration of these same topics in a second language course.
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Silva, Airton Ribeiro da. "Teaching International law in the Nineteenth-Century Brazil: a history of appropriation and assimilation (1827-1914)". Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/2158/1124811.

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Resumen
The present research focuses on the teaching of international law over the nineteenth- century Brazil, and its role in the universalization of this European normativity. Conventionally, the expansion of international law is taken as an imposed and unilateral phenomenon, undermining the role of the postcolonial jurists in this process. Thus, this investigation explores how the Brazilian jurists promoted and disseminated the international law, through the appropriation and adaptation of exogenous doctrines within the Brazilian context. In order to approach it, the teaching of international law in the Brazilian legal education is examined under three aspects: the discipline, the professors, and the legal literature. The first part narrates the establishment of the discipline in Brazil: from the institution of the discipline Law of Nations, in the foundation of the Brazilian law faculties, to the education reform that altered the denomination to International Law by the end of the nineteenth-century. Then, it is traced a general profile of the men who imparted the discipline, inserting them in the Brazilian legal culture. The final chapter is dedicated to the books on international law published in Brazil, where it is analysed how the national jurists appropriated and manipulated the international law doctrine to facilitate its assimilation in Brazilian soil, promoting with it the universalization of international law. RIASSUNTO. La presente ricerca si incentra sull’insegnamento del diritto internazionale nell’Ottocento brasiliano e sul ruolo dell’educazione giuridica nell’universalizzazione del diritto internazionale. Solitamente, l’espansione di questo diritto di origine europea è considerata un fenomeno imposto ed unilaterale, interpretazione che riduce od offusca il ruolo dei giuristi postcoloniali in questo processo. La ricerca rivela come i giuristi brasiliani abbiano promosso e diffuso il diritto internazionale attraverso l’appropriazione e adattamento di dottrine esogene nel loro contesto. L’insegnamento del diritto internazionale nell' educazione giuridica brasiliana viene analizzato sotto tre aspetti: la disciplina, i professori e la letteratura giuridica. La prima parte si occupa dell’istituzione della disciplina in Brasile: dalla sua creazione come ‘Diritto delle genti’, precipuamente nella fondazione delle facoltà giuridiche in Brasile, fino alla trasformazione della denominazione in ‘Diritto internazionale’ alla fine del diciannovesimo secolo. In seguito, tenendo conto delle peculiarità della cultura giuridica brasiliana ottocentesca, viene tracciato un profilo generale di coloro che hanno impartito lezioni di diritto internazionale. Nel capitolo finale, dedicato alle opere di diritto internazionale pubblicate in Brasile, si analizza la maniera in cui i giuristi nazionali si sono appropriati e si sono serviti della dottrina del diritto internazionale per facilitare la sua assimilazione nel contesto brasiliano, favorendo così l’universalizzazione del diritto internazionale.
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