Literatura académica sobre el tema "Continuazioni"

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Artículos de revistas sobre el tema "Continuazioni"

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Fiumara, Francesco. "Anna Bognolo, Giovanni Cara, and Stefano Neri.Repertorio delle continuazioni italiane ai romanzi cavallereschi spagnoli: Ciclo di Amadis di Gaula. Rome: Bulzoni, 2013. 664 pp." Symposium: A Quarterly Journal in Modern Literatures 69, n.º 3 (3 de julio de 2015): 172–74. http://dx.doi.org/10.1080/00397709.2015.1067062.

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Degórski, Bazyli. "L’insegnamento monastico geronimiano (continuazione)". Vox Patrum 38 (31 de diciembre de 2000): 487–503. http://dx.doi.org/10.31743/vp.7271.

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Resumen
Artykuł jest dokończeniem pierwszej części, która została wydana w VoxP 17 (1997) 199-214. Ukazuje on naukę ascetyczną św. Hieronima na podstawie jego dzieł skierowanych wyraźnie do mnichów. Wykorzystane w nim zostały wszystkie pisma Hieronimowe, wśród których na pierwsze miejsce wysuwają się listy. Obszerne urywki Hieronimowych dzieł monastycznych chcą przybliżyć myśl samego Autora, pozwalając mu przemawiać bezpośrednio do czytelnika, nie zaciemniając w ten sposób głębokiego przesłania Ojca Kościoła poprzez nadmierny, niekiedy zbyteczny komentarz.
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Bortolotti, Lando. "La navigazione interna in Toscana: continuazione e fine". STORIA URBANA, n.º 138 (junio de 2013): 119–34. http://dx.doi.org/10.3280/su2013-138007.

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Casertano, Giovanni. "verità, i ricordi e il tempo". Eikasía Revista de Filosofía, n.º 12 (27 de febrero de 2023): 261–83. http://dx.doi.org/10.57027/eikasia.12.532.

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Resumen
Il Timeo è quindi la continuazione dei discorsi sulla «città bella», sulla distinzione dei cittadini in tre classi, sull’educazione degli uomini nella città, sulla comunanza dei beni, delle donne e dei figli. Un dialogo «politico», dunque? Non esattamente. O meglio, un dialogo che inquadra la politica della città in un orizzonte «cosmico», nel quale la vita, le vicende, la storia della città degli uomini si trovino ad essere inserite in una vita ed una storia molto più ampie, quella dell’universo intero.
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Skubic, Mitja. "Rada Cossutta - Franco Crevatin: Slovenski dialektološki leksikalni atlas slovenske Istre". Linguistica 47, n.º 1 (31 de diciembre de 2007): 166–67. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.47.1.166-167.

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Resumen
L'Atlante linguistico dell'Istria slovena di cui è uscita la seconda parte è la continuazione e integrazione dello Slovenski dialektološki atlas Tržaške pokrajine (SDLA - TS), Trst 1987, pubblicato nella collana Slavica triestina a cura di F. Crevatin, edita dalla Scuola Superiore di lingue modeme per interpreti e traduttori dell'Universita degli Studi di Trieste. La differenza tra le due opera è sensibile, non solo per l'estensione geografica, giacché la prima si occupa della situazione delle parlate slovene della provincia di Trieste, mentre il presente Atlas abbraccia quelle dell'Istria slovena.
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Barchiesi, Alessandro. "Problemi d'interpretazione in Ovidio: continuità delle storie, continuazione dei testi". Materiali e discussioni per l’analisi dei testi classici, n.º 16 (1986): 77. http://dx.doi.org/10.2307/40235859.

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Toti, Anna Maria Paola. "Le forme istituzionali del potere. Pier Paolo Pasolini e il linguaggio della praxis". RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, n.º 1 (marzo de 2012): 131–49. http://dx.doi.org/10.3280/sa2012-001006.

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Resumen
Il documentario come testimonianza del sociale, come dispositivo realistico, č fonte di studio e di analisi per il sociologo; infatti, il materiale visuale rappresenta un documento essenziale per comprendere come ogni cultura rappresenti se stessa e le proprie alternative. L'idea che il cinema sia per sua natura riflesso e continuazione del reale, costituisce la base di alcuni importanti contributi, tra i quali vi č quello di Pier Paolo Pasolini che fornisce un'interpretazione critica dell'individuo e della storia. Il proletariato, i "ragazzi di vita", la periferia romana, una condizione subumana di esistenza, diventano i contenuti privilegiati di un cinema che, avendo fatta propria la lezione del neorealismo, pur trasfigurandola, ma avendola anche superata criticamente, tende a trasporre i dati immediati dell'esperienza in una dimensione artistica fortemente caratterizzata.
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Tekavčić, Pavao. "Saggi dialettologici in area italo-romanza, Nuova raccolta, a cura di Giovan Battista Pellegrini; Centro Studio per la Dialettologia Italiana «0. Parlangèli»; Consiglio Na­ zionale delle Ricerche, [Padova 1995], 259 pagine". Linguistica 35, n.º 2 (1 de diciembre de 1995): 326–28. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.35.2.326-328.

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Resumen
La già ricca dialettologia italiana, che vanta tante ricerche, studi, riviste, atlanti e altri sussidi ancora, si è arricchita recentemente del volume miscellaneo qui recensito. Con le parole del curatore (p. V), questa Nuova raccolta è la continuazione del primo volume, edito nel 1993 [Raccolta di saggi lessicali in area veneta e alpina, Belluno]: infatti, alcuni autori dichiarano che i loro contributi si riconnettono a quelli di due anni fa. Alla Presentazione (pp. V-VI, non 1 come stampato nel sommario, p. VII) seguono dieci contributi di varia lunghezza. In cake si trova la cartina Toponomastica alto-ate­ sina (p. 258), l'elenco dei toponimi prediali in -anum in Alto Adige, da coHegarsi pro­ babilmente con ilprimo contributo (p. 259) e, fuori paginazione, la carta dell' Alto Veneta (Provincia Belluno-Cadore ). Il libro non contiene indici.
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Degórski, Bazyli. "La prefazione di san Girolamo alla continuazione della "Cronaca" di Eusebio di Cesarea". Vox Patrum 62 (4 de septiembre de 2014): 113–24. http://dx.doi.org/10.31743/vp.3581.

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Resumen
Zanim Euzebiusz z Cezarei napisał swoje najsławniejsze dzieło Historia Kościelna (Ἐκκλησιαστική ἱστορία), zredagował Kronikę, to znaczy: dzieło historyczne, które streszcza dzieje świata. Grecki oryginał tego dzieła zaginął, ale mamy całe jego tłumaczenie w języku armeńskim i częściowe jego tłumaczenie po łacinie, którego dokonał właśnie św. Hieronim. Po przedstawieniu w pierwszej części syntezy historii wschodniej i greckiej, w drugiej części dzieła Euzebiusz prezentuje tablice, które przedstawiają historię ludzkości od Abrahama (2016 prz. Chr.) do roku 303 po Chr., i właśnie ta druga część Kroniki Euzebiusza została przetłumaczona przez św. Hieronima. To tłumaczenie św. Hieronim uzupełnił dochodząc do roku 378 po Chr. Hieronim przeczytał Kronikę Euzebiusza i przetłumaczył ją mniej więcej w roku 380. Zrobił to podczas swojego pobytu w Konstantynopolu. Pomimo wielu błędów i nieścisłości, które św. Hieronim przejął z tekstu greckiego dzieła Euzebiusza, ale także pomimo błędów popełnionych przez samego św. Hieronima, to historyczne dzieło jest użyteczne także i dzisiaj. W przeszłości natomiast zostało ono wykorzystane przez starożytnych historiografów, którzy je dalej kontynuowali. Dla przykładu byli to: Prosper z Akwitanii, Kasjodor, czy też Wiktor z Tunnuny.
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Donati, Andrea. "Hieronymi Epistula XLVI: Paulae et Eustochiae ad Marcellam - De locis sanctis. Commentario IV. Continuazione". Vox Patrum 50 (15 de junio de 2007): 345–72. http://dx.doi.org/10.31743/vp.6590.

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Tesis sobre el tema "Continuazioni"

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Forestan, Francesca <1993&gt. "Analisi dell'entrelacement nella Terza Continuazione del Conte du Graal". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13713.

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Resumen
La presente analisi si propone di considerare gli aspetti caratteristici del ricorso all’entrelacement nella Terza Continuazione (1214/1225 o post 1230) di Manessier, uno dei seguiti in versi del Conte du Graal o Perceval (1182/1183 ca.) di Chrétien de Troyes. Manessier tentò personalmente di far approdare il poema in ottosillabi di Chrétien a una conclusione in qualche misura idonea a rimediare all’incompiutezza del modello. Dopo aver situato storicamente la figura dell’autore, si passa in rapida rassegna la ricca tradizione manoscritta relativa alle Continuazioni, con il proposito di ricostruire il contesto in cui ebbero luogo la composizione e la diffusione dell’opera. Si procede poi a considerare l’universo letterario dal quale la Continuazione di Manessier prende le mosse, sulla scorta degli altri epigoni di Chrétien. È questa la sede deputata all’indagine dei rapporti intertestuali che vigono nel complesso delle Continuazioni. La ricerca mira a far emergere eventuali loci paralleli, analogie e disparità di trattamento riscontrabili nella tradizione, ma non manca di trattare l’aspetto più genuinamente innovativo dell’opera di Manessier, ossia il tema della vendetta, indagandone lo schema narrativo grazie al confronto con opere affini. Si analizza poi il ruolo tutt’altro che secondario svolto dai personaggi, sia nell’universo arturiano generalmente inteso, sia nell’intreccio dell’opera in esame, rilevando le costanti di cui Manessier si avvalse a sua volta per delineare la fisionomia e la personalità dei protagonisti. L’analyse dell’intreccio offre l’opportunità di determinare con precisione le funzioni svolte dai vari personaggi nonché le sequenze da questi ingenerate. Ci si sofferma a rilevare i tratti distintivi propri del tempo e dello spazio romanzeschi, con particolare riguardo alla loro intersezione e ai motivi che ad essi afferiscono, per poi trascorrere alle manifestazioni divergenti dettate dall’emersione dell’elemento magico. Infine, esaurita la sezione propriamente narrativa della Terza Continuazione, si passa ad analizzare la pur minoritaria parte descrittiva, una volta individuate le caratteristiche dell’usus scribendi medievale.
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Ruffilli, Mirko. "Stime Integrali su Gruppi di Tipo H e Principio Forte di Continuazione Unica". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9451/.

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Lo scopo di questa tesi è dimostrare il Principio Forte di Continuazione Unica per opportune soluzioni di un'equazione di tipo Schrödinger Du=Vu, ove D è il sub-Laplaciano canonico di un gruppo di tipo H e V è un potenziale opportuno. Nel primo capitolo abbiamo esposto risultati già noti in letteratura sui gruppi di tipo H: partendo dalla definizione di tali gruppi, abbiamo fornito un'utile caratterizzazione in termini "elementari" che permette di esplicitare la soluzione fondamentale dei relativi sub-Laplaciani canonici. Nel secondo capitolo abbiamo mostrato una formula di rappresentazione per funzioni lisce sui gruppi di tipo H, abbiamo dimostrato una forma forte del Principio di Indeterminazione di Heisenberg (sempre nel caso di gruppi di tipo H) e abbiamo fornito una formula per la variazione prima dell'integrale di Dirichlet associato a Du=Vu. Nel terzo capitolo, infine, abbiamo analizzato le proprietà di crescita di funzioni di frequenza, utili a dimostrare le stime integrali che implicano in modo piuttosto immediato il Principio Forte di Continuazione Unica, principale oggetto del nostro studio.
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Fabrizio, Anna-Maria di. "Saggio per una definizione del francese di Oltremare : edizione critica della Continuazione di Acri dell'Historia di Guglielmo di Tiro : con uno studio linguistico e storico". Paris, EPHE, 2013. http://www.theses.fr/2013EPHE4033.

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Ce travail présente une édition critique de la Continuation d’Acre, qui occupe la partie finale de l’Eracles et termine la section des continuations en ancien français de l’Historia de Guillaume de Tyr. Le texte étudié retrace l’histoire des Royaumes latins d’Outremer de 1229 à 1277. À travers une analyse détaillée des variantes textuelles, on a défini la structure de la tradition manuscrite, composée par onze témoins, dont six ont été copiés à Acre et cinq en Europe. Chaque exemplaire a été l’objet d’une description codicologique précise. Le texte critique est accompagné d’un apparat positif des variantes significatives. De même, un apparat exhaustif des variantes significatives et graphiques a été élaboré pour huit des quatre-vingt-huit chapitres qui composent le texte. Le commentaire linguistique a été conduit notamment à partir du texte de l’édition et à partir du texte des manuscrits d’Acre. Il vise à définir le français d’Outremer, c’est-à-dire la langue écrite et parlée pendant les croisades en Terre Sainte et ensuite dans plusieurs territoires de la Méditerranée. Cette analyse linguistique est complétée par un glossaire approfondi et par un index des noms propres. Les notes constituent le lieu privilégié pour exposer des considérations à caractère historique. Ce travail de recherche a été complété par une introduction qui comprend la chronologie des événements exposés dans le texte, ainsi que l’explication de la structure de la chronique, le modus operandi du rédacteur, le milieu de production et les sources utilisées
The Acre Continuation is the last part of the Old French continuations of the Historia of William of Tyre or Eracles, which provides an account of the history of the Latin East between 1229 and 1277. The Acre Continuation’s text is preserved in eleven medieval manuscripts: six were made in Acre and five in Europe. This work provides a codicological description for each of them. It studies the manuscript tradition and classifies the eleven manuscripts into groups on the base of repeated similarities of their variant readings. In addition, the edition is accompanied by a positive apparatus, which provides a complete presentation of the variant readings from all manuscripts. The linguistic analysis is founded on the edition’s text, as well as on the variant texts of the Acre manuscripts. The aim of this analysis is to describe the French of Outremer, the language that was written and spoken during the Crusades in the Holy Land and subsequently in some other Mediterranean territories. The critical edition is completed by a historical commentary, a comprehensive glossary and an index. The Introduction comprises a chronology and a description of the structure of the chronicle. It also provides a study of the modus operandi and working life of the copyists in the Acre scriptorium and of the methods employed by compilers dealing with historical sources
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Di, Fabrizio Anna Maria. "Saggio per una definizione del francese di Oltremare: edizione critica della Continuazione di Acri dell'€™Historia di Guglielmo di Tiro, con uno studio linguistico e storico". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2013. http://hdl.handle.net/11577/3423605.

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The Acre Continuation is the last part of the Old French continuations of the Historia of William of Tyre or Eracles, which provides an account of the history of the Latin East between 1229 and 1277. The Acre Continuation€™s text is preserved in eleven medieval manuscripts: six were made in Acre and five in Europe. This work provides a codicological description for each of them. It studies the manuscript tradition and classifies the eleven manuscripts into groups on the base of repeated similarities of their variant readings. In addition, the edition is accompanied by a positive apparatus, which provides a complete presentation of the variant readings from all manuscripts. The linguistic analysis is founded on the edition’s text, as well as on the variant texts of the Acre manuscripts. The aim of this analysis is to describe the French of Outremer, the language that was written and spoken during the Crusades in the Holy Land and subsequently in some other Mediterranean territories. The critical edition is completed by a historical commentary, a comprehensive glossary and an index. The Introduction comprises a chronology and a description of the structure of the chronicle. It also provides a study of the modus operandi and working life of the copyists in the Acre scriptorium and of the methods employed by compilers dealing with historical sources
Il presente lavoro di ricerca consiste nell'€™edizione critica della Continuazione di Acri. Essa occupa la parte finale dell'€™Eracles e conclude la sezione delle continuazioni antico francesi dell'€™Historia di Guglielmo di Tiro. La Continuazione di Acri tramanda la storia dei Regni latini d’Oltremare dal 1229 al 1277. Attraverso un'€™attenta analisi ecdotica si è ricostruita la struttura della tradizione manoscritta, composta da undici testimoni, di cui sei sono stati copiati ad Acri e cinque in Europa. Per ciascuno di essi si fornisce una descrizione codicologica dettagliata. Il testo critico è corredato da un apparato positivo a fascia unica di varianti sostanziali; per otto degli ottantotto capitoli di cui è composto il testo si fornisce un apparato esaustivo. Una parte consistente del lavoro è dedicata al commento linguistico, condotto principalmente sul testo dell’edizione e su quello dei manoscritti di Acri. L'€™obiettivo di questa analisi è finalizzata alla definizione del francese d'Oltremare, la lingua scritta e parlata durante le crociate in Terrasanta e poi in diversi territori del Mediterraneo. Il commento linguistico è integrato da un ampio glossario e dagli indici degli antroponimi e dei toponimi. Le note di commento rappresentano il luogo privilegiato per l'esposizione di considerazioni di carattere storico. Il lavoro è completato da un'introduzione in cui si fornisce la cronologia degli avvenimenti esposti nel testo e in cui si spiega la struttura della cronaca, ovvero la successione dei capitoli e i relativi meccanismi di concatenazione, attraverso i quali è possibile descrivere il modus operandi del redattore, l'ambiente di produzione e le fonti utilizzate
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Luciano, Giulia <1982&gt. "Trapianto polmonare (LTx) per ipertensione polmonare con ossigenazione trans-membrana arterovenosa (ECMO) e continuazione del supporto nel periodo post-operatorio al fine di prevenire la disfunzione precoce del graft (PGD)". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amsdottorato.unibo.it/8212/1/LUCIANO_GIULIA_TESI.pdf.

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Il trapianto (LTx) bi-polmonare è oggi terapia accettata (4,7% del totale delle indicazioni) per l'Ipertensione Arteriosa Polmonare (PAH) severa dove le caratteristiche del paziente identificano un profilo prognostico peggiore nonostante terapia medica specifica massimale. La diagnosi di Ipertensione Arteriosa Polmonare Idiopatica (IPAH) rappresenta il maggiore fattore di rischio categorico per la mortalità a un anno ( rischio relativo [RR] 1,73 95% CI 1,28-2,34 , p<0,0003).Tuttavia, quando i riceventi con IPAH sopravvivono ad almeno un anno hanno una miglior sopravvivenza a lungo termine rispetto a quella dei pazienti con altre patologie polmonari. La disfunzione d'organo precoce (PGD) è responsabile di un terzo dei decessi precoci la cui causa principale è nel danno da ischemia-riperfusione. Questo studio è teso ad analizzare la sicurezza ed efficacia dell'uso dell'ECMO prolungato dall'intra- al post-operatorio sulla funzionalità del graft nei riceventi trapianto bi-polmonare per PAH individuando i fattori che predispongono alla risposta da re-impianto. E' stata effettuata un'analisi retrospettiva e prospettica (RCT) di tutti i casi di PAH (secondo la definizione aggiornata Dana Point 2008) trattati con trapianto bi-polmonare nel nostro Istituto con e senza prolungamento del supporto ECMO. Dalla partenza del "programma ECMO" tutti i nuovi casi di PAH Classe III-IV WHO sottoposti a trapianto polmonare bilaterale sono stati registrati prospetticamente. I riceventi arruolati nello studio sono stati divisi in due gruppi : Gruppo A dove l'ECMO veniva interrotto al termine del trapianto e Gruppo B dove l'ECMO veniva continuato fino a che le condizioni cliniche ne permettessero lo svezzamento. La diagnosi di PAH ha rappresentato il principale fattore di rischio nello sviluppo di PGD(OR 3.4; 95% CI 1.8-6.9). I risultati dimostrano una mortalità ad un anno significativamente minore nel Gruppo B (12,6%) rispetto a quella dei pazienti dove l'ECMO è stato re-instaurato in ITU solo a fronte della comparsa di segni di PGD.
Double LTx (lung transplantation) is now accepted therapy (4,7% on totality of indications) for severe pulmonary artery hypertension (PAH) where patient's features identify a worse prognostic profile (ESC-ERS-ISLHT guidelines) despite maximal specific medical therapy. A diagnosis of Idiopatic Pulmonary Artery Hypertension (IPAH) represents the greatest categorical risk factor for one -year mortality (relative risk[RR] 1,73 95% confidence interval [95%CI] 1.28-2,34, p<0,0003). However, when LTx recipients with IPAH live for at least one year, they have improved long-term survival compared to patients with other lung diseases. Primary graft disfunction (PGD) is responsible of one third of early deaths whose main cause is the continuous ischemia-reperfusion. This study aimed to investigate the safety and efficacy of intra- and post-operatively prolonged ECMO on pulmonary graft function after double LTX for PAH focusing on factors that may predispose a reimplantation response. A retrospective analysis and prospective RCT of all the cases of PAH ( according to Updated clinical classification of PH,Dana Point, 2008) treated by double LTx at our Institution with and without prolonged post-operatively ECMO support was performed. Since the inception of the "ECMO program" all the new cases of PAH WHO class III- IV undergoing double LTx have been recorded prospectively. The recipients enroled in the trial have been divided into two groups: Group A where veno-arterial ECMO was used during LTx and discontinued at the end of the procedure and Group B where ECMO is prolonged after the procedure until the clinical conditions permitted to wean it. The diagnosis of PAH represented the main risk factor for the development of PGD (OR 3.4; 95% CI 1.8-6.9). The results show that the Group B had a significantly lower 1-year mortality rate (12,6%) when compared to the group where the ECMO was only started in ITU after the onset of PGD signs.
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DE, LUCA ALESSANDRA. "On some nonlocal issues: unique continuation from the boundary and capillarity problems for anisotropic kernels". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2022. http://hdl.handle.net/10281/378950.

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Resumen
Lo scopo della presente tesi è quello di discutere i risultati ottenuti durante i miei studi di dottorato, principalmente rivolti a problemi non locali. Per prima cosa ci occupiamo di principi di continuazione unica forte ed espansioni asintotiche locali in determinati punti del bordo per soluzioni di due diverse classi di equazioni ellittiche. In particolare, partiamo con lo studio di una classe di equazioni ellittiche frazionarie in un dominio limitato sotto una condizione al contorno di Dirichlet omogenea esterna. Per fare ciò, sfruttiamo la procedura di estensione di Caffarelli-Silvestre, grazie alla quale il problema non locale può essere riformulato in modo equivalente come problema locale in una dimensione in più, generando un problema con condizioni miste. Dopodichè, utilizziamo un'idea classica di Garofalo e Lin per ottenere una condizione di raddoppio tramite una formula di monotonia per la funzione di Almgren. Per superare le difficoltà legate alla perdita di regolarità in corrispondenza della transizione tra le regioni di Dirichlet e di Neumann, introduciamo una nuova tecnica basata su un argomento di approssimazione, che ci permette di derivare una cosiddetta identità di tipo Pohozaev necessaria per stimare la derivata della funzione di Almgren . Otteniamo così un risultato di continuazione unica forte nel contesto locale, che viene a sua volta combinato con l’analisi di blow-up per dedurre espansioni asintotiche locali e, di conseguenza, una continuazione unica forte anche nel contesto non locale. Inoltre forniamo anche un risultato di continuazione unica forte dal bordo di una fessura per le soluzioni di una classe specifica di equazioni ellittiche del secondo ordine in un dominio limitato aperto con una frattura, su cui è assegnata una condizione al contorno di Dirichlet omogenea. Questo problema locale è correlato a un caso particolare dello studio descritto sopra, in virtù di una forte connessione tra questo tipo di problemi e i problemi al contorno con condizioni miste. Nella presente dissertazione, trattiamo anche una teoria della capillarità non locale. In particolare, consideriamo nuclei di interazione più generali che sono possibilmente anisotropici e non necessariamente invarianti rispetto allo stesso riscalamento. In particolare, la perdita di invarianza è modellata utilizzando due diversi esponenti frazionari per tenere conto della possibilità che il contenitore e l'ambiente presentino caratteristiche diverse rispetto alle interazioni delle particelle. Determiniamo inoltre una legge di Young non locale per l'angolo di contatto tra la gocciolina e la superficie del contenitore e discutiamo la solvibilità e l’unicità della soluzione dell'equazione corrispondente in termini di nuclei di interazione e del relativo coefficiente di adesione.
The aim of the present thesis is to discuss the results obtained during my PhD studies, mainly devoted to nonlocal issues. We first deal with strong unique continuation principles and local asymptotic expansions at certain boundary points for solutions of two different classes of elliptic equations. We start the investigation by a class of fractional elliptic equations in a bounded domain under some outer homogeneous Dirichlet boundary condition. To do this, we exploit the Caffarelli-Silvestre extension procedure, which allows us to get an equivalent formulation of the nonlocal problem as a local problem in one dimension more, consisting in a mixed Dirichlet-Neumann boundary value problem. Then, we use a classical idea by Garofalo and Lin to obtain a doubling-type condition via a monotonicity formula for a suitable Almgren-type frequency function. To overcome the difficulties related to the lack of regularity at the Dirichlet-Neumann junction, we introduce a new technique based on an approximation argument, which leads us to derive a so-called Pohozaev-type identity needed to estimate the derivative of the Almgren function. Thus we gain a strong unique continuation result in the local context, which is in turn combined with blow-up arguments to deduce local asymptotics and, consequently, a strong unique continuation result in the nonlocal setting as well. We also provide a strong unique continuation result from the edge of a crack for the solutions to a specific class of second order elliptic equations in an open bounded domain with a fracture, on which a homogeneous Dirichlet boundary condition is prescribed, in the presence of potentials satisfying either a negligibility condition with respect to the inverse-square weight or some suitable integrability properties. This local problem is related to a particular case of the setting described above, by virtue of a strong connection between this type of problems and the mixed Dirichlet-Neumann boundary value problems. We also treat a capillarity theory of nonlocal type. In our setting, we consider more general interaction kernels that are possibly anisotropic and not necessarily invariant under scaling. In particular, the lack of scale invariance is modeled via two different fractional exponents in order to take into account the possibility that the container and the environment present different features with respect to particle interactions. We determine a nonlocal Young's law for the contact angle between the droplet and the surface of the container and discuss the unique solvability of the corresponding equation in terms of the interaction kernels and of the relative adhesion coefficient.
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PANTINI, SARA. "Analysis and modelling of leachate and gas generation at landfill sites focused on mechanically-biologically treated waste". Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2013. http://hdl.handle.net/2108/203393.

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Resumen
Despite significant efforts have been directed toward reducing waste generation and encouraging alternative waste management strategies, landfills still remain the main option for Municipal Solid Waste (MSW) disposal in many countries. Hence, landfills and related impacts on the surroundings are still current issues throughout the world. Actually, the major concerns are related to the potential emissions of leachate and landfill gas into the environment, that pose a threat to public health, surface and groundwater pollution, soil contamination and global warming effects. To ensure environmental protection and enhance landfill sustainability, modern sanitary landfills are equipped with several engineered systems with different functions. For instance, the installation of containment systems, such as bottom liner and multi-layers capping systems, is aimed at reducing leachate seepage and water infiltration into the landfill body as well as gas migration, while eventually mitigating methane emissions through the placement of active oxidation layers (biocovers). Leachate collection and removal systems are designed to minimize water head forming on the bottom section of the landfill and consequent seepages through the liner system. Finally, gas extraction and utilization systems, allow to recover energy from landfill gas while reducing explosion and fire risks associated with methane accumulation, even though much depends on gas collection efficiency achieved in the field (range: 60-90% Spokas et al., 2006; Huitric and Kong, 2006). Hence, impacts on the surrounding environment caused by the polluting substances released from the deposited waste through liquid and gas emissions can be potentially mitigated by a proper design of technical barriers and collection/extraction systems at the landfill site. Nevertheless, the long-term performance of containment systems to limit the landfill emissions is highly uncertain and is strongly dependent on site-specific conditions such as climate, vegetative covers, containment systems, leachate quality and applied stress. Furthermore, the design and operation of leachate collection and treatment systems, of landfill gas extraction and utilization projects, as well as the assessment of appropriate methane reduction strategies (biocovers), require reliable emission forecasts for the assessment of system feasibility and to ensure environmental compliance. To this end, landfill simulation models can represent an useful supporting tool for a better design of leachate/gas collection and treatment systems and can provide valuable information for the evaluation of best options for containment systems depending on their performances under the site-specific conditions. The capability in predicting future emissions levels at a landfill site can also be improved by combining simulation models with field observations at full-scale landfills and/or with experimental studies resembling landfill conditions. Indeed, this kind of data may allow to identify the main parameters and processes governing leachate and gas generation and can provide useful information for model refinement. In view of such need, the present research study was initially addressed to develop a new landfill screening model that, based on simplified mathematical and empirical equations, provides quantitative estimation of leachate and gas production over time, taking into account for site-specific conditions, waste properties and main landfill characteristics and processes. In order to evaluate the applicability of the developed model and the accuracy of emissions forecast, several simulations on four full-scale landfills, currently in operative management stage, were carried out. The results of these case studies showed a good correspondence of leachate estimations with monthly trend observed in the field and revealed that the reliability of model predictions is strongly influenced by the quality of input data. In particular, the initial waste moisture content and the waste compression index, which are usually data not available from a standard characterisation, were identified as the key unknown parameters affecting leachate production. Furthermore, the applicability of the model to closed landfills was evaluated by simulating different alternative capping systems and by comparing the results with those returned by the Hydrological Evaluation of Landfill Performance (HELP), which is the most worldwide used model for comparative analysis of composite liner systems. Despite the simplified approach of the developed model, simulated values of infiltration and leakage rates through the analysed cover systems were in line with those of HELP. However, it should be highlighted that the developed model provides an assessment of leachate and biogas production only from a quantitative point of view. The leachate and biogas composition was indeed not included in the forecast model, as strongly linked to the type of waste that makes the prediction in a screening phase poorly representative of what could be expected in the field. Hence, for a qualitative analysis of leachate and gas emissions over time, a laboratory methodology including different type of lab-scale tests was applied to a particular waste material. Specifically, the research was focused on mechanically biologically treated (MBT) wastes which, after the introduction of the European Landfill Directive 1999/31/EC (European Commission, 1999) that imposes member states to dispose of in landfills only wastes that have been preliminary subjected to treatment, are becoming the main flow waste landfilled in new Italian facilities. However, due to the relatively recent introduction of the MBT plants within the waste management system, very few data on leachate and gas emissions from MBT waste in landfills are available and, hence, the current knowledge mainly results from laboratory studies. Nevertheless, the assessment of the leaching characteristics of MBT materials and the evaluation of how the environmental conditions may affect the heavy metals mobility are still poorly investigated in literature. To gain deeper insight on the fundamental mechanisms governing the constituents release from MBT wastes, several leaching experiments were performed on MBT samples collected from an Italian MBT plant and the experimental results were modelled to obtain information on the long-term leachate emissions. Namely, a combination of experimental leaching tests were performed on fully-characterized MBT waste samples and the effect of different parameters, mainly pH and liquid to solid ratio (L/S,) on the compounds release was investigated by combining pH static-batch test, pH dependent tests and dynamic up-flow column percolation experiments. The obtained results showed that, even though MBT wastes were characterized by relatively high heavy metals content, only a limited amount was actually soluble and thus bioavailable. Furthermore, the information provided by the different tests highlighted the existence of a strong linear correlation between the release pattern of dissolved organic carbon (DOC) and several metals (Co, Cr, Cu, Ni, V, Zn), suggesting that complexation to DOC is the leaching controlling mechanism of these elements. Thus, combining the results of batch and up-flow column percolation tests, partition coefficients between DOC and metals concentration were derived. These data, coupled with a simplified screening model for DOC release, allowed to get a very good prediction of metal release during the experiments and may provide useful indications for the evaluation of long-term emissions from this type of waste in a landfill disposal scenario. In order to complete the study on the MBT waste environmental behaviour, gas emissions from MBT waste were examined by performing different anaerobic tests. The main purpose of this study was to evaluate the potential gas generation capacity of wastes and to assess possible implications on gas generation resulting from the different environmental conditions expected in the field. To this end, anaerobic batch tests were performed at a wide range of water contents (26-43 %w/w up to 75 %w/w on wet weight) and temperatures (from 20-25 °C up to 55 °C) in order to simulate different landfill management options (dry tomb or bioreactor landfills). In nearly all test conditions, a quite long lag-phase was observed (several months) due to the inhibition effects resulting from high concentrations of volatile fatty acids (VFAs) and ammonia that highlighted a poor stability degree of the analysed material. Furthermore, experimental results showed that the initial waste water content is the key factor limiting the anaerobic biological process. Indeed, when the waste moisture was lower than 32 %w/w the methanogenic microbial activity was completely inhibited. Overall, the obtained results indicated that the operative conditions drastically affect the gas generation from MBT waste, in terms of both gas yield and generation rate. This suggests that particular caution should be paid when using the results of lab-scale tests for the evaluation of long-term behaviour expected in the field, where the boundary conditions change continuously and vary significantly depending on the climate, the landfill operative management strategies in place (e.g. leachate recirculation, waste disposal methods), the hydraulic characteristics of buried waste, the presence and type of temporary and final cover systems.
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ORSINI, FEDERICI Benedetta. "LO SFERAMUNDI DI MAMBRINO ROSEO DA FABRIANO Edizione e studio de La prima parte del terzodecimo libro di Amadís di Gaula (Venezia, Tramezzino, 1558)". Doctoral thesis, 2019. http://hdl.handle.net/11562/996146.

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Resumen
La mia tesi di dottorato, intitolata Lo Sferamundi di Mambrino Roseo da Fabriano. Edizione e studio de La prima parte del terzodecimo libro di Amadis di Gaula (Venezia, Tramezzino, 1558) si inserisce tra gli studi promossi dal Progetto Mambrino, un gruppo nato di ricerca sul romanzo cavalleresco tra Italia e Spagna nato nel 2003 su iniziativa di Anna Bognolo dell’Università di Verona. L’obiettivo è proporre l’edizione e studio dello Sferamundi (1558), più importante romanzo cavalleresco italiano scritto da Mambrino Roseo da Fabriano, come continuazione originale al ciclo spagnolo di Amadís de Gaula. I risultati della ricerca sono confluiti in una tesi strutturata su tre capitoli e corredata da un’Appendice, in cui sono presenti tabelle e testi, e da una bibliografia. Nell’introduzione, dopo aver trattato i libri di cavalleria spagnoli del Cinquecento, partendo dal capostipite Amadís de Gaula, si arriva ad una riflessione sul Silves de la Selva, il dodicesimo del ciclo di Amadís che racchiude al suo interno una ricca miniera di fili narrativi sospesi, abilmente ripresi da Mambrino nello Sferamundi (libro 13). Sempre in questa fase introduttiva, l’attenzione si sposta sulla redazione delle continuazioni e “aggiunte” italiane dei libri di cavalleria spagnoli, tenendo presente in modo sistematico il Repertorio delle continuazioni italiane ai romanzi cavallereschi spagnoli. Ciclo di Amadís di Gaula di Anna Bognolo, Giovanni Cara e Stefano Neri, un indispensabile “prontuario” per orientarsi in un corpus così esteso di informazioni relative alla materia cavalleresca. Successivamente si delineano aspetti biografici riguardanti la figura di Mambrino Roseo da Fabriano, in particolare durante gli anni in cui egli si trovava in Umbria. Durante la sua giovinezza l’autore gravitava intorno alla nobiltà di Perugia, mentre nel 1550 è documentato a Roma come «maestro di casa» di Ascanio della Corgna (1516-1571). Si sa anche che intratteneva rapporti con la nobile casata perugina dei Baglioni: negli anni dell’assedio di Firenze (1529) e ancora nel 1540 quando Roseo militò al loro fianco nella Guerra del Sale contro le truppe dello Stato della Chiesa. Ad oggi lo studio più dettagliato del profilo biografico di Mambrino Roseo quello pubblicato dalla prof.ssa Anna Bognolo su Ehumanista, 16 (2010), pp. 77-98, Vida y obra de Mambrino Roseo da Fabriano, autor de libros de caballerías. Su questo fronte è stato riportato alla luce un documento autografo inedito di Mambrino Roseo presente nell'archivio storico comunale di Torgiano (PG) datato 8 febbraio 1552. La lettera in oggetto è, rispetto ad altri documenti d’archivio relativi allo stesso periodo storico, leggibile e ben conservata. In essa Mambrino si rivolge agli uomini e alla comunità di Torgiano e parla di una promessa fatta a loro da parte del suo Signore e di una esenzione di 60 scudi. Questa lettera, sebbene scritta da Roseo quando nel febbraio del 1552 si trovava a Roma, testimonia la sua persistente dimestichezza con i territori del perugino. In territorio fabrianese sono emersi due manoscritti ottocenteschi inediti scritti da Camillo Ramelli, i quali hanno permesso di confermare alcuni aspetti biografici relativi a Mambrino Roseo. In Appendice si riproducono e trascrivono tali documenti. Il secondo capitolo affronta uno studio critico della Prima Parte dello Sferamundi (13/1) incentrata sulle strategie di serialità, ossia il modo in cui i fili narrativi sospesi nel Silves de la Selva e nei romanzi precedenti del ciclo sono stati ripresi da Mambrino Roseo da Fabriano. In questo lavoro vengono descritti analiticamente tali fili che, attraverso scambievoli richiami di andata e ritorno, tracciano ricercate linee di continuità e di discontinuità tra i romanzi del ciclo italiano di Amadís. Lo studio dei fili narrativi sospesi nei libri spagnoli e ripresi in italiano da Mambrino è accompagnato da una riflessione sui personaggi che nel libro 13/1 vengono mutuati dal Silves de la Selva (1546) e dai libri precedenti, raffrontati quelli che compaiono per la prima volta nello Sferamundi (1558) come creature originali di Roseo, nate su calco o variazione di determinati “tipi” presenti nei libri spagnoli. Nella prospettiva di indagare tali meccanismi di geminazione sono studiate le funzioni dei personaggi più significativi nello sviluppo narrativo del romanzo. Si analizza anche una figura interamente creata da Mambrino, ovvero il brigante delle Fiandre, Gabbadeo delle Truffe. Di questo personaggio sono stati messi in evidenza i punti di convergenza e divergenza con una figura già nota nel mondo cavalleresco spagnolo: Fraudador de los Ardides. Il capitolo si conclude considerando la generale trasformazione di un altro tema ricorrente sia nel ciclo spagnolo che in quello italiano: il tema della nave incantata. Il terzo capitolo contiene l’edizione del testo, preceduta dalla descrizione dei criteri e del metodo utilizzato nella fase di trascrizione de La prima parte del terzodecimo libro di Amadis di Gaula. Tale lavoro ha reso necessario un avvicinamento all’ambito delle Digital Humanities, poiché si è riscontrata l’esigenza di velocizzare e rendere più accurata la trascrizione anche in vista di una futura edizione degli altri romanzi che compongono il corpus di cui si occupa il Progetto Mambrino. Per questo motivo si sono sperimentati due tipi di tecnologie: un trascrittore vocale ed un OCR (Optical Character Recognition). Il primo è un metodo di trascrizione "semiautomatica" che si avvale del sintetizzatore vocale Naturally Dragon Speaking, abbastanza diffuso anche in campo scolastico per facilitare alunni con dislessia e disgrafia. Il secondo prevede la partecipazione ad un progetto internazionale chiamato READ (Recognition and Enrichment of Archival Documents) che utilizza il software sperimentale Transkribus. Utilizzando questo software per lo Sferamundi si potrebbe contribuire alla creazione di un OCR in grado di trascrivere automaticamente la corsiva rinascimentale di derivazione aldina. A queste riflessioni seguono la descrizione dell’esemplare, una nota di edizione chiarificatrice delle scelte filologiche compiute in fase trascrittiva, la trascrizione dell’opera e le riflessioni conclusive sull’intero lavoro, che nasce da un’esigenza di indagare l’opera di Mambrino nel suo aspetto formale e nella sua componente narrativa complessiva. In Appendice sono inserite tabelle di approfondimento e i testi ritrovati nell’Archivio “Ramelli” di Fabriano.
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Libros sobre el tema "Continuazioni"

1

Nunzia, Palmieri y Lavagetto Mario, eds. Romanzi e continuazioni. Milano: A. Mondadori, 2004.

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2

Svevo, Italo. Romanzi e continuazioni. Milano: A. Mondadori, 2004.

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3

Lavagetto, Mario, ed. La Coscienza Di Zeno: E «continuazioni». Torino, Italia: Einaudi, 1987.

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4

Giovanni, Cara y Neri Stefano 1974-, eds. Repertorio delle continuazioni italiane ai romanzi cavallereschi spagnoli: Ciclo Amadis di Gaula. Roma: Bulzoni editore, 2013.

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5

Villani, Matteo. Cronica: Con la continuazione di Filippo Villani. Parma: Fondazione Pietro Bembo, 1995.

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6

L'industria come continuazione della politica: La cantieristica italiana, 1861-2011. Milano, Italy: FrancoAngeli, 2012.

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7

Panella, Emilio. La continuazione quattro-cinquecentesca della Cronica di San Domenico in Perugia. Archivum Fratrum Praedicatorum 65 (1995) 235-303.: Istituto Storico Domenicano, 1995.

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8

Nepi, Carlo. Il Palazzo Bichi Ruspoli all'arco de' Rossi: Un frammento di città in continuazione trasformazione. Livorno: Sillabe, 2022.

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9

1973-, Leone Francesco, Steindl Barbara y Venturi Gianni, eds. Storia della scultura dal suo risorgimento in Italia fino al secolo di Canova del conte Leopoldo Cicognara per servire di continuazione all'opere di Winckelmann e di D'agincourt. 2a ed. Bassano del Grappa: Istituto di ricerca per gli studi su Canova e il neoclassicismo, 2007.

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10

Ulvioni, Paolo. "Battagliar con la penna": Le "Osservazioni letterarie" di Scipione Maffei. Verona: Edizioni QuiEdit, 2014.

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Capítulos de libros sobre el tema "Continuazioni"

1

Economo, Costantino. "I lobi frontali (continuazione): loro bordo corticale e varianti delle principali aree dei lobi frontali". En Citoarchitettonica Cerebrale Umana, 69–87. Milano: Springer Milan, 2010. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1726-9_5.

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2

"Geld oder Schreiben. Zur Poetik scheiternder Geschäfte in Italo Svevos [Continuazioni]". En Poetiken des Scheiterns, 57–77. Wilhelm Fink Verlag, 2018. http://dx.doi.org/10.30965/9783846763216_005.

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