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Braga, Piera Maria, Chiara Maria Bove, Mary Jane Moran, Robyn Brookshire y Maria Aparecida Antero Correia. "Reciprocal learning: il confronto interculturale come dispositivo per la formazione degli educatori - insights da una ricerca tra Italia e Stati Uniti". Zero-a-Seis 23, n.º 43 (12 de marzo de 2021): 495–523. http://dx.doi.org/10.5007/1980-4512.2021.e72979.

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Resumen
Il tema della formazione a una “postura interculturale” fin dai servizi per la prima infanzia è al centro della riflessione contemporanea su come sostenere gli educatori impegnati in contesti educativi multiculturali. Cambiare prospettiva, decentrarsi, provare a vedere i fenomeni educativi da un altro punto di vista, vedere altrimenti sono competenze oggi necessarie per garantire la qualità del lavoro educativo in contesti educativi complessi e multiculturali. Come formare gli educatori che già lavorano nei servizi per l’infanzia a una cultura pedagogica aperta al dialogo interculturale e capace di cogliere nello spiazzamento culturale un’occasione di formazione e di allenamento al pensiero critico-riflessivo?A partire dai dati emersi da una ricerca sulla formazione degli educatori che ha coinvolto alcune educatriciin Italia e negli Stati Uniti, l’articolo propone una riflessione su come i processi di dialogo, confronto e scambio interculturale, mediati da video, possano essere dispositivi interessanti per promuovere lo sviluppo di una postura e non solo di strumenti per l’azione educativa in contesti multiculturali.
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Ciric, Slobodanka. "Radoje Domanovic e Dzejms Dzojs (James Joyce)". Prilozi za knjizevnost, jezik, istoriju i folklor, n.º 80 (2014): 13–23. http://dx.doi.org/10.2298/pkjif1480013c.

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Resumen
La ricerca che qui si propone nasce nell?ambito di redazione della laurea magistrale in Letterature e Culture Comparate. Muovendo dallo studio e dall?analisi dell?opera Gente di Dublino di James Joyce e da alcuni racconti di Radoje Domanovic che si potrebbero tranquillamente intitolare Gente di Stradija, questo lavoro ha posto in evidenza elementi significativi di confronto come il monologo interiore, la paralisi e l?epifania. Tale studio - di natura comparatistica ed interculturale - ha richiesto, innanzitutto, un approccio metodologico multidisciplinare in cui coesistano e interagiscono conoscenze storiche, culturali e religiose dell?Irlanda e della Serbia a cavallo dei secoli XIX e XX. Vengono, infine, studiati alcuni aspetti del rapporto di Joyce e Domanovic con la tradizione dell?eredit? eroica dei due paesi riflessa nel nazionalismo, ma anche la condizione di immobilit?, passivit? e impotenza rispecchiata nelle loro opere. La novit? pi? significativa emersa da questa ricerca ? la dimostrazione che Domanovic ha sperimentato i sopracitati, innovativi metodi narrativi prima di Joyce.
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Pugliese, Rosella. "Marina Foschi Albert: Il profilo stilistico del testo. Guida al confronto intertestuale e interculturale (Tedesco e Italiano). Pisa: University press 2009". Zeitschrift für interkulturelle Germanistik 2, n.º 1 (1 de julio de 2011): 167–68. http://dx.doi.org/10.14361/zig.2011.0115.

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ANQUÍN, Ana De y Álvaro GUAYMÁS. "Categorías espacio-temporales escolares y andinas: un estudio en escuelas del noroeste argentino". INTERRITÓRIOS 5, n.º 9 (9 de diciembre de 2019): 6. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v5i9.243602.

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Resumen
RESUMENEl artículo aborda las categorías de tiempo/espacio, en su dimensión estructurante, para intentar su desnaturalización, es decir para pensar sobre ellas y aceptar que son construcciones histórico-culturales. Por ello se insinúa una comparación entre las categorías de la modernidad occidental con los de la cultura andina, siguiendo los lineamientos de la hermenéutica diatópica tal como la enuncia Josef Esterman. Además se toman los aportes del giro decolonial que pone en duda la abstracción pura y la contrapone al pensamiento enraizado en la Abya Yala profunda (América para los occidentales), sin pretensiones de universalidad para comprender que sucede en las escuelas de lugares inhóspitos del noroeste de Argentina, en la frontera con Chile y Bolivia a partir de aprendizajes realizados a través de proyectos de investigación, en los cuales participaron miembros de las comunidades y de las escuelas, con la intención de analizar problemas y apuntalar las prácticas pedagógicas interculturales. Tiempo/Espacio. Cultura Andina. Escuela. Pedagogía Intercultural. Salta.Categorias Espaço-Tempo na Escola e Andinas: um Estudo das Escolas do Nordeste da Argentina RESUMO O artigo trata das categorias de tempo/espaço, em sua dimensão estruturante, para tentar sua desnaturação, ou seja, pensar sobre elas e aceitar que são construções histórico-culturais. Portanto, sugere-se uma comparação entre as categorias da modernidade ocidental e as da cultura andina, seguindo as diretrizes da hermenêutica diatópica, como a afirmação de Josef Esterman. Além disso, são tomadas as contribuições da virada decolonial que põem em causa a pura abstração e a opõem ao pensamento enraizado na profunda Abya Yala (América para os ocidentais), sem reivindicações de universalidade para entender o que acontece nas escolas de lugares inóspitos no noroeste da Argentina, na fronteira com o Chile e a Bolívia, aprendeu com projetos de pesquisa, nos quais participaram membros de comunidades e escolas, com a intenção de analisar problemas e sustentar práticas pedagógicas interculturais. Tempo/Espaço. Cultura Andina. Escola. Pedagogia Intercultural. Salta.School space-time categories and Andean: a study of the Northeast Argentina Schools ABSTRACT The article approaches the time/space categories, in their structuring dimension, to try their denaturation, that is, think about them and accept that they are historical-cultural constructions. Therefore, a comparison between the categories of western modernity and those of Andean culture is suggested, following the guidelines of diatopic hermeneutics, as Josef Esterman's statement. In addition, the contributions of the decolonial turn that call into question pure abstraction and oppose it to the thought rooted in the deep Abya Yala (America for the Westerners) are taken, without pretensions of universality to understand what happens in schools in inhospitable places of northwestern Argentina, on the border with Chile and Bolivia, based on lessons learned through research projects, in which members of communities and schools participated, with the intention of analyzing problems and underpin intercultural pedagogical practices. Time/Space. Andean culture. School. Intercultural Pedagogy. Salta.Categorie spazio-temporale scolastiche e andine: uno studio nelle scuole del nord-ovest dell'Argentina RIASSUNTO L'articolo tratta le categorie di tempo/spazio, nella loro dimensione strutturante, per tentare la loro denaturazione, cioè per pensarci e accettare che sono costruzioni storico-culturali. Pertanto, si suggerisce un confronto tra le categorie della modernità occidentale e quelle della cultura andina, seguendo le linee guida dell'ermeneutica diatopica, come afferma Josef Esterman. Inoltre, vengono presi i contributi del decoloniale che mettono in discussione la pura astrazione e si oppongono al pensiero radicato nel profondo Abya Yala (America per gli occidentali), senza pretese di universalità per capire cosa succede nelle scuole di luoghi inospitali nel nord-ovest. de Argentina, al confine con Cile e Bolivia, ha appreso da progetti di ricerca a cui hanno partecipato membri di comunità e scuole, con l'intenzione di analizzare i problemi e sostenere pratiche pedagogiche interculturali. Tempo/Spazio. Cultura Andina. Scuola. Pedagogia Interculturale. Salta.
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Meozzi, Tommaso. "UNA NARRAZIONE AUTOBIOGRAFICA RADICATA NELL’ALTERITÀ: LA RAPPRESENTAZIONE LETTERARIA DELL’APPRENDIMENTO LINGUISTICO". Italiano LinguaDue 14, n.º 1 (28 de julio de 2022): 755–71. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/18326.

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Resumen
Analizzando opere letterarie sia di autori nati in Italia e poi emigrati, sia di scrittori immigrati in Italia, che hanno scelto di scrivere in italiano le proprie opere, l’articolo mostra il rapporto costitutivo tra io e alterità caratteristico dell’autobiografia linguistica. Imparare un’altra lingua significa prima di tutto confrontarsi drasticamente con l’impossibilità del rapporto simbiotico, che l’individuo plurilingue non può più proiettare né sulla lingua madre e le figure familiari, né sul sostituto di una completa identificazione tra individuo e società. La lingua materna diventa così da una parte fantasma che evoca sensi di colpa e un simbolico “matricidio”, dall’altra serbatoio di esperienze che possono confluire nella scrittura e mettere l’individuo in contatto con i propri desideri più profondi. A sua volta, la seconda lingua può diventare oggetto di diverse strategie di elaborazione: dalla distorsione aggressiva, al confronto interculturale, alla maturazione di una competenza metalinguistica e pragmatica. An autobiographical narrative rooted in otherness: the literary representation of language learning By analyzing literary works both by authors born in Italy and then emigrated, and by writers immigrated to Italy, who have chosen to write their works in Italian, the article shows the constitutive relationship between self and otherness which is characteristic of linguistic autobiography. Learning another language means first of all dealing with the impossibility of the symbiotic relationship which the multilingual individual can no longer project either on the mother tongue and family figures, or on the substitute of a complete identification between the individual and society. The mother tongue thus becomes on the one hand a ghost that evokes feelings of guilt and a symbolic "matricide", on the other hand a reservoir of experiences that can flow into writing and put the individual in contact with their deepest desires. In turn, the second language can become the object of different processing strategies: from aggressive distortion, to intercultural confrontation, to the maturation of a metalinguistic and pragmatic competence.
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Napolitano, Enzo M. y M. Luca Visconti. "La cross generation: seconde generazioni di migranti a confronto con il mercato". MONDI MIGRANTI, n.º 3 (marzo de 2009): 113–31. http://dx.doi.org/10.3280/mm2008-003007.

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Resumen
- This paper analyses an emerging target in the Italian market: the so-called "second generations". The authors first illustrate the socio-cultural traits of this segment, and then show the role and peculiarities of consumption read as an identity signifier. The discussion is based on both secondary and primary data, collected across Milan, Turin and Biella. Results document various consumer profiles of second generation migrants and multiple marketing approaches to target this market.Keywords Second generations; ethnic marketing; intercultural marketing; cross generation marketing.
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Oliveira, Renata Moraes de, Paulo André Ignacio Pontes y Marcos César da Rocha Seruffo. "Interculturalidade nas licenciaturas: ressignificando práticas docentes e saberes do campo". Research, Society and Development 11, n.º 2 (22 de enero de 2022): e16611225559. http://dx.doi.org/10.33448/rsd-v11i2.25559.

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Resumen
A Educação do campo e os saberes interculturais são elementos indissociáveis para uma educação transformadora, sob essa premissa a pesquisa pretende problematizar a formação inicial de professores e prover discussões sobre as mudanças necessárias às práticas pedagógicas para o ensino básico do campo. Diante disso, temos como ponto de partida a seguinte questão: Como vem sendo realizada essa interculturalidade nas práticas docentes? Como objetivos específicos, a pesquisa propõe-se a identificar o que vem sendo discutido academicamente nos periódicos CAPES sobre as práticas pedagógicas para educação básica, bem como analisar como a formação inicial sob a ótica intercultural reflete sobre as práticas pedagógicas e assim confrontar as bases norteadoras oficiais e seus caminhos teórico-práticos. A metodologia empregada é de cunho qualitativo e bibliográfico com análise de conteúdo de uma revisão sistemática da literatura (RSL), no site do periódico CAPES, acerca de práticas pedagógicas desenvolvidas na educação básica do campo; seguido por aplicação de questionário semiestruturado a professores do campo. Os resultados apontam que as pesquisas voltadas às práticas ativas no ensino fundamental ainda requerem maiores investigações e que propostas interculturais demonstram melhores resultados quanto ao engajamento, senso de pertencimento e ressignificação de saberes escolares.
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Cammarata, Roberto. "La comunitÀ, dai miti al diritto. Un confronto tra Gemeinschaft e Comunidad". SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), n.º 47 (octubre de 2013): 105–20. http://dx.doi.org/10.3280/las2013-047009.

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Resumen
The article shows a comparison between two ideas or ‘models' of community, Tönnies Gemeinschaft, reworked by Schmitt, and the Latin American indigenous peoples' Comunidad. A comparison that starts from the respective origin myths (the biblical Genesis on one hand, and the Maya cosmogony narrated in the Popol Vuh on the other) and arrives at the reflections on the subject of rights and freedoms that these narratives still produce today, in contemporary intercultural societies. The study focuses in particular on how the element of identity and belonging to a community can be used to motivate policies and laws oriented to the exclusion or inclusion, to discrimination or emancipation.
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Fuenzalida Rodríguez, Pedro. "Escuela intercultural y maestros Mapuche Williche experiencias en el territorio de la Fütawillimapu, Chile". Revista INTEREDU 1, n.º 4 (24 de julio de 2021): 13–40. http://dx.doi.org/10.32735/s2735-65232021000485.

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Resumen
Este artículo tiene como propósito problematizar la figura del docente mapuche williche en relación con el desarrollo histórico y socio político de sus comunidades y la escuela colonial. Este trabajo es de carácter hermenéutico, el cuerpo de datos está conformado por un registro de información primaria recogida durante el proceso de elaboración de una tesis doctoral y de la documentación como memoriales y legislación que fundamentan el desarrollo de las experiencias interculturales.En este proceso se sitúa al maestro mapuche williche en el contexto de una escuela que, a pesar de los 25 años desde que se instala el mandato jurídico para implementar un sistema de educación intercultural bilingüe, no ha superado la herencia colonial. El maestro se sitúa como actor relevante en las intensas disputas político-epistémicas que confrontan discursos pedagógicos e ideológicos que cuestionan, por un lado la presencia y legitimidad de ellos y de los saberes que incorporan al currículum escolar y por otro, los discursos cuestiona el actuar colonial de la escuela y el marco de experiencias interculturales como posibilidades descolonizadoras.
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Pereira da Silva, Regina Célia. "SEMANTICA LESSICALE E CONFRONTO INTERLINGUISTICO NEI SCRITTI CHIARIANI DURANTE IL PROCESSO TRADUTTIVO". Acta Semiótica et Lingvistica 25, n.º 3 (18 de diciembre de 2020): 132–42. http://dx.doi.org/10.22478/ufpb.2446-7006.44v25n3.55242.

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Resumen
A área da comunicação constitui o campo de trabalho do tradutor, o que significa que o desenvolvimento de uma relação interpessoal se encontra englobada no próprio processo de tradução. No entanto, o interlocutor do tradutor não se limita a um só, mas destina-se a uma coletividade inteira que só por si é sinónimo de cultura, de tradição, de hábitos e costumes. Não existe, pois, tradução sem uma reflexão sobre a própria língua e cultura, sobre aquilo que lhe é inerente, sobre a ideia que temos sobre o significado de uma determinada palavra e, obviamente, sobre a ideia que temos do mundo e dos nossos semelhantes. Existe, então a necessidade de uma discussão das categorias linguísticas adquiridas e assimiladas. A finalidade do método intercultural está orientada para os utilizadores últimos do texto e apresenta uma premissa imprescindível, isto é, o conhecimento aprofundado dos elementos sociais, linguísticos e culturais peculiares de dum público específico. Este aspeto pressupõe uma transferência cultural que conheça as exigências dos espaços culturais de receção. Este estudo mira a evidenciar a natureza e o protótipo da relação entre os textos de Chiara Lubich e a sua tradução noutras línguas enraizadas nas culturas Outras.
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Freitas, Paola De Carvalho Buvolini y Daniela Nogueira de Moraes Garcia. "A referência e o estereótipo na comunicação colaborativa intercultural". Estudos Linguísticos (São Paulo. 1978) 47, n.º 2 (17 de octubre de 2018): 319–33. http://dx.doi.org/10.21165/el.v47i2.1997.

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Resumen
A mediação no teletandem visa discutir, contextualizar acontecimentos linguísticos e culturais das sessões de interação. Trata-se de um espaço propício para o questionamento de dois movimentos: a referência e o estereótipo (LIPPMANN, 2008). Este artigo problematiza, na colaboração intercultural, a recorrência desses na formação de mediadores para não dicotomizar o ensino de línguas estrangeiras, mas vê-lo pelo seu acontecimento. Observamos dois estudos de caso de interações em teletandem para demonstrar a recorrência, via identidade nacional, da referência e do estereótipo e compreender seus usos. Os resultados revelam que as identidades nacionais sobressaem para estabelecer pertencimentos territoriais, expor maior conhecimento deste interagente e entendê-los como processos constitutivos da nacionalidade em confronto, de práticas sociais que tendem a perder a força de sedimentação no diálogo.
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Coppete, Maria Conceição, Reinaldo Matias Fleuri y Tania Stoltz. "Educação para a diversidade numa perspectiva intercultural". Revista Pedagógica 14, n.º 28 (6 de junio de 2013): 231. http://dx.doi.org/10.22196/rp.v14i28.1366.

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Resumen
O artigo analisa a possibilidade de uma educação para a diversidade numa perspectiva intercultural. Está relacionado a uma pesquisa em nível de doutorado, defendida no ano de 2012 na Universidade Federal de Santa Catarina. As discussões apresentadas referem-se a um capítulo da tese. Destaca o conceito de diversidade no campo normativo, passando pelas ciências sociais e alcançando sua dimensão cultural, uma vez que, no Brasil, a expressão diversidade tem sido usada como multiculturalismo, principalmente pelo poder público revelando distintas proposições. Apresenta o conceito de educação intercultural e suas implicações na prática pedagógica. Dentro dessa abordagem, culturas diferentes são entendidas como contextos complexos e a relação entre elas produz confrontos entre visões de mundo diferentes. Essa educação favorece a construção de um projeto comum, mediante o qual é possível integrar dialeticamente as diferenças. Sua orientação está focada na construção de uma sociedade plural, democrática e eminentemente humana, capaz de articular políticas deigualdade com políticas de identidade.
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Candau, Vera Maria. "DIFERENÇAS, EDUCAÇÃO INTERCULTURAL E DECOLONIALIDADE". Revista Espaço do Currículo 13, Especial (11 de diciembre de 2020): 678–86. http://dx.doi.org/10.22478/ufpb.1983-1579.2020v13nespecial.54949.

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Resumen
Estamos vivendo uma situação de crise que afeta diferentes dimensões da vida social e política. No âmbito educacional, confrontam-se posições conservadoras com um intenso movimento, tanto de mobilização social quanto de produção acadêmica, de reconhecimento de diferentes grupos socioculturais inferiorizados e subalternizados na nossa sociedade. Este trabalho se situa nessa perspectiva e está orientado pela perspectiva decolonial e sua inter-relação com a educação intercultural crítica. Além de abordar essa temática, apresenta algumas questões que vêm adquirindo especial relevância hoje. São elas: igualdade-diferença, interseccionalidade, empoderamento, branquitude e ecologia de saberes. Reflete sobre cada uma delas e indica suas implicações para o desenvolvimento dos processos educacionais. Nas considerações finais -insurgindo...- assinala alguns desafios para avançarmos teórica e praticamente nessa direção. Defende que essa perspectiva exige desconstruir uma concepção padronizadora do formato e dos currículos escolares, questionar a colonialidade presente nas culturas escolares, reconhecer inúmeros saberes e práticas insurgentes que realizam professores e professoras no cotidiano escolar e colocar, no centro de nossas buscas para construir uma educação intercultural crítica e decolonial, os grupos sociais subalternizados e inferiorizados na nossa sociedade.
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Candau, Vera Maria. "DIFERENÇAS, EDUCAÇÃO INTERCULTURAL E DECOLONIALIDADE". Revista Espaço do Currículo 13, Especial (11 de diciembre de 2020): 678–86. http://dx.doi.org/10.22478/ufpb.1983-1579.2020v13nespecial.54949.

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Estamos vivendo uma situação de crise que afeta diferentes dimensões da vida social e política. No âmbito educacional, confrontam-se posições conservadoras com um intenso movimento, tanto de mobilização social quanto de produção acadêmica, de reconhecimento de diferentes grupos socioculturais inferiorizados e subalternizados na nossa sociedade. Este trabalho se situa nessa perspectiva e está orientado pela perspectiva decolonial e sua inter-relação com a educação intercultural crítica. Além de abordar essa temática, apresenta algumas questões que vêm adquirindo especial relevância hoje. São elas: igualdade-diferença, interseccionalidade, empoderamento, branquitude e ecologia de saberes. Reflete sobre cada uma delas e indica suas implicações para o desenvolvimento dos processos educacionais. Nas considerações finais -insurgindo...- assinala alguns desafios para avançarmos teórica e praticamente nessa direção. Defende que essa perspectiva exige desconstruir uma concepção padronizadora do formato e dos currículos escolares, questionar a colonialidade presente nas culturas escolares, reconhecer inúmeros saberes e práticas insurgentes que realizam professores e professoras no cotidiano escolar e colocar, no centro de nossas buscas para construir uma educação intercultural crítica e decolonial, os grupos sociais subalternizados e inferiorizados na nossa sociedade.
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Vicente, José Armando y Maria Aparecida Santos e. Campos. "Rumo a uma Educação Intercultural em Moçambique". Teocomunicação 52, n.º 1 (22 de octubre de 2022): e41614. http://dx.doi.org/10.15448/0103-314x.2022.1.41614.

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Estudo qualitativo, descritivo da influência do etnocentrismo português em Moçambique, iniciado no século XV com a colonização, que impôs a cultura portuguesa em detrimento da cultura ancestral Moçambicana inferiorizando os povos e cultura nativa, considerando-lhes incultos, pagãos. A criação da escola oficial se converteu em um instrumento de alfabetização e dominação colonial, impondo a cultura e a língua portuguesa, objetivando a negação das culturas e religiosidades moçambicanas. O objetivo deste trabalho é analisar a influência do etnocentrismo português confrontado com a cultura ancestral de Moçambique. Os resultados mostraram que é imprescindível desenvolver uma educação capaz de compreender as múltiplas dimensões e a complexidade da cultura Moçambicana.
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Rodrigues Magalhães, Maria Helena. "A Literatura para a Infância, a formação do Leitor Crítico e a Educação Intercultural". Alabe Revista de Investigación sobre Lectura y Escritura 12, n.º 23 (1 de enero de 2021): 1–17. http://dx.doi.org/10.15645/alabe2021.23.3.

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Este estudo tem como objetivo central revelar o potencial educativo da literatura para a infância no desenvolvimento de uma consciência crítica sobre o mundo e na promoção do diálogo intercultural. Hoje, perante uma população multicultural crescente nas nossas escolas, urge refletir sobre esta temática e encontrar caminhos de aprendizagem cooperativa e solidária. Estão as escolas preparadas para este desafio? Quais as virtualidades da literatura infantil na promoção da educação intercultural? Estas questões nortearam todo o trabalho de investigação e criaram oportunidades de reflexão sobre estratégias de educação intercultural crítica, através do recurso à literatura infantil. Trata-se de um estudo com focagem qualitativa e abordagem crítica. Depois de efetuada uma pesquisa bibliográfica sobre o tema, procedemos a uma leitura aprofundada e análise crítica cruzada, dialogando com diferentes autores e correntes interpretativas. Tendo por base um referencial teórico devidamente sustentado, desenvolvemos um exercício de leitura crítica dos contos O Patinho Feio, de Hans Christian Andersen, e Os Ovos Misteriosos, da autoria de Luísa Ducla Soares. Os contos selecionados põem em confronto paradigmas ideológicos e educativos divergentes e permitem desconstruir discursos e práticas monoculturais, combater atitudes discriminatórias e cooperar na edificação de atitudes positivas face à diferença
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Anossova, Oksana G. y Swetlana V. Dmitrichenkowa. "Sociocultural, intercultural and translation competence for engineering students". Journal of Language and Cultural Education 6, n.º 2 (1 de mayo de 2018): 71–81. http://dx.doi.org/10.2478/jolace-2018-0016.

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Abstract Targeting at adequate translation while teaching translation to engineers any teacher should remember about social and cultural discrepancies between languages. The difference in mentality should not be reflected in the special target text. Engineering students are supposed not only to be able to find proper equivalents and render the terms appropriately but also to analyse the communicative situation and cultural peculiarities of the source text. Teaching professionally oriented translation depends on many factors including ontological and specialised cultural levels, technological progress and its incorporation into the national, international and global culture, linguistic diachrony and its role in terminological corpus formation as well as science and technology institutional role. Teaching translation at engineering academy has a long and fruitful history, which shows the efficiency of training intercultural and sociocultural competence in teaching translation. It allows to avoid serious drawbacks in translation when a translator confronts the other language culture images and concepts.
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Real, Márcio Penna Corte. "Do multiculturalismo à interculturalidade na investigação das relações de saber e poder no campo cultural da capoeira / From multiculturalism to interculturalism in the investigation of knowledge and power relationships in the cultural field of capoeira". Revista Pedagógica 14, n.º 28 (6 de junio de 2013): 263. http://dx.doi.org/10.22196/rp.v14i28.1367.

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O artigo parte da discussão que analisa, preliminarmente, os conceitos de multiculturalismo e interculturalidade. Estabelece a compreensão entre estes, na medida em que o multiculturalismo, como discurso das diferenças, tem na interculturalidade seu contraponto fundamental e a possibilidade de emergência de uma concepção político- edagógica e epistemológica, capaz de suportar a produção do conhecimento educacional, em contextos permeados peladinâmica de encontro e confronto entre sujeitos de identidades culturais diferentes. As discussões são alicerçadas teórica e empiricamente pela trajetória de um grupo de pesquisas, na área da educação, da Universidade Federal de Santa Catarina. Particularmente, é destacado o processo depesquisa em torno das relações de saber e poder no contexto das identidades culturais. Ganha destaque aí o campo empírico formulado a partir da realização de cursospilotos de formação de educadores populares de capoeira na perspectiva intercultural da educação. Tal trajetória permite demonstrar, à guisa de considerações finais, que a interculturalidade, ao assumir o desafio de lidarcom a diversidade cultural, apresenta os seguimentos desdobramentos: 1) trata-se de uma concepção político- edagógica, isto é, uma forma de pensar e de fazer educação, que ao invés de anular os conflitos, tenta lidar com estes a partir da ideia de diálogo intercultural; 2) uma matriz epistemológica, ou seja, uma forma de teorizar práticas educativas em cenários caracterizados pela diversidade cultural e de produzir conhecimento; 3) e uma mediação que extrapola o plano das práticas educativas e potencializa referências para a elaboração de políticas públicas e para a convivência em sociedades permeadas pelo encontro e confronto de culturas diferentes.
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Marsal, Eva y Takara Tobashi. "Geschichtsbewusstsein und Zeitzeugnis. Nietzsches Genealogie als Anregung zum philosophischen Dialog mit Kindern". ETHICS IN PROGRESS 5, n.º 2 (1 de septiembre de 2014): 283–305. http://dx.doi.org/10.14746/eip.2014.2.19.

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The paper confronts the reader with Nietzchean critical approach to history, truth, life, and education. Far away from progressive-euphoric ideologies of 19th, the authors consider the following questions: How children live historical occurences when being tought in classrooms (for example in Italy, Japan, etc.), how can we strengthen their ability for reflected relations to history as well as for interconnecting between past, present, and future life? Psychological, pedagogical, and philosophical considerations meet intercultural contexts.
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FIORETTI, Elena Campo y Rosangela Duarte. "A MÚSICA COMO ELEMENTO INTERCULTURAL: UMA ABORDAGEM PARA UMA EDUCAÇÃO MULTICULTURAL." Boletim do Museu Integrado de Roraima (Online) 6, n.º 01 (23 de abril de 2020): 17–23. http://dx.doi.org/10.24979/bolmirr.v6i01.741.

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O Estado de Roraima apresenta características culturais onde, historicamente, a ocupação humana está em constante confronto com os diversos grupos sociais que aqui se fixaram. A sociedade nacional tende impor seus modelos culturais, levando à discriminação e à exclusão das sociedades ditas minoritárias. A escola é um espaço onde as relações sociais se intensificam em razão da presença de grupos com diferentes culturas. Nas escolas da cidade de Boa Vista, verifica-se a presença de alunos indígenas. O professor, neste espaço intersocietário, deve criar condições para promover o desenvolvimento humano através de troca de experiências e conhecimentos entre os diferentes grupos que se relacionam. A música, como linguagem, favorece o crescimento da pessoa, criando condições de auto conhecimento e, ao transpassar seus limites, promove o relacionamento com os demais. Ao fundamentar o multiculturalismo neste contexto, o ser humano, com toda a sua potencialidade e riqueza de expressão musical, poderá desenvolver uma verdadeira integração humana, do ponto de vista produtivo e intelectual.
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Hassanzadeh, Fatemeh y Shima Moallemi. "L’art populaire : un outil d’éveil identitaire chez l’apprenant iranien". Voix Plurielles 10, n.º 2 (28 de noviembre de 2013): 120–30. http://dx.doi.org/10.26522/vp.v10i2.846.

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Actuellement la vague d’émigration des jeunes Iraniens a provoqué un état conflictuel dans le contexte de l’enseignement et de l’apprentissage du français en Iran. Loin d’arriver à un enrichissement, l’apprenant iranien lors du choc culturel, se trouve dans une position d’acceptation absolue de la culture occidentale ; ce qui mènerait une démarche interculturelle, s’adressant dans sa première phase à l’identité de soi, vers un échec. Cette recherche consiste à voir où se trouve l’origine de cet échec menant à une crise identitaire et comment, à l’aide d’une démarche pratique, l’art populaire dans le cadre du théâtre expérimental pourrait créer un espace d’éveil identitaire implicite chez l’apprenant iranien. Popular art: an identity awaking tool on the part of the Iranian learner Currently the wave of immigration of young Iranians has caused a state of conflict in the context of teaching and learning French in Iran. When the Iranian learners confront the cultural shock, far from becoming a cultural enrichment, they find themselves in a position of absolute acceptance of Western culture, which would lead to an intercultural approach, addressing itself to identity in its first phase, then to a complete failure. This research tries to see the origin of this failure which results in an identity crisis and also to see how the use of popular art in the framework of an experimental theatre could create a space of implicit awakening in the identity of the Iranian language learner.
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Guldberg, Horacio Cerutti. "Dificultades teórico metodológicas de la propuesta intercultural de Raúl Fornet Betancourt". Análisis, n.º 76 (6 de abril de 2015): 23. http://dx.doi.org/10.15332/s0120-8454.2010.0076.01.

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<p>El siguiente estudio hace parte del análisis crítico que plantea el maestro Cerutti a la propuesta de la filosofía intercultural de Raúl Fornet-Betancourt. Mostrando las dificultades que se desprenden de las relaciones entre filosofía y cultura, el diálogo que propone Cerutti con Fornet-Betancourt confronta los presupuestos de una filosofía europea occidental, de cara a las manifestaciones plurales y diversas que caracterizan a la realidad latinoamericana, más allá de los lugares comunes, de los sesgos ideológicos, de las formas de recepcionar el pensamiento que viene de afuera’, para así reconstruir una nueva manera de plantear y resolver los problemas metafísicos, antropológicos, epistemológicos, éticos y políticos que atañen a un estudio sistemático de la realidad que se vive en ‘Nuestra América’.</p>
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Ramos-Holguín, Bertha. "Comprehending Interculturality and its Future Directions in English Language Teaching and Teacher Education in the Colombian Context". HOW 28, n.º 3 (5 de octubre de 2021): 93–104. http://dx.doi.org/10.19183/how.28.3.674.

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Interculturality has to do with the personal relational aspects of caring about the other. In this sense, interculturality confronts and challenges untruths and stereotypes that deny the existence of diversity. This article aims to provide a comprehensive view of what interculturality means, as well as to contribute to current and future trends in the field of English language teaching and teacher education in Colombia. I present examples of intercultural practices as possibilities to understand and explore interculturality in ELT, and I share a review of studies that have undertaken this complex conception of interculturality.
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Fitriyah, Umi, Ahmad Munir y Pratiwi Retnaningdyah. "Intercultural Communicative Competence in ELT: Lecturers’ Perception and Practice". IJET (Indonesian Journal of English Teaching) 8, n.º 1 (23 de julio de 2019): 62–71. http://dx.doi.org/10.15642/ijet2.2019.8.1.62-71.

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“One of its obvious results is the emergence of intercultural communication and English language has then become as a bridge for cross-cultural communication, thanks to its worldwide lingua franca. For these reasons, Intercultural Communication Competence (ICC) should be more concerned in English Language Teaching (ELT) tertiary contexts. This study aims to gain an indepth understanding on this issue by investigating English teachers' perceptions and practices on ICC in ELT . The study uses a mixed method, to find the perspective of the lecturers, the researcher use questionnaire and interview, while for the practice the reseracher use observation. The findings of the study reveal the positive attitudes of English lecturers on ICC in ELT, but certain challenges confronted by their implementations have been highlighted. As a result, some possible measures to enhance ICC engagement in ELT in this context are proposed.”
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Marques, Lívia dos Santos y Cibele Cecilio de Faria Rozenfeld. "Letramento crítico e ensino intercultural como práticas relevantes em contexto de internacionalização: foco no planejamento de um curso de alemão como LE". Linguagens - Revista de Letras, Artes e Comunicação 13, n.º 1 (7 de abril de 2019): 30. http://dx.doi.org/10.7867/1981-9943.2019v13n1p30-56.

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Diante de um cenário de internacionalização nas universidades, é importante que a comunidade acadêmica esteja preparada para o confronto com a diversidade cultural, e para tanto, defendemos que o letramento crítico e o ensino de línguas intercultural trazem uma nova perspectiva sobre a noção de língua, cultura e a educação. Essa nova visão pode transformar a maneira como o professor planeja aulas ou cursos de língua estrangeira (LE). Assim, este artigo tem como objetivo refletir teoricamente sobre o planejamento de cursos a partir das premissas do letramento crítico e ensino intercultural, e analisar o planejamento de curso de língua alemã realizado com base nessas teorias de ensino. Para tanto, apoiaremo-nos em autores que tratam sobre o planejamento de cursos de LE (DUBIN, OLSCHTAIN, 1986; ALMEIDA FILHO, 1997; RICHARDS, 2001; ALMEIDA FILHO, 2012), o letramento crítico (HAMMOND, MACKEN-HORARIK, 1999; SOUZA, 2011; JORDÃO, 2013; ROZENFELD, 2016) e o ensino de línguas intercultural (BYRAM, 1997; HOUSE, 2007; KRAMSCH, 2009; LIDDICOAT, 2011). A partir do estudo dos autores citados, realizamos uma pesquisa qualitativa e exploratória, com foco na análise do planejamento de um minicurso de seis horas, para alunos universitários de Letras, que consistiu na exibição e discussão da minissérie alemã Unsere Mütter Unsere Väter. Por meio da análise, foi possível notar que o planejamento seguiu os princípios do ensino intercultural estabelecidos no modelo de Byram (1997), e pretendeu alcançar os principais objetivos do letramento crítico, preparando o aluno, assim, para o contexto de internacionalização. Concluiu-se que, além de estar coerente com ambas as teorias, é necessário que o professor repense sua prática e execute projetos que estimulem o aluno a agir em favor da mudança social e cidadania.
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Ohi, Sarah, Joanne O’Mara, Ruth Arber, Catherine Hartung, Gary Shaw y Christine Halse. "Interrogating the promise of a whole-school approach to intercultural education: An Australian investigation". European Educational Research Journal 18, n.º 2 (11 de octubre de 2018): 234–47. http://dx.doi.org/10.1177/1474904118796908.

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Intercultural education (ICE) is a priority for schools and schooling systems worldwide. While extensive policy and academic literature exists that describes how ICE should be done in schools, relatively little has been published about the pragmatics of implementing and enacting ICE, despite evidence that principals, teachers and schools feel ill equipped to teach and engage in ICE. This article investigates how schools implementing ICE are confronted with distinctive challenges. Engaging methodological tools of social constructivism (Denzin and Lincoln, 2005) and an analytical lens supported by social cultural theories of identity and representation (Hall, 1997; Gee, 2004), we argue that the everyday experiences and practices of teachers need be explored, but also interrogated and understood otherwise (Lather, 1991). We draw on qualitative data from a large-scale study conducted in schools in Victoria, Australia. We present three vignettes that elucidate how ICE was enacted at the principal, curriculum and teacher levels. Each vignette is based upon a key challenge confronted by schools and illustrates the processes different schools used to tackle these issues and to embed ICE into the daily schooling practice.
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Brett, Jeanne. "Intercultural challenges in managing workplace conflict – a call for research". Cross Cultural & Strategic Management 25, n.º 1 (5 de febrero de 2018): 32–52. http://dx.doi.org/10.1108/ccsm-11-2016-0190.

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Purpose The purpose of this paper is to discuss cultural causes of conflict in the workplace and call for research to address what happens when cultures collide generating workplace conflict. The author assumes that because cultures differ in terms of functional solutions to problems of social interaction that there will be conflict when people from different cultures are interdependent in the workplace. The author discusses types of culture and their conflict management profiles with respect to three characteristics of conflict management: direct vs indirect confrontation; emotional expression, and third party conflict management. The author proposes what happens when cultures collide and calls for research on those collisions. Design/methodology/approach Application of the cultural literature on self-worth to three elements of workplace conflict: direct vs indirect confrontation of conflict, feelings and expressions of negative emotions associated with conflict and timing and type of third party intervention. Findings When people from dignity, face, and honor cultures are working together the fundamental differences in the logic of self-worth in these three types of culture may cause conflict. People from dignity and honor cultures are likely to confront conflict directly, while those from face cultures are more likely to confront conflict indirectly. Workplace conflict generates negative emotions, but culture seems to affect whether that emotion is anger, shame or both. The timing of third party intervention into workplace conflict, that is, how managers intervene in workplace conflict has some parallels with how community mediators act in that culture. Research limitations/implications There is limited research comparing management of workplace conflict in dignity, face, and honor cultures. The author generates propositions and suggests a research strategy for collecting data to test propositions. Practical implications Understanding what is culturally normative in terms of self-worth, confrontation, emotional expression, and managerial intervention can help people involved in workplace conflict understand what they are experiencing. It can also help managers intervene effectively. Social implications How people react to workplace conflict varies with culture as does how managers intervene. Knowing this provides people with the first element of cultural intelligence that may help them manage conflict to facilitate a more creative and effective multicultural work environment. Originality/value This paper integrates theory and research from cross-cultural psychology, the psychology of emotion and the literature on third party intervention into community conflict to explain the patterns of cultural conflict and conflict management in the workplace. It also suggests what it may take to manage cultural conflict in the workplace successfully.
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Aires, Ana Maria Pereira, Maria de Fátima Garcia y Nazineide Brito. "Educação integral no ‘Documento Curricular do Rio Grande do Norte: Ensino Fundamental’". Retratos da Escola 15, n.º 33 (10 de febrero de 2022): 845–64. http://dx.doi.org/10.22420/rde.v15i33.1344.

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Este texto se propõe a refletir sobre as potencialidades da educação integral no Documento Curricular do Rio Grande do Norte: Ensino Fundamental – DCRN-EF a partir de um olhar intercultural e decolonial. Os fundamentos teóricos que embasam as reflexões se pautaram na emergência da ciência complexa e plural, reveladora dos elos e das interdependências históricas. O olhar analítico/reflexivo apresentou as contradições do documento curricular em seus subitens introdutórios e os confrontou com a proposição de educação integral como premissa dos direitos humanos, cuja ideia central passa pela democracia formativa. Uma educação integral para todos e todas, orientada para o diálogo permanente entre os saberes formais, os saberes não formais e até os saberes informais que circulam nos diversos e diferentes territórios, assegura o direito de aprender para a vivência e a convivência social inclusiva. Os resultados não são, contudo, potenciais. O DCRN-EF apresenta um distanciamento da educação integral, na perspectiva intercultural e decolonial, como constituinte prioritária do processo de formação no RN, sobretudo, no seu potencial inclusivo e radicalmente em favor dos povos racializados.
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Brodbeck, Kathrin, Aristide Peng, Taylor Christl, Sabine Zehnder, Christoph Käppler y Christoph Morgenthaler. "Adolescents’ Values and Value Based Reasoning in Intercultural Dilemma Situations". Journal of Empirical Theology 24, n.º 2 (2011): 157–79. http://dx.doi.org/10.1163/157092511x603974.

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Abstract Values and religious orientations are traditionally considered as fostering guidelines for individual life perspectives and choices. The present paper attempts to find out whether this is still true for Swiss adolescents. Hedonism, benevolence, self-direction and universalism are their preferred values, as data from a survey of 748 adolescents (aged 12-16) shows, tradition and conformity the least important. 25 of the surveyed adolescents were selected for an interview and confronted with the story of a young Muslim woman who has to decide whether she wants to wear a headscarf at school or not. The adolescents activate general knowledge about comparable situations in order to find a solution for the dilemma and they also refer to value-oriented rationales. Only five of ten possible values were used (universalism, benevolence, self-direction, tradition, conformity), self-direction being the most important value. Although the dilemma could be understood as a religious dilemma, adolescents rarely refer to religious concepts when discussing it.
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Isern, Germinal. "Intercultural Project Management for IT: Issues and Challenges". Journal of Intercultural Management 7, n.º 3 (1 de septiembre de 2015): 53–67. http://dx.doi.org/10.1515/joim-2015-0021.

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Abstract The development of Information Technology projects using Project Management Methodologies like PMP-PMI, Agile or SCRUM for software development, CPM, CCPM, RAD, XP, FDD, ITIL, JAD, LD, PRINCE2, etc.; may be a complete success or a total catastrophe, for series of reasons, events and circumstances that frequently are not related at all with the deliverables, the products being built, the IT technology involved, the level of expertise, the responsibility and professionalism of the stakeholders including the project manager, but due to intercultural factors. The PMP-PMI Model (PMBOK) describes 10 areas: Cost Management, Time Management, Scope Management, Risk Management, Quality Management, Procurement Management, Integration Management, Stakeholder Management, Human Resources Management and Communication Management. An IT project is considered successful if the customer is happy, but technically and formally if the TEAM was able to meet the triple constraint set up by time/cost/scope. This happy ending is not possible if the project manager and the team as a whole are not able to confront, attack and solve the issues associated with Human Resources Management, Stakeholder Management and specially Communication Management. These three areas are highly influenced by Intercultural factors like language, race, age, gender, religion, sexual preferences, beliefs, habits, etc., becoming their analysis an essential task if we want to accomplish and guarantee a favorable outcome. This position paper concludes in contradiction with what is a very common believe between many technical project managers that the most important factors to take in consideration for the success of an IT project management is the careful and planned attention to the potential issues and challenges associated with the cross-cultural communication and the human resources implicated in the projects. This paper will describe the cultural dimensions, issues and challenges associated with Intercultural Project Management for IT.
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Sierra, María Teresa. "Diálogos y prácticas interculturales: derechos humanos, derechos de las mujeres y políticas de identidad". Desacatos. Revista de Ciencias Sociales, n.º 16 (3 de julio de 2014): 126. http://dx.doi.org/10.29340/16.1075.

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En este texto la autora se propone discutir los retos de la política del reconocimiento y los derechos indígenas en México. En especial, le interesa destacar dos aspectos centrales en este debate, que confrontan la diferencia cultural y las políticas de identidad: los derechos humanos y los derechos de las mujeres. Sostiene que ambos derechos, propios de tradiciones liberales y universalistas, vistos críticamente resultan claves para cuestionar narrativas homogeneizantes y ahistóricas de la cultura y las identidades y ofrecen elementos para pensar alternativas contrahegemónicas y multiculturales emancipadoras.
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Cruz, Maria Teresa y Madalena Miranda. "Storytelling as Media Literacy and Intercultural Dialogue in Post-Colonial Societies". Media and Communication 10, n.º 4 (28 de diciembre de 2022): 294–304. http://dx.doi.org/10.17645/mac.v10i4.5814.

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<div><span>This article reflects upon digital storytelling and collaborative media practices as valuable tools for reassessing memory, questioning identity discourses, and unveiling the cultural diversity of contemporary societies. The digital age allows for a constant re-reading and re-mediation of cultural archives by ordinary citizens, namely by younger generations, and for the production and dissemination of alternative narratives about the present. These are crucial opportunities for post-colonial societies to overcome silences around difficult memories that hinder a collective reappropriation of the past, confront some of the current issues on ethnical diversity, and discrimination and reimagine a more inclusive identity. However, taking advantage of this opportunity implies fully recognizing the role of media technology in shaping memory, social individuation and establishing networks, making media literacy and media education crucial aspects of cultural dialogue. Based on the experience of a citizenship project about the post-colonial condition and Afro-European interculturality, this essay reflects on digital storytelling, and co-creative practices as relevant literacy and education strategies for furthering interculturality in contemporary societies.</span></div>
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Novita, Dian y Oikurema Purwati. "Incorporating culture and textbook adaptation practice for promoting intercultural competence in ELT: Teachers’ perspectives". JEES (Journal of English Educators Society) 6, n.º 1 (14 de abril de 2021): 96–104. http://dx.doi.org/10.21070/jees.v6i1.1059.

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It is currently accepted that language and culture are inseparable since culture becomes an essential aspect of learning a foreign language. In the Indonesian context, this broad understanding of the crucial role of culture in English teaching has raised challenges in different contexts for EFL teachers. The recent study focuses on Indonesian Junior High School teachers’ views on integrating culture in ELT and practices of textbook adaptation to help students build intercultural competence. Therefore, to meet these aims, a questionnaire and an open-ended question were employed to collect the data from fifteen participants teaching English at public and private schools in Indonesia. The study results reveal that Indonesian EFL teachers have positive attitudes on integrating intercultural competence in ELT. Still, some of the difficulties confronted by their implementation of textbook adaptation have been highlighted in promoting intercultural competence. This study suggests that EFL teachers in Indonesia should be provided with teacher training relating to textbooks adaptation and teaching culture. The implementation of ICT in ELT classrooms is also recommended. Finally, the redesign of the curriculum with more integrated intercultural competency materials should be taken into account. HIGHLIGHTS: The EFL teachers’ practices deal with textbook adaptation are not well implemented, although they believe that cultural competence in their teaching activities is crucial. The English curriculum should give more room for teachers in serving the students based on their needs, preferences, and skills, especially for enhancing students’ mastery on the target language.
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Haddad, Lenira, Claudia Denise Sacur Marques y Luciano Henrique da Silva Amorim. "“Eu acho estranho!” Compreensões da presença de profissionais homens em contextos interculturais da Educação Infantil". Zero-a-Seis 22, n.º 42 (1 de septiembre de 2020): 409–36. http://dx.doi.org/10.5007/1980-4512.2020v22n42p409.

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Este artigo apresenta os resultados parciais de uma pesquisa mais ampla que visou investigar as compreensões da prática pedagógica em educação infantil (EI) a partir de videogravação. A referida pesquisa utiliza o método Sophos que combina a apresentação de filmes do cotidiano da EI de contextos contrastantes e sua discussão em grupos focais (GF), formados de pessoas ligadas ao campo de investigação. O estudo se inspira na pesquisa de Jensen e envolveu a edição de dois filmes do cotidiano da educação infantil, no Brasil e na Dinamarca, e sua exibição a vários GF. Para este artigo, foram alvo de análise, à luz das teorias de gênero, as compreensões da presença de profissionais homens, a partir das discussões ocorridas em sete GF realizados no estado de Alagoas. Os resultados indicam que a presença masculina na EI ainda provoca reações de estranhamento, revelando poder do método ao colocar em confronto experiências distintas, familiar (brasileira) e estrangeira (dinamarquesa).
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Brito, Ruana Priscila da Silva y Maria da Conceição Ferreira Reis Fonseca. "Apropriação de Práticas Discursivas da Matemática Escolar: considerações a partir de uma experiência de formação intercultural de educadores indígenas". Bolema: Boletim de Educação Matemática 31, n.º 58 (agosto de 2017): 542–63. http://dx.doi.org/10.1590/1980-4415v31n58a01.

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Resumo Este artigo focaliza modos como licenciandos e licenciandas do Curso de Formação Intercultural para Educadores Indígenas se apropriam de práticas discursivas da matemática escolar, quando avaliam ou elaboram propostas pedagógicas para o ensino de matemática na escola da aldeia. A partir do material empírico produzido no acompanhamento da turma de licenciatura em matemática desse Curso, em que adotamos procedimentos etnográficos, tecemos uma análise que reforça a compreensão dos processos de apropriação relacionada ao problema da significação e à questão da participação em práticas sociais. Assim, o modo como educadores em formação gerenciam o confronto entre práticas discursivas de diferentes tendências dos campos da Educação Matemática e da Educação Escolar Indígena delineia não só concepções de matemática e de seu ensino na escola indígena, mas, também, possibilidades de estruturação e análise das propostas pedagógicas que pretendam adotar em sua atividade docente.
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Udeani, Chibueze C. "Cultural Diversity and Globalisation: An Intercultural Hermeneutical (Afri-can) Perspective". International Review of Information Ethics 7 (1 de septiembre de 2007): 51–54. http://dx.doi.org/10.29173/irie41.

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In our today‘s global age one of the central challenges facing Africa is that of coming to terms positively with her cultural diversity. Furthermore Africa is confronted with the challenge of global cultural diversity that has been characteristic of our global age. One of the questions raised here is how can the intrinsic African cultural diversity be made comprehensible not only to non-Africans but also to Africans themselves? Talking of under-standing makes the issue a hermeneutical one. Hence the following questions, how can this hermeneutical challenge be mastered? What tools are required in order to accomplish this mission? Any efforts towards accomplishing this task must have to put many dimensions into consideration. These include, among other things, the historical, regional, political, economic, etc. Such efforts would imply not only Africa being occupied with herself culturally, she on the other side needs to become relevantly conscious of the implications of these cultural dynamisms, understand it with reference to herself and the rest of the global community and finally interpret this phenomenon from an African perspective. These are the issues being addressed in this paper.
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Oltra-Albiach, Miquel A. "On Puppets and Literary Education in Diverse Schools: A Review from Spain". Language, Education and Culture Research 2, n.º 1 (10 de mayo de 2022): p36. http://dx.doi.org/10.22158/lecr.v2n1p36.

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Intercultural education and the attention to diversity have become two of the most important aspects of education in recent decades. There are many areas of diversity that can be addressed in the classroom, always based on tolerance and the acceptance of difference. However, intercultural education is destined to go one step further: from an inalienable foundation of respect and tolerance for everyone, we aim to develop diversity as a positive value that must be understood and accepted. There is no doubt that we are faced with one of the great challenges of education.Literature and theatre, on the other hand, is always a meeting point, first and foremost between the author and the recipient, often separated by temporal, spatial, linguistic, and cultural factors. In this sense, as Josep Ballester (2015) reminds us that the different sets of values and worldviews presented by the different human communities, as well as certain patterns of conduct and folk wisdom developed over generations, are stored and alive in language and literature. We will focus our educational approach precisely in this capacity of literature and drama -puppets specifically- to confront different human cultures and bring them to dialogue.
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SADIA, UMME, MUHAMMAD JAVED IQBAL y Hafiz Muhammad Qasim. "Developing Bilingual Glossary (English-Urdu) for Tourists: A systematic Approach". International Journal of Linguistics and Culture 3, n.º 1 (20 de junio de 2022): 185–203. http://dx.doi.org/10.52700/ijlc.v3i1.81.

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Glossaries are created to provide information on a wide range of words and their usage, as well as to improve people's intercultural knowledge. This article covers the process of developing a bilingual English-Urdu glossary, with a focus on the tourism industry. It outlines all steps taken for the glossary compilation process and analyses the issues that glossary writers confront when working with a large number of foreign terminology, as well as their possible solutions. It demonstrates that certain decisions are made at various stages to provide an effective bilingual glossary product for users. The article suggests that bilingual glossaries be developed using a methodological approach that effectively meets the needs of dictionary users.
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Pinto, Tânia Halley Oliveira, Maria Emília Caixeta de Castro Lima y Andréa Horta Machado. "TENSÕES ENTRE DISCURSOS: CRUZAMENTO DE FRONTEIRAS ENTRE OS DISCURSOS CIENTÍFICO E COTIDIANO NA FORMAÇÃO INTERCULTURAL DE PROFESSORES DE CIÊNCIAS PARA O CAMPO". Linha Mestra, n.º 42 (2 de diciembre de 2020): 62–71. http://dx.doi.org/10.34112/1980-9026a2020n42p62-71.

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Neste artigo, resultado de uma pesquisa realizada na Licenciatura em Educação do Campo da Universidade Federal de Minas Gerais (UFMG), propomo-nos refletir sobre como licenciandos do campo se apropriaram da cultura científica e mediaram o encontro/confronto de pontos de vista entre o discurso científico e o discurso do cotidiano dos educandos. Analisamos na perspectiva da Análise Textual Discursiva atividades construídas no contexto de uma sequência intercultural. Conforme a ressignificação do discurso científico, deparamo-nos com ideias bem demarcados dos educandos pela não colonização do discurso pessoal pelo discurso científico. Seus discursos fortemente demarcados pela não colonização de seus discursos nos indica que esses sujeitos colocam em jogo suas existências como sujeitos ativos de aprendizagem, capazes de inter-relacionar o conhecimento forjado em suas experiências de humanidades, em seus territórios, povoados por seus passados, memórias e ancestralidades como culturas válidas, como também produção de conhecimento.
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Lúzio, Jorge. "A sacralização do feminino nas imagens marianas de marfim". Anais do Museu Paulista: História e Cultura Material 24, n.º 3 (diciembre de 2016): 299–314. http://dx.doi.org/10.1590/1982-02672016v24n0310.

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RESUMO Nos espaços coloniais do Império português, em seus contextos de encontros e confrontos, nos desafios da alteridade, a experiência intercultural pode ser identificada nas diversidades das iconografias religiosas. Neste artigo observa-se a sacralização do feminino, que, se para o Projeto da Conquista teve em Maria a imagem e o modelo de mulher segundo a fé católica, ambiguamente, em suas representações, vestígios técnicos, estéticos e míticos, aproximou a Mãe de Jesus de divindades femininas de devocional equivalência, de outras matrizes das sociedades colonizadas, conforme se pode comparar na Índia portuguesa. A imaginária mariana em marfim, produzida nesta que foi uma matéria-prima símbolo de prestígio e de grande valor comercial, denota as tensões do poder além da polarização e do subjugo do império.
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Souza, José Afonso Medeiros. "Metodologia da história da arte não europeia". Revista Visuais 7, n.º 2 (16 de diciembre de 2021): 173–92. http://dx.doi.org/10.20396/visuais.v7i2.16009.

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Se o projeto euro-ocidental de modernidade técnica, científica, política e econômica produziu a crença na marcha inexorável da história, e se tal progresso foi encharcado pela constituição da razão iluminista com não poucos paradoxos presentes nas relações interculturais, o século XX expôs as contradições desse mesmo ideal de modernidade, a começar pela revisão dos efeitos deletérios de uma globalização assimétrica cujas raízes encontram-se fincadas no humanismo, no mercantilismo e no colonialismo europeu promovidos desde o final do século XV. Partindo desta premissa e considerando que a História da Arte se constitui como campo de conhecimento mais ou menos autônomo justamente no bojo desse percurso da modernidade em conluio com a colonialidade, o presente projeto de pesquisa propõe-se a discutir os confrontos estéticos presentes nas fricções interculturais oriundas da globalização, de modo a perceber como a arte, com suas teorias e metodologias, tornou-se um campo privilegiado de estetização de racismos e etnocentrismos desde o início do colonialismo, perpassando a gênese da arte moderna como “exotismo oriental” ou como “primitivismo afro-americano”, até chegar à absorção desses artefatos pelos sistemas e pelos mercados de arte contemporâneos. O que mudou nesse ínterim? Que sistemas de valores serviram de gatilho para essa “passagem” ao multicultural? Quais confrontos estéticos foram assumidos e quais foram subsumidos pela historiografia moderno-contemporânea da arte? Para tentar evidenciar a tessitura destas questões, a pesquisa tem caráter histórico-iconográfico instalado num diálogo interdisciplinar que envolve a História, a Antropologia e a Sociologia através de autores como Aby Warburg, Sally Price, Adolfo Colombres, Estela Ocampo, Aníbal Quijano, Walter Mignolo, Philippe Dagen, Éric Michaud, Alfred Gell, Simon Gikandi, Achille Mbembe, Frank Willet, Inaga Shigemi, Hamid Dabashi, James Clifford e Edward Said, dentre outros.
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Cammaer, Gerda. "Tijdsconcepten en Tijdsbeleving, een Probleem uit de Interculturele Communicatie. Case-Study: Rwanda". Afrika Focus 7, n.º 2 (26 de enero de 1991): 99–119. http://dx.doi.org/10.1163/2031356x-00702002.

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Conceptions of Time and Time Experience, A Problem in Intercultural Communication. Case-Study: Rwanda. The confrontation between people from different cultures causes a lot of problems, most of all communication problems. They are too often considered as only language-problems, but the so-called “cultural-shock” is a lot more comprehensive. Reducing any cultural problem to language troubles, means ignoring the non-verbal and other cultural principles that make cultures so rich and different. The experience of time and the concepts of time are such principles, rooted in culture and traditions. For the members of the culture in question, these time-principles have become so natural that they remain unexperienced or even unconscious, but they might surprise, even irritate, the members of other cultures. The scientific discipline called “chronemics” examines how humans perceive, structure and use time as communication. Every culture has its own conception of time and its own customs for the use of time. In this sense the Western culture is totally different from the Central African culture in Rwanda. This often causes intercultural conflicts when Europeans working in Rwanda are confronted with the different attitudes towards time of the Rwandese people and vice versa. The purpose of this research is to find an answer to the question whether the intercultural communication between Rwandese people and Europeans (sometimes, often, always) is disturbed because of misunderstandings caused by the differences in their time-codes. This survey contains two parts: first, a literature study on intercultural communication and time as a message system with references to the two cultures in question and second, a field study in Rwanda consisting of 120 questionnaires answered by Europeans and Rwandese people who work together.
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Vicente, José Armando y Maria Aparecida Santos e. Campos. "RUMO A UMA EDUCAÇÃO INTERCULTURAL EM MOÇAMBIQUE: PROPOSTA PARA ENFRENTAMENTO DO ETNOCENTRISMO E DA DOMINAÇÃO CULTURAL PORTUGUESA". Revista Ibero-Americana de Humanidades, Ciências e Educação 7, n.º 11 (30 de noviembre de 2021): 95–119. http://dx.doi.org/10.51891/rease.v7i11.3062.

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Estudo qualitativo, descritivo da influência do etnocentrismo português em Moçambique, iniciado no século XV com a colonização, impôs a cultura portuguesa em detrimento da cultura ancestral Moçambicana inferiorizando os povos e cultura nativa, considerado-lhes incultos, pagãos. A criação da escola oficial se converteu,em um instrumento de alfabetização e dominação colonial, impondo a cultura e a língua portuguesa, objetivando a negação das culturas e religiosidades moçambicanas. Objetivo: Analisar a influência do etnocentrismo português confrontado com a cultura ancestral de Moçambique. Resultado: É imprescindível desenvolver uma educação capaz de compreender as múltiplas dimensões, a complexidade da cultura Moçambicana.
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Silva, Rosa Helena Dias da. "A autonomia como valor e articulação de possibilidades: o movimento dos professores indígenas do Amazonas, de Roraima e do Acre e a construção de uma política de educação escolar indígena". Cadernos CEDES 19, n.º 49 (diciembre de 1999): 62–75. http://dx.doi.org/10.1590/s0101-32621999000200006.

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Resumen
O presente artigo procura verificar o papel cultural-político-pedagógico do movimento dos professores indígenas do Amazonas, de Roraima e do Acre na construção de uma política indígena de educação escolar. Trabalha-se com a concepção de "escola indígena" como nova forma de instituição educacional, definindo-a a serviço de cada povo, como instrumento de afirmação e reelaboração cultural. Uma escola que contribua na conquista de espaço político - no campo da educação - pelos povos indígenas, dentro do Estado brasileiro, buscando novas relações interculturais, no marco do reconhecimento do Brasil como país pluricultural, assim como a superação da perspectiva integracionista, contrapondo-se, assim, à idéia e à realidade das "escolas para os índios". São analisados ainda os limites e as possibilidades das escolas indígenas, como recurso político-cultural de afirmação das identidades no confronto com a realidade atual, ou em seu enfrentamento, no que se refere ao contato interétnico.
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Silva, Diogo de Moraes. "Transportes mediados". Proa: Revista de Antropologia e Arte 10, n.º 2 (21 de septiembre de 2022): 60–79. http://dx.doi.org/10.20396/proa.v10i2.16628.

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Em atenção às diferenças observadas entre os regimes de produção e fruição das obras de arte e dos índices materiais não ocidentais, este texto estabelece nexos interculturais referentes às relações sociais intermediadas por coisas. Para isso, coteja o regime estético com ponderações críticas acerca da autonomização da obra de arte na modernidade, e o correlato expurgo de sua dimensão funcional. O caráter autocentrado da arte é, assim, confrontado com a função agentiva inerente ao universo material cultivado por sociedades originárias. Desse exercício é derivada uma zona de contágio interpretativo, dentro da qual transita uma obra representativa da produção artística contemporânea.
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Albites, Enrique Bernales. "Indigenous Narratives of Creation and Origin in Embrace of the Serpent, by Ciro Guerra". English Language Notes 58, n.º 1 (1 de abril de 2020): 200–213. http://dx.doi.org/10.1215/00138282-8237520.

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Abstract In Ciro Guerra’s film Embrace of the Serpent (2015), cultural exchanges between the central characters reveal the origin narratives and the curative power of plants valued by Indigenous cultures of the Amazon. This article analyzes how Embrace of the Serpent expresses Indigenous rationality in the origin narratives as the shaman Karamakate confronts Western travelers and scientists. For these Indigenous cultures, knowledge and its reproduction are equivalent to ancestral songs and rituals such as the ceremony of the Ayahuasca. This article supports these ideas not in a filmic analysis but by exploring central aspects and scenes in the film associated with intercultural exchanges and the ritual of Ayahuasca. Finally, Embrace of the Serpent highlights the difficulty of distinguishing between the rationality of orality and writing with which Native cultures of the Americas understand the world that surrounds them.
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Ilie, Oana-Antonia. "Cultural Metamorphosis of the Expressions of European Identity". International conference KNOWLEDGE-BASED ORGANIZATION 26, n.º 2 (1 de junio de 2020): 294–99. http://dx.doi.org/10.2478/kbo-2020-0093.

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AbstractIn the recent decades, we have witnessed a change of paradigm, from the national to the European paradigm, one that is not centered on the national culture but on the values of the united Europe. The symbols, values and traditions of EU increase its visibility and contribute to a unifying European identity. However, this identity is not a single entity but a composite of multiple, integrated elements, that are subject to continuous change. For citizens from different countries to assimilate and identify with the European creed, continuous transformations and adjustments are taking place, process in which some elements are enhanced, while others suffer transformations. The third millennium was often described by experts as the era of intercultural communication as intercultural dialogue is the territory in which cultural identity is constantly redefined and negotiated. Now that mass media has pushed further the frontiers of knowledge and that our world has become, as predicted by Marshall McLuhan, a “global village”, the issue that we are confronted with in times of crises is whether the world is really a true village, connected by such principles as solidarity, peace, harmony, love, or rather a jungle where only the fittest and strongest cultures will survive?
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Pegoraro, Lucio. "Contra la híper-constitución colonial de los derechos fundamentales, en búsqueda de un núcleo intercultural compartido". Teoría y Realidad Constitucional, n.º 47 (29 de abril de 2021): 97. http://dx.doi.org/10.5944/trc.47.2021.30709.

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El ensayo critica el occidentalismo jurídico y denuncia el enfoque universalista del derecho público/constitucional basado en los derechos fundamentales/humanos, en apoyo al ataque que la globalización desarrolla contra el pluralismo social, cultural, político, económico y jurídico. Se analizan los elementos que comparten varias culturas y tradiciones jurídicas, y sugiere una propuesta alternativa de «núcleo duro» constitucional/transnacional, centrado no sólo en el imperialismo de los derechos fundamentales/humanos y la dignidad, Grundnorm del mundo occidental, sino en valores como la comunidad, la solidaridad y la fraternité, propios de occidente y de tradiciones juridícas orientales y del Sur del mundo.The essay criticises legal ‘Westernism’, and challenges the universalistic approach to public/constitutional law based on fundamental/human rights. To this extent, it highlights how globalisation harshly confronts social, cultural, political, economic, and legal pluralism. After analysing common elements among different cultures and traditions, it suggests an alternative constitutional/transnational “hard core”. The proposed new “hard-core” focuses on different values, i.e. community, solidarity, and fraternité as the funding elements of Western, as well as Eastern and Southern, legal traditions. In so doing, the essay rejects the ‘orientalist’ approach based on an allegedly Western Grundnorm, and avoids the theoretical —and potentially pragmatic— imperialism of fundamental/human rights and dignity.
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Mbiatong, Jérôme. ""Devenir étudiant": clivage entre les savoirs et référentialité dans les dispositifs de formation d’adultes à l’université". Revista Brasileira de Pesquisa (Auto)biográfica 7, n.º 22 (23 de diciembre de 2022): 918–32. http://dx.doi.org/10.31892/rbpab2525-426x.2022.v7.n22.p918-932.

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Cette contribution porte le regard sur le processus de « devenir étudiant » pour des adultes en reprise d’étude à l’université. La formation continue des adultes dépasse le simple cadre de la formation professionnelle, entendue comme ajustement des savoir et savoir-faire d’un individu au métier qu’il projette d’exercer ou qu’il exerce déjà. Elle est aussi un espace dans lequel se croisent plusieurs types de savoirs que la personne en formation confronte, s’imprègne, intègre et mobilise. Or, on voit que dans l’espace universitaire en particulier se joue un clivage qui peut mettre en tension ces différents types de savoir, notamment les savoirs académiques et les savoirs expérientiels amenés par les apprenants. La contribution souligne l’idée qu’en dessous de ce clivage se joue une problématique d’ordre interculturel ou plutôt celle de la « référentialité » dans les espaces de formation.
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Tilley, Stephanie, Nathan Mitchell, Marcus King y Godlove Fonjweng. "PVGoesGlobal: Reimagining Intercultural Learning & Global Student Mobility at Prairie View A&M University". Frontiers: The Interdisciplinary Journal of Study Abroad 34, n.º 4 (18 de noviembre de 2022): 480–98. http://dx.doi.org/10.36366/frontiers.v34i4.716.

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Historically Black Colleges and Universities (HBCUs) across the United States met the challenges posed by the COVID-19 pandemic and increased social unrest caused by George Floyd’s death head on to provide quality instruction and to support students in and out of the classroom. For many of these institutions, global and intercultural efforts struggled as administrators, faculty, staff, and students pivoted to online instruction. Through storytelling, ethnography and narrative analysis, this essay describes how Prairie View A&M University (PVAMU) navigated the continuing challenges presented by COVID-19 by reimagining what global education and student mobility could be. This case study highlights the impact of intentional collaborations with stakeholders within and outside of the university, the development of a themed living and learning communities focused on glocal learning, and the infusion of global competencies into core curriculum courses through faculty development. Data indicate learning gains and improved satisfaction with programming. By employing a glocal framework, PVAMU has demonstrated how an HBCU can bring the world to their students when confronted with a global shutdown.
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