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Grigoletto, Fabio <1991&gt. "LA RIFORMA DELLE DISCIPLINE DELLA CRISI D'IMPRESA E DELL'INSOLVENZA ELABORATA DALLA COMMISSIONE RORDORF E IL NECESSARIO PROCESSO D'ARMONIZZAZIONE EUROPEO". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12464.

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Resumen
L’obiettivo di questa tesi è quello di presentare ed approfondire il lavoro che è stato svolto dalla Commissione Rordorf per elaborare uno schema di legge delega per la riforma delle procedure concorsuali, analizzando rapidamente dapprima, i punti cardine della proposta che vanno dalla necessaria definizione non equivoca di “crisi” e di “insolvenza”, alla sostituzione del termine “fallimento” in conformità ad una tendenza già manifestata nei principali ordinamenti europei (tra cui quelli di Francia e Germania), alla costituzione di una nuova procedura extragiudiziale di allerta e di composizione assistita della crisi. Dopodiché, tenuto conto del disegno di legge n. 3671 poi stralciato in due proposte di legge tra cui il n. 3671/bis approvato dalla Camera ad inizio 2017 e trasmessa al Senato con il n. 2681/S, approvato nel mese di ottobre 2017, verrà svolta un’analisi approfondita dei temi principali e più innovativi della riforma. La tesi è suddivisa in due capitoli, il primo introdurrà un analisi sull’importante processo di armonizzazione europeo delle procedure concorsuali, intrapreso ormai quasi vent’anni fa col Regolamento UE 2000/1346, successivamente abbiamo assistito all’introduzione della Risoluzione del Parlamento europeo del 15 novembre 2011, della Raccomandazione 2014/135/UE della Commissione europea e dell’importante Regolamento UE 2015/848, che mira a rendere più efficaci le procedure d’insolvenza transfrontaliere al fine di assicurare il buon funzionamento del mercato interno, promuovere la tanto attesa ripresa economica e la sopravvivenza delle imprese. Infine, verranno fatte delle considerazioni sulla proposta di Direttiva della Commissione europea COM/2016/0723 e verranno brevemente esaminati i tratti principali del fenomeno dell’insolvenza nei principali paesi europei, tra cui Inghilterra, Francia e Germania, il fenomeno del forum shopping e il Model law elaborato dall’Uncitral. Il corpo centrale del presente lavoro, rappresentato dal secondo capitolo, inizierà con l’esposizione degli aspetti più importanti della proposta di riforma delle discipline della crisi d’impresa e dell’insolvenza, elaborata nel 2015 dalla Commissione Rordorf e verrà approfondita la questione che riguarda la definizione di crisi e d’insolvenza. Successivamente verrà approfondita la novità (forse la più importante di questa riforma) della procedura extragiudiziale di allerta e di composizione assistita della crisi, introdotta per consentire alle imprese sane ma in difficoltà finanziaria di ristrutturarsi in una fase precoce, per evitare l’insolvenza e per proseguire l’attività. Altro istituto che verrà analizzato sarà il concordato preventivo, già riformato più volte nell’ultimo decennio e nuovamente in discussione in quest’ultima riforma, con la linea guida di preferenza delle procedure con continuità a quelle meramente liquidatorie. Dopodiché verranno esposti i tratti fondamentali della nuova liquidazione giudiziale, che sostituirà il fallimento, nell’intento di rendere la procedura più rapida e snella, rafforzando anche i poteri del curatore. Infine, verrà approfondito il tema della crisi e dell’insolvenza dei gruppi d’impresa che andrà a colmare una lacuna dell’attuale legge fallimentare e il capitolo si chiuderà con l’esposizione dei nuovi doveri a cui dovranno rispondere gli organi di controllo societario.
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Molinaro, G. "LA TUTELA MONITORIA EUROPEA NELL'ORDINAMENTO ITALIANO". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2015. http://hdl.handle.net/2434/264718.

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Resumen
After two decades of intense evolution in the EU law on civil procedure, both European institutions and scholars call for a pause for reflection. Rather than planning the enactment of new procedural rules and regulations, it is now the time to consolidate the existing ones and make sure that the legal community is aware of the procedural tools that the EU has made available over the last decades. This dissertation analyzes the implementation of the European Order of Payment regulation (EC Regulation no. 1896/2006) in Italy. First of all, it is necessary to put the European rules in their context, studying their origin, their historical reasons and the relationship between the unified debt recovery procedures and the European goal of harmonizing national legal systems. A further step into the general rules of interpretation of EU law drives the research into the issues of coordinating European rules with national procedural laws. Because of the lack of any general principles of European civil procedure, other than the jurisdiction, mutual recognition and enforceability rules, European procedural regulations need to make applicabile many national rules even in unified procedures. Italian lawmakers made such issue even more complicated by avoiding the enactment of any coordination rules between the Italian code of civil procedure and European procedural regulations. This dissertation tries to address the many issues concerning the interpretation of the EOP regulation from the point of view of the dialogue between different legal orders. A complex but really interesting framework emerges, in which the evolution of both European and national procedural systems, at present and in the future, is mainly based on reciprocal influences between them.
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Pozzi, Vittorio <1978&gt. "Titoli esecutivi europei: problemi e prospettive". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/118/1/Tesi_Vittorio_Pozzi.pdf.

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Pozzi, Vittorio <1978&gt. "Titoli esecutivi europei: problemi e prospettive". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/118/.

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VANIN, OMAR. "Il trattamento processuale delle norme sui conflitti di leggi dell'Unione europea". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2018. http://hdl.handle.net/11577/3427274.

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Resumen
The enquiry focuses on the issues that arise when applying the rules on the conflict of laws adopted by the EU in the context of Italian civil procedure. Initially, we describe, on one hand, which peculiarities characterize civil procedure as a context in which rules are applied. On the other hand, we examine how EU law guides the interpretation of Member States’ domestic rules and, among them, of procedural rules. Thus, we set the existence of a duty to apply the rules of civil procedure in light of the effet utile assigned to EU conflict-of-laws rules whenever the latter are evoked in the judicial context. Moving on, the research focuses on the legal instruments adopted by the EU in the filed of private international law, inferring the common legal principles that are therein enshrined and with which we are able to elaborate a general system of EU’s private international law. The focus, then, shifts on the core of the research, retracing the dynamics which govern the application the conflict-of-laws rule in the context of the Italian civil procedure, beginning with its introduction in the procedural debate and ending with the extension of the power of the Supreme Court of Cassation to review the interpretation of the conflict-of-laws provision adopted by the inferior judge. Here, we provide a solution to each of the issues described when the conflict-of-laws rules applied by the judge belong to the EU legal system. Lastly, we elaborate a method in order to identify a solution, in the interpretation of the afore-mentioned rules, that reduces the friction between EU private international law and domestic procedural law, distinguishing on whether or not the domestic procedural rule allows for at least an interpretation that is consistent with EU private international law.
L’indagine intende interrogarsi sui problemi che sorgono in sede di applicazione delle norme sui conflitti di leggi di matrice dell’Unione europea nel processo civile italiano. Dapprima, da un lato, si prende atto di quali siano le peculiarità di quel particolare contesto applicativo di una norma che è il processo civile. Dall’altro lato, si esamina come il diritto dell’Unione europea orienti l’interpretazione delle norme dell’ordinamento interno e, in particolare, le norme processuali. Si accerta quindi l’esistenza di un obbligo di interpretare le norme processuali anche alla luce dell’effetto utile assegnato alle norme di diritto internazionale privato dell’Unione europea. Successivamente l’analisi si focalizza sui diversi strumenti di diritto internazionale privato dell’Unione europea, tentando di enuclearne i principi ricorrenti idonei a comporre un sistema di diritto internazionale privato. L’attenzione, poi, si sposta al merito dell’indagine, ripercorrendo le dinamiche che presiedono all’applicazione della norma di conflitto nel processo civile italiano, dalla introduzione della questione da essa regolata nel dibattito processuale sino alla sindacabilità, in sede di impugnazione, della sua applicazione. In questa sede, in particolare, si offre una possibile soluzione a ciascuno dei problemi laddove la norma di conflitto che il giudice civile debba applicare appartenga all’ordinamento dell’Unione europea. Infine, si tenta di elaborare un metodo che permetta di pervenire, nell’interpretazione delle norme considerate, a un esito che riduca al minimo le frizioni tra i due sistemi normativi, distinguendo a seconda che la disposizione processuale interna si presti ad almeno un’interpretazione coerente con il diritto internazionale privato dell’Unione europea o che la norma non offra alcun significato conforme allo stesso.
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STELLA, MARCELLO. "DUE SETTORI SENSIBILI DELL'OMOLOGAZIONE PROCESSUALE EUROPEA". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2012. http://hdl.handle.net/2434/169446.

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Resumen
The thesis addresses recent issues in two sensitive areas of European (uniform) procedural law. Part I addresses the scope of substantive competition law rules and the functional divide between public enforcement agencies and private enforcement. The European Court of Justice case law on the standing to bring antitrust claims is analysed with regard to the right of access to court underlying those precedents. Part II addresses the ambiguous rules of EC Regulation no. 1/2003, and critically analises the legal doctrine and case law on the interpretation of Article 16 of the Regulation. It is submitted that the duty upon national court to avoid decisions in contrast with the European Commission's decision does not allow the inference that the latter decisions have res judicata effects in civil legal proceedings. Part III gathers reflections on the topic of international adjudicatory jurisdiction in the European judicial area, on a variety of fields mostly connected to public entities and finance (wherefrom the "sensitivity" of the topic arises). Part III, Section I, addresses the issue of the determination of territorial competence of Italian courts seised with collective redress proceedings against companies having their seat abroad. It is submitted that the uniform jurisdictional rules of Regulation no. 44/2001 may be useful in this regard, to indicate the internally competent court. Section II deals with the jurisdiction of the court of recognition in the case of foreign judgments against sovereign States. It is submitted that the jus cogens rule of state immunity may not always apply in this case when the recognising court contents itself that the foreign court of the merits correctly qualified the State acts as acta iure gestionis. Section III is concerned with jurisdiction on claims arising out of contracts concluded with public entities upon self-annullment of the deliberation to contract by the public entity concerned. It is submitted that the forum prorogatum would maintain its jurisdiction on all contractual claims.
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Gospodinov, Penio Penev <1985&gt. "The Application of European Competition Law in Arbitration Proceedings". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6736/1/gospodinov_peniopenev_tesi.pdf.

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This work provides several policy proposals capable to strengthen the private enforcement of EU competition law in arbitration. It focuses on the procedural law aspects that are permeated by legal uncertainty and that have not yet fallen under the scrutiny of the law and economics debate. The policy proposals described herein are based on the functional approach to law and economics and aim to promote a more qualified decision making process by: adjudicators, private parties and lawmakers. The resulting framework of procedural rules would be a cost-effective policy tool that could sustain the European Commission’s effort to guarantee a workable level of competition in the EU internal market. This project aims to answer the following broad research question: which procedural rules can improve the efficiency of antitrust arbitration by decreasing litigation costs for private parties on the one hand, and by increasing private parties’ compliance with competition law on the other hand?Throughout this research project, such broad question has been developed into research sub-questions revolving around several key legal issues. The chosen sub-research questions result from a vacuum in the European enforcement system that leaves several key legal issues in antitrust arbitration unresolved. The legal framework proposed in this research project could prevent such a blurry scenario from impairing the EU private enforcement of competition law in arbitration. Therefore, our attention was triggered by those legal issues whose proposed solutions lead to relevant uncertainties and that are most suitable for a law and economics analysis.
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Gospodinov, Penio Penev <1985&gt. "The Application of European Competition Law in Arbitration Proceedings". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6736/.

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This work provides several policy proposals capable to strengthen the private enforcement of EU competition law in arbitration. It focuses on the procedural law aspects that are permeated by legal uncertainty and that have not yet fallen under the scrutiny of the law and economics debate. The policy proposals described herein are based on the functional approach to law and economics and aim to promote a more qualified decision making process by: adjudicators, private parties and lawmakers. The resulting framework of procedural rules would be a cost-effective policy tool that could sustain the European Commission’s effort to guarantee a workable level of competition in the EU internal market. This project aims to answer the following broad research question: which procedural rules can improve the efficiency of antitrust arbitration by decreasing litigation costs for private parties on the one hand, and by increasing private parties’ compliance with competition law on the other hand?Throughout this research project, such broad question has been developed into research sub-questions revolving around several key legal issues. The chosen sub-research questions result from a vacuum in the European enforcement system that leaves several key legal issues in antitrust arbitration unresolved. The legal framework proposed in this research project could prevent such a blurry scenario from impairing the EU private enforcement of competition law in arbitration. Therefore, our attention was triggered by those legal issues whose proposed solutions lead to relevant uncertainties and that are most suitable for a law and economics analysis.
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Alba, Cladera Felip <1994&gt. "La disciplina della contumacia del convenuto nei processi civili dell'Unione Europea. Standard comuni e possibilità di armonizzazioni". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amsdottorato.unibo.it/9275/1/TESIS%20FINAL%20ALBA%20CLADERA.pdf.

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The fundamental right to a fair trial depends largely on the service of proceedings on the defendant; it is very important that this communication act informs the defendant of the existence of proceedings against him so that he has the possibility to defend himself in sufficient time. The casuistry shows that difficulties considerably increase when this first service of process has to be effected abroad. Indeed, the most problematic foreign judgments are those issued in absentia of the defendant. The European legislator has paid special attention to the service of the claim and to the default of appearance of the defendant; it has laid down both rules governing the ways in which the service of proceedings must be effected and the procedural treatment of involuntary default, including remedies available for
The fundamental right to a fair trial depends largely on the service of proceedings on the defendant; it is very important that this communication act informs the defendant of the existence of proceedings against him so that he has the possibility to defend himself in sufficient time. The casuistry shows that difficulties considerably increase when this first service of process has to be effected abroad. Indeed, the most problematic foreign judgments are those issued in absentia of the defendant. The European legislator has paid special attention to the service of the claim and to the default of appearance of the defendant; it has laid down both rules governing the ways in which the service of proceedings must be effected and the procedural treatment of involuntary default, including remedies available for involuntary non-appearance. However, mutual trust between the different Member States of the European Union —which is essential for the free movement of judgments— is undermined by differences between their own procedural rules. For this reason, and because they hinder the very application of European instruments, the aim is to highlight the divergences which exist in national procedural systems when it comes to this matter. Thus, after analysing the Community acquis and the various national realities in this area, this thesis puts forward a basis for the harmonisation of such a fundamental aspect for the viability of civil proceedings: the service of the claim and guarantees in case the defendant fails to appear.
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Quesada, Lopez Pedro Manuel <1992&gt. "El principio de efectividad del Derecho de la Unión Europea y su incidencia en el proceso de ejecución hipotecaria español". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amsdottorato.unibo.it/9041/1/TESIS%20FINAL.pdf.

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Resumen
En el presente trabajo realizaremos un estudio sobre la compatibilidad del proceso de ejecución hipotecaria español con el Derecho de la Unión Europea, especialmente bajo la óptica del principio de efectividad. En primer lugar se examinarán las relaciones entre los tribunales nacionales y el Tribunal de Justicia de la Unión Europea. Los tribunales nacionales están obligados a proporcionar los cauces legales necesarios para que los ciudadanos puedan invocar el Derecho de la Unión. A partir de ese punto, expondremos el principio de la autonomía procesal de los Estados y los dos principios con los que el TJUE lo ha limitado: el principio de efectividad y el principio de equivalencia. Nos centraremos en el principio de efectividad, a partir del cual analizaremos su contenido y alcance esenciales. En particular, examinaremos el principio de efectividad aplicado al ámbito del Derecho europeo de los consumidores. Este tiene una dimensión particular en este ámbito porque, al tratarse de una cuestión de orden público comunitario, impone mayores obligaciones a los tribunales nacionales debido a su contenido imperativo. Entre estas obligaciones figura el control de oficio de las cláusulas abusivas por parte del órgano jurisdiccional nacional. El principio de efectividad de Derecho de consumo tiene un impacto importante en los derechos procesales nacionales. Por lo que se refiere al procedimiento español de ejecución hipotecaria, el TJUE ha interpretado en gran parte de sus procedimientos que la regulación española era contraria a la Directiva 93/13/CEE. Sin embargo, no todo el procedimiento es incompatible. El problema se limita a los casos en que la aplicación de la legislación de la UE puede verse obstaculizada, pero en todo caso existe un presupuesto básico y es que la regulación procesal nacional concreta debe incluirse en el ámbito de aplicación de la legislación de la UE.
In this work we will carry out a study on the compatibility of the Spanish mortgage enforecement foreclosure process with European Union law, especially from the perspective of the principle of effectiveness. First, the relationship between the national courts and the European Court of Justice will be examined. National courts are obliged to provide the necessary remedies for citizens to apply Union law. From that point, we will explain the principle of the procedural autonomy of the States and the two principles with which the ECJ has limited it: the principle of effectiveness and the principle of equivalence. We will focus on the principle of effectiveness, from which we will analyze its essential content and scope. In particular, we will examine the principle of effectiveness applied to the European consumer law. This area has a particular dimension because, as a matter of Community public policy, it imposes greater obligations on national courts because of its mandatory content. These obligations include the ex officio control of unfair terms by the national court. The principle of effectiveness of consumer law has an important impact on national procedural law. As far as the Spanish mortgage enforecement foreclosure procedure is concerned, the ECJ has interpreted to a large extent of its procedures that the Spanish regulation was contrary to Directive 93/13/EEC. However, not the whole procedure is incompatible. The problem is limited to cases where the application of EU law may be hampered, but in any case there is a basic premise and that is that specific national procedural regulation must be included in the scope of application of EU law.
In questo lavoro condurremo uno studio sulla compatibilità del processo spagnolo di esecuzione ipotecaria con il diritto dell'Unione europea, in particolare nel prisma del principio di effettività. Cominceremo esaminando le relazioni tra i tribunali nazionali e la Corte di giustizia europea. I tribunali nazionali hanno l'obbligo di prevedere i canali legali necessari affinché i cittadini possano invocare il diritto dell'Unione. Da lì, enunceremo il principio dell'autonomia procedurale degli Stati e i due principi limitanti con cui la Corte di giustizia europea lo ha limitato: il principio di effettività e il principio di equivalenza. Ci concentreremo sul principio di effettività, dal quale analizzeremo il suo contenuto essenziale e i campi di applicazione. In particolare, esamineremo il principio di effettività applicato al settore del diritto europeo dei consumatori. Essa assume una dimensione particolare in questo settore, in quanto, trattandosi di una questione di ordine pubblico comunitario, impone obblighi maggiori ai giudici nazionali in quanto ha un contenuto imperativo. Tali obblighi comprendono il controllo d'ufficio delle clausole abusive per il giudice nazionale. Il principio di effettività del consumatore ha un impatto importante sui diritti processuali nazionali. Per quanto riguarda la procedura spagnola di esecuzione ipotecaria, essa ha interpretato la maggior parte delle sue procedure come contraria alla direttiva 93/13. Tuttavia, non tutta la procedura è incompatibile. Il problema è limitato ai casi in cui l'applicazione del diritto dell'Unione può essere ostacolata, ma deve essere incluso nel campo di applicazione del diritto dell'Unione.
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Graziano, D. "TRIBUNALE UNIFICATO DEI BREVETTI E BREVETTO EUROPEO CON EFFETTO UNITARIO: GIURISDIZIONE E LEGGE APPLICABILE". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2017. http://hdl.handle.net/2434/465742.

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Tribunale unificato dei brevetti e brevetto europeo con effetto unitario: giurisdizione e legge applicabile. Oggetto del presente elaborato è il pacchetto normativo costituito dall’accordo internazionale n. 2013/C 175/01 sul tribunale unificato dei brevetti, dal regolamento UE n. 542/14, che ha modificato il regolamento n. 1215/12 (c.d. Bruxelles I-bis) e dai regolamenti UE n. 1257/12 e n. 1260/12 sul brevetto europeo con effetto unitario e sul relativo regime di traduzione; con specifico riferimento alle tematiche della giurisdizione del tribunale unificato e della legge applicabile. Si tratta di due temi tradizionali in materia di tutela interstatale dei diritti, che tuttavia assumono nell’ambito della nuova regolamentazione connotati del tutto innovativi ed originali, funzionali ad assicurare una protezione uniforme delle invenzioni in Europa. La riforma introduce un titolo brevettuale con effetto unitario (peraltro limitato ad alcuni soltanto degli Stati dell’Unione europea) e realizza una maggiore uniformità anche rispetto agli esistenti brevetti europei senza effetto unitario. L’uniformità viene realizzata sul piano giurisdizionale rimettendo una porzione prevalente del contenzioso alla cognizione esclusiva di un tribunale unificato. Alle autorità nazionali degli Stati aderenti all’accordo rimane una competenza solo residuale, che attiene principalmente alla materia contrattuale, agli aspetti proprietari, e alla reazione agli abusi del titolare del brevetto. Oltretutto la riforma, modificando il regolamento Bruxelles I-bis, attribuisce al tribunale unificato dei brevetti una giurisdizione estesa potenzialmente anche al di fuori dei confini degli Stati aderenti all’accordo istitutivo del tribunale medesimo. Anche sul binario della legge applicabile il pacchetto realizza una maggiore uniformità di trattamento, assoggettando il brevetto europeo con effetto unitario e il brevetto europeo senza effetto unitario a una disciplina uniforme degli effetti e delle limitazioni del diritto di brevetto, che va ad aggiungersi alle norme uniformi in materia di validità e di interpretazione del brevetto previste dalla CBE. La riforma lascia ancora tuttavia diversi spazi alla legislazione nazionale, in relazione alla tutela della domanda, alle invenzioni dei dipendenti e su commessa, agli aspetti proprietari del brevetto, ai diritti di preuso, alle licenze obbligatorie, alla disciplina del concorso e della responsabilità solidale (che non assurgano a contraffazione indiretta), nonché alla tutela penale. Il pacchetto normativo realizza dunque un passo in avanti rilevante rispetto al passato per il brevetto europeo senza effetto unitario, mentre a confronto il passo appare scarso per il brevetto europeo con effetto unitario, a causa della porzione probabilmente eccessiva di disciplina e di giurisdizione lasciate per quest’ultimo alla dimensione nazionale. Terminato il periodo transitorio, la scelta tra i due titoli sembra dunque essenzialmente rimessa a una comparazione dei costi, rapportata ai territori di interesse per la tutela brevettuale. Occorre peraltro notare che il referendum inglese sulla Brexit ha gettato un’ombra di incertezza sul futuro del pacchetto: sulla base del testo attuale, l’accordo non consente la partecipazione del Regno Unito al sistema dopo il recesso dall’UE, ma il Regno Unito ha dichiarato di voler comunque aderire. La possibilità di modificare l’accordo in modo da aprirsi all’adesione di Stati non europei o comunque di consentire la permanenza in esso di Stati che perdano la qualifica di Stato membro dell’UE pone seri dubbi di compatibilità con i Trattati istitutivi alla luce del parere n. 1/09 della Corte di giustizia, rispetto al quale tuttavia le opinioni non sono concordi. Non è neppure scontato che una volontà politica in tal senso sussista in capo a tutte le parti in gioco. Il futuro del brevetto con effetto unitario e del tribunale unificato è quindi ancora incerto.
Unified Patent Court and European Patent with unitary effect: jurisdiction and applicable law. This study examines the “UP-UPC package” (agreement no. 2013/C 175/01 on the unified patent court, EU Reg. no. 542/14, which amended EU reg. no. 1215/12 Bruxelles I-bis, and EU Reg. no. 1257/12 and no. 1260/12 on the european patent with unitary effect); with regard to jurisdiction and applicable law, both relevant matters in the light of pursuing a more uniform protection of inventions in Europe. Uniformity is pursued by the package for both the european patent with unitary effect and the already existing european patent without unitary effect, by devolving most portion of litigation to the exclusive competence of the unified patent court. National courts’ competence will thus become residual, mainly referring to contract law, proprietary aspects, and patent holder’s abuse. Furthermore, by amending EU Reg. Bruxelles I-bis, the package confers to the unified patent court a long-arm jurisdiction potentially extended over the territories of countries which are not part of the UPC agreement. With regard to applicable law, the package introduces some uniform rules (applicable not only to european patent with unitary effect, but also to the “traditional” european patent without unitary effect) regarding patent infringement and limitations, which add to the unirofm rules on patent validty and interpretation set forth by the EPC widely extending the scope of the uniform protection. Many areas however will continue to be regulated by national laws, more specifically the matters related to patent application’s enforcement, employees’ inventions, proprietary aspects, prior use, compulsory licenses, joint liability and criminal sanctions. In the light of the above, it appears that the package achieves a sensitive improvement for the european patent without unitary effect, in terms of uniformity of protection. On the other hand, the step forward seems quite limited with regard to the european patent with unitary effect, as too many areas will be left to national law and jurisdiction. Under the new regulation, the protection granted by “old” european patents without unitary effect will not be much different than that assured by “new” patents with unitary effect. Therefore, after the expiration of the transitory period, the patentees’ choice between the two option will essentially depend on a comparison of costs taking into consideration the territories where they seek protection. It is to be noted that entry into force of the package is still at risk after the UK referendum on Brexit. The UPC agreement (at least, the version currently under ratification) prevents non-EU countries from joining the package, but notwistanding this circumstance, the UK Government recently announced that the UK will ratify the UPC agreement. Wether the agreement can be amended in that non-EU countries can be part of it, or in that previous EU countries can continue to be part of it, is a disputed matter, as the Court of Justice stated in opinion n. 1/09 that the previous version of the agreement (which was open to non-EU countries participation) was not compliant with EU treaties. This interpretation of op. 1/09 is not shared by all, and the matter is still unclear. Moreover, it is not clear if there would event be the necessary consensus among the member states to such amendment of the agreement. The future of the UP-UPC package is therefore still uncertain.
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MOSCHELLA, CONSUELO. "LA GARANZIA IMPROPRIA: PROFILI DI DIRITTO PROCESSUALE". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2020. http://hdl.handle.net/2434/719368.

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ABSTRACT Consuelo Moschella Phd dissertation (Matr. R10699-R31) The improper warranty: procedural law aspects. The dissertation deals with the theme of the so called improper warranty. Traditionally distinguished and opposed to the proper warranty, the improper warranty has always been considered a minus compared to the first one. The differentiation between the two figures, mainly based on the supposed autonomy of the questions in the hypothesis of call on an improper warranty, has seen for a long time the disapplication for all the cases included in this category of the procedural law provisions, usually applied in case of call on an improper warranty, ie articles 32, 108, 331 c.p.c. With the innovative sentence of the United Sections of the Court of Cassation, n. 24707 of December the 4th, 2015, this historical differentiation of the procedural regime between the two categories of guarantee, unknown to the other jurisdictions, has definitely vanished, remaining only as a distinction with merely descriptive character. Despite the fact that the intervention by the Court of Cassation has definitively declared as outdated the previous applicative distinction, some doubts about the appropriateness and juridical correctness of the definitive abandonment of the said distinction still remains for part of the doctrine. This study it intended to deal with the figure of improper warranty from its origins to its current regulation, without failing to examine the aspects still controversial today.
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Milanesi, Francesco Carlo <1979&gt. "Cooperazione giudiziaria in materia penale: il mandato d'arresto europeo". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1587/1/Tesi_Milanesi_FrancescoCarlo.pdf.

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Milanesi, Francesco Carlo <1979&gt. "Cooperazione giudiziaria in materia penale: il mandato d'arresto europeo". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1587/.

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Marletta, Angelo <1983&gt. "Il principio di proporzionalità nella disciplina del mandato d'arresto europeo". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/6133/1/marletta_angelo_tesi.pdf.

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Resumen
Il presente lavoro affronta un tema di particolare attualità nella applicazione del mandato d’arresto europeo. Pensate per il contrasto alle forme più gravi di criminalità, le procedure di consegna hanno trovato sempre più spesso applicazione per vicende criminose di scarsa offensività, determinando conseguenze gravi sui diritti fondamentali degli individui coinvolti e mettendo a rischio la reciproca fiducia tra gli Stati membri nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia. Ciò ha imposto alle istituzioni europee di richiamare gli Stati membri al rispetto del principio di proporzionalità, quale principio generale del diritto europeo. Il presente studio analizza i presupposti e le modalità di applicazione di tale principio, alla luce del nuovo assetto impresso all’Unione dal Trattato di Lisbona e nella prospettiva dei diritti fondamentali. In particolare, esso si sofferma sul ruolo da attribuire, rispetto allo specifico tema, alla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione ed all’art. 52 par. 1 in essa previsto, ove emerge la valenza costituzionale del principio di proporzionalità.
This thesis deals with a current issue in the enforcement of the European Arrest Warrant. Surrender procedures were originally «designed with major criminals in mind», but in an increasing number of cases they involved minor offences and “trivial cases”. This has caused a great concern about keeping the mutual trust in the Area of freedom, security and justice. In 2011 a Report of the European Commission stressed the importance of the respect of proportionality principle in this highly sensitive field of EU law. This essay analizes the possibility of applying the proportionality check to the European Arrest Warrant in a fundamental rights perspective. Specific attention is paid to the European Charter of Fundamental Rights and to the Art. 52 par. 1, as a binding constitutional norm establishing the proportionality principle for the whole EU legal order.
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Marletta, Angelo <1983&gt. "Il principio di proporzionalità nella disciplina del mandato d'arresto europeo". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/6133/.

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Il presente lavoro affronta un tema di particolare attualità nella applicazione del mandato d’arresto europeo. Pensate per il contrasto alle forme più gravi di criminalità, le procedure di consegna hanno trovato sempre più spesso applicazione per vicende criminose di scarsa offensività, determinando conseguenze gravi sui diritti fondamentali degli individui coinvolti e mettendo a rischio la reciproca fiducia tra gli Stati membri nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia. Ciò ha imposto alle istituzioni europee di richiamare gli Stati membri al rispetto del principio di proporzionalità, quale principio generale del diritto europeo. Il presente studio analizza i presupposti e le modalità di applicazione di tale principio, alla luce del nuovo assetto impresso all’Unione dal Trattato di Lisbona e nella prospettiva dei diritti fondamentali. In particolare, esso si sofferma sul ruolo da attribuire, rispetto allo specifico tema, alla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione ed all’art. 52 par. 1 in essa previsto, ove emerge la valenza costituzionale del principio di proporzionalità.
This thesis deals with a current issue in the enforcement of the European Arrest Warrant. Surrender procedures were originally «designed with major criminals in mind», but in an increasing number of cases they involved minor offences and “trivial cases”. This has caused a great concern about keeping the mutual trust in the Area of freedom, security and justice. In 2011 a Report of the European Commission stressed the importance of the respect of proportionality principle in this highly sensitive field of EU law. This essay analizes the possibility of applying the proportionality check to the European Arrest Warrant in a fundamental rights perspective. Specific attention is paid to the European Charter of Fundamental Rights and to the Art. 52 par. 1, as a binding constitutional norm establishing the proportionality principle for the whole EU legal order.
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Vestrucci, Maria Teresa <1984&gt. "Profili di sommarizzazione del processo civile". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/6013/1/Vestrucci_MariaTeresa_tesi.pdf.

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La tesi intende offrire una panoramica approfondita dello strumento sommario, ed in particolare di come il legislatore ne abbia fatto uso nel nostro ordinamento, soprattutto nelle recenti riforme del codice di procedura civile. La candidata si sofferma, dapprima, in un’analisi generale circa la definizione del concetto stesso di sommarizzazione, anche attraverso la disamina delle varie posizioni dottrinali e giurisprudenziali emerse, sul punto, negli ultimi anni.
This thesis wants to provide an examination of the instrumento of summarisation, and in particular how the legislature has used it in our system, especially in the recent reforms of the Code of Civil Procedure. The candidate focuses, at first, in a general analysis on the definition of the concept of summarization, also through the examination of the various positions of doctrine and jurisprudence, emerged on this point in recent years.
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Vestrucci, Maria Teresa <1984&gt. "Profili di sommarizzazione del processo civile". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/6013/.

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La tesi intende offrire una panoramica approfondita dello strumento sommario, ed in particolare di come il legislatore ne abbia fatto uso nel nostro ordinamento, soprattutto nelle recenti riforme del codice di procedura civile. La candidata si sofferma, dapprima, in un’analisi generale circa la definizione del concetto stesso di sommarizzazione, anche attraverso la disamina delle varie posizioni dottrinali e giurisprudenziali emerse, sul punto, negli ultimi anni.
This thesis wants to provide an examination of the instrumento of summarisation, and in particular how the legislature has used it in our system, especially in the recent reforms of the Code of Civil Procedure. The candidate focuses, at first, in a general analysis on the definition of the concept of summarization, also through the examination of the various positions of doctrine and jurisprudence, emerged on this point in recent years.
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Vianello, Alessandro <1978&gt. "La contumacia nel processo civile - recenti sviluppi in tema di contumacia nel processo civile di primo grado". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1503/1/vianello_alessandro_tesi.pdf.

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Vianello, Alessandro <1978&gt. "La contumacia nel processo civile - recenti sviluppi in tema di contumacia nel processo civile di primo grado". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1503/.

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Polidoro, Stefania <1975&gt. "La tutela cautelare del diritto d'autore". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2948/1/Polidoro_Stefania_Tesi.pdf.

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La ricerca è dedicata all’individuazione e all’analisi delle misure cautelari poste a presidio del diritto d’autore. La materia della proprietà intellettuale è fra quelle nelle quali il tempo occorrente per far valere il diritto in via ordinaria comporta un pregiudizio irreparabile. Scopo dell’indagine è dunque quello di evidenziare come l’esperienza del contenzioso in materia di diritto d’autore abbia dato linfa sempre crescente al procedimento cautelare. In quest’ottica si deve considerare che la tendenziale stabilità delle misure cautelari anticipatorie rappresenta un primo passo, sia pure ancora insufficiente, verso uno svolgimento del processo connotato da celerità e speditezza, tale da garantire un’effettiva tutela giurisdizionale. La tutela cautelare diventa, dunque, la pietra milare per dare attuazione al principio di matrice chiovendiana per cui la durata del processo non deve andare a danno della parte che ha ragione, precludendo e vanificando l’attuazione del diritto. Nel corso dell’indagine si dà conto di come il legislatore non abbia individuato quali siano i provvedimenti anticipatori dotati di stabilità e abbia lasciato questo compito all’interprete. Il presente lavoro si impone anche di offrire qualche riflessione per individuare, nell’ambito della tutela cautelare del diritto d’autore, quali siano i provvedimenti cautelari idonei ad anticipare gli effetti della sentenza di merito.
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Polidoro, Stefania <1975&gt. "La tutela cautelare del diritto d'autore". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2948/.

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La ricerca è dedicata all’individuazione e all’analisi delle misure cautelari poste a presidio del diritto d’autore. La materia della proprietà intellettuale è fra quelle nelle quali il tempo occorrente per far valere il diritto in via ordinaria comporta un pregiudizio irreparabile. Scopo dell’indagine è dunque quello di evidenziare come l’esperienza del contenzioso in materia di diritto d’autore abbia dato linfa sempre crescente al procedimento cautelare. In quest’ottica si deve considerare che la tendenziale stabilità delle misure cautelari anticipatorie rappresenta un primo passo, sia pure ancora insufficiente, verso uno svolgimento del processo connotato da celerità e speditezza, tale da garantire un’effettiva tutela giurisdizionale. La tutela cautelare diventa, dunque, la pietra milare per dare attuazione al principio di matrice chiovendiana per cui la durata del processo non deve andare a danno della parte che ha ragione, precludendo e vanificando l’attuazione del diritto. Nel corso dell’indagine si dà conto di come il legislatore non abbia individuato quali siano i provvedimenti anticipatori dotati di stabilità e abbia lasciato questo compito all’interprete. Il presente lavoro si impone anche di offrire qualche riflessione per individuare, nell’ambito della tutela cautelare del diritto d’autore, quali siano i provvedimenti cautelari idonei ad anticipare gli effetti della sentenza di merito.
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ADOBATI, ERICA. "LE DOMANDE ALTERNATIVE NEL PROCESSO CIVILE". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2022. http://hdl.handle.net/2434/905418.

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Lo scopo della presente ricerca è quello di analizzare il cumulo alternativo di domande – che si verifica quando sono proposte più domande affinché sia accolta o l’una o l’altra, senza che l’attore esprima alcuna preferenza per l’accoglimento di una piuttosto che dell’altra – nella prospettiva di delineare la struttura del processo alternativamente cumulato, definendo in particolare la natura della decisione sulla domanda non accolta, e di tracciarne i limiti di ammissibilità. In assenza di conferme legislative si rende necessario verificare la compatibilità del fenomeno con il principio dispositivo e con la prospettata indeterminatezza dell’oggetto del giudizio in cui le domande sono formulate. Il primo capitolo ha ad oggetto i profili generali delle domande alternative nel quadro della problematica del cumulo condizionale di domande. L’oggetto dell’indagine ricomprende anche il cumulo alternativo litisconsortile. Al contrario, esulano dallo studio, poiché erroneamente ricondotte al fenomeno delle domande alternative, la domanda di condanna a prestazioni alternative e la domanda di accertamento alternativo nel titolo o nell’oggetto. Così come si esclude, per ragioni di ordine sostanziale, che il concorso elettivo possa configurare un cumulo alternativo. Nel secondo capitolo sono ricercate le fattispecie tipiche in cui si manifesta l’interesse della parte alla proposizione di domande in via alternativa, giungendo a distinguere tra le ipotesi di azioni incompatibili, complanari, concorrenti e «impropriamente» connesse. Nel terzo capitolo sono analizzati i limiti di ammissibilità del cumulo alternativo muovendo dalla tesi della condizionalità processuale e della natura processuale dell’assorbimento e mettendola a confronto con altre ricostruzioni dell’oggetto dell’assorbimento, nonché con soluzioni che fanno capo alle definizioni di carenza di interesse ad agire e di cessazione della materia del contendere. Particolare attenzione è riservata alla problematica della reiterazione dei giudizi, che porta ad approfondire la posizione del convenuto e il suo potere di rendere incondizionato il cumulo. Nella seconda parte del terzo capitolo è indagato il tema dell’incertezza del thema decidendum del giudizio alternativamente cumulato, parallelamente alla questione sulla violazione del principio dispositivo, alla luce del criterio della ragione più liquida come unica guida per il giudice, cioè escludendo che si tratti di un sindacato di meritevolezza della tutela.
The purpose of this research is to analyze the alternative combination of claims – which occurs when more than one claim is proposed in order to accept one or the other, without the plaintiff expressing any preference for the acceptance of one rather than the other – with a view to outlining the structure of the alternatively combined process, defining in particular the nature of the decision on the unsuccessful claim, and to outline the limits of admissibility. In the absence of legislative confirmation, it is necessary to verify the compatibility of the phenomenon with the principle of party disposition and with the prospected indeterminacy of the object of the judgment in which the claims are formulated. The first chapter explores the general profiles of alternative claims within the framework of the problem of the conditional cumulation of claims. The object of the investigation also includes the subjective alternative cumulation of claims. On the contrary, the study is not concerned with the request for condemnation to alternative services and the request for alternative assessment in the title or object, since they are erroneously attributed to the phenomenon of alternative claims. In the same way, for reasons of substantial order, it is excluded that the elective competition can configure an alternative cumulation. In the second chapter, the typical cases in which the interest of the party in proposing alternative claims is manifested are researched, distinguishing between the hypotheses of claims being either incompatible, «coplanar», competing, and «improperly» connected. In the third chapter are analyzed the limits of admissibility of the alternative cumulation, starting from the thesis of the procedural conditionality and the procedural nature of the absorption and comparing it with other reconstructions of the object of the absorption, as well as with solutions that refer to the definitions of lack of interest in bringing proceedings and termination of the matter in dispute. Particular attention is paid to the problem of the reiteration of judgments, which leads to an in-depth examination of the position of the defendant and his power to make the cumulation unconditional. In the second part of the third chapter is investigated the issue of uncertainty of the thema decidendum of the judgment alternatively cumulated, in parallel with the question of the violation of the principle of dispositive, in the light of the criterion of the most liquid reason as the only guide for the judge, that is, excluding that it is a syndicate of merits of protection.
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Mancuso, Carolina <1991&gt. "L'efficacia normativa delle buone prassi nel processo civile". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amsdottorato.unibo.it/9781/1/mancuso_carolina_tesi.pdf.

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Il presente lavoro di ricerca analizza il fenomeno delle buone prassi processuali, ossia regole pratiche sorte dal confronto ragionato e dalla negoziazione collettiva, formalizzate all’interno di accordi, denominati protocolli d’intesa, e ne individua la natura giuridica e la collocazione sistematica. In particolare, attraverso un’analisi empirica si giunge ad una serie di conclusioni teoriche, finora raramente affrontate dalla dottrina processualcivilistica, volte a dimostrare l’attuale complessità del sistema di disciplina del processo civile italiano. Il processo civile, infatti, non risulta regolato solamente dalla legge processuale (ossia dal codice di procedura civile, dalle sue leggi modificative e dalle norme extra-codicistiche), ma anche da fonti atipiche, ad efficacia non vincolante e meramente persuasiva che, nondimeno, presentano una certa rilevanza giuridica, influenzando di fatto l’esercizio dell’attività giurisdizionale ed occupando una posizione intermedia tra la legge e la sua applicazione pratica. Affrontate le problematiche inerenti alla compatibilità di un sistema così ricostruito con le garanzie costituzionali e, in particolare, con il principio di legalità, si giunge a ritenere che il sistema processuale sia attualmente in una fase evolutiva, sulla scia di un modello derivante dal mondo del common law e ripreso nel campo del diritto europeo.
This research analyzes the role and the effect of the so called best practices (i.e. practical rules formalized in procedural agreements) in the Italian procedural system and identifies their legal nature. Through an empirical analysis, it comes to a series of theoretical conclusions, so far rarely discussed in literature, aimed at demonstrating the current complexity of the Italian civil procedural system. Civil litigation, in fact, is not only regulated by hard procedural law (i.e. code of civil procedure, it’s amendments, and extra-codicem rules), but also by atypical sources, not binding and merely persuasive, which, however, have a certain legal relevance, influencing the exercise of judicial decisions and occupying an intermediary position between the law and its practical application. The research then addresses the issues related to the compatibility of a system thus reconstructed with the constitutional guarantees and, in particular, with the principle of legality, coming to believe that the procedural system is currently in an evolutionary phase, resulting from a model derived from common law systems as well as from European Union law.
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IMBROSCIANO, CHIARA. "Il dovere di sinteticità e chiarezza nel sistema del diritto processuale civile". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2021. http://hdl.handle.net/10281/329267.

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Lo scritto si propone di affrontare, da visuali differenti, le tecniche di redazione degli atti di parte e dei provvedimenti del giudice, alla luce dell'esigenza, avvertita in tempi recentissimi dagli operatori del diritto, che gli atti processuali siano sintetici, redatti con stile asciutto e sobrio. Il trend interpretativo segnalato ha di recente trovato riscontro nel diritto positivo. Il riferimento va, in particolare, all’art. 4, comma 1-bis, d.m. n. 55/2014 parametri forensi (che permette al giudice di liquidare un compenso maggiore del 30% al difensore che redige i propri atti difensivi con tecniche informatiche idonee ad agevolarne la consultazione o la fruizione con modalità telematiche) e l’art. 16-bis, comma 9-octies, d.l. n. 179/2012 (che introduce il principio di sinteticità nel corpus normativo che regola il Processo Civile Telematico). L'introduzione del dovere di sinteticità deve, tuttavia, fare i conti sia con le norme che, imbrigliando il processo in un articolato sistema di preclusioni e decadenze, spingono il difensore a cautelarsi, con inevitabili ricadute sulla voluminosità degli atti difensivi (il riferimento va, ad esempio, alla novella dell’art. 342 c.p.c. e alla codificazione del principio di autosufficienza del ricorso per cassazione) sia con le potenzialità insite nello sviluppo tecnologico che impone di cambiare metodo e quindi sostituire alla riproduzione in digitale della forma tradizionale l’adozione di un nuovo e interattivo modello di interazione.
The code of civil procedure does not establish a binding legal principle of clarity and concision in written pleadings. Nevertheless, the duties of clarity and conciseness have a constitutional basis. They are related to the principles of reasonable duration and procedural economy. The research examines the different possible points of view that, whit regard to the principles of clarity and simplicity, the judge and the lawyer might have.
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TURRINI, MARYAM. "IL PRINCIPIO DI DIRITTO NELL'INTERESSE DELLA LEGGE". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2021. http://hdl.handle.net/2434/813867.

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This paper addresses the principle of law in the interest of law, pursuant to Article 363 of the Italian Code of Civil Procedure which is a clear expression of the nomophylactic function of the Court of Cassation. In Section first, this paper addresses the origins and historical evolution of the principle of law in the interest of the law with particular reference to the Law Decree of February 2nd, 2006, n° 40 through which the legislator has intended to strengthen the nomophylactic function of the Court of Cassation. In Section second, with the aim at pointing out the peculiarities of the art. 363 of the Italian Code of Civil Procedure, this paper addresses the enunciation of the principle of law in the interest of the law and other cases of principles of law stated by the Court of Cassation. The Section third of this paper deals with the general characters and function of the principle of law in the interest of the law. By the Law Decree of February 2nd, 2006, n° 40, the scope of the legality review performed by the Court of Cassation has been broadened. In the Italian legal system, protective measures – lacking the features of decision-making and being final – were not reviewed by the Court of Cassation. The latest widening of the legality review to these acts not covered by the Court of Cassation, pursuant to Article 111 of the Italian Constitution, is a telling aspect of the 2006 reform. In the Section fourth, this paper addresses the procedural rules applicable in case of enunciation of the principle of law in the interest of the law pursuant to art. 363 of the Italian Code of Civil Procedure. Finally, in the Section fifth, this paper addresses a comparative assessment on the principle of law in the interest of the law with particular reference to French and Belgian legal systems.
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Bertolino, Giulia <1975&gt. "Giusto processo civile e giusta decisione. Riflessioni sul concetto di giustizia procedurale in relazione al valore della accuratezza delle decisioni giudiziarie nel processo civile". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/119/1/TESI_DI_DOTTORATO_Giusto_processo_civile_e_giusta_decisione.pdf.

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Bertolino, Giulia <1975&gt. "Giusto processo civile e giusta decisione. Riflessioni sul concetto di giustizia procedurale in relazione al valore della accuratezza delle decisioni giudiziarie nel processo civile". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/119/.

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Segatti, Marco <1982&gt. "Perchè si litiga? Ragioni, scelte e conflitti nella giustizia civile". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/4136/1/Marco_Segatti_Tesi.pdf.

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Segatti, Marco <1982&gt. "Perchè si litiga? Ragioni, scelte e conflitti nella giustizia civile". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/4136/.

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Pancaldi, Annalisa <1982&gt. "La privatizzazione del processo civile: esperienza italiana e francese a confronto". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/4143/1/pancaldi_annalisa_tesi.pdf.

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La tesi di dottorato affronta uno dei temi più delicati e attuali relativi al processo civile, vale a dire quello della sua privatizzazione, offrendo una comparazione tra la situazione italiana e quella francese, ed analizzando in particolare gli istituti del calendario del processo e dei protocolli d'udienza.
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Pancaldi, Annalisa <1982&gt. "La privatizzazione del processo civile: esperienza italiana e francese a confronto". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/4143/.

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La tesi di dottorato affronta uno dei temi più delicati e attuali relativi al processo civile, vale a dire quello della sua privatizzazione, offrendo una comparazione tra la situazione italiana e quella francese, ed analizzando in particolare gli istituti del calendario del processo e dei protocolli d'udienza.
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Romualdi, Giuliana <1972&gt. "L'oggetto del giudizio di opposizione all'esecuzione". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/499/1/TesiGiulianaRomualdi.pdf.

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Romualdi, Giuliana <1972&gt. "L'oggetto del giudizio di opposizione all'esecuzione". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/499/.

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Ricci, Romy <1977&gt. "La fase della vendita nell'espropriazione immobiliare alla luce delle garanzie costituzionali ex art. 111 cost". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/601/1/ricci_tesi.pdf.

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Ricci, Romy <1977&gt. "La fase della vendita nell'espropriazione immobiliare alla luce delle garanzie costituzionali ex art. 111 cost". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/601/.

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Rasia, Carlo <1977&gt. "La legge applicabile all'arbitrato". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/769/1/Tesi_Rasia_Carlo.pdf.

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Rasia, Carlo <1977&gt. "La legge applicabile all'arbitrato". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/769/.

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Buttazzi, Barbara <1973&gt. "Aspetti processuali del Regolamento n. 1/2003/Ce". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/770/1/Tesi_Buttazzi_Barbara.pdf.

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Resumen
The recent reform in European antitrust enforcement is embodied in Regolation n. 1/2003/ Ce and related Communications. Since 2004 when it came into force, some crytical assessments can already be made. The work starts from some technical analysis of the reform, under a procedural perspective, to assess the proceedings’ real impact on parties’ rights and to criticize its limits. Decentralisation has brought about more complicacies, since community procedural systems are not harmonized, neither in their administrative rules, nor in their civil proceedings, which are all involved in the European antitrust network. Therefore, antitrust proceedings end un as being more jurisdictional in their effects than in their guarentees, which is a flaw to be mended by legislators. National laws shoud be harmonized, community law should be clarified and the system should turn more honestly towards a rationalized jurisdiction-cented mechanism. Otherwise, parties defense rights and the overall efficiency are put into doubt. Italy is a good exemple of how many colmlicacies can outburst from national procedures and national decentralised application. An uncertain pattern of judicial control, together with unclear relationships among the institutions to cooperate in the antitrust network can produce more problems than they aim to solve. As to the private enforcement, Regulation n.1 does not even attempt to give precise regulation to this underdeveloped sector. A continual comparison with U.S. system has brought the Commission to become aware both of the risks and of the advanteges of an increased civil antitrust litigation in fronto of national judges. In order to substain a larger development of this parallel and, presently, difficult way of judicial compensation, it is presently ongoing a consultation among states to find suitable incentives to make private enforcement more appealing and effective. The solution to this lack of private litigation is not to be sought in Regulation n. 1 which calls into action national legislators and proceedures to implement further improvements. As a conclusion, Regulation n. 1 is the outpost of an ambitious community design to create an efficient control mechanism over antitrust violations. It focuses on Commission proceedings, powers and sanctions in order to establish deterrence, then it highlights civil litigation perspectives and it involves directly states into antitrust application. It seems that more could be done to technically shape administrative proceedings in a more jurisdictionally oriented form, then to clarify respective roles and coordination mecanisms in order to prevent difficulties easy to forsee. Some of jurisprudential suggestions have been accepted, but much more is left to be done in the future to improve european antitrust enforcement system.
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Buttazzi, Barbara <1973&gt. "Aspetti processuali del Regolamento n. 1/2003/Ce". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/770/.

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Resumen
The recent reform in European antitrust enforcement is embodied in Regolation n. 1/2003/ Ce and related Communications. Since 2004 when it came into force, some crytical assessments can already be made. The work starts from some technical analysis of the reform, under a procedural perspective, to assess the proceedings’ real impact on parties’ rights and to criticize its limits. Decentralisation has brought about more complicacies, since community procedural systems are not harmonized, neither in their administrative rules, nor in their civil proceedings, which are all involved in the European antitrust network. Therefore, antitrust proceedings end un as being more jurisdictional in their effects than in their guarentees, which is a flaw to be mended by legislators. National laws shoud be harmonized, community law should be clarified and the system should turn more honestly towards a rationalized jurisdiction-cented mechanism. Otherwise, parties defense rights and the overall efficiency are put into doubt. Italy is a good exemple of how many colmlicacies can outburst from national procedures and national decentralised application. An uncertain pattern of judicial control, together with unclear relationships among the institutions to cooperate in the antitrust network can produce more problems than they aim to solve. As to the private enforcement, Regulation n.1 does not even attempt to give precise regulation to this underdeveloped sector. A continual comparison with U.S. system has brought the Commission to become aware both of the risks and of the advanteges of an increased civil antitrust litigation in fronto of national judges. In order to substain a larger development of this parallel and, presently, difficult way of judicial compensation, it is presently ongoing a consultation among states to find suitable incentives to make private enforcement more appealing and effective. The solution to this lack of private litigation is not to be sought in Regulation n. 1 which calls into action national legislators and proceedures to implement further improvements. As a conclusion, Regulation n. 1 is the outpost of an ambitious community design to create an efficient control mechanism over antitrust violations. It focuses on Commission proceedings, powers and sanctions in order to establish deterrence, then it highlights civil litigation perspectives and it involves directly states into antitrust application. It seems that more could be done to technically shape administrative proceedings in a more jurisdictionally oriented form, then to clarify respective roles and coordination mecanisms in order to prevent difficulties easy to forsee. Some of jurisprudential suggestions have been accepted, but much more is left to be done in the future to improve european antitrust enforcement system.
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Camardi, Giuseppe <1977&gt. "Le sentenze non definitive su questioni preliminari di merito". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/771/1/Tesi_Camardi_Giuseppe.pdf.

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Camardi, Giuseppe <1977&gt. "Le sentenze non definitive su questioni preliminari di merito". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/771/.

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43

Benincasa, Ilaria <1976&gt. "Premesse ad uno studio sui limiti soggettivi del giudicato nelle azioni collettive". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/1140/1/Tesi_Benincasa_Ilaria.pdf.

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Benincasa, Ilaria <1976&gt. "Premesse ad uno studio sui limiti soggettivi del giudicato nelle azioni collettive". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/1140/.

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Arrigoni, Caterina <1980&gt. "L'arbitrato irrituale dopo l'ultima riforma". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1860/1/Tesi_Arrigoni_Caterina.pdf.

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Arrigoni, Caterina <1980&gt. "L'arbitrato irrituale dopo l'ultima riforma". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1860/.

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Crevani, Riccardo <1980&gt. "Profili critici in materia di transnational group action". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2880/1/crevani_riccardo_tesi.PDF.

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La presente tesi di dottorato ha ad oggetto l’analisi dei profili critici emersi nella prassi in relazione alle transnational damages group actions. All’interno di tale esteso ambito di ricerca, senza pretese di esaustività, si affronteranno determinati aspetti, tenendo in considerazione quanto accaduto negli ordinamenti che, sebbene in modo assai limitato, hanno già conosciuto tali problematiche. A seguito di una prima parte meramente introduttiva, nel secondo capitolo, si inquadreranno brevemente gli strumenti di tutela collettiva risarcitoria, indicando in che cosa consistano, a quali esigenze rispondano e quale origine abbiano; si indicheranno altresì i criteri distintivi e di classificazione che maggiormente possono rilevare nell’ottica di una cross border litigation. Nel terzo capitolo si analizzerà in termini essenziali la disciplina delle azioni collettive di alcuni Paesi, al fine di porre le basi necessarie per comprendere in quale contesto normativo si pongano le problematiche inerenti alle multi-jurisdictional collective redress actions. Nel quarto capitolo, si prenderà in considerazione la dimensione transnazionale delle azioni collettive, tenendo presenti le categorie e le regole affermatesi nel diritto internazionale privato e processuale e, soprattutto, quelle esistenti nell’ordinamento italiano e comunitario. Si individueranno poi gli obiettivi prioritari che si deve porre il giudice richiesto di giudicare sull’azione collettiva nella necessità di rendere una pronuncia o approvare una transazione che, da un lato, sia riconosciuta ed eseguita nei Paesi in cui dovrà essere riconosciuta ed eseguita e che, dall’altro lato, in ipotesi di opt out procedure, precluda ai soggetti che la pronuncia o la transazione dovrebbe vincolare successive azioni individuali e/o collettive in altri Paesi. Nel quinto capitolo, alla luce dei dati indicati nel terzo capitolo e delle considerazioni effettuate nel quarto capitolo, si analizzeranno alcuni dei profili critici posti dalla dimensione transnazionale delle azioni collettive; a tal fine, la trattazione verrà suddivisa in diversi punti che, pur essendo necessariamente connessi tra loro, nella loro individualità riescano ad evidenziare l’importanza e la centralità di determinate questioni. Peraltro, nell’intento di rispondere in modo adeguato alle problematiche analizzate, si indicheranno alcune delle soluzioni sperimentate dalla pratica giudiziaria o proposte dalla recente letteratura sul tema. Seguirà, infine, un ultimo capitolo contenente le osservazioni conclusive sugli esiti del lavoro.
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Crevani, Riccardo <1980&gt. "Profili critici in materia di transnational group action". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2880/.

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La presente tesi di dottorato ha ad oggetto l’analisi dei profili critici emersi nella prassi in relazione alle transnational damages group actions. All’interno di tale esteso ambito di ricerca, senza pretese di esaustività, si affronteranno determinati aspetti, tenendo in considerazione quanto accaduto negli ordinamenti che, sebbene in modo assai limitato, hanno già conosciuto tali problematiche. A seguito di una prima parte meramente introduttiva, nel secondo capitolo, si inquadreranno brevemente gli strumenti di tutela collettiva risarcitoria, indicando in che cosa consistano, a quali esigenze rispondano e quale origine abbiano; si indicheranno altresì i criteri distintivi e di classificazione che maggiormente possono rilevare nell’ottica di una cross border litigation. Nel terzo capitolo si analizzerà in termini essenziali la disciplina delle azioni collettive di alcuni Paesi, al fine di porre le basi necessarie per comprendere in quale contesto normativo si pongano le problematiche inerenti alle multi-jurisdictional collective redress actions. Nel quarto capitolo, si prenderà in considerazione la dimensione transnazionale delle azioni collettive, tenendo presenti le categorie e le regole affermatesi nel diritto internazionale privato e processuale e, soprattutto, quelle esistenti nell’ordinamento italiano e comunitario. Si individueranno poi gli obiettivi prioritari che si deve porre il giudice richiesto di giudicare sull’azione collettiva nella necessità di rendere una pronuncia o approvare una transazione che, da un lato, sia riconosciuta ed eseguita nei Paesi in cui dovrà essere riconosciuta ed eseguita e che, dall’altro lato, in ipotesi di opt out procedure, precluda ai soggetti che la pronuncia o la transazione dovrebbe vincolare successive azioni individuali e/o collettive in altri Paesi. Nel quinto capitolo, alla luce dei dati indicati nel terzo capitolo e delle considerazioni effettuate nel quarto capitolo, si analizzeranno alcuni dei profili critici posti dalla dimensione transnazionale delle azioni collettive; a tal fine, la trattazione verrà suddivisa in diversi punti che, pur essendo necessariamente connessi tra loro, nella loro individualità riescano ad evidenziare l’importanza e la centralità di determinate questioni. Peraltro, nell’intento di rispondere in modo adeguato alle problematiche analizzate, si indicheranno alcune delle soluzioni sperimentate dalla pratica giudiziaria o proposte dalla recente letteratura sul tema. Seguirà, infine, un ultimo capitolo contenente le osservazioni conclusive sugli esiti del lavoro.
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Ghignone, Filippo <1981&gt. "I giudizi di omologazione dei concordati". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2898/1/ghignone_filippo_igiudizidiomologazionedeiconcordati.pdf.

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Ghignone, Filippo <1981&gt. "I giudizi di omologazione dei concordati". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2898/.

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