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Tesis sobre el tema "Controllo effettivo"

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Cervellati, Giulio. "Gli effetti dell'internazionalizzazione sui processi organizzativi aziendali". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Resumen
La tesi contiene un'analisi inerente a come le aziende, nel momento in cui aprono siti produttivi in altre nazioni, perdono di vista l'aspetto organizzativo concentrandosi solamente su quello immediato produttivo. La tesi è volta ad individuare e implementare un sistema di controllo e gestione del rischio che permetta di attuare una Governance coerente con gli obiettivi aziendali. Il modello di controllo risulta fondamentale nel momento in cui i processi aumentano sempre di più, assieme alle risorse umane da gestire e ai flussi informativi. Molte aziende agiscono solamente quando vi è un palese sovraccarico di questi flussi tale per cui la gestione ordinaria diventa impossibile. Con un sistema di controllo vengono invece gestite le principali aree in cui è presente un rischio di errore più alto rispetto alle altre, e vengono adottate azioni correttive per colmare le lacune del processo. L'obiettivo del sistema di controllo è quello di ridurre al minimo il rischio residuo, formalizzando, tramite internal audit aziendali, le lacune presenti nei processi, o vari gap da colmare e attuando azioni correttive.
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Tafuro, Alessandra. "Tracking Cognitive Control: How do we solve interference?" Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2019. http://hdl.handle.net/11577/3422347.

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Resumen
Selecting relevant information in the presence of distracting one is a core component of cognitive control, referred as interference resolution. This process has been often investigated through the Stroop task, where responses are longer when two stimulus features are incongruent, compared to when they are congruent (Stroop effect). Despite a large body of literature about this process, the mechanisms of interference resolution are still matter of debate. The present PhD project aimed at shedding light on the temporal dynamics of interference resolution and the related neural underpinnings. In Study 1 we focused on investigating the brain oscillations involved in this process during a spatial Stroop task, aiming at understanding if these correlates and their temporal course change across the lifespan by recruiting younger and older adults. We found age-related differences in theta and beta bands. Theta may represent an early mechanism signalling the need to exert control, which seems to be impaired with aging. Beta may correspond to the process of relevant information selection and older adults showed an over-recruitment of these frequencies. Previous evidence suggested that these results may be attributed to age-related differences in the use of proactive and reactive control, in line with the DMC (Dual Mode of Control) model. Proactive control is defined as an anticipatory attentional bias, whereas reactive control as a late correction mechanism. To study more in depth the different contribution of these control modes, we developed Study 2. We used the same task, manipulating the percentage of congruency (PC) at different levels, list or item, to elicit proactive and reactive control respectively. We also recorded computer mouse trajectories because the high temporal resolution of this tool can shed light on the underlying temporal dynamics of these control modes. Analysis of mouse-derived measures showed that the Stroop effect was present as costs in responding to incongruent trials, reflected in a greater attraction toward the irrelevant information, less smooth trajectories, and longer time to respond due to the updating and adjustments of the trajectories. We found that the magnitude of the interference varied as a function of the PC manipulations, with smaller Stroop interference for low-PC manipulations. Our results suggested also that reactive control may work faster than previously thought, possibly triggering a rapid attentional bias toward the relevant information similar to the one predicted for proactive control. To investigate further the role of proactive control it was necessary to study the time preceding stimulus appearance. Hence, we developed Study 3 in which we used the same mouse-tracking task, manipulating the PC at the list level to mainly elicit proactive control, and we recorded EEG signal to have a window on the brain dynamics before stimulus presentation. We found clear PC-dependent modulations of the interference, both at the behavioural and the neural level, for which we found smaller Stroop effect for blocks with low PC. Behavioural results generally replicated those of Study 2. EEG results showed PC-related modulations of interference, which mirrored the same pattern observed in mouse-derived measures and mainly involved theta and beta bands. This project provides confirmations and new suggestions in the study of interference resolution. We confirmed the involvement of theta in this process, interpreted as an early mechanism of interference detection that signals the need to exert control. We also found a main involvement of beta that may represent the imposition of early attentional biases toward the relevant information. We interpreted these results in line with the Cascade of Control and the DMC models. This project represents a first attempt to evaluate more deeply the temporal course of proactive and reactive control, taking advantages of two techniques with high temporal resolution.
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Filipucci, Matteo. "Nuova normativa Euro VII per la riduzione delle emissioni inquinanti degli autoveicoli". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/23549/.

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Resumen
La tesi mette in luce le problematiche dovute alle emissioni di sostanze inquinanti da parte dei veicoli, le soluzioni che si possono adottare per minimizzare tali emissioni e le normative europee riguardanti le emissioni, con trattazione specifica della futura norma Euro VII e delle tecnologie alla base di essa.
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4

Bagolin, Giorgia <1995&gt. "Il controllo di gestione sulle azioni. Analisi tecnica, giuridica e degli effetti motivazionali relativa al caso Amazon". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15886.

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Belli, Silvia. "Gli effetti del light touch sul controllo posturale in stazione eretta nelle persone con esiti di stroke: revisione della letteratura". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/21962/.

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Resumen
Introduzione: il Light Touch (LT) si è rivelato una facilitazione per il controllo posturale, in grado di fornire afferenze aggiuntive, integrate ed elaborate dal Sistema Nervoso Centrale al fine di incrementare la stabilità. È definito come un contatto di intensità insufficiente a stabilizzare meccanicamente il corpo (convenzionalmente specificata come < 1N). Obiettivo: indagare la letteratura riguardo l’efficacia del Light Touch come facilitazione per il controllo posturale, in stazione eretta, nelle persone con esiti di Stroke. Metodi di ricerca: la ricerca degli RCT è stata condotta da Marzo a Ottobre 2020. È stato primariamente stabilito il PICOS. Sono state consultate le banche dati PubMed, CENTRAL, PEDro e CINAHL. La ricerca è stata limitata agli articoli con full-text reperibile in lingua italiana o inglese, tramite il servizio proxy fornito dall’Università di Bologna o contattando direttamente l’autore, con data di pubblicazione dal 2010 al 2020. Risultati: sono stati inclusi nella revisione 4 RCT Crossover. 3 studi adottano come intervento il LT attivo, mentre uno solo indaga il LT Interpersonale. Tutti gli studi ne analizzano gli effetti in stazione eretta statica, in aggiunta, un articolo studia anche gli effetti in stazione eretta perturbata. Le variabili maggiormente utilizzate per misurare gli effetti sul controllo posturale sono il range e la velocità di oscillazione del COP in direzione AP e ML. In tutti gli studi si è osservato che il LT produce una riduzione significativa delle oscillazioni posturali in tutte le condizioni analizzate. Conclusioni: nonostante il numero ridotto di partecipanti, il Light Touch si è rivelato efficace nell’incrementare la stabilità posturale nei soggetti con esiti di Stroke. Sono necessari ulteriori approfondimenti per valutare l’inserimento del LT in un contesto clinico-riabilitativo, gli effetti a lungo termine e su persone con esiti più gravi.
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RANAVOLO, RAFFAELE. "Effetti della stimolazione percutanea del nervo tibiale (PTNS) su pazienti affetti da urge incontinence: risultati di uno studio doppio cieco controllato con placebo". Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2010. http://hdl.handle.net/2108/1323.

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Resumen
OBIETTIVI DELLO STUDIO. Questo è uno studio prospettico, doppio cieco, controllato con placebo, basato su una tecnica placebo originale, con lo scopo di valutare l’efficacia della stimolazione percutanea del nervo tibiale (PTNS) in pazienti di sesso femminile con incontinenza da iperattività detrusoriale. PAZIENTI E METODI. 35 pazienti di sesso femminile, con incontinenza da iperattività detrusoriale , non rispondenti alla terapia con antimuscarinici, sono state assegnate a caso al gruppo PTNS o al gruppo controllo. Il gruppo PTNS (18 pazienti) è stato trattato con 12 sessioni di PTNS. Il gruppo controllo (17 pazienti) è stato sottoposto ad un trattamento placebo originale, utilizzando un ago 34 G posizionato nella parte mediale del muscolo gastrocnemio. Le sessioni sono durate 30 minuti e sono state eseguite tre volte a settimana così come per le sessioni PTNS. Tutte le pazienti sono state valutate con diario minzionale e questionario sulla qualità di vita (I-QoL) prima e dopo il trattamento. Le pazienti che hanno mostrato una riduzione >50% degli episodi di urge incontinence sono state considerate "responders." RISULTATI. 3 pazienti (1 nel gruppo PTNS e 2 nel gruppo placebo) non hanno completato lo studio per ragioni non riferite alla tecnica. 12/17 pazienti (71%) nel gruppo PTNS e 0/15 nel gruppo placebo (p <0.001) sono state considerate "responders" secondo la definizione prima riportata. Il miglioramento del numero degli episodi di incontinenza, del numero di minzioni, del volume vuotato e del punteggio I-QoL è stato statisticamente significativo nel gruppo PTNS ma non nel gruppo placebo. CONCLUSIONI. PTNS può essere considerato un trattamento efficace dell'incontinenza da iperattività detrusoriale, con il 71% delle pazienti considerate “responders”, mentre nessuno dei pazienti trattati con placebo è stato considerato "responder". La rilevanza di un effetto placebo sembra essere trascurabile in questo gruppo di pazienti.
PURPOSE. This is a prospective double blind, placebo controlled study, based on an original placebo technique, aimed to evaluate the efficacy of percutaneous tibial nerve stimulation (PTNS) in female patients with detrusor overactivity incontinence. PATIENTS AND METHODS. 35 female patients presenting with detrusor overactivity incontinence non responding to antimuscarinic therapy, were randomly assigned either to PTNS or to control group. PTNS group (18 patients) was treated with 12 PTNS sessions. Control group (17 patients) underwent an original placebo treatment, using a 34 G needle placed in the medial part of the gastrocnemius muscle. The sessions lasted for 30 minutes and were performed 3-times per week as PTNS sessions. All patients were evaluated with bladder diaries and quality of life scores (I-QoL) before and after treatment. Patients showing a reduction >50% of urge incontinence episodes were considered responders. RESULTS. 3 patients (1 in PTNS group and 2 in placebo group) did not complete the study for reasons not related to the technique. 12/17 patients (71%) in PTNS group and 0/15 in placebo group (p<0.001) were considered �responders� according to the previously reported definition. Improvement in number of incontinence episodes, number of voids, voided volume and I-QoL score were statistically significant in PTNS group but not in placebo group. CONCLUSIONS. PTNS can be considered an effective treatment of detrusor overactivity incontinence with 71% of patients considered responders, whilst none of the patients treated with placebo was considered responders. The relevance of a placebo effect seems to be negligible in this patient population.
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Borghesi, Francesco. "Effetti del training con treadmill perturbato rispetto a training con treadmill convenzionale sulla performace del cammino e sul controllo posturale in persone affette da morbo di Parkinson: revisione sistematica della letteratura". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/21963/.

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Resumen
BACKGROUND: il morbo di Parkinson è una patologia neurodegenerativa caratterizzata da un ampio spettro di sintomi clinici; tra questi i deficit del cammino e del controllo posturale rappresentano la componente preminente dell’alterato quadro motorio tipico di questa patologia. Tra gli interventi non farmacologici il treadmill rappresenta un’opzione terapeutica dalla quale si stanno sviluppando nuovi approcci, quali l’aggiunta di destabilizzazioni posturali. OBIETTIVO: confrontare l’efficacia del training tramite treadmill perturbato, con il training convenzionale tramite treadmill, in soggetti affetti da morbo di Parkinson, per quanto concerne gli outcome del cammino e del controllo posturale. DISEGNO DI STUDIO: revisione sistematica di Randomized Controlled Trials, redatta secondo la checklist del PRISMA statement. FONTI DEI DATI: banche dati elettroniche indagate PubMed, CENTRAL, PEDro, Trip Medical Database, CINAHL. Ricerche aggiuntive sono state condotte tramite l’analisi delle citazioni bibliografiche di articoli trattanti i medesimi argomenti. La ricerca è stata condotta da Marzo 2020 al 15 Ottobre 2020. CRITERI DI ELEGGIBILITA’: sono stati consultati RCT che indagassero la comparazione tra il PTT e il CTT, in soggetti affetti da morbo di Parkinson, per quanto concerne gli outcome riguardanti il miglioramento del cammino e del controllo posturale. RISULTATI: 5 studi inclusi. L’analisi complessiva dei risultati non indica una superiore efficacia PTT, rispetto al CTT, nella riabilitazione di pazienti affetti da morbo di Parkinson. Entrambe le tipologie di intervento mostrano miglioramenti significativi relativamente al cammino, e miglioramenti non rilevanti riguardo al controllo posturale. Risultano però delle “tendenze positive” a favore dell’intervento con PTT per alcuni parametri sia del cammino, sia del controllo posturale. CONCLUSIONI: il riscontro di “tendenze positive” nel PTT fornisce uno spunto rilavante per la pratica clinica e per ricerche future.
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Zanutto, Marta <1997&gt. "IL CONTROLLO DI GESTIONE NELL’AZIENDA ULSS4 “VENETO ORIENTALE” E LA SUA CAPACITA’ DI ADATTAMENTO AGLI EFFETTI DELL'EMERGENZA SANITARIA DA COVID-19 Il caso: Analisi della gestione dell’emergenza nelle strutture di Pronto Soccorso". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19794.

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Resumen
La natura particolare del settore, gli obblighi istituzionali da rispettare e la specifica strutturazione del SSN, richiedono l’adozione di strumenti di programmazione e controllo di gestione indispensabili alle direzioni aziendali per perseguire scelte operative mirate ed efficienti. Con l’introduzione legislativa del modello di contabilità dei costi (D.Lgs 502/92) per il settore sanitario, unita al cambiamento di mentalità del management, il controllo di gestione ha assunto nel corso degli ultimi anni un ruolo fondamentale nel facilitare e promuovere il processo di innovazione organizzativa e gestionale nel contesto sanitario. La recente pandemia da Covid-19 ha messo a dura prova le strutture sanitarie, spingendole a reagire di fronte alla crisi, perseguendo azioni di miglioramento sia a livello assistenziale che economico- gestionale. Scopo della presente trattazione sarà studiare l’attività svolta dall’UOC Controllo di Gestione nel contesto dell’ULSS4 Veneto Orientale e comprenderne i principali strumenti contabili e le procedure di contabilità analitica per centri di costo. Inoltre l’indispensabilità del supporto informativo per la gestione ed elaborazione dei dati e la particolarità del periodo storico attuale, hanno portato alla luce la volontà di esaminare come l’importante struttura operativa del Pronto Soccorso abbia saputo rispondere e gestire l’emergenza da Covid-19, proprio grazie all’estrapolazione dei dati derivanti dal Flusso Informativo APS.
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Calderan, Francesco. "Gli effetti del rinforzo, stretching e tecnica Graston sulle caratteristiche muscolari al fine di indagare l'incidenza degli infortuni agli ischio crurali nei giocatori di rugby. Trial clinico controllato". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/19312/.

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Resumen
Obiettivo: Verificare l’efficacia di un programma di rinforzo, stretching e applicazione della tecnica Graston sulle caratteristiche muscolari di atleti di una squadra di rugby, al fine di monitorare l’incidenza degli infortuni ai muscoli ischio crurali. Materiali e metodi: 50 atleti totali, divisi in tre gruppi, due gruppi di intervento e uno di controllo. Il gruppo di controllo (16 soggetti) ha svolto solo un programma di riscaldamento; i gruppi sperimentali (18 e 16 soggetti) hanno svolto il riscaldamento, il rinforzo e sono stati trattati con gli strumenti Graston. Ad ogni atleta è stato somministrato un questionario ed in base alle risposte è avvenuta la divisione nei vari gruppi. Gli atleti hanno eseguito test iniziali e finali per la valutazione della forza e la lunghezza dei muscoli ischio crurali. Gli infortuni che sono avvenuti in passato e durante la sperimentazione sono stati registrati. Risultati: Anche se è evidente che i soggetti dei gruppi sperimentali hanno presentato modifiche maggiori delle caratteristiche muscolari, non vi è alcuna significatività a livello statistico (p>0,05). Sedici atleti avevano subito infortuni a carico dei muscoli ischio crurali prima della sperimentazione e, nel periodo di studio in una particolare situazione di gioco, si è verificata una recidiva per un atleta. Conclusioni: Dai risultati dei test, si conclude che non si è registrata una differenza apprezzabile tra le due tipologie di intervento, questo è probabilmente riconducibile all’esiguo numero dei soggetti del campione reclutato per l’analisi e per la brevità del periodo di trattamento.
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Bondi, Edoardo. "Membrane elettrofilate di cheratina e poli(butilene succinato): effetti della composizione della miscela sulle proprietà chimico-fisiche delle membrane e sulla cinetica di rilascio di farmaci". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/23187/.

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Resumen
In ambito biomedicale una delle applicazioni che ad oggi sta riscuotendo un interesse crescente è lo studio di dispositivi performanti per il rilascio controllato di farmaci. La realizzazione di materiali nanofibrosi a base di polimeri di origine naturale e sintetica costituisce una strada molto interessate. In particolare, la cheratina, che può essere ricavata da un’ampia quantità di sottoprodotti delle industrie zootecniche e tessili, presenta ottima biocompatibilità e caratteristiche che le consentono di svolgere il ruolo di carrier per molteplici tipologie di sostanze. La fragilità e la difficile processabilità della cheratina possono essere migliorate mediante miscelazione con polimeri di origine sintetica, come il poli(butilene succinato) (PBS), un poliestere alifatico biodegradabile e biocompatibile, caratterizzato da un buona stabilità termica e da ampia lavorabilità. Nel presente lavoro di Tesi sono state realizzate miscele e membrane elettrofilate a base di PBS e cheratina a diversa composizione, ed è stato valutato l'effetto della composizione sulle proprietà chimico-fisiche delle membrane elettrofilate e sulla cinetica di rilascio di farmaci. Per prima cosa è stata analizzata la stabilità della cheratina nel solvente; sono state quindi svolte analisi sul comportamento reologico delle miscele in tre rapporti di peso ed i tappetini elettrofilati sono stati caratterizzati da un punto di vista morfologico (SEM), termico (TGA e DSC) e meccanico (prove di trazione e di adesione). Le prove di rilascio sono state effettuate impiegando rodamina, una molecola modello, e le membrane sono state analizzate prima e dopo il rilascio tramite FTIR, per valutare eventuali variazioni compositive. Dai risultati ottenuti, emerge che è stato possibile modulare sia le proprietà delle membrane sia i profili di rilascio, agendo semplicemente sulla composizione delle miscele, ad indicare un’ampia versatilità per applicazioni in ambito di rilascio controllato di farmaco.
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Vicari, Lucia Olga. "Valutazione degli effetti dei metalli pesanti e dei (PCB) sui parametri seminali convenzionali e non in soggetti residenti in un'area industriale ad elevato rischio di crisi ambientale della Sicilia Orientale ed in un gruppo di controllo (area rurale)". Doctoral thesis, Università di Catania, 2015. http://hdl.handle.net/10761/1693.

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Resumen
Relazione tra i livelli nel sangue e nel plasma seminale dei Policlorobifenili(PCB) , anomalie dei parametri spermatici ed effetto negativo dei livelli di metalli pesanti negli uomini che vivono in una zona a rischio ambientale (IA) rispetto alla zona non industriale .(NIA) Background : I bifenili policlorurati ( PCB) sono sostanze tossiche industriali , bandite dalla maggior parte dei Paesi decenni fa , altamente persistenti e onnipresenti . Molti studi hanno dimostrato elevati livelli di metalli tossici nel sangue e nel plasma seminale e ridotta fertilità nei soggetti esposti professionalmente a metalli pesanti . Obiettivi: Indagare le relazioni tra sangue e livelli di PCB nel plasma seminale , le anomalie dei parametri spermatici e l effetto negativo dei livelli di metalli pesanti ( Pb , Cd , Hg , As, Ni ) negli uomini che vivono in una zona a rischio ambientale (IA) rispetto alla zona non industriale (NIA) Metodo : Abbiamo reclutato 83 uomini con un range di età di 21-46 anni , che vivono a Regalbuto , una zona rurale (NIA)della Sicilia Centrale ( Italia) e 96 uomini con un range di età di 20-46 anni , che vivono a Melilli , un'area industriale (IA)della Sicilia orientale . Le concentrazioni dei metalli pesanti su sangue e plasma seminale sono state misurate da un Perkin Elmer - Elan - DRC e ICP - MS . I parametri spermatici sono stati valutati secondo le linee guida del WHO 2010. Le concentrazioni nel sangue e nel plasma seminale dei PCB sono state misurate con tecnica gas - cromatografica con rilevatore di cattura di elettroni ( ECD ) e confermate dalla lettura dei congeneri con doppia colonna. Risultati: cinquantatre( 53 % ) uomini dell area industriale ( IA ) sono esposti professionalmente . Confrontando IA vs NIA : un astenozoospermia è stata trovata nel 58 % ( vs 23 % , p = 0,005 . ); una riduzione della concentrazione spermatica è stata trovata nel 20 % ( vs 10 % , p = 0,06 ) . Sono stati ricontrati elevati livelli di As, Ni Se nel sangue , e Cd , As, Ni nel plasma seminale , in una percentuale significativamente più alta in IA vs.NIA . I congeneri più rappresentativi dei PCB ( 74 , IA , 105 , NIA ) . Livelli rilevabili di due o più congeneri sono stati trovati in 46 % ( IA ) e il 52 % ( NIA ) dei casi . Livelli mediani di tutti i congeneri sono stati superiori in IA vs. NIA ( 5.2 VS. 1,2 ug / L) . I congeneri più tossici e Studiati ( 118,138,153 ) sono stati trovati in concentrazioni e percentuali più elevate in IA vs NIA ad esclusione del 153 ( non trovato in IA ) . Conclusione : I livelli dei metalli pesanti nel sangue e nel plasma seminale , l alterazione dei parametri spermatici ,sono stati osservati per lo più nella zona industriale . L'esposizione a PCB è onnipresente e potenzialmente dannoso per i parametri spermatici . I livelli di questi contaminanti nel palsma seminale sembrano essere più elevati nelle zone ad alto rischio ambientale .
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Vicari, Lucia Olga. "Valutazione degli effetti dei metalli pesanti e dei (PCB) sui parametri seminali convenzionali e non in soggetti residenti in un'area industriale ad elevato rischio di crisi ambientale della Sicilia Orientale ed in un gruppo di controllo (area rurale)". Doctoral thesis, Università di Catania, 2015. http://hdl.handle.net/10761/4087.

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Relazione tra i livelli nel sangue e nel plasma seminale dei Policlorobifenili(PCB) , anomalie dei parametri spermatici ed effetto negativo dei livelli di metalli pesanti negli uomini che vivono in una zona a rischio ambientale (IA) rispetto alla zona non industriale .(NIA) Background : I bifenili policlorurati ( PCB) sono sostanze tossiche industriali , bandite dalla maggior parte dei Paesi decenni fa , altamente persistenti e onnipresenti . Molti studi hanno dimostrato elevati livelli di metalli tossici nel sangue e nel plasma seminale e ridotta fertilità nei soggetti esposti professionalmente a metalli pesanti . Obiettivi: Indagare le relazioni tra sangue e livelli di PCB nel plasma seminale , le anomalie dei parametri spermatici e l effetto negativo dei livelli di metalli pesanti ( Pb , Cd , Hg , As, Ni ) negli uomini che vivono in una zona a rischio ambientale (IA) rispetto alla zona non industriale (NIA) Metodo : Abbiamo reclutato 83 uomini con un range di età di 21-46 anni , che vivono a Regalbuto , una zona rurale (NIA)della Sicilia Centrale ( Italia) e 96 uomini con un range di età di 20-46 anni , che vivono a Melilli , un'area industriale (IA)della Sicilia orientale . Le concentrazioni dei metalli pesanti su sangue e plasma seminale sono state misurate da un Perkin Elmer - Elan - DRC e ICP - MS . I parametri spermatici sono stati valutati secondo le linee guida del WHO 2010. Le concentrazioni nel sangue e nel plasma seminale dei PCB sono state misurate con tecnica gas - cromatografica con rilevatore di cattura di elettroni ( ECD ) e confermate dalla lettura dei congeneri con doppia colonna. Risultati: cinquantatre( 53 % ) uomini dell area industriale ( IA ) sono esposti professionalmente . Confrontando IA vs NIA : un astenozoospermia è stata trovata nel 58 % ( vs 23 % , p = 0,005 . ); una riduzione della concentrazione spermatica è stata trovata nel 20 % ( vs 10 % , p = 0,06 ) . Sono stati ricontrati elevati livelli di As, Ni Se nel sangue , e Cd , As, Ni nel plasma seminale , in una percentuale significativamente più alta in IA vs.NIA . I congeneri più rappresentativi dei PCB ( 74 , IA , 105 , NIA ) . Livelli rilevabili di due o più congeneri sono stati trovati in 46 % ( IA ) e il 52 % ( NIA ) dei casi . Livelli mediani di tutti i congeneri sono stati superiori in IA vs. NIA ( 5.2 VS. 1,2 ug / L) . I congeneri più tossici e Studiati ( 118,138,153 ) sono stati trovati in concentrazioni e percentuali più elevate in IA vs NIA ad esclusione del 153 ( non trovato in IA ) . Conclusione : I livelli dei metalli pesanti nel sangue e nel plasma seminale , l alterazione dei parametri spermatici ,sono stati osservati per lo più nella zona industriale . L'esposizione a PCB è onnipresente e potenzialmente dannoso per i parametri spermatici . I livelli di questi contaminanti nel palsma seminale sembrano essere più elevati nelle zone ad alto rischio ambientale .
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CARLI, EUGENIO. "Le missioni dell'Unione europea nel quadro della Politica di Sicurezza e Difesa Comune: profili di diritto internazionale". Doctoral thesis, 2016. http://hdl.handle.net/2158/1028120.

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Resumen
La tesi analizza dapprima la Politica di Sicurezza e Difesa Comune (PSDC) dell'Unione europea sotto il profilo storico-istituzionale (Cap. I) e della prassi, descrivendo le principali missioni civili e militari dispiegate (Cap. II). In seguito, essa affronta la questione degli obblighi di diritto internazionale, sia convenzionale che consuetudinario, applicabili nello svolgimento della PSDC (Cap. III) e della responsabilità internazionale dell'Unione europea o degli Stati partecipanti, con particolare riguardo al tema dell'attribuzione di condotta (Cap. IV). This thesis first analyzes the Common Security and Defence Policy (CSDP) of the European Union under a historical-institutional perspective (Ch. I) and a practical one, describing the main civilian and military mission conducted (Ch. II). Afterwards, the questions relating to the international law obligations, both under conventional and consuetudinary law, applying in this sector and to the international responsibility of the European Union and partecipating States are addressed, with a paticular focus on the issue regarding the attribution of conduct (Ch. IV).
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PENNACCHIETTI, CLAUDIA. "I PARLAMENTI NAZIONALI NELL’UNIONE EUROPEA. GLI EFFETTI DELL’INTEGRAZIONE SULLA FUNZIONE DI CONTROLLO PARLAMENTARE". Doctoral thesis, 2017. http://hdl.handle.net/11393/237791.

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Le implicazioni dell’integrazione europea sulle dinamiche istituzionali e politiche interne agli stati membri e sui rapporti fra gli esecutivi e i parlamenti nazionali sono state oggetto di crescente attenzione di pari passo con l’approfondirsi dello stesso processo di integrazione nel continente. Il tema, che ovviamente include le questioni relative alla partecipazione dei Parlamenti nazionali al processo decisionale europeo, è tornato ad essere di grande attualità in seguito all’approvazione del Trattato di Lisbona e ad alcune recenti evoluzioni negli equilibri istituzionali indotte dalla crisi economico e finanziaria del 2008. L’obiettivo di questa tesi è esaminare le modalità di partecipazione dei Parlamenti nazionali nelle decisioni volte a definire le politiche e il diritto dell’Unione Europea con particolare attenzione al caso italiano e agli effetti legati a tali importanti innovazioni. Più precisamente, il lavoro mira a verificare quale sia il ruolo svolto dai parlamenti nazionali nella formazione della pozione nazionale che i rispettivi governi sono chiamati a sostenere nel quadro di quei processi decisionali intesi ad elaborare specifici atti europei. Sebbene l’obiettivo principale della tesi sia quello di indagare i meccanismi interni di coordinamento tra parlamento e governo funzionali all’attività di indirizzo del primo sul secondo, non mancheranno cenni anche in relazione agli altri canali di intervento parlamentare (quelle modalità di coinvolgimento cd. ‘dirette’), laddove ciò sia funzionale a meglio comprendere il sistema di controllo e indirizzo interno. Per quanto riguarda i casi di studio, come anticipato, il lavoro si concentra prevalentemente sul caso italiano. Tuttavia, è stata svolta anche un’analisi comparata. Sulla base della consolidata suddivisione elaborata COSAC, la scelta è ricaduta in particolare su due sistemi rappresentativi del modello document-based (Regno Unito e Germania) – anche il caso italiano è stato tradizionalmente incluso in tale modello – e su di uno riconducibile al modello mandating-based (Danimarca) Il primo capitolo della tesi ricostruisce le tappe della storia europea verso la soluzione del problema del riconoscimento di un ruolo dei parlamenti nazionali nei processi decisionali e nell’architettura istituzionale delle Comunità prima e dell’Unione poi. Tale processo si è sviluppato su due livelli: uno proprio dei singoli ordinamenti nazionali, che hanno progressivamente affinato specifiche pratiche di controllo e creato strutture appositamente dedicate agli affari europei; e un altro proprio del diritto europeo, che ha riconosciuto poteri informativi e poi poteri di interlocuzione non mediata dai governi con le istituzioni europee. Il capitolo discute anche l’evoluzione delle teorie dottrinarie, a partire dalle prime ricostruzioni del legame esistente tra la partecipazione dei parlamenti nazionali e il problema del deficit democratico, e affronta alcuni elementi definitori e classificatori utili per meglio comprendere gli aspetti comuni alle varie esperienze nazionali del controllo parlamentare. Il secondo capitolo è dedicato all’analisi comparata. Per ciascuna delle esperienze nazionali scelte (Danimarca, Germania e Regno Unito) sono analizzate le fonti di disciplina dei poteri interni di controllo parlamentare – siano esse disposizioni normative, regolamentari, prassi sperimentali –, le strutture parlamentari e governative coinvolte nello scrutiny interno e i meccanismi predisposti per rafforzare il potere parlamentare e migliorare il raccordo con il governo. L’effettivo utilizzo del controllo dipende, infatti, oltre che dalla volontà del parlamento, dalla funzionalità delle strutture e degli strumenti operativi di cui dispone e dalla presenza di un efficace raccordo con le competenti strutture dell’esecutivo. Il capitolo approfondisce anche l’aspetto dinamico dell’attuazione delle disposizioni, ovvero il funzionamento concreto delle strutture e degli strumenti di indirizzo e di raccordo. Le prassi applicative costituiscono la fonte primaria della ricerca, poiché l’attività di controllo interno sugli affari europei è sottoposta a continue influenze esterne (prodotte dai progressi dell’integrazione) e a processi interni di adattamento che ne impongono costanti modifiche, spesso approntate tramite procedure sperimentali e operazioni interpretative non formalizzate in fonti normative. Questa analisi è funzionale a individuare eventuali buone prassi per lo svolgimento di un’efficace partecipazione al processo decisionale dell’Unione. Al contempo, si cercherà di valutare se gli strumenti normativi e le prassi applicative hanno avuto l’effetto di riequilibrare le dinamiche dei rapporti tra le assemblee parlamentari e i rispettivi esecutivi negli affari europei. Gli ultimi due capitoli saranno interamente dedicati ad approfondire il caso italiano. In particolare, nel capitolo 3 è ricostruita la disciplina italiana dell’indirizzo e del controllo dalle origini fino alla legge 234 del 2012. Lo studio è effettuato tenendo conto del peculiare sistema di fonti che caratterizza la disciplina italiana dei meccanismi di scrutiny interno e che si ricava dalla combinazione della legge ordinaria di procedura, dei regolamenti parlamentari e delle prassi sperimentali che nel tempo si sono sviluppate in adeguamento, per via interpretativa, delle procedure regolamentari alle fonti europee. Il capitolo 4 sarà quindi dedicato alle dinamiche attuative delle disposizioni normative e regolamentari precedenti e successive all’entrata in vigore della legge 234 del 2012. L’analisi empirica è svolta unicamente con riferimento al canale interno di indirizzo e controllo del parlamento sulle attività del governo nella elaborazione di specifici atti dell’Unione, dedicando solo alcuni cenni ai poteri parlamentari in relazione a specifici settori e alla fase pre-legislativa. Sono oggetto di analisi le fasi che vanno dalla trasmissione degli atti e dall’informazione qualificata del Governo, all’istruttoria parlamentare e all’elaborazione degli indirizzi, fino all’informativa sul seguito governativo agli indirizzi formulati. Da un punto di vista temporale, invece, si è deciso di dare conto di alcune prassi a partire dalla XIII legislatura. La scelta di limitare l’indagine a tale periodo deriva dalla consapevolezza che la partecipazione alla fase ascendente del diritto comunitario da parte di Camera e Senato è fenomeno relativamente recente, per cui il periodo antecedente si caratterizza per l’esiguità di prassi e di profili applicativi di rilievo soprattutto in riferimento all’esame di specifici atti dell’Unione. Per quanto riguarda invece l’evoluzione delle pratiche parlamentari successive all’entrata in vigore della legge 234 del 2012, il punto di partenza temporale dell’analisi corrisponde al momento di avvio della XVII legislatura (15 marzo 2013) e al periodo di stallo politico-istituzionale conclusosi con la nomina del Governo Letta il 28 aprile del 2013. Per quanto riguarda le fonti utilizzate nell’analisi empirica, centrale è stato il ruolo della documentazione degli uffici per gli affari europei di Camera e Senato e delle banche dati sulle attività non legislative degli organi parlamentari deputati. Inoltre, si è ritenuto utile ricorrere ad alcune interviste ad attori privilegiati (funzionari parlamentari di Camera e Senato): le informazioni emerse e la documentazione raccolta nel corso delle interviste si sono rivelate essenziali per integrare i dati quantitativi e qualitativi laddove carenti. Nelle conclusioni, infine, sono brevemente richiamati i principali risultati della tesi, sono discussi i problemi ancora aperti nel caso italiano e sono avanzate alcune proposte – anche sulla scorta dell’analisi comparata – per migliorare il processo di controllo parlamentare e il raccordo parlamento-governo negli affari europei.
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VENTO, CLAUDIO. "Effetto a lungo termine dell'atorvastatina sulla morfologia della placca carotidea nei pazienti con primo TIA e/o ictus: studio controllato randomizzato". Doctoral thesis, 2012. http://hdl.handle.net/11573/917233.

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FATTORINI, GIORGIO. "Studio in doppio cieco, cross-over, controllato con placebo sugli effetti della somministrazione acuta di testosterone transdermico sulla funzione endoteliale in pazienti affetti da ipogonadismo grave". Doctoral thesis, 2012. http://hdl.handle.net/11573/1392307.

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Resumen
Introduzione Il tema riguardante la possibilità che il testosterone (T) possa avere effetti dannosi sul sistema cardiovascolare sta ricevendo una crescente attenzione da parte della comunità scientifica. Non vi sono studi che documentano l’effetto acuto della somministrazione di T transdermico sulla funzione endoteliale in soggetti affetti da ipogonadismo grave. In questo studio abbiamo indagato gli effetti acuti del T sulla funzione vascolare di uomini affetti da ipogonadismo grave. Materiali e metodi Sono stati arruolati 10 uomini (età 18-40 anni) affetti da ipogonadismo grave di diversa origine (valori medi di T = 0.6 ng/mL ± 0.3 DS) dopo un periodo di wash-out di 4 settimane. Lo studio, in doppio cieco, crossover controllato con placebo, con dose fissa di 80 mg di T transdermico gel, ha una durata di 4 giorni. Gli end-points primari sono le variazioni dell’RHI (Reactive Hyperemia Index) e dell’AI (Augmentation Index) determinate mediante tonometria arteriosa periferica (metodica Endopat 2000). Risultati 4 e 96 ore dopo la somministrazione transdermica di T in formulazione gel (Tostrex©), i livelli sierici di T totale sono fortemente incrementati, raggiungendo concentrazioni medie di 4 ± 2.1 ng/mL (p<0.0001) e di 2 ± 1.48 ng/mL (p<0.001) rispettivamente. Non sono state rilevate variazioni significative dei livelli circolanti di 17β-estradiolo e di SHBG. L’RHI è migliorato significativamente al tempo 4 ore (p<0.05), mentre l’AI è migliorato ai tempi 4 e 96 ore (p<0.01 e p<0.001, rispettivamente). In modo interessante è stata trovata una relazione diretta tra Δ-T totale e Δ-RHI (p<0.01 r=0.37). Conformemente è stata trovata una relazione inversa tra Δ-T totale e Δ-AI (p<0.01 r=0.35), anche dopo aggiustamento per la frequenza cardiaca (Δ-AI@75 p<0.01 r=-0.38). Non sono stati riportati eventi avversi. Conclusioni La somministrazione di dosi fisse di T transdermico causa una vasodilatazione acuta ed un miglioramento della rigidità arteriosa probabilmente dovuta ad azioni non-genomiche del T. La risposta endoteliale è stata quanto più pronunciata quanto più elevati i livelli di T ottenuti.
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