Literatura académica sobre el tema "Conseguenti"

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Artículos de revistas sobre el tema "Conseguenti"

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Santeusanio, Fausto. "Quadri internistici ed endocrinologici connessi alla disabilitŕ grave". CHILD DEVELOPMENT & DISABILITIES - SAGGI, n.º 3 (abril de 2012): 61–66. http://dx.doi.org/10.3280/cdd2010-003010.

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Resumen
Soggetti portatori di disabilitŕ presentano spesso disturbi endocrini e metabolici, primitivi o secondari alla menomazione psico-fisica. La disabilitŕ č spesso provocata da malattie geneticamente determinate, da traumi cranici o midollari con conseguenti alterazioni neurologiche, o da patologie infettive cerebrali con esiti significativi. Si comprende quindi facilmente la possibile associazione fra la disabilitŕ e disordini della funzione ipotalamica e ipofisaria, con quadri di ipopituitarismo di varia entitŕ. Ne conseguono manifestazioni cliniche, spesso subdole e non facilmente diagnosticabili, almeno nella fase iniziale, che, se non vengono riconosciute tempestivamente, possono avere conseguenze serie. Ad esempio un deficit di ormone della crescita o dell'ormone tiroideo o una carenza di cortisolo, in etŕ infantile possono dar luogo a gravi conseguenze patologiche. Un'altra patologia associata alla disabilitŕ č l'obesitŕ, sia ipotalamica che conseguente alla scarsa attivitŕ fisica. L'obesitŕ facilita lo sviluppo di diabete mellito, peraltro associato talora a malattie geneticamente determinate. Pertanto in una struttura residenziale per disabili č necessaria la consulenza di uno specialista endocrinologo al fine di riconoscere tempestivamente, sulla base di esami clinici e di laboratorio, eventuali patologie endocrine e metaboliche. Questo consente di intraprendere subito una terapia sostitutiva. L'assistenza sanitaria specialistica comprende l'attuazione di schemi di terapia adeguati, la compliance alla terapia, l'attuazione di idonei percorsi diagnostici e di follow-up. Grandi difficoltŕ si incontrano inevitabilmente nell'attuare programmi di attivitŕ fisica e di dieta al fine di limitare l'aumento ponderale. Un corretto intervento in questo campo richiede la collaborazione fra lo specialista e la strut- tura residenziale che assiste il disabile e percorsi di facilitazione per queste attivitŕ anche attraverso convenzioni stipulate ad hoc. Č fondamentale, infine, l'ottimizzazione di un'assistenza multidisciplinare ben integrata.
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Lozza, Edoardo, Guendalina Graffigna y A. Claudio Bosio. "L'insicurezza lavorativa: antecedenti e conseguenti extra organizzativi". RISORSA UOMO, n.º 4 (diciembre de 2009): 401–14. http://dx.doi.org/10.3280/ru2009-004005.

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Resumen
- Psychological research usually studied antecedents and consequents of job insecurity at an intra-organizational level. This paper aims to: analyze the relationship between contract (temporary vs. permanent work) and job insecurity; propose a model of antecedents for job insecurity; explore the effects of job insecurity on extra-organizational contexts. Results derive from secondary analysis of two databases and from a qualitative research conducted following a grounded theory approach. Results show: the weak relationship between contract and job insecurity; the need to consider broader antecedents, such as social context, interpersonal and media exchange; the impact of job insecurity on consumption behaviors and other extra-organizational aspects of life.
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Magliano, Lorenza, Andrea Fiorillo, Claudio Malangone, Manuela Guarneri, Cecilia Marasco, Mario Maja y Gruppo Di Lavoro. "Causes and psychosocial consequences of schizophrenia: the opinions of patients' relatives". Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9, n.º 2 (junio de 2000): 113–25. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00008307.

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Resumen
RIASSUNTOScopo – Descrizione delle opinioni sulla schizofrenia e le sue conseguenze psicosociali in un campione di familiari di pazienti con questa patologia reclutati in 30 Centri di Salute Mentale (CSM) stratificati per area geografica e densità di popolazione. Disegno – Studio trasversale di familiari-chiave di pazienti con diagnosi DSM-IV di schizofrenia, in fase di compenso clinico. Valutazione delle opinioni dei familiari sulla malattia mentale e gli svantaggi sociali ad essa conseguenti in relazione a: a) variabili cliniche del paziente e sociodemografiche del nucleo familiare; b) zona geografica e densità di popolazione. Setting – Lo studio è stato condotto in 30 CSM randomizzati e stratificati per area geografica (Nord, Centro, Sud) e densità di popolazione (> 100000 abitanti; tra 100000 e 25000 abitanti; < 25000 abitanti) sull'intero territorio nazionale. Principali misure utilizzate – a) stato clinico e funzionamento sociale del paziente: Brief Psychiatric Rating Scale (BPRS) e intervista per l'Accertamento della Disabilità (AD); b) interventi ricevuti: Scheda di Rilevazione degli Interventi (SRI); c) opinioni dei familiari sulla schizofrenia e le sue conseguenze psicosociali: questionario sulle Opinioni dei Familiari (QOF). Risultati – So-no stati raccolti i dati relativi a 709 pazienti e altrettanti familiari-chiave. Opinioni pessimistiche da parte dei familiari rispetto alia competenza sociale dei pazienti con schizofrenia sono risultate associate a: alti livelli di disabilità, sintomi negativi e ostilita nel congiunto malato, conoscenza della diagnosi di schizofrenia da parte del familiare, residenza in zone a bassa o media densita di popolazione, bassi livelli di scolarità del familiare. Opinioni pessimistiche da parte dei familiari rispetto alle limitazioni sociali imposte dalla malattia sono risultate associate a: alti livelli di disabilità ed elevato numero di ricoveri del congiunto malato, maggiore età del familiare. Conclusioni – I risultati di questo studio sottolineano la necessità di: a) fornire interventi informativi alle famiglie i quali prendano in esame non solo gli aspetti clinici della schizofrenia, ma anche quelli relativi alia disabilità e agli svantaggi sociali conseguenti a tale patologia; b) pianificare campagne di sensibilizzazione sulle malattie mentali che tengano conto del contesto socio-culturale delle fasce di popolazione a cui sono dirette.
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Morandi, Francesco. "La distribuzione dei servizi turistici in assenza di mercato e nuove regole". RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO DEL TURISMO, n.º 30 (septiembre de 2020): 451–67. http://dx.doi.org/10.3280/dt2020-030026.

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Resumen
Il contributo esamina i deboli effetti della decretazione di urgenza sul mercato dell'intermediazione dei servizi turistici, nell'assenza di interventi specifici che accompagnino il settore della distribuzione nell'affrontare le difficoltà conseguenti all'azzeramento della domanda in dipendenza della pandemia.
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Pedrazzoli, M., L. Autelitano y F. Biglioli. "Prevenzione delle fratture mandibolari conseguenti alla necrosi ossea da difosfonati". Acta Otorhinolaryngologica Italica 36, n.º 4 (agosto de 2016): 317–20. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-823.

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Resumen
La frattura della mandibola rappresenta solitamente l'evento finale nei pazienti che presentano una progressione della necrosi ossea derivante dall'impiego dei difosfonati. Si tratta di una grave complicanza molto dolorosa che impedisce ai pazienti di alimentarsi correttamente, essendo pertanto un fattore che peggiora notevolmente la loro qualità di vita. L'obiettivo del trattamento dei pazienti che presentano la necrosi ossea legata ai difosfonati (BRONJ) dovrebbe essere rallentare la progressione della malattia. Presentiamo una soluzione tecnica per il trattamento dei pazienti che presentano necrosi mandibolare in stadio 3 ad alto rischio di sviluppare una frattura, avendo un'altezza mandibolare residua di osso sano inferiore a 6 mm. Il trattamento consiste nel posizionamento di una placca ricostruttiva mandibolare per via extra-orale in un piano superficiale al muscolo platisma per tenere i mezzi di sintesi separati dal sito infettivo e non farli contaminare con conseguente necessità di doverli rimuovere, seguito dal courettage per via endorale della necrosi mandibolare. Il rispetto della vascolarizzazione mandibolare e l'assenza di contatto diretto tra il sito di osteonecrosi e la placca ricostruttiva rappresentano alcuni dei vantaggi di questa metodica. La placca ricostruttiva rinforza la mandibola e consente di aggredire energicamente l'area di necrosi mandibolare, senza esporre il paziente a rischio di frattura iatrogena. Questo garantisce al paziente un rallentamento della progressione della malattia e impedisce la frattura patologica della mandibola, inevitabile epilogo delle necrosi ossee mandibolari.
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Carbone, Vincenzo, Fabio Fenini, Sergio Agosti, Laura Casalino y Giovanni Battista Zito. "Interpretazione dell’ECG: un momento fondamentale nella gestione clinica del paziente cardiologico". Cardiologia Ambulatoriale, n.º 2 (30 de septiembre de 2020): 148–57. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2020-2-6.

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Il caso clinico proposto si riferisce a un paziente che presenta diverse manifestazioni elettrocardiografiche riferibili a doppia via nodale. Tale reperto, di riscontro non raro, deve essere opportunamente riconosciuto in quanto potrebbe condurre all’erronea diagnosi di blocco atrio-ventricolare, con conseguenti ripercussioni terapeutiche. Parole chiave: Tachicardia da rientro nodale; Blocco atrio-ventricolare; Elettrocardiogramma; Doppia via nodale.
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Briata, Paola. "La "normalitŕ perduta" dei luoghi del "commercio etnico". Governo del territorio tra stereotipi e sperimentazioni". ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, n.º 101 (febrero de 2012): 32–53. http://dx.doi.org/10.3280/asur2011-101003.

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Prendendo le mosse dagli esiti di una ricerca sui luoghi del commercio etnico in alcune cittŕ venete, l'articolo propone una riflessione sulle correlazioni tra i modi piů comuni di osservare gli spazi urbani dell'immigrazione e sulle conseguenti forme di intervento, ipotizzando la necessitŕ di un cambio di sguardo su questi luoghi non solo da parte dei policy maker, ma anche dei ricercatori.
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Angileri, T., A. Banco, G. Sparacia, S. Pappalardo y L. Manfrè. "Encefalopatia di Wernicke: Aspetti RM e revisione della letteratura Segnalazione di un caso". Rivista di Neuroradiologia 10, n.º 2_suppl (octubre de 1997): 190. http://dx.doi.org/10.1177/19714009970100s284.

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L'encefalopatia di Wernicke è patologia legata a deficit di tiamina, conseguente spesso ad alcolismo cronico, che presenta peculiari localizzazioni encefaliche e conseguenti manifestazioni cliniche. Viene descritto un caso di encefalopatia di Wernicke in un uomo di 25 anni, non alcolista, valutandone le lesioni alla risonanza magnetica in fase acuta e seguendone l'evoluzione. Il paziente, con anamnesi patologica prossima di colite amebica, presentava un progressivo e rapido deterioramento delle capacità cognitive preceduto da una severa ipoacusia e riduzione dell'acuità visiva, discromatopsia, allucinazioni visive, prosopoagnosia, disartria. Viene eseguita una RM dell'encefalo (con apparecchio Vectra, GE, operante a 0,5 T; sequenze SE DP e T2 ponderate e T1, prima e dopo Gd-DTPA) che evidenzia aree lesionali espresse da iperintensità, nelle sequenze a lungo TE, dei corpi mammillari, dei tubercoli quadrigemelli inferiori e (segno semeiologico, per quanto risulta da una revisione della letteratura, non descritto in precedenza tra i reperti dell'encefalopatia di Wernicke) dei tratti ottici. Ad una decisa integrazione alimentare con tiamina segue un repentino miglioramento clinico. Esami RM seriati rivelano una netta riduzione dell'estensione e delle alterazioni dell'intensità di segnale delle aree precedentemente coinvolte fino alla totale normalizzazione dei reperti. Viene discussa la clinica, l'istologia e la presunta patogenesi dell'elettiva localizzazione del danno da carenza di tiamina a carico dell'encefalo, e gli aspetti neuroradiologici, individuando il ruolo dell'RM nell'iter diagnostico di tale patologia.
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Rigon, Giancarlo y Stefano Costa. "Normalitŕ e patologia in adolescenza". RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, n.º 2 (julio de 2010): 35–50. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2010-002004.

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Il concetto di normalitŕ č cambiato nel tempo in rapporto ai mutamenti sociali e culturali. Nel campo della psichiatria del bambino e dell'adolescente la definizione di normalitŕ e di patologia deve tener conto della evolutivitŕ che caratterizza questo periodo della vita. Il limite che separa la normalitŕ dalla patologia č fortemente messo in discussione dal cambiamento delle regole di comportamento sociale in atto in questi anni. Di fronte a questi segnali di cambiamento della "normalitŕ", ci si chiede quali saranno le conseguenti modi_ che relative allo sviluppo psicologico e sociale dei bambini e degli adolescenti. Per dare risposta a questa domanda sono stai presi in esame i risultati di due studi che gli Autori hanno dedicato all'analisi del rapporto fra uso di sostanze e autolesionismo e psicopatologia in adolescenza. Pur nella diversitŕ della casistica considerata, il fattore fragilitŕ rappresenta l'elemento in comune che risulta significativo nel passaggio da una condizione di normalitŕ alla patologia franca. A partire da questo dato, vengono svolte alcune rifl essioni che investono la definizione del concetto di fragilitŕ, il valore dell'approccio diagnostico strutturale, la perdita della centralitŕ dell'Io e del conflitto nel guidare lo sviluppo del bambino e dell'adolescente a favore delle esigenze di sostegno narcisistico, le conseguenze che un tale viraggio ha sulla pratica terapeutica orientandone il passaggio dalla interpretazione al setting.
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Giacomini, Corrado, Filippo Arfini y Davide Menozzi. "Processi di qualificazione e spillovers: il caso del Prosciutto di Parma Dop". QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, n.º 3 (septiembre de 2010): 55–80. http://dx.doi.org/10.3280/qu2010-003003.

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Il lavoro analizza gli effetti spillovers nel distretto del Prosciutto di Parma Dop e le conseguenti relazioni tra i prodotti interessati Dop e non Dop. Lo studio ha consentito di individuare all'interno del distretto due distinti network: uno relativo al prosciutto Dop e uno alla produzione del prosciutto "tipo Parma" che utilizza una tecnica produttiva simile pur non rispettando le prescrizioni del disciplinare del prodotto Dop. L'articolo mostra le relazioni esistenti all'interno e tra i due network, evidenziando gli spillovers positivi di tipo geografico e di reputazione, che derivano dalle ricadute sul prodotto non certificato delle economie esterne prodotte dall'ambiente distrettuale e della reputazione del Prosciutto di Parma Dop.
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Tesis sobre el tema "Conseguenti"

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Marino, Marco. "Valutazione della convenienza economica dell'upgrading del biogas da discarica a biometano e suoi conseguenti possibili utilizzi". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/14638/.

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Resumen
Le problematiche ambientali e la necessità di nuove forme di energie sempre più “green” stanno spingendo l’Unione Europea e di conseguenza l’Italia a ricercare nuove soluzioni a tali problemi. L’attenzione è rivolta alle fonti di energia rinnovabili, in quanto rappresentano una valida alternativa alle fonti di origine fossile. È stata presa in analisi una di queste fonti energetiche, il biometano ottenuto dall’upgrading del biogas generato da digestione anaerobica. Il substrato di partenza sottoposto a digestione anaerobica è rappresentato da rifiuti speciali non pericolosi ad alto contenuto organico, della discarica di Herambiente Spa situata in SS 309 km 2,6 Ravenna. Tra i possibili utilizzi del biometano vi è lo sfruttamento di quest’ultimo nel settore dell’autotrazione, come fonte alternativa al metano di origine fossile. La tesi mira a valutare la convenienza economica dell’ottenimento del biometano, attraverso la formulazione di più ipotesi nelle quali vengono considerate, o meno, le incentivazioni previste dal D.M. 5/12/2013. Con l’utilizzo di un tool specifico, sono state analizzate le diverse voci di costo relative alle tecnologie di upgrading necessarie per l’ottenimento di un biometano con caratteristiche che rispettino gli standard imposti dall’Unione Europea. Ipotizzando le varie possibili entrate economiche previste per ogni ipotesi studiata, è stato possibile ottenere il valore attuale netto (VAN). Infine il VAN ha permesso di confrontare le diverse ipotesi proposte e di analizzare la convenienza economica dell’upgrading del biogas da discarica, caratterizzato da un alto contenuto di azoto. I risultati mostrano che è necessaria un’implementazione del sistema di incentivazione che favorisca lo sviluppo di tale settore.
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Girimonte, Valentina. "Implementazione di un sistema ERP-SAP in una nuova acquisizione e conseguenti azioni sul modello produttivo: il caso IMA-TMC". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022. http://amslaurea.unibo.it/25010/.

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Resumen
L’elaborato di tesi proposto riguarda un impegnativo, nonché rilevante, progetto in merito all’implementazione di un sistema ERP (SAP), all’interno di una azienda recentemente acquisita dal mondo IMA. Tra gli obiettivi basilari vi è quello di analizzare, rielaborare e, se necessario, modificare i processi produttivi, senza stravolgere la realtà aziendale in questione: TMC-AMS. Verranno analizzati nel dettaglio alcuni dei cambiamenti fondamentali, tra i quali la trasformazione del piano di codifica di una Distinta Base, che, oltre a portare notevoli migliorie a livello di flussi e di organizzazione, ci condurrà, grazie ad alcune importanti conseguenze sulla gestione dei codici e dei macrogruppi funzionali caratterizzanti la stessa, verso la sperimentazione di un nuovo modello produttivo. Inoltre, ci focalizzeremo su di una notevole differenza riguardo la gestione del Configuratore di Prodotto, il quale successivamente al passaggio da custom Visual Basic a SAP, passerà all’essere gestito completamente sul PaLM (project and application lifecycle management). La sinergia del gruppo e la capacità di analizzare e rielaborare, quasi su misura, i flussi di una diversa realtà aziendale hanno portato, quindi, a numerosi cambiamenti e conseguenti azioni sul modello produttivo aziendale, che non si fermeranno di certo con la fine del progetto, caratterizzato dal go live in data 31/12/2021. Si tratta di un vero e proprio passaggio mentale, da inquadrare come un cambio di approccio produttivo, anche dal punto di vista dell’engineering, ovvero di progettazione della macchina facilitato da un’implementazione tecnologica grazie agli strumenti enterprise messi a disposizione da IMA. L’analisi deve infine includere peculiarità positive e criticità per valutare azioni di personalizzazione rispetto al modello tipico SAP IMA.
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Pegoraro, Paola. "Effetto della funzionalità renale ed epatica sulla cinetica di disposizione dei farmaci e le interazioni farmacocinetiche conseguenti ad inibizione del metabolismo". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2009. http://hdl.handle.net/11577/3426431.

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Resumen
SUMMARY This study analyzes the effect of renal and hepatic insufficiency on metabolic drug disposition and drug-drug interactions. In particular, we evaluated: 1.the effect of renal failure on hepatic drug metabolism; 2.the effect of liver dysfunction on pharmacokinetic interactions consequent upon inhibition of drug metabolizing enzymes. 1- Background and Objectives: The effect of chronic renal failure (CRF) on the pharmacokinetics of lidocaine, a drug cleared almost exclusively by hepatic metabolism, has thus far only been evaluated in patients undergoing regular hemodialysis. This study had 2 objectives: (a) to investigate the effect of CRF on the pharmacokinetics of lidocaine in both patients undergoing hemodialysis and patients not undergoing hemodialysis and (b) to test the effects of plasma from the patients examined and of lidocaine metabolites possibly accumulated in vivo on lidocaine biotransformation in vitro. Methods: In a clinical investigation we studied the kinetics of lidocaine and its metabolites, monoethylglycinexylidide (MEGX) and glycinexylidide (GX), after intravenous injection of 1 mg/kg lidocaine in 15 healthy volunteers (creatinine clearance [CLcr] >80 ml/min · 1.73 m2), 10 subjects with moderate renal insufficiency (CLcr between 30 and 60 ml/min · 1.73m2), 10 subjects with severe renal insufficiency (CLcr<30 ml/min · 1.73 m2), and 10 functionally anephric patients undergoing long-term hemodialysis. In experiments in vitro we determined the effects of plasma and GX on the formation rate of the primary lidocaine metabolite, MEGX, by use of human liver microsomes. Results: In patients not undergoing hemodialysis, lidocaine kinetic parameters were altered in proportion to the degree of renal function impairment, but only in patients with severe renal insufficiency were differences statistically significant: clearance was about half that of control subjects (mean ± SD, 6.01 ± 2.54 ml/min · kg versus 11.87±2.97 ml/min · kg; P<0.001), and half-life was approximately doubled (4.55 ± 1.71 hours versus 2.24 ± 0.55 hours, P < 0.001). No such alterations were observed in patients undergoing regular hemodialysis, whose values were similar to those of the control group. The steady-state volume of distribution and MEGX levels were independent of renal function, whereas GX levels were more than double those of control subjects (P<0.05) in all CRF groups. No inhibitory effect of plasma was observed, for any of the subjects examined, on lidocaine biotransformation in vitro. GX was found to be a competitive inhibitor, but its apparent inhibition constant value (52 ± 6 µmol/l) was 2 orders of magnitude higher than its concentrations in vivo. Conclusions: Our in vivo findings have both clinical and methodologic implications: (a) Lidocaine dose adjustment may be required in patients with severe renal insufficiency who are not receiving hemodialysis. (b) Results of studies evaluating the effect of CRF on metabolic drug disposition are not of general validity, unless both patients undergoing hemodialysis and patients not undergoing hemodialysis have been examined. Our in vitro observations exclude that impairment of lidocaine disposition is the result of direct inhibition of metabolizing enzymes by accumulated metabolites or uremic toxins. Alternative mechanisms, suggested by the results of recent in vitro studies, are discussed. 2- Background and Objectives: In vivo inhibition of cytochrome P450 (CYP) 1A2 by the reversible inhibitor fluvoxamine causes a reduction in the clearance of CYP1A2 substrates, the magnitude of which decreases in proportion to the degree of liver dysfunction, regardless of the clearance characteristics (flow-dependent or capacity-limited) of the drug involved. A main question remains to be addressed in order to assess whether this is a general phenomenon, i.e. whether the magnitude of the inhibitory effect is dependent on liver functional status irrespective the mechanism (reversible or irreversible) of CYP inhibition. In order to resolve this question, we evaluated the effect of liver cirrhosis on the inhibition of the metabolic disposition of quinine, a probe of CYP3A, by the mechanism-based, quasi-irreversible inhibitor erythromycin. Methods: The study was carried out in 10 healthy volunteers and 20 cirrhotic patients, 10 with mild (Child grade A) and 10 with severe (Child grade C) liver dysfunction, according to a randomized, double-blind, 2-phase, crossover design. In one phase all participants received placebo for 5 days; in the other phase they received 600-mg doses of erythromycin ethylsuccinate, 8 h apart, for 5 days. On day 2 of both phases, quinine sulphate (500 mg) was administered orally 1 h after the morning erythromycin dose. Concentration of quinine and its metabolite 3-OH-quinine were measured by HPLC in plasma and urine up to 96 h. Free quinine concentration was determined in all plasma samples by ultrafiltration. Results: Erythromycin co-administration significantly reduced quinine clearance in healthy subjects and in patients with mild liver dysfunction (by 33% and 30%, respectively), whereas it had virtually no effect on quinine clearance in patients with severe liver functional impairment. Erythromycin also caused a marked increase in free quinine fraction, particularly in Child class C cirrhotics, in which unbound fraction was almost doubled. At variance with total quinine clearance, unbound clearance was significantly reduced (by 35%) also in patients with severe cirrhosis. Total and unbound formation clearances of 3-OH-quinine were reduced to similar extents (about 60% and 75%, respectively) in the three study groups. Conclusions: The effect of erythromycin on total quinine clearance is the result of two opposing actions: inhibition of the intrinsic metabolic activity of the liver and increase in free quinine concentration which, in Child C cirrhotics, is such as to completely mask the inhibition of intrinsic clearance. The observation that unbound quinine clearance and 3-OH-quinine formation clearance are inhibited to a very similar extent in controls and cirrhotic patients indicates that, unlike reversible inhibitors, the effect of irreversible inhibitors does not depend on liver functional status.
RIASSUNTO In questo studio sono stati presi in considerazione gli aspetti farmacocinetici della disposizione metabolica e dell’interazione tra farmaci in caso di compromessa funzionalità d’organo. In particolare sono stati valutati: 1.l’effetto dell’insufficienza renale sul metabolismo epatico dei farmaci; 2.l’effetto dell’insufficienza epatica sulle interazioni farmacocinetiche dovute ad inibizione degli enzimi che metabolizzano i farmaci. 1- Obiettivi: L’effetto dell’insufficienza renale cronica (CRF) sulla farmacocinetica della lidocaina, un farmaco eliminato quasi esclusivamente tramite metabolismo epatico, è stato finora studiato solo nei pazienti sottoposti a regolare emodialisi. Il presente studio si è proposto due obiettivi: (a) esaminare l’effetto della CRF sulla cinetica di disposizione della lidocaina in pazienti sia sottoposti che non sottoposti ad emodialisi e (b) verificare in vitro se il plasma dei pazienti esaminati negli studi clinici o i metaboliti della lidocaina eventualmente accumulati in vivo, hanno un effetto inibitore sulla biotrasformazione del farmaco. Metodi: La cinetica di disposizione della lidocaina e dei suoi metaboliti farmacologicamente attivi, monoetilglicinaxilidide (MEGX) e glicinaxilidide (GX), è stata valutata in 30 soggetti dopo infusione endovenosa di 1 mg/kg di lidocaina. I soggetti sono stati divisi in quattro gruppi sulla base dei valori della clearance della creatinina (CLcr): gruppo 1, costituito da 15 soggetti sani con CLcr>80 ml·min-1 per 1,73 m2; gruppi 2 e 3, costituiti da 10 pazienti ciascuno, con insufficienza renale moderata (CLcr tra 30 e 60 ml·min-1 per 1,73 m2) e con grave insufficienza renale (CLcr< 30 ml·min-1 per 1,73 m2), rispettivamente; gruppo 4, costituito da 10 pazienti anurici in terapia emodialitica tre volte alla settimana. Sono stati inoltre effettuati degli esperimenti in vitro con microsomi epatici umani (HLM) al fine di valutare l’effetto del plasma dei soggetti esaminati e la possibile inibizione della formazione di MEGX da parte del GX. Risultati: Nei pazienti non sottoposti a dialisi, i parametri farmacocinetici della lidocaina sono risultati alterati in proporzione al grado di disfunzione renale, ma solo nei pazienti con grave insufficienza renale si sono riscontrate differenze statisticamente significative: la clearance è risultata dimezzata rispetto a quella dei controlli (6.01 ± 2.54 ml/min · kg vs. 11.87±2.97 ml/min · kg; P<0.001), e il tempo di dimezzamento (t1/2) approssimativamente raddoppiato (4.55 ± 1.71 h vs. 2.24 ± 0.55 h, P < 0.001). Nei pazienti sottoposti a dialisi, i parametri farmacocinetici sono risultati invece simili a quelli del gruppo di controllo. Non è stata osservata alcuna variazione del volume di distribuzione allo stato stazionario e dei livelli di MEGX nei quattro gruppi di studio, mentre i livelli di GX sono notevolmente aumentati, rispetto ai controlli (P<0.05), in tutti i gruppi di pazienti nefropatici. L’aggiunta del plasma di ciascuno dei soggetti esaminati nello studio clinico non ha prodotto nessun effetto inibitorio sulla biotrasformazione di lidocaina a MEGX in vitro. Il GX si è comportato come un inibitore competitivo della conversione di lidocaina a MEGX, ma la sua costante di inibizione apparente in vitro (52 ± 6 µmol/l) è risultata di due ordini di grandezza più grande delle sue concentrazioni in vivo. Conclusioni: I nostri risultati in vivo hanno implicazioni sia cliniche che metodologiche: (1) l’aggiustamento del dosaggio della lidocaina si rende necessario solo nei pazienti con grave insufficienza renale non sottoposti emodialisi; (2) i risultati degli studi che valutano l’effetto della CRF sulla disposizione metabolica dei farmaci possono essere considerati di validità generale solo se vengono analizzati sia pazienti sottoposti che non sottoposti a emodialisi. Le nostre osservazioni in vitro escludono la possibilità che alterazioni della disposizione metabolica della lidocaina siano il risultato dell’inibizione diretta degli enzimi metabolizzanti da parte di metaboliti accumulatisi o tossine uremiche. Sulla base dei risultati di recenti studi in vitro, l’ipotesi più probabile è che le tossine uremiche inibiscano l’espressione genica dei CYP epatici. 2- Obiettivi: L’inibizione in vivo del citocromo P450 (CYP) 1A2 da parte dell’inibitore reversibile fluvoxamina causa una riduzione della clearance dei substrati del CYP1A2, la cui entità diminuisce in proporzione al grado di disfunzione epatica, indipendentemente dalle caratteristiche cinetiche del farmaco coinvolto (clearance dipendente dal flusso o a capacità limitata). Un’importante questione rimane da valutare per appurare se questo è un fenomeno generale, ovvero se l’entità dell’inibizione decresce all’aumentare della disfunzione epatica indipendentemente dal meccanismo dell’inibitore (reversibile o irreversibile). Al fine di risolvere tale questione abbiamo valutato l’effetto della cirrosi epatica sull’inibizione della disposizione metabolica della chinina, substrato modello del CYP3A, da parte dell’inibitore quasi-irreversibile eritromicina. Metodi: Allo studio hanno preso parte 10 volontari sani e 20 pazienti cirrotici, di cui 10 pazienti con moderata disfunzione epatica (grado A di Child) e 10 pazienti con grave disfunzione epatica (grado C di Child). Il protocollo è stato condotto secondo uno studio a doppio cieco, randomizzato, ripartito in 2 fasi separate da un periodo di due settimane. In una fase, tutti i partecipanti hanno ricevuto placebo per 5 giorni; nell'altra essi hanno ricevuto tre dosi di 600 mg di eritromicina etilsuccinato, ogni 8 ore, per 5 giorni. A tutti i soggetti, il giorno 2, sono stati somministrati oralmente 500 mg di chinina solfato 1 ora dopo la dose di eritromicina (o placebo) della mattina. Le concentrazioni di chinina e 3-OH-chinina nel plasma e nelle urine sono state determinate mediante metodica HPLC, con detector fluorimetrico. Le concentrazioni di chinina libera sono state determinate in tutti i campioni di plasma ottenuti dallo studio clinico, mediante ultrafiltrazione. Risultati: Si è osservato che la co-somministrazione di eritromicina riduce la clearance della chinina nei volontari sani e nei pazienti con moderata disfunzione epatica (del 33% e del 30%, rispettivamente), mentre sembra non avere alcun effetto sulla clearance della chinina nei pazienti con grave insufficienza epatica. Inoltre l’eritromicina causa un marcato aumento della frazione di chinina libera, soprattutto nei pazienti cirrotici Child C, dove la frazione di chinina libera è più che raddoppiata. A differenza della clearance totale della chinina, la clearance della chinina libera è risultata significativamente ridotta (del 35%) anche nei pazienti con grave insufficienza epatica. Le clearance di formazione totale e libera della 3-OH-chinina sono risultate ridotte in grado simile (del 60% e del 75%, rispettivamente) in tutti e tre i gruppi di studio. Conclusioni: L’ effetto dell’eritromicina sulla clearance della chinina plasmatica totale è il risultato di due azioni opposte: inibizione dell’attività metabolica intrinseca del fegato e aumento della concentrazione di chinina libera nel plasma. Nei pazienti cirrotici Child C, l’effetto inibitorio sulla clearance intrinseca risulta completamente mascherato dall’aumento della concentrazione di chinina libera. Il fatto che la clearance della chinina libera e la clearance di formazione della 3-OH-chinina siano inibite in misura assai simile nei controlli e nei pazienti cirrotici indica che l’effetto degli inibitori irreversibili è indipendente dallo stato di funzionalità epatica.
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4

Fabris, Sabrina <1973&gt. "Prodotti di reazione di NO-donatori con molecole di interesse biologico e clinico: loro interazioni con i liposomi fosfolipidici e conseguenti cambiamenti delle caratteristiche chimico-fisiche di membrana". Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2003. http://hdl.handle.net/10579/726.

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Resumen
The reaction of propofol with nitrosoglutathione lead to the formation of an active species which was identified, and then synthesised, as 2,6-diisopropyl-4-nitrosophenol (nitrosopropofol). We demonstrated the in vitro formation of nitrosopropofol, and discussed the interaction of propofol and nitrosopropofol with dimyristoyl-L-a-phosphatidylcholine multilamellar liposomes (DMPC) using differential scanning calorimetry and spin labelling techniques. The thermotropic profiles showed that these molecules affect the temperature and the cooperativity of the gel to fluid state transition of the liposomes differently: the effects of propofol on the lipid organisation are quite similar to phenol and coherently interpretable in terms of the disorder produced in the membrane by a bulky group; nitrosopropofol is a stronger perturbing agent, and ESR spectra indicate that this is due to a relative accumulation of the molecule into the interfacial region of the bilayer. Nitrosopropofol (2-6-diisopropyl-4-nitrosophenol) has also dramatic consequences for respiration, ATP synthesis and transmembrane potential of isolated rat liver mitochondria at concentrations at which propofol (2-6-diisopropylphenol) does not cause any apparent effects. These results correlate well with the above reported observation that nitrosopropofol is a stronger perturbing agent of phospholipid membranes. The results suggested the opportunity of extending the study to the possible biological activity of different phenols and nitrosophenols on mitochondrial respiration, and to their interactions with phospholipid liposomes, in order to get information about the drugs distribution and the modifications they impose on lipid bilayer. The results of the experiments performed on mitochondria and model membranes prove an interesting correlation between the effects of the molecules on both systems. Propofol, the substituted phenols and their nitroso derivatives, and some 4,4'-biphenyldioles have been compared for their scavenging ability towards DPPH and for their inhibitory action on lipid peroxidation. The results showed that the antioxidant properties of the various molecules depend on the steric and electronic effects of their substituents.
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5

Damato, Valentina <1988&gt. "PITTURE COMMERCIALI A BASE DI BLU DI COBALTO: STUDIO DELLE PROPRIETA’ CHIMICHE, FISICHE E MECCANICHE, ATTO ALLA COMPRENSIONE DEL LORO POTENZIALE DEGRADO ED ALLE CONSEGUENTI IMPLICAZIONI NELLA LORO CONSERVAZIONE". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6291.

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Resumen
Questa tesi si propone di studiare pitture commerciali contenenti il Blu di Cobalto (pigmento dalle note proprietà siccative introdotto nel XIX secolo con formula CoAl2O4), ricercando come queste differiscano nella composizione chimica, nelle proprietà, nel comportamento meccanico e nell’invecchiamento. Sono state sudiate pitture realizzate negli anni ‘80-‘90, provenienti dal Smithsonian Conservation Institute e prodotte dal dott. M. F. Mecklenburg Marion e lasciate invecchiare naturalmente: si tratta di due stesure di controllo (olio più pigmento, senza additivi) e nove film ottenuti da pitture commerciali, e stesure disponibili oggi in commercio, delle ditte Maimeri (Italia), Winsor & Newton (UK), Titan (Spagna) e Van Gogh (NL). Di queste pitture sono state studiate la composizione chimica e la morfologia; inoltre studiando le stesure pittoriche di Mecklemburg, si è osservato come queste complesse formulazioni, differiscano anche nello stato di conservazione e dal punto di vista del comportamento meccanico con l’invecchiamento. Più precisamente sono state ossevate le formulazioni pittoriche commerciali, il comportamento e la colorazione, la resistenza alla trazione, confrontando i diversi campioni. Sono state inoltre riprodotte delle stesure pittoriche a base del pigmento Blu di Cobalto (ditta Kremer) con diverse formulazioni, tali da ottenere anche in questo caso una pittura di controllo, contenente solo olio e pigmento, utilizzata come riferimento nello studio delle pitture commerciali odierne, e delle pitture contenenti differenti tipologie di additivi, comunemente utilizzati dalle ditte produttrici di colori. A questo punto è stato possibile osservare eventuali differenze nella morfologia e nel comportamento, in funzione anche degli additivi utilizzati.
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6

Brigandì, Anna. "Gli effetti dell'invalidità della delibera di approvazione del bilancio di esercizio". Doctoral thesis, Università di Catania, 2013. http://hdl.handle.net/10761/1469.

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Resumen
La tesi concerne l analisi degli effetti dell invalidità di una delibera di approvazione del bilancio sull attività sociale, con riferimento particolare ai provvedimenti che devono essere assunti dall organo amministrativo per ristabilire la legalità violata. Preliminarmente si esamina il quadro giuridico nel quale si colloca la materia dell invalidità delle delibere assembleari e si inquadrano genericamente le problematiche giuridiche e fattuali che scaturiscono dalla dichiarazione di invalidità di una delibera, soprattutto relativamente al pregiudizio alla stabilità e alla certezza dell attività sociale. Successivamente si esamina la natura giuridica della delibera di bilancio e le funzioni che esso svolge, al fine di individuare gli interessi che devono essere tenuti in considerazione nella valutazione degli effetti della dichiarazione di invalidità. In base a tali considerazioni viene così analizzata la disciplina specifica che a seguito della riforma è dettata, ex art. 2434- bis, per l invalidità della delibera di bilancio. Lo studio prende inizio dal terzo comma della norma in questione, che ha costituito la fonte dei maggiori dubbi interpretativi in materia, trattandosi di valutare se, in conseguenza della pronuncia giudiziale, sia necessario rifare il bilancio viziato e tutti i successivi che dell invalidità abbiano risentito, oppure se sia sufficiente tenere conto della pronuncia soltanto nel bilancio dell esercizio nel corso del quale è dichiarata l invalidità. La ricerca procede concentrando l attenzione sulla conseguente attività che deve essere svolta dall organo amministrativo, distinguendo a seconda che il vizio riguardi il procedimento di formazione del bilancio ovvero il suo contenuto e, in quest ultimo caso, a seconda che il vizio influisca sul risultato di esercizio o semplicemente sulla chiarezza e sulla funzione informativa dello stesso. Attenzione particolare è anche prestata all eventuale invalidità derivata di alcune delibere collegate al bilancio di esercizio: il bilancio, infatti, costituisce il presupposto logico e giuridico delle successive deliberazioni che, avendo a oggetto la gestione del patrimonio sociale, non possono non avere quale punto di riferimento l accertamento della consistenza patrimoniale, finanziaria ed economica della società. L ultima parte del lavoro è dedicata all analisi degli strumenti di tutela preventivi e limitativi della tutela reale, in parte previsti dalla disciplina generale di cui agli artt. 2377 e ss., e che troveranno applicazione se e in quanto compatibili con la disciplina ex art. 2434- bis, in parte previsti direttamente dalla normativa in materia, così in particolare la limitazione alla legittimazione ad impugnare il bilancio e il limite temporale a partire dal quale il bilancio non può più essere impugnato. Un ultima riflessione, infine, è dedicata alla tutela risarcitoria che, prevista nella disciplina generale come tutela alternativa alla tutela reale, non è richiamata espressamente in materia di bilancio; si analizza, pertanto, la possibilità di ottenere un risarcimento del danno anche in caso di delibera di bilancio, nonché le altre forme di tutela che possono conseguire in presenza di un bilancio viziato e i soggetti che possono essere chiamati a risponderne a vario titolo.
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7

Grande, Elisa <1994&gt. "L’esterovestizione: conseguenze fiscali e rilevanza penale". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16446.

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8

CAMATTI, Nicola. "ESTERNALITA’ TERRITORIALI E CONSEGUENZE DI POLICY". Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2010. http://hdl.handle.net/11392/2389356.

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Resumen
This work is about the territorial externalities and it is divided in this way.In Chapter I is intended to give a definition of this concept and than to catalog the various externalities present in a territory.In Chapter II is intended to show as the dynamics of knowledge externalities are the reason of the economic growth in the long-term.In Chapter III shows, qualitatively, empirically and theoretically, as there is not a order of preference in the the dynamics externalities of specialization and urbanization.In Chapter IV, describes the consequences of policy.The main result of this work is to point put as any policy about the territorial externalities must take in account the total net effect and the equilibrium of social efficiency.
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9

Picunio, Maria Laura. "Le conseguenze indennitarie del licenziamento illegittimo". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2019. http://hdl.handle.net/11577/3425805.

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Resumen
Nell’elaborato si affronta il tema delle conseguenze economiche del licenziamento illegittimo, con riferimento sia alla tutela reale che a quella obbligatoria. Si muove, quindi, dall’esame dell’evoluzione delle tutele, analizzandone l’andamento, che sembra descrivere una parabola il cui apice è costituito dalla tutela prevista tradizionalmente dall’art. 18 St. Lav. ed il punto più basso dalla disciplina di cui al d. lgs. n. 23/2015. Considerate le particolarità della disciplina, in ragione delle quali si attribuisce tradizionalmente una pluralità di funzioni alle indennità, si analizzano successivamente i principi in tema di risarcimento del danno, soffermandosi sulle sue diverse funzioni: compensativa, sanzionatoria e dissuasiva, anche al fine di verificare elementi di continuità e discontinuità tra diritto del lavoro e diritto civile. Vengono quindi affrontate le problematiche connesse all’indennità spettante nelle ipotesi di tutela reale: segnatamente si trattano le conseguenze connesse all’attribuzione di una funzione di coazione indiretta rispetto all’obbligo di reintegra, nonché i riflessi sui diritti dei lavoratori derivanti dalle limitazioni previste all’indennità. Con riferimento alla tutela meramente obbligatoria si esaminano i criteri di determinazione dell’indennità previsti nelle diverse norme di legge, ed in particolare ci si sofferma sui motivi che hanno portato la Corte costituzionale a dichiarare illegittimo il sistema previsto nell’art. 3, co. 1, d. lgs. n. 23/2015 in modo tale da formulare un’ipotesi su come vada riempito il vuoto normativo lasciato dalla sentenza e ad indagare sui riflessi di tale sentenza. Infine si esamina la compatibilità con la Costituzione della tutela indennitaria, con particolare riferimento al valore costituzionale del diritto al lavoro, alla legittimità delle limitazioni al risarcimento del danno ed alle conseguenze che ne derivano in termini di adeguatezza della tutela attualmente prevista dalle diverse disposizioni legislative.
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10

Bianchetti, M. "LE MOLTE VERSIONI DELLA CONSEGUENZA LOGICA". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2011. http://hdl.handle.net/2434/157119.

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Resumen
This thesis is on the concept of logical consequence (LC) and it is divided into two parts. In the first one, I show that LC: (1) was not important in eminent logicians (like Aristotle) (2) has been described in several different ways (preservation of truth from premises to conclusion, formality, necessity of thought, following a rule, to transform what is a ground for the premises into a ground for the conclusion, …) and by different methods (predication, natural language, formal language, per se entities, Theory of Types, Set-theory, derivation in a formal calculus, variation of the non-logical parts of the sentences, …). I explain how LC became one of the central notions of contemporary logic, why it was not important in many authors (in certain cases, until very recent years), which forms had the logics in which LC was not important, the many and important relations among LC and extra-logical (metaphysical, epistemological, pragmatic, …) notions. It shows that we cannot simply take for granted that there is an intuitive concept of LC or even a natural concept of LC, since it has always been formulated and become understandable and important only in connection with non-logical notions and different scientific aims. The authors or the schools studied in this first section are: Aristotle, Descartes, Kant, Bolzano, Frege, the algebra of logic, the axiomatic study of mathematical theories, Brouwer, Gentzen, Tarski, Etchemendy and Prawitz. In the second part of my thesis, I explore the seminal Tarski’s idea to consider LC as a closure operator and further developed by Łos, Suszko, Wójcicki, Czelakowski and the Barcelona Group. I define LC as a structural closure relation on the algebra of formulas, without taking into account its syntactical or semantic definition. I examine the philosophical ideas lying behind this conception and I explore different definitions (e.g., non-monotone consequence). Then I explore how we can define LC by a calculus (Hilbert-calculus and Natural Deduction Calculus) or by a semantic system (I consider predicative language too) and I explain the philosophical implications of these different points of view. In the last chapter I explore how we can define LC by matrices and the philosophical implication of this method. I study Lindenbaum matrices, Lindenbaum bundles, Lindenbaum-Tarski algebras and I investigate the relation among some properties of logical systems and Lindenbaum matrices.
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Libros sobre el tema "Conseguenti"

1

Italy. Parlamento. Camera dei deputati. I Commissione affari costituzionali. Immigrazione e condizione dello straniero: Indagine conoscitiva della I Commissione affari costituzionali e testi normativi conseguenti (novembre 1988-dicembre 1989). Roma: Camera dei deputati, 1990.

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2

Le conseguenze. Venezia: Marsilio, 2009.

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3

Veraldi, Attilio. Uomo di conseguenza. Cava de' Tirreni (Salerno): Avagliano, 2003.

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4

Le conseguenze estreme. Milano: Baldini & Castoldi, 2013.

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5

Mondadori, ed. Le conseguenze del caso. Milano: Piemme, 2011.

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6

Fiori, Alessandra. Le conseguenze del caso: [ramanzo]. Milano: Piemme, 2010.

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7

Le conseguenze economiche delle leggi razziali. Bologna: Società editrice Il mulino, 2022.

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8

Manna, Adelmo, Alberto Cadoppi, Stefano Canestrari y Michele Papa. La punibilità e le conseguenze del reato. Torino: UTET giuridica, 2014.

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9

Bauman, Zygmunt. Dentro la globalizzazione: Le conseguenze sulle persone. 9a ed. Roma: Editori Laterza, 2006.

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10

Cicco, Carlo Di. Ratzinger: Benedetto XVI e le conseguenze dell'amore. Roma: Memori, 2006.

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Capítulos de libros sobre el tema "Conseguenti"

1

Roncone, R., L. Giusti, M. Mazza y M. Casacchia. "Disturbi della cognizione sociale e le loro conseguenze psicosociali". En La riabilitazione cognitiva della schizofrenia, 21–36. Milano: Springer Milan, 2013. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2802-9_3.

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2

Teti, Antonio. "Il condizionamento psicologico della Rete sull’individuo: cause, effetti, possibili conseguenze". En I blu, 141–63. Milano: Springer Milan, 2011. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1815-0_7.

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3

Mancuso, Mauro y Paolo Boldrini. "Riabilitazione neuropsicologica in pazienti con menomazione cognitivo-comportamentale conseguente a grave cerebrolesione acquisita". En La riabilitazione neuropsicologica, 209–20. Milano: Springer Milan, 2012. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2349-9_11.

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4

Abrusci, Vito Michele y Lorenzo Tortora de Falco. "Verso la teoria dei modelli: alcune conseguenze del teorema di compattezza". En UNITEXT, 137–78. Milano: Springer Milan, 2014. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-5538-4_5.

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5

Grillo, Paolo. "La città e il vulcano. Il comune di Como e le conseguenze dell’eruzione del Samalas (1257-1260)". En Reti Medievali E-Book, 147–61. Florence: Firenze University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-423-6.09.

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The essay examines some measures taken by the commune of Como between 1257 and 1260, relating to the maintenance of roads and rivers and the food supply of the city, reinterpreting them as timely and effective responses to the wave of bad weather caused throughout Europe by the eruption of the Indonesian volcano Samalas.
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6

"Le conseguenze sull’esercizio della professione". En Architetti e ingegneri di fronte alle leggi razziali, 55–62. Quodlibet, 2022. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv2sbm7v5.9.

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7

Giuliana, Calabrese. "Introduzione". En La conseguenza di una metamorfosi, 13–18. Ledizioni, 2016. http://dx.doi.org/10.4000/books.ledizioni.9040.

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8

Giuliana, Calabrese. "1. Luis García Montero e la scrittura dell’esperienza". En La conseguenza di una metamorfosi, 19–70. Ledizioni, 2016. http://dx.doi.org/10.4000/books.ledizioni.9045.

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9

Giuliana, Calabrese. "2. Il soggetto come territorio e il territorio del soggetto". En La conseguenza di una metamorfosi, 71–165. Ledizioni, 2016. http://dx.doi.org/10.4000/books.ledizioni.9050.

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10

Giuliana, Calabrese. "3. «Según la curva del espacio»". En La conseguenza di una metamorfosi, 167–260. Ledizioni, 2016. http://dx.doi.org/10.4000/books.ledizioni.9055.

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Actas de conferencias sobre el tema "Conseguenti"

1

Dettori, Sandro, M. Cillara, G. Deplano, M. R. Filigheddu, C. Sirca, D. Spano, A. Usai y A. Franceschini. "Danni da neve e rischi conseguenti nelle sugherete del nord Sardegna". En Terzo Congresso Nazionale di Selvicoltura. Accademia Italiana di Scienze Forestali, 2009. http://dx.doi.org/10.4129/cns2008.194.

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2

Carnuth, W., U. Kempfer, R. Lotz y T. Trickl. "Tropospheric-Ozone Measurements with a UV Lidar System". En Optical Remote Sensing of the Atmosphere. Washington, D.C.: Optica Publishing Group, 1991. http://dx.doi.org/10.1364/orsa.1991.owe3.

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Ultraviolet (UV) lidar measurements of ozone have proven to possess a high level of reliabilty in the stratosphere. For measurements in the troposphere, however, a number of technical modifications is necessary. This is the conseguence of the lower ozone densities, which reguire the use of shorter, more strongly absorbed wavelengths than commonly applied in stratospheric systems, as well as of the enormous dynamical range of the backscattered light intensity.
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3

Ortolani, Chiara. "Morfologia urbana, trasporti, energia: indicatori di impatto". En International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7910.

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La mobilità svolge un ruolo vitale per il mercato interno, per l’occupazione e, più in generale per la qualità della vita dei cittadini. Rivolgendo l'attenzione al contesto mondiale, europeo e nazionale si vede come sia divenuta una necessità sempre crescente: la mobilità media per persona in Europa, misurata in passeggeri-chilometro per abitante, è aumentata del 7% tra il 2000 e il 2008 e si prevede che nel 2050 i passeggeri-km nell’Europa OECD saranno il doppio rispetto al 2000. Per ciò che riguarda il trasporto merci la domanda ha continuato a crescere oltre il PIL negli ultimi dieci anni (EC, 2011). L’attuale modello di trasporto è basato però sull'uso dei combustibili fossili e sul predominio del trasporto su strada, sia per le merci che per i passeggeri (EC, 2011) e inoltre una larga parte della mobilità oggi esistente potrebbe essere evitata (McLellan & Marshall, 1998). Di conseguenza, tale modello è responsabile del 23% dell’energia consumata in Europa. Circa i tre quarti dipendono dal trasporto su strada (IPCC, 2007) e il consumo energetico, in questo settore, si stima che aumenterà circa dell’80% entro il 2030. In conseguenza del fatto che l’energia consumata in questo settore proviene per il 96% dal petrolio e dai suoi derivati (IPCC, 2007; EC, 2011) questo stesso è responsabile di elevate emissioni di CO2 e altre sostanze clima-alteranti, dell'aumento della temperatura e di rilevanti problemi di salute nelle popolazioni esposte (U.S. EPA, 2010). La forte dipendenza dal petrolio potrebbe inoltre portare a conseguenze severe sulle possibilità di approvvigionamento di merci e spostamento dei cittadini, sulla sicurezza economica e la competitività globale ed europea nei decenni futuri (EC, 2011; U.S. Joint Forces Command, 2010). La maggior parte degli spostamenti sono interni alle aree urbane e, per il settore dei trasporti, queste sono le aree che influiscono di più sui cambiamenti climatici e sui consumi energetici globali. La città può essere assimilata ad un organismo (Samaniego & Moses, 2008) e gli spostamenti che si compiono in essa, affinché siano efficaci, devono avvenire attraverso una rete che rappresenti una configurazione ordinata di relazioni -o connettività- (Capra, 1996) che implica una certa forma, una struttura definita (con il rispettivo schema) e uno o più processi specifici (Samaniego & Moses, 2008). Le caratteristiche che osserviamo oggi negli organismi sono il risultato di milioni di anni di evoluzione verso l’ottimizzazione delle strutture: minimizzazione dell’energia spesa per la distribuzione delle risorse e massimizzazione del rendimento. Tendono quindi a minimizzare il loro grado di entropia. Per arrivare ad una configurazione del tessuto connettivo urbano che possa minimizzare il suo grado di entropia è necessario innanzi tutto individuare un insieme di indicatori sulla base dei quali sia possibile caratterizzare lo spazio stesso e che rendano possibili analisi dinamiche della morfologia urbana. In quest’ottica, questo contributo si pone quindi come obiettivo quello di individuare un primo set di indicatori significativi derivati dal confronto tra le caratteristiche delle reti vascolari di un organismo e il tessuto connettivo urbano. The mobility plays a very important role for the internal market, employment and, more generally, the citizens’s life quality that takes great advantages from an effective and sustainable transport system. In the last twenty years, mobility has become an ever increasing necessity: the average mobility per capita in Europe, measured in passenger-kilometres per capita, is increased by 7% between 2000 and 2008 and it is expected that in 2050 the passenger-km OECD Europe will double compared to 2000. Furthermore demand for resources and food is continued to grow well beyond the GDP over the past decade (EC, 2011), enhancing thus the freight. The current transport model that responds to this mobility demand, which also includes a large part of trips that could be avoided (McLellan & Marshall, 1998), is based on the dominance of road transport and use of fossil fuels (EC, 2011), both for freight and transport of passengers. As a conseguence this transport model is accountable for 23% of energy consumed in Europe, and about three quarters of which depends on road transport (IPCC, 2007) It is estimated that energy consumption in this sector will increase by around 80% for 2030. In this sector, the energy consumed originates of 96% from oil and its products (IPCC, 2007; EC, 2011; Lerch, 2011). Therefore, the transport sector is responsible for high emissions of CO2 and other climate-altering gases, for the temperature increase and for significant health problems in population directly exposed to oil-derived pollutants(U.S. EPA, 2010). The strong dependence on oil may also have important consequences on the resource supply and mobility of citizens for the next decades (EC, 2011; U.S. Joint Forces Command, 2010). The majority of trips are internal to the urban areas that are affected by this congestion, local air pollution, road accidents and social harms. Finally, urban trips have a major influence on climate change and energy consumption at the global level. Samaniego & Moses (2008) show the similarities existing between cities and organisms. Urban trips are effective if are done through a network representing an ordered configuration of relationships -connectivity-(Capra, 1996) which implies a particular shape, definite structure and one or more specific processes. The characteristics that are observed in organisms today are the result of millions of years of evolution that led to optimized structures that tend to minimize the energy cost for resource allocation thus maximizing their productivity. Therefore, the organisms tend to minimize their degree of entropy. To arrive at a configuration of urban connective tissue that can minimize its level of entropy is first necessary to identify a set of indicators on the basis of which it is possible to characterize the space and make possible dynamic analysis of urban morphology. In this context, the aim of this contribution is to identify a first set of meaningful indicators derived from a comparison of the characteristics of the vascular networks of an organism with the urban connective tissue.
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4

Rossi, Gabriele, Massimo Leserri y Alma Benitez Calle. "Dry stone architecture: the survey as a tool to safeguard the risk of morphological or formal homologation". En HERITAGE2022 International Conference on Vernacular Heritage: Culture, People and Sustainability. Valencia: Universitat Politècnica de València, 2022. http://dx.doi.org/10.4995/heritage2022.2022.15606.

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Ci sono esempi unici e variegati di costruzioni in pietra a secco nella regione mediterranea, il cui interesse, in Puglia (Italia) e attestato negli ultimi decenni, ha determinato un atteggiamento speculativo che ha permesso a queste architetture vernacolari di acquisire un notevole valore economico. Di conseguenza, oltre alle azioni supportate dai regolamenti comunali e dagli strumenti di pianificazione sia locale che regionale, è necessario individuarne il valore culturale e le peculiarità, tutte necessarie per attuare politiche consapevoli per una corretta tutela e conservazione. Ci proponiamo in particolare di concentrarci sul rilievo di queste architetture all'interno di questo contributo, un argomento trascurato di una certa complessità, al fine di proporre una serie di riflessioni che supportino l'attività di coloro che intendono intervenire su questi manufatti. Infatti, la loro componente plastica e l'unicità morfologica permettono loro di fondersi con sculture che richiedono l'utilizzo di metodologie e tecnologie moderne e raffinate per la loro documentazione. Pertanto, il mancato riconoscimento su caratteristiche e peculiarità ha portato ad azioni riguardanti il loro restauro con un'omologazione formale generale e la perdita della singolarità morfologica originale durante gli interventi per la loro conservazione.
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Arras, Francesca, Arnaldo Cecchini, Elisa Ghisu, Paola Idini y Valentina Talu. "Perché e come promuovere la camminabilitá urbana a partire dalle esigenze degli abitanti piú svantaggiati: il progetto "Extrapedestri. Lasciati conquistare dalla mobilità aliena!"". En International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7962.

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La città contemporanea è una città a misura di automobilista. Chi non vuole o non può usare l'automobile per spostarsi non è in grado di esercitare pienamente il proprio diritto urbano di accesso ed uso degli spazi e delle strade sottratti dalle automobili all'uso pubblico e collettivo. Il prerequisito per la riconquista di questo diritto urbano negato è la promozione di un vero e proprio cambiamento culturale in materia di mobilità, attraverso il coinvolgimento consapevole e responsabile degli abitanti nelle politiche e nei progetti di promozione della mobilità altra, in particolare di coloro che subiscono la maggior parte delle conseguenze negative determinate dalla presenza invasiva delle automobili nella città: bambini, anziani, persone disabili e pedoni (e ciclisti) in generale. Nell'articolo descriveremo il progetto pilota "Extrapedestri. Lasciati conquistare dalla mobilità aliena!" che si pone l'obiettivo di promuovere la camminabilità urbana di due quartieri marginali della città di Sassari (e, in prospettiva, di tutta la città, trattandosi un progetto facilmente replicabile) a partire dalle esigenze, dai desideri e dalla "capacità di disobbedienza" dei bambini, uno dei gruppi di abitanti più svantaggiati in materia di mobilità. Contemporary city is a car-friendly city. Those who cannot or do not want to use a car are not capable to fully exercise their fundamental urban right to access and to use the public spaces and the streets. In this paper, we argue that it is possible to make more effective policies aimed at building walkable cities making reference to the desires and needs of disadvantaged groups. In particular, we concentrate on children as one of the most vulnerable groups of inhabitants of the city. The role children can play in improving urban quality of life is fundamental, for a number of reasons, most important of which, for the purpose of this paper, is their "capability of disobedience" which might be used as a force of urban transformation. Then, we present one project through which we try to promote the urban walkability of the city of Sassari starting from children's involvement: "ExtraPedestrians: let yourself be conquered by the 'alien' mobility".
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Sportello, Valentina. "Cronaca di un abbandono: fenomeni di migrazione all'interno della Ciudad Vieja di Montevideo". En International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8015.

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La Ciudad Vieja, ha rappresentato per secoli il centro funzionale, abitativo e commerciale della città di Montevideo, eppure nel corso dell’ultimo secolo ha subito molte trasformazioni che ne hanno mutato sia il volto urbano che la composizione sociale. Risulta infatti essere il barrio Montevideano con il maggior calo di abitanti (circa il 20%) e la causa principale di tale fenomeno è imputabile alla localizzazione del porto commerciale nella baia e al conseguente svilupparsi in loco dei servizi legati all’attività di quest'ultimo, che hanno trasformato l'antico centro storico in un “barrio portuale”. Lentamente la Ciudad Vieja si svuota e si classifica come luogo pericoloso e degradato agli occhi dei suoi abitanti, che se ne allontanano attratti da abitazioni più comode e tranquille sul bordo dell'oceano. A questo flusso di popolazione in fuga, se ne affianca uno contrario, invisibile, composto dal ceto più povero, il quale in cerca di un rifugio, è attratto dallo stock abitativo disponibile e abbandonato che occupa illegalmente e dalle possibilità di lavoro offerte dal vicino porto. Il volto della Ciudad Vieja cambia ancora, e il degrado urbano delle vie, corrisponde al peggioramento delle condizioni di vita dei suoi nuovi abitanti, i quali vivono in totale assenza di regole igieniche, in condizioni di sovraffollamento, privi di acqua e luce. Nonostante negli ultimi anni le amministrazioni si siano occupate del degrado urbano e sociale presente nella zona, le proposte di rilancio pensate, limitate al recupero di alcune facciate o alla pedonalizzazione di alcune vie, son fallite miseramente e il fenomeno non è stato arginato, mentre l'auspicata partecipazione di investitori privati non ha mai avuto seguito. For centuries the Ciudad Vieja was the functional, residential and commercial centre of the city of Montevideo, however over the past century it has undergone many transformations, which have changed its urban essence and its social composition. It has been shown to be the barrio in Montevideo with the highest population decline (about 20 %). Such phenomenon may be attributed to the position of the commercial port in the bay and to the consequent development of activities linked to the port, which have transformed the old town centre into a "port barrio". The Ciudad Vieja slowly emptied and it was seen as dangerous and degraded by its inhabitants, who went away from it attracted by more comfortable and quiet homes by the ocean. Another flow contrasted that of the fleeding population: it was made up of the lower class in search for refuge, attracted by the vacant and abandoned homes, which it occupied illegally, and by work opportunities offered by the nearby port. The essence of the Ciudad Vieja changed once again and the urban decay of the streets was equivalent to the worstening of the living conditions of its new inhabitants, who live without sanitation rules, in overcrowded conditions and without running water and electricity. Although in recent years administrations have dealt with the area's urban and social decay, the proposed solutions, limited to the reclamation of a few facades and to the pedestrianisation of some streets, have failed miserably and the phenomenon hasn't been contained, while private investors have never participated.
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Catini, Raffaella. "La territorializzazione spontanea del centro storico: il caso di Viterbo". En International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8033.

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Lo studio qui proposto ha preso l’avvio da due eventi fondamentali per lo sviluppo urbanistico della città di Viterbo, nessuno dei quali possiamo dire costituisca la conseguenza di una politica urbana di indirizzo. Il primo ha decretato, a partire dagli anni Ottanta del secolo scorso, lo spopolamento e il progressivo degrado del centro storico a seguito del vero e proprio esodo verso i nuovi insediamenti di edilizia economica e popolare e soprattutto verso le innumerevoli ville, costruite facendole passare per fabbricati rurali, nelle zone agricole a ridosso della città; il secondo, tuttora in atto, registra una tendenza opposta in virtù dei mutamenti profondi occorsi nel tessuto sociale e della mutata situazione economica. Le scarse disponibilità economiche hanno reso infatti nuovamente appetibili, da parte di nuovi fruitori con scarse possibilità economiche, i numerosi immobili del centro rimasti liberi e in cattive condizioni di manutenzione, dapprima senza operare alcuna alterazione nel tessuto edilizio esistente; quindi è iniziata un’operazione sistematica di portata ben diversa, mirata alla trasformazione in unità abitative minime dei locali situati al livello stradale adibiti un tempo a magazzini e cantine. Esigenze differenti di persone differenti hanno indotto una nuova territorializzazione della città storica. Resta da capire in che misura questo processo sia stato previsto o valutato, e se la costituzione di un tessuto sociale così omogeneo nella struttura possa considerarsi positivamente ai fini del riequilibrio socio-economico complessivo, di cui il problema edilizioabitativo rappresenta solo uno degli aspetti The aim of this paper is to reflect on two major trends concerning the urban development of the city of Viterbo, neither of which appears to stem from a precise urban policy. The first one was the depopulation and progressive decline of the ancient city centre caused by the relocation of the inhabitants towards the new council housing settlements and especially towards the countless new villas, originally intended as farm houses on agricultural land adjacent to the city. The second one, still ongoing, is an opposite trend, the result of profound changes in the social fabric of the society and of the present economic stagnation. Many unoccupied and neglected houses and flats in the city centre are appealing to people with limited financial means, in spite of the lack of upgrading. In addition, basements and cellars are being converted into actual housing units. The needs of the abovementioned people have triggered a new territorialisation of the historic centre. It is yet to be determined to what extent this phenomenon has been contemplated and understood, and whether the rise of such a uniform social fabric should be construed as positive for the general socioeconomic balance, of which the housing issue is only one of the factors.
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