Tesis sobre el tema "Edizione rime"
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Siniscalchi, Roberto <1986>. "Niccolò Malpigli. Rime. Edizione critica con commento". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amsdottorato.unibo.it/9016/1/R.%20SINISCALCHI_%20NICCOLO%20MALPIGLI_RIME_EDIZIONE%20CRITICA%20CON%20COMMENTO.pdf.
Texto completoThis thesis presents a critical edition of Niccolò Malpigli's Rime. The complete analysis of the recensio, the reconstruction of the text, and the comment to each poem are accompanied by an updated biographical profile, based on a new documentary evidence.
Bartolomeo, Beatrice. "Le Rime di Niccolò Lelio Cosmico: edizione critica". Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 1998. http://hdl.handle.net/10579/657.
Texto completoFALINI, IRENE. "Le rime di Francesco Cei. Edizione critica e commento". Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2017. http://hdl.handle.net/11567/997877.
Texto completoCrismani, Andrea. "Edizione critica delle Rime di Francesco Coppetta dei Beccuti". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2012. http://hdl.handle.net/11577/3422512.
Texto completoLa ricerca attorno alla figura di Francesco Coppetta dei Beccuti e alla sua produzione lirica ha preso le mosse dal reperimento della bibliografia relativa all'autore (non solo quella, invero limitata a pochi contributi, novecentesca, ma anche dei secoli precedenti), per poterne meglio inquadrare la figura anche e soprattutto nella considerazione dei contemporanei e nelle stagioni in cui maggiore fu l'interesse nei suoi confronti (il Settecento soprattutto, quando vennero editi ben due volumi delle sue poesie, l'ultima delle quali, a cura dell'abate Cavallucci, fondamentale anche per le molte ed erudite note di commento). Accanto a questa attività ci si è, anche, interrogati, da un lato sulla figura di Francesco Coppetta dei Beccuti, cercando di integrare le scarse notizie relative alla sua persona e alla sua opera e verificando l'attendibilità di alcuni contrastanti dati sulla sua attività, dall'altro, anche attraverso lo studio del confezionamento delle sillogi riportanti le rime del Beccuti, e in particolare di alcune miscellanee che paiono ascrivere al magistero coppettiano la successiva lirica perugina del pieno e tardo Cinquecento. Partendo dalla considerazione dell'inservibilità dell'unica edizione moderna disponibile delle sue rime (Chiorboli, Laterza, 1912) – giudizio dettato sia dalla mancanza di una recensio completa, sia dal procedimento filologico messo in campo dallo studioso che ha adottato il criterio del bon manuscrit temperandolo parcamente per mezzo del confronto con altri due codici, la princeps e con le stampe settecentesche, sia, e in conseguenza a ciò, dalla presenza di molteplici componimenti non inseriti nel novero delle sue rime e da un discernimento non sempre meditato tra le rime dubbie e le certe – si è proceduto a un nuovo regesto dei manoscritti. L'operazione di recensio è stata oltremodo complicata dalla presenza in molti manoscritti miscellanei di sparuti gruppi di rime del Coppetta, il che ha portato all'acquisizione di molti testimoni, alcuni dei quali fondamentali per la ricostruzione della tradizione delle rime. Si è così giunti a visionare ben 115 testimoni manoscritti e una trentina di stampe, compiendo numerose missioni presso le più im portanti biblioteche italiane ed estere ed acquisendo, là dove non fosse possibile, il materiale in fotoriproduzione. Da questa enorme numero di testimoni è stato possibile isolarne una quarantina di fondamentali per la ricostruzione dei testi (senza trascurare gli altri che a volte hanno permesso di risolvere alcune problematiche inerenti la trasmissione dei testi). Tra questi vanno annoverati alcuni testimoni sconosciuti agli studiosi di lirica del Cinquecento e coppettiana in particolare: il codice 1610 della Biblioteca Civica di Treviso (ricco di tre inediti e oggetto di un articolo in uscita nel prossimo numero di Filologia italiana), il manoscritto Campori Appendice 1498 (γ. T. 2.4) della Biblioteca Universitaria Estense di Modena, il codice Fondo Principale, MM 693 (Σ , Fila I sopra, 2) della Biblioteca Civica “Angelo Mai” di Bergamo (contenente un componimento inedito in 114 ottave), il manoscritto Magliabechiano VII 898 della Biblioteca Nazionale di Firenze (che riporta un sonetto in lode di Vittoria Colonna), il codice Magliabechiano VII 1393 della Biblioteca Nazionale di Firenze (che, tra l'altro, riporta lo stesso componimento in 114 ottave succitato), i manoscritti 2875 e 3329 della Biblioteca Comunale Augusta di Perugia, il codice A I 12 della Biblioteca Jacobilli di Foligno (monografico del Coppetta e indicato sotto un altro autore nell'IMBI), i manoscritti S. M. XXVIII 1.2 e 1.3 della Biblioteca Governativa dei Gerolamini di Napoli, il codice 103.32 dellì Archivo y Biblioteca Capitulares di Toledo. Accanto a queste testimonianza manoscritte inedite, alle quali molte altre potrebbero essere aggiunte, si è anche reperita un'interessante stampa, Epitaphiorum libellus, uscita a Perugia presso Bini nel 1536, contenente quella che si è potuta identificare come una prima redazione di uno dei sonetti del Coppetta, nonché la più alta testimonianza della circolazione delle sue rime. Nel frattempo si è provveduto alla collazione dei testimoni che si allineano secondo una tradizione bipartita composta da un ramo β, a sua volta bipartito, con pochi testimoni (10 manoscritti e due cinquecentine) che rimontano a un antigrafo già probabilmente redatto intorno alla fine degli anni '40 e latori di un testo in più punti poi modificato dall'autore (come nel volgarizzamento della Conetsa delle armi d'Achille dove il rimaneggiamento interessa interamente alcune ottave) e un secondo ramo α, in cui stanno i numerosissimi testimoni restanti (17 manoscritti e due cinquecentine), il cui antigrafo fu redatto probabilmente nei primi anni '50 e che ebbe una straordianria diffusione come testimoniano i cinque rami nei quali si possono organizzare i testimoni di questa famiglia. Dall'antigrafo di questa famiglia Coppetta avrebbe poi tratto una nuova redazione (con l'inserimento di alcuni componimenti, il rimaneggiamento di altri e in generale un nuovo ordine, vicino a quello testimoniato da α, ma al contempo autonomo nelle scelte messe in campo) da cui discenderebbe il codice 665 della Biblioteca del Seminario vescovile di Padova, il cui rilievo, già sottolineato da Armando Balduino all'atto della scoperta dello stesso, viene avvalorato dal rinvenimento alle cc. 132v - 134v del ms. 1812 della Biblioteca Augusta di Perugia di una lettera in cui l'erudito Angelo Battaglini descrive un codice del Cinquecento pieno, per cui antecedente il manoscritto padovano che è stato scritto subito prima o subito dopo la lettera prefatoria datata 1599, da lui rinvenuto nella Biblioteca Zeladiana di Rimini (purtroppo non recuperato) che riporta, dopo i sonetti dello Spini e del Porcilaga presenti nella princeps veneziana del 1580, gli incipit dei componiemnti nella stessa seriazione del manoscritto padovano di cui oblitera anche alcuni errori negli stessi incipit oltre che un paio di didascalie. Per tali ragioni si è pensato di superare l'ordinamento tematico che caratterizza la seriazione della stampa laterziana, che, per una produzione lirica così soggetta alla stereotipia delle immagini, appare sempre labile, partendo le rime in due: l'ordinamento del manoscritto padovano, silloge d'autore, cui seguono le rime nella tradizione extravagante, che l'utilizzo di un sistema di rimandi e la presenza di alcune tabelle permettono di seguire nelle diverse ramificazioni. Proprio l'utilizzo di apparati extratestuali appare significativo nel dare conto della complessità della tradizione delle rime del Coppetta; esse, infatti, se appaiono non sconciate dalla presenza di lacune, varianti difformi ed altro, pur tuttavia rivelano, nella trasmissione spesso non lineare che le caratterizza, un grado di interferenza che solo l'utilizzo di tali strumenti ha potuto chiarire. Si è poi deciso di strutturare l'apparato in tre fasce: la prima riservata alle possibili varianti d'autore, a proposito delle quali si è agito in senso molto restrittivo in modo da evitare che in questa zona dell'apparato potessero trovare posto anche lezioni non d'autore, ma testimoniate magari da una zona estesa della tradizione; una seconda fascia occupata dall'apparato negativo vero e proprio, e infine una terza zona relativa alle lectiones singulares giudicate estremamente importanti nell'ambito di una tradizione così compatta. Per quanto riguarda le rime si è deciso di accettare tutte quelle per le quali non sussistessero problemi attributivi anche se testimoniate da un solo manoscritto o stampa (d'altro canto anche molte di quelle accettate da Chiorboli sono presenti in un solo manoscritto o nella sola stampa Cavallucci), limitandosi a rifiutare solo quelle per le quali i problemi attributivi e una serie di altre considerazioni spingessero a tale decisione. In un settore, invero esiguo, specifico si sono relegate le rime dubbie, componimenti attribuiti a Coppetta, ma che appate difficile ascrivergli per questioni di usus o per fattori estrinseci.
LORENZI, CRISTIANO. "Le Rime di Fazio degli Uberti : edizione critica e commento". Doctoral thesis, Scuola Normale Superiore, 2012. http://hdl.handle.net/11384/86077.
Texto completoVAGNI, GIACOMO. "BALDASSAR CASTIGLIONE - CESARE GONZAGA. Rime e Tirsi. Edizione critica e commentata". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2013. http://hdl.handle.net/10280/1861.
Texto completoThe paper aims to give a critical and annotated edition of vernacular poems by Baldassar Castiglione and Cesare Gonzaga. It reconstructs in detail the history of the circulation and tradition of the poems, and it examinates the historical and geographical context in which the texts were copied and spread. Attribution problems are discussed, an apocryphal poem is expunged from Castiglione’s corpus, unpublished texts are published. The whole corpus is composed of 32 texts, including the little collection of six lyric poems dedicated to Elisabetta Gonzaga. The negative apparatus is divided into two parts, where text variants and morphological differences between the witnesses are shown. Lyric poems are followed by the eclogue ‘Tirsi’. A commentary is provided, where models and parallel places are illustrated, aiming to highlight how the two poets pursued a faithful imitation of Petrarch poetry, following Pietro Bembo’s teachings, and showing their debts with the XVth Century court poetry.
VAGNI, GIACOMO. "BALDASSAR CASTIGLIONE - CESARE GONZAGA. Rime e Tirsi. Edizione critica e commentata". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2013. http://hdl.handle.net/10280/1861.
Texto completoThe paper aims to give a critical and annotated edition of vernacular poems by Baldassar Castiglione and Cesare Gonzaga. It reconstructs in detail the history of the circulation and tradition of the poems, and it examinates the historical and geographical context in which the texts were copied and spread. Attribution problems are discussed, an apocryphal poem is expunged from Castiglione’s corpus, unpublished texts are published. The whole corpus is composed of 32 texts, including the little collection of six lyric poems dedicated to Elisabetta Gonzaga. The negative apparatus is divided into two parts, where text variants and morphological differences between the witnesses are shown. Lyric poems are followed by the eclogue ‘Tirsi’. A commentary is provided, where models and parallel places are illustrated, aiming to highlight how the two poets pursued a faithful imitation of Petrarch poetry, following Pietro Bembo’s teachings, and showing their debts with the XVth Century court poetry.
Lazzarini, Andrea. "Le Considerazioni sopra le Rime del Petrarca di Alessandro Tassoni. Saggio di edizione e commento". Doctoral thesis, Scuola Normale Superiore, 2017. http://hdl.handle.net/11384/86100.
Texto completoDAL, CENGIO Martina. "Le Rime di Girolamo Molin (1500-1569) e la poesia veneziana del Cinquecento. Edizione critica e commento". Doctoral thesis, Scuola Normale Superiore, 2020. http://hdl.handle.net/11384/90686.
Texto completoGavagnin, Cristina. "La Marfisa di Danese Cataneo: dalla stesura in quarta rima alla stampa (1562): edizione del testo e fasi dell'elaborazione". Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2001. http://hdl.handle.net/10579/881.
Texto completoGAMBERINI, DILETTA. "Edizione critica e commentata delle "Rime" di Benvenuto Cellini". Doctoral thesis, 2013. http://hdl.handle.net/2158/792328.
Texto completoTRECCANI, Elisa. "Pieraccio Tedaldi, Rime. Saggio di edizione critica e commento". Doctoral thesis, 2016. http://hdl.handle.net/11562/952520.
Texto completoJOSSA, FRANCESCA. "«La povera e fallita poesia»: edizione e commento delle terze rime di Giovanni Mauro d’Arcano". Doctoral thesis, 2015. http://hdl.handle.net/2158/1059576.
Texto completoVOLTA, Nicole. "Il canzoniere di Ludovico Ariosto nel ms. Rossiano 639. Edizione e commento". Doctoral thesis, 2021. http://hdl.handle.net/11573/1569459.
Texto completoZANINI, FILIPPO. "L'incompiuto "Poema" di Giovanni Nesi: edizione critica". Doctoral thesis, 2014. http://hdl.handle.net/2158/866762.
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