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1

Hillson, David. "Iso 31000: il diavolo in dettaglio". PROJECT MANAGER (IL), n.º 7 (agosto de 2011): 34–35. http://dx.doi.org/10.3280/pm2011-007009.

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2

De Giorgio, Teodoro. "LE STORIE DELLA PASSIONE DI CRISTO DELLA CAPPELLA «DEGLI ILLUSTRISSIMI» NEL DUOMO DI NAPOLI. RIFLESSIONI SUL TRIANGOLO NAPOLI, SIENA E AVIGNONE". Papers of the British School at Rome 87 (15 de marzo de 2019): 207–44. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246218000417.

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Resumen
Il saggio analizza in dettaglio, con immagini inedite e di alta qualità (frutto di apposita campagna fotografica), le trecentesche Storie della Passione di Cristo della cappella «degli Illustrissimi», posta all'estremità del braccio settentrionale del transetto del duomo di Napoli. L'opera, realizzata a monocromo, si compone di quattro scene maggiori, leggibili da sinistra a destra, Cristo schernito e spogliato delle vesti, Flagellazione, Andata al Calvario e Deposizione, e di una scena minore, un'Annunciazione con probabile offerente. A dispetto dell'alta qualità esecutiva e del raffinato livello d'invenzione, l'opera è scarsamente conosciuta, e spesso ignorata, da parte della critica moderna. Scopo del contributo è di presentare in dettaglio le Storie della Passione per fornire una corretta e approfondita lettura iconografica dei singoli episodi e per individuare le fonti visive alla base della rappresentazione.
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3

Lucchese, Manuela. "La disclosure dei resoconti semestrali di gestione IAS-compliant. Evidenze empiriche sulle società quotate italiane". FINANCIAL REPORTING, n.º 1 (marzo de 2012): 75–112. http://dx.doi.org/10.3280/fr2012-001004.

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Nel presente lavoro ci si propone di analizzare empiricamente il livello di disclosure integrativa presentata nei bilanci infrannuali conformi allo IAS 34. In particolare, si cerca di capire in primis se, data la crescente complessità aziendale, sia riscontrabile un incremento del grado di dettaglio delle informazioni integrative pur nel rispetto dei requisiti minimi indicati dallo standard. Successivamente, si provvede a verificare se il diverso livello della disclosure rappresentata sia imputabile a talune caratteristiche specifiche delle imprese quali la dimensione aziendale, la redditività, la struttura finanziaria, il rischio di mercato ed il rischio d'impresa. Il campione utilizzato per l'indagine empirica include i bilanci semestrali di 64 imprese italiane quotate pubblicati nel periodo 2005-2009. I principali risultati dimostrano che a livello infrannuale non si rileva un significativo incremento del grado di dettaglio informativo e che variabili come un'ampia dimensione nonché una più elevata redditività giocano un ruolo determinante nelle politiche di disclosure.
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4

Lombardi, Duccio y Tommaso Alterini. "Nuove tecniche di transgenesi e imaging: neuro e nefro-applicazioni. Parte 1". Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 26, n.º 2 (30 de junio de 2014): 173–81. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2014.883.

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Resumen
L'evoluzione delle tecniche e delle applicazioni legate all'impiego di animali geneticamente modificati, unite a un forte progresso nello sviluppo di sistemi di imaging volti a garantire una sempre maggiore risoluzione, permettono oggi di analizzare nei più fini dettagli un'ampia gamma di fenomeni fisiopatologici. La fusione delle nuove metodiche applicabili nei due campi ha reso possibile, per esempio, non solo l'analisi di processi biologici in vivo nel momento in cui avvengono, ma anche la loro visualizzazione a livello dell'intero organo. Allo stesso tempo è possibile creare ricostruzioni in due o in tre dimensioni dell'intero organo o di sue particolari unità funzionali. A ciò è inoltre possibile aggiungere la dimensione temporale grazie ad analisi in time lapse o per acquisizione di dati in maniera continua. La finalità di questo primo contributo è volta alla revisione delle più recenti innovazioni nei campi della transgenesi e della microscopia, con particolare attenzione a come tali innovazioni sono realizzate e ai vantaggi che ne derivano. Le possibili applicazioni e i vantaggi derivanti dall'impiego di tutti questi sistemi saranno invece analizzati e valutati in maggior dettaglio nel prossimo numero di questa rubrica.
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5

La Delfa, Angela Maria. "Il significato della visione del Natale di santa Brigida di Svezia nel contesto della cultura tardo medievale". De Medio Aevo 10, n.º 2 (25 de julio de 2021): 319–38. http://dx.doi.org/10.5209/dmae.76262.

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Resumen
L’ampia e interessante letteratura sull’argomento ha coperto gran parte degli aspetti legati alla genesi della visione brigidina. Questo articolo si prefigge di indagare nel dettaglio alcune questioni che finora non sono state approfondite dalla critica. Ci si riferisce in particolare alle fattezze fisiche della Vergine Maria e alla rappresentazione del Bambino Gesù nudo e sospeso per aria o raffigurato già disteso in terra. Si tratta di dettagli di rilievo, anche in relazione al tema del corpo della Vergine e del Cristo che riveste grande importanza nella spiritualità tardomedievale. Si analizzano le differenze tra le prime tavole della Natività in Italia, ma anche quelle realizzate nella prima metà del XV secolo nel nord Europa. Si indaga tra quelle più fedeli alla visione e quelle che vi si ispirano liberamente pur essendo Brigida presente nella rappresentazione. Dal confronto con l’iconografia precedente, particolarmente con quella tramandata tramite i manoscritti delle Meditaciones Vitae Christi, è possibile stabilire cosa della visione del Natale di Brigida assume rilievo per l’arte figurativa, come e con quale scopo ciò viene recepito nell’immaginario collettivo e in che misura essa abbia rappresentato il vero punto di svolta di questo soggetto nell’arte occidentale.
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6

FIELD, J. V. "LINEAR PERSPECTIVE AND THE PROJECTIVE GEOMETRY OF GIRARD DESARGUES". Nuncius 2, n.º 2 (1987): 3–40. http://dx.doi.org/10.1163/182539187x00015.

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Resumen
Abstracttitle RIASSUNTO /title L'articolo segue in dettaglio i legami fra la geometria proiettiva di Desargues (1639) e il suo lavoro sulla prospettiva lineare (1636). Mette cos in evidenza come la tradizione pratica riguardante la perspectiva abbia contribuito ad uno sviluppo importante in matematica pura, e come esso presenti alcune analogie con cambiamenti contemporanei nella filosofia naturale.
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7

Di Croce, Nicola. "Le trasformazioni del commercio nell'atmosfera urbana. Ambiente sonoro e attrattività dello spazio pubblico nel centro storico di Mestre". ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, n.º 130 (marzo de 2021): 5–26. http://dx.doi.org/10.3280/asur2021-130001.

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Resumen
L'articolo investiga le trasformazioni dello spazio pubblico del centro storico di Mestre (Venezia) alla luce dei cambiamenti del commercio al dettaglio e delle politiche promosse per il suo rilancio. L'obiettivo è analizzare i mutamenti dell'attrattività del centro storico in relazione alla sua atmosfera, ovvero al sistema simbolico e percettivo che lo caratterizza, ponendo particolare attenzione al ruolo giocato dall'ambiente sonoro.
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8

Nardi, Emma. "Il contesto e il dettaglio. Un altro modo di intendere le visite culturali?" CADMO, n.º 2 (enero de 2019): 9–29. http://dx.doi.org/10.3280/cad2018-002002.

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9

Orientale Caputo, Giustina y Giuseppe D'Onofrio. "Emigrare senza radicarsi: storie di lavoratori pendolari dal Sud al Nord del paese". SOCIOLOGIA DEL LAVORO, n.º 121 (febrero de 2011): 113–33. http://dx.doi.org/10.3280/sl2011-121007.

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L'articolo descrive la condizione dei lavoratori pendolari che dal Mezzogiorno si spostano verso le regioni del Centro-nord. Si tratta principalmente di maschi adulti capofamiglia che lasciano le proprie cittŕ per lavorare in cantieri edili e industrie. Questo tipo di lavoro è caratterizzato da aspetti di irregolaritŕ che la crescente casualizzazione del lavoro ha reso più acuti. Le interviste biografiche realizzate mostrano nel dettaglio la dura condizione di vita e di lavoro che queste persone devono affrontare.
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Romoli, Andrea. "I sistemi dei mezzi di comunicazione di massa nell'Afghanistan occidentale (Herat)". FUTURIBILI, n.º 1 (marzo de 2011): 131–52. http://dx.doi.org/10.3280/fu2011-001010.

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Nello studio l'Autore descrive il sistema deinell'Afghanistan occidentale spiegando come radio, televisioni e giornali cerchino di giocare il loro ruolo nello sviluppo democratico e sociale del paese. Lo studio entra nel dettaglio della programmazione e dei palinsesti delle diverse emittenti aiutando a comprendere come esse organizzino il loro lavoro nel tentativo di trovare una via afgana alle comunicazioni di massa. Lo studio nasce da una lunga ricerca sul campo che l'Autore ha realizzato in qualitŕ di analista Psyops del contingente italiano ad Herat.
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Roncallo, F., I. Turtulici, A. Bartolini y A. Tedeschi. "Utilità délla TC a strato sottile, secondo piani coronali diretti, nello studio del massiccio facciale". Rivista di Neuroradiologia 8, n.º 4 (agosto de 1995): 513–21. http://dx.doi.org/10.1177/197140099500800405.

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Lo studio TC della regione del massiccio facciale si è andato affermando e viene richiesto con sempre maggiore frequenza per le dettagliate informazioni anatomiche che riesce a fornire, consentendo un preciso bilancio pre-operatorio in rapporto anche alle nuove tecniche chirurgiche perendoscopiche. Scopo del lavoro è quello di ottimizzare i parametri tecnici dell'esame TC, prendendo in considerazioni aspetti quali il posizionamento del paziente e l'impostazione dell'esame, con particolare riguardo al rapporto fra dettaglio anatomico e dose erogata, e la normale anatomia della regione per strati successivi.
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Davids, M. Fakhry. "Purezza etnica, alterità e angoscia: il modello del razzismo interno". PSICOANALISI, n.º 1 (septiembre de 2020): 63–86. http://dx.doi.org/10.3280/psi2020-001005.

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L'aumento del numero di rifugiati dal Medio Oriente e dall'Africa e la crescente minaccia della violenza estremista, hanno alimentato l'ascesa del sentimento razzista, incarnato dai grup-pi politici di destra, in tutta Europa. Questo articolo suggerisce che la loro presa sulla mente derivi da una struttura interna mentale razzista universale, descritta qui in dettaglio. Quando un tale sistema si attiva nella stanza d'analisi, ne può derivare una paralisi del funzionamento men-tale dell'analista, e l'articolo sostiene che lavorare su questo, rappresenta una strada da percor-rere per gli psicoanalisti, come parte della loro autoanalisi continua.
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Scuotto, A., I. Muras, R. D'Avanzo, F. A. Cioffi y F. P. Bernini. "Il contributo dell'angiografia in un interessante caso di neoplasia a livello della giunzione cranio-vertebrale". Rivista di Neuroradiologia 2, n.º 1 (febrero de 1989): 79–82. http://dx.doi.org/10.1177/197140098900200108.

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Gli autori presentano il caso di una neoplasia, situata a livello della giunzione cranio-vertebrale, in cui particolarmente significativo si è rivelato il contributo dell'esame angiografico, eseguito pre-operatoriamente a completamento di un'indagine TC. Sono discussi alcuni aspetti diagnostici. La TC, infatti, suggeriva la presenza di un meningioma mentre l'angiografia non confermava tale reperto. Sia il riscontro operatorio che quello istologico, infine, ponevano diagnosi di papilloma del IV ventricolo. Viene discusso in dettaglio l'aspetto angiografico, specie per le indicazioni fornite sia sulla topografia che sulla natura del tumore.
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Sequera, Jorge y Michael Janoschka. "Politiche di gentrification nel centro storico di Madrid: creatività, produzione culturale e commercio al dettaglio". SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, n.º 104 (agosto de 2014): 97–110. http://dx.doi.org/10.3280/sur2014-104007.

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Andreini, Daniela. "I fattori esogeni ed endogeni influenti sulle strategie di integrazione multicanale: un'analisi nel retailing in europa". MERCATI & COMPETITIVITÀ, n.º 3 (octubre de 2012): 13–31. http://dx.doi.org/10.3280/mc2012-003002.

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Resumen
L'integrazione tra diversi canali di vendita č una delle decisioni strategiche piů attuali nel settore del commercio al dettaglio. Questo lavoro si propone di analizzare alcuni dei fattori esogeni ed endogeni influenti sulle decisioni d'integrazione multicanale del retailing europeo. Apparentemente sembrerebbe che ogni nazione manifesti un livello d'integrazione multicanale differente secondo il livello di maturitÀ tecnologica dei consumatori locali. Attraverso una content analysis, invece, questo studio rivela che sono soprattutto i fattori endogeni alle imprese commerciali (potere di canale e gruppo di proprietÀ) a influenzare la scelta di integrazione multicanale. Si evincono quindi importanti implicazioni per i manager del retailing e stimoli per possibili future ricerche sul tema.
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Wachtel, Paul L. "Al di lŕ degli "EST". Problemi di una pratica psicoterapeutica basata sulle evidenze". PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, n.º 2 (mayo de 2011): 153–80. http://dx.doi.org/10.3280/pu2011-002002.

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Resumen
Nella letteratura sulla ricerca in psicoterapia vi č molta confusione sulla differenza tra il concetto generale di pratica basata sulle evidenze () e i criteri piů ristretti usati nel designare certi trattamenti come "validati empiricamente" o "supportati empiricamente". Invece di preoccuparsi giustamente di esaminare le evidenze dell'efficacia di vari approcci terapeutici e gli assunti che li sorreggono, il movimento dei "trattamenti supportati empiricamente" ([EST]) č caratterizzato piů da ideologia e da assunti non veri che da buona scienza. Questo articolo esamina in dettaglio i limiti scientifici e logici del movimento degli "EST" e tenta di collocare la ricerca empirica in psicoterapia su basi piů solide.
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Bisogno, Marco y Gaetano Matonti. "La disclosure del bilancio in forma abbreviata delle piccole imprese". FINANCIAL REPORTING, n.º 1 (marzo de 2012): 45–73. http://dx.doi.org/10.3280/fr2012-001003.

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Resumen
La letteratura che si è occupata di disclosure da un lato ha analizzato il comportamento dei redattori del bilancio rispetto al grado di dettaglio delle informazioni in esso incluse (cd. disclosure level evaluation), dall'altro ha tentato di individuare le motivazioni che spingono talune imprese a fornire maggiori informazioni rispetto ad altre (cd. disclosure determinants analysis). Mentre la letteratura si è occupata prevalentemente di imprese quotate, il lavoro intende esaminare il livello di disclosure e le sue determinanti rispetto alle piccole imprese che redigono il bilancio in forma abbreviata. Inoltre, il lavoro intende valutare la differenza esistente tra piccole imprese in crisi e "sane" riguardo al livello di disclosure, ipotizzando un'incidenza dello stato di crisi su tale livello.
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Gonnelli, S. y C. Cepollaro. "Fisiopatologia dell'osteoporosi involutiva". Rivista di Neuroradiologia 7, n.º 3_suppl (octubre de 1994): 5–12. http://dx.doi.org/10.1177/19714009940070s303.

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Resumen
L'osteoporosi è una malattia caratterizzata da riduzione della massa ossea, deterioramento microarchitettonico del tessuto osseo e conseguente aumento della fragilità ossea e della predisposizione alle fratture. Questa definizione, stabilita nella consensus conference di Copenhagen (1990)1 e confermata in quella di Hong Kong (1993)2, sottolinea come la fragilità ossea che caratterizza l'osteoporosi sia la conseguenza non solo della riduzione della massa ossea, ma anche del danno architettonico che ne deriva. Viene inoltre precisato come l'osteoporosi divenga clinicamente rilevante solo quando il paziente presenti una frattura. L'osteoporosi, più che una malattia, deve essere considerata una condizione a rischio al pari della ipertensione arteriosa e dell'ipercolesterolemia3. Le osteoporosi possono essere primitive o secondarie e verranno qui analizzate in dettaglio.
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Castagnone, Eleonora. "Migranti e consumi: il versante dell'offerta. Strategie di imprenditoria straniera nel settore del commercio alimentare al dettaglio". MONDI MIGRANTI, n.º 3 (marzo de 2009): 133–50. http://dx.doi.org/10.3280/mm2008-003008.

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Resumen
- The phenomenon of consumption among foreigners is becoming increasingly relevant within the Italian context, bringing growing attention from the social sciences. While most studies have focused their attention almost exclusively on the demand side, the study presented here rather tries to deal with the phenomenon from the supply perspective. Here migrants have taken a leading role in the development of an increasingly articulated market addressed to an audience of co-ethnics, and then gradually to a local clientele. The analysis focuses in particular on some economic activities in the retail food business of entrepreneurs of Moroccan origins. Through the empirical study of these activities, the article tries to outline some of the main entrepreneurial strategies of integration, adaptation and innovation of migrant economic activities within the Italian context. On the basis of the cases analysed, some concluding remarks on the phenomenon of foreign entrepreneurship and its possible future developments in Italy are drawn.Keywords Consumption; migrant entrepreneurship; retail trade; ethnic food.
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Conti Puorger, Adriana y Pierpaolo Napolitano. "Caratterizzazione socio-economica della regione Marche per sezioni di censimento". RIVISTA DI ECONOMIA E STATISTICA DEL TERRITORIO, n.º 2 (septiembre de 2011): 30–59. http://dx.doi.org/10.3280/rest2011-002002.

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Resumen
La suddivisione del territorio realizzata dall'ISTAT in occasione dei censimenti della popolazione e delle abitazioni, utilizzata inizialmente per finalitŕ organizzative e di gestione dell'operazione censuaria, ha assunto a partire dal 1981 una specifica valenza informativa, che risulta possibile finalizzare a una conoscenza di dettaglio del territorio. La disponibilitŕ di tale informazione rende possibile l'analisi territoriale al di lŕ della soglia dei confini amministrativi, rispondendo alla convinzione ormai diffusa che si debba entrare nei dettagli della struttura insediativa e residenziale per una proficua analisi del territorio regionale. L'obiettivo č l'identificazione delle morfologie sociali ed economiche descritte nel loro dispiegarsi sul territorio e analizzarle nelle loro reciproche interdipendenze, trasformando la grande mole di dati in una sintesi informativa fruibile. L'accresciuta potenza di elaborazione e di memorizzazione dei dati da parte degli strumenti HW e SW (Vickers e Rees, 2007), rende possibile l'applicazione di avanzati metodi statistici a insiemi di dati anche piů grandi di quelli qui considerati. La classificazione delle sezioni di censimento in tipologie socio-economiche fornisce uno strumento di lettura e interpretazione semplificata dei dati statistici, pur nelle dovute cautele suggerite dalle inevitabili scelte effettuate nel corso dell'analisi e dai possibili ulteriori miglioramenti con l'applicazione di metodologie piů complesse Una volta definite le tipologie, la ricerca sviluppa un'analisi multi-scala, sovrapponendo i risultati ottenuti dall'applicazione statistica con alcune principali partizioni territoriali che insistono sulla regione. Ricomporre le tipologie individuate a livello di sezione, a scala provinciale e comunale, come anche alla dimensione distrettuale e dei sistemi locali del lavoro, puň servire ad arricchire la loro interpretazione, come pure su un piano piů operativo, risultare di possibile ausilio alla stesura dei piani territoriali. In sede di conclusione si collegherŕ quanto analizzato a un contesto piů ampio per valutare la loro rispondenza alla volontŕ di orientare i territori verso uno sviluppo territoriale inteso, secondo le attuali tendenze delle pianificazione europea,.
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Caloffi, Annalisa, Francesca Gambarotto y Silvia Rita Sedita. "Una prospettiva dinamica per l'analisi del ciclo di vita degli spin-off". ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, n.º 3 (diciembre de 2018): 86–94. http://dx.doi.org/10.3280/es2018-003008.

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Resumen
Il contributo si propone di contribuire alla comprensione della natura dei processi di trasferimento tecnologico, studiando il caso degli spin-off accademici. Sebbene questo meccanismo di trasferimento tecnologico sia tra i più studiati in letteratura, si ritiene che alcune delle sue peculiarità meritino un "plus" di attenzione. In particolare, si sono studiate le traiettorie evolutive degli spin-off, traendo le argomentazioni da evidenze empiriche raccolte da più fonti. Per prima cosa, è stata condotta un'indagine esplorativa che ha fornito informazioni sulle caratteristiche principali degli spin-off dell'Università di Padova; in secondo luogo, sono state condotte alcune interviste in profondità e applicata un'analisi del contenuto; in terzo luogo, sono state mappate le critical juncture di quattro spin-off studiati in dettaglio attraverso la metodologia dei casi di studio.
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Alessia Rosa y Maria Filomia. "Il coordinatore pedagogico nel sistema integrato “zerosei”: una figura in evoluzione". IUL Research 3, n.º 5 (20 de junio de 2022): 373–89. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v3i5.259.

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La definizione delle peculiarità che caratterizzano la struttura del coordinamento pedagogico è intrinsecamente connessa alle potenzialità di sviluppo dei servizi “zerosei” e all’opportunità di innescare processi di riflessione e di rielaborazione circolari delle organizzazioni, garantendo nuovi e diversificati modelli di accompagnamento sociale e culturale. Il presente contributo intende descrivere nel dettaglio, attraverso un’analisi puntuale dei documenti normativi, il ruolo, le funzioni e le competenze del coordinatore pedagogico all’interno del sistema “zerosei”. A tal fine, il contributo dà conto dello sviluppo storico che ha accompagnato il configurarsi di tale professionalità e del dibattito inerente ai possibili sviluppi futuri. Ci si pone inoltre l’obiettivo di ridefinire tipologicamente la figura del coordinatore pedagogico all’interno delle dinamiche gestionali di innovazione e cambiamento possibili attraverso la coprogettazione tra servizi e territorio.
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Ducci, Giuseppe. "Bambini orchidea e bambini soffione, ovvero la teoria della suscettibilitŕ genetica differenziale. Implicazioni per il modello ericksoniano". IPNOSI, n.º 1 (julio de 2010): 21–43. http://dx.doi.org/10.3280/ipn2010-001002.

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Il modello della vulnerabilitŕ ha modificato la nostra visione di molti disturbi psichici che vengono spiegati oggi non come un prodotto o della natura o della cultura, ma come il risultato di una complessa serie di interazioni tra gene ed ambiente. Di recente, numerosi studi di genetica comportamentale hanno dimostrato che č un errore considerare i geni rischiosi solo come uno svantaggio. La sensibilitŕ genetica alle esperienze negative, individuata grazie al modello della vulnerabilitŕ, č solo il lato negativo di un fenomeno piů generale: una maggiore sensibilitŕ genetica a tutte le esperienze. Questa ipotesi, che chiameremo teoria dell'orchidea, verrŕ illustrata nel dettaglio. Successivamente saranno analizzate le possibili implicazioni per la psicoterapia in generale e per il modello ericksoniano di trattamento ipnotico dei disturbi psichici.
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Abbamonte, Francesco, Antonia Arena y Roberta Pacelli. "I migranti commercianti a Napoli: un quadro al 31 dicembre 2020". TERRITORIO, n.º 100 (noviembre de 2022): 107–18. http://dx.doi.org/10.3280/tr2022-100013.

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Il paesaggio della città di Napoli è un caleidoscopio in continua trasformazione. Assumendo come punto di osservazione privilegiato, anche se parziale, la presenza di cittadini stranieri titolari di attività commerciali al dettaglio, in sede fissa e ambulanti, è stata condotta un'indagine indiretta su circa 6.500 immigrati (circa l'11% del totale degli immigrati in città) registrati alla Camera di Commercio di Napoli, dal 1900 al 2020. Uno studio approfondito per nazionalità dei titolari, localizzazioni e periodi d'iscrizione delle attività ha consentito di ipotizzare il ruolo che di fatto hanno giocato gli immigrati stranieri nella divisione sociale dello spazio. A questo proposito, è stata osservata la concentrazione a diverse scale territoriali: da quella comunale, a quella dei quartieri, sino agli assi stradali.
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Di Tullio, Matteo y Mario Rizzo. "I settori secondario e terziario in provincia di Pavia: numeri e tendenze nel secondo Novecento". STORIA IN LOMBARDIA, n.º 1 (abril de 2022): 35–56. http://dx.doi.org/10.3280/sil2021-001003.

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L'articolo presenta i primi risultati di un ampio progetto di ricerca, che mira a far luce sulla storia economica della provincia di Pavia durante la seconda metà del Novecento, attingendo a una variegata gamma di fonti quantitative e qualitative. In particolare, qui si traccia un quadro quantitativo dei settori secondario e terziario, a partire dai Censimenti dell'Industria e dei Servizi redatti dall'ISTAT con cadenza decennale. Dopo aver illustrato la natura e l'utilità di tale fonte, si analizza in dettaglio una serie di dati statistici utili a ricostruire l'andamento dell'industria e dei servizi su scala provinciale, mettendolo a confronto con la realtà regionale, macroregionale e nazionale. Infine, a titolo d'esempio si accenna ad altre fonti quantitative di carattere locale, delle quali s'intende fare uso sistematico nel prosieguo della ricerca.
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Zanderighi, Luca. "Loyalty (community) Card come strumento di rivitalizzazione del commercio urbano". MERCATI & COMPETITIVITÀ, n.º 4 (diciembre de 2011): 45–62. http://dx.doi.org/10.3280/mc2011-004005.

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Negli ultimi anni in Italia il commercio al dettaglio si sta caratterizzando per una crescente concorrenza a livello di sistema di offerta che riguarda non solo la competizione tra i diversi poli di offerta extraurbana (centri commerciali, mall, Factory Outlet Centre) e il commercio del centro storico, ma anche quella tra differenti sistemi di offerta urbani. Dopo avere analizzato brevemente i fattori che spiegano le crescenti difficoltÀ competitive del commercio urbano rispetto ai poli di offerta pianificata extraurbana, l'articolo analizza l'importanza di una carta fedeltÀ di area come strumento di promozione e di coesione del commercio urbano. In particolare, si approfondisce l'analisi di un caso specifico - quello della carta fedeltÀ di Savigliano - anche attraverso l'esame dei principali risultati di alcune recenti analisi quantitative e qualitative che sottolineano il ruolo economico e sociale di tale strumento.
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Trupiano, Gaetana. "Lo strumento finanziario della politica europea di vicinato (European Neighbourhood and Partnership Instrument)". CITTADINANZA EUROPEA (LA), n.º 1 (diciembre de 2010): 181–91. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2010-001009.

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Il lavoro si occupa dell´European Neighbourhood and Partnership Instrument (ENPI), strumento finanziario che rende operativa la Politica europea di vicinato (European Neighbourhood Policy: ENP). Dopo aver illustrato gli obiettivi e la struttura dell´ENP e il ruolo degli Action Plans, che identificano le prioritŕ della cooperazione tra l´Unione Europea (UE) e i suoi vicini, l'analisi approfondisce il ruolo dell´ENPI presentandone, quindi, in dettaglio, gli aspetti finanziari. Nelle conclusioni, dopo aver espresso un giudizio in generale positivo sullo strumento, si sottolinea la vastitŕ dell'area coperta dall´ENP e, di conseguenza, dall´ENPI; sono evidenziate anche le difficoltŕ di attuazione delle sue procedure complesse, la non sempre sufficiente attrattivitŕ per i paesi vicini e la scarsitŕ dei fondi assegnati dall´UE a fronte di obiettivi molto ambiziosi.
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Kernberg, Otto F. "La formazione in psicoanalisi e psicoterapia dinamica oggi: conflitti e sfide". PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, n.º 4 (diciembre de 2011): 457–71. http://dx.doi.org/10.3280/pu2011-004002.

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L'autore traccia un profilo biografico e culturale della sua vita, e descrive in maggiore dettaglio la sua esperienza in istituti psicanalitici del Sud America e degli Stati Uniti. Il clima dell'Istituto psicoanalitico cileno, ad esempio, era molto aperto e rilassato mentre quello degli Istituti di Topeka (Kansas) e di New York era rigido e autoritario. Viene descritta la grave crisi che attraversa il sistema del training psicoanalitico, che minaccia la sopravvivenza stessa della psicoanalisi, e vengono suggeriti alcuni modi per migliorarlo: abolizione dell'analisi didattica, introduzione della ricerca empirica negli istituti, controlli di qualitŕ sulla formazione, insegnamento della psicoterapia e non solo della psicoanalisi, ecc. L'autore specifica la sua posizione teorica, e critica gli approcci neo-bioniani e relazionali. La psicoanalisi e la neurobiologia possono arricchirsi reciprocamente, ad esempio nella ricerca sulla teoria degli affetti.
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Osborne, John. "The Atrium of S. Maria Antiqua, Rome: A History in Art". Papers of the British School at Rome 55 (noviembre de 1987): 186–223. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200009004.

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L'ATRIO DI S. MARIA ANTIQUA, ROMA: UNA STORIA NELL'ARTEI tentativi di stabilire la cronologia relativa all'uso medievale del sito di S. Maria Antiqua nel Foro Romano sono stati resi difficili dalla scarsezza della documentazione scritta. Il presente studio si propone di superare questa difficoltà usando come documenti che forniscano testimonianza sulla storia del sito i dipinti murali dell'atrio, finora poco studiati. Nonostante si creda generalmente che la chiesa sia stata abbandonata alia metà del IX secolo, una gran parte della decorazione dell'atrio può essere attribuita al X o XI secolo. Questi dipinti più tardi dimostrano che la struttura era usata da una comunità di monaci, e ne permettono l'identificazione con la ‘ecclesia sancti Antonii’ menzionata nel XII secolo nelle Mirabilia Urbis Romae. Tutti i dipinti murali dell'atrio sono descritti in dettaglio.
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Pinna, V., M. D. Marchi, L. Bernardi y P. Dettori. "Malformazioni cranio-facciali". Rivista di Neuroradiologia 5, n.º 1_suppl (abril de 1992): 65–69. http://dx.doi.org/10.1177/19714009920050s112.

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Le disrafie cranio-facciali costituiscono un importante capitolo della patologia malformativa. Sono lesioni rare, ma è sempre con un certo disagio che si affrontano i problemi etici, clinici e diagnostici che le accompagnano. Difficili e complesse le classificazioni proposte dai differenti autori. Fra le malformazioni più frequenti e suscettibili di correzione chirurgica efficace si sono esaminate in dettaglio l'iperteleorbitismo e le sindromi latero-facciali. Vengono valutate le possibilità di caratterizzazione morfologica e quantificazione biometrica offerte dalla TC con le recenti ricostruzioni 3D di superficie. Le informazioni ottenute con questa metodica risultano importanti per la comprensione della morfologia aberrante e per una corretta programmazione chirurgica. Il neuroradiologo ha gli strumenti idonei per la miglior comprensione della malformazione ma occorre sempre l'impegno di un «pacchetto» multidisciplinare per poter ridare a questi piccoli pazienti funzione, morfologia ed estetica.
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Zonno, Sabina. "Il mirabile castello". Eikon / Imago 4, n.º 1 (7 de junio de 2015): 57–74. http://dx.doi.org/10.5209/eiko.73426.

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Al centro dell'interesse di questo saggio sta uno splendido ma poco noto Salterio inglese attualmente conservato presso la Biblioteca Queriniana di Brescia in Italia. Trattasi di un manoscritto riccamente decorato e confezionato in East Anglia tra gli anni Venti e gli Anni Trenta del Trecento. Si sono analizzate nel dettaglio le peculiarità di questo libro, le feste del calendario dell'uso di Sarum e le note necrologiche ad esso aggiunte, l'iconografia, l'iconologia e lo stile della decorazione. Di particolare interesse risulta l'originale miniatura in apertura del libro raffigurante il re Davide all'interno di un ambiente assai cortese. Si è preso in esame il ruolo del castello come luogo dell'opposizione tra la virtù e il vizio e l'esplorazione, del tutto inedita, dei molteplici significati presenti in questa miniatura ha rivelato una particolarissima contaminazione di tradizioni testuali e visive differenti.
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Lallement, Michel y Guillaume Lecoeur. "Le trasformazioni della qualitŕ del lavoro in Francia: evoluzioni, implicazioni e dibattiti contemporanei". SOCIOLOGIA DEL LAVORO, n.º 127 (septiembre de 2012): 195–208. http://dx.doi.org/10.3280/sl2012-127012.

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In Francia, nel corso degli ultimi decenni, l'evoluzione del modo di produzione ha avuto delle conseguenze fondamentali sulla qualitŕ del lavoro. Tuttavia il nesso fra nuove forme di organizzazione del lavoro e malessere non č "meccanico". Piů che a una "perversione" intrinseca del management o ad una propensione di ciascuno di noi a far soffrire l'altro, č ad un nuovo dato nella relazione di lavoro (l'esigenza sempre crescente di disponibilitŕ) che occorre attribuire le trasformazioni e gli interrogativi sulla qualitŕ del lavoro. Per mostrarlo, il saggio si articola in tre momenti. Una prima parte evidenzia un insieme generale delle recenti evoluzioni delle condizioni di lavoro. Una seconda parte entra nel dettaglio sui nessi fra nuove forme di lavoro e rischi psico-sociali. La terza parte si fonda sui risultati di alcune indagini empiriche per chiarire le relazioni tra lavoro e condizioni di vita.
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Colombatto, Enrico y Jonathan Macey. "A Public Choice View of Transition in Eastern Europe". Journal of Public Finance and Public Choice 12, n.º 2 (1 de octubre de 1994): 113–32. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907539914.

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Abstract La recente esperienza nei paesi dell’Est europeo dimostra che i tre pilastri della transizione (privatizzazione, liberalizzazione dei prezzi e convertibilità valutaria) sono estremamente fragili, a meno che non siano realizzati all’interno di una opportuna struttura istituzionale.Questo scritto tenta di studiare il problema dal punto di vista dell’analisi delle scelte pubbliche, applicando i principi della teoria economica alla produzione delle leggi.Vengono esaminate in dettaglio ipotesi concorrenti di riforme costituzionali, ed è messo in evidenza il ruolo cruciale della nomenclatura.La conclusione è che il futuro dipende dal modo in cui avverranno i cambiamenti costituzionali e in particolare dagli effetti che essi avranno sul comportamento dei burocrati e dei politici. In generale, mentre questi mutamenti indeboliscono i politici, essi non riducono il potere dei burocrati che in tal modo diventano più potenti e, quindi, tendono ad impedire un rapido miglioramento del sistema economico.
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Coarelli, Filippo. "Substructio et tabularium". Papers of the British School at Rome 78 (noviembre de 2010): 107–32. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200000829.

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Sommarii:L'edificio sul Campidoglio conosciuto attualmente come tabularium è uno dei pochi monumenti esistenti della Roma repubblicana ancora ben conservati e studiati relativamente bene. Ciononostante la sua funzione non è ancora chiara. Lo stesso nome ‘Tabularium’ è stato sottoposto a discussione in molte occasioni e quasi certamente è sbagliato. Vengono valutati i recenti srudi di Nicholas Purcell, Henner von Hesberg e Pier Luigi Tucci. Avendo esaminato in dettaglio l'evidenza storica e archeologica, l'autore propone che questo complesso capitolino sia la base (substructio) di un triplice tempio dedicate a Venus Victrix (il più importante situate al centro), al Genius publicus populi Romani e a Fausta Felicitas. Supporto per questa interpretazione va cercato nei fasti fratrum Arvalium del 9 ottobre. Esso rappresenta una chiara testimonianza del potere e della ideologia di Silla, che dominavano gli spazi delle politiche tradizionali con immensa forza.
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Keay, Simon, Martin Millett, Sarah Poppy, Julia Robinson, Jeremy Taylor y Nicola Terrenato. "Falerii Novi: a new survey of the walled area". Papers of the British School at Rome 68 (noviembre de 2000): 1–93. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200003871.

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FALERII NOVI: UNA NUOVA RICOGNIZIONE DELL'AREA MURATAI risultati di una ricognizione dell'intera parte murata della città romana di Falerii Novi vengono presentati insieme a quelli di una piccola area posta al di fuori delle mura. I metodi impiegati consistono in una integrazione di rilevamento topografico, ricognizione a piedi dell'area ed estensivo uso di un gradiometro ‘fluxgate’. I risultati permettono di ricostruire in dettaglio una nuova pianta della città, che viene presentata in questo articolo, insieme ad una dettagliata descrizione delle strutture messe in luce, che includono un foro di dimensioni sostanziali, un teatro ed un portico, una serie di templi e una varietà di case private. Sebbene in maniera preliminare, questi edifici vengono discussi nel loro contesto, anche in considerazione dei nuovi dati che questa ricognizione ha fornito sullo sviluppo della topografia e delle difese della città.
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Frau, Ombretta. "Fra la virago e la femmina: emancipazione e etica del lavoro nelle eroine di Jolanda". Quaderni d'italianistica 29, n.º 1 (1 de enero de 2008): 125–44. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v29i1.8496.

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La narrativa della scrittrice centese Maria Majocchi Plattis (Jolanda), a torto segnata dal marchio di "letteratura rosa", dà prova del suo fermo impegno civile. Jolanda esamina l'universo femminile da un punto di vista decisamente intellettuale e privilegiato e nell'originale galateo Eva regina si sofferma in dettaglio sul rapporto fra la donna moderna e il mondo delle professioni. Il presente studio si concentra su uno dei romanzi meno conosciuti di Jolanda, Dopo il sogno (1906), e sulla rinascita della giovane protagonista Camilla, in seguito a una delusione amorosa. Saranno i consigli della sua illustre vicina di casa, la scrittrice Viola d'Alba, palese alter-ego di Jolanda, a spingere Camilla a dare un significato diverso alla sua vita, a intraprendere una carriera professionale nella fabbrica paterna, e a dare inizio a una serie di miglioramenti delle condizioni di lavoro delle giovani (e bambine) impiegate in fabbrica.
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Philo, Chris y Jennifer Wolch. "The ‘three waves’ of research in mental health geography: a review and critical commentary". Epidemiology and Psychiatric Sciences 10, n.º 4 (diciembre de 2001): 230–44. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00005406.

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RIASSUNTOScopo — Valutare la ricerca condotta nel campo della geografia della salute mentale, concentrandosi sui lavori pubblicati in lingua inglese.Metodi — L'articolo offre una lettura globale, approfondita e critica della letteratura relativa alia geografia della salute mentale, a partire dal sorgere di questo settore di ricerca nei primi anni '70.Risultati — L'articolo identifica tre fasi di ricerca all'interno dei lavori sulla geografia della salute mentale. Queste fasi sono descritte in dettaglio; inoltre, sono interpretati punti di forza e di debolezza delle prime due fasi, che sono ben consolidate, e vengono forniti suggerimenti su importanti problemi che dovranno essere affrontati in una futura terza fase della ricerca.Conclusioni — Molte eccellenti ricerche sono state finora condotte nel campo della geografia della salute mentale, è tuttavia necessario aumentare la rilevanza di queste ricerche, mediante un ampliamento del focus ed un collegamento più diretto della ricerca con le politiche sulla salute mentale.
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Cammisa, M. y T. Scarabino. "Diagnostica radiologica convenzionale nelle metastasi vertebrali". Rivista di Neuroradiologia 8, n.º 2 (abril de 1995): 145–55. http://dx.doi.org/10.1177/197140099500800203.

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Le metastasi vertebrali non sono insolite nel corso delle malattie neoplastiche. Tutte le neoplasie maligne infatti posseggono la capacità di metastatizzare in questo distretto. Il meccanismo di diffusione di una metastasi nelle vertebre avviene con diverse modalità: 1) per via diretta; 2) per via linfatica; 3) per via ematica. Quest'ultima via di diffusione è la più frequente e spiega la localizzazione preferenziale delle metastasi nel midollo rosso, di cui il rachide è ricco. Lo studio radiologico delle metastasi vertebrali si è arricchito di nuove e moderne tecniche: TC, RM e Scintigrafia. Fondamentale risulta la conoscenza di alcune nozioni di anatomia patologica senza le quali non si può comprendere l'equivalente radiologico delle metastasi. L'osso può reagire con processi di rimodellamento di tipo osteoclastico (metastasi osteolitiche) o osteoblastico (metastasi osteosclerotiche) o con ambedue le modalità, con espressività spesso variabile (metastasi miste). La semeiotica radiologica convenzionale viene qui analizzata in dettaglio.
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Amaddeo, Francesco, Paola Bonizzato, Franco Rossi, Jennifer Beecham, Martin Knapp y Michele Tansella. "Evaluating costs of mental illness in Italy. The development of a methodology and possible applications". Epidemiologia e Psichiatria Sociale 4, n.º 2 (agosto de 1995): 145–62. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00003833.

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RiassuntoScopo - Il presente lavoro, oltre a fare il punto sui più recenti sviluppi della valutazione economica degli interventi effettuati nel settore della salute mentale, propone una metodologia per la valutazione dei costi, applicable nella situazione assistenziale italiana, messa a punto tenendo conto degli sviluppi suddetti. Metodo e risultati - I presupposti per realizzare questo tipo di valutazione sono l'identificazione dei servizi sanitari e sociali offerti ai pazienti con disturbi psichici, la raccolta di dati sull'utilizzazione dei servizi sanitari (costi diretti) e sull'uso di altri servizi e risorse all'interno del sistema socio-economico (costi indiretti) e l'assegnazione di un valore monetario a tali costi. È stato quindi realizzato un elenco dettagliato degli interventi effettuati e delle attività svolte nei Servizi Psichiatrici Territoriali italiani, con particolare riferimento al Servizio di Verona-Sud. Di ciascuno/a di essi è stato stimato il costo (Lista dei Costi Unitari o LICU). Si è tenuto conto, inoltre, degli altri servizi socio-sanitari, pubblici e privati, disponibili sul territorio, degli interventi delle Forze dell'ordine, delle associazioni di volontariato e dei gruppi di self-help. In questo articolo vengono descritte, in dettaglio, le procedure che hanno portato alia quantificazione dei costi per tre di queste attività (le degenze in SPDC, le visite ambulatoriali ed i gruppi socio-riabilitativi). È stata inoltre sviluppata un'intervista (ICAP) per raccogliere i dati sull'utilizzazione dei servizi e sulle condizioni socio-economiche degli utenti. Per verificarne l'applicabilità, le eventuali difficoltà di comprensione e la durata di somministrazione, l'ICAP è stata testata in cinque pazienti. Conclusioni - Uno sviluppo particolarmente interessante ci sembra quello di utilizzare su vasta scala PICAP e la LICU, allo scopo di realizzare studi epidemiologically-based e poter predire ed analizzare i costi in relazione a variabili socio-demografiche, alia diagnosi, alia storia psichiatrica precedente ecc. È necessario sottolineare l'importanza, per le politiche e la pratica sanitaria, di un'analisi combinata di costi, bisogni ed esito (outcome). Una ricerca di questo tipo è attualmente in corso a Verona-Sud.
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Renzi, Lorenzo. "Per una storia della struttura della frase in italiano: il fiorentino del Cinquecento". Linguistica 31, n.º 1 (1 de diciembre de 1991): 201–10. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.31.1.201-210.

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Nella storia dell'italiano la struttura della frase è cambiata più di una volta. Con la struttura della frase cambiano anche le regale da cui dipendono: 1) la presenza e la posizione dei pronomi personali soggetto, 2) la posizione dei pronomi clitici obliqui adverbali, presenti in tutte le fasi dell'italiano come delle altre lingue romanze. La prima fase è quella dell'italiano antico, cioè del fiorentino dalla prima documentazione, nel Duecento avanzato, al Quattrocento. Questa fase è illustrata, assieme a quella delle altre lingue romanze, in Vanelli, Renzi e Benincà 1985, Renzi 1990 e in corso di stampa, e più in dettaglio in Vanelli 1986 (per lo status teorico del tipo romanzo antico, v. Benincà 1983-84). Ne riprendo brevemente qui le linee essenziali, per passare poi al tema centrale di questo studio, la struttura del fiorentino del Cinquecento. Accennerò poi al tema della separazione dell'italiano letterario dal fiorentino e agli svolgimenti successivi divergenti dell'italiano e del fiorentino.
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Lowe, Kate. "Franciscan and papal patronage at the Clarissan convent of San Cosimato in Trastevere, 1440–1560". Papers of the British School at Rome 68 (noviembre de 2000): 217–39. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200003937.

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IL PATROCINIO FRANCESCANO E PAPALE AL CONVENTO DELLE CLARISSE DI SAN COSIMATO A TRASTEVERE, 1440–1560Questo articolo esamina gli aspetti relativi agli studi sul ruolo della donna nel patrocinio papale e francescano al convento delle Clarisse di San Cosimato a Roma durante il Rinascimento. Le monache erano trattate come dipendenti indigenti, e le varie strategie di patrocinio per loro erano formulate da rappresentanti maschili della chiesa. Una cruciale fonte di informazione è rappresentata dalla cronaca del convento scritta da Suor Orsola Formicini alia fine del XVI secolo. San Cosimato era fermamente collocato in una complessa rete di connessioni francescane, che andavano dall'individuale all'istituzionale, e che tutte esercitavano una qualche forma di patrocinio. Il patrocinio finanziario e sull'edificio esercitato da papa Sisto IV (lui stesso un francescano) e da papa Alessandro VI viene analizzato in dettaglio. Il fenomeno del patrocinio di due parenti di sesso femminile di questi papi, Franchetta della Rovere e Vannozza Catanei, è anche discusso.
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Ettorre, G. C., P. D'Aprile, N. Medicamento, P. Spagnolo, M. Stefanelli y A. Carella. "Anatomia del labirinto cocleo-vestibolare Tecnica di studio RM con sequenze 3D Turbo Spin Echo". Rivista di Neuroradiologia 11, n.º 4 (agosto de 1998): 507–15. http://dx.doi.org/10.1177/197140099801100410.

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La letteratura più recente ha dimostrato l'alta affidabilità diagnostica delle tecniche RM ad alta risoluzione nello studio dell'osso temporale. Lo sviluppo di sequenze 3D Turbo Spin Echo (TSE) con sezioni fino a 0,4 mm consente un elevato dettaglio anatomico anche tridimensionale del labirinto cocleo-vestibolare. L'utilizzo di idonee bobine di superficie centrate sulla regione dell'osso temporale e l'impiego di adeguati parametri di acquisizione permette di ottenere la migliore risoluzione spaziale e di contrasto, rendendo le sequenze TSE elettive soprattutto nello studio della patologia malformativa dell'orecchio interno. Tali sequenze sono preferibili alle Spin Echo tradizionali o alle sequenze Gradient Echo (CISS, GRASS etc.) per la minore incidenza di artefatti da suscettibilità magnetica dovuti alle innumerevoli interfaccie osso-aria dell'osso temporale e per la più elevata risoluzione spaziale e il più elevato rapporto segnale/rumore che esse offrono. Infine le sequenze TSE con TR e TF (Turbo Factor) molto alti consen-teno di ottenere un elevato contrasto liquor/nervi cranici che decorrono nel meato acustico interno.
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Maetzke, Federico Guglielmo. "Francesco Iovino (2021) - La ricostituzione boschiva in Calabria. Modello di riferimento del passato con approcci attuali in tema di tutela del territorio e dell’ambiente. Soveria Mannelli: Rubbettino Editore". L’Italia Forestale e Montana 77, n.º 1 (30 de marzo de 2022): 55–56. http://dx.doi.org/10.36253/ifm-1620.

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“La memoria degli uomini non va al di là degli ultimi quaranta o al più cinquanta anni” cita Francesco Iovino richiamando una nota scritta oramai più di settanta anni fa da Luigi Einaudi, allora Presidente della Repubblica. E penso che a molti, probabilmente ai più, tra coloro che leggeranno il suo saggio sulla “Ricostruzione boschiva in Calabria” non saranno certo note nel dettaglio e nella devastante tragicità le vicende che hanno portato ad una notevolissima opera di rimboschimento e gestione di un territorio ampio e crudelmente degradato. Una regione che oggi appare nuovamente tra quelle con una importante copertura forestale, ma che all’alba del secolo scorso appariva significativamente depauperata dei suoi millenari boschi e ferita da continui, gravi e diffusi fenomeni di dissesto idrogeologico. Il saggio di Francesco Iovino sulla ricostruzione della copertura forestale attuata in Calabria nel secolo scorso costituisce uno strumento sostanziale per capire il passato, non solo nella sua dimensione regionale, ma in una visione che si può raffigurare in ogni altro territorio del nostro Paese, e per guidare, sulla base di quanto fatto, l’opera del presente.
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Maetzke, Federico Guglielmo. "Francesco Iovino (2021) - La ricostituzione boschiva in Calabria. Modello di riferimento del passato con approcci attuali in tema di tutela del territorio e dell’ambiente. Soveria Mannelli: Rubbettino Editore". L’Italia Forestale e Montana 77, n.º 1 (30 de marzo de 2022): 55–56. http://dx.doi.org/10.36253/ifm-1620.

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“La memoria degli uomini non va al di là degli ultimi quaranta o al più cinquanta anni” cita Francesco Iovino richiamando una nota scritta oramai più di settanta anni fa da Luigi Einaudi, allora Presidente della Repubblica. E penso che a molti, probabilmente ai più, tra coloro che leggeranno il suo saggio sulla “Ricostruzione boschiva in Calabria” non saranno certo note nel dettaglio e nella devastante tragicità le vicende che hanno portato ad una notevolissima opera di rimboschimento e gestione di un territorio ampio e crudelmente degradato. Una regione che oggi appare nuovamente tra quelle con una importante copertura forestale, ma che all’alba del secolo scorso appariva significativamente depauperata dei suoi millenari boschi e ferita da continui, gravi e diffusi fenomeni di dissesto idrogeologico. Il saggio di Francesco Iovino sulla ricostruzione della copertura forestale attuata in Calabria nel secolo scorso costituisce uno strumento sostanziale per capire il passato, non solo nella sua dimensione regionale, ma in una visione che si può raffigurare in ogni altro territorio del nostro Paese, e per guidare, sulla base di quanto fatto, l’opera del presente.
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Bobbi, Silvia. "Le carte di Princeton del vicerč Eugenio: una fonte documentaria quasi dimenticata per la storia militare del Regno d'Italia (1805-1814)". SOCIETÀ E STORIA, n.º 134 (febrero de 2012): 769–95. http://dx.doi.org/10.3280/ss2011-134007.

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Il presente articolo intende rappresentare un contributo alla conoscenza della fonte documentaria conservata presso la Manuscripts Division del Department of Rare Books and Special Collections della Firestone Library dell'UniversitÀ di Princeton, nel New Jersey, nota come Beauharnais Collection. Essa raccoglie le carte di governo e private, che il principe Eugčne Beauharnais (1781-1824), viceré d'Italia e comandante in capo dell'esercito italico, portň con sé in esilio in Baviera alla caduta del Regno, nel 1814. Essa concerne soprattutto la storia militare del napoleonico Regno d'Italia, ed č stata sin qui assai poco consultata e utilizzata, in generale e dagli specialisti della materia, in particolare europei. Se ne evidenziano in dettaglio, con una serie di esempi direttamente frutto della sua consultazione, le peculiaritÀ e potenzialitÀ. Consente di valutare quali materie di governo avessero la prioritÀ dal punto di vista del vertice dell'esecutivo, assumendo la sua stessa lente focale di analisi della realtÀ; puň contribuire alla ricostruzione o rilettura di importanti questioni storiografiche, soprattutto se messa confronto con la documentazione conservata a Milano ed in Europa, di cui rappresenta un'indispensabile integrazione.
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Sansone, Nadia, Ilaria Bortolotti y Manuela Fabbri. "Il peer-assessment nella formazione insegnanti: accorgimenti e ricadute". EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, n.º 2 (diciembre de 2021): 444–60. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2021oa12481.

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 Il contributo indaga la competenza valutativa di insegnanti in servizio coinvolti in un'attività di peer-assessment e le loro percezioni circa gli impatti della pratica in sé. Il contesto dello studio è rappresentato da un Master universitario di I livello basato sull'Approccio Trialogico all'Apprendimento in cui i partecipanti sperimentano metodologie didattiche innovative, dalla progettazione all'implementazione alla valutazione. Dopo aver descritto nel dettaglio modalità e procedure delle attività di peer-assessment oggetto dello studio, si illustra il metodo di analisi quali-quantitativa dei dati raccolti: 407 rubrics compilate da 43 insegnanti e 28 questionari semi-strutturati a supporto della riflessione finale attorno all'attività. Nel complesso, le analisi mostrano come l'attività di peer-assessment così come proposta abbia stimolato, da un lato, il potenziamento di specifiche competenze professionalizzanti, dall'altro, la motivazione ad apprendere e il sentimento di appartenenza a una comunità di pratiche. Vengono discussi gli elementi a supporto dell'efficacia della pratica valutativa e le possibili ricadute in aula.
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Pace, Valentino. "Skulptura u grckom maniru na franackom Mediteranu - ikona Majke Bozije sa Detetom u manastiru Pohoda Marijinog u Trevizu". Zbornik radova Vizantoloskog instituta, n.º 44 (2007): 325–31. http://dx.doi.org/10.2298/zrvi0744325p.

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(italijanski) Il Monastero della Visitazione di Treviso conserva un?icona che vi e giunta da Venezia nel XVII secolo. Non si hanno informazioni sulla sua originaria provenienza o sul suo committente. Datata, da analisi al carboonio 14, effettuate durante il restauro, a un?eta assai alta, tra il 664 e l?886 essa e stata pubblicata di recente come opera bizantina di eta macedone venendo anche identificata con la Vergine 'Ikokyra' di Costantinopoli: In questo articolo si ritiene invece che l?icona sia un tipico prodotto della cultura 'franca' di area mediterranea: All?imitazione di normativi modelli bizantini si congiungono infatti espressioni formali originate in occidente e confrontabili con opere, fra le quali la pala di Santa Chiara ad Assisi tardoduecentesca, simile per l?impostazione spaziale della figura 'iconica' stretta fra le colonnette. Altri confronti di dettaglio confermano la plausibilita di una data duecentesca, comunque non ateriore al 1200 circa. Il suo luogo d?origine puo essere stato un centro mediterraneo di dominio 'franco' o veneziano, non potendosi tuttavia nemmeno escludere del tutto una sua esecuzione a Venezia stessa.
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Bottasso, Anna y Maurizio Conti. "Economie di integrazione verticale ed economie di scopo nel settore idrico e fognario: alcune considerazioni alla luce dell'evidenza empirica internazionale". ECONOMIA PUBBLICA, n.º 3 (noviembre de 2021): 89–128. http://dx.doi.org/10.3280/ep2021-003005.

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In questo lavoro vengono affrontati due temi molto rilevanti nel dibattito eco-nomico relativo alla configurazione ottimale dei settori idrico e fognario. In par-ticolare, viene discussa la letteratura empirica internazionale che ha analizzato l'esistenza di possibili economie di scopo derivanti dalla gestione congiunta del servizio idrico al dettaglio e all'ingrosso. A questo proposito, la maggioranza degli studi esaminati tende a identificare l'esistenza di non trascurabili economie di integrazione verticale, soprattutto nel caso di operatori di medie e piccole dimen-sioni. Inoltre, viene passata in rassegna l'evidenza empirica relativa alla presenza di economie di scopo tra il servizio di depurazione e smaltimento delle acque reflue e le parti rimanenti della filiera del Servizio Idrico Integrato. Da questi lavori sembra di poter concludere che esistano di economie di scopo tra (alcune delle) componenti della filiera idrica e fognaria per imprese di dimensioni medio-piccole. In particolare, tali economie sarebbero presenti nei segmenti dove è più semplice condividere taluni fattori produttivi, oltre alla competenza tecnico-manageriale, quali il segmento relativo alla potabilizzazione dell'acqua e quello del trattamento e smaltimento dei reflui. Il lavoro discute infine l'applicabilità di tali risultati al caso italiano
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Gualmini, Elisabetta. "APPRENDIMENTO E CAMBIAMENTO NELLE POLITICHE PUBBLICHE. IL RUOLO DELLE IDEE E DELLA CONOSCENZA". Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 25, n.º 2 (agosto de 1995): 343–70. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200023601.

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IntroduzioneLe più recenti direzioni di ricerca nell'ambito dell'analisi delle politiche pubbliche rivelano un interesse sempre più marcato verso lo studio delle componenti cognitive del fenomeno politico: le idee e gli assunti normativi che informano l'azione dei decisori pubblici1. Un'ampia letteratura, di prevalente origine anglosassone, si è sviluppata intorno al concetto dipolicy learning, inteso come processo di revisione degli obiettivi e degli strumenti contenuti nei programmi pubblici, nonché delle premesse di valore a cui essi rimandano, in risposta agli errori cumulati nell'esperienza passata, all'acquisizione di nuove informazioni e all'innescarsi di logiche imitative. Più in dettaglio, si individuano tre tematiche salienti intorno alle quali pare meritorio interrogare questa letteratura: la possibilità di spiegare il cambiamento nelle politiche pubbliche accostando alle variabili strutturali, prevalentemente riconducibili alla fenomenologia del potere e del conflitto, le dimensioni cognitive da cui esse non possono prescindere; il riconoscimento della rilevanza della conoscenza e della circolazione delle idee non solo come fonti di innovazione, ma comeframesentro cui la formulazione stessa dei problemi dipolicy, la loro salienza e la loro trattabilità vengono costruite socialmente; l'accettazione dell'indeterminatezza causale e dell'ambiguità strutturale nella descrizione (e spiegazione) del rapporto tra attori, problemi e soluzioni.
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Andreetta, Sara y Andrea Marini. "Narrative assessment in patients with communicative disorders". Travaux neuchâtelois de linguistique, n.º 60 (1 de enero de 2014): 69–84. http://dx.doi.org/10.26034/tranel.2014.3033.

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Resumen
Di recente numerosi studi hanno dimostrato che i tradizionali test per la valutazione dei disturbi linguistici in pazienti con afasia non sono completamente sufficienti a determinarne le reali competenze comunicative e linguistiche. Di conseguenza, tanto nella ricerca quanto nella pratica clinica si stanno affermando nuovi approcci per valutare queste abilità. Tra questi, l'analisi del loro eloquio spontaneo riveste un'importanza cruciale per il suo alto valore ecologico e la possibilità di esaminare contemporaneamente aspetti strutturali e funzionali del linguaggio. Il presente articolo descrive nel dettaglio una delle tecniche di analisi dell'eloquio narrativo che negli ultimi anni si sta affermando sia nella ricerca che nella pratica clinica. Si tratta di una metodologia per la Valutazione Multilivello dell'Eloquio Narrativo prodotto da pazienti con disturbi del linguaggio (cfr. Marini e coll., 2011). Questa metodologia si basa sull'analisi dei livelli di produttività linguistica, di elaborazione lessicale e grammaticale, di organizzazione narrativa e dei livelli di informatività raggiunti dal paziente. Questa metodologia è stata applicata con successo a numerosi tipi di disturbi, tanto in età adulta (ad es. afasie fluenti e non fluenti, traumi cranici, schizofrenia, demenza di Alzheimer) quanto in età evolutiva (ad es. Disturbi Specifici del Linguaggio, Sindromi di Down e di Williams, Disturbi dello Spettro Autistico).
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