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Tesis sobre el tema "Costo di produzione"

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Pagotto, Andrea <1992&gt. "IL COSTO DI PRODUZIONE DELLA VITICOLTURA BIOLOGICA: UN'ANALISI ESPLORATIVA". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14777.

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Resumen
Nel corso degli ultimi anni si è assistito ad un crescente interesse nei confronti del vino biologico, sia da parte dei consumatori sia da parte di alcune aziende produttrici le quali hanno colto tale opportunità per differenziarsi dai competitor e proporre qualcosa di diverso, mossi anche dalla volontà di produrre rispettando l’ambiente. Nel presente lavoro si vuole analizzare il mercato del vino biologico con particolare attenzione al lato dell’offerta. Attraverso un’indagine di alcune realtà aziendali è stato possibile ricavare le più importanti voci di costo ed il loro ammontare nell’ambito della viticoltura biologica in modo tale da poterle in seguito confrontare con quelle riguardanti la produzione viticola con il metodo convenzionale. Ottenuti i risultati è stato possibile effettuare alcune considerazioni per capire le dinamiche che spingono gli imprenditori ad investire sul biologico valutando se questo metodo di coltivazione della vite può essere implementato da qualsiasi realtà o se sono necessarie alcune condizioni affinché sia economicamente sostenibile.
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Panfili, Giulio. "Valutazione del costo di produzione del kWh elettrico da combustibile fossile in funzione della produzione rinnovabile non programmabile". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Resumen
A fronte di una sempre maggiore penetrazione di impianti di produzione di energia da fonte rinnovabile nel parco di produzione globale, cresce la necessità di comprendere come tale penetrazione vada a integrarsi e impattare sul funzionamento e sui costi di produzione degli impianti di generazione da fonte fossile. Infatti, date le caratteristiche di aleatorietà e non programmabilità che le fonti rinnovabili come eolico e fotovoltaico implicano, la presenza di impianti a combustibile fossile risulta a tutt'ora fondamentale per garantire la sicurezza e l'efficienza del sistema elettrico. Infatti la flessibilità dei moderni gruppi di produzione a fonte fossile può permettere di compensare, entro certi limiti, la variabilità e imprevedibilità del contributo rinnovabile.Gli impianti fossili saranno chiamati a operare in un’ampia gamma di carico con frequenti fermate e rapidi avviamenti, passando da aspettative di esercizio di 4000-5000 ore/anno a circa 1000-2000 ore/anno. Nel presente studio si cercherà di quantificare l’effetto che tale situazione può avere sui costi di un impianto di generazione da fonte fossile. Nel capitolo 1 viene data una panoramica generale del livello di penetrazione delle fonti rinnovabili nel contesto mondiale e italiano. Nel capitolo 2 si introdurrà la modalità di calcolo dei costi utilizzata in questa tesi, basata su l’utilizzo dei dati di letteratura da cui valutare l’impatto che un singolo “avviamento” può avere sui costi di un impianto. Nel capitolo 3 tali valutazioni di costo saranno esplicitate per i gruppi turbogas, aeroderivati e heavy duty, con una prima valutazione del costo del megawattora, tramite la metodologia proposta. Nel capitolo 4 verrà ripetuta per i cicli combinati la stessa valutazione del capitolo precedente. Nel capitolo 5 verranno esplicitati i valori dei costi calcolati e i relativi trend ottenuti.
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Galloni, Elena. "Un target a basso costo per la produzione diretta di 99mTc mediante ciclotrone". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7415/.

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Resumen
In Medicina Nucleare è possibile ottenere immagini funzionali grazie all’iniezione nel paziente di un radiofarmaco. Quello più utilizzato nelle procedure diagnostiche di Medicina Nucleare è il 99mTc, un gamma emettitore con tempo di dimezzamento di circa sei ore. Attualmente, questo nuclide è prodotto attraverso generatori di 99Mo-99mTc, sfruttando il decadimento β- del 99Mo. Da diversi anni, però, si cerca in tutto il mondo una soluzione alternativa alla produzione di 99mTc, poiché il 99Mo si ottiene in reattori nucleari a partire dalla reazione di fissione del 235U, ma tali reattori sono stati quasi tutti costruiti più di cinquanta anni fa e necessitano continuamente di spegnimenti prolungati e riparazioni. L’alternativa più accreditata è quella relativa alla produzione diretta di 99mTc in ciclotrone attraverso l’irraggiamento di 100Mo con protoni. Il problema principale risiede nella scelta della forma chimica che contenga il 100Mo e del tipo di target da irraggiare. Quest’ultimo deve resistere ad alte correnti e a lunghi tempi di irraggiamento per ottenere quantità di 99mTc sufficienti a soddisfare almeno il fabbisogno del centro ospedaliero in cui è prodotto. Questo lavoro di tesi, svolto presso il Servizio di Fisica Sanitaria del Policlinico S.Orsola-Malpighi, è basato sulla realizzazione di un target a basso costo di triossido Molibdeno arricchito per la produzione diretta di 99mTc. Si sono inoltre valutate le impurezze e l’attività del nuclide di nostro interesse a seguito di irraggiamenti nel ciclotrone PETtrace.
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Para, Filippo. "Tecniche di ottimizzazione del magazzino ricambi: il caso Philip Morris MTB". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Resumen
L’obiettivo di questo elaborato consiste nell’applicazione di alcune possibili tecniche di gestione ottimale del parco ricambi nel caso aziendale dell’affiliata bolognese di Philip Morris International. Nel corso del primo capitolo, verranno approfondite le nozioni teoriche provenienti dalla letteratura scientifica riguardo la gestione delle parti di ricambio. In particolare, saranno definite le caratteristiche distintive di questa particolare tipologia di codici, per poi descrivere in modo dettagliato i principali metodi statistici impiegabili per la previsione del consumo. Quindi, verranno esposte alcune delle metodologie utilizzate nel contesto aziendale odierno per la gestione ottimale del magazzino ricambi, focalizzandosi particolarmente sul criterio del costo globale minimo. Nel secondo capitolo, si descriverà brevemente l’azienda Philip Morris International, concentrandosi sulla sede bolognese chiamata PM MTB (Philip Morris Manufacturing & Technology Bologna). Dopo aver riportato qualche informazione circa il mercato di riferimento e la mission aziendale, verranno presentati gli obiettivi delle affiliate italiane del gruppo, i nuovi prodotti e, infine, il ciclo produttivo. Nel terzo capitolo, verrà innanzitutto analizzato lo stato attuale del magazzino ricambi dello stabilimento di Philip Morris a Valsamoggia, così da poter selezionare un set di ricambi definiti più critici su cui svolgere l’intero processo di ottimizzazione. Successivamente, verranno applicati al campione selezionato alcuni modelli di previsione del consumo, al fine di confrontarli per verificarne le performance. Nel quarto e ultimo capitolo verrà utilizzato il criterio del costo globale minimo per esaminare il problema di definizione del numero ottimale di ricambi da mantenere a scorta da un punto di vista prettamente economico. Saranno quindi confrontati i risultati ottenuti definendo l’impatto economico della soluzione proposta.
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De, Nadai Ruggero. "Sviluppo di Cost model per cluster di prodotti ad alta customizzazione destinati al settore navale: il caso L3 HARRIS Calzoni srl". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Resumen
Nella parte teorica della Tesi è stato esposto il tema della produzione su commessa descrivendone i criteri di classificazione. Si è confrontato la produzione su commessa con quella in serie. Inoltre, il ciclo di vita delle commesse ha evidenziato la necessità di un controllo di tipo feed-forward rispetto a quello feed-back. Si è presentato uno degli strumenti chiave per il Project Management, la WBS ed è stata affrontata la tematica relativa ai preventivi di commessa e alla gestione di tempi e costi. Infine, si sono definiti il concetto di Costo e la sua determinazione per un prodotto facendo riferimento a diverse teorie diffuse in letteratura approfondendo quella del Cost Plus Pricing. Poi è stato esposto il lavoro pratico. Le attività svolte all’interno del progetto di tirocinio sono state le seguenti: raccolta dei dati storici relativi ai costi e alle caratteristiche parametrizzabili dei MAST, attraverso l’uso di SAP e di Enovia, e creazione di database di costo in base alla funzione tecnica sia dei MAST sia dei componenti; analisi ABC sui costi di un sistema di movimentazione per capire quali fossero gli assiemi che incidessero di più sul costo del prodotto; scomposizione degli assiemi più significativi nei loro componenti principali per la creazione di diversi database in base al tipo di assieme e di componente; elaborazione dei dati raccolti nel database tramite l’uso di Excel per determinare i principali cost driver dei componenti attraverso l’utilizzo della regressione multipla; determinazione di funzioni di costo per mostrare la forza del legame tra il costo di ogni singolo componente e le caratteristiche tecniche parametrizzabili; analisi degli scostamenti tra l’output previsto dalle funzioni di costo e quello osservato; creazione di un preventivo di costo standard configurabile in base alle caratteristiche tecniche richieste dal cliente con la finalità di formulare rapidamente un’offerta al cliente tramite compromesso con l’esperienza diretta sul campo.
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Zoni, Camilla. "Sviluppo di uno strumento di supporto alla valutazione tecnico-economica e di sostenibilità prospettica per prodotti Engineering-To-Order: il caso Linea Pilota del Competence Center BI-REX". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Resumen
Durante la quarta rivoluzione industriale sono nate nuove tecnologie in grado di garantire tracciabilità dei dati real time, customizzazione dei prodotti ed integrazione dei processi. Il profitto generato dall’Industria 4.0 si estende anche all’ambito della sostenibilità: l’applicazione delle tecnologie abilitanti, infatti, permette una diminuzione ed un’ottimizzazione degli sprechi di produzione, nonché un aumento di tracciabilità e gestione delle risorse. Il presente elaborato descrive la realizzazione di uno strumento per la determinazione dei costi di produzione secondo una strategia Engineering-to-order nel campo delle tecnologie abilitanti dell’Industria 4.0; in questo ambito, tramite il modello elaborato, viene valutato il risparmio economico riguardo a scelte produttive sostenibili realizzabili da tali tecnologie. In particolare, viene presa in esame la Linea Pilota del Competence Center BI-REX su cui è costruito il modello di costo. L’istituzione di BI-REX risponde, infatti, alla necessità di accelerare la diffusione e l’acquisizione delle tecnologie abilitanti dell’Industria 4.0 e, tramite la Linea Pilota, offre servizi di formazione e ricerca sulle modalità di impiego di tali tecnologie. Nel corso della trattazione sono state, quindi, osservate le tecnologie di interesse per comprenderne il funzionamento e ricavare i parametri necessari per ottenere una formulazione dei costi di produzione. Dallo studio dei processi sono state ottenute le informazioni necessarie in grado di ricavare una spesa specifica per ogni progetto commissionato. Diverse applicazioni del modello hanno mostrato i vantaggi di poter utilizzare uno strumento intuitivo e flessibile per la valutazione economica di un progetto, reso tale dall’inserimento agevolato di parametri specifici del prodotto da realizzare nelle diverse sezioni del modello. In particolare, si osservano risultati interessanti nel calcolo dei costi associati a progetti di ottimizzazione topologica a scopo sostenibile.
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Monachese, Marco. "Creazione di un modello per l'analisi e la simulazione dell'impatto del ritardo produttivo nel Retail mondiale. Il caso Berluti". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Resumen
La redazione di questa tesi è frutto dell’esperienza acquisita durante il tirocinio formativo semestrale all’interno del team di pianificazione della produzione presso Manifattura Berluti a Ferrara. Le competenze maturate in merito alla programmazione, coordinamento e controllo d’avanzamento delle dinamiche produttive inerenti a sei fabbricanti esterni, hanno portato ad apprendere nel dettaglio le criticità del settore. Le esigenze di assoluta perfezione del marchio rendono estremamente delicato e difficoltoso l’approvvigionamento di pellami impeccabili e componenti in linea con gli elevatissimi standard qualitativi imposti. Tali criticità possono facilmente innescare ritardi della produzione e generare una riduzione del livello di servizio offerto al cliente. L’obiettivo di questo lavoro sarà quello di analizzare le principali problematiche operative e determinarne per la prima volta, attraverso la creazione di un modello di simulazione, le possibili conseguenze in termini di mancate vendite nel retail mondiale Berluti. L’analisi dei risultati ottenuti, i miglioramenti e gli sviluppi proposti potranno sicuramente costituire un valido supporto nelle decisioni future, nell’ottica di un continuo miglioramento delle attività di pianificazione ed di un’efficienza produttiva sempre più elevata.
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Naldoni, Lia. "WASP, tra innovazione ed artigianalità. Studio per l’ottimizzazione del processo produttivo e della gestione dei costi". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Resumen
Questo elaborato, frutto del tirocinio svolto presso l’azienda WASP (CSP s.r.l.) di Massa Lombarda, mostra una serie di analisi e studi incentrati sull’applicazione di strumenti di gestione aziendale, fornendo soluzioni ad hoc per l’azienda, con l’obiettivo di dimostrarle i vantaggi che si possono ottenere dalla loro applicazione nella realtà aziendale. Per soddisfare la richiesta dell’azienda, tutti i temi di analisi sono stati sviluppati per una specifica linea di prodotto, la Delta WASP 3MT. La tesi si compone di tre macro aree. Nella prima viene illustrata la realtà aziendale di WASP, i prodotti offerti, i progetti di ricerca seguiti e l’evoluzione del prodotto protagonista. Nella seconda sezione viene trattata la riorganizzazione del processo produttivo in ottica di Lean Production, proponendo scenari futuri di ottimizzazione del flusso dei materiali e delle informazioni. Infine, viene approfondito il tema della determinazione della struttura dei costi del prodotto in analisi, definendone il costo pieno, il margine di contribuzione ed il volume di pareggio.
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Diomedi, Laura. "Analisi di mercato per pannelli fotovoltaici e cogeneratori". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/11720/.

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L'analisi di questa tesi si basa sui dati ottenuti contattando direttamente le aziende produttrici e/o di progettazione e riguarda due settori energetici: la cogenerazione e il solare fotovoltaico. Nel primo si sono studiate 60 unità complete di cogenerazione il cui studio si è basato sulla costruzione di grafici che mettono in relazione le potenze uscenti con il prezzo. Si è mostrato così la forte presenza di un fenomeno di economia di scala e la diversa ripartizione della potenza prodotta. Per unità di piccola-media potenza predomina la produzione di energia termica, la quale diminuisce la sua quota percentuale all’aumentare della taglia. Nel settore del solare fotovoltaico l’analisi è stata più diversificata e articolata. Si sono analizzati 70 pannelli di cui 35 monocristallini, 14 europei e 21 asiatici, e 35 policristallini, 26 europei e 9 asiatici, per i quali si sono graficati gli andamenti di resa, potenza specifica e costo specifico. I pannelli monocristallini, intrinsecamente più efficienti grazie al maggior grado di purezza, presentano un andamento crescente dei costi piuttosto ripido anche se non proporzionale con l’aumento delle prestazioni. Tra i pannelli policristallini invece si evidenzia l’assenza di un andamento nettamente crescente delle prestazioni all’aumentare dei costi. Confrontando i moduli divisi in base alla macro-regione di produzione si nota che l’Asia produce i pannelli al Si monocristallino più efficienti e più costosi mentre pannelli al Si policristallino più economici, ma con prestazioni in linea con quelli europei.Con i dati raccolti si è potuta svolgere anche una ristretta analisi sui pannelli al film sottile. Quelli che utilizzano il Si amorfo presentano prestazioni così basse da non permettere loro una vera affermazione sul mercato. Quest’ultima si presume che sarà invece possibile per pannelli basati su diversi materiali semiconduttori che presentano buoni livelli di prestazioni, ma prezzi ancora troppo elevati.
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Basile, Vincenzo. "metodi e modelli per la cost breakdown analysis di prodotti inbound al sistema di produzione il caso magni telescopic handlers". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022.

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Resumen
La crisi dei mercati di fornitura del 2021, caratterizzati da rincari elevati di tutti i fattori di costo legati all’approvvigionamento, in particolar modo delle materie prime, è un problema che ha impattato su tutte le Supply Chain e ha causato ripercussioni su tutti gli attori coinvolti. L’aumento generalizzato dei costi d’acquisto e la poca trasparenza dei costi lungo la catena di fornitura rappresentano i problemi imminenti che l’azienda Magni Telescopic Handlers si trova a fronteggiare. La dinamicità dei mercati e la rapida evoluzione della crisi di fornitura hanno richiesto continue revisioni sui prezzi applicati ai clienti al fine di salvaguardare i margini di profitto. Le aziende come la Magni, a valle della catena di fornitura, a contatto con gli utilizzatori finali, sono state le più colpite. Per essere competitiva e non potendo imputare tutti gli aumenti sul prezzo pagato dal cliente finale, la Magni è stata costretta a ridurre i propri margini, assorbendo in buona parte gli aumenti imposti dal mercato. Questo progetto di tesi, quindi, ha come obiettivo la creazione di un modello di analisi dei costi, mirato ad identificare le inefficienze analizzando la struttura dei costi di prodotto, al fine di salvaguardare i margini di profitto aziendali e garantire un prezzo di vendita corretto al cliente finale. Il modello di analisi dei costi creato ha permesso all’azienda di aumentare la visibilità sulla struttura di costi del fornitore considerato e mitigare i rischi di scorretta imputazione dei fattori di costo. Ha permesso non solo di ricavare informazioni importanti sulla struttura dei costi diretti che impattano sul prodotto, ma soprattutto dei costi indiretti sostenuti dal fornitore. Inoltre, l’analisi sui costi della materia prima acquistata ha messo in evidenza possibili margini di miglioramento, soprattutto per quanto riguarda lo scarto di materia prima non utilizzata.
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Cavina, Mattia. "Processo multistadio per la valorizzazione di acque di vegetazione dalla produzione di olio di oliva: recupero di composti fenolici, digestione anaerobica e valutazione economico-ambientale". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/17970/.

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Resumen
Olive mill wastewaters (OMWs) are an environmental concern due to their high organic load and phytotoxic activity, but they are rich of phenolic compounds (PCs) and their recovery is interesting, thanks to their antioxidant and antimicrobial properties. The anaerobic digestion of the resulted dephenolized water (D-OMW), in order to produce methane and to obtain a treated water for irrigation, is an additional advantage. The goal of this work is to propose an integrated process of PCs recovery through an adsorption step (evaluated also with LCA-CBA) and anaerobic digestion of D-OMW. Two resins (XAD16 and IRA958 in OH form) were compared with semicontinuous-flow adsorption/desorption tests conducted in a 1-m packed column. A test was also conducted with a mixed bed of the two resins. The D-OMWs resulted from the previous tests were then used for anaerobic digestions. The LCA confirms the possible decreasing of the environmental impact of the process through the addition of an anaerobic digestion step for the production of irrigation water from dephenolized OMW, while the PC market price needed for a positive business case is reasonable. The results indicate that the proposed PC adsorption/desorption technology, if integrated with an anaerobic digestion step, which has an optimal methane yield, represents a promising solution for the treatment and valorisation of OMWs.
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Sofia, Gianluca. "Comparazione e valutazione tecnico-economica di sistemi di automazione per l'assemblaggio". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/17830/.

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Il lavoro di tesi svolto ha come fine ultimo la comparazione e la valutazione, da un punto di vista sia tecnico che economico, di un sistema di automazione per l’assemblaggio: è analizzata la linea di produzione dell’azienda GT Line, in parte automatica ed in parte manuale, con particolare riferimento a quello che è l’attuale tempo ciclo ed ai costi che sostiene annualmente l’azienda per far fronte alle lavorazioni. Tali valori saranno poi confrontati con quelli relativi ad alcune ipotesi d’innovazione, così da ricavare la soluzione ottimale che possa configurare un aumento della produzione ed una consequenziale riduzione dei costi, seguita all'investimento iniziale. Verranno esposti alcuni concetti teorici, relativi allo sviluppo dell’automazione e della robotica all'interno di un sistema produttivo, seguiti da considerazioni di carattere pratico per spiegare il lavoro svolto. Verranno poste a confronto alcune soluzioni relative alle singole stazioni di lavoro, oltre ad alcune tipologie di manipolatori, per i quali saranno messi in evidenza pregi e difetti. Al termine dell’analisi, verranno evidenziati i costi relativi ad un’implementazione dell’attuale sistema di automazione, caso per caso, così che l’azienda possa, eventualmente, decidere se e quale adottare nell'immediato per i suoi scopi. Verrà, inoltre, descritta brevemente l’azienda GT Line, con particolare riferimento ai prodotti oggetto di studio, alle caratteristiche degli stessi, agli standard qualitativi rispettati ed alle diverse stazioni di lavoro attuali. Successivamente, si entrerà nello specifico dell’attività di comparazione e valutazione, illustrando dettagliatamente il lavoro svolto, sia dal punto di vista concettuale che da quello tecnico. Verrà rivolta, infine, una particolare attenzione agli obiettivi che l’attività svolta si pone di raggiungere, dopo aver spiegato i motivi che abbiano portato a tali scelte ed aver evidenziato i relativi costi da sostenere per perseguirli.
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Ranni, Davide. "La produzione di videoclip attraverso le sue trasformazioni economiche, sociali e distributive". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/23538/.

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Resumen
Questo lavoro intende dimostrare in quali modi e tramite quali strumenti la produzione di videoclip sia cambiata nel corso degli anni attraverso le sue trasformazioni nei campi della distribuzione, della legislazione e dei finanziamenti al videoclip. Comprendere cosa voglia dire oggi produrre un videoclip significa constatare come questi tre macro-argomenti abbiano influenzato, secondo diverse sfaccettature, i budget e gli investimenti monetari da parte delle case discografiche. Inoltre, non si vuole dare un giudizio sulla natura stilistica dei videoclip o fare una critica su quelli che stilisticamente si avvicinano a una bellezza cinematografica, ma affermare che una buona produzione e un discreto budget, uniti a una buona collocazione distributiva e l’uso di finanziamenti pubblici e privati, può far sì che il videoclip sia ancora un mezzo remunerativo, sia a livello economico sia a livello di immagine dell’artista. L’obiettivo principale, quindi, del videoclip è riferito alla sua funzione sociale e non alla finalità economica; l’engagement tra artista e audiece non comporta un ritorno ecnomico, ma un guadagno sociale, di immagine e di fidelizzazione perché un’artista, che sia un cantante, un attore o un qualsiasi performer nell’industria dell’entertainment, è possibile assimilarlo a un brand, a un’azienda che ha bisogno di “fedeli seguaci” che supportino il prodotto, il quale, in questi casi, coincide con la persona stessa.
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Mannino, Enrico. "Metodi e strumenti di supporto decisionale per l’automatizzazione del Facility Layout Planning in sistemi di produzione Job-Shop". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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L'elaborato di tesi si concentra sulla progettazione di strumenti atti all'automatizzazione di alcune fasi di costruzione di layout industriali, con l'obiettivo di posizionare reparti ed elementi all'interno del layout minimizzando i costi di movimentazione dei materiali. Dopo uno studio approfondito del tema del layout industriale e dei metodi di risoluzione del Facility Layout Problem tramite algoritmi euristici, migliorativi, metaeuristici oppure ottimi, si discute lo sviluppo di un programma automatizzato di re-layout, svolto in ambiente Visual Basic di Microsoft Excel, lungo tutte le sue sfaccettature: lettura dei dati di input, produzione di una from-to dei flussi e assegnazione in from-to dei punteggi, fasi di ranking RDM, CORELAP e TCR, fase di positioning TCR e proposta di positioning Cost-Based, fase di positioning ALDEP e proposta di positioning Cost-Based con aree per la gestione delle aree di stabilimento, calcolo di distanze rettangolari e costi, algoritmo migliorativo CRAFT, gestione di forme ed aree dei reparti e dello stabilimento, dei vincoli di posizione e della disposizione di corridoi. Sono inoltre discussi i criteri di scelta e selezione degli algoritmi implementati, i risultati e l'efficienza di quanto sviluppato, e si identificano le potenzialità di miglioramento del programma automatico con nuovi metodi risolutivi o di supporto ulteriore all'analisi. Infine, si passa all'analisi di un caso aziendale reale, anche allo scopo di verificare l'efficacia dello strumento di re-layout. Identificate le proprietà dello stabilimento, il layout, le famiglie di prodotto, i dati di flusso e le aree richieste dai reparti, si passa poi alla stesura di più alternative di layout, alcune prodotte manualmente, altre utilizzando lo strumento di re-layout sviluppato, per poi confrontarne in dettaglio le performance in termini di costi di movimentazione e di riallocazione dei reparti, resilienza alla variazione del mix produttivo e congestioni sui corridoi.
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Callegari, Andrea. "Produzione e caratterizzazione di acqua attivata mediante plasmi freddi atmosferici per applicazioni in agricoltura". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/19708/.

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Resumen
This thesis is concerned with the production and characterization of PAW and its application to promote seeds germination. Two low temperature plasma devices operating at atmospheric pressure will be compared: an RF capacitively coupled source, COST Reference Microplasma Jet and another jet based on a DBD configuration, thus named DBD jet. After plasma treatments, variations of physicochemical properties induced in PAW, such as dissolved oxygen content, electrical conductivity, pH and concentrations of the main reactive species, were measured. Finally, the effects of the resulting solutions in enhancing germination were investigated, through the use of these liquids for the imbibition of two varieties of radish seeds (Raphanus sativus var. Sativus), chosen as model seeds.
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Toader, Alexandru Alin. "Modello di programmazione lineare mista intera per l'ottimizzazione della configurazione del sistema di produzione di energia elettrica con il criterio di sicurezza N-1 per la rete di trasmissione". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Resumen
L'oggetto di questa tesi riguarda l'implementazione di un modello di Unit Commitment mediante la programmazione lineare mista intera per individuare il piano di lavoro dei generatori a minor costo di esercizio. Il modello proposto include anche il criterio di sicurezza N-1, ossia la configurazione che, quando possibile, permette comunque l'alimentazione del carico anche se un elemento della rete è fuori servizio. Il modello è stato implementato nell'ambiente di modellazione AIMMS. Per riassumere in breve il lavoro di tesi vengono di seguito elencati i principali punti di studio: 1)approfondimento di tipo economico per conoscere il modo in cui viene previsto il carico da soddisfare: tale carico rappresenta un dato input per un problema di UC; 2)realizzazione di un modello di UC a partire dagli articoli disponibili in letteratura; 3) individuazione dei dati reali da utilizzare come input al problema di UC; 4)analisi della soluzione ottenuta con il modello di UC sicuro; 5)considerazioni sull'analisi di sicurezza di tipo N-1; 6) analisi dei risultati dei modelli UC con N-1 linee e N-1 generatori e calcolo delle matrici ptdf (fattori di distribuzione di transito della potenza nella rete); 7) individuazione delle variabili binarie di ottimo in grado di fronteggiare un imprevisto N-1; 8) utilizzo delle binarie di ottimo al modello di UC sicuro per individuare i costi di produzione.
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Piccinno, Marco. "Potenzialità della tecnica Variety Reduction Program in produzione". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Resumen
In questo lavoro di tesi è stato analizzato il problema dei costi di varietà dovuti alla strategia della diversificazione dei prodotti in produzione aziendale. Quest’ultima viene studiata e confrontata con la differenziazione del prodotto, evidenziando i vantaggi e gli svantaggi. Vengono così trattati il CIM (Computer Integrated Manufacturing) ed il FMS (Flexible Manufacturing System), che hanno lo scopo di ridurre sprechi e inefficienze causate dall’eccesso di parti circolanti in azienda, per poi passare all’approfondimento di un metodo più specifico, il Variety Reduction Program (VRP), teoria tratta dal testo omonimo di Akira Koudate e Toshio Suzue, che rappresenta il fulcro della trattazione. Fondamentale nell’elaborato l’analisi dei concetti di standardizzazione e riduzione dei costi attraverso lo studio del valore e il tentativo di farli coesistere tramite un unico metodo che ci fornisce gli strumenti e le tecniche adatti a ridurre la varietà e i costi correlati. Sono inoltre esplicitati gli obiettivi del VRP e descritte le cinque tecniche per attuare il metodo; da ciò si introducono concetti come classificazione delle parti, modularità e multifunzionalità. Inoltre si espongono le fasi di implementazione e i requisiti necessari affinché questa metodologia possa essere efficace ed adatta ad ottimizzare la produzione in termini di riduzione dei costi, ripartiti in costi di varietà, di funzione e di controllo. Si stabilisce l’importanza degli indici VRP riguardo le parti, processi e punti di controllo, essenziali per valutare la complessità aziendale. Infine, vengono citati alcuni casi di studio ed evidenziati alcuni sviluppi nei vari settori della produzione industriale, utili per comprendere la potenzialità che il VRP può avere in termini di riduzione dei costi e affidabilità del prodotto nella produzione, specie se affiancato da concetti innovativi come Lean Thinking, Poka Yoke e Group Technology.
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Nannini, Michela. "Miglioramento del processo di pianificazione della produzione e delle politiche di stoccaggio: il caso Sherwin Williams (Parte B)". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Resumen
L'elaborato riguarda il progetto Rainbow implementato per l'azienda Sherwin Williams con l'obiettivo di migliorare il processo di pianificazione della produzione e delle politiche di stoccaggio. L'analisi è stata condotta sullo stabilimento pilota dell'azienda del business GI nella regione geografica EMEAI, ovvero l'impianto produttivo di Minerbio. Tramite un processo di analisi del portafoglio prodotti del sito abbiamo classificato i codici in gruppi sulla base di vendite totali e stock medio annuo. Con un'analisi di Pareto delle vendite e delle giacenze e la successiva classificazione dei prodotti in cluster abbiamo costruito la cross matrix. Tramite lo studio dell'indice di rotazione abbiamo individuato i gruppi di prodotti con il valore più basso identificando le aree su cui intervenire. In aggiunta, sono stati utilizzati KPI come l'Inventory Quality Ratio (IQR) per l'analisi delle performance del sito produttivo di Minerbio, per capire se le scorte fossero entro i limiti previsti dall'azienda. I risultati pongono l'attenzione su un livello di stock eccessivo rispetto a quanto stabilito dalle politiche aziendali, abbiamo così proposto alcune azioni di miglioramento. Il progetto riguarda anche lo studio del software di previsione della domanda, che continuerà nel proseguo del progetto.
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Generali, Laura. "Analisi tecnico-economica del processo produttivo per la determinazione dei costi pieni di produzione con approccio activity based: applicazione al settore alimentare". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Resumen
L’elaborato si pone l’obiettivo di determinare il costo pieno di produzione, attraverso un’analisi tecnico-economica del processo produttivo per un’azienda che opera nel settore alimentare delle pizze surgelate. Dopo aver analizzato il mix produttivo, i processi di trasformazioni delle materie prime in prodotto finito e l’attività svolta dalle funzioni ausiliarie al reparto produttivo, è stato possibile individuare il modello di calcolo dei costi unitari adottato dall’azienda. Alla luce di un sistema di calcolo che nasconde la redditività effettiva dei prodotti si è voluto introdurre l’azienda ad una nuova logica di valutazione. In particolare, sono state sviluppate considerazioni per famiglie di prodotto rispetto ai coefficienti correttivi da applicare al costo unitario delle materie prime e all’allocazione dei costi generali di produzione con approccio Activity Based. Il modello creato è basato su un trade-off tra accuratezza delle informazioni e facilità di comprensione, commisurato alle risorse attualmente disponibili, in modo da favorirne l’adozione. Calcolo dei valori e costruzione di nuove schede costo, costituiscono la struttura di base di un modello che potrebbe fornire al management uno strumento di supporto per le decisioni strategiche mettendo in risalto una riduzione delle marginalità. A dimostrazione dell’importanza di disporre di un modello di calcolo dei costi rappresentativo della complessità dell’intero sistema produttivo vi è il risultato ottenuto per il prodotto più venduto dall’azienda che vede il proprio margine ridursi dal 37% al 6,5%. L’approccio bottom-up adottato nel corso dell’analisi ha evidenziato tematiche legate ai processi che potranno essere oggetto di approfondimenti volti al miglioramento continuo delle attività dell’organizzazione attraverso cui ottenere anche una riduzione dei costi capace di generare marginalità di esercizio maggiori.
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Glave, Antonio. "Applicazione delle metodologie LCA ed LCC per la valutazione ambientale ed economica della produzione del pellet realizzato tramite scarti agricoli di potature degli uliveti". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8633/.

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Nel seguente lavoro è stata sviluppata una analisi ambientale ed economica del ciclo di vita del pellet, realizzato con scarti agricoli dalle potature degli uliveti. L’obiettivo di tale lavoro è dimostrare se effettivamente l’utilizzo del pellet apporti vantaggi sia dal punto di vista ambientale sia da quello economico. In tale progetto si sviluppano quindi un LCA, Life cycle analysis, e un LCC, Life Cycle Cost, secondo gli steps standard suggeriti da tali metodologie. Per effettuare l’analisi del ciclo di vita è stato utilizzato il software Simapro che ha permesso di valutare gli impatti ambientali sulle varie categorie di impatto incluse. In particolare sono stati considerati due metodologie, una midpoint ed una endpoint, ossia l’Ecoindicator 99 e il CML2 baseline 2000. Per le valutazioni finali è stata poi utilizzata la normativa spagnola sugli impatti ambientali, BOE 21/2013 del 9 dicembre, che ci ha permesso di caraterizzare le varie categorie d’impatto facendo emergere quelle più impattate e quelle meno impattate. I risultati finali hanno mostrato che la maggior parte degli impatti sono di tipo compatibile e moderato; pochi, invece, sono gli impatti severi e compatibili, che si riscontrano soprattutto nella categoria d’impatto “Fossil Fuels”. Per quanto riguarda invece l’analisi economica, si è proceduto effettuando una valutazione iniziale fatta su tutto il processo produttivo considerato, poi una valutazione dal punto di vista del produttore attraverso una valutazione dell’investimento ed infine, una valutazione dal punto di vista del cliente finale. Da queste valutazioni è emerso che ciò risulta conveniente dal punto di vista economico non solo per il produttore ma anche per l’utente finale. Per il primo perché dopo i primi due anni di esercizio recupera l’investimento iniziale iniziando ad avere un guadagno; e per il secondo, poiché il prezzo del pellet è inferiore a quello del metano. Quindi, in conclusione, salvo cambiamenti in ambito normativo ed economico, l’utilizzo del pellet realizzato da scarti di potature di uliveti risulta essere una buona soluzione per realizzare energia termica sia dal punto di vista ambientale, essendo il pellet una biomassa il cui ciclo produttivo non impatta severamente sull’ambiente; sia dal punto di vista economico permettendo al produttore introiti nell’arco del breve tempo e favorendo al cliente finale un risparmio di denaro sulla bolletta.
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Mariani, Gian Marco. "Analisi dei dati finanziari aziendali e relativa variazione in relazione al modificare dei KPI industriali - Caso Celli Group". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Controllare le attività produttive e i processi aziendali è un elemento di vitale importanza strategica. La possibilità di monitorare e studiare l’efficienza dello stabilimento è un valore aggiunto che consente non solo di identificare eventuali “colli di bottiglia” e correggerli, ma di supportare con estrema coerenza il Management Team nel processo di decision making. A partire dall’approvvigionamento dei materiali fino ad arrivare allo studio dei prodotti finiti, l’intera supply chain ricopre un ruolo fondamentale in questo progetto, con l’obiettivo di identificare attività e valori standard di produzione soprattutto in termini di costi diretti. La ridefinizione del processo per il controllo dei costi e la creazione di un modello per la determinazione delle varianze tra costi standard e consuntivi rappresentano il filo conduttore di questo lavoro. Attraverso la definizione di standard, viene posto l’obiettivo di determinare e analizzare gli scostamenti che si creano rispetto a tale valore target. L’innovatività di tale progetto si colloca nel riuscire a conciliare il mondo Finance con il mondo della produzione, con lo scopo di provare a giustificare una possibile correlazione tra i costi diretti e l’efficienza produttiva.
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Ciocchetti, Alessandro. "Studio per l'implementazione del PMS e della Lean Manufacturing in WASP". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/20306/.

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La tesi presentata va collocata nella prima parte di un percorso che porta alla esplicitazione di soluzioni applicabili e create ad hoc per l’impresa WASP (CSP srl) con sede in Massa Lombarda, con lo scopo prima di tutto di informarla riguardo gli strumenti esistenti in ambito della gestione aziendale e infine di dimostrarle i vantaggi che si possono conseguire grazie alla loro applicazione in campo. Si sviluppa su quattro macro aree: la costruzione di una Dashboard Interattiva e di tabelle basate sui dati ricavati dal gestionale aziendale che dimostrino l'importanza funzionale e strategica dei dati, la riorganizzazione del processo produttivo in logica Lean che evidenzi l'importanza dell'integrazione tra le attività di fornitura-produzione-vendita in funzione al tipo di prodotto venduto, i calcoli relativi al dimensionamento delle risorse spazio e uomo nell'ottica di ottimizzazione degli sforzi e degli investimenti, la determinazione della struttura dei costi dei prodotti tramite metodo 'tradizionale'. In ognuna di queste macro aree sono analizzati il rapporto tra situazione AS-IS e TO-BE, nonché i punti di forza e di debolezza dei modelli costruiti e delle soluzioni proposte.
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PANTINI, SARA. "Analysis and modelling of leachate and gas generation at landfill sites focused on mechanically-biologically treated waste". Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2013. http://hdl.handle.net/2108/203393.

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Despite significant efforts have been directed toward reducing waste generation and encouraging alternative waste management strategies, landfills still remain the main option for Municipal Solid Waste (MSW) disposal in many countries. Hence, landfills and related impacts on the surroundings are still current issues throughout the world. Actually, the major concerns are related to the potential emissions of leachate and landfill gas into the environment, that pose a threat to public health, surface and groundwater pollution, soil contamination and global warming effects. To ensure environmental protection and enhance landfill sustainability, modern sanitary landfills are equipped with several engineered systems with different functions. For instance, the installation of containment systems, such as bottom liner and multi-layers capping systems, is aimed at reducing leachate seepage and water infiltration into the landfill body as well as gas migration, while eventually mitigating methane emissions through the placement of active oxidation layers (biocovers). Leachate collection and removal systems are designed to minimize water head forming on the bottom section of the landfill and consequent seepages through the liner system. Finally, gas extraction and utilization systems, allow to recover energy from landfill gas while reducing explosion and fire risks associated with methane accumulation, even though much depends on gas collection efficiency achieved in the field (range: 60-90% Spokas et al., 2006; Huitric and Kong, 2006). Hence, impacts on the surrounding environment caused by the polluting substances released from the deposited waste through liquid and gas emissions can be potentially mitigated by a proper design of technical barriers and collection/extraction systems at the landfill site. Nevertheless, the long-term performance of containment systems to limit the landfill emissions is highly uncertain and is strongly dependent on site-specific conditions such as climate, vegetative covers, containment systems, leachate quality and applied stress. Furthermore, the design and operation of leachate collection and treatment systems, of landfill gas extraction and utilization projects, as well as the assessment of appropriate methane reduction strategies (biocovers), require reliable emission forecasts for the assessment of system feasibility and to ensure environmental compliance. To this end, landfill simulation models can represent an useful supporting tool for a better design of leachate/gas collection and treatment systems and can provide valuable information for the evaluation of best options for containment systems depending on their performances under the site-specific conditions. The capability in predicting future emissions levels at a landfill site can also be improved by combining simulation models with field observations at full-scale landfills and/or with experimental studies resembling landfill conditions. Indeed, this kind of data may allow to identify the main parameters and processes governing leachate and gas generation and can provide useful information for model refinement. In view of such need, the present research study was initially addressed to develop a new landfill screening model that, based on simplified mathematical and empirical equations, provides quantitative estimation of leachate and gas production over time, taking into account for site-specific conditions, waste properties and main landfill characteristics and processes. In order to evaluate the applicability of the developed model and the accuracy of emissions forecast, several simulations on four full-scale landfills, currently in operative management stage, were carried out. The results of these case studies showed a good correspondence of leachate estimations with monthly trend observed in the field and revealed that the reliability of model predictions is strongly influenced by the quality of input data. In particular, the initial waste moisture content and the waste compression index, which are usually data not available from a standard characterisation, were identified as the key unknown parameters affecting leachate production. Furthermore, the applicability of the model to closed landfills was evaluated by simulating different alternative capping systems and by comparing the results with those returned by the Hydrological Evaluation of Landfill Performance (HELP), which is the most worldwide used model for comparative analysis of composite liner systems. Despite the simplified approach of the developed model, simulated values of infiltration and leakage rates through the analysed cover systems were in line with those of HELP. However, it should be highlighted that the developed model provides an assessment of leachate and biogas production only from a quantitative point of view. The leachate and biogas composition was indeed not included in the forecast model, as strongly linked to the type of waste that makes the prediction in a screening phase poorly representative of what could be expected in the field. Hence, for a qualitative analysis of leachate and gas emissions over time, a laboratory methodology including different type of lab-scale tests was applied to a particular waste material. Specifically, the research was focused on mechanically biologically treated (MBT) wastes which, after the introduction of the European Landfill Directive 1999/31/EC (European Commission, 1999) that imposes member states to dispose of in landfills only wastes that have been preliminary subjected to treatment, are becoming the main flow waste landfilled in new Italian facilities. However, due to the relatively recent introduction of the MBT plants within the waste management system, very few data on leachate and gas emissions from MBT waste in landfills are available and, hence, the current knowledge mainly results from laboratory studies. Nevertheless, the assessment of the leaching characteristics of MBT materials and the evaluation of how the environmental conditions may affect the heavy metals mobility are still poorly investigated in literature. To gain deeper insight on the fundamental mechanisms governing the constituents release from MBT wastes, several leaching experiments were performed on MBT samples collected from an Italian MBT plant and the experimental results were modelled to obtain information on the long-term leachate emissions. Namely, a combination of experimental leaching tests were performed on fully-characterized MBT waste samples and the effect of different parameters, mainly pH and liquid to solid ratio (L/S,) on the compounds release was investigated by combining pH static-batch test, pH dependent tests and dynamic up-flow column percolation experiments. The obtained results showed that, even though MBT wastes were characterized by relatively high heavy metals content, only a limited amount was actually soluble and thus bioavailable. Furthermore, the information provided by the different tests highlighted the existence of a strong linear correlation between the release pattern of dissolved organic carbon (DOC) and several metals (Co, Cr, Cu, Ni, V, Zn), suggesting that complexation to DOC is the leaching controlling mechanism of these elements. Thus, combining the results of batch and up-flow column percolation tests, partition coefficients between DOC and metals concentration were derived. These data, coupled with a simplified screening model for DOC release, allowed to get a very good prediction of metal release during the experiments and may provide useful indications for the evaluation of long-term emissions from this type of waste in a landfill disposal scenario. In order to complete the study on the MBT waste environmental behaviour, gas emissions from MBT waste were examined by performing different anaerobic tests. The main purpose of this study was to evaluate the potential gas generation capacity of wastes and to assess possible implications on gas generation resulting from the different environmental conditions expected in the field. To this end, anaerobic batch tests were performed at a wide range of water contents (26-43 %w/w up to 75 %w/w on wet weight) and temperatures (from 20-25 °C up to 55 °C) in order to simulate different landfill management options (dry tomb or bioreactor landfills). In nearly all test conditions, a quite long lag-phase was observed (several months) due to the inhibition effects resulting from high concentrations of volatile fatty acids (VFAs) and ammonia that highlighted a poor stability degree of the analysed material. Furthermore, experimental results showed that the initial waste water content is the key factor limiting the anaerobic biological process. Indeed, when the waste moisture was lower than 32 %w/w the methanogenic microbial activity was completely inhibited. Overall, the obtained results indicated that the operative conditions drastically affect the gas generation from MBT waste, in terms of both gas yield and generation rate. This suggests that particular caution should be paid when using the results of lab-scale tests for the evaluation of long-term behaviour expected in the field, where the boundary conditions change continuously and vary significantly depending on the climate, the landfill operative management strategies in place (e.g. leachate recirculation, waste disposal methods), the hydraulic characteristics of buried waste, the presence and type of temporary and final cover systems.
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BERTOCCI, MARCO. "Definizione di un modello standard per la rilevazione e l'analisi dei costi di produzione nel settore vitivinicolo: il caso di studio del Brunello di Montalcino Docg, del Morellino di Scansano Docg e del Monteregio di Massa Marittima Doc". Doctoral thesis, 2014. http://hdl.handle.net/2158/850899.

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Questo lavoro di tesi mira a implementare un modello standard di contabilità analitica per l’analisi dei costi, con il duplice scopo, da un lato, di avere un quadro chiaro dei costi sostenuti dall’azienda vitivinicola e poter effettuare un’analisi dettagliata della loro distribuzione per bottiglia, per ogni fattore e fase produttiva e, dall’altro, ottenere un costo standard di riferimento per il settore vitivinicolo, da applicare a livello territoriale. This thesis aims to implement a standard cost accounting for the cost analysis, with the dual aim, on the one hand, to have a clear picture of the costs incurred by the winery and therefore to be able to perform a detailed analysis of their distribution per bottle for each factor and the production phase; secondly, the aim is to get a standard cost for the wine sector to be applied at the local level.
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Triggiani, Maurizio. "Integration of machine learning techniques in chemometrics practices". Doctoral thesis, 2022. http://hdl.handle.net/11589/237998.

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Food safety is a key objective in all the development plans of the European Union. To ensure the quality and the sustainability of the agricultural production (both intensive and extensive) a well-designed analysis strategy is needed. Climate change, precision agriculture, green revolution and industry 4.0 are areas of study that need innovative practices and approaches that aren’t possible without precise and constant process monitoring. The need for product quality assessment during the whole supply chain is paramount and cost reduction is also another constant need. Non targeted Nuclear Magnetic Resonance (NMR) analysis is still a second-choice approach for food analysis and monitoring, one of the problems of this approach is the big amount of information returned. This kind of data needs a new and improved method of handling and analysis. Classical chemometrics practices are not well suited for this new field of study. In this thesis, we approached the problem of food fingerprinting and discrimination by the means of non-targeted NMR spectroscopy combined with modern machine learning algorithms and databases meant for the correct and easy access of data. The introduction of machine learning techniques alongside the clear benefits introduces a new layer of complexity regarding the need for trusted data sources for algorithm training and integrity, if this kind of approach proves is worth in the global market, we’ll need not only to create a good dataset, but we’ll need to be prepared to defend against also more clever attacks like adversarial machine learning attacks. Comparing the machine learning results with the classic chemometric approach we’ll highlight the strengths and the weakness of both approaches, and we’ll use them to prepare the framework needed to tackle the challenges of future agricultural productions.
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FORESI, Elisa. "A Multisectoral Analysis for economic policy: an application for healthcare systems and for labour market composition by skills". Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251178.

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L’Agenda Digitale Europea stabilisce il ruolo chiave delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) grazie a un mercato digitale unico basato su internet veloce e superveloce e su applicazioni interoperabili, al fine di ottenere vantaggi socioeconomici sostenibili COM(2010)245. Le TIC producono un'innovazione di prodotto e cambiamenti strutturali all'interno di tutto il sistema economico e possiamo affermare che dal punto di vista multisettoriale hanno un ruolo moltiplicativo sulla crescita economica, poiché l’aumento della domanda di TIC stimola a sua volta tutte le altre produzioni. Inoltre come riscontrato in letteratura economica, nelle istituzioni internazionali, nonché confermate dai dati periodici rilasciati dagli uffici statistici nazionali, una maggiore incidenza della popolazione attiva formalmente istruita in associazione con l'adozione delle TIC è altamente correlata ad una crescita robusta, sostenibile ed equa. In questo quadro è importante valutare il ruolo delle TIC nel sistema economico, in particolare verrà analizzato il ruolo delle TIC sia rispetto ad un particolare settore quello della sanità, che dal lato dei soggetti che dovrebbero essere parte attiva nella gestione delle TIC ovvero la situazione delle abilità digitali dei lavoratori dipendenti. Il primo articolo si focalizza sul ruolo delle TIC nella determinazione dell’output del settore sanitario, utilizzando il database WIOD (World Input Output Database), di 24 paesi nell’arco temporale 2000-2014, tenendo conto anche dei differenti sistemi sanitari nazionali. La produzione del settore “Sanità e Servizi Sociali” assume, almeno in alcuni paesi specifici, il ruolo di stimolo all’innovazione che compensa ampiamente quello di peso sul bilancio pubblico. Nel secondo articolo analizziamo come l’uso delle TIC stia progressivamente aumentando nel sistema sanitario italiano e in particolare come l'introduzione del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), strumento di condivisione dei dati sanitari del singolo cittadino, potrebbe determinare cambiamenti nella produzione sui servizi sanitari. Verranno analizzati gli eventuali cambiamenti strutturali dei processi produttivi e della produzione totale applicando l'Analisi Strutturale di Decomposizione (SDA). La base dati di riferimento sarà la tavola di Input-Output riferita a due diversi periodi al fine di individuare i risultati sia degli effetti tecnologici sia della domanda finale a livello settoriale. Infine l’ultimo articolo ha l’obiettivo di valutare le conseguenze dei cambiamenti nella composizione dell'occupazione per competenza digitale all’interno del flusso di produzione e distribuzione del reddito. Verrà costruita una Matrice di Contabilità Sociale (SAM) che consente di rappresentare le relazioni tra i cambiamenti di produzione delle attività e i cambiamenti di compensazione dei dipendenti per competenze, grado di digitalizzazione e genere. LA SAM sviluppata nel documento è relativa all'Italia nel 2013; il lavoro è disaggregato in competenze formali / non formali / informali e, inoltre, competenze digitali / non digitali. Le abilità digitali del lavoro seguono la definizione di “competenza formale” della Commissione Europea (2000): i) competenza formale a seconda del livello di istruzione e formazione; ii) competenza non formale acquisita sul posto di lavoro e attraverso le attività delle organizzazioni e dei gruppi della società civile; iii) competenza informale non acquisita intenzionalmente durante la vita. In questo quadro è stata introdotta un'ulteriore classificazione di input di lavoro basata sull'uso / non utilizzo di computer collegati a Internet. Sulla base della SAM, è stato implementato un modello multisettoriale esteso. Infine, verrà individuata una struttura adeguata di domanda finale che consente di ottenere i migliori risultati in termini di valore aggiunto distribuiti a lavoratori più qualificati con una elevata competenza digitale.
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IAMMARINO, Debora. "Danno ambientale e responsabilità nella gestione dei rifiuti". Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251115.

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La disciplina del danno ambientale è stata oggetto di diverse e numerose modifiche nel corso degli anni, sia a livello nazionale che europeo. Regolata in Italia, per la prima volta, dalla L. 349/1986 che, all’art. 18, prevedeva la risarcibilità del danno ambientale indipendentemente dalla violazione di altri diritti individuali come la proprietà privata o la salute. In ambito Europeo il primo intervento si è avuto con l’adozione della Direttiva 2004/35/CE sulla responsabilità ambientale in materia di prevenzione e riparazione del danno ambientale. La Direttiva è stata poi recepita in Italia con il D.Lgs. n. 152/2006, che nella Parte Sesta si occupa puntualmente di responsabilità per inquinamento ambientale. Tuttavia, le principali novità della normativa comunitaria con riferimento al regime di responsabilità per attività inquinanti nei confronti dei beni ambientali, non sono state immediatamente riprese in modo adeguato dalla normativa italiana, motivo per cui sono state emanate due procedure di infrazione nei confronti del Governo italiano che, per correre ai ripari, in un primo momento, ha approvato il D.l. 135/2009 introduttivo di nuovi criteri per il ripristino del danno ambientale e successivamente il legislatore è intervenuto con la Legge n. 97/2013 in materia di misure di risarcimento del danno e in materia di criteri di imputazione delle responsabilità. Tuttavia, l’assetto dei criteri di imputazione delle responsabilità è stato più volte oggetto degli interventi interpretativi della giurisprudenza che hanno delineato un quadro molto più rispondente alle istanze di origine comunitaria e ai principi del diritto europeo. All’interno di questo quadro più ampio si inserisce la questione della Gestione dei rifiuti, anch’essa oggetto di svariate modifiche normative volte sempre di più ad una tutela ambientale maggiore e prioritaria, attraverso metodi e tecniche in grado di ridurre la produzione dei rifiuti, l’introduzione del concetto di riduzione, prevenzione e recupero, riciclo e solo in ultimo lo smaltimento. Ruolo centrale assume in questo ambito l’attribuzione delle relative responsabilità in capo ai vari soggetti che si occupano della gestione dei rifiuti, pertanto nell’ultimo capitolo, si analizzeranno le diverse forme di responsabilità degli stessi e si darà conto dei principali interventi giurisprudenziali e della diverse interpretazioni dottrinali che hanno interessato la materia negli ultimi anni.
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SBARBATI, Claudia. "LE STRAGI E LO STATO. NARRAZIONI SU CARTA DELLO STRAGISMO ITALIANO:CRONACA, MEMORIA E STORIA". Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251127.

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Oggetto del presente studio è la narrazione pubblica delle stragi degli anni Settanta, realizzata attraverso il filtro della carta stampata di ieri e di oggi. In particolare, le stragi delle quali è stato ricostruito il pubblico racconto sono quelle di Milano (12 dicembre 1969), di Brescia (28 maggio 1974) e di Bologna (2 agosto 1980). L’interesse di ricerca è nato dalla percezione di un vuoto storiografico rispetto all’“impressione di realtà” - quindi all’immaginario - che nel corso dei decenni quotidiani e periodici nazionali hanno edificato riguardo allo stragismo neofascista. In generale, l’eversione di destra – seppur oggetto di preziosi studi - è stata meno analizzata rispetto a quella di sinistra e quello che è divenuto il cosiddetto “caso Moro”, perché sovente stigmatizzata come subalterna allo Stato e quindi priva di una sua dimensione particolare. È esattamente in questo spazio che la ricerca s’inserisce, guardando alla storia d’Italia attraverso l’interpretazione dello stragismo offerta dall’informazione a stampa. La scelta della fonte giornalistica come fonte storica per analizzare le categorie interpretative e i quadri di riferimento messi a disposizione dell’opinione pubblica, ha richiesto di tenere in considerazione gli elementi distintivi del giornalismo italiano e i suoi rapporti con il contesto politico nazionale coevo alle stragi, con attenzione anche per i cambiamenti occorsi nel tempo nel mondo dell’informazione e nel panorama internazionale, definendo un arco temporale che dal 1969 giunge sino al 2017. Inoltre, gli scenari politici sovranazionali della Guerra Fredda sono costantemente richiamati in virtù dell’intima connessione fra eversione di destra, forze dell’ordine e servizi di sicurezza italiani da un lato, ed equilibri geopolitici internazionali dall’altro. Si è scelto di attingere a numerose testate nazionali per dare conto delle diverse linee editoriali, delle molteplici caratterizzazioni politiche delle stesse, dei differenti stili comunicativi e della pluralità di lettori cui ogni quotidiano o periodico è destinato. Fra gli archivi storici più attenzionati emergono quelli del “Corriere della Sera”, “La Stampa”,“la Repubblica”, “L’Unità”, “Il Giorno”, “La Notte”, “La Nazione”, “L’Avanti!”, “il Manifesto”, “Lotta Continua”, “Umanità Nova”, “Il Popolo”, “il Secolo d’Italia”, “Candido” e “il Borghese”. A ogni strage è stato dedicato uno specifico capitolo in cui sono introdotti i fatti e gli esiti giudiziari, analizzate le prime reazioni della stampa, ricostruiti gli anni dei processi e la ricezione delle sentenze, sino a riproporre l’eco pubblica delle opere che nel corso dei decenni sono intervenute sul tema. Gli articoli di cronaca e gli editoriali di approfondimento analizzati permettono di vagliare la riproposizione su carta delle versioni ufficiali delle forze dell’ordine, della magistratura e della politica; le memorie dei protagonisti degli eventi e l’analisi offerta dagli opinion makers che di volta in volta hanno raccontato le stragi dell’Italia repubblicana (giornalisti, storici, magistrati, scienziati sociali). L’ultimo capitolo è stato invece dedicato al problema della Memoria e dei suoi rapporti con la Storia, analizzando la produzione memorialistica degli ex terroristi, delle vittime di prima, seconda e terza generazione, sino al tema della riconciliazione e della pacificazione. Si è dunque ricostruito il dibattito sviluppatosi “a caldo” ed “ex post”, nella consapevolezza che l’informazione e la comunicazione pubblica della Storia sono fondamentali per la storicizzazione del passato traumatico della Nazione.
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