Literatura académica sobre el tema "DIALETTICA SE'- ALTRO"

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Artículos de revistas sobre el tema "DIALETTICA SE'- ALTRO"

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Caputi, Rosastella y Valentina Iavasile. "Intimitŕ, sessualitŕ e tradimento nella coppia". RIVISTA DI PSICOTERAPIA RELAZIONALE, n.º 34 (diciembre de 2011): 77–89. http://dx.doi.org/10.3280/pr2011-34006.

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Viene esplorata la dimensione dell'intimitŕ di coppia, dando particolare rilievo alle dinamiche relazionali implicate nella sessualitŕ e nel tradimento. In primo luogo, vengono delineate le differenze di genere nell'atto sessuale e gli aspetti non relazionabili presenti in ogni relazione di coppia. Č stata messa in luce la dialettica in cui trova spazio il tradimento. In tale prospettiva vengono descritte due "tipologie" di tradimento: il tradimento in "chat", in cui l'altro č un altro virtuale e lo scambismo, ovvero un paradosso in termini, in cui l'esperienza dell'inclusione di un terzo nella relazione č codificata da entrambi i partner.
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Pessina, Adriano. "La questione del metodo nella prospettiva della bioetica di stampo personalista". Medicina e Morale 53, n.º 2 (30 de abril de 2004): 317–27. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2004.646.

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L’Autore affronta la questione del metodo nella prospettiva personalista. Dopo aver chiarito che non esiste un metodo specifico della bioetica, se non nel senso che la bioetica non fa altro che assumere il metodo di indagine che è specifico della riflessione etica dalla quale dipende, l’Autore sottolinea che l’originalità della bioetica rispetto all’etica sta nell’insieme dei contenuti che essa affronta, ossia azioni e processi mediati dalla conoscenza scientifica e dalla prassi tecnologica. In particolare, viene proposta una riflessione su come è articolato il metodo triangolare proposto da Elio Sgreccia nel suo noto Manuale di Bioetica. Questo metodo si distingue dal proceduralismo di altre prospettive, sia per la sua connotazione contenutistica, che ha il suo perno in una concezione sostanzialistica della persona umana, sia per la sua struttura critica o dialettica. Nella connessione tra il dato medico-scientifico, il dato antropologico e il momento etico emerge il significato analogo della verità, concetto non confinato soltanto nel campo delle scienze sperimentali ma efficace anche sul piano etico. In tal senso, la bioetica emerge come una disciplina che si costituisce attraverso un percorso (il itriangolo) che ha il suo esito laddove il giudizio di coscienza è formulato in base alle verità acquisite ed integrate, in base ai diversi beni messi in gioco. Il momento prescrittivo, quello decisivo dell’indagine bioetica, non è assimilabile ad una pura deduzione dai principi morali ma si costituisce all’interno di un complesso itinerario teorico che tiene conto dei diversi approcci alla realtà.
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Loi Corvetto, Ines. "Prassi scrittoria nel XIV secolo: lingua e cultura nel giudicato sardo di Arborea". Linguistica 32, n.º 2 (1 de diciembre de 1992): 177–96. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.32.2.177-196.

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I documenti del giudicato di Arborea costituiscono una fonte preziosa per lo studio della complessa situazione linguistica in Sardegna. La varietà sarda parlata nell'area arborense, come è noto, è considerata ormai un sistema autonomo rispetto alle altre varietà rappresentate in particolar modo dal campidanese e dal logudorese. Caratterizzato da tratti alcuni dei quali sono condivisi dal campidanese mentre altri sono tipici del logudorese, l'arborense è stato definito per lungo tempo come una varietà "mista", tipica delle aree di confine, delle zone grigie, influenzata dai due dialetti sardi contigui che sono appunto il campidanese e ii logudorese.
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Magliacane, Alessia. "Forma della norma-stato e fatto del potere pastorale". Revista da Faculdade de Direito UFPR 62, n.º 2 (31 de agosto de 2017): 175. http://dx.doi.org/10.5380/rfdufpr.v62i2.52428.

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La complessità del soggetto (individuale e collettivo) è sottoposta nella fase detta postmoderna (Harvey, Jameson, Raymond) ad un aggressivo tentativo di riduzione che ha come strumento la norma-stato, che ha attraversato pressoché indenne le epoche storiche fino alla modernità borghese – capitalistica indagata da Habermas (nelle strutture discorsive), da Foucault (nella trasformazione del potere disciplinare e pastorale), da Deleuze (nella particolare struttura della ripetizione, erede della coazione freudiana), da Lacan (nella dialettica della repressione simbolico-normativa), da Butler (nella dialettica tra soggettivazione e assoggettamento) ma soprattutto nelle forme dell’immaginario letterario e cinematografico (di cui si fanno qui gli esempi di Lynch e McCarthy). L’autore tenta anche una netta distinzione tra la critica del diritto e l’analisi critica della forma normativa-giuridica, nella comparazione con altre esistenti forme normative quali quella strettamente simbolica (ad esempio nella morale sociale e nella famiglia) e quella istituzionale (ad esempio nelle forme di alienazione e di istituzione totale) alla luce delle più moderne teorie linguistiche, sistemiche, psicologiche e della complessità.
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Iannacito-Provenzano, Roberta. "CENNI SULLA FRASE IPOTETICA IN DUE DIALETTI DELL' ALTO MOLISE". Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 39, n.º 2 (septiembre de 2005): 498–519. http://dx.doi.org/10.1177/001458580503900210.

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Quest'articolo consiste nel fornire un quadro descrittivo delle diverse configurazioni del periodo ipotetico in alcuni dialetti molisani della zona isernina. I dialetti rappresentativi in esame appartengono a Villa San Michelle (frazione del comune di Vastogirardi) e a Forli del Sannio, due località nella zona isernina. Si mira a colmare le lacune in questo campo presentando i vari costrutti riscontrati prima di tutto in una serie di registrazioni basate sulla ricerca sul campo a Villa San Michele e, in secondo luogo, esaminando le frasi ipotetiche, che dovrebbero essere riflessioni autentiche del parlato, incluse in alcune commedie scritte dal noto commediografo, pittore, poeta e maestro Antonio Angelone (1933) nel dialetto forlivese. In primo luogo vengono trattate le frasi ipotetiche della realtà che comunque non presentano straordinarie varianti a confronto con il generale assetto linguistico delle zone contigue. In seguito si indaga in maniera approfondita sulla frase ipotetica dell'irrealtà nei dialetti in esame e si presentano dieci configurazioni diverse per questo tipo. Per quanto riguarda il periodo ipotetico dell'irrealtà nel passato vengono esaminate in modo dettagliato anche le varie combinazioni con l'imperfetto dell'indicativo, caratteristica normale in questa zona.
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Leszczyński, Grzegorz. "Rola obrońcy węzła małżeńskiego w procesie o stwierdzenie nieważności małżeństwa". Prawo Kanoniczne 49, n.º 3-4 (20 de diciembre de 2006): 51–61. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2006.49.3-4.04.

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Siccome il matrimonio gaudet favore iuris, il ruolo di difensore del vincolo è insostituibile e di massima importanza. Lo ripeteva parecchie volte il Santo Padre Giovanni Paolo II nei suoi discorsi alla Rota Romana. Si notano invece a volte le tendenze che purtroppo tendono a ridimensionare il suo ruolo fino a confonderlo con quello di altri partecipanti al processo, o a ridurlo a qualche insignificante adempimento formale, rendendo praticamente assente nella dialettica processuale. Questo articolo cerca di presentare l’importanza dell’ufficio del difensore del vincolo nel processo matrimoniale ed i suoi più importanti interventi processuali. Ho voluto soprattutto di sottolineare che l’intervento del difensore del vincolo deve essere davvero qualificato e perspicace, cosi da attribuire nelle cause concrete, una difesa della visione cristiana del matrimonio nel suo ruolo della ricerca della verità.
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Jakopin, Franc. "Liliana Spinozzi Monai, Dal Friuli Alla Russia. Mezzo secolo di storia e di cul­ tura. In margine all'epistolario (1875-1928) Jan Baudouin de Courtenay. Società Filologica Friulana, Udine 1994." Linguistica 35, n.º 2 (1 de diciembre de 1995): 332–34. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.35.2.332-334.

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Questo libro rappresenta una preziosa novità scientifica nel campo della slavistica e della friulanistica. Vi sono pubblicate le lettere, le cartoline postali inviate da intellet­ tuali friulani (in parte anche italiani) e beneciani (filologi, etnografi, storici, avvocati, ecc.) allo studioso polacco Baudouin de Courtenay che, nei primi anni settanta dello scorso secolo, in qualità di docente di linguistica slava all'Università di Pietroburgo, ap­ pena ventottenne si recò nella Slavia Friulana e in altri luoghi del Friuli al fine di com­ piere delle ricerche sui relativi dialetti slavi, o più precisamente sloveni. Nei quattro de­ cenni successivi vi ritornò otto volte e pubblicò uno studio basilare sui dialetti resiani e altri contributi su Resia e i suoi abitanti, nonché ricco materiale sia sul dialetto di Resia che quello del Torre (Opyt fonetiki rez'janskich govorov, 1875 - Saggio di fonetica delle parlate resiane; Materialy dlja južnoslavjanskoj dialektologii i etnografii 2. Obrazcy jazyka na govorach Terskich Slavjan v sevemovostočnoj ltalii, 1904). II mate­ riale dialettale raccolto nelle valli del Natisone, rimasto in forma manoscritta, viene pubblicato nel 1988 da Liliana Spinozzi Monai (con commento folklorico di M. Matičetov) presso l'Editoriale Stampa Triestina con ii titolo "Materiali per la dialettolo­ gia e l'etnografia slava meridionale 4. Testi popolari in prosa e in versi raccolti in Val Natisone nel 1873".
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Iliescu, Maria. "La prammatica degli aggettivi dimostrativi rumeni". Linguistica 28, n.º 1 (1 de diciembre de 1988): 15–33. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.28.1.15-33.

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Il rumeno, come il francese ed i dialetti ladini, dispone di un sistema bina­ rio che, per quanto riguarda la distanza, prende come punto di riferimento illocuto­ re, distinguendo fra Ia sua "lontananza" e la sua "vicinanza". L'italiano e le altre lingue neolatine hanno invece un sistema ternario che pren­ de come punto di riferimento sia illocutore sia l'allocutore: si distingue tra "vicino al parlante", "vicino all'allocutore", "lontano dallocutore e dall'allocutore" (que­ sto, codesto, quello).
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Goebl, Hans. "Del posto dialettometrico che spetta ai punti galloitalici Aidone, Sperlinga e San Fratello nel sistema della rete dell'AIS". Linguistica 50, n.º 1 (29 de diciembre de 2010): 27–54. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.50.1.27-54.

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La rete dell’atlante italo-svizzero AIS comprende sette isole linguistiche tra cui tre sono di natu- ra alloglotta (relative cioè al greco ed all’albanese) mentre cinque sono di origine romanza. In tre delle isole linguistiche romanze, tutte ubicate in Sicilia, si parlano ancora dialetti galloitalici: si tratta delle località di Aidone (P.-AIS 865), San Fratello (P.-AIS 817) e Sperlinga (P.-AIS 836). è ben risaputo che l’origine storica di queste isole risale all’Alto Medioevo (XII–XIII secoli) e che la patria dei rispettivi coloni alto-medievali si trovava nella zona di contatto situata tra il Piemonte meridionale, la Liguria settentrionale e la contigua Emilia occidentale.Nel corso della dialettometrizzazione della totalità dei dati dell’AIS – svoltasi a Salisburgo negli anni 2005–2009 – si è presentata l’opportunità di esaminare, tramite tutti gli strumenti dialettometrici attualmente a disposizione, tanto la posizione (quantitativa relazionale) dei dialetti galloitalici delle suddette tre località nella rete dell’AIS, quanto quella di alcuni dialetti siciliani limitrofi.I risultati delle rispettive analisi sono molto sfumati e dimostrano chiaramente la comples- sità dell’inserzione delle parlate galloitaliche nel diasistema siciliano: vengono presentati tra- mite 16 carte dialettometriche a colore, ciascuna delle quali è accompagnata di appositi spiega- zioni e commenti dialettometrici e linguistici.
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Russo, Benedetta y Elisabetta Pizzi. "Il caso clinico di Giulia. Il lockdown da COVID-19 come evento scatenante di episodi di alimentazione incontrollata". PSICOBIETTIVO, n.º 3 (diciembre de 2021): 115–27. http://dx.doi.org/10.3280/psob2021-003007.

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Le autrici presentano il caso clinico di una paziente di 19 anni con un funzionamento perfezionistico, apparentemente asintomatica prima del primo lockdown dovuto alla pandemia da COVID-19. L'isolamento sociale e l'interruzione delle attività quotidiane caratteristici del lockdown inducono nella paziente sintomi depressivi e ansiosi che esitano in un incremento dell'alimentazione e del peso corporeo, percepiti come disturbanti dalla paziente. L'isolamento sembra costituire il primo evento scatenante (trigger) di stati mentali problematici gestiti con una strategia disfunzionale (l'alimentazione incontrollata), le cui conseguenze (l'incremento del peso corporeo) slatentizzano il sottostante senso di inadeguatezza e di vulnerabilità personale della paziente. Terapeuta e paziente intraprendono una psicoterapia cognitivo-comportamentale ad indirizzo metacognitivo-interpersonale, integrata con altri modelli terapeutici specifici per la regolazione emotiva (terapia dialettico-comportamentale) e la cura dei traumi (EMDR e terapia sensomotoria).
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Libros sobre el tema "DIALETTICA SE'- ALTRO"

1

Piva, Paolo. L'" altro" Giulio Romano: Il duomo di Mantova, la chiesa di Polirone e la dialettica col medioevo. Quistello: Ceschi, 1988.

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Michelstaedter, Carlo. Il prediletto punto d'appoggio della dialettica socratica e altri scritti. Milano: Mimesis, 2000.

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3

Biondi, Adriano. Vocabolario: Il dialetto di San Severino Marche : confrontato con altri dialetti marchigiani arcaici e contemporanei. San Severino Marche MC: Edizioni Hexagon, 2013.

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1939-, Castiglione Francesco Paolo y Bellantonio Loredana, eds. Proverbi siciliani: [raccolti e confrontati con quelli degli altri dialetti d'Italia] : con discorso preliminare, glossario ecc. Comiso (Ragusa): Documenta, 2002.

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5

Ragusa, Giovanni. Vocabolario italiano-siciliano ibleo, siciliano ibleo-italiano: Comparati con altri dialetti e lingue antiche e moderne. [Ragusa?]: Cultura duemila editrice, 1992.

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6

Ragusa, Giovanni. Vocabolario italiano-siciliano ibleo, siciliano ibleo-italiano: Comparati con altri dialetti e lingue antiche e moderne. [Ragusa?]: Cultura duemila editrice, 1992.

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Capítulos de libros sobre el tema "DIALETTICA SE'- ALTRO"

1

Siebetcheu, Raymond. "La scuola del nuovo millennio: tra italiano, dialetti e altre lingue". En Studi e ricerche. Venice: Edizioni Ca' Foscari, 2018. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-227-7/008.

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Resumen
The Italian linguistic space has been traditionally characterised by a tripolar situation: the pole of Italian and its varieties, the pole of Italian dialects and their varieties and the pole of minority languages of historic settlement. In the last four decades a new linguistic phenomenon has swept across the Italian society: the emergence of immigrant languages. This has brought up a quadripolar linguistic situation with the insertion a fourth pole based on this ‘neoplurilingualism’. Despite this situation of plurilingualism that has always characterised Italy, many international and national surveys observe that there is still a tendency to monolingualism in different Italian contexts. Education is one of these. Actually, in schools, little attention is paid to languages other than Italian whether foreign or immigrant. In confirming this trend, however, this paper also focuses on the so called engaged language policy which calls for the right to language policy-making in which all concerned – communities, parents, students, educators, and advocates – collectively imagine new strategies for resisting global marginalisation of home languages and cultural identities.
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