Literatura académica sobre el tema "Diritto di accesso al giudice"

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Artículos de revistas sobre el tema "Diritto di accesso al giudice"

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Marrone, Gaetana. "Ugo Betti: Il giudice giudicato". Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 53, n.º 2 (11 de marzo de 2019): 443–54. http://dx.doi.org/10.1177/0014585819831679.

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Resumen
Nella tesi di laurea intitolata Il diritto e la rivoluzione, difesa alla vigilia dello scoppio della Grande Guerra, Ugo Betti già si orientava verso istanze sociali rielaborate secondo una dialettica tra il diritto dello Stato rappresentato dal giudice e lo spazio cosmico della giustizia come responsabilità metafisica. I personaggi del teatro bettiano operano secondo un principio di casualità che si lega al senso di un’ingiustizia del vivere. In particolare, la mia analisi si sofferma su drammi giudiziari classici, quali Frana allo Scalo Nord (1932) e Corruzione al Palazzo di Giustizia (1944).
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Acierno, Maria. "Misure di protezione internazionale, permessi umanitari ed unicitŕ della giurisdizione del giudice ordinario nella piů recente giurisprudenza di legittimitŕ". DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, n.º 1 (abril de 2010): 99–108. http://dx.doi.org/10.3280/diri2010-001006.

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Resumen
1. Il quadro normativo delle misure di protezione internazionale alla luce della giurisprudenza di legittimitŕ;a) Il doppio binario: giurisdizione del giudice ordinario sul rifugio politico e la giurisdizione del giudice amministrativo sui permessi umanitari;b) Pluralitŕ delle misure di protezione internazionale ed unicitŕ della giurisdizione: la giurisdizione del giudice ordinario sui permessi umanitari2. L'ampiezza del diritto alla luce della sentenza n. 26253 del 2009
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Corvaja, Fabio. "L'accesso dello straniero extracomunitario all'edilizia residenziale pubblica". DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, n.º 3 (septiembre de 2009): 89–112. http://dx.doi.org/10.3280/diri2009-003005.

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Resumen
1. Le premesse costituzionali: il diritto all'abitazione come diritto fondamentale e le garanzie dell'eguaglianza per gli stranieri (tra eguaglianza in senso stretto, ragionevolezza dei trattamenti differenziati, divieto di discriminazione)2. Il principio di paritŕ di accesso all'edilizia residenziale pubblica nella legislazione ordinaria dello Stato3. I requisiti di accesso all'ERP nella legislazione regionale, tra discriminazioni dirette e discriminazione indirette4. I dubbi sulla costituzionalitŕ delle discipline regionali che limitano (direttamente o indirettamente) l'accesso agli alloggi ERP da parte degli stranieri extracomunitari5. Una considerazione finale (con un po' di ottimismo volontaristico)
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Bartoli, Roberto. "Il diritto penale dell'immigrazione: strumento di tutela dei flussi immigratori o mezzo di esclusione e indebolimento dello straniero?" QUESTIONE GIUSTIZIA, n.º 2 (junio de 2011): 17–32. http://dx.doi.org/10.3280/qg2011-002003.

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Resumen
1. Quale l'atteggiamento del giurista davanti a un diritto "punitivo" sempre piů illiberale? / 2. Dal diritto "punitivo" dell'annientamento e del nemico al diritto "punitivo" dell'esclusione e dell'indebolimento / 3. I caratteri strutturali del diritto "punitivo" dell'esclusione e dell'indebolimento / 4. Il rapporto tra scienza penalistica e diritto dell'immigrazione e la difficoltŕ ad affrontare i "reali" problemi di garanzia (4.1. I problemi di legittimitŕ costituzionale posti dal diritto "punitivo" dell'esclusione / 4.2. I problemi di legittimitŕ costituzionale posti dal diritto "punitivo" dell'indebolimento) / 5. I mezzi di tutela: tra giudici dei diritti e giudice delle leggi.
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Gambino, Silvio. "I diritti fondamentali fra ‘Carta dei diritti UE' e "costituzionalismo multilivello"". CITTADINANZA EUROPEA (LA), n.º 1 (agosto de 2020): 47–85. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2020-001003.

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Resumen
L'articolo esamina la protezione dei diritti fondamentali nella prospettiva del processo di in-tegrazione europea e delle sue relazioni con l'ordine costituzionale interno nel quadro del costituzionalismo multilivello. In tale contesto, recenti nuovi indirizzi della giurisprudenza costituzionale sottolineano come il giudice nazionale ordinario sia chiamato a occupare un ruolo di crescente importanza nei rapporti con il Giudice costituzionale e nel dialogo con il Giudice dell'Unione (CGUE). Tali indirizzi restituiscono una nuova centralità alla ‘dottrina dei controlimiti' rispetto alla dottrina della CGUE sul primato del diritto dell'Unione con riguardo alle disposizioni costituzionali in tema di principi e di diritti fondamentali. In tale prospettiva, il testo esamina sia il tema dei rapporti fra libertà fondamentali economiche e processo di integrazione europea sia solleva interrogativi sul livello di protezione giurisdi-zionale di tali libertà fondamentali fra costituzioni nazionali e diritto primario dell'Unione.
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Trocker, Nicolò. "Accesso alla giustizia e "degiurisdizionalizzazione": il tramonto del diritto al giudice e al giudizio?" DIRITTO COSTITUZIONALE, n.º 3 (octubre de 2018): 37–65. http://dx.doi.org/10.3280/dc2018-003003.

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Antonietta Guida, Maria. "La specializzazione del giudice della famiglia tra diritto e psicologia". MINORIGIUSTIZIA, n.º 1 (julio de 2021): 42–50. http://dx.doi.org/10.3280/mg2021-001005.

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Resumen
L'autrice esamina la relazione tra sapere giuridico e sapere psicologico, e tra i rispettivi linguaggi, nell'esercizio della giurisdizione in materia familiare. Sottolinea la rilevanza di una specializzazione del giudice che lo renda consapevole delle dinamiche affettive nel processo e capace di decisioni che sollecitino nei destinatari l'elaborazione dei propri vissuti, presupposto per una possibile attenuazione dei conflitti anche nell'interesse preminente dei figli minorenni. Sulla base della pluriennale esperienza di giudice tutelare nei procedimenti di vigilanza previsti dall'art. 337 c.c., evidenzia come la collaborazione sinergica tra interventi giudiziari e interventi di cura, possa favorire una presa di coscienza da parte dei destinatari dei propri bisogni di vita e una assunzione di responsabilità necessaria per una possibile soluzione esistenziale dei problemi sottostanti alla domanda di giustizia.
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Vitelli, Caterina Falotico. "I “CUNTI” E LA MARCHESA DI AGNELLO HORNBY". Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 39, n.º 1 (marzo de 2005): 167–73. http://dx.doi.org/10.1177/001458580503900110.

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Resumen
Dal 2000 mi ha scompigliato tutti i piani. Procedevo bene con i miei tre lavori, di avvocato, di barrister e di giudice, con i miei tre nipoti e il prossimo in arrivo. Avevo in mente una ricerca sul diritto di famiglia islamico, dopo quella che abbiamo già realizzato con il mio studio, sul diritto caraibico. Perché i miei clienti hanno bisogno di sentire che quando mi parlano io li capisco. Qualcosa dovrò lasciare.
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Palmisano, Antonio Luigi. "La jirga e la giustizia informale in Paktia". FUTURIBILI, n.º 1 (marzo de 2011): 153–77. http://dx.doi.org/10.3280/fu2011-001011.

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Resumen
L'Autore, nell'ambito del rapporto generale tra diritto informale e diritto formale, e cioč tra diritto della comunitŕ e dei valori e diritto dello stato, affronta la giustizia informale gestita direttamente dalledei pashtun e delle pene previste dal diritto informale per i delitti compiuti. Lesono una sorta di assemblea degli "anziani", operanti a livello locale, e parallelamente alle corti primarie, secondarie e d'appello di Kabul. L'Autore illustra come sono composte e operano tali. Una seconda parte dell'articolo riporta analiticamente le pene per ogni singolo delitto, secondo le categorie giuridiche del, dele del. Nel caso le parti non accettino la decisione delle, allora interverrŕ la corte statale. L'Autore conclude chee stato rappresentano un equilibrio tra comunitŕ locale e stato, che prende le mosse dalla querela discussa a livello di, che cosě si configura come una sorta di giudice di pace.
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Olivetti, Marco. "DIRITTI FONDAMENTALI E NUOVE TECNOLOGIE: una mappa del dibattito italiano". REI - REVISTA ESTUDOS INSTITUCIONAIS 6, n.º 2 (23 de septiembre de 2020): 395–430. http://dx.doi.org/10.21783/rei.v6i2.468.

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Resumen
La rivoluzione digitale ha inciso profondamente sui diritti fondamentali. Essa ha aperto nuove prospettive per l’esercizio di diritti fondamentali già riconosciuti. Ha fatto emergere nuovi diritti fondamentali e nuovi limiti e nuove minacce ad essi. La cultura giuridica italiana ha concettualizzato queste sfide attorno ad una serie di temi: la libertà informatica, il diritto fondamentale di accesso ad Internet, il diritto all’oblio, il diritto a non essere oggetto di una decisione amministrativa totalmente automatizzata, i nuovi problemi della libertà di espressione. La Camera dei deputati ha elaborato una “dichiarazione dei diritti su Internet”, senza efficacia normativa. E l’uso di Internet ha modificato profondamente il sistema politico. Questo saggio tenta un primo bilancio generale di questi problemi, che in generale sono ancora tutti aperti.
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Tesis sobre el tema "Diritto di accesso al giudice"

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GIORDANO, ROSARIA. "La tutela cautelare tra giudice comunitario e giudice nazionale". Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2009. http://hdl.handle.net/2108/972.

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L’eccessiva durata dei processi civili in molti ordinamenti processuali ha accentuato l’importanza della tutela cautelare quale componente essenziale di una tutela giurisdizionale effettiva. L’esigenza, in tale prospettiva, di una tutela cautelare autonoma da quella di merito ha influito sull’evoluzione della disciplina positiva in materia in alcuni sistemi giuridici verso il modello del référé francese ed è stata affermata anche e sopratutto da numerose decisioni della Corte di Giustizia comunitaria. Il procedimento cautelare così come disciplinato nel sistema delle azioni dirette dinanzi ai giudici comunitari presenta, tuttavia, alcune significative lacune, sovente ancora maggiori rispetto a quelle ancora esistenti in alcuni ordinamenti nazionali. La strumentalità della tutela cautelare, infatti, da un lato, è intesa in senso rigidamente strutturale e, da un altro, il giudice della cautela è munito di scarsi poteri a fronte dell’attività discrezionale delle istituzioni comunitarie lesiva dei diritti del cittadino europeo. Tali lacune appaiono, d’altra parte, tanto più gravi in ragione delle condizioni restrittive alle quali è subordinato, in generale, il diritto di accesso al giudice nel processo comunitario. Sorge, pertanto, un interrogativo: per la Corte di Giustizia del Lussemburgo l’effettività della tutela giurisdizionale è un valore da perseguire per meglio tutelare i diritti dei singoli o non costituisce, piuttosto, soltanto uno degli strumenti che la Corte utilizza per meglio ammonire gli Stati membri al rispetto degli obblighi derivanti dalla partecipazione alla Comunità europea? Il dubbio ora palesato è determinato anche dall’esame della giurisprudenza comunitaria in tema di tutela cautelare che i giudici nazionali possono concedere tutte le volte che venga in rilievo il diritto comunitario. Possono, infatti, verificarsi due situazioni pressoché speculari. In particolare, nell’ipotesi in cui il giudice interno è chiamato a concedere tutela cautelare per via di disapplicazione delle norme nazionali a favore di quelle comunitarie, la Corte di Giustizia si è limitata a sottolineare il dovere dei giudici di concedere tale tutela ove ricorrano le medesime condizioni alle quali nel diritto interno è possibile ottenere un provvedimento cautelare. Di contro, nell’ipotesi in cui i singoli domandino tutela cautelare al giudice nazionale a fronte di un atto comunitario che appare illegittimo, le condizioni cui la stessa Corte di Giustizia ha subordinato il diritto di ottenere tale tutela sono talmente restrittive da rendere in pratica impossibile che lo stesso si realizzi.
The importance of interim relief is increased in last years as a result of civil proceedings excessive duration. Consequently, in many national systems there’s been an evolution in the direction of the autonomy of interim measures respect of final judgments. Also the EC Court of Justice has held the important role of the autonomy of interim relief for an effective judicial protection in the European Union. Although these judgments, the award of interim measures in proceedings before Community Courts is often more difficult than before national Courts. For example, it’s impossible to obtain interim measures ante causam because, under article 83 of the Rules of Procedure of the Court of Justice, an application to suspend the operation of any measure adopted by an institution shall be admissible only if the applicant is challenging the measure in proceedings before the Court. So in the community system interim measures are strictly ancillary to final judgment on the merit of claim. For these reasons we can ask ourselves if the real function of autonomy of interim relief in the Community Courts Case-Law is safeguard supremacy of community law rather than interests of private plaintiffs. Our doubt depends also on the EC Court of Justice Case-Law when, before national Courts, is relevant community law to decide an application for interim relief. There are, in fact, two different situations. In a first case national Courts could be faced with the question as to whether they are entitled to suspend a national legislation contrary to EC law. Since Factortame Case EC Court of Justice held that national judges must, pending a preliminary ruling procedure, set aside the national rule that is the sole obstacle which precludes the award of interim relief. In a second case national Courts could be faced with the question as to whether they are entitled to suspend a Community act pending a preliminary ruling on the validity of that act. Since Zuckerfabrik Case EC Court of Justice recognized the power of national judge to suspend in this situation a community act, but merely under conditions strictly defined in order to safeguard, as usual, supremacy and direct applicability of Community Law.
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Stoppa, Laura <1992&gt. "Dal diritto di accesso al nuovo accesso civico". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10755.

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Resumen
La tesi verte sull'evoluzione della disciplina dell'accesso in materia di diritto amministrativo. Nella prima parte si andrà ad esporre il diritto di accesso agli atti amministrativi ai sensi della Legge 241/1990. Successivamente, sempre all'interno della prima parte, si analizzeranno le modifiche apportate a seguito della riforma del 2005 con la Legge numero 15. Nella seconda parte dell'elaborato si esporrà l'accesso civico ex D. Lgs. 33/2013, facendo un opportuno confronto con il diritto di accesso ex L. 241/1990. Infine si andrà ad analizzare nello specifico il nuovo accesso civico introdotto dalla riforma Madia nel 2016
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ROCCA, CLAUDIA. "Il diritto di accesso agli atti interni". Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2014. http://hdl.handle.net/11584/266538.

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Resumen
We study, within the framework of the Italian law system, the right to access internal documents held by public authority. Our general aim is to investigate the limits of this right in order to find the proper means to improve the existing system. In Italian law an administrative procedure is composed by internal documents and by a final decision document called provvedimento. Ordinarily the internal documents have no effects on the citizens and for this reason are regarded as not accessible. With the Administrative procedure law (law n. 241 of 1990) the rule has been introduced that all internal documents are accessible. For the Italian law the object of the right to access is not the information but the administrative documents in themselves. The administrative documents include all the internal documents of the administrative procedure. The information not included inside an administrative document is not accessible. A particular object of our investigation is to discover if there are any exemptions to the rule that all internal documents are accessible. Besides, since even today some internal documents are not accessible we want to check if the reasons are related to their nature of internal documents. We first checked that in the European law system there are some limits of the right to access internal documents, but this fact does not affect Italian laws. Secondly, we looked at the Italian constitution law to see if some principles of this law, like the principles of efficiency and impartiality of the administration, the transparency principle and the right to be informed, are related to the right to access documents held by public authority. With the exception of the efficiency principle all of them clearly entail an enlargement of the right to access. Thirdly, we checked if the legislative powers of the Italian Regions and the regulatory powers of the Municipalities can affect the right to access. We believe that Regions and Municipalities can recognize even the right to access the information held by them. Furthermore, we analyzed the formal definition of internal document and verified on this basis the actual accessibility of various types of internal documents. Some types of documents, like circulars, directives and all regulatory documents, are published on the websites of the public authorities. Every citizen has the right of access to these documents. Other internal documents are accessible only to citizens that have specific interests to know them. Documents classified as secret or confidential, or related to professional privileges are not accessible. Public authorities have the right to not comply with a request for documents if the request would produce a general inspection to them or oblige them to re-elaborate the data contained in the documents. It is concluded that all the exemptions to the right to access documents are not related to their being, or not being, internal. We checked the Spanish laws too, from the constitutional law to the Transparency law (law n. 19 of 2013). In the Transparency law it is recognized the right to access information held by public authorities, but there are also exemptions for some internal documents. In conclusion, it is described the way to improve the current Italian laws on the right to access. For instance a general right of access information held by public authorities could be recognized with the exception of vexatious requests. Moreover, the access request could be denied for documents related to confidential informations or to professional privileges. Finally, with the introduction of an electronic administrative procedure for data registering and management all the data could be easily accessible by computers without compromising the efficiency principle.
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Rosa, Luisa Serena <1981&gt. "Eguaglianza di genere e accesso alle cariche elettive. Spunti comparatistici". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2450/1/Rosa_LuisaSerena_Eguaglianza_di_genere_e_accesso_alle_cariche_elettive.Spunti_comparatistici.pdf.

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Rosa, Luisa Serena <1981&gt. "Eguaglianza di genere e accesso alle cariche elettive. Spunti comparatistici". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2450/.

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TOMMASI, Cosimo. "Fondamento e limiti del diritto di accesso ai documenti dell'Unione europea". Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2020. http://hdl.handle.net/11392/2478807.

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Resumen
Nell’Unione europea il diritto di accesso ai documenti in possesso delle istituzioni – oggi espressamente sancito dall’art. 42 della Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione europea e dall’art. 15 TFUE – è concepito come diritto necessariamente connesso al principio democratico, quale valore fondante dell’organizzazione sovranazionale. Dinanzi alla chiara definizione di un diritto in chiave democratica, la ricerca si è focalizzata sugli aspetti funzionali alla soddisfazione dell’interesse sotteso alla divulgazione dei documenti europei. Il principale obiettivo è stato quello di valutare se e in che modo l’interesse pubblico alla conoscenza (spesso declinato in termini di partecipazione democratica ai processi decisionali e controllo diffuso sulle attività delle istituzioni) sia effettivamente considerato e tutelato in sede di accoglimento delle richieste di accesso ai documenti europei. L’analisi ha evidenziato che l’interesse (del) pubblico alla conoscenza del documento ricopre un ruolo non chiaramente definito né dal Regolamento (CE) 1049/2001 né dal giudice europeo. In particolare, ciò trova riscontro nell’ipotesi di bilanciamento con la protezione dei dati personali, in cui – in attuazione dei principi di necessità e proporzionalità del trattamento – l’istituzione europea è chiamata a valutare (secondo parametri non oggettivi) la corrispondenza tra la diffusione dei dati personali e le finalità di partecipazione democratica e controllo diffuso. Lo studio ha voluto sottolineare che l’espressa previsione del public interest test, i principi di proporzionalità, necessità e finalità del trattamento in tema di privacy, i limiti imposti alle condizioni generali di riservatezza in via giurisprudenziale, indicano la necessità di connettere il modello individuale di trasparenza al più ampio obiettivo di democraticità dell’Unione. Pertanto, il problema che si pone dinanzi all’interprete è quello di individuare un punto di equilibrio che possa al contempo garantire la funzione collettiva ed individuale del diritto di accesso. Nell’ottica di una eventuale riforma o rilettura del Regolamento (CE) 1049/2001, si suggerisce quindi di focalizzare l’attenzione sugli aspetti teorici e pratici che rendono tecnicamente complessa la valorizzazione dell’interesse pubblico alla conoscenza o divulgazione del documento nelle dinamiche di esercizio del diritto di accesso.
In the United States and in most European countries, public access to documents is considered a necessary right to guarantee the democratic character of the institutions and allow the clear formation of public opinion. Therefore, in many legal systems the so-called “Freedom of Information Act” has emerged as a model of legislation which aims to affirm the exercise of “public power in public”, in that it should support the democratic processes, namely those of participation and accountability. In the European Union the right of access to documents – now expressly required by article 42 of the Charter of Fundamental Rights of the European Union and by article 15 TFEU – is conceived as a right strictly connected to the democratic principle. After having analyzed the evolution of regulations regarding free access to documents in the European Union law, the research had as its object the Regulation (EU) 1049/2001, regarding public access to European Parliament, Council, and Commission documents. In this direction, the main objective was to assess “whether” and in “what way” the public interest in disclosure (often defined as democratic participation in decision-making processes and accountability) is effectively considered and protected when accepting the requests of public access.
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BRIAMONTE, ANNAMARIA. "L'eccesso di potere del giudice amministrativo". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2021. http://hdl.handle.net/10281/329940.

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Resumen
L’indagine verte intorno alla figura dell’eccesso di potere del giudice amministrativo, che rappresenta uno dei motivi di giurisdizione sindacabili dinanzi alla Corte di Cassazione ai sensi dell’art. 111, comma 8, Cost. Ne viene scandagliata la matrice storica, che rinviene il suo fondamento nella legge sui conflitti del 1877, l’evoluzione normativa, l’elaborazione dogmatica nell’ambito del dibattito scientifico e della prassi giurisprudenziale sino ai più recenti sviluppi applicativi. Il fulcro dell’istituto, che si sostanzia nella fattispecie dello sconfinamento, da parte del giudice amministrativo, nelle prerogative attribuite al legislatore o all’amministrazione, viene esplorato nella sua essenza contenutistica: con riguardo al quadro dei rapporti tra giurisdizione e amministrazione, la disamina corre lungo i sentieri ermeneutici in cui si innestano i concetti di discrezionalità (anche tecnica), merito, sindacato di legittimità, sindacato di merito; rispetto all’ipotesi dell’invasione del potere legislativo - la cui analisi viene inserita in una sezione ad hoc, in considerazione delle peculiarità della figura - la riflessione ruota sostanzialmente intorno alla constatazione di un suo rilievo pressoché solamente teorico, in considerazione della ampia portata e della valenza sistemica riconosciuta (e da riconoscersi) all’interpretazione giudiziale, l’attività di creazione sic et simpliciter della norma costituendo una evenienza di difficile (se non rara) verificazione in concreto. L’invasione da parte del giudice amministrativo delle facoltà riconosciute all’amministrazione - che costituisce il campo di elezione del lavoro - viene indagata, oltre che da un punto di vista dogmatico, nella prospettiva del sindacato della Corte regolatrice della giurisdizione nelle varie declinazioni in cui la stessa è suscettibile di tradursi, nella cornice della giurisdizione generale di legittimità, di merito (con specifico riguardo al giudizio di ottemperanza) ed esclusiva del giudice amministrativo. Punto cruciale della trattazione è il tentativo di individuare una netta linea di confine tra l’eccesso di potere giurisdizionale e l’omonimo vizio inficiante l’atto amministrativo, pur nella consapevolezza di una loro matrice dogmatica comune. Una tale direzione di ricerca si rivela proficua in vista della maturazione dei risultati di un’indagine volta essenzialmente ad enucleare e valorizzare la funzione dell’eccesso di potere del giudice amministrativo nel contesto ordinamentale di riferimento, e, per tale via, il ruolo (di garanzia) della Corte di Cassazione nelle sue vesti di giudice dei conflitti.
The research is focused on the excess of power of the administrative judge, one of the reasons of jurisdiction that can be reviewed before the Court of Cassation according to Article 111, paragraph 8, of the Italian Constitution. The historical matrix, which finds its basis in the law on conflicts of 1877, its evolution across the legislation, its dogmatic elaboration within the scientific debate and its development by case law are explored, coming up to its most recent applications. The core of the figure, which corresponds to the trespassing by the court on the prerogatives belonging to the legislator or the administration, is explored in its essence. On the one hand, about the relationships between jurisdiction and administration, the analysis is structured around concepts such as discretion (also technical), merit, legitimacy review and merit review. On the other hand, with respect to the hypothesis of the encroaching on legislative power - whose analysis is included in an ad hoc section, considering the peculiarities of the hypothesis - the reflection essentially revolves around the acknowledgment of its almost purely theoretical importance, due to the broad meaning granted to the judicial interpretation of the norms which precludes the qualification of the activity of the judge as an exercise of normative creation. The trespassing by the administrative judge on the powers belonging to the administration - which constitutes the chosen field of the work - is investigated not only from a dogmatic point of view but also from the perspective of its concrete review by the Court of Cassation, in relation to all forms of the jurisdiction of the administrative judge: from the general jurisdiction of legitimacy to the merit jurisdiction (with specific regard to the judgment of compliance) and to the exclusive jurisdiction. The crucial point of the discussion is the attempt to identify a clear boundary between the excess of jurisdictional power and the homonymous flaw affecting the administrative act, being aware of their common dogmatic foundation. Such an interpretative key appears especially useful in relation to the objectives of a survey essentially aimed at identifying and enhancing the function of the excess of power of the administrative judge in the context of the Italian judicial system, and, in this way, the (guarantor) role of the Court of Cassation as judge of conflicts.
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Iaquinta, F. "L'ABUSO DEL DIRITTO NEL RAPPORTO DI LAVORO SUBORDINATO AUTONOMIA SISTEMATICA, SPAZI DI OPERATIVITA', RUOLO DEL GIUDICE". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2016. http://hdl.handle.net/2434/379091.

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Il presente lavoro si occupa di esaminare l’autonomia sul piano sistematico del divieto di abuso del diritto, i suoi spazi di operatività, nonché il ruolo che il giudice ricopre nella sua applicazione nell’ambito del diritto del lavoro. Più in particolare, il primo capitolo dell’elaborato ha ad oggetto la disamina critica della genesi del principio da parte della dottrina civilistica e l’analisi dei possibili referenti normativi dello stesso. Il secondo, invece, è dedicato allo studio dell’elaborazione teorica e delle applicazioni pretorie del divieto di abuso nel diritto del lavoro. La prima sezione del capitolo è specificamente focalizzata sull’indagine svolta in proposito da parte della dottrina soprattutto con riferimento al potere di licenziamento; la seconda invece si occupa di esaminare i principali arresti della giurisprudenza, di merito e di legittimità, sia con riguardo alla posizione del datore sia a quella del lavoratore. Infine, l’ultima parte della trattazione intende vagliare gli spazi di operatività potenziali del divieto di abuso del diritto, in particolare in relazione alla nuova disciplina in materia di licenziamenti individuali introdotta dal legislatore con le recenti e fondamentali novelle succedutesi a partire dal 2012 (l. n. 92/2012 e d.lgs. n. 23/2015, noto anche come Jobs Act). A conclusione della tesi è infine svolta una breve riflessione in merito al ruolo delicato del giudice nell’applicazione del divieto di abuso del diritto quale “norma a contenuto variabile” che, come tale, involge la tematica delicata dell’equilibrio tra discrezionalità del giudice e certezza del diritto.
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Finelli, Carmine. "Il diritto umano di accesso all'acqua e la sua applicazione ai conflitti armati". Doctoral thesis, Università degli studi del Molise, 2018. http://hdl.handle.net/11695/84617.

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Resumen
I problemi di allocazione delle risorse idriche hanno rimesso al centro del dibattito politico internazionale il tema del diritto umano di accesso all’acqua. Sul piano giuridico, la formulazione di tale diritto e il suo contenuto restano ancora incerti non potendosi riscontrare una sua sistematica applicazione da parte delle Corti internazionali e regionali sui diritti umani. La tesi di dottorato dal titolo “Il diritto umano di accesso all’acqua e la sua applicazione in caso di conflitto” ha come obiettivo un’analisi logico-giuridica del diritto di accesso all’acqua e della sua possibile applicazione ai casi di conflitto armato. Il primo capitolo affronta il problema delle fonti. Solo il General Comment n. 15 emanato il 20 gennaio 2003 dal Comitato per i diritti economici, sociali e culturali ne contiene una trattazione sistematica. Alcuni cenni sono presenti nella Convenzione per l’eliminazione di ogni forma di discriminazione e violenza nei confronti della donna e nella Convenzione per i diritti del fanciullo. Al contrario, non si ritiene si sia formata una norma consuetudinaria avente come oggetto il diritto all’acqua. Il secondo capitolo si concentra sul contenuto del diritto, o meglio su quale dovrebbero essere le disposizioni minime per la sua definizione, applicazione ed interpretazione. In primo luogo, è richiamato lo stretto legame con il diritto alla vita: violare il diritto umano all’acqua dovrebbe significare violare il diritto alla vita. In secondo luogo, si fa riferimento a quali obbligazioni dovrebbero ricadere sugli Stati in applicazione del diritto all’acqua, soprattutto in considerazione del principio di non discriminazione. Da questo punto di vista, la questione della commercializzazione delle risorse idriche assume grande rilevanza. Il terzo capitolo è una rassegna della giurisprudenza delle principali Corti regionali sui diritti umani. Seppure tale diritto non è mai stato l’oggetto principale di un ricorso, è possibile rinvenire in alcune pronunce della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo e della Corte Interamericana sui Diritti dell’Uomo una serie di interpretazioni da estendere anche alla sua attuazione. Il quarto ed ultimo capitolo rappresenta un tentativo di applicazione pratica del diritto, come ricostruito nei capitoli precedenti, ai casi di conflitto. Le norme del diritto umanitario sembrano contenere già i semi per un possibile riconoscimento del diritto di accesso all’acqua, ma la sua chiara definizione potrebbe ridurne la violazione. In conclusione, è possibile affermare che il diritto di accesso all’acqua non trovi ancora un pieno riconoscimento nel sistema giuridico internazionale. Chiarirne il contenuto potrebbe essere utile per una migliore allocazione della risorsa. In particolare, la sua attuazione potrebbe avere degli effetti mitigatori di violazioni gravi dei diritti umani in caso di conflitto.
The scarcity of water resources has put the human right to water back at the centre of the international political debate. From a legal point of view, the formulation of this right and its normative content are still uncertain, as it has not been systematically applied by the regional courts on human rights. The doctoral thesis entitled “Il diritto umano di accesso all’acqua e la sua applicazione ai conflitti armati” aims at analysing the right of access to water and its possible application to cases of armed conflict. The first chapter deals with the problem of sources. The sole General Comment n. 15 issued on 20 January 2003 by the Committee on Economic, Social and Cultural Rights contains a definition of the right. Some notes are included in the Convention on the Elimination of All Forms of Discrimination and Violence against Women and in the Convention on the Rights of the Child. However, a customary norm is not yet shaped. The second chapter focuses on the normative content of the right, or rather on what the minimum provisions for its definition, application and interpretation should be. First, the close link with the right to life is recalled: violating the human right to water should mean violating the right to life. Secondly, reference is made to what obligations should be imposed on States by the application of the right to water, particularly in view of the principle of non-discrimination. In this perspective, the issue of the marketing of water resources is very important. The third chapter is an overview of the case law of the main regional courts on human rights. Although this right has never been the main subject of an appeal, it is possible to find in some rulings of the European Court of Human Rights and the Inter-American Court of Human Rights some interpretations to be extended to the implementation of the right to water. The fourth and last chapter represents an attempt at the application of the law, as reconstructed in the previous chapters, to cases of conflict. The rules of humanitarian law seem to already contain the seeds for a possible recognition of the right of access to water, but its clear definition could reduce its violation. In conclusion, it can be said that the right of access to water is not yet fully recognized in the international legal system. Clarifying its content could be useful for a better allocation of the resource. In particular, its implementation could have mitigating effects of serious human rights violations in case of conflict.
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SCARPA, MARIAGIOVANNA. "La cassazione come giudice del processo". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2010. http://hdl.handle.net/10281/7778.

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Resumen
Con il lavoro "la Cassazione come giudice del processo" ma volontariamente circoscritto all’indagine intorno al motivo di ricorso di cui al n. 4 dell’art. 360 c.p.c., si sono analizzati i tratti salienti del sindacato della Corte di Cassazione nei casi in cui essa si trovi a dover decidere ricorsi volti alla denuncia di nullità affligenti il procedimento di merito. Al fine di svolgere l'analisi di cui sopra è parso imprescindibile partire da un’analisi dei concetti di nullità ed ancor prima di atto processuale, senza la quale sarebbe stato del tutto impossibile circoscrivere l’oggetto precipuo della ricerca. Poiché l’indagine è stata dedicata all’ipotesi di ricorso per nullità della sentenza o del procedimento è sembrato, infatti, indispensabile procedere, in limine, alla chiarificazione, per quanto possibile, dei concetti che la disposizione contempla.Fatto ciò, ci si è spinti all’indagine del metodo di giudizio che la Corte adotta quando sia chiamata a pronunciarsi su detto motivo. La ricerca ha permesso di evidenziare come la Corte di Cassazione, nella fattispecie considerata, disponga del potere di riesaminare le "carte" processuali, onde saggiare la sussistenza o meno del vizio denunciato, osservazione che, come si è visto, ha indotto ed induce molti Autori e lo stesso organo supremo a sostenere che, in tali casi, la Corte sia anche giudice del fatto. Si sono studiati i caratteri peculiari del giudizio di cassazione volto alla censura di nullità, anche alla luce delle recentissime novità introdotte con la legge n. 69/2009. Infine si sono analizzate le peculiarità del giudizio di rinvio consguente alla cassazione della sentenza per vizi di nullità
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Libros sobre el tema "Diritto di accesso al giudice"

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Graziani, Maria Grazia. Il diritto di accesso ai documenti amministrativi. Salerno: C.E.D. Gruppo cooperativistico editoriale, 1998.

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2

Rossetti, Maria Concetta. Il diritto di accesso ai documenti amministrativi. Messina: A. Sfameni, 1998.

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3

Torre, Massimo La. Il giudice, l'avvocato, e il concetto di diritto. Soveria Mannelli (Catanzaro): Rubbettino, 2002.

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4

Zagrebelsky, Vladimiro. Il diritto penale per il giudice di pace. Milano: Giuffrè, 2001.

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5

Buscemi, Lino. Il diritto di accesso ai documenti amministrativi della Regione siciliana. Palermo: Flaccovio, 1998.

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6

Bellomia, S. Il diritto di accesso ai documenti amministrativi e i suoi limiti. Milano: Giuffrè Editore, 2000.

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7

Bruno, Cavallo, ed. Procedimento amministrativo e diritto di accesso: Legge 7 agosto 1990, n. 241. Napoli: Edizioni scientifiche italiane, 1993.

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8

Guarnieri, Fabio. Il diritto di accesso ai documenti amministrativi nei comuni, nelle province, negli enti pubblici e presso i concessionari di pubblici servizi: Privacy e diritto di accesso, risoluzione di quesiti e casi pratici, schema del regolamento del Comune e della provincia per l'esercizio del diritto di accesso, modulistica completa, direttive e circolari. Milano: Giuffrè, 1999.

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9

Cortese, Emanuela Germano. Lo straniero e il giudice civile: Aspetti sostanziali e processuali di diritto dell'immigrazione. Torino: UTET giuridica, 2014.

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10

Il giudice italiano e le controversie europee: I principali regolamenti comunitari di diritto processuale civile. 2a ed. Milano: Giuffrè, 2010.

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Capítulos de libros sobre el tema "Diritto di accesso al giudice"

1

Caso, Roberto. "5. La libertà accademica e il diritto di messa a disposizione del pubblico in accesso aperto". En La rivoluzione incompiuta, 143–85. Ledizioni, 2020. http://dx.doi.org/10.4000/books.ledizioni.10537.

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Actas de conferencias sobre el tema "Diritto di accesso al giudice"

1

Arras, Francesca, Arnaldo Cecchini, Elisa Ghisu, Paola Idini y Valentina Talu. "Perché e come promuovere la camminabilitá urbana a partire dalle esigenze degli abitanti piú svantaggiati: il progetto "Extrapedestri. Lasciati conquistare dalla mobilità aliena!"". En International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7962.

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La città contemporanea è una città a misura di automobilista. Chi non vuole o non può usare l'automobile per spostarsi non è in grado di esercitare pienamente il proprio diritto urbano di accesso ed uso degli spazi e delle strade sottratti dalle automobili all'uso pubblico e collettivo. Il prerequisito per la riconquista di questo diritto urbano negato è la promozione di un vero e proprio cambiamento culturale in materia di mobilità, attraverso il coinvolgimento consapevole e responsabile degli abitanti nelle politiche e nei progetti di promozione della mobilità altra, in particolare di coloro che subiscono la maggior parte delle conseguenze negative determinate dalla presenza invasiva delle automobili nella città: bambini, anziani, persone disabili e pedoni (e ciclisti) in generale. Nell'articolo descriveremo il progetto pilota "Extrapedestri. Lasciati conquistare dalla mobilità aliena!" che si pone l'obiettivo di promuovere la camminabilità urbana di due quartieri marginali della città di Sassari (e, in prospettiva, di tutta la città, trattandosi un progetto facilmente replicabile) a partire dalle esigenze, dai desideri e dalla "capacità di disobbedienza" dei bambini, uno dei gruppi di abitanti più svantaggiati in materia di mobilità. Contemporary city is a car-friendly city. Those who cannot or do not want to use a car are not capable to fully exercise their fundamental urban right to access and to use the public spaces and the streets. In this paper, we argue that it is possible to make more effective policies aimed at building walkable cities making reference to the desires and needs of disadvantaged groups. In particular, we concentrate on children as one of the most vulnerable groups of inhabitants of the city. The role children can play in improving urban quality of life is fundamental, for a number of reasons, most important of which, for the purpose of this paper, is their "capability of disobedience" which might be used as a force of urban transformation. Then, we present one project through which we try to promote the urban walkability of the city of Sassari starting from children's involvement: "ExtraPedestrians: let yourself be conquered by the 'alien' mobility".
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