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1

Bronzini, Giuseppe. "La giurisprudenza della Corte di giustizia e la protezione ‘anticipata' dello stato di diritto. Il ruolo delle norme dei Trattati e della Carta dei diritti". CITTADINANZA EUROPEA (LA), n.º 1 (junio de 2022): 57–80. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2022-001003.

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La Corte di giustizia ha saputo proteggere i principi dello stato di diritto di cui all'art. 2 TUE, in particolare quello dell'indipendenza e dell'autonomia della Magistratura, sulla base dell'applicazione dell'art. 47 della Carta dei diritti e dell'art. 19.2 del TUE. Il rispetto della rule of the law è diventato anche un presupposto per godere delle risorse dell'Unione da parte degli stati. Si è sviluppata una nuova fase del processo di integrazione fondata sulla convergenza sui valori fondamentali, che molto dipenderà dalla cooperazione e dal dialogo tra Corti nazionali e Corte del Lussemburgo.
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Mele, Antonio. "Cambio dinastico, onori e servizio. Il Grandato di Spagna a Napoli nei primi anni del Settecento". SOCIETÀ E STORIA, n.º 137 (septiembre de 2012): 515–60. http://dx.doi.org/10.3280/ss2012-137002.

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La morte senza eredi di Carlo II di Spagna e il conflitto successorio che ne conseguě imposero al Regno di Napoli ben due cambi dinastici nei primi sette anni del Set- tecento. Tanto Filippo di Borbone, quanto Carlo d'Austria, per ottenere l'appoggio dell'aristocrazia napoletana e per accreditarsi ai suoi occhi come il sovrano legittimo, fecero numerose concessioni della dignitÀ di "Grande di Spagna", ambitissima distinzione onorifica del vertice nobiliare spagnolo. Il saggio ricostruisce numero e destinatari di quelle effettuate tra il 1700 e il 1710, rilevandone il forte aumento rispetto al decennio precedente, e indaga il peso che l'ambizione della prestigiosa dignitÀ ebbe nelle scelte politiche dei maggiori feudatari. Inoltre, esso mette in luce le innovazioni che l'inedito e incerto contesto dinastico apportň sia ai circuiti di patronage capaci di propiziare l'acquisizione della grandeza, sia ai modelli identitari che ispiravano il dialogo tra le "nuove" corti sovrane e l'élite aristocratica.
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3

Pegoraro, Lucio. "Ruolo della dottrina, comparazione e “legal tourism¨"". Diálogos de saberes, n.º 43 (30 de junio de 2017): 219–36. http://dx.doi.org/10.18041/0124-0021/dialogos.43.2015.2586.

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Muovendo dai risultati di un’ampia ricerca sull’uso della dottrina da parte delle corti di vertice (costituzionali e supreme), l’articolo denuncia i rischi generati dall’esportazione acritica delle soluzioni “nazionali” e dalla recezione delle stesse, non supportata da un’analisi del contesto in cui si calano. In particolare, si sofferma sulla prassi delle “relazioni nazionali” nei congressi e nell’accettazione supina dei loro risultati da parte di uditori non attrezzati con le categorie della comparazione. Segnala che la rinuncia alla comparazione (in particolare, la mancata considerazione per il milieu dell’ordinamento recettore) riverbera conseguenze anche sui formanti dinamici (legislazione e giurisprudenza). Evidenzia che, ciò nonostante, le corti citano spesso autori (come quelli statunitensi) che assegnano valenza universale a teorie “locali” o “regionali” del diritto costituzionale, contribuendo a un’uniformazione giuridica formale, che non sempre riesce a mascherare profonde fratture tra i formanti.
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Caianiello, Michele. "Processo penale e prescrizione nel quadro della giurisprudenza europea. Dialogo tra sistemi o conflitto identitario?" Revista Brasileira de Direito Processual Penal 3, n.º 3 (14 de octubre de 2017): 967. http://dx.doi.org/10.22197/rbdpp.v3i3.99.

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Precarietà e incertezza sembrano affliggere, nei tempi recenti, la prescrizione del reato, quando la si osservi da una prospettiva sovranazionale o comparata. Sullo sfondo, si pone il problema della tenuta del nostro sistema nel suo complesso, e persino della sua identità, come l’abbiamo concepita e tramandata di generazione in generazione. Con l’ordinanza n. 24 del 2017, la Corte costituzionale, sollevando una nuova questione pregiudiziale, mostra l’intento di non consumare una rottura del dialogo con l’ordinamento UE, limitandosi a paventare il rischio di ricorrere ai controlimiti, senza effettivamente porli in essere. Tuttavia, il provvedimento appare criticabile per alcuni argomenti utilizzati, e per la posizione assunta, che sembra lasciare poco spazio per specificazioni e aggiustamenti alla Corte di giustizia. La decisione, infatti, pur mostrando formalmente apertura a un confronto con la Corte di giustizia, tende a proporre in realtà una divisione tra mondi opposti e inconciliabili: di qua il diritto italiano, con la sua tradizione irrinunciabile; di là quello europeo, al quale formalmente si mostra deferenza (purché non si ingerisca in questioni vitali). Sembra il piano per una sorta di convivenza da separati, che certo ha il pregio di guadagnare tempo. Tuttavia, non si intravvede, nel ragionamento condotto, alcuna strada per raggiungere, o almeno per intraprendere il cammino verso una integrazione reale degli ordinamenti: è questo, in realtà, il nodo che, se non affrontato adesso, tenderà a riproporsi in successive occasioni.
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5

Tucci, Giuseppe. "La discriminazione contro il disabile: i rimedi giuridici". GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, n.º 129 (marzo de 2011): 1–28. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2011-129001.

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La discriminazione contro i disabili ha una storia particolare nella nostra esperienza giuridica, in quanto viene fatta oggetto di sanzioni solo molto tempo dopo che erano state eliminate le altre tradizionali forme di discriminazione, come, ad esempio, quella contro le donne. Anche le norme costituzionali, che rendevano certamente illegittime quelle discriminazioni (artt. 2, 3, 4, 32, 35, etc. Cost.), sono state lette in funzione della tutela del disabile solo negli anni '90 del secolo scorso, quando la nostra legislazione ordinaria č stata costretta ad adeguarsi al diritto europeo. Infatti, soltanto l'art. 16 della l. 12 marzo 1999, n. 68, ha abrogato la norma del t.u. sul pubblico impiego che prevedeva la «sana e robusta costituzione» come astratto e generale requisito di accesso al pubblico impiego medesimo, cosě come soltanto nel 2003, in attuazione di precise direttive europee, l'art. 15 st. lav. č stato riformato in modo da qualificare come illegittima la discriminazione contro il disabile nel rapporto di lavoro privato. Oggi la tutela del disabile si realizza a livelli multipli. Infatti, vi č una tutela di diritto interno, una tutela di diritto internazionale, in base alla Convenzione delle Nazioni Unite del 13 dicembre 2006, una tutela di diritto dell'Unione europea in senso stretto ed una tutela basata sulla Convenzione europea dei diritti dell'uomo. Malgrado tale pluralismo delle fonti delle differenti discipline giuridiche, solo l'intervento delle diverse Corti, come la Corte costituzionale, quella di Lussemburgo e quella di Strasburgo, in costante dialogo tra loro, riesce a tutelare il disabile di fronte alle nuove forme di discriminazioni, come quelle razziali, che spesso hanno ad oggetto, in particolare nella nostra esperienza giuridica, disabili extracomunitari.
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González Heras, Natalia. "Doni diplomatici: strumenti per il dialogo tra la Santa Sede e la Monarchia spagnola nel XVIII secolo". CHEIRON, n.º 1 (enero de 2022): 208–25. http://dx.doi.org/10.3280/che2020-010.

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Le relazioni tra la Santa Sede e la Monarchia spagnola nella seconda metà del XVIII secolo furono caratterizzate da una forte tensione. L'obiettivo principale di questo lavoro è analizzarne alcune testimonianze in determinati frangenti politici, a partire dallo studio della pratica del dono, che era parte del cerimoniale associato all'ingresso pubblico dei nunzi apostolici a Madrid. Osserveremo quattro ingressi - uno per il governo di Fernando VI (1746-1759) e tre per quello del successore, Carlo III (1759-1788) - che ci permetteranno di indagare ciò che sta dietro agli aspetti meramente materiali degli oggetti inviati dal Papa ai Re spagnoli e i membri della loro Corte nel corso del secolo.
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Bonfatti, Rossella. "Frammenti del corpo-voce: le poetesse improvvisatrici fra Sette e Ottocento". ENTHYMEMA, n.º 28 (1 de enero de 2022): 92–105. http://dx.doi.org/10.54103/2037-2426/16026.

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Incandescenti e apodittici, i corpi delle improvvisatrici hanno rappresentato un fenomeno di spiccata intermedialità tra Sette e Ottocento, caricandosi di valori culturali estesi che sono stati valorizzati dalle recenti ricerche multidisciplinari. Ripensati come documenti viventi, come luoghi cioè di una performance che è messa in scena di sé nelle forme di un dialogo continuo con il pubblico, con la tradizione, con le convenzioni sociali, con i generi, quei corpi inviolati non hanno ancora smesso di parlare, di interrogarci nella loro atemporale eloquenza. Quest’intervento intende sondare alcuni aspetti del corpo-voce delle poetesse improvvisatrici attraverso fonti documentarie letterarie e iconografiche, partendo, in particolare, da alcuni celebri ritratti realizzati da Angelica Kauffmann per arrivare alla statuaria celebrativa e alla memoria trasmessa dalle cronache degli spettacoli, dalle recensioni, dagli egodocuments, al fine di mettere in luce la costruzione di un’identità pubblica dentro e fuori le scene.
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Di Pietro, M. L., A. Mancini y A. G. Spagnolo. "La consulenza etica nella sterilità di coppia". Medicina e Morale 51, n.º 6 (31 de diciembre de 2002): 1019–38. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2002.678.

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La consulenza alla coppia sterile non consiste solo negli aspetti tecnici di una diagnosi clinica, ma nell’attenzione alle persone nella loro totalità e relazionalità, in particolare alla loro richiesta di aiuto nel fronteggiare la sofferenza generata sia dal desiderio di un figlio, sia dagli insuccessi e delusioni che frequentemente costellano fino a quel momento la ricerca di una soluzione. Gli Autori, analizzando la letteratura scientifica in merito, rilevano una pressoché esclusiva attenzione all’aspetto psicologico della coppia, per lo più considerato separatamente dalla consulenza per la sterilità. Gli Autori si soffermano sulla consulenza alla coppia sterile nella prospettiva legislativa italiana sulla “procreazione medicalmente assistita”: la proposta di legge in questione si sofferma sull’efficacia e sulle modalità di esecuzione delle tecniche, sulla loro abortività, sui rischi per la donna e per l’embrione, ma pure sulle ricadute etiche e sui costi. La considerazione degli aspetti etici, seppur poco presente in letteratura, non può essere trascurata, essendo in queste procedure implicate la concezione di persona e di famiglia e le finalità riconosciute alla medicina. Non è un fatto eticamente neutro, né per la coppia né per il consulente, le cui convinzioni etiche in questa sede si fronteggiano. Accanto a tali considerazione gli Autori presentano la personale esperienza maturata presso l’Istituto di Bioetica dell’Università Cattolica del S. Cuore, tra il gennaio 2000 e il giugno 2002, su 25 coppie di età compresa tra i 30 e i 40 anni. Dallo studio emerge la delusione della coppia per un comportamento poco umano dei medici precedentemente consultati e la carenza dell’informazione sulle procedure. Il counselling condotto ha previsto una fase di racconto dal quale è emerso, tra l’altro, un’incompletezza nelle indagini mediche eseguite e una scarsa o erronea informazione da parte dello specialista sugli interventi post-diagnostici e una fase di dialogo tra il consulente eticista e la coppia. Gli Autori concludono che la risoluzione/gestione del desiderio di paternità e maternità della coppia non può prescindere, a motivo della sua complessità e peculiarità, dall’integrazione interdisciplinare di diverse e indispensabili competenze: quella del ginecologo, dell’andrologo, dell’esperto in biologia della riproduzione, dello psicologo e del bioeticista.
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Amplatz, Alma, Tecla Cappellucci, Valentina Cosmi, Alessandra Dore, Elena Guidi, Andrea Luca, Nadia Maria Peron, Walter Roberto, Sabina Salvaneschi y Cristiano Scandurra. "Del corpo, del limite: riflessioni sull'omogenitorialità". PSICOTERAPIA PSICOANALITICA, n.º 1 (junio de 2022): 175–88. http://dx.doi.org/10.3280/psp2022-001013.

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L'articolo descrive i temi che sono stati approfonditi da un gruppo di studio della SIPP su: "Sfumature in dialogo: identità di genere, tematiche LGBTQ+ e nuove configurazioni familiari" in un iniziale periodo di incontri. Gli argomenti non sono stati affrontati da una prospettiva clinica, ma la porta d'accesso è stata quella della ricerca psicoanalitica, con un'apertura alle molteplici sfumature dell'essere umano, e con la consapevolezza dell'importanza della disponibilità all'ascolto e della capacità di sospensione del giudizio, l'epoché nel senso husserliano. Il primo argomento di studio è stato: l'omogenitorialità. L'articolo descrive quanto tale tema non possa prescindere da una nuova considerazione del legame mente-corpo: il corpo è considerato nei diversi passaggi legati alla Procreazione Medicalmente Assistita o alla Gestazione per Altri, ma anche quando sono coinvolti, in modo reale o simbolico, i corpi di donatori, donatrici e gestanti. Con le nuove frontiere pro-creative si assiste alla diffrazione del processo di concepimento (scissione mente-corpo) e la filiazione che ne deriva si costituisce come una rappresentazione «bio-medica del legame tra parti del corpo e prodotti del corpo». Ma ci troviamo anche a fare i conti con le menti e con il pensiero di queste coppie che si scontrano con la legittimità che la società può offrire ai loro desideri, alle loro scelte di vita, che possono in alcuni casi entrare in conflitto anche con il mondo interno di ciascuno. Passando per una disamina storico-filosofica del concetto mente-corpo nonché di limite, si è giunti ad alcuni interrogativi attuali: le tecnologie di fecondazione assistita rappresentano un ulteriore passo per una scissione mente-corpo o una delle tante espressioni di un sano progresso umano? Dove va a finire nella visione classica dell'Edipo il corpo sessuato? Quanto i termini, materna e paterna, appaiono ancora oggi adeguati?
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Tagliagambe, Silvano. "Dialogo tra psiche e materia". EDUCAZIONE SENTIMENTALE, n.º 31 (septiembre de 2019): 16–42. http://dx.doi.org/10.3280/eds2019-031003.

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Keramidas, Dimitrios. "ORTODOSSI E CATTOLICI IN DIALOGO". PARALELLUS Revista de Estudos de Religião - UNICAP 13, n.º 33 (30 de diciembre de 2022): 389–400. http://dx.doi.org/10.25247/paralellus.2022.v13n33.p389-400.

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Il rapporto tra primato e sinodalità è oggi il tema principale del dialogo ortodosso-cattolico. Lo stesso Papa Francesco ha affermato che i cattolici hanno molto da imparare dalla tradizione sinodale della Chiesa ortodossa. La questione è stata studiata a Chieti, in Italia, nel 2016, dalla Commissione internazionale mista per il dialogo teologico tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa. Il documento emesso riconosceva che il primato e la sinodalità sono due espressioni essenziali e interrelate dell'unità e del governo della Chiesa a livello locale, regionale e universale. Tenendo presente che la comprensione delle prerogative del Vescovo di Roma è stata storicamente un problema nelle relazioni tra Oriente e Occidente, questo articolo cerca di considerare se nella Chiesa universale vi sia la necessità di un primato e come questo debba essere esercitato.
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Acanfora, Paolo. "Il dialogo tra democristiani e comunisti". MONDO CONTEMPORANEO, n.º 2 (marzo de 2019): 179–92. http://dx.doi.org/10.3280/mon2018-002015.

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Morelli De Rossi, Riccardo. "Generare dialogo tra genitori e figli". PSICOTERAPIA PSICOANALITICA, n.º 2 (diciembre de 2018): 157–65. http://dx.doi.org/10.3280/psp2018-002012.

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Baldo, Adelaide y Laura Mazzolari. "Apprendimento e generatività (dialogo tra due amiche)". EDUCAZIONE SENTIMENTALE, n.º 24 (septiembre de 2015): 141–50. http://dx.doi.org/10.3280/eds2015-024009.

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Crameri, Stefania. "GRUPIT: un dialogo tra pratica e teoria". DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura, n.º 1 (9 de noviembre de 2021): 117–30. http://dx.doi.org/10.33683/didit.21.01.06.

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L’insegnamento dell’italiano nelle scuole elementari del Grigioni tedescofono è contestato. In risposta a ciò nel 2019 è stato lanciato il progetto Gruppo di sperimentazione didattica per l’italiano L2 con l’obiettivo di promuovere la materia italiano L2. A tale scopo è stata instaurata una rete di collaborazione tra insegnanti di scuola elementare e Alta scuola pedagogica dei Grigioni, creando così un dialogo tra teoria e pratica. Inizialmente si sono sondate varie forme di collaborazione per capire quali fossero le più apprezzate, praticabili ed efficaci. Ciò ha gettato le basi per un successivo sviluppo della disciplina italiano L2 improntato sulla ricerca-azione, valorizzando così la figura dell’insegnante quale esperta/o della pratica che contribuisce in maniera importante allo sviluppo teorico.
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Gómez Arévalo, José Arlés. "Studi ecclesiologici nella prospettiva ecumenica: dialoghi cattolici-luterani". Revista Pistis Praxis 7, n.º 1 (13 de septiembre de 2015): 7. http://dx.doi.org/10.7213/revistapistispraxis.07.001.ao01.

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Questo documento mette in evidenza i rapporti ecumenici che sono state stabilite tra la Chiesa cattolica e luterana. In un’epoca segnata dalla necessità di un vero dialogo ecumenico e interreligioso, è importante riflettere sulle iniziative e momenti chiave di questo riavvicinamento tra la Chiesa cattolica e alcune confessioni luterane; quindi, analizziamo l’urgente necessità di un dialogo interreligioso che storicamente é stato in costante tensione e conflitto. C’ é la speranza che emtrambe le chiese potessero trovare una nuova unitá nel loro servizio comune del mondo, secondo il vangelo di Gesú.
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Lubich, Chiara. "FRATERNITÀ IN POLITICA". Acta Semiótica et Lingvistica 25, n.º 3 (18 de diciembre de 2020): 153–60. http://dx.doi.org/10.22478/ufpb.2446-7006.44v25n3.56782.

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Discorso tenuto da Chiara Lubich, nel 29 novembre 2002, al Parlamento catalano, a Barcellona, in cui l’autora sottolinea il dialogo come un modo per costruire la fraternità nella politica. Descrive quattro dialoghi essenziali che il movimento da lei creato sta sviluppando: il dialogo all’interno della Chiesa stessa che l’aiuta a diventare sempre più comunione; dialogo ecumenico che abbraccia cristiani di trecentocinquanta chiese, trasformandoli in un’unica famiglia; il dialogo con le altre religioni, musulmane, ebrei, buddisti, indiani e silis che, a causa dei movimenti migratori, sono presenti ovunque e, infine, il dialogo tra persone che non professano alcuna fede religiosa, ma che portano,nel loro DNA , la voglia di amare.
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Scarantino, Anna. "Don Giuseppe De Luca tra Croce e Papini. A proposito di un recente carteggio". MONDO CONTEMPORANEO, n.º 2 (diciembre de 2011): 109–20. http://dx.doi.org/10.3280/mon2011-002004.

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La recente pubblicazione del carteggio tra don Giuseppe De Luca e Benedetto Croce per le delucane Edizioni di Storia e Letteratura ha fornito un importante contributo alla riflessione storica relativa ai rapporti tra mondo laico e mondo cattolico in Italia tra anni Venti e Quaranta. Quella che emerge č soprattutto la lettura che ne diede il «prete romano», per intendere la quale occorre perň fare anche ricorso, oltre che ai suoi scritti, agli epistolari coevi del sacerdote e in particolare allo scambio intrattenuto per circa trent'anni con lo scrittore Giovanni Papini. Emergono cosě le ragioni per le quali De Luca considerň complementari due protagonisti della cultura italiana antitetici e in profondo dissidio tra loro. Dietro questo atteggiamento stava l'ammirazione del sacerdote per entrambi, ma anche il suo duplice progetto di emulare l'azione culturale di Croce per elevare il livello degli studi religiosi in Italia e avviare un dialogo costruttivo tra cultura laica e cattolica. Il carteggio dimostra quanto in realtŕ questo dialogo fosse difficile, anche quando condotto sul piano elevato degli studi eruditi.
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Mastrolillo, Gabriele. "Alfonso Leonetti e il gruppo dirigente del Pci dalla destalinizzazione alla segreteria Natta". ITALIA CONTEMPORANEA, n.º 296 (agosto de 2021): 38–62. http://dx.doi.org/10.3280/ic2021-296002.

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Questo articolo descrive le relazioni intercorse tra Alfonso Leonetti e il Pci dalla riammissione al partito (1962) alla sua morte (1984). Il nuovo tesseramento al partito da cui era stato espulso nel 1930 avvenne due anni dopo il suo ritorno in Italia, nel contesto della destalinizzazione, e fu il primo passo verso l'inizio di un intenso dialogo con i principali dirigenti del partito, un dialogo che fu collegato all'attività storiografica di Leonetti (incentrata sul movimento operaio italiano e sul suo ruolo nel partito negli anni Venti) e che riguardò anche temi più ampi quali lo stalinismo e la "svolta" del 1929-1930. Mentre il primo paragrafo di questo articolo fornisce una sintetica ricostruzione dell'attività politica di Leonetti negli anni Venti e Trenta, il secondo analizza il processo di riammissione, mentre il terzo si occupa della collaborazione intercorsa tra Leonetti e Palmiro Togliatti, anch'egli a quel tempo impegnato negli studi sulla figura di Antonio Gramsci e sul movimento operaio. Il quarto paragrafo, invece, si concentra sul dialogo tra Leonetti e alcuni dei principali dirigenti del Pci negli anni Sessanta-Ottanta quali Pietro Secchia, Giancarlo Pajetta, Giorgio Amendola, Enrico Berlinguer e Alessandro Natta.
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Deluigi, Rosita. "Il dialogo tra generazioni attraverso la progettazione partecipata". PRISMA Economia - Società - Lavoro, n.º 3 (enero de 2016): 40–53. http://dx.doi.org/10.3280/pri2015-003005.

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Ancora, Alfredo y Alessandro Fischetti. "Lo stregone e lo psichiatra: dialogo tra colleghi". La Ricerca Folklorica, n.º 17 (abril de 1988): 27. http://dx.doi.org/10.2307/1479507.

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Cornetti, Valentina, Antonella Marchetti y Annalisa Valle. "Il dialogo sulle emozioni tra insegnante e bambino". RICERCHE DI PSICOLOGIA, n.º 4 (mayo de 2015): 623–38. http://dx.doi.org/10.3280/rip2014-004006.

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Copello, Veronica. "Il Dialogo Poetico tra Michelangelo e Vittoria Colonna". Italian Studies 72, n.º 3 (22 de junio de 2017): 271–81. http://dx.doi.org/10.1080/00751634.2017.1341673.

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Bini, Emanuela. "Rappresentazioni culturali della disabilità in contesti migratori. Risorse inclusive e approcci multidisciplinari in ambito scolastico e socio-sanitario". MONDI MIGRANTI, n.º 3 (noviembre de 2022): 47–59. http://dx.doi.org/10.3280/mm2022-003003.

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In Italia l'aumento del numero di alunni disabili migranti iscritti a scuola e presi in carico dai servizi socio-sanitari rappresenta un fenomeno piuttosto recente che implica la revisione di me-todologie di accoglienza e di accompagnamento nella costruzione del progetto educativo e ria-bilitativo al quale partecipa anche la famiglia. Nel lavoro di rete risulta necessario promuovere il dialogo tra le diverse rappresentazioni culturali della disabilità, considerando anche l'impatto del percorso migratorio sulla singola famiglia, rilevando eventuali contaminazioni dei quadri interpretativi, dinamica che promuove un bricolage culturale che influenza le modalità di cura e le aspettative di vita del minore. Nel presente articolo si indaga la necessità di individuare ri-sorse e strumenti capaci di facilitare la comunicazione tra genitori migranti, operatori socio-sanitari e insegnanti per favorire il dialogo tra diverse concezioni sulla disabilità.
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Zavaglini, Claudia. "Dialegesthai. Il dialogo come pratica in Michelstaedter". Estudios Románicos 27 (19 de octubre de 2018): 253–64. http://dx.doi.org/10.6018/er/346681.

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Il contributo si sofferma sulle declinazioni della dialogicità in Michelstaedter e ne descrive l’importanza a livello sia biografico che testuale, evidenziando come la pratica del dialogo si profili in tutti e due i casi come scelta consapevole. La scrittura risulta contaminata dall’intenzionalità dialogica, che si esprime talvolta nell’onnipresenza del tu nel testo, talvolta nell’utilizzo del dialogismo a supporto dell’argomentazione, fino all’uso del dialogo puro. Nella parte conclusiva vengono ipotizzate le motivazioni della scelta dialogica e, attraverso Il dialogo della salute, la correlazione tra forma e finalità della scrittura.
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De Luise, Fulvia. "In principio era il dialogo? Dilemmi antichi e pratiche efficaci". SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), n.º 45 (febrero de 2013): 7–19. http://dx.doi.org/10.3280/las2012-045001.

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Il saggio si propone di mostrare la compresenza di aspetti collaborativi e competitivi all'interno della pratica del dialogo. Risalendo al di qua dell'esempio di Socrate, cui si riconosce in qualche modo l'invenzione di una ‘tecnica' del confronto tra interlocutori interessati alla ricerca della veritÀ, l'autrice intende mostrare le radici conflittuali della forma-dialogo e le implicazioni meno rassicuranti della dialettica discorsiva. Il tema del dialogo indica certo l'emergere di una possibilitÀ evolutiva nel cammino politico della civiltÀ: dalle passioni distruttive degli eroi omerici all'impegno a perfezionare se stessi esponendosi a un pacifico confronto. Senza dimenticare, perň, che la natura dell'uomo si rispecchia in molti animali diversi e che il dialogo con lupi e sparvieri resta difficile.
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Balsamo, Antonio. "La formazione dei magistrati: linee-guida e obiettivi formativi. Profili di diritto comparato". SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, n.º 2 (noviembre de 2010): 776–102. http://dx.doi.org/10.3280/sd2010-002004.

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Adesso che il Comitato Direttivo č stato nominato, la creazione della Scuola della magistratura, prevista al momento della riforma dell'ordinamento giudiziario, sembra ormai piuttosto vicina. Dal momento che č probabile che diventi sede privilegiata per il dialogo culturale e per la crescita professionale della magistratura italiana nel suo complesso, il nuovo organismo ha un significativo potenziale rispetto alla necessitŕ di modernizzare il sistema giudiziario del Paese. Le istituzioni dischiudono nuove prospettive quanto alla diffusione di conoscenze extragiuridiche e della "cultura organizzativa", nonché quanto al dialogo fra le corti nazionali e internazionali in un contesto caratterizzato dalla circolazione di modelli giuridici e dal nuovo ruolo giocato dalla Convenzione europea dei diritti dell'uomo nel contesto del sistema delle fonti del diritto.
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Bodner, Guillermo. "Riflessioni sul dialogo in psicoanalisi". PSICOANALISI, n.º 1 (septiembre de 2020): 49–62. http://dx.doi.org/10.3280/psi2020-001004.

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In questo lavoro si affrontano alcune questioni poste da certi autori che contrappongono l'analisi classica, basata sulla teoria delle pulsioni, alla cosiddetta analisi relazionale che privilegia la relazione interpersonale. A partire da queste divergenze teoriche, si pone la questione del dialogo analitico come forma di relazione tra paziente e analista, con il corrispondente interrogativo sul valore dell'interpretazione. Vengono fatte considerazioni metapsicologiche che comportano un cambiamento di modello - dalla libera associazione e l'attenzione fluttuante, a una relazione dialogante - e la conseguenza che questo implica per la comprensione dell'inconscio. Per illustrare quanto sopra, si presenta una vignetta clinica.
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Mazzeo, Riccardo. "Pandemia: tra la paura e Mister Hyde". SICUREZZA E SCIENZE SOCIALI, n.º 1 (abril de 2021): 39–49. http://dx.doi.org/10.3280/siss2021-001004.

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In questa congiuntura vediamo in atto una paura manifesta, sana, una totale assenza di paura, ovvero una negazione che diventa pericolosa, e la paura più dif-fusa, quella strisciante dell'Angst o angoscia esistenziale. Il più efficace antidoto alla paura è il dialogo insieme alla cooperazione, la riflessione e l'introspezione. La pandemia ci "rivela" che, come ne La peste di Camus non è dato salvarsi da soli e che non possiamo continuare a sentirci antropocentrici: se consideriamo il creato un emporio ci ritroviamo poi a pagare un prezzo inaudito. Nonostante l'oggettiva capitalizzazione del coronavirus da parte di persone senza scrupoli che ne appro-fittano per perseguire i propri interessi, il negazionismo è stupido e spesso letale per sé e per altri. La smaterializzazione dei rapporti che tendono, ancora più di prima, a essere mediati dagli schermi, rischiano per un verso di alimentare un Super-io sa-dico dei lavoratori da remoto, impegnati nel loro compito senza interruzione, per l'altro a disabilitare rispetto alle competenze fatte di sfumature del dialogo off line. Oltre ad accentuare le diseguaglianze, il Covid contribuisce a far emergere il nostro lato sconosciuto, il perturbante che ci accompagna e con cui dobbiamo riuscire a convivere.
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Kernberg, Otto F., André Green y Paolo Migone. "Un dialogo sulla differenza tra psicoanalisi e psicoterapia psicoanalitica". PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, n.º 2 (mayo de 2009): 215–34. http://dx.doi.org/10.3280/pu2009-002004.

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- Paolo Migone discusses with Otto F. Kernberg and André Green on the difference between psychoanalysis and psychoanalytic psychotherapy. Migone, in agreement with Merton M. Gill's conception of 1984, argues that there is not a real difference, but a continuum of techniques differentiated according to specific clinical situations and patients' defensive structures, following the implications of ego psychology that were clear already in the 1940s and 1950s. Kernberg partly agrees, but he emphasizes the need of differentiating three psychoanalytically framed techniques (psychoanalysis proper, psychoanalytic [or expressive] psychotherapy, and supportive psychotherapy) mostly in order to perform empirical research on their efficacy. Green discusses in depth this problem within the context of the history of Freud's theory of technique, and, among other things, shows how the original idea of Freud's technique (couch, free associations, etc.) was derived from his model of dream work.KEY WORDS: difference between psychoanalysis and psychoanalytic psychotherapy, expressive psychotherapy, supportive psychotherapy, Merton M. Gill, dream model
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Ponterio, Carla. "L'impossibile dialogo tra la contrattazione aziendale e la costituzione". QUESTIONE GIUSTIZIA, n.º 6 (marzo de 2014): 99–113. http://dx.doi.org/10.3280/qg2013-006009.

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Angelino, Lucia. "Note sul Dialogo tra Merleau-Ponty e Melanie Klein". Chiasmi International 6 (2005): 369–79. http://dx.doi.org/10.5840/chiasmi20056119.

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Mazzoleni, Marco. "I costrutti preconcessivi tra dialogo, monologo e “costruzioni ibride”". Cuadernos de Filología Italiana 29 (24 de junio de 2022): 205–17. http://dx.doi.org/10.5209/cfit.74766.

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Sebbene ormai cristallizzate nello scritto monologico, alcune strutture grammaticali continuano a risentire dell’oralità dialogica che caratterizza la situazione enunciativa prototipica (basata sull’interazione faccia a faccia tra due interlocutori compresenti nell’hic et nunc), implicando così una dinamica polifonica ed interdiscorsiva fra la voce del mittente e quella/e altrui. I costrutti preconcessivi possono rappresentare un buon esempio di questo connaturato dialogismo, poiché consentono di mettere in scena il rapporto dialettico tra la “parola d’altri” – che viene ammessa nella prima parte del costrutto, situata in posizione tematica e dal contenuto (presentato come) co(n) testualmente given – e quella del mittente – che avanza la sua obiezione o precisazione nella seconda parte, situata in posizione rematica e dal contenuto (presentato come) co(n)testualmente new. In questo contributo vengono prima illustrate sinteticamente le caratteristiche principali dei costrutti preconcessivi utilizzando esempi monologici, poi ne saranno mostrati alcuni casi tratti da co(n)testi dialogici che in un modo o nell'altro presentano i turni adiacenti dei due interlocutori, per passare infine a qualche costrutto preconcessivo “ibrido” dove le due voci in gioco si “confondono” in un'unica struttura.
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Carrieri, Mimmo. "Prima di tutto le relazioni industriali". GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, n.º 172 (febrero de 2022): 585–94. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2021-172006.

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L'Autore, in dialogo con Lauralba Bellardi, riflette sul recente andamento della contrattazione decentrata. Le difficoltà che questo livello trova nell'affermarsi possono essere superate attra-verso una rinnovata sinergia tra contrattazione, relazioni industriali e politiche pubbliche.
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Berruti, Giuseppe. "Commento a un caso clinico di utilizzo problematico della pornografia e revenge porn". PSICOBIETTIVO, n.º 2 (junio de 2021): 151–54. http://dx.doi.org/10.3280/psob2021-002011.

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Nel commento vengono messi in evidenza diversi importanti elementi che emergono dalla narrazione e dalla descrizione del caso clinico prodotta dall'autore. In particolare la complessità e la importanza del dialogo tra modelli terapeutico psicodinamici e cognitivo-comportamentali in particolare in situazioni come quelle descritte, che hanno un impatto emotivo molto forte e riguardano la vita le relazioni più intime e profonde. La mentalizzazione, un concetto trasversale alle diverse forme di psicoterapia, potrebbe essere un importante terreno di incontro e di dialogo
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Tuccari, Francesco Fabrizio. "Considerazioni in tema di giustizia sportiva". Società e diritti 7, n.º 13 (25 de julio de 2022): 62–81. http://dx.doi.org/10.54103/2531-6710/18452.

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Resumen
RiassuntoIl contributo ha per oggetto l’approfondimento dei principali profili problematici della giustizia sportiva, sia quelli interni sia quelli derivanti dai possibili rapporti tra l’ordinamento sportivo e l’ordinamento statale, nella prospettiva di un ruolo non esclusivamente ancillare né meramente recettivo della giustizia sportiva rispetto alla giurisdizione; le relazioni tra le quali vanno invece improntare al dialogo e a logiche di reciprocità, atte a implementare, fermo restandone il primato, perfino la stessa giurisdizione.
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DUQUE, Tiago, Esmael Alves de OLIVEIRA y Simone BECKER. "Agência e interseccionalidade em quadra: inquietações sobre escolas e diferenças em Mato Grosso do Sul". INTERRITÓRIOS 6, n.º 10 (14 de abril de 2020): 225. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v6i10.244904.

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RESUMO As inquietações aqui apresentadas foram suscitadas a partir de duas pesquisas em contextos e temporalidades distintas e que atravessam a trajetória dos autores no Mato Grosso do Sul. A primeira deu-se em decorrência dos diálogos travados por um dos autores com jovens efeminadas (gays, travestis, transexuais) na cidade de Corumbá-MS, na fronteira com a Bolívia. A segunda, foi resultado do diálogo de dois dos autores com jovens indígenas Kaiowá da Terra Indígena (TI) de Panambizinho, localizada a aproximadamente 20km de Dourados-MS, no distrito de Panambi. Por meio de uma perspectiva interdisciplinar, sustentada numa análise qualitativa, intenta-se refletir sobre os dilemas e possibilidades que cercam a relação entre minorias e a escola na contemporaneidade a partir de um ponto de vista interseccional. Como resultado, a compreensão de que se a escola continua em vários momentos a se produzir como um espaço de docilização de corpos e subjetividades, de outro, a constante capacidade de negociação e agenciamento dos sujeitos que a enredam.Escola. Marcadores sociais. Minorias. Agenciamentos. Agency and intersectionality in court: concerns about schools and differences in Mato Grosso do SulABSTRACT The concerns presented here were raised from two researches in different contexts and temporalities that cross the trajectory of the authors in Mato Grosso do Sul. The first occurred as a result of the dialogues carried out by one of the authors with effeminate young people (gays, transvestites), transsexuals) in the city of Corumbá-MS, on the border with Bolivia. The second was the result of the dialogue between two of the authors with young Kaiowá indigenous people from the Indigenous Land (TI) of Panambizinho, located approximately 20km from Dourados-MS, in the Panambi district. Through an interdisciplinary, sustained perspective in a qualitative analysis, we intend to reflect on the dilemmas and possibilities that surround the relationship between minorities and the school in contemporary times from an intersectional point of view. As a result, the understanding that if the school continues at various times to produce itself as a space for the docilization of bodies and subjectivities, on the other, the constant capacity for negotiation and agency of the subjects who enmesh it.School. Social markers. Minorities. Agency. Agencia e interseccionalidad en la corte: preocupaciones por las escuelas y diferencias en Mato Grosso do SulRESUMENLas inquietudes presentadas aquí han sido planteadas por dos investigaciones en diferentes contextos y temporalidades que cruzan la trayectoria de los autores en Mato Grosso do Sul, travestis, transexuales) en la ciudad de Corumbá-MS, en la frontera con Bolivia. El segundo fue el resultado del diálogo entre dos autores con el joven indígena Kaiowá de la Tierra Indígena (TI) de Panambizinho, ubicado a unos 20 km de Dourados-MS, en el distrito de Panambi. Mediante una perspectiva interdisciplinaria, respaldada por un análisis cualitativo, pretendemos reflexionar sobre los dilemas y las posibilidades que rodean la relación entre las minorías y la escuela en los tiempos contemporáneos desde un punto de vista interseccional. En consecuencia, el entendimiento de que si la escuela continúa produciéndose en varias ocasiones como un espacio para la docilización de cuerpos y subjetividades, por otro lado, la constante capacidad de negociación y agencia de los sujetos que la involucran.Escuela. Indicadores sociales. Minorías. Agencia. Agenzia e intersezionalità in tribunale: preoccupazioni per le scuole e differenze nel Mato Grosso do Sul SINTESE Le preoccupazioni qui presentate sono state sollevate da due ricerche in contesti e temporalità diversi che attraversano la traiettoria degli autori nel Mato Grosso do Sul. , travestiti, transessuali) nella città di Corumbá-MS, al confine con la Bolivia. Il secondo è stato il risultato del dialogo tra due autori con i giovani indigeni Kaiowá della Terra indigena (TI) di Panambizinho, situato a circa 20 km da Dourados-MS, nel distretto di Panambi. Attraverso una prospettiva interdisciplinare, supportata da un'analisi qualitativa, intendiamo riflettere sui dilemmi e sulle possibilità che circondano la relazione tra le minoranze e la scuola nei tempi contemporanei da un punto di vista intersezionale. Di conseguenza, la comprensione che se la scuola continua in varie occasioni a prodursi come spazio per la docilizzazione di corpi e soggettività, dall'altra la costante capacità di negoziazione e di agenzia delle materie che la coinvolgono.Cuola. Indicatori sociali. Minoranze. Agenzia.
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Marinaro, Ludovica. "Borderscapes. Dalla difesa al dialogo". Ri-Vista. Research for landscape architecture 20, n.º 2 (23 de febrero de 2023): 297–304. http://dx.doi.org/10.36253/rv-14059.

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Promosso da quattro attori la cui sinergia valica confini amministrativi e scale, BORDESCAPES è il workshop internazionale sul tema della relazione tra Arsenale marittimo militare e la città di Spezia che si propone di essere il primo tassello di una ricerca progettuale più vasta e di un sodalizio duraturo. Dodici studenti, sotto il coordinamento dei docenti dei dipartimenti di Architettura delle Università di Firenze e di Liegi, si sono cimentati in un contatto intensivo con il tema della soglia e con la necessità di materializzarne (e smaterializzarne) significati, luci, ombre, ritmi e nuove nature. BORDERSCAPE è stato al contempo un'incursione e una fuga, un evento capace ovvero di portare l'attenzione internazionale alla scala locale e di far uscire la città dall'inviluppo del provincialismo. La news offre una cronaca da questo particolare bordo spezzino, raccontandone in parte la genesi ed un prolifico tentativo di innesco di un processo corale di re-immaginazione.
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Boubara, Ada. "Lodovico Dolce nella storia delle idee femministe". Revista Internacional de Pensamiento Político 16 (28 de enero de 2022): 149–60. http://dx.doi.org/10.46661/revintpensampolit.6303.

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Ludovico Dolce (1508/1510-1568), umanista e studioso del Cinquecento, fu tra gli intellettuali che parteciparono alla Querelle des Femmes durante il periodo rinascimentale. Proprio in questo ambito si colloca il suo trattato Dialogo di M. Lodovico Dolce della institution delle donne secondo li tre stati che cadono nella vita humana. L’obiettivo dell’articolo consiste nell’esaminare ed evidenziare le idee di Dolce sulla ‛‛institution della maritataʼʼ esposte nel secondo libro del Dialogo, presentare il profilo femminile proposto e le virtù di cui deve essere dotata una donna coniugata nella società del 16° secolo.
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Abashinka, Kateryna y Monica Bomba. "Alcune riflessioni nella comunità psicoanalitica, attraverso i confini della guerra". INTERAZIONI, n.º 2 (noviembre de 2022): 119–27. http://dx.doi.org/10.3280/int2022-002009.

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Le autrici descrivono l'avvio del dialogo tra loro, nelle prime settimane della guerra in Ucraina. Entrambe le autrici, nell'ambito dell'istituzione psicoanalitica internazionale a cui ap-partengono, hanno sperimentato la possibilità di un incontro vivace e creativo, nonostante le avverse condizioni del conflitto bellico.
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Martinelli, Claudio. "Il Regno Unito tra specificità britannica e dialogo con l'Europa". CITTADINANZA EUROPEA (LA), n.º 1 (septiembre de 2016): 185–210. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2016-su1009.

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Guerra, Giovanni. "La relazione medico paziente: dialogo tra psicologia e medicina sull'adattamento". RICERCHE DI PSICOLOGIA, n.º 1 (mayo de 2021): 137–51. http://dx.doi.org/10.3280/rip1-2021oa11606.

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Il rapporto medico-paziente, tema ampiamente dibattuto in letteratura, viene qui proposto indicando l'adattamento come terreno di incontro nel quale medicina e psicologia possano dialogare, condividendo lo stesso punto di osservazione, pur mantenendo le loro specificità di lettura dei fenomeni e di intervento.La vita è un continuo processo adattativo la cui storia è il risultato deterministico e imprevedibile del gioco delle risorse, delle possibilità, dei vincoli, dei limiti, delle occasioni propri sia del soggetto sia della realtà.Questa formulazione dell'adattamento si applica tanto allo sviluppo biologico quanto allo sviluppo psicologico e, pur nella differenza dei "materiali" osservabili, offre un comune vertice di osservazione.La malattia è un evento quasi inevitabile della vita e coinvolge il soggetto in tutta la sua complessità bio-psico-sociale. Da qui, la sollecitazione a includere il malato con la sua soggettività (valori, storia, emozioni, fantasie …) all'interno del campo clinico. Tale inclusione, peraltro, pone due domande: da una parte, sulle ragioni dell'eclissi dell'interesse per la soggettività e, da un'altra parte, sul potenziale valore aggiunto apportato dalla presenza della soggettività del paziente nel campo clinico.La logica dello sviluppo del sapere e delle tecniche in medicina spiega le ragioni del progressivo disinteresse per la soggettività, ma lo stesso sviluppo implica la valorizzazione dell'individualità biologica. L'individualità non è, di per sé, la soggettività ma costituisce indubbiamente la via per prendere in considerazione la singolarità dei processi adattativi alla malattia.L'inclusione della soggettività se appare evidentemente vantaggiosa per il paziente, offre anche al clinico il vantaggio di una partecipazione attiva e di adesione ai percorsi diagnostici e terapeutici. Nella narrazione che il paziente fa della storia della malattia, infatti, si può rintracciare e comprendere anche la sua strategia adattativa. In particolare, si avanza la proposta di lettura della narrazione ipotizzando il vissuto della malattia e le aspettative nei confronti del curante come organizzatori della narrazione.
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Micotti, Sara. "Paura dell'inconscio, fiducia nell'inconscio nel dialogo tra pediatri e psicoterapeuti". INTERAZIONI, n.º 1 (junio de 2015): 20–32. http://dx.doi.org/10.3280/int2015-001003.

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Gozzini, Giovanni y Francesco Maccelli. "Storia contemporanea, storia economica ed economia: un dialogo tra sordi?" PASSATO E PRESENTE, n.º 117 (septiembre de 2022): 58–75. http://dx.doi.org/10.3280/pass2022-117005.

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Guasconi, Maria Eleonora. "Prove tecniche di politica estera: la Comunitŕ economica europea e lo sviluppo del dialogo euro-arabo negli anni Settanta". MONDO CONTEMPORANEO, n.º 2 (diciembre de 2012): 35–56. http://dx.doi.org/10.3280/mon2012-002002.

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L'articolo ricostruisce i negoziati che, all'indomani dello shock petrolifero del 1973, si svolsero tra i nove membri della Comunitŕ economica europea e i paesi della Lega araba nella cornice della cooperazione politica, mettendo in luce il tentativo europeo di trovare una via d'uscita autonoma alla crisi energetica degli anni Settanta. Grazie a un'ampia documentazione archivistica, l'autrice dimostra che, pur tra numerose difficoltŕ e ostacoli, attraverso il dialogo euro-arabo la Comunitŕ sperimentň per la prima volta, dopo gli accordi di Yaoundé/Lomé, un'esperienza di relazioni collettive con un gruppo di paesi terzi, promuovendo un negoziato che, seppur limitato a questioni economiche che esulavano dal petrolio, portň ad alcuni significativi risultati, come la dichiarazione di Venezia del 1980, considerata una pietra miliare della posizione europea nei confronti del conflitto arabo-israeliano. La ricostruzione dello svolgimento del dialogo euro-arabo rappresenta inoltre un interessante esempio della crescita della dimensione delle relazioni esterne della Cee durante gli anni Settanta.
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Amighetti, Paolo. "La nobiltà di Terraferma tra Venezia e le corti europee". Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken 102, n.º 1 (1 de noviembre de 2022): 221–38. http://dx.doi.org/10.1515/qufiab-2022-0013.

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Abstract In recent decades, research on the Venetian mainland state has underlined the tendency of subject elites to establish political relationships with foreign princes. This phenomenon was remarkably prominent in the cities of Brescia and Bergamo. The western periphery of the Venetian state was home to a wealthy and ambitious feudal nobility whose loyalty to the Most Serene Republic was very dubious. From the early decades of the 16th century, the Gambara family of Brescia maintained habitual contacts with the Imperial court and Spanish Lombardy to gain prestige and honour. In 1584 and 1596 two young brothers, Scipione and Lucrezio Gambara, were thus sent to the court of Emperor Rudolf II in Prague, where they served as pages. Although their brief experiences did not lead to noteworthy careers, their stay in Prague represented their family’s interest in preserving its long-standing Imperial allegiances. The rich family correspondence provides a detailed account of the two brothers’ life at the Imperial court, highlighting their family networks and relationship with courtiers and ambassadors. The Gambaras’ pro-Habsburg attitude ultimately had a negative impact on their relationship with Venice, since the Republic could not completely trust them as vassals. Nevertheless, the family’s allegiance to the House of Austria endured at least until the 1630s.
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Venuti, Martina. "«Prima natura, secunda doctrina, tertia felicitas». Enea eroe in formazione (e modello educativo) nelle “Virgiliana continentia” di Fulgenzio". AOQU (Achilles Orlando Quixote Ulysses). Rivista di epica 3, n.º I (15 de julio de 2022): 31–56. http://dx.doi.org/10.54103/2724-3346/18435.

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Sullo scorcio tra V e VI secolo, in Nordafrica, Fabio Fulgenzio Planciade scriveva un breve testo dedicato all’Eneide. Entro la struttura di un dialogo drammatizzato tra l’autore e Virgilio, il poema virgiliano viene presentato come un’allegoria “integrale” che, sfruttando precipuamente l’analisi etimo-logica, presenta sub figuralitate historiae la maturazione morale dell’anima dell’Uomo attraverso la progressione fisiologica delle età della vita. In questo percorso, Enea è eroe in formazione, ma diventa anche modello educativo in senso concreto ed entro un più ampio e organico schema pedagogico.
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Cortese, Fulvio. "Diritto amministrativo e altri saperi: nuove opportunità per la Scienza dell’amministrazione?" Milan Law Review 3, n.º 2 (30 de diciembre de 2022): 19–51. http://dx.doi.org/10.54103/milanlawreview/19507.

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Il saggio argomenta l’importanza del dialogo tra diritto amministrativo e altri saperi. In primo luogo, ricostruisce il ruolo che in proposito ha svolto la Scienza dell’amministrazione in Italia tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. In secondo luogo, illustra la decadenza di questa disciplina e la sua successiva frammentazione, cercando di analizzarne le ragioni. In terzo luogo, auspica che tale disciplina possa essere nuovamente rilanciata nel contesto degli studi giuridici, osservando le importanti assonanze metodologiche che essa presenta con alcuni sviluppi della comparazione giuridica.
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Bunn, Daniela y Mariele Lúcia Tortelli. "A participação da língua italiana no Projeto Multidisciplinar PIBID/UFSC Línguas Estrangeiras/Adicionais: interação, cooperação e formação docente". Revista Italiano UERJ 13, n.º 1 (17 de octubre de 2022): 18. http://dx.doi.org/10.12957/italianouerj.2022.70752.

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RESUMO: Políticas públicas de formação de professores e incentivo à docência como o Programa Institucional de Bolsas de Iniciação à Docência (PIBID/MEC), que tem como objetivo antecipar o vínculo entre os futuros professores e a sala de aula, fazendo uma articulação entre a educação superior e as escolas estaduais e municipais, não contemplam línguas adicionais como o italiano, o francês e o alemão. Tendo em vista essa lacuna, num esforço de resistência e união, professores do Departamento de Metodologia do Ensino e do Departamento de Língua e Literatura Estrangeira, da Universidade Federal de Santa Catarina, refletiram sobre a possibilidade de um subprojeto multidisciplinar que apoiasse essas línguas não contempladas no programa. O objetivo principal deste relato é expor como a experiência da interação entre professores universitários dos cursos de italiano, espanhol, inglês e francês; professores de espanhol e inglês da rede pública de educação de Santa Catarina e graduandos dos cursos de italiano, espanhol, inglês e francês têm criado um espaço de res(ex)istência nas discussões sobre o fazer docente e o ensino de língua-cultura na escola (MENDES, 2004; 2008; 2010; 2015). Como essa equipe e essa experiência multidisciplinar podem contribuir no processo de formação de professores em contexto remoto de ensino e como podemos fomentar o diálogo entre as línguas estrangeiras em nossas universidades são algumas questões norteadoras. É objetivo ainda apresentar o desenvolvimento do projeto durante a pandemia e sua contribuição para a formação dos alunos do curso de licenciatura, especialmente do curso de Italiano. Pela análise de material empírico e teórico estudado ao longo do projeto, procurou-se levantar algumas perspectivas tendo em vista que, de pequenas iniciativas como essas, como a proposta multidisciplinar, o empenho coletivo de professores de LE, a procura por uma bolsa alternativa à da Capes e o interesse e empenho da aluna bolsista, a área do italiano pôde acessar espaços mais democráticos dentro da Universidade e da escola.Palavras-chave: Ensino. Aprendizagem. Língua. Italiano. Pibid Multidisciplinar. ABSTRACT: Politiche pubbliche per la formazione degli insegnanti e incentivi come il Programma Istituzionale per le Borse di Iniziazione all'Insegnamento (PIBID/MEC), che mirano ad anticipare il legame tra i futuri insegnanti e l'aula, creare un collegamento tra l'istruzione superiore e le scuole statali e comunali, non include lingue aggiuntive come l'italiano, il francese e il tedesco. In considerazione di questa lacuna, in uno sforzo di resistenza e di unione, professori del Dipartimento di Metodologia Didattica e il Dipartimento di Lingua Straniera e Letteratura dell'Università Federal de Santa Catarina hanno riflettuto sulla possibilità di un sottoprogetto multidisciplinare che supportasse queste lingue non incluse nel Programma. L'obiettivo principale di questa presentazione è quello di esporre come l'esperienza dell'interazione tra docenti universitari di corsi di italiano, spagnolo, inglese e francese; insegnanti di spagnolo e inglese della rete di istruzione pubblica e laureandi di corsi di italiano, spagnolo e inglese hanno creato uno spazio di resistenza nelle discussioni sulla didattica e l'insegnamento della lingua-cultura a scuola (MENDES, 2004; 2008; 2010; 2015). Come questo team e questa esperienza multidisciplinare possono contribuire al processo di formazione degli insegnanti in un contesto di insegnamento remoto e come possiamo promuovere il dialogo tra le lingue straniere nelle nostre università sono alcune questioni guida. Si propone anche di presentare lo sviluppo del progetto durante la pandemia e il suo contributo alla formazione degli studenti del corso di laurea, in particolare il corso di italiano. L'analisi del materiale empirico e teorico ci ha aitutato ad elevare alcune prospettive in vista di piccole iniziative come la proposta multidisciplinare, l'impegno collettivo degli insegnanti di LE, la ricerca di una borsa di studio alternativa e l'impegno della studente, così l'italiano ha potuto accedere a spazi più democratici all'interno dell'Università e della scuola.Parole chiave: Insegnamento. Apprendimento. Lingua. Italiano. Pibid Multidisciplinare. ABSTRACT: Public policies for teacher training and incentive to teaching such as the Institutional Program for Teaching Initiation Scholarships (PIBID/MEC), which aims to anticipate the link between future teachers and the classroom, making a link between higher education and state and municipal schools, does not include additional languages such as Italian, French and German. In view of this gap, in an effort of resistance and union, professors from the Department of Teaching Methodology and the Department of Foreign Language and Literature of the Universidade Federal de Santa Catarina reflected on the possibility of a multidisciplinary subproject that would support these languages not included in the program. The main objective of this presentation is to expose how the experience of the interaction between university professors of Italian, Spanish, English and French courses; teachers of Spanish and English of the public education and undergraduates of Italian courses, Spanish and English have created a space of res(ex)istência in the discussions on the teaching and language-culture teaching at school (MENDES, 2004; 2008; 2010; 2015). How this team and this multidisciplinary experience can contribute to the teacher training process in a remote teaching context and how we can foster dialogue between foreign languages in our universities are some guiding issues. It also aims to present the development of the project during the pandemic and its contribution to the training of students of the undergraduate course, especially the Italian course. The analysis of empirical and theoretical material, also in view of the formal documents of Santa Catarina, sought to raise some perspectives with a view to small initiatives such as the multidisciplinary proposal, the collective commitment of LE teachers, the search for an alternative scholarship t and the interest and commitment of the scholarship student, the Italian area was able to access more democratic spaces within the University and the school.Keywords: Teaching. Learning. Language. Italian. Multidisciplinary Pibid.
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Spagnuolo Lobb, Margherita, Daniel N. Stern, Pietro A. Cavaleri y Antonio Sichera. "Key-moments in psicoterapia: confronto tra le prospettive gestaltica e intersoggettiva". QUADERNI DI GESTALT, n.º 2 (marzo de 2010): 11–29. http://dx.doi.org/10.3280/gest2009-002002.

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Partendo dal presupposto che le teorie sono come giochi, con cui č possibile stare nella realtŕ, il dialogo tra gli autori mette in evidenza le convergenze e le divergenze tra l'approccio della psicoterapia della Gestalt e l'approccio intersoggettivo del Professor Stern. In particolare, il concetto di confine di contatto č affiancato al concetto di presente; l'obiettivo della psicoterapia č conteso tra rendere dicibile l'indicibile e il riportare alla spontaneitŕ; il fluire dell'esperienza percettiva č visto come autoregolantesi ma anche come soggetto alla complessitŕ e al caos. Il legame tra teoria ed esperienza terapeutica, l'unitŕ di consapevolezza e i momenti decisivi della psicoterapia sono tutti argomenti che si intrecciano in questa tavola rotonda, sullo sfondo delle riflessioni e delle ricerche piů ricche dei nostri tempi, che vanno dalle neuroscienze alla filosofia, all'infant research.
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