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Ricci, Emilia <1985&gt. "Descrizione dell'evoluzione a lungo termine del fenotipo elettroclinico in una coorte di 40 pazienti con Sindrome di Mowat Wilson". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amsdottorato.unibo.it/9619/1/Ricci%20Emilia%20Tesi.pdf.

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Resumen
Background: La sindrome di Mowat-Wilson (SMW) è una patologia genetica legata ad aploinsufficienza del gene ZEB2. L’epilessia connota la sindrome essendo descritta nel 75%-80% dei pazienti; tuttavia ad oggi pochi studi si sono concentrati sulla descrizione del fenotipo elettroclinico in questa condizione. In particolare, non è finora stata chiarita l’evoluzione a lungo termine dell’epilessia in SMW e le casistiche descritte sono spesso rappresentate da un campione numericamente esiguo. Scopo: valutare l’evoluzione a lungo termine del fenotipo elettroclinico nella SMW individuando anche gli eventuali approcci terapeutici più efficaci. Indagare correlazioni fenotipo/genotipo e chiarire i meccanismi etiopatogenici alla base dell’epilessia fornendo utile feed-back alla ricerca di laboratorio. Pazienti e Metodi: Studio longitudinale retrospettivo di coorte coinvolgente 40 pazienti con diagnosi confermata geneticamente di Sindrome di Mowat-Wilson (22 femmine: 18 maschi) seguiti in follow-up per una durata media del follow-up 11,3 anni. Sono stati centralizzati i dati clinici inerenti l’epilessia ed i tracciati elettroencefalografici, revisionati in cieco da due esperti epilettologi dell’età pediatrica. La popolazione è stata suddivisa in tre fasce d’età, i dati clinici/elettroencefalografici sono stati raccolti per ciascuna di esse quando possibile e confrontati statisticamente. Risultati: ottenuta coorte più numerosa mai descritta finora in termini di epilessia nella SMW, con più prolungato follow-up che ha permesso di evidenziare definito fenotipo elettroclinico età dipendente, sovrapponibile nei diversi pazienti. Conclusioni:L’epilessia è stata descritta per la prima volta nella totalità dei pazienti in età scolare unitamente ad alcune sue caratteristiche di immediato valore nella gestione clinica dei pazienti. Confermata etiologia genetica dell’epilessia con possibilità di ipotizzare più chiaramente coinvolgimento dei circuiti cerebrali cortico-sottocorticali. Non emersa chiara correlazione genotipo-fenotipo. Individuate, con i limiti di uno studio osservazionale, terapie farmacologiche maggiormente efficaci.
Background: Mowat-Wilson Syndrome (MWS) is a genetic disease related to ZEB2 gene. The underlying mechanism is haploinsufficiency in the majority of patients linked to loss of function mutations. Rare ZEB2 missense mutations have also been described expanding the clinical phenotype. Epilepsy is a cardinal feature of both MWS and ZEB2 mutations. To date, few studies have focused on the electroclinical phenotype in MWS. In particular no long-term follow-up data are available. Aim: to describe the long-term evolution of the electroclinical phenotype in MWS and suggest the most effective treatment. To investigate the possible pathogenic mechanisms of epilepsy in patients with ZEB2 mutations. Methods: longitudinal cohort study. We analyse data of 40 patients (22 females; 18 males) with genetically confirmed MWS, aged 2-31 years (mean age 12,8; median 13,9) at last examination, with mean follow-up of 11 years. Results: all the patients aged >5 years present epilepsy that appears clearly defined and similar across our sample cases. A clear age dependent pattern has been identified. As previously supposed, the involvement of cortical-subcortical circuits appears to be crucial and we can provide solid data on the genetic etiology of epilepsy in MWS. Some antiepileptic drugs seem to be more effective preliminarily. Conclusion: for the first time in literature, the long-term evolution of the electroclinical phenotype has been described in a significant sample of patients with MWS. We also delineate a few therapeutic implications that need to be confirmed with further studies. Moreover, our data suggest some possible assumptions about the pathogenic mechanism of epilepsy in ZEB2 mutations. A next desirable research step should be to evaluate gene expression profiling of GABAergic interneurons derived from cells of MWS patients through induced pluripotent stem cells.
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Boscolo, Chielon Luca. "Analisi tecnico-economica del fine vita dei pannelli fotovoltaici". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Resumen
Analisi tecnico-economica con riferimenti normativi, finalizzata ad uno studio di fattibilità per l'avvio di una nuova attività basata sull'economia circolare dei pannelli fotovoltaici. Le alternative per lo smaltimento sono il riciclo, se i pannelli sono malfunzionanti, o il riutilizzo, se sono a rendimento compromesso.
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Ludovici, Temistocle. "Il business del riciclo. La produzione e il riciclaggio dei principali materiali da imballaggio". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/8052/.

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Planamente, Luca <1995&gt. "L’ECONOMIA CIRCOLARE E LA PERCEZIONE E ACCETTAZIONE DEL CONSUMATORE VERSO PRODOTTI CHE DERIVANO DAL RICICLO DEI PAP (PRODOTTI ASSORBENTI PER LA PERSONA)". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18611.

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Resumen
Con l’economia circolare si rigenera il sistema industriale, basato fino a pochi anni fa sul concetto di economia lineare che parte dalla fase di produzione e termina con quella del consumo, all'insegna del "prendi, produci, usa e getta”. Con questo modello si intende un sistema dove le materie prime sono prodotte da zero, per poi essere vendute, consumate/utilizzate e infine eliminate come rifiuti. Da qui l'idea di trattare il tema del riciclo dei prodotti assorbenti per la persona, considerati come prodotti altamente inquinanti (per il volume di produzione e quindi smaltimento) in tutto il territorio nazionale e internazionale. Attraverso questa tesi si vuole indagare quindi la propensione/accettazione dei consumatori verso prodotti che vengono generati con materia prima seconda attraverso il riciclo dei prodotti assorbenti per la persona. Ciò reso possibile da un'innovazione della Fater SpA, Fater Smart, che con il suo impianto (unico al mondo) riesce a riciclare il 100% dei prodotti assorbenti per la persona.
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Piazzi, Lorenzo. "Tecnologie per la selezione dei rifiuti plastici e applicazioni del sistema RFID". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/22129/.

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Resumen
La plastica è ormai diventata un materiale molto importante per l’economia mondiale. Le caratteristiche tecniche dei polimeri di cui è composta hanno permesso la sua espansione in molteplici settori d’impiego, rendendo questo materiale praticamente insostituibile, nonostante l’alta potenzialità inquinante. La diffusione capillare della plastica ha comportato un aumento della produzione e, contestualmente, una maggiore necessità di trattamento dei rifiuti derivanti dalla stessa. Per questi motivi nel presente elaborato è stata svolta un’analisi del consumo di materie plastiche, del loro smaltimento e dell’efficacia dei modelli per il loro riciclo a livello europeo ed italiano. Successivamente è stata approfondita l’attuale situazione riguardante il trattamento dei rifiuti plastici proveniente dagli imballaggi ed è stata fatta una disamina delle tecnologie per la selezione dei polimeri, necessarie al riciclo. Una volta presentato lo stato dell’arte dei macchinari e delle tecniche utilizzate per la divisione delle frazioni plastiche, sono state illustrate la tecnologia RFID e le sue principali caratteristiche, in vista di una possibile applicazione nel campo della selezione di plastiche da imballaggio. La presente tesi ha come obiettivo la presentazione dell’attuale filiera dello smaltimento della plastica, delle tecniche di selezione attualmente in uso e della valutazione della possibile applicazione della tecnologia RFID nel processo di selezione dei polimeri plastici. A supporto delle considerazioni fatte, sono stati utilizzati i preziosi risultati emersi dall’esperienza del progetto Ricircola – Plastic Waste Free, promosso dall’Università di Bologna – Dipartimento di Ingegneria Industriale.
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Guidotti, Barbara. "Studio dei flussi della linea fanghi del depuratore Hera di Riccione e considerazioni sul biogas prodotto". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amslaurea.unibo.it/1685/.

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Fazi, Claudia. "Valutazioni economiche ed ambientali del riciclo della plastica". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8626/.

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Resumen
L’obiettivo del lavoro è stato quello di definire la filiera di smaltimento dei rifiuti di plastica di origine domestica. La modellazione della stessa ha preso come riferimento un insieme di informazioni rese disponibili dal CONAI, Consorzio Nazionale degli Imballaggi. Noti gli attori e le attività svolte al fine dell’avvio a recupero della frazione raccolta, è stato sviluppato un modello economico adeguato al fine di ripartire i costi delle attività in funzione della gestione del materiale. Tale modellazione non prende in esame le spese e gli introiti allocati al Consorzio, ma si focalizza sulle attività di raccolta, selezione e avvio a recupero. Ci si è poi concentrati sulla modellazione economica dell’avvio a recupero della frazione di plastica raccolta dal Comune di Bologna. Ripartendo la responsabilità di gestione tra il gestore del servizio (Hera), il Centro Comprensoriale (CC Akron Granarolo), i Centri di Selezione (CSS Argeco e Idealservice) e i riciclatori (tra quelli convenzionati al consorzio) si è definito il modello economico per il caso in esame. In particolare, si è adottato un approccio simulativo di allocazione del materiale selezionato in vista della modalità di vendita di alcuni prodotti tramite asta online. La quantificazione economica in sé risente di assunzioni definite per la determinazione di una componente di costo che possa essere il può possibile esaustiva delle operazioni svolte. Si è poi proceduto definendo una stima della quantità di diossido di carbonio prodotta in fase di combustione di carburante per la movimentazione dei flussi del caso di studio. I valori in esame sono stati desunti come prodotto tra la quantità di CO2 emessa per i chilometri percorsi a seconda della tipologia di mezzo adottata per la movimentazione dei flussi. I dati relativi alle quantità di anidrite carbonica prodotte sono stime in grammi di CO2 al chilometro realizzate da Arpa e distinte in funzione delle soluzioni tecnologiche da implementare secondo le disposizioni redatte dalla Comunità Europea. La nota metodologica adottata prevede di analizzare i risultati ottenuti in funzione della distanza percorsa, dei costi di trasporto e della quantità di CO2 generata per le attività.
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Gambino, Giulio <1996&gt. "Le potenzialità dell'Economia Circolare nel mondo del riciclo". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15523.

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Resumen
L'elaborato analizza la possibilità di riadottare il vetro come materiale sostituivo della plastica, nelle bottiglie di plastica. Tramite un incentivo offerto dai fondi europei, e basandosi sui principi dell'economia circolare, si esamina così un nuovo modello di filiera produttiva, composto da vari attori, che potrebbe offrire un'alternativa, biodegradabile e non inquinante, alla plastica, come materiale principale per la realizzazione di bottiglie di acqua.
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Sartori, Lara. "Studio dell'efficienza del sistema di raccolta differenziata dei rifiuti urbani della società Contarina SpA". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/19434/.

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Resumen
Contarina è un’azienda che si occupa della gestione dei rifiuti in 49 Comuni della Provincia di Treviso. L’esperienza di tirocinio svoltasi presso tale realtà aziendale, ha avuto come obiettivo l’analisi della tracciabilità dei principali rifiuti trattati dagli impianti di Contarina, al fine di comprendere l’efficienza del sistema di gestione integrata del rifiuto urbano. Dopo un breve inquadramento normativo, si è proceduto a descrivere il modello di gestione messo in atto dall’azienda, analizzandone anche le modalità operative. Oltre al calcolo della percentuale di materiale raccolto in maniera differenziata, secondo differenti metodologie e all’analisi quantitativa e qualitativa dei rifiuti prodotti, per stimare l’effettivo quantitativo di materiale avviato a recupero, sono stati elaborati dei bilanci di massa per le seguenti filiere di rifiuto: vetro, plastica, metalli, carta e cartone, frazioni biodegradabili e indifferenziato. Tali categorie di rifiuto infatti, costituiscono la maggior parte dei rifiuti raccolti e trattati da Contarina. L’analisi dei dati ha rivelato una buona efficienza di captazione del sistema di raccolta differenziata ed anche un’elevata qualità merceologica del rifiuto gestito. In merito all’efficienza di trattamento e alla quantità del materiale avviato a recupero, alcune filiere si sono dimostrate più virtuose di altre, come ad esempio quella relativa al rifiuto cartaceo, dove il 99.3% del materiale trattato è diventato materia prima seconda. L’elaborato ha messo in luce inoltre come il quantitativo di materiale recuperabile venga influenzato, oltre che dalla qualità e tipologia di rifiuto trattato, anche dalla modalità di conferimento e dall’efficienza separativa degli impianti. Complessivamente, attraverso il trattamento delle principali categorie di rifiuto raccolte tramite il sistema porta a porta e gestite all’interno degli impianti Contarina, l’azienda trevigiana ha avviato a recupero, più dell’85% del materiale selezionato.
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Giannone, Luca. "Modellazione e rendering del lungomare di Riccione mediante Blender". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8298/.

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Resumen
Lo scopo di questa tesi è quello di realizzare un modello tridimensionale del lungomare di Riccione, mediante l'uso di programmi di modellazione, grafica e CAD (computer aided design). Lo scopo è di riprodurre un intero ambiente virtuale che l'utente sia libero di esplorare e in cui possa muoversi in totale libertà. Il possibile utilizzo di un tale progetto è quindi essenzialmente divulgativo o a fini turistici, poiché permette di far conoscere il lungomare di Riccione e di farlo esplorare attivamente dall'utente attraverso il computer comodamente da casa. Questo potrebbe successivamente invogliare gli utenti a visitare dal vivo la città, destando curiosità in merito agli arredi turistici precedentemente osservati in maniera virtuale.
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PICCININI, CHIARA. "Matteo Ricci e la mnemotecnica. Traduzione e analisi del Trattato Xiguo jifa (La Mnemotecnica occidentale)". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/236.

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Resumen
La ricerca ha come oggetto l'analisi e la traduzione in italiano del Trattato Xiguo jifa (la Mnemotecnica occidentale) di Matteo Ricci S.J.. Prendiamo le mosse da una verifica del ruolo svolto dalla mnemotecnica nel sistema educativo gesuitico per passare all'esame della ricca attività di Matteo Ricci nel campo della terminologia, in particolare per quanto riguarda le creazioni neologiche volte a trasmettere conoscenze occidentali in lingua cinese. La verifica del processo di memorizzazione così come viene spiegato nel trattato permette di identificare una serie di termini chiave afferenti all'ambito della mnemotecnica o a quello strettamente legato della filosofia e della religione per arrivare a determinare le modalità con cui il missionario rende, nel trattato, i termini occidentali.
The research concentrates on the analysis and translation in Italian language of the Treatise on the techniques of memorization. The Treatise was written in Chinese language by Matteo Ricci, a Jesuit missionary at the end of the sixteenth century. At first we take into account the role of mnemonics in the Jesuit educational system; we than take into consideration the important terminological activity carried out by Ricci during his life in China. We observe the main contributes of Ricci to the invention of neologisms in Chinese language, in order to transmit Western knowledge to Chinese literati. We then analyse the Treatise on the basis of other linguists' previous studies and we identify key concepts to be analysed in order to describe the main terminological activity used in the Treatise.
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PICCININI, CHIARA. "Matteo Ricci e la mnemotecnica. Traduzione e analisi del Trattato Xiguo jifa (La Mnemotecnica occidentale)". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/236.

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La ricerca ha come oggetto l'analisi e la traduzione in italiano del Trattato Xiguo jifa (la Mnemotecnica occidentale) di Matteo Ricci S.J.. Prendiamo le mosse da una verifica del ruolo svolto dalla mnemotecnica nel sistema educativo gesuitico per passare all'esame della ricca attività di Matteo Ricci nel campo della terminologia, in particolare per quanto riguarda le creazioni neologiche volte a trasmettere conoscenze occidentali in lingua cinese. La verifica del processo di memorizzazione così come viene spiegato nel trattato permette di identificare una serie di termini chiave afferenti all'ambito della mnemotecnica o a quello strettamente legato della filosofia e della religione per arrivare a determinare le modalità con cui il missionario rende, nel trattato, i termini occidentali.
The research concentrates on the analysis and translation in Italian language of the Treatise on the techniques of memorization. The Treatise was written in Chinese language by Matteo Ricci, a Jesuit missionary at the end of the sixteenth century. At first we take into account the role of mnemonics in the Jesuit educational system; we than take into consideration the important terminological activity carried out by Ricci during his life in China. We observe the main contributes of Ricci to the invention of neologisms in Chinese language, in order to transmit Western knowledge to Chinese literati. We then analyse the Treatise on the basis of other linguists' previous studies and we identify key concepts to be analysed in order to describe the main terminological activity used in the Treatise.
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Zavala-Mendoza, Eduardo J. "Analisis del paradigma del desarrollo en Puerto Rico [1993-2000]| Implicaciones para la practica politica del trabajo social". Thesis, University of Puerto Rico, Rio Piedras (Puerto Rico), 2019. http://pqdtopen.proquest.com/#viewpdf?dispub=13424127.

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Resumen

Esta investigación giró en torno al objetivo de analizar de qué forma el constructo y contenido de desarrollo ha discurrido en la política social para vislumbrar su impacto en términos de justicia social y equidad en Puerto Rico durante el periodo de 1993 al 2000. En adición, se dispuso el dilucidar algunos lineamientos conceptuales que pudieran guiar la generación de una política social a partir de la justicia social y equidad, permitiendo puntualizar en algunas implicaciones que esto representa para el Trabajo Social. Tal tarea heurística, estuvo demarcada por el fenómeno del predominio de un [macro]concepto de desarrollo económico que, considerándose equivalente al desarrollo en un sentido amplio, se configuró a partir del modelo neoliberal y de sistema de mercado capitalista e impacto la política social.

A nivel conceptual, se recurrió a una articulación teórica crítica e interpretativa a partir de la perspectiva de la complejidad y el posestructuralismo. Se configuró un método investigativo cualitativo con exploración mediante una fase. El diseño de investigación fue el método histórico discursivo crítico [MHDC] de Reisigl y Wodak (2016). Por otro lado, la estrategia de recopilación de información se llevó a cabo mediante la sistemática colección y registro de datos e información contextual relevante. El procedimiento para el análisis de la información siguió las ocho (8) fases del MHDC. Las consideraciones éticas de las estrategias de investigación del presente documento se esbozaron desde las normas legales y éticas aplicables a nivel institucional y según la profesión del Trabajo Social en Puerto Rico.

Los resultados sobresalientes del estudio fueron: 1) Necesidad de recurrir a una tensión de la política social mediante un giro ontoepistemológico para la generación de políticas sociales a la luz de epistemologías locales, posicionadas y situadas. 2) Concebir la política social desde la complejidad para impulsar la asociatividad e integración de la mirada a los fenómenos y dimensiones que le impactan o configuran. 3) Promover una “segunda alfabetización” mediante una educación crítica que sea desnaturalizadora, disruptiva y propositiva, puesto que este proceso consiste en un conjunto de guías que devienen del cuestionamiento del contenido en las lógicas dominantes.

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Mantovani, Margherita. ""Acqua di vita" ed esegesi biblica nella versione latina del Sefer Sha'are Orah". Thesis, Paris Sciences et Lettres (ComUE), 2017. http://www.theses.fr/2017PSLEP006.

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Resumen
Le travail vise à reconstruire l’interprétation de la Cabbale fourni par Paolo Ricci (m. 1541), en ce qui concerne la réception du Sefer Sha‘are Orah (Livre des portes de lumière [ShOr]) de Yosef Giqaṭilla (XIII siècle). Après une introduction générale et une présentation du status quaestionis, la première partie de la thèse se focalise surtout sur le milieu culturel du ShOr, sur son auteur et sur ses possibles sources. La deuxième partie offre une reconstruction de la vie intellectuelle du traducteur du ShOr, Paolo Ricci, en accordant une attention particulière aux relations (historiques et / ou culturelles) avec certains humanistes de l'époque. Un intérêt particulier est réservé au rôle de Pic de la Mirandole et de Johannes Reuchlin, ainsi qu’à la rencontre avec Ellenbog, à l’affrontement avec Johannes Eck, et aux épitres de Pirckheimer. On ce concentre donc sur la possible influence de sources du judaïsme médiéval (en particulier, du ShOr) dans l’élaboration du programme de réforme religieuse d’Agrippa de Nettesheim. Le chapitre sur la «systématisation» de la Cabbale fournie par Ricci vise à fournir une explication possible pour le choix de traduire précisément ShOr. L'analyse est ensuite reliée à l’élaboration d’un court écrit (In cabalistarum seu allegorizantium eruditionem Isagoge), conçu comme un ouvrage d’introduction à la traduction du ShOr, d’importance fondamentale pour la définition de la Cabbale de la part de Ricci. La dernière question abordée concerne l’histoire de la réception de la version latine et de la pensée de Ricci au XVIe et au XVIIe siècle. Deux annexes suivent, dont la première contient une réflexion d’Ernesto Buonaiuti sur le problème de l’unification entre l'homme et Dieu dans la pensée de Pic. La deuxième annexe inclut le premier chapitre du ShOr, selon la traduction latine préparée par Ricci : c’est principalement grâce à cette section que le texte a survécu
The work aims to reconstruct the interpretation of the Kabbalah provided by Paolo Ricci (d. 1541), with particular focus on the Latin reception of the Sefer Sha‘are Orah (Book of the Gates of Light [ShOr]) by Yosef Giqaṭilla (13th century). After a general introduction and a presentation of the status quaestionis, the first part of the thesis focuses on the cultural milieu of ShOr, on his author and his possible sources. The second part pays particular attention to the intellectual life of Paolo Ricci, mainly to his relations with important humanists of his period. The work then focuses on the possible influence, among other sources, played by the Latin version by Ricci of ShOr on the development of the reformation of magic proposed by Agrippa from Nettesheim. The chapter on Ricci’s theorization of the Kabbalah aims to explore some aspects of his exegetical method and seeks to give a possible explanation for the choice of its translation. The analysis is then related to a short writing (In cabalistarum seu allegorizantium eruditionem Isagoge), conceived by Ricci as an introductory work to ShOr and fundamental to understand his conception of the Kabbalah. The last question concerns the history of the reception of Ricci’s thought as well as the fortune of the Latin version of ShOr between the 16th and the 17th centuries. Two annexes follow, the first of which contains a reflection of Ernesto Buonaiuti on the problem of the unification between man and God in the thought of Pico. The second appendix includes the first chapter of ShOr, according to the Latin translation offered by Ricci: it is mainly thanks to this section that the text survived
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Portelli, Giovanni <1986&gt. "La Società orientata al riciclo: il percorso giapponese verso un futuro sostenibile". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1848.

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Resumen
E’ indubbio che nell’ultimo ventennio il Giappone abbia compiuto enormi passi dal punto di vista della protezione e dell’interesse verso il proprio ambiente, come dimostra la legislazione ambientale oggi vigente. Non è però chiaro se a questa “legalizzazione” della sensibilità ambientale corrisponda una vera e propria interiorizzazione da parte del cittadino, visto che poi è l’attuatore finale di tali norme. Lo scopo del mio lavoro vuole essere quello di comprendere il ruolo che quest’ultimo ha avuto nelle varie fasi storiche di questo processo e se la svolta avvenuta sia stata, come in altri casi, calata “dall’alto” oppure se ci sia effettivamente stata una volontà “dal basso” per avere un sistema sostenibile.
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Espichan, Jáuregui Francisco. "Evaluación de la deshidratación del aceite de ricino (Ricinus Communis) y su potencial aplicación como lubricante". Bachelor's thesis, Universidad Nacional Mayor de San Marcos, 2011. https://hdl.handle.net/20.500.12672/4592.

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Resumen
En la búsqueda de nuevos fluidos lubricantes, se evaluó la reacción de deshidratación del aceite de ricino catalizada por ácido sulfúrico. La reacción de deshidratación de CO se realizó al vacío (10mmHg), a diferentes tiempos de deshidratación (15-80 min), a una temperatura de 170-200ºC y agitación constante. Los aceites obtenidos se designaron como DCO-15, DCO-30, DCO-60 y DCO-80, según el tiempo de deshidratación. La caracterización de la estructura molecular fue realizada por GC-MS. Se determinó el contenido de ácido ricinoléico en CO que fue del 85%. Para DCO se determinó el contenido de CLA y NCLA. Así, para DCO-15, CLA =39.5% y NCLA = 54%; para DCO30, CLA = 36.67% y NCLA = 54%; para DCO-60, CLA = 25% y % NCLA = 53%. Los aceites también se caracterizaron mecánicamente por reología y por métodos térmicos de análisis térmico diferencial, DTA. En el análisis reológico se observó para CO y DCO un comportamiento de fluido no Newtoniano clasificándolos como pseudoplásticos. Para el análisis por DTA se utilizó el aceite Shell SAE 30 como aceite de referencia. Se observó que el aceite DCO-60 tiene un mayor rango de estabilidad térmica (20-560°C) comparado con el aceite Shell (60-440°C). Además se determinaron los índices de calidad de los aceites tales como: IP, IA, I2 e OH. El mayor I2 se observó para el aceite DCO-15, I2 = 100.78 (gI2/100g), mientras que para DCO-80 se observó que I2 bajó drásticamente I2 = 28.62 (gI2/100g) obteniéndose un polímero, mientras que se observó un aumento en el IA, (DCO-15= 4.98 hasta DCO-60 = 9.88 (mg KOH/g)). En el espectro FTIR se observó la señal de OH 3379.36 cm-1 para el aceite CO la cual desaparece para los aceites DCO y la señal de doble enlace a 1652 cm-1, la cual desaparece para DCO-80, por lo que la viscosidad fue en aumento de acuerdo a la reología. Esto se debería a la formación de estólidos en los aceites DCO. También, se determinó la AAO de DCO por el método del DPPH, y se observó que el aceite con mejor AAO fue el aceite DCO-30 (IC50 = 52.27 µg/mL). Se concluye que el aceite DCO-30 y DCO-60 parecen ser fuertes candidatos como biolubricantes. Se recomienda desarrollar un sistema que permita obtener DCO a escala piloto para observar el desempeño del aceite en motores de automóviles de prueba. Palabras claves: aceite de ricino, aceite de ricino deshidratado, Lubricante, biolubricante, Reología.
Tesis
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Mangual, Vázquez Daily Wilda. "Competencias profesionales del periodista de moda en Puerto Rico". Doctoral thesis, Universitat Politècnica de Catalunya, 2016. http://hdl.handle.net/10803/384834.

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Resumen
Much of the economy in Puerto Rico moves through industry-related fashion. In that industry, designers, producers, and sellars or clothing and accessories depend on the media to place their products in the market. For this reason, experts are needed in the field of communications that are specialists on the language or fashion industry. In Puerto Rico, there is not a specialized academic degree in Communication and Fashion Journalism; therefore, there is a need for academically prepared professionals in the field of fashion journalism The purpose of lhe research was to identify the profile of the fashion journalist in Puerto Rico. Also, it pretended to analyze the funcilons and competencies of the present fashion journalist and determine the importance of a specialized curriculum in fashion joumalism. The research was carried out using a mixed approach incorporating quantitative and qualitative methodologies. The population consisted of fashion designers who work in the fashion industry in Puerto Rico and fashion journalists who work or had worked the fashion joumalism in this country. The researcher designed two guides of questions to conduct interviews with the fashion designers and the fashion journalists, and a questionnaire which was administered to fashion designers. The significant findings of this study show that there is a need for ademically prepared professionals in fashion journalism and the fashion journalists who work and had worked on this field in Puerto Rico are self-taught regarding the field of fashion. The contributions of this research were: to identify the profile of the current fashion journalists who exercise or have execised this career in Puerto Rico and the design of a curriculum guide of a higher education degree in Communication and Fashion Journalism.
Gran parte de la economía en Puerto Rico se mueve a través de la industria relacionada con la moda. En dicha industria los diseñadores, productores y vendedores de ropa y accesorios dependen de los medios de comunicación para colocar sus productos en el mercado; por esta razón, se necesitan expertos en el campo de las comunicaciones que sean especialistas en el lenguaje de dicha industria. En Puerto Rico no existe un grado universitario en comunicación o periodismo especializado en moda y los actuales profesionales no han tenido una preparación académica en este campo del periodismo. El propósito de la investigación fue identificar et perfil del periodista de moda en Puerto Rico, analizar las funciones y competencias del periodista de moda actual y determinar la importancia de un currículo especializado en periodismo de moda. La investigación se llevó a cabo utilizando un enfoque mixto incorporando las metodologías cuantitativa y cualitativa. La población estuvo constituida por diseñadores de moda que ejercen esta carrera en Puer1o Rico y periodistas de moda que ejercen o han ejercido el periodismo de moda en el país. Se diseñaron dos guías de preguntas para llevar a cabo las entrevistas a diseñadores y periodistas; y un cuestionario el cual fue administrado a diseñadores de moda. Los hallazgos relevantes en esta investigación demuestran que los actuales periodistas de moda que ejercen o han ejercido esta carrera en Puerto Rico son autodidactas en cuanto al campo de la moda se refieren y que hay necesidad de profesionales académicamente preparados en periodismo de moda. Las aportaciones de es1a investigación fueron: identificar el perfil del actual periodista de moda que ejerce o ha ejercido esta profesión en Puerto Rico y diseñar la guía curricular de un grado académico universitario en Comunicación y Periodismo de Moda
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Quincho, Rosales Dilmer Armando. "Efecto del plasma rico en plaquetas en la regeneración ósea postexodoncia del tercer molar impactado". Bachelor's thesis, Universidad Nacional Mayor de San Marcos, 2017. https://hdl.handle.net/20.500.12672/6286.

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Resumen
Determina el efecto en la regeneración ósea postexodoncia del tercer molar impactado. El estudio se realiza con 20 pacientes con necesidad de exodoncia del tercer molar inferior bilateral. Las exodoncias se efectúan en un mismo tiempo quirúrgico y en uno de ellos, escogido aleatoriamente, se aplica el gel de PRP y el otro tomado como grupo control. La evaluación posoperatoria se lleva acabo hasta pasado los tres meses y medio, los parámetros evaluados son: dolor posoperatorio y curación de herida (efecto clínico), efecto radiográfico y efecto tomográfico.
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Ferro, Leonardo. "Studio del processo produttivo del riciclo di materiali provenienti da attività di C&D in un impianto di nuova realizzazione". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amslaurea.unibo.it/723/.

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Lo studio del processo produttivo del riciclo di materiali provenienti da attività di C&D in un impianto di nuova realizzazione, presentato in questa tesi di laurea,è così articolato: nel primo capitolo si analizza la complicata evoluzione della normativa in materia di rifiuti (non solo da C&D) su scala europea e nazionale accennando i provvedimenti legislativi su scala regionale, con particolare riferimento alla Regione Veneto. Si esamineranno, pertanto, le direttive e le decisioni della Comunità Europea che hanno ispirato, a partire dal 1975, i provvedimenti legislativi nazionali, tra cui vale la pena di ricordare il “Decreto Ronchi”, emanato nel febbraio del 1997, l’attuale D.Lgs. 3/4/2006 n.152, e i Decreti Ministeriali di riferimento per la materia di studio, ovvero il D.M. 5/2/1998, riguardante l’individuazione dei rifiuti per cui è possibile procedere al loro trattamento in regime semplificato e l’ancora poco attuato D.M.8/5/2003 n.203, riferito all’utilizzo di materiale riciclato nelle Pubbliche Amministrazioni. Il secondo capitolo definisce, invece, le caratteristiche principali dei rifiuti da C&D, appartenenti alla categoria dei rifiuti inerti, e delinea le odierne problematiche inerenti a tali materiali. A conferma di queste, nella seconda parte del capitolo, sono presentati alcuni dati che fotografano oggettivamente gli scenari attuali in Europa e in Italia in riferimento alla produzione, al recupero e allo smaltimento di questa categoria di rifiuti. In seguito, il terzo capitolo inizia a definire gli aspetti relativi alla realizzazione di un impianto di studio per il riciclo di rifiuti da C&D. In esso si evidenziano le procedure amministrative, gli adempimenti burocratici e in generale tutti gli aspetti inerenti alla gestione dei rifiuti da C&D per l’esecuzione delle attività di recupero e smaltimento previste dal D.Lgs. n.152/2006, così come modificato dal recentissimo D.Lgs. n.4/2008. Il quarto capitolo definisce i termini per poter considerare i rifiuti da C&D trattati in impianto come MPS. L’attenzione è riposta sulla Direttiva 89/106/CEE, che impone obbligatoriamente, dal 01/06/2004, la marcatura CE per tutti i prodotti da costruzione e, quindi, anche per gli aggregati riciclati. Pertanto, in questo capitolo, vengono definite le prove richieste obbligatoriamente dal D.M 11/4/2007 in accordo con la norma europea UNI EN 13242 recante “Aggregati per materiali non legati e legati con leganti idraulici per l'impiego in opere di ingegneria civile e nella costruzione di strade" ed, in conclusione, viene studiata la Circolare n.5205/2005 che dovrebbe dare attuazione nel settore edile, stradale e ambientale al D.M. n.203/2003. Successivamente, il quinto capitolo delinea le caratteristiche principali degli impianti di trattamento per il recupero dei rifiuti da C&D, delineando le principali differenze tra gli impianti fissi e i mobili ed esaminando le diverse fasi del ciclo produttivo, anche in relazione ad un impianto di studio situato nella provincia di Verona. Infine, il sesto capitolo riassume i risultati delle prove di marcatura CE per gli aggregati riciclati prodotti nell’impianto descritto. Tali prove sono state eseguite presso il Laboratorio di Strade della Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Bologna.
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Salemi, Claudia <1986&gt. "Regione Marche e Cina, un legame indissolubile. Dal gesuita Matteo Ricci all'Expo 2010". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/2033.

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La tesi ha lo scopo di fornire un quadro generale delle politiche e delle attività svolte dalla Regione Marche negli ultimi anni, rispetto al colosso cinese, e di cosa questa regione ha fatto per sostenere le PMI regionali, nel difficile e complesso processo di internazionalizzazione, con un focus sul settore delle calzatura marchigiano. In ultimo si sono selezionate alcune best practices sviluppate da altre realtà regionali, con le quali è stato fatto un confronto, al fine di capire cosa ancora si potrebbe fare, per migliorare ulteriormente il lavoro svolto dalla Regione Marche in questi anni.
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Toro, Silvia <1991&gt. "Nicolò Longobardo S.J.(1556-1655) successore di Matteo Ricci e autore del 地震解Trattato sui terremoti". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/9241.

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La figura del missionario Nicolò Longobardo 龍華民 (1565- 1655) riveste un ruolo di spicco nel panorama dei missionari gesuiti partiti dalla Sicilia tra il XVI e XVII secolo. Longobardo fu il primo successore di Matteo Ricci, per la stima che aveva delle sue capacità nel 1610 lo nominò superiore della missione cinese. Le complessità e le tensioni della missione in quegli anni si acuirono e L. si trovò ad affrontarle per tutto l’arco della sua vita. Portò avanti la strategia ricciana di accommodation ma parecchie furono le innovazioni da lui apportate: fare della Cina una provincia autonoma, indipendente dal Giappone; ammettere i Cinesi al sacerdozio, consentire loro l'ingresso nella Compagnia di Gesù; favorire l’utilizzo della lingua cinese nella liturgia cristiana e procedere alla traduzione in lingua cinese del Messale e del Breviario; convertire le donne; proseguire nella produzione di opere in cinese riguardanti il sapere scientifico europeo, principalmente di tipo astronomico e scienze della terra. Di particolare importanza è l’opera Trattato sui terremoti 地震解e le influenze che quest’opera ha avuto nella cultura scientifica cinese, nonché l’interpretazione del fenomeno sismico secondo la duplice ottica: quella cristiana del flagellum dei e quella cinese di segno di cattivo auspicio.
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Brollo, Alessandro <1982&gt. "L'architettura del Rinascimento francese al tempo di Caterina de' Medici e dei ricchi fiorentini in Francia. Assimilazione, mediazione e innovazione di modelli italiani e francesi". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/20788.

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L'architettura francese dell'età moderna nasce dall'incontro della tradizione francese con quella italiana. Questo processo culturale inizia durante le guerre d'Italia, continua durante il periodo del rafforzamento della monarchia per conoscere un momento particolare quando diviene regina Caterina de' Medici. Dopo la morte del consorte nel 1559, la sovrana commissiona innumerevoli cantieri architettonici, le cui soluzioni stilistiche sono dovute a ragioni diplomatiche, vale a dire alla necessità di mantenere un certo equilibrio politico durante il periodo delle guerre di religione. A coadiuvarla nelle scelte vi sono molti di quei fiorentini stabilitisi dapprima a Lione, come, ad esempio, i Gondi, che entrano a far parte della corte reale. Questi stessi fiorentini costruiscono nuove dimore adottando soluzioni ibride necessarie a dimostrare la loro integrazione in terra francese. Quella francese è un'architettura in cui ogni elemento proveniente da altre culture viene sempre reinterpretato secondo il gusto locale; nasce, così, un linguaggio architettonico davvero nazionale, in cui risulta difficile distinguere chiaramente gli apporti esterni. L'elaborato intende, dunque, approfondire il contributo offerto da Caterina de' Medici e dal suo seguito di italiani al processo di sintesi e innovazione di modelli italiani e francesi, sottolineando il ruolo dell'Italia e l’abilità creativa francese nell'elaborazione di un linguaggio originale e in sé autonomo.
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Hernández, Fernández Alberto. "Efecto del plasma rico en plaquetas en la osteogénesis a distracción". Doctoral thesis, Universitat Autònoma de Barcelona, 2011. http://hdl.handle.net/10803/32080.

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La Osteogénesis a Distracción es un procedimiento por el cual se forma tejido óseo en longitud mediante la realización de fuerzas distractoras en sentidos opuestos, en el contexto de una fractura u osteotomía. Como todo procedimiento de naturaleza quirúrgica puede presentar ciertas complicaciones, algunas de las cuales están relacionadas con el volumen y madurez del regenerado óseo. Algunas de las investigaciones sobre la Osteogénesis a Distracción han perseguido ahondar en los factores técnicos y biomecánicos que optimizan la formación de hueso. Las investigaciones más recientes han tratado de mejorar la Osteogénesis a Distracción mediante agentes biológicos aplicados local o sistémicamente. El Plasma Rico en Plaquetas es un concentrado de plaquetas de sangre periférica. En la actualidad se está empleando en varios ámbitos de la medicina, ya que su alta concentración en factores de crecimiento podría suponer un beneficio en aquellos procesos terapéuticos en caminados a conseguir una regeneración tisular. Este estudio pretende evaluar si la aplicación de Plasma Rico en Plaquetas en un modelo ovino de Osteogénesis a Distracción estimula la formación de hueso. Para ello se han empleado dos grupos de 10 corderos cada uno. En el grupo control se ha realizado un procedimiento de Osteogénesis a Distracción mediante osteotomía centrodiafisaria del fémur y empleando un fijador externo. El grupo intervención se diferencia del grupo control en que recibió tres dosis de Plasma Rico en Plaquetas autólogo, durante el inicio de la fase de latencia, el inicio de la fase de distracción y a mitad de la fase de distracción. Se evaluó el regenerado óseo mediante radiología simple secuencial, Tomografía Computerizada del callo de elongación (estudio morfométrico del fémur y del callo, estudio de densidad ósea en UH), estudio de histología simple (cuantificación celular de osteoblastos y osteoclastos, cuantificación de neoangiogénesis y determinación de madurez trabecular y del callo) e histomorfometría. No se evidenciaron diferencias entre los dos grupos, no pudiéndose afirmar que el Plasma Rico en Plaquetas estimule la formación de hueso ni la maduración del mismo en nuestro modelo ovino de Osteogénesis a Distracción.
Distraction Osteogenesis is a procedure in which it is formed bone in length by performing a distraction force in opposite directions, in the context of a fracture or osteotomy. As surgical procedure may have somewhat nature complications, some of which are related to the volume and maturity of the regenerated bone. Some of the research on Distraction Osteogenesis have sought to delve into the technique and biomechanic factors to optimize bone formation. The recent research has attempted to improve the Osteogenesis Distraction by biological agents applied locally or systemically. Platelet Rich Plasma is a concentrate of platelets of peripheral blood. It is currently being used in diferent fields of medicine, because the high concentration of growth factors could provide a therapeutic benefit in those processes related with tissue regeneration. This study aims to assess if the implementation of Platelet-Rich Plasma in a sheep model of distraction osteogenesis could stimulate bone formation. It has been used two groups of 10 animals each. It has performed a procedure of Distraction Osteogenesis in the control and intervention group with a shaft osteotomy of the femur using an external fixator. The intervention group received three doses of autologous Platelet Rich Plasma, during the onset of latency phase, the beginning of the distraction phase and half of the distraction phase. Bone regeneration was evaluated by sequential simple radiographs, computed tomography of the callus (morphometric study of the femur and callus, bone density study at HU), study of histology (cell counts of osteoblasts and osteoclasts, quantification and determination neoangiogenesis, trabecular and callus maturity) and histomorphometry. There was no difference between the two groups. It can not be affirmed that the Platelet Rich Plasma stimulates bone formation and the maturation in our sheep model of distraction osteogenesis.
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Mattos, Cortegana Iván Arístides. "Uso del plasma rico en plaquetas en manguito rotador : resultado clínico". Bachelor's thesis, Universidad Nacional Mayor de San Marcos, 2012. https://hdl.handle.net/20.500.12672/12813.

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El documento digital no refiere asesor
Objetivo: -Determinar el efecto clínico del uso del Plasma Rico en Plaquetas en el tratamiento quirúrgico de la Patología del Manguito Rotador. Material y Métodos: El estudio prospectivo se realizó en Sala de Operaciones del Servicio de Ortopedia y Traumatología del Hospital Nacional Edgardo Rebagliati Martins, donde se aplicaron las soluciones del Plasma Rico en Plaquetas luego de la reparación quirúrgica del manguito rotador. Se realizó los cuestionarios un día antes de la cirugía, y luego de 6 semanas de la cirugía en el servicio de Consultorios externos del HNERM. También se les realizó la cuantificación del dolor con una Escala Visual Análoga paralelo a la del Cuestionario DASH. Resultados: Se analizó los resultados de los cuestionarios DASH y de los valores de la Escala Visual Análoga; se obtuvo que la diferencia en los pacientes a los que se le aplicó el Plasma Rico en Plaquetas fue estadísticamente significativa en los puntajes de la Escala Visual Análoga (p = 0,006), pero NO en los puntajes obtenidos de los cuestionarios DASH (p = 0,365). Conclusión: -Se comprobó que el efecto clínico del uso del Plasma Rico en Plaquetas como tratamiento coadyuvante del tratamiento quirúrgico de la Patología del Manguito Rotador no es estadísticamente significativo respecto a los que no se les aplicó el PRP, según los resultados del Cuestionario DASH. Se comprobó también que la sensación subjetiva del dolor por parte del paciente fue menor en los pacientes a los que se le aplicó el Plasma Rico en Plaquetas, según la Escala Visual Análoga.
Trabajo académico
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Ortiz, Alvarado Walter Eleodoro. "Efecto del plasma rico en plaquetas en el movimiento dental ortodóncico". Bachelor's thesis, Universidad Nacional Mayor de San Marcos, 2016. https://hdl.handle.net/20.500.12672/4971.

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Determina la efectividad de la aplicación del plasma rico en plaquetas (PRP) sobre el movimiento dental ortodóncico. Utilizó 20 ratas macho de raza Hoffman de 12 semanas de edad aproximadamente de entre 200 - 300 gramos dividas en dos grupos de 10 integrantes cada uno: grupo experimental y control. Empleo pentobarbital para anestesiarlas, luego de ello se colocó el aparato de ortodoncia. Posteriormente se inoculo el plasma rico en plaquetas (PRP) de la sangre de rata de la misma especie el cual fue obtenido mediante centrifugación. Se dejó a la rata con el aparato durante 7 días y se fueron haciendo mediciones cada día con un calibrador vernier. Concluye que no hubo diferencia significativa en el grupo control con el grupo experimental, por lo que el plasma rico en plaquetas no aumenta la velocidad del movimiento dental. Debido a que es muy utilizado para regeneración ósea, podría ser utilizado para mejorar la contención luego de terminar los tratamientos de ortodoncia, pero para ello se necesitan hacerse más estudios.
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Berti, Beatrice. "Analisi del ciclo di vita del processo di pirolisi di rifiuti industriali e confronto con scenari alternativi". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/14381/.

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Per il presente lavoro di tesi sono stati analizzati attraverso la metodologia del ciclo di vita (Life Cycle Assessment, LCA) diversi sistemi di recupero di due rifiuti industriali, ossia pneumatici fuori uso (PFU) e compositi polimerici rinforzati con fibre di carbonio (CFRC), con lo scopo di individuare quelli più virtuosi. Per quanto concerne i PFU, sono stati studiati quattro pretrattamenti (single cut, grinding, crushing e pulverisation), il processo di pirolisi dell’azienda Curti S.p.A, la termovalorizzazione, la co-combustione in cementificio e tre scenari di recupero di polverino da PFU. Dalla valutazione degli impatti dei pretrattamenti è emerso che il single cut è la tecnologia con il minor carico ambientale, mentre tra i processi termici quello più vantaggioso è la pirolisi. Il confronto tra la pirolisi e i tre scenari di recupero di materia ha invece evidenziato i punti di forza del riciclo del ferro e del polverino, quest’ultimo sempre più apprezzato sul mercato per la sua versatilità di utilizzo (può sostituire la sabbia, la gomma sintetica e naturale nelle superfici antitrauma o il bitume negli asfalti bituminosi). Per quanto riguarda invece i CFRC, sono stati messi a confronto tre scenari: la pirogassificazione dell’azienda Curti S.p.A, la termovalorizzazione e lo smaltimento in discarica (adottato fino all’emanazione del D.lgs 36/2003). Dall’analisi è emerso che il primo processo è quello più virtuoso, mentre presenta un impatto quasi nullo la discarica (vietata per questo rifiuto dal 2007). Lo scenario meno favorevole è risultato essere invece la termovalorizzazione. Per testare la robustezza del metodo e confermare i risultati ottenuti, sono stati sottoposti all’analisi di sensibilità gli scenari con i carichi ambientali più simili. Tale analisi, effettuata attraverso il metodo Monte Carlo, ha confermato quanto ottenuto durante la valutazione degli impatti, avvalorando lo studio LCA effettuato per il presente lavoro di tesi.
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Bidini, Camilla. "Studio di settori del litorale Emiliano-Romagnolo soggetti ad interventi di ripascimento". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/18139/.

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In questa tesi è stato condotto uno studio sull’evoluzione dei settori di Misano Adriatico e Riccione Sud in seguito agli interventi di ripascimento, attuati sul litorale emiliano-romagnolo da ormai 25 anni: si tratta di un’area dal delicato equilibrio, per questo da sempre oggetto di monitoraggio. Utilizzando rilievi batimetrici (di prima pianta, seconda pianta e primo monitoraggio), profili di spiaggia e dati relativi alle granulometrie sono state osservate le principali variazioni della linea di riva e di fondale caratteristici di questo tratto costiero nel periodo relativo all’intervento di ripascimento del 2016. I cambiamenti ed i trend evolutivi individuati si sono confermati il risultato dell’azione congiunta di fattori naturali e antropici, i quali hanno fortemente influenzato la situazione critica di questi settori di spiaggia.
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Loi, Camilla <1985&gt. "Utilizzo del plasma ricco di piastrine (PRP) su pazienti affetti da lesioni mucose di difficile guarigione: studio osservazionale prospettico esplorativo". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amsdottorato.unibo.it/9908/1/tesi%20frontespizio%20corretto%20PDF.pdf.

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Le lesioni della mucosa orale in corso di malattia bollosa autoimmune sono tra le più difficili da gestire e tendono a recidivare con maggiore frequenza rispetto alle lesioni cutanee, con notevole impatto sulla qualità di vita. Attualmente il PRP è stato approvato anche per le lesioni aperte cutanee e mucose. Il meccanismo d'azione si basa sull nota capacità riparativa, strutturale e funzionale, e sull sua capacità di stimolare la proliferazione e la rigenerazione tissutale. Si tratta inoltre di una tecnica sicura che finora non ha mostrato alcun effetto collaterale. Attualmente abbiamo utilizzato il gel piastrinico su 10 pazienti affetti da MBA e, nonostante il numero ridotto, è stato possibile effettuare una prima valutazione circa l’efficacia ma anche i limiti di tale trattamento. Tutti i pazienti hanno mostrato un rapido miglioramento della sintomatologia dolorosa con conseguente miglioramento della qualità della vita.
Mucosal Lesions in patients with autoimmune bullous diseases are the most difficult to manage and tend to relapse more frequently than skin lesions. Consequentially, these lesions have a very important impact on quality of life of affected patients. PRP has recently been approved for the treatment of dermatological diseases characterized by difficult-to-treat mucosal and cutaneous ulcerated lesions. The mechanism of action is based on the its well-known repairing capacity (structural and functional) and on its ability to stimulate tissue proliferation and regeneration. PRP is very safety and side effects have not been described so far. We have currently used platelet gel on 10 patients with MBA and, despite the small number, it was possible to observe an initial assessment of the effectiveness but also the limits of this treatment. All patients showed a rapid improvement in pain symptoms with a consequent improvement in the quality of life.
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Bruschi, Davide. "Trattamento e gestione del plasmix da raccolta rifiuti urbani e speciali in un'ottica di economia circolare". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Il problema della gestione della plastica è ormai sotto gli occhi di tutti. La sua indistruttibilità sta portando, oltre che a molti benefici, anche a diversi danni, soprattutto nei mari e negli oceani dove si sono formate, negli ultimi anni, delle vere e proprie isole di plastica. Oggi circa la metà dei rifiuti in plastica è avviata a riciclo. Questi processi si sono sviluppati nel tempo e oggi sono ben consolidati e strutturati. Infatti polimeri come PET, HDPE, PP, ecc. sono facilmente riciclabili attraverso il riciclo meccanico e vengono trasformati in oggetti nuovamente utilizzabili. L’altro 50% circa invece è rappresentato da un mix di plastiche eterogenee difficilmente riciclabili meccanicamente e che prendono il nome di "Plasmix". La sua composizione è difficile da determinare tanto che non ha mai una composizione standard di elementi. Oggetto di questa ricerca sarà capire come le aziende valorizzano queste plastiche e se è possibile il loro riciclo. Verranno anche viste all’interno dell’elaborato le diverse direttive e normative europee utilizzate per far fronte al problema dei rifiuti plastici e anche le quantità di plastica prodotte nel mondo e soprattutto in Europa e in Italia. Verranno analizzate inoltre le tipologie di plastiche esistenti e i settori dove vengono impiegate maggiormente.
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Annunziata, Alexia. "Recupero di scarti di CFRP tramite pirogassificazione: ottimizzazione del processo e caratterizzazione delle fibre ottenute". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/16747/.

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Il progetto alla base di questa tesi di laurea verte sullo studio di un innovativo processo di pirogassificazione per il recupero delle fibre di carbonio da scarti di compositi. L’obiettivo è stato quello di individuare le condizioni ottimali dei parametri di processo al fine di ottenere delle fibre di carbonio riciclate con proprietà le più simili a quelle delle fibre vergini, idonee quindi ad un nuovo utilizzo nel campo dei materiali compositi. Il materiale trattato è composto da scarti di lavorazione di materiale composito (CFRP), è stato quindi sottoposto al trattamento termico modificando i diversi parametri quali temperature, tempi di residenza, portate di aria in gassificazione e quantità di materiale trattato, variati singolarmente durante diverse prove condotte allo scopo di individuare le migliori condizioni di trattamento. Al termine di ogni prova, i campioni sono stati sottoposti ad una serie di analisi e caratterizzazioni per valutarne condizioni, proprietà termiche e morfologiche utilizzando strumenti quali TGA, SEM-EDS e microscopio Raman. Raggiunta la miglior combinazione dei parametri, si è proceduti ad una fase di validazione del ciclo di pirogassificazione giudicato migliore, allo scopo di dimostrare la riproducibilità del processo. Anche in questa fase, le fibre in uscita dall’impianto sono state caratterizzate utilizzando le medesime analisi descritte per la fase precedente. I risultati ottenuti hanno fornito sufficienti prove utili a dimostrare la validità del processo. Le fibre ottenute possono essere ritenute idonee ad un successivo riutilizzo in quanto le proprietà superficiali appaiono solo minimamente variate rispetto alle fibre vergini.
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Soto-Bayó, Sandra. "Diseño de una metodología de identificación y cartografía de unidades de paisaje a diferentes escalas. Aplicación al caso de Puerto Rico". Doctoral thesis, Universitat de Girona, 2016. http://hdl.handle.net/10803/392165.

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En este trabajo presentamos una jerarquía sistematizada de unidades de paisaje para el archipiélago de Puerto Rico, ubicado en la cuenca del Caribe. En este caso, aplicamos la metodología a dos escalas de análisis: a nivel del Archipiélago y sobre la Cuenca del Estuario de la Bahía de San Juan. Aquella consiste en la aplicación de varias técnicas multivariantes: el Análisis de Componentes Principales Categórico, el Análisis de Conglomerados y el Análisis Discriminante Múltiple. A escala de Puerto Rico creamos nueve tipos de paisaje y catorce unidades corológicas. A escala de la Cuenca del Estuario de la Bahía de San Juan, obtuvimos siete tipos de paisaje, que luego se usaron de referencia para crear ocho unidades de paisaje. Los resultados obtenidos podrían servir para ser aplicados en la docencia, en la gestión del territorio o ser utilizados como áreas de referencias en investigaciones futuras, entre otras.
This study presents a hierarchy of landscape units developed for the Archipelago of Puerto Rico, located in the Caribbean basin. We applied the methodology at two different scales of analysis; the Archipelago, and the San Juan Bay Estuary Watershed. This method consists of various steps where different multivariate techniques are employed; Categorical Principal Component Analysis, Cluster Analysis (K-means), Multiple Discriminant Analysis, and expert knowledge. By using this methodology, we obtained nine landscape types and fourteen landscape units at the regional scale. The local scale analysis resulted in seven landscape types that were later used as a reference to create eight landscape units. The landscape units that result from this analysis have varied applications, such as in land management and planning or as reference areas in future research, among others.
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Pérez, León Camborda Juan Roberto. "Estudio fitoquímico y actividad antiinflamatoria del extracto hidroalcohólico de las hojas de Ricinus communis L. "higuerilla"". Master's thesis, Universidad Nacional Mayor de San Marcos, 2012. https://hdl.handle.net/20.500.12672/3439.

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Resumen
El objetivo fue determinar el efecto antiinflamatorio de Ricinus communis L. “higuerilla” en ratas con inducción de inflamación aguda. Se realizó el estudio fitoquímico y la determinación de la actividad antiinflamatoria de Ricinus communis L. “higuerilla”. La especie fue ubicada y recolectada en el mes de febrero de 2008, en la comunidad de Chosica, ubicada a 800 msnm. Provincia de Lima y departamento de Lima. Las hojas fueron secadas a 38º C en un horno con aire circulante, se molió y maceró con etanol 70°. Mediante una marcha fitoquímica se detectaron compuestos fenólicos, taninos, alcaloides, esteroides, saponinas y azúcares reductores. Para el análisis cromatográfico en capa fina a escala preparativa, se utilizó el sistema de solventes: EtOH-MeOH-H2O (80:3:3).la elucidación estructural se realizó por espectroscopia UV-visible e IR: se determinaron dos fracciones probables; F1:3´- metoxiflavona y F2:7-metoxiflavona. Para evaluar el estado agudo se usó el modelo experimental de Winter (edema subplantar) con albúmina, administrado a nivel de la aponeurosis plantar derecha de la rata. Se utilizaron 40 ratas cepa Holtzman de 200+/- 20 g distribuidas al azar en grupos de 8 cada uno; considerando un control con agua destilada 5 mL/kg, grupos con agente inflamatorio más extracto en 2 dosis, así mismo, con dexametasona e ibuprofeno; siendo 40 ratas para evaluación frente a la albumina donde se consideró mL de volumen del miembro inferior, porcentaje de eficacia antiinflamatoria. Los resultados mostraron un 15% de reducción de la inflamación aguda (p<0,01).En conclusión. En las condiciones experimentales se demostró que el extracto hidroalcohólico de Ricinus communis L. “higuerilla”. en ratas presenta un efecto antiinflamatorio, dicha actividad probablemente se deba a la presencia de flavonoides en el extracto hidroalcohólico de las hojas. Al evaluar la toxicidad aguda a dosis límite del extracto hidroalcohólico de hojas en ratones albinos especie Mus musculus cepa Balb/c, se ha determinado que no produce mortalidad a la dosis máxima de 2 000 mg/kg. y por lo que se califica como no clasificado (no toxico). Palabras clave: Ricinus communis L. “higuerilla”. antiinflamatorio, toxicidad aguda, flavonoides.
--- The aim was to determine the anti-inflammatory effect of Ricinus communis L. “higuerilla”. In rats which were induced acute and chronic inflammation. It was carried out the photochemical study determination of the anti-inflammatory activity of Ricinus communis L. “higuerilla”. The species was located y gathered in the month of February of 2008, community of Chosica, at 800 msnm. County of Lima, department of Lima. The leaves was dried at 38 º C in an oven with circulating air, ground and macerated with ethanol (70°) .By means of a phytochemical march phenolic compound, tannins, alkaloids, steroids, saponines and reductor sugars were detected. For the chromatographic analysis in analytic fine layer, in preparatory scale. The system of solvents was used: EtO-MeOH-H2O (80:3:3), the structural elucidation was carried out for UV-visible spectroscopy and RI: se two probable fractions were determined; F1: 3´-metoxiflavona y F2:7-metoxiflavona. It was used Winter experimental model to evaluate the acute state (subplantar edema) with albumin given at the level of right plantar fascia of the rat. It was used 40Holtman stump rats of 200 +/- 20 g randomly divided in groups of eight each, one whereas a control with distilled water 5 mL/kg, groups with anti-inflammatory agent and extract in 2 doses also with dexamethasone and ibuprofen, being 40rats for evaluation against albumin where was considered mL of lower limb volume, percentage of effectiveness antiinflammatory. The results showed a reduction of 15% acute inflammation (p <0.01). Conclusion. Underneath the experimental conditions it has shown that hydro alcoholic extract of Ricinus communis L. “higuerilla”. in rats has an anti-inflammatory effect, This activity is probably due to the flavonoid presence in the hydro alcoholic extract .When evaluating the acute toxicity to dose limit of the hydro alcoholic extract of leaves in Mus musculus albinic mice species stump Balb/c, It has been determined that it doesn´t produce mortality to the maximum dose of 2 000 mg/kg, for what is qualified as “Not classified” (nontoxic). Keywords: Ricinus communis L. “higuerilla”. Anti-inflammatory, acute toxicity, flavonoids.
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Conte, Eleonora. "Impiego dei pneumatici riciclati come aggregato nel calcestruzzo-Pavimentazione della pista aeroportuale G. Marconi". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Resumen
Al giorno d’oggi, il numero di veicoli in circolazione è sempre in aumento a tal punto da divenire un serio pericolo ecologico, sia per la salute umana sia per l’inquinamento ambientale. Ogni anno milioni di pneumatici vengono potenzialmente conferiti in discarica o bruciati in tutto il mondo, tanto che per l’anno 2030 sono stati stimati circa 5000 milioni di pneumatici di scarto abbandonati. A seguito di campagne sulla sensibilizzazione ambientale e provvedimenti normativi adeguati, si è giunti quindi a pensare a nuovi metodi di riutilizzo dei materiali di scarto, nel rispetto dell’ambiente stesso. Nel primo capitolo, verranno illustrsate le caratteristiche degli pneumatici, partendo dai problemi che possono causare se smaltiti in discarica, arrivando a specificare le loro conformazioni e caratteristiche fisiche, fino ad arrivare a parlare dello status legislativo vigente tutt’ora sia in Europa sia in Italia. Nel secondo capitolo, verranno confrontate composizione e proprietà fisiche del calcestruzzo tradizione con quelle del calcestruzzo modificato con granulato e/o polverino di gomma. Nel terzo capitolo, verranno definite accuratamente le proprietà meccaniche del calcestruzzo gommato per metterne in luce le qualità migliorative. In tal modo sarà chiara l’importanza dell’innovazione e del recupero di questo materiale di scarto. Infine, verrà presentato come caso studio, il programma sperimentale eseguito dai docenti Ferretti e Bignozzi sulla pavimentazione aeroportuale Guglielmo Marconi di Bologna. Tale studio, ha permesso di sperimentare il calcestruzzo gommato ottenendone ottimi risultati e proprietà meccaniche migliori rispetto la precedente pavimentazione eseguita con calcestruzzo tradizionale, dando al contempo, prova dei benefici che si possono ottenere con la ricerca sperimentale nella tutela dell’ambiente.
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Viscomi, Giovanni. "Reimpiego del filler di recupero di impianto nel ciclo produttivo di conglomerati bituminosi". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/16257/.

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Lo studio sperimentale effettuato nasce dall’esigenza di recuperare materiale di scarto prodotto dall’impianto di produzione di conglomerati bituminosi, nello specifico filler di recupero. Tale materiale viene normalmente estratto mediante aspiratore durante l’essiccazione dei materiali che andranno a formare la miscela finita. L’obbiettivo prefissato è capire se può essere utilizzato, in toto o in percentuale, nella produzione di miscele destinate a formare lo strato di usura del manto stradale. Ai fini pratici si è deciso di partire da una caratterizzazione del materiale confrontandolo con il filler calcareo normalmente utilizzato, per passare poi allo studio del mastice bituminoso ed infine allo studio delle caratteristiche geometriche, meccaniche e di durabilità di conglomerati bituminosi.
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Bertolli, Chiara. "Il riciclo dei rifiuti da costruzione e demolizione per un'edilizia eco sostenibile". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/21185/.

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Il riciclo di rifiuti da costruzione e demolizione rappresenta un importante tassello per la conduzione di un’economia circolare, dove il valore dei prodotti, dei materiali e delle risorse è mantenuto nel sistema economico il più a lungo possibile, minimizzando la produzione dei rifiuti. La presente tesi offre una panoramica sugli aspetti ambientali, sociali ed economici connessi al riciclo e reimpiego di questa tipologia di rifiuti, mettendone in evidenza i vantaggi e gli svantaggi.
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Petrangelo, Saverio. "Fotovoltaico sostenibile: la gestione e il riciclo dei moduli a fine vita". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/3280/.

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TOMASSETTI, LAURA. "Inertizzazione e riciclo dei rifiuti: analisi ambientale di prototipi e applicazioni industriali". Doctoral thesis, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, 2022. http://hdl.handle.net/11380/1278299.

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Lo studio realizzato ha avuto l’obiettivo di analizzare la fattibilità del riciclo e riutilizzo di rifiuti e svolgere l’analisi ambientale di tre casi studio che ad oggi sono destinati in discarica in quanto non riciclabili dalle attuali filiere, dunque tali rifiuti non sono utilizzati come materie prime seconde. I tre casi studio sono stati oggetto di 3 progetti di ricerca finanziati da fondi pubblici che hanno avuto l’obiettivo di valutare l’applicabilità delle diverse strategie di utilizzo come materie prime seconde e gli impatti ambientali del riciclo. Il primo caso studio si è focalizzato sul riciclo e riutilizzo di materiali contenti amianto, in particolare sono state valutate le emissioni atmosferiche relative al processo termico di trattamento, e la conseguente valutazione ambientale in base alla normativa vigente e conseguente valutazione degli impatti ambientali con metodo LCA. Il secondo caso studio ha permesso di valutare la fattibilità del riciclo di plastiche dure domestiche non da imballaggio. È stata dimostrata la possibilità di separare le diverse plastiche dure per densità, inoltre è stato possibile ottenere un blend con buone proprietà meccaniche composto da plastiche post-consumo e plastiche post-industriali. L’analisi LCA ha permesso di valutare una considerevole riduzione degli impatti ambientali comparati con la produzione di nuova plastica vergine. Il terzo caso studio ha preso in analisi la possibilità del riutilizzo di cellulosa proveniente da Assorbenti per uso personale (PSA) ottenuta dal processo di riciclo brevettato da Fater S.P.A.. I test svolti durante il progetto hanno permesso di valutare l’utilizzo della cellulosa riciclata sia per la realizzazione di pannelli isolanti sia come cellulosa in fiocchi. È stato dimostrato come la cellulosa riciclata ha le stesse proprietà della cellulosa vergine per l’isolamento termico di edifici e come l’applicazione di pannelli isolanti è un valido metodo di utilizzo con un contenuto impatto ambientale.
The aim of the study was to analyse the feasibility of recycling and reuse of waste and to carry out an environmental analysis of three case studies that are currently destined for landfill because they cannot be recycled by the current supply chains and are therefore not used as secondary raw materials. The three case studies were object of three research public projects aimed to assessing the applicability of different strategies to use as secondary raw materials and the environmental impacts of recycling. The first case study focused on the recycling and reuse of materials containing asbestos. In particular, the atmospheric emissions related to the thermal treatment process were evaluated, and the consequent environmental impact assessment using the LCA method. The second case study assessed the feasibility of recycling household hard plastics. The possibility of separating the different hard plastics by density was demonstrated, and it was possible to obtain a blend with good mechanical properties composed of post-consumer and post-industrial plastics. The LCA analysis showed a considerable reduction in environmental impacts compared to the production of new virgin plastics. The third case study analysed the possibility of reusing cellulose from Absorbent Health Products (AHP) obtained from Fater S.P.A.'s patent recycling process. Tests carried out during the project allowed to evaluate the use of recycled cellulose both for the production of insulating panels and as cellulose flakes. It has been demonstrated that recycled cellulose has the same properties as virgin cellulose for the thermal insulation of buildings and that the application of insulation panels is a valid method of use with a low environmental impact.
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Riccadonna, Leonardo. "L'impronta ambientale di prodotto come strumento di trasparenza verso il mercato: l'applicazione alla filiera tessile del distretto di Prato". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7937/.

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Obiettivo di questo studio è fornire le prestazioni ambientali della lana riciclata e l’individuazione delle aree di miglioramento all'interno del ciclo di vita per poi verificare se gli impatti ambientali di questo prodotto, a parità di caratteristiche tecniche, siano inferiori rispetto al processo di realizzazione di lana vergine. è stata usata la metodologia PEF per lo studio LCA. Lo studio si è esteso anche ai filati di lana rigenerata.
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Ruiz, Paula Arantzazu. "De los teatros anatómicos a 'Oh! Uomo', de Yervant Gianikian y Angela Ricci Lucchi: una arqueología de la mirada médica del cuerpo". Doctoral thesis, Universitat Pompeu Fabra, 2017. http://hdl.handle.net/10803/402100.

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Modern consciousness of the body is due to a number of epistemological processes that took place during the Renaissance. The practice of the anatomy in the anatomical theaters helped to shape and to develop an image of the human body, compiled in the anatomical atlas. Andreas Vesalius’ De humani corporis fabrica libri septem is recognised as the most influential above all. With the advent of the technologies of mechanical reproduction of images during the mid-nineteenth century, a new regime of visualization was born only to redefine the images of the human body in the field of the neurosciences. Atlas of surgical and neurological films such as Camillo Negro’s La neuropatologia (1908) will help scientists to encode and decode pathologies, but the stories of those films are also stories of bodies subjected to a violent apparatus, as the Italian filmmakers Yervant Gianikian and Angela Ricci Lucchi expose in Oh! Uomo (2004).
La conciencia moderna del cuerpo y su lugar en el mundo se deben a un número de procesos epistemológicos ocurridos durante el Renacimiento. La práctica de la anatomía en los teatros anatómicos ayudó a modelar una imagen del cuerpo humano y desarrollar un régimen visual recopilado en atlas anatómicos, el más conocido el De humani corporis fabrica libri septem (1543), de Andrés Vesalio. Con la irrupción de las tecnologías de reproducción mecánica de imágenes a mediados del siglo XIX, nace otro régimen que redefinirá las imágenes del cuerpo en el campo de la neurología. Atlas de cine quirúrgico y neurológico como La neuropatología (1908), de Camillo Negro, ayudarán a los científicos a codificar patologías, pero los relatos de esos filmes son también narraciones de cuerpos sometidos a un dispositivo médico-científico violento, tal y como exponen los cinestas italianos Yervant Gianikian y Angela Ricci Lucchi en su película Oh! Uomo (2004).
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Ruiz, Villán Lorena. "Valorización del aceite de ricino en química de polímeros: Síntesis de poliésteres y poliuretanos a partir de heptanal". Doctoral thesis, Universitat Rovira i Virgili, 2017. http://hdl.handle.net/10803/461094.

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En la actualitat, els poliuretans i els polièsters són dos dels materials polimèrics més importants ia que se poden utilitzar en multitud de camps donada la seva versatilitat. Els últims avenços en la investigació sobre aquest tipus de polímers venen donats per la creixent demanda de processos més sostenibles i l'ús de matèries primeras d'origen renovable. Algunes d'aquestes són els olis vegetals, com l'oli de ricí el qual no és apte per el consum humà. A partir d'aquest oli, s'obté l'àcid ricinoleic amb un rendiment elevat. Aquest àcid es converteix mitjançant piròlisi en àcid undecenoic i heptanal. L'àcid undecenoic ha estat àmpliament utilitzat per a la síntesi de diferents monòmers i polímers amb elevats rendiments i sostenibilitat química. En canvi el heptanal, apreciat per les qualitats olfactives d'alguns dels seus derivats, és àmpliament utilitzat com un intermediari de síntesi per a la indústria de fragàncies i aromes. Malgrat l'ús d'aquest compost com a producte intermedi químic en la química de polímers és pràcticament inexistent. En la present tesi s'ha investigat una àmplia varietat de transformacions químiques per obtenir monòmers bifuncionals i renovables així com els seus polièsters i poliuretans, utilitzant heptanal com a matèria primera. Tanmateix, s'han desenvolupat diferents nanosistemes basats en aquests polímers com són micel·les o nanocàpsules. Com a conclusió general, s'ha demostrat que la transformació de l'heptanal en monòmers i polimers mitjançant processos mediambientalment compatibles és una alternativa sostenible en química de polimers.
En la actualidad, los poliuretanos y los poliésteres son dos de los materiales poliméricos más importantes ya a que se pueden utilizar en multitud de areas debido a su versatilidad. Los últimos avances en la investigación sobre este tipo de polímeros son impulsados por la creciente demanda de procesos más sostenibles y el uso de materias primas renovables. Algunas de estas materias primas renovables son los aceites vegetales, como el aceite de ricino el cual no es comestible. A partir de este aceite, se obtiene el ácido ricinoleico con un alto rendimiento. Este ácido se convierte mediante pirólisis en ácido undecenoico y heptanal. El ácido undecienoico ha sido ampliamente utilizado para la síntesis de diferentes monómeros y polímeros con elevados rendimientos y sostenibilidad química. En cambio el heptanal, apreciado por las cualidades olfativas de algunos de sus derivados, es ampliamente utilizado como un intermediario de síntesis para la industria de fragancias y aromas. Sin embargo, el uso de este compuesto como producto intermedio químico en la química de polímeros es prácticamente inexistente. En esta tesis se ha investigado una amplia variedad de transformaciones químicas para obtener monómeros bifuncionales y renovables así como sus poliésteres y poliuretanos, utilizando heptanal como materia prima. Además, se desarrollaron diferentes nanosistemas basados en estos polímeros como son micelas o nanocápsulas. Como conclusión general, se ha demostrado que la transformación de heptanal en monómeros y polimeros mediante procesos mediambientalmente compatibles es una alternativa sostenible en química de polimeros.
Nowadays, polyurethanes and polyesters are two of the most important polymeric materials that can be used in different applications due to their versatility. The recents advances in the research of these kinds of polymers are driven by the growing demand for greener processes and the use of renewable raw materials. Some of these renewable raw materials are vegetable oils, such as non-edible castor oil. From this oil, ricinoleic acid is obtained in a high yield. Ricinoleic acid is converted by chemical thermal cracking process into undecenoic acid and heptanal. Undecenoic acid has been widely used for the synthesis of different monomers and polymers combining high performance and sustainability. Heptanal, appreciated for the olfactory qualities of certain of its derivatives, is widely used as a synthesis intermediate for fragrance and aroma industry. However, the use of C7 cut of castor oil thermal cracking as a chemical intermediate in polymer chemistry is practically non-existent. In this thesis, we have explored a wide variety of chemical transformations to obtain bifunctional biobased monomers and their polyesters and polyurethanes, using heptanal such as raw material. Furthermore, the development a novel nanoparticles with some of these materials was carried out. As a general conclusion, the transformation of heptanal into monomers and polymers using environmentally friendly procedures has been shown to be a sustainable alternative in polymer chemistry.
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Conti, Lorenzo. "Gomma fluorurata FKM: iter di produzione dalla caratterizzazione della mescola al riciclo degli scarti del processo di stampaggio". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/24391/.

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È stato studiato il processo di produzione di una guarnizione di tenuta che verrà montata in futuro nel motore delle vetture elettriche. Il processo di lavorazione è quello della tecnica dello stampaggio ad iniezione. In primo luogo è stata caratterizzata una mescola di gomma fluorurata FKM scelta per il progetto. Oltre a questa, ne è stata analizzata preliminarmente un’altra come possibile sostituta per il futuro. Successivamente alla caratterizzazione della mescola vergine con le classiche tecniche termiche, spettroscopiche e fisiche (DSC, TGA, IR-ATR), il prodotto ottenuto dall’intero processo è stato esaminato tramite le tecniche sopra elencate, e prove dinamometriche e durometriche, al fine di determinare le principali proprietà meccaniche. Gli stessi campioni di guarnizione, sono poi stati sottoposti ad un liquido apposito per 300 ore a 150 °C e ritestate nuovamente al dinamometro. In conclusione, l’ultimo argomento trattato è stato il processo di produzione che comprende le fasi dallo stoccaggio della materia prima al riciclo degli scarti di lavorazione, illustrando il processo dello stampaggio a iniezione nell’ottica di economia circolare.
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Anelli, Sara, Natascia Bertozzi y Giulia Maria Lontani. "Una pausa fra Rimini e Riccione : piano di riqualificazione urbana e paesaggistica della Città delle Colonie del Marano". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amslaurea.unibo.it/2167/.

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La presente Tesi di Laurea si pone in continuità rispetto al Laboratorio di Sintesi Finale in Urbanistica “Spiagge urbane. Paesaggi, luoghi, architetture nella città balneare adriatica”. Nel corso del Laboratorio si è condotto uno studio delle possibili soluzioni per la riqualificazione dell’area e delle colonie fortemente degradate della “Città delle Colonie del Marano”. Si è anche condotto uno studio di ciò che sono state le Colonie Marine ed il turismo di massa per le realtà balneari della Riviera Romagnola. Il patrimonio delle colonie marine include 246 edifici in Romagna, edifici di altri tempi che guardano il mare da una posizione di privilegio. Infatti da Ravenna a Cattolica le colonie marine testimoniano un patrimonio edilizio ormai perduto ed in certi casi dimenticato. Purtroppo ad oggi risultano in stato di abbandono totale, rimanendo comunque forti testimonianze storiche. Queste città delle colonie sono pertanto aree da riqualificare e da reinventare, in grado di offrire nuove potenzialità e nuovi sviluppi alle città e al turismo della Riviera. La prima fase del Laboratorio ha riguardato l’analisi del territorio compreso tra i Comuni di Rimini e Riccione, cercando di estrapolare qualsiasi caratteristica di queste aree da riutilizzare, da valorizzare e da riprogettare : si sono studiate le colonie, le loro aree di pertinenza, i loro vincoli, le aree fluviali da salvaguardare, le infrastrutture e la potenzialità edificatoria del territorio. In una seconda fase di lavoro, si sono fatti incontri con docenti e professionisti al fine di approfondire gli eventuali progetti di riqualificazione già avviati, semplificando così anche il lavoro di analisi degli strumenti urbanistici vigenti. Queste fasi hanno portato alla redazione di un masteplan dettato dalle linee generali su cui si è voluto impostare tutta la progettazione urbanistica e compositiva: innanzitutto si è immaginato un nuovo waterfront costituito dalla vista delle colonie di valore storico in primo piano, e la nuova città in secondo piano. Si è immaginata inoltre una città balneare diversa, non più caratterizzata dalla presenza di aree fortemente densificate, ma un’area costruita in altezza per mantenere ampie zone a verde : la città balneare deve essere il più possibile accogliente e libera da veicoli, per non essere più vissuta unicamente nella stagione estiva. Si sono sempre tenute in considerazione anche le nuove tecnologie ed i principi guida della sostenibilità urbana, infatti la città si serve dell’ambiente circostante per gli scarichi dei reflui, per illuminare e per l’accumulo dell’acqua piovana.
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TORCHIA, FRANCESCA MARIA. "Materiali da riciclo e da scarto innovativi per l’edilizia: caratterizzazione acustica, termica ed analisi del ciclo di vita". Doctoral thesis, Università degli studi di Pavia, 2016. http://hdl.handle.net/11571/1203299.

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Colloricchio, Thomas. "Sviluppo di protocolli sostenibili per la separazione ed il riciclo dei materiali poliaccoppiati". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022. http://amslaurea.unibo.it/25426/.

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Il presente lavoro di tesi si inquadra nell’ambito del recupero e riciclo di materiali multistrato all’interno del progetto EUMERLIN. In questo contesto sono state utilizzate due tecnologie a base di solventi ed additivi sostenibili per separare i materiali multistrato metallizzati contenenti uno strato di alluminio (AL, 20-30%) e vari strati di polietilene (PE, 70-80%): una sfrutta le proprietà di dissoluzione del polietilene da parte del biodiesel, l’altra sfrutta la capacità di delaminazione di un tensioattivo riciclabile mediante aggiunta di CO2, l’ammonio laurato, in grado di separare i diversi strati del materiale. Entrambi i protocolli hanno portato ad un elevato recupero di PE (71-78%) e di AL (19-30%), garantendo un bilancio di massa dei materiali recuperati prossimo al 100%. La purezza dei materiali recuperati è risultata molto elevata: le impurità associate a biodiesel o acido laurico sul PE sono risultate < 1% e < 4% sull’AL. Il recupero del biodiesel e dell’acido laurico è risultato prossimo al 100%. Per entrambi i protocolli, l’analisi SEM-EDS ha evidenziato l’ossidazione superficiale dell’AL recuperato, fenomeno comunque osservato anche per l’AL pre-separazione. Le proprietà meccaniche del PE recuperato a fine dei processi sono risultate statisticamente inferiori rispetto al PE vergine, soprattutto in termini di deformazione elastica. In conclusione, i due protocolli sono risultati equivalenti in termini di bilancio di massa, purezza e caratteristiche dei materiali recuperati.
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Betancourt, Marwilda. "La herencia afrolatina del Caribe un proyecto didáctico de cultura /". Connect to resource online, 2008. http://hdl.handle.net/1805/1698.

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Thesis (M.A.)--Indiana University, 2008.
Title from screen (viewed on June 3, 2009). Department of World Languages and Cultures, Indiana University-Purdue University Indianapolis (IUPUI). Advisor(s): Rosa Tezanos-Pinto. Includes vita. Includes bibliographical references (leaves 102-110).
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Medina, Carlos. ""The Very Insides of Nationality": Reproduction, Reform, and Birth Control as Population Control in 20th Century Puerto Rico". OpenSIUC, 2020. https://opensiuc.lib.siu.edu/dissertations/1853.

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This dissertation examines the long term effects of population control initiatives brought to the U.S. commonwealth of Puerto Rico to reveal the connections between insular reform programs and the constraints placed on reproductive autonomy for Puerto Rican women in a colonial setting. The history of these interventions exposes how various interest groups including mainland reformers, the Catholic Church, Puerto Rican nationalists and socialists, and colonial intermediaries obscured the damage done to Puerto Rico through poor colonial management during the first thirty years of U.S. occupation by shifting the blame for Puerto Rico’s problems to the supposedly dangerous reproductive habits of poor and working class Puerto Rican women. In all cases, overpopulation discourse and the production of knowledge claims regarding Puerto Rican sexuality, reproduction, population control as a tool of modernization contributed heavily to these pressure groups’ appeals to legitimacy of rule over the island throughout the century. In less than fifty years the conflation of birth control practices, eugenic ideology, and population control legislation would transform Puerto Rico into a social science/contraceptive laboratory, having such a profound impact on the trajectory of birth control culture that a 1981 fertility survey showed that over one third (39%) of the island’s women were sterile. By analyzing the production of this distorted representation of insular conditions and reproduction trends in Puerto Rico during this early phase of U.S. control over the island, this dissertation explores how the convergence of modernizing reform initiatives, population control policy, social science, and overpopulation discourse contributed to the colonial domination of Puerto Rican women’s reproductive autonomy and transformed their into sites of colonial encounters despite living in a nation which denies its own colonial status and history.
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Martín, Martín Silvia. "Estudio comparativo del tratamiento guiado con ecografía mediante regeneración metabólica tendinosa con PRP o inyección de volumen en los tendones del manguito de los rotadores". Doctoral thesis, TDX (Tesis Doctorals en Xarxa), 2020. http://hdl.handle.net/10803/673053.

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[spa] El dolor de hombro presenta una alta prevalencia en la población, afectando a las actividades de la vida diaria. La etiología es diversa, siendo la causa más frecuente la lesión del manguito de los rotadores. Previamente se creía que la mayoría de las roturas se iniciaban en la superficie bursal como consecuencia de un mecanismo extrínseco. Posteriormente se ha demostrado que en la mayoría de las roturas la degeneración intrínseca es la causa primaria de las lesiones. La cascada de lesiones comienza con la degeneración intrínseca del tendón, produciendo roturas intrasustancia o de la superficie articular y finalmente roturas del espesor completo. Actualmente se cree que las roturas localizadas en la inserción distal del manguito de los rotadores son las más frecuentes. La evolución natural de las roturas del manguito de los rotadores no se conoce completamente, si bien se sabe que las roturas de la huella no cicatrizan por sí mismas presentando tendencia a la progresión. El tratamiento en pacientes con dolor crónico de hombro causado por patología de los tendones del manguito de los rotadores persigue reducir el dolor y mejorar la función. Tradicionalmente, el dolor se había atribuido a una tendinitis, por lo que el tratamiento iba dirigido principalmente a reducir la inflamación, mediante reposo, medicamentos antiinflamatorios no esteroides (AINEs) e inyecciones locales de corticosteroides. Sin embargo, este enfoque de tratamiento tiene un éxito limitado en las enfermedades crónicas. El objetivo de la presente tesis fue valorar la eficacia de la inyección intratendinosa eco-guiada de plasma rico en plaquetas (PRP) en las roturas intrasustancia localizadas en la inserción distal de los tendones del manguito de los rotadores y demostrar que se trata de una técnica segura, que disminuye el dolor y mejora la función en comparación con el tratamiento mediante inyección de volumen en la bursa subacromio-subdeltoidea. Para analizar la respuesta al tratamiento, se diseñó un ensayo clínico analítico prospectivo aleatorizado no ciego en el que se dividieron los pacientes en dos grupos. En el grupo 1 se trataron pacientes mediante inyección intratendinosa con PRP y en el grupo 2 con inyección de volumen en la bursa subacromio-subdeltoidea. El tratamiento mediante PRP conllevó a una mejoría del dolor medido mediante la escala visual analógica (EVA), de la percepción subjetiva y de la función medido mediante el Quick Dash test a los 3 y 6 meses desde el tratamiento, siendo estadísticamente significativa a los 6 meses tras el tratamiento. El tratamiento mediante inyección de volumen en la bursa subacromio-subdeltoidea conllevó a una mejoría del dolor, de la percepción subjetiva y de la función a los 3 meses y a los 6 meses desde el tratamiento, de forma estadísticamente significativa únicamente en la disminución del dolor a los 6 meses de tratamiento, pero con tendencia a ser menor que en los pacientes tratados con PRP. La evolución de una alteración ecográfica medible a una alteración ecográfica no medible o sin hallazgos ecográficos demostró en nuestro estudio que puede ser utilizado como un predictor de la favorable respuesta al tratamiento en los pacientes de ambos grupos. La aparición de microcalcificaciones observadas en la inserción distal puede ocurrir en relación con el tratamiento, aunque no se han asociado con una peor respuesta al tratamiento. En conclusión, el tratamiento de las tendinopatías degenerativas de los tendones del manguito de los rotadores debe ir encaminado a disminuir el dolor y mejorar la función. En este sentido, el tratamiento con infiltración intratendinosa de PRP demostró ser una técnica segura y eficaz, que condiciona la regeneración tendinosa, por lo que debe considerarse en aquellos pacientes que no responden a las medidas conservadoras habituales.
[cat] El dolor d'espatlla presenta una alta prevalença en la població, afectant les activitats de la vida diària. L'etiologia és diversa, sent la causa més freqüent la lesió del maneguet dels rotadors. Prèviament es creia que la majoria de les ruptures s'iniciaven a la superfície bursal a conseqüència d'un mecanisme extrínsec. Posteriorment s'ha demostrat que en la majoria dels trencaments la degeneració intrínseca és la causa primària de les lesions. La cascada de lesions comença amb la degeneració intrínseca del tendó, produint trencaments instrasubstància o de la superfície articular i finalment trencaments del gruix complet. Actualment es creu que els trencaments localitzats en la inserció distal del maneguet dels rotadors són els més freqüents. L'evolució natural dels trencaments del maneguet dels rotadors no es coneix completament, si bé es sap que els ruptura de la empremta no cicatritzen per sí mateixes presentant una tendència a la progressió. El tractament en pacients amb dolor crònic d'espatlla causat per patologia dels tendons del maneguet dels rotadors cerca reduir el dolor i millorar la funció. Tradicionalment, el dolor s'havia atribuït a una tendinitis, per la qual cosa el tractament anava dirigit principalment a reduir la inflamació, mitjançant repòs, medicaments antiinflamatoris no esteroides (AINEs) i injeccions locals de corticoesteroides. No obstant això, aquest enfocament de tractament té un èxit limitat en les malalties cròniques. L'objectiu de la present tesi va ser valorar l'eficàcia de la injecció intratendinosa eco-guiada de plasma ric en plaquetes (PRP) en els trencaments instrasubstància localitzades en la inserció distal dels tendons del maneguet dels rotadors i demostrar que es tracta d'una tècnica segura, que disminueix el dolor i millora la funció en comparació amb el tractament mitjançant injecció de volum en la bursa subacromio-subdeltoidea. Per a analitzar la resposta al tractament, es va dissenyar un assaig clínic analític prospectiu aleatoritzat no cec en el qual es van dividir els pacients en dos grups. En el grup 1 es van tractar pacients mitjançant injecció intratendinosa amb PRP i en el grup 2 amb injecció de volum en la bursa subacromio-subdeltoidea. El tractament mitjançant PRP va comportar una millora del dolor mesurat mitjançant l'escala visual analògica (EVA), de la percepció subjectiva i de la funció mesurat mitjançant el Quick Dash test als 3 i 6 mesos des del tractament, sent estadísticament significativa als 6 mesos després del tractament. El tractament mitjançant injecció de volum en la bursa subacromio-subdeltoidea va comportar a una millora del dolor, de la percepció subjectiva i de la funció als 3 mesos i als 6 mesos des del tractament, de forma estadísticament significativa únicament en la disminució del dolor als 6 mesos de tractament, però amb tendència a ser menor que en els pacients tractats amb PRP. L'evolució d'una alteració ecogràfica mesurable a una alteració ecogràfica no mesurable o sense troballes ecogràfiques va demostrar en el nostre estudi que pot ser utilitzat com un predictor de resposta favorable al tractament en els pacients de tots dos grups. L'aparició de microcalcificacions observades en la inserció distal pot ocórrer en relació amb el tractament, encara que no s'han associat amb una pitjor resposta al tractament. En conclusió, el tractament de les tendinopaties degeneratives dels tendons del maneguet dels rotadors ha d'anar encaminat a disminuir el dolor i millorar la funció. En aquest sentit, el tractament amb infiltració intratendinosa de PRP va demostrar ser una tècnica segura i eficaç, que condiciona la regeneració tendinosa que ha de considerar-se en aquells pacients que no responen a les mesures conservadores habituals.
[eng] Shoulder pain has a high prevalence in the global population, affecting activities of daily living. The etiology is diverse, the most common being rotator cuff injury. It was previously believed that most of the tears started on the bursal surface as a consequence of an extrinsic mechanism. Now, it has been shown that intrinsic degeneration is the primary cause of the injury. The injury cascade begins with intrinsic degeneration of the tendon, producing intra-substance or articular-surface tears and finally, full thickness tears. It is currently believed that the tears located at the distal insertion of the rotator cuff are the most frequent. The natural history of rotator cuff tears is not fully known, although it is known that footprint tears are not able to heal and they tend to progress. Treatment in patients with chronic shoulder pain due to rotator cuff pathology aims to reduce pain and improve function. Traditionally, pain had been attributed to tendinitis, and therefore treatment was aimed primarily at reducing the inflammation by rest, nonsteroidal anti-inflammatory drugs (NSAIDs) and local corticosteroid injections. However, this therapeutic approach has limited success in chronic diseases. The goal of this thesis was to assess the effectiveness of echo-guided intratendinous platelet-rich plasma (PRP) injection for intrasubstance tears located at the distal insertion of the rotator cuff tendons, as well as demonstrate that it is a safe technique, which decreases pain and improves function compared to high volume-injection into the subacromial-subdeltoid bursa. In order to analyze the response to treatment, a prospective randomized non-blinded clinical trial was designed. The patients were divided in two groups. In group 1, patients were treated by intratendinous injection with PRP, and in group 2, patients were treated by injection of volume in the subacromial bursa. Treatment with PRP provided pain relief, using the visual analog scale (VAS), improvement in the subjective perception of pain and function improvement (measured by Quick Dash test at 3 and 6 months). Function improvement at 6 months after treatment was statistically significant. Treatment by high volume-injection into the subacromial bursa provided pain relief and function improvement at 3 and 6 months after treatment. Only the pain relief at 6 months of volume-injection treatment was statistically significant, but with a tendency to have less relief than patients treated with PRP. Our study shows that the evolution from a measurable ultrasound alteration to a non-measurable ultrasound alteration can be used as a predictor of favorable response to treatment in both groups. The appearance of microcalcifications in the distal tendon insertion may be related to the treatment but is not associated with a worse response to the treatment. In conclusion, the treatment of degenerative rotator cuff tendinopathies should be aimed at decrease pain and improve function. Thus, intratendinous PRP injection proved to be a safe and effective technique for tendon regeneration that should be considered in those patients who do not respond to the usual conservative measures.
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Veltroni, Giulia. "Studio e progettazione dei metodi, dei materiali e dei processi produttivi per la realizzazione di una bottiglia antimicrobica isolata termicamente". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022.

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Resumen
La scelta di una borraccia riutilizzabile per l’acqua si basa principalmente su fattori ambientali. Il mantra che il consumatore si ripete è “la plastica inquina”. Altri sono leggerezza, stabilità e resistenza ma anche fattori economici. La stabilità e la resistenza si basano su analisi che valutano la reazione dei materiali a temperature diverse, urti e altri stress meccanici, tra i quali le condizioni che aumentano il rischio di rilascio di sostanze nocive. Qui entra in gioco l’attenzione alla salute: evitare la plastica delle bottiglie d’acqua permette di prevenire la reazione nociva del materiale a contatto con fonti di calore o altri agenti ambientali, ma questo vale anche e soprattutto per le bottiglie di materiale metallico. Infatti se le bottiglie di plastica usa e getta sono utilizzabili per un breve periodo di tempo, quelle metalliche vengono utilizzate per un lasso di tempo molto più ampio, esponendo i consumatori ad un maggiore rischio di contaminazione delle bevande dovuto alla poca attenzione di igienizzazione di queste ultime e alla effettiva bassa igienizzabilità delle stesse. Ogni materiale presenta dei micropori su cui batteri, virus, alghe e muffe si vanno a depositare e proliferano nel tempo, impossibili da raggiungere se non con la sterilizzazione, resa inattuabile dalle caratteristiche di prodotto. Si ha un alto rischio di infezioni, tossinfezioni e intossicazioni alimentari da batteri quali escherichia coli, stafilococchi e streptococchi. Dopo pochi utilizzi si è costretti a gettare la bottiglia per i cattivi odori che in breve tempo diventano sempre più acuti e insopportabili, andando a rendere inutile il tentativo di risparmio di CO2 . Questo studio vuole andare a risolvere il problema delle infezioni alimentari autoindotte da oggetti difficilmente sanificabili nell’ambito delle borracce riutilizzabili con l’ausilio di un trattamento che rende il materiale antimicrobico e, al contempo rendere la borraccia termicamente isolante.
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Murga, López Francisco Jesús. "Empleo del plasma rico en plaquetas en la regeneración ósea de alveolos dentarios post-exodoncia". Bachelor's thesis, Universidad Nacional Mayor de San Marcos, 2003. https://hdl.handle.net/20.500.12672/2817.

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Resumen
Es intención de la presente investigación dar a conocer los efectos producidos por el Plasma Rico en Plaquetas sobre los procesos de reparación ósea en alveolos dentarios luego de procedimientos de exodoncia, cuyo objetivo es evidenciar las cualidades de este aditamento quirúrgico sobre el tejido óseo y tejidos blandos perialveolares; y compararlos respecto a aquellos alveolos dentarios que no recibieron ningún aditamento. Para ello se darán a conocer todos los antecedentes de investigación y los protocolos establecidos para la obtención del Plasma Rico en Plaquetas, asímismo los fundamentos de Ingeniería de Tejidos que justifican su uso. Todo lo anteriormente señalado, así como el diseño de la investigación serán presentados a continuación.
Tesis
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Asencio, Yace Jehyra Marie. "Utopía modernizadora en el Gibraltar del Caribe : narrativas científico-sociales durante la Guerra Fría". reponame:Repositório Institucional da UnB, 2018. http://repositorio.unb.br/handle/10482/32977.

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Resumen
Tese (doutorado)—Universidade de Brasília, Instituto de Ciências Sociais, Centro de Pesquisa e Pós-Graduação sobre as Américas, Programa de Pós-Graduação em Estudos Comparados sobre as Américas, 2018.
Conteúdo parcialmente liberado pelo autor. Conteúdo restrito: Capítulos 2, 3, 4 e consideraciones finales.
Submitted by Fabiana Santos (fabianacamargo@bce.unb.br) on 2018-09-27T18:56:39Z No. of bitstreams: 1 2018_JehyraMarieAsencioYace_PARCIAL.pdf: 671689 bytes, checksum: e6dbe161e253ae568aa66b12deacdca4 (MD5)
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Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior (CAPES).
A época da pós-guerra marcou um momento de reconfiguração e expansão sem precedentes da produção de conhecimento cientifico. As novas ciências sociais se dedicaram ao estudo dos efeitos da transformação de diferentes sociedades para a forma de vida industrial, urbana e capitalista. Na década dos anos 1950 os paradigmas sobre a modernização, a democracia e o progresso económico sustentaram que o passado e o tradicional eram irreconciliáveis com o caminho futuro que indicavam as novas necessidades dos seres humanos. Estas narrativas científicas ofereceram visões do mundo sedutoras desde o ponto de vista das comodidades que podiam ser criadas para elevar a qualidade de vida. A engenharia social a grande escala propunha como preciso a total transformação da vida quotidiana em qualquer lugar que tivesse um programa de desenvolvimento industrial. Na década dos anos 1960 com o fracasso de muitas das projeções da prosperidade, o aumento de científicos sociais nativos e os movimentos revolucionários o paradigma utópico modernizador foi parcialmente derrotado. Neste trabalho procuro contextualizar e comparar as narrativas científico-sociais que definiram o processo de transformação de um lugar particular no Caribe, a ilha de Porto Rico. Os textos produzidos nas primeiras décadas da Guerra Fria estudaram e interpretaram os novos padrões de conduta, pensamento e valores da sociedade em pleno momento de mudança. O conhecimento produzido esteve baseado numa comparação entre passado e presente, com uma projeção de futuro universal sobre o progresso económico. Proponho uma localização das narrativas científico sociais estadunidenses e porto-riquenhas sobre a mudança social gerada em Porto Rico durante a pós-guerra numa perspectiva comparativa transversal.
La época de la posguerra marcó un momento de re-configuración y expansión sin precedentes de la producción de conocimiento científico. Las nuevas ciencias sociales se dedicaron al estudio de los efectos de la transformación de diferentes sociedades hacia la forma de vida industrial, urbana y capitalista. En la década de los años 1950 los paradigmas sobre la modernización, la democracia y el progreso económico sustentaron que el pasado y lo tradicional eran irreconciliables con el camino futuro que indicaban las nuevas necesidades de los seres humanos. Estas narrativas científicas ofrecieron visiones de mundo seductoras desde el punto de vista de las comodidades que podían ser creadas para elevar la calidad de vida. La ingeniería social a gran escala proponía como necesaria la total transformación de la vida cotidiana de cualquier población en donde se fuese a llevar a cabo un programa de desarrollo. Para la década de los años 1960 con el fracaso de las proyecciones de prosperidad, el aumento de científico sociales nativos a las áreas de estudios y los movimientos revolucionarios el paradigma utópico inicial modernizador fue parcialmente derrotado. En este trabajo busco contextualizar y comparar las narrativas científico-sociales que definieron el proceso de transformación de un lugar particular en el Caribe, Puerto Rico. Los textos producidos en las primeras décadas de la Guerra Fría estudiaron e interpretaron los nuevos patrones de pensamiento, conductas y valores de la sociedad en pleno momento de cambio. El conocimiento producido estaba basado en una comparación entre el pasado y el presente, con una proyección de futuro universal sobre el progreso económico. Propongo una localización de las narrativas de científicos sociales estadounidenses y puertorriqueños sobre el cambio social generado en Puerto Rico durante la posguerra en una perspectiva comparativa transversal.
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