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Rozkrut, Tomasz. "Nowa Instrukcja o synodach diecezjalnych". Prawo Kanoniczne 42, n.º 1-2 (15 de junio de 1999): 145–56. http://dx.doi.org/10.21697/pk.1999.42.1-2.04.

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Resumen
L’articolo intitolato La nuova Istruzione sui sinodi diocesani presenta un piccolo commento all’lstruzione pubblicata nel 1997 insieme dalle Congregazione per i vescovi e per l’evangelizzazione dei popoli. Lo incomincia la seguente domanda: perche oggi le Congregazioni pubblicano l’Istruzione? Successivamente, dopo la risposta, l’articolo presenta il contenuto dell’Istruzione, dove sono sottolineate soprattutto le novita del documento. Alla fine, in poche righe, l’articolo si dedica a dare le conclusion airistruzione sui sinodi diocesani.
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Meloni, Federica. "Congregazione del Concilio, ecumenismo e conciliarismo". Rechtsgeschichte - Legal History 2012, n.º 20 (2012): 373–74. http://dx.doi.org/10.12946/rg20/373-374.

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3

Orczykowski, Andrzej. "Rola osób konsekrowanych w duszpasterstwie migrantów". Prawo Kanoniczne 48, n.º 3-4 (10 de diciembre de 2005): 67–85. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2005.48.3-4.04.

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Resumen
Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, assieme al Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti ed I’Itineranti, hanno rivolto una lettera congiunta alle superiore ed ai superiori generali degli istituti di vita consacrata. Questa lettera deve incoraggiare, un sempre maggiore l’impegno, le persone consacrate sui vari aspetti di mobilità della Chiesa secondo l’Istruzione del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti ed I’Itineranti Erga migrantes caritas Christi (La carità di Cristo verso i migranti). Il documento invita ad una sfida particolare, specialmente per le persone consacrate, perché abbiano sempre nella pastorale dei migranti, un ruolo di primo piano sia per il carisma di congregazioni volto a tale specifico settore, che per l’apporto personale di singoli consacrati o di singole comunità appartenenti a vari istituti di vita religiosa e società di vita apostolica. Tutti e due documenti sottolineanno che, la Chiesa fa, e continua a fare, grande affidamento sul contributo dei consacrati a tale pastorale specifica.
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Góralski, Wojciech. "Korektury rzymskie pierwszego polskiego synodu plenarnego z 1936 roku". Prawo Kanoniczne 33, n.º 1-2 (5 de junio de 1990): 153–73. http://dx.doi.org/10.21697/pk.1990.33.1-2.07.

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Sono passati 50 anni dalla celebrazione del primo sinodo plenario polacco in Częstochowa, convocato per trattare negozi ecclesiastici della Chiesa in Polonia comprendente cinque provincie ecclesiastiche. L’assemblea sinodale, presieduta dal card. Francesco Marmaggi, legato speciale del Pio XI, ha radunato tutti i vescovi polacchi (51) di tre riti (latino, greco-cattolico, aremeno) con il card. Augusto Hlond, primate di Polonia, gli ordinari religiosi (31), i rappresentanti dei capitoli metropolitanie cattedrali (24), i delegati delle università e delle facoltà teologiche (5), il presidente dell’Azione Cattolica. Il risultato delle quattro sessioni sinodali (25—26 agosto) furono i 150 decreti divisi in 15 capitoli, presentati in seguito dal legato pontificio alla S. Congregazione del Concilio per essere esaminati e riconosciuti, conformemente alla disposizione del can. 291 § 1 del CJC. L’approvazione della S. Sede fu concessa il 23 maggio 1937, dopo di che i decreti furono stati promulgati (15 dicembre 1937). L’autore presenta i risultati della sua ricercha compiuta recentemente nel Archivo della Congregazione per il Clero sulle „corretture romane” introdotte nei decreti del sinodo polacco durante il procedimento del’esame e dell’approvazione del testo legislativo sinodale. Dopo aver conosciuto la procedura del riconoscimento della redazione dei decreti sinodali, il lettore prende conoscenza del merito delle corretture introdotte dai cardinali della Congregazione al testo presentato. L’analisi degli interventi ai decreti permette di constatare due speci degli emendameni compiuti dai correttori. Assai numerosi sono quelli di natura piuttosto formale che non cambiano la sostanza stessa delle rispettive norme. Poco numerosi sono questi che toccano il loro merito avendo un valore importante. Questa osservazione sembra essere conforme all’accertamento della Congregazione stessa che nel decreto della ricognizione ed approvazione dei decreti del sinodo (19 luglio 1937) ha menzionato che essi vengono approvati „.... nonnullis haud magni momenti tantummodo exceptis, ...”e ehe „... non solum ad normam vigentis Codicis Iuris Canonici reperta et recognita sunt, sed etiam digna habita quae promeritis laudibus honestarentur”
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Brogi, Marco. "L'impegno quotidiano della Congregazione per le Chiese Orientali". Revista Española de Derecho Canónico 53, n.º 141 (1 de enero de 1996): 681–93. http://dx.doi.org/10.36576/summa.5916.

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Barszcz, Waldemar. "Przyczyny i procedury przeniesienia duchownych do stanu świeckiego na podstawie uprawnień Kongregacji ds. Duchowieństwa". Prawo Kanoniczne 54, n.º 3-4 (10 de diciembre de 2011): 53–76. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2011.54.3-4.02.

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Il presente studio ha lo scopo di illustrare le tre facoltà speciali concesse dal Sommo Pontefice alla Congregazione per il Clero, al fine di procedere, in via amministrativa, alla riduzione allo stato laicale dei chierici che si trovano in situazione irregolare. Tali facoltà sono gli strumenti di cui possono servirsi tutti gli Ordinari (diocesani e religiosi), nei casi dove appare chiara una violazione della legge da parte del chierico e quando l’interessato non intende chiedere, in via graziosa, la dispensa dagli obblighi che derivano dall’Ordine Sacro. Le facoltà sono state concesse anzitutto le situazioni dove non è possibile, o non è conveniente, procedere per le vie già previste dalla legge. La competente Congregazione ha elaborato gli schemi che illustrano la procedura che ogni Ordinario deve seguire prima di presentare i singoli casi alla Sede Apostolica (cf. allegato). Il contenuto puntualizza innanzitutto le procedure, presentando, con indicazioni pratiche ed esplicative, l’applicazione delle norme particolari, specie a livello locale, prima della presentazione dei casi alla Sede Apostolica.
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Gałkowski, Tomasz. "Wiedza psychologiczna w formacji kandydatów do kapłaństwa". Prawo Kanoniczne 53, n.º 1-2 (9 de enero de 2010): 41–59. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2010.53.1-2.03.

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Il 29 giugno 2008 la Congregazione dell’Educazione Cattolica ha emesso il documento intitolato «Orientamenti per l’utilizzo delle competenze psicologiche nell’ammissione e nella formazione dei candidati al sacerdozio». Questo documento è stato sottoposto all’analisi dettagliata nella quale l’Autore sottolinea le idee principali riguardanti le questioni pratiche circa l’utilizzo delle competenze psicologiche nel processo formativo al sacerdozio.
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Eisenbichler, Konrad. "Sebregondi, Ludovica, ed. La Congregazione dei Buonomini di San Martino." Confraternitas 31, n.º 2 (25 de enero de 2022): 139–41. http://dx.doi.org/10.33137/confrat.v31i2.38076.

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Vaquero Piñeiro, Manuel. "Manifatture romane nel XVIII secolo : le fornaci della Congregazione dell’Oratorio". Mélanges de l’École française de Rome. Italie et Méditerranée 120, n.º 1 (2008): 169–87. http://dx.doi.org/10.3406/mefr.2008.10513.

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Ratzinger, Joseph. "Presentazione dell'Enciclica "Veritatis Splendor"". Medicina e Morale 42, n.º 6 (31 de diciembre de 1993): 1101–10. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1993.1031.

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Il presente articolo intende fornire alcune possibili coordinate per un approccio all'ultima Enciclica "Veritatis Splender" di Giovanni Paolo II. L'Autore, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, individua anzitutto due ragioni fondamentali per le quali l'Enciclica risulti necessaria: da una parte perché il cristianesimo non è pura teoria, ma prassi concreta, dall'altra a motivo della morale come questione di sopravvivenza per l'umanità. L'articolo prosegue poi illustrando la struttura ed i contenuti del documento papale.
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Kałowski, Julian. "Współpraca między instytutami zakonnymi w dziedzinie formacji". Prawo Kanoniczne 45, n.º 1-2 (15 de junio de 2002): 33–79. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2002.45.1-2.01.

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Resumen
In questo articolo viene presentata ed analizzata l’istruzione della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, del 8 dicembre 1998, intitolata La collaborazione inter-istituti per la fomiazione. L’autore in primo luogo presenta i principali motivi che stanno alla base della promulgazione dell’istruzione da parte della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica. Poi, dato che l’istruzione dedica un ampio spazio ai centri di formazione inter-istituti, pure rilevando che nella situazione attuale giovano alia form azione intellettuale dei membri degli istituti religiosi, l’autore analizza i requisiti ai quali devono rispondere questi centri. Viene sottolineato soprattutto il fatto che questi devono trasmettere la sana dottrina della Chiesa e rispettare il carisma proprio di ciascun istituto. Un ampio spazio viene dedicato, inoltre, alla responsabilità del governo dei singoli istituti e delle rispettive comunità, di sorvegliare e di prevenire affinché i centri di formazione non impongano la loro dottrina sulla vita consacrata. L’autore analizza le questioni riguardanti la cooperazione inter-istituti nelle diverse tappe di formazione: noviziato, formazione dei professi di voti temporanei e perpetui e formazione permanente. L’ultima parte dell’articolo è dedicata alle questioni riguardanti sia la formazione filosofica e teologica negli istituti direttamente dedicati agli studi superiori, sia la collaborazione tra gli istituti nella formazione delle formatrici e dei formatori.
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Nykiel, Krzysztof. "Przyczyny i procedury wydalania duchownych według norm i praktyki Kongregacji Nauki Wiary". Prawo Kanoniczne 54, n.º 3-4 (10 de diciembre de 2011): 31–52. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2011.54.3-4.01.

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La conferenza intende illustrare le cause e la procedura per le quali un chierico possa essere colpito con la pena di dimissione dallo stato clericale. Le cause sono la commissione da parte dello stesso di delitti gravi, descritti nel motu proprio Sacramentorum sanctitatis tutela di Giovanni Paolo II del 30 aprile 2001, in cui sono state, a distanza di nove anni, apportate delle modifiche sia per quanto riguarda le norme sostanziali, che procedurali. Tali modifiche vengono descritte nella prima parte della Conferenza. Queste nuove Norme sui “Delitti Riservati”, approvate da Papa Benedetto XVI il 21 maggio 2010, sono state pubblicate il 15 luglio 2010. Il testo in parola, che tratta dei delitti riservati alla competenza esclusiva della Congregazione per la Dottrina della Fede, contiene le Norme Sostanziali (artt. 1-7) e quelle Processuali (artt. 8-31) ed è stato il punto di riferimento per presentare le cause e la procedura che il predetto Dicastero osserva nel giudicare i casi di delicta reservata. A queste Norme si aggiunge anche una lunga prassi del Dicastero nel trattare simili casi. Per la commissione di questi gravi delitti (ad esempio: contro la fede, i Sacramenti dell’Eucaristia e della Penitenza, nonché contro la morale, specialmente l’abuso sessuale di minori), i chierici colpevoli, secondo la gravità del crimine da loro commesso, possono essere puniti anche con il massimo della pena, ovvero con la dimissione dallo stato clericale o la deposizione. Nella seconda parte della Conferenza viene esposta la procedura seguita dalla Congregazione nei casi di delicta reservata e le relative possibili soluzioni, esaminando i singoli casi. Il chierico accusato di aver commesso un grave delitto come, ad esempio, l’abusosessuale di minore, può, una volta accertatane la colpevolezza e ricorrendo gli estremidi cui all’art. 21 delle Normae, essere dimesso dallo stato clericale sia tramite la viagiudiziale sia anche percorrendo le vie alternative del processo amministrativo o dellapresentazione diretta delcaso al Romano Pontefice. In quest’ultima ipotesi il casoviene presentato al Santo Padre con il previo voto favorevole della Congregazione,motivando la richiesta dell’inflizione della succitata pena con la dicitura “pro bono Ecclesiae“ oppure, per i casi particolarmente gravi, “in poenam”. In via graziosa è contemplata anche la dispensa dagli obblighi che derivano dall’Ordine Sacro, inclusoil celibato, a seguito di supplice istanza dell’oratore-reo. La Conferenza si conclude con il richiamo ai due canoni 292-293 CIC che determinano la situazione canonica dei chierici che hanno perso lo stato clericale.
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BRADBEE, CHERYL. "Imprints: the history of water management and canals in Piacenza, Italy". Urban History 44, n.º 2 (15 de abril de 2016): 188–207. http://dx.doi.org/10.1017/s0963926816000341.

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Resumen
ABSTRACTThe political ecology of historical urban water systems can yield information on the long-term, social organization of resource infrastructure and its management. In this article, the water system of Piacenza, Italy, is examined through its history and the documents of the Congregazione sopra l'ornato, the committee in charge of water management in the city, under the Farnese dukes, from 1545 to 1736. The documents include letters from residents, responses and orders from the committee, tax documents and engineering reports. These records tell a story of a water system and its relationship to the city residents.
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Brunelli, Giampiero. "Un falso storiografico: la "Congregazione del Terroredegli Ufficiali di Roma" di Paolo IV". SOCIETÀ E STORIA, n.º 151 (junio de 2016): 1–32. http://dx.doi.org/10.3280/ss2016-151001.

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Palazzolo, Maria Iolanda. "Chi č l'autore dell'Indice? Santa Sede e diritto d'autore nell'Italia liberale". SOCIETÀ E STORIA, n.º 132 (julio de 2011): 277–300. http://dx.doi.org/10.3280/ss2011-132003.

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Resumen
Il saggio si propone di ricostruire, attraverso l'analisi delle fonti inedite dell'Archivio della Congregazione dell'Indice e del dibattito coevo, una singolare controversia che alla fine dell'ottocento vede contrapposti gli interessi della Santa Sede, che rivendica il diritto d'autore sulle pubblicazioni ecclesiastiche - tra cui l'- e quelli di alcuni editori cattolici, che al contrario affermano il loro pieno diritto di riprodurre e diffondere testi della tradizione cattolica. La questione, che coinvolge personaggi notissimi della cultura giuridica e dell'editoria nazionale, avrÀ un interessante sviluppo giudiziario. Sullo sfondo, sia il conflitto Stato Chiesa dopo l'UnitÀ che la nuova normativa italiana sul diritto d'autore, spesso largamente disattesa e causa di numerosi conflitti tra otto e novecento.
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Misztal, Henryk. "Elementy prawnokanoniczne "świętości kanonizowanej" w świetle najnowszej jurysprudencji Kongregacji Spraw Kanonicznych". Prawo Kanoniczne 39, n.º 3-4 (10 de diciembre de 1996): 171–97. http://dx.doi.org/10.21697/pk.1996.39.3-4.06.

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Resumen
La teologia prepara di solito il concetto della santità; il diritto canonico invece adatta questo concetto alle esigenze della procedura di beatificazione e canonizzazione. Le misure della „santita canonizzata” elaborate da secoli e inserite alla prattica della Congregazione delle Cause dei Santi, sono sempre le stesse: il martirio, le virtù eroiche e il miracolo. L’articolo tratta dell’evolizione dei concetti sopramenzionati durante i secoli e particolarmente tratta dell’aggiornamento della dottrina di Benedetto XIV alle esigenze dei tempi moderni con il contributo delle scienze: storia, medicina, psichologia e psichiatria. Oltre questo l’autore del l’articolo vuole mostrare come secondo la dottrina del Concilio Vaticano II la „santità canonizzata” diventa più vicine e accesibile a tutti i fedeli.
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Latham, J. Derek y Federico Cresti. "Documenti sul Maghreb dal XVII al XIX Secolo. Archivio Storico Della Congregazione "De Propaganda Fide"". International Journal of African Historical Studies 22, n.º 3 (1989): 512. http://dx.doi.org/10.2307/220215.

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Metzler, Josef. "La Congregazione «de Propaganda Fide» e lo sviluppo delle missioni cattoliche (ss. XVIII al XX)". Anuario de Historia de la Iglesia 9 (3 de mayo de 2018): 145–54. http://dx.doi.org/10.15581/007.9.24489.

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Codignola, Luca. "Propaganda Fide, Volume I: La congregazione pontificia e la giurisdizione sulle missioni by Giovanni Pizzorusso". Catholic Historical Review 108, n.º 4 (septiembre de 2022): 783–86. http://dx.doi.org/10.1353/cat.2022.0111.

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Martini, Mariano, Elio Adelfio Cardinale, Lugi Rubino, Nicola Luigi Bragazzi y Ilaria Barberis. "Papa Pio XII nella storia della Radiologia". Acta medico-historica Adriatica 17, n.º 2 (18 de diciembre de 2019): 337–46. http://dx.doi.org/10.31952/amha.17.2.10.

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Nel 1933 i Professori della Scuola Medica genovese V. Maragliano, GB. Cardinale e A. Vallebona decisero di proporre come Santo Patrono e Protettore dei Radiologi, San Michele Arcangelo. L’iniziativa dei Grandi Maestri genovesi della Radiologia fu accolta subito dai colleghi con grande entusiasmo. Venne quindi inoltrata richiesta scritta di “supplica” a Papa Pio XII per ottenere il riconoscimento ufficiale da parte della Chiesa cattolica. La scelta dell’Arcangelo Michele fu motivata dai Professori in quanto Santo che, nell’iconografia religiosa, è l’unico a vestire l’armatura, è guardiano del Paradiso e conduce le anime a Dio. Inoltre il Santo rappresenta, il trionfo della luce del bene contro le tenebre del male. La Sacra Congregazione dei Riti, emanò in data 15 gennaio 1941 il decreto che costituiva: “Sanctus Michael, Archangelus pro radiologis et radiumtherapeuticis patronus et protector declaratus”.
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Golser, Karl. "La diagnosi prenatale preimpianto ed il Magistero della Chiesa cattolica". Medicina e Morale 48, n.º 2 (30 de abril de 1999): 301–20. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1999.806.

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Lo studio riassume quanto l’Enciclica Evangelium Vitae (1995) e la Dichiarazione Donum Vitae della Congregazione per la Dottrina della Fede 81987) affermano circa la possibilità di una diagnosi prenatale. Il principio al quale questo documenti si rifanno è l’assoluta tutela della vita umana fin dal momento della fecondazione. Quindi gli esami sono leciti solo in quanto non danneggiano l’embrione o il feto e sono finalizzati e sono finalizzati alla sua terapia, ami alla sua uccisione. Riguardo alla diagnosi preimpianto vengono esaminati un documento dei Vescovi Francesi e uno dei Vescovi Tedeschi, mentre i menzionati documenti pontifici non ne entrano in merito. Questa possibilità di diagnosi ha una valenza morale diversa, perché finora essa ha avuto una finalità orientata esclusivamente verso la selezione e distruzione di embrioni “difettosi”. Ciò è eugenismo ed è un netto contrasto con il principio della tutela di ogni vita umana.
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Agnieszka, Barszczewska. "The problem of Moldovan csángó identity (1860–1916): political determinants". Erdélyi Társadalom 5, n.º 2 (2007): 9–28. http://dx.doi.org/10.17177/77171.85.

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The author of polish origin, sets the political determinants of Moldovan Csango identity in a historical perspective. Her study’s outcome is based on her documentation work made in the Vatican Secret Archives (Archivio Segreto Vaticano) as well as at the Saint Congregation for Evangelization (Archivio Storico della Congregazione per l”Evanghelizazzione dei Popoli), till now a missing body of documents within csango studies. In her paper the author focuses on the political forces that affected identity change among the Csangos, embracing the period from 1860 to 1916. The insightful conclusion of the study unravells a Vatican who’s worries for it’s own influence in an orthodox country like Romania, though aware of its subjects true needs, make it accept conditions set by the Romanian Government, and with it’s own catholicism-disseminating actions finally contributed to the linguistic, religious and cultural „meeting process” of both the Csango and Romanian population
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Szewczul, Bożena. "Niektóre priorytety przełożonych zakonnych według instrukcji "Posługa władzy i posłuszeństwa" z 2008 roku oraz kann. 618-619, KPK/1983". Prawo Kanoniczne 52, n.º 3-4 (10 de diciembre de 2009): 137–53. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2009.52.3-4.06.

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La Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica, nel corso della sua ultima plenaria (28-30 settembre 2005) ha rivolto la sua attenzione al tema dell’esercizio dell’autorità e dell’obbedienza nella vita consacrata. È stato riconosciuto che questo tema esige un particolare impegno di riflessione. Nell’affrontare il tema di istruzione l’Autrice nell’articolo parla di alcune priorità dei superiori religiosi secondo istruzione per esempio: nella vita consacrata l’autorità è prima di tutto un’autorità spirituale, l’autorità è chiamata a garantire alla sua comunità il tempo e la qualità della preghiera, l’autorità è chiamata a promuovere la dignità della persona, l’autorità è chiamata ad infondere coraggio e speranza nelle difficoltà, l’autorità è chiamata a tener vivo il carisma della propria famiglia religiosa, l’autorità è chiamata a tener vivo il „sentire cum Ecclesia”, e l’autorità è chiamata ad accompagnare il cammino di formazione permanente.
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Kałowski, Julian. "Troska Kościoła o formację osób zakonnych - rys historyczny, geneza i charakter dokumentu "Wskazania dotyczące formacji w instytutach zakonnych"". Prawo Kanoniczne 35, n.º 1-2 (5 de junio de 1992): 71–88. http://dx.doi.org/10.21697/pk.1992.35.1-2.04.

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L’autore di questo articolo sottolinea l’incessante cura della Chiesa cattolica e dei singoli fondatori degli istituti religiosi, per una adeguata preparazione delle persone alla vita secondo i cosigli evangelici. Il discorso sulla sollecitudine della Chiesa per la formazione dei religiosi trova la sua base principale nei documenti della Santa Sede, ed anche negli scritti di alcuni famosi fondatori degli istituti e dei promotori di vita religiosa. L’autore osserva che la Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica prima di pubblicare il documento le Direttive sulla formazione negli Istituti religiosi, fece numerose consultazioni e prese in considerazione gli attuali bisogni riguardanti la formazione religiosa. E’ ovvio che l’autore ha preso in considerazione solamente alcuni motivi ispiratori che spinsero la Santa Sede a promulgare il documento Potissimum institutioni. L’ultima parte dell’articolo tratta del carattere giuridico del documento in parola e cerca di delineare il quadro limite della sua obbligatorietà.
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Pavan, Stefania. "In fabbrica per vocazione. Le Suore operaie della Santa casa di Nazareth a Padova (1969-1992)". ITALIA CONTEMPORANEA, n.º 296 (agosto de 2021): 63–90. http://dx.doi.org/10.3280/ic2021-296003.

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Resumen
L'istituto delle Suore operaie della Santa casa di Nazareth fu fondato da don Arcangelo Tadini (1900), prendendo spunto dalla Rerum novarum. È ancora poco studiato nonostante il fine, insolito per una congregazione femminile: avvicinare le operaie condividendone il lavoro e supportandole con un apostolato specifico. L'approvazione diocesana e quella pontificia dell'ordine tardarono ad arrivare soprattutto per la discrepanza tra il suo scopo e la dottrina sociale cattolica, che vedeva nel lavoro extradomestico femminile uno dei principali motivi di destabilizzazione familiare. La ricerca, all'incrocio tra storia delle donne, storia del cristianesimo e storia del lavoro, si focalizza sull'esperienza di fabbrica delle suore a Padova tra gli anni Settanta e Ottanta del Novecento. Fondamentali sono state le testimonianze orali e scritte di sei religiose, che testimoniano la specificità dell'approccio femminile al lavoro rispetto ai cappellani del lavoro e ai preti operai. Hanno inoltre rivelato aspetti finora sconosciuti, specie sul rapporto tra Chiesa e lavoro, anche da una prospettiva di genere.
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Omilanowska-Kiljańczyk, Małgorzata. "Harmonia świata a osuszanie fekaliów. Juliusz Świecianowski i jego twórczość". Kwartalnik Historii Nauki i Techniki 67, n.º 4 (19 de diciembre de 2022): 31–59. http://dx.doi.org/10.4467/0023589xkhnt.22.034.16965.

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The Harmony of the World and the Drying of Faeces. Juliusz Świecianowski and His Works Juliusz Świecianowski (1834–1900) was a member of the Academia di San Luca, Academia di Belle Arti in Bologna and the Congregazione dei Virtuosi al Pantheon in Rome (today Pontificia Insigne Accademia di Belle Arti e Lettere). He was an architect by education but, above all, a theoretician and inventor. He published his universalistic aesthetic theories alluding to occultism and Kabbalah in many languages. At the same time, he described and patented practical technical devices – faecal dryers, crematoria, and disinfection furnaces – whose task was to free the world from harmful miasms. He was remembered as an eccentric and visionary, believing that the essence of the world’s beauty lies in harmony resulting from the combining of all aspects of nature and human creation and that the salvation for this beauty is the development of the art of hygiene, which will free the world from the harmful fumes of civilization.
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Sansa, Renato. "Un territorio, la peste, un'istituzione. La congregazione sanitaria a roma e nello stato pontificio. XVI-XVII secolo". STORIA URBANA, n.º 147 (enero de 2016): 9–32. http://dx.doi.org/10.3280/su2015-147002.

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Dooley, Brendan. "Storia della Congregazione del Santissimo Redentore. Vol. I: Le Origini (1732-1793) ed. by Francesco Chiovaro, C.SS.R." Catholic Historical Review 81, n.º 2 (1995): 288–90. http://dx.doi.org/10.1353/cat.1995.0083.

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Deryło, Michał. "Le cause per la dimissione dallo stato clericale secondo le competenze della Congregazione per la Dottrina della Fede". Rocznik Teologii Katolickiej 17, n.º 3 (2018): 187–203. http://dx.doi.org/10.15290/rtk.2018.17.3.14.

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Wróbel, Mirosław. "Przestępstwo podsłuchiwania (nagrywania) spowiedzi oraz rozpowszechnianie jej treści w środkach społecznego przekazu w świetle prawodawstwa Kościoła katolickiego". Prawo Kanoniczne 54, n.º 3-4 (9 de julio de 2011): 287–304. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2011.54.3-4.10.

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Resumen
L’articolo presenta il problema del delitto più grave consistente nella registrazione o nella divulgazione con i mezzi di comunicazione sociale delle cose che vengono dette dal confessore o dal penitente. Inizialmente l’articolo illustra l’evoluzione della problematica nel diritto canonico. Nel diritto canonico ci sono tre simili regolazioni riguardanti questo problema (anno 1973, 1988 e 2010). La legge del 2010 – ultima regolazione – stabilisce che Congregazione per la Dottrina della Fede è riservato il delitto più grave consistente nella registrazione, fatta con qualunque mezzo tecnico, o nella divulgazione con i mezzi di comunicazione sociale svolta con malizia, delle cose che vengono dette dal confessore o dal penitente nella confessione sacramentale, vera o falsa. Colui che commette questo delitto, sia punito secondo la gravità del crimine, non esclusa la dimissione o la deposizione, se è un chierico. Dall’altra parte l’articolo presenta le considerazioni sul tema di interpretazione di verbo latino captare. Negli studi canonici troviamo trattate due ipotesi sul tema questo verbo. Alcuni canonisti dicono che captare significa registrare, altri spiegano che captare significa captazione. L’autore ha considerato le conseguenze pastorali riguardanti questa problematica.
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Ciappara, Frans. "Parish Priest and Confraternity: Conflict at the Parish Church of St Catherine’s in Zejtun, Malta, 1769–1801". Confraternitas 23, n.º 1 (23 de noviembre de 2012): 3–14. http://dx.doi.org/10.33137/confrat.v23i1.19124.

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Resumen
The Council of Trent made the parish priest the head of the parish, but for a long time priests found it difficult to affirm their authority. Chief among their opponents were the confraternities led by the parish elites. This article examines the difficult relations between Don Francesco Maria Xuereb (1769–1801), parish priest of the Maltese parish of Saint Catherine’s (in Zejtun), and members of the local confraternity of the Holy Sacrament, who led a revolt against him. The charges levelled against the priest were several, but the <i>Sacra Congregazione dei Vescovi e Regolari</i> found him innocent on all counts. The assistant clergy and the parishioners of Saint Catherine’s would not, however, receive him back. When, against the warning of the bishop of Malta, Xuereb returned to his parish, the women took over the church and shut themselves in it, while the men stood outside in protest against the priest. In the end, a coadjutor was appointed to run the parish and when Father Xuereb died in 1801 he was named parish priest to everyone’s delight.
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Kozik, Albert. "Chinese Gardens as a Nativity Scene: Matteo Ripa’s Description of the Kangxi Emperor’s Changchun Garden in Beijing". Roczniki Humanistyczne 69, n.º 9 (3 de diciembre de 2021): 175–88. http://dx.doi.org/10.18290/rh21699-9.

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Resumen
This article examines the description of the Changchun Garden in eighteenth-century Beijing, featured in Matteo Ripa’s Storia della Fondazione della Congregazione e del Collegio de’ Cinesi. An Italian missionary at the court of the Kangxi Emperor, Ripa had a chance to see and describe both the imperial parks and the intricacies of Chinese court etiquette. His detailed account, a precious source of information on the Changchun park, was accompanied by commentaries aimed at explaining the differences between “European” and “Chinese” aesthetic values. Therefore, this article offers a critical analysis of the account as a historical source, discussing the accuracy of some of the details described by Ripa, and subsequently provides an interpretation of the way he perceived Chinese parks, with an emphasis on his explanations of the “Chinese style” of laying out gardens. Finally, the last part of the article is dedicated to a comparison between a Neapolitan nativity scene (presepio) and the Qing gardens as drawn by Ripa at the end of his description, in order to demonstrate the “artificial naturalness” of Chinese parks.
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Di Nepi, Serena. "L'apostasia degli ebrei convertiti all'islam. Dalle carte del sant'uffizio romano (secoli XVI-XVIII)". SOCIETÀ E STORIA, n.º 138 (noviembre de 2012): 769–89. http://dx.doi.org/10.3280/ss2012-138005.

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La costituzione apostolica Antiqua Iudaeorum Improbitas (1581 e 1593) costituě un importante tassello nella storia delle relazioni tra gli ebrei italiani (o ebrei che in Italia abitavano) e l'Inquisizione romana. Grazie a questa disposizione, infatti, la Congregazione del Sant'Uffizio fu investita formalmente di pieni poteri di controllo sugli ebrei, allo scopo di conservare e proteggere quei principi di fede quae sunt communia tra ebraismo e cristianesimo. Tale assunto fu immediatamente usato per sorvegliare ogni aspetto della vita ebraica, dalle questioni di natura strettamente religiosa fino alla trattazione delle materie di ambito genericamente culturale o, addirittura, economico. Nella vasta gamma di casi affrontati su questa base, spiccano i viaggi degli ebrei nei territori turchi ed ogni conversione all'Islam; anche l'apostasia dall'ebraismo, infatti, venne considerata un tradimento di quei principi. Leggendo le confessione spontanee rese dagli ebrei, i dubbi e le risposte a questi stilati dai consultori sulla base della letteratura giuridica e della trattazione di casi precedenti, č possibile riflettere da una nuova prospettiva sia sulla storia degli ebrei italiani nell'etÀ del ghetto, sia sull'evoluzione della stessa Inquisizione romana.
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DONATO, MARIA PIA. "L'ONERE DELLA PROVA. IL SANT'UFFIZIO, L'ATOMISMO E I MEDICI ROMANI*". Nuncius 18, n.º 1 (2003): 69–87. http://dx.doi.org/10.1163/182539103x00567.

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Abstracttitle SUMMARY /title The essay aims at addressing the debates on corpuscular theories in Rome within the context of the political and religious tensions of the late 17th century. Documents in the archives of the Congregazione per la Dottrina della Fede allow us to outline the changing attitudes of the Church of Rome towards atomistic philosophy and to highlight the factional clashes within Roman institutions on the issue. These dynamics gave way to the Congresso Medico Romano of G. Brasavola and G.M. Lancisi, an academy which soon became the promoting agent of an eclectic corpuscular medicine. The Holy Office put the success of the moderns into question in 1690, after Alexander VIII had come to the throne. The attack was part of a general repression of atomism (also in Naples and Florence) but also of quietism and freethinking. Despite the crisis, the moderns were able to bind their corpuscularism to a strictly defined epistemological model. In the frame of the contemporary biomedical sciences, questions on the ultimate nature of atoms could be abandoned without dismissing the corpuscular theory and practice of medicine.
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Ruggiero, Rossana, Fermin Gonzales Melado, Giorgia Brambilla, Laura Palazzani, Stefano Kaczmarek, Michele Salata y Luigi Zucaro. "Decisioni per la cura del bambino piccolo nelle fasi critiche e terminali della vita". Medicina e Morale 71, n.º 3 (3 de noviembre de 2022): 261–76. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2022.1210.

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L’articolo si basa sull’analisi comparativa di tre documenti: la Mozione del Comitato Nazionale di Bioetica su Accanimento clinico o ostinazione irragionevole dei trattamenti sui bambini piccoli con limitate aspettative di vita, la Legge del 22 dicembre 2017, n. 219 recante Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento e la Lettera Samaritanus bonus della Congregazione per la Dottrina della Fede sulla cura delle persone nelle fasi critiche e terminali della vita. Nella consapevolezza della loro diversità è possibile individuare alcuni nodi centrali nella cura del paziente pediatrico nelle fasi critiche o terminali della vita: il problema della valutazione della qualità di vita; le cure di base di questi piccoli pazienti, con particolare riferimento: all’idratazione e nutrizione; alle cure palliative pediatriche; infine, al ruolo della famiglia nell’assunzione delle decisioni in ambito pediatrico. Gli autori presentano anche i punti di concordanza che emergono dall’analisi dei tre documenti dedicando attenzione al bambino piccolo con limitate aspettative di vita: guarire se possibile, curare e prendersi cura sempre e umilmente, riconoscere i limiti della medicina.
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Albani, Benedetta. "In universo christiano orbe : la Sacra Congregazione del Concilio e l’amministrazione dei sacramenti nel Nuovo Mondo (secoli XVI-XVII)". Mélanges de l’École française de Rome. Italie et Méditerranée 121, n.º 1 (2009): 63–73. http://dx.doi.org/10.3406/mefr.2009.10577.

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Palumbo, Margherita. "I Bollandisti e la censura di Roma. Cinque memoriali del 1696 nell’Archivio della Congregazione per la Dottrina della Fede". Analecta Bollandiana 127, n.º 2 (diciembre de 2009): 364–81. http://dx.doi.org/10.1484/j.abol.5.102095.

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Rudzińska, Karolina. "Kara wydalenia ze stanu duchownego". Prawo Kanoniczne 53, n.º 1-2 (9 de enero de 2010): 203–31. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2010.53.1-2.11.

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Resumen
La pena della dimissione dallo stato clericale è la pena espiatoria, massima per i chierici ai quali soltanto può essere applicata. E la pena perpetua per la sua natura. Può essere irrogata mediante processo giudiziario o per mezzo di procedimento amministrativo salvo sempre il diritto di difesa. Può essere comminata nei casi previsti dalla legge universale, cioè: 1) l’apostasia, l’eresia e lo scisma, con prolungata o grave scandalo; 2) la profanazione delle specie consacrate; 3) la consacrazione a scopo sacrilego di una materia senza l’altra nella celebrazione eucaristica o anche di entrambe fuori della celebrazione eucaristica; 4) la violenza fisica contro il Sommo Pontefice; 5) la sollecitazione; 6) il matrimonio anche solo civile con contumacia; 7) il concubinato con contumacia; 8) gli atti contro il sesto precetto del Decalogo fatti con violenza, o minacce, o pubblicamente, o con minori al di sotto dei diciotto anni. E prevista alla Congregazione per il Clero come facoltà speciale di intervenire ai sensi del can. 1399 CIC. In tutti i casi la pena è facoltativa. Tale pena comporta la perdita dei diritti propri dello stato clericale, degli onori e degli uffici ecclesiastici.
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Malusa, Luciano. "UN CONFRONTO RICORRENTE NELLA CULTURA CATTOLICA: IL CASO GALILEI ED IL CASO ROSMINI". Trans/Form/Ação 37, spe (2014): 117–34. http://dx.doi.org/10.1590/s0101-3173201400ne00008.

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Resumen
Le espressioni "caso Galilei" e "questione galileiana" inducono gli studiosi a riflettere su un'analoga condanna, emessa dagli organismi repressivi della Chiesa cattolica, circa duecentocinquant'anni dopo la condanna di Galilei, contro un sacerdote il quale aveva cercato una conciliazione tra l'avanzamento nella riflessione filosofico-scientifica e la via della tradizione. Antonio Rosmini-Serbati fu condannato nel 1887 con il Decreto Post obitum del Santo Uffizio. A tale sentenza egli non poté sottomettersi come Galilei, in quanto era morto da ormai trentadue anni. Rosmini, prima della sua dipartita (1855), aveva avuto dalla Chiesa il dispiacere di una condanna all'Indice di due sue opere (1849); aveva tuttavia ricevuto l'assoluzione su tutta la linea circa la sua produzione filosofico-teologica (1854). Dopo la morte i suoi avversari impugnarono questa decisione ufficiale della Chiesa, riuscendo a farlo condannare. Anche per Rosmini gli storici parlano di "questione rosminiana", e di "caso Rosmini". Nel presente articolo si confrontano le dimensioni delle due "questioni", e si rileva che la "riabilitazione" di Rosmini è passata attraverso una Nota della Congregazione per la Dottrina della Fede (2001), mentre nessun pronunciamento ufficiale ha "riabilitato" Galilei, verso il quale la cultura cattolica è stata largamente favorevole.
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Chater, James. "Poetry in the Service of Music: The Case of Giovambattista Strozzi the Younger (1551–1634)". Journal of Musicology 29, n.º 4 (2012): 328–84. http://dx.doi.org/10.1525/jm.2012.29.4.328.

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Resumen
Giovambattista (G. B.) Strozzi the Younger (1551–1634) occupied an important place in the literary life of Florence during the period when the Medici were consolidating their absolute rule over Tuscany. As a founder member and host of the Accademia degli Alterati he stands at the center of a web of poets and academicians who strove to bring about a closer cooperation between music, literature, and theater. Strozzi is of interest to music historians for his work in three overlapping areas. First, he provided the texts for intermedi, maschere, and other music performed in Florence from 1579 until 1608, including music celebrating dynastic events of the Medici family. Second, a number of his poems were disseminated as the texts of published madrigals. Third, G. B. Strozzi is the author of poesia per musica, poems written specifically for musical setting or as contrafacta for existing musical pieces. In this area Strozzi was influenced by the reforming and moralizing tendencies of the Congregazione dell’Oratorio. This article surveys Strozzi’s contribution in these three overlapping areas and also focuses on the poems Strozzi wrote in homage to Bianca Cappello, Francesco de’ Medici’s mistress and later his wife.
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Gerhards, Albert. "Book Review: Costituzione Liturgica ‘Sacrosanctum Concilium’: Studi a cura della Congregazione per il Culto Divino (Bibliotheca ‘Ephemerides Liturgicae’ Subsidia 38)". Studia Liturgica 19, n.º 2 (septiembre de 1989): 223–27. http://dx.doi.org/10.1177/003932078901900209.

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Miglietta, Guido M. "Donum Vitae ten years later". Medicina e Morale 47, n.º 5 (31 de octubre de 1998): 909–34. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1998.819.

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Resumen
Un esame globale dell’istruzione vaticana Donum Vitae sul rispetto della vita umana nascente e la dignità della procreazione esige una preliminare corretta comprensione dei principi generali posti a sostegno di tutta l’argomentazione “Essi dipendono fondamentalmente da un’antropologia, ossia da una visione dell’uomo, della sua natura e dignità, della sua origine e del suo destino, la quale è a fondamento della soluzione dei vari casi trattati” (J. Ratzinger). Si possono riassumere qui di seguito: l’esser umano è creatura di Dio e la vita umana è un personale dono dall’Amore nell’amore; la persona umana è una totalità unificata; la dignità dell’atto coniugale si situa in unità di pienezza umana. Questi principi sono stati fatti oggetto di speciale attenzione da parte di tutti quegli autori che hanno sviluppato approfondite ricerche, commenti e studi sul documento. La risposta data dalla Chiesa Cattolica ha tenuto presente il futuro dell’uomo e la sua fondamentale dignità – radicata anche a livello biologico -, come pure i valori di base che stanno all’origine della genitorialità: e questo al fine di valutare la moralità di chiamare all’esistenza nuovi esseri umani mediante tecniche artificiali. Una tale valutazione consente di attualizzare gli importanti temi di bioetica affrontati nel 1987 da documento vaticano della Congregazione per la Dottrina della Fede.
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Röhrkasten, Jens. "Mortariensis Ecclesia: Una congregazione di canonici regolari in Italia settentrionale tra XI e XII secolo (Vita regularis, 32). By Cristina Andenna". Heythrop Journal 52, n.º 3 (7 de abril de 2011): 478–79. http://dx.doi.org/10.1111/j.1468-2265.2011.00663_23.x.

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Dziuba, Andrzej. "Congregazione per i Vescovi. Testimoni del Risorto. Atti del corso annuale di formazione per i nuovi Vescovi, Libreria Editrice Vaticana 2015". Seminare. Poszukiwania naukowe 2017(38), n.º 3 (30 de septiembre de 2017): 219–28. http://dx.doi.org/10.21852/sem.2017.3.20.

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Kowal, Janusz. "Indult eksklaustracji w normach Kodeksu Prawa Kanonicznego i praktyce Kurii Rzymskiej". Prawo Kanoniczne 40, n.º 1-2 (5 de junio de 1997): 115–46. http://dx.doi.org/10.21697/pk.1997.40.1-2.06.

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Resumen
Le norme del Codice di Diritto Canonico ed i problemi pratici della vita comune negli Istituti di Vita Consacrata dimostrano una costante necessita d ’esclaustrazione e la sua grande utilità nel rimediare le difficoltà riguardanti sia le crisi della vocazione che quelle della vita comune. L’articolo vuole offrire un’analisi delle norme giuridiche riguardanti l’istituzione d ’esclaustrazione finora vigenti e incluse nell’attuale Codice di Diritto Canonico. Per chiarire meglio la problematica, l’autore presenta le vigenti categorie d’esclaustrazione, quindi ne fa un’analisi dettagliata. Nel primo posto viene dimostrata l’esclaustrazione volontaria concessa per un periodo di tre anni. Si prendono in considerazione cause, soggetto, questioni riguardanti la sua durata, competenza dei superiori e contenuto dell’indulto. In simile modo sono stati presentati le ulteriori categorie d’esclaustrazione: esclaustrazione semplice per un periodo di piü di tre anni, esclaustrazione delle monache ed esclaustrazione imposta. Viene descritta anche l’esclaustrazione qualificata che non si trova nelle norme del Codice, e usata tuttavia nella pratica della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica. Nell’ultima parte dell’articolo l’autore presenta gli effetti canonici dell’esclaustrazione, comuni per tutte le categorie. L’analisi fatta dall’articolo riguardante le prescrizioni attualmente vigenti tiene conto anche della questione pratica della loro applicazione. Si spera che essa possa diventare un aiuto per coloro che, in quanto superiori degli istituti di Vita Consacrata о delle Società di Vita Apostolica, devono servirsi di quest’istituzione giuridica.
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Kowal, Janusz. "Geneza i rozwój instytucji eksklaustracji". Prawo Kanoniczne 37, n.º 1-2 (15 de junio de 1994): 47–72. http://dx.doi.org/10.21697/pk.1994.37.1-2.03.

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Resumen
L’istituzione d’esclaustrazione ossia una licenza di rimanere fuori della casa del proprio istituto è una delle più importanti norme riguardanti i casi di sospensione o di uscita dalla vita comune. Il senso più profondo richiede peró di prendere in considerazione le fonti dalle quali proviene soppranominata istituzione. Perciô il tema d’esclaustrazione è stato diviso in due parti. Il presente articolo descrive l’origine e sviluppo di questa istituzione, e il seguente ci dimostra attuali norme e la prassi vigenti in proposito. L’autore dopo aver presentato la definizione d’esclaustrazione, mostra la sua necessita alla luce di elementi essenziali della vita religiosa. Quindi presenta l’origine di licenza di rimanere fuori di comunità e in breve il suo sviluppo fino al 1917. La parte seguente dell’articolo presenta le norme del Codice di Diritto Canonico del 1917 e intende mostrare l’evoluzione dell’istituzione d’ esclaustrazione nel periodo del regime del CDC del 1917. Una particolare attenzione si dà alla nuova forma d’indulto d’esclaustratione introdotto dalla prassi della Congregazione dei Religiosi: esclaustrazione ,,ad nutum S. Sedis” ed esclaustrazione qualificata. L’analisi fatta dall’articolo prepara lettore a una migliore comprensione delle norme attuale, inoltre permette all’autore di venire alla conclusione riguardante il principio della sussidiarietà usato sempre più spesso dal’diritto della Chiesa. Ladimostrazione dell’evoluzione dell’istituzione d’esclaustrazione sugerisce anche che questo diritto é usato sempre più in modo soggettivo è modificato secondo le necessita.
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Calvo, Juan. "La Sacra Congregazione del Concilio, Quarto Centenario dalla Fondazione (1564-1964), Studi e ricerche, 1 vol. de 684 págs., Città del Vaticano, 1964". Ius Canonicum 5, n.º 9 (13 de abril de 2018): 332–33. http://dx.doi.org/10.15581/016.5.23305.

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Kiwior, Wiesław. "Dyspensa od celibatu prezbiterów i diakonów". Prawo Kanoniczne 54, n.º 3-4 (10 de diciembre de 2011): 117–45. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2011.54.3-4.04.

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Resumen
L’analisi dell’attuale normativa canonica riguardante la dispensa dal celibato dei presbiteri e dei diaconi dimostra che la concessione della grazia – soprattutto nel caso dei presbiteri – viene preceduta dagli sforzi dei competenti superiori ecclesiastici per offrire un adeguato aiuto all’oratore nel superamento di una crisi e nel ritorno al servizio ministeriale, da una attenta ricerca della verità riguardante le circostanze essenziali della ricezione dell’ordine (l’istruzione della causa) e da un attento esame di ogni caso alla luce delle attuali norme di diritto sostantivo e di quello formale (il procedimento nella Congregazione per il Clero). I rescritti rilasciati in questa materia indicano delle ferite dolorose nella comunità della Chiesa, un serio e complesso problema nella Chiesa universale e nelle Chiese particolari, ma allo stesso tempo esprimono la sollecitudine pastorale del Romano Pontefice per il bene spirituale degli oratori e dei loro familiari, e permettono di formulare delle indicazioni nel campo del discernimento vocazionale al sacerdozio, della formazione dei candidati agli ordini sacri, della formazione permanente dei presbiteri e dei diaconi ed anche della capacità di risolvere i propri problemi esistenziali. Le norme che regolano oggi la questione della dispensa dal celibato dei sacerdoti e dei diaconi nella Chiesa cattolica latina sono disperse in vari documenti. Sarebbe molto opportuno, e soprattutto molto utile agli ordinari, di elaborare un testo unitario che prenda anche in considerazione dei dubbi che attualmente sorgono nella prassi amministrativa riguardante la dispensa dal celibato dei presbiteri.
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Żądło, Andrzej. "Liturgia i formy pobożności ludowej w adwencie w świetle „Dyrektorium o pobożności ludowej i liturgii”". Ruch Biblijny i Liturgiczny 57, n.º 4 (31 de diciembre de 2004): 245. http://dx.doi.org/10.21906/rbl.522.

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Resumen
Il 17 dicembre del 2001 la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti ha promulgato il „Direttorio su pietà popolare e liturgia”. In aprile del 2002 questo direttorio è stato pubblicato in lingua italiana, invece nel 2003 è apparsa la sua traduzione in lingua polacca, presa in elaborazione nell’articolo sopra presentato.Il contenuto dell’articolo è dedicato alla questione della pietà popolare nel tempo di Avvento, quindi alla problematica discussa nel quarto capitolo del documento preso in esame. Tale problematica viene accompagnata, nella prima parte dell’articolo, da uno sguardo d’insieme dedicato allo sviluppo storico di Avvento e alla sua teologia. Nella seconda parte dell’articolo vengono presentate le forme della pietà popolare sviluppatesi e praticate nel menzionato tempo liturgico dell’attesa della nascita di Gesù (esse sono: la corona e le processioni di Avvento, le „tempora d’inverno”, la Vergine Maria nell’Avvento, la novena del Natale, il presepio). In questa parte dell’articolo viene messa in evidenza la potenziale ricchezza spirituale di tali forme, ma anche la necessità dell’adeguato approfondimento teologico di esse e della loro evangelizzazione, per garantirne il giusto rapporto con la liturgia che costituisce il naturale coronamento delle forme di pietà popolare. E’ importante che i pii esercizi del popolo cristiano rimangano vivamente raccomandati. E’ ugualmente necessario però che tali esercizi vengano regolati in modo da rimanere in armonia con la sacra liturgia. La pietà popolare deve in qualche modo trarre ispirazione dalla liturgia e ad essa condurre il popolo cristiano (cfr. LG 13).
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Curcuruto, Claudia. "„… la buona corrispondenza de gl’animi è quella che facilità tutti i negozii“". Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken 98, n.º 1 (1 de marzo de 2019): 303–25. http://dx.doi.org/10.1515/qufiab-2018-0014.

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Resumen
Riassunto Sullo sfondo della complessa trama politica europea del Seicento, il presente contributo si propone di analizzare la Nunziatura Apostolica come risorsa amministrativa e politica nei processi di produzione e circolazione del sapere nel complesso rapporto tra la Curia romana e, in particolare, la Sacra Congregatio Concilii, e le chiese locali. Allargando la prospettiva e consultando fonti che finora non state prese in considerazione, si possono rilevare alcuni elementi costitutivi. L’attenzione è focalizzata soprattutto sulla Nunziatura di Vienna nella seconda metà del XVII secolo, e lo studio si concentrerà in particolare su uno dei grandi diplomatici pontifici di questo periodo, Francesco Buonvisi (1626–1700) che, tra 1675–1689, ricoprì la carica di nunzio apostolico presso la corte dell’imperatore Leopoldo I. In questo contesto è possibile esplorare le rappresentazioni del papa come strumento indispensabile per ottenere e gestire le informazioni. Trattare il nunzio apostolico come attore offre la possibilità di comprendere meglio i diversi processi della „diplomazia“, i suoi doveri e le sue attività nella nunziatura apostolica dell’età moderna. Il ruolo del nunzio papale presso la corte imperiale si presenta come „connettore“ tra due realtà (divergenti), come partner indispensabile per la Congregazione del Concilio, la Curia romana e il papa nell’amministrare la giustizia, nonché come importante mediatore per la promozione e l’esecuzione dei decreti di riforma del Concilio di Trento a livello locale. I nunzi apostolici non sono solo „oggetti“ di comunicazione della Curia romana o del papa, ma partecipano attivamente e con grande efficacia al governo della Chiesa e alla comunicazione tra Roma, le rispettive corti, e le diocesi dell’orbis catholicus.
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