Literatura académica sobre el tema "Convergenza economica"

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Artículos de revistas sobre el tema "Convergenza economica"

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Sebastianelli, Pietro. "ECONOMIA, POLITICA E GOVERNAMENTALITÀ. UN’INDAGINE SUI TRATTATI SULL’ECONOMICA NEL TARDO RINASCIMENTO ITALIANO". Revista Ideação 1, n.º 43 (6 de junio de 2021): 350. http://dx.doi.org/10.13102/ideac.v1i43.7243.

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Resumen
Il presente articolo intende indagare alcuni trattati sull’economica cinque e seicentesca nel tentativo di evidenziare, da un punto di vista genealogico, la nascita di una nuova arte di governo, che prende il nome di economia politica. Confrontando i trattati di Giovanni Battista Assandri (Della economica overo disciplina domestica, 1616) e di Bartolomeo Frigerio (L’economo prudente, 1629) con la tradizione dell’oikonomia aristotelica ed evidenziando la loro originalità del contesto della riflessione tardo rinascimentale italiana sulle arti di governo, l’obiettivo che si intende perseguire consiste nel descrivere il momento storico a partire dal quale si verifica un’inedita convergenza tra economica e politica. Alla luce della presente indagine, la convergenza tra economica e politica, che si verifica nel solco tracciato dal discorso della ragion di Stato di Giovanni Botero, sembra configurarsi come una nuova del governo dello Stato che avrà un’importanza decisiva nella formazione della razionalità politica e della «governamentalità» moderna.
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Cartone, Alfredo y Paolo Postiglione. "Modelli spaziali di regressione quantilica per l'analisi della convergenza economica regionale". RIVISTA DI ECONOMIA E STATISTICA DEL TERRITORIO, n.º 3 (marzo de 2017): 28–48. http://dx.doi.org/10.3280/rest2016-003003.

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Pigliaru, Francesco. "Il ritardo economico del Mezzogiorno: uno stato stazionario?" QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, n.º 3 (agosto de 2009): 113–39. http://dx.doi.org/10.3280/qu2009-003006.

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Resumen
- In this article I maintain that until the mid-Seventies the regions of the Italian Mezzogiorno followed a path first of divergence, then of convergence, reflecting a familiar pattern. The main characteristic in the case of the Mezzogiorno, however, is that the convergence phase led the area to a remarkably unfavorable steadystate. Further, I suggest that the disappointing results obtained in the area with numerous richly financed public policies are partly due to the poorer quality of the institutions in the Southern regions. In the second part of the article I discuss recent contributions that associate this failure of local institutions with the short supply of social capital, and that put its persistence down to mechanisms of intergenerational transmission of values and norms that change very slowly over time. In the final part of the paper I briefly discuss the role of economic policy faced with mechanisms of this nature.EconLit Classification: O120, O400, O430Keywords: Convergence, Institutions and Economic Growth, Social CapitalParole chiave: Convergenza, Istituzioni e crescita economica, Capitale sociale
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Fanelli, Rosa Maria. "SimilaritĂ e convergenza dei consumi alimentari in Europa". AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, n.º 1 (diciembre de 2010): 145–58. http://dx.doi.org/10.3280/aim2009-001011.

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Resumen
Il lavoro proposto mira ad analizzare la "similarità " e la possibile convergenza dei consumi alimentari tra gli Stati membri dell'Unione Europea nel decennio 1993-2003 attraverso i dati di fonte Fao (Food and Agricolture Organization) e relativi ai consumi lordi delle seguenti tipologie di prodotti: cereali, carni, pesce, latte, formaggi, uova, grassi animali, grassi vegetali (oli), frutta fresca, frutta secca, ortaggi, caffé, zucchero e vino. La rilevanza dello studio proposto consiste nel mettere in luce se esistono traiettorie evolutive comuni tra i Paesi europei o se, per contro, ancora permangono differenziazioni. Tale prospettiva risulta di particolare importanza soprattutto dal punto di vista della formulazione di appropriate politiche agricole e agroalimentari rispetto alle quali si avverte oggi la necessità di un ripensamento al fine di valorizzare appieno il legame tra consumi alimentari e agricoltura, da un lato, e consumi alimentari e rischi alimentari per la salute legati alla dieta, dall'altro. Questi aspetti sono di particolare rilevanza anche per la definizione di un sistema di protezione del consumatore in grado di evitare o limitare i rischi agli operatori della catena agroalimentare. Il lavoro prende avvio dalla caratterizzazione dei consumi alimentari e delle loro recenti tendenze che rappresenta l'indispensabile cornice interpretativa dei risultati dell'analisi di "similarità " e di convergenza. Questi due ultimi aspetti sono sviluppati attraverso la costruzione di indici sintetici e di appropriate tecniche di classificazione. Infine, le conclusioni mirano a recuperare la visione di insieme del lavoro per porre in evidenza i principali aspetti di rilevo per le implicazioni di politica economica in campo agricolo e agroalimentare.
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Andreano, M. Simona y Giovanni Savio. "La convergenza economica nei Paesi del Medio Oriente e Nord Africa: fattori caratterizzanti e peculiarità dell'area". RIVISTA DI ECONOMIA E STATISTICA DEL TERRITORIO, n.º 2 (julio de 2012): 95–119. http://dx.doi.org/10.3280/rest2012-002004.

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Gerbasi, Giampaolo. "Il principio di coesione economica, sociale e territoriale tra governance multilvello, esigenze partenariali/collaborative e (conseguenti) trasformazioni nelle modalitŕ di funzionamento del potere". CITTADINANZA EUROPEA (LA), n.º 1 (diciembre de 2010): 135–63. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2010-001007.

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Resumen
La presente analisi, unitamente alle principali innovazioni concernenti la politica comunitaria di coesione nel periodo 2007-2013, ne evidenzia la stretta connessione con le altre politiche comunitarie e le politiche nazionali di sviluppo socio-economico. La complementaritŕ, orizzontale e verticale, tra le stesse č chiamata a dispiegarsi nell'ambito di una necessaria governance multilivello proceduralmente integrata, cooperativamente caratterizzata ed alla costante ricerca di efficacia rispetto all'obiettivo di ridurre i divari nei livelli di sviluppo tra i diversi territori europei. Alla luce di ciň, l'analisi mira a dimostrare che l'integrazione negli aspetti procedimentali ed organizzativi ed il metodo del partenariato/ cooperativo si presentano quali condizioni di realizzabilitŕ e prioritŕ strumentali per la convergenza nelle scelte di fondo della politica unitaria regionale.
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Lepore, Amedeo. "Dal divario Nord-Sud alla convergenza: il modelo dell'intervento straordinario a l'azione della Cassa per in Mezzogiorno, durante e oltre la golden age = From the North-South gap to the convergence: The model of the extraordinary intervention and the..." Pecvnia : Revista de la Facultad de Ciencias Económicas y Empresariales, Universidad de León, n.º 15 (10 de julio de 2012): 79. http://dx.doi.org/10.18002/pec.v0i15.805.

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Resumen
<p>La storiografia incentrata sul tema della Cassa per il Mezzogiorno è molto ampia e si sviluppa in relazione non solo alle questioni generali riguardanti l’intervento straordinario, ma anche alle molteplici forme di articolazione settoriale e territoriale dell’iniziativa pubblica per la ripresa e lo sviluppo del Sud. Una ricostruzione puntuale delle vicende della Cassa, che per oltre un quarantennio– anche se con diversità di impostazione nelle varie fasi –ha operato come strumento delle strategie per lo sviluppo del Mezzogiorno, richiede un impegno molto approfondito. Tuttavia, anche senza effettuare una dettagliata cronistoria dell’attività dell’Ente, si può ricomporre una visione d’insieme, attraverso l’interpretazione di un modello di intervento pubblico collegato strettamente agli eventi economici concreti e all’andamento dei processi di industrializzazione che hanno interessato i territori meridionali.</p><p>La scelta di una prospettiva di lungo periodo, imperniata sull’analisi dell’intervento straordinario nel suo complesso, ha permesso un giudizio più equilibrato su tutta l’epoca dell’azione “aggiuntiva” dello Stato per il recupero del divario meridionale, superando eccessive semplificazioni nella valutazione di quell’esperienza e confutando pareri sommari sui suoi risultati, spesso privi di fondamento. Al tempo stesso, una visione ampia ha fatto emergere un percorso in grado di associare il caso della Cassa per il Mezzogiorno, controverso e difficile, ma considerato anche un modello tra i più avanzati a livello internazionale, a un tema di grande importanza, come quello delle politiche di sviluppo adottate per affrontare i problemi dell’arretratezza economica e per avviare a soluzione i dilemmi del dualismo.</p><p>L’analisi effettuata ha provato l’esistenza di un indiscutibile progresso economico nel periodo della <em>golden age</em>. Durante quell’epoca di prosperità non solo si realizzò un notevole avanzamento delle aree del Paese che già possedevano un’armatura industriale, ma si ottenne, contemporaneamente, il risultato, per nulla scontato, di una modernizzazione della struttura economica del Mezzogiorno –attraverso la politica delle opere pubbliche, prima, e dell’industrializzazione vera e propria, poi– nonché, di un recupero del divario accumulato con le regioni settentrionali. In questo modo, l’intervento straordinario, indirizzato verso obiettivi macroeconomici e guidato da una tecnostruttura come quella della Cassa, al tempo stesso autonoma e reattiva alle scelte strategiche del governo, si dimostrò lo strumento più efficace e innovativo per fare dell’Italia intera una potenza industriale. L’allontanamento da questi esiti, nella fase successiva dominata dalla crisi petrolifera e dalle politiche di ristrutturazione industriale, pur determinando una netta inversione di tendenza, non ha messo in discussione il valore dell’esperienza iniziale della Cassa per il Mezzogiorno, capace di aprire la strada alla crescita economica italiana negli anni del <em>boom</em>.</p><p>Historiography focusing on the Cassa per il Mezzogiorno is indeed vast and developed not only in regard to the main issues concerning the extraordinary intervention, but also to the various sectorial and territorial articulations public interventions for the recovery of Southern Italy undertook. Achieving a punctual reconstruction of the goings-on of the Cassa, an istitution that, for more than forty years –despite some differences in planning during its various phases– operated as an instrument to implement the strategies focusing on developing Southern Italy, requires a very deep commitment. However, an effective overall view can be reconstructed by interpreting a public intervention model strictly linked to the concrete economic events and to the trends of those industrial processes implemented in Southern Italy, even without going through a detailed chronicle of this entity.</p><p>The choice of a long-term perspective, focused on the analysis of the extraordinary intervention in its entirety, allowed for a more balanced evaluation of all the era regarding the “supplementary” actions the Italian State carried out to bridge the gap of its Southern regions, going beyond the exaggerated simplifications plaguing the evaluations of such an experience and confuting those hasty, often baseless, judgments on the results it achieved. At the same time, a wide viewpoint on the matter let a research path emerge, able to link the specific case of the Cassa per il Mezzogiorno, itself difficult and controversial, while being considered one of the most advanced models internationally, with a very significant theme, such as the development policies implemented to tackle the problems of economic backwardness and to begin solving the dilemmas brought by the dualism.</p><p>The analysis which was carried out proved the existence of an unquestionable economic progress during the <em>golden age</em>. In that era of prosperity, not only did the areas in Italy already possessing a significant industrial presence experience significant advancement, all the while, the result, by no means granted, of a modernized economic structure in Southern Italy was achieved –first through a policy focused on public works and then by true forms of industrialization– and of a significant recovery of the gap the area had towards the Northern regions of Italy. Thus, the extraordinary intervention, focused on macroeconomic goals and driven by a technical structure such as the Cassa, itself autonomous and reacting towards governmental choices at the same time, revealed itself to be the most effective and innovative tool in turning the whole of Italy into an industrial power. The departure from such results in the following phase, dominated by the oil crisis and by the policies of industrial reconstruction, despite triggering a significant trend inversion, never questioned the value of the Cassa per il Mezzogiorno’s initial experience, which was able to open and show the way to economical growth, during the Italian <em>boom </em>years.</p>
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Elorza, Antonio. "Spagna, nazione di nazioni". MONDO CONTEMPORANEO, n.º 3 (abril de 2011): 137–58. http://dx.doi.org/10.3280/mon2010-003006.

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Resumen
La Spagna non č uno Stato unitario come la Francia, né uno Stato plurinazionale come furono la Jugoslavia e l'Austria-Ungheria nel passato. L'identitŕ spagnola nasce nel Medioevo e trova le sue prime radici nelle reazioni all'invasione araba del 711, quando i vinti presero coscienza della «Spaniae ruina». Secoli dopo, l'unione delle corone nata con i Re Cattolici rafforzň le basi per quella identitŕ, sotto una «monarchia di aggregazione» che si sviluppň in parallelo con la Francia, senza che scomparissero altre identitŕ, come quelle della Catalogna e delle province basche. Ma la Rivoluzione francese cancellň le unitŕ amministrative dell'Antico regime ed il processo di nazionalizzazione si sviluppň senza difficoltŕ fino al primo Novecento, mentre l'arretratezza economica fece sorgere le condizioni di una crisi dello Stato-nazione. Allo stesso tempo il fatto che la Catalogna e la Biscaglia fossero le avanguardie del processo d'industrializzazione favorě la dinamica centrifuga delle, dopo che la disfatta del 1898 nella guerra contro gli Stati Uniti e la fine dell'impero coloniale avevano creato l'immagine della Spagna come di un "paese moribondo". La modernizzazione degli anni Sessanta del Novecento poté essere il fondamento di una nuova Spagna, ma le "nazionalitŕ storiche" (la Catalogna ed il Paese basco in primo luogo) erano giŕ realtŕ senza ritorno ed il nazionalismodella dittatura di Franco fece delle rivendicazioni nazionaliste un diritto democratico. Infine, con la Costituzione del 1978 č nato lo Stato delle autonomie, che consacra lo sviluppo autonomo delle "nazionalitŕ" intorno all'asse centrale della "nazione" spagnola. Ecco perché "nazione di nazioni" diventa un'espressione adeguata ad una convergenza come quella spagnola di processi di, senza che i conflitti fra unitŕ ed indipendentismo siano ancora oggi arrivati a un punto di equilibrio.
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Martin, Will. "Economic growth, convergence, and agricultural economics". Agricultural Economics 50, S1 (noviembre de 2019): 7–27. http://dx.doi.org/10.1111/agec.12528.

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Martínez Hernández, Rosa y Edson Valdés Iglesias. "Inversión Extranjera Directa como determinante de la Convergencia Económica por entidad federativa en México: 1993 - 2015". UVserva, n.º 10 (25 de octubre de 2020): 258–71. http://dx.doi.org/10.25009/uvs.v0i10.2687.

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Resumen
En el presente escrito se desarrolla un análisis de Convergencia Condicional para las 32 entidades federativas de México durante el periodo de 1993 – 2015, observando el comportamiento de la Tasa de Crecimiento Media estableciendo como factor determinante a la Inversión Extranjera Directa. Para cumplir con el objetivo de esta investigación, se retoman los principios teóricos del Modelo de Crecimiento Económico de Solow (1956) junto con los fundamentos expuestos en el Modelo de Convergencia Condicional propuesto por Sala – i – Martin (2000).Palabras clave: Inversión Extranjera Directa; Crecimiento Económico; Convergencia Económica; Modelo de Crecimiento Económico; Modelo de Convergencia Condicional. AbstractThis paper an develops Conditional Convergence analysis for the 32 federal entities of Mexico during the period of 1993 - 2015, observing the behavior of the Average Growth Rate establishing as a determining factor the Direct Foreign Investment. To meet the objective of this research, the theoretical principles of the Solow Economic Growth Model (1956) are retaken together with the foundations set forth in the Conditional Convergence Model proposed by Sala - i - Martin (2000).Keywords: Foreign Direct Investment; Economic Growth; Economic Convergence; Economic Growth Model; Conditional Convergence Model.
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Tesis sobre el tema "Convergenza economica"

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Costantini, Barbara <1979&gt. "Gli effetti dei Fondi Strutturali sulla convergenza delle regioni europee: una valutazione non parametrica". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/170/1/tesi.pdf.

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Costantini, Barbara <1979&gt. "Gli effetti dei Fondi Strutturali sulla convergenza delle regioni europee: una valutazione non parametrica". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/170/.

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LINS, DE MORAES Michelle. "Il processo di convergenza socio-economica nel MERCOSUR, a partire dalla sua istituzione: una verifica empirica a livello sub-nazionale". Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2014. http://hdl.handle.net/11392/2388957.

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Resumen
The main objective of this work is to analyze the presence of a process of convergence in terms of socio-economic between the regions of the MERCOSUR from its inception. Despite the need for a better understanding about the asymmetries existing at the sub-national level for integration processes, most of the studies conducted about the MERCOSUR did not consider the differences between those mentioned areas. Considering that in the current debate still prevail reductionist conceptions about this integration process, this paper aims to consider some of the particularities present in that territory. Taking into account the gaps in terms of data relating to important issues such as the dynamics of convergence/divergence at the sub-national level in the five countries observed, this research tried to examine in more detail the behavior some of these aspects in one of the MERCOSUR's members: Brazil. About the two areas of inclusion /exclusion analyzed, this research found out that, at the sub-national level, the trend to a greater cohesion occurred only in very elementary aspects, not contemplating, therefore, a number of key issues necessary for an effective structural reconfiguration. JEL: R11, R12 e R13. 1 This thesis has been possible thanks to the collaboration agreement between the Università degli Studi di Ferrara (Italy) and the Universidade Federal do Maranhão (Brazil). The research was carried out partly in Italy and partly in Brazil. In Italy the work was supervised by Professor Aurelio Bruzzo (Department of Economics and Management - Università di Ferrara), while in Brazil the work was supervised by Professor Flávio Bezerra de Farias (Department of Public Policy - Universidade Federal do Maranhão).
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TETTAMANTI, STEFANO. "Fondi Strutturali Europei 2000-2006: Ricostruzione della distribuzione regionale e valutazione del loro impatto sulla convergenza regionale". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2014. http://hdl.handle.net/10280/3675.

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Resumen
Ampia discussione è in corso riguardo ai Fondi Strutturali Europei, uno strumento creato dall’Unione Europea per ridurre le differenze economiche tra le sue regioni. Durante il CSF 2000-06 essi hanno rappresentato 1/3 del budget comunitario. Nonostante tale sforzo, parte della letteratura trova scarsi effetti e persistenza nei differenziali di PIL che i fondi dovrebbero ridurre. In questo lavoro si affronterà la questione osservando le regioni dell’EU-15, nel periodo 2000-07. L’effetto dei fondi è stato dapprima stimato con modelli di convergenza assoluta e considerando problemi come l’autocorrelazione spaziale e l’eterogeneità delle regioni. L’attenzione si è quindi diretta alla costruzione di un dataset contenente cifre dettagliate dei fondi pagati annualmente a ciascuna regione, tramite combinazione di informazioni da fonti ufficiali e tramite stime per coprire le cifre per cui tali informazioni erano mancanti. Con questo dataset sono quindi stati stimati modelli che considerassero effetti di spill-over e la possibilità di cluster convergence. È risultato che i fondi strutturali hanno effetti tutto sommato positivi. L’utilizzo di modelli più complessi e realistici ha però mostrato una debole convergenza, lasciando quindi dubbi sull’effettiva efficacia dei fondi.
A vast discussion is underway regarding European structural funds, an instrument the European Union created in order to reduce the economic differentials among its regions. During the 2000-2006 CSF they represented 1/ 3 of EU budget. Despite these efforts, part of the literature finds small effects and persistence in those differences in GDP which these funds should reduce. In this work the issue will be addressed by looking at regions within EU-15, in the period 2000-2007. Proof of the positive effect of funds was first searched using models of absolute beta convergence and addressing issues like spatial autocorrelation and heterogeneity between regions. The attention moved then to the task of constructing a dataset which could provide detailed figures on funding paid to each region each year, by combining information available from official sources and through the estimation of those figures for which information was missing. On the base of this dataset new models were estimated, taking into account the spill-over effects and the possibility of cluster convergence. The result was that structural funds have, overall, a positive impact. Once we move to more complex and realistic models, convergence becomes weaker, casting some doubts on the effectiveness of these funds.
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TETTAMANTI, STEFANO. "Fondi Strutturali Europei 2000-2006: Ricostruzione della distribuzione regionale e valutazione del loro impatto sulla convergenza regionale". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2014. http://hdl.handle.net/10280/3675.

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Resumen
Ampia discussione è in corso riguardo ai Fondi Strutturali Europei, uno strumento creato dall’Unione Europea per ridurre le differenze economiche tra le sue regioni. Durante il CSF 2000-06 essi hanno rappresentato 1/3 del budget comunitario. Nonostante tale sforzo, parte della letteratura trova scarsi effetti e persistenza nei differenziali di PIL che i fondi dovrebbero ridurre. In questo lavoro si affronterà la questione osservando le regioni dell’EU-15, nel periodo 2000-07. L’effetto dei fondi è stato dapprima stimato con modelli di convergenza assoluta e considerando problemi come l’autocorrelazione spaziale e l’eterogeneità delle regioni. L’attenzione si è quindi diretta alla costruzione di un dataset contenente cifre dettagliate dei fondi pagati annualmente a ciascuna regione, tramite combinazione di informazioni da fonti ufficiali e tramite stime per coprire le cifre per cui tali informazioni erano mancanti. Con questo dataset sono quindi stati stimati modelli che considerassero effetti di spill-over e la possibilità di cluster convergence. È risultato che i fondi strutturali hanno effetti tutto sommato positivi. L’utilizzo di modelli più complessi e realistici ha però mostrato una debole convergenza, lasciando quindi dubbi sull’effettiva efficacia dei fondi.
A vast discussion is underway regarding European structural funds, an instrument the European Union created in order to reduce the economic differentials among its regions. During the 2000-2006 CSF they represented 1/ 3 of EU budget. Despite these efforts, part of the literature finds small effects and persistence in those differences in GDP which these funds should reduce. In this work the issue will be addressed by looking at regions within EU-15, in the period 2000-2007. Proof of the positive effect of funds was first searched using models of absolute beta convergence and addressing issues like spatial autocorrelation and heterogeneity between regions. The attention moved then to the task of constructing a dataset which could provide detailed figures on funding paid to each region each year, by combining information available from official sources and through the estimation of those figures for which information was missing. On the base of this dataset new models were estimated, taking into account the spill-over effects and the possibility of cluster convergence. The result was that structural funds have, overall, a positive impact. Once we move to more complex and realistic models, convergence becomes weaker, casting some doubts on the effectiveness of these funds.
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Risorto, Leonardo. "Crescita e convergenza in Europa: mente umana, propensione all’innovazione e spillover tecnologici come motori della crescita endogena nell’UE. Teoria e analisi empiriche". Doctoral thesis, Luiss Guido Carli, 2011. http://hdl.handle.net/11385/200863.

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BUCCELLATO, TULLIO. "Four essays on regional growth and other related issues: evidence from the Russian Federation and the Indian Union". Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2009. http://hdl.handle.net/2108/1098.

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Resumen
La seguente tesi è composta da quattro capitoli. I capitoli sono quattro articoli indipendenti l’uno dall’altro. I primi tre articoli si riferiscono al contesto della Federazione Russa, mentre l’ultimo a quello dell’Unione Indiana. In tutti i lavori si utilizzano metodi di econometria che si adattano al meglio a dati regionali e, in tre capitoli su quattro, ciò implica l’utilizzo di tecniche di econometria spaziale. Nei paragrafi successivi si riassumono i contenuti e i principali risultati conseguiti in ciascuno dei capitoli. Il primo capitolo studia il processo di convergenza tra le regioni russe utilizzando metodi di econometria spaziale, in complemento alle tradizionali tecniche per lo studio di convergenza derivate dalla teoria economica neoclassica. L’analisi copre l’arco temporale 1999-2004. Un processo di convergenza assoluta sembra essere assente in Russia e questo risultato conferma i risultati di altri lavori antecedenti. Il coefficiente di convergenza beta comincia ad essere significativamente negativo solo dopo l’inserimento di altre variabili esplicative oltre al livello iniziale di reddito procapite. Il modello neoclassico di convergenza condizionata risulta sovrastimare il coefficiente di convergenza beta rispetto al caso in cui si inserisca un ritardo spaziale della variabile dipendente. Ciò sembra rafforzare l’ipotesi di una distorsione dei modelli neoclassici applicati a dati regionali indotta dalla presenza di una dipendenza spaziale nei dati. Le distorsioni indotte dagli effetti spaziali risultano ancora più evidenti con l’utilizzo di metodi di econometria panel. La componente spaziale sembra quindi avere un ruolo non risibile nello spiegare il processo di convergenza tra le regioni russe. Inoltre, variabili come l’estrazione di idrocarburi, il livello di apertura al commercio, e gli investimenti diretti esteri, risultano tutte avere un impatto positivo e statisticamente positivo sulla crescita economica. Il secondo capitolo si concentra sul ruolo degli idrocarburi come possibile determinante della concentrazione del reddito. Il primo capitolo aveva già mostrato come gli idrocarburi costituissero un fattore molto importante nello spiegare lo sviluppo inter-regionale in Russia. Il presente articolo mostra e discute come gli idrocarburi siano anche un importante determinante della concentrazione del reddito all’interno delle regioni russe. Dopo aver discusso la letteratura rilevante concernente le determinanti della concentrazione del reddito tra paesi e all’interno della Russia, si mostra empiricamente quali siano le determinanti intra-regionali della concentrazione del reddito in Russia, facendo uso di modelli panel dinamici. I risultati tendono a confermare che le regioni dove il petrolio e il gas vengono prodotti tendono ad avere livelli di concentrazione del reddito più alti. Il terzo capitolo è dedicato all’analisi degli investimenti diretti esteri (IDE) in Russia. Più in particolare, si esplora l’ipotesi di effetti spaziali nella distribuzione degli IDE tra le regioni russe. Il modello utilizzato descrive gli IDE come risultanti da un effetto di agglomerazione (il livello degli IDE in una regione dipende positivamente dal livello di FDI nelle regioni circostanti) e un effetto di isolamento ( la distanza di ogni regione dai più importanti investitori internazionali). Considerando un panel di 68 regioni russe per il periodo 2000-2004, si rileva che entrambi gli effetti abbiano un ruolo significativo nel determinare i flussi di IDE nella Federazione Russa. I due effetti risultano significativi anche dopo l’inserimento di una serie di variabili ci controllo che sono state rilevate importanti fattori dei flussi di IDE tra paesi (il potenziale del mercato circostante, le infrastrutture, un indice del clima degli investimenti). Nel quarto ed ultimo capitolo, si analizza il processo di convergenza/divergenza tra gli stati indiani. Dopo aver revisionato tutte le principali riforme economiche implementate durante gli ultimi decenni nell’Unione Indiana, si conduce uno studio econometrico delle determinanti della crescita economica nel quadro neoclassico del modello di Solow. Uno degli aspetti più importanti dello studio è di nuovo l’applicazione di tecniche di econometria spaziale a complemento delle tecniche neoclassiche. Si controlla per due effetti spaziali distinti, un effetto di distanza di ogni regione rispetto a tutte le altre e un effetto di condivisione di un confine. I nostri risultati sembrano suggerire che la disparità tra regioni più ricche e più povere sia costantemente aumentata durante gli anni ottanta e novanta. Più specificamente si rileva che i vincitori sono risultati essere quegli stati che hanno beneficiato maggiormente delle riforme di liberalizzazione, grazie anche ad un vantaggio derivante dalla loto posizione geografica e alla presenza di un settore dei servizi già sviluppato. Le regioni che invece mostrano un arretramento economico più marcato sono risultate essere quelle prive di uno sbocco al mare, altamente popolate, con la presenza predominante del settore agricolo e poco innovative.
This thesis consists of four separate chapters, which are all in themselves self standing. The first three papers refer to the Russian Federation context, while the last one to the Indian Union’s one. The liaison linking all the works is represented by the use of econometrics techniques, which better adapt to regional datasets and, in the most of cases, this implies the use of spatial econometrics tools. Here below I briefly summarize the contents and main findings of each of the chapters. The first paper analyses the process of convergence across Russian regions using spatial econometrics tools in addition to the traditional -convergence techniques as derived from the neoclassical theoretical setting. The study covers the period 1999-2004. Absolute convergence is absent, confirming the results obtained in previous studies on the Russian Federation. The convergence coefficient begins to be significant only after the introduction of other explanatory variables in addition to the initial level of per capita income. The neoclassical conditional convergence model is found to overestimate the absolute value of β with respect to its spatial lag model counterpart, strengthening the hypothesis of a bias due to spatial dependence in the data. When moving to the panel data analysis, the gap in convergence coefficient becomes more evident and slightly present also in the spatial error model. The spatial component appears to be non-negligible and, consequently, conventional convergence estimates suffer a bias due to spatial dependence across observations. Furthermore, variables such as hydrocarbon supply, openness to trade and FDI per capita are found to have an unambiguous, positive and statistically significant impact on growth. Results are also confirmed by the panel data specifications of the models. The second chapter focuses on the role of hydrocarbons as a possible determinant for inequality. Already in the first chapter I showed that hydrocarbons are one of the main elements constituting the great divide across fast and slow growing Russian regions. Here we concentrate mainly on the role of oil and gas as a possible determinant of within region inequality. After having reviewed the economic literature concerning determinants of inequality across countries and within Russia, we test empirically the determinants of intra-regional inequality in Russia, applying robust dynamic panel data estimators. We find that regions where oil and gas is produced tend to experience higher levels of income inequality in striking resemblance to cross-country results. The third chapter is devoted to the analysis foreign direct investment in Russia. More in particular, we explore the hypothesis of spatial effects in the distribution of Foreign Direct Investments (FDI) across Russian regions. We make use of a model, which describes FDI inflows as resulting from an agglomeration effect (the level of FDI in a given region depends positively on the level of FDI received by the regions in its neighbourhood) and remoteness effect (the distance of each Russian regions from the most important outflows countries). Considering a panel of 68 Russian regions over the period 2000-2004 we find that the two effects play a significant role in determining FDI inflows towards Russia. The two effects are also robust to the inclusion of other widely used explanatory variables impacting the level of FDI towards countries or regions (e.g. surrounding market potential, infrastructures, investment climate). In the fourth and last chapter, we investigate the process of convergence/divergence across Indian states. After surveying the main economic reforms implemented during the last decades in the Indian Union, we conduct an econometric study of the determinants of economic growth in the neoclassical frame of the Solow model. One of the main novel aspects of our convergence analysis is the attention paid to the spatial pattern of growth across Indian states. Making use of spatial econometric tools, we control for two different kinds of spatial interaction: distance and neighbourhood. Our results suggest that the gap between poor and rich states has constantly increased during the 1980s and the 1990s. Specifically, we find that winners were those states that benefited the most from the recent process of reform and liberalization, thanks also to their geographical advantage and to the presence of a developed service sector. Losers were instead the landlocked and highly populated states with a predominant agricultural sector and a low level of innovation.
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8

MARCON, ENZO LUIGI. "THE INTEGRATION AFTER EASTERN ENLARGEMENT: CONVERGENCE OR DIVERGENCE OF THE EU ECONOMIES? L'INTEGRAZIONE DOPO L'ALLARGAMENTO AD EST: CONVERGENZA O DIVERGENZA DELLE ECONOMIE EUROPEE?" Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2005. http://thesis2.sba.units.it/store/handle/item/13201.

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9

Cao, Xun. "Convergence, divergence, and networks in international political economy /". Thesis, Connect to this title online; UW restricted, 2007. http://hdl.handle.net/1773/10793.

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10

Pavon-Villamayor, Victor. "Economics of technological convergence". Thesis, University of Oxford, 2008. http://ethos.bl.uk/OrderDetails.do?uin=uk.bl.ethos.487040.

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Resumen
In the last few years intermodal competition in the information and communication technologies industry has been driven by a technological phenomenon known as convergence: the provision of an increasing number of services through an increasing number of transmission/distribution platforms. Convergence is a complex phenomenon and its economic implications are vast. Nevertheless, the number of analytical studies discussing convergence has been alarmingly scarce. This thesis intends to fill this gap by providing a first step towards a more analytical treatment of this phenomenon. Regarding the dynamics of market dominance that emerges from the competition between converging technologies the analysis shows that processes of self-preserving dominance and dominance switching can be identified depending on the relative structure of efficiencies that prevail across platforms; It is also shown that convergence might not imply cross-industry entry and, more interestingly, that an underdog technology might have incentives to deliberately preserve its technological gap with respect to a dominant technology. In the area. of the regulatory challenges posed by the process of convergence, the analysis unravels the existence of a set of cross-industry effects that cause the implementation of welfareenhancing regulation in one industry to have a negative impact on a neighbouring industry, an instance of a cross-industry transmission mechanism. In turn, this transmission mechanism creates incentives for cross-industry regulatory replication in asymmetrically regulated industries, an action that is not always optimal from a welfare point of view. The thesis concludes with a welfare analysis of implementing 'network neutrality' policies. The analysis suggests that the welfare consequences of noneutrality provisions depend critically on the nature of the regulatory regime prevailing in the industry before no-neutrality provisions are implemented.
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Libros sobre el tema "Convergenza economica"

1

Economic convergence. Bucharest: The Pub. House of the Romanian Academy, 2008.

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2

Sachs, Jeffrey. Economic convergence and economic policies. Cambridge, Mass: National Bureau of Economic Research, 1995.

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3

Sachs, Jeffrey. Economic convergence and economic policies. Warsaw: Center for Social and Economic Research, 1995.

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4

J, Barro Robert. Economic growth and convergence. San Francisco: ICS Press, 1994.

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5

Treasury, Great Britain, ed. United Kingdom Convergence Programme. London: The Treasury, 1998.

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6

Ibrahim, Juliana. Convergence in the Asia Pacific. Serdang, Selangor: Universiti Putra Malaysia Press, 2015.

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7

Godley, Andrew. Globalization, convergence and inequality. Reading: University of Reading, Dept. of Economics, 2000.

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8

1950-, Dallago Bruno, Brezinski Horst Dieter 1947- y Andreff Wladimir 1946-, eds. Convergence and system change: The convergence hypothesis in the light of transition in Eastern Europe. Aldershot, Hants, England: Dartmouth, 1991.

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9

Horst, Brezinski, Dallago Bruno 1950- y Andreff Wladimir, eds. Convergence and system change: The convergence hypothesis in the light of transition in Eastern Europe. Aldershot: Dartmouth, 1992.

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10

Treasury, Great Britain. Convergence Programme for the United Kingdom: Submitted in line with the Stability and Growth Pact. London: HM Treasury, 2005.

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Capítulos de libros sobre el tema "Convergenza economica"

1

Durlauf, Steven N. y Paul A. Johnson. "convergence". En Economic Growth, 16–23. London: Palgrave Macmillan UK, 2010. http://dx.doi.org/10.1057/9780230280823_4.

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2

Durlauf, Steven N. y Paul A. Johnson. "Convergence". En The New Palgrave Dictionary of Economics, 2247–52. London: Palgrave Macmillan UK, 2018. http://dx.doi.org/10.1057/978-1-349-95189-5_2376.

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3

Durlauf, Steven N. y Paul A. Johnson. "Convergence". En The New Palgrave Dictionary of Economics, 1–7. London: Palgrave Macmillan UK, 2008. http://dx.doi.org/10.1057/978-1-349-95121-5_2376-1.

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4

Hall, Joshua C. "Institutional convergence". En Economic Freedom and Prosperity, 117–30. Abingdon, Oxon ; New York, NY : Routledge, 2019. | Series: Routledge foundations of the market economy ; 36: Routledge, 2018. http://dx.doi.org/10.4324/9780429443817-7.

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5

Yunker, James A. "Economic Convergence: Global Marshall Plan". En The Grand Convergence, 71–112. New York: Palgrave Macmillan US, 2010. http://dx.doi.org/10.1057/9780230112643_3.

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6

Read, Colin. "Convergence". En The Rise and Fall of an Economic Empire, 224–31. London: Palgrave Macmillan UK, 2010. http://dx.doi.org/10.1057/9780230297074_27.

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7

Anderson, Robert M. "Core Convergence". En The New Palgrave Dictionary of Economics, 2293–98. London: Palgrave Macmillan UK, 2018. http://dx.doi.org/10.1057/978-1-349-95189-5_2706.

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8

Wiles, P. J. D. "Convergence Hypothesis". En The New Palgrave Dictionary of Economics, 1–3. London: Palgrave Macmillan UK, 1987. http://dx.doi.org/10.1057/978-1-349-95121-5_219-1.

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9

Anderson, Robert M. "Core Convergence". En The New Palgrave Dictionary of Economics, 1–6. London: Palgrave Macmillan UK, 2008. http://dx.doi.org/10.1057/978-1-349-95121-5_2706-1.

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10

Wiles, P. J. D. "Convergence Hypothesis". En The New Palgrave Dictionary of Economics, 2252–55. London: Palgrave Macmillan UK, 2018. http://dx.doi.org/10.1057/978-1-349-95189-5_219.

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Actas de conferencias sobre el tema "Convergenza economica"

1

Ryzhkova, Marina. "Convergence Of Behavioral Economics And Orthodox Economic Theory". En WELLSO 2017 - IV International Scientific Symposium Lifelong wellbeing in the World. Cognitive-Crcs, 2018. http://dx.doi.org/10.15405/epsbs.2018.04.45.

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2

Ersungur, Ş. Mustafa, Aslı Cansın Doker y Adem Türkmen. "Beta Convergence Analysis on Transition Economies: 1991-2011". En International Conference on Eurasian Economies. Eurasian Economists Association, 2014. http://dx.doi.org/10.36880/c05.00970.

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Resumen
Owing to Solow’s neo-classical the convergence hypothesis, which explains underdeveloped and developing countries grew faster than any of these developed countries have acknowledged that captures the level of per capita income, was added to the economic growth and development literature. Despite, theoretically there are two different approaches in convergence analysis; real and conditional, it cannot be said generalizing empirical results for both. Accordingly, 29 transition economies which tried to cross from the planned economic system into liberal economic system, is subjected to this study. Convergence have been analysed on transition economies between 1991 and 2011 using the growth rate of per capita income as variables by cross-sectional data analysis. In this study, additionally to real convergence, obtaining from the KOF index of economics, political and social integration and openness data were included the model as dummy variables for examining conditional convergence. Depending on empirical results on real and conditional convergence analysis, the convergence hypothesis is accepted. It is identified that Cambodia, Vietnam and China especially have caught up with faster growth comparing with other transition economies; however, those countries have shown weaker convergence than others. On the other hand, Kirghizstan and Tajikistan, which are known as mostly having the effects of transition recessions, have negative growth rates, and those countries have been diverging from other countries’ growth performance. From findings obtained within conditional convergence, it is examined while political liberalisation and openness variables have been accepted significantly; the economic and social liberalization variables have no significant effect on convergence.
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3

Petchprapunkul, Chanchai. "Economic Mix from the Convergence and Divergence among Capitalism Economics System, Institutionalism Economics Concept and Cooperatives Economics Doctrine". En 3d International Conference on Applied Social Science Research (ICASSR 2015). Paris, France: Atlantis Press, 2016. http://dx.doi.org/10.2991/icassr-15.2016.81.

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4

Khan, Sanaa. "Economic Interest Convergence and Computing Education". En 2021 AERA Annual Meeting. Washington DC: AERA, 2021. http://dx.doi.org/10.3102/1692804.

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5

Angeli, David, Rishi Amrit y James B. Rawlings. "Enforcing convergence in nonlinear economic MPC". En 2011 50th IEEE Conference on Decision and Control and European Control Conference (CDC-ECC 2011). IEEE, 2011. http://dx.doi.org/10.1109/cdc.2011.6160332.

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6

Frey, Miriam y Carmen Wieslhuber. "Convergence Across Kazakh Regions". En International Conference on Eurasian Economies. Eurasian Economists Association, 2010. http://dx.doi.org/10.36880/c01.00214.

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Resumen
Even though Kazakhstan is one of the most successful transition countries in Central Asia it has been neglected in the literature on regional convergence. This paper fills the gap with an empirical analysis of the convergence process on the regional level using annual gross regional product (GRP) data for the period 1998-2008 for the 16 Kazakh regions. Sigma convergence implies that the dispersion of per capita GRP, measured as the standard deviation of per capita GRP across regions, declines over time. Given the growing variation in per capita GRP over time this phenomenon cannot be found for Kazakhstan. In the neoclassical growth model, under the assumption of similar steady states, the growth rate of per capita GRP is negatively related to the initial level of per capita GRP. Surprisingly, we do not find this relation for the Kazakh regions. The data show that there is no evidence for absolute beta convergence. In contrast, the Kazakh regions even seem to diverge.
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7

Nişancı, Murat, Ziya Çağlar Yurttançıkmaz, Adem Türkmen y Ömer Selçuk Emsen. "Convergence to Maastricht Criteria Being Economic Performance Criteria: Applications on Transition Countries". En International Conference on Eurasian Economies. Eurasian Economists Association, 2014. http://dx.doi.org/10.36880/c05.00921.

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Resumen
Together with the destruction of Berlin Wall in 1989 and fall of The Soviets 1991, one of the basic problems of transition economies is the matter of high inflation. The underlying factor of the high and/or hyperinflation process is the rupture of input relations and its negative supply shocks. Emergence of inflationary structure brought irregularity in macroeconomic indicators, too. Many structural adjustments were created in order to lighten the effects of transition process; and improvements were tried to be done in economic indicators such as inflation interest, budget balance and foreign debt which is the reflection of current deficit. In efforts for improving basic economic indicators Maastricht criteria were accepted as the basic criteria due to the fact that they are compulsory for membership process for some transition economies and others optionally accepted them as they are examples. Therefore, in this study based on Maastricht criteria, the convergence of transition economies to these criteria were accepted as success indicator and concordantly it was studied in which proportion the policy implementations are/aren’t successful or whether they correspond to theoretical expectations. In this study it was aimed to test the matter of fact which is accepted as criteria convergence in literature and with panel data analysis it was tried to reveal whether convergence come true in terms of criteria. Hence, the difference between the countries that provided discipline and those do not provided it is found and its effects to development performance is clearly determined.
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8

de Lucas Santos, Sonia, Immaculada Alvarez Ayuso y Maria Jesus Delgado Rodriguez. "Speed of Convergence And Economic Policy Instruments". En 23rd European Conference on Modelling and Simulation. ECMS, 2009. http://dx.doi.org/10.7148/2009-0310-0314.

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9

Borger, James, Yadhav Krishnan, Mark Bass, Pierce Cleary y Iheanyi Kanu. "Economics of Cellular and Wireline Voice Convergence; What are the services and strategies, and does it make economic sense?" En Networks 2006. 12th International Telecommunications Network Strategy and Planning Symposium. IEEE, 2006. http://dx.doi.org/10.1109/netwks.2006.300356.

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10

Kicheva-Kirova, Mariya, Tsvetomir Tsvetkov y Lyubov Ivanova. "The convergence of the French and the German economies as an effect of the European globalization and the economic effects on both economies". En 2nd International Conference on Advanced Research in Business, Management and Economics. GLOBALKS, 2019. http://dx.doi.org/10.33422/2nd.icabme.2019.12.892.

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Informes sobre el tema "Convergenza economica"

1

Martin, Will. Economic growth, convergence and agricultural economics. Washington, DC: International Food Policy Research Institute, 2019. http://dx.doi.org/10.2499/p15738coll2.133504.

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2

Sachs, Jeffrey y Andrew Warner. Economic Convergence and Economic Policies. Cambridge, MA: National Bureau of Economic Research, febrero de 1995. http://dx.doi.org/10.3386/w5039.

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3

Rodrik, Dani. The Future of Economic Convergence. Cambridge, MA: National Bureau of Economic Research, septiembre de 2011. http://dx.doi.org/10.3386/w17400.

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4

Delgado, Mercedes, Michael Porter y Scott Stern. Clusters, Convergence, and Economic Performance. Cambridge, MA: National Bureau of Economic Research, julio de 2012. http://dx.doi.org/10.3386/w18250.

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5

Ben-David, Dan. Convergence Clubs and Subsistence Economies. Cambridge, MA: National Bureau of Economic Research, noviembre de 1997. http://dx.doi.org/10.3386/w6267.

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6

Bloom, David, David Canning y Jaypee Sevilla. Technological Diffusion, Conditional Convergence, and Economic Growth. Cambridge, MA: National Bureau of Economic Research, enero de 2002. http://dx.doi.org/10.3386/w8713.

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7

Barro, Robert. Economic Growth and Convergence, Applied Especially to China. Cambridge, MA: National Bureau of Economic Research, enero de 2016. http://dx.doi.org/10.3386/w21872.

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8

Kim, Sukkoo. Economic Integration and Convergence: U.S. Regions, 1840-1987. Cambridge, MA: National Bureau of Economic Research, diciembre de 1997. http://dx.doi.org/10.3386/w6335.

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9

Barro, Robert y Xavier Sala-i-Martin. Economic Growth and Convergence across The United States. Cambridge, MA: National Bureau of Economic Research, agosto de 1990. http://dx.doi.org/10.3386/w3419.

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10

Durlauf, Steven y Paul Johnson. Local Versus Global Convergence Across National Economies. Cambridge, MA: National Bureau of Economic Research, febrero de 1992. http://dx.doi.org/10.3386/w3996.

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