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Iwaszkiewicz-Wronikowska, Bożena. "Świeccy jako fundatorzy kościelnych budowli w Rzymie wczesnochrześcijańskim". Vox Patrum 42 (15 de enero de 2003): 339–53. http://dx.doi.org/10.31743/vp.7164.

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Nella seconda meta del V s. i vescovi mostrarono una sempre maggiore inclinazione a ridurre l'influenza dei donatori ai funzionamento delle fondazioni. Le regolazioni legali di Pelagio (556-561) e di Gregorio Magno (590-604) portarono ad un effettivo controllo dei vescovi sopra le fondazioni dei laici. Nel VI s. i laici a Roma partecipano sempre meno nelle fondazioni; cominciano a dominare quelle pontificie, specialmente nel campo dedicato alla carita.
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Resta, F., A. Bettinelli, S. Lucchi y M. Leonardi. "Trattamento endovascolare di 11 aneurismi della carotide intracranica mediante spirali MDS Balt". Rivista di Neuroradiologia 9, n.º 2_suppl (noviembre de 1996): 173–75. http://dx.doi.org/10.1177/19714009960090s223.

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Resumen
Dall'agosto 93 al novembre 95 sono stati affrontati complessivamente 39 aneurismi cerebrali in 38 pazienti, utilizzando spirali MDS Balt. Tra questi, in 11 casi l'aneurisma era localizzato a livello della carotide intracranica. In 10 casi su 11 il trattamento è stato effettuato entro i primi sette giorni dall'episodio di emorragia subaracnoidea; le condizioni cliniche degli 11 pazienti, secondo i valori della scala di Hunt ed Hess, erano così distribuite: 7 pazienti <=2 e 4 pazienti tra 3 e 5. Un'occlusione completa dell'aneurisma è stata ottenuta in 3 casi; in 1 di questi casi l'occlusione completa è stata raggiunta in due sedute successive. Un'occlusione subtotale intorno al 90% è stata raggiunta in 3 casi. In 1 di tali casi l'aneurisma è risultato occluso al 100% al controllo angiografico un mese dopo il trattamento. In 5 casi non è stato possibile effettuare il trattamento a causa di difficoltà tecniche; in 1 di questi 5 casi si è osservata rottura della sacca aneurismatica durante il trattamento. In un solo caso trattato si è verificata l'insorgenza, sette giorni dopo la procedura, di un'emiparesi da probabile fenomeno tromboembolico: il recupero clinico è stato comunque soddisfacente. I risultati ottenuti vengono analizzati con l'obbiettivo di contribuire ad un effettivo e motivato inserimento di questa tecnica nel protocollo terapeutico.
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Calcagno, Paolo. "«Per la pubblica quiete». Corpi armati e ordine pubblico nel Dominio della Repubblica di Genova (secoli XVI-XVIII)". SOCIETÀ E STORIA, n.º 129 (diciembre de 2010): 453–87. http://dx.doi.org/10.3280/ss2010-129002.

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L'articolo prende in esame il fenomeno del banditismo e della criminalitÀ rurale nel contesto dello Stato genovese tra Cinque e Settecento, valendosi principalmente della corrispondenza dei giusdicenti e delle lettere anonime inviate al Senato. A fronte di un intervento legislativo puntuale e reiterato, e dell'elaborazione di strategie punitive particolari, questa piaga sociale permane per tutto il corso dell'ancien régime. Gli esecutori di giustizia (bargelli, cavaleri, famigli ecc.) creano spesso piů problemi di quanto ne risolvano; gli esperimenti coi i "civili" (milizie scelte, compagnie contro banditi) non sortiscono gli effetti sperati; e l'apporto degli effettivi dell'esercito (nella fattispecie quelli provenienti dalla Corsica) tampona il problema ma non č mai risolutivo. I successi sono dunque sporadici, ma l'autore argomenta come lo Stato riesca nel complesso a mantenere il controllo del suo territorio scendendo a patti con patriziati e notabilati locali, e a porsi agli occhi dei sudditi attraverso i suoi corpi armati come un punto di riferimento pienamente legittimato.
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Muto, M. "La vertebroplastica nell'osteoporosi". Rivista di Neuroradiologia 15, n.º 4 (agosto de 2002): 439–44. http://dx.doi.org/10.1177/197140090201500413.

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La osteoporosi è una patologia molto frequente ed in costante aumento anche in relazione al notevole prolungamento della età media della razza umana; molte e svariate terapie mediche sono state proposte per il suo controllo ma alla stato attuale la incidenza di crolli vertebrali su base porotica o di rachialgia da osteoporosi rimane ancora alta. La vertebroplastica è un trattamento percutaneo delle fratture e microfratture vertebrali da osteoporosi ma che può essere utilizzata anche per il trattamento non chirurgico e non radioterapico degli osteoangiomi dolenti o compressivi e per il trattamento delle lesioni metastatiche vertebrali. La vertebroplastica consiste nella iniezione nei corpi vertebrali di cemento acrilico che ha l'obiettivo di stabilizzare e rinforzare il metamero trattato, di migliorare la sintomatologia dolorosa del paziente e anche di determinare una decompressione del sacco durale e midollare spinale nel caso degli osteoangiomi compressivi o comunque dolenti. Il trattamento deve essere effettuato sotto guida TC e/o fluoroscopica con aghi 8 o 11 G con approccio transpeduncolare o trans-somatico, posizionando l'ago nel III anteriore dei corpi vertebrali. Il cemento deve essere iniettato sotto controllo fluoroscopico in proiezione L-L sia per avere un perfetto controllo della iniezione del cemento reso opaco dall'aggiunta di solfato di bario sterile (o di altre sostanze radiopacizzanti quali per es. il tantalio) sia per essere sicuri di avere un ottimale controllo del muro posteriore che non deve essere mai superato nel corso della iniezione. I controlli Rx e TC possono dimostrare un riempimento totale o subtotale del metamero nei casi trattati; i pazienti possono essere dimessi in 24 h dal trattamento. Gli effetti collaterali possono essere rappresentati dalla diffusione epidurale del cemento con secondaria compressione sulla banda liquorale anteriore ed eventuale compressione midollare o anche dalla possibilità di embolia polmonare.
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Di Berardino, Claudio y Giuseppe Mauro. "Crescita economica e impatto della crisi: il ruolo dei distretti industriali in Italia". ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, n.º 1 (junio de 2011): 92–114. http://dx.doi.org/10.3280/es2011-001009.

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Il lavoro descrive l'evoluzione delle province italiane nel corso di questi ultimi anni, analizzando la posizione espressa dalle aree prevalentemente distrettuali, in modo da offrire nuove evidenze sul legame tra distretto e sviluppo industriale del paese. Per l'individuazione dei distretti si č scelto di adottare un procedimento di rilevazione indiretta che si basa sull'individuazione della prevalente caratterizzazione strutturale della provincia. Lo studio si distingue in due fasi: nella prima si procede alla rilevazione delledi crescita negli anni 1995-2007; nella seconda si valutano in via preliminare gli effetti della crisi internazionale. I risultati attestano una dinamica migliore per le province altamente distrettuali. Per quanto riguarda gli anni della crisi (2008-2009), queste aree sembrano risentire meno dell'impatto recessivo. Le stime econometriche indicano la presenza di un effetto distretto in grado di influenzare favorevolmente il trend occupazionale nel settore industriale. Il risultato č confermato in presenza di due importanti variabili di controllo: la dimensione settoriale e il ricorso agli ammortizzatori sociali.
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Russo, Roberto. "Vitamina D e dialisi peritoneale. Non solo controllo dell'iperparatiroidismo". Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 26, n.º 4 (22 de diciembre de 2014): 381–82. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2014.944.

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Resumen
Il deficit di vitamina D è molto frequente nei pazienti in dialisi peritoneale (PD). La somministrazione di vitamina D attiva o di analoghi potrebbe avere degli effetti pleiotropici significativi nei pazienti in PD. In particolare, un potenziamento dell'attività battericida potrebbe ridurre il rischio di peritonite, l'effetto antiproteinurico potrebbe mantenere la funzione renale residua, la riduzione della perdita proteica peritoneale potrebbe ridurre il rischio di malnutrizione e l'effetto antifibrotico potrebbe ridurre il rischio di peritonite sclerosante incapsulante.
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Lalli, Angelo. "Effetti istituzionali e strutturali dell'espansione dei golden powers". DIRITTO COSTITUZIONALE, n.º 2 (julio de 2022): 77–101. http://dx.doi.org/10.3280/dc2022-002006.

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Lo scritto analizza le recenti normative che hanno incrementato i poteri speciali di controllo sugli investimenti esteri nel contesto dei rapporti tra Stato e mercato. Sono studiati i profili organizzativi che investono la Presidenza del Consiglio dei ministri; le procedure istruttorie e valutative, sia a livello nazionale, sia europeo; gli obblighi delle imprese. L'autore mette in luce come sia cambiata la ratio dell'istituto che, da eccezionale e limitato mezzo di protezione contro paventate aggressioni economiche provenienti da Paesi extra UE, è divenuto uno strumento di controllo esteso a pressoché tutto il sistema economico, finalizzato a proteggerlo nella sua interezza, anche in occasioni che prescindono del tutto dall'ingresso di capitali stranieri
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Mestelman, Stuart. "Corrective Taxes and Uniform Standards: Different Policies and Different Targets*". Journal of Public Finance and Public Choice 5, n.º 1 (1 de abril de 1987): 27–44. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907117525.

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Abstract Gli economisti hanno spesso sostenuto che, per ragioni di efflcienza, le imposte dovrebbero sostituire i controlli diretti (standards) al fine di modificare l’allocazione di risorse derivante dal fallimento del mercato.Mediante un semplice modello di equilibrio parziale si esaminano gli effetti alternativi dell’imposizione e dei controlli diretti sulle attività di un’industria che genera inquinamento. Si dimostra la validità della tesi tradizionale circa gli effetti delle imposte. Sono, inoltre, ottenuti nuovi risultati con riferimento ai controlli diretti. Mentre si conferma che le imposte sono preferibili ai controlli diretti sulla base di considerazioni di benessere (dato che i benefici netti sono maggiori in caso d’imposizione), i controlli diretti possono talvolta dar luogo a risultati inferiori a quelli che si verificherebbero qualora non vi fosse alcun intervento.Queste conclusioni valgono sia per mercati perfettamente concorrenziali, sia per mercati che non lo sono.
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Tosini, Giorgio, Carlo Cristini y Bruno Mario Cesana. "Sequenze di scene di violenza non giustificata e giustificata, condotte aggressive e affettivitŕ". RICERCHE DI PSICOLOGIA, n.º 1 (marzo de 2010): 21–46. http://dx.doi.org/10.3280/rip2009-001002.

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Resumen
Lo scopo principale di questa ricerca č la valutazione dell'effetto della visione di scene violente su un gruppo di studenti universitari (30 f, 30 m), presentate in due differenti sequenze: una scena di violenza "giustificata" seguita da una di violenza "non giustificata" o viceversa. Si sono utilizzati i seguenti questionari: 1) prima e dopo le sequenze, Questionario I-R sulle condotte aggressive, Scala d'Ansia ASQ-IPAT; 2) dopo ogni singola scena, Questionario self-report per valutare intensitŕ e tono edonico delle emozioni provate e il livello di giustificazione della violenza della scena. Sono stati esaminati anche processi di regolazione delle emozioni (suppression, reappraisal e autoefficacia). Ruminazione ed ansia (totale e nascosta) sono diminuite dopo la visione di entrambe le sequenze. Dopo la sequenza con la scena di violenza "non giustificata" seguita da quella "giustificata", la ruminazione č diminuita in modo significativo rispetto alla sequenza inversa. L'intensitŕ e la sgradevolezza delle emozioni negative provate durante la scena di violenza "giustificata" hanno registrato valori piů bassi rispetto a quelli della scena "non giustificata". La valutazione del livello di giustificazione della violenza della prima scena ha un effetto sulla valutazione di quella della seconda scena in entrambe le sequenze (effetto carry-over). Il livello di giustificazione della violenza "giustificata" č effettivamente piů alto rispetto a quella "non giustificata". Il processo di reappraisal, l'autoefficacia nel controllo delle emozioni negative, l'autoefficacia nell'epressione delle emozioni positive e l'autoefficacia empatica percepita non hanno avuto effetti.
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Tirabeni, Lia y Francesco Miele. "Tecnologie digitali e potere nelle organizzazioni: dinamiche di controllo ed effetto "contraccolpo"". STUDI ORGANIZZATIVI, n.º 1 (mayo de 2020): 9–37. http://dx.doi.org/10.3280/so2020-001001.

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Di Lullo, A. M., M. Scorza, F. Amato, M. Comegna, V. Raia, L. Maiuri, G. Ilardi, E. Cantone, G. Castaldo y M. Iengo. "An “ex vivo model” contributing to the diagnosis and evaluation of new drugs in cystic fibrosis". Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, n.º 3 (junio de 2017): 207–13. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1328.

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Resumen
La fibrosi cistica (FC) è una malattia autosomica recessiva causata da mutazioni nel gene CFTR (Cystic Fibrosis Transmembrane conductance Regulator). Finora sono state descritte circa 2000 mutazioni, ma per la maggior parte di esse è difficile definirne l’effetto senza complesse procedure in vitro. Abbiamo effettuato il campionamento (mediante brushing), la cultura e l’analisi di cellule epiteliali nasali umane (HNEC) utilizzando una serie di tecniche che possono aiutare a testare l’effetto delle mutazioni CFTR. Abbiamo eseguito 50 brushing da pazienti FC e controlli, e in 45 casi si è ottenuta una coltura positiva. Utilizzando cellule in coltura: i) abbiamo dimostrato l’espressione ampiamente eterogenea del CFTR nei pazienti e nei controlli; ii) abbiamo definito l’effetto di splicing di una mutazione sul gene CFTR; iii) abbiamo valutato l’attività di gating di CFTR in pazienti portatori di differenti mutazioni; iv) abbiamo dimostrato che il butirrato migliora in modo significativo l’espressione di CFTR. I dati provenienti dal nostro studio sperimentale dimostrano che l’uso del modello ex-vivo di cellule epiteliali nasali è un importante e valido strumento di ricerca e di diagnosi nella studio della FC e può anche essere mirato alla sperimentazione ed alla verifica di nuovi farmaci. In definitiva, in base ai nostri dati è possibile esprimere le seguenti conclusioni: 1) il prelievo delle cellule epiteliali nasali mediante brushing è applicabile senza alcuna anestesia ed è ben tollerato da tutti i pazienti affetti da FC (bambini e adulti), è scarsamente invasivo e facilmente ripetibile, è anche in grado di ottenere una sufficiente quantità di HNECs rappresentative, ben conservate, idonee allo studio della funzionalità di CFTR; 2) la conservazione delle cellule prelevate è possibile fino a 48 ore prima che si provveda all’allestimento della coltura e ciò permette di avviare studi multicentrici con prelievi in ogni sede e quindi di ottenere una ampia numerosità campionaria; 3) la coltura di cellule epiteliali nasali può essere considerata un modello adatto a studiare l’effetto molecolare di nuove mutazioni del gene CFTR e/o mutazioni specifiche di pazienti “carriers” dal significato incerto; 4) il modello ex-vivo delle HNECs consente inoltre di valutare, prima dell’impiego nell’uomo, l’effetto di farmaci (potenziatori e/o correttori) sulle cellule di pazienti portatori di mutazioni specifiche di CFTR; tali farmaci possono modulare l’espressione genica del canale CFTR aprendo così nuove frontiere terapeutiche e migliori prospettive di vita per pazienti affetti da una patologia cronica come la Fibrosi Cistica; 5) la metodologia da noi istituita risulta essere idonea alla misura quantitativa, mediante fluorescenza, dell’attività di gating del canale CFTR presente nelle membrane delle cellule epiteliali nasali prelevate da pazienti portatori di differenti genotipi; in tal modo è possibile individuare: a) pazienti FC portatori di 2 mutazioni gravi con un’attività < 10% (in rapporto ai controlli -100%), b) soggetti FC portatori contemporaneamente di una mutazione grave e di una lieve con un’attività tra 10-30%, c) i cosiddetti portatori “carriers”- eterozigoti - con un’attività tra 40-70%. In conclusione la possibilità di misurare l’attività del canale CFTR in HNECs fornisce un importante contributo alla diagnosi di FC, mediante individuazione di un “cut-off diagnostico”, ed anche alla previsione della gravità fenotipica della malattia; quindi quanto rilevabile dalla misura del suddetto canale permette di prospettare per il futuro la possibilità di valutare meglio i pazienti per i quali il test del sudore ha dato risultati ambigui (borderline o negativi). La metodica da noi sperimentata consente anche di monitorare i pazienti durante il trattamento farmacologico, valutando in tal modo i reali effetti delle nuove terapie.
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Rago, Sabrina, Valentina Rita Andolfi, Alessandro Antonietti, Giuseppe Iannoccari, Nicoletta Porcu y Chiara Valenti. "Potenziare la flessibilità cognitiva in età anziana: gli effetti di un training". RICERCHE DI PSICOLOGIA, n.º 2 (septiembre de 2020): 691–712. http://dx.doi.org/10.3280/rip2020-002011.

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L'aumento delle prospettive di vita invita a una riflessione sul tema dell'invecchiamento evidenziando l'importanza della presa in carico dell'anziano per promuoverne il benessere. In tale contesto la flessibilità cognitiva assume un ruolo fondamentale per i numerosi benefici che produce negli an-ziani. In questa prospettiva è stato condotto uno studio per verificare l'efficacia del training "Flexi-train - Programma di potenziamento della flessibilità cognitiva nell'invecchiamento", rivolto ad anziani sani, confrontando un gruppo sperimentale sottoposto all'intervento di potenziamento con un gruppo di controllo. I risultati mostrano che nel post-test i soggetti del gruppo sperimentale hanno ottenuto punteggi maggiori di flessibilità cognitiva rispetto al gruppo di controllo. Inoltre emerge una maggiore capacità riflessiva e una consapevolezza critica più eleva-ta nel primo gruppo rispetto al secondo. Il training appare essere uno strumento adeguato per sviluppare nell'anziano strategie cognitive e riflessioni sul funzio-namento mentale utili all'adattamento nella vita quotidiana.
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Battistelli, Stefania y Piera Campanella. "Comando e controllo nel lavoro agile: prime riflessioni". PRISMA Economia - Società - Lavoro, n.º 2 (febrero de 2022): 52–67. http://dx.doi.org/10.3280/pri2020-002004.

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La normativa italiana in materia di lavoro agile (L. n. 81 del 2017) delinea le ca-ratteristiche di una nuova modalità di lavoro flessibile, senza vincoli specifici di orario e luogo di lavoro. L'istituto, che nasce con finalità di incrementare la com-petitività e agevolare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, solleva questioni nuove, concernenti tanto l'organizzazione e la produttività del lavoro, quanto il benessere dei lavoratori, aprendo nuovi spazi di riflessione e di studio a riguardo. Alla luce di queste prime considerazioni, il contributo in oggetto si concentra sull'impatto del lavoro agile, e più in generale del lavoro a distanza, nei confronti dei poteri tipici del datore di lavoro rispetto alle relazioni industriali-tipo. Con l'introduzione di nuove tecnologie e di nuovi modelli di organizzazione del lavoro, il potere di controllo del datore di lavoro tende a rafforzarsi, esponendo i lavoratori a nuove forme di sorveglianza costante. In questo (nuovo) contesto, ci si chiede, in particolare, in che modo il potere di controllo o vigilanza si atteggi nel lavoro a distanza, quale funzione sia deputato ad assolvere e se e in che misura risulti com-patibile con la disciplina avente ad oggetto la vigilanza sull'esatto adempimento degli obblighi contrattuali da parte dei dipendenti di cui all'art. 4 St. lav. Analoga-mente, ci si chiede quali siano gli effetti della flessibilità dell'orario di lavoro sul potere, sui doveri e sulle responsabilità del datore, chiamato a garantire la discon-nessione del lavoratore dagli strumenti tecnologici di lavoro attraverso l'adozione di apposite misure tecniche e organizzative (art. 19, co. 1, L. 81/2017). D'altro can-to, lo scopo del diritto alla disconnessione non è solo quello di tutelare la salute del lavoratore e garantire il rispetto della sua vita personale, ma anche quello di evita-re il rischio di abuso di potere del datore di lavoro, comunemente definito "time porosity". Tuttavia, un modo adeguato per garantire efficacemente il diritto del lavoratore alla disconnessione non è ancora stato individuato e la questione meri-ta di essere approfondita. Tenuto conto di ciò, sarebbe opportuno ripensare al ruo-lo, da una parte, della contrattazione collettiva e delle parti sociali e, dall'altra, della legge nell'ottica di innalzare la qualità del lavoro a distanza.
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Monda, V. M. "Association of GLP-1 RA once weekly and basal insulin: a valid therapeutic option from the complications of SARS-CoV-2 infection too?" Journal of AMD 24, n.º 4 (febrero de 2022): 295. http://dx.doi.org/10.36171/jamd21.24.4.5.

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Gli agonisti recettoriali del glucagon like peptide-1 (GLP1-RAs) sono un gruppo di farmaci antidiabetici con una rilevante azione sul controllo glicemico, basata sull’aumento della secrezione di insulina glucosio-dipendente con concomitante riduzione della secrezione di glucagone e ritardato svuotamento gastrico. I GLP1-RA hanno inoltre attività pleiotropiche come proprietà antinfiammatorie, antitrombotiche e antiobesogeniche, con evidenti benefici su eventi cardiovascolari maggiori, mortalità cardiovascolare e danno renale. Tutto ciò rende questa classe di farmaci un elemento chiave nella gestione dei pazienti con diabete tipo 2 e potenzialmente utile nei soggetti con COVID-19 (2019nCoV – Coronavirus disease 2019, COVID-19). Per le proprietà antinfiammatorie è stato ipotizzato che le terapie a base di incretino-mimetici esercitino effetti benefici sugli esiti di COVID-19. Qui riportiamo un caso di una donna di 82 anni con diabete tipo 2 scarsamente controllato, che utilizzava un regime insulinico basal-bolus più metformina. Il miglioramento del controllo glicemico ottenuto passando dal trattamento con insulina basale al GLP-1RA aggiunto al regime insulinico basale, con la sospensione dell’insulina prandiale (trattamento di de-escalation) in questo caso è risultato associato agli effetti benefici sugli esiti di COVID-19. PAROLE CHIAVE GLP1-RAs; DMT2; SARS-CoV-2; COVID-19.
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Spaziante, R., S. Cirillo, R. Elefante, F. Smaltino y E. De Divitiis. "Trattamento dei craniofaringiomi cistici mediante tecniche di drenaggio percutaneo TC guidate". Rivista di Neuroradiologia 1, n.º 1 (abril de 1988): 107–11. http://dx.doi.org/10.1177/197140098800100112.

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Un trattamento derivativo rivolto alla eliminazione della componente fluida costituisce un utile provvedimento terapeutico che, nella forme completamente o prevalentemente cistiche (60%) di craniofaringioma, può servire ad ovviare molto rapidamente, anche se in maniera temporanea e palliativa, a gran parte dei problemi causati dal tumore. Il drenaggio intermittente è utile per un controllo temporaneo unito ad eventuali trattamenti intracavitari; la ventricolo-cistostomia è potenzialmente provvista di un effetto autonomo e di più lunga durata.
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Pulignano, Valeria. "E-democrazia al lavoro: effetti e problematicità dell'era digitale". SOCIOLOGIA DEL LAVORO, n.º 160 (agosto de 2021): 7–23. http://dx.doi.org/10.3280/sl2021-160001.

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Questo contributo mette in evidenza le problematicità derivanti dagli effetti della tecnologia digitale sulla democrazia. Tre sono i temi principali che vengo affrontati. Il primo è legato al controllo di sistemi tecnologici avanzati nelle mani di una élite che rischia di aumentare il suo potere e la sua influenza sulle masse di utenti e consumatori che utilizzano le nuove tecnologie. Il secondo tema, direttamente connesso al primo, riguarda la fiducia del pubblico verso le istituzioni democratiche a seguito dell'entrata in campo di sistemi di comunicazione digitale di massa, che spesso sono portatori di disinformazione e notizie false (‘fake news'). Il terzo tema, è quello del ‘capitalismo della sorveglianza', che si lega alle relazioni industriali e di lavoro, nel senso che esamina le implicazioni che questo comporta per la democrazia, intesa come partecipazione diretta e indiretta dei lavoratori sui luoghi di lavoro.
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Giovannini, Alessandro y Jean-François Jamet. "MATCHING ACCOUNTABILITY WITH INDEPENDENCE: THE ECB’S EXPERIENCE". Il Politico 252, n.º 1 (22 de junio de 2020): 103–21. http://dx.doi.org/10.4081/ilpolitico.2020.300.

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L’accountability della BCE comprende i vari canali attraverso i quali essa è chiamata a dimostrare di agire in conformità con il suo mandato. Il presente articolo si concentra principalmente su uno di questi canali - la responsabilità democratica. È tuttavia importante tenere presente che questi diversi canali si rafforzano a vicenda. Inoltre, nel discutere il quadro di responsabilità della BCE, l’attenzione principale è rivolta alle funzioni di banca centrale, piuttosto che di vigilanza. Coerentemente con il ruolo decisivo che ha svolto nella crisi, la BCE è stata sottoposta a un maggiore controllo. Il quadro di responsabilità preesistente ha consentito tale maggiore controllo e ha quindi dimostrato la sua solidità. Ciò che è cambiato, in effetti, non è il quadro di responsabilità previsto dal diritto primario, ma l’uso esteso delle sue possibilità. E l’evidenza dimostra che la BCE si confronta favorevolmente con le banche centrali. La responsabilità della BCE continuerà comunque ad essere oggetto di dibattito, visti i vari equilibri possibili sul ruolo dei vari stakeholder, l’intensità del controllo e l’interazione tra i vari canali di responsabilità. Tutti fattori fondamentali per garantire un’interazione di alta qualità nell’adempimento degli obblighi di responsabilità della BCE.
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Dapporto, Leonardo, Giancarlo Fiorini, Gabriele Fiumi y Claudio Flamigni. "I Macrolepidotteri del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, del Monte Falterona e di Campigna (Lepidoptera)". Memorie della Società Entomologica Italiana 83, n.º 1 (30 de junio de 2004): 211. http://dx.doi.org/10.4081/memoriesei.2004.211.

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Viene compilato un catalogo faunistico dei Macrolepidotteri del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, del Monte Falterona e di Campigna. L’elenco comprende dati provenienti da fonti bibliografiche, da collezioni pubbliche e private e da raccolte effettuate dagli autori. Molte citazioni sono state riviste sulla base di notizie bibliografiche e al controllo, dove possibile, del materiale originale. Nelle conclusioni è inquadrata la fauna lepidotterologica del Parco anche grazie al confronto con altre faune italiane. Infine vengono forniti alcuni suggerimenti per la conservazione dei lepidotteri nell’area studiata, puntando l’attenzione sugli effetti negativi di un’eccessiva riforestazione e dell’illuminazione pubblica.
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De Paola, Maria y Vincenzo Scoppa. "Corsi pre-universitari e rendimenti degli studenti". QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, n.º 2 (junio de 2011): 57–83. http://dx.doi.org/10.3280/qu2011-002003.

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In questo lavoro si cerca di comprendere se corsi di formazione a livello universitario, diretti a colmare lacune nelle competenze di base, possano determinare un miglioramento nei risultati accademici ottenuti dagli studenti. La nostra analisi riguarda gli effetti prodotti da un progetto, finanziato dalla Regione Calabria, che all'inizio dell'anno accademico 2008-09 ha offerto agli studenti immatricolati alle Universitŕ calabresi un insieme di attivitŕ formative. I tipici problemi di "distorsione da selezione" che si pongono nella valutazione degli effetti di interventi di questo tipo sono stati affrontati sia grazie alla disponibilitŕ di dettagliate informazioni su caratteristiche, abilitŕ e motivazioni degli studenti, sia cercando di identificare un gruppo di controllo costituito da studenti che non hanno partecipato all'intervento per fattori puramente casuali. Dalle nostre stime emerge un impatto positivo dei corsi di formazione sulle performance degli studenti nel primo anno di studi. Questi risultati sono robusti all'uso della tecnica del.
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Valas, Igor. "I registri dei titolari effettivi alla luce del D.M. 11 marzo 2022, n. 55: diritti di accesso e diritti di opposizione". settembre-ottobre, n.º 5 (6 de octubre de 2022): 986–92. http://dx.doi.org/10.35948/1590-5586/2022.199.

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Sunto Il DMEF 55 demanda alle Camere di commercio competenti plurime attività, sia interpretative della legislazione primaria, sia di autogestione delle procedure di accesso. Pur nell’auspicata lungimiranza di queste ultime, è fondato il timore che troppi dati sensibili siano accessibili agevolmente da parte di una moltitudine di soggetti, senza un vero e concreto controllo sia dell’utilizzo per l’accesso, sia di altri utilizzi. La criticità è maggiore in relazione ai dati del registro dei trust e degli istituti affini. È &nbsp;&nbsp;plausibile che l’unico rimedio attuale, pur spuntato per assenza di un’adeguata procedura giurisdizionale, può oggi consistere nell’attività dichiarativa dei controinteressati in relazione all’esistenza di «circostanze eccezionali».
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Trupiano, Gaetana. "I vincoli economici e fiscali europei: il rigore di bilancio e l'esigenza della crescita". CITTADINANZA EUROPEA (LA), n.º 2 (noviembre de 2012): 79–92. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2012-002003.

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La governance europea ha accelerato i suoi interventi con il Semestre europeo del 2010, il six pack del 2011 per giungere, da ultimo, al fiscal compact del 2012. Il fiscal compact rappresenta la piů recente decisione europea in tema di controllo della stabilitŕ delle finanze pubbliche con l'introduzione di rigide regole sulla riduzione del deficit di bilancio e del debito pubblico. Il lavoro si sofferma sulle misure relative ai vincoli di bilancio e, in particolare, sulle regole e gli effetti del fiscal compact. Lo studio si occupa anche del problema della crescita da affrontare accanto alle decisioni sul rigore di bilancio, illustrando anche gli stessi strumenti europei a favore dello sviluppo economico.
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Pinto, Maria A. y Renato Corsetti. "Ricadute metalinguistiche dell’insegnamento dell’esperanto sulla lingua materna dell’alunno". Language Problems and Language Planning 25, n.º 1 (16 de agosto de 2001): 73–90. http://dx.doi.org/10.1075/lplp.25.1.06pin.

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Due gruppi di alunni di una scuola media italiana, comparabili tra loro per molti aspetti, hanno preso parte ad un esperimento sugli effetti dell’apprendimento dell’esperanto relativamente alle loro abilità metalinguistiche. Il gruppo che ha seguito un corso di esperanto per un intero anno scolastico ha avuto dei risultati migliori in test di abilità metalinguistiche sviluppati e validati indipendentemente da questo esperimento rispetto al gruppo di controllo. Pertanto, i risultati dell’esperimento sono del tutto in linea con le ipotesi prefissate, e cioè che l’insegnamento dell’esperanto avrebbe avuto un’influenza positiva sulle abilità metalinguistiche degli alunni. I risultati dei test mostrano chiaramente che all’inizio dell’anno scolastico entrambi i gruppi erano allo stesso livello sia per quanto riguarda le risposte “linguistiche” sia per quanto riguarda quelle “metalinguistiche” del test. Il test, infatti, richiede sia risposte linguistiche che metalinguistiche, in altre parole si devono dare le giustificazioni per le risposte linguistiche indicate. Questi risultati sono in linea con i risultati di ricerche precedenti sugli effetti propedeutici dell’esperanto e sottolineano i potenziali vantaggi dell’educazione bilingue per tutti i bambini. Confermando la validità dell’educazione bilingue dei bambini, gli autori chiedono che verifiche simili siano fatte relativamente a bambini con diverse età e con diverse lingue materne.
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Polidoro, Maria. "CKD-MBD: un caso “resistente”". Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 26, n.º 4 (26 de noviembre de 2014): 348–53. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2014.937.

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Nel caso clinico descritto viene valutato un paziente affetto da CKD (grado V K/DOQI), con iperparatiroidismo ipocalcemico non migliorato dall'avvio della terapia emodialitica, dall'uso di supplementi di calcio carbonato e di un analogo della vitamina D. Anche la successiva paratiroidectomia non induce il controllo del quadro clinico, che viene raggiunto con la contemporanea somministrazione di paracalcitolo, colecalciferolo e cinacalcet. Il paziente già da oltre un decennio seguiva terapia con carbamazepina, un induttore del citocromo P450, che aumenta il metabolismo della vitamina 25(OH)D esaltandone in particolare il catabolismo e determinando nel lungo termine una grave deficienza di 25(OH)D. Il mancato dosaggio della 25(OH)D, alla presentazione del paziente e nei successivi primi 5 anni del periodo di cura, non ha permesso di porre la diagnosi di grave carenza iatrogenica di 25(OH)D, verosimilmente presente già prima dell'esordio clinico della malattia renale cronica. Inoltre il caso presentato ci ha permesso di evidenziare come l'uso di analoghi sintetici della vitamina D, associati alla supplementazione di calcio ed alla paratiroidectomia subtotale non siano stati risolutivi; al contrario l'uso prudente del cinacalcet e una dose appropriata di 25(OH)D abbiano permesso il controllo del quadro senza effetti indesiderati.
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Otera, Rossana, Bianca Aragona, Giuliana Figoli, Lorena Montesano, Silvia Pucci, Francesco Mancini y Barbara Basile. "Efficacia dell'Imagery Rescripting nel ridurre le convinzioni disfunzionali: uno studio pilota". QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA, n.º 49 (enero de 2022): 5–19. http://dx.doi.org/10.3280/qpc49-2021oa13210.

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L'Imagery Rescripting (IR) è una tecnica emotivo-esperienziale, particolarmente applicata nella Schema Therapy, che collega problematiche affettive attuali a memorie infantili dolorose, ri-scrivendo, tramite l'appagamento di bisogni emotivi frustrati nel passato, il loro contenuto doloroso. Diversi studi evidenziano che a seguito dell'applicazione dell'IR in popolazioni cliniche si osserva anche una riduzione dell'intensità delle convinzioni nucleari disfunzionali associate al ricordo traumatico. Scopo dell'attuale ricerca è indagare l'efficacia dell'IR nel ridurre l'intensità di alcune delle principali convinzioni nucleari disfunzionali in un campione non-clinico. Quarantatré psicologi specializzandi in psicoterapia hanno indicato l'intensità con cui si identificavano in venti credenze negative. Quindi, una parte del campione è stata sottoposta a una sessione di IR, mentre l'altra metà rientrava nella condizione di controllo, senza IR. A distanza di uno (t1) e 40 giorni (t2) sono state raccolte ulteriori misurazioni circa l'intensità delle loro credenze. I risultati mostrano una riduzione significativa dell'intensità di metà delle convinzioni nucleari disfunzionali misurate, in t1 e in t2, nel gruppo sottoposto ad IR, a differenza del gruppo di controllo. È emerso, inoltre, un effetto di interazione significativo (gruppo × tempo) per alcune credenze specifiche. I dati evidenziano come l'IR riduca, a breve e a lungo termine, l'intensità di convinzioni nucleari disfunzionali in una popolazione non clinica.
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Tonarelli, A. "Diagnostica per immagini della carotide extracranica: Ecografia ed Eco-Doppler". Rivista di Neuroradiologia 9, n.º 2_suppl (noviembre de 1996): 11–26. http://dx.doi.org/10.1177/19714009960090s203.

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L'esplorazione funzionale della carotide extracranica è venuta ad assumere un rilievo clinico sempre maggiore di pari passo al progredire delle conoscenze sulla fisiopatologia della insufficienza cerebrovascolare. Parallelamente alla profilassi primaria, volta al controllo dei fattori di rischio cardiovascolare, è stata sottolineata l'importanza di una efficace profilassi secondaria della malattia, intesa come diagnosi precoce, in fase iniziale o preclinica, in modo da assicurare non solo un adeguato controllo farmacologico nel tempo, ma anche una efficace selezione ed un ampliamento delle indicazioni chirurgiche, per i malati considerati a rischio. In quest'ambito, lo studio non invasivo dei vasi cerebroafferenti con metodiche ad ultrasuoni è tuttora da considerarsi il momento base dell'iter diagnostico. Alla sede favorevole, che consente una valutazione ecotomografica fine ed attendibile della patologia parietale, si aggiunge la possibiltà della esplorazione dei fenomeni dinamici di flusso mediante effetto Doppler. Le apparecchiature Eco-Color-Doppler di ultima generazione consentono insieme un'analisi strutturale delle caratteristiche della placca ateromasica, la determinazione del grado di emodinamicità di una lesione, misure discretamente attendibili di velocità e di portata mediante campionamenti mirati endovascolari, o sull'intero campo di scansione. Esistono tuttavia alcuni limiti nelle possibilità diagnostiche delle metodiche ad ultrasuoni, alcuni dei quali di natura intrinseca (l'elevata operatore-dipendenza, l'attenuazione del fascio determinata dal calcio tissutale), altri legati alla esplorabilità individuale del soggetto che si sottopone all'indagine ed alla sede del distretto in esame: in particolare, la impossibilità di studiare la carotide distalmente all'angolo della mandibola. Tuttavia, nel ruolo di screening e di controllo, nella definizione della patologia aterosclerotica carotidea e degli aspetti emodinamici di una lesione, l'indagine Eco-Doppler è da ritenersi tuttora insostituibile.
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da Empoli, Domenico. "The Italian Law for the Protection of Competition and the Market". Journal of Public Finance and Public Choice 8, n.º 2 (1 de octubre de 1990): 69–78. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907344956.

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Abstract Gli studi attinenti alla «politica della concorrenza” sono uno dei settori nei quali da maggior tempo collaborano economisti e giuristi, dato che, in assenza di questa cooperazione, i soli strumenti di cui dispone l’economista, senza quelli del giurista, non sono sufficienti ad interpretare ed applicare le norme antitrust.Soprattutto sulla spinta di queste esigenze si è sviluppato nelle Università americane l’insegnamento di corsi di «Law and Economics», disciplina ormai consolidata.Da un punto di vista intellettuale, pertanto, non vi è dubbio che il tema della concorrenza sia di particolare interesse.Peraltro, già da qualche tempo le opinioni degli studiosi circa gli effetti della politica della concorrenza e, quindi, sull’opportunità di introdurre una specifica legge al riguardo e, poi, di applicarla in modo rigoroso, non sono molto concordi.L’atteggiamento critico nei riguardi dell’intervento pubblico che caratterizza l’epoca attuale e che si può sintetizzare nella nozione di «fallimento dello Stato», non ha risparmiato neppure la politica della concorrenza, sui cui effetti sono state avanzate, e permangono, numerose incertezze.Peraltro, se un atteggiamento critico poteva avere un suo fondamento apprezzabile nei momento in cui si discuteva dell’opportunity o meno di introdurre questa legge, non vi è dubbio che, una volta che questa sia entrata in vigore, essa debba essere oggetto di studio, sempre critico, ma costruttivo.Per questo motivo, è apparsa molto utile la pubblicazione su questo numero di Economia delle Scelte Pubbliche degli atti di un convegno internazionale, organizzato a Reggio Calabria nei dicembre del 1990 dall’Istituto Superiore Europeo di Studi Politici, che ha avuto come oggetto la nuova legge italiana della concorrenza, confrontata con le normative già in vigore presso altri Paesi OCSE, oltre che con la normativa CEE.Assieme ai testi delle relazioni, viene anche pubblicato il testo della legge, sia nella traduzione inglese che in quella francese (ambedue non ufficiali).L’ordine di pubblicazione dei diversi contributi segue il seguente schema: dopo questa presentazione della legge italiana, segue l’articolo di Claudio Menis sulle relazioni tra legislazione CEE e legge italiana. Successivamente, vengono pubblicati (seguendo l’ordine alfabetico per paese) gli scritti che riflettono valutazioni della legge italiana alla luce dell’esperienza nazionale di ciascuno dei Paesi OCSE rappresentati: Belgio (van Meerhaeghe), Francia (Charrier), Germania (Ruppelt), Spagna (Canivell), Svizzera (Baldi) e Regno Unito (Howe).Infine, un articolo di Eric Lacey confronta i lineamenti essenziali della struttura della legge italiana con quelli della media dei Paesi OCSE.La presentazione della legge italiana, non è compito facile per un economista, per la necessità di ricorrere a termini giuridici molto specialistici.La legge considera tre principali fattispecie che sono suscettibili di danneggiare la concorrenza: i cartelli che restringono la libertà di concorrenza, l’abuso di posizione dominante e le concentrazioni.I «cartelli” (o «intese») sono definiti dalla legge come «gli accordi e/o le pratiche concordati tra le imprese, nonché le deliberazioni, anche se adottate ai sensi di disposizioni statutarie o regolamentari, di consorzi, associazioni di imprese ed altri organismi similari». Esse sono vietate quando «abbiano per oggetto, o per effetto, di impedire, restringere o falsare in maniera consistente il gioco della concorrenza all’interno del mercato nazionale o in una sua parte rilevante” (art. 1).L’«abuso di posizione dominante” è vietato dall’art. 3, che include anche una casistica, peraltro non del tutto esauriente, circa situazioni identificabili come abuso di posizione dominante.Le «operazioni di concentrazione», d’altra parte, hanno luogo, secondo l’art. 5, «quando due o più imprese procedono a fusione», «quando uno o più soggetti in posizione di controllo di almeno un’impresa ovvero una o più imprese acquisiscono direttamente o indirettamente [...], il controllo dell’insieme o di parti di una o più imprese», e «quando due o più imprese procedono, attraverso la costituzione di una nuova società, alla costituzione di un’impresa comune». Sulla base dell’art. 6, tali operazioni sono vietate quando costituiscono o rafforzino una posizione dominante sul mercato.L’organo che ha il compito di garantire l’appHcazione della legge è l’Autorità, che è stata creata appositamente e che è composta da quattro membri, più il presidente, nominati sulla base di una determinazione adottata d’intesa dai presidenti dei due rami del Parlamento.Una caratteristica fondamentale del nuovo organo per la tutela della concorrenza è la sua indipendenza dal potere politico, che viene attenuata soltanto a proposito delle operazioni di concentrazione. Come afferma, infatti, l’art. 25, il Consiglio dei Ministri può elaborare criteri di carattere generate che autorizzino operazioni che sarebbero vietate ai sensi dell’art. 6 e, inoltre, può anche vietare specifiche operazioni di concentrazione qualora vi partecipino «enti o imprese di Stati che non tutelano l’indipendenza degli enti o delle imprese con norme di effetto equivalente a quello dei precedenti titoli o applicano disposizioni discriminatorie o impongono clausole aventi effetti analoghi nei confronti di acquisizioni da parte di imprese o enti italiani».Oltre ai poteri d’istruttoria e decisione nei riguardi delle tre fattispecie di cui si è detto, con la possibilità d’imporre anche sanzioni pecuniarie, l’Autorità ha anche poteri conoscitivi e consultivi, sulla cui base può esprimere pareri, o di sua iniziativa o su richiesta del presidente del Consiglio dei Ministri.
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Galassi, Andrea. "Vitamina D nativa e/o attiva in dialisi". Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 25, n.º 3 (31 de mayo de 2013): 201–7. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2013.1037.

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La terapia con Vitamina D attiva rappresenta un capitolo importante nel trattamento della CKD-MBD e recenti evidenze ne suggeriscono l'impiego anche in ambiti che valicano il semplice iperparatiroidismo secondario, come il controllo della proteinuria e dell'ipertrofia ventricolare sinistra nei pazienti diabetici con insufficienza renale cronica (IRC) agli stadi 3 e 4. Allo stesso tempo, la Vitamina D nativa è stata al centro di un crescente interesse per i suoi effetti pleiotropici potenzialmente espressi a livello autocrino e paracrino anche nelle fasi più avanzate dell'IRC. Tuttavia, l'efficacia della Vitamina D su outcome clinici di rilievo si fonda ancora su dati prevalentemente osservazionali. Questa review sintetizza le evidenze e le domande ancora aperte sulla terapia con Vitamina D nella CKD-MBD, con particolare attenzione al razionale verso l'impiego della Vitamina D nativa in dialisi.
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Menezes, Vitor Hugo Mota de. "LA VULNERABILITÀ NELL’ESTERNALIZZAZIONE DINANZI AL SERVIZIO PUBBLICO". REVISTA INTERNACIONAL CONSINTER DE DIREITO 9, n.º 9 (18 de diciembre de 2019): 775–99. http://dx.doi.org/10.19135/revista.consinter.00009.41.

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L’esternalizzazione è un sistema di gestione coperto dal genere dei rapporti trilaterali, nel caso in ricerca, maneggiato dalla Pubblica Amministrazione, per ridurre costi e migliorare la qualità dei servizi offerti alla popolazione, adoperato, dapprima, solo per le attività accessorie, ma con la normalizzazione del sistema, si è cominciato a implementarlo nei bisogni principali. Tuttavia, l’uso senza controllo e sfrenato di questo meccanismo ha creato intensi dibattiti giuridici e dottrinari che indicano i vantaggi e gli svantaggi di tali tipi di contratto, sia per quanto riguarda la vulnerabilità dell’operaio esternalizzato, sia rispetto la responsabilità del ricevitore del servizio dinanzi al disonore dei loro oneri lavorativi, e come l’utilizzo dell’esternalizzazione potrebbe essere adoperato in modo sicuro ed efficace dai contraenti. È appunto per questo che, inizialmente, la presente ricerca avrà un approccio generale sull’esternalizzazione, dalla comparsa del meccanismo nella storia, con enfasi sulla sua applicazione nel settore pubblico, investigando le possibili minacce ai regimi giuridici di contrattazione del personale utilizzati da enti statali. In questa prospettiva, saranno indicate le definizioni più impiegate dai dottrinatori, così come anche la natura giuridica e i presupposti che permeano l’istituto. Di seguito, saranno trattati il capitalismo, la globalizzazione, il neoliberalismo, indicati i fattori che influenzano l’esistenza e l’espansione dell’esternalizzazione e le critiche esistenti in materia. Alla ricerca di una soluzione più fattibile ed effettiva alla problematica, verranno confrontati ritagli esemplificativi del meccanismo in altri sistemi giuridici, soprattutto in quello italiano, riportando riferimenti legali e giurisprudenze sulla materia. La metodologia impiegata è sostanzialmente bibliografica e indiretta, servendosi da libri, articoli scientifici e orientamenti giurisprudenziali dei tribunali superiore e regionali del lavoro, servendosi, ancora, del metodo deduttivo per la giusta interpretazione dell’argomento. In questo senso, la presente ricerca dimostrerà la soluzione della problematica ritenuta dal ricercatore la più fattibile ed effettiva.
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Marcucci, Federico, Iacopo Belcari, Martina Rossi, Stefano Rossi y Antonella Ciaramella. "Relazione tra fenomenologia della coscienza ed effetti di un intervento ipnotico: studio preliminare di un programma integrato di self-management per il dolore cronico". IPNOSI, n.º 1 (julio de 2021): 41–54. http://dx.doi.org/10.3280/ipn2021-001003.

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L'ipnosi è uno stato di coscienza in cui l'aumentata capacità di rispondere alle suggestioni ne modifica la fenomenologia associata al suo stato ordinario. Scarsa è la letteratura che evidenzia una relazione tra lo stato di coscienza e la risposta alle cure. Sono riportati dei risultati preliminari di una indagine della relazione tra la fenomenologia della coscienza, indagata attraverso il Pekala Consciousness In-ventory (PCI) e l'efficacia di un trattamento integrato di self management per il controllo del dolore e dell'ansia che include un programma di autoipnosi.
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Lanfranca, Dario. "Mutuo soccorso e protomafia a Palermo dopo l'Unità". ITALIA CONTEMPORANEA, n.º 297 (enero de 2022): 11–35. http://dx.doi.org/10.3280/ic2021-297001.

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Nei primi due decenni dopo l'Unità, in Sicilia appaiono le prime formazioni protomafiose che presentano tutte un profilo riconducibile al mutuo soccorso. Alcune si presentano sotto forma di società artigiane, altre hanno caratteristiche mutualistiche distorte. Palermo e il suo hinterland è il luogo in cui il fenomeno è più visibile, il che non è un caso ma il prodotto di un lungo processo di rielaborazione di istanze cooperativistiche che dall'inizio dell'Ottocento si svolge all'interno dell'ambiguo universo insurrezionale palermitano (1820-1860). Questo composito mondo in cui oltre le antiche corporazioni artigianali, tradizionalmente attive sul piano del controllo del territorio, convergono forze legate al caratteristico autonomismo retrivo, determina dopo il 1860 la configurazione particolare del mutualismo palermitano che, in effetti, presenta tratti unici rispetto al resto d'Italia. Le sue deformazioni sono particolarmente visibili nel settore della trasformazione del grano.
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De Benedittis, Giuseppe. "AUTO-IPNOSI. Alla ricerca della risorsa interiore". IPNOSI, n.º 1 (julio de 2022): 5–20. http://dx.doi.org/10.3280/ipn2022-001001.

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L'auto-ipnosi è una generalizzazione dell'etero-ipnosi, di cui rappresenta la necessaria integrazione. Benché largamente applicata in ambito clinico, poco si sa della sua fenomenologia, della relazione con l'etero-ipnosi e la mindfulness, dei suoi meccanismi neurofisiologici e neuropsicologici, della sua efficacia clinica e del suo profilo di sicurezza. La letteratura in merito è sorprendentemente scarna e aneddotica. L'auto-ipnosi costituisce un'importante risorsa interiore auto-regolatoria e terapeutica, qualitativamente differente dall'etero-ipnosi, ma verosimilmente di non diversa efficacia clinica in numerosi ambiti di applicazione (e.g. controllo del dolore, dell'ansia, dei disturbi della condotta alimentare, ecc.). I correlati neurofisiologici e neuropsicologici dell'auto-ipnosi restano virtualmente sconosciuti per la mancanza di studi dedicati e di confronto con l'etero-ipnosi. Si discute ancora se l'esperienza auto-ipnotica possa essere autogena o indotta dalla suggestione etero-ipnotica, mentre sembra accertata una correlazione positiva tra ipnotizzabilità e profondità della trance auto-indotta. Anche il profilo di sicurezza rimane largamente impregiudicato, perché la stragrande maggioranza degli studi clinici omette la prevalenza e la tipologia di eventi avversi e/o effetti collaterali dipendenti dalla pratica ipnotica in generale. Assiomaticamente, si tende a considerare l'auto-ipnosi come una pratica altamente sicura e priva di effetti collaterali. In conclusione, all'importanza clinica dell'auto-ipnosi corrisponde paradossalmente una sostanziale mancanza di studi clinico-sperimentali. L'auto-ipnosi è dunque una Terra Incognita che aspetta urgentemente di essere esplorata.
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Capone, Vincenza y Giovanna Petrillo. "Smettere di fumare in adolescenza: il ruolo delle intenzioni, della pianificazione e delle percezioni di autoefficacia nell'HAPA Model". PSICOLOGIA DELLA SALUTE, n.º 3 (febrero de 2011): 47–64. http://dx.doi.org/10.3280/pds2010-003004.

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Numerosi lavori mostrano l'efficacia dell'HAPA Model nell'adozione di comportamenti salutari, pochi perň sono gli studi che ne hanno verificato l'applicabilitŕ ai comportamenti di dipendenza, quali il consumo di tabacco. Questi comportamenti sono infatti piů difficili da ricondurre a un controllo personale soprattutto in etŕ adolescenziale, a causa degli effetti derivati dall'astinenza fisica, oltre che da fattori psicologici e sociali. L'obiettivo del presente lavoro č di verificare l'applicabilitŕ del modello al comportamento tabagico, esaminando quali variabili della fase volitiva influenzano il consumo di sigarette in adolescenti fumatori che hanno intenzione di smettere. Lo studio ha coinvolto 128 adolescenti contattati presso scuole medie superiori. Al fine di verificare il modello nella fase di specifico interesse sono state condotte una serie di, i cui risultati mostrano che le variabili considerate influenzano negativamente il consumo di sigarette negli adolescenti. Si evidenziano, inoltre, risultati diversificati in base alla classe frequentata.
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Francesca, Addarii, Elisabetta Ciracò y Ketty Polo. "Scacchi a scuola, funzioni esecutive e pandemia: uno studio esplorativo". QUADERNI ACP 29, n.º 4 (2022): 153. http://dx.doi.org/10.53141/qacp.2022.153-156.

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L’epidemia da Covid-19 ha alterato significativamente l’apprendimento e lo sviluppo nei bambini in età scolare. Lo studio intende esplorare le funzioni esecutive prima e dopo la quarantena, indagando il possibile effetto di un intervento di un laboratorio di scacchi. Sono stati coinvolti 83 bambini: 39 (gruppo controllo-GC) hanno svolto le attività scolastiche in didattica a distanza; 44 (gruppo sperimentale-GS) hanno svolto didattica a distanza e un laboratorio di scacchi online. I genitori hanno compilato il questionario BRIEF per la valutazione delle funzioni esecutive prima dell’attivazione del laboratorio (marzo 2020) e al termine dell’anno scolastico (giugno 2020). I risultati evidenziano nel GC un aumento della frequenza di rischio nell’acquisizione delle funzioni esecutive (monitoraggio del compito, inibizione e regolazione comportamentale); al contrario, tali aree risultano migliorate nel GS. I risultati sostengono il laboratorio scacchi come utile strumento di supporto all’apprendimento e allo sviluppo di alcune funzioni esecutive.
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Leotta, Antonio. "I processi di cambiamento che portano alle scelte di "make and buy" e gli effetti sul controllo dei sub-fornitori. Il caso STMicroelectronics". MANAGEMENT CONTROL, n.º 3 (enero de 2015): 59–86. http://dx.doi.org/10.3280/maco2014-003004.

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Sørensen, Rune J. y Terje P. Hagen. "Local Government without Taxing Authority: A Viable Party Democracy? *". Journal of Public Finance and Public Choice 15, n.º 2 (1 de octubre de 1997): 103–23. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907782860.

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Abstract Un elemento essenziale della democrazia rappresentativa è il controllo elettorale. Si assume che i votanti mantengano responsabili i governi da loro eletti. La democrazia partitica assume che ogni partito politico rappresenti un distinto programma politico. I cambiamenti nella composizione dei consigli eletti dovrebbero influenzare le politiche perseguite. L’elettorato dovrebbe essere al corrente di queste differenze partitiche ed esprimere la sua soddisfazione o insoddisfazione votando a favore di particolari partiti. Comunemente, si asserisce che queste assunzioni sono violate nella democrazia locale. Ricerche empiriche suggeriscono che la composizione partitica delle assemblee locali non ha conseguenze per le politiche locali di spesa.Il governo locale norvegese influenza la composizione dei bilanci locali, non la grandezza del reddito locale. Questa analisi rivela che le preferenze di spesa dei consigli locali divergono a seconda della forza di un partito e che i cambiamenti nella rappresentanza locale dei partiti influenzano le effettive politiche di spesa. In aggiunta, i cittadini sembrano avere una qualche conoscenza dei programmi dei partiti. L’insoddisfazione su particolari servizi locali influenza il loro comportamento elettorale, fenomeno che offre almeno parziale supporto empirico all’ipotesi della responsabilità. Questi riscontri ristabiliscono un modesto grado di coerenza tra la rappresentanza partitica locale, lo schema di spesa del governo locale ed il comportamento elettorale.
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Nadotti, Loris. "Derivati ed economie regionali". ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, n.º 3 (julio de 2012): 421–35. http://dx.doi.org/10.3280/ed2011-003002.

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Negli ultimi anni č cresciuta la sensibilitŕ dei gestori della finanza degli enti pubblici locali italiani per il rischio causato dalle variazioni dei tassi di interessi e per gli effetti che queste producono sui costi per interessi. Si č passati progressivamente da una gestione passiva degli strumenti di debito al cosiddetto financial risk management, inteso come metodo per il controllo dei rischi finanziari. Scopo dell'articolo č dimostrare come l'uso dei derivati finanziari, in queste circostanze e compatibilmente con il quadro normativo in vigore puň costituire una opportunitŕ ma, se non correttamente amministrato, anche una fonte aggiuntiva di rischi. Nell'articolo si delinea il quadro normativo e quantitativo riferito alla situazione italiana nell'ultimo decennio e si formulano alcune proposte per la gestione delle operazioni in derivati da parte degli enti della pubblica amministrazione locale italiana. In recent years, the sensitivity of the managers of the finance of Italian local government for the risk caused by changes in interest rates and the effects they produce on interest costs rose.
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Marturano, Graziella. "Sui confini della rotta balcanica: pratiche di solidarietà ai migranti e processi di criminalizzazione". MONDI MIGRANTI, n.º 3 (diciembre de 2021): 43–63. http://dx.doi.org/10.3280/mm2021-003003.

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Il presente contributo si basa su una ricerca qualitativa realizzata lungo la cosiddetta "rotta balcanica", in particolare al confine tra Serbia e Croazia e tra Bosnia Erzegovina e Croazia. Uno degli elementi chiave su cui il presente lavoro si focalizza è l'analisi del regime di frontiera in relazione alle reti di solidarietà ai migranti in transito. La repressione e la criminalizzazione, funzionali al mantenimento del controllo degli attraversamenti irregolari dei confini, influenzano la dimensione della solidarietà. Partendo da una breve panoramica su come si sono evolute e modificate le traiettorie migratorie sui Balcani, nel presente articolo viene evidenziata la loro relazione con il supporto al transito dei migranti. Il focus del lavoro è centrato, da un lato, su reti e pratiche di solidarietà che sulla rotta balcanica prendono forma, e sui processi di criminalizzazione e dissuasione che subiscono; dall'altro lato, il contributo analizza gli effetti che questi processi hanno sulle rotte migratorie e sui gruppi solidali.
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Bianchi, Paola. "Divise a Palazzo". Librosdelacorte.es, n.º 25 (29 de diciembre de 2022): 207–24. http://dx.doi.org/10.15366/ldc2022.14.25.008.

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La definizione dell'immagine militare della corte dei Savoia si realizzò compiutamente a seguito di alcune riforme avviate alla fine del regno del re Carlo Alberto, trovando applicazione nel corso dei decenni successivi. Tali riforme investirono non solo nominalmente la corte torinese, successivamente corte del Regno d'Italia, ma agirono sul profilo dei suoi organigrammi. Si trattò di un fenomeno, dunque, con effetti sociali e culturali, verificabile attraverso lo studio prosopografico dei soggeti coinvolti. La nuova "Casa militare" accolse, in tal senso, non solo la contrattazione, ma una più stretta commistione, di quanto non fosse stato nei secoli precedenti, fra dimensione curiale e governo dello Stato. Così, almeno, sino all'inizio del XX secolo, quando un regio decreto, che non aveva avuto precedenti, decise che la scelta delle figure chiamate a ricoprire le tre principali cariche di corte (ministro della Real Casa, prefetto di Palazzo e primo aiutante di campo) fosse sottoposta al controllo del governo.
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Yoruk, O., A. Tatar, O. N. Keles y A. Cakir. "The value of Nigella sativa in the treatment of experimentally induced rhinosinusitis". Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, n.º 1 (febrero de 2017): 32–37. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1143.

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Obiettivo del presente studio è stato quello di investigare l’effetto della Nigella sativa e della cefalexina nel trattamento della rinosinusite batterica indotta in setting sperimentale. La rinosinusite batterica è stata indotta mediante stafilococco aureo. I conigli sono stati suddivisi in 5 gruppi; uno di controllo (n = 6), N. sativa 50 mg/kg/d (n = 6), N. sativa 100 mg/kg/d (n = 6), N. sativa 200 mg/kg/d (n = 6), e cefalexina 20 mg/kg/d (n = 6). La N. sativa è stata somministrata per via orale per 7 giorni. Lo stesso volume di soluzione salina (% 0,9 NaCl) è stato quindi somministrato al gruppo di controllo per lo stesso periodo di tempo. Dopo il periodo di trattamento i campioni di mucosa dei seni mascellari sono stati valutati utilizzando metodologie istopatologiche e stereologiche. La metà dei campioni di mucosa del seno mascellare sono stati congelati a -80°C per una successiva analisi dei livelli di ossido nitrico. L’analisi patologica ha rivelato un intenso processo infiammatorio in atto nei conigli trattati con sola soluzione salina. Solo un lieve grado di infiammazione è stato invece rilevato nei conigli nei gruppi trattati con cefalexina, N. sativa 100 mg/kg/d, e N. sativa 200 mg/kg/d. Il livello di ossido nitrico, elevato nel gruppo placebo, è risultato invece essere ridotto negli altri gruppi. La N. sativa potrebbe prevenire i ambiamenti istopatologici indotti dalla rinosinusite mediante una riduzione dei livelli di ossido nitrico con andamento dose dipendente, e potrebbe essere usata nel trattamento della rinosinusite.
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Marletta, F. "La neuroradiologia interventistica spinale e … Il punto di vista del Radioterapista". Rivista di Neuroradiologia 15, n.º 4 (agosto de 2002): 473–76. http://dx.doi.org/10.1177/197140090201500417.

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L'insorgenza di metastasi ossee è un evento frequente nella storia naturale di quasi tutte le neoplasie maligne e spesso incide molto sulla qualità di vita del paziente determinando algie e fratture patologiche invalidanti. L'interessamento della colonna vertebrale può determinare la comparsa di una sindrome da compressione midollare con gravi sequele neurologiche. La radioterapia riveste un ruolo di fondamentale importanza nel controllo della sintomatologia dolorosa, nella prevenzione e terapia delle fratture patologiche e nei casi di compressione midollare. La radioterapia transcutanea ottiene percentuali di risposte sulla sintomatologia dolorosa superiori al 75% anche quando viene ridotta la durata del trattamento per l'utilizzo di frazionamenti non convenzionali della dose (ipofrazionamenti o erogazione di una singola dose elevata eventualmente ripetibile alla ripresa della sintomatologia). La risposta sulla ricalcificazione delle lesione osteolitiche si verifica solo nel 25% circa delle lesioni irradiate e comunque con tempi di comparsa piuttosto lunghi (nel 70% dei casi si evidenzia radiologicamente 6 mesi dopo la radioterapia). Per tale motivo l'utilizzo di tecniche micro-invasive, quale la vertebroplastica percutanea, in grado di ottenere un effetto antalgico ed un rapido consolidamento delle vertebra, utilizzata in quei pazienti che non necessitano di una chirurgia decompressiva, può, in associazione alla radioterapia, certamente migliorare la risposta, sia in termini di controllo della sintomatologia antalgica che di stabilizzazione vertebrale. I risultati della radioterapia in caso di compressione midollare sono molto variabili e dipendono dalla gravità del deficit neurologico alla diagnosi, dalla tempestività del trattamento e dalla radiosensibilità della neoplasia. Se al trattamento chirurgico (laminectomia) si associa la radioterapia post-operatoria le percentuali di miglioramento della sintomatologia neurologica raggiungono il 60% mentre si ottengono risposte del 35% con la sola chirurgia decompressiva.
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Marchese, M. R., E. Scarano, G. Rizzotto, C. Grippaudo y G. Paludetti. "The role of masseter muscle EMG during DISE to predict the effectiveness of MAD: preliminary results". Acta Otorhinolaryngologica Italica 36, n.º 6 (diciembre de 2016): 486–89. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1474.

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È noto che l’applicazione dell’apparecchio per l’avanzamento mandibolare (MAD) aumenta l’attività del complesso muscolare temporomandibolare (TM) e del muscolo massetere (MM) con il rischio di ridurre l’aderenza al trattamento. Alcuni parametri clinici riconosciuti predittivi dell’efficacia del MAD sono già utilizzati per la selezione dei casi e tra questi l’avanzamento mandibolare (MA) simulato durante la “sleep endoscopy” è quello principale. Presentiamo qui i risultati della registrazione EMG del muscolo massetere in tre casi di pazienti normopeso affetti da OSAS non-severa (AHI < 30) sottoposti alla MA durante la “sleep endoscopy” e poi trattati con MAD. La poligrafia dinamica di controllo a distanza, documentava una significativa riduzione dell’AHI. I due casi che avevano mostrato un incremento transitorio dell’attività del MM durante la MA non riferivano effetti collaterali, l’altro, che aveva dimostrato un incremento persistente del segnale, riferiva al follow-up un “discomfort” in regione TM senza alterazioni dell’occlusione. L’EMG del massetere potrebbe contribuire a migliorare la selezione dei casi suscettibili di trattamento con MAD.
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Uleri, PierVincenzo. "LE FORME DI CONSULTAZIONE POPOLARE NELLE DEMOCRAZIE: UNA TIPOLOGIA". Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 15, n.º 2 (agosto de 1985): 205–54. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200003130.

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IntroduzioneAffrontando il tema delle consultazioni popolari dirette si pongono due problemi principali: perché tale tipo di processo elettorale è più usato in certi casi che non in altri e quali sono le conseguenze del ricorso ad esso sul sistema politico nel complesso. Rispetto al primo problema molti anni addietro, nel 1912, William E. Rappard sottolineava l'incoerenza degli avversari delle consultazioni popolari. Costoro, pur consentendo che le masse scelgano liberamente i loro rappresentanti, «fanno affidamento, per la loro sicurezza, sulle discrepanze che possono sorgere tra gli atti della maggioranza degli eletti e i desideri della maggioranza degli elettori». Rappard formulava, quindi, una previsione «In teoria … l'ulteriore estensione del controllo popolare mediante la legislazione diretta sembra inevitabile in tutti i paesi dove il suffragio universale prevale». È facile intuire che la previsione si basasse sulla conoscenza e l'analisi delle esperienze svizzera e statunitense. In altri Paesi, in quegli anni, si discuteva sulla opportunità di adottare forme di consultazione popolare come in effetti accadde con alcune costituzioni elaborate subito dopo la prima guerra mondiale, in primo luogo con la costituzione di Weimar.
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Corriero, Michele y Antonio Ascione. "L'Esercizio Fisico tra Scuola Inclusiva e ADHD: un Protocollo Pedagogico-Motorio Sperimentale". EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, n.º 2 (diciembre de 2022): 341–54. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2022oa14910.

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Nell'inclusione del discente con deficit di disturbo dell'attenzione da iperattivit&agrave; (ADHD) l'esercizio fisico ha un ruolo di primaria importanza. La maggior parte della letteratura scientifica sostiene che gli effetti dell'attivit&agrave; fisica, del movimento e dello sport agiscono sulla riduzione dei sintomi principali dell'ADHD, apportando altres&igrave; miglioramenti anche nelle funzioni esecutive. Lo scopo di questo studio &egrave; stato quello di valutare il miglioramento dell'inclusione degli alunnni con ADHD nel contesto scolastico, in seguito allo svolgimento di esercizi aerobici. Sono stati considerati dieci studenti con diagnosi dell'ADHD. La loro et&agrave; variava dagli otto agli undici anni. Questi sono stati divisi casualmente in due uguali gruppi. Il gruppo che ha svolto gli esercizi ha eseguito dieci settimane di programma di attivit&agrave; aerobica, tre sessioni a settimana (nelle prime due settimane la sessione &egrave; durata circa 40 minuti e nelle ultime otto settimane la sessione &egrave; stata estesa a 50 minuti). &Egrave; stata utilizzata la scala di valutazione del comportamento degli studenti prima di iniziare e dopo la fine delle dieci settimane del programma di esercizi. I risultati del gruppo di studenti che ha svolto gli esercizi aerobici ha rivelato un miglioramento significativo in tre delle cinque voci coinvolte nella scala (attenzione, capacit&agrave; motorie e comportamento in classe) con p &amp;lt; 0,05 mentre non vi &egrave; stato alcun miglioramento nel gruppo di controllo (p&amp;gt; 0,05). &nbsp;Si pu&ograve; quindi concludere che un programma di esercizi aerobici regolari correttamente proposto a scuola genera degli effetti positivi sulla sintomatologia dell'ADHD, incidendo, quindi, positivamente sullo stato psico-fisico dei discenti.
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Del Piccolo, Lidia. "Psycho-social problem disclosure during primary care consultation". Epidemiology and Psychiatric Sciences 9, n.º 4 (diciembre de 2000): 257–71. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00008393.

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RIASSUNTOScopo – Valutare come i pazienti trattano tematiche psicosociali durante la consultazione in medicina generale e se vi è un'influenza degli aspettà di personalità (dipendenza emotiva e tendenza a controllare o delegare la salute) su tale comportamento. Disegno — “Caso-controllo”. Tra i casi rientravano coloro che avevano punteggio maggiore o uguale a tre nel General Health Questionnaire (GHQ—12). L'appaiamento caso—controllo è stato fatto sulla base del medico curante, del giudizio di presenza/assenza di disagio emotivo espresso dal medico, dal sesso, dall'età e dalla presenza di malattia cronica. Setting — Sei ambulatori di Medicina Generale. Principali misure utilizzate — Scheda del medico con i dati clinici del paziente, Scheda del paziente con dati socio—demografici, Questionario sui problemi sociali, GHQ—12, Questionario sugli eventi di vita. Successivamente i pazienti sono stati ricontattati ed hanno compilato la Multidimensional Health Locus of Control Scale (MHLC), l'Interpersonal Dependency Inventory e il Social Support Questionnaire. Risultati – La probabilità di trattare tematiche psicosociali aumenta quando il medico attribuisce disagio psichico. I pazienti correttamente identificati senza disagio emotivo hanno trattato meno frequentemente temi psico-sociali, pur accennandoli, il contrario si è verificato per i pazienti riconosciuti con disagio. I pazienti con alto punteggio al GHQ-12 e non identificati dal medico (falsi negativi), più degli altri non hanno neppure fatto cenno ad aspetti psicosociali. La presentazione di problemi psicosociali non è risultata influenzata dalle misure di personalità. Conclusioni – L'assenza di accenni a temi psicosociali e la mancanza di un approccio centrato sul paziente hanno contribuito al non riconoscimento del disagio emotivo nei pazienti «falsi negativi». Un atteggiamento attivo da parte del medico nell'introdurre tematiche psicosociali può avere un notevole effetto sul riconoscimento del disagio psichico in tali pazienti.
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Scotti, G., C. Righi, F. Simionato y Ming Hua Li. "Trattamento endovascolare degli aneurismi intracranici con spirali staccabili (GDC)". Rivista di Neuroradiologia 7, n.º 5 (octubre de 1994): 723–33. http://dx.doi.org/10.1177/197140099400700502.

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Tra Giugno 1993 e Agosto 1994, sono stati trattati con spirali staccabili di Guglielmi 32 pazienti con aneurismi intracranici subaracnoidei. Il gruppo è composto da 24 femmine e 8 maschi, con età media di 53 anni. Venti pazienti sono stati trattati in fase acuta a seguito di emorragia subaracnoidea; 12 sono stati diagnosticati per la presenza di segni neurologici legati alla sede e dimensione dell'aneurisma (effetto massa, deficit di nervi cranici), o sono stati un riscontro occasionale. Per quanto riguarda le dimensioni, 15 aneurismi erano piccoli (meno di 10 mm di diametro), 11 erano grandi (fra 10 e 25 mm di diametro) e 6 erano giganti (più di 25 mm di diametro, comprendendo la porzione eventualmente trombizzata). Un elemento importante nel condizionare le probabilità di successo del trattamento endovascolare è rappresentato dalle dimensioni del colletto in rapporto alle dimensioni dell'aneurisma: 14 aneurismi avevano un colletto di diametro inferiore ai 4 mm (10 piccoli, 3 grandi e un gigante) e 12 un colletto di diametro superiore ai 4 mm (3 piccoli, 5 grandi e 4 giganti); negli altri 6 non è stata possibile una valutazione sufficientemente accurata. Gli aneurismi del circolo posteriore erano 11, 8 dell'apice e 3 del tronco della basilare. Tutti i pazienti sono stati trattati in anestesia generale; gli ultimi 22 pazienti erano in eparinizzazione totale. I controlli a distanza sono disponibili solo per un numero limitato di pazienti (3 a 12 mesi; 5 a 6 mesi e 2 a 4 mesi); tutti i pazienti hanno avuto un controllo angiografico immediato e ad una settimana dal trattamento. Secondo il protocollo tutti i pazienti avranno un controllo angiografico ad un anno e possibilmente a 24 mesi dal trattamento. Il controllo angiografico ha mostrato occlusione completa dell'aneurisma in 18 pazienti (56%), occlusione parziale in dodici (38%) (di cui in 6 superiore all '80%). In due pazienti (6%) non è stato possibile posizionare il microcatetere Tracker all'interno dell'aneurisma. Questi due pazienti sono stati successivamente operati, come altri due in cui non era stato possibile posizionare un numero di coils adeguato per ottenere un packing soddisfacente ed era residuato un colletto non protetto. Tre pazienti sono stati trattati due volte; in due il trattamento è stato ripetuto perchè un controllo a 6 mesi aveva documentato ricanalizzazione parziale dell'aneurisma, nel terzo perchè il posizionamento delle coils era stato interrotto la prima volta per il riscontro di embolo nella arteria cerebrale media. Non si sono rilevate differenze nella percentuale di occlusione in funzione della sede dell'aneurisma; per quanto riguarda le dimensioni, la percentuale di occlusione completa e del 33% negli aneurismi giganti, del 63% in quelli grandi e del 70% in quelli piccoli. Nella nostra casistica il diametro del colletto non sembra influenzare in maniera significativa la percentuale di chiusura completa; ciò può essere tuttavia espressione del numero per ora basso di aneurismi trattati. Sui 14 aneurismi con colletto piccolo si è avuta chiusura completa in 5 dei 10 piccoli, vale a dire solo il 50%. Tuttavia in due pazienti non e stato possibile introdurre le spirali nell'aneurisma e si tratta quindi di insuccessi tecnici. Se quindi si considerano 8 aneurismi trattati la percentuale sale al 62%. Tutti i tre aneurismi grandi sono stati occlusi completamente (100%) mentre la chiusura dell'unico aneurisma gigante è stata parziale. Nei 12 aneurismi con colletto di diametro superiore ai 4 mm, 2 su 3 piccoli sono stati chiusi completamente (66%), 3 su 5 grandi (60%) e 1 su 4 giganti (25%). Nessun paziente è morto in conseguenza diretta del trattamento; due pazienti, entrambi con emorragia subaracnoidea di grado 3–4 sono morti cinque giorni dopo il trattamento. Si trattava di aneurismi della comunicante anteriore, in un caso associato a spasmo della cerebrale anteriore con successivo infarto frontale e nell'altro con ematoma frontobasale mesiale, prodottosi dopo il posizionamento delle coils. Si sono registrate 5 complicanze emboliche (15%) durante il trattamento o nelle prime dodici ore successive; tutte tranne una in pazienti non eparinizzati. Quattro delle complicanze sono state sintomatiche con deficit neurologici residui in 3 pazienti, da lieve afasia a grave emiparesi. In un paziente si è prodotta rottura dell'aneurisma nel corso del posizionamento delle coils, per eccessivo avanzamento del Tracker dopo la quarta coil. Il posizionamento di una quinta coil ha conseguito il tamponamento della rottura. In totale sono state impiegate 155 spirali con una media di cinque spirali per paziente; questo alto numero è spiegato dalla prevalenza, nel nostro gruppo, di aneurismi grandi o giganti.
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Colloca, Carlo. "Le condizioni di vita dei migranti nel ragusano fra processi di deterritorializzazione ed ecomafie". MONDI MIGRANTI, n.º 2 (julio de 2022): 53–73. http://dx.doi.org/10.3280/mm2022-002003.

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L'articolo analizza l'organizzazione spaziale e sociale della "fascia trasformata del ragusano" dove abitano e lavorano cittadini stranieri immigrati. L'obiettivo è restituire - con il supporto di dati statistici, della cartografia e della fotografia - i risultati di un'attività di ricerca svolta fra il febbraio 2020 e il novembre 2021 sulle caratteristiche socio-territoriali di un contesto, dove il passaggio dalla stagionalità alla colture intensive in serra non si è configurato come una transizione ad una nuova produzione di territorialità, con nuove formulazioni della relazione co-evolutiva fra insediamento umano e ambiente, ma è l'esito di un sistema socio-economico per sua natura deterritorializzato e, dunque, organizzato in uno spazio astratto, omologato, casuale e artificiale. Si tratta di un territorio dove si concen-trano gli effetti di un'agricoltura divenuta sempre più industrializzata e globalizza-ta che si alimenta di un crescente sfruttamento del lavoro migrante e dell'ecosistema, anche per mano di una criminalità organizzata che controlla la gestione della plastica, degli agrochimici e dei rifiuti che questi materiali determi-nano.
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Infante, Marco y Andrea Fabbri. "Effetti della co-supplementazione di vitamina D e acidi grassi omega-3 sul controllo glicemico e le concentrazioni lipidiche nelle pazienti affette da diabete mellito gestazionale". L'Endocrinologo 18, n.º 4 (12 de julio de 2017): 197–98. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-017-0335-x.

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Oddo, Letizia. ""Quale mondo scelgo per me?" La scissione psichica come metafora politica." STUDI JUNGHIANI, n.º 52 (noviembre de 2020): 69–77. http://dx.doi.org/10.3280/jun52-2020oa9378.

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Resumen
L'articolo prende spunto da un sogno, nel quale gli abitanti si trovano in un mondo improvvisamente spaccato in due, isolati gli uni dagli altri, per effetto di un cataclisma naturale. Come l'autrice cerca di evidenziare, la crescente tendenza della societ&agrave; occidentale contemporanea verso i processi dissociativi appare collegata alla dinamica di opposizione psichica fra naturale e artificiale, individuo e cosmo, soggetto e comunit&agrave;.Il taglio, la scissione tra mondi, spazio interno e esterno, sono espressione di un paradigma economico volto al controllo, all'utile, al vantaggio competitivo, che nega il nesso di corrispondenza fra la sfera naturale e spirituale, politica e sociale. La coscienza individuale e collettiva, chiusa nella propria autoreferenzialit&agrave;, sempre pi&ugrave; incapace di integrare i contenuti dell'alterit&agrave; e molteplicit&agrave;, &egrave; soggetta a processi di scissione psichica, all'attivazione di emozioni, fantasie inconsce: ossessioni identitarie, fanatismi persecutori, infezioni psichiche. Si tratta, invece, di interrogarsi sulle possibilit&agrave; di azione e collaborazione sociale e politica, di creativit&agrave; psichica, l&agrave; dove l'umano, il vivente, l'organico e l'inorganico si imprimono, si fanno natura e storia in una dinamica trasformativa, tra contraddizioni e generazioni.
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Meli, Vivienne y Silvia Romano. "Desertificazione psichica e trasformazione: psicoterapia, arte e immagini con un gruppo di donne rifugiate e vittime di tratta". STUDI JUNGHIANI, n.º 50 (enero de 2020): 54–74. http://dx.doi.org/10.3280/jun2-2019oa8370.

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Resumen
Il nostro articolo è un ampliamento della relazione che abbiamo tenuto del convegno "Art and Psyche: Conference IV. The illuminated imagination" organizzato dallo IAAP (International Association for Analytical Psychology), e svoltosi a Santa Barbara (California) lo scorso aprile. Vorremmo dare un contributo nell'ambito della riflessione sulla potenza evocativa e terapeutica delle immagini e con questo fine abbiamo provato a far dialogare pratica clinica e riflessione teorica, partendo dai contributi sull'argomento di C.G. Jung, D. Kalsched, V. Kast ed altri. Nell'esposizione si alterneranno momenti descrittivi, riguardanti un'esperienza di gruppo di psicoterapia espressiva (arteterapia) con donne rifugiate e vittime di tratta, e momenti di riflessione sulle possibilità che l'arte offre quale lingua comune, che permette di instaurare relazioni immediate, divenendo così strumento di integrazione. I materiali, il processo creativo e l'accoglienza ristabiliscono gradualmente un senso di controllo sugli eventi, andato perso col trauma: lavorare sulle proprie immagini offre delle possibilità riparative, a fronte degli effetti disintegrativi propri dell'esperienza traumatica. In questo modo si supera l'impasse di fronte al quale talvolta ci si trova quando si propone una terapia esclusivamente verbale a persone provenienti da altre culture e portatrici di gravi sofferenze
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Oddo, Letizia. ""Quale mondo scelgo per me?" La scissione psichica come metafora politica." STUDI JUNGHIANI, n.º 52 (noviembre de 2020): 69–77. http://dx.doi.org/10.3280/jun2-2020oa9378.

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L'articolo prende spunto da un sogno, nel quale gli abitanti si trovano in un mondo improvvisamente spaccato in due, isolati gli uni dagli altri, per effetto di un cataclisma naturale. Come l'autrice cerca di evidenziare, la crescente tendenza della societ&agrave; occidentale contemporanea verso i processi dissociativi appare collegata alla dinamica di opposizione psichica fra naturale e artificiale, individuo e cosmo, soggetto e comunit&agrave;.Il taglio, la scissione tra mondi, spazio interno e esterno, sono espressione di un paradigma economico volto al controllo, all'utile, al vantaggio competitivo, che nega il nesso di corrispondenza fra la sfera naturale e spirituale, politica e sociale. La coscienza individuale e collettiva, chiusa nella propria autoreferenzialit&agrave;, sempre pi&ugrave; incapace di integrare i contenuti dell'alterit&agrave; e molteplicit&agrave;, &egrave; soggetta a processi di scissione psichica, all'attivazione di emozioni, fantasie inconsce: ossessioni identitarie, fanatismi persecutori, infezioni psichiche. Si tratta, invece, di interrogarsi sulle possibilit&agrave; di azione e collaborazione sociale e politica, di creativit&agrave; psichica, l&agrave; dove l'umano, il vivente, l'organico e l'inorganico si imprimono, si fanno natura e storia in una dinamica trasformativa, tra contraddizioni e generazioni.
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