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CHIEPPA, ANNALISA. "La morte del dettaglio". Doctoral thesis, Università degli Studi di Camerino, 2008. http://hdl.handle.net/11581/401758.

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Resumen
Nel primo capitolo intitolato ARCHITETTURA E DETTAGLIO NELLA CONTEMPORANEITA' si mette a fuoco il corpus teorico che sottende tutta la tesi: 1. Mutazione estetica: in questa sezione viene descritto l' ambito di applicazione della ricerca, in generale, il mutato statuto dell'architettura oggi che, subendo quella che viene definita ''mutazione estetica'', ha cambiato la sua natura di oggetto tettonico portatore di regole ''disciplinari'' codificate nel tempo e di verita' costruttive assolute in oggetto performativo cioe' un' architettura come dispositivo che produce fenomeni, come involucro di un' azione, come filtro che renda visibile il fluire delle ''forze invisibili'' della societa' e che evidenzi le azioni umane. 2. Mutazione genetica: in questa sezione vengono descritte le cause che hanno portato l' architettura a mutare il suo precedente stato: cause di ordine percettivo, la mutazione di velocita', distanza, scala di percezione; cause di ordine sociologico, la comunicazione e il conseguente passaggio di stato dall' oggetto tridimensionale all' oggetto bidimensionale (l' immagine), l' involucro architettonico; cause di ordine tecnologico, la comparsa di luce artificiale (vedi elettricita') e aria condizionata(vedi impianti), nuovi materiali sensibili, sostenibilita' termica degli edifici, nuovi sistemi di fissaggio di componenti e materiali edilizi come i sigillanti ed altro. 3. La sindrome bipolare del dettaglio: in questa sezione vengono descritti i risvolti della ''mutazione sia estetica che genetica'' sul ruolo del dettaglio nella costruzione della materialita' dell' architettura oggi, giungendo alla distinzione tra dettaglio che nasconde e dettaglio che rivela: sostanzialmente dettaglio che rivela un processo costruttivo o di lavoro o decorativo prettamente e univocamente caratteristico della modernita' ''solida'' e dettaglio che maschera o dissimula il processo costruttivo e che assicura la natura performativa di questa nuova architettura contemporanea mutata geneticamente e esteticamente. Nel secondo capitolo intitolato PROGETTO: Architettura _ Costruzione _ Percezione _Dettaglio, il lavoro progettuale di cinque guru dell'architettura contemporanea viene scandagliato accuratamente nelle quattro categorie principali, in considerazione del fatto che con il loro lavoro, e in alcuni casi anche con l' attivita'  teorica, influenzano costantemente oggi il fare progettuale di numerosi architetti. Con questa analisi si e' inteso chiarire fino in fondo i diversi approcci progettuali come matrice della teoria architettonica contemporanea quali possono essere la riduzione e l' uso dei diagrammi in Saana, il collage in Koolhaas, il nuovo ornamento in H. and de M., l' autosimilarita' e il concetto della serie in Ito, la sostenibilita' e la ricerca tecnologica in Foster; di conseguenza si e' evidenzata l' influenza di questi ultimi sulla risoluzione del dettaglio e il suo mutato ruolo: dettaglio invisibile (riduzione del linguaggio o approccio minimale), dettaglio cucitura (accumulazione di frammenti), dettaglio cosmetico (comunicazione di effetti estetici), dettaglio seriale (autosimilarita' dei processi naturali e artificiali), dettaglio chip (design di componenti altamente tecnologici). Nel terzo capitolo intitolato FIGURATIVITA': ri_definire il dettaglio si tenta di trovare una nuova dimensione o meglio una nuova definizione o statuto a questo nuovo dettaglio ''geneticamente modificato'' avvalendosi dell' analisi di circa venti casi studio, raggruppati in 4 macro categorie Forma, Struttura, Schermo, Superficie, scelti tra i pia'¹ significativi e corrispondenti ai criteri di scelta dal bagaglio della produzione architettonica dei cinque architetti analizzati precedentemente. Constatato, quindi, che l' architettura da oggetto tridimensionale tettonico ha mutato il suo statuto in oggetto bidimensionale fatto di sola pelle (l' involucro), qui viene sottolineato come anche il dettaglio da espressione dell' articolazione strutturale di un corpo architettonico (dettaglio che rivela) si sia mutato in un ''effetto estetico'' (dettaglio che nasconde) e come un nuovo ''ornamento'' assicura la dimensione performativa dell' architettura contemporanea.
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Mencucci, Riccardo. ""Location intelligence" per la vendita al dettaglio". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/15013/.

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Resumen
Al mondo d'oggi le aziende sono alla ricerca di nuove strategie e nuovi sistemi che permettando di scrutare con attenzione la sfera del business circostante investendo su nuovi trend con l'obiettivo di diventare leader di mercato. Il business è spesso guidato da azioni di marketing sulle vendite di determinati prodotti. Questa tesi va ad argomentare lo studio di fattibilita sotto forma di P.o.C. di dove si può arrivare avendo a disposizione semplici dati forniti da scontrini. Il progetto è stato sviluppato sfruttando le potenzialità della Location Intelligence permettendo non solo di rappresentare i dati di vendita su mappa ma di integrare questi dati con informazioni riguardanti lo spazio geografico derivanti da social network, territorio e turismo. Mettendo insieme queste informarzioni è stato possibile andare a calcolare una stima sulla potenzialità di un'area geografica. Dopo la fase di raccolta i dati vengono puliti e integrati nel Data Warehouse SAP HANA con introduzione del tipo di dato geo-spaziale fino a essere rappresentati al massimo livello di dettaglio per la fase di analisi. Lo studio del potenziale è stato ricavato attraverso il calcolo di KPI incrociati che hanno permesso di studiare le caratteristiche di una specifica area geografica determinando potenzialità e anomalie. Le anomalie che possono essere positive ( alta vendita in una zona che offre poco potenziale) oppure negative ( bassa vendita su una zona con tanto potenziale) aprono l'indagine allo studio di nuove analisi. La visualizzazione delle informazioni è avvenuta lato front-end con Tableau attraverso la composizione di dashboard che in maniera lineare vanno a raccomtare una storia facilmente interpretabile da manger e coloro che hanno esperienza sul campo. Gli output trovato fanno riferimento a dati reali di vendita in un periodo di tempo che va da Giugno a Ottobre 2017. Il tutto può essere schedulato con tempi più ampi e spazi diversi.
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Panerotti, Maria <1995&gt. "L'evoluzione del dettaglio alimentare tradizionale: strategie e specializzazioni". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14879.

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Resumen
L'elaborato mira a fornire una fotografia della situazione attuale delle classiche botteghe di paese che per anni hanno dominato il settore commerciale alimentare e che hanno subito una battuta d'arresto da quando la grande distribuzione organizzata ha fatto il suo ingresso nel mercato.Saranno presentate strategie affinchè il piccolo dettagliante ritorni competitivo nel tempo sfruttando caratteristiche proprie e per fare ciò si è somministrato un questionario per comprendere a fondo le preferenze del consumatore nelle proprie modalità d'acquisto. Infine è stato presentato un caso di un piccolo dettagliante che nel tempo si è specializzato superando le difficoltà portate dalla GDO.
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Lamalfa, Salvatore. "Business intelligence mobile per aziende di vendita al dettaglio". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/3718/.

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Moretti, Federica <1975&gt. "Dettaglio e qualità nella recente evoluzione delle tecniche costruttive". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/554/1/moretti.pdf.

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Moretti, Federica <1975&gt. "Dettaglio e qualità nella recente evoluzione delle tecniche costruttive". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/554/.

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Bidini, Camilla. "Revisione della cartografia geologica di dettaglio del'area di Tataouine (Tunisia)". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9043/.

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Resumen
In questa tesi viene proposta una revisione della cartografia geologica del Bacino di Tataouine, nella Tunisia meridionale, mediante la combinazione di sezioni stratigrafiche rilevate in campagna, acquisizione di cartografie a diversa risoluzione presenti in letteratura e applicazione di tecnologie GIS. In particolare, si è cercato di migliorare la risoluzione del materiale cartografico esaminato in specifici settori dell’area di studio fornendo informazioni dettagliate per le singole unità stratigrafiche affioranti. I dati esaminati si riferiscono principalmente alle successioni esposte lungo la scarpata del Dahar, un elemento morfologico sub-verticale che si estende nell’intera area di studio e che rende particolarmente difficile la rappresentazione in pianta delle diverse unità affioranti. A supporto dei dati di campagna (che si riferiscono a 23 sezioni stratigrafiche e 43 punti di controllo) sono stati integrati i dati ottenuti da immagini satellitari ad alta risoluzione. L’utilizzo di ArcMap ha permesso di unire i diversi dataset e ottenere quindi carte geologiche a maggiore risoluzione stratigrafica rispetto a quelle disponibili. L’applicazione della metodologia illustrata in questo progetto, se trasferita ad altri casi studio, potrebbe divenire una modalità operativa utile per ottenere una maggiore risoluzione nella rappresentazione in carta della geologia di un territorio.
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Doddo, Stefano. "Implementazione di cinetiche di dettaglio nella simulazione numerica di fiamme premiscelate". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/19679/.

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Resumen
Lo scopo del lavoro di tesi è stato lo sviluppo di un modello cinetico di dettaglio per la combustione del metano e la sua implementazione in codici di calcolo fluidodinamico avanzati (Computational Fluid-Dynamics, CFD), e in particolare nel codica open access OpenFOAM (Open Fied Operation And Manipulation).. I risultati ottenuti sono stati validati mediante il confronto con dati sperimentali della velocità laminare di fiamma, parametro chimico–fisico essenziale per la caratterizzazione di combustibili, ottenuti mediante l'innovativa metodologia definita Heath-Flux Burner (HFB). Per il codice fluidodinamico numerico si è utilizzato il modulo counterFlowFlame method (CFF). I modelli cinetici di partenza sono quelli sviluppati dal Gas Research Institute (GRI-Mech 3.0), una cinetica semplificata ed un modello cinetico sviluppato all’Università di Bologna (Kibo, Kinetic Modelling at University of Bologna.
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Pazzi, Juri. "Progettazione in dettaglio ed industrializzazione di un tettuccio mobile a scomparsa per autovettura". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/3780/.

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MUSETTI, MARCO. "TECNICHE DI CARTOGRAFIA DIGITALE PER LA REDAZIONE DI MAPPE DI DETTAGLIO DEL SUOLO". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2018. http://hdl.handle.net/2434/600977.

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Resumen
The goal of this work was to produce high-quality thematic maps for an Apennine area, using digital soil mapping (DSM) techniques; various statistical methods were applied starting from 30 geomorphometric variables, obtained from the digital elevation model (DEM) with 10-m pixel. The aim was to: i) obtain cartographic products, with a low cost both in terms of time and money; and ii) verify their reliability. The study area, consisting of two adjacent valleys (Oltrepo Pavese, PV), included Val di Nizza (27 km2), Val Ardivestra (47 km2) and the "plaque" of Pizzocorno-Pietragavina (17 km2). With regard to soil data acquisition, two different soil surveys were carried out, one of which was planned to obtain a minimum representative sample of soil variability of the area. A total of 132 georeferenced soil profiles were opened and described, and 468 soil samples were collected and analyzed for the main chemical and physical soil properties. The thesis work was composed by 7 chapters. The first chapter (Study site) provided the study area description, focusing on main factors which affect pedogenetic processes, such as climate, vegetation, geomorphology and geology. Among these factors, geological characterization was carefully described due to its strong relationship with soil. Previous soil data and land use history were also considered and described. The second and the third chapters were relative to digital soil mapping and geomorfometric variables respectively. In the Digital Soil Mapping chapter the theoretical and practical aspects, needed for obtaining soil thematic maps using DSM techniques, were reported. The DSM methodology, its related problems and the different approaches used to represent the pedogenetic processes, were addressed. The two approaches adopted in this work (soil-landscape paradigm and geomorphometric assessment of topography) were described in detail. The third chapter (Geomorphometric variables) included the preparatory study for soil mapping. In this section the geomorphometric variables were calculated; various inference methods were tested, with different combinations of variables calculated with open source and/or proprietary software. Before statistical elaborations the characteristics of the geomorphometric variables used as predictors were studied: in particular, the trend was analyzed, as well as reciprocal correlations and collinearity. Particular interest has been directed to the outliers, considering the influence they can have on calculations. From the analyzes carried out emerged that the outliers are connected to the calculation of the variables themselves and there is some degree of correlation, which is not said to correspond to collinearity. This redundancy of statistical information, however, corresponds to a different interpretation of the physical morphology of the land, which can be considered an additional information value to be used in statistical elaborations. The fourth chapter (Soil Sampling Design) provided a guidance for soil sampling strategy. The aim was to reduce time and costs by providing a map of the representative sampling areas. The selected approach was simple from both conceptual and computational point of view. It was based on the soil-landscape paradigm and on landform segmentation. Firstly, a principal component analysis (PCA) was carried out on the overall set of geomorphometric variables; then on the base of PCA results, eight variables were selected and used as input variables of a neural network (Self-Organizing Feature Maps), resulting in the identification of eight different geomorphometric units. In order to increase the pedological detail, the map was cross-checked with the geological map obtaining a total of 25 land units. To assess the quality of the results, the distribution of the geomorphometric variables of the study area was compared with that of the sampling points: for 77% of cases the target was statistically achieved. The remaining three chapters are relative to map production of soil characteristics and qualities: soil depth, soil erosion and soil types. The Solum Thickness Map chapter was relative to production and validation methodologies of solum thickness. Two approaches were used: artificial neural network (ANN) and partial least square regression (PLSR). By adopting two methods based on the PCA results, 28 different sub-sets of geomorphometric variables were created; different ANN types were applied to each of them, obtaining a total of 84 models. With the PLSR approach, 18 models were created by varying the number of retained components. The results showed that: i) the ANN approach was better than PLSR approach; ii) increasing the number of geomorphometric variables increased the prediction perfomance. An external dataset was used for validation. The map with the best performance achieved a R2 values of 0.89 for the validation set and 0.88 for the test set. The Soil Erosion Map chapter included a description of the different erosion types existing in the study area and explained the approach adopted to produce the soil erosion map. Since soil erosion was present in different forms the following maps were produced: i) a general map of soil erosion; ii) a map of the areas subjected to calanchi dynamics; iii) a map of susceptibility to shallow landslides. The first two maps were obtained using discriminant analysis (DA), while the last using a standard neural network for pattern recognition; they used a training set consisting of field detection points and five different results were obtained for each map. The results were evaluated using confusion matrices: the best results showed a non-error rate of 81 and 87% respectively. For the map of susceptibility to shallow landslides, no comprehensive analysis was performed, but 12 models with different sub-sets of variables were constructed, based on the PCA results performed on 112 landslide trigger points. The best model correctly classified 80% of the validation set and 64% of the test set points. The Soil Types chapter was relative to the production of: i) a taxonomical soil map according to WRB classification; and ii) a typological soil map according to a classification based on soil texture and thickness. These maps were produced using DA and evaluated using confusion matrices. The first map included nine soil types at the second level of WRB classification; the best cartographic product had a non-error rate of 58%. The second map included twelve soil categories. The obtained map had a non-error rate of 55%, but some soil classes were characterized by high misclassification risk values.
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ZOCCHI, PAOLA. "L'elettronificazione dei pagamenti al dettaglio e lo sviluppo della moneta elettronica - Tesi di Dottorato di Ricerca in Economia Aziendale (ciclo XVII)". Doctoral thesis, Università degli Studi di Torino, 2004. http://hdl.handle.net/11579/17015.

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Resumen
L’applicazione delle moderne tecnologie elettroniche al sistema dei pagamenti ha prodotto una varietà di strumenti di pagamento con caratteristiche tecniche e di funzionamento alquanto diversificate, ma accomunati dall’utilizzo di un dispositivo elettronico che funge da “serbatoio” di un potere d’acquisto spendibile a condizioni e con modalità predefinite. In realtà, il semplice impiego di un supporto elettronico non è di per sé sufficiente ad individuare gli strumenti rientranti a pieno titolo nella categoria della moneta elettronica, a meno di non accogliere una definizione molto ampia e generica della stessa, peraltro non condivisa dal legislatore e dalle autorità di vigilanza dell’Unione europea che sono intervenuti a più riprese per disciplinare l’innovazione in esame. La preoccupazione di garantire la sicurezza del sistema dei pagamenti e di salvaguardare l’efficacia della politica monetaria ha infatti originato, a livello comunitario, un intenso sforzo di regolamentazione della moneta elettronica e degli istituti che la emettono, culminato nell’emanazione della Direttiva 2000/46/CE “riguardante l’avvio, l’esercizio e la vigilanza prudenziale dell’attività degli istituti di moneta elettronica” . Tale Direttiva, oltre a costituire ancora il principale riferimento legislativo comunitario in materia, offre agli studiosi e agli operatori importanti punti di riferimento per chiarire la natura e le caratteristiche delle diverse forme di moneta elettronica. L’offerta di soluzioni di moneta elettronica si presenta attualmente a “macchia di leopardo”: molte soluzioni tecnologiche e progetti spesso sovrapposti, accomunati da scarsi riscontri dal lato della domanda. Una concausa non trascurabile di questa situazione è rappresentata da ostacoli di natura culturale, connessi con la riluttanza ad abbandonare abitudini consolidate e con i timori relativi all’affidabilità degli strumenti di moneta elettronica. Alla luce di queste considerazioni introduttive, il presente lavoro analizza la moneta elettronica con particolare riguardo ai seguenti aspetti: • caratteristiche tecniche e di funzionamento; • implicazioni di vigilanza prudenziale e di politica monetaria; • esempi di schemi operativi in Italia; • livello di diffusione nei principali Paesi europei a confronto con quello degli Stati Uniti; • prospettive di sviluppo. Lo studio si prefigge infine l’obiettivo di individuare l’impatto dell’evoluzione tecnologica e competitiva sulla funzione e sul ruolo degli operatori tradizionali, con particolare riferimento alle banche.
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Nogarotto, Alessio. "Rilevamento di dettaglio della zona del Passo Val Clapa (Austroalpino superiore, Alta Val di Non)". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9157/.

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Resumen
Questo elaborato ha come obiettivo il rilevamento geologico di dettaglio di alcuni affioramenti del basamento polimetamorfico della Falda del Tonale, nella zona del Passo Val Clapa (Alta Val di Non, TN), e di verificare l’attribuzione delle litologie all’Unità d’Ultimo, di alto grado metamorfico, o a quella del Tonale, di più basso grado. In due affioramenti nelle immediate vicinanze del Passo Val Clapa sono stati rinvenuti principalmente gneiss e gneiss migmatitici a granato e cianite, anfiboliti e miloniti, mentre in un affioramento a E del passo gneiss migmatitici a granato e cianite, migmatiti (stromatiti e nebuliti) e ultramafiti. Le foliazioni, definite dall’orientazione preferenziale dei minerali, indicano due direzioni principali: un’orientazione NNE-SSW, immergente verso ESE, rilevata nelle rocce milonitiche, che è stata correlata alla presenza della linea della Val Clapa; un’orientazione NW-SE, immergente verso NE, insieme ad una blanda piega con asse orientato NNE-SSW, rilevata nelle ultramafiti e nelle loro rocce incassanti. Sono state inoltre misurate le giaciture dei principali set di fratture che interessano gli ammassi ed è stata documentata la presenza di pseudotachiliti all’interno delle miloniti. Il corpo ultramafico è stato cartografato al contatto fra stromatiti e nebuliti e quindi all’interno dell’Unità d’Ultimo. Le miloniti, invece, rimangono di attribuzione incerta, anche se il loro ritrovamento in associazione con anfiboliti retrocesse in facies scisti verdi e di pegmatiti faccia propendere per un’assegnazione all’Unità del Tonale. Un’analisi di dettaglio degli gneiss affioranti nelle vicinanze delle miloniti permetterebbe di classificarli come paragneiss a sillimanite, caratteristici dell’Unità del Tonale, o come paragneiss a granato e cianite, diagnostici dell’Unità d’Ultimo, contribuendo alla corretta attribuzione geologica di questi terreni.
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Quarantini, Filippo. "Integrazione di dati geospaziali nel rilievo dei Beni Culturali a scala urbana e di dettaglio". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Resumen
Le moderne tecniche geomatiche consentono di rilevare i Beni Culturali a diverse scale di indagine e di integrare i risultati provenienti da differenti tecnologie, purché i dati digitali siano georefernziabili in un unico sistema di riferimento condiviso. Il caso di studio in esame, relativo all’importante borgo di San Leo (RN), è stato in questo senso molto interessante, avendo fornito l’opportunità di aggregare insieme, in un unico database finale, una grande quantità di dati tridimensionali provenienti da molteplici rilievi realizzati nel corso degli ultimi anni sul sito. Le tecniche utilizzate sono state soprattutto il laser a scansione e la fotogrammetria digitale, ma per l’orientamento delle nuvole di punti in senso assoluto si è fatto ricorso anche a misure GNSS e topografiche. L’esperienza ha confermato le potenzialità delle tecniche adottate, consentendo di generare un archivio unico, di dimensioni non comuni, che, se ulteriormente ampliato nel futuro, potrà costituire una documentazione rigorosa e di alta fedeltà di questo importantissimo sito, il cui ingente patrimonio artistico-culturale è stato peraltro soggetto nel tempo ad eventi calamitosi che costituiscono un rischio per la sua conservazione e che, a maggior ragione, richiedono una documentazione di qualità appropriata.
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Vio, Eleonora <1988&gt. "Distribuzione al dettaglio e immagine di marca nel mercato cinese. Il settore dei prodotti d'arredo". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3550.

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L’aumento del potere d’acquisto, il processo di occidentalizzazione degli stili di vita ed il ruolo di status symbol riconosciuto oggi ai prodotti d’arredo rendono la Cina un mercato ad alto potenziale per le aziende del sistema arredamento italiano. Competere ed affermarsi in questa realtà divengono oggi imperativi strategici per le imprese, per le quali la definizione di accurate strategie di marketing e distribuzione può divenire un importante fonte di vantaggio competitivo. Il lavoro si propone di affrontare e comprendere il ruolo della distribuzione al dettaglio nel creare la brand image e nel comunicare al pubblico l’universo di valori in cui la marca si identifica. Il punto vendita non può essere inteso come un semplice contenitore di prodotti, ma diviene un luogo dotato di senso, all’interno del quale la marca trova espressione concreta. Lo spazio di vendita diviene il teatro in cui il consumatore vive l‘esperienza di marca. L’analisi si concentra su uno dei principali paesi emergenti in cui si sta assistendo ad un sempre maggiore apprezzamento per l’Italian design e mira a comprendere il ruolo del punto vendita nella creazione del valore per questo mercato così complesso ma allo stesso tempo estremamente affascinante.
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Galdenzi, Diana. "Analisi geobotaniche sulla Montagna dei Fiori. Flora, vegetazione, paesaggio vegetale e habitat con cartografie di dettaglio". Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2011. http://hdl.handle.net/11566/242187.

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Resumen
Scopo della ricerca è lo studio geobotanico di un’area che si estende sul massiccio della Montagna dei Fiori, situata a cavallo tra le regioni Marche ed Abruzzo. Le indagini, svolte nell’ambito della Tesi di Dottorato, hanno più specificamente interessato lo studio della flora, della vegetazione e del paesaggio vegetale, nonché l’individuazione degli habitat, in base alla Direttiva 92/43/CEE, con produzione dei relativi documenti cartografici, alla scala 1:10.00, che da tali analisi è stato possibile derivare. Lo studio della flora, sebbene del tutto preliminare, ha reso possibile una conoscenza più particolareggiata dell’area nonché l’individuazione di specie di particolare interesse fitogeografico, la cui conoscenza è importante anche al fine della loro salvaguardia. Le indagini geobotaniche, obiettivo primario di questo lavoro, si sono rivelate uno strumento validato ed efficace, utile non soltanto per descrivere le peculiarità naturalistiche dell’area, ma anche e soprattutto per configurare politiche di gestione in ambito conservazionistico soprattutto in considerazione del fatto che la zona in studio risulta sottesa a diverse norme di protezione, di livello regionale, nazionale ed europeo. Il territorio indagato è infatti interessato dalla presenza di quattro siti Natura 2000 (due SIC e due ZPS) ed è, per buona parte, incluso nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. La cartografia della vegetazione ha permesso di delimitare nello spazio le unità vegetazionali rilevate e di poter effettuare valutazioni deduttive sulla composizione del paesaggio vegetale dell’area oggetto di studio. Inoltre da questa è stata derivata la carta degli habitat d’interesse comunitario, sensu Direttiva 92/43/CEE, che si propone come un valido strumento di valutazione e gestione soprattutto dei siti Natura 2000. In conclusione il presente lavoro di ricerca rappresenta un contributo alle conoscenze botanico-territoriali dell’area, utili per definirne le modalità di gestione degli ambienti, nell’ottica di una conservazione mirata al mantenimento e al recupero della naturalità degli ecosistemi presenti e nel necessario rispetto delle condizioni socio-economiche delle popolazioni residenti.
The aim of this Phd thesis is the geobotanical study of an area in the Montagna dei Fiori massif, between Marche and Abruzzo regions. Floristic, vegetation and landscape studies were made. As result of theese the habitat identification (Direttiva 92/43/CEE) and several maps were also realized. The detailed knowledge of the study area and the plant species identification, which is important for the phytogeography and for their conservation, were possible through a preliminary floristic analisys. Geobotanical studies will be useful for the conservation management of the area as well. In fact it belongs to two SACs and two SPAs (Natura 2000 network areas) and it is also inside the Gran Sasso –Laga mountains National Park. Vegetation cartography was useful for the identification of the vegetation units and for the landscape analisys. Habitat (Directive 92/43/EEC) map was also realized because it is a valid tool for the evaluation and for the management of the SACs and SPAs (Rete Natura 2000 areas). In conclusion, the present research work is a contribution to botanical-territorial knowledge of the area, useful for defining the management rules of the environment, with a view to maintaining and preserving targeted natural recovery of ecosystems according to the respect of socio-economic conditions of local residents.
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Barucci, Alessandro. "La mia spesa - Progettazione e sviluppo di un'applicazione Android per la gestione di un negozio al dettaglio". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Resumen
La tesi svolta descrive tutti i passaggi che sono stati intrapresi per sviluppare un’applicazione Android capace di aiutare i venditori al dettaglio nella gestione della compravendita di prodotti facendosi carico di mantenere aggiornate le giacenze presenti in magazzino e negozio. Inoltre l’applicazione diventa un utile strumento per i clienti che desiderano acquistare o ottenere informazioni sui prodotti in completa autonomia sia online che in negozio.
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Bettiol, Giulia <1986&gt. "Distribuzione al dettaglio e immagine di marca nel mercato cinese. I prodotti italiani di abbigliamento alto di gamma". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/2021.

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Resumen
Mai come in questo periodo il tema della moda Made in Italy e gli studi sulla Cina sono stati al centro di così tante ricerche e discussioni. Con questo lavoro si è cercato di affrontare i due argomenti e tentare di comprendere il ruolo e l’importanza del sistema distributivo al dettaglio nell’influenzare l’universo valoriale e l’immagine di un brand. Il punto vendita non può più essere percepito come un mero contenitore di prodotti ma si trasforma in un luogo dotato di senso in cui l'universo valoriale della marca è rappresentato al meglio. L'obiettivo non è di vendere un capo ma di coinvolgere il cliente e proporre nuove esperienze stimolando i cinque sensi. In quest'ottica, l'analisi si è voluta concentrare su uno dei principali Paesi Emergenti in cui si sta assistendo a una proliferazione di marchi occidentali che espongono proprio in questo contesto le loro migliori boutique traformandole in nuove leve per rafforzare la propria brand image.
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Marzari, Marica. "Soluzioni di dettaglio negli interventi dei consumi energetici.Caso della palazzina situata in via Maria Zanotti nel comune di Imola". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Resumen
In questo elaborato viene analizzata l’importanza di isolare termicamente in modo corretto le nostre abitazioni, per poterne trarre un vantaggio sia salutare che economico. E’ stata presa in esame la palazzina di Via Maria Zanotti situata nel comune di Imola (Bo). Si sono dapprima valutate le prestazioni energetiche dell’edificio, andando a calcolare la trasmittanza delle pareti e dei solai dell'edificio, che sono risultate inferiori rispetto a quelle prescritte oggi giorno nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia Romagna (BURERT) n.184 parte seconda. Affinché i valori della trasmittanza risultassero coerenti con quanto imposto dalla normativa si è avanzata l'ipotesi di andare ad inserire il sistema a cappotto. Si sono quindi analizzati diversi materiali isolanti fino a giungere alla scelta di quello più idoneo per la seguente struttura. Una volta scelto il materiale isolante è stata calcolata la trasmittanza delle pareti complessive dell'isolamento a cappotto, le quali sono risultate verificate nei confronti della normativa vigente. Si sono poi studiate le fasi necessarie per il montaggio del sistema a cappotto ed infine si è posta particolare attenzione ai dettagli costruttivi, evidenziando tutti i punti critici dell'edificio e le soluzioni di dettaglio necessarie per eliminare i ponti termici.
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Baldanza, Chiara. "Modellazione di dettaglio di un sistema innovativo di rinforzo esterno per il miglioramento sismico degli edifici senza interruzione d’uso". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/20722/.

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Resumen
Lo scopo della tesi è quello di ideare e validare un sistema innovativo di rinforzo esterno dei fabbricati basato sull’utilizzo di casseforme coibentanti in polistirene con armature metalliche integrate, getti di calcestruzzo e relativi sistemi di collegamento alle strutture portanti dell’edificio esistente. Il vantaggio nell’utilizzo di queste tecnologie risiede principalmente nella possibilità di messa in opera del rinforzo per fasi successive senza una significativa interruzione d’uso della costruzione e con tempi di messa in opera relativamente ridotti. In particolare, il tema della tesi riguarda la modellazione numerica di dettaglio a supporto della fase di sviluppo della tecnologia. Nell’elaborato si approfondisce il comportamento di un singolo modulo rappresentativo del rinforzo in modo tale da prevedere i possibili esiti delle sperimentazioni in laboratorio. Lo studio del modulo comprende delle analisi statiche lineari, atte a individuare la geometria più efficiente, gli elementi strutturalmente rilevanti e la rigidezza del modulo in campo elastico. I risultati ottenuti servono inoltre da supporto e da controllo per le analisi statiche non lineari per materiale svolte successivamente che hanno lo scopo di individuare i meccanismi resistenti che si generano in campo plastico e le conseguenti riserve di resistenza del modulo. Infine, vengono effettuate delle analisi lineari di buckling tramite le quali si vuole valutare se il modulo può risentire di effetti del secondo ordine in campo elastico e come questi si possono manifestare. Il sistema di miglioramento sismico Timesafe si presenta quindi come una soluzione molto versatile sia costruttivamente, in quanto applicabile indistintamente a strutture in muratura e in calcestruzzo armato, sia strutturalmente. Essa infatti, può essere concepita come una struttura di rinforzo puramente a telaio o come una struttura più complessa in cui considerare anche il contributo irrigidente della parete di completamento.
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Torrisi, Antonio Maria. "Studi geologici di dettaglio per la definizione di modelli bidimensionali per la valutazione della risposta sismica locale in terreni vulcanici". Doctoral thesis, Università di Catania, 2016. http://hdl.handle.net/10761/4075.

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Il progetto di ricerca, i cui contenuti riguardano il versante orientale dell'area vulcanica del Monte Etna, consiste principalmente in studi geologici di dettaglio per la definizione di modelli bidimensionali ai fini della valutazione della Risposta Sismica Locale (RSL). Inizialmente l attività di ricerca è stata incentrata sulla ricostruzione del modello geologico di questi territori, prestando particolare attenzione alla distinzione tra i terreni di copertura e quelli del bedrock. La Carta geologica del versante orientale dell Etna (scala 1:25.000) rappresenta il più importante risultato ottenuto al termine di questa fase della ricerca. Durante la realizzazione della carta, oltre le unità laviche, sono stati cartografati i depositi marini e continentali che caratterizzano la successione vulcanostratigrafica. I dati raccolti, unitamente alle indagini di sottosuolo e alle datazioni disponibili in letteratura, hanno portato all individuazione di diversi orizzonti epiclastici. Tali depositi sono caratterizzati da una buona continuità laterale che ne consente l uso come livelli guida nella correlazione di successioni stratigrafiche affioranti in settori diversi del vulcano. Applicando questa metodologia, le diverse unità laviche sono state definite in base alla loro posizione rispetto agli orizzonti epiclastici di riferimento. La Carta geologica, corredata di dettagliate sezioni geologiche, mette in evidenza la complessità della geometria del sottosuolo etneo, dominato da una notevole variabilità sia laterale che verticale delle diverse litologie, anche a brevissima distanza. Nella seconda fase della ricerca, dopo aver individuato alcuni siti campione da utilizzare come modelli per la comprensione dei fattori che influenzano la RSL nell'area vulcanica etnea, si è proceduto all analisi numerica della risposta in superficie attraverso il codice di calcolo STRATA. I risultati delle simulazioni consentono di affermare che l'amplificazione sismica in questi terreni, indipendentemente dalla profondità cui viene posto il bedrock, è principalmente governata dal contrasto d'impedenza dovuto agli strati di copertura più superficiali, con velocità delle onde di taglio Vs più basse. Le misure di noise confermano tale ipotesi considerato che non sono stati rilevati picchi di amplificazione a bassa frequenza attribuibili a contrasti d'impedenza profondi.
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Malagoli, Letizia. "Comportamento ciclico di pareti di controventamento in CLT con cavi post-tesi: progettazione di dettaglio del sistema e delle prove sperimentali". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Resumen
Tra le diverse tecnologie a basso danneggiamento studiate recenti, una delle soluzioni maggiormente efficaci testate è data dall'utilizzo di pareti in CLT post-tese, dissipative e ricentranti, in grado di concentrare i danni in elementi di connessione “sacrificali” (sostituibili a seguito del danneggiamento) e di limitare gli spostamenti residui. Tale tecnologia innovativa necessita di soluzioni all'avanguardia che devono essere indagate sperimentalmente prima di poter essere introdotte nel mercato. Questa dissertazione ha lo scopo di esporre tutti i passaggi riguardanti la progettazione di dettaglio di un nuovo sistema di controventamento in CLT con cavi post-tesi. Questa tecnologia verrà successivamente testata attraverso prove sperimentali.
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Polito, Antonio. "Modellazione di dettaglio di un nuovo sistema di rinforzo esterno per il miglioramento sismico degli edifici mediante l'utilizzo del software Midas FEA". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Resumen
La messa in sicurezza, miglioramento e adeguamento sismico del patrimonio edilizio esistente costituiscono da sempre uno dei settori più importanti dell’ingegneria civile. Ad oggi molte sono le tecnologie utilizzate per il miglioramento del livello di sicurezza sismico ma poche sono versatili e di facile realizzazione, impedendo spesso la fruizione del fabbricato. Per far fronte a tali esigenze nasce il progetto regionale “TimeSafe”, sinonimo di “Tecnologie integrate ed innovative a limitato impatto ed invasività per il miglioramento sismico di edifici senza interruzione d’uso”. All’interno del progetto TimeSafe si sviluppano nuove tecnologie, tra loro integrate e a bassa invasività, che consentono la realizzazione per fasi di un rinforzo esterno con lo scopo di aumentare sia il livello di sicurezza sismico della struttura sia altre prestazioni come ad esempio quella energetica. Fondamentale importanza è stata data all’ottenere un basso impatto e alla personalizzazione del sistema in modo da garantire il suo impiego nella maggior parte dei contesti edilizi. Lo scopo del presente elaborato di tesi riguarda la modellazione numerica di dettaglio di un singolo modulo rappresentativo della struttura, avendo come obiettivo la previsione del reale comportamento del rinforzo e fungere da supporto alle imminenti prove di laboratorio. In particolare lo studio verterà dapprima sulla validazione dei due software Midas FEA e Midas FEA NX, per poi passare allo studio del singolo modulo di rinforzo. Si passerà quindi alla realizzazione di modelli semplificati e di dettaglio attraverso i quali si andranno a definire il comportamento del rinforzo e la quantità di armatura da considerare nell’elemento parete. Concludendo, al fine di considerare l’applicabilità di tale rinforzo in zone sismiche differenti, si sono eseguite delle analisi di sensibilità variando la sezione dei pilastri e la quantità di armatura in essi inserita, calcolati attraverso una valutazione parametrica.
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Menozzi, Grazia Chiara. "Sviluppo del design di un prodotto industriale material handling in contesto retail". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Con l’arrivo della pandemia di Covid-19 i trend di consumo e di vendita sono cambiati. Le persone sono state chiuse nelle loro case durante il lockdown impossibilitate a spostarsi se non per motivi di lavoro o salute. Un’unica cosa era possibile: andare a fare la spesa. Sostenibilità e igiene sono diventare le parole chiave. L’analisi del mutamento delle abitudini di vita e di acquisto dei consumatori si è necessariamente integrata con le nuove strategie che le imprese hanno dovuto formulare per sopravvivere in questo panorama. Le nuove tecnologie e lo sviluppo dei modelli di business verso il digitale sono risultati essere il percorso da intraprendere. L’obiettivo di questo studio è quello di determinare una soluzione che possa soddisfare i nuovi bisogni degli utenti, trovando una soluzione che sia adatta alle loro nuove aspettative nei confronti delle aziende. La formulazione della soluzione è stata identificata grazie all’integrazione con il mondo del material handling, ricercando risposte che si basassero sulla movimentazione dei materiali e sull’automazione dei sistemi. Unendo il mondo del material handling, delle aziende e, in primis, quello delle esigenze dei consumatori si è realizzato un prodotto-servizio che agevolasse l’esperienza di spesa. Viene così permesso l’acquisto di prodotti di qualità a prezzi minori, accorciando la catena di approvvigionamento, con una esperienza totalmente sicura dal rischio di contagio e nel rispetto dell’ambiente e dei produttori.
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Cendron, Giulia <1996&gt. "Analisi economico – finanziaria secondo i nuovi indici del Codice della Crisi d'Impresa e dell'Insolvenza del settore del commercio al dettaglio di calzature e accessori in Italia". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/18072.

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L’idea iniziale della tesi nasce con la pubblicazione del D. Lgs. 14 del 2019 che contiene il nuovo Codice di Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza. Tale decreto ha la funzione di disciplinare le situazioni critiche di inadempimento del debitore che andranno poi a sfociare nell’insolvenza se non vengono adottati dei provvedimenti adeguati. La prima parte della tesi descrive quali sono gli obiettivi principali del nuovo Codice, ovvero la rilevazione anticipata della crisi e dell’insolvenza e di evitare la perdita della continuità aziendale. Questi tre concetti sono stati ridefiniti e chiariti per poter capire meglio il significato, la gravità e la modalità di comportamento, ma anche il metodo e la strategia di risanamento da attuare e a quale organo competente rivolgersi nel caso in cui ci si trovi in uno di questi stadi. Dopo una prima parte introduttiva che descrive le caratteristiche formali del Codice, sono state analizzate le possibili soluzioni per il superamento della crisi, le quali si ricavano attraverso tre strumenti: il piano di risanamento, gli accordi di ristrutturazione dei debiti e il concordato preventivo. La seconda parte della tesi, invece, descrive ed elenca quali sono gli indicatori specifici che il nuovo Codice ha inserito. Questi indici segnalano gli squilibri e l’eventuale possibilità che si verifichi o meno la crisi e vengono rapportati alle caratteristiche dell’impresa e dell’attività settoriale che viene svolta. Questi indicatori sono elaborati ogni tre anni dal (CNDCEC) e approvati dal Ministero dello sviluppo economico, prendendo in considerazione le classificazioni stilate dall’ISTAT. Gli indicatori in questione sono sette che possono essere divisi in due categorie: due indici sono applicabili a tutte le imprese, mentre i restanti sono specifici per il settore di appartenenza. Gli indici generici sono il patrimonio netto negativo e il Debt Service Coverage Ratio (DSCR) previsionale a sei mesi, invece quelli di settore sono l’indice di ritorno liquido dell’attivo, di liquidità, di sostenibilità degli oneri finanziari, di adeguatezza patrimoniale e di indebitamento previdenziale e tributario. Tra le novità di maggior rilievo introdotte dal Codice vi è l’Organismo di Composizione della Crisi d’Impresa (OCRI) che ha un ruolo centrale nella procedura di allerta e di emersione anticipata delle difficoltà economiche e finanziarie dell’imprenditore con riguardo alle obbligazioni assunte. Successivamente al verificarsi di determinati episodi allarmanti o al calcolo degli indici con risultati poco favorevoli, vengono effettuate le segnalazioni, mediante posta elettronica certificata o raccomandata, le quali cambiano in termini di tempistiche e di procedure a seconda dei soggetti che le avviano. La terza parte che viene affrontata nella tesi riguarda l’analisi per indici, utilizzando quelli specifici previsti dal nuovo Codice, applicati ad un campione di società italiane di commercio al dettaglio di calzature e accessori. Il risultato mostrerà se le società di questo specifico settore sono in crisi e quelle che secondo gli indicatori risultano a rischio, verranno confrontate con lo Z-Score, il quale darà ulteriormente conferma se l’impresa in questione è o meno prossima al fallimento. L’obiettivo principale della tesi è quello di analizzare il nuovo Codice di Crisi d’Impresa, descrivendo le varie novità che sono state introdotte, e di applicare gli indicatori di crisi ad uno specifico settore, verificando se la scelta degli indicatori è stata valida. La conferma verrà derivata dal calcolo degli indici: se questi si dimostreranno conformi a quelli dello Z-Score si dedurrà l’efficacia degli stessi; in caso contrario si proverà a dare ragione dell’incongruenza.
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PIETRINI, ROCCO. "Deep Understanding of Shopper Behaviours and Interactions in Intelligent Retail Environment". Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2020. http://hdl.handle.net/11566/274602.

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Resumen
In ambienti retail comprendere come il consumatore si muove nello spazio e interagisce con i prodotti risulta essere di notevole interesse. Nonostante l'ambiente retail possegga diverse caratteristiche favorevoli al supporto della computer vision, ad esempio un'illuminazone costante, il vasto numero e la variabilità dei prodotti venduti, così come la potenziale ambiguità dei movimenti del comsumatore, indicano che misurarne il comportamento è tuttora sfidante. Negli anni, tecniche di machine learning e feature-based per il conteggio persone, l'analisi delle interazioni e la re-identificazione sono state sviluppate allo scopo di apprendere il comportamento del consumatore, basandosi su camere RGB-D in configurazione top-view. Tuttavia dall'avvento dei big data gli approcci machine learning sono evoluti verso approcci deep learning, che risultano essere un mezzo più potente ed efficiente per trattare la complessità del comportamento umano. Partendo da questa premessa questa tesi tratta l'evoluzione di 3 sistemi reali quali: People Counting, Shopper Analytics e Re-Identification. L'obbiettivo principale è quello di sviluppare architetture deep learning progettate specificatamente per ambito retail. A questo scopo un nuovo VRAI deep learning framework viene descritto. In particolare utilizza 3 reti neurali convoluzionali (CNN) per contare il numero di persone che passano o si fermano nell'area coperta dalla camera, effettuare una re-identificazione top-view e misurare le interazioni consumatore-scaffale da un singolo flusso RGBD con performance quasi real-time. Il VRAI framework è stato poi valutato su 3 nuovi dataset resi pubblici: TVHeads per il conteggio persone, HaDa per l'analisi delle interazioni consumatore-scaffale e TVPR2 per la re-identificazione.
In retail environments, understanding how shoppers move in the store’s spaces and interact with products is very valuable. While the retail environment has several favourable characteristics that support computer vision, such as reasonable lighting, the large number and diversity of products sold, as well as the potential ambiguity of shoppers’ movements, mean that accurately measuring shopper behaviour is still challenging. Over the past years, machine-learning and feature-based tools for people counting as well as interactions analytics and re-identification were developed with the aim of learning shopper behaviors based on occlusion-free RGB-D cameras in a top-view configuration. However,after moving into the era of multimedia big data, machine-learning approaches evolved into deep learning approaches, which are a more powerful and efficient way of dealing with the complexities of human behaviour. Starting from such a premise, this thesis addresses the evolution process of 3 real systems such as: People Counting, Shopper Analytics and Re-Identification. The main goal is to develop Deep Learning architectures especially designed for Retail Environment. For this purpose, a novel VRAI deep learning framework is described. In particular, it uses 3 Convolutional Neural Networks (CNNs) to count the number of people passing or stopping in the camera area, perform top-view re-identification and measure shopper-shelf interactions from a single RGB-D video flow with near real-time performances. The VRAI framework is evaluated on the following 3 new datasets that are publicly available: TVHeads for people counting, HaDa for shopper-shelf interactions and TVPR2 for people re-identification.
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Matos, Caycho Jair Edu, Quintana Piero Francis Muñoz, Salvador Daniela Paredes, Monggó Eduardo Luis Rodriguez y Marigorda Johan Antony Sanginez. "Desarrollo de un modelo de negocio basado en muñecos personalizados Dettagli". Bachelor's thesis, Universidad Peruana de Ciencias Aplicadas (UPC), 2020. http://hdl.handle.net/10757/654750.

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Resumen
El presente trabajo de investigación busca conocer la viabilidad de implementar un modelo de negocio innovador enfocado en ofrecer muñecos personalizados que reproduzca sonido y video a dedicatoria a través de escaneo de código QR a personas que quieran obsequiar un regalo diferente a lo tradicional en el Perú. Este proyecto se creó bajo el nombre de Dettagli y se implementó como alternativa en el mercado de regalos, puesto que existen obsequios que son tradicionales, comunes sin nuevas opciones para los consumidores. Dettagli consideró ofrecer un medio de cercanía entre el que obsequia el recado y el que lo recibe y generar vínculos sentimentales entre ellos. Para ello, se realizaron cierta cantidad de experimentos que permitieron validar el proyecto, además de obtener información relevante del mercado. Asimismo, para desarrollar y mantener un crecimiento de ventas que permita que el negocio perdure en el tiempo, se realizó un plan estratégico con un profundo análisis de factores que pueden ayudar a cumplir este objetivo. También, se establecieron las acciones y estrategias necesarias que lograron hacer realidad la estabilidad y mejora del negocio. Además, para la creación del proyecto Dettagli, se consideró identificar opiniones de los usuarios que desean obsequiar a alguna persona un detalle innovador y a padres que deseen regalar este mismo tipo de regalos a sus hijos pequeños, ya que forman parte del público objetivo. En base a todo lo realizado se encontró que el modelo de negocio implantado que ofrece el proyecto es rentable, viable y escalable.
This research work seeks to know the feasibility of implementing an innovative business model focused on offering personalized dolls that reproduce sound and video to dedication through QR code scanning to people who want to give a gift different from the traditional one in Peru. This project was created under the name Dettagli and was implemented as an alternative in the gift market, since there are gifts that are traditional, common without new options for consumers. Dettagli considered offering a means of closeness between the one who gives the message and the one who receives it and to generate sentimental ties between them. To do this, a number of experiments were carried out that allowed the project to be validated, in addition to obtaining relevant information from the market. Likewise, to develop and maintain sales growth that allows the business to last over time, a strategic plan was made with a deep analysis of factors that can help meet this objective. Also, the necessary actions and strategies were established that made the stability and improvement of the business a reality. In addition, for the creation of the Dettagli project, it was considered to identify opinions of users who want to give someone an innovative detail and parents who want to give this same type of gifts to their young children, since they are part of the target audience. Based on all that has been done, it was found that the business model implemented by the project is profitable, viable and scalable.
Trabajo de investigación
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Lancellotti, Alessandro <1982&gt. "Dio è nei dettagli. L'importanza del marchio d'abbigliamento nelle sottoculture giovanili". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18577.

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Mods, Skinhead, Paninari e Casual. Queste sono le quattro cosiddette sottoculture giovanili che ebbero la loro genesi nella metà del secolo scorso in Gran Bretagna e arrivarono in Italia alla fine degli anni settanta; tranne i Paninari che nacquero nella Milano degli anni ottanta denominata dai media dell’epoca “la Milano da bere”, al tempo del presidente del consiglio il socialista Bettino Craxi. La ricerca mira a individuare e codificare l’abbigliamento utilizzato dai giovani di allora che seguivano queste sottoculture, che trovavano il loro “altrove” anche nella moda (a volte in vestiti costosi, a volte in vestiario di origine umile e operaia). Abiti che inizialmente reperivano nei mercati e successivamente in negozi specializzati nel momento in cui la singola sottocultura era codificata e diffusa, tanto da diventare un affare per molti commercianti. In taluni casi nacquero anche dei marchi di pubblico consumo. Nella ricerca sono state intervistate persone che facevano parte delle citate sottoculture negli anni settanta e ottanta del ‘900: e alcuni di loro ancora oggi a quasi 60 anni di età, si rifanno e si definiscono appartenenti ad una determinata corrente. Nove le interviste: e tutti gli intervistati dai quarant’anni di età in su, con un filo di nostalgia per i tempi passati (in gioventù), hanno raccontato il loro approccio a quei mondi, a quelle mode, a quelle sottoculture. Si tratta comunque di testimonial significativi, particolarmente introdotti in quelle sottoculture. A loro sono state poste delle domande specifiche a volte anche apparentemente banali (perché quel marchio? Con quale finalità? vi sentivate importanti?), ma sempre profonde. La ricerca si divide in quattro capitoli: la storia dei Mods, degli Skinheads e dei Casual e poi dei Paninari. Tra l’altro un aspetto trasversale è il seguente: nel Belpaese quasi tutte queste sottoculture ebbero a che fare col movimento ultras delle tifoserie calcistiche. Da sottolineare che ho tralasciato (ma le ho citate) per ragioni di spazio alcune sottoculture meno diffuse in Italia, meno ricercate nell’abbigliamento, come Punk, Gabber, Rockers o PsycoBilly. L’ultimo capitolo è tutto dedicato alla storia dei “marchi” d’abbigliamento che ebbero i loro successi commerciali nel mondo dei giovani di quelle due decadi. Si parla di storia delle singole marche e del loro successivo apparire dei marchi nei film: un successo che andava di pari passo con le stesse sottoculture. Alla fine vi è un glossario con tutti i nomi ed i termini, anche particolarmente ricercati, usati dagli intervistati ed infine un’appendice fotografica con immagini (soprattutto foto) recuperate in “fanzine”, cataloghi, biblioteche e collezioni personali e album dei ricordi degli intervistati.
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Santi, Gioele. "Un algoritmo per la super resolution e lo zooming di una singola immagine che ne mantiene i contorni e i dettagli". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/4536/.

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Zampini, Niccolò. "I sistemi di impermeabilizzazione in edilizia: riflessioni intorno alle problematiche connesse con le tecniche di posa". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Resumen
La progettazione del sistema di impermeabilizzazione di una generica copertura dipende da molti fattori: è fondamentale sia la scelta della stratigrafia, sia la scelta del materiale del manto impermeabile poiché non esistono soluzioni assolute ma solo soluzioni ottimali per ogni caso preso in esame. La progettazione della stratigrafia deve tenere conto della destinazione d’uso della copertura e del clima in cui è situato l’edificio, inoltre deve essere garantita una certa traspirabilità in modo da mantenere salubri gli ambienti sottostanti. Abbiamo visto come sia fondamentale il progetto delle soluzioni di dettaglio, dai raccordi verticali al fissaggio dei pannelli solare, dal raccordo dei bocchettoni di scarico alla sovrapposizione dei teli, tutte soluzioni che devono adeguatamente essere studiate e correttamente posate in opera. Una corretta posa in opera infatti permette la corretta realizzazione della fase di progetto. In questo elaborato ci siamo concentrati nel descrivere il più possibile la corretta esecuzione delle soluzioni di dettaglio, sottolineando, molte volte, quanto l’impermeabilizzazione dei punti singolari sia fondamentale e quanto sia importante supervisionare in cantiere la loro corretta esecuzione. In conclusione possiamo dire che una corretta soluzione progettuale è inutile se non è supportata da una corretta posa in opera della stessa e viceversa, quindi per realizzare una buona impermeabilizzazione sono fondamentali sia le fasi di studio progettuali che le fasi di lavoro in cantiere.
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FRANCO, LUIGI. "La relazione tra principio e dettaglio nella produzione normativa primaria". Doctoral thesis, 2011. http://hdl.handle.net/11562/350594.

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Abstrasct Dedicata allo studio dei rapporti tra principio e dettaglio, la tesi si articola in cinque capitoli. Il primo si occupa delineazione del significato dei termini della relazione e delle modalità in cui, nel diritto positivo, essi si strutturano. Il secondo riguarda il dibattito svoltosi in Costituente a proposito degli artt. 76 e 77 Cost., il terzo il rapporto tra legge di delega e decreto legislativo, il quarto la relazione tra principio e dettaglio tra Stato e Regioni, il quinto l’attuazione delle direttive europee (ed in generale della normativa di scopo dell’UE) nell’ordinamento interno. Il lavoro cerca di mettere a fuoco i complessi meccanismi di produzione normativa duale, in cui si realizza un rapporto tra norma condizionata e norma condizionante. Si tratta di una relazione dinamica, in cui il significato dei termini del rapporto non è dato astrattamente, ma si realizza in una dialettica relazione, che talvolta vede prevalere la norma condizionante. In altre circostanze, invece, il principio pare cedevole rispetto al dettaglio. Capitolo I Il primo capitolo si intitola Il tempo come relazione tra principio e dettaglio: la diacronia del principio e si occupa di delineare il significato dei due termini sia in relazione alle principali dottrine sia in rapporto ad alcuni dati di diritto positivo. Rilevati i pericoli insiti in ogni definizione del principio (e, correlativamente, del dettaglio), viene in primo piano il rango dei princìpi, che discende dalle fonti da cui sono posti. Allo stesso tempo, per potersi inverare, il principio necessita del dettaglio: benché esso sia efficace indipendentemente dal dettaglio, la sua applicabilità ne è condizionata. Di qui la diacronia del principio. Capitolo II Il secondo capitolo (dal titolo Il dibattito in costituente, Sovranità, rappresentanza e pluralismo: il “tempo limitato” della delegazione e la diacronica del principio) ricostruisce il dibattito in Costituente in tema di delegazione legislativa. La questione viene affrontata sia con riferimento al rilievo della teoria della divisione dei poteri sia in relazione alle posizioni, espresse prevalentemente dall’on. Mortati e dall’on. Tosato, che si concentrano anche sui limiti della capacità di tenuta del principio della rappresentanza politica. Di qui, da un lato, l’importanza dello strumento della delegazione legislativa (e del relativo rapporto tra principio e dettaglio), dall’altro la crucialità del “tempo limitato”, particolarmente sottolineata negli interventi dell’on. Tosato. In questo quadro, la diacronica dimensione del principio consente anche di comprendere il dibattito sul tema della Costituzione-programma e della Costituzione-integrazione. Capitolo III La delegazione legislativa tra eccezione e politipicità. Il diacronico tempo del principio: dal programma alla semplificazione legislativa è il titolo del Terzo capitolo. Questa parte del lavoro affronta il tema della delegazione legislativa sia con riferimento al dettato costituzionale sia in relazione all’ordinamento pre-repubblicano. Anche in questa circostanza, dopo aver indagato sul problema della distinzione tra princìpi, criteri direttivi e fini, la dimensione temporale della efficacia e della applicabilità dei princìpi viene in rilievo, in particolare con riferimento alle decretazioni legislative correttive e integrative e alla c.d. ratio della delega. Del pari vengono in considerazione alcuni criteri di decisione della Corte costituzionale: si va, infatti, dal c.d. “canone inverso” alla concezione minimale della delega. In tal senso, dunque, emerge una notevole latitudine dell’accezione del termine principio. Capitolo IV Il quarto capitolo si intitola Il tempo della Regione e il tempo dei princìpi: tra abrogazione e provvisorio dettaglio. Si occupa del rapporto tra princìpi fondamentali e dettaglio regionale cercando, per un verso, di ricostruire brevemente l’evoluzione storica della questione sino alle pronunce degli ultimi anni della Corte costituzionale, e, per l’altro, di evincere le principali questioni dottrinali che emergono sia in seguito agli interventi legislativi (in particolare si pone attenzione alle vicende che segnano la vita della c.d. “legge Scelba”) sia in seguito alle decisioni del Giudice delle leggi. Dopo la revisione del Titolo V della II Parte della Costituzione, infatti, la giurisprudenza costituzionale ha condotto il dibattito ad occuparsi del principio di sussidiarietà e del c.d. “criterio della prevalenza”. In questo quadro non sono mancate decisioni della Corte che hanno interpretato il termine principio in un’accezione debole, come quando esso è stato qualificato come uno standard. Di nuovo, quindi si verifica una grande estensione del significato del concetto di principio, cui corrisponde un’altrettanto ampia gamma di significati del concetto di dettaglio. Capitolo V L’ultimo capitolo si intitola UE e ordinamento interno. Tra linearità e complessità: il risultato come principio. Il tema da cui parte riguarda la paradossale circostanza per cui, con riferimento ai rapporti tra ordinamento europeo e ordinamento interno, la norma di scopo europea si pone come risultato. Se lo scopo voluto dal’UE definisce il principio, il principio – che per definizione dovrebbe costituire l’elemento logicamente e cronologicamente prioritario – si pone anche come risultato, con una sorta di inversione della relazione tra principio e dettaglio. La prima parte del capitolo si occupa di questo tema, cercando di rinvenire il fondamento costituzionale di tale inversione. Si seguono poi le vicende relative agli strumenti di adattamento progressivamente adottati dall’ordinamento italiano, sino all’analisi del criterio di cedevolezza. Come nel IV Capitolo, anche in questo caso la giurisprudenza della Corte costituzionale appare decisiva: per questa ragione la seconda parte del capitolo è, per lo più dedicata, alla comprensione del rapporto tra principio e dettaglio così come essa appare nelle sentenze della Corte costituzionale. A questo proposito, il lavoro si sofferma sul tema della “non-applicazione”/disapplicazione, della contrarietà/contraddizione tra norme di scopo europee e norme interne. L’ultimo paragrafo, infine, si interroga sulle conseguenze che derivano dalla mancata trasposizione della disciplina di scopo europea nell’ordinamento interno: di nuovo vengono i rilievo i concetti di “non applicazione” e di disapplicazione, cui si aggiunge il dovere di interpretazione conforme del giudice interno al diritto europeo. Anche in questo caso, il tema della diacronica del principio emerge nella differenza tra efficacia e applicazione dei princìpi. Il lavoro presenta anche alcuni spunti comparatistici: qualche p. nel capitolo terzo e una decina di pp. del capitolo V.
The doctoral thesis reguards the relationships between princplies and details in the law production process. In particular, the thesis studies the relations between law and delegated law, Statoi and Regioni, UE and the national law system.
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CASACCHIA, Oliviero. "Lo studio dell'interrelazione tra variabili socio-economiche e demografiche alla luce di un dettaglio micro-territoriale: la sezione di censimento". Doctoral thesis, 1989. http://hdl.handle.net/11573/498020.

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LAZZARI, GIULIA. "La restituzione del dato morfometrico e cromatico nei modelli per l'HBIM". Doctoral thesis, 2022. https://hdl.handle.net/2158/1288244.

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Il tema centrale della tesi di dottorato è relativo alla realizzazione e all’utilizzo di modelli parametrici per la descrizione del patrimonio costruito. Negli ultimi anni l’aderenza geometrica di questi elaborati ha raggiunto livelli di approssimazione molto bassi rispetto al reale, sia grazie alla precisione e all’accuratezza degli strumenti di acquisizione che allo sviluppo di pacchetti integrati di programmi che consentono di operare all’interno di uno stesso framework. In particolare questa ricerca affronta il tema del texturing nei modelli parametrici del patrimonio architettonico realizzati a partire da dati morfometrici e cromatici desunti mediante operazioni di rilevamento digitale. Vengono affrontate la questione della semplificazione del dettaglio geometrico, tipica delle procedure di modellazione parametrica, e quella relativa alla gestione del colore apparente attraverso l’uso delle Bitmap Maps. Il tema, seppure largamente trattato nell’ambito della documentazione del patrimonio culturale, è stato relegato ad un secondo piano nei software per HBIM. Nell’ottica di facilitare il management dell’intero processo che va dalla documentazione del bene ai piani-programma di manutenzione per mezzo di un unico modello tridimensionale e, possibilmente, tramite un solo software o pacchetto di programmi facenti parte di una stessa piattaforma (con evidenti vantaggi sia in termini di tempo che economici), è necessario predisporre dei modelli ad hoc che consentano di visualizzare l’intera mole delle informazioni morfometriche e cromatiche acquisite mediante le odierne metodologie di rilevamento digitale. Nei modelli parametrici, ad esempio, non è comune restituire le variazioni nella forma e/o nel colore dei materiali a seguito di fenomeni di degrado quali la decoesione, l’alveolizzazione o le alterazioni cromatiche. Non risulta conveniente, infatti, né modellare tutte le necessarie discontinuità in grado di descrivere i suddetti fenomeni direttamente in ambiente parametrico, né ricorrere ad altri software per generare delle superfici NURBS o mesh da integrare successivamente al modello parametrico principale. È plausibile invece visualizzare tali informazioni attraverso l’utilizzo di Bitmap Maps e, in particolare, delle Normal Maps, in grado di simulare l’andamento delle superfici che definiscono la frontiera degli elementi. Il ricorso alle Bitmap Maps consente a sua volta di rappresentare il colore apparente con la necessaria affidabilità. Una parte rilevante della tesi è finalizzata, pertanto, a sottolineare il ruolo fondamentale che le Bitmap Maps rivestono per i modelli parametrici in ambito HBIM. In particolare, viene mostrato come sia preferibile generare le Normal Maps a partire dai modelli high-poly, attraverso procedure di baking, piuttosto che derivarle dalle Diffuse Color Maps e utilizzare le mappe del colore apparente desunte attraverso operazioni Structure from Motion (SfM) nel descrivere an-che gli aspetti legati alla riflettanza (reflectance), alla ruvidità (roughness), alla traslucidità (translucency) e all’emissività (emissivity). Lo studio accurato dello stato dell’arte ha rappresentato un imprescindibile punto di partenza per definire la direzione che avrebbe dovuto prendere la tesi. Il caso studio ha influenzato in larga parte questa decisione perché ha messo in evidenza la necessità di approfondire le modalità di descrizione del colore apparente nei modelli parametrici costruiti per la gestione del cantiere di restauro. La messa a punto di una serie di procedure per ottenere risultati soddisfacenti nella realizzazione degli elaborati che rappresentano la superficie esterna (in tutte le sue declinazioni) dei vari elementi che compongono un fabbricato consente ad altri studiosi di valutare l’efficacia delle pipeline proposte, garantendo al contempo la necessaria trasparenza richiesta dagli odierni metodi di ricerca. La riproduzione quanto più esatta possibile del dato morfometrico e di quello cromatico della struttura superficiale può garantire la trasmissione di dati (raccolti al momento dell’acquisizione) che altrimenti andrebbero persi nella semplificazione introdotta dalla parametrizzazione, oltre che fornire informazioni utili nel momento della realizzazione del progetto di restauro. La tesi è divisa in quattro sezioni, ciascuna delle quali ha lo scopo di approfondire uno degli ambiti che concorrono alla definizione del tema centrale della tesi. Nella Sezione 1 vengono riassunte le principali prerogative del rilievo digitale e descritto il flusso di lavoro ritenuto più idoneo affinché i dati acquisiti con sensori attivi e passivi possano essere efficacemente utilizzati e integrati per la realizzazione di modelli tridimensionali all’interno di software parametrici. La Sezione 2 affronta lo stato dell’arte relativo alla realizzazione e gestione dei modelli 3D, al texturing e all’HBIM. Viene inoltre descritta la modalità di creazione e applicazione dei materiali all’interno del software Autodesk Revit, uno dei più usati in Europa, che dal 2019 consente la generazione di materiali PBR (Physically Based Rendering). Nella Sezione 3 viene presentato il caso studio sul quale è stata verificata la bontà del procedimento elaborato e descritto nella sezione successiva. Tra le finalità del Progetto di Cooperazione Internazionale Italia-Cuba ¡Que no baje el telón!, del quale il Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze (DIDA) è uno degli attori principali, vi è quello di realizzare uno strumento informatico basato sull’utilizzo dei processi BIM per la gestione del progetto di restauro, consolidamento e successiva manutenzione del complesso di fabbricati che compone la Facultad de Arte Teatral (FAT) dell’Universidad de las Artes de La Habana (ISA). Viene pertanto presentato il contesto entro il quale si collocano i manufatti, le loro caratteristiche morfometriche e materiche, gli strumenti e le procedure utilizzate per l’acquisizione dei dati metrici e cromatici, mettendo in evidenza le problematiche riscontrate e le soluzioni adottate. La Sezione 4, infine, descrive la procedura proposta in relazione al caso studio, analizzandone criticamente i vantaggi e gli svantaggi e riassumendone tutti i passaggi, anche quelli che riproducono procedure note di rilevamento e restituzione digitale, attraverso uno schema. Si traggono inoltre le conclusioni e si delineano i possibili sviluppi futuri. Conclude la tesi un glossario dei termini tecnici utilizzati, che consente anche ad un pubblico di non specialisti di comprendere quanto trattato in questo volume. The central theme of the doctoral thesis is related to creation and use of parametric models for the description of the built heritage. In the lasts years the geometric adherence of these works has reached very low approximation levels compared to the real, thanks both to precision and accuracy of the acquisition tools and the development of integrated packages of software allowing to operate within the same framework. In particular, this research deals with the texturing in parametric models of architectural heritage made from morphometric and chromatics data derived from digital survey operations. The question of the simplification of geometric detail, typical of parametric modelling procedures, and that on apparent colour management through the use of Bitmap Maps are addressed. The theme, albeit broadly treated in the context of heritage documentation cultural, has been relegated to a second level in software for HBIM. In order to facilitate the management of the entire process that goes from the documentation of the artifact to the plan maintenance through a single three-dimensional model and, possibly, through an only software or package of programs that are part of of the same platform (with obvious advantages both in time and economic), it is necessary to prepare ad hoc models to display the entire volume of morphometric and chromatic information acquired through digital technologies. In parametric models, for example, it is not common show changes in the shape and/or colour of the materials following degradation phenomena such as decohesion, alveolization or chromatic alterations. It is not convenient, in fact, neither to model all necessary gaps that can describe the above phenomena directly in a parametric environment, or use other software to generate NURBS or mesh surfaces to be integrated to the main parametric model. It is plausible instead view that information through the use of Bitmap Maps and, in particular, of the Normal Maps, able to simulate the trend of surfaces that define the boundary of the elements. The use of Bitmap Maps allows represent the apparent color with the necessary reliability. A relevant part of the thesis is aimed, therefore, to underline the fundamental role that Bitmaps Maps cover for parametric HBIM models. In particular, it is shown how it is preferable generate the Normal Maps from the mesh high-poly, through baking procedures, rather than derive them from Diffuse Color Maps, and use the apparent color maps derived through Structure from Motion (SfM) in describing also aspects related to reflectance, to roughness, translucency and emissivity. The careful study of the state of the art represented an essential starting point to define the direction that the thesis should have taken. The case study largely influenced this decision because it highlighted the necessity to learn more about how to describe apparent color in parametric models built for management of the restoration site. The development of a series of procedures to obtain satisfactory results in the realization of the drawings representing the external surface (in all its declinations) of the various elements that make up a building allows other scholars to evaluate the effectiveness of the proposed pipelines, guaranteeing at the same time the necessary transparency required by the modern research methods. The reproduction of the morphometric and chromatic data as exact as possible of the superficial structure can guarantee the transmission of data (collected at the time of acquisition), that otherwise would be lost in the simplification introduced by the parameterization, as well as providing information useful in the moment of the realization of the restoration project. The thesis is divided into four sections, each of which aims to deepen one of the competing areas to the definition of the central theme of the thesis. Section 1 summarizes the main prerogatives of the digital survey and described the workflow deemed more suitable so that the data acquired with active and passive sensors can be effectively used and integrated for the creation of three-dimensional models within parametric software. Section 2 deals with the state of the art relating to creation and management of 3D models, texturing and to HBIM. It also describes how to create and applicate materials within the Autodesk Revit software, one of the most used in Europe, which since 2019 allows the generation of materials PBR (Physically Based Rendering). Section 3 presents the case study on which the correctness of the procedure was verified elaborated and described in the next section. Between the aims of the International Cooperation Project Italy-Cuba ¡Que no baje el telón! of which the Department of Architecture of the University of Florence (DIDA) is one of the main actors, there is to create a computer tool based on the use of BIM processes for management, restoration, consolidation and subsequent maintenance project of the complex of buildings that makes up the Facultad de Arte Teatral (FAT) of the Universidad de las Artes de La Habana (ISA). It is therefore presented the context within which the artifacts are placed, their morphometric and material characteristics, the tools and procedures used for the acquisition of the metric and chromatic data, highlighting the problems encountered and the solutions adopted. Finally, Section 4 describes the proposed procedure in relation to the case study, critically analyzing it the advantages and disadvantages and summarizing all the passages, even those that reproduce digital survey acquisition and restitution procedures, through a scheme. In addition, conclusions are drawn and possible future developments are outlined. The thesis concludes with a glossary of the technical terms used, which also allows a non-specialist public to understand what is treated in this volume.
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Caseiro, Natália Maria Antunes. "La vita dei dettagli de Antonella Anedda: diálogo interartes no detalhe". Master's thesis, 2021. http://hdl.handle.net/10400.2/10664.

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Resumen
Nunca um título foi tão literal. Na sua obra La vita dei dettagli, Antonella Anedda cumpre todas as letras do seu título. Isolando detalhes de obras de arte, a autora dá-lhes vida em registos ecfrásticos que convocam outras obras e artistas, num vasto mundo de referências que constitui o seu Museu Interno, Museu Imaginário, segundo outros. Nesse mundo e museu, encontramos poetas que dialogam com pinturas e artistas gráficos que se apoiam na palavra e na Literatura. Mas não só, também a Crítica e os teorizadores são aqui convocados, fazendo desta obra um texto híbrido a meio caminho entre o ensaio, a prosa poética e o registo de viagem e memórias. Mas nem todos os livros de género misto e transversal têm a particularidade de A vida dos detalhes de Antonella Anedda: o seu contributo único no âmbito dos Estudos Comparados e Interartes e a afirmação da modernidade e singularidade desta poeta italiana.
Never a title has been so literal. In her work La vita dei dettagli, Antonella Anedda fulfills all the words of her title. Isolating details of works of art, the author gives them life in ecfrastic records that join other works and artists, in a vast world of references that constitutes her Internal Museum, Imaginary Museum, according to others. In this world and museum, we find poets who dialogue with paintings and graphic artists who support their work on words and Literature. But not only that, Critique and theorists mark also presence here, making this work a hybrid text halfway between the essay, the poetic prose and the recording of travel and memories. But not all books of mixed and transversal genre have the particularity of Anedda's book The life of the details: its unique contribution to the Comparative and Interart Studies and the affirmation of the modernity and singularity of this italian poet.
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Mazzone, Gloria, Nino Russo y Emilia Sicilia. "Studio Teorico dei Dettagli Meccanicistici di Reazioni Organiche Catalizzate da Oro". Thesis, 2014. http://hdl.handle.net/10955/495.

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Resumen
Dottorato di ricerca in Metodologie Chimiche Inorganiche,XXII Ciclo, a.a.2008-2009
The catalytic chemistry of gold has had a relatively belated development with respect to other late transition metals, and this has been attributed to the preconception that gold is expensive and unreactive. The interest in gold has grown over the last thirty years, because both of these conceptions have been proven false, and successful applications of gold catalysis have emerged in chemical processing, pollution control, fuel cells design, and many others fields. These evidences have sparked a veritable “gold rush” in the field of catalysis, both homogeneous and heterogeneous. We investigated the role of gold in both homogeneous and heterogeneous catalytic processes. In fact, the theoretical study of mechanistic details for reactions, that involves and underline the characteristics of gold, have been the subjects of this thesis. Density functional theory (DFT) is the method of choice in this kind of studies. Regarding heterogeneous catalysis the synthesis of vinylacetate is the reaction on which we have focused our attention. In particular, a bimetallic catalyst containing low Pd coverage on Au surface (100 and 111) has been selected to outline the reaction mechanism of VAM formation. We have studied in detail both mechanisms proposed in literature, in order to selected the more active surface and the more likely mechanism. The homogeneous catalytic process that has been selected to point out the catalytic activity of gold is the hydration of 1,2-diphenylacetylene to yield benzyl phenyl ketone, catalyzed by a complex of Au(I) with triphenylposphine. This cationic complex coordinates to the alkyne in the first step of the catalytic cycle, thus rendering it more susceptible for a nucleophilic attack. That reaction is a relatively new synthetic strategy that have recently studied experimentally. Our aim is to elucidate the mechanism of the whole reaction.
Università della Calabria
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ROMAGNOLI, Valentina. "La gestione dei resi dei clienti come strumento per lo sviluppo del commercio elettronico delle aziende: il caso Santoni S.p.A". Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251107.

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Resumen
Il settore del commercio elettronico è un settore in sempre più ampio e rapido sviluppo. Le motivazioni possono essere molteplici ma sono sicuramente legate al cambiamento dello stile di vita delle persone e alla possibilità di accedere all’acquisto di beni che altrimenti sarebbe stato pressoché impossibile acquistare. La disciplina riguardante questo settore è anch’essa stata elaborata mano a mano che questo settore si è evoluto, per rispondere di volta in volta alle diverse necessità che si sono presentate. La disciplina è tutt’oggi ancora in evoluzione, soprattutto a causa del fatto che in questo settore ci sono molteplici forme contrattuali che vengono utilizzate per creare accordi commerciali dei più vari tipi, e ognuno dei quali prospetta problematiche diverse. In questo lavoro si parte dalla nascita e dallo sviluppo del commercio elettronico per analizzare l’evoluzione della disciplina associata. Dopodiché si analizza il tipo di contratto posto in essere tra la Santoni S.p.A. (noto marchio di calzature di alta gamma) e la Filoblu s.rl. (società veneta che si occupa della creazione e gestione di piattaforme e-commerce) per valutarne i punti cruciali. Dopo aver analizzato in dettaglio gli aspetti sopra citati, viene illustrata la disciplina delle denunce per difetto di conformità del bene e come queste vengono gestite dalla Santoni S.p.A., per passare poi all’analisi delle denunce per difetto di conformità degli ultimi 3 anni. Questo perché, come si noterà, questo è un campo in cui le problematiche sono controverse e gran parte della gestione viene lasciata alle ditte produttrici che si trovano di volta in volta di fronte alla scelta su come gestire il caso per rendere il cliente soddisfatto del servizio. La disciplina segue i suoi sviluppi e cerca di prevenire (per quanto possibile) situazioni sgradevoli sia per il fornitore del bene che per l’acquirente. L’entusiasmo mostrato dagli acquirenti per la comodità e la facilità dell’acquisto on-line, viene molto spesso smorzato dall’impossibilità di vedere e toccare con mano il bene oggetto della transazione, creando un senso di inquietudine legata alla qualità del bene che si sta acquistando. Per questo motivo, nel momento in cui un acquirente denuncia un difetto di conformità sul bene acquistato on-line o semplicemente la sua insoddisfazione su determinati aspetti del bene (colore, calzata, forma, ecc.), si attiva un meccanismo volto a valutare la presenza o meno di un eventuale difetto sul bene e di risolverlo nel modo più soddisfacente per l’acquirente. Dopotutto per un’azienda, gestire un negozio on-line equivale ad avere una vetrina di sé stessa attiva 24 ore su 24 e visibile a chiunque abbia un accesso al mondo di internet, e per questo motivo gestire i clienti che utilizzano questo tipo di servizio significa migliorare o peggiorare, in maniera esponenziale rispetto a quanto può avvenire in un negozio fisico, l’immagine percepita da ogni singolo acquirente. C’è però da dire che, in molti casi registrati, nonostante una perizia tecnica effettuata da operai specializzati sul prodotto venduto, la poca conoscenza dei processi di produzione dei singoli clienti, mette i venditori in situazioni difficili da gestire, in quanto il cliente non riesce a capire che quello che lui percepisce come un difetto in realtà non lo è, e che quindi non è imputabile all’azienda quello che lui crede che lo sia. Generalmente in questi casi, sempre per cercare di limitare degli inevitabili danni d’immagine, si offrono al cliente soluzioni alternative come resi gratuiti, omaggi di piccoli prodotti complementari o buoni sconto su acquisti successivi, ma sarebbe sicuramente necessaria una normativa completa e definitiva, che indichi in maniera risoluta come gestire casistiche particolari che si presentano frequentemente nella fase post-vendita. Viste le innumerevoli problematiche che si riscontrano frequentemente in questo ambito, la normativa a tutt’oggi presente non risulta essere sufficientemente soddisfacente per lo scopo a cui è stata creata. Come detto precedentemente, tutto il meccanismo che viene messo in atto all’interno di ogni azienda dopo una denuncia di difetto di conformità, si innesca per risolvere il problema ed evitare un inevitabile danno d’immagine, quindi si può concludere che, nonostante la presenza di una normativa (anche se ancora in via di sviluppo), l’arma migliore che un consumatore on-line può mettere in atto e che spaventa di più i venditori è sicuramente il danno d’immagine. Una cattiva recensione su un blog, un social network, o semplicemente un racconto di una brutta esperienza derivante da un acquisto on-line, può vanificare tutti gli sforzi fatti dal venditore per raggiungere una buona percezione del proprio marchio, e innestare un meccanismo a catena che non giova all’immagine aziendale.
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RECCHI, Simonetta. "THE ROLE OF HUMAN DIGNITY AS A VALUE TO PROMOTE ACTIVE AGEING IN THE ENTERPRISES". Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251122.

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Ogni azienda che si riconosca socialmente responsabile deve occuparsi dello sviluppo delle carriere dei propri dipendenti da due punti di vista: quello individuale e personale e quello professionale. La carriera all’interno di un’azienda coinvolge, infatti, la persona in quanto individuo con un proprio carattere e una precisa identità e la persona in quanto lavoratore con un bagaglio specifico di conoscenze e competenze. L’azienda ha, quindi, il compito di promuovere carriere professionalmente stimolanti che si sviluppino in linea con i suoi stessi valori, la sua visione e la sua missione. Nel panorama moderno, aziende che sviluppano la propria idea di business nel rispetto dei lavoratori proponendo loro un percorso di crescita, si mostrano senza dubbio lungimiranti. Un tale approccio, però, non basta a far sì che vengano definite socialmente responsabili. I fattori della Responsabilità Sociale d’Impresa sono infatti numerosi e, ad oggi, uno dei problemi principali da affrontare è quello del progressivo invecchiamento della popolazione. Dal momento che la forza lavoro mondiale sta invecchiando e che si sta rispondendo al problema spostando la linea del pensionamento, tutte le aziende sono obbligate a mantenere le persone il più a lungo possibile attive e motivate a lavoro. L’età è spesso visto come un fattore di diversità e di discriminazione, ma nello sviluppare la mia argomentazione, cercherò di dimostrare che una politica del lavoro che supporti l’idea dell’invecchiamento attivo può trasformare questo fattore da limite in opportunità. Il rispetto degli esseri umani, a prescindere dalle differenze legate all’età, dovrebbe essere uno dei valori fondanti di ogni impresa. Nel primo capitolo della tesi, svilupperò il tema della dignità umana così come è stato concepito a partire dalla filosofia greca fino alla modernità. La dignità intesa come valore ontologico, legato all’essenza dell’uomo, diventerà con Kant il fattore di uguaglianza tra tutti gli esseri viventi, la giustificazione del rispetto reciproco. Il concetto di dignità verrà, poi, definito nel secondo capitolo come il principale valore che deve ispirare l’azione sociale delle imprese, come l’elemento che garantisce il rispetto di ogni dipendente che prima ancora di essere un lavoratore è un essere umano. La dignità è ciò che rende l’essere umano degno di essere considerato un fine in se stesso piuttosto che un mezzo per il raggiungimento di un fine esterno. Nell’era della globalizzazione, dove il denaro è il valore principale, gli esseri umani rischiano di diventare un mezzo al servizio dell’economia. A questo punto, il rispetto della dignità deve divenire il fondamento di un ambiente di lavoro che promuove la crescita e la fioritura dell’essere umano. Nel secondo capitolo cercherò quindi di dimostrare come l’idea di dignità possa promuovere un management “umanistico” centrato sul rispetto dell’essere umano. Un’impresa socialmente responsabile può promuovere il rispetto di ogni lavoratore se fa propri i valori di dignità e uguaglianza. Attraverso la teoria dello Humanistic Management che veicola tali valori, il lavoro diventa un luogo in cui l’uomo può esprimere se stesso, la sua identità, le sue conoscenze e competenze. Inoltre, dal momento che la popolazione sta invecchiando, le aziende devono farsi carico della forza lavoro più anziana, come è emerso sopra. A questo punto, nel terzo capitolo, il concetto della Responsabilità Sociale d’Impresa sarà analizzato nel suo legame con i temi dell’invecchiamento attivo e della diversità sul posto di lavoro. Conosciamo diverse ragioni di differenza a lavoro: genere, cultura, etnia, competenze, ma qui ci concentreremo sul fattore età. È naturale che i lavoratori anziani abbiano un’idea di lavoro diversa da quella dei giovani e che le loro abilità siano differenti. Ma questa diversità non deve essere valutata come migliore o peggiore: essa dipende da fattori che analizzeremo e che l’impresa socialmente responsabile conosce e valorizza per creare un ambiente di lavoro stimolante e collaborativo, eliminando possibili conflitti intergenerazionali. Alcune delle teorie che permettono di raggiungere tali obiettivi sono il Diversity Management e l’Age Management: ogni impresa può promuovere pratiche per valorizzare gli anziani, permettendo loro di rimanere più a lungo attivi e proattivi a lavoro e di condividere le proprie conoscenze e competenze. L’ultimo capitolo della tesi si concentrerà su un caso di azienda italiana che ha sviluppato uno strumento di valorizzazione di collaboratori over 65. Sto parlando della Loccioni, presso cui ho svolto la ricerca applicata e che promuove il progetto Silverzone, un network di persone in pensione che hanno conosciuto l’azienda nel corso della loro carriera e che continuano a collaborare con essa ancora dopo il pensionamento. Per capire l’impatto qualitativo e quantitativo che il progetto ha sull’azienda, ho portato avanti un’analisi qualitativa dei dati ottenuti grazie a due tipi di questionari. Il primo ha visto il coinvolgimento dei 16 managers della Loccioni a cui sono state sottoposte le seguenti domande: 1. Chi sono i silver nella tua area di business? Quali i progetti in cui essi sono coinvolti? 2. Qual è il valore del loro supporto per l’azienda? E, allo stesso tempo, quali sono le difficoltà che possono incontrarsi durante queste collaborazioni? 3. Qual è la frequenza degli incontri con i silver? 4. Perché l’azienda ha bisogno di questo network? Successivamente, ho sottoposto un altro questionario agli 81 silver della rete. Di seguito i dettagli: 1. Qual è il tuo nome? 2. Dove sei nato? 3. Dove vivi? 4. Qual è stato il tuo percorso formativo? 5. Qual è stata la tua carriera professionale? 6. Come e con chi è avvenuto il primo contatto Loccioni? 7. Come sei venuto a conoscenza del progetto Silverzone? 8. Con quali dei collaboratori Loccioni stai lavorando? 9. In quali progetti sei coinvolto? 10. Potresti descrivere il progetto in tre parole? 11. Che significato ha per te fare parte di questa rete? 12. Nella tua opinione, come deve essere il Silver? 13. Che tipo di relazioni hai con i collaboratori Loccioni? 14. Quali dimensioni umane (dono, relazione, comunità, rispetto) e professionali (innovazione, tecnologia, rete) emergono lavorando in questo progetto? Il progetto Silverzone è sicuramente una buona pratica di Age Management per mantenere più a lungo attivi i lavoratori over 65. I progetti in cui i Silver sono coinvolti hanno un importante impatto economico sull’impresa, in termini di investimento ma anche di guadagno. Ad ogni modo, qui la necessità di fare profitto, stando a quanto è emerso dai risultati delle interviste, è subordinata al più alto valore del rispetto dei bisogni umani che diventa garante di un posto di lavoro comfortable, dove si riesce a stringere relazioni piacevoli, collaborative e produttive.
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