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1

Corsini, Maria Grazia. Tipi e tessuti del centro storico di Roma: Lettura del costruito per il progetto. Roma: Kappa, 1998.

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Antonucci, Rodolfo. Restauro e recupero degli edifici a struttura muraria: Analisi e interventi sul costruito storico in zona sismica. 2a ed. Santarcangelo di Romagna (RN) [Italy]: Maggioli, 2005.

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3

Italy) Convegno "Responsabilità nella conservazione del costruito storico" (2010 Rome. Responsabilità nella conservazione del costruito storico: Atti del Convegno per il ventennale dell'ARCo, Roma, Villa Medici, 29-30 novembre 2010. Roma: Gangemi, 2011.

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4

Gattuso, Caterina y Gino Mirocle Crisci. Archeometria del costruito: L'edificato storico : materiali, strutture e rischio sismico : atti del convegno nazionale di archeometria, Ravello 6-7 febbraio 2003. Bari: Edipuglia, 2006.

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5

Arcaleni, Leonardo. Costruire nel costruito: Sperimentazioni didattiche sulle applicazioni delle norme per i centri storici umbri. Melfi (Potenza): Libria, 2011.

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6

Cuppini, Giampiero. Progettare nel costruito: Recupero e restauro nelle città storiche. Bergamo: Moretti & Vitali, 1999.

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7

Donatella, Calabi, Gudelj Jasenka y Nicolin Paola, eds. Costruire il dispositivo storico: Tra fonti e strumenti. [Milan, Italy]: B. Mondadori, 2006.

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8

Vivo, Arturo De. Costruire la memoria: Ricerche sugli storici latini. Napoli: Loffredo, 1998.

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9

Dringoli, Massimo. I mestieri del costruire: L'edilizia storica a Pisa. Ospedaletto (Pisa): Pacini, 1997.

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Cherici, Amerigo. Udine bellissima: Il centro storico, le piazze, l'arte di costruire la città. Pasian di Prato (UD): L'orto della cultura casa editrice, 2018.

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Cerroni, Federica. Progettare il costruito: Tecnologie per la riqualificazione sostenibile dei siti ad elevata qualità storica e ambientale. Roma: Gangemi, 2010.

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12

(Italy), Archiginnasio di Bologna y Università di Bologna. Archivio storico, eds. Carte e pensieri per costruire la città: Eccellenze dell'Archivio storico dell'Università di Bologna. Bologna: CLUEB, 2016.

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13

Both, Ioana, Ayse Saracgil y Angela Tarantino, eds. Storia, identità e canoni letterari. Florence: Firenze University Press, 2013. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-417-2.

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Resumen
Il volume raccoglie gli interventi dei dottorandi e post-dottorandi delle Università di Cluj Napoca, Bucarest e Firenze (Lingue e Culture del Mediterraneo; Scuola di Dottorato in Discipline umanistiche, indirizzo Lingua, Letteratura, Filologia: Prospettive Interculturali) presentati al Seminario Storia, identità e canoni letterari (Firenze, 22-23 novembre 2011). I contributi sono centrati sull’idea di canone, quale costrutto culturale fondante delle moderne identità nazionali. Altra traccia sono le ibridazioni letterarie e culturali fra geografie diverse. Per il contesto rumeno, i contributi dedicano particolare rilievo ai movimenti delle avanguardie del primo ’900. Alcuni contributi, infine, danno conto con approcci interdisciplinari degli aspetti più problematici della contemporaneità.
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Dessì, Giuseppe, Corrado Tumiati y Alberto Vigevani. Dessí e la Sardegna. Editado por Giulio Vannucci. Florence: Firenze University Press, 2013. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-401-1.

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Resumen
È una Sardegna fuori del tempo, alle soglie della storia, quella che emerge dalle pagine dei romanzi e dei racconti di Giuseppe Dessí. Ma è anche una Sardegna viva, ricca di contraddizioni che si inverano nel paesaggio e nelle vicende degli uomini. Il rapporto profondo che ha legato Dessí alla sua terra, nutrendone la narrativa, la saggistica, il lavoro intellettuale, si impone con forza nei carteggi raccolti in questo volume. Le lettere inedite, rintracciate in quattro diversi archivi italiani, trascritte e puntualmente annotate da Giulio Vannucci, raccontano la nascita e la composizione del numero speciale del «Ponte» di Calamandrei dedicato nel 1951 alla Sardegna e ricostruiscono la genesi della splendida antologia Scoperta della Sardegna, pubblicata nel 1965 dal Polifilo di Alberto Vigevani. In quei due libri straordinari lo scrittore, lasciando per una volta la voce narrativa ad altri, aveva costruito, non solo attraverso le parole di amici, ma di studiosi, storici, politici…, un diverso racconto corale dell’isola: mettendosi al servizio di Calamandrei, nel caso del «Ponte», per trovare collaboratori idonei a parlare della Sardegna del dopoguerra; impegnandosi a scegliere ricercatori capaci di tracciare una nuova e originale guida alla scoperta culturale dell’isola nel caso del Polifilo. Di tutto questo ci parlano adesso i carteggi, ma anche della cultura degli anni 60, dei dialoghi e delle tensioni intellettuali che accompagnarono Dessí nella compilazione di due opere che per acutezza antropologica e sociale ancora oggi ci parlano di una ‘dimora vitale’ che era la sua.
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Dolfi, Anna, ed. Gli intellettuali/scrittori ebrei e il dovere della testimonianza. Florence: Firenze University Press, 2017. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-562-3.

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Resumen
«Un’umanità che dimenticasse Buchenwald, Auschwitz, Mauthausen, io non posso accettarla. Scrivo perché ci se ne ricordi»: così Giorgio Bassani a chi gli chiedeva notizie sull’origine della sua scrittura. Guidata da queste parole Anna Dolfi ha costruito un tessuto di suggestioni che hanno spinto studiosi italiani e stranieri e persino alcuni protagonisti a riflettere su narratori, poeti, saggisti, storici, filosofi, editori, artisti, che dalla storia di una difficile appartenenza sono stati indotti a una sorta di fatale, testimoniale dovere morale. Ne è nato un libro di grande novità per taglio e proposte di lettura che, partendo dalla tradizione ebraica antica, da leggende rivissute in chiave politica e libertaria, dopo il Romanticismo e l’Ottocento tedesco porta in primo piano le moderne voci della letteratura/cultura europea e nord americana, della tradizione yiddish e orientale. A ricorrere sono i nomi della grande intellettualità ebraica della Mitteleuropa, di Canetti, Schulz, Döblin, Antelme, Wiesel, Sebald, Oz, Grossman, Nelly Sachs, Irène Némirovsky…, tra gli italiani quelli di Loria, Natalia Ginzburg, Giacomo Debenedetti, Cesare Segre…, soprattutto di Giorgio Bassani e di Primo Levi che, per serbare memoria della tragedia della persecuzione e della Shoah, hanno scelto di collocare la loro intera opera entre la vie et la mort. Inducendo a ricordare come il dovere di testimoniare si leghi all’affetto e al lavoro del lutto, all’effetto duraturo di una ferita immedicabile che ha nutrito la connessione tra la verità dell’accaduto e quello che si potrebbe chiamare il vero della creazione, le vrai du roman.
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16

Pajno, Vittorio. Alianti italiani: Rassegna tecnica e storica degli alianti italiani progettati e costruiti dal 1923 al 2000. Azzate (Varese): Macchione, 2000.

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Pajno, Vittorio. Alianti italiani: Rassegna tecnica e storica degli alianti italiani progettati e costruiti dal 1923 al 2000. Azzate (Varese): Macchione, 2000.

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Giallocosta, Giorgio. Riflessioni sull'innovazione: Architettura e produzione edilizia nei regimi di complessità delle fasi storiche di sviluppo del costruire. Firenze: Alinea, 2004.

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19

Ceccoli, Giancarlo. Giocare nel Medioevo: Conoscere e costruire i giochi in uso fra XIII e XIV secolo : un'esperienza di ricerca storica. Repubblica di San Marino: AIEP editore, 2004.

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Bartoli, Maria Teresa y Monica Lusoli, eds. Le teorie, le tecniche, i repertori figurativi nella prospettiva d'architettura tra il '400 e il '700. Florence: Firenze University Press, 2015. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-884-2.

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La prospettiva dell’età moderna nacque come un ponte gettato tra l’arte e la scienza. Essa dava necessità all’arte e rendeva visibile la scienza; il terreno di coltura fu quello dell’architettura, che da sempre impegnava in sinergia i cultori dell’una e dell’altra. L’ambito di pensiero in cui fu concepita si occupava degli argomenti più alti, l’universo e la terra: a partire dagli astronomi-geografi e dai topografi, si è costruita nel tempo come disciplina e metodo scientifico-artistico, derivando sistematicamente teoremi da teoremi, in un crescendo di complessità, che ha assunto forme talvolta acrobatiche, non aperte all’evidenza. Le tecniche prospettiche sviluppate nel tempo hanno accompagnato le figure dell’architettura e del figurativo nei loro mutamenti. Le attuali tecnologie informatiche ci permettono oggi di studiare i modelli di questo ambito artistico con la fiducia di poter portare alla luce una storia nuova su di esso. Questo volume raccoglie i saggi di 44 ricercatori che, all’interno di un Progetto Nazionale bandito nel 2011, coordinato da Riccardo Migliari di Roma, hanno aderito alla chiamata del gruppo fiorentino, di cui è responsabile Maria Teresa Bartoli, per illustrare il loro metodo di approccio culturale e tecnico al tema attraverso un caso-studio: fosse esso rappresentato da un dipinto o dai passi di un trattato.
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Brusa, Elisabetta. 8 tesi per 150 anni. Venice: Edizioni Ca' Foscari, 2019. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-384-7.

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Resumen
8 tesi per 150 anni è un filo rosso che parte dalle pagine di alcuni libri-tesi, preziosamente conservati tra le mura dell’Archivio Storico di Ca’ Foscari, per trasformarsi nel corso del 2018 nel simbolico volo di alcune rondini-studenti.Mettendo insieme voci provenienti dal passato e voci e corpi della nostra contemporaneità, Fucina Arti Performative Ca’ Foscari ha celebrato, nell’anno dei festeggiamenti per i 150 anni dell’Ateneo veneziano, gli otto Dipartimenti, dedicando ad ognuno di questi una performance realizzata partendo dall’elaborazione di una tesi.Spaziando cronologicamente (la prima tesi affrontata è del 1913) tra le diverse aree di studio – Economia, Studi Linguistici e Culturali Comparati, Scienze Molecolari e Nanosistemi, Filosofia e Beni Culturali, Studi sull’Asia e sull’Africa Mediterranea, Studi Umanistici, Management e Scienze Ambientali, Informatica, Statistica – e, itinerando tra la magnificenza di sale, aule magne, cortili e auditorium cafoscarini, Fucina – con i suoi abitanti virtuali, studenti provenienti da tutti e otto i Dipartimenti, a cui si sono aggiunti studenti del Conservatorio Benedetto Marcello e dell’Accademia di Belle Arti di Venezia – è riuscita a costruire un mosaico di narrazioni intrecciando temi, ricerche, personaggi storici e figure immaginifiche, che ha condiviso con un pubblico curioso e attento.Il testo che qui presentiamo è la testimonianza di quanto realizzato ed è costituito dalla raccolta degli otto copioni, elaborati di volta in volta da uno studente-curatore.La collaborazione con i direttori dei Dipartimenti, con docenti di discipline diverse, con il personale cafoscarino coinvolto nella sfida, oltre alla partecipazione di Ca’ Foscari Alumni e di altre istituzioni veneziane, insieme all’Agenzia di Venezia di Banca Mediolanum, ha trasformato quest’esperienza in un possibile modello universitario di ricerca performativa.Se chi legge riuscirà a mettere in movimento processi immaginativi, allora per tutti coloro che hanno vissuto e condiviso questo progetto ambizioso sarà un ulteriore traguardo raggiunto.Fucina Arti Performative Ca’ Foscari nasce con il nome di Cantiere Teatro Ca’ Foscari nel 2011 come spazio fisico e mentale, teorico e pratico, aperto durante l’anno accademico agli studenti dei vari Dipartimenti desiderosi di confrontarsi con tematiche e sviluppi del mondo delle arti performative, realizzando produzioni proprie. Nel 2018 Cantiere Teatro Ca’ Foscari, diretto da Elisabetta Brusa, si trasforma in Fucina Arti Performative Ca’ Foscari.
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Gallery, Lungomare, ed. Auf Gebautem bauen: Im Dialog mit historischer Bausubstanz : eine Recherche in Südtirol = Costruire sul contruito : interventi sugli edifici storici : una ricerca in Alto Adige. Wien: Folio, 2005.

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L'Abate, Alberto y Lorenzo Porta, eds. L'Europa e i conflitti armati. Florence: Firenze University Press, 2008. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-8453-786-7.

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Frutto di uno dei più importanti convegni tenutisi in Italia sul ruolo dei Corpi civili di pace europei nella prevenzione dei conflitti armati, il volume raccoglie i contributi di alcuni tra i migliori studiosi italiani e stranieri che si sono occupati di peacekeeping e di peace building, costituendo uno strumento importante per la diffusione di questi temi nelle scuole superiori e all'Università secondo quanto previsto da un progetto ministeriale approvato. Due scritti introduttivi dei curatori, Alberto L'Abate e Lorenzo Porta, lo aggiornano agli avvenimenti più recenti e nel contempo illustrano indirizzi e contraddizioni delle politiche dell'UE in materia di prevenzione dei conflitti e di disarmo. Una particolare sezione è poi dedicata al conflitto serbo-albanese in Kossovo e al rischio di una nuova esplosione delle ostilità, analizzati attraverso le voci dialoganti di esponenti delle parti opposte. Sullo stesso tema pone l'accento anche la premessa di Antonio Cassese, ex presidente della Corte dell'Aia per i crimini di guerra in ex Jugoslavia e docente di Diritto internazionale all'Università di Firenze, che presenta delle interessanti proposte incentrate sul ruolo di mediazione dell'UE. Completano infine il volume le appendici che offrono un compendio della storia della nonviolenza indiana e delle Shanti Sena. Seguono documenti sugli esiti del più recente dibattito europeo su resistenza nonviolenta, difesa e intervento civile in zona di conflitto. Rassegna stampa: GAIA, giugno 2009: Una strategia vincente: costruire la pace dal basso
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Agostini, Cesare. Analisi critica della via Flaminia Minore: Considerazioni storiche, tecniche e toponomastiche che inducono ad escludere il passaggio della strada costruita dal console C. Flaminio nel 187 a.C. sulla dorsale fra i fiumi, idice e sillaro. Bologna: Studio Costa, 1989.

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Metafisica Costruita: Le Citta Di Fondazione Degli Anni Trenta Dall'italia All'oltremare: Dagli Archivi Storici del Touring Club Italiano E. Regione Lazio Assessorato Alla Cultura, 2002.

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Montalti, Morris. Orientamento sessuale e costituzione decostruita. Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/sg237.

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Resumen
Attraverso l’analisi critica e dialettica del dibattito costituzionale più recente in tema di orientamento sessuale, l’autore analizza i principi ritenuti fondamentali per la costruzione di una società democratica e aperta a stili di vita differenti. Egli dimostra come le argomentazioni legali siano pesantemente condizionate dalla pressione di tabù sessuali, di paradigmi culturali sessisti, di tradizioni radicate che assurgono al ruolo di veri e propri miti sociali. Da più parti continuano infatti a sostenersi visioni discriminatorie (socialmente costruite) soprattutto in tema di rapporti sessuali consentiti, famiglia, matrimonio, filiazione, e spesso ci è possibile grazie all'utilizzo di contestate – e pur tuttavia diffuse – prassi d’interpretazione costituzionale che, secondo logiche solo in apparenza coerenti e razionali, considerano la tradizione o la storia come parametro normativo ultimo di definizione dei limiti dei diritti fondamentali e/o dell’ammissibilità di nuovi diritti, così ostacolando l’emersione di un vero e proprio diritto fondamentale al libero orientamento sessuale. L’obiettivo della ricerca è duplice e circolare: da un lato si vuole offrire un fondamento logico, razionale e convincente capace di giustificare le politiche pubbliche e costituzionali che salvaguardano le minoranze sessuali stigmatizzate e storicamente discriminate. Dall'altro si vuole dimostrare come le valutazioni interpretative e il diritto delle società aperte al nuovo e al diverso influenzino le credenze di persone appartenenti a culture chiuse e tradizionaliste in merito agli orientamenti sessuali considerati come anormali, o immorali, o comunque devianti, affinché i loro rispettivi sistemi possano sostenere, anche emotivamente, la ragionevolezza e desiderabilità del cambiamento politico e costituzionale. Un processo duplice e circolare, dunque, che gradatamente anela all'affermazione di un paradigma normativo "sessualmente" decostruito e garantista per tutti.
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