Literatura académica sobre el tema "Ebrei a Verona"

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Tesis sobre el tema "Ebrei a Verona"

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RONCOLATO, Stefania. "La comunità ebraica di Verona nel XVI secolo (1539-1600)". Doctoral thesis, 2011. http://hdl.handle.net/11562/348886.

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Resumen
L'obiettivo di questa tesi dottorale è quello di ricostruire la trasformazione sociale e culturale della comunità ebraica di Verona nel Cinquecento, in una fase cruciale del suo sviluppo e del suo assestamento, principalmente con l'ausilio dei registri contenenti i verbali delle decisioni adottate lungo il secolo. La fonte principale per il lavoro di ricerca è, infatti, costituita dai registri originali redatti dagli scrivani della comunità ebraica di Verona nel XVI secolo conservati presso la Biblioteca Nazionale dell'Università di Gerusalemme. Qui si trova, infatti, una parte del materiale archivistico della comunità ebraica di Verona: ciò che è sopravvissuto al tempo è tutto originale, così come uscì dalle mani dei redattori e, a quanto pare, risulta la più antica documentazione seriale prodotta da una comunità ebraica. Quattro di questi registri comunitari sono stati trascritti da Y. Boksenboim che ha provveduto a fare una chiara edizione divisa in 3 volumi. I primi due costituiscono l'oggetto della tesi poiché coprono l'arco cronologico che va dal 1539 al 1600, anno dell'entrata degli ebrei veronesi nel ghetto. I registri contengono la trascrizione delle assemblee comunitarie, sporadiche all'inizio, molto più frequenti nel corso degli anni. Questi manoscritti sono gli unici documenti cinquecenteschi esistenti appartenuti alla comunità ebraica veronese, non sono mai stati tradotti, solo consultati da alcuni studiosi che nel passato hanno fatto ricerche su argomenti specifici. La lettura dei manoscritti ha confermato come esistessero molti altri registri in comunità ma che sono andati perduti. Un lungo lavoro di traduzione e di schedatura analitica ha costituito la premessa indispensabile di questo lavoro, e ha permesso di accumulare una consistente serie di dati di carattere istituzionale, socio-economico e prosopografico. La possibilità di ancorare lo studio ad un corpus documentale cronologicamente continuo ha consentito di seguire passo passo il consolidamento della comunità ebraica veronese, ma soprattutto di acquisire una visuale dall'interno, di entrare nel vivo del gruppo, di ricostruire relazioni sociali, comunitarie e familiari. I registri contengono molte informazioni sulle vicende della locale comunità ebraica nel Cinquecento, gruppo che si sviluppa numericamente e culturalmente lungo il secolo sino a raggiungere, nel ghetto (1600), una consistenza numerica di circa quattrocento persone. I dati estrapolati forniscono anche preziose informazioni sulla provenienza degli ebrei che giungono a Verona. Rivelano anche le loro attività economiche ed i ruoli svolti nelle maglie del tessuto urbano, i numerosi aspetti della vita pubblica e privata, le relazioni con le comunità ebraiche limitrofe, i rapporti con le istituzioni veneziane e cittadine e con la società cristiana, importanti dettagli sulla lingua parlata e scritta. I testi forniscono una precisa descrizione dell'organizzazione amministrativa, giurisdizionale e fiscale della comunità e delle tante vicissitudini relative alla reclusione degli ebrei veronesi nel ghetto. Sono affiorati anche molti dati relativi alla vita privata, al rito ed alla tradizione: l'ultimo capitolo è stato dedicato interamente alla vita religiosa e cultuale, alle cariche comunitarie, alla sinagoga e al cimitero, ma anche alle forme associative ed alle opere di beneficenza. L'attenzione è stata di frequente rivolta anche ai protagonisti meno noti della storia, spesso lasciati nell’anonimato, che acquistano in questo lavoro un’importanza, un senso storico. Alle fonti interne alla comunità ebraica dono state accostate le fonti locali conservate presso l'Archivio di Stato di Verona. All'arco dei sessant'anni che ha permesso di collocare le dinamiche della comunità ebraica di Verona all'interno delle complesse vicende nazionali ed internazionali della repubblica di Venezia, è stato affiancato - per una più organica analisi comparativa - il confronto con le comunità ebraiche di Padova e Mantova.
This doctoral thesis intends to reconstruct and describe the history, traditions and life of the Jews in Verona, Italy during the 16th century. The fundamental data for this research are culled from the community Minutes Books. Almost two decades ago, Yakov Boksenboim edited three volumes that include several outstandingly important Veronese Minutes Books. Four of them (included in volumes 1-2) have been translated by the author of this work from Hebrew into Italian: they contain the resolutions passed at the meetings of the Jewish community's council of Verona between 1539 and 1600. The wording of the resolutions is brief and succinct. Only the actual decisions are recorded, without reference to the discussions that preceded them. The minutes are in chronological order and include both date and a list of the attendees. The records deal with all aspects of the community's activities and accurately reflect its internal structure, organization and inner life. The dissertation delineates the main features of the established organizational framework of the community: its councils, officials, regulations and ordinances, financial system and tax regulations. It fleshes out the picture of the economic and social standing of its members, their businesses and professions, as well as their religious life, their educational institutions and the blossoming of pious confraternities for public assistance. The dissertation concentrates on nomenclature and genealogy of Veronese Jewish society, as well as on the languages spoken by the Jews in Verona and on the local printing of books in Yiddish and Hebrew. Special attention is paid to relations with gentiles and with neighbouring Jewish communities such as those in Mantua and Padua and to developments during the period of the erection of the Ghetto (1599-1600).
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Libros sobre el tema "Ebrei a Verona"

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Agata, La Terza, ed. Gli Ebrei a Verona: Presenza ed esclusione. Verona: Cierre, 1994.

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Mueller, Reinhold C. y Gian Maria Varanini, eds. Ebrei nella Terraferma veneta del Quattrocento. Florence: Firenze University Press, 2005. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-125-0.

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Resumen
This book is a collection of the proceedings of the study seminar held in Verona on 14 November 2003. This was the occasion for the presentation of the results of archive research performed by young researchers on the Jewish presence in numerous cities and smaller towns of the Venetian hinterland in the fifteenth century (Vicenza, Verona, Treviso, Feltre, and the minor centres of the Polesine and Verona and Vicenza territory). The various themes that are developed though attentive and documented analysis include: the autonomous initiative of the civic communities in the relation with the Jewish moneylenders and the attitude of Venice, divided between protection and the anti-Jewish tensions that were widespread among the lagoon nobility; the encounter and dialectic between the Ashkenazi and Italian components in the communities settled within the cities and hamlets of Veneto; the difference of the social and cultural climate between the first and second half of the fifteenth century, marked by incisive Franciscan preaching and attempts at expulsion from the cities; a look 'from the inside' which opens up the role of women in the economic life of the Jewish communities. Over twenty years after the convention on 'The Jews and Venice' promoted by the Fondazione Cini, these contributions illustrate the revival of study and the ever-present need for comparison and exchange on the issue of the Jewish presence in Italy.
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La segregazione apparente: Gli Ebrei a Verona nell'età del ghetto, secoli XVI-XVIII. Firenze: L.S. Olschki, 2008.

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Maria, Varanini Gian y Mueller Reinhold C, eds. Ebrei nella terraferma veneta del Quattrocento: Atti del convegno di studi, Verona, 14 novembre 2003. Firenze: Firenze University Press, 2005.

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Dolfi, Anna, ed. Gli intellettuali/scrittori ebrei e il dovere della testimonianza. Florence: Firenze University Press, 2017. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-562-3.

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Resumen
«Un’umanità che dimenticasse Buchenwald, Auschwitz, Mauthausen, io non posso accettarla. Scrivo perché ci se ne ricordi»: così Giorgio Bassani a chi gli chiedeva notizie sull’origine della sua scrittura. Guidata da queste parole Anna Dolfi ha costruito un tessuto di suggestioni che hanno spinto studiosi italiani e stranieri e persino alcuni protagonisti a riflettere su narratori, poeti, saggisti, storici, filosofi, editori, artisti, che dalla storia di una difficile appartenenza sono stati indotti a una sorta di fatale, testimoniale dovere morale. Ne è nato un libro di grande novità per taglio e proposte di lettura che, partendo dalla tradizione ebraica antica, da leggende rivissute in chiave politica e libertaria, dopo il Romanticismo e l’Ottocento tedesco porta in primo piano le moderne voci della letteratura/cultura europea e nord americana, della tradizione yiddish e orientale. A ricorrere sono i nomi della grande intellettualità ebraica della Mitteleuropa, di Canetti, Schulz, Döblin, Antelme, Wiesel, Sebald, Oz, Grossman, Nelly Sachs, Irène Némirovsky…, tra gli italiani quelli di Loria, Natalia Ginzburg, Giacomo Debenedetti, Cesare Segre…, soprattutto di Giorgio Bassani e di Primo Levi che, per serbare memoria della tragedia della persecuzione e della Shoah, hanno scelto di collocare la loro intera opera entre la vie et la mort. Inducendo a ricordare come il dovere di testimoniare si leghi all’affetto e al lavoro del lutto, all’effetto duraturo di una ferita immedicabile che ha nutrito la connessione tra la verità dell’accaduto e quello che si potrebbe chiamare il vero della creazione, le vrai du roman.
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