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Lettieri, M. "Smartphones and apps in personal care with diabetes: a narrative review of the literature". Journal of AMD 24, n.º 4 (febrero de 2022): 268. http://dx.doi.org/10.36171/jamd21.24.4.6.

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Resumen
OBIETTIVO DELLO STUDIO L’educazione e l’auto-monitoraggio della persona con diabete aiutano a ottimizzare il controllo metabolico, riducendo morbilità e mortalità. In questo scenario gli smartphone rappresentano uno strumento potente e alla portata di tutti e numerose piattaforme destinate a persone con diabete sono sta-te elaborate allo scopo di fornire loro una salute “su misura”. Lo scopo della presente revisione è valutare l’impatto dell’utilizzo degli smartphone come strumento di educazione sanitaria e la loro efficacia nella gestione della glicemia negli adulti con diabete di tipo 1 e 2. DISEGNO E METODI È stata effettuata una ricerca bibliografica utilizzando quali motori di ricerca CINAHL e PUBMED. Sono stati selezionati 17 studi randomizzati controllati per un totale di 4.125 partecipanti. Per ogni studio la di mensione del campione era compresa tra 30 e 574 partecipanti e tutti i soggetti avevano un’età ≥ 18. RISULTATI I risultati mostrano la riduzione dei livelli di HbA1c nei soggetti che si avvalgono della tecnologia per la cura del diabete. Dei 17 studi analizzati, 14 suggeriscono l’efficacia del supporto della tecnologia per migliorare la gestione della glicemia nei pazienti con diabete mellito di tipo 1 e 2. I restanti 3 studi mostrano risultati contrastanti, ove non si è riscontrata una differenza significativa della concentrazione di HbA1c. CONCLUSIONI L’utilizzo delle nuove tecnologie per la cura del diabete si è dimostrato uno strumento efficace nella cura delle persone con diabete, determinando una riduzione dei livelli di HbA1c. Il loro impiego nella pratica clinica può semplificare la gestione del diabete e migliorare l’educazione del paziente alla terapia e alla cura e alla prevenzione delle complicanze correlate al diabete. PAROLE CHIAVE diabete mellito; smartphone; app; tecnologie.
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Yamashita, Alex Shimura, Fábio Santos Lira, Waldecir Paula Lima, Luiz Carlos Carnevali Jr., Daniela Caetano Gonçalves, Fábio Luis Tavares y Marília Cerqueira Leite Seelaender. "Influência do treinamento físico aeróbio no transporte mitocondrial de ácidos graxos de cadeia longa no músculo esquelético: papel do complexo carnitina palmitoil transferase". Revista Brasileira de Medicina do Esporte 14, n.º 2 (abril de 2008): 150–54. http://dx.doi.org/10.1590/s1517-86922008000200013.

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Resumen
O ácido graxo (AG) é uma importante fonte de energia para o músculo esquelético. Durante o exercício sua mobilização é aumentada para suprir as necessidades da musculatura ativa. Acredita-se que diversos pontos de regulação atuem no controle da oxidação dos AG, sendo o principal a atividade do complexo carnitina palmitoil transferase (CPT), entre os quais três componentes estão envolvidos: a CPT I, a CPT II e carnitina acilcarnitina translocase. A função da CPT I durante o exercício físico é controlar a entrada de AG para o interior da mitocôndria, para posterior oxidação do AG e produção de energia. Em resposta ao treinamento físico há um aumento na atividade e expressão da CPT I no músculo esquelético. Devido sua grande importância no metabolismo de lipídios, os mecanismos que controlam sua atividade e sua expressão gênica são revisados no presente estudo. Reguladores da expressão gênica de proteínas envolvidas no metabolismo de lipídios no músculo esquelético, os receptores ativados por proliferadores de peroxissomas (PPAR) alfa e beta, são discutidos com um enfoque na resposta ao treinamento físico.
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Simabuco, Fernando Moreira y Isadora Carolina Betim Pavan. "Crescer ou não crescer?" Genética na Escola 16, n.º 2 (10 de junio de 2021): 284–93. http://dx.doi.org/10.55838/1980-3540.ge.2021.370.

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Resumen
O metabolismo celular é controlado por uma série de genes. Tais genes são importantes por coordenar processos de acúmulo de nutrientes e gasto energético. A proteína mTOR em mamíferos é codificada por um dos genes importantes para o controle fino do equilíbrio energético da célula, reconhecendo a oferta de nutrientes e sinalizando para o armazenamento ou gasto de energia. O gene TOR é um gene muito conservado evolutivamente. Em leveduras, esse gene controla o crescimento das células. Em abelhas, a proteína amTOR está relacionada ao maior tamanho da rainha. Em plantas, o mesmo gene controla o crescimento em resposta a hormônios vegetais e em relação à luz. Em mamíferos, hormônios como a insulina regulam a via da mTOR e desequilíbrios nessa via estão associados a doenças e disfunções, como câncer, diabetes e obesidade. As informações contidas neste trabalho mostram como esse gene é capaz de controlar processos metabólicos celulares e como sua origem foi importante para a evolução da vida na Terra desde os primeiros organismos.
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Basolo, Alessio, Paola Fierabracci y Ferruccio Santini. "Misurazione della spesa energetica mediante la camera metabolica nello studio dei fenotipi dell’obesità". L'Endocrinologo 23, n.º 1 (12 de enero de 2022): 14–19. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-021-01007-y.

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Resumen
SommarioLa capacità di modulare l’introito calorico in risposta ai cambiamenti della richiesta energetica è essenziale per la sopravvivenza dell’individuo. L’apparente spontaneità con cui decidiamo di alimentarci dipende da una complessa interazione tra percezioni visive olfattive e cognitive e il sistema nervoso centrale che integra a livello ipotalamico i segnali periferici relativi allo stato nutrizionale. La conservazione dell’equilibrio energetico può essere considerata un processo dinamico e, sotto controllo fisiologico ideale, le variazioni di un componente (spesa energetica) provocano cambiamenti compensatori biologici e/o comportamentali nell’altra parte del sistema (introito calorico) e viceversa. Nella vita di tutti i giorni un abbinamento così perfetto tra apporto energetico e dispendio energetico è difficilmente raggiungibile e il tessuto adiposo funge da deposito dinamico, proteggendo dalle inevitabili deviazioni dell’equazione di equilibrio. Recenti studi hanno dimostrato che la risposta adattativa della spesa energetica a differenti interventi dietetici (alimentazione eccessiva o restrizione calorica) identifica la presenza di due differenti fenotipi metabolici (“dissipatore” e “risparmiatore”). In questa rassegna verranno discussi i principi fondamentali dell’equazione del bilancio energetico e il loro metodo di misurazione mediante camera metabolica. Verranno inoltre descritti i due diversi fenotipi metabolici che possono indicare la propensione di un individuo a essere più o meno incline allo sviluppo dell’obesità.
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De Pascale, F., R. Muscariello, G. Zampa, G. De Filippo, D. Rendina y P. Strazzullo. "Caratteristiche cliniche dei pazienti con sindrome metabolica e nefrolitiasi recidivante da ossalato di calcio". Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 24, n.º 4 (26 de enero de 2018): 19–23. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2012.1168.

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Resumen
La sindrome metabolica è un fattore di rischio per nefrolitiasi. Questo studio è stato effettuato per valutare il profilo clinico e biochimico di pazienti con nefrolitiasi recidivante da ossalato di calcio e sindrome metabolica. Sono stati arruolati un totale di 526 calcolotici, 184 dei quali con sindrome metabolica, e 214 controlli. I calcolotici con sindrome metabolica hanno mostrato un'escrezione di sodio superiore [media (95% intervallo di confidenza), 196 (176-218) vs 160 (150-168) mmol/24h; p
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Simone, I. L., C. Tortorella, F. Federico, V. Lucivero, D. Carrara, P. Giannini, A. Bellacosa y C. F. Andreula. "Contributo della risonanza magnetica spettroscopica del protone (1H-RMS) nella infezione da HIV". Rivista di Neuroradiologia 13, n.º 1 (febrero de 2000): 51–56. http://dx.doi.org/10.1177/197140090001300109.

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Resumen
È stato condotto uno studio combinato di RMI e 1H-RMS (Magnetom Siemens 1,5 Tesla) in 60 pazienti sieropositivi per HIV (n. 25 encefalopatie-HIV correlate, n. 20 toxoplasmosi, n. 8 PML, n. 7 linfomi) e 22 controlli neurologici sieronegativi per HIV. Gli spettri sono stati acquisiti su volumi singoli localizzati su lesioni focali in toxoplasmosi, PML, linfomi o su lesioni diffuse nelle encefalopatie da HIV (sequenza Spin Echo, TE 135 ms). In tutti i sottogruppi HIV si è evidenziato un significativo decremento del rapporto NAA/Cr rispetto ai controlli neurologici, suggerendo un danno neuronale e/o assonale indipendentemente dall'eziologia. Tuttavia il rapporto NAA/Cr era più basso nelle PML e nei linfomi. Un significativo incremento del rapporto Cho/Cr era rilevato nelle encefalopatie da HIV, nelle PML e in particolare nei linfomi ove tale incremento era associato alla presenza del segnale dei lipidi, marker entrambi di un aumentato turnover e sintesi di membrane cellulari. Nelle PML si rilevava infine con elevata frequenza il segnale del lattato. I dati confermano una elevata sensibilità della 1H-RMS nel rilevare una compromissione metabolica cerebrale in corso di infezione da HIV. Nonostante una globale scarsa specificità nel discriminare lesioni di differente eziologia, determinati pattern metabolici possono risultare di supporto alla RMI per la diagnosi eziologica di alcune lesioni, per esempio di PML.
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Kiortsis, Dimitrios. "A review of the metabolic effects of controlled-release Phentermine/Topiramate". HORMONES 12, n.º 4 (15 de octubre de 2013): 507–16. http://dx.doi.org/10.14310/horm.2002.1438.

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Marangella, M. "Come ridurre il rischio cardiovascolare attraverso il controllo del metabolismo calcio fosforo nell'uremico in dialisi, nel Terzo Millennio?" Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 19, n.º 3-4 (1 de julio de 2007): 48–53. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2007.1521.

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Marangella, M. "Come ridurre il rischio cardiovascolare attraverso il controllo del metabolismo calcio fosforo nell'uremico in dialisi, nel Terzo Millennio?" Giornale di Tecniche Nefrologiche e Dialitiche 19, n.º 3-4 (julio de 2007): 48–53. http://dx.doi.org/10.1177/039493620701903-409.

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Valensi, P. "Pourquoi faut-il controler la glycémie post-prandiale ?" Annales d'Endocrinologie 67, n.º 6 (diciembre de 2006): 649. http://dx.doi.org/10.1016/s0003-4266(06)78354-8.

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Sarchielli, P., R. Tarducci, O. Presciutti, F. Vicinanza, G. Guercini, G. P. Pelliccioli, G. Gobbi y V. Gallai. "Spettroscopia protonica in vivo nello studio della sclerosi laterale amiotrofica". Rivista di Neuroradiologia 13, n.º 1 (febrero de 2000): 61–64. http://dx.doi.org/10.1177/197140090001300111.

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Resumen
Il presente studio è stato volto a verificare le modificazioni di alcuni metaboliti cerebrali in corso di SLA mediante RM spettroscopica cerebrale e quantificazione assoluta dei metaboliti. Sono stati studiati 12 pazienti affetti da sclerosi laterale amiotrofica, di sesso maschile ed età media: 53,0 ± 5,32 anni, 7 nella forma definita e 5 nella forma probabile. Lo studio ha evidenziato, a livello della sostanza grigia dell'area motoria primaria, una riduzione significativa dei livelli di N-Acetil-Aspartato rispetto ai soggetti di controllo (8,5 ± 0,6 mM vs 10,4 ± 0,7 mM, p< 0,001), più marcata nei pazienti ad esordio bulbare ed in quelli con evidenze neuroradiologiche di ipointensità di segnale a carico della corteccia motoria. Non erano evidenti differenze significative relativamente ai valori di N-Acetil-Aspartato tra pazienti con diagnosi definita e quelli con forma probabile.
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Alves, Helena, Tiago Alves, Ana Costa, Sidónia Pacheco y Germano Couto. "A Influência do Trabalho Noturno no Controlo da Diabetes: Revisão Integrativa da Literatura". Revista Portuguesa de Saúde Ocupacional 10 (31 de diciembre de 2020): 1–18. http://dx.doi.org/10.31252/rpso.05.12.2020.

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Helena Alves, Tiago Alves, Ana Costa, Sidónia Pacheco, Germano Couto Introduction Diabetes mellitus is a chronic disease with a high and growing prevalence, particularly among the younger population. The increase in disease among the active population can lead to a greater risk of incapacity for work and a high rate of absenteeism. Methods This study consists of an integrative literature review. After establishing the inclusion and exclusion criteria, four cross-sectional studies were selected. Results Although there is not enough evidence, there seems to be a trend towards higher blood glucose levels in diabetic and non-diabetic workers who do night work. Studies have shown that night workers have more cardiovascular risk factors, which can influence glycemic control and is in line with studies that associate night shift work with an increased prevalence of metabolic syndrome, which consists of the junction of lipid alteration (decreased good cholesterol or HDL and increased triglycerides), increased blood pressure, abdominal obesity and altered blood glucose. Discussion / Conclusion There is a need to develop randomized controlled studies. However, more aggressive glycemic control in night workers can be important to avoid complications of the disease. There is a need to invest in diabetes prevention programs with workers in Occupational Health services and develop/ implement targeted and effective interventions to help workers better manage their disease, since the prevalence of type 2 diabetes in the working age population continues to increase. It may be necessary to adapt the therapeutic and dietary regime to diabetic workers who work at night.
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Parnetti, L., F. Corea, V. Gallai, R. Tarducci, O. Presciutti, G. Gobbi, E. Leone, P. Floridi y G. P. Pelliccioli. "Ruolo della spettroscopia protonica nella malattia di Alzheimer". Rivista di Neuroradiologia 13, n.º 1 (febrero de 2000): 57–60. http://dx.doi.org/10.1177/197140090001300110.

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La spettroscopia protonica è un metodo di studio neuroradiologico non invasivo che ottiene informazioni sulla funzione cerebrale identificando diversi metaboliti, sulla base del loro contenuto protonico. Questo articolo paragona i profili dei rilievi su sostanza bianca a grigia in pazienti affetti da malattia di Alzheimer (AD), a diverso livello di gravità. Si ritrova una significativa riduzione dell'N-Acetil-Aspartato (NAA) nel cervello dei pazienti AD a confronto con i casi controllo con un orientamento opposto per il mio-inositolo (ml). La spettroscopia protonica si è dimostrata mezzo diagnostico utile addizionale nello studio della fisiopatologia dell'Alzheimer e del risultato terapeutico.
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Jani, Ylber, Atila Rexhepi, Bekim Pocesta, Ahmet Kamberi, Fatmir Ferati, Sotiraq Xhunga, Artur Serani et al. "Role of Inflammation on the Control of the Arterial Hypertension among Patients with Metabolic Syndrome." Clinical Cardiology and Cardiovascular Interventions 3, n.º 3 (7 de febrero de 2021): 01–05. http://dx.doi.org/10.31579/2641-0419/035.

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Resumen
BACKGROUND: It is widely accepted that hypertension is a pro-inflammatory disease and that the immune system plays a vital role in mediating hypertensive outcomes, end organ damages . and modulation of hypertensive pathology [2]. Patient with MetS usually present increased levels of C-reaktive protein (CRP) wich is a prototypic marker of inflammation [5], however the data of the influence of incresed levels of CRP on the control of the aterial hypertension in patients with MetS, are scarce. OBJECTIVE: We sought to determine the incresed CRP levels influence on the control of the aterial hypertension in patients with MetS. METHODS: We conducted a multicenter observational cross-sectional study. The study population recruited from a coule of outpatient clinic between june 2018 and june 2019. The population study consisted of 420 patients with MetS aged ≥ 18 years, divided in two groups:211 with level of CRP>3mg/l , and 209 participans with CRP level <3mg/l. RESULTS: Among those with CRP level > 3mg/l(N=211) controlled BP according to evidence and current guidelines, was achieved in 23.6% of participans, whereas among those with CRP level <3mg/l(N=209) controlled BP was achived in 48.3%; p=0.000). There was independent association of CRP levels >3mg/l with uncontrolled BP (OR=3.1, 95%CI 2.06 - 4.75). There were signifiacant association of uncontrolled BP with: uncontrolled glycemia (OR =1.4,95%CI 0.97-1.84); increased BMI (OR=4.4; 95%CI 3.02-4.05) and five risk factors for MetS.(OR=2.3, 95%CI 1.93-2.81). CONCLUSIONS: We think,we brought some good evidence,in our present study ,that patients with MetS and higher CRP level have a higher prevalence of unconrolled BP.
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Jani, Ylber. "Role of Inflammation on the Control of the Arterial Hypertension among Patients with Metabolic Syndrome." Clinical Cardiology and Cardiovascular Interventions 3, n.º 3 (28 de febrero de 2020): 01–05. http://dx.doi.org/10.31579/2641-0419/044.

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Polidoro, Maria. "CKD-MBD: un caso “resistente”". Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 26, n.º 4 (26 de noviembre de 2014): 348–53. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2014.937.

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Resumen
Nel caso clinico descritto viene valutato un paziente affetto da CKD (grado V K/DOQI), con iperparatiroidismo ipocalcemico non migliorato dall'avvio della terapia emodialitica, dall'uso di supplementi di calcio carbonato e di un analogo della vitamina D. Anche la successiva paratiroidectomia non induce il controllo del quadro clinico, che viene raggiunto con la contemporanea somministrazione di paracalcitolo, colecalciferolo e cinacalcet. Il paziente già da oltre un decennio seguiva terapia con carbamazepina, un induttore del citocromo P450, che aumenta il metabolismo della vitamina 25(OH)D esaltandone in particolare il catabolismo e determinando nel lungo termine una grave deficienza di 25(OH)D. Il mancato dosaggio della 25(OH)D, alla presentazione del paziente e nei successivi primi 5 anni del periodo di cura, non ha permesso di porre la diagnosi di grave carenza iatrogenica di 25(OH)D, verosimilmente presente già prima dell'esordio clinico della malattia renale cronica. Inoltre il caso presentato ci ha permesso di evidenziare come l'uso di analoghi sintetici della vitamina D, associati alla supplementazione di calcio ed alla paratiroidectomia subtotale non siano stati risolutivi; al contrario l'uso prudente del cinacalcet e una dose appropriata di 25(OH)D abbiano permesso il controllo del quadro senza effetti indesiderati.
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GLEISS, PETRA M., PETER F. STADLER, ANDREAS WAGNER y DAVID A. FELL. "RELEVANT CYCLES IN CHEMICAL REACTION NETWORKS". Advances in Complex Systems 04, n.º 02n03 (junio de 2001): 207–26. http://dx.doi.org/10.1142/s0219525901000140.

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Resumen
We characterize the distributions of short cycles in a large metabolic network previously shown to have small world characteristics and a power law degree distribution. Compared with three classes of random networks, including Erdős–Rényi random graphs and synthetic small world networks of the same connectivity, both the metabolic network and models for the chemical reaction networks of planetary atmospheres have a particularly large number of triangles and a deficit in large cycles. Short cycles reduce the length of detours when a connection is clipped, so we propose that long cycles in metabolism may have been selected against in order to shorten transition times and reduce the likelihood of oscillations in response to external perturbations.
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Korshun, R. S. "ADAPTOR PROTEIN Ruk/CIN85 PARTICIPATES IN THE METABOLIC CONTROL OF HUMAN BREAST ADENOCARCINOMA MCF-7 CELLS". Biotechnologia Acta 15, n.º 2 (abril de 2022): 58–59. http://dx.doi.org/10.15407/biotech15.02.058.

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Resumen
Aim. To determine the role of Ruk/CIN85 in the control of breast adenocarcinoma cells metabolism, we performed systemic analysis of the activity levels/content of key enzymes/components of glycolysis and oxidative phosphorylation using as a model the weakly invasive human breast adenocarcinoma MCF-7 cell line (Mock); and its sublines with stable overexpression (G4 subline) and reverse down-regulation (G4vir subline) of the adaptor protein. Materials and methods. MCF-7 cells were cultured in the complete DMEM medium under standard conditions. Enzymes activity, content of metabolites and protein in cell extracts and the conditioned cell culture medium were estimated by spectrophotometric and fluorometric assays. Results. First of all, biochemical indexes of aerobic glycolysis, activity levels of some key glycolytic enzymes and metabolites were evaluated. A significant increase in the activity of these enzymes, aldolase A (ALDOA) and lactate dehydrogenase A (LDHA), was found in G4 cells compared to Mock by 1.3 and 1.6 times, respectively. In addition, in the conditioned medium of G4 cells, an increase in lactate content by 1.5 times compared with the control was found, which corresponded to a change in LDHA activity. Knockdown of Ruk/CIN85 expression level in G4 subline resulted in a significant decrease of these parameters compared to G4 cells, ALDOA – 4 times, LDHA - 1.4 times, and lactate production - 2.5 times. It should be noted that in G4vir cells, LDHA activity returned to level of control cells, while ALDOA activity and lactate content additionally decreased by 3 times and 1.6 times, respectively. Therefore, the observed changes in the intensity of glycolysis in MCF-7 sublines positively correlate with the expression level of adaptor protein studied. To assess the metabolic status of mitochondria, the level of activity of the Krebs cycle enzyme, NAD-dependent malate dehydrogenase (MDH2), the catalyst of last stage of the cycle, was determined. A 2-fold decrease in MDH2 activity was found in the MCF-7 G4 subline relative to control Mock cells, as well as an increase in this index by 2.4 times in G4vir cells to control values. Unlike glycolysis, we observed the opposite pattern with respect to the intensity of Krebs cycle reactions depending on the expression level of Ruk/CIN85. Conclusions. Use of limited proteolysis technique as the source of additional information for computer modeling allowed us to propose an improved model of 3D-structure of fibrinogen αC-regions. This model takes into account the behavior of αC-regions in the physiological condition and contributes to the general knowledge about fibrinogen structure.
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Azevedo, Sérgio, Joana Saraiva, Francisco Caramelo, Lúcia Fadiga, Luísa Barros, Carla Baptista, Miguel Melo, Leonor Gomes y Francisco Carrilho. "Impacto do Uso Prolongado da Terapêutica Subcutânea Contínua com Insulina no Controlo da Diabetes Mellitus Tipo 1". Acta Médica Portuguesa 32, n.º 1 (1 de febrero de 2019): 17. http://dx.doi.org/10.20344/amp.10778.

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Resumen
Introduction: The use of continuous subcutaneous insulin infusion therapy in type 1 diabetes mellitus has increased due to its benefits on glycemic control and on the lifestyle flexibility. The aim of this study was to assess the impact of continuous subcutaneous insulin infusion therapy on glycemic control, body mass index, total daily dose of insulin and complications associated with this therapy, during 20 years of experience in Centro Hospitalar e Universitário de Coimbra.Material and Methods: This retrospective study included patients with type 1 diabetes mellitus who started continuous subcutaneous insulin infusion therapy up until 2005, followed at Centro Hospitalar e Universitário de Coimbra. Glycated hemoglobin A1c, body mass index, total daily dose of insulin and acute complications associated with continuous subcutaneous insulin infusion therapy were evaluated immediately prior to initiation of continuous subcutaneous insulin infusion therapy with follow-up at six months, one year, five, 10, 15 and 20 years. The frequency of acute complications associated with this type of therapy was also evaluated.Results: This study included 20 patients (seven males, 13 females) with mean disease duration up to the start of continuous subcutaneous insulin infusion therapy of 16.1 ± 7.9 years, mean age of onset of continuous subcutaneous insulin infusion therapy of 31.1 ± 8.4 years and follow-up during 13.2 ± 2.3 years. The reasons for initiating pump therapy were: inadequate metabolic control in 15 patients, history of asymptomatic or severe hypoglycemia in four patients, and pregnancy/pregnancy planning in one patient. The previous median of glycated hemoglobin A1c was 9.3% (6.5 – 16.0) and, at six months, decreased to the minimum value of 7.2% (5.3 – 9.8); p < 0.0125. The reduction of glycated hemoglobin A1c remained statistically significant in the first 10 years of follow-up. There was a statistically significant difference in the body mass index variation at 10 years with continuous subcutaneous insulin infusion therapy compared to previous body mass index; 24.7 kg/m2 (18.9 – 31.8) vs 25,5 kg/m2 (18.9 – 38.9), p < 0.0125. Daily insulin requirements were reduced from 56.5 U (32.0 – 94.0) to 43.8 U (33.0 – 64.0) (p < 0.0125) at six months and no statistical differences were found in the remaining follow-up. There were two severe episodes of hypoglycemia (incidence 0.0095/patient/year), five episodes of diabetic ketoacidosis (0.0238/patient/year) and no infections at the site of catheter insertion.Discussion: This study shows that continuous subcutaneous insulin infusion therapy improved glycemic control, especially during the first 10 years of follow-up and allowed a significant decrease in total daily dose of insulin in the first six months. The rate of acute complications was low.Conclusion: Treatment with continuous subcutaneous insulin infusion therapy seems effective in achieving metabolic control in selected patients with type 1 diabetes mellitus.
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Edelman, Steven V. "Cómo controlar la diabetes tipo 1 durante el embarazo". Insulin 3, n.º 3 (julio de 2008): 201–2. http://dx.doi.org/10.1016/s1557-0843(08)80044-9.

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Balongo García, R., D. Bejarano Gómez-Serna, A. de la Rosa Báez, D. Molina García, B. García del Pino, R. Martínez Mojarro y R. Pérez Quintero. "Metabolic surgery, a new paradigm for the treatment of diabetes". Cirugía Andaluza 30, n.º 4 (8 de noviembre de 2019): 477–85. http://dx.doi.org/10.37351/2019304.8.

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Resumen
Resumen La diabetes mellitus tipo II (DM2) es una enfermedad crónica, progresiva e incurable, que ocasiona una reducción de la esperanza y de la calidad de vida. Se está produciendo un incremento epidémico global de la misma asociada a la obesidad, y a largo plazo se convertirá en la mayor carga sobre los sistemas sanitarios. Aunque existe un tratamiento efectivo para la diabetes, muchos de los pacientes sólo con el tratamiento médico no consiguen los objetivos terapéuticos mínimos para el control del riesgo microvascular. Las técnicas quirúrgicas para la obesidad mórbida han demostrado que pueden controlar la hiperglucemia, y existe consenso para su uso como forma de tratamiento para algunos pacientes desde 2015. Dado que los objetivos, el tipo de respuesta y los criterios de efectividad no están relacionados directamente con el sobrepeso, estamos ante un nuevo paradigma, definido por el término cirugía metabólica.
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Eilenberg, Michael F., Jiun-Yih Kuan y Hugh Herr. "Development and Evaluation of a Powered Artificial Gastrocnemius for Transtibial Amputee Gait". Journal of Robotics 2018 (2018): 1–15. http://dx.doi.org/10.1155/2018/5951965.

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Resumen
Existing robotic transtibial prostheses provide only ankle joint actuation and do not restore biarticular function of the gastrocnemius muscle. This paper presents the first powered biarticular transtibial prosthesis, which is a combination of a commercial powered ankle-foot prosthesis and a motorized robotic knee orthosis. The orthosis is controlled to emulate the human gastrocnemius based on neuromuscular models of matched nonamputees. Together with the ankle-foot prosthesis, the devices provide biarticular actuation. We evaluate differences between this biarticular condition and a monoarticular condition with the orthosis behaving as a free-joint. Six participants with transtibial amputation walk with the prosthesis on a treadmill while motion, force, and metabolic data are collected and analyzed for differences between conditions. The biarticular prosthesis reduces affected-side biological knee flexion moment impulse and hip positive work during late-stance knee flexion, compared to the monoarticular condition. The data do not support our hypothesis that metabolism decreases for all participants, but some participants demonstrate large metabolic reductions with the biarticular condition. These preliminary results suggest that a powered artificial gastrocnemius may be capable of providing large metabolic reductions compared to a monoarticular prosthesis, but further study is warranted to determine an appropriate controller for achieving more consistent metabolic benefits.
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Del Claro, Gustavo Ribeiro, Marcus Antonio Zanetti, Lisia Bertonha Correa, Arlindo Saran Netto, Fernanda Alves de Paiva y Marcia SaladineVieira Salles. "Balanço cátion-aniônico da dieta no metabolismo de cálcio em ovinos". Ciência Rural 36, n.º 1 (febrero de 2006): 222–28. http://dx.doi.org/10.1590/s0103-84782006000100034.

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O objetivo deste trabalho foi estudar o efeito do balanço cátion-aniônico da dieta (BCAD) no balanço e concentração sérica de cálcio em ovinos da raça Santa Inês. O delineamento experimental foi em blocos para controlar o efeito do peso inicial dos animais. Foram utilizados cinco tratamentos com níveis crescentes de BCAD (-160, -40, 140, 250 e 500mEq/kg de matéria seca) com cinco repetições em 25 animais. O BCAD influencia o metabolismo de cálcio em ovinos machos da raça Santa Inês. Com a diminuição do BCAD o cálcio sérico aumentou. Dietas aniônicas aumentaram a excreção urinária de cálcio, entretanto a retenção não foi afetada.
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Mošković, T., A. Dimić y S. Runić. "Effects of transdermal estradiol on bone metabolism in prevention and therapy of postmenopausal osteoporosis: A 1-year case-controll study". Osteoporosis International 6, S1 (enero de 1996): 224. http://dx.doi.org/10.1007/bf02500433.

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Sossa Melo, Claudia Lucía, Ángela María Peña Castellanos, Luis Antonio Salazar Montaña, Sara Inés Jiménez Sanguino, Juan Carlos Mantilla, Edwin Antonio Wandurraga Sánchez, Katherine Morales Chacón, Miguel Ángel Ayala Castillo, Miguel Enrique Ochoa Vera y Sandra Milena Acevedo Rueda. "Evaluación de la densidad mineral ósea en pacientes con hemofilia A y B en Santander : estudio de casos y controles." Revista Colombiana de Hematología y Oncología 4, n.º 2 (1 de diciembre de 2017): 11. http://dx.doi.org/10.51643/22562915.175.

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Introducción y objetivos. Establecer la asociación entre hemofilia y densidad mineral ósea (DMO) baja en hemofílicos A y B mayores de 5 años, comparado con controles en Santander. Evaluar los determinantes para baja masa ósea (BMO) en los casos: presencia de inhibidores, metabolismo fosfocálcico, marcadores de inflamación, perfil hormonal e infeccioso y actividad física.
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Guedes, Hugo Gonçalo, Alexandre Câmara Souza, Victor Carbone Bernardes Oliveira, Fábio Aires Araújo y Raimundo Fernandes Araújo Júnior. "Perfil epidemiológico mundial do adenocarcinoma prostático". Revista de Enfermagem UFPE on line 2, n.º 4 (25 de septiembre de 2008): 399. http://dx.doi.org/10.5205/reuol.326-11493-1-le.0204200810.

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ABSTRACTObjectives: to realize a literature systematic review on the incidence of cancer in the world. Methodology: it was conducted a search in the database of the PUBMED with the descriptors epidemiology, prostate, cancer. We selected articles published from 2002 to 2007. It was used as a criterion for exclusion searches that are not directly addressing the incidence of prostate cancer in the population. They were collected the following variables: author(s), year, purpose, methodology and conclusions. Results: 10 articles were reported. Conclusions: it was possible to verify that in the world, the distribution of prostate cancer varies with ethnicity, genetic susceptibility and environmental factors such as diet. With regard to ethnicity, black men have greater susceptibility to tumor that white men of similar age. In the case of genetic, changes in alleles of genes that control the metabolism of androgens influence the incidence of tumor. As for nutrition, research confirms the influence of foods such as meat, fats and oils, ice cream, margarine and vegetable fat. Descriptors: neoplasms; prostate; epidemiology.RESUMO Objetivo: realizar revisão sistemática de literatura sobre a incidência dessa neoplasia no mundo. Metodologia: foi realizada busca na base de dados do PUBMED com os descritores epidemiology, prostate, câncer. Foram selecionados artigos publicados entre 2002 a 2007. Utilizou-se como critério de exclusão, pesquisas que não se tratavam diretamente da incidência do câncer de próstata na população. Foram coletadas as seguintes variáveis: autor(es), ano, objetivo, metodologia e conclusões. Resultados: foram relatados 10 artigos. Conclusões: foi possível verificar que, no mundo, a distribuição do câncer de próstata varia com a etnia, susceptibilidade genética e fatores ambientais, tais como dieta. Com relação à etnia pode-se perceber que homens negros possuem maior susceptibilidade ao tumor que homens brancos de mesma idade. Tratando-se de genética, as variações em alelos de genes que controlam o metabolismo de andrógenos influenciam na incidência do tumor. Quanto à nutrição, pesquisas confirmam a influência de alimentos como: carne, gorduras e óleos, sorvetes, margarina e gordura vegetal. Descritores: neoplasias; próstata; epidemiologia.RESUMENObjetivos: realizar una revisión sistemática de datos epidemiológicos sobre la incidencia de cáncer en el mundo. Metodología: se realizó una búsqueda en la base de datos de PUBMED con los descriptores epidemiología, próstata, cáncer. Fueran seleccionados los artículos publicados entre 2002 y 2007. Se utilizó como criterio de exclusión búsquedas que no abordaban directamente la incidencia del cáncer de próstata en la población. Fueran recogidos las siguientes variables: autor (s), año, objetivo, metodología y conclusiones. Resultados: fueran elegidos 10 artículos. Conclusiones: es posible verificar que en el mundo, la distribución de cáncer de próstata varía con el origen étnico, la susceptibilidad genética y factores ambientales como la dieta. Con respecto al origen étnico estudios muestran que los hombres negros tienen una mayor susceptibilidad a cáncer de próstata que hombres blancos de edad similar. En el caso de la genética, los cambios en los alelos de los genes que controlan el metabolismo de los andrógenos influyen en la incidencia del tumor. En cuanto a la nutrición, la investigación confirma la influencia de los alimentos como la carne, aceites, helados, margarinas y las grasas. Descriptores: neoplasias; próstata; epidemiologia.
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Tavares, Vladimir, Mario Hiroyuki Hirata y Rosario D. Crespo Hirata. "Receptor ativado por proliferadores de peroxissoma gama (Ppargama): estudo molecular na homeostase da glicose, metabolismo de lipídeos e abordagem terapêutica". Arquivos Brasileiros de Endocrinologia & Metabologia 51, n.º 4 (junio de 2007): 526–33. http://dx.doi.org/10.1590/s0004-27302007000400005.

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Os receptores ativados por proliferadores de peroxissoma (PPARs) são fatores de transcrição pertencentes à família de receptores nucleares que regulam a homeostase da glicose, metabolismo de lipídeos e inflamação. Três proteínas, codificadas por genes distintos, têm sido identificadas: PPARalfa, PPARbeta e PPARgama, que controlam a expressão gênica pela ligação a elementos responsivos específicos (PPREs) localizados na região promotora. Estudos recentes sugerem que a ativação do PPARgama pode diminuir a progressão da aterosclerose e aumentar a sensibilidade à insulina, podendo ser um potencial alvo terapêutico para o tratamento de diversas enfermidades, incluindo o diabetes melito do tipo 2 e dislipidemia. Esta revisão destaca os estudos recentes e os avanços das principais funções que esse receptor desempenha no metabolismo, com ênfase nos mecanismos moleculares e eficácia terapêutica.
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Albishi, Laila Ahmed, NA Alamri y NF Ahmed. "Impact of Ramadan Fasting on Metabolic Control in Children and Adolescents with Type 1 Diabetes in Tabuk city, Saudi Arabia". Series of Endocrinology, Diabetes and Metabolism 4, n.º 2 (22 de junio de 2022): 37–43. http://dx.doi.org/10.54178/jsedmv4i2001.

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Aim/Hypothesis: Children and adolescents with type 1 diabetes mellitus are often motivated to fast during Ramadan despite the challenges and multiple risks. This study aimed to demonstrate the impact of fasting during Ramadan on metabolic control in children and adolescents with type 1 diabetes mellitus in Tabuk city. Methods: This prospective cross-sectional study enrolled children and adolescents aged 11–18 years with type 1 diabetes mellitus who chose to fast during Ramadan 1442/2021 (Hijri/Georgian year, 30 days). The study consisted of three stages: assessment and planning before Ramadan, daily advice and communication during Ramadan, and assessment one month after Ramadan. Details about weight, insulin dose, HbA1c, home glucose records, and type of glucose monitoring (GM) were recorded. Results: Among 26 patients, 65% were female (35% male); 69% completed Ramadan fasting (fasting group) and 31% did not (broke-fasting group). In the fasting group, 88.9% used flash GM, whereas in the broke-fasting group, 11.1% used self-GM. The home glucose records before Iftar (sunset) were significantly different between the fasting and broke-fasting groups (p < 0.01). Conclusion: Fasting during Ramadan in children and adolescents with type 1 diabetes mellitus is possible. Pre-Ramadan management of type 1 diabetes mellitus has a significant impact on glucose control; however, large-scale population-based studies across the country are required to further validate these results.
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Urdampilleta, Aritz, Raúl López-Grueso, José Miguel Martínez-Sanz y Juan Mielgo-Ayuso. "Parámetros bioquímicos básicos, hematológicos y hormonales para el control de la salud y el estado nutricional en los deportistas". Revista Española de Nutrición Humana y Dietética 18, n.º 3 (24 de julio de 2014): 155. http://dx.doi.org/10.14306/renhyd.18.3.24.

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Las competiciones deportivas cada vez más tienen una mayor exigencia en cuanto a la intensidad del esfuerzo, precisando controlar minuciosamente todos los aspectos que afectan al rendimiento deportivo. La alimentación, hidratación y suplementación del deportista, antes, durante y después del entrenamiento o la competición, afecta directamente sobre la salud, la composición corporal y, por consiguiente, sobre el rendimiento y la recuperación del deportista. Para un correcto asesoramiento del deportista, es necesaria la valoración del estado nutricional a través de analíticas sanguíneas para controlar el proceso de adaptación al entrenamiento. El objetivo del presente trabajo es ofrecer una herramienta práctica a los dietistas-nutricionistas para el control de la salud y el estado nutricional de los deportistas, así como para monitorizar su adaptación a las cargas de trabajo y periodos de competición. La realización de pruebas analíticas para el control del metabolismo proteico, perfil lipídico, iones (por su relación con el estado de hidratación del individuo), pruebas hematológicas y metabolismo del hierro pueden ser de gran interés, además de revisar algunos parámetros hormonales con el fin de observar la posible existencia de estados de sobreentrenamiento. La comprensión y la correcta interpretación de los análisis de laboratorio serán de máxima importancia para los dietistas-nutricionistas que realicen asesoramiento dietético-nutricional en deportistas, ya que permitirá determinar el estado del deportista y proponer diferentes estrategias individualizadas de alimentación, en función de la fase de entrenamiento en la que se encuentre y la respuesta al mismo.
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Espinosa-Cruz, C. Cristóbal, Salvador Valle-Guadarrama, Ma Carmen Ybarra-Moncada y M. Teresa Martínez-Damián. "COMPORTAMIENTO POSTCOSECHA DE FRUTOS DE AGUACATE ‘HASS’ AFECTADO POR TEMPERATURA Y ATMÓSFERA MODIFICADA CON MICROPERFORADO". Revista Fitotecnia Mexicana 37, n.º 3 (9 de septiembre de 2014): 235. http://dx.doi.org/10.35196/rfm.2014.3.235.

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El fruto de aguacate (Persea americana Mill.) ‘Hass’ puede manejarse con refrigeración y atmósferas modificadas (AM) en postcosecha, pero las AM pueden causar metabolismo fermentativo por disponibilidad insuficiente de O2, lo que hace necesario controlar el intercambio gaseoso en el envase; esto último puede atenderse con microperforado. El objetivo del trabajo fue evaluar el efecto de baja temperatura y AM con envase microperforado en el comportamiento postcosecha de frutos de aguacate ‘Hass’. Se usaron recipientes de tereftalato de polietileno (PET) de 1.87 L con 0, 2, 4, 6 y 8 orificios de 200 μm en las paredes, con lotes de tres frutos y peso total de 550.0 (± 34.2) g, donde al variar el número de perforaciones se pudo controlar la concentración de O2 en los envases. El uso de microperforado con 4 y 2 orificios fue adecuado para manejar los frutos a 18 y 5 °C, con O2 en concentración de 3.5 y 4.0 %, respectivamente, pues se redujo pérdida de peso, velocidad de ablandamiento, velocidad de cambio de color y la actividad fermentativa, con relación a un almacenamiento en aire normal.
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Battistoni, Sara, Elisa Ricci, Rachele Brugnano, Piera Bertoldi, Maurizio Postorino y Giuseppe Quintaliani. "Piccolo Glossario Per Una Migliore Comunicazione Tra MMG e Specialista Nefrologo". Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 26, n.º 1 (4 de marzo de 2014): 19–28. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2014.855.

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L’insufficienza renale cronica (IRC) è una patologia in progressivo incremento; in Italia circa 3 milioni le persone affette da IRC agli stadi 3-5 sec. K-DOQI, ma una percentuale inferiore al 30% dei soggetti agli stadi 4-5 sarebbe nota presso gli ambulatori nefrologici. A fronte di questa evidenza, che riflette importanti implicazioni nell’ambito della prevenzione primaria, si rilevano, il più delle volte, importanti difficoltà comunicative tra medico di medicina generale (MMG) e specialista nefrologo, in merito soprattutto alla tempistica e alle modalità di follow- up di questi pazienti. Alla luce di questo, abbiamo elaborato un Glossario che include informazioni riguardo all’approccio diagnostico e terapeutico delle complicanze dell’IRC, al fine di identificare precocemente le più frequenti anomalie metaboliche e di ottimizzare la tempistica dei controlli ambulatoriali.
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Klírová, M., J. Horáček, J. Čermák, T. Novák y B. Tilerová. "Clinical Response of Neuronavigated rTMS in the Treatment of Auditory Hallucinations". European Psychiatry 24, S1 (enero de 2009): 1. http://dx.doi.org/10.1016/s0924-9338(09)71006-5.

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Aim:To prove the clinical effect rTMS neuronavigation vs. standard coil positioning vs. controlls in the therapy of madication-resistant auditory hallucinations.Materials and methods:10 patients with medication-resistant auditory hallucinations on stabile antipsychotic medication, examined by MRI, PET, then treated by 1) neuronavigated, 2) standard positioning and 3) sham rTMS (controlls).Double-blind randomized sham-controlled parallel design was used in the study.rTMS parameters: 0.9Hz, 100%MT, 1080 pulses/session, 10 rTMS sessions within 2 weeks:1.Neuronavigated rTMS: coil focused over the highest contrast of metabolic activity in the left temporo-parietal (T-P) area (according to the SPM analyse 18FDG PET data).2.Standard rTMS: coil administered over the left T-P region defined as the midway between the T3 and P3 sites according to the international 10/20 EEG electrode system.3.Sham: coil angled 90° away from the skullPsychometric measurement: PANSS, Hallucination Change Scale (HCS) and the Auditory Hallucination rating scale (AHRS).Results and conclusion:Confirmation of a significant decrease in the Hallucination item as well as in the total of the positive score of PANSS, HCS and AHRS. Sham rTMS did not show a trend for improvement over time. Between-group comparisons of AHRS scores revealed significant differences, which confirmed efficiency of using neuronavigated rTMS.Compared to standard positioning in future studies, we believe to find rTMS neuronavigation more precise and effective. Studies monitoring a continuing effect of rTMS over long time periods are needed.Supported by the CNS, MZČ;R MZ0PCP2005 and MŠMT 1M0517, VZ 00 216 208 16.
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Zunzunegui-Pastor, M. "Effects of candesartan, metformin and pravastatin combination on cardiovascular risk factors in a poor controled hypertensive population with chronic metabolic syndrome". American Journal of Hypertension 14, n.º 11 (noviembre de 2001): A113—A114. http://dx.doi.org/10.1016/s0895-7061(01)02107-0.

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Majumder, Anirban. "Effects on Metabolic Parameters of Addition of SGLT‐2 Inhibitors on Patients with Type2 Diabetes Inadequately Controlled with DPP‐IV Inhibitors and Metformin". Diabetes & Obesity International Journal 4, n.º 2 (2019): 1–9. http://dx.doi.org/10.23880/doij-16000201.

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Background: Practice guidelines are open regarding choice of therapy after metformin. The second line agent’s insulin (INS), sulphonylureas (SU) and thiazolidinediones (TZD) may cause either hypoglycaemia or weight gain. Dipeptidyl peptidase‐IV (DPP-4) inhibitors are unlikely to produce that. Sodium‐glucose transporter‐2 (SGLT -2) inhibitors are newer agents with the advantage of weight loss. Indian data regarding combination therapy with Metformin withDPP-4 inhibitors plus SGLT-2 inhibitors arescanty; hence this study is relevant .Moreover the number of patients studied, duration of study, study variables and effects of three SGLT-2inhibitors were analyzed separately. Objectives: To study the glycaemic and other metabolic parameters after treatment with SGLT‐2 inhibitors-canagliflozin or, dapagliflozin, or, empagliflozin in type 2 Diabetes (T2DM) patient inadequately controlled (HbA1c >7.5%) with DPP-4 inhibitors plus metformin. Methodology: Data of 101 T2DM patients inadequately controlled (HbA1c> 7.5%) with DPP-4 inhibitors plus metformin who were prescribed canagliflozin 100 mg or, dapagliflozin 5 or 10 mg, or empagliflozin 10 mg or 25 mg once daily with mean follow‐up duration of 23 weeks were analyzed. Subjects receiving INS, SU and TZD were excluded from analysis. Changes in weight, blood pressure, glycaemia, lipids, renal and hepatic parameters were studied. Subgroup analyses were done to see effects of three SGLT‐2 inhibitors. Results: Results showed that addition of SGLT-2 inhibitors produced favourable effects on all metabolic parameters studied. Conclusion: Our study shows that addition of SGLT2 inhibitors on existing therapy with DPP-4 inhibitors and metformin produces favourable effects on metabolic parameters with the advantage of weight loss and without producing major hypoglycaemic events.
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Queiroz, Thiago Alves, José Wilhan Cardoso Santos y Alexandro Silva Mateus. "FEITOS DO TREINAMENTO RESISTIDO SOBRE O METABOLISMO PRESSÓRICO EM IDOSOS HIPERTENSOS". Revista Ibero-Americana de Humanidades, Ciências e Educação 8, n.º 11 (30 de noviembre de 2022): 741–53. http://dx.doi.org/10.51891/rease.v8i11.7594.

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O envelhecimento possui uma grande associação com problemas cardiovasculares, com destaque ao desenvolvimento da Hipertensão Arterial, considerando isso, o exercício físico regular é uma das principais terapêuticas ao paciente hipertenso, diminuindo sua morbimortalidade. Objetivo: demonstrar, por meio de revisão de literatura, os efeitos que o exercício resistido pode promover sobre a pressão arterial em idosos hipertensos. Esse estudo trata-se de uma revisão de literatura, com estudos publicados, nos idiomas inglês, português e espanhol, com busca em bases de dados Scielo, BIREME e LILACS. Resultados: as alterações decorrentes do processo de envelhecimento não impedem o idoso de ser beneficiado com as adaptações inerentes ao treinamento resistido, indicados para controlar a elevação da pressão arterial por causa do efeito hipotensor pós-exercício, porém, em os resultados ainda são conflitantes, talvez em virtude das diferenças metodológicas, como diferentes protocolos de exercício e ao tipo da amostra, a intensidade e volume de treino. Conclusão: Apesar da diferença metodológica aplicada pelos pesquisadores, o exercício resistido se mostra como um importante aliado para a diminuição da pressão arterial de idosos após uma sessão de treinamento.
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Xu, Yinan, Yingxing Zhao, Peng Sui, Wangsheng Gao, Zhijun Li y Yuanquan Chen. "Emergy-Based Evaluation on the Systemic Sustainability of Rural Ecosystem under China Poverty Alleviation and Rural Revitalization: A Case of the Village in North China". Energies 14, n.º 13 (2 de julio de 2021): 3994. http://dx.doi.org/10.3390/en14133994.

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A number of new rural management models have emerged to solve the problems of economic backwardness, insufficient resource utilization, and technical shortages in rural areas in the context of poverty alleviation to the rural revitalization strategy in China. However, the influence of new rural management model under all countermeasures for rural sustainable development with a comprehensive perspective is lacking. Therefore, exploring whether the new rural management model meets the requirements of sustainable development is an urgent issue. From the theory of system metabolism and emergy accounting method, this study classified the government funds for poverty alleviation measures as import resources, and analyzed the metabolic structure, efficiency, and the rural development factors of Chehe Village before and after poverty alleviation measures are carried out (the year of 2012 and 2019) to verify whether the new model was sustainable. According to the results of this study, the new management model of Chehe Village declined the rural system sustainability with the emergy sustainability index decreasing from 1.96 in 2012 to 0.32 in 2019. With the development of economy, the system metabolic efficiency of Chehe Village promoted and the metabolic structure became more reasonable manifesting in the decline of emergy use per unit GDP and the increase of emergy exchange rate. Moreover, production and livelihood had been highly valued in Chehe Village. In conclusion, it is feasible to add countermeasures of poverty alleviation and rural revitalization into the village system metabolism. The new management model of Chehe Village needs to change exogenous force into endogenous force to meet the requirements of rural sustainable development.
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Reis, Eythor Ávila, Alessandro Reis, Aline Cardoso Paiva y Natália de Fátima Gonçalves Amâncio. "Efeitos metabólicos da adoção das abordagens dietéticas para controlar a hipertensão (DASH) / Metabolic effects of adopting dietary approaches to stop hypertension (DASH)". Brazilian Journal of Health Review 4, n.º 4 (5 de julio de 2021): 14497–511. http://dx.doi.org/10.34119/bjhrv4n4-011.

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Martínez-Ramírez, María José, Silvia Palma, Alberto D. Delgado-Martínez, Miguel Ángel Martínez-González, Carmen de la Fuente y Miguel Delgado-Rodríguez. "Vitamina C y riesgo de fractura osteoporótica en mujeres ancianas no fumadoras. Un estudio de casos y controles". Endocrinología y Nutrición 54, n.º 8 (octubre de 2007): 408–13. http://dx.doi.org/10.1016/s1575-0922(07)71474-2.

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Lemos-Marini, Sofia Helena V., Maria Cristina de Lima, Gil Guerra Jr., Maria Fernanda V. M. Paulino y Walter J. Minicucci. "A importância dos controles domiciliares na redução de internações em portadores de diabetes mellitus do tipo 1". Arquivos Brasileiros de Endocrinologia & Metabologia 44, n.º 3 (junio de 2000): 215–19. http://dx.doi.org/10.1590/s0004-27302000000300005.

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Vários esquemas terapêuticos, geralmente com base na determinação da glicemia capilar, têm sido utilizados para melhorar o controle do diabetes mellitus do tipo 1 (DM1). Em vista da dificuldade de obtenção de múltiplas amostras sangüíneas diárias, pelo stress da punção e/ou pelo alto custo da determinação glicêmica, freqüentemente utilizamos a glicosúria como um parâmetro da glicemia, Em 1990 criamos um ambulatório específico para os diabéticos em nosso serviço e, desde 1992, com a doação de tiras para determinação domiciliar de glicemia, glicosúria e cetonúria aos pacientes carentes, passamos a cobrar o controle domiciliar. O objetivo do presente trabalho foi avaliar a influência da realização de controles domiciliares rotineiros no número de internações dos pacientes portadores de DM1. Analisamos os números: de pacientes acompanhados (P), de internações (I), de tiras distribuídas anualmente (U= glicosúria/cetonúria, S= glicemia) e a relação I/P. Observamos que apesar do aumento progressivo do número de pacientes acompanhados, houve queda das internações acompanhando o aumento progressivo do material fornecido para controle domiciliar, chegando a ser ó a 8 vezes menor que as observadas em 1989. Houve correlação inversa entre o número de tiras urinárias fornecidas (U/P) e a porcentagem de internações (r= -0,83, p< 0,05). Concluímos que um grupo estruturado para tratamento de DM1 permitiu um melhor controle da doença com diminuição das internações e que apesar de pouco valorizada pela literatura, a determinação de glicosúria é importante no tratamento do DM1 na faixa etária pediátrica.
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Szűcs, Zsuzsanna, Tatjána Ábel y Gabriella Lengyel. "Az energiamentes édesítőszerek alkalmazásának hatása klinikai vizsgálatok, in vitro és állatkísérletek eredményei alapján". Orvosi Hetilap 157, Supplement 1 (abril de 2016): 3–7. http://dx.doi.org/10.1556/oh.2016.30466.

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Low calorie sweeteners are used by many consumers as they can provide the sweet taste without calories and, therefore, they may have a beneficial effect on weight management. These positive outcomes are often questioned and accused of keeping up or increasing a liking for sweetness and leading to overconsumption of sugar containing food and beverages. The most recent studies failed to find any positive correlation between usage of low calorie sweeteners and craving for sweet taste. In randomized controlled trials consumption of low calorie sweeteners have accompanied with lower intake of sugar containing food, higher healthy eating index and better weight management. Several laboratory trials on cell cultures and animal studies found a link between the usage of low calorie sweeteners and positive metabolic effects, e.g. smaller ectopic fat deposits in the fat and liver tissue versus controll group. In addition, increased adipogenesis and reduction of lipolysis were also observed. Orv. Hetil., 2016, 157(Suppl. 1), 3–7.
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Cazal, Mariana de Melo, Rita de Cássia Gonçalves Alfenas, Maria do Carmo Gouveia Peluzio y Paulo Roberto dos Santos Amorim. "The effect of a breakfast’s glycaemic index and type of hydration on metabolism and cycling performance: a crossover, randomized, controlled clinical trial. [El efecto del índice glucémico del desayuno y el tipo de hidratación en el metabolismo y el rendimiento del ciclismo: un ensayo clínico cruzado, aleatorizado y controlado]." RICYDE. Revista internacional de ciencias del deporte 17, n.º 65 (1 de julio de 2021): 251–63. http://dx.doi.org/10.5232/ricyde2021.06504.

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The purpose of this study was to compare the effect of the glycaemic index of breakfast on metabolic parameters and performance of cyclists with different types of hydration (water or isotonic beverage). Twelve male recreational cyclists participated in four experimental trials where they consumed either a high glycaemic index (HGI) or low glycaemic index (LGI) meal, 30 min before exercise on a cycle ergometer. Exercise was performed at 70% maximal oxygen uptake for 90 min followed by a 6 km performance. During each trial, 3 mL.kg-1 body mass of either water or isotonic beverage was provided. The postprandial glycaemic response and areas under the blood glucose curve 30 min after ingestion were higher after the consumption of the HGI meals than that after the consumption of the LGI meals. The glycaemic response and carbohydrate oxidation during the trials with isotonic beverage consumption were higher than that in trials with water consumption during exercise (p<0.05). There was no significant difference on exercise performance among all trials (p=0.409). This study demonstrated that, despite significant metabolic changes, neither LGI nor HGI meals consumed for breakfast, 30 min before exercise on a cycle ergometer, affect subsequent cycling performance.
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Strand, Jan-Erik y Henrik Nybäck. "Uso del tabaco en la esquizofrenia: un estudio de las concentraciones de cotinina en la saliva de pacientes y controles". European psychiatry (Ed. Española) 12, n.º 6 (septiembre de 2005): 318–22. http://dx.doi.org/10.1017/s1134066500009346.

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ResumenSe ha propuesto que la nicotina proporciona alivio de la ansiedad, gratificatión oral y automedicación de los síntomas psicóticos en los pacientes psiquiátricos. Para investigar las relaciones entre las alteraciones psicopatológicas y el uso del tabaco, medimos la concentratión de cotinina, el metabolito principal de la nicotina, en la saliva de pacientes psiquiátricos y voluntaries sanos. En una muestra de 42 pacientes esquizofrénicos correlacionamos la categoría de fumador, las concentraciones de cotinina, los perfiles de síntomas (PANSS) y los efectos secundarios de los neurolépticos (Simpson-Angus). A pesar de informar de la misma cantidad de cigarrillos consumidos por día, la concentración de cotinina en la saliva era significativamente más alta en los pacientes con esquizofrenia que en los controles. No hubo diferencias significativas en las características clínicas entre los pacientes esquizofrénicos fumadores y no fumadores, pero los fumadores tendían a estar con dosis más altas de fármacos. Las concentraciones altas de cotinina correlacionaban significativamente con los síntomas negativos Retraimiento pasivo y Aislamiento social. Los resultados indican que los pacientes esquizofrénicos fuman cigarrillos con más intensidad que otros pacientes y los sujetos sanos. La correlatión entre los niveles altos de cotinina y los síntomas negativos puede reflejar un intento por los pacientes esquizofrénicos de superar la retirada emocional y, así, los resultados pueden prestar apoyo a una hipótesis de automedicación.
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Lanza, Ana Tereza de Freitas, Alycia Madureira Handeri, Ana Beatriz Pinto Cecconello, Caio de Vasconcelos Sarmento, Laura Cadaval Rocha, Ana Clara Aguiar Pongeluppi y Marayra Inês França Coury. "O CONSUMO DE ÁLCOOL E SEUS PRINCIPAIS EFEITOS DELETÉRIOS NO CORPO HUMANO: UMA REVISÃO DESCRITIVA". Revista Ibero-Americana de Humanidades, Ciências e Educação 7, n.º 6 (30 de junio de 2021): 82–99. http://dx.doi.org/10.51891/rease.v7i6.1357.

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RESUMO: O consumo do álcool para fins recreativos acompanha a sociedade desde a pré-história. Entretanto, o abuso dessa substância e seu uso crônico podem resultar em danos ao organismo. O presente trabalho objetiva discutir seus efeitos no metabolismo e suas ações sistêmicas e específicas, além das possíveis consequências decorrentes da sua utilização. Assim, foi realizada revisão descritiva através de pesquisa bibliográfica nas bases de dados Scielo, Google Acadêmico, Pubmed e BIREME, por meio dos descritores “Álcool”, “Alcoolismo”, “Efeitos Adversos”, “Etanol”, “Fígado Gorduroso Alcoólico”, “Transtorno do Espectro Alcoólico Fetal”, e “Transtornos do Sistema Nervoso Induzidos por Álcool”, de artigos nos idiomas português, inglês e espanhol. Nessa conjectura, os principais relatos das ações do álcool no organismo foram sobre seu metabolismo, efeitos hepáticos, efeitos na gestação e efeitos nervosos. Pode-se constatar os possíveis danos que essa substância gera ao organismo humano, potencializados se consumida em quantidades exacerbadas ou durante a gestação, a lactação e concomitante ao uso de fármacos e/ou drogas. Conclui-se que o uso do etanol deve ser controlado para evitar seus efeitos tóxicos no metabolismo. Existe bastante literatura sobre este assunto, mas ainda há lacunas a serem preenchidas nessa temática, e, portanto, faz-se necessário mais estudos e pesquisas científicas na área.
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Hafstad, Arild. "La misteriosa energía de la vida". Clinical Journal of the International Institute for Bioenergetic Analysis 28, n.º 2 (mayo de 2018): 29–45. http://dx.doi.org/10.30820/0743-4804-2018-28-es-29.

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En este artículo, se explora la validación empírica del concepto bioenergético por medio de un ensayo aleatorio controlado sobre la caja orgónica. Para mejorar la validez del concepto, el autor basa el concepto de bioenergética en los principios físicos y en el metabolismo, combinados con los principios del Análisis Bioenergético. El ensayo apoya el concepto bioenergético demostrando que una estimulación «contextual” (en la caja orgónica) puede aumentar la cantidad de energía libre en el organismo humano, indicando su influencia en el sistema bioenergético humano. Estos estudios demuestran que el sistema bioenergético humano está sometido a la influencia del entorno. La teoría orgónica tiene debilidades formales y una estrategia científica correcta debe dar prioridad a examinar en primer lugar los dispositivos experimentales.
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Sabra, Sherifa. "Elimination Virulent-pathogenic-biofilm Bacteria Using Highland-wild Salvia officinalis Preserve Bacterial-infection-control". Biotechnology and Bioprocessing 2, n.º 2 (2 de febrero de 2021): 01–04. http://dx.doi.org/10.31579/2766-2314/021.

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This work for this title "Elimination Virulent-pathogenic-biofilm (VPB) Bacteria Using Highland-wild (HLW) Salvia officinalis (S. officinalis) Preserve Bacterial-infection-control (BIC)"; the aim was to prove the importance of HLW S. officinalis extracts have therapeutic herbal importance. Through its effected on the isolated VPB bacteria caused infection diseases that may preserve BIC for individuals, which proved the effectiveness of the HLW S. officinalis daily use or therapeutic use. S. officinalis specimens were collected during the flowering period from HLW, Taif, KSA. Essential oils (EOs) were equipped and biofilms preparation, then laboratory methods deputy for anti-biofilms formation activity and biofilms elimination activity, finally biofilms metabolic grades measurement. The bacterial metabolic grades of anti-biofilms formation activity showed the HLW S. officinalis EOs extracts eliminated VPB bacteria and effects were greater. Anywhere Staphylococcous aureus (S. aureus) and Streptococcus pyogenes (S. pyogenes) were eliminated until 60 hours. While Pseudomonas aeruginosa (PA) was eliminated at 72 hours. The bacterial metabolic grades of biofilms elimination activity found the HLW S. officinalis EOs extracts eliminated within 8 hours (S. aureus and S. pyogenes), PA was to 10 hours. Concluded the HLW S. officinalis EOs extracts had proven its ability to eliminate VPB bacteria, and from that, it proven on the type used with healthy characteristics to maintain health and BIC. Recommendation: That topic recommend using the appropriate HLW S. officinalis EOs extracts for individuals daily to maintain the general health. In cases of illness, person must ask the "Specialized Physician" to determine the healthy and curative amount to use.
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Rivera, R., F. Floccari, L. Di Lullo, A. Granata, F. Logias, A. D’Amelio, F. Fiorini et al. "La malattia renale cronica e il trattamento dello scompenso cardiaco congestizio: il ruolo del cardionefrologo". Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 24, n.º 1 (24 de enero de 2018): 82–94. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2012.1123.

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Il rene è coinvolto, in prima battuta, nel mantenimento dell'omeostasi dei fluidi e dell'equilibrio idro-elettrolitico ed acido-base, nonché nell'eliminazione delle scorie tossiche. La funzione renale sembra essere strettamente collegata a quella cardiovascolare e, negli ultimi anni, il termine di ‘sindrome Cardio-Renale’ è stato utilizzato per spiegare le correlazioni cliniche tra patologia renale e cardiaca. Lo scompenso cardiaco congestizio (SCC) rappresenta la prima causa di ospedalizzazione nei Paesi occidentali e i pazienti affetti presentano spesso, in associazione, un quadro di malattia renale cronica (MRC) di grado variabile. Sono stati considerati diversi modelli fisiologici e fisiopatologici per spiegare come una condizione di malattia renale cronica possa influenzare lo stato di insufficienza cardiaca. Sicuramente la via metabolica del guanosin monofosfato ciclico (cGMP) e quello dell'ossido nitrico (NO) giocano un ruolo fondamentale di concerto con l'azione dei peptidi natriuretici atrial natriuretic peptide (ANP) e brain natriuretic peptide (BNP) sotto il controllo del sistema delle fosfodiesterasi sieriche. I pazienti con sovraccarico di circolo necessitano di terapie farmacologiche specifiche. La terapia diuretica, spesso in associazione (vedi tiazidici + diuretici d'ansa), rappresenta ancora quella di prima scelta ma, nei pazienti, refrattari alla terapia diuretica a dosi massimali, l'impiego di metodiche extracorporee, quali l'ultrafiltrazione (nelle sue diverse modalità d'impiego), può essere di grande aiuto per il paziente scompensato dal punto di vista cardiologico. (Cardionephrology)
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Fuentealba Leyton, Roberto Antonio y Daniel Eduardo González. "PCSK 9, un nuevo blanco terapéutico para el control de la hipercolesterolemia". Revista Facultad de Ciencias de la Salud UDES 3, n.º 2 (30 de diciembre de 2016): 128. http://dx.doi.org/10.20320/rfcsudes.v3i2.205.

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La hipercolesterolemia es un importante factor de riesgo cardiovascular (ECV), que puede ser causada por factores genéticos, por llevar una vida sedentaria y malos hábitos alimenticios, teniendo como resultado elevados niveles de lípidos séricos, principalmente colesterol asociado a lipoproteínas de baja densidad (LDL-C). La dieta terapéutica, fármacos como ezetimiba y las estatinas son la principal estrategia utilizada para disminuir los niveles de LDL-C. Sin embargo, en un porcentaje de pacientes, estas medidas no logran una reducción de los niveles séricos LDL-C, principalmente por intolerancia a las estatinas o por causas genéticas de la hipercolesterolemia. La proproteína convertasa subtilisina/kexina tipo 9 (PCSK9), una serina proteasa recientemente caracterizada, ha surgido como un importante regulador del metabolismo del LDL-C, favoreciendo la degradación de su receptor (LDLR) en el lisosoma del hepatocito. Esto la convierte en un buen blanco terapéutico para controlar los niveles de LDL-C en pacientes hipercolesterolémicos, disminuyendo así el riesgo de desarrollar ECV. La estrategia en la que más se ha avanzado para controlar PCSK9 es a través de anticuerpos monoclonales anti-PCSK9. Se han realizado varios ensayos clínicos que muestran hasta el momento su efectividad en el control de LDL-C y bajo nivel de efectos adversos. Esta revisión muestra parte de esos estudios y los resultados que se han obtenido con el uso de este nuevo fármaco aún en desarrollo y que muestra un enorme potencial.
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Pestana, Maribela, Amarilis de Varennes y Pedro José Correia. "Clorose férrica induzida pelo calcário". Revista Ceres 61, suppl (diciembre de 2014): 849–55. http://dx.doi.org/10.1590/0034-737x201461000010.

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A clorose férrica é um dos problemas nutricionais mais frequentes e difíceis de controlar nas plantas cultivadas em solos calcários. Nesses solos de reação alcalina, que ocupam cerca de um terço da superfície terreste, prevalece o íon bicarbonato, identificado como sendo um dos principais fatores indutores da clorose férrica. Como resultado, a alcalinidade dificulta a biodisponibilidade do Fe na solução do solo, a redução e a absorção do Fe pela planta, assim como, o respectivo transporte e assimilação desse elemento no metabolismo vegetal. Face a esse desequilíbrio nutricional, as plantas apresentam diferentes estratégias de resposta, que, nessas condições, nem sempre são eficientes. Consequentemente, a produção, a qualidade do fruto e a data de colheita são negativamente afetados. Os gastos com a prevenção e a correção da clorose férrica são elevados e inevitáveis, para assegurar a viabilidade e a sustentabilidade da produção agrícola, nas áreas em que se conjugam a presença de carbonato de cálcio no solo e outros fatores, como os climas áridos ou semiáridos. Com este trabalho, pretende-se resumir a dinâmica do ferro nos solos calcários e suas consequências no metabolismo do Fe e na produção agrícola, com destaque para os frutos.
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Lima-Silva, Adriano Eduardo, Tony Charles Fernandes, Fernando Roberto De-Oliveira, Fábio Yuzo Nakamura y Monique da Silva Gevaerd. "Metabolismo do glicogênio muscular durante o exercício físico: mecanismos de regulação". Revista de Nutrição 20, n.º 4 (agosto de 2007): 417–29. http://dx.doi.org/10.1590/s1415-52732007000400009.

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Uma série de estudos tem sido realizada para compreensão do metabolismo de glicogênio muscular durante o exercício. Estudos clássicos apontaram uma associação entre as reservas iniciais de glicogênio muscular e o tempo de sustentação do esforço. O glicogênio muscular diminui de forma semi-logarítmica em função do tempo, mas a concentração desse substrato não chega a zero, o que sugere a participação de outros mecanismos de fadiga na interrupção do exercício prolongado. Nesse tipo de atividade, a depleção de glicogênio, primeiro, ocorre nas fibras de contração lenta, seguida pela depleção nas de contração rápida. A diminuição na taxa de utilização de glicogênio muscular está sincronicamente ligada ao aumento no metabolismo de gordura, mas o mecanismo fisiológico é pouco compreendido. Estudos recentes sugerem que uma diminuição da insulina durante o exercício limitaria o transporte de glicose pela membrana plasmática, causando um aumento no consumo de ácidos graxos. Alguns estudos têm demonstrado, também, que a própria estrutura do glicogênio muscular pode controlar a entrada de ácidos graxos livres na célula, via proteína quinase. Fisicamente, a molécula de glicogênio se apresenta de duas formas, uma com estrutura molecular menor (aproximadamente, 4,10(5) Da, Proglicogênio) e outra maior (aproximadamente, 10(7) Da, Macroglicogênio). Aparentemente, a forma Proglicogênio é metabolicamente mais ativa no exercício e a Macroglicogênio mais suscetível a aumentar com dietas de supercompensação. Maior concentração de hipoxantinas e amônia no exercício com depleção de glicogênio muscular também foi relatada, mas estudos com melhor controle da intensidade do esforço podem ajudar a elucidar essa questão.
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Vasconcellos Teixeira, Mateus Cabral, Ester Helena Alves, Fabíola Pisciotta De Oliveira, Lucas Silva Vaz y Vânia Battestin Wiendl. "AUTOMAÇÃO DE REATOR DE FERMENTAÇÃO EM ESTADO SÓLIDO PARA SÍNTESE DE ENZIMAS". Revista Univap 25, n.º 49 (17 de diciembre de 2019): 1. http://dx.doi.org/10.18066/revistaunivap.v25i49.2015.

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A produção de enzimas por meio de processos de fermentação sólida tem apresentado renovado interesse nos últimos anos, principalmente agora buscando tecnologias mais limpas que diminuam o impacto sobre o meio ambiente. Existem poucos dados na literatura que tratam da automação de reatores para a fermentação sólida. Nesse tipo de fermentação existe a dificuldade de avaliar e controlar os principais parâmetros que estão envolvidos no processo, principalmente, pH, temperatura, agitação e umidade do meio. Observando esse cenário, o objetivo deste trabalho foi a ampliação de escala e automação de parâmetros de temperatura e agitação do processo biotecnológico de produção de enzima tanase. O projeto da pá mecânica foi realizado com auxílio do software AutoCAD (Autodesk, EUA), e desenvolvido através de processo de torneamento com material de polipropileno. Para a automação do reator foi utilizado um Controlador Lógico Programável (CLP) e uma placa de driver contendo o circuito integrado ULN2003. O CLP foi programado utilizando o Software Clikedit-02 para controlar a rotação do motor durante a fermentação, a temperatura do processo foi monitorada através de um termopar tipo JK. Os resultados obtidos indicaram que uma alta intensidade de agitação no meio de fermentação pode prejudicar a produção da enzima (0,02 U/mL), sendo que agitações mais brandas favorecem a produção (0,041 U/mL). Conclui-se que a utilização de agitação no meio fermentativo auxilia para homogeneização do calor oriundo do metabolismo microbiano na produção da enzima tanase, porém, percebeu-se que agitações muito intensas e vigorosas diminuem a atividade enzimática.
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