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CASCARANO, APOLLONIA. "ORDINE PUBBLICO ECONOMICO TRA PROGRESSO ECONOMICO E SVILUPPO SOCIALE". Doctoral thesis, UNIVERSITà DEGLI STUDI DI MILANO BICOCCA, 2015. http://hdl.handle.net/10281/64775.

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Resumen
Nella ricerca si mostra l’esistenza di una dimensione costituzionale europea di principi e valori comprendenti la CEDU e le costituzioni statali fondanti la presenza di un ordine pubblico europeo evidenziando l’emersione di un sistema europeo costituzionale. La ricerca unisce elementi e sistemi per prospettare l’esistenza di un’integrazione europea a livello giuridico tutelando il cd. pluralismo giuridico europeo, dando risalto agli strumenti di identità degli ordinamenti, creando unione tra il processo di integrazione e la tutela del pluralismo ordinamentale, evidenziando la situazione di giuridicità non perfetta relativa alla tutela dei diritti fondamentali. Da qui il ricorso al concetto di ordine pubblico che afferma l’unità degli ordinamenti giuridici definendo il concetto di pluralismo costituzionale europeo con il mutuo riconoscimento e l’affermazione di una dimensione costituzionale. Tra il concetto di costituzione formale ed il concetto di costituzione reale, si preferisce il concetto di Verfassung, costituzione reale. Il concetto di ordine pubblico conserva e valorizza le diversità ed i conflitti e diviene il risultato del conflitto tra conservazione e promozione dei valori e principi fondamentali. Si inserisce il concetto di ordine pubblico economico come categoria variabile che segna la nascita di un nuovo diritto tendente a prevenire e regolare i conflitti sociali. L’ordine pubblico economico si oppone all’astrattezza delle vecchie disposizioni con una legislazione di categorie sociali dove il contratto è sottoposto a regole dettate dalla tipologia contrattuale ed dalla personalità delle parti. La novità concettuale che porta alla distinzione tra i due concetti di ordine pubblico ed ordine pubblico economico è la base statuale: distanziandosi dallo Stato liberale, il concetto di ordine pubblico economico si fonda nelle forme di Stato sociale dove il sociale giustifica l’intervento statale in economia divenendo nozione giuridica di politica economica e sociale. Il rapporto tra diritto ed economia appare importante per poter meglio capire la portata della categoria dell’ordine pubblico economico: si segnala la necessità di creare concezioni non astratte ma reali dell’ordinamento recuperando l’esperienza dei rapporti umani e il fenomeno della comunicazione interpersonale. La proposta di una teoria generale in ambito economico rileva le deficienze di un metodo astratto in unione alla necessità di una "nuova antropologia" su cui si basa il concetto sussidiario. La nuova antropologia valorizza l'autonomia e la capacità dei singoli figlia dello spontaneo autoregolarsi della persona umana. Da ciò deriva l'analisi del rapporto tra ordine economico e ordinamento giuridico: la naturalità delle norme sociali si unisce con il ruolo sussidiario delle istituzioni che sopperiscono alle deficienze dei regolamenti. Esiste una comunicazione tra soggetti tramite la quale si ridà centralità al concetto di comunicazione ipotizzando un ordinamento intersoggettivo, sul quale si basa l'intervento sussidiario delle istituzioni con funzione di orientamento per il benessere della vita comunitaria. Il nuovo concetto di ordine pubblico economico diventa categoria che media le interrelazioni tra i principi dell’ordinamento comunitario e le regole del mercato comunitario. Lo sviluppo economico ed il progresso sociale sono i due cardini fondamentali della categoria, tendente sempre ad un bilanciamento tra le due finalità, riconosciuti a livello europeo come valori fondamentali ed intrepretati dalla giurisprudenza della Corte come fondamentali per le sue decisioni. Si sottolinea la realizzazione del concetto in ambito comunitario, dove all’esigenza di protezione delle libertà economiche si è riusciti ad associare la tutela di altri valori. L’equilibrio per il raggiungimento dell’ordine pubblico economico manca in tante aeree del diritto internazionale dove è prevalente il concetto di free trade rispetto ai valori sociali e della persona umana.
The study shows the existence of an European constitutional dimension of values and principles including the CEDU and the national constitutions, establishing the presence of an European public order underlining the display of a constitutional European system. The research tries to prospect the existence of an European integration at juridical level, granting the European juridical pluralism, highlighting the identity of each system, unifying the process of integration and the defense of pluralism, showing a defective juridical situation related to the granting of fundamental rights. The study appeals to the concept of public order that states the unity of juridical systems defining the concept of European constitutional pluralism through the mutual acknowledgment and achievement of a constitutional dimension. Among both the concepts of formal constitution and real constitution, it is preferred that of Verfassung ,real constitution. The concept of public order retains and gives values to the differences and conflicts and becomes the result of the conflict between the retention and promotion of values and fundamental principles. It is added the concept of public economic order as a variable category that marks the beginning of a new law that prevents and settle social conflicts. The public economic order oppose the abstract nature of old orders through the legislation of social categories where the contract is subject to rules of contractual typology and to the legal entity of the parts. The conceptual innovation that brings to the distinction between the two concept of public order and public economic order is the statuale base : the concept of public economic order is based on the forms of social State where the social justifies the public intervention in economy, becoming a legal notion of political and social economy. The relationship between law and economy appears important to better understand the meaning of the category of public and economic order: it is marked the need to create real and non-abstract conceptions of the system and to recover the experience of human relationships and that of the interpersonal communication. The proposal of a general theory in an economic setting reveals the deficiencies of an abstract method together with the need of a “new anthropology” upon which the subsidiary concept is based. The new typology gives value to the autonomy and to the ability of the individual and it is consequence of the natural auto govern of the human person. An analysis of the relationship between the economic order and the juridical system follows: social rules join the subsidiary role of institutions that provide for the deficiencies of procedures. There is a communication between the two subjects through which the concept of communication gains importance, thus supposing a system upon which the subsidiary intervention of institutions that work for the welfare of community life is based. The new concept of public economic order becomes a category that mediate the interrelations among the principles of the Community system and the rules of the Community market. The economic development and the social progress are the two cornerstones of the category, always tending towards a balance between the two purposes , identified at European levels as fundamental values and interpreted from the law of the Court as basic for its decisions. It is underlined the fulfillment of the concept in the Community setting in which the need of defending economic freedom has been associated to the protection of other values. The balance for the achievement of the public economic order lacks in many areas of international law where the concept of free trade prevails over social values and human person.
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CASCARANO, APOLLONIA. "L'ordine pubblico economico tra progresso economico e sviluppo sociale". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2015. http://hdl.handle.net/10281/65881.

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Resumen
Nella ricerca si mostra l’esistenza di una dimensione costituzionale europea di principi e valori comprendenti la CEDU e le costituzioni statali fondanti la presenza di un ordine pubblico europeo evidenziando l’emersione di un sistema europeo costituzionale. La ricerca unisce elementi e sistemi per prospettare l’esistenza di un’integrazione europea a livello giuridico tutelando il cd. pluralismo giuridico europeo, dando risalto agli strumenti di identità degli ordinamenti, creando unione tra il processo di integrazione e la tutela del pluralismo ordinamentale, evidenziando la situazione di giuridicità non perfetta relativa alla tutela dei diritti fondamentali. Da qui il ricorso al concetto di ordine pubblico che afferma l’unità degli ordinamenti giuridici definendo il concetto di pluralismo costituzionale europeo con il mutuo riconoscimento e l’affermazione di una dimensione costituzionale. Tra il concetto di costituzione formale ed il concetto di costituzione reale, si preferisce il concetto di Verfassung, costituzione reale. Il concetto di ordine pubblico conserva e valorizza le diversità ed i conflitti e diviene il risultato del conflitto tra conservazione e promozione dei valori e principi fondamentali. Si inserisce il concetto di ordine pubblico economico come categoria variabile che segna la nascita di un nuovo diritto tendente a prevenire e regolare i conflitti sociali. L’ordine pubblico economico si oppone all’astrattezza delle vecchie disposizioni con una legislazione di categorie sociali dove il contratto è sottoposto a regole dettate dalla tipologia contrattuale ed dalla personalità delle parti. La novità concettuale che porta alla distinzione tra i due concetti di ordine pubblico ed ordine pubblico economico è la base statuale: distanziandosi dallo Stato liberale, il concetto di ordine pubblico economico si fonda nelle forme di Stato sociale dove il sociale giustifica l’intervento statale in economia divenendo nozione giuridica di politica economica e sociale. Il rapporto tra diritto ed economia appare importante per poter meglio capire la portata della categoria dell’ordine pubblico economico: si segnala la necessità di creare concezioni non astratte ma reali dell’ordinamento recuperando l’esperienza dei rapporti umani e il fenomeno della comunicazione interpersonale. La proposta di una teoria generale in ambito economico rileva le deficienze di un metodo astratto in unione alla necessità di una "nuova antropologia" su cui si basa il concetto sussidiario. La nuova antropologia valorizza l'autonomia e la capacità dei singoli figlia dello spontaneo autoregolarsi della persona umana. Da ciò deriva l'analisi del rapporto tra ordine economico e ordinamento giuridico: la naturalità delle norme sociali si unisce con il ruolo sussidiario delle istituzioni che sopperiscono alle deficienze dei regolamenti. Esiste una comunicazione tra soggetti tramite la quale si ridà centralità al concetto di comunicazione ipotizzando un ordinamento intersoggettivo, sul quale si basa l'intervento sussidiario delle istituzioni con funzione di orientamento per il benessere della vita comunitaria. Il nuovo concetto di ordine pubblico economico diventa categoria che media le interrelazioni tra i principi dell’ordinamento comunitario e le regole del mercato comunitario. Lo sviluppo economico ed il progresso sociale sono i due cardini fondamentali della categoria, tendente sempre ad un bilanciamento tra le due finalità, riconosciuti a livello europeo come valori fondamentali ed intrepretati dalla giurisprudenza della Corte come fondamentali per le sue decisioni. Si sottolinea la realizzazione del concetto in ambito comunitario, dove all’esigenza di protezione delle libertà economiche si è riusciti ad associare la tutela di altri valori. L’equilibrio per il raggiungimento dell’ordine pubblico economico manca in tante aeree del diritto internazionale dove è prevalente il concetto di free trade rispetto ai valori sociali e della persona umana.
The study shows the existence of an European constitutional dimension of values and principles including the CEDU and the national constitutions, establishing the presence of an European public order underlining the display of a constitutional European system. The research tries to prospect the existence of an European integration at juridical level, granting the European juridical pluralism, highlighting the identity of each system, unifying the process of integration and the defense of pluralism, showing a defective juridical situation related to the granting of fundamental rights. The study appeals to the concept of public order that states the unity of juridical systems defining the concept of European constitutional pluralism through the mutual acknowledgment and achievement of a constitutional dimension. Among both the concepts of formal constitution and real constitution, it is preferred that of Verfassung ,real constitution. The concept of public order retains and gives values to the differences and conflicts and becomes the result of the conflict between the retention and promotion of values and fundamental principles. It is added the concept of public economic order as a variable category that marks the beginning of a new law that prevents and settle social conflicts. The public economic order oppose the abstract nature of old orders through the legislation of social categories where the contract is subject to rules of contractual typology and to the legal entity of the parts. The conceptual innovation that brings to the distinction between the two concept of public order and public economic order is the statuale base : the concept of public economic order is based on the forms of social State where the social justifies the public intervention in economy, becoming a legal notion of political and social economy. The relationship between law and economy appears important to better understand the meaning of the category of public and economic order: it is marked the need to create real and non-abstract conceptions of the system and to recover the experience of human relationships and that of the interpersonal communication. The proposal of a general theory in an economic setting reveals the deficiencies of an abstract method together with the need of a “new anthropology” upon which the subsidiary concept is based. The new typology gives value to the autonomy and to the ability of the individual and it is consequence of the natural auto govern of the human person. An analysis of the relationship between the economic order and the juridical system follows: social rules join the subsidiary role of institutions that provide for the deficiencies of procedures. There is a communication between the two subjects through which the concept of communication gains importance, thus supposing a system upon which the subsidiary intervention of institutions that work for the welfare of community life is based. The new concept of public economic order becomes a category that mediate the interrelations among the principles of the Community system and the rules of the Community market. The economic development and the social progress are the two cornerstones of the category, always tending towards a balance between the two purposes , identified at European levels as fundamental values and interpreted from the law of the Court as basic for its decisions. It is underlined the fulfillment of the concept in the Community setting in which the need of defending economic freedom has been associated to the protection of other values. The balance for the achievement of the public economic order lacks in many areas of international law where the concept of free trade prevails over social values and human person.
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Vasjari, Arjan <1967&gt. "La transizione dell'Albania dall'economia pianificata al capitalismo: un'analisi economico-istituzionale". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3606/1/TESI_DOTTORATO%2C_VASJARI.Arjan.pdf.

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Vasjari, Arjan <1967&gt. "La transizione dell'Albania dall'economia pianificata al capitalismo: un'analisi economico-istituzionale". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3606/.

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Montanari, Nicola <1984&gt. "La tutela del diritto alla salute tra i vincoli economico-finanziari esterni ed interni e la prospettiva della creazione di un "Pilastro europeo dei diritti sociali"". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amsdottorato.unibo.it/8693/1/Montanari_Nicola_tesi.pdf.

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Resumen
L'ultimo decennio di crisi economico-finanziaria globale ha messo a dura prova la stessa tenuta delle democrazie continentali, che hanno dovuto contrastare il sempre maggiore indebitamento pubblico e la recessione delle proprie economie. La risposta delle istituioni dell'Unione, nell'ottica ordoliberale, è stata sinora quella di irrigidire ulteriormente i vincoli finanziari per assicurare la tenuta dei conti pubblici. Tale inasprimento di vincoli ha riverberato i suoi effetti (negativi) anche sui sistemi di welfare. L'Unione europea ha una grande sfida innanzi a sé. Ripartire nel "dopo crisi" dalla costruzione di un modello sociale europeo che metta al centro le persone, gettando le basi per l'edificazione di un "Pilastro europeo dei diritti sociali". Per fare ciò sarà fondamentale attribuire alle istituzioni europee nuove e maggiori competenze, più rilevanti capacità di intervento e spazi di manovra sinora sconosciuti. Tale processo di trasformazione si colloca nel solco della naturale (seppure estremamente lenta) evoluzione del processo di unificazione europea. Se tale percorso si interrompesse, sarebbe a repentaglio la stessa permanenza in vita dell'Unione. La protezione dei diritti sociali e in particolare del diritto alla salute inteso in senso ampio come protezione della persona e del suo benessere psico-fisico costituisce il viatico per una maggiore integrazione tra i popoli e uno dei tasselli fondamentali per la creazione dell'Europa unita che i Padri costituenti europei avevano in mente. Appare fondamentale "rivedere" le politiche economiche a livello sovranazionale e nazionale nell'ottica di impedire che le stesse incidano in maniera esiziale sul livello di protezione dei diritti sociali. Infine, si è inteso offrire un ventaglio di interventi concreti che il legislatore europeo può adottare al precipuo fine di creare un'autentica politica sanitaria europea e di tutelare attivamente il diritto alla salute dei cittadini europei.
The last decade of global economic and financial crisis has put a strain on the endurance of the continental democracies, which have had to counter the increasing public debt and the recession of their economies. The response of the EU's institutions, from the Ordoliberal point of view, so far, had been to tighten further the financial constraints to ensure the maintenance of public accounts. This tightening of restrictions has reverberated its (negative) effects also on welfare systems. The EU has a great challenge ahead of it. Starting again in the "after crisis" from the construction of an European social model that puts people at the center, trying to create an "European Pillar of social rights". In order to do this, it will be essential to give the European institutions new and greater skills and more relevant intervention capacities that have been unknown hitherto. This process of transformation follows the natural evolution of the process of European unification. If this path were interrupted, the same permanence in life of the Union would be at risk. The protection of social rights and in particular of the right to health, understood in a broad sense as protection of the person and of his psycho-physical wellbeing, is the path to greater integration between peoples and one of the fundamental elements for the creation of a united Europe that the European Founding Fathers had in mind. It is essential to "review" the economic policies at the supranational and national level with a view to preventing them from impinging on the level of protection of social rights. Finally, it was intended to offer a range of concrete measures that the European legislator can adopt with the primary purpose of creating a genuine European health policy and actively protecting the right to health of European citizens.
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Montorsi, Tommaso <1977&gt. "Crisi economiche, sostenibilità ambientale e politiche pubbliche: il ruolo del legislatore e della pubblica amministrazione". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5462/1/montorsi_tommaso_tesi.pdf.

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Resumen
Il presente lavoro analizza il ruolo ricoperto dal legislatore e dalla pubblica amministrazione rispettivamente nel delineare e attuare politiche pubbliche volte alla promozione di modelli di sviluppo economico caratterizzati da un elevato tasso di sostenibilità ambientale. A tal fine, il lavoro è suddiviso in quattro capitoli. Nel primo capitolo vengono presi in considerazione i principali elementi della teoria generale che costituiscono i piani di lettura del tema trattato. Questa prima fase della ricerca è incentrata, da un lato, sull’analisi (storico-evolutiva) del concetto di ambiente alla luce della prevalente elaborazione giuridica e, dall’altro, sulla formazione del concetto di sviluppo sostenibile, con particolare riguardo alla sua declinazione in chiave ambientale. Nella parte centrale del lavoro, costituita dal secondo e dal terzo capitolo, l’analisi è rivolta a tre settori d’indagine determinanti per l’inquadramento sistematico delle politiche pubbliche del settore: il sistema di rapporti che esiste tra i molteplici soggetti (internazionali, nazionali e locali) coinvolti nella ricerca di soluzioni alla crisi sistemica ambientale; l’individuazione e la definizione dell’insieme dei principi sostanziali che governano il sistema di tutela ambientale e che indirizzano le scelte di policy nel settore; i principali strumenti (giuridici ed economici) di protezione attualmente in vigore. Il quarto ed ultimo capitolo prende in considerazione le politiche relative alle procedure di autorizzazione alla costruzione e all’esercizio degli impianti per la produzione di energia alimentati da fonti energetiche rinnovabili, analizzate quale caso specifico che può essere assunto a paradigma del ruolo ricoperto dal legislatore e dalla pubblica amministrazione nel settore delle politiche di sviluppo sostenibile. L’analisi condotta mostra un elevato tasso di complessità del sistema istituzionale e organizzativo, a cui si aggiungono evidenti limiti di efficienza per quanto riguarda il regime amministrativo delle autorizzazioni introdotto dal legislatore nazionale.
This work analyzes the role of the legislator and of the public administration respectively in outlining and implementing public policies aimed at the promotion of economic development models distinguished by a high rate of environmental sustainability. For this purpose, the work is split into four chapters. The first chapter takes into consideration the main elements of the general theory making up the keys to understanding the topic being dealt with. This first research phase is centred, on the one hand, on the (historical-evolutionary) analysis of the environment concept in the light of prevalent legal interpretation and, on the other, on the formation of the concept of sustainable development, especially in an environmental perspective. In the central part of the work, consisting of the second and the third chapter, the analysis involves three areas of investigation of great importance for the systematic contextualization of public policies in the sector: the system of relations existing between the numerous entities (international, national and local) involved in finding solutions to the systemic environmental crisis; the identification and definition of the substantial principles regulating the environment protection system and directing policy choices in the sector; the main, currently applicable protection instruments (juridical and economic). The fourth and last chapter takes into consideration the policies relating to the authorization procedures for the building and running of energy production plants fuelled by renewable sources, analyzed as a specific case which can be taken as a paradigm of the role played by the legislator and the public administration in the sector of sustainable development policies. The analysis conducted shows a high rate of complexity of the institutional and organizational system, to which must be added evident limits of efficiency as regards the administrative system of authorizations introduced by the national legislator.
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Montorsi, Tommaso <1977&gt. "Crisi economiche, sostenibilità ambientale e politiche pubbliche: il ruolo del legislatore e della pubblica amministrazione". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5462/.

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Resumen
Il presente lavoro analizza il ruolo ricoperto dal legislatore e dalla pubblica amministrazione rispettivamente nel delineare e attuare politiche pubbliche volte alla promozione di modelli di sviluppo economico caratterizzati da un elevato tasso di sostenibilità ambientale. A tal fine, il lavoro è suddiviso in quattro capitoli. Nel primo capitolo vengono presi in considerazione i principali elementi della teoria generale che costituiscono i piani di lettura del tema trattato. Questa prima fase della ricerca è incentrata, da un lato, sull’analisi (storico-evolutiva) del concetto di ambiente alla luce della prevalente elaborazione giuridica e, dall’altro, sulla formazione del concetto di sviluppo sostenibile, con particolare riguardo alla sua declinazione in chiave ambientale. Nella parte centrale del lavoro, costituita dal secondo e dal terzo capitolo, l’analisi è rivolta a tre settori d’indagine determinanti per l’inquadramento sistematico delle politiche pubbliche del settore: il sistema di rapporti che esiste tra i molteplici soggetti (internazionali, nazionali e locali) coinvolti nella ricerca di soluzioni alla crisi sistemica ambientale; l’individuazione e la definizione dell’insieme dei principi sostanziali che governano il sistema di tutela ambientale e che indirizzano le scelte di policy nel settore; i principali strumenti (giuridici ed economici) di protezione attualmente in vigore. Il quarto ed ultimo capitolo prende in considerazione le politiche relative alle procedure di autorizzazione alla costruzione e all’esercizio degli impianti per la produzione di energia alimentati da fonti energetiche rinnovabili, analizzate quale caso specifico che può essere assunto a paradigma del ruolo ricoperto dal legislatore e dalla pubblica amministrazione nel settore delle politiche di sviluppo sostenibile. L’analisi condotta mostra un elevato tasso di complessità del sistema istituzionale e organizzativo, a cui si aggiungono evidenti limiti di efficienza per quanto riguarda il regime amministrativo delle autorizzazioni introdotto dal legislatore nazionale.
This work analyzes the role of the legislator and of the public administration respectively in outlining and implementing public policies aimed at the promotion of economic development models distinguished by a high rate of environmental sustainability. For this purpose, the work is split into four chapters. The first chapter takes into consideration the main elements of the general theory making up the keys to understanding the topic being dealt with. This first research phase is centred, on the one hand, on the (historical-evolutionary) analysis of the environment concept in the light of prevalent legal interpretation and, on the other, on the formation of the concept of sustainable development, especially in an environmental perspective. In the central part of the work, consisting of the second and the third chapter, the analysis involves three areas of investigation of great importance for the systematic contextualization of public policies in the sector: the system of relations existing between the numerous entities (international, national and local) involved in finding solutions to the systemic environmental crisis; the identification and definition of the substantial principles regulating the environment protection system and directing policy choices in the sector; the main, currently applicable protection instruments (juridical and economic). The fourth and last chapter takes into consideration the policies relating to the authorization procedures for the building and running of energy production plants fuelled by renewable sources, analyzed as a specific case which can be taken as a paradigm of the role played by the legislator and the public administration in the sector of sustainable development policies. The analysis conducted shows a high rate of complexity of the institutional and organizational system, to which must be added evident limits of efficiency as regards the administrative system of authorizations introduced by the national legislator.
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RIZZO, GIULIA. "L'Istituto della concessione di servizi tra diritto interno e diritto comunitario". Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2010. http://hdl.handle.net/2108/1320.

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Resumen
Scopo del lavoro è approfondire il tema della concessione di servizi, alla luce dell’influenza esercitata dalle norme e dalla giurisprudenza, in considerazione degli enormi interessi economici coinvolti. Nella ricerca si è analizzata la normativa comunitaria e nazionale, nonché le pronunce della Corte di Giustizia e delle Corti nazionali. Non si è trascurato un necessario excursus storico. Lo studio ha rivelato che l’istituto non ha, a tutt’oggi, una puntuale ed esaustiva disciplina normativa, sia a livello comunitario che nazionale. Tuttavia, le norme nazionali adottate in attuazione delle direttive e dei principi sanciti dalle sentenze garantiscono oggi una maggiore trasparenza, pubblicità e par condicio nelle procedure di gara e hanno avuto un impatto importante sul riparto di giurisdizione italiano, giudice ordinario o giudice amministrativo. Il risultato della ricerca costituisce un significativo contributo nella definizione dell'istituto.
Purpose of the job is to closely examine the theme of the concession of services, in the light of influence exercised by law and jurisprudence, in consideration of the enormous economic affairs involved. The EU and National regulations were analyzed, as well as pronouncement by the Court of Justice and the domestic Tribunal. Neither was a necessary background excursus neglected. The study revealed that up to today this kind of public contract has no precise and comprehensive disciplinary regulation at either community or National level. Nevertheless, National regulations adopted in implementation of directives and principles ratified through sentencing, do nowadays guarantee a greater transparency, publicity and ‘par condicio’ in procedures for tenders and have an important impact on the Italian judiciary sector: ordinary judge or administrative judge. The result of the search constitutes a meaningful contribution.
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Lucchetti, Alessandro <1968&gt. "L'integrazione verticale tra pubblico e privato.Una ricostruzione delle società a capitale misto per i servizi pubblici locali secondo le categorie della teoria economica dell’organizzazione". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7670/1/Lucchetti_Alessandro_tesi.pdf.

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Resumen
L’assunto centrale della richiesta è che la partecipazione congiunta e la cooperazione tra parti pubbliche e private in una entità costituita in forma di società di capitali può essere intesa e ricostruita come una organizzazione ibrida all’interno del modello teorico dell’economia dei costi di transazione. La ricerca intende affermare che il partenariato pubblico privato istituzionalizzato è un’organizzazione ibrida all’interno della quale, le due parti (quella privata e quella pubblica) combinano impegni comuni ed obiettivi confliggenti. La ricerca rivela i tratti giuridici significativi, all’interno dell’ordinamento italiano, del partenariato pubblico-privato istituzionalizzato dove la partecipazione comune avviene all’interno della società di capitali. L’approcio al partenariato pubblico-privato istituzionalizzato secondo la teoria dei costi di transazione offre una nuova prospettiva circa la ricostruzione giuridica della cooperazione tra il soggetto pubblico e la parte privata. Le organizzazioni ibride costituite in forma di società di capitali forniscono soluzioni per la gestione dell’incertezza conseguenti all’incompletezza contrattuale attraverso l’inserimento della relazione di partenariato all’interno del sistema societario di amministrazione e controllo. In dipendenza del lungo periodo di funzionamento, il partenariato pubblico-privato istituzionalizzato deve essere in grado di adattarsi a cambiamenti nell’ambiente economico, giuridico e tecnologico e tali cambiamenti debbono essere considerati ed approvati nel contesto della relazione societaria tra il soggetto pubblico ed il socio privato. L’analisi, dedicata al sistema giuridico italiano, conferma che il diritto delle società di capitali ed il diritto amministrativo rilevano effettivamente e svolgono un ruolo cruciale nella costruzione appropriata della transazione tra le parti al fine di evitare squilibri di relazione tra il socio privato e la Parte Pubblica, la quale opera anche come Pubblica Autorità (il c.d. “problema di doppio allineamento”).
Core assumption of the research is that the joint participation and cooperation of public and private parties in a corporatized entity could be regarded and reconstructed as a hybrid organization within the theoretical model of the Transaction Cost Economics (TCE). The research is inteded to affirm that the IPPP is a hybrid” where the two parties (the public and the private one) combine joint efforts and competing goals. The research reveals the most distinctive legal features, within the Italian Jurisdiction, of this form of “Institutionalized PublicPrivate Partnerships (IPPP)” where the joint participation takes place within a corporatized entity. The TCE Approach to Institutionalised Public-Private Partnerships (IPPP) offers a new perspective on the legal reconstruction of the cooperation between the public entity and the private party. The Corporatized Hybribs organizations provide solutions to manage uncertainty due to contract incompleteness by means of embedded relationships within the corporate governance framework. Due to the long-term functioning, the IPPP must be able to adjust to changes in the economic, legal or tecnological environment and those changes must be assessed and approved in the context of the corporate relationship between the public entity and the Private Partner. The analysis, focused on the Italian legal system, confirms that company law and administrative law do matter and play a key role in the appropriate design of the transaction in order to avoid unbalanced relationship between the Private Partner and the Public Party which acts as Public Authority too (the so called “double alignment problem”).
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Lucchetti, Alessandro <1968&gt. "L'integrazione verticale tra pubblico e privato.Una ricostruzione delle società a capitale misto per i servizi pubblici locali secondo le categorie della teoria economica dell’organizzazione". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7670/.

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L’assunto centrale della richiesta è che la partecipazione congiunta e la cooperazione tra parti pubbliche e private in una entità costituita in forma di società di capitali può essere intesa e ricostruita come una organizzazione ibrida all’interno del modello teorico dell’economia dei costi di transazione. La ricerca intende affermare che il partenariato pubblico privato istituzionalizzato è un’organizzazione ibrida all’interno della quale, le due parti (quella privata e quella pubblica) combinano impegni comuni ed obiettivi confliggenti. La ricerca rivela i tratti giuridici significativi, all’interno dell’ordinamento italiano, del partenariato pubblico-privato istituzionalizzato dove la partecipazione comune avviene all’interno della società di capitali. L’approcio al partenariato pubblico-privato istituzionalizzato secondo la teoria dei costi di transazione offre una nuova prospettiva circa la ricostruzione giuridica della cooperazione tra il soggetto pubblico e la parte privata. Le organizzazioni ibride costituite in forma di società di capitali forniscono soluzioni per la gestione dell’incertezza conseguenti all’incompletezza contrattuale attraverso l’inserimento della relazione di partenariato all’interno del sistema societario di amministrazione e controllo. In dipendenza del lungo periodo di funzionamento, il partenariato pubblico-privato istituzionalizzato deve essere in grado di adattarsi a cambiamenti nell’ambiente economico, giuridico e tecnologico e tali cambiamenti debbono essere considerati ed approvati nel contesto della relazione societaria tra il soggetto pubblico ed il socio privato. L’analisi, dedicata al sistema giuridico italiano, conferma che il diritto delle società di capitali ed il diritto amministrativo rilevano effettivamente e svolgono un ruolo cruciale nella costruzione appropriata della transazione tra le parti al fine di evitare squilibri di relazione tra il socio privato e la Parte Pubblica, la quale opera anche come Pubblica Autorità (il c.d. “problema di doppio allineamento”).
Core assumption of the research is that the joint participation and cooperation of public and private parties in a corporatized entity could be regarded and reconstructed as a hybrid organization within the theoretical model of the Transaction Cost Economics (TCE). The research is inteded to affirm that the IPPP is a hybrid” where the two parties (the public and the private one) combine joint efforts and competing goals. The research reveals the most distinctive legal features, within the Italian Jurisdiction, of this form of “Institutionalized PublicPrivate Partnerships (IPPP)” where the joint participation takes place within a corporatized entity. The TCE Approach to Institutionalised Public-Private Partnerships (IPPP) offers a new perspective on the legal reconstruction of the cooperation between the public entity and the private party. The Corporatized Hybribs organizations provide solutions to manage uncertainty due to contract incompleteness by means of embedded relationships within the corporate governance framework. Due to the long-term functioning, the IPPP must be able to adjust to changes in the economic, legal or tecnological environment and those changes must be assessed and approved in the context of the corporate relationship between the public entity and the Private Partner. The analysis, focused on the Italian legal system, confirms that company law and administrative law do matter and play a key role in the appropriate design of the transaction in order to avoid unbalanced relationship between the Private Partner and the Public Party which acts as Public Authority too (the so called “double alignment problem”).
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Roversi, Monaco Micol <1984&gt. "Le società a capitale pubblico locale per i servizi pubblici locali di rilevanza economica: condizioni per la costituzione e il mantenimento, e limiti operativi". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/5021/1/Roversi_Monaco_Micol_tesi.pdf.

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Resumen
Oggetto della ricerca è l’esame del ruolo attuale della partecipazione pubblica locale in società per l’erogazione di servizi pubblici locali di rilevanza economica, nel nuovo contesto normativo caratterizzato dalla residualità dell’autoproduzione, dalla liberalizzazione, dall’organizzazione del servizio in ambiti territoriali, e dalle esigenze di contenimento della spesa locale, acuite dalla crisi economica-finanziaria. Si sono distinte quattro tipologie di società: nel caso di servizi gestiti in regime di esclusiva, le società a capitale pubblico-privato con socio privato operativo scelto mediante gara, le società in house affidatarie dirette, e le società affidatarie in quanto selezionate in procedure ad evidenza pubblica; nel caso di servizi sottratti al regime di esclusiva, le società che eroghino il servizio liberalizzato. L’indagine si è focalizzata sulle condizioni di costituzione e di mantenimento di tali società, e si è approfondito quel particolare aspetto del loro regime giuridico costituito dai limiti operativi. L’analisi è stata condotta esaminando le nuove disposizioni, le posizioni giurisprudenziali e le letture della dottrina relative alle società disciplinate come forme di gestione di servizi pubblici locali di rilevanza economica, relative alla funzionalizzazione dell’attività degli enti territoriali e delle società da questi partecipate, e relative alla tutela della concorrenza.
The research focuses on the role of the local authorities in the companies which manage the supply of public services of economic interest, within the new regulatory framework and the rules on the limits of the “in house providing” model, on the liberalization of the services of general interest, the organization on territorial zones (ambiti territoriali), and on the need to limit the expenditures. Four types of companies are identified: the semi-public companies where the private partner is selected by means of public tendering procedures, the so called “in house companies”, the companies selected by means of public and open tendering procedures, and the companies which do not hold the exclusive to provide the service. The research focuses on the possibilities of creating these companies and on their limits.
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Roversi, Monaco Micol <1984&gt. "Le società a capitale pubblico locale per i servizi pubblici locali di rilevanza economica: condizioni per la costituzione e il mantenimento, e limiti operativi". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/5021/.

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Oggetto della ricerca è l’esame del ruolo attuale della partecipazione pubblica locale in società per l’erogazione di servizi pubblici locali di rilevanza economica, nel nuovo contesto normativo caratterizzato dalla residualità dell’autoproduzione, dalla liberalizzazione, dall’organizzazione del servizio in ambiti territoriali, e dalle esigenze di contenimento della spesa locale, acuite dalla crisi economica-finanziaria. Si sono distinte quattro tipologie di società: nel caso di servizi gestiti in regime di esclusiva, le società a capitale pubblico-privato con socio privato operativo scelto mediante gara, le società in house affidatarie dirette, e le società affidatarie in quanto selezionate in procedure ad evidenza pubblica; nel caso di servizi sottratti al regime di esclusiva, le società che eroghino il servizio liberalizzato. L’indagine si è focalizzata sulle condizioni di costituzione e di mantenimento di tali società, e si è approfondito quel particolare aspetto del loro regime giuridico costituito dai limiti operativi. L’analisi è stata condotta esaminando le nuove disposizioni, le posizioni giurisprudenziali e le letture della dottrina relative alle società disciplinate come forme di gestione di servizi pubblici locali di rilevanza economica, relative alla funzionalizzazione dell’attività degli enti territoriali e delle società da questi partecipate, e relative alla tutela della concorrenza.
The research focuses on the role of the local authorities in the companies which manage the supply of public services of economic interest, within the new regulatory framework and the rules on the limits of the “in house providing” model, on the liberalization of the services of general interest, the organization on territorial zones (ambiti territoriali), and on the need to limit the expenditures. Four types of companies are identified: the semi-public companies where the private partner is selected by means of public tendering procedures, the so called “in house companies”, the companies selected by means of public and open tendering procedures, and the companies which do not hold the exclusive to provide the service. The research focuses on the possibilities of creating these companies and on their limits.
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IACOVELLI, DANILA. "STUDIO SULLA FUNZIONE AMMINISTRATIVA". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2009. http://hdl.handle.net/10280/563.

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Resumen
"Funzione" è un termine di per sé neutro che si carica di significati diversi a seconda dei sistemi in cui è immerso. Nel diritto è un termine ricco di insidie perchè porta alle matrici stesse dell'ordinamento giuridico. Nel testo si analizza il concetto di funzione da un punto di vista storico-ricostruttivo per giungere alla definizione della funzione in senso obiettivo. Sulla base di tali premesse si spiegano gli istituti del diritto pubblico e le loro trasformazioni con particolare riguardo al mondo dell'amministrazione e alla diversità dei soggetti che oggi lo compongono.
This thesis analyzes the concept of public function with particular regard to administrative world. It starts by an historical point of view and arrives to a definition of function in an objective sense. This concept is used to explain the transformation of contemporary administration.
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IACOVELLI, DANILA. "STUDIO SULLA FUNZIONE AMMINISTRATIVA". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2009. http://hdl.handle.net/10280/563.

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"Funzione" è un termine di per sé neutro che si carica di significati diversi a seconda dei sistemi in cui è immerso. Nel diritto è un termine ricco di insidie perchè porta alle matrici stesse dell'ordinamento giuridico. Nel testo si analizza il concetto di funzione da un punto di vista storico-ricostruttivo per giungere alla definizione della funzione in senso obiettivo. Sulla base di tali premesse si spiegano gli istituti del diritto pubblico e le loro trasformazioni con particolare riguardo al mondo dell'amministrazione e alla diversità dei soggetti che oggi lo compongono.
This thesis analyzes the concept of public function with particular regard to administrative world. It starts by an historical point of view and arrives to a definition of function in an objective sense. This concept is used to explain the transformation of contemporary administration.
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GRILLO, ELISA. "Le concessioni di servizi pubblici locali a rilevanza economica: i principi europei dell'evidenza pubblica nella giurisprudenza della Corte di Giustizia e nel Codice dei contratti pubblici". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2013. http://hdl.handle.net/10281/43993.

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Le concessioni di servizi pubblici locali a rilevanza economica, inquadramento normativo e giurisprudenziale aggiornato all'anno 2012. Particolare attenzione alla procedura di selezione del concessionario e, in particolare, ai principi generali estrapolati dalla giurisprudenza della Corte di Giustizia e tradotti in norme di trasparenza, imparzialità e parità di trattamento immediatamente applicabili. analisi della casistica nazionale in cerca di riscontro degli insegnamenti del giudice europeo alla luce del recepimento delle direttive del 2004 attraverso il d.lgs. 163/2006.
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Cabianca, Alessandro <1974&gt. "Le Società del Trasporto Locale Tra crisi economica, Servizio Pubblico e Libertà d'Impresa". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amsdottorato.unibo.it/8691/1/CABIANCA%20A%20Le%20societ%C3%A0%20del%20trasporto%20pubblico%20locale%20tra%20crisi%20economica%20servizio%20pubblico%20e%20libert%C3%A0%20d%27impresa.pdf.

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Resumen
La presente ricerca si occupa dei rapporti tra servizio pubblico e libertà d’impresa. L’obiettivo è di riflettere su come la sottoposizione al regime di servizio pubblico di interi settori economici condizioni da un punto di vista funzionale ed organizzativo gli operatori che ivi si trovano ad operare. La chiave di lettura attraverso la quale il fenomeno è considerato è quella del trasporto pubblico locale, nella sua specificazione dell’autotrasporto di linea ed assume un particolare significato nell’attuale momento storico di crisi, che ha avuto pesanti ripercussioni per il settore. I temi di ricerca sviluppati concernono: -l’individuazione dell’area riservata al servizio pubblico e correlativamente di quella in cui le attività di trasporto collettivo di linea possano essere prestate in regime di libertà d’impresa; -i rapporti tra il servizio pubblico di linea ed i mercati ad esso contigui; -i soggetti economici che svolgono l’attività di trasporto collettivo di persone e i condizionamenti funzionali che essi subiscono per la presenza di una parte dell’attività sottoposta al regime di servizio pubblico, con particolare riferimento alla presenza massiccia in questo settore delle società a partecipazione pubblica.
This research focuses on the relationship between public services and the freedom of enterprise. The aim is to investigate on the impact of the public service regime on private and public operators from a functional and organizational point of view. This phenomenon is considered through the lens of the local public transport, in its specification of public passenger transport; this takes on particular significance in the current historical crisis, which has ha serious repercussions for the sector. In particular, the research topics concerne: -the identification of the market sectors reserved to the public service and the sectors opened to the regime of freedom of business -the relationships between the public service of the collective transport of people and the adjacent markets; -the impact on the involved economic subjects of a part of the public service regime, with a special focus on the massive presence in this sector of publicly owned companies.
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GALLARATI, FRANCESCO. "Public service in the Italian and European economic constitution". Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2018. http://hdl.handle.net/11567/932954.

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CORINI, ANTONIA. "Applicazione del diritto alimentare nell’Unione europea. Poteri pubblici e schemi privati per gestire le violazioni del diritto alimentare". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2018. http://hdl.handle.net/10280/39865.

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Resumen
La tesi si incentra sull’applicazione del diritto europeo in materia alimentare. L’elaborato prende il via dall’analisi degli obiettivi fondamentali e degli strumenti principali del diritto alimentare, del suo sviluppo storico e delle questioni che ha affrontato. L’applicazione del diritto alimentare è studiata esaminando il sistema dei controlli nell’Unione europea e la correlata implementazione sia da parte degli Operatori del settore alimentare sia da parte delle Autorità Competenti in due Stati membri (Italia e Olanda). Vengono, altresì, esaminati casi pratici in cui sono state rintracciate problematiche nell’applicazione del diritto alimentare o che hanno dimostrato le debolezze del sistema nel gestire le varie violazioni attinenti gli alimenti. Lo studio intende inoltre dimostrare le carenze del sistema normativo sviluppando un concetto teoretico quale quello delle violazioni dovute al “fattore umano” e del loro impatto sugli interessi economici dei consumatori. La tesi, quindi, si focalizza sugli strumenti più idonei alla gestione di violazioni di questa tipologia esaminando la legislazione recentemente adottata e prendendo in considerazione, altresì, le possibili soluzioni che possono derivare dai differenti approcci degli Stati membri e l’opportunità di utilizzare, parallelamente a regole ed attività svolte dalle Autorità competenti, standard privati.
The thesis analyses enforcement of EU food law. The analysis starts by concentrating on the EU Food Law central objectives and basic tools, its historical development and the issues it has aimed to face. Food Law Enforcement is analysed by examining food control systems in the European Union and their implementation by Food Business Operators as well as by the Competent Authorities in two Member States (Italy and The Netherlands). Cases are scrutinised where problems of enforcement or weaknesses of the system have come to light in dealing with various possible violations which concern food. The dissertation aims to show the shortcomings of the legal system and to contribute to solving them by developing a theoretical concept: that of behavioural infringements due to the human factor and of their impact on consumer economic interests. The dissertation, therefore, focuses on the most suitable instruments in dealing with these infringements by examining the newly adopted legislation and by looking at what can be learnt from different approaches chosen in the two Member States studies, including that of combining the Competent Authorities rules and activities to those of Private schemes.
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CORINI, ANTONIA. "Applicazione del diritto alimentare nell’Unione europea. Poteri pubblici e schemi privati per gestire le violazioni del diritto alimentare". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2018. http://hdl.handle.net/10280/39865.

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La tesi si incentra sull’applicazione del diritto europeo in materia alimentare. L’elaborato prende il via dall’analisi degli obiettivi fondamentali e degli strumenti principali del diritto alimentare, del suo sviluppo storico e delle questioni che ha affrontato. L’applicazione del diritto alimentare è studiata esaminando il sistema dei controlli nell’Unione europea e la correlata implementazione sia da parte degli Operatori del settore alimentare sia da parte delle Autorità Competenti in due Stati membri (Italia e Olanda). Vengono, altresì, esaminati casi pratici in cui sono state rintracciate problematiche nell’applicazione del diritto alimentare o che hanno dimostrato le debolezze del sistema nel gestire le varie violazioni attinenti gli alimenti. Lo studio intende inoltre dimostrare le carenze del sistema normativo sviluppando un concetto teoretico quale quello delle violazioni dovute al “fattore umano” e del loro impatto sugli interessi economici dei consumatori. La tesi, quindi, si focalizza sugli strumenti più idonei alla gestione di violazioni di questa tipologia esaminando la legislazione recentemente adottata e prendendo in considerazione, altresì, le possibili soluzioni che possono derivare dai differenti approcci degli Stati membri e l’opportunità di utilizzare, parallelamente a regole ed attività svolte dalle Autorità competenti, standard privati.
The thesis analyses enforcement of EU food law. The analysis starts by concentrating on the EU Food Law central objectives and basic tools, its historical development and the issues it has aimed to face. Food Law Enforcement is analysed by examining food control systems in the European Union and their implementation by Food Business Operators as well as by the Competent Authorities in two Member States (Italy and The Netherlands). Cases are scrutinised where problems of enforcement or weaknesses of the system have come to light in dealing with various possible violations which concern food. The dissertation aims to show the shortcomings of the legal system and to contribute to solving them by developing a theoretical concept: that of behavioural infringements due to the human factor and of their impact on consumer economic interests. The dissertation, therefore, focuses on the most suitable instruments in dealing with these infringements by examining the newly adopted legislation and by looking at what can be learnt from different approaches chosen in the two Member States studies, including that of combining the Competent Authorities rules and activities to those of Private schemes.
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Battistini, Ilaria <1981&gt. "La discrezionalità economica nelle decisioni sanzionatorie dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1778/1/Battsitini_Ilaria_tesi.pdf.

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Battistini, Ilaria <1981&gt. "La discrezionalità economica nelle decisioni sanzionatorie dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1778/.

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SABATINO, Maria. "La gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica: un mercato da aprire alla concorrenza". Doctoral thesis, Università degli studi del Molise, 2014. http://hdl.handle.net/11695/66394.

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Resumen
Incertezze e contraddizioni cicliche contraddistinguono il nostro ordinamento nello sviluppo della disciplina sui servizi pubblici locali e, in particolare, di quelli a rilevanza economica. La grande attenzione al tema dei servizi pubblici locali è dipesa anche dall’incessante e non sempre coerente produzione normativa che nell’ultimo decennio ha contraddistinto il settore, tanto da dar luogo ad uno stato di riforma e di transizione permanente, nel quale, subito dopo l’adozione di un determinato intervento normativo, iniziava a maturare l’aspettativa di ulteriori interventi, rettificativi, integrativi, correttivi, quando non addirittura di contro- riforma o, comunque, di ridefinizione delle relative dinamiche temporali di entrata a regime, alimentando dunque il senso di incertezza in ordine alla chiarezza e stabilità del quadro giuridico di riferimento. La legge 142/1990 ha definito i servizi pubblici come quei servizi che hanno per oggetto produzione di beni ed attività rivolte a realizzare fini sociali e a promuovere lo sviluppo economico e civile delle comunità locali; definizione ripresa nel Testo unico sulle autonomie locali, d.lgs. 267/2000. Il primo cambiamento, sul quale soffermarsi, riguarda la concezione stessa di servizio pubblico locale. Se, in passato l’aggettivo “pubblico” era riferito al soggetto che erogava il servizio ora l’elemento qualificante è l’oggetto, ossia il bisogno, della collettività residente su un determinato territorio, da soddisfare. Ciò conduce ad un ripensamento del ruolo dello Stato nella produzione dei servizi pubblici locali: se il focus è il bisogno, è necessario individuare il soggetto che ha le capacità di soddisfarlo al meglio, che può essere tanto pubblico che privato. Se la gestione monopolistica pubblica appartenente al passato ha prodotto inefficienze, e se la massima efficienza è raggiunta in regime di assoluta competizione, allora una possibile soluzione per garantire una risposta adeguata ai bisogni della collettività da soddisfare può essere rappresentata dall’introduzione di concorrenza. Ulteriore, elemento di instabilità è stato introdotto a seguito della consultazione referendaria svoltasi nel giugno 2011 che ha finito per travolgere l’intero assetto normativo applicabile alla generalità dei servizi pubblici locali fondato sull’articolo 23-bis del decreto legge 112/2008. Da qui, dunque, l’esigenza di definire una nuova disciplina, dettata dall’articolo 4, del decreto legge 138/2011, convertito con modifiche, dalla legge 148/2011 a sua volta modificato ed integrato, a più riprese tra la fine del 2011 ed il primo semestre del 2012. Anche questo regime, però, avrà vita breve perché proprio mentre sembrava in via di stabilizzazione è stato dichiarato incostituzionale dalla Corte Costituzionale con sentenza 20 luglio 2012, n. 199, che ha dunque riaperto – ove mai questo fosse stato chiuso – il cantiere per l’adozione di una ennesima nuova disciplina dei servizi pubblici locali. Obiettivo del presente contributo è dunque quello di ripercorrere l’evoluzione normativa in materia di servizi pubblici locali, partendo da una sistemazione concettuale del servizio pubblico e di servizio pubblico locale come species del primo; si è sviluppato il discorso prendendo in considerazione, cronologicamente, tutti i risultati a cui si è pervenuti negli anni, in considerazione del fatto che il settore dei servizi pubblici locali detiene un’importanza primaria nell’intero sistema economico di un paese, e di concentrare l’attenzione su alcuni dei profili di maggiore interesse che, nell’avvicendarsi e stratificarsi dei vari regimi normativi dell’ultimo decennio continuano a rappresentare delle questioni aperte e dei nodi cruciali della disciplina. Si procede poi alla ricerca e illustrazione delle modalità di introduzione di concorrenza più adeguate e opportune per i settori dei servizi pubblici locali. Il lavoro si propone di affrontare la tematica dei servizi pubblici locali, soprattutto tenendo conto dei recenti fermenti riformistici, delineando le tappe che, nel lungo processo di creazione del servizio pubblico locale, sono servite per arricchire la materia di prospettive sempre nuove e provenienti da più istanze, non da ultima quella comunitaria. Si cercherà, poi, di individuare, partendo dagli ultimi interventi normativi e seguendo le indicazioni della più recente giurisprudenza costituzionale, alcune coordinate su cui delineare, in chiave prospettica, l’avvio di un percorso di effettiva stabilizzazione normativa e di riforma di questi importanti comparti economici. Quindi, dopo un inquadramento sistematico della materia e della sua evoluzione si procede all’analisi degli effetti della pronuncia di incostituzionalità (sentenza n. 199/2012), evidenziando sotto quali profili si concretizza la perdita di concorrenzialità del sistema. In esito alla sentenza, 199/2012, gli Enti locali possono affidare la gestione dei servizi pubblici a rilevanza economica o meglio di scelta del soggetto gestore e/o affidatario del servizio tramite tre modalità: 1. ricorso al mercato; 2. partenariato pubblico-privato istituzionalizzato (cosiddetto PPPI); 3. affidamento in house. La prima è il modello della così detta evidenza pubblica, ossia della scelta del soggetto affidatario previa gara, rispettosa del regime comunitario di libera concorrenza. La seconda è il fenomeno delle società miste (che a livello comunitario è conosciuto come quello del PPPI), il quale si realizza attraverso la cosiddetta gara a doppio oggetto (riguardante sia la qualità di socio che la gestione del servizio), in cui la società viene costituita per una specifica missione in base a una gara che ha ad oggetto la scelta del socio e l’affidamento della missione medesima. La terza è il cosiddetto in house che consente l’affidamento diretto, senza previa gara, a un soggetto solo formalmente, e non sostanzialmente, diverso dall’ente affidante. Il che è consentito dalla giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’U.E. in presenza di tre condizioni: a) totale partecipazione pubblica; b) controllo analogo sulla società affidataria a quello che l’ente o gli enti affidanti esercitano sui propri servizi; c) realizzazione, da parte della società affidataria, della parte più importante della propria attività con l’ente o gli enti che la controllano. Quindi ammissibilità dell’affidamento in house senza deroghe e senza eccezioni. Nonostante la pronuncia di incostituzionalità, si cercherà anche di individuare spiragli per riproporre anche nel prossimo futuro accorgimenti pro concorrenziali ammissibili, per contemperare il forzato passo indietro imposto dall’esito referendario. In ultimo, il lavoro propone una comparazione tra il sistema italiano e quello spagnolo, sulla gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica. Sicuramente è stata persa un’occasione. Nonostante il vento favorevole, il nostro ordinamento rimane in balia dell’incertezza, perché, condizionato dall’instabilità politica e dalle sue degenerazioni populistiche, ancora una volta, non sa dove andare.
Our code is marked by cyclical uncertainties and contradictions in developing the local public services regulation, especially that of the economically relevant ones. The great attention for the local public services issue has depended on the unending and not always coherent production of regulations which has marked the field so much over the last decade that it has given rise to such a permanent state of reformation and transition that, as soon as a normative amendment was adopted, you started to wait for further interventions drawn up to correct, adjust, integrate it, if not even aimed at a complete reversal of it or, at least, to a redefinition of its time lag to enter into force, therefore triggering a sense of uncertainty about the juridical framework’s clearness and stability. The 142/1990 law defined public services as those services which have as an object the production of goods and activities aimed at realizing social goals and promoting the economical and civil development of local communities; such a definition has been drawn on the Compendium Code for the local authorities, legislative decree 267/2000. The first alteration to linger over is the concept itself of the local public service. If in the past the adjective “public” referred to the subject supplying the service, now the qualifying element is the object, that is the needs of the collectivity residing in a determined territory to be fulfilled. This leads to a rethinking of the role of the State in the local public services production: if the focus is on the need, it is necessary to characterize the subject that has the capabilities to fulfill it properly, being it public or private. If the monopolistic management of the past has produced inefficiencies and if the best efficiency is achieved through absolute competition, then a possible solution to guarantee a proper answer to the needs of the collectivity to satisfy can be the introduction of competition. Another element of instability has was introduced after the referendum of June 2011 which ended up sweeping away the whole normative set up applicable to all public local services, based on the 23-bis article of the Legislative Decree 112/2008. Hence the need for defining a new discipline, dictated by the 4th article of the Legislative Decree 138/2011, converted by alterations from the 148/2011 law, which was amended in turn and integrated many times between the end of 2001 and the first term of 2012. This amendment is going to be short-lived though becaus uncanstitutianal by the Caurt an J uly 20"' 2012 just while being stabilized, which has therefare re-apened - if ever clased - the process far the adaptian af an umpteenth new discipline far the public lacal services.
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Verdolini, Enrico <1992&gt. "Le interpretazioni della costituzione economica: discipline costituzionali dei rapporti fra poteri pubblici, concorrenza e disuguaglianze". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022. http://amsdottorato.unibo.it/10336/1/TESI%20VERDOLINI.pdf.

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La tesi affronta la questione controversa di cosa si intenda per costituzione economica e di quali possano essere le sue interpretazioni. Il concetto è stato elaborato nel contesto del dibattito dottrinario, contemporaneo e successivo, all’Assemblea Costituente della Repubblica di Weimar. Questo dibattito ha influenzato, sotto molteplici profili, la stesura della Costituzione italiana, nonché le successive interpretazioni della costituzione economica che sono state prospettate dalla dottrina e dalla giurisprudenza. Nel corso dei decenni, sono state proposte diverse interpretazioni dell’idea di costituzione economica, ognuna delle quali particolarmente caratterizzata dal punto di vista ideologico, in grado di aprire una diversa prospettiva sull’interazione fra poteri pubblici, mercato e disuguaglianze. A partire dagli anni Ottanta, si è registrato un progressivo indebolimento dei vincoli posti dalla costituzione economica alle dinamiche dell’economia e alle forze incontrollate dei mercati. L’emergenza pandemica ha, tuttavia, determinato un cambiamento di paradigma, con l’inizio di un nuovo protagonismo dei poteri pubblici nel contesto europeo. Occorre chiedersi quali siano attualmente le linee essenziali dell’idea di costituzione economica, nel contesto europeo e nazionale, quale interpretazione possa essere sposata e quali ricadute concrete possa comportare, in termini di politiche dei poteri pubblici in ambito economico.
The thesis is about the controversial question of what is meant by economic constitution and what its interpretations may be. The concept was developed in the context of the doctrinal debate at the Constituent Assembly of the Weimar Republic. This debate has influenced, in many ways, the drafting of the Italian Constitution, as well as the interpretations of the economic constitution that have been proposed by doctrine and jurisprudence. Over the decades, different interpretations of economic constitution have been proposed. Each one is characterized from an ideological point of view, capable of opening a different perspective on the interaction between public powers, competition and inequalities. Since the 1980s, there has been a progressive weakening of the constraints fixed by the economic constitution on the dynamics of the economy. The pandemic emergency has, however, determined a paradigm shift, with the beginning of a new role of public powers in the European context. It is necessary to answer what is the economic constitution, in the European and national context, what interpretation can be married and what concrete consequences there are, in terms of public power policies in the economic sphere.
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CHIARELLI, SIMONE. "Il processo di semplificazione amministrativa e di liberalizzazione delle attività economiche nella dimensione europea". Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2010. http://hdl.handle.net/10446/590.

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Carullo, G. "IL CONDIZIONAMENTO DEL DIRITTO EUROPEO SULL¿ORGANIZZAZIONE PUBBLICA DEI SERVIZI ECONOMICI. STUDIO SUI LIMITI DERIVANTI DAL DIRITTO DELL¿UNIONE EUROPEA ALLA DISCREZIONALITÀ ORGANIZZATIVA, TRA AUTOPRODUZIONE ED ESTERNALIZZAZIONE". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2015. http://hdl.handle.net/2434/258171.

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The research focuses on the way in which European law influences the discretionary decisions of national Authorities in the organization of services of general economic interest (hereinafter referred to as “SGEI”). In general terms, to ensure the European compatibility of a model of organization to be adopted to carry out a SGEI, it must be verified that the organizational formula chosen complies with the internal market. Various institutions of European law come into play, both of primary and secondary legislation: the rules on public tender procedures, the new legislation on the “public contracts between entities within the public sector” (art. 12, Directive 2014/24/EU, and the similar provisions in Directives 2014/23/EU and 2014/25/EU), the case-law on public-private partnerships, and the rules on State aids. The phenomenon is particularly interesting since it involves immediate repercussions on the exercise of discretionary powers. The fact that National Authorities must act coherently with the internal market rules implies that the decisions taken on the organisation of SGEI must be consistent with such market. Therefore, all decisions must consider that the service will be provided in the context of a free economy and a pro competitive environment. This means that the decisions on the organisation of SGEI must always state the reasons on which they are based. In particular, it is necessary to clarify why the organizational model chosen is deemed viable having regard to the framework deriving from the European competition principles. As a consequence, a decision to adopt a given organizational model may be contested if no adequate reasons are given to support it. European competition principles may thus be relevant in a “judicial review procedure”. In this context, the applicant could seek the annulment claiming that the choice made by the Public Authority has not been taken in accordance with the principle of proportionality, or that it is not sustainable in economic terms.
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MICHIELI, ANDREA. "Democrazia sostanziale e partecipazione economica. Profili costituzionali della collaborazione dei lavoratori all’impresa". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2020. http://hdl.handle.net/10281/262960.

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La tesi si prefigge lo scopo di analizzare le forme della partecipazione economica iscritte nella Costituzione Italiana. Soffermandosi sul concetto di "democrazia sostanziale" la ricerca analizza le norme costituzionale sui "rapporti economici" della Costituzione; si sofferma, in particolare, sulla partecipazione dei lavoratori all'impresa come forma principale - ancorché inattuata - di contributo dei cittadini alla democratizzazione del potere economico.
The thesis aims to analyze the forms of economic participation embedded in the Italian Constitution. The research examines the norms on “economic relations” in the Constitution focusing on the concept of “democrazia sostanziale”; particularly, it addresses the participation of workers in the enterprise as main form of contribution of the citizens to the democratization of the economic power, although so far unrealized.
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BARONE, Michele. "Le Autorità indipendenti nell’amministrazione pubblica dell’economia. Bilanci e prospettive nell’evoluzione del contesto italiano ed europeo". Doctoral thesis, Università degli studi del Molise, 2021. http://hdl.handle.net/11695/105599.

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Resumen
La ricerca affronta la questione, ancora controversa, della natura e delle funzioni delle autorità amministrative indipendenti. Attraverso l’analisi delle condizioni strutturali alla base dell’affermazione del modello di regolazione indipendente del mercato, l’obiettivo primario è di suggerire una chiave di lettura dei principali problemi che pone, a partire proprio da quelli relativi allo status di indipendenza delle autorità regolatorie. In secondo luogo, l’indagine ha lo scopo di individuare possibili orizzonti di riforma, alla luce dell’evoluzione dell’approccio al tema dell’intervento pubblico nell’economia assunto nel contesto nazionale e sovranazionale. Viene anzitutto esaminato il dibattito sui principi in materia di rapporti economici tenutosi in seno all’Assemblea costituente, da cui emerge chiaramente la critica, pressoché unanime, al laissez-faire, espressione del tradizionale Stato liberale. Era radicata la consapevolezza, fondata su evidenze storiche, che il mercato, lasciato a se stesso, non è in grado di generare utilità sociale, ma che anzi tende a favorire dinamiche di prevaricazione dei soggetti che si trovano in una situazione di fattuale debolezza da parte di quelli che ricoprono, invece, una posizione di forza. Gli obiettivi che la Costituzione assegna inderogabilmente alla politica economica – garanzia del pieno sviluppo della persona umana e della realizzazione dell’utilità sociale – possono dunque essere perseguiti alla sola condizione che il mercato sia sottoposto a rigorosi limiti e controlli (artt. 41 ss. Cost.). L’indagine si focalizza quindi sul paradigma regolatorio, che comincia ad affermarsi in Italia in coincidenza con l’ampliamento degli spazi del mercato, stimolato in particolare dal processo di integrazione europea. Tale paradigma, lungi dall’essere intrinsecamente connesso alla logica del laissez-faire, può potenzialmente rappresentare una forma di attuazione dei principi costituzionali persino più compiuta rispetto ad un modello di intervento pubblico nell’economia in cui lo Stato sia direttamente implicato nei processi produttivi. Infatti il paradigma regolatorio, in base al quale l’intervento statale consiste essenzialmente in un’attività di vigilanza sulle dinamiche economiche, sembra possa rientrare più propriamente nell’ambito dei «controlli» di cui parla l’art. 41 Cost. Vengono messi in luce, tuttavia, i problemi che caratterizzano la regolazione per come realizzatasi concretamente, che si riconducono proprio alla circostanza che essa è stata intesa, in effetti, non come una nuova forma di limitazione e controllo delle dinamiche economiche, ma, al contrario, come una via per “liberarle” dalle interferenze dei poteri pubblici. Questo approccio ha condotto ad una disciplina squilibrata dello status di indipendenza (talvolta eccessivo, talaltra difettoso), che presenta meccanismi di “protezione” del mercato nei confronti organi politici per certi aspetti ancora più intensi rispetto a quelli che la Costituzione riserva alle libertà e ai diritti inviolabili della persona. Tali forme di garanzia si fondano, però, su presupposti discutibili: una rinnovata “fede” nel mercato e un conseguente ritorno alla logica del laissez-faire. Non è dunque considerata condivisibile l’idea della regolazione come funzione di garanzia: essa è invece ritenuta una funzione amministrativa in senso pieno, finalizzata, cioè, alla cura di interessi pubblici nell’ambito del mercato. In tale ottica, si evidenzia come lo status di indipendenza delle autorità, anziché rappresentare un ausilio per la realizzazione del modello regolatorio, costituisca un ostacolo alla sua attuazione, minandone la piena compatibilità con i principi costituzionali. Vengono dunque indicate linee direttrici per possibili riforme tese a conferire una dimensione pienamente pubblicistica alla regolazione amministrativa del mercato, che la renda davvero in grado di porre rimedio ai suoi ineluttabili “fallimenti”.
The work addresses the still controversial question of the nature and functions of the Independent Regulatory Commissions. Through the analysis of the structural conditions underlying the affirmation of the independent regulation of the market, the primary aim is to suggest a key to understanding the main problems it poses, starting with those relating to the independent status of Regulatory Commissions. Secondly, the work aims to identify possible horizons for reform, in light of the evolution of the approach to the issue of public intervention in the economy assumed in the national and supranational context. First of all, the debate on the principles of economic relations, held in the Constituent Assembly, is examined, from which the almost unanimous critique of laissez-faire, expression of the traditional liberal state, clearly emerges. There was a deep-rooted awareness, based on historical evidence, that the market, left to itself, is not capable of generating social utility: on the contrary, it tends to favor dynamics of abuse of subjects who are in a position of factual weakness by subjects who are, instead, in a position of factual power. The purposes that the Constitution assigns to economic policy - guaranteeing the full development of the human person and the realization of social utility - can therefore be pursued on the sole condition that the market is subjected to strict limits and controls (clauses 41 and following of Italian Constitution). Therefore, the work focuses on the ‘regulatory paradigm’, which begins to rise in Italy to coincide with the expansion of market’s spaces, stimulated particularly by the process of European integration. This paradigm, far from being intrinsically connected to the logic of laissez-faire, can potentially represent an even more complete form of implementation of constitutional principles than a model of public intervention in the economy in which the state is directly involved in production processes. In fact, the regulatory paradigm, according to which state intervention essentially consists of a supervisory activity on economic dynamics, seems to fall more properly within the "controls" referred to in clause 41 of Italian Constitution. Nevertheless, the problems that characterize regulation in terms of how it actually developed in Italy are highlighted and attributed precisely to the fact that it was considered, in fact, not as a new form of limitation and control of economic dynamics, but, conversely, as a way to "free" them from the interference of the public powers. This approach has led to an unbalanced discipline of the status of independence (sometimes excessive, sometimes defective), which presents mechanisms of "protection" of market’s spaces towards political bodies in some respects even more intense than those that Constitution reserves for freedoms and inviolable rights of the person. Such guarantees, although, are based on questionable assumptions: a renewed "faith" in market’s virtues and a consequent return to the logic of laissez-faire. Therefore, the concept of regulation as a guarantee function is not considered acceptable: it is instead considered an administrative function in the full sense, namely aimed at the care of public interests within the market. In this perspective, it is highlighted that the independent status, rather than representing an aid for the implementation of the regulatory paradigm, constitutes an obstacle to it, undermining its full compliance with constitutional principles. Guidelines for possible reforms are therefore indicated, aimed at giving a fully “public-power attitude” to the market’s administrative regulation, in order that it is made truly capable of remedying its inevitable "failures".
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GENNARO, Giancarlo. "LA GOVERNANCE ECONOMICA DELL’U.E.: I VINCOLI COMUNITARI GRAVANTI SULLA DETERMINAZIONE DEI PRINCIPI DI COORDINAMENTO DELLA FINANZA PUBBLICA E SULLA ARMONIZZAZIONE DEL SISTEMA TRIBUTARIO NAZIONALE, NELLA PROSPETTIVA DI ATTUAZIONE DEL FEDERALISMO FISCALE". Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2014. http://hdl.handle.net/10447/91202.

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The purpose of this thesis is to study the European Union Economic governance system and, in particular, the analysis of the constraints imposed - by that system – on national budgetary policies. It seems particularly important, in fact, the interference between the (internal) process reform of the regulatory platform in economic and financial matters and budget - from the l. 42 and 196/2009 and with the subsequent implementing decrees of the so-called "Fiscal Federalism" - and the respect for the applicable European stability, understood as a premise (formal and substantial) to contribute to the "European Common Market" and codified also in the rules that govern the functioning of the Economic and Monetary Union. The reform of Title V, Part II, of the Constitution has prompted a review of skills in the field of "public finance coordination" between the various levels of government land, theoretically enhancing the role of Autonomy. In this respect, however, in order to counterbalance the effects of explosive products on the economic system by the explosion of the so-called "financial bubble" in the U.S., the material conditions of the failure to implement laws to start the process of so-called "federalization tax" - despite repeated requests made also by the Constitutional Court - was accompanied by the supervening need to harmonize the national legal framework to ensure the homogeneity of its obligations materially discipline imposed in the supranational European Union. The thesis then focused on a classic theme of studies of national and European public law, namely "monetary sovereignty" - or, more broadly, of "economic" sovereignty - and the principle of democratic representation physiologically connected to the operation of the tax and state representative, declined, however, through the wide "code" that currently governs the relationships - indeed not only economic - in the European multilevel system of government.
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STOCCORO, ANDREA. "La contrattazione di secondo livello nel settore dei pubblici esercizi: vecchi e nuovi modelli". Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2014. http://hdl.handle.net/10446/30729.

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The author reviews evidence that the bargaining structure is becoming more decentralized in the hospitality industry for bars, cafés and restaurants, although in somewhat different degrees and ways for small, medium and large companies. He then examines the various hypotheses that have been offered from the last century untill now. Despite undeniable trends towards the decentralisation of collective bargaining structures in Italy, the hospitality industry sector very centralised. Collective bargaining takes place predominantly at a national or regional level. The importance of sectoral collective agreements – and, thus, multi-employer collective bargaining – is indicated by the fact that these agreements are used for a large share of employees as well as companies. At the same time, the tendency towards a company-based approach to collective bargaining cannot be ignored. Indeed, the author also talks about the obstacles of the decentralisation of collective bargaining and explores, at the same time, new possibilities for company-level deviations (from norms set under national-sectoral agreements). He emphasises the need for more decentralisation, especially for wage setting, in order to satisfy companies’ competitive needs, or to allow companies to overcome temporary economic difficulties, thus permitting companies to cope better with global competition and unstable markets.
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Berlinghini, Maurizio. "Rigenerazione urbana e sociale nei contesti di edilizia residenziale pubblica - Dallo studio dell'esperienza bolognese del "Contratto di Quartiere Pescarola-Beverara" verso rinnovati strumenti operativi". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/17160/.

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L’obiettivo generale della presente tesi risulta quello d'indagare quale forma possano assumere, nel segno di multiscalarità e multidisciplinarietà, gli strumenti promossi dallo Stato per riavviare una concreta rigenerazione urbana e sociale nei contesti di edilizia residenziale pubblica. Nel trattare il tema in oggetto la ricerca parte dagli anni 90 che, oltre a vedere un graduale disimpegno in materia di "politiche per la casa", sono stati teatro della progressiva attivazione dei "Programmi Urbani Complessi". Riconosciutene le potenzialità e persuaso del fatto che, tra questi, i "Contratti di Quartiere" possano essere il punto di partenza rispetto al quale far evolvere un nuovo efficace mezzo con cui soddisfare l'inalienabile "diritto economico, sociale e culturale ad un alloggio" adeguato, l’obiettivo specifico della tesi consiste nell'avanzare alcune indicazioni utili al loro aggiornamento prima che vengano auspicabilmente riproposti. La ricerca si divide in tre parti (Descrizione, Diagnosi, Proposte). Iniziando dalla descrizione dei "C.d.Q." e della relativa esperienza "Pescarola-Beverara" assunta quale caso di studio, è sulla base della diagnosi effettuata in merito alla sperimentazione caratterizzante quest’ultima che vengono sviluppate proposte utili ad adeguare lo strumento. Tra le criticità rispetto alle quali sono avanzati suggerimenti è a proposito dello scarso peso attribuito alla partecipazione che viene condotto approfondimento. Con la predisposizione di un programma di partecipazione applicabile nell’esperienza "Pescarola-Beverara" si vuole giungere al duplice risultato di dimostrare, da un lato come sia possibile attuare un idoneo processo di collaborazione tra le parti in funzione delle diverse condizioni al contorno, dall’altro come il coinvolgimento della comunità sia condizione imprescindibile per il conseguimento di buoni risultati nella riqualificazione urbanistica e sociale. La tesi si conclude con un esperimento di partecipazione a distanza.
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MARZETTA, CRISTIAN. "ENTI TERRITORIALI MINORI NELL'ARCHITETTURA EUROPEA". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2018. http://hdl.handle.net/10280/40682.

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Resumen
Negli ultimi decenni si segnalano due linee di tendenza in Europa: il ravvicinamento delle normative che interessano gli Enti territoriali minori (Comuni, Province e Città metropolitane), con una valorizzazione di tali realtà (ad eccezione della fase successiva alla recente crisi economica) ed un processo di progressivo spostamento delle decisioni dagli Stati membri all’Unione europea. È interessante comprendere, e lo si è fatto nel presente lavoro, come i due fenomeni si correlino ed in particolare, quanto influisca l’Unione europea sulle articolazioni interne degli Stati membri. La ricerca si concentra quindi sull’evoluzione della disciplina degli Enti territoriali minori non solo in Italia, ma anche negli altri Stati membri dell’Unione europea, al fine di apprezzarne le differenze e per evidenziare le linee di tendenza che accomunano i diversi ordinamenti (anche alla luce delle più recenti riforme). Quanto alla disciplina dell’Unione europea un’attenzione particolare viene dedicata, oltre che ai principi generali espressi nelle fonti primarie, anche all’analisi di specifiche politiche che prendono in considerazione la posizione dei livelli locali (ed in primo luogo le politiche di coesione economica, sociale e territoriale). Si è potuto così confrontare i dati per comprendere se ed in quale misura le riforme che hanno interessato gli Enti territoriali minori siano state indotte dalla normativa, dalle politiche e dalle azioni dell’Unione europea. Si è cercato infine di delineare il possibile e futuro ruolo degli Enti territoriali minori nell’architettura europea, in un’ottica di possibile federalismo multilivello.
During last decades, two trends have been underlined in Europe: laws on local authorities (municipalities, provinces and metropolitan areas) are getting less differing, enhancing the role of these entities (except for the phase following latest economic crisis) and we see a progressive transfer of decision-making powers from National States to European Union. It’s interesting – as it was done in this study – to understand how the two trends are connected and, particularly, how the European Union influences local authorities of member States. In order to appreciate differences and underline trends who associate different systems (also in the light of recent reforms), the analysis is focused on the evolution of legislation about local authorities, not only in Italy, but also in other States of European Union, Then, turning to European Union legislation, particular attention is dedicated not only to general principles listed into primary law, but also to the analysis of specific policies endowed with consideration for the role of local levels (primarily the policies about economic, social and territorial cohesion). In this way, a data comparison was made possible to understand whether the reforms interesting local authorities in recent past has been generated by legislation, by policies and actions of European Union, and to what extent. Finally, an attempt to outline the possible and future role of local Authorities into European architecture has been made, in a potential multi-level federalism perspective.
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MARZETTA, CRISTIAN. "ENTI TERRITORIALI MINORI NELL'ARCHITETTURA EUROPEA". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2018. http://hdl.handle.net/10280/40682.

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Negli ultimi decenni si segnalano due linee di tendenza in Europa: il ravvicinamento delle normative che interessano gli Enti territoriali minori (Comuni, Province e Città metropolitane), con una valorizzazione di tali realtà (ad eccezione della fase successiva alla recente crisi economica) ed un processo di progressivo spostamento delle decisioni dagli Stati membri all’Unione europea. È interessante comprendere, e lo si è fatto nel presente lavoro, come i due fenomeni si correlino ed in particolare, quanto influisca l’Unione europea sulle articolazioni interne degli Stati membri. La ricerca si concentra quindi sull’evoluzione della disciplina degli Enti territoriali minori non solo in Italia, ma anche negli altri Stati membri dell’Unione europea, al fine di apprezzarne le differenze e per evidenziare le linee di tendenza che accomunano i diversi ordinamenti (anche alla luce delle più recenti riforme). Quanto alla disciplina dell’Unione europea un’attenzione particolare viene dedicata, oltre che ai principi generali espressi nelle fonti primarie, anche all’analisi di specifiche politiche che prendono in considerazione la posizione dei livelli locali (ed in primo luogo le politiche di coesione economica, sociale e territoriale). Si è potuto così confrontare i dati per comprendere se ed in quale misura le riforme che hanno interessato gli Enti territoriali minori siano state indotte dalla normativa, dalle politiche e dalle azioni dell’Unione europea. Si è cercato infine di delineare il possibile e futuro ruolo degli Enti territoriali minori nell’architettura europea, in un’ottica di possibile federalismo multilivello.
During last decades, two trends have been underlined in Europe: laws on local authorities (municipalities, provinces and metropolitan areas) are getting less differing, enhancing the role of these entities (except for the phase following latest economic crisis) and we see a progressive transfer of decision-making powers from National States to European Union. It’s interesting – as it was done in this study – to understand how the two trends are connected and, particularly, how the European Union influences local authorities of member States. In order to appreciate differences and underline trends who associate different systems (also in the light of recent reforms), the analysis is focused on the evolution of legislation about local authorities, not only in Italy, but also in other States of European Union, Then, turning to European Union legislation, particular attention is dedicated not only to general principles listed into primary law, but also to the analysis of specific policies endowed with consideration for the role of local levels (primarily the policies about economic, social and territorial cohesion). In this way, a data comparison was made possible to understand whether the reforms interesting local authorities in recent past has been generated by legislation, by policies and actions of European Union, and to what extent. Finally, an attempt to outline the possible and future role of local Authorities into European architecture has been made, in a potential multi-level federalism perspective.
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ANGELINI, Francesca Filomena. "Ordine pubblico economico e costituzione economica fra "tradizione" nazionale e "innovazione" sovranazionale. Italia e Francia a confronto". Doctoral thesis, 2001. http://hdl.handle.net/11573/413927.

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PIZZI, MICHELE. "L'intervento dello Stato nell'economia secondo l'analisi economica del diritto pubblico". Doctoral thesis, 2011. http://hdl.handle.net/11573/918041.

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SICLARI, DAVIDE. "Diritto dell'economia e sviluppo economico. Una prospettiva comparatistica". Doctoral thesis, 2013. http://hdl.handle.net/11573/918171.

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VENTURA, ANDREA. "Dal costo sociale all'analisi economica del diritto". Doctoral thesis, 1989. http://hdl.handle.net/2158/586099.

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NARDI, FRANCESCO. "L'incidenza del Patto di stabilità e crescita sull'equilibrio costituzionale dei poteri". Doctoral thesis, 2016. http://hdl.handle.net/11573/925126.

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Il presente lavoro trova come spunto i temi trattati nel convegno “Euro e Fiscal Compact: quali prospettive per l’Euro” ed in particolare le riflessioni suscitate dalle relazioni del Prof. Guarino e del Prof. Tosato. Il successivo approfondimento, svolto in coerenza con le attività di studio e di ricerca legate al dottorato , ha avuto ad oggetto le riforme apportate al Patto di stabilità e crescita durante il periodo 2011 e 2013. Tali riforme hanno inciso nella poltica economica europea, di coordinamento, di sorveglianza economica multiaterale e di controllo sui bilanci pubblici nazionali. Per tale via le decisioni europee si insinuano anche nella fase di preparazione, approvazione e controllo dei bilanci nazionali e inferiscono nella determinazione delle spese pubbliche parlamentarmente assentibili, manifestando un potere che non appare più contenibile nel quadro previgente di governance economica europea. In quanto la riserva di legge che affida l’approvazione del bilancio al Parlamento non è solo un elemento che caratterizza storicamente la forma dello Stato liberale e che trova indirizzo di sviluppo nello Stato sociale, ma misura anche concretamente l’indice di democraticità di uno Stato. Infatti, “i bilanci generali non sono solo materie di calcoli aritmetici, ma in mille modi vanno alla radice della prosperità delle persone, ai rapporti fra le classi sociali, e alla potenza” degli Stati . Il nuovo quadro europeo più che attuare il rafforzamento della disciplina prevista nei Trattati, manifeta l’emersione di un vero e proprio Potere (sia dal punto di vista soggettivo che procedurale) di governo dell’economia. Sebbene ciò la cooperazione economica verso obiettivi comuni quali crescita e sviluppo è e deve essere ancora il tratto fondante del progetto europeo, il suo valore economico ha ancora oggi bisogno di essere letto attraverso la lente di principi, quali ad esempio l’uguaglianza e la solidarietà, per permettere al processo di integrazione europeo di approfondirsi politicamente. Partendo da queste considerazioni, il presente lavoro approfondisce lo studio della poltica economica europea ancorando tale indagine “ai principi ed ai valori fondanti della costruzione europea” ritrovandoli nelle Costituzioni nazionali, che costituiscono l’architettura su cui si poggia l’equilibrio costituzionale dei poteri in un ordinamento composito. In quanto, sebbene la separazione dei poteri sia un principio originariamente “sconosciuto all’organizzazione istituzionale europea” , tale principio e il suo equilibrio istituzionale in ambito di politica di bilancio appartiene “alla struttura fondamentale, politica e costituzionale” degli Stati membri che le Istituzioni eurpee nel loro agire e nei loro atti devono rispettare ai sensi dell’art. 4, par. 2, TUE . L’inferenza della normativa europea su quella nazionale di bilanicio quindi investe il rapporto tra i poteri in un quadro istituzionale multi livello, che coinvolge oltre all’equilibrio istituzionale anche quello costituzionale nazionale. Rispetto a tale assunto, nel presente lavoro dopo un indagine storico ricostruttiva sulla normativa afferente la politica economica europea (Capitolo I), si approfondisce: il nuovo assetto di coordinamento economico rafforzato dalle riforme al Patto di stabilità e crescita (Capitolo II), l’inferenza di questo nel ruolo democratico di approvazione delle scelte di spesa e di bilancio affidate ai Parlamenti nazionali (Capitolo III), i nuovi equilibri emersi tra le prerogative governative europee e nazionali di governo dell’economia (Capitolo IV), la loro incidenza nell’equilibrio dei poteri e rispetto a questo equilibrio il ruolo assunto dalla Corte costituzionale tedesca nell’affermare la tutela delle prerogative democratiche nazionali sulle decisioni afferenti la spesa pubblica (Capitolo V). Concludendo il discorso con un ragionamento che riporta i difetti dell’attuale costrutto di politica economica europea all’imperfezione del modello originario di fusione a freddo delle competenze nazionali in ambito di politca economica europea, rispetto invece a quello di fusione a caldo adopertato in ambito di politica monetaria unica (Capitolo VI). Si premette che lo scrivente ritiene che tale compromesso raggiunto per fondare l’Unione economica e monetaria è stato inevitabile date le esigenze contrapposte di tutela della sovranità nazionale in ambito economico e di bilancio, rispetto a quella di devoluzione all’ordinamento europeo della politica monetaria. Mentre le successive implementazioni normative hanno dimenticato l’approfondimento dell’integrazione politica dal punto di vista democratico. Il presente lavoro ha quindi un tono critico rispetto alla politica economica europea, ma lo stesso non è un giudizio sul valore dell’Unione economica e monetaria. Tale critica è, invece, lo strumento attraverso il quale si è approfondito lo studio della normativa europea e si conclude sulla necessità di una novella al diritto primario europeo per continuare nel cammino di integrazione politica attraverso un modello Istituzionale e procedurale che legittimi democraticamente le decisioni economiche prese, che contempli un bilanciamento tra interessi economici parziali e tutela di diritti generali (ovvero, per tutti i cittadini europei), e che contemperi la politica di stabilità con gli indirizzi alla crescita.
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ZATTI, FILIPPO. "Il controllo del mercato mobiliare: dottorato di ricerca in diritto pubblico dell'economia, Università degli studi di Roma "La Sapienza", Facoltà di economia, Dipartimento di diritto dell'economia, 2003, 13. ciclo. - A. A. 2000-2001". Doctoral thesis, 2002. http://hdl.handle.net/2158/327845.

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La tesi si propone di verificare l'inquadramento istituzionale della Consob nel progressivo mutamento del quadro comunitario di riferimento in vista di una proposta di riforma dell'assetto di regolazione del mercato finanziario e, in particolare, di quello mobiliare.
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PETRINI, Maria Celeste. "IL MARKETING INTERNAZIONALE DI UN ACCESSORIO-MODA IN MATERIALE PLASTICO ECO-COMPATIBILE: ASPETTI ECONOMICI E PROFILI GIURIDICI. UN PROGETTO PER LUCIANI LAB". Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251084.

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Con l’espressione “marketing internazionale” ci si riferisce a quell’insieme di attività adottate dall’impresa al fine di sviluppare o perfezionare la propria presenza sul mercato estero. Oggetto della presente ricerca è l’analisi degli aspetti problematici che tali attività sollevano sul piano giuridico: attraverso un approccio basato sull’integrazione della cultura economica del marketing d’impresa con quella più propriamente giuridica, l’indagine mira ad individuare le fattispecie di marketing rilevanti sotto il profilo giuridico e giuspubblicistico, ad analizzarne i profili che risultano più critici per l’impresa e proporre soluzioni concrete. La ricerca è stata condotta in collaborazione all’azienda Gruppo Meccaniche Luciani, che oltre ad essere un affermato fornitore di stampi per calzature, progetta design innovativi attraverso una sua articolazione organizzativa creativa, denominata Luciani LAB. L’impresa investe molto nell’innovazione, ed in questo senso, particolarmente significativo è stato l’acquisto di una potente stampante 3D, tecnologicamente all’avanguardia, che ha consentito all’azienda di progettare diversi prodotti, tra cui una borsa, realizzarli in prototipazione rapida, e successivamente renderli oggetto di specifiche campagne promozionali, illustrate nel presente lavoro. Viene evidenziato come queste rispecchino la peculiarità dell’approccio al marketing da parte della piccola/media impresa, descritto dalla dottrina maggioritaria come intuitivo ed empirico, distante da quello teorico e strategico del marketing management. La collaborazione con l’impresa partner del progetto ha costituito il riferimento principale per l’elaborazione del metodo con cui condurre la ricerca: l’azienda ha promosso i propri prodotti mediante diverse strumenti di marketing, come inserti pubblicitari su riviste, campagne di e-mail marketing e fiere di settore. Queste attività si distinguono tra esse non solo rispetto alle funzioni, alle differenti modalità con cui vengono impiegate e al pubblico cui si rivolgono, ma anche e soprattutto rispetto alla disciplina giuridica di riferimento: ognuna di esse infatti è regolata da un determinato complesso di regole e solleva questioni che si inseriscono in una specifica cornice giuridica. Al fine di giungere ad una sistematica trattazione dei profili giuridici connessi, si è scelto di classificare le diverse azioni di marketing in tre gruppi: quelle riferite alla comunicazione, quelle inerenti l’aspetto del prodotto e quelle che si riferiscono al cliente Per ognuna di queste aree si individua una precisa questione critica per l’impresa, e se ne trattano i profili problematici dal punto di vista giuridico. In relazione al primo gruppo, ovvero la comunicazione pubblicitaria d’impresa, si evidenziano le criticità connesse alla possibilità di tutelare giuridicamente l’idea creativa alla base del messaggio pubblicitario: si mette in discussione l’efficacia degli strumenti giuridici invocabili a sua tutela, in particolare della disciplina del diritto d’autore, della concorrenza sleale e dell’autodisciplina. Si prende come riferimento principale il contesto italiano, considerando la pluralità degli interessi pubblici, collettivi ed individuali coinvolti. Il secondo profilo d’indagine riguarda la disciplina giuridica riconducibile all’e-mail marketing, uno degli strumenti più diffusi di comunicazione digitale. L’invasività di questo sistema nella sfera personale dei destinatari impone l’adozione di adeguati rimedi da parte delle imprese per evitare di incorrere nella violazione delle disposizioni a tutela della privacy. Si trattano le diverse implicazioni derivanti dall’uso di tale strumento, in particolare quelle riferite al trattamento dei dati personali alla luce della normativa vigente in Italia e nell’Unione Europea, e connesse alle modalità di raccolta degli indirizzi e-mail dei destinatari potenzialmente interessati. Infine, la costante partecipazione alle fiere di settore da parte dell’azienda dimostra quanto l’esteriorità del prodotto costituisca uno strumento di marketing decisivo per la competitività aziendale, dunque grande è l’interesse dell’impresa a che il suo aspetto esteriore venga protetto dall’imitazione dei concorrenti. Il tema giuridico più significativo che lega il processo di marketing al prodotto dell’azienda è proprio la protezione legale del suo aspetto, ovvero la tutela del diritto esclusivo di utilizzarlo, e vietarne l’uso a terzi. L’aspetto di un prodotto può essere oggetto di protezione sulla base di diverse discipline che concorrono tra loro, sia a livello nazionale che sovranazionale, dei disegni e modelli, del marchio di forma, del diritto d’autore e della concorrenza sleale. Si è scelto di concentrare il lavoro, in particolare, sulla prima: si ricostruisce il quadro normativo e l’assetto degli interessi implicati dalla fattispecie, per arrivare ad evidenziare le principali criticità nell’interpretazione delle norme, sia a livello nazionale, che nell’Unione Europea. Si approfondiscono gli orientamenti di dottrina e giurisprudenza di alcune disposizioni chiave per l’applicazione della disciplina, quali gli artt. 6 e 7 del Regolamento CE, n. 6/2002, concernenti rispettivamente il «carattere individuale» e la «divulgazione», i due requisiti fondamentali per ottenere la registrazione e conseguente protezione giuridica del disegno. Tali nozioni sono soggette ad interpretazioni parzialmente difformi da parte dei giudici dei diversi Stati membri, e ciò contribuisce a minare l’applicazione omogenea della disciplina in tutto il territorio UE. In questo senso, viene messo in evidenza il ruolo chiave dell’orientamento della Corte di Giustizia dell’Unione Europea nell’interpretazione di tali concetti, avente l’effetto di uniformare l’approccio degli Stati. La Direttiva 98/71/CE ha introdotto la possibilità di cumulare la protezione conferita all’aspetto del prodotto dalla disciplina dei disegni e modelli con quella riconosciuta dalle altre normative. Tale previsione solleva questioni di rilievo sistematico e concorrenziale: ci si interroga su quali problemi di tipo sistematico e di concorrenza vengano sollevati dal riconoscimento su uno stesso prodotto della protezione sia come disegno che come marchio di forma, e sia come disegno che come opera dell’ingegno. In particolare nell’ambito del diritto dei marchi d’impresa e del diritto d’autore, le tutele hanno durata potenzialmente perpetua, diversamente dalla registrazione come disegno o modello, che garantisce la titolarità del diritto di utilizzare il proprio disegno in via esclusiva per un periodo limitato di massimo 25 anni. Questa differenza temporale rende il cumulo problematico sia a livello di coordinamento, che di concorrenza, poiché incentiva il sorgere di “monopoli creativi” sulle forme del prodotto. Il presente lavoro ha come obiettivo l’ampliamento della conoscenza sul tema del marketing con particolare riferimento ai profili giuridici che si pongono, con riguardo alla promozione del prodotto nell’ambito dell’Unione Europea. Si ritiene che il valore aggiunto e l’aspetto più originale della ricerca consista nella sua forte aderenza alla realtà della piccola/media impresa: tramite l’integrazione della ricerca giuridica e dello studio dei fenomeni di marketing si delineano i problemi pratici che questa si trova a dover affrontare nell’implementazione delle attività quotidiane di marketing. Tale indagine vuole essere utile a tutte le piccole/medie imprese che si trovano impreparate nell’affrontare le sfide poste dal marketing e nel conoscere le implicazioni giuridiche che da questo derivano.
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