Literatura académica sobre el tema "Doppio effetto"

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Artículos de revistas sobre el tema "Doppio effetto"

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Verzichelli, Luca. "GLI ELETTI". Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 24, n.º 3 (diciembre de 1994): 715–39. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200023261.

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IntroduzioneIl ricambio e la trasformazione della classe parlamentare erano i risultati più attesi dalle elezioni del 27 e 28 marzo 1994: il doppio effetto, prodotto dalla bufera di Tangentopoli e dall'adozione di un sistema elettorale maggioritario, rendeva facilmente prevedibile il mutamento, tuttavia la vittoria di uno schieramento o dell'altro avrebbe prodotto esiti diversi sia nelquantumdi novità espressa in termini di neo-parlamentari che nelle qualità socio-politiche di questo nuovo personale.
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Migliaccio, Silvia. "Effetto della supplementazione con la vitamina D associato alla perdita di peso indotta dalla dieta sulla meta-infiammazione e sulla massa grassa in soggetti obesi con deficit di vitamina D: uno studio clinico in doppio cieco randomizzato e controllato con placebo". L'Endocrinologo 19, n.º 6 (diciembre de 2018): 335–36. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-018-00505-w.

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Moylan, Carrie A., Todd I. Herrenkohl, Cindy Sousa, Emiko A. Tajima, Roy C. Herrenkohl y M. Jean Russo. "Gli effetti del maltrattamento infantile e dell'esposizione alla violenza domestica sui problemi comportamentali internalizzanti ed esternalizzanti in adolescenza". MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, n.º 3 (diciembre de 2011): 11–32. http://dx.doi.org/10.3280/mal2011-003002.

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Questo studio esamina gli effetti del maltrattamento infantile e dell'esposizione alla violenza domestica in infanzia sui comportamenti internalizzanti ed esternalizzanti in adolescenza. I dati per queste analisi provengono dal Lehigh Longitudinal Study, uno studio prospettico su 457 giovani volto a valutare gli esiti della violenza familiare e la resilienza negli individui e nelle famiglie. I risultati mostrano che il maltrattamento infantile, la violenza domestica ed entrambi in combinazione (ossia doppia esposizione) aumentano il rischio per il bambino di esiti internalizzanti ed esternalizzanti in adolescenza. Una volta tenuto conto dei fattori di rischio associati con fattori stressanti aggiuntivi nella famiglia o nell'ambiente circostante, solo quei bambini con una doppia esposizione riportavano un rischio elevato di incorrere negli esiti studiati rispetto ai giovani non esposti. Tuttavia, sebbene vi fossero delle differenze osservabili nella predizione degli esiti per i bambini con una doppia esposizione rispetto a quelli con una singola esposizione (ossia, solo maltrattamento o solo esposizione alla violenza domestica) queste differenze non sono risultate statisticamente significative. Le analisi hanno mostrato che gli effetti dell'esposizione per i maschi e le femmine sono statisticamente comparabili.
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De Micco, Virginia. "Lo straniero e l'altro: l'inquietante intimità". INTERAZIONI, n.º 1 (abril de 2021): 25–41. http://dx.doi.org/10.3280/int2021-001003.

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Resumen
L'esperienza psichica dell'estraneità viene messa a confronto con quella dell'alterità, ne vengono esaminate le differenti sorgenti e direttrici intrapsichiche e relazionali. In particolare viene esaminato cosa accade nell'incontro con "lo straniero" nell'esperienza migratoria ? che oscilla tra alterità radicale e doppio deformato ? in cui si rende evidente quella "funzione specchio" della migrazione di cui parlava Abdelmalek Sayad. Migranti e nativi rispecchiano gli uni negli altri le proprie "parti straniere", parti inappropriabili e non soggettivabili. Tali complesse dinamiche vengono poi analizzate, anche attraverso una tranche clinico-esperenziale, alla luce dell'esperienza psichica ed antropologica legata alla pandemia da coro-navirus, la quale comporta un brusco e angoscioso mutamento della percezione del confine tra ciò che è familiare/fidato e ciò che è estraneo/pericoloso con i suoi intensi effetti perturbanti.
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Andreula, C. F. "Il mezzo di contrasto per via venosa nello studio TC dell'encefalo". Rivista di Neuroradiologia 1, n.º 2 (agosto de 1988): 169–80. http://dx.doi.org/10.1177/197140098800100208.

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Resumen
L'uso del mezzo di contrasto per via venosa nella TC dell'encefalo svolge un ruolo chiave nell'incremento di sensibilità della metodica, ma vieppiù immette altri dati nel raggiungimento di una diagnosi di specificità. L'autore riporta e discute le concentrazioni, le dosi riguardanti il mezzo di contrasto, sottolineando la necessità di uso di mezzi di contrasto a bassa osmolarità per la minore incidenza di effetti indesiderati, con predilezione per i non ionici. Le tecniche di somministrazione più utilizzate sono la bifasica la metodica del bolo rapido e le tecniche speciali con doppia dose di contrasto e scansioni ritardate. I reperti TC sono stati distinti utilizzando come parametro di valutazione la barriera ematoencefalica, importante struttura anatomo funzionale, la cui integrità, assenza, danneggiamento o malfunzionamento determinano rilievi tomodensitometrici di contrast-enhancement (CE) importanti per una diagnosi di specificità. L'autore inoltre sottolinea l'importanza della valutazione della dinamica del CE e delle curve densità/tempo, utilizzando la tecnica speciale di doppia dose e scansioni ritardate, discutendone i rapporti con le sequenze di impulsi in Risonanza Magnetica.
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Lee, Ha Kyeong, Ruby Maharjan, Yeojin Jeon, Jeong Uk Choi y Youngro Byun. "Abstract 339: Anti-doppel monoclonal antibody as a tumor endothelial cell-specific angiogenesis inhibitor". Cancer Research 82, n.º 12_Supplement (15 de junio de 2022): 339. http://dx.doi.org/10.1158/1538-7445.am2022-339.

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Abstract Introduction: Approved angiogenesis inhibitors generally target certain growth factors or their receptors, which exist in both normal and cancerous cells; this results in suppression of cell-signaling pathways throughout the body and causes adverse effects. For this reason, there is a need for a new angiogenesis inhibitor that can specifically target the tumor vasculature. In our previous study, we revealed that doppel, a prion-like protein, was overexpressed specifically in the tumor vasculatures, but not in normal endothelium, and its expression enhanced blood vessel formation. To develop our new anti-angiogenic agent, we produced monoclonal antibodies which target doppel as the antigen. Methods: We evaluated whether the doppel antibody inhibits angiogenesis by a spheroid assay. We cultured human colonic tumor-associated endothelial cells (HCTEC) and collected the cells by a hanging drop method. After producing compact aggregates, the spheroids were collected and embedded into collagen-based 3D cultures. The culture media/growth factor/doppel antibody mixture was added to each well that contained 3D spheroid cultures. After 24 hours, the number of sprouts was counted and analyzed. Further, HCTECs were incubated with culture media, growth factor, and doppel antibodies for investigating the underlying mechanisms. Each well was lysed, and we conducted western blot and microarray experiments using the lysates. In addition, we injected fluorescent dye-conjugated doppel antibody into tumor xenograft mouse models and visualized the tumor-targeting efficacy using in vivo imaging system (IVIS). Results: In spheroid assays, we found that doppel antibody SNU-H01 and SNU-H02 inhibit angiogenesis (by 32% and 29%, respectively) compared to control. In anti-phosphorylation assays using western blot, the amount of phosphorylated VEGFR2 and phosphorylated FGFR1 was decreased in doppel antibody SNU-H01 and SNU-H02-treated groups. Also, when SNU-H02-treated lysate was added to the microarray kit, STAT5A and beta-catenin were inhibited. Inhibition of STAT5A may promote apoptosis and increase sensitivity to anticancer drugs, and inhibition of beta-catenin may further increase suppression of angiogenesis. In addition, doppel antibody SNU-H04 accumulates in the tumor significantly higher compared to IgG injected mouse group. Conclusion: Doppel antibodies in development, SNU-H01, -H02, -H03, -H04, will be screened and selected for their anti-angiogenic efficacy and favorable pharmacodynamic features. We hope that doppel antibody is expected to be a new and superior tumor vasculature-specific angiogenesis inhibitor that can overcome the limitations of existing anti-angiogenic agents. Citation Format: Ha Kyeong Lee, Ruby Maharjan, Yeojin Jeon, Jeong Uk Choi, Youngro Byun. Anti-doppel monoclonal antibody as a tumor endothelial cell-specific angiogenesis inhibitor [abstract]. In: Proceedings of the American Association for Cancer Research Annual Meeting 2022; 2022 Apr 8-13. Philadelphia (PA): AACR; Cancer Res 2022;82(12_Suppl):Abstract nr 339.
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Denzel, Valentina. "Virago Valorosa o “Marfisa Bizarra”? La Donna Guerriera ne La Pazzia d’Isabella (1611) di Flaminio Scala e ne Lo Schiavetto (1612) di Giovan Battista Andreini". Quaderni d'italianistica 30, n.º 2 (1 de junio de 2009): 87–104. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v30i2.11904.

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In questo articolo confrontiamo la messa in scena dei personaggi femminili delle due commedie La pazzia di Isabella (1611) di Flaminio Scala e Lo Schiavetto (1612) di Giovan Battista Andreini. Le protagoniste della commedia di Scala, Isabella e Flaminia, rievocano per la loro presa d’armi le guerriere ariostesche, Marfisa e Bradamante. Per vendicare l’infedeltà maschile e per proteggere i loro interessi, Flaminia ed Isabella ricorrono alla violenza. I loro atti non vengono però giustiziati, ma servono invece a ristabilire l’ordine. In effetti, La pazzia d’Isabella finisce con un matrimonio doppio, celebrato tra le protagoniste e i loro amanti pentiti. Lo Schiavetto rafforza invece la gerarchia tradizionale tra i sessi, concedendo ai personaggi maschili un ruolo più importante. L’immagine della donna guerriera viene parodiata, perché la commedia di Andreini allude, tra l’altro, al poema epico Marfisa bizarra (1531) di Giovan Battista Dragoncino, che mette in ridicolo la virago ariostesca.
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Celi, F. S., M. Zemskova, J. D. Linderman, S. Smith, B. Drinkard, V. Sachdev, M. C. Skarulis et al. "Effetti metabolici della liotironina nell’ipotiroidismo: studio randomizzato, in doppio-cieco, crossover di liotironina versus levotiroxina". L'Endocrinologo 13, n.º 2 (abril de 2012): 93–94. http://dx.doi.org/10.1007/bf03344897.

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Broughman, James R., Limin Sun, Shahid Umar, Joseph H. Sellin y Andrew P. Morris. "Chronic PKC-β2 activation in HT-29 Cl.19a colonocytes prevents cAMP-mediated ion secretion by inhibiting apical membrane CFTR targeting". American Journal of Physiology-Gastrointestinal and Liver Physiology 291, n.º 2 (agosto de 2006): G331—G344. http://dx.doi.org/10.1152/ajpgi.00356.2005.

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We investigated the effects of chronically applied PKC-stimulating phorbol esters on subcellular CFTR expression and localization in polarized HT-29 Cl.19A monolayers. Modulation of PKC activity with the PKC-β-specific agonist 12-deoxyphorbol 13-phenylacetate 20-acetate (DOPPA) or nonisoform-selective PMA altered monolayer CFTR immunofluorescence. A decrease in the CFTR signal within the luminal cellular pole was noted with both phorbol esters. Volumetric analysis of the intracellular CFTR signal revealed that both compounds promoted CFTR accumulation into punctate vesicle-like structures found adjacent to the cellular tight junction [labeled with zona occludens (ZO)-1 antibody], extending basally (DOPPA) into the cell. Puncta were more frequent with DOPPA and larger in size with PMA. DOPPA also promoted ZO-1 accumulation at tricellular corners associated with enhanced CFTR puncta number. The observed loss of CFTR immunofluorescence signal induced by low-dose PMA was related to CFTR sequestration into fewer cytoplasmic puncta and correlated with larger increases in PKC substrate phosphorylation. Both phorbol esters downregulated steady-state cellular CFTR mRNA levels by 70%. However, the effects of DOPPA and PMA were largely independent of CFTR biosynthesis: expression levels were 80–85% of control, and the glycosylation status of immunoprecipitated protein remained largely unchanged. Thus changes in cellular CFTR localization correlated with our companion study showing that PMA-induced inhibition of transcellular cAMP-dependent short-circuit current ( ISC) was accompanied by cytoplasmic PKC-β2 accumulation and modest activation of PKC-β1 and PKC-ε. The inhibitory effect of DOPPA on ISC was related solely to increased cytoplasmic PKC-β2 levels. Thus PKC-β2 is hypothesized to participate in the regulation of CFTR apical plasma membrane targeting within the constitutive cellular biosynthetic pathway.
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Zhu, Hua, Hui Wen Liu, Hao Gao y Xiao Wei Feng. "Effects of the Substrates Temperatue and Argon Oxygen Ratio on ZnO Thin Films". Advanced Materials Research 415-417 (diciembre de 2011): 1953–58. http://dx.doi.org/10.4028/www.scientific.net/amr.415-417.1953.

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Abstract. Using the radio frequency reactive magnetron sputtering technique, ZnO and Al-dopped ZnO thin films were fabricated on glass substrate by changing the Ar/O2ratio and substrate temperature. The film crystallinity、optical properties and surface morphology were investigated by X-ray diffraction、 UV - visible spectrophotometer and scanning electron microscopy (SEM). The XRD results showed that by changing the argon oxygen ratio, Al-dopped ZnO films deposited at sputtering power of 40W and room temperature for 1 hour sputtering time showed no significant peaks, suggesting that the film growth was amorphous. UV-Vis spectrophotometer at 400nm wavelength test showed less than 90% light transmission rate. When substrate temperature was increased to 200 ° C, significant (002) diffraction peak and transmittance of 88% or more in the 400 ~ 800nm wavelength range appeared. A minimum XRD diffraction peak FWHM was found at substrate temperature of 300 ° C. TEM showed well crystal growth with maximum grain size at 300 ° C, XRD showed that there are only (101) peaks ,no (002) peaks in Al- doped ZnO.
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Tesis sobre el tema "Doppio effetto"

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RANAVOLO, RAFFAELE. "Effetti della stimolazione percutanea del nervo tibiale (PTNS) su pazienti affetti da urge incontinence: risultati di uno studio doppio cieco controllato con placebo". Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2010. http://hdl.handle.net/2108/1323.

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OBIETTIVI DELLO STUDIO. Questo è uno studio prospettico, doppio cieco, controllato con placebo, basato su una tecnica placebo originale, con lo scopo di valutare l’efficacia della stimolazione percutanea del nervo tibiale (PTNS) in pazienti di sesso femminile con incontinenza da iperattività detrusoriale. PAZIENTI E METODI. 35 pazienti di sesso femminile, con incontinenza da iperattività detrusoriale , non rispondenti alla terapia con antimuscarinici, sono state assegnate a caso al gruppo PTNS o al gruppo controllo. Il gruppo PTNS (18 pazienti) è stato trattato con 12 sessioni di PTNS. Il gruppo controllo (17 pazienti) è stato sottoposto ad un trattamento placebo originale, utilizzando un ago 34 G posizionato nella parte mediale del muscolo gastrocnemio. Le sessioni sono durate 30 minuti e sono state eseguite tre volte a settimana così come per le sessioni PTNS. Tutte le pazienti sono state valutate con diario minzionale e questionario sulla qualità di vita (I-QoL) prima e dopo il trattamento. Le pazienti che hanno mostrato una riduzione >50% degli episodi di urge incontinence sono state considerate "responders." RISULTATI. 3 pazienti (1 nel gruppo PTNS e 2 nel gruppo placebo) non hanno completato lo studio per ragioni non riferite alla tecnica. 12/17 pazienti (71%) nel gruppo PTNS e 0/15 nel gruppo placebo (p <0.001) sono state considerate "responders" secondo la definizione prima riportata. Il miglioramento del numero degli episodi di incontinenza, del numero di minzioni, del volume vuotato e del punteggio I-QoL è stato statisticamente significativo nel gruppo PTNS ma non nel gruppo placebo. CONCLUSIONI. PTNS può essere considerato un trattamento efficace dell'incontinenza da iperattività detrusoriale, con il 71% delle pazienti considerate “responders”, mentre nessuno dei pazienti trattati con placebo è stato considerato "responder". La rilevanza di un effetto placebo sembra essere trascurabile in questo gruppo di pazienti.
PURPOSE. This is a prospective double blind, placebo controlled study, based on an original placebo technique, aimed to evaluate the efficacy of percutaneous tibial nerve stimulation (PTNS) in female patients with detrusor overactivity incontinence. PATIENTS AND METHODS. 35 female patients presenting with detrusor overactivity incontinence non responding to antimuscarinic therapy, were randomly assigned either to PTNS or to control group. PTNS group (18 patients) was treated with 12 PTNS sessions. Control group (17 patients) underwent an original placebo treatment, using a 34 G needle placed in the medial part of the gastrocnemius muscle. The sessions lasted for 30 minutes and were performed 3-times per week as PTNS sessions. All patients were evaluated with bladder diaries and quality of life scores (I-QoL) before and after treatment. Patients showing a reduction >50% of urge incontinence episodes were considered responders. RESULTS. 3 patients (1 in PTNS group and 2 in placebo group) did not complete the study for reasons not related to the technique. 12/17 patients (71%) in PTNS group and 0/15 in placebo group (p<0.001) were considered �responders� according to the previously reported definition. Improvement in number of incontinence episodes, number of voids, voided volume and I-QoL score were statistically significant in PTNS group but not in placebo group. CONCLUSIONS. PTNS can be considered an effective treatment of detrusor overactivity incontinence with 71% of patients considered responders, whilst none of the patients treated with placebo was considered responders. The relevance of a placebo effect seems to be negligible in this patient population.
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SAWADA, LIDIA. "Determinação da difusividade térmica de cristais de BaLiFsub(3) puro e dopado". reponame:Repositório Institucional do IPEN, 2000. http://repositorio.ipen.br:8080/xmlui/handle/123456789/9291.

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Dissertacao (Mestrado)
IPEN/D
Intituto de Pesquisas Energeticas e Nucleares, IPEN/CNEN-SP
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Anderson, Lucy. "Effect of Doppel expressed from the L7 and PrP half-genomic promoter". Thesis, Imperial College London, 2003. http://ethos.bl.uk/OrderDetails.do?uin=uk.bl.ethos.405818.

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Almeida, Rafael Mendonça. "PROPRIEDADES DIELÉTRICAS DO Bi2Sn2O7 PURO E DOPADO COM MANGANÊS". Universidade Federal do Maranhão, 2010. http://tedebc.ufma.br:8080/jspui/handle/tede/724.

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Made available in DSpace on 2016-08-18T18:19:28Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Rafael Mendonca Almeida.pdf: 3974122 bytes, checksum: 09838059334093a825a9917f9ecd4379 (MD5) Previous issue date: 2010-11-26
Conselho Nacional de Desenvolvimento Científico e Tecnológico
In this work we have investigated the dielectric and ionic properties of the pure Bi2Sn2O7 (BSO) and manganese doped ceramics in the temperature range from 23°C to 326°C. Amongst the main results of the BSO it is worthwhile to point out the PTCR ef-fect when it was analysed the temperature dependence of the electrical resistance. Furthermore, in both samples, the imaginary electrical modulus relaxational peaks are related to conductive processes, but only the BSO shows an anomaly in the tempera-ture range investigated. This anomaly is expressed with a displacement of the peaks to the region of low frequencies, as the temperature rises from the ambient value until 100°C, and after to the region of high frequencies, when the temperature changes from 100°C to 326°C. This dynamic of the data allowed to estimate the phase transition value as being equal to 121.5°C. It was also observed that this transition is possibly ferroic because the capacitance dependence with temperature shows a Curie like behaviour. By other side, the analysis of the real part of the electrical permittivity with temperature highlighted that the BSO phase transition point is located some-where around 125°C, while the one from BSO:Mn is around 120°C. The conductivity dependence with the reciprocal temperature showed an Arrhenius like behaviour and, from the mathematical adjustment at high temperatures, it was possible to estimate an activation energy of 1.26 eV. It was also found that the manganese doping inhibited the effect observed in the graphs of versus frequency, favored the conduction me-chanism of the system and preclude the PTCR effect. Analyzing the temperature de-pendence of the dielectric loss it was realized that this quantity also presents an ano-maly at around 120°C that can be assigned to the structural phase transition. Studying the real part of the admittance as function of the frequency, one could segregate the contributions from the bulk and grain boundary of the system and observe that the response of the last one exhibits a peak at 120°C, probably due to the transi-tion. Regarding the manganese ion substitution in the BSO structure, two hypotheses are proposed. It is believed that in both, the tin ion occurs with an oxidation state equal to 2+ and, but substituting either in the tin ion site or in the bismuth ion site, and releasing oxygen vacancies.
Nesse trabalho, investigamos as propriedades dielétricas e iônicas das cerâmicas Bi2Sn2O7 pura (BSO) e dopado com manganês (BSO:Mn) no intervalo de temperaturas entre 23°C e 326°C. Dentre os principais resultados do BSO, pode-se destacar o efeito PTCR (do inglês, Resistência com Coeficiente Positivo de Temperatura) quando se anali-sou a dependência da resistência elétrica com a temperatura. Além disso, em ambas as amostras, os picos de relaxação do módulo elétrico imaginário ( ) estão relacionados a processos condutivos, mas apenas o BSO exibe uma anomalia no intervalo de tempe-raturas investigadas. Essa anomalia se expressa como o deslocamento dos picos para a região de baixas frequências à medida que a temperatura aumenta do valor ambiente até 100°C e, depois para a região de altas frequências, quando a temperatura varia de 100°C a 326°C. Essa dinâmica dos dados permitiu estimar o valor da transição de fase como sendo igual a 121,5°C. Observou-se também que essa transição é possi-velmente ferróica, pois a dependência da capacitância com a temperatura mostra um comportamento tipo Curie. Por outro lado, a análise da parte real da permissividade elétrica com a temperatura evidenciou que a temperatura de transição do BSO situa-se em algum ponto próximo de 125°C, enquanto que a do BSO:Mn está por volta de 120°C. A dependência da condutividade com a temperatura recíproca mostrou um comportamento tipo Arrhenius e, a partir do ajuste matemático, em altas temperatu-ras, estimou-se uma energia de ativação de 1,26 eV. Ademais se constatou que a do-pagem do BSO com manganês inibiu o efeito observado nos gráficos de versus fre-qüência, facilitou o mecanismo de condução do sistema e impediu o efeito PTCR. Ana-lisando a dependência com a temperatura da perda dielétrica percebe-se que a mesma apresenta uma anomalia por volta de 120°C que pode ser devido à transição de fase estrutural . Estudando a parte real da admitância em função da frequência pu-deram-se separar as contribuições de contorno de grão e bulk do sistema e, observar que a resposta deste último exibe um pico em 120 °C que se deve possivelmente à transição . Quanto à substituição do íon manganês na estrutura do BSO, duas hipóteses são levantadas. Acredita-se que em ambas o íon Mn ocorra no estado de oxidação 2+, mas substituindo ou no sítio do íon de estanho ou no sítio do íon de bis-muto, e liberando vacâncias de oxigênio.
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Barbetta, Luca <1996&gt. "Gli effetti del progetto BEPS sull'istituto della stabile organizzazione nei modelli OCSE e ONU e nelle convenzioni contro le doppie imposizioni italiane". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17517.

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L'elaborato tratta dell'istituto della stabile organizzazione convenzionale in relazione ai più recenti modelli di convenzione contro le doppie imposizioni OCSE e ONU e alla luce delle modifiche intervenute grazie al progetto BEPS. Nel corso del paper viene anche analizzato il tax treaty network italiano e le riserve ed opzioni applicate dall'Italia al MLI, al fine di trarre delle considerazioni in merito alla policy italiana nel campo delle convenzioni bilaterali e agli effetti dell'entrata in vigore del MLI.
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Espinosa, Daniel Humberto Garcia. "Efeito de lente térmica e não-linearidades ópticas do silício amorfo hidrogenado dopado com fósforo". Universidade de São Paulo, 2011. http://www.teses.usp.br/teses/disponiveis/3/3140/tde-25082011-162113/.

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Efeitos ópticos não-lineares foram estudados em filmes finos de silício amorfo hidrogenado através da técnica de varredura-Z, que utiliza um único feixe de luz laser de onda contínua, modulado na escala de tempo de milissegundos. Em tal técnica, amostras do material foram deslocadas ao longo da região focal de um feixe com perfil de intensidade gaussiano e comprimento de onda de 532 nm, enquanto a transmitância da luz foi medida no campo distante. Os filmes foram depositados sobre vidro pela técnica PECVD a baixas temperaturas (entre 50 °C e 200 °C) e foi utilizado fósforo como impureza dopante: variando-se a concentração do gás fosfina durante a deposição do material, obtêm-se diferentes quantidades de fósforo incorporado no Si-a:H. Durante a realização da varredura-Z, foi observado o efeito de lente térmica no sinal da transmitância e a resolução temporal do sinal medido possibilitou o ajuste dos dados experimentais ao Modelo de Lente Térmica. A partir dos parâmetros desse ajuste, foi possível determinar a difusividade térmica das amostras (D ~ 3x10-³ cm²/s) e estimar sua condutividade térmica (K ~ 5x10-³ W/Kcm) e seu coeficiente de temperatura do caminho óptico (ds/dT). Além disso, os valores dos deslocamentos de fase do feixe (´teta\') e dos tempos característicos de formação da lente térmica (tc0) foram obtidos. Efeitos ópticos de origem térmica geralmente são indesejados em dispositivos fotônicos e, para evitá-los, o estudo e o conhecimento das propriedades ópticas não-lineares dos materiais que compõem tais dispositivos são de grande importância. Ademais, aplicações em microssensores podem ser baseadas nas propriedades do Si-a:H estudadas neste trabalho, como, por exemplo, sua condutividade térmica.
Nonlinear optical effects have been studied in hydrogenated amorphous silicon films through the single beam Z-scan technique, using a modulated CW laser in the millisecond time-scale regime. In this technique, the samples were moved along the focal region of a focused gaussian laser beam with wavelength of 532 nm, while the light transmittance in the far field was measured. The films were deposited on glass by low temperature PECVD technique (from 50 °C to 200 °C) and phosphorus were used as a dopant impurity: during the material deposition, different concentrations of phosphine gas cause different amounts of incorporated phosphorus into a-Si:H. The thermal lens effect was observed in the transmittance signal, so the experimental data from the time-resolved Z-scan mode could be fitted in the Thermal Lens Model. It was possible to determine the samples thermal diffusivity (D ~ 3x10-³ cm²/s) and to estimate their thermal conductivity (K ~ 5x10-³ W/Kcm) and temperature coefficient of the optical path length change (ds/dT) through those fittings. Besides, the phase shift (\'teta\') and the thermal lens characteristic time (tc0) were achieved. Thermal optical effects are unwanted to photonics devices, therefore studying and knowing these effects is very important to avoid them. Moreover, applications to microsensor devices may use the a-Si:H properties studied in this work as, for example, its thermal conductivity.
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Prado, Daniel Augusto. "Fabricação e caracterização de uma célula solar à partir do polímero poli (N-vinilcarbazol) - PVK dopado com perclorato de lítio". Universidade de São Paulo, 2008. http://www.teses.usp.br/teses/disponiveis/3/3140/tde-25092008-115103/.

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Resumen
O objetivo do trabalho foi demonstrar que o polivinilcarbazol (PVK) dopado com Perclorato de Lítio (LiClO4) pode converter energia luminosa em energia elétrica. Esse material polimérico possui a propriedade de absorver e gerar pares de elétron-lacunas fornecendo uma corrente elétrica quando exposto à iluminação. Para essa finalidade foi construído um dispositivo (célula solar) com a seguinte estrutura: vidro / ITO / a-Si:H (p) / polímero PVK / µ-Si:H (n) / Al, tendo o PVK dopado como camada ativa. O estudo proposto, dessa maneira, teve como finalidade: pesquisar, desenvolver, fabricar e caracterizar esse dispositivo, analisando suas características elétricas e ópticas, sua eficiência de conversão (rendimento) e outros fatores relacionados ao seu desempenho e do processo de fabricação.
The objective of this article is to demonstrate that the Poly(N-vinylcarbazole) PVK dumped with lithium perchlorate (LiClO4) can transform solar energy to electrical energy. This polymer material has the property of absorbing and generate electron hole pairs, providing an electric current when exposed to enlightenment. To achieve that, a solar cell has been constructed with the follow structure: glass structure/ITO/a-Si:H (p)/polymer PVK/µ-Si:H (n)/Al, with the PVK working as active layer. This proposed article had the objective to research, develop, construct and characterize this device, analyzing its electrical and optical characteristics, efficiency and other topics related to its development and construction process.
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REJOWSKI, EDNEY D. "Caracterização e desempenho de um filme de carbono amorfo hidrogenado tipo diamante (a-C-H) dopado com silício, aplicado em camisa de cilindro de motor à combustão interna". reponame:Repositório Institucional do IPEN, 2012. http://repositorio.ipen.br:8080/xmlui/handle/123456789/10143.

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Resumen
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Dissertação (Mestrado)
IPEN/D
Instituto de Pesquisas Energeticas e Nucleares - IPEN-CNEN/SP
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GRASSI, MICHELE. "LA TEORIA DELLA RES JUDICATA NELL'ARBITRATO COMMERCIALE INTERNAZIONALE". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2019. http://hdl.handle.net/2434/610259.

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Resumen
Il presente studio si propone di indagare il funzionamento della teoria della res judicata nel contesto dell’arbitrato commerciale internazionale. L’espressione res judicata individua i caratteri d’irretrattabilità e vincolatività del provvedimento giurisdizionale reso all’esito del giudizio e, come tale, rappresenta un elemento essenziale di ogni sistema di risoluzione delle controversie. La funzione svolta dalla teoria in esame all’interno del processo dipende da un bilanciamento tra valori e principi contrastanti, quali, nello specifico, le esigenze di economia processuale e certezza delle situazioni giuridiche, da un lato, e il rispetto del principio dispositivo nonché la tutela del diritto di azione e di difesa, dall’altro. La concreta individuazione dell’oggetto e dell’estensione degli effetti del giudicato solleva, pertanto, questioni teoriche e pratiche di particolare complessità, a cui i diversi ordinamenti nazionali forniscono risposte marcatamente difformi. La diversità nella disciplina del giudicato assume un peculiare rilievo laddove il giudice sia chiamato a determinare gli effetti preclusivi e conclusivi prodotti da un provvedimento giurisdizionale straniero; in tali ipotesi sorge un problema di coordinamento tra le diverse discipline potenzialmente applicabili e, segnatamente, tra le norme processuali dell’ordinamento d’origine e le norme processuali dell’ordinamento in cui s’intende far valere la decisione. Quando, poi, s’intenda considerare l’operatività del principio della res judicata nel contesto dell’arbitrato commerciale internazionale, alle complessità appena illustrate si aggiungono le naturali incertezze che caratterizzano tale mezzo di risoluzione delle controversie. In particolare, assumono rilievo le differenti possibili rappresentazioni del fenomeno arbitrale; coloro che concepiscono l’arbitrato commerciale internazionale come un ordinamento giuridico indipendente e separato dagli ordinamenti statali, affermano la necessità di adottare un approccio autonomo al problema giudicato e, in particolare, di elaborare un insieme coerente di regole transnazionali che permetta di risolvere le questioni sollevate dall’applicazione della teoria in esame nel contesto arbitrale. Al contrario, chi ritiene che gli arbitri esercitino sempre il loro potere giurisdizionale nell’ambito di un ordinamento giuridico nazionale affermano la necessità di individuare una norma di conflitto che consenta di identificare le regole processuali di origine statale applicabili del giudicato. Entrambi tali approcci, per ragioni diverse, presentano rilevanti profili di criticità e non possono ritenersi pienamente soddisfacenti. Nel presente studio si suggerisce, allora, l’adozione di una prospettiva più pragmatica nella considerazione delle problematiche sollevata dall’applicazione della res judicata nel contesto arbitrale. In particolare, si propone una differenziazione tra le ipotesi in cui l’invocazione di una precedente decisione sottenda un’obiezione alla giurisdizione del tribunale arbitrale e le ipotesi in cui essa rilevi ai fini dell’ammissibilità delle domande e delle eccezioni formulate dalle parti. Nel primo caso, il mancato riconoscimento di una decisione che sottenda un’obiezione alla giurisdizione del tribunale arbitrale porterebbe, con grande probabilità, all’annullamento o al diniego di riconoscimento del lodo e, pertanto, a un inutile aggravio dei costi di lite. Di conseguenza il tribunale dovrebbe adottare un approccio conforme alle regole previste nell’ordinamento della sede. Laddove, invece, l’invocazione di un precedente giudicato sollevi questioni attinenti all’ammissibilità della domanda, di regola tali problematiche dovrebbero essere disciplinate dalle norme dell’ordinamento in cui ha sede la procedura arbitrale e, in particolare, dalle norme di diritto processuale civile internazionale che disciplinano il riconoscimento degli effetti dei provvedimenti giurisdizionali stranieri in tale ordinamento. Nondimeno, laddove la controversia presenti un elevato grado di transnazionalità e il legame con la sede della procedura sia oggettivamente molto tenue, al tribunale arbitrale potrebbe essere riconosciuta una maggiore flessibilità: gli arbitri potrebbero riconoscere tutti e i soli effetti originari del provvedimento giurisdizionale fatto valere in giudizio, nel rispetto, in ogni caso, dei principi di ordine pubblico dell’ordinamento in cui ha sede la procedura.
The purpose of this doctoral dissertation is to explore the functioning of the res judicata doctrine in international commercial arbitration. The notion of res judicata refers to the final and binding nature of decisions rendered at the end of judicial proceedings and, as such, is an essential feature of every dispute resolution system, both at a domestic and at an international level. The role played by the doctrine of res judicata depends on a balance between conflicting values, such as the principle of procedural economy and efficiency on the one side, and the principle of due process, with specific regard to the parties’ rights to present their case and to be heard, on the other side. The definition of the scope and the effects of res judicata, therefore, raises complex issues, and the solution to these issues varies considerably between national legal systems. The differences between domestic laws are relevant also from a transnational perspective. If a challenge of res judicata is raised with respect to a foreign judgment, the judge has to determine whether to accept the original effects that the decision would have in the State in which it was rendered or to equalize the effects of the foreign judgment with the effects that are usually recognized to domestic decisions. Where a challenge of res judicata is raised before an international commercial arbitral tribunal, the lack of certainties concerning the application of conflict rules breeds even more complexities. Those authorities that represent international arbitration as an autonomous legal order suggest the adoption of a transnational approach to res judicata and recommend the development of a set of substantive transnational rules. Conversely, those who consider that the arbitral tribunal is strictly bound to the legal order of the seat of the procedure, suggest the application of a conflict of law rule, in order to identify the applicable domestic rules of res judicata. Both approaches, for different reasons, are not satisfactory. This dissertation suggests the adoption of a more pragmatic approach in the identification of the scope and the effects of res judicata in international commercial arbitration. To this purpose challenges of res judicata that raise issues of jurisdiction shall be clearly differentiated from challenges of res judicata that raise admissibility issues. Whenever issues of jurisdiction underpin a challenge of res judicata, the arbitral tribunal should adopt an approach coherent with the rules of the State of the seat. As a matter of fact, a violation of those rules could result in the annulment or the refusal of recognition of the award. Whenever issues of admissibility underpin a challenge of res judicata, as a rule the arbitral tribunal should apply the rules of the State of the seat and, specifically, the conflict of laws rules of the seat that regulate the recognition of foreign decisions. However, if the transnational nature of the arbitration is quite pronounced, and the procedure is not closely connected with any domestic legal systems, the arbitral tribunal might apply a «more transnational» approach. In any event, this approach shall not lead to the application of substantive transnational rules, but rather to the recognition of the original effects of the decisions invoked in the proceedings, except where the recognition of such effects violates the procedural public policy of the State of the seat.
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Gambardella, Mirko. "Effetto delle fasi di macellazione sulle rese e sulla qualità delle carcasse avicole". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Resumen
Questo lavoro è stato condotto nell’ambito del tirocinio per la preparazione della tesi presso lo stabilimento di macellazione e lavorazione delle carni avicole Soc. Agr. Guidi di Roncofreddo che si occupa di produzione di diverse tipologie di carni avicole ed è ha avuto lo scopo di individuare le relazioni esistenti tra alcuni fattori pre-macellazione (stagionalità, numerosità del lotto di animali avviati alla macellazione e durata della sosta al macello) ed il tasso di mortalità e la qualità della carcassa. Nell’arco di tempo che va da ottobre 2017 a settembre 2018, sono state raccolte una serie di informazioni relative a: 224 lotti di polli, 231 lotti di faraone, 146 lotti di galli livornesi, 248 lotti di galli ruspanti e 189 lotti di capponi tutti destinati alla macellazione. In generale, è stato osservato che la mortalità tende ad aumentare durante la stagione estiva con punte particolarmente elevate nel pollo, faraona e cappone ed in particolare nei lotti di pollame costituti da un numero limitato di animali. E’ stato osservato inoltre un peggioramento della qualità della carcassa nei lotti costituiti da un numero superiore di animali (probabilmente in relazione ai maggiori danneggiamenti nelle fasi di carico) ed in quelli che hanno sostato per tempi più lunghi prima di essere stati avviati alla macellazione, mentre la stagione ha mostrato risultati fortemente discordanti fra le diverse categorie di pollame: nel pollo e nel gallo ruspante, sono state osservate minori percentuali di declassamento nei lotti macellati nei mesi invernali, al contrario la faraona ed il gallo livornese hanno presentato indici più favorevoli durante l’estate. È stata registrata, infine, la non trascurabile entità del calo peso delle carcasse durante la fase di refrigerazione che è compresa nel range 1,0-1,5% in funzione della categoria di pollame considerata e che potrebbe essere limitata mediante l’adozione di tecnologie più avanzate.
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Libros sobre el tema "Doppio effetto"

1

Spazio espositivo Montura (Borgo, Italy), ed. Dopo: After. Cinisello Balsamo, Milano: Silvana editoriale, 2021.

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2

Tiezzi, Enzo. Tempi storici, tempi biologici, vent'anni dopo. Roma: Donzelli, 2001.

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3

Pasquale, Bellia, ed. Ricostruire dopo il terremoto. Firenze: Alinea, 2011.

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4

Un'altra Emilia: Architetture e paesaggi prima e dopo il sisma. Bologna: Bononia university press, 2015.

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5

Restuccia, Franca. I portali nell'architettura di Catania dopo il terremoto del 1693. Roma: Gangemi, 1997.

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6

Livio, Fantoni y Consorzio per la salvaguardia dei castelli storici del Friuli-Venezia Giulia., eds. L' architettura fortificata in Friuli dopo il sisma del 1976. Udine: Forum, 2006.

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7

Centrali nucleari: Chernobyl, Krško, Fukushima, e dopo? : conoscere il passato per preservare il futuro. Padova: Programma, 2011.

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8

Hesse-Honegger, Cornelia. Cornelia Hesse-Honegger: Nach Tschernobyl = dopo Cernobil = après Tchernobyl = after Chernobyl. Baden, Schweiz: Bundesamt für Kultur [Bern] im Verlag Lars Müller, 1992.

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9

editor, Rovigatti Piero, ed. Italia-Cile, esperienze a confronto: Ricostruzione e messa in sicurezza del patrimonio edilizio storico dopo sisma. Melfi: Libria, 2014.

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10

Gentilli, Roberto. Il patrimonio salvato: Il recupero dell'architettura spontanea friulana dopo gli eventi sismici del 1976. Udine: Forum, 2008.

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Capítulos de libros sobre el tema "Doppio effetto"

1

Burth, Andreas. "Einzelbeitrag Nr. 2: Der Effekt der Größe kommunaler Volksvertretungen auf die Kommunalfinanzsituation". En Kommunale Haushaltssteuerung an der Schnittstelle von Doppik und Haushaltskonsolidierung, 43–74. Wiesbaden: Springer Fachmedien Wiesbaden, 2015. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-658-11054-3_3.

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2

Paratore, Carlotta. "4 • Giochi di parole e traduzione". En Tradurre l’umorismo, tradurre Jardiel Poncela Con traduzione integrale di Los ladrones somos gente honrada. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2023. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-679-4/004.

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In questo capitolo dedicato ai giochi di parole in Los ladrones somos gente honrada e alle questioni traduttive che essi, in maggiore o minore misura, sollevano, sono state incluse tutte quelle chiavi del comico di parola che si basano, in primo luogo, su meccanismi linguistici, in particolare sulla polisemia, sul doppio senso, ma anche (in qualche caso) sulla somiglianza fonetica tra due termini e sull’associazione di idee o concetti che ha lo scopo di provocare l’effetto umoristico; talvolta, il gioco di parole si fonda invece sulla presenza di elementi culturo-specifici. Come si vedrà, non mancano casi in cui nella creazione di questi effetti concorrono più fattori simultaneamente, e in cui in qualche misura si possono rintracciare alcuni degli elementi propri dell’uso ludico della lingua, già commentati nel capitolo precedente, come la ripetizione o la falsa interpretazione dell’enunciato. Infine, dato che l’umorismo verbale e situazionale spesso sono strettamente correlati, si segnala che il commento dei punti del testo analizzati seguirà l’andamento della trama, evitando così dei bruschi salti che avrebbero reso la contestualizzazione di ogni caso più farraginosa.
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Actas de conferencias sobre el tema "Doppio effetto"

1

ZOLFAGHARKHANI, G., V. DAADMEHR, M. FARZANEH, A. SEDIGHIANI y M. AKHAVAN. "EFFECTS OF OXYGEN DEFICIENCY AND DOPPING OF Pr IN Gd1−x Prx Ba2Cu3O7−y". En Proceedings of the First Regional Conference. World Scientific Publishing Company, 2000. http://dx.doi.org/10.1142/9789812793676_0021.

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2

Torkhov, N. A. y V. G. Bozhkov. "Fractal nature of resitance of the drain-dopped channel of the GaN-based heterostructure of the field effect transistor with bidimensional electron gas". En 2010 20th International Crimean Conference "Microwave & Telecommunication Technology" (CriMiCo 2010). IEEE, 2010. http://dx.doi.org/10.1109/crmico.2010.5632522.

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