Tesis sobre el tema "Demi greci"
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Lago, Paolo. "Pasolini traduttore dei classici greci e latini". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2018. http://hdl.handle.net/11577/3423157.
Texto completoLa tesi analizza le traduzioni greche e latine di Pasolini, di natura teatrale e letteraria. La prima parte è dedicata alle traduzioni dal greco, la seconda a quelle dal latino. Nella prima parte l’analisi si concentra sulle traduzioni giovanili di alcuni frammenti di Saffo, tutte anteriori al 1949 (primo capitolo); sull’Orestiade, la versione dell’Orestea di Eschilo realizzata da Pasolini nel 1960 per una messa in scena del Teatro Popolare Italiano (secondo capitolo; un’analisi è stata dedicata anche al film Appunti per un’Orestiade africana, nel quale sono inseriti brani dell’Orestiade, nel capitolo 2 b); sulla traduzione solamente abbozzata dell’Antigone di Sofocle (terzo capitolo); sulla presenza di alcuni versi tratti dalle Trachinie di Sofocle in Affabulazione, una delle tragedie composte da Pasolini. In essa, infatti, all’interno della prima stesura del VI episodio (poi sostituito nella veste definitiva), sono stati inseriti dei versi della tragedia greca, all’interno di un rifacimento del dialogo finale fra i personaggi di Eracle e di suo figlio Illo (capitolo quarto). Il quinto capitolo, infine, è dedicato alle sceneggiature dei film Edipo re (1967) e Medea (1969) per individuare, all’interno di esse, la presenza di traduzioni letterali del testo greco originale. La seconda parte, nel primo capitolo, prende in esame la traduzione dei circa trecento versi iniziali del libro I dell’Eneide, alla quale il poeta pose mano nel 1959 e che può bene essere considerata come un importante ‘laboratorio’ testuale nel quale Pasolini sperimenta la propria tecnica di traduttore. Nel capitolo secondo, invece, l’analisi si sposta su un’altra importante traduzione pasoliniana di un classico portata sulle scene: il Vantone, dal Miles gloriosus di Plauto, una versione in romanesco realizzata nel 1961.
Pausillo, Giorgia <1991>. "Un nuovo catalogo dei manoscritti alchemici greci delle biblioteche italiane". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022. http://amsdottorato.unibo.it/10285/1/Pausillo_Giorgia_tesi.pdf.
Texto completoThis work proposes a revision of the Greek corpus of alchemical manuscripts preserved in Italian libraries through the creation of a new and updated catalogue, compiled according to recent cataloging standards. This project responds to the need for a complete revision of the current catalogue of Italian alchemical manuscripts edited by Carlo Oreste Zuretti and published in Brussels in 1927 (Catalogue des manuscrits alchimiques grecs, II). The insufficiency of that work emerges in the description of individual items, especially with regard to codicological and paleographic aspects. The new careful study involving each manuscript aims at the realization of a comprehensive working tool capable of combining the material, scriptural, textual and historical-cultural aspects of each codex.
Stella, Tommaso. "Dal rilievo digitale all'ipotesi di ricostruzione della Biblioteca Greca di Villa Adriana". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/19988/.
Texto completoLovino, Francesco. "Bisanzio fuori Bisanzio. Le illustrazioni dei manoscritti greci di origine provinciale conservati alla Biblioteca Nazionale Marciana". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2015. http://hdl.handle.net/11577/3424019.
Texto completoL’elaborato intende affrontare criticamente la produzione di manoscritti greci nelle aree periferiche dell’impero bizantino, fornendo un punto di vista storico-artistico ad una delle problematiche più dibattute dagli studi contemporanei. Muovendo dallo straordinario patrimonio della Biblioteca Marciana di Venezia, sono stati selezionati quindici codici che, per la loro decorazione, sono emblematici di una produzione spesso sottovalutata. Dopo un’introduzione dedicata alla nascita e allo sviluppo della collezione marciana, da Bessarione fino ai collezionisti del Settecento, nella prima parte del lavoro l’attenzione è posta sui codici greci realizzati in Italia meridionale e in Sicilia fra il X e il XIV secolo. Dallo studio dell’ornamentazione fra X e XI secolo, attraverso l’analisi del repertorio decorativo che si sviluppò fra Calabria, Campania e Lazio quale conseguenza dell’intensificarsi dei rapporti fra monachesimo greco e monachesimo benedettino, si passa quindi ad analizzare la politica culturale della dinastia Altaville nel XII secolo, e dei suoi riflessi sulla miniatura bizantina nell’isola. Un ulteriore capitolo è poi dedicato al Salento del XIV secolo, approfondendo le illustrazioni del Glycas Marc. gr. Z. 402 (1031). La seconda sezione dell’elaborato si concentra invece sulle provincie orientali e la Grecia fra X e XIV secolo. Muovendo da studi paleografici e codicologici, il primo capitolo della sezione intende offrire un punto di vista storico-artistico sulla produzione manoscritta nelle aree periferiche di Costantinopoli, legando alcuni dettagli “eccentrici” del repertorio ornamentale a determinate provincie, dalla Cappadocia alla Bitinia, alla Grecia continentale.Conclude il lavoro un approfondimento sulla decorazione libraria a Tessalonica all’inizio del Trecento, e sui suoi rapporti con l’arte monumentale in Macedonia e nella Serbia di Stefano II Uroš Milutin.
Colugnati, Giulia. "Al di là di Apollo. Ricostruire un politeismo greco a Delfi". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2016. http://hdl.handle.net/11577/3425235.
Texto completoIl santuario di Delfi, fra i più noti del mondo antico, è stato oggetto di molteplici studi, per la maggior parte inerenti Apollo e il suo culto, l'oracolo, i giochi panellenici. Restano sporadiche o datate le indagini inerenti le altre divinità, pur presenti al santuario. Il presente lavoro si pone un duplice obiettivo. Anzitutto si intende raccogliere, nel modo più completo possibile, le fonti disponibili, testimonianti la presenza di culti extra apollinei a Delfi, prendendo in considerazione dati materiali, epigrafici e letterari. Successivamente si tenta di fornire un inquadramento in senso storico religioso, delle divinità analizzate, evidenziandone il ruolo e la valenza all'interno del politeismo greco. Il metodo multidisciplinare permette così , pur rimanendo ancorati a dati concreti, di andare oltre alle informazioni fornite dalle fonti e riflettere sul senso di ciò che costituiva, per i Greci, la sfera del sacro, ciò che connotava, attraverso il mito e il rito, il modo di pensare il mondo dell' uomo greco.
Cappellari, Erica <1989>. "Cantori epici e cani molossi. Alcuni topoi nelle Vite dei poeti greci di età arcaica e classica". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5487.
Texto completoAlessi, Giulia. "Studio analitico e sensoriale dei vini bianchi campani: Falanghina, Fiano e Greco". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.
Buscar texto completoOlivieri, Matteo Fulvio. "La politica internazionale dei tiranni nella Grecia arcaica: il caso di Atene". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2012. http://hdl.handle.net/11577/3425320.
Texto completoLa ricerca traccia la storia delle attività sul piano internazionale dei tiranni e delle principali famiglie aristocratiche di Atene, dalla fine del VII all’inizio del V secolo a.C. Prese in esame sono sia la sfera privata, ovvero le iniziative e i contatti internazionali di natura interpersonale e familiare, sia la sfera pubblica, ovvero la conduzione della politica estera e della diplomazia interstatale di Atene sotto l’influenza della tirannide. L’analisi verifica la posizione e i moventi tanto dei tiranni, quanto di ogni controparte non-ateniese coinvolta nei contatti: emerge così un quadro delle reti di alleanze, degli ambiti d’interesse e dei centri di potere internazionali, dunque una campione significativo del sistema internazionale della Grecia arcaica. Nel più antico tentativo tirannico di Cilone e in seguito nelle prime attività di Pisistrato si identificano istanze della contesa fra Atene e Megara per il controllo di Salamina. Le prime attestazioni relative a Pisistrato rivelano la rete di contatti e iniziative familiari che gli assicurarono la presa del potere ad Atene; alla tirannide pisistratide si attribuisce una strategia marittima che indirizzò Atene verso il controllo delle Cicladi e dell’Ellesponto. Dopo la morte del padre nel 528/7 a.C. Ippia fu coinvolto nella gestione dei mutamenti e dei tentativi egemonici che interessarono il sistema interstatale e regionale dell’Attica, della Beozia e della Tessaglia. Nel penultimo decennio del VI secolo a.C. l’ostilità fra il tiranno e gli aristocratici ateniesi divenne critica: furono allora attivate le rispettive reti di alleanze personali dei Pisistratidi e degli Alcmeonidi loro avversari; in questa situazione emerge la funzionalità dei tradizionali rapporti fra gli Alcmeonidi e il santuario panellenico di Delfi. La ricerca ripercorre inoltre la storia della tirannide tenuta nel Chersoneso Tracico dalla famiglia aristocratica ateniese dei Filaidi. Fra questi e i tiranni pisistratidi esistette un’intesa interfamiliare volta alla tutela degli interessi strategici internazionali di Atene nell’accesso alla navigazione dell’Ellesponto. La parte finale della sequenza cronologica presa in esame è segnata dall’espansione dell’impero persiano in Europa che sconvolse gli assetti del potere internazionale: i Filaidi reagirono assumendo una posizione antipersiana; invece i Pisistratidi si associarono gradualmente alla Persia. Le conclusioni portano a riflettere sull’indeterminatezza della distinzione fra sfera pubblica e sfera privata nell’operato dei tiranni; in una prospettiva storica di lungo corso si apre infine una questione in merito all’individuazione di fenomeni di continuità fra gli obiettivi della tirannide e gli interessi strategici internazionali dell’Atene democratica nel successivo V secolo a.C.
Zelepos, Ioannis. "Die Ethnisierung griechischer Identität 1870-1912 : Staat und private Akteure vor dem Hintergrund der "Megali Idea /". München : R. Oldenbourg, 2002. http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb39910376f.
Texto completoCampagnolo, Marco <1962>. "Commento al secondo logos dei Posthomerica di Quinto Smirneo". Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1218.
Texto completoAnalytical commentary of the second logos from a lexical and thematic point of view. Analysis of Memnon’s myth in relation to literary and iconographic sources of the archaic period and with discussion about themes and motifs pertaining to the hero alone. Analysis of the technique employed by Quintus of Smyrna through the rearrangement of the compositional structures of the archaic and Alexandrian epic. Discussion of the narrative sequences in the second logos and repeatedly applied throughout the poem (the result has been presented in synoptical tables). Research about the sources of inspiration of the poem with reference to the stoic ethics and the παιδεία, as evidence of the greek cultural power against the roman political power during the Second Sophistic.
Maielli, Fabio <1990>. "Il ruolo politico dei Corinzi tra età arcaica e Guerre Persiane: analisi a partire da Erodoto". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12065.
Texto completoDe, Rossi Maria Ilaria <1992>. "LE FRONDE DEGLI DEI - Gli alberi nella vita religiosa della Grecia antica: il contributo dell’epigrafia". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8659.
Texto completoSAVIO, MARTINA. "I frammenti dell'erudita Demò: edizione, traduzione e commento, con un'introduzione sull'allegoresi antica". Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2018. http://hdl.handle.net/11567/928641.
Texto completoAttardo, Ezio Ciro <1956>. "Materiale epigrafico per la ricostruzione dei contatti nel Mediterraneo tra il 1200 a.C. e il 500 a.C". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/6073/1/Attardo_EzioCiro_Tesi.pdf.
Texto completoMy Degree Thesis Materiale epigrafico per la ricostruzione dei contatti nel Mediterraneo tra il 1200 a.C. e il 500 a.C. intends to illustrate the complex relations, established among the various peoples settled in the Mediterranean sea-shores and in their vicinity, between 1200 B.C. and 500 B.C., which can be seen in the available inscriptions, above all the Greek and Semitic ones (Phoenician, Hebrew, Aramaic and Assyrian); but in this Degree Thesis I consider also the Hittite, Egyptian, Phrygian, Etrusk, and Celtic inscriptions, et cetera. The above mentioned dates concern two crucial events, which perturbed the Mediterranean Sea: the attacks of the Sea Peoples, which destroyed the Hittite Empire and weakened the Egypt, and the so-called Persian wars. The considered inscriptions are 1546, almost always transliterated, translated, with a photo or a drawing, essential bibliography and a very little comment. The drawn picture well attests the complexity of the relations in that period: we must consider the hundreds of Greek graffiti found in Naukratis, in Egypt, or the tens of Greek inscriptions discovered at Gravisca. Also the Aramaic and Assyrian inscriptions attest intense relations between Syria and Mesopotamia. Also Iran and Arabia show, directly or indirectly, connections with Greece and Etruria. With my work I hope to suggest the idea that it is necessary the scholars of Greek and Semitic things cooperate to the reconstruction of four centuries of the History of the Near Eastern, and that the theory of Joseph Naveh, who hypothesized the Greek alphabets originated in the 12th century in the Canaanite coast, is valid.
Attardo, Ezio Ciro <1956>. "Materiale epigrafico per la ricostruzione dei contatti nel Mediterraneo tra il 1200 a.C. e il 500 a.C". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/6073/.
Texto completoMy Degree Thesis Materiale epigrafico per la ricostruzione dei contatti nel Mediterraneo tra il 1200 a.C. e il 500 a.C. intends to illustrate the complex relations, established among the various peoples settled in the Mediterranean sea-shores and in their vicinity, between 1200 B.C. and 500 B.C., which can be seen in the available inscriptions, above all the Greek and Semitic ones (Phoenician, Hebrew, Aramaic and Assyrian); but in this Degree Thesis I consider also the Hittite, Egyptian, Phrygian, Etrusk, and Celtic inscriptions, et cetera. The above mentioned dates concern two crucial events, which perturbed the Mediterranean Sea: the attacks of the Sea Peoples, which destroyed the Hittite Empire and weakened the Egypt, and the so-called Persian wars. The considered inscriptions are 1546, almost always transliterated, translated, with a photo or a drawing, essential bibliography and a very little comment. The drawn picture well attests the complexity of the relations in that period: we must consider the hundreds of Greek graffiti found in Naukratis, in Egypt, or the tens of Greek inscriptions discovered at Gravisca. Also the Aramaic and Assyrian inscriptions attest intense relations between Syria and Mesopotamia. Also Iran and Arabia show, directly or indirectly, connections with Greece and Etruria. With my work I hope to suggest the idea that it is necessary the scholars of Greek and Semitic things cooperate to the reconstruction of four centuries of the History of the Near Eastern, and that the theory of Joseph Naveh, who hypothesized the Greek alphabets originated in the 12th century in the Canaanite coast, is valid.
Kovačić, Franjo. "Der Begriff der Physis bei Galen vor dem Hintergrund seiner Vorgänger /". Stuttgart : F. Steiner, 2001. http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb38803752r.
Texto completoLANGELLA, ELENA. "COMMENTO AL LIBRO VII DEI POSTHOMERICA DI QUINTO SMIRNEO". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2019. http://hdl.handle.net/2434/611610.
Texto completoTosetti, Sara <1989>. "Analisi linguistica dei frammenti 'ex Alcimo' di Epicarmo e la tradizione degli Pseudepicharmeia". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3187.
Texto completoTonin, Alessandro <1998>. "Longaevi, ovvero dei vecchi illustri. Commento a un testo spurio del corpus lucianeo". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21813.
Texto completoSarischouli, Panagiota. "Berliner Griechische Papyri : christliche literarische Texte und Urkunden aus dem 3. bis 8. Jh. n. Chr. /". Wiesbaden : L. Reichert, 1995. http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb389671456.
Texto completoD’Atri, Azzurra <1983>. "Provenienza dei sedimenti arenitici nel bacino di Tracia (eo-oligocene, Turchia nord-occidentale e Grecia nord-orientale)". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2667/1/d%27atri_azzurra_tesi.pdf.
Texto completoD’Atri, Azzurra <1983>. "Provenienza dei sedimenti arenitici nel bacino di Tracia (eo-oligocene, Turchia nord-occidentale e Grecia nord-orientale)". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2667/.
Texto completoTasso, Miro <1963>. "Tracce culturali bizantine nelle distribuzioni dei cognomi di etimologia greca in Calabria, Lucania e Puglia-Terra d'Otranto". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12938.
Texto completoSciortino, Gabriella. "Fenici e Greci in Sicilia in età arcaica : Il significato dei materiali di tradizione fenicia all'interno di contesti sicelioti nello studio delle interazioni culturali". Doctoral thesis, Universitat Pompeu Fabra, 2014. http://hdl.handle.net/10803/283659.
Texto completoEl principal objetivo de esta investigación es de analizar las interacciones culturales en la Sicilia arcáica, una época en que la isla se caracteriza por los encuentros culturales, determinados por la presencia de diferentes grupos de colonos: lo Fenícios y los Griegos. El análisis pretende alcanzar el estudio de diferentes tipos de evidencias materiales, como ejemplares y fragmentos de cerámica de engobe rojo, materiales como los “orientalia” y las amphoras de tipo fenício-púnico, todos hallados en algunos de los principales asentamientos griegos de la isla. Sin embargo, debido a la dificultad de enmarcar estos materiales en una perspectiva histórico-arqueológica, el uso de la aproximación contextual en este análisis representa un instrumento valioso para la comprensión de las situaciones socio-culturales del mundo colonial, gracias a la combinación de datos, que permite vehicular todas las informaciones que estos proporcionan a través de diferentes perspectivas de análisis.
L’obiettivo principale di questa ricerca è quello di analizzare le interazioni culturali nella Sicilia arcaica, in un’epoca particolarmente significativa per gli incontri coloniali, caratterizzati prevalentemente dalla presenza di due gruppi coloniali: i Fenici e i Greci. Quest’analisi verrà condotta attraverso lo studio di differenti tipi di evidenza materiale, da un lato quella dei materiali fenici e di tipo fenicio, prevalentemente in stato frammentario e in molti casi da includersi all’interno della red-slip, da un altro, quella di attestazioni di natura diversa, come gli “orientalia” o le anfore di tipo fenicio-puniche, materiali che provengono esclusivamente da contesti sicelioti. Data la natura elusiva di questi dati, il ricorso all’analisi contestuale costituisce un utile strumento metodologico in grado di suggerire indicazioni su determinate situazioni coloniali e di fornire nuove interpretazioni mediante la combinazione dei dati e delle loro associazioni, nonché dal combinare differenti livelli di ricerca.
Stilp, Florian. "Die Jacobsthal-reliefs : konturierte tonreliefs aus dem Griechenland der Frühklassik /". Roma : G. Bretschneider, 2006. http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb40241230c.
Texto completoPrignano, Stefano <1993>. "Paradigmi e contrario in Senofonte. Studio dei personaggi negativi attraverso le strategie narrative e le scelte stilistiche". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022. http://amsdottorato.unibo.it/10367/1/PRIGNANO_STEFANO_TESI.pdf.
Texto completoThe present research investigation concentrates on Xenophon's historiographical works, focusing in particular on those minor figures in them who display characteristics or behaviour that render them unworthy of the governing role they occupy. Critics have long focused on identifying and analysing those characters who represent the perfect model of leadership described by Xenophon and offered for imitation by his audience. However, very little has been said about the opposite figures, those paradigms and opposites, destined not so much to be imitated, but rather useful in representing the mistakes that a reader must avoid and to bring out even more the models of enlightened and capable leadership that are the real focus of Xenophon's attention in various works. If, in fact, the paideutic intention and characteristics of the Senofonte corpus is evident, intended to teach the qualities, political but even more so moral, necessary to hold a role of government and leadership; it would seem logical to assume that this didactic purpose of Xenophon's works can also be realised in the negative figures, whose role is emphasised and highlighted by the author through ever new literary strategies.
PACE, CRISTINA. "Il commediografo Archippo. Introduzione e analisi critica dei frammenti". Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 1996. http://hdl.handle.net/2108/49011.
Texto completoPasquato, Alessandro <1988>. "Ricerche sugli scholia h dell'Iliade: il corpus esegetico dei codici Ambrosianus A 181 sup. e Parisinus graecus 2766". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amsdottorato.unibo.it/8468/1/pasquato_alessandro_tesi.pdf.
Texto completoThis dissertation aims to be a further step in the investigation of the sources and the manuscript tradition of the «scholia h» of the Iliad. It consists of an edition af the whole exegetical corpus (scholia marginal, interlinear, intermarginal and recentiora) of the manuscripts Ambrosianus A 181 sup. (XIV cent.) and Parisinus gr. 2766 (XV cent.), two witnesses of the h1 branch of the bipartite manuscript tradition of the scholia h, as reconstructed by H. Erbse. Scholia h are a long time neglected yet primary strand of Homeric philology, as they had indipendent access to the same prestigious sources from which also the Venetus A, the Etymologicum Genuinum and Eustathius drew, namely the lost Commentary of Apion and Herodorus (ApH), the D scholia, and an exegetical commentary, to which h added information excerpted from later works as the Epimerismi Homerici. The h recension, as both its palaeographical and codicological structure and its exegetical corpus seem to prove, appears to be a byzantine ‘commented edition’ of the Iliad made by a school teacher in the XI cent., where fragments of ancient Homeric scholia coexists with more trivial and pedantic dissertations. In this way h is both a non negligible witness of ancient exegesis and an eminent testimony of the study and reception of Homeric poetry in Byzantium.
Bräuning, Andrea. "Untersuchungen zur Darstellung und Ausstattung des Kriegers im Grabbrauch Griechenlands zwischen dem 10. und 8. Jahrhundert v. Chr. /". Espelkamp : M. Leidorf, 1995. http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb39277847z.
Texto completoFALCO, GIACINTO. "Contro Timoteo ([Dem.] 49): introduzione, traduzione e commento". Doctoral thesis, Scuola Normale Superiore, 2020. http://hdl.handle.net/11384/97644.
Texto completoLehouillier, Lauriane. "Ce pilon à patate est un demi-dieu grec; le rôle de l’acteur–manipulateur dans le théâtre d’objets et dans l’adhésion du spectateur à la fiction théâtrale". Thesis, Université d'Ottawa / University of Ottawa, 2016. http://hdl.handle.net/10393/34471.
Texto completoD'Agostino, Michele Giuseppe. "Il primato della Sede di Roma in Leone IX : 1049-1054 : studio dei testi latini nella controversia greco-romana nel periodo pregregoriano /". Romae : Pontificia universitas gregoriana, 2006. http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb41166161z.
Texto completoStilp, Florian. "Die Jacobsthal-Reliefs : Konturiete Tonreliefs aus dem Griechenland der Frühklassik". Paris 1, 2004. http://www.theses.fr/2004PA010524.
Texto completoAINO, LUISA. "ARCHEOLOGIA DEI PAESAGGI IN ETÀ ANTICA TRA AGRI E SINNI. LE RICOGNIZIONI NELLA CHORA DI HERAKLEIA (2012-2019)". Doctoral thesis, Università degli studi della Basilicata, 2021. http://hdl.handle.net/11563/149163.
Texto completoLuppino, Angela. "Raffaele Gargiulo e la sua collezione di vasi al Museo Archeologico Nazionale di Napoli : ricerche sul restauro dei vasi antichi nella prima metà del XIX secolo a Napoli : tecniche e materiali". Thesis, Paris 10, 2017. http://www.theses.fr/2017PA100020.
Texto completoThe research focuses on the eclectic figure of Raffaele Gargiulo, who was a dealer, an expert, a restorer, a collector, a controversial figure in the history of the Naples Museum and Neapolitan antiques market in the first half of the nineteenth century. Starting from his collection of antiquites, one of the richest coming from Magna Graecia and which arrived in the Naples Museum, we have primarily examined the vases and have tried to analyze the restoration methods, the materials used and the choices made to reconstruct the criteria that guided the practice of the vases restoration in the Royal Bourbon Museum in the first half of the nineteenth century. The research analyzes the historical events that led to the purchase, by the Museum, of Raffaele Gargiulo’s collection, focusing mainly on the study of the vases collection. The research, enriched by archival documentation aimed at illustrating the long negotiation in the acquisition of the objects, which began in 1852 and ended in 1855, has shown the judgements and the choices made by the Neapolitan Museum in cooperation with the Commissione di Antichità e Belle Arti. Furthermore, it has contributed to define the figure of the restorer-dealer Gargiulo and his relationship with the people interested in the deal. A combination of archival documentation, old inventories and surveys in the Museum’s stores has allowed us to identify the Gargiulo’s vases collection (about 481 vases) and all the "Gargiulo’s vases" in the Museum. The vases catalogue has been created, in order to classify them according to type of ceramic, with an individual file for each vase. Thanks to the catalogue, which has aimed to the reconstruction of the collection, we have been able to highlight the aspects related to the criteria and to the taste of the collector Gargiulo and of the figures involved (Minister, Director of the Museum, experts, etc.). They have all contributed to the enrichment of the collections of the Naples Museum through the variety of artifacts and provenance from different locations in the Naples Kingdom.The research has also investigated the figure of the restorer Gargiulo, his "career" and his activities at the «Officina dei Vasi Italo-greci» of the Naples Museum. The restoration methods have been analyzed on some vases that still preserve the ancient interventions, focusing on a comparative study between old photos and archival documentation
La ricerca ha analizzato l'eclettica figura di Raffaele Gargiulo, commerciante, abile restauratore, collezionista, figura controversa nella storia del Museo di Napoli e dell’antiquaria napoletana nella prima metà del XIX secolo. Partendo dalla sua collezione, una delle raccolte più ricche di materiali di provenienza magnogreca mai giunte nel Museo di Napoli, esaminando in particolare i vasi, si è cercato poi di analizzare i metodi di restauro, i materiali adoperati e le scelte attuate per ricostruire e comprendere i criteri che guidarono la pratica del restauro dei vasi del Museo Borbonico nella prima metà dell'Ottocento. La ricerca ha analizzato le vicende che hanno portato all’acquisizione da parte del Museo Borbonico della collezione di Gargiulo nella sua totalità e, in particolare, della collezione vascolare. Il lavoro, corredato da documenti archivistici volti ad illustrare la lunga trattativa nell'acquisizione dei materiali, iniziata nel 1852 e conclusa nel 1855, ha messo in evidenza le valutazioni, le tendenze e le scelte operate a Napoli presso il Museo in stretto rapporto con la Commissione di Antichità e Belle Arti e ha contribuito a delineare la figura del restauratore-commerciante Gargiulo e il suo rapporto con le figure che, più o meno appassionatamente, si interessarono alla vicenda.Sono stati individuati, sulla base delle fonti, degli antichi inventari e dei documenti archivistici, i vasi della collezione Gargiulo (481 vasi ca.) e tutti i “vasi Gargiulo” immessi nel Museo. Si è redatto il catalogo dei vasi, diviso per classi ceramiche e con la redazione di singole schede per ogni vaso. Attraverso il catalogo e quindi la ricostituzione della collezione, si sono potute individuare, nella sua varietà di classi ceramiche e di provenienze, gli aspetti relativi ai criteri e al gusto di Gargiulo e delle figure coinvolte (Ministro, Direttore del Museo, esperti, etc.) che hanno determinato anche una scelta di gusto e di rappresentatività per le collezioni del Museo di Napoli. La ricerca ha anche preso in esame la figura del restauratore Gargiulo, la sua “carriera” e la sua attività presso «l’Officina dei Vasi Italo-greci» del Museo di Napoli. Si sono esaminati i metodi di restauro su alcuni vasi che ancora conservano gli interventi antichi, anche attraverso uno studio comparativo tra le foto antiche e i documenti di archivio
Vitagliano, Daniela. "Analisi ed esegesi dei Dialoghi con Leuco di Cesare Pavese : verso un ipertesto digitale". Thesis, Aix-Marseille, 2019. http://www.theses.fr/2019AIXM0154.
Texto completoThis research aims to analyse Cesare Pavese’s Dialogues with Leucò and to provide readers a map to be guided in this universe. It intends us to face, in a first moment, the aspects of the operation of rewriting Greek myths, the manipulation of traditional material by Pavese. In the second chapter we raise the question of time, from a formal point of view: the analyse of language and styles of the author’s prose; and in terms of content: the study of nostalgia of protagonists of dialogues, the dialectics between personages and between the author and his lector. Pavese’s Dialogues are the synthesis of his poetic and we show it in the third part of this work: we analyse the book trough the Pavese’s interest for ethnological, psychological and religious studies of first half of 20th century and through the Pavese’s others works, journals, letters. This research is completed by a digital hypertext, a “wiki” of a digital edition of Dialogues avec Leucò, a useful critical instrument to facilize the access of users to this work. Le text is completed by link that refer to pages with mythological personages, keywords of the text and themes of pavesian universe. To realize it, we used the technical competences of Pop-eye studio, web designer, and of the artistic competence of Vincenzo Del Vecchio, illustrator
Tel, Lorenzo <1977>. "DEI CAPITOLI 1-5 DEL LIBRO A DELLA RETORICA DI ARISTOTELE TRADUZIONE, ANALISI E COMMENTO COMPARATIVI TRA IL TESTO GRECO D’ORIGINE [54a 1 – 62a 14] E LA SUA VERSIONE ARABA, DETTA “ANTICA” [1, 1 – 28, 12]". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6979.
Texto completoREQUILIANI, VALERIA. "Libertà d'avventura e verosimiglianza dei caratteri nel romanzo del Seicento: il caso del Calloandro di Giovan Ambrogio Marini". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2011. http://hdl.handle.net/10280/928.
Texto completoThis thesis examines the origin of Giovan Ambrogio Marini’s Calloandro in Genoa’s rich and dynamic social and cultural context of the first half of the XVII century. Introductory pages to the novel’s various editions represent an important contribution about the novel’s developement in Italy, where the success of the genre wasn’t followed by a theoric and systemic study. After a research on the sources concerning the author’s biography and literary production, the first chapter presents a detailed synthesis of the novel’s plot which fixes some fundamental elements of this kind of work. The second chapter is about the novel’s narrative structure focusing on the techniques of the plot’s building. Then the third chapter describes literary models which influenced Marini’s work, in particular the Greek novels of Hellenism and the comic tradition. The fourth chapter analyses the characters' system: there are some subtle and unforeseeable characters, among many generic and insubstantial figures, that make Calloandro a unpredictable novel in which the psychological realism, typical of Ligurian novels, is combined with the taste of adventure, typical of the Venetian novels.
BENEDETTI, MARTA. "I classici attraverso l'Atlantico: la ricezione dei Padri Fondatori e Thomas Jefferson". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2016. http://hdl.handle.net/10280/10784.
Texto completoThe aim of the present work is to evaluate the impact of the ancient classics on the American Founding Fathers, with a particular focus on Thomas Jefferson. The first section gives a wide portrait of the academic context in which the Founders were educated, comprising not only of Oxford, Cambridge, and the Scottish universities, but also the colonial colleges. The evaluation of the educational practices in use at the time makes it possible to understand better the classical impact on revolutionary Americans. In particular, this analysis studies in depth Jefferson's education. Of the many possible perspectives and approaches to this topic, the present work focuses on the way ancient classics were taught to him, his Commonplace Book, which reports part of the ancient classics he read during his youth, and his correspondence. The latter has been studied especially to understand which other ancient writers he read, valued, and esteemed in his adulthood and old age. As book collector, Jefferson bought an incredible number of ancient classics, as attested by a few manuscripts of his book lists. Despite the dearth of sure evidence, it is very likely that he read the ancient works largely during his retirement. He loved reading them in the original, though he made great use of translations. The second part of this work is dedicated to investigating how Jefferson's classical education contributed to the building of his personality and ideas, as well as how he elaborated specific classical themes in his own life. The study is thus focused on Jefferson's personal human experience, specifically on his reflection on human mortality and the afterlife. These themes, indeed, are strictly linked to his reception of Epicurean and Stoic tenets, the two ancient philosophical systems which had the greatest and most profound impact on Jefferson's personality and thought.
SWAIN, ROBERT FRANCIS. "Introibo ad Altare Dei: El Greco's 'Espolio' in the context of post-Tridentine Spain". Thesis, 2011. http://hdl.handle.net/1974/6723.
Texto completoThesis (Master, Art History) -- Queen's University, 2011-09-15 16:13:04.047
Harvey, Carolyn M. "Lactantius' De ira Dei an explication of the arguments and study of lactantius' treatment of Greco-Roman philosophy /". 2003. http://purl.galileo.usg.edu/uga%5Fetd/harvey%5Fcarolyn%5Fm%5F200308%5Fma.
Texto completoDI, SERIO CHIARA. "La corrispondenza tra Alessandro e Dindimo: la costruzione dell’immagine dei Bramani". Doctoral thesis, 2020. http://hdl.handle.net/11573/1375320.
Texto completoEMILIANI, ZAULI NALDI ANDREA. "Studi per una nuova edizione critica commentata dei frammenti di Mimnermo". Doctoral thesis, 2021. http://hdl.handle.net/11570/3205517.
Texto completoSARACENO, ARIANNA. "Per una nuova edizione dei "Georgica" di Nicandro di Colofone". Doctoral thesis, 2021. http://hdl.handle.net/11570/3205430.
Texto completoTUFANO, SALVATORE. "L'inizio della storiografia locale beotica: edizione e commento dei Boiotiaka di Ellanico, Armenida, Aristofane e Daimaco di Platea". Doctoral thesis, 2016. http://hdl.handle.net/11573/1110913.
Texto completoRECCHI, Simonetta. "THE ROLE OF HUMAN DIGNITY AS A VALUE TO PROMOTE ACTIVE AGEING IN THE ENTERPRISES". Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251122.
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