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1

Lazzari, Elena <1994&gt. "Passaggio ai principi contabili nazionali - Il nuovo principio contabile OIC 33". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17180.

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Resumen
La tesi affronterà le problematiche che si possono creare al momento del passaggio dalla redazione di un bilancio secondo i principi contabili internazionali ai principi contabili nazionali, basandosi sulla normativa prevista dal nuovo OIC 33 "Passaggio ai principi contabili nazionali". Il primo capitolo esaminerà le caratteristiche proprie di ciascun set di principi contabili e i relativi schemi previsti di Stato Patrimoniale. Successivamente si andranno ad analizzare le voci di Stato Patrimoniale, evidenziando cosa prevede la normativa contabile internazionale e nazionale a riguardo della loro rappresentazione, classificazione e valutazione, traendo eventuali differenze o analogie, e infine valutando il comportamento che il redattore del bilancio dovrà adottare al momento del passaggio ai principi contabili nazionali. Si osserverà che l'OIC 33 prevede l'applicazione retroattiva della normativa contabile nazionale se differisce dalla normativa contabile internazionale, mentre per alcune fattispecie si dettano linee guida da seguire per evitare costi troppo elevati oppure nei casi in cui non è possibile l'applicazione della retroattività. La tesi si concluderà poi con una analisi dell'OIC 33 e dei casi di maggiore rilevanza in cui non viene applicata la retroattività, analizzando se questo possa compromettere la rappresentazione veritiera e corretta di bilancio.
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2

Di, Toma Paolo. "Il processo di formazione dei principi contabili del FASB ed il loro influsso sull'armonizzazione contabile internazionale". Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2000. http://hdl.handle.net/10579/160.

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3

DRAGONE, PIETRO. "La responsabilità amministrativo-contabile del segretario comunale". Doctoral thesis, Luiss Guido Carli, 2014. http://hdl.handle.net/11385/200955.

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Resumen
Il danno erariale. La politica, la gestione e le responsabilità: il triangolo dell'interesse pubblico. La responsabilità amministrativo contabile del segretario comunale. Le nuove fattispecie di responsabilità erariale emergenti dalla Legge 6 novembre 2012, n. 190 e dai decreti attuativi in capo al segretario comunale.
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4

Armellin, Fabio <1994&gt. "Il nuovo principio contabile internazionale IFRS 16 - Leasing". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/18414.

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Resumen
Questo elaborato si occupa di descrivere quali sono le principali implicazioni teoriche ed empiriche dell'applicazione del nuovo principio contabile internazionale IFRS 16 sul leasing. Da un punto di vista teorico viene affrontata in modo dettagliato la nuova disciplina, focalizzandosi non solo sugli aspetti più tecnici che caratterizzano la contabilizzazione di entrambe le figure, sia del locatario che del locatore, ma cercando al tempo stesso anche di fornire una visione d'insieme circa la modalità con cui si è sviluppata nel tempo la necessità di dover revisionare questo principio e quali sono le criticità che sono emerse. Per quanto concerne la parte empirica ci si è concentrati sull'analisi delle principali conseguenze che l'introduzione dell'IFRS 16 ha comportato sul bilancio di un campione di società italiane quotate: oltre a cercare di capire quale rilevanza ha il leasing come forma di investimento rispetto al totale delle attività delle imprese, si è voluto analizzare come alcuni indici (multipli) si sono adattati in seguito all'introduzione del nuovo principio.
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5

Borino, Denis <1975&gt. "LA VALUTAZIONE DELLE RIMANENZE DI MAGAZZINO - PRINCIPIO CONTABILE 13". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2860.

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6

Berton, Matteo <1986&gt. "La rappresentazione contabile della detenzione di criptovaluta nel bilancio". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18511.

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Resumen
In un periodo storico in cui le criptovalute si stanno sempre più affermando nella quotidianità delle persone e delle attività, ci sono ancora grossi dubbi interpretativi sulla loro corretta rappresentazione nelle voci del bilancio. Qual è la posta più adatta ad ospitare questo valore? Questa tesi offre un'analisi di come si è espressa finora la dottrina nazionale ed internazionale, focalizzandosi sulla natura del detentore di criptovaluta e sulla finalità della sua rappresentazione contabile. Viene offerto un aggiornamento sulla reale diffusione e sulla valutazione delle criptovalute concludendo con l'analisi della situazione attuale e con le prospettive per arrivare ad un'armonia contabile che possa racchiudere la natura delle cripto attività.
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7

LAUZZA, Nunzia Barbara. "Uncongenial twins? Bilancio e fiscalità nell’epoca dell’armonizzazione contabile internazionale". Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2009. http://hdl.handle.net/11392/2388661.

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Resumen
The research work tries to analyse the historical connections between accounting and taxation in the International context after the adoption of IAS/IFRS. Nowadays one of the most relevant purposes is to achieve the accounting harmonization through IFRS, but although every European countries works for this aim hardly, it’s possible to consider some variables that could influence this process, like tax. One of the main purposes of this work is to observe the law evolution and changes both in accounting and in tax system of three of the most relevant European countries: Italy, Germany and United Kingdom. The specific aims of this work are: to verify, through a deep literature review, what kind of relationship had these two systems in the last thirty years; which kind of specific connection/disconnections there are into the accounting and tax rules and practices; in which way tax variable faced the IFRS adoption; and last, what possible influences tax rules could have into the financial statements under IAS/IFRS.
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8

AMELIO, Stefano. "Le influenze del fascismo sull’economia aziendale e sulla regolamentazione contabile". Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2016. http://hdl.handle.net/10446/62370.

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Resumen
“Economia aziendale” and the consequent debate developed in an Italian political environment continuously characterized by Fascism from 1922 until World War II. Also the legal rules governing financial statement has been prepared (or revised) during the Fascist period. On this basis, the objective of the study is to investigate the role of Fascism and of corporative doctrine in the drafting of “economia aziendale”, discipline that hardly lends itself to be translated. Simultaneously, accounting regulation could have suffered Fascist-corporative injections worthy of attention. More precisely, the research questions are two: (1) what are the influences of the Fascist regime and of the corporative doctrine on economia aziendale? (2) what are the influences of the fascist regime and of the corporative doctrine on accounting regulation, and in particular, on the Civil Code rules that govern the drafting of financial statement? In the research only qualitative research methodologies have been used: literature-based analysis and critique methods and archival/historical studies methods. The philosophical framework that best explain the answers to the research questions is the Actualism of Giovanni Gentile who presented the concept of business ethics and collective/individual interest, adopted by business administration doctrines and legal doctrines in the development of corporative “economia aziendale” and Civil law. The analysis conducted shows that Fascism and corporative doctrine have influenced “economia aziendale” studies in the years considered in two aspects: (1) the theoretical identification of the company objectives; (2) new business economics areas of research. Various aspects of “economia aziendale” were therefore influenced in actualistic optical. In relation to the second research question, the Civil Code of 1942 does not seem to show the marks of the Fascist regime, except for some referrals to special rules in the art. 2424, 2426 and 2428 cc.
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Falcomer, Mattia <1991&gt. "le liberalizzazioni nel mercato del gas ed elettrico: l'unbundling contabile". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/7738.

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10

Rossi, Giovanni <1992&gt. "Il trattamento contabile degli strumenti finanziari derivati secondo l’OIC 32". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10103.

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Resumen
L’elaborato ha lo scopo di indagare le modalità di contabilizzazione in bilancio degli strumenti finanziari derivati secondo la disciplina nazionale. Tale tema, affrontato dalla disciplina internazionale già dal 1998 con l’emanazione dello IAS 39 e ricalibrato con la pubblicazione dell’IFRS 9 nel luglio 2014, in ambito nazionale è stato sinora normativamente trattato in modo alquanto lacunoso. Il recepimento parziale delle Direttive 65/2001/CE e 51/2003/CE da parte del legislatore italiano ha portato ad una disciplina che non prevedeva l’esposizione degli strumenti derivati tra le righe di stato patrimoniale e conto economico, ma disponeva solamente che fosse data esposizione all’informativa relativa a tali strumenti nella nota integrativa e nella relazione sulla gestione. E’ stato pertanto necessario un intervento dell’OIC per definire delle linee guida da poter seguire come prassi per le aziende che redigevano i propri bilanci secondo le disposizioni del Codice Civile, del tutto diverse da quanto previsto dai principi contabili IAS/IFRS. La Direttiva 2013/34/UE, abrogativa delle Direttive 78/660/CEE e 83/349/CEE (note IV e VII direttiva), è stata recepita dal legislatore italiano con il D. Lgs. n° 139 del 18 agosto 2015, all’interno del quale vengono dettate specifiche disposizioni in merito alla contabilizzazione degli strumenti finanziari derivati. Tale norma, facendo diretto rimando ai principi contabili internazionali, detta una disciplina del tutto comparabile a quanto previsto dai principi IAS/IFRS, e stabilisce che l’OIC intervenga con un principio contabile ad-hoc sulla base delle disposizione contenute nel decreto stesso. L’elaborato pertanto, partendo dalla definizione, diffusione, finalità e funzionamento degli strumenti derivati, ha l’obiettivo di indagare l’iter che ha portato alla formulazione del nuovo OIC 32, entrando quindi nel merito di quanto previsto da tale novizio principio contabile che entrerà in vigore già alla chiusura degli esercizi 2016.
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Borghi, Nicolo' <1992&gt. "IFRS 16: IL NUOVO PRINCIPIO CONTABILE INTERNAZIONALE PER IL LEASING". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13589.

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Resumen
Nell'elaborato intendo illustrare le principali novità introdotte dal nuovo principio contabile internazionale in materia di leasing, evidenziando le principali analogie e differenze con lo standard tutt'ora in vigore, lo IAS 17.
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Marcon, Carlo <1975&gt. "Il concetto di fair value nel processo di armonizzazione contabile internazionale". Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2003. http://hdl.handle.net/10579/573.

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Resumen
II presente scritto si occupa di uno degli aspetti più interessanti che hanno caratterizzato la recente evoluzione della ragioneria in ambito internazionale, ossia il concetto di fair value. Esso consiste in un criterio di valutazione delle poste di bilancio che si pone in netta alternativa rispetto ai tradizionali criteri di valutazione prudenziali volti ad evitare la contabilizzazione di utili non ancora definitivamente realizzati (che trovano nel costo storico il loro principale riferimento). Il lavoro si articola in tre parti fondamentali: - inizialmente viene descritto lo stato di avanzamento del processo di armonizzazione contabile internazionale; - successivamente viene esaminato il criterio del fair value, sia mettendolo a confronto con gli altri criteri di valutazione, sia analizzandone la coerenza con le diverse concezioni di reddito di periodo proposte dalla dottrina contabile; - infine, vengono analizzate le principali fattispecie applicative di tale criterio, evidenziando l'inadeguatezza di alcune delle soluzioni proposte in sede internazionale. This work analyses the concept of fair value which represents one of the most interesting aspects in the present international accounting studies. The "fair value" is a particular measurement basis that results alternative at the traditional historical cost model whose aim is to avoid the accounting for the potential gains. The structure of the thesis consists of three fundamental parts: - first, there is a description of the evolutionary path of the international accounting harmonization; - then, the "fair value" measurement basis is examined, both through the comparison with the other measurement bases, and through the analysis of the coherence degree with the different income for the year concepts elaborated by the accounting theory; - finally, attention is focused on the main financial statements items to whom the fair value model applies, highlighting the inadequacy of some solutions proposed by the international accounting standards.
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Comi, Anna <1992&gt. "La fair value choice nello IAS 40: non solo tradizione contabile". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/9192.

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L'elaborato si pone l'obiettivo di individuare le determinanti della fair value choice nello IAS 40 - Investment Property. Infatti si è cercato, in seguito all'analisi della letteratura sull'accounting choice, in generale, e sulla fair value choice, in particolare, di determinare le motivazioni che spingono le imprese a scegliere tra costo e fair value per la valutazione dei propri investimenti immobiliari secondo lo IAS 40. Si è voluto capire se le determinanti della fair value choice nell’applicazione dello IAS 40 potessero essere differenti per imprese appartenenti ad aree differenti, in particolare all’area anglosassone e all’Europa continentale che notoriamente presentano tradizioni contabili differenti. In aggiunta all’influenza della tradizione contabile sull’accounting choice nell’applicazione degli IAS/IFRS, si è cercato di individuare ulteriori motivazioni alla scelta dei manager tra costo e fair value. Queste ulteriori motivazioni sono state individuate: nella maggiore richiesta, all’aumentare del livello di indebitamento finanziario dell’impresa e di conseguenza della sua rischiosità, da parte dei creditori di informazioni sul valore corrente degli investimenti immobiliari e nei conflitti di agenzia interni tra manager e proprietari, che aumentano all’aumentare del grado di dispersione della proprietà, che spingono i primi a compiere la fair value choice secondo motivazioni puramente egoistiche di massimizzazione del proprio compenso. Le ipotesi elaborate sono state testate per un campione di 210 imprese che compongono il CAC 40, il DAX 30, il FTSE MIB ed il FTSE 100.
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Tognon, Daniela <1992&gt. "Strumenti finanziari derivati e il nuovo principio contabile nazionale OIC 32". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12365.

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Resumen
A seguito del recepimento della Dir. 2013/34/UE (mediante il D.lgs 139/2015) che prevedeva un nuovo articolo 2426 del codice civile si introduce, per la prima volta, l’obbligo di indicare negli schemi di bilancio le voci riguardanti gli strumenti finanziari derivati. Di fronte a tale novità i principi contabili nazionali hanno deciso di formulare un nuovo principio: l’OIC32, anche se la maggior parte dei suoi valori è stata “tramandata “dai principi contabili internazionali IAS/IFRS. Si andrà ad analizzare un modello più rigido di valutazione dei derivati (rispetto a quello applicato fino a quel momento), ovvero, la valutazione al fair value dei derivati. Il focus principale sarà, appunto, cercare di individuare i criteri di valutazione e contabilizzazione tenendo presente che esistono diverse tipologie di strumenti. La tesi è improntata sull’analisi dei derivati di copertura, della loro relativa designazione e della volontà/scelta di applicare il sistema dell’hedge accounting. A tal scopo si analizzano i requisiti e i criteri di ammissibilità al fine dell’applicazione del modello facoltativo ed, infine, le cause e le circostanze per le quali possono verificarsi eventuali revisioni o cessazioni della relazione di copertura. Per quanto concerne il trattamento contabile delle relazioni di copertura si è deciso di trattare le due principali tipologie: cash-flow hedge e fair value hedge evidenziando di ciascuna gli aspetti peculiari e le diverse scritture contabili. Lo studio si conclude, infine, con un’analisi empirica su un campione di società sul quale si è voluto verificare il loro comportamento in merito alla trasparenza aziendale e, allo stesso tempo, l’impatto che tale principio ha avuto sia contabile sia informativo.
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Tresoldi, Massimiliano <1996&gt. "Storia e contabilizzazione del leasing: il nuovo principio contabile IFRS 16". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17522.

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Lo scopo dell'elaborato è quello di andare ad analizzare il nuovo principio contabile IFRS 16, in particolar modo quale è stato il suo impatto nei bilanci. Si comincerà effettuando uno studio generale del leasing focalizzandosi sulle tappe principali della sua storia, sulle sue caratteristiche e sui suoi metodi contabili basilari riconosciuti dalla prassi commerciale, per poi andare ad approfondire la tematica in ambito nazionale, tramite il Codice Civile e i principi OIC, e in ambito internazionale con il previgente principio IAS 17. Le due analisi si concluderanno con un esempio semplice, il quale ha lo scopo di rappresentare nel concreto come avviene la contabilizzazione e di fungere anche come spunto per effettuare un confronto trai vari metodi contabili utilizzati. L'ultimo capitolo servirà come analisi e studio del nuovo principio, sotto un punto di vista sia teorico, sia contabile tramite un confronto con i diversi metodi previsti dagli altri principi, il tutto avendo particolare riguardo ai principali impatti sui bilanci che questo principio ha portato.
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GALEONE, GRAZIANA. "La qualità dell’informativa contabile nel processo di convergenza europea della regolamentazione bancaria". Doctoral thesis, Università degli studi di Bari, 2019. http://hdl.handle.net/11586/316096.

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Il bilancio di esercizio è il principale strumento di comunicazione economico-finanziaria che assume un ruolo fondamentale nel soddisfare i bisogni informativi degli interlocutori sociali relativamente all’assetto reddituale, finanziario e patrimoniale dell’impresa. La divulgazione di informazioni contabili rilevanti, attendibili e comparabili, assieme ad altre fonti di informazioni, è utilizzata dai portatori di interesse soprattutto per valutare il grado di rischiosità e la dimensione del valore economico dell’impresa. Tuttavia, il dissesto di importanti realtà aziendali (Enron, Parmalat, Ciro, Worldcom), caratterizzate da una situazione apparentemente solida, ha messo a dura prova la credibilità delle informazioni di bilancio suscitando l’interesse della comunità economico-finanziaria verso temi quali le politiche di bilancio. Si tratta, cioè, di scelte contabili che consentono di «assegnare valori monetari ai componenti del capitale di una azienda per poter dedurre da tale valutazione la misura complessiva del fondo netto di valori, che in un dato momento, sono dotazione dell’azienda stessa, e ciò al preciso scopo della determinazione del reddito di esercizio». La misurazione di quest’ultimo, quindi, non ha origine da un «semplice conteggio» ma da un processo di valutazione che risente dell’influenza dei comportamenti e degli interessi sottostanti dei soggetti coinvolti nella redazione del bilancio il quale, spesso, costituisce uno strumento «volto a facilitare il raggiungimento di prescelti obiettivi operativi». In tale prospettiva, è chiaro come il bilancio possa costituire uno «strumento di comportamento» oltre che uno «strumento di informazione» in virtù dei margini di discrezionalità riconosciuti agli amministratori che, per quanto tendano più o meno volontariamente e consapevolmente verso una rappresentazione oggettiva, rappresentano la dinamica aziendale in base alle proprie convinzioni e orientamenti soggettivi. Ne deriva una politica di bilancio influenzata dai differenti modi di pensare degli amministratori. Tale discrezionalità, sia in sede di redazione del bilancio sia in sede di svolgimento delle operazioni di gestione, potrebbe limitare l’utilità per le decisioni nella misura in cui questi agissero non in buona fede ma in funzione dei soli interessi personali ossia utilizzassero le scelte contabili per manipolare i risultati a proprio vantaggio (earnings management). Un siffatto comportamento potrebbe danneggiare la reputazione aziendale con ripercussioni negative sul valore di mercato e sul costo del capitale stimato dagli investitori. A tal proposito i Paesi Occidentali hanno sviluppato, nell’interesse pubblico, un set di norme di elevata qualità (Accounting Quality) basati sulla trasparenza e comparabilità delle informazioni di bilancio per limitare la discrezionalità contabile dei manager (Sarbanes-Oxley, Direttiva Comunitaria sul market abuse, Basilea 2 e 3, IFRS/IAS) e, in tal modo, fornire una rappresentazione «true and fair» che possa consentire agli investitori di assumere razionali decisioni di compravendita dei vari strumenti finanziari. Focalizzando l’attenzione sul settore bancario, la specifica attività di raccolta di risparmio dalla clientela e di finanziamento dell’economia reale3 ha reso necessaria l’introduzione di specifici obblighi regolamentari attraverso i tre Accordi di Basilea che nella loro prima formulazione prevedevano un approccio semplice e, per alcuni aspetti, arbitrario nel determinare i livelli minimi di capitalizzazione fino all’adozione di provvedimenti volti a garantire un rafforzamento della regolamentazione e della vigilanza nonché una più efficiente gestione dei rischi (di credito, operativo e di mercato). La progressiva internazionalizzazione del mercato finanziario e la maggiore rischiosità di quello creditizio dovuta al più elevato tasso d’innovazione dell’economia reale hanno posto le basi per un nuovo quadro regolatorio che da un lato ha uniformato regole e prassi, al fine di coordinarle fra loro, e dall’altro ha valorizzato le norme europee di recepimento degli accordi di Basilea 3 definendo un sistema omogeneo di regole prudenziali che prende il nome di single rulebook. Il nuovo quadro regolatorio è giunto a compimento con la pubblicazione, sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea (GUUE), dei testi del Regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR - Capital Requirements Regulation) e della Direttiva 2013/36/UE (CRD IV - Capital Requirements Directive). La regolamentazione europea in parola rende più severa la disciplina del capitale ed affronta, sotto il profilo regolamentare, il tema degli obblighi di informativa uniformi necessari per effettuare scelte consapevoli e razionali da un lato e dall’altro mirare ad eliminare, o quantomeno ridurre, l’opacità delle banche e dei market failures garantendo innanzitutto la valutazione del profilo di rischio (di credito, di liquidità, di mercato, operativo) ed una migliore qualità dell’informativa contabile. Tali obiettivi sono perseguiti soprattutto attraverso l’incoraggiamento delle rappresentazioni qualitative dei processi logici che hanno portato alla formulazione delle decisioni. Emerge, in tal modo, l’importanza delle informazioni complementari (Pillar 3) da presentarsi congiuntamente agli schemi primari di bilancio con frequenza almeno annuale e possibilità di periodiche pubblicazioni sui «Fondi propri» (art. 437), sui «Requisiti di capitale» (art. 438) nonché sull’esposizione al rischio o su altri elementi suscettibili di rapidi cambiamenti. Il presente lavoro analizza la tendenza del nuovo Framework europeo a indirizzare la discrezionalità del management verso scelte di veridicità e correttezza poiché la dinamicità dell’ambiente in cui essa è esercitata mal si presta all’implementazione di principi contabili rigidi i quali, se da un lato, garantiscono una maggiore affidabilità del bilancio dall’altro possono non esprimere a pieno l’effettiva realtà aziendale. L’idea è che l’adozione di una legislazione primaria di massima armonizzazione per tutti gli intermediari finanziari operanti nel Mercato Unico (single rulebook) scoraggi l’implementazione dell’ earnings manipulation e garantisca, allo stesso tempo, una allocazione più efficiente delle risorse e la crescita dell’apparato produttivo europeo.
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D'ALAURO, GABRIELE. "Le fusioni delle public utilities: profili strategico-gestionali e informativa economico-contabile". Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2014. http://hdl.handle.net/2108/201760.

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Bonina, Ginevra <1993&gt. "La consulenza legale e contabile straniera in Cina: aspetti storici e normativi". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10804.

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Zago, Edoardo <1993&gt. "Il processo di revisione contabile: valutazione dei rischi e responsabilità del revisore". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13221.

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Resumen
Oggetto del presente lavoro è lo studio approfondito dei rischi connessi all’attività di revisione legale dei conti e la successiva responsabilità in capo ai revisori. La tesi si pone l’obiettivo di analizzare le problematiche che possono inficiare in modo evidente l’attività di revisione, delineando quelle che sono le conseguenze, unitamente all’impianto sanzionatorio, che queste fattispecie possono determinare in capo al revisore. L’elaborato si articola in due parti, nella prima parte si è resa necessaria una inquadratura della materia specificando gli obiettivi, le norme e i regolamenti da utilizzare per svolgere l’attività di revisione, nonché l’iter procedurale di svolgimento dell’attività. La seconda parte, invece, affronterà i problemi più gravi in cui un revisore potrebbe incorrere. In particolare, si procederà allo studio approfondito delle varie fattispecie, come la frode, l’errore e l’impedito controllo. La tesi si concluderà con il tema della responsabilità e l’impianto sanzionatorio (amministrativo e penale) in capo al revisore legale dei conti per ogni specifica fattispecie. Risulta però doveroso cominciare lo studio con un inquadramento della materia dal punto di vista storico, partendo dal suo iniziale sviluppo e passando poi ai principali passaggi caratterizzanti il percorso normativo europeo, e più nello specifico italiano.
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Tuccillo, Raffaele <1995&gt. "Il nuovo principio contabile internazionale IFRS 16 e i suoi primi impatti". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15923.

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Oggetto della tesi è il nuovo principio contabile IFRS 16, che tratta le regole contabili dei leasing. Questo nuovo principio sostituisce, a partire dai bilanci relativi agli esercizi iniziati in data 1/01/2019 o successiva ad essa, l'IAS 17. Il problema principale di questo principio, era che i locatari di leasing operativi non dovevano rilevare una passività e un'attività relativa a questi leasing, rendendo i bilanci non fedeli alla realtà e in alcuni casi non confrontabili. Il nuovo principio contabile IFRS 16, invece, risolve questo problema e ora i locatari devono contabilizzare tutti i leasing in maniera simile a come contabilizzavano i leasing finanziari applicando l'IAS 17, ovvero rilevando un'attività e un debito. Nel primo capitolo della tesi viene illustrato l'IAS 17 e le sue problematiche maggiori. Nel secondo capitolo, invece, viene illustrato l'IFRS 16 e i possibili vantaggi e svantaggi che può portare sia alle società che agli utilizzatori di bilancio esterni. Nel terzo capitolo, infine, viene fatta un'analisi su un campione di società facenti parte del FTSE MIB al fine di vedere quali siano stati gli impatti dell'IFRS 16 a sei mesi dalla sua applicazione sulla situazione debitoria, sulla liquidità e sulla redditività delle società.
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Trevisan, Marco <1992&gt. "L'informativa contabile sull'ambiente e il personale a seguito del d.lgs 254/2016". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17254.

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L’obiettivo della ricerca è quello di valutare come l’informativa sull’ambiente e sul personale sia cambiata all’interno della documentazione obbligatoria italiana a seguito dell’introduzione del decreto legislativo. Al fine di determinare il cambiamento nell’informativa obbligatoria delle aziende, che si determina nella relazione sulla gestione e la dichiarazione di carattere non finanziario, è stata svolta un’analisi di tipo qualitativo e quantitativo su un campione di aziende italiane per gli esercizi 2015 e 2017.
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Formisano, Maria Anna. "Il dirigente scolastico tra gestione amministrativo-contabile e organizzazione dei processi didattici". Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2018. http://hdl.handle.net/10556/3093.

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2016 - 2017
The research aims to analyze the phenomenon of work related stress of school manager within educational institutions of all levels. The theoretical framework has as its object the profile of the School manager acting on two levels: the administrative-accounting management and the organization of the teaching processes. The work stems from the need to describe the degree of perception that school manager have of stress related work, through the narrative Inquiry, in order to outline the working self (as a component of the professional self. The intent is also to detect, through the questionnaire tool, whether any forms of work malaise are to be attributed to the administrative management - accounting or organization of the processes. [edited by author]
XVI n.s.
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Pone, Antonio. "L'aziendalizzazione degli enti locali nel nuovo ordinamento finanziario e contabile: potenzialità e limiti". Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 1999. http://hdl.handle.net/10579/427.

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Marcato, Andrea <1987&gt. "Ifrs for Sme, il nuovo principio contabile per le piccole e medie imprese". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3101.

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Nell'elaborato si vuole analizzare il nuovo principio contabile internazionale emesso nel 2009 dallo IASB. Il lavoro, dopo una panoramica cronologica sui fatti e le idee che hanno portato alla stesura del nuovo principio, si propone di indagare sulle modalità di presentazione del bilancio proposte, nonchè sulle principali voci di bilancio affrontate. Si cerca infine di analizzare il principio anche tenendo conto delle analogie e delle differenze con i principi contabili internazionali integrali e la normativa civilista italiana.
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Graziosi, Elisabetta <1987&gt. "Il registro contabile di Lodovico di Ambrogio, mercante di carta fabrianese : una edizione". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6019.

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Resumen
La tesi tratterà l'edizione e l'analisi dal punto di vista storico, diplomatistico e paleografico di un registro mercantile appartenente al mercante di carta Lodovico di Ambrogio da Fabriano, attivo tra la metà del Trecento e i primi anni del Quattrocento.
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Busnardo, Alberto <1992&gt. "Le fasi del processo di revisione contabile: principi di revisione e procedure applicate". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/11834.

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Oggetto del presente lavorò sarà l’analisi del processo di revisione contabile alla luce di quanto prescritto dal D.Lgs. 39/2010 e quindi in conformità agli statuiti principi di revisione ISA Italia. La trattazione sarà introdotta da un breve ma indispensabile capitolo dedicato agli elementi fondanti la materia. In particolare ne verrà delineata la disciplina, il gergo tecnico nonché gli obiettivi e i limiti che la caratterizzano. Dal secondo capitolo entreremo nel cuore dell’esposizione individuando e analizzando le fasi nodali che caratterizzano il lavoro del revisore contabile ai sensi del D.Lgs. 39/2010. In particolare, il processo di revisione contabile sarà scomposto in quattro momenti fondamentali, oggetto di specifico approfondimento: le procedure preliminari al conferimento dell’incarico; la valutazione dei rischi e la pianificazione del lavoro; le risposte ai rischi di errori significativi; le procedure conclusive e l’espressione del giudizio. Obiettivo dell’analisi sarà quello di dimostrare come la rivoluzione apportata dal D.Lgs. 39/2010 rappresenti un traguardo essenziale per rispondere alla funzione economica, giuridica e sociale richiesta alla revisione contabile dal maturo capitalismo del terzo millennio: garantire un livello sufficientemente alto di fiducia che gli stakeholder possono riporre nella credibilità dell’informativa finanziaria.
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Visotto, Federica <1994&gt. "La revisione contabile nelle SRL: un nuovo approccio metodologico per le piccole società". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15756.

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La tesi prende avvio dalla modifica della disciplina del controllo nelle Srl ad opera del D. lgs. 14/2019. Dopo un’analisi introduttiva circa l'attività di revisione contabile, si entra nel vivo della riforma introducendo la disciplina innovativa del Codice della crisi e proponendo un excursus del cambiamento del ruolo dell’organo di controllo, il suo recente sviluppo nelle piccole imprese, e il nuovo significato che ha assunto in termini di allerta alle crisi di impresa. Segue, poi, un’analisi dell'articolo 2477 del codice civile, con particolare attenzione alle modifiche introdotte dal Codice della crisi e del loro impatto nelle piccole Srl. Si riflette, poi, sul nuovo ruolo di “sentinelle d’allarme” di cui vengono investiti i revisori e sul nuovo approccio orientato alla crisi d’impresa che coinvolge anche le Srl di minori dimensioni, che popolano il tessuto macro-economico italiano. Al di là delle considerazioni teoriche, è parso interessante provare ad inserire qualche dato empirico per mostrare le conseguenze numeriche di quanto sopra descritto. Per fare ciò, sono state scelte delle aree territoriali, in cui è stata effettuata un’analisi filtrando tramite i parametri dell’art. 2477 c.c. prima della riforma, dopo di essa, e anche successivamente all'ultima revisione degli stessi dovuta alla conversione del DL Sblocca Cantieri. Dal confronto dei risultati si sono potute fare opportune considerazioni e previsioni circa quelle che potrebbero essere delle conseguenze più o meno ovvie per il futuro per le piccole Srl.
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Calvi, Filippo <1995&gt. "Le fasi conclusive del processo di revisione contabile: l'emissione del giudizio sul bilancio". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17494.

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Il presente lavoro approfondisce le tematiche relative alla revisione legale dei conti, una professione mirata al rafforzamento della credibilità dell’informazione finanziaria predisposta dalle aziende. Il bilancio d’esercizio non costituisce solamente un prospetto riepilogativo dei fatti di gestione intercorsi nel periodo amministrativo cui si riferisce, bensì rappresenta una fonte informativa rilevante per i suoi possibili utilizzatori, i quali, sulla base dei dati in esso contenuti, assumono le decisioni economiche; l’attendibilità dei valori espressi in bilancio è presidiata dall’attività svolta da parte di soggetti indipendenti rispetto all’impresa revisionata, dotati di elevate competenze e professionalità in ambito aziendale. L'elaborato tratta gli aspetti generali della professione, le varie fasi del processo di revisione contabile e in particolare la relazione di revisione, ovvero il documento conclusivo dell’attività riportante il giudizio sul bilancio; sulla base dei risultati ottenuti durante l’incarico, il revisore valuta se l’informativa finanziaria sia conforme al quadro normativo di riferimento ed esprime le proprie conclusioni in merito attraverso quattro possibili configurazioni, che consentono di graduare il giudizio del professionista in base alle sue convinzioni. I principi di revisione ISA Italia, regolanti la professione sotto l’aspetto pratico, prevedono una forma rigida e standardizzata per la relazione di revisione: essa non si limita a riportare il giudizio sul bilancio, bensì fornisce una serie di informazioni utili al lettore per comprendere il contesto dal quale il giudizio deriva e gli obiettivi della revisione legale dei conti, talvolta fraintesi, al fine di rendere il documento fruibile ad una vasta platea di stakeholders.
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Talerico, Maria Rosa <1994&gt. "La fase di pianificazione nel processo di revisione contabile: verso la trasformazione digitale". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17533.

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Negli odierni sistemi economici e finanziari, sempre più incerti e instabili, il miglioramento dell’efficienza, il soddisfacimento delle esigenze informative degli stakeholder e la capacità di tramettere il valore aziendale sono divenuti aspetti determinanti. La comunicazione economico-finanziaria è chiamata, pertanto, ad assolvere tali funzioni ed è posta a garanzia della trasparenza e dell’efficienza del mercato. Sono proprio l’incertezza e la volatilità che hanno portato gli operatori di mercato e gli organismi istituzionali a richiedere a gran voce più stringenti forme di controllo. In questo scenario si colloca il processo di revisione contabile, il quale si propone di accrescere il livello di fiducia degli utilizzatori nel bilancio. Il progetto di tesi intende presentare una delle fasi cruciali del processo di revisione, la fase di pianificazione, prendendone in esame criticità e aspetti chiave. Sono trattati in modo esaustivo i temi della comprensione dell’impresa, della valutazione dello SCI, la determinazione della materialità e il risk assessment. L’elaborato analizza da ultimo l’impatto che le tecnologie innovative di intelligenza artificiale e data analysis hanno sull'attività revisionale e la possibilità che aprano le porte alla trasformazione digitale della revisione. Contribuendo, di fatto, a offrire una soluzione alle limitazioni, ritenute sinora intrinseche e insuperabili, possono nuovi approcci e metodologie assicurare l’eccellenza nel lavoro di audit?
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Morellato, Alberto <1991&gt. "L'operazione di acquisto di azioni proprie dal punto di vista giuridico, contabile e strategico". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/9106.

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L'acquisto di azioni proprie è un'operazione sempre più diffusa tra le società per azioni. La contabilizzazione dell'acquisto di azioni proprie è stata oggetto della recente riforma apportata dal D.Lgs. n.139 del 2015. Questa riforma ha allineato la rappresentazione contabile dell'operazione alla rappresentazione contabile prevista dai principi contabili internazionali. In questo modo, il legislatore ha configurato l’iscrizione dell’acquisto di azioni proprie come una riduzione del capitale sociale. Nell'elaborato, pertanto, viene analizzata la contabilizzazione dell'acquisto di azioni proprie, dalla prima disciplina prevista dal Codice civile a quella appena introdotta dalla recente riforma del 2015. Inoltre, nell'elaborato vengono affrontati tutti gli aspetti giuridici dell'acquisto di azioni proprie. Infatti, vengono illustrati i limiti e le condizioni imposte dal legislatore per concludere l'operazione, i diritti assegnati a queste azioni e le conseguenze previste in caso di un acquisto irregolare. L'acquisto di azioni proprie, inoltre, permette alle imprese di raggiungere diverse finalità. Tra le motivazioni che più giustificano il ricorso ad un piano di buyback si individuano il sostegno ed il supporto del corso del titolo in borsa, la realizzazione di un piano di stock option, la realizzazione di una plusvalenza oppure, ancora, l'agevolazione di uno scambio di titoli con un'altra impresa. Il management, attraverso l'acquisto di azioni proprie può comunque raggiungere altre finalità, quali, per esempio, l'alterazione della compagine societaria, la distribuzione di liquidità in eccesso ai soci, la manipolazione dell'EPS e di altri indici di redditività dell'impresa. Nella parte finale dell'elaborato, vengono analizzate queste varie finalità che possono essere raggiunte con un piano di buyback.
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Tognin, Marco <1988&gt. "Il controllo di gestione e gli approcci alla rilevazione contabile dei costi: il caso Labomar". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6633.

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Il lavoro ha l’obiettivo di illustrare il ruolo del controllo di gestione nelle moderne aziende italiane facendo particolare riferimento a quali sono gli approcci alla rilevazione dei costi e a quali sono le necessità che portano un’azienda a dotarsene. Inoltre si mostrano quali sono i pro e i contro di ciascun approccio. Si presenterà infine un caso aziendale, Labomar srl (azienda in cui si è svolto il periodo di stage), presentando quale modello è stato scelto dal management e quali sono state le scelte di allocazione dei costi e le eventuali critiche a tali scelte. A conclusione si indicheranno quali modifiche e migliorie si possono apportare al modello perché questo possa svolgere all’interno dell’azienda non solo la funzione di modello per il pricing dei prodotti, ma perché possa diventare uno strumento di responsabilizzazione e di valutazione delle prestazioni aziendali e di indirizzo delle scelte dei manager.
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Bortolato, Camilla <1997&gt. "Covid-19 e l'emendamento al principio contabile IFRS 16 sui leasing: implicazioni teoriche ed empiriche". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/20223.

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Il presente elaborato si pone l’obiettivo di analizzare l’impatto che la pandemia da Covid-19 ha avuto sul principio contabile IFRS 16. In particolare, si analizza l’emendamento Covid-19 Related Rent Concessions pubblicato dallo IASB durante l’emergenza sanitaria e le sue implicazioni teoriche ed empiriche. Si propone uno studio delle comment letters rilasciate in seguito alla pubblicazione dell’emendamento e un’analisi degli effetti che quest’ultimo ha avuto negli indici economico-finanziari di un campione di imprese quotate italiane.
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Ancilotto, Alessandra <1983&gt. "La rappresentazione contabile dei certificati verdi e delle quote di emissione di gas ad effetto serra". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6269.

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Barzi, Michele <1992&gt. "La riforma contabile del bilancio di esercizio: i nuovi schemi di bilancio e il rendiconto finanziario". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/11859.

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L'elaborato illustra il tema delle modifiche degli schemi di bilancio d'esercizio (principio contabile OIC 12) avvenute in seguito all'emanazione del D.Lgs 139/15. Il lavoro di tesi si suddivide in due parti: la prima ha carattere compilativo-bibliografico e ha lo scopo di introdurre e approfondire l'argomento d'interesse; la seconda consiste in un'analisi empirica del rendiconto finanziario e della cancellazione della sezione straordinaria dal conto economico. La rassegna bibliografica verte sullo studio dei cambiamenti avvenuti in relazione agli schemi di conto economico, allo stato patrimoniale, alla nota integrativa e al rendiconto finanziario. In sintesi, gli argomenti presentati sono: la cancellazione dei costi di ricerca e di pubblicità, l'introduzione delle imprese consociate, l'eliminazione degli aggi e disaggi di emissione, gli strumenti finanziari derivati, la cancellazione delle azioni proprie, l'eliminazione della sezione straordinaria, i nuovi contenuti della nota integrativa e l'obbligatorietà del rendiconto finanziario. I diversi aspetti sono stati comparati con i corrispettivi principi internazionali, in modo tale da stabilire se il D.Lgs 139/15 abbia determinato o meno un avvicinamento ai principi contabili IAS/IFRS, migliorando così il processo di armonizzazione contabile. La seconda parte dell'elaborato, attraverso l'analisi di un campione di cento bilanci, indaga l'approccio utilizzato dalle società in seguito all'introduzione del rendiconto finanziario tra i prospetti di bilancio obbligatori e in seguito alla cancellazione della sezione straordinaria dal conto economico.
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BASCHIERI, DAVIDE. "Engineering Economics e Financial Modeling: sistema di ingegnerizzazione contabile-finanziaria per lo studio di progetti industriali". Doctoral thesis, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, 2022. http://hdl.handle.net/11380/1274337.

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Il progetto “Engineering Economics e Financial Modeling: sistema di ingegnerizzazione contabile-finanziaria per lo studio di progetti industriali” è volto all’esplorazione delle complesse relazioni tra le grandezze economiche e finanziarie che caratterizzano i progetti industriali e a studiare la creazione di modelli matematici che hanno lo scopo, da un lato, di organizzare i dati e le conoscenze e, dall’altro, di indagare ulteriormente attraverso simulazioni e sperimentazioni. Gli strumenti utilizzati in questo percorso sono i) la modellazione finanziaria e la sua implementazione in fogli di calcolo elettronici, ii) l’analisi di sensibilità, condotta principalmente con la metodologia dei “Finite Change Sensitivity Indices (FCSI)” (Borgonovo 2010), iii) il confronto di scenari, ottenuto grazie alla progettazione e implementazione di algoritmi che alimentano i modelli matematici, iv) la Split-Screen Matrix (Magni 2020), utilizzata per automatizzare il motore di calcolo dei modelli, e v) la programmazione lineare, mutuata dalle discipline della ricerca operativa. Grazie a questi strumenti, l’attività di ricerca ha consentito di raggiungere vari risultati nel campo dell’ingegneria economica, della finanza e della contabilità, tra cui i) lo sviluppo di nuovi modelli di valutazione, ii) l’individuazione di nuovi criteri per le decisioni di investimento, iii) l’esplicitazione di come le stime operative possano influire sulle decisioni finanziarie e iv) la scomposizione a posteriori degli effetti delle decisioni, anche nei diversi periodi di vita di un progetto. I principali campi applicativi esplorati sono la creazione di valore in impianti fotovoltaici (risultati esposti nei convegni “37th EU PVSEC – European PV Solar Energy Conference, September 7-11, 2020” e “MIC2020 – 20th Management International Conference, November 12-15, 2020” e in un articolo pubblicato da “International Journal of Production Economics”), la scomposizione del valore aggiunto negli investimenti finanziari (risultati discussi in un articolo sottoposto a “European Journal of Operational Research”, in corso di revisione), l’impiego della Split-Screen Matrix nella modellazione finanziaria (con una metodologia, volta a definire un sistema algoritmico applicabile nei fogli di calcolo, che si sta introducendo nelle aziende del Gruppo GRAF) e l’ottimizzazione economica in un progetto di sostituzione dei contatori dell’acqua (i cui primi risultati sono stati esposti nel convegno “EURO2021 – 31st European Conference on Operational Research, July 11-14, 2021”). Questa tesi di dottorato è strutturata come raccolta di articoli scientifici co-autorati durante il corso di dottorato.
The project “Engineering Economics and Financial Modeling: accounting-and-finance engineering system for the study of industrial projects” is aimed at exploring the intricate relationships between the economic and financial figures that characterize industrial projects and at studying the creation of mathematical models. The abstract models are meant, on one hand, to organize data and knowledge and, on the other hand, to further investigate through simulations and experiments. The tools used in this path are i) financial modeling and its implementation in spreadsheets, ii) sensitivity analysis, mainly with the “Finite Change Sensitivity Indices (FCSI)” methodology (Borgonovo 2010), iii) comparison of scenarios, with design and implementation of algorithms that feed mathematical models, iv) Split-Screen Matrix (Magni 2020), used to automate the model calculation engine, and v) linear programming, derived from the disciplines of operations research. Thanks to these tools, the research activity has made it possible to achieve several results in the fields of Engineering Economics, Finance and Accounting, including i) the development of new evaluation models, ii) the identification of new criteria for investment decisions, iii) the clarification of how operational estimates can affect financial decisions and iv) the ex-post decomposition of the decisions' effects, even in the different life periods of a project. The main application fields explored are the creation of value in photovoltaic systems (results exposed discussed in the conferences “37th EU PVSEC – European PV Solar Energy Conference, September 7-11, 2020” and “MIC2020 – 20th Management International Conference, November 12-15, 2020” and in an article published by the “International Journal of Production Economics”), the decomposition of added value in financial investments (results discussed in an article submitted to “European Journal of Operational Research”, under review), the use of the Split-Screen Matrix in financial modeling (with a methodology, aimed at defining an algorithmic system applicable in spreadsheets, which is being introduced in the companies of the GRAF Group) and economic optimization in a project to replace water meters (first results exposed at the “EURO2021 – 31st European Conference on Operational Research, July 11-14, 2021”). This doctoral thesis is structured as a collection of academic papers co-authored during the doctoral course.
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Maragna, Federico <1987&gt. "LA RAPPRESENTAZIONE DEL LEASING IN BILANCIO E IL PROGETTO DI MODIFICA DEL PRINCIPIO CONTABILE INTERNAZIONALE IAS 17". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2739.

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Il leasing è un operazione che riveste un ruolo importante nelle scelte di natura finanziaria delle imprese. Questo contratto prevede che un locatore ceda il diritto di utilizzare un determinato bene ad un locatario il quale si impegnerà ad effettuare dei pagamenti periodici per garantirsi i benefici economici del bene. Lo scopo di questa tesi è analizzare l’aspetto contabile dell’operazione di leasing alla luce delle critiche ricevute dagli attuali principi contabili IAS 17 e SFAS 13 che non forniscono sufficienti informazioni e permettono il trattamento fuori bilancio dei leasing operativi. Verrà anche analizzato il progetto congiunto tra IASB e FASB per la modifica e l’unificazione del principio contabile sul leasing, che ha portato all’emanazione di un documento chiamato “Exposure Draft Leases” nell’agosto 2010 e che prevede l’uscita di un “Revised Exposure Draft” nei primi mesi del 2013.
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Fiorin, Giulia <1989&gt. "Effetti del recepimento della Direttiva 2013/34/UE nel panorama contabile nazionale in tema di bilancio d'esercizio". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/7854.

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L’elaborato è volto ad analizzare l'impatto, in ambito nazionale, del recepimento della nuova Direttiva europea 2013/34/UE in tema di bilanci d'esercizio, bilanci consolidati e relazioni connesse. In particolare, la tesi si concentra sull'analisi delle novità in tema di redazione del bilancio d’esercizio delle imprese “non-IAS/IFRS”. Inizialmente, attraverso un’analisi dello scenario contabile europeo, si definisce l’obiettivo della nuova direttiva comunitaria e se ne analizzano i riflessi sull'economia reale. La Direttiva 2013/34/UE, infatti, si inserisce in un contesto di rottura tra due sistemi contabili di riferimento per le imprese europee: le direttive contabili comunitarie ed principi contabili internazionali. L’obiettivo del legislatore comunitario è di cercare da un lato di modernizzare il quadro contabile nazionale, avvicinandolo alle moderne tecniche contabili degli IAS/IFRS, e dall'altro di creare un ambiente più favorevole alla piccola imprenditoria – che rappresenta, attualmente, la tipologia produttiva più diffusa nei paesi a tradizione continentale come l’Italia – attraverso l’implementazione un regime di informativa economico-finanziaria notevolmente semplificato. In seguito si passa ad un’analisi dettagliata dello schema di D. Lgs. n. 139 del 18 agosto 2015 recante l’attuazione delle disposizioni della Direttiva 2013/34/UE. Ci si sofferma ad esaminare e commentare quali sono stati i principali interventi normativi che hanno modificato i postulati, la forma ed il contenuto del bilancio d’esercizio, facendo un raffronto con le precedenti disposizioni civilistiche, con i progetti di riforma del codice civile proposti dall'OIC nel 2006 e 2008, con i principi contabili internazionali e con quanto emerso sulla base dell’attività istruttoria antecedente l’adozione del decreto (Consultazioni pubbliche e pareri delle Commissioni parlamentari). Si vuole, pertanto, arrivare a definire se le modifiche intervenute nel quadro contabile nazionale sono in linea con lo spirito e gli obiettivi della Direttiva 2013/34/UE. Infine, viene fatto un focus sui criteri di valutazione delle poste di bilancio e quindi sull'introduzione del metodo di valutazione del fair value, in riferimento agli strumenti finanziari derivati, e del costo ammortizzato, per la valutazione dei crediti, dei debiti e dei titoli. Tali modifiche, infatti, segnano un rimarchevole tentativo di avvicinamento alla disciplina contabile internazionale ed un progressivo allontanamento alla metodologia valutativa del costo storico ed al principio di prudenza, i quali hanno rappresentato per decenni i fondamenti del modello di bilancio tradizionale.
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De, Min Fabiana <1992&gt. "GLI STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI NEL PANORAMA CONTABILE NAZIONALE: ACCOUNTING E DISCLOSURE ALLA LUCE DEL D.LGS. 139/2015". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10725.

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La disciplina contabile in materia di strumenti finanziari derivati è stata completamente rivoluzionata in seguito all’emanazione del Decreto Legislativo 139/2015 di attuazione della Direttiva Comunitaria 34/2013. Il cosiddetto decreto bilanci rappresenta infatti l’intervento normativo più rimarchevole finora realizzato in tema di derivati, fornendone per la prima volta una specifica regolamentazione sia sul piano teorico che su quello applicativo. Le disposizioni in parola, affiancate al nuovissimo principio contabile nazionale OIC 32, trovano applicazione nei bilanci delle imprese no IAS adopter a partire dall’esercizio 2016. Scopo del presente elaborato è dunque quello di analizzare il trattamento contabile previsto prima e dopo la riforma, evidenziandone le relative peculiarità e problematicità. Nel primo capitolo della tesi si fornisce una panoramica generale del decreto bilanci e delle ulteriori modifiche dallo stesso apportate alla normativa contabile. Il secondo capitolo, dopo un’introduzione volta ad analizzare le principali tipologie di derivati ed i meccanismi di funzionamento, illustra le modalità di contabilizzazione degli strumenti derivati nel panorama contabile nazionale precedente alla riforma. Nonostante la mancanza di una regolamentazione precisa e completa, è comunque possibile individuare delle regole di iscrizione e di valutazione facendo riferimento alle norme di carattere generale contenute nella normativa civilistica, ai parziali richiami presenti nei principi contabili nazionali e, ove possibile, alle disposizioni della Banca d’Italia. All’analisi della novella disciplina contabile viene riservato l’intero terzo capitolo: dapprima illustrando il percorso evolutivo che ha portato all’emanazione di specifiche regole contabili per poi procedere ad un loro attento e dettagliato approfondimento, con necessario riferimento anche alle disposizioni emanate dai principi contabili internazionali. Il quarto ed ultimo capitolo presenta un’analisi empirica sui bilanci di un campione di aziende, al fine di mostrare come le società si siano nella pratica conformate alle nuove regole e di evidenziare gli effetti derivanti dalla loro applicazione.
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Groppo, Martina <1994&gt. "I lavori in corso su ordinazione dal quadro normativo alla revisione contabile e il nuovo IFRS 15". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17921.

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L'elaborato finale ha lo scopo di illustrare in primo luogo, i metodi di valutazione e di classificazione dei lavori in corso su ordinazione secondo l'assetto normativo nazionale e internazionale e in secondo luogo, il procedimento di valutazione della contabilizzazione dei lavori su commessa in accordo con i principi di revisione contabile, attraverso anche un caso aziendale. Infine, verrà effettuato un approfondimento delle novità introdotte dal nuovo IFRS 15.
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Cancian, Cristina <1996&gt. "Big Data e frode contabile. Analisi strutturata della letteratura e raffronto tra modelli di previsione della frode". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/18140.

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Big Data e frode contabile è un argomento molto attuale ma estremamente nuovo, per questo motivo è stata sviluppata una "structured literature review" (SLR) sull'argomento. Attraverso il database "Scopus" sono stati individuati articoli inerenti mediante una chiave di ricerca; successivamente sono stati introdotti dei filtri che hanno permesso di identificare solo gli articoli effettivamente pertinenti. Tutto questo processo viene elencato nel capitolo 1. Nel capitolo 2 è stato possibile suddividere in 3 aree (contabilità, revisione contabile e modelli di Big Data) i documenti selezionati precedentemente e per ciascuna area sono state individuate le domande di ricerca. Infine, mediante l'utilizzo dei documenti selezionati, è stato possibile rispondere alle domande di ricerca. Come ultimo sono stati messi a confronto 3 modelli: il modello di apprendimento automatico più potente, l'apprendimento d'insieme, il modello di regressione logistica di Dechow et al. (2011) basato su indici finanziari e il modello di Cecchini et al (2010) che supporta il modello di macchina vettoriale con un kernel finanziario che mappa i numeri di contabilità grezzi in un insieme più ampio di rapporti.
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DI, GUIDA Carmela. "La comunicazione economica-finanziaria d'impresa e l'armonizzazione dei bilanci. Il contesto europeo e l’esperienza italiana". Doctoral thesis, Università degli studi del Molise, 2020. http://hdl.handle.net/11695/99050.

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Resumen
Il processo di armonizzazione contabile a livello europeo trova la sua origine negli anni Settanta del secolo scorso e si pone l’obiettivo ambizioso di creare un linguaggio contabile unico per tutte le aziende dei Paesi dell’Unione Europea (UE), favorendo in tal modo l’accountability e la trasparenza di bilancio. L’intento è quello di favorire il migliore funzionamento del mercato interno dei capitali, degli strumenti e dei servizi finanziari, nonché garantire la concretezza del diritto di stabilimento sancito nel Trattato Costitutivo della Comunità Europea del 1957. In aggiunta, il processo di armonizzazione contabile dovrebbe favorire anche gli investitori per i quali, a seguito della diffusione di un unico linguaggio contabile, si riducono sia i costi di interpretazione dei bilanci sia i rischi di un’errata lettura e comprensione dei dati economico- finanziari forniti dalle società. In tale direzione si colloca la direttiva n. 34/2013/UE, relativa ai bilanci d’esercizio ed a quelli consolidati delle società non quotate, che ha abrogato la IV e la VII direttiva CEE, riscrivendo la normativa sul bilancio. La direttiva è stata recepita dai singoli Stati membri nel corso del 2015 e deve essere applicata per la prima volta per i bilanci pubblicati nel 2017 e relativi all’esercizio avente inizio dal 1° gennaio 2016. Alla luce di tali premesse obiettivo del presente lavoro è quello di indagare sia il livello di armonizzazione contabile di diritto raggiunto tra i Paesi membri dell’UE a seguito del recepimento della direttiva contabile 34/2013/UE, con particolare riferimento a Italia, Francia e Spagna (armonizzazione de jure), sia il livello di armonizzazione contabile di fatto realizzato in Italia in sede di prima adozione dei contenuti della direttiva 34 (armonizzazione de facto). Per verificare il livello di armonizzazione de jure è stato analizzato il contenuto dei testi normativi di recepimento della direttiva in Italia, Francia e Spagna, evidenziando una sostanziale disomogeneità relativa ai soggetti ai quali viene applicata la normativa, alle tipologie di documenti da redigere e alla loro struttura informativa, e infine anche ai criteri di valutazione delle singole poste contabili, tale da rendere difficile la comparazione nello spazio dei bilanci predisposti dalle società operanti nei tre Stati membri. Per misurare il livello di armonizzazione de facto in Italia è stata condotta un’analisi sui bilanci delle società non quotate, al fine di verificare il livello di armonizzazione degli schemi, delle voci e dei criteri di valutazione delle singole poste contabili a seguito dell’emanazione del D.LGS. 139/2015 di recepimento della direttiva. L’indice di armonizzazione (H) ha evidenziato un discreto livello di armonizzazione contabile de facto in Italia, in merito sia alla forma di disclosure che ai criteri di valutazione, cui si accompagna tuttavia uno scarso grado di compliance della nuova normativa, le cui prescrizioni sono rimaste di fatto disattese. Tali risultati hanno implicazioni sia sul piano normativo che della ricerca. Dal un punto di vista normativo, infatti, il mancato adeguamento alla nuova normativa, a distanza di due anni dalla sua emanazione, testimonia una scarsa attenzione alla disciplina sul bilancio da parte delle società non quotate. Tale dato potrebbe essere la conseguenza di una non dettagliata disciplina in merito alle false comunicazioni sociali e di una scarsa attenzione da parte delle aziende non quotate alla redazione del bilancio, principalmente dovuta alla presenza di pochi stakeholder interessati alla lettura del documento. I principali stakeholder delle aziende non quotate italiane sono, infatti, gli istituti di credito che finanziano le stesse e che hanno un accesso diretto alla documentazione di cui necessitano. Sul fronte della ricerca, invece, i risultati devono essere inquadrati alla luce dei precedenti studi che hanno evidenziato come il recepimento di una nuova normativa avvenga gradualmente nel corso degli anni successivi alla sua emanazione, per cui potrebbe risultare utile estendere l’indagine agli anni successivi al 2017.
The accounting harmonization process at European level originated in the 1970s last century andhas the ambitious goal of creating a single accounting language for all companies in the countries ofthe European Union (EU), thus promoting accountability and budget transparency.The intent is to promote the better functioning of the internal market for capital, financial instruments and services, as well as to guarantee the concreteness of the right of establishment enshrined in the Constitutional Treaty of the European Community of 1957. In addition, the accounting harmonization process should also to favor investors for whom, following the diffusion of a single accounting language, reducing the costs of interpreting the financial statements and the risks of incorrect reading and understanding of the economic and financial data provided by the companies. Directive no. 34/2013 / EU, relating to the financial statements and consolidated financial statements of unlisted companies, which replaced the IV and VII EEC directives, rewriting the budget legislation. The directive was transposed by the individual Member States during 2015 and must be applied for the first time for the financial statements published in 2017 and relating to the year starting from 1 January 2016. In light of these premises, the aim of this work is to investigate both the level of accounting harmonization by law achieved between the EU member countries following the implementation of accounting directive 34/2013 / EU, with particular reference to Italy, France and Spain (de jure harmonization), and the level of de facto accounting harmonization achieved in Italy when the contents of Directive 34 (de facto harmonization) were first adopted. In order to verify the level of de jure harmonization, the content of the regulatory texts transposing the directive in Italy, France and Spain was analyzed, highlighting a substantial lack of homogeneity relating to the subjects the legislation is applied, the types of documents to be drafted and their information structure, and finally also to the evaluation criteria of the individual accounting items, such as to make it difficult to compare the financial statements of the companies operating in the three Member States. To measure the level of de facto harmonization in Italy, an analysis on the financial statements of unlisted companies was carried out, in order to verify the level of harmonization of the schedules, items and evaluation criteria of the individual accounting items following the issue of the Legislative Decree 139/2015 transposing the directive. The harmonization index (H) showed a discrete level of de facto accounting harmonization in Italy, with regard both to the form of disclosure and to the evaluation criteria, which is however accompanied by a poor degree of compliance with the new regulations, whose requirements were in fact disregarded. These results have implications for both regulators and researchers. From a regulatory point of view, in fact, the lack of compliance to the new legislation, after two years, testifies to a scarce of attention to the discipline on the financial statements by unlisted companies. This figure could be the consequence of a non-detailed discipline regarding false corporate communications and a lack of attention by unlisted companies to the elaboration of the financial statements, mainly due to the presence of a few stakeholders interested in reading the document. The main stakeholders of Italian unlisted companies are, in fact, the credit institutions that finance them and that may have direct access to the documentation they need. On the research front, however, the results must be framed in the light of previous studie,s which have shown that the transposition of a new regulation takes place gradually over the years following its enactment, so it may be useful to extend the investigation to subsequent years to 2017.
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Secchiero, Federica <1993&gt. "False comunicazioni sociali e frodi nel bilancio: analisi della normativa penale, dei contrasti giurisprudenziali e delle peculiarità inerenti il controllo contabile". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/11858.

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Con il presente lavoro si è cercato di ricostruire l’evoluzione normativa del reato di false comunicazioni sociali, dall’originaria previsione di cui al Codice del Commercio del 1882 e fino ad arrivare alla normativa attualmente vigente, disposta dalla Legge 69/2015. A tale scopo si è voluto seguire un deciso percorso logico, avente origine dalla considerazione dell’odierna portata informativa del bilancio d’esercizio nonché della sua rilevanza nei confronti dei soggetti esterni all’impresa, discutendo in particolare sul fatto che – data la crescente esigenza di tutela dei soggetti terzi – sia maturata, nel corso del tempo, l’idea per cui dovesse essere disposta tanto una legislazione civile, quanto una penale, a garanzia dell’attendibilità dei dati in esso contenuti. Al pari della prima, anche la normativa penale ha subito una profonda evoluzione, giungendo a tutelare oggi, in ultima istanza, la trasparenza dell’informazione societaria e statuendo definitivamente, a seguito dell’intervento delle Sezioni Unite, la rilevanza penale delle valutazioni di bilancio, così da confermare il carattere di elevata soggettività del documento già riconosciuto a livello civilistico. Si è, infine, posta l’attenzione sulle implicazioni di una tale pronuncia nei confronti dei soggetti incaricati al controllo contabile sul bilancio, nonché sugli strumenti a loro disposizione e sulla relativa responsabilità circa l’individuazione delle frodi contabili.
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Formisano, Vincenzo <1987&gt. "Procedure standard secondo la gestione per processi. In quali casi non possono essere applicate le procedure standard nel lavoro di revisione contabile". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3144.

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Secondo la logica della gestione per processi, ha molta importanza identificare quelle che vengono definite routine organizzative (in questa sede intese come recurrent interation patterns), le quali racchiudono al loro interno non solo delle norme scritte di svolgimento delle attività, che portano all’ottenimento dell’obbiettivo del processo, ma anche dei fattori non formalizzati, come per esempio l’esperienza, creata nel tempo, delle risorse umane che si occupano di quelle particolari attività, oppure la sinergia che si crea grazie alla ricorrenza dello svolgersi delle attività, tra le funzioni aziendali. Tutto questo, visto con una prospettiva di adattamento alla struttura aziendale, porta ad ottenere degli importanti risultati in ottica di miglioramento delle performance aziendali. In questo contesto si è voluto analizzare come nei lavori di revisione, svolti dalle società di revisione, sia importante la formalizzazione delle attività. Le procedure standard, che emergono da questa formalizzazione sono delineate in manuali aziendali, i quali interpretano e creano i giusti presupposti da seguire nello svolgimento delle attività per rispettare i principi contabili e di revisione; nonostante questo, però, esistono anche delle attività che non possono, per la loro natura, essere formalizzate in procedure standard. Queste vengono, quindi, demandate all’esperienza ed al giudizio professionale delle risorse che detengono la maggiore anzianità aziendale.
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DANIELE, MARIO. "Informativa Finanziaria delle PMI: Cause, Conseguenze e Prospettive Future". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2022. http://hdl.handle.net/10280/117147.

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Questa tesi ha lo scopo di studiare l’informativa finanziaria delle PMI attraverso una prospettiva triplice: cause, conseguenze e prospettive future. In primo luogo, le PMI devono effettuare alcune scelte contabili che sono inevitabilmente connesse al rapporto costi-benefici. Quindi, identificare il razionale di tali scelte può essere utile per i manager, le autorità di regolamentazione e gli utilizzatori dell’informativa finanziaria. Il primo articolo (Differential Reporting for SMEs: Exploring the Determinants of Voluntary Disclosure) ha lo scopo di investigare una di queste scelte: la scelta tra sistemi contabili alternativi (Bilancio ordinario vs Bilancio abbreviato) In secondo luogo, le stesse scelte influenzano le politiche contabili e, di conseguenza, possono avere un impatto sulla qualità degli utili. Comprendere la relazione tra le scelte contabili della PMI e la qualità degli utili può aiutare a individuare (e prevenire) comportamenti opportunistici. Partendo dai risultati del primo studio, il secondo (Differential Reporting and Earnings Quality: More is Better?) mette in relazione la scelta volontaria delle regole “ordinarie” ed alcune misure di qualità degli utili. In sintesi, questi studi hanno l’obiettivo di espandere la conoscenza sulle determinanti e sulle conseguenze delle scelte contabili effettuate dalle PMI che, ancora oggi risultano poco studiate, nonostante il loro peso nel sistema economico di molti paesi. Infine, l’informativa finanziaria delle PMI è usata frequentemente per predire lo stato di crisi di un’impresa. In particolare, molti stati hanno pianificato di introdurre sistemi di allerta basati su indicatori finanziari che rappresentano i “sintomi” di un imminente stato di crisi. Nonostante la letteratura abbia identificato tecniche avanzate per costruire modelli predittivi affidabili, le esperienze pratiche stanno scegliendo modelli “statici”, fondati su analisi bivariata e soglie d’allerta fisse. Studiare l’affidabilità di tali modelli, prima che essi entrino in vigore, è fondamentale per evitare sia i costi (economici e reputazionali) connessi ai falsi positivi sia i rischi associati ai falsi negativi. Il terzo articolo (Corporate Failure and the Predictive Ability of Early Warning Systems: an Empirical Study) ha, quindi, lo scopo di testare la capacità predittiva degli indicatori d’allerta “statici” su un vasto campione di PMI. Inoltre, esso propone una versione alternativa degli stessi indicatori.
This dissertation aims to investigate SMEs' financial reporting issues from a three-fold perspective: determinants, consequences and future trends. First, SMEs face several accounting choices that are inevitably related to their cost-benefit assessments. Thus, identifying the rationales behind these choices could provide interesting suggestions for managers, regulators and users of financial information. The first paper (Differential Reporting for SMEs: Exploring the Determinants of Voluntary Disclosure) is then aimed at investigating one of these choices: the choice between alternative reporting regimes (“Full” rules vs simplified rules). Second, the same choices influence accounting policies and, consequently, could have an impact on earnings quality. Understanding the relation between SMEs' accounting choices and earnings quality is then helpful in order to detect (and prevent) opportunistic behaviours. Starting from the results of the first study, the second paper (Differential Reporting and Earnings Quality: More is Better?) relates SMEs' voluntary choice of the “Full” rules to some earnings quality proxies. In brief, these studies aim to expand existing knowledge about accounting choices’ determinants and consequences of a type of company that is still under-investigated, despite being an important component of the economic system in many countries. Third, SMEs financial statements are frequently used to predict corporate crises. In particular, many jurisdictions have planned to introduce “early warnings systems” based on financial indicators that serve as a “symptom” of a likely imminent crisis and insolvency status. Despite the literature has identified several advanced techniques in order to build reliable predictive models, practical experiences are moving toward “static” models based on bivariate analysis and fixed thresholds. Testing the reliability of these models, before their enforcement, is then fundamental in order to avoid both the economic and reputational costs related to false positives and the risks associated with false negatives. The third paper (Corporate Failure and the Predictive Ability of Early Warning Systems: an Empirical Study) is then aimed at testing the predictive ability of “static” alert indicators on a large sample of SMEs. Subsequently, it proposes an alternative version of the same indicators.
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Andretta, Camilla <1995&gt. "IFRS 15 – Revenue from Contracts with Customers Novità e impatti del nuovo principio contabile internazionale previsto per il riconoscimento e la contabilizzazione dei ricavi". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17197.

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Il 28 maggio 2014 lo IASB ha emanato un nuovo principio contabile in tema di ricavi, l’IFRS 15 – Revenue from Contracts with Customers, sostituendo e incorporando, all’interno di un unico documento, i diversi Standard preesistenti (i più rilevanti dei quali sono lo IAS 11 – Construction Contracts e lo IAS 18 – Revenue) ed eliminando così i dubbi e le incertezze, che li caratterizzavano. L’IFRS 15 prevede una disciplina contabile unica e completa, cui le entità fanno riferimento, per il riconoscimento e la contabilizzazione dei ricavi derivanti da contratti commerciali; oggetto di questi accordi è il trasferimento, ad uno o più clienti, di beni e/o servizi, che rientrano nell'ambito delle attività ordinarie dell’entità, in cambio di un corrispettivo. Alla base dell’intera disciplina è previsto, che i ricavi vengano iscritti in bilancio per un valore pari all’ammontare, che l’entità si aspetta di ricevere come compenso per la prestazione eseguita. Nel rispetto dell’IFRS 15, la rilevazione dei ricavi viene eseguita utilizzando un modello standardizzato, nel quale si susseguono cinque fasi obbligatorie (“Five-Step Method”). Il nuovo Standard è entrato in vigore a partire dal 1° gennaio 2018, ma le aziende, che ne hanno manifestato la volontà, hanno potuto applicarlo prima, cioè già nei bilanci d’esercizio con data d’inizio 1° gennaio 2017. Intento dell’elaborato è quello di descrivere i punti chiave e le principali novità introdotte dall’IFRS 15, partendo da una base concettuale di approfondimento, ricavata da ricerche bibliografiche o sitografiche, e mettendo poi in evidenza le maggiori differenze con i preesistenti principi contabili (IAS 11 e IAS 18). Nell’ultima parte dell’elaborato verrà analizzato l’impatto dell’applicazione del nuovo principio sulla gestione contabile di alcune tipologie di azienda.
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Caon, Michela <1997&gt. "Il nuovo CCII: adeguato assetto organizzativo, amministrativo - contabile e monitoraggio forward looking dei flussi cassa per la prevenzione della crisi d'impresa nelle PMI. Il caso ESSEBI S.a.s". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21424.

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Con l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del D.Lgs n.14/2019, nonché del testo del nuovo Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (CCII) si è assistito ad una radicale cambiamento dei concetti di crisi e di insolvenza rispetto a quanto da diversi anni prevedeva la Legge Fallimentare. Il nuovo CCII ha spostato il focus da una visione obsoleta di fallimento societario che descriveva le azioni pratiche per portare l’impresa ormai al collasso verso l’estinzione e l’uscita dal mercato ad una visione proattiva del fallimento, con lo scopo di prevenire, evitare o gestire nel migliore dei modi l’emergere di situazioni critiche che possono portare al sorgere della crisi d’impresa e alla conseguente uscita dal mercato. La riforma ha impattato in modo non indifferente soprattutto le PMI, che rappresentano la maggior parte delle imprese che compongono il tessuto imprenditoriale italiano, cercando di introdurre una nuova mentalità nella gestione e pianificazione delle attività che caratterizzano il business, ossia l'obbligo di adottare adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili che ne supportano la gestione e la valorizzazione della funzione tesoreria. Dal punto di vista amministrativo e contabile tutto ciò si concretizza nella redazione di opportuni budget di tesoreria che monitorano costantemente e sono in grado di anticipare l'andamento del cash flow attraverso dei KPI creati ad hoc per ogni azienda. Dal punto di vista della struttura, il presente elaborato è articolato in tre capitoli, un primo che va ad analizzare la normativa attuale sul tema della crisi d’impresa e ne inquadra lo stato dell’arte, un secondo che va ad approfondire gli aspetti pratici di spicco introdotti dalla normativa e si conclude con un capitolo finale che va ad analizzare un caso pratico di una PMI del territorio.
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PERUZZA, DAMIANO. "I poteri cautelari dell'amministrazione finanziaria". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2014. http://hdl.handle.net/10281/52808.

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Il credito tributario è presidiato da mezzi di tutela e garanzie, previsti dall'ordinamento al fine di assicurare, lungo tutto l'arco del rapporto obbligatorio, il soddisfacimento effettivo dell'interesse fiscale. Il presente lavoro si prefigge lo scopo di esaminare sistematicamente i poteri cautelari attribuiti all'amministrazione finanziaria, evidenziando le differenze strutturali che caratterizzano le differenti tipologie di misure cautelari, secondo una tripartizione che esprime una diversità degli strumenti posti a disposizione degli enti impositori e dell'agente della riscossione. Il primo gruppo ha ad oggetto le misure disposte dall'autorità giurisdizionale su istanza degli enti impositori nella fase che precede la formazione del titolo esecutivo (ipoteca fiscale e sequestro conservativo); nel secondo rientrano le misure di autotutela cautelare disposte direttamente dagli enti impositori (iscrizione a ruolo e affidamento in carico "straordinari", fermo contabile e forme di sospensione dei rimborsi tributari); nella terza ed ultima categoria verranno esaminati il fermo di beni mobili registrati e l'ipoteca esattoriale, strumenti a disposizione dell'agente della riscossione, operanti a seguito della formazione del titolo esecutivo. L'analisi delle singole categorie porta a concludere che il rapporto tra l'esercizio dei poteri cautelari e il diritto alla difesa del contribuente evidenzia un sistema che tende ad attribuire all'amministrazione finanziaria poteri cautelari le cui dinamiche non sembrano rispettose, sia pur secondo diverse modulazioni che caratterizzano i singoli istituti, del principio di congruità del mezzo rispetto al fine e del bilanciamento dei contrapposti interessi giuridici. L'esercizio di tali facoltà è infatti in larga parte rimesso alla discrezionalità dell'amministrazione finanziaria, che ha il potere di incidere in via cautelare sul rapporto con il contribuente, differenziando il trattamento della singola fattispecie rispetto agli schemi ordinari dell'accertamento e della riscossione.
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Alaniz, Yamina Vanesa, Ayelén Noely Alonso, Dania Paola Moscetta y María Paula Moscetta. "Efectos de la aplicación de la R.T. 6 en un período de estabilidad monetaria". Bachelor's thesis, Universidad Nacional de Cuyo. Facultad de Ciencias Económicas, 2012. http://bdigital.uncu.edu.ar/4829.

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Los estados contables de las empresas muestran información patrimonial y financiera a terceros, útil para la toma de decisiones. Dicha información debe cumplir con una serie de requisitos definidos en las Resoluciones Técnicas (en adelante R.T.) correspondientes. El patrimonio debe estar cuantificado en una unidad de medida homogénea, pero dicha homogeneidad se ve afectada por el denominado proceso inflacionario. La R.T. 16 en el punto 6.1, referido a la Unidad de medida, menciona que “los estados contables deben expresarse en moneda homogénea, de poder adquisitivo de la fecha a la cual corresponden (…) y en un contexto de estabilidad monetaria, se utilizará la moneda nominal como moneda homogénea". Por su parte la R.T. 17 en el punto 3.1 sobre Expresión en Moneda Homogénea expone que “En un contexto de inflación o deflación, los estados contables deben expresarse en moneda de poder adquisitivo a la fecha a la cual corresponden y deben aplicarse las normas de la R.T. 6." La Federación Argentina de Consejos Profesionales de Ciencias Económicas (en adelante F.A.C.P.C.E.) evaluará si se está o no en presencia de un contexto de inflación o deflación en el país, considerando la concurrencia de una serie de hechos. Como es sabido, la inflación genera una distorsión en la cuantificación de los resultados que debe ser corregida. La R.T. 6 define el procedimiento que debe llevarse a cabo a efectos de efectuar el “ajuste por inflación" en los estados contables de las empresas emisoras de los mismos. El objetivo principal del ajuste integral es, como se dijo anteriormente, homogeneizar las partidas de los estados contables al expresarlas en moneda de un mismo poder adquisitivo y lograr la aproximación a la realidad. La inflación afecta a todos los rubros de los estados contables de una empresa, pero lo hace de diferente manera según la naturaleza de los mismos, por lo cual se los deberá diferenciar entre los denominados monetarios y no monetarios. Esta resolución dejó de aplicarse a partir del año 2001, por lo cual el objetivo de este trabajo de investigación es identificar y evaluar el efecto que tiene la aplicación del ajuste por inflación en un período de estabilidad monetaria.
Fil: Alaniz, Yamina Vanesa. Universidad Nacional de Cuyo. Facultad de Ciencias Económicas.
Fil: Alonso, Ayelén Noely. Universidad Nacional de Cuyo. Facultad de Ciencias Económicas.
Fil: Moscetta, Dania Paola. Universidad Nacional de Cuyo. Facultad de Ciencias Económicas.
Fil: Moscetta, María Paula. Universidad Nacional de Cuyo. Facultad de Ciencias Económicas.
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Calderón, Contreras Jaime Oliver. "El perito contable judicial en los procedimientos ante el Poder Judicial - Provincia de Huaral". Universidad de San Martín de Porres. Programa Cybertesis PERÚ, 2010. http://cybertesis.usmp.edu.pe/usmp/2010/calderon_jo/html/index-frames.html.

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Resumen
La investigación desarrollada está referida al Perito Contable Judicial en los procedimientos ante el Poder Judicial-Provincia de Huaral, donde se analiza cómo influye la actuación del Perito Contable Judicial siendo importante porque contribuye a solucionar la problemática de los expedientes del Poder Judicial en la Provincia de Huaral, es decir, agilizar la cantidad de expedientes, así como el hecho de que sirve de apoyo a la gestión del Juez cuando hay controversias en materia judicial
The developed investigation is referred to Judicial the Countable Expert in the procedures before the Power Judicial-Province of Huaral, where it is analyzed as it influences the performance of Judicial the Countable Expert being important because it contributes to solve the problematic one of the files of the Judicial Power in the Province of Huaral, that is to say, to make agile the amount of files, as well as the fact that it serves as support the management of the Judge when there are controversies in judicial matter
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Moser, Martin. "Die Haftung gegenüber vertragsfremden Dritten : ein Beitrag zur Lehre von der Vertrauenshaftung, gezeigt am Beispiel des Wirtschaftsprüfers /". Bern : Stämpfli, 1998. http://www.gbv.de/dms/spk/sbb/recht/toc/272099287.pdf.

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