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Literatura académica sobre el tema "Discriminazione diretta"
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Artículos de revistas sobre el tema "Discriminazione diretta"
Loy, Gianni. "LA DISABILITA’ NELLE FONTI INTERNAZIONALI DISABILITY IN INTERNATIONAL SOURCES". Revista Direito das Relações Sociais e Trabalhistas 4, n.º 1 (10 de octubre de 2019): 16–41. http://dx.doi.org/10.26843/mestradodireito.v4i1.157.
Texto completoNair, P. G. y B. M. Basheer. "Influence of temporal resolution skills in speech discrimination abilities of older subjects". Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, n.º 1 (febrero de 2017): 58–62. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-863.
Texto completoColapietro, Carlo. "Diritto al lavoro dei disabili e Costituzione". GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, n.º 124 (marzo de 2010): 607–32. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2009-124002.
Texto completoCorvaja, Fabio. "L'accesso dello straniero extracomunitario all'edilizia residenziale pubblica". DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, n.º 3 (septiembre de 2009): 89–112. http://dx.doi.org/10.3280/diri2009-003005.
Texto completoCannati, Giuseppe. "Bisogni, rimedi e tecniche di tutela del prestatore di lavoro". GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, n.º 133 (diciembre de 2011): 129–69. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2012-133004.
Texto completoMancini, Elena. "I malati invisibili della povertà: troppi alberi per accorgersi della foresta? Le politiche sanitarie internazionali per il contrasto delle malattie neglette e della povertà (Neglected Tropical Diseases)*". Medicina e Morale 71, n.º 1 (14 de abril de 2022): 39–54. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2022.1198.
Texto completoKucharczyk, W. "MRI of the Hypothalamic-Pituitary Region". Rivista di Neuroradiologia 7, n.º 1 (febrero de 1994): 11–15. http://dx.doi.org/10.1177/197140099400700101.
Texto completoCharrier, Guy. "Parallèle entre la loi italienne pour la protection de la concurrence et le système français". Journal of Public Finance and Public Choice 8, n.º 2 (1 de octubre de 1990): 103–15. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907345045.
Texto completoToscano, Marcello. "Il crocifisso ‘accomodato’. Considerazioni a prima lettura di Corte cass., Sezioni Unite civili, n. 24414 del 2021". Stato, Chiese e pluralismo confessionale, 26 de octubre de 2021. http://dx.doi.org/10.54103/1971-8543/16649.
Texto completoLicastro, Angelo. "Ancora in tema di porto del velo islamico e discriminazione della lavoratrice nelle aziende private". Stato, Chiese e pluralismo confessionale, 3 de enero de 2023. http://dx.doi.org/10.54103/1971-8543/19581.
Texto completoTesis sobre el tema "Discriminazione diretta"
Zaccaroni, Giovanni. "Il Principio di Non Discriminazione e l’Identità Costituzionale dell’Unione Europea". Thesis, Strasbourg, 2015. http://www.theses.fr/2015STRAA015/document.
Texto completoThe definition of the EU as a constitutional legal order is crucial, but still fragmented. For the sake of systematization, it is important to find out a principle to support its development. That is why we made the choice of examining the principle of non discrimination through the analysis of case law, with the object of verifying if this principle is a fundamental part of the EU constitutional identity. In the first part of this work the structure of the discrimination scrutiny in front of the CJEU and of the ECHR is analyzed, enlightening the fact that its structure increasingly recalls that of a constitutional scrutiny. In the second part of this work we will focus on the contribution given by the case law on the fight against different grounds of discrimination to the EU constitutional identity. As there is an increasing number of grounds of discrimination, a choice should be made. That is why the second part of the analysis is devoted into explaining a selection of grounds of discrimination: discrimination on the ground of nationality, age, disability, religion, and sexual orientation. From the analysis of the case law and of secondary legislation is possible to induce that this principle has the potential necessary to support the development of the EU constitutional identity without prevailing on the national constitutional identities. At the same time, the principle could help into shading light in one of the most debated issues of EU law: the tension between the conferred powers and the direct effect of directives. The conclusion of this work is a reflection on how a precise line of case law is crucial into defining the principle of non discrimination as a EU constitutional principle
Ricchiari, Marco. "Lo status dei cittadini di paesi terzi legalmente residenti nel territorio dell'Unione nel quadro della direttiva 2003/109/CE". Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2009. http://hdl.handle.net/10077/3160.
Texto completoAll’indomani della sua adozione, la direttiva n. 2003/109/CE si proponeva di essere lo strumento attraverso il quale l’Unione intendeva dar corso al mandato ricevuto dal Consiglio europeo di Tampere, garantendo ai cittadini di paesi terzi regolarmente soggiornanti negli Stati membri una serie di diritti uniformi il più possibile simili a quelli di cui beneficiano i cittadini comunitari. Nonostante la Direttiva si inserisca in un contesto normativo fortemente frammentato, dove non esistono regole comuni applicabili indistintamente agli stranieri legalmente residenti nel territorio di uno degli Stati membri, essa, ad ogni modo, contribuisce a superare, sebbene solo parzialmente, le divisioni esistenti. Limitato il campo di applicazione ratione personae ai soli stranieri che possono dimostrare, sulla base della durata del periodo di soggiorno, un legame durevole con lo Stato ospitante, la Direttiva favorisce la loro integrazione assicurandogli la parità di trattamento in alcuni settori della vita economica e sociale, esclusi i diritti politici e il diritto alla cittadinanza. Rimane, in ogni caso, ferma la possibilità per le autorità nazionali sia di rendere più gravoso il godimento dei diritti comunque riconosciuti sia di estendere la portata del divieto di discriminazione, assicurando allo straniero il medesimo trattamento riservato ai propri cittadini in settori non espressamente contemplati dalla Direttiva. Nonostante occorra ancora tenere distinta l’immigrazione dei cittadini di paesi terzi nel territorio dell’Unione, che riguarda il loro primo ingresso nello spazio comunitario, dalla migrazione successiva verso un altro Stato membro all’interno della Comunità, che incide, invece, sulla loro possibilità di circolarvi e soggiornarvi, la Direttiva introduce una deroga al principio che vuole ciascuno Stato responsabile di decidere dell’ammissione dello straniero sul proprio territorio. Le disposizioni del Capo III, infatti, regolano il diritto del residente di lungo periodo di soggiornare in uno Stato membro diverso da quello che gli ha attribuito lo status. Pur allineandosi a quanto previsto dalla Convenzione Schengen per gli stranieri in possesso di un titolo di soggiorno di lunga durata, la Direttiva se ne discosta poiché il residente di lungo periodo acquisisce il diritto di soggiornare in un altro paese membro solamente se soddisfa le condizioni prescritte dalla stessa Direttiva e non, invece, quelle imposte dal diritto interno dello Stato richiesto. È certo, comunque, che l’impatto che la Direttiva avrà sulla condizione giuridica degli stranieri dipenderà dall’approccio interpretativo scelto dalle autorità statali al momento della sua trasposizione nei singoli ordinamenti nazionali e, principalmente, dall’uso che esse faranno del margine di discrezionalità che talune disposizioni riservano loro. Occorrerà, a ogni buon conto, attendere le prime pronunce della Corte di giustizia per verificare se, e in che misura, il provvedimento adottato, garantendo agli immigrati condizioni di vita e di lavoro comparabili a quelle di chi ha la nazionalità di uno degli Stati membri, contribuisce ad evitare, o quantomeno a ridurre, l’esclusione sociale di coloro che sono riusciti ad integrarsi e a dare un importante apporto allo sviluppo economico e sociale dei paesi ospitanti.
XX CICLO
1977
HABERL, Sonja Elisabeth. "ZIVILRECHTLICHER SCHUTZ VOR DISKRIMINIERUNG IM SPIEGEL DER EUROPÄISCHEN ENTWICKLUNG: DEUTSCHLAND UND ITALIEN IM VERGLEICH". Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2009. http://hdl.handle.net/11392/2388678.
Texto completoCOLOMBO, STEFANO. "DIRECT PRICE DISCRIMINATION AND PRODUCT DIFFERENTIATION IN THE HOTELLING FRAMEWORK". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2009. http://hdl.handle.net/10280/361.
Texto completoThis thesis studies from a theoretical point of view the implications of price discrimination in spatial oligopolies. In Chapter 1, we provide a selective survey of the main contributions regarding price discrimination and product differentiation in the Hotelling framework. In Chapter 2 we study the firms’ incentive to price discriminate when product differentiation is endogenous. Two different versions of a three-stage game are considered. In the first version, firms first choose which variety to produce, then choose whether to price discriminate or not, then set prices. A Prisoner Dilemma arises: firms price discriminate and profits are lower than under uniform pricing. In the second version of the game, the first two stages are reversed: in this case uniform pricing emerges in equilibrium and there is not Prisoner Dilemma. In Chapter 3, we study the relationship between product differentiation and collusion sustainability when firms may price discriminate. Three different collusive schemes are analyzed: collusion on discriminatory prices, collusion on a uniform price, and collusion not to discriminate. We obtain that the sustainability of the first and the third scheme does not depend on product differentiation, while the sustainability of the second scheme depends negatively on product differentiation.
COLOMBO, STEFANO. "DIRECT PRICE DISCRIMINATION AND PRODUCT DIFFERENTIATION IN THE HOTELLING FRAMEWORK". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2009. http://hdl.handle.net/10280/361.
Texto completoThis thesis studies from a theoretical point of view the implications of price discrimination in spatial oligopolies. In Chapter 1, we provide a selective survey of the main contributions regarding price discrimination and product differentiation in the Hotelling framework. In Chapter 2 we study the firms’ incentive to price discriminate when product differentiation is endogenous. Two different versions of a three-stage game are considered. In the first version, firms first choose which variety to produce, then choose whether to price discriminate or not, then set prices. A Prisoner Dilemma arises: firms price discriminate and profits are lower than under uniform pricing. In the second version of the game, the first two stages are reversed: in this case uniform pricing emerges in equilibrium and there is not Prisoner Dilemma. In Chapter 3, we study the relationship between product differentiation and collusion sustainability when firms may price discriminate. Three different collusive schemes are analyzed: collusion on discriminatory prices, collusion on a uniform price, and collusion not to discriminate. We obtain that the sustainability of the first and the third scheme does not depend on product differentiation, while the sustainability of the second scheme depends negatively on product differentiation.
Ulessi, Cristina. "Discriminazione diretta vietata e rapporto contrattuale". Doctoral thesis, 2014. http://hdl.handle.net/11562/722961.
Texto completoDiscrimination in contract law has become lately more important after the enacting of the d.lgs. 286/1998, as well as of the directives 200/43/CE and 2004/113/CE, of the laws which implemented the directives (d.lgs. 215/2003, d.lgs. 196/2007), and of the law 67/2006, which prohibit discrimination on the ground of race, ethnic origin, colour, religion, gender and disability in many sectors, including the access and provision of goods and services and premises. The research focuses on the study of direct discrimination in relation to contracts, the aim being to solve a number of interpretative issues arising from the relevant statutory provisions. The starting point is the study of the concepts of equality, non-discrimination and equal treatment: it is argued that no direct horizontal effect can be assigned to art. 3 Constitution (which establishes a principle of equality), and no general principle of equality can be inferred from the system of contract law. In the second instance, it is tackled the problem of the juridical nature and of the legal framework of direct discrimination provisions, also for establishing if analogic interpretation could be used in virtue of art. 12 Preleggi. In particular, the prohibitions are found to be considered internal limits of the freedom of contract expression of the general principle of public policy, instead of exceptional limits to the freedom of contract. Therefore analogic interpretation is allowed. The objective and subjective scope of the provisions, as well as the structure of direct discrimination are studied in the light of the results reached, and the requirements for considering a treatment as unlawful discriminatory with reference to the provision of goods and services are established. Finally the research deals with the remedies in favour of the discriminate person, which are marked by a strong protection, consisting in the faculty for the court to implement “any other measure apt to remove the effects of the unlawful discrimination”, beside the traditional instrument of compensation both of economic and non-economic damages.
Libros sobre el tema "Discriminazione diretta"
Fabeni, Stefano y Maria Gigliola Toniollo. La discriminazione fondata sull'orientamento sessuale: L'attuazione della direttiva 2000/78/CE e la nuova disciplina per la protezione dei diritti delle persone omosessuali sul posto di lavoro. Roma: Ediesse, 2005.
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