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1

BUQUICCHIO, MARIA. "Il ruolo della regolazione ex ante per lo sviluppo della concorrenza nei mercati regolamentati: analisi della regolazione pro-concorrenziale dalla prospettiva del mercato delle comunicazioni elettroniche". Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2014. http://hdl.handle.net/2108/201752.

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2

MAGLIANO, ROSANNA. "OPA, efficienza del mercato e concorrenza tra ordinamenti giuridici". Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2010. http://hdl.handle.net/2108/1408.

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Resumen
Scopo del presente lavoro è l’individuazione nella normativa sulle offerte pubbliche d’acquisto di una serie di norme che sembrano accentuare le problematiche connesse alla c.d. “ concorrenza tra ordinamenti”. Ancor prima della valutazione dell’impatto della c.d. direttiva opa sul nostro ordinamento si è tentato di valutare il provvedimento in funzione degli interessi perseguiti dal legislatore comunitario, scegliendo di non tralasciare il rapporto potenzialmente conflittuale che di fronte ad una scalata ostile possa instaurarsi tra tutti i soggetti a vario titolo coinvolti nell’operazione. Si è evidenziato che in un primo momento il legislatore domestico ha scelto di mantenere una linea di continuità con la disciplina già adottata dal d.lgs. 24 febbraio 1998, n. 58 e non si è avvalso della facoltà prevista nella direttiva di rendere opzionali gli istituti più discussi quali la passivity rule e la regola di neutralizzazione. In seguito tuttavia, dichiaratamente a causa del sopraggiungere della crisi economica mondiale, si è rinunciato ad una regolamentazione imperativa dell’obbligo di passività per gli amministratori e si è preferito lasciare alle singole società la facoltà di modulare le misure difensive da attuare per fronteggiare una eventuale opa sgradita o comunque non previamente concordata. Questo intervento straordinario merita una attenta riflessione in quanto, pur potendo apparire giustificato nell’ambito della grave crisi finanziaria venutasi a creare, può al contempo generare una pericolosa chiusura degli assetti societari e determinare, nel lungo periodo, una perdita delle capacità attrattive del nostro sistema economico. Peraltro, in seguito alle reazioni negative della dottrina e delle Autorità competenti, il legislatore è tornato ancora a modificare la normativa in materia: con l’ultimo provvedimento torna nella legislazione speciale la passivity rule ma viene fatta salva la possibilità per le singole società di derogarvi attraverso una misura c.d. di opting-out statutario. Alla luce degli interessi coinvolti è sembrato, pertanto, opportuno verificare se le misure adottate risultassero proporzionate rispetto agli obiettivi da raggiungere o se, invece, le stesse fossero eccessivamente gravose per un mercato del controllo societario che voglia restare contendibile: in particolare ci si è soffermati sul rischio che venga definitivamente compromessa anche la libera concorrenza tra imprese come valore del nostro ordinamento . Il riferimento ultimo è a tutte quelle misure nazionali che, attraverso la previsione di poteri speciali in favore delle autorità pubbliche, rafforzano la posizione di queste ultime nella compagine sociale alterando così le pari opportunità. La direttiva, contravvenendo a quello che avrebbe dovuto essere un obiettivo per un provvedimento che si ponga nel solco delle misure di armonizzazione del diritto societario europeo, considera valido l’assunto per cui tali poteri dovrebbero essere compatibili con la disciplina dei Trattati e non risolve il problema di una loro neutralizzazione in relazione alle operazioni di acquisizione. Le pari opportunità tra imprese, sotto il profilo che qui interessa, possono essere alterate in quegli ordinamenti in cui siano presenti quelle peculiari “misure antiacquisizione” costitutive delle clausole che riservano allo Stato il diritto di esercitare poteri speciali nelle società in contrasto con il principio “one share one vote”. Garantire alle autorità pubbliche tali poteri, come avviene nella legislazione di alcuni Stati membri, costituisce non solo un ostacolo ai meccanismi di ricambio del controllo basati sul mercato ma anche al libero movimento dei capitali e al diritto di stabilimento. La libertà di stabilimento delle persone giuridiche, prevista nel Trattato e faticosamente resa effettiva attraverso significative pronunce della Corte di Giustizia, deve essere garantita anche nell’acquisizione del controllo di società che abbiano sede statutaria in diversi Stati membri. La possibilità aperta dalla direttiva di rimettere ai singoli legislatori la scelta circa l’adozione delle misure di passivity rule e neutralizzazione ha reso invece incredibilmente variegato il ventaglio di possibilità che potrebbero prospettarsi alle società: la disciplina delle opa sarà in tal modo diversamente modulata non soltanto tenendo conto della normativa adottata dallo Stato in cui la società abbia la propria sede legale ma anche in conseguenza delle autonome e reversibili scelte dei soci. La convergenza sulle scelte di principio non ha condotto, ma sembra in maniera consapevole, ad una reale armonizzazione e ha rivelato la permanenza di lacune in relazione alla tutela dei piccoli investitori e dei risparmiatori in genere. Colmare tali vuoti richiede il ricorso alla legislazione dei singoli Stati membri, così accentuando una nuova concorrenza tra sistemi normativi. Il rischio che sembra prospettarsi è che l’ordinamento comunitario, che con tanta fatica si è affermato, perda il suo ruolo propulsivo nei confronti delle legislazioni dei singoli Stati per ridursi a controllore di normative in concorrenza tra loro.
The aim of this work is to identify within the provisions concerning the takeover bids a series of rules that seem to increase the problems dealing with the so-called “competition between systems”. Before trying to evaluate the impact of the so-called takeover bid directive on our system, we tried to evaluate the provision on the basis of the interests the EU legislator was pursuing. We decided not to leave out the potentially conflictual relation that may be created among all the parts involved in the operation during a hostile share raid. It was highlighted that in the beginning, the domestic legislator chose to follow a principle of continuity with respect to the discipline already adopted by means of the legislative Decree dated Feb. 24th 1998, n. 58 and the legislator did not use the possibility indicated in the directive to make the most controversial institutions, such as the passivity rule or the breaktrough rule, optional. Following the world economic crisis, each single company was allowed to modulate the defensive measures to be taken in order to face a possible undesired takeover bid or, in any case, one that was not previously agreed on. It is to be thoroughly deemed such as an extraordinary intervention, since, even if it may seem justified within the extremely serious financial crisis we are presently living, at the same time, it can lead corporate structures to close dangerously, thus making our economic system lose its attraction capacities in the long run. Moreover, following the negative reactions of the doctrine and the competent Authorities, the legislator modified the provisions on the matter again: thanks to the last measure adopted, the passivity rule comes back into the special legislation, but each single company can repeal in part by means of a measure called statutory opting-out. Due to the interests involved, it seemed it appropriate to verify whether the measures taken were proportionate to the goals to be achieved or if, instead, they were too burdensome for a market of corporate control willing to be contestable: it was taken into account the risk of permanently compromising also the free competition between undertakings, as one of the values of our system. The ultimate reference goes to those national measures taken that, through special powers given to the public authorities, reinforce the position of the latter in the social structure, thus altering the equal opportunities. The directive, by disregarding what should have been one of the goals for a provision in line with the harmonizing measures in the European corporate law, considers as a valid assumption the idea that such powers should be compatible with the discipline of the Treaties and such provision does not solve the issue of their neutralization with respect to takeover operations. Equal opportunities between undertakings, in the perspective presented in this work, may be altered in some systems where peculiar “anti-takeover measures” are in the provisions giving the State the right to exert special powers in those companies contrasting with the “one share one vote” principle. Ensuring the public authorities such powers, as some of the EU member States do in their legislations, is not only an obstacle to the mechanisms of market-based control turnover, but also to the free movement of capitals and to the right to establishment. The freedom of establishment of legal entities, provided for in the Treaty and made effective ponderously through relevant decisions of the Court of Justice, must be granted also in the control takeover of companies having their statutory headquarters in different member States. The directive has given the possibility to each single legislator to choose whether to adopt the passivity rule and neutralization measures, thus widening up the range of scenarios companies may have to face: therefore, the takeover bid discipline will be modulated differently according to the provisions in force in the State where the company has its registered office, but also as a consequence of the autonomous and reversible choices of the shareholders. The convergence on the criteria did not lead, apparently consciously, to a real harmonization and revealed some persisting lacks concerning the protection of small investors and savers in general. In order to plug such gaps each single member State must appeal to their legislations, thus emphasizing the competition between legislative systems. The EU rules, whose establishment was hard to achieve, may run the risk of losing their driving role with respect to the legislation in each single State and the afore mentioned rules may end up controlling provisions competing with each other.
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3

Ghezzo, Matteo <1992&gt. "Dumping sociale o concorrenza sleale, focus sul mercato italiano". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13572.

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Resumen
Durante la mia tesi, vorrei analizzare il fenomeno del dumping sociale. Tale fenomeno, sempre più frequente nell’economia mondiale e nel sistema sociale, è costituito da un insieme di attività, che con fini economici violano sia le legislazioni nazionali e comunitarie, ma anche determinate organizzazioni di cui l’Italia fa parte come: Consiglio d’Europa; Organizzazione Internazionale del Lavoro; Word Trade Organization. Inoltre, nell'elaborato verranno presentate le similitudini con la concorrenza sleale, alle quali seguirà un’analisi delle cause che comportano l'utilizzo del dumping sociale, attraverso una parte incentrata sugli aspetti teorici inerenti il mercato del lavoro. Focalizzandomi in primis sul mercato italiano, le regole, le norme e i vari casi, vorrei estendere la mia ricerca al mercato europeo, descrivendo i diversi regolamenti e come quest’ultimo influenzi il mercato italiano o delle altre nazioni appartenenti all’Unione. Questo attraverso l’analisi dei settori principalmente colpiti dal dumping sociale come: i trasporti e le costruzioni. Infine, dopo aver presentato due casi studio emblematici, vorrei paragonare i due mercati del lavoro, e cercare di capire quale sarebbe la strategia e il livello di competenza (italiana o europea) migliore per risolvere il problema.
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4

Migliacca, Gianluca. "Accesso alle reti, regolamentazione e concorrenza nel mercato delle telecomunicazioni". Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2015. http://hdl.handle.net/10556/1923.

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Resumen
2012 - 2013
L’accesso alle reti infrastrutturali è questione cruciale per la concorrenzialità dei mercati. Alcune infrastrutture, infatti, non sono duplicabili per loro caratteristica naturale, o a causa degli enormi costi di costruzione, o per ragioni giuridiche. Questo lavoro affronta uno dei temi più controversi del diritto antitrust: l’applicazione delle norme sulla concorrenza, al regulated sector delle telecomunicazioni. Regulated sectors vengono considerati quei settori economico-produttivi nei quali, per ragioni di governo dell’economia o di altra natura, non vige un regime di libera concorrenza, poiché l’accesso al mercato, la formazione dei prezzi o, in generale, la condotta delle imprese sono soggetti a regole peculiari. La questione centrale ai fini della trattazione pone l’attenzione su una fattispecie specifica di natura anticoncorrenziale: l’abuso di posizione dominante. Specie nei settori recentemente liberalizzati (come quello delle telecomunicazioni), gli ex monopolisti, abituati per anni alla protezione offerta dal regime della esclusività delle reti, una volta che essa è stata eliminata, tendono a replicarne gli effetti tramite comportamenti escludenti, rifiutando ai concorrenti l’accesso a un’infrastruttura essenziale o pregiudicandone la permanenza nel mercato attraverso strategie predatorie. La ricerca, che contempla da un lato lo studio della cd. essential facilities doctrine – la quale stabilisce che il titolare dell’infrastruttura non duplicabile, la cosiddetta essential facility, in talune circostanze può essere obbligato a consentire a terzi di accedervi – si è dunque incentrata sullo studio delle fonti normative nei vari paesi delle normative primarie e secondarie attinenti ai modelli europei nonché quelli americani, con attenzione agli istituti che tutelano il mercato e la concorrenza, con specifico riferimento ai così nominati servizi a rete, ai cosiddetti incumbent che gravano su chi detiene una infrastruttura cd essenziale, sulla natura dei rapporti tra i detentori delle infrastrutture e gli operatori alternativi, su base commerciale e bilaterale, al potere delle Autorità di regolare determinati sbocchi commerciali. [a cura dell'autore]
XII n.s.
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5

ROMANO, Massimo y Massimo ROMANO. "Regolazione e concorrenza nei servizi a rete. Il mercato del gas". Doctoral thesis, Università degli studi del Molise, 2010. http://hdl.handle.net/11695/66240.

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Resumen
La presente ricerca affronta il nodo delle interazioni tra le politiche di liberalizzazione e gli effetti pro-competitivi che esse producono –o dovrebbero produrre- in termini di maggiore concorrenza e migliore efficienza allocativa nei mercati considerati. Nello specifico, nell’ambito dei servizi pubblici, la trattazione ne prende in considerazione il segmento rappresentato dai servizi ad infrastruttura di rete. Quei servizi, cioè, per i quali il tratto peculiare è rappresentato dalla presenza di reti infrastrutturali, indispensabili all’erogazione del servizio. In particolare, dunque, sarà affrontato il mercato del gas. Prendendo le mosse da un inquadramento dogmatico dell’argomento, la ricerca si sviluppa nell’indagine sui nuovi paradigmi del diritto pubblico dell’economia. Una trattazione, dunque, in cui si intersecano elementi propri del diritto delle amministrazioni pubbliche, specificamente per quanto concerne l’assetto istituzionale ed organizzativo del mercato indagato - ivi compresi i nuovi scenari delineati dall’”erompere delle autorità indipendenti”, segnatamente quelle di regolazione-, nonché concetti propri dell’economia pubblica e delle sue istituzioni. E naturalmente le nozioni pubblicistiche classiche quali quelle di servizio pubblico, servizio pubblico locale, servizi di interesse economico generale, regolazione, concorrenza e gare per l’affidamento dei servizi. Non mancano, altresì, spunti di carattere commercialistico, in particolare per quanto concerne l’argomento dell’impresa pubblica, nelle differenti configurazioni assunte negli anni, con riferimento a quei servizi pubblici instabili tratteggiati attraverso una ricostruzione che va dalle modalità di gestione dei servizi al modello dell’in house providing, di creazione giurisprudenziale comunitaria ed attualmente sotto stretta osservazione, sia da parte della giurisprudenza che del legislatore nazionale, per gli effetti distorsivi sulla concorrenza prodotti da una applicazione che nella pratica si è rivelata sostanzialmente elusiva delle norme in materia di appalti pubblici. Fino ad arrivare, invadendo il terreno dei servizi pubblici locali, alle recenti e tutt’ora in corso aggregazioni e fusioni delle imprese multiutilities ex municipalizzate. Il tutto, nella cornice di quel ritorno ad un neosocialismo municipale, ossia al “recupero di una dimensione pubblica”, evidente in modo particolare nella disciplina –de jure condendo- dei servizi pubblici locali, i cui esiti appaiono particolarmente contraddittori, “al punto da portare a ritenere che gli anni ’90 segnino in materia, diversamente da quanto è avvenuto al centro, più una espansione che una riduzione dell’area di intervento pubblico.” (Cammelli, 2003) e tale da rendere paradossalmente provocatoria la domanda se sia in atto una “riduzione della sfera pubblica” . I riferimenti a cui si è accennato sono il risultato di molteplici fattori, politici ed istituzionali, giuridici ed economici. Nella trasformazione e modernizzazione delle categorie portanti del diritto pubblico dell’economia hanno concorso, in maniera decisiva, da un lato la modifica dell’assetto istituzionale e della Costituzione economica materiale, con particolare agli artt. 41 e 43 cost., innescati dal processo di integrazione europea e dall’innesto di concetti giuridici relativamente sconosciuti al nostro ordinamento quali il principio di concorrenza, nonché cause interne di natura politica e finanziaria quali l’esplosione del debito pubblico negli anni ’90. In definitiva, dunque, la presente analisi non si pone soltanto come una ricostruzione cronologica della dicotomia tra modelli gius-economici astratti –stato e mercato, liberalizzazioni e concorrenza, socialismo e neoliberismo, regolazione e libertà d’iniziativa economica- bensì come indagine compiuta che aspiri a delineare le ipotesi di correzione del modello attuale a partire dalle criticità riscontrate. Tale sforzo risulterà evidente –negli auspici di chi scrive- nella prospettazione di ipotesi di intervento concreto nel settore specificamente indagato -il mercato del gas- attraverso l’applicazione di concetto e di modelli giuspositivi precedentemente approfonditi in astratto.
The present work is dedicated to the matter of the relationship between liberalization policies and their pro-competitive effects under the point of view of the market. The goal of the research is mostly pointed at the branch of the infrastructural public services, the feature of which is a good infrastructural set needed. The specific point of view assumed is, finally, that of the gas market. Starting by a dogmatic approach to the subject, the present study tries to find new paradigmatic solutions under the point of view of the public law, that’s why the research will show the intersection between public law (in its institutional aspects) and economic public law (with an eye to the institutional aspect again). Traditional concepts of administrative law such as “public service”, “local government of public service”, or “competition” will be obviously involved into the study. Mentions of commercial law will be showed also, particulary about public enterprise, in the many connotations it showed through the years (such as the new formula of in house providing, made up by UE jurisprudence and actually quite controversial). The work, finally, is reported to the so called multiutility corporations. The subject of the work, moreover, seems particulary interesting because it’s concerned to the institutional reformation brought by the introduction in the italian legal order of the UE competition principle, particulary for what concerns the gas-service regulation.
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6

FIORELLA, Rodolfo. "L'impresa elettrica: regole e mercato". Doctoral thesis, Università degli studi del Molise, 2018. http://hdl.handle.net/11695/85318.

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La ricerca verte sull’analisi della disciplina giuridica dell’impresa elettrica, con particolare riferimento ai profili giuscommercialistici. In primo luogo, si analizza l’evoluzione normativa della materia mediante lo studio degli interventi progressivi che hanno innescato logiche di mercato in un settore caratterizzato in precedenza dalla diffusa presenza di un monopolio integrato verticalmente in tutte le fasi della filiera. Inoltre, viene ricostruito il quadro normativo nazionale, particolarmente frammentato, disciplinante le attività d’impresa nel settore di riferimento, con estensione dell’indagine alla produzione di energia da fonti rinnovabili, ampiamente promossa dal legislatore per ridurre l’impatto ambientale delle fonti energetiche tradizionali e per mitigare le problematiche correlate all’approvvigionamento esterno dell’energia. In quest’ottica, la produzione di energia derivante da fonti rinnovabili è analizzata sia come autonoma attività d’impresa, sia come attività connessa a un’impresa agricola. La ricerca prosegue con l’analisi degli effetti distorsivi sulla concorrenza causati dell’oggettiva presenza di un’unica infrastruttura di rete. In questa prospettiva, l’indagine si soffermata sull’esame degli interventi finalizzati a favorire la concorrenza, puntualizzatisi su quattro aspetti: la previsione di regole di accesso all’infrastruttura, l’imposizione di obblighi di non ingerenza nelle singole attività della filiera, l’introduzione di tetti antitrust e l’istituzione di una specifica Autorità indipendente a presidio del settore elettrico. Pertanto, si è cercato di individuare le regole che disciplinano il mercato elettrico, insopprimibili anche in un contesto di mercato maturo. Inoltre la ricerca, partendo dal dato ben noto che i costi energetici incidono in maniera rilevante sia sui privati che sugli imprenditori, analizza le forme più opportune di cooperazione che possano consentire una riduzione dei costi del bene energia. L’analisi, così, approfondisce tipiche forme di cooperazione imprenditoriale nel settore elettrico, che acquistano e/o autoproducono energia, da devolvere ai privati o/e alle imprese che afferiscono al gruppo o/e ai soci. Infine, la ricerca analizza il contratto di somministrazione di energia, che comprende non solo l’erogazione di un bene universale ma anche ogni altro aspetto strumentale alla fruizione del servizio, tra cui l’allacciamento alla rete, la manutenzione dei sistemi e la fatturazione dei consumi; particolare attenzione è posta sugli obblighi di trasparenza e d’informazione nei rapporti con il cliente finale, sugli aspetti correlati alla responsabilità del somministrante in caso d’interruzione della fornitura e sulla la sorte dei contratti di somministrazione d’energia a seguito di una crisi d’impresa, con particolare riferimento al fallimento e al concordato preventivo.
The research focuses on the analysis of the legal framework of the electric company, with particular reference to the commercial-law profiles. Firstly, it is analyzed the regulatory evolution of the subject through the study of progressive actions that have triggered market logics in a sector previously characterized by the widespread presence of a vertically integrated monopoly in all phases of the supply chain. In addition, it is reconstructed the national framework, particularly fragmented, regulating business activities in the reference sector, with the extension of the survey to the production of energy from renewable sources, extensively promoted by the legislator to reduce the environmental impact of traditional energy sources and to mitigate the problems related to external energy supply. With this in mind, the production of energy deriving from renewable sources is analyzed both as an independent business activity and as an activity related to an agricultural enterprise. The research continues with the analysis of the distortion effects on competition caused by the presence of a single network infrastructure. In this perspective, the study focuses on the examination of interventions aimed at favoring competition, focusing on four aspects: the provision of rules for access to the infrastructure, the imposition of non-interference obligations in the individual activities of the supply chain, the introduction of antitrust ceilings and the establishment of a specific independent Authority to monitor the electricity sector. Therefore, the research tries to identify the rules governing the electricity market, which are irrepressible even in a mature market context. Moreover, the research, starting from the well-known fact that energy costs have a significant impact on both private individuals and entrepreneurs, analyzes the most opportune forms of cooperation that can allow a reduction in the costs of energy. The analysis, therefore, explores typical forms of business cooperation in the electricity sector, which buy and/or self-generate energy, to be donated to private individuals and/or companies that belong to the group or/and members. Finally, the research analyzes the contract for the supply of energy, which includes not only the supply of a universal good but also any other aspect instrumental to the use of the service, including the connection to the network, the maintenance of the systems and the billing of consumption; particular attention is paid to transparency and information obligations in relations with the end customer, aspects related to the responsibility of the supplier in the event of interruption of supply and the fate of energy supply contracts following a financial crisis company, with particular reference to bankruptcy and to the composition with creditors.
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Battistini, Ilaria <1981&gt. "La discrezionalità economica nelle decisioni sanzionatorie dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1778/1/Battsitini_Ilaria_tesi.pdf.

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Battistini, Ilaria <1981&gt. "La discrezionalità economica nelle decisioni sanzionatorie dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1778/.

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Giordan, Filippo. "La pubblica amministrazione e il mercato. Servizi pubblici, attività contrattuale e tutela della concorrenza". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2013. http://hdl.handle.net/11577/3426177.

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Resumen
The object of this research is a cross-cutting issue and, for this reason, the attention was not focused on a specific topic but, more generally, on the role of the public administration in the various occurrences in which the public function is intertwined with the protection of private interests or with the protection of general interests such as the protection of competition in the markets. Very briefly we can say that the study has been divided into three main areas. In the first chapter I focused on the position of the administration, and, in general, of the public authority in the market economy, both as an operator which plays an active role through the activity of the public companies and a legal person covering a guarantee position; (focusing here the attention on the role of public authorities). In the second chapter we focused on the role of public administration as the subject that must ensure the provision of services of general economic interest and, consequently, the analysis concerned about the European Union discipline of competition and its various manifestations in domestic law. Particular emphasis was given to the regulation of local public services where the tension between the open market and the protection of the public interests is very emphasized. In the third chapter the analysis was shifted to the role of the administration as a market operator whose contractual activity is characterized by a number of differences compared to the discipline normally applicable to relations between private legal entities. In particular, we focused on pre-contractual liability, the condition of the contract after the annulment of the adjudication and other cases in which we can recognize a threat for the free competition.
L’oggetto della ricerca ha carattere trasversale e, conseguentemente, l’attenzione non è stata focalizzata su di uno specifico istituto ma, più in generale, sul ruolo svolto dalla pubblica amministrazione nei vari momenti in cui lo svolgimento della funzione si intreccia con la tutela di interessi privatistici o di interessi generali quale è certamente la tutela della concorrenza nei mercati. Molto sinteticamente si può dire che il lavoro è stato suddiviso in tre macro aree. Nel primo capitolo mi sono soffermato sulla posizione dell’amministrazione e, in generale del soggetto pubblico, nell’economia di mercato, nella duplice veste di operatore che svolge un ruolo attivo attraverso lo strumento societario e di soggetto investito di una funzione di garanzia degli equilibri di mercato (focalizzando qui l’attenzione sulla funzione delle autorità garanti). Nel secondo capitolo ci si è concentrati sul ruolo della p.a. quale soggetto tenuto a garantire l’erogazione di servizi di interesse economico generale e, conseguentemente, l’analisi ha avuto ad oggetto la disciplina pro concorrenziale di stampo comunitario e le sue diverse declinazioni nell’ordinamento interno. Particolare rilievo è stato assegnato alla disciplina dei servizi pubblici locali dove è molto accentuata la tensione tra apertura al mercato, da un lato, e salvaguardia degli interessi pubblici sottesi ai servizi da erogare, dall’altro. Nel terzo capitolo l’analisi si è spostata sul ruolo dell’amministrazione quale operatore di mercato la cui attività contrattuale si caratterizza per numerosi profili di specialità rispetto alla disciplina normalmente applicabile ai rapporti tra privati. Sono stati svolti, quindi, alcuni approfondimenti in tema di responsabilità precontrattuale, sorte del contratto ad esito dell’annullamento del provvedimento prodromico di aggiudicazione e in relazione ad alcune vicende della contrattualistica pubblica che possono rappresentare un pericolo per le esigenze di tutela della concorrenza e di parità delle chances competitive dei vari soggetti privati interessati ad essere controparti negoziali della p.a.
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SABATINO, Maria. "La gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica: un mercato da aprire alla concorrenza". Doctoral thesis, Università degli studi del Molise, 2014. http://hdl.handle.net/11695/66394.

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Resumen
Incertezze e contraddizioni cicliche contraddistinguono il nostro ordinamento nello sviluppo della disciplina sui servizi pubblici locali e, in particolare, di quelli a rilevanza economica. La grande attenzione al tema dei servizi pubblici locali è dipesa anche dall’incessante e non sempre coerente produzione normativa che nell’ultimo decennio ha contraddistinto il settore, tanto da dar luogo ad uno stato di riforma e di transizione permanente, nel quale, subito dopo l’adozione di un determinato intervento normativo, iniziava a maturare l’aspettativa di ulteriori interventi, rettificativi, integrativi, correttivi, quando non addirittura di contro- riforma o, comunque, di ridefinizione delle relative dinamiche temporali di entrata a regime, alimentando dunque il senso di incertezza in ordine alla chiarezza e stabilità del quadro giuridico di riferimento. La legge 142/1990 ha definito i servizi pubblici come quei servizi che hanno per oggetto produzione di beni ed attività rivolte a realizzare fini sociali e a promuovere lo sviluppo economico e civile delle comunità locali; definizione ripresa nel Testo unico sulle autonomie locali, d.lgs. 267/2000. Il primo cambiamento, sul quale soffermarsi, riguarda la concezione stessa di servizio pubblico locale. Se, in passato l’aggettivo “pubblico” era riferito al soggetto che erogava il servizio ora l’elemento qualificante è l’oggetto, ossia il bisogno, della collettività residente su un determinato territorio, da soddisfare. Ciò conduce ad un ripensamento del ruolo dello Stato nella produzione dei servizi pubblici locali: se il focus è il bisogno, è necessario individuare il soggetto che ha le capacità di soddisfarlo al meglio, che può essere tanto pubblico che privato. Se la gestione monopolistica pubblica appartenente al passato ha prodotto inefficienze, e se la massima efficienza è raggiunta in regime di assoluta competizione, allora una possibile soluzione per garantire una risposta adeguata ai bisogni della collettività da soddisfare può essere rappresentata dall’introduzione di concorrenza. Ulteriore, elemento di instabilità è stato introdotto a seguito della consultazione referendaria svoltasi nel giugno 2011 che ha finito per travolgere l’intero assetto normativo applicabile alla generalità dei servizi pubblici locali fondato sull’articolo 23-bis del decreto legge 112/2008. Da qui, dunque, l’esigenza di definire una nuova disciplina, dettata dall’articolo 4, del decreto legge 138/2011, convertito con modifiche, dalla legge 148/2011 a sua volta modificato ed integrato, a più riprese tra la fine del 2011 ed il primo semestre del 2012. Anche questo regime, però, avrà vita breve perché proprio mentre sembrava in via di stabilizzazione è stato dichiarato incostituzionale dalla Corte Costituzionale con sentenza 20 luglio 2012, n. 199, che ha dunque riaperto – ove mai questo fosse stato chiuso – il cantiere per l’adozione di una ennesima nuova disciplina dei servizi pubblici locali. Obiettivo del presente contributo è dunque quello di ripercorrere l’evoluzione normativa in materia di servizi pubblici locali, partendo da una sistemazione concettuale del servizio pubblico e di servizio pubblico locale come species del primo; si è sviluppato il discorso prendendo in considerazione, cronologicamente, tutti i risultati a cui si è pervenuti negli anni, in considerazione del fatto che il settore dei servizi pubblici locali detiene un’importanza primaria nell’intero sistema economico di un paese, e di concentrare l’attenzione su alcuni dei profili di maggiore interesse che, nell’avvicendarsi e stratificarsi dei vari regimi normativi dell’ultimo decennio continuano a rappresentare delle questioni aperte e dei nodi cruciali della disciplina. Si procede poi alla ricerca e illustrazione delle modalità di introduzione di concorrenza più adeguate e opportune per i settori dei servizi pubblici locali. Il lavoro si propone di affrontare la tematica dei servizi pubblici locali, soprattutto tenendo conto dei recenti fermenti riformistici, delineando le tappe che, nel lungo processo di creazione del servizio pubblico locale, sono servite per arricchire la materia di prospettive sempre nuove e provenienti da più istanze, non da ultima quella comunitaria. Si cercherà, poi, di individuare, partendo dagli ultimi interventi normativi e seguendo le indicazioni della più recente giurisprudenza costituzionale, alcune coordinate su cui delineare, in chiave prospettica, l’avvio di un percorso di effettiva stabilizzazione normativa e di riforma di questi importanti comparti economici. Quindi, dopo un inquadramento sistematico della materia e della sua evoluzione si procede all’analisi degli effetti della pronuncia di incostituzionalità (sentenza n. 199/2012), evidenziando sotto quali profili si concretizza la perdita di concorrenzialità del sistema. In esito alla sentenza, 199/2012, gli Enti locali possono affidare la gestione dei servizi pubblici a rilevanza economica o meglio di scelta del soggetto gestore e/o affidatario del servizio tramite tre modalità: 1. ricorso al mercato; 2. partenariato pubblico-privato istituzionalizzato (cosiddetto PPPI); 3. affidamento in house. La prima è il modello della così detta evidenza pubblica, ossia della scelta del soggetto affidatario previa gara, rispettosa del regime comunitario di libera concorrenza. La seconda è il fenomeno delle società miste (che a livello comunitario è conosciuto come quello del PPPI), il quale si realizza attraverso la cosiddetta gara a doppio oggetto (riguardante sia la qualità di socio che la gestione del servizio), in cui la società viene costituita per una specifica missione in base a una gara che ha ad oggetto la scelta del socio e l’affidamento della missione medesima. La terza è il cosiddetto in house che consente l’affidamento diretto, senza previa gara, a un soggetto solo formalmente, e non sostanzialmente, diverso dall’ente affidante. Il che è consentito dalla giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’U.E. in presenza di tre condizioni: a) totale partecipazione pubblica; b) controllo analogo sulla società affidataria a quello che l’ente o gli enti affidanti esercitano sui propri servizi; c) realizzazione, da parte della società affidataria, della parte più importante della propria attività con l’ente o gli enti che la controllano. Quindi ammissibilità dell’affidamento in house senza deroghe e senza eccezioni. Nonostante la pronuncia di incostituzionalità, si cercherà anche di individuare spiragli per riproporre anche nel prossimo futuro accorgimenti pro concorrenziali ammissibili, per contemperare il forzato passo indietro imposto dall’esito referendario. In ultimo, il lavoro propone una comparazione tra il sistema italiano e quello spagnolo, sulla gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica. Sicuramente è stata persa un’occasione. Nonostante il vento favorevole, il nostro ordinamento rimane in balia dell’incertezza, perché, condizionato dall’instabilità politica e dalle sue degenerazioni populistiche, ancora una volta, non sa dove andare.
Our code is marked by cyclical uncertainties and contradictions in developing the local public services regulation, especially that of the economically relevant ones. The great attention for the local public services issue has depended on the unending and not always coherent production of regulations which has marked the field so much over the last decade that it has given rise to such a permanent state of reformation and transition that, as soon as a normative amendment was adopted, you started to wait for further interventions drawn up to correct, adjust, integrate it, if not even aimed at a complete reversal of it or, at least, to a redefinition of its time lag to enter into force, therefore triggering a sense of uncertainty about the juridical framework’s clearness and stability. The 142/1990 law defined public services as those services which have as an object the production of goods and activities aimed at realizing social goals and promoting the economical and civil development of local communities; such a definition has been drawn on the Compendium Code for the local authorities, legislative decree 267/2000. The first alteration to linger over is the concept itself of the local public service. If in the past the adjective “public” referred to the subject supplying the service, now the qualifying element is the object, that is the needs of the collectivity residing in a determined territory to be fulfilled. This leads to a rethinking of the role of the State in the local public services production: if the focus is on the need, it is necessary to characterize the subject that has the capabilities to fulfill it properly, being it public or private. If the monopolistic management of the past has produced inefficiencies and if the best efficiency is achieved through absolute competition, then a possible solution to guarantee a proper answer to the needs of the collectivity to satisfy can be the introduction of competition. Another element of instability has was introduced after the referendum of June 2011 which ended up sweeping away the whole normative set up applicable to all public local services, based on the 23-bis article of the Legislative Decree 112/2008. Hence the need for defining a new discipline, dictated by the 4th article of the Legislative Decree 138/2011, converted by alterations from the 148/2011 law, which was amended in turn and integrated many times between the end of 2001 and the first term of 2012. This amendment is going to be short-lived though becaus uncanstitutianal by the Caurt an J uly 20"' 2012 just while being stabilized, which has therefare re-apened - if ever clased - the process far the adaptian af an umpteenth new discipline far the public lacal services.
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Cardillo, Laura <1993&gt. "La pubblicità comparativa come fattispecie di concorrenza sleale per denigrazione". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13824.

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L'elaborato si propone di analizzare la fattispecie della pubblicità comparativa sia dal punto di vista della sua efficacia quale tecnica di comunicazione, sia e soprattutto, con riferimento alla disciplina dalla concorrenza sleale per denigrazione dei concorrenti. Verranno pertanto analizzati i principali decreti legislativi che hanno condotto al dettato normativo attuale, corredati da alcuni casi studio e sentenze, volti a esemplificare le caratteristiche di tale tecnica pubblicitaria e a far luce sulle relative controversie.
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DE, LUCA GIULIA. "L’EFFICACIA DEL PROVVEDIMENTO DELL’AUTORITA’ GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO NEI GIUDIZI DI RISARCIMENTO NELLE CONTROVERSIE DEL GIUDICE CIVILE IN MATERIA DI TUTELA DELLA CONCORRENZA". Doctoral thesis, Università degli studi di Pavia, 2022. http://hdl.handle.net/11571/1459412.

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DE, LUCA GIULIA. "L’EFFICACIA DEL PROVVEDIMENTO DELL’AUTORITA’ GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO NEI GIUDIZI DI RISARCIMENTO NELLE CONTROVERSIE DEL GIUDICE CIVILE IN MATERIA DI TUTELA DELLA CONCORRENZA". Doctoral thesis, Università degli studi di Pavia, 2022. http://hdl.handle.net/11571/1459408.

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Giancani, Ilaria <1988&gt. "Pubblicità ingannevole e comparativa. Il ruolo e le azioni svolte dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5239.

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Nella tesi, viene analizzata ed approfondita l'evoluzione normativa dell'ordinamento comunitario ed italiano in materia di pubblicità ingannevole e comparativa, con particolare attenzione alla diversa giurisdizione a tutela di consumatori e professionisti. Inoltre, si esamina il funzionamento dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, quali siano le sue competenze e le sanzioni che può irrogare. Successivamente viene sviluppata un'analisi approfondita dell'operato dell'Autorità in materia di pubblicità ingannevole e comparativa, nel periodo dal 2007 al 2013, secondo quanto rilevato dai bollettini settimanali da essa emessi. Le tavole riassuntive sono realizzate con l'obiettivo di identificare gli illeciti più frequenti, i settori economici e i provvedimenti presi. Nel quarto capitolo, sono state esaminate le strategie aziendali che giustificano la convenienza di tali comportamenti scorretti e la loro eventuale reiterazione nel tempo. È stato possibile constatare, quindi, come frequentemente le imprese siano recidive nei loro messaggi pubblicitari ingannevoli. Inoltre, è emerso che l'attuale sistema sanzionatorio non risulta adeguato per ricondurre la pubblicità nelle regole di ordinaria correttezza a causa degli importi massimi di sanzione previsti, che non tengono conto dell'appartenenza dei professionisti a società controllate da grande imprese multinazionali, ma solo della dimensione italiana, come risulta dall'esame dei casi della telefonia e della cosmesi.
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Diomedi, Laura. "Analisi di mercato per pannelli fotovoltaici e cogeneratori". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/11720/.

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L'analisi di questa tesi si basa sui dati ottenuti contattando direttamente le aziende produttrici e/o di progettazione e riguarda due settori energetici: la cogenerazione e il solare fotovoltaico. Nel primo si sono studiate 60 unità complete di cogenerazione il cui studio si è basato sulla costruzione di grafici che mettono in relazione le potenze uscenti con il prezzo. Si è mostrato così la forte presenza di un fenomeno di economia di scala e la diversa ripartizione della potenza prodotta. Per unità di piccola-media potenza predomina la produzione di energia termica, la quale diminuisce la sua quota percentuale all’aumentare della taglia. Nel settore del solare fotovoltaico l’analisi è stata più diversificata e articolata. Si sono analizzati 70 pannelli di cui 35 monocristallini, 14 europei e 21 asiatici, e 35 policristallini, 26 europei e 9 asiatici, per i quali si sono graficati gli andamenti di resa, potenza specifica e costo specifico. I pannelli monocristallini, intrinsecamente più efficienti grazie al maggior grado di purezza, presentano un andamento crescente dei costi piuttosto ripido anche se non proporzionale con l’aumento delle prestazioni. Tra i pannelli policristallini invece si evidenzia l’assenza di un andamento nettamente crescente delle prestazioni all’aumentare dei costi. Confrontando i moduli divisi in base alla macro-regione di produzione si nota che l’Asia produce i pannelli al Si monocristallino più efficienti e più costosi mentre pannelli al Si policristallino più economici, ma con prestazioni in linea con quelli europei.Con i dati raccolti si è potuta svolgere anche una ristretta analisi sui pannelli al film sottile. Quelli che utilizzano il Si amorfo presentano prestazioni così basse da non permettere loro una vera affermazione sul mercato. Quest’ultima si presume che sarà invece possibile per pannelli basati su diversi materiali semiconduttori che presentano buoni livelli di prestazioni, ma prezzi ancora troppo elevati.
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Agolli, Eralda. "Uno strumento per l'analisi del mercato delle azioni". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/4504/.

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Laforgia, Giulia <1996&gt. "Modelli sostenibili e inclusivi per il mercato culturale". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19460.

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Gli obiettivi di sviluppo sostenibile o Agenda 2030 del 2016 guidano i Paesi per mobilitarsi per porre fine a tutte le forme di povertà, combattere le disuguaglianze e affrontare i cambiamenti climatici, garantendo che ci sia inclusività specialmente a livello sociale e culturale. L’obiettivo di questo studio è quello di provare a determinare in che modo sia possibile sviluppare produzioni e consumo di cultura sostenibili, ossia che puntano a fare di più e meglio con meno, aumentando i benefici delle comunità, sovvertendo in questo modo un sistema di subordinazione tra le diverse espressioni culturali, specialmente quelle legate a territori poco o quasi per niente globalizzati. A questo proposito, la domanda della ricerca è stata la seguente: in che modo è possibile creare un mercato dell’arte meno competitivo ed elitario, dominato dagli artisti cosiddetti Blu Chips o dai grandi Innovatori, i quali influenzano i trend della fruizione culturale presso il pubblico, rendendolo ormai assopito? In questo contesto, il pubblico, il quale deve essere coinvolto in iniziative di sensibilizzazione al consumo e a stili di vita sostenibili, è, in realtà, coinvolto in dinamiche viziose: lo spettatore è posto al centro di una mappa costruita e definita dai poteri forti, costretto a costruire narrazioni lineari di ciò che vede, rimanendo all’oscuro delle relazioni nascoste nell’ambiente dove sono stanziati. Se le mappe della produzione culturale attuale servono a stabilire dei percorsi e assicurare la posizione dell’osservatore, risparmiando in questo modo sul rischio della rappresentatività delle differenti espressioni culturali e, puntando sull’aumento dell’inquinamento attraverso una produzione diversificata ma senza obiettivi, esse sono anche abitate dagli spettri di quei rapporti e vite che rimangono trasparenti allo sguardo di chi gode un evento culturale. Le mappe della produzione culturale contemporanea non riescono a catturare il mondo appieno, il loro atto di rappresentazione è accompagnato dalla repressione e dalla rimozione di ciò che sfugge e contrasta la volontà del sempre nuovo. Tutto questo aumenta una gerarchizzazione del mondo nella perpetua tradizione delle distanze fisiche in distanze storiche. Garantire modelli culturali sostenibili di produzione e di consumo richiede il far emergere un altro spazio critico, e con ciò altre storie del passato rimosso che arrivano dal futuro. Su questa base, la necessità di riprendere archivi nascosti e rimossi attraverso il lavoro di Aby Warburg e Raymond Murray Schafer, i cui studi, sebbene distanti nel tempo, sono accomunati dal voler far riemergere immagini e suoni dell’ambiente, passati e presenti, con l’obiettivo di immaginare come saranno trasformati nel futuro, in una logica di riciclo e riuso che mette al centro ciò che è periferico, per dargli nuova e nitida centralità. Le forme differenti di sostenibilità e rappresentatività all’interno del mondo dell’arte servono al fruitore per capire la storia passata ma anche la cronaca dei fatti europei e di oltre oceano attuali: lo scontro fra Nord e Sud, tra centro e periferia, tra grandi e piccoli. Nel mondo della produzione culturale la vera inversione sta in chi pensa alla contemporaneità alla luce dello scarto: è la necessità di guardare chi guarda. Per queste ragioni, tale ricerca si soffermerà sui alcuni movimenti artistici e manifestazioni musicali degli anni Sessanta, nei paesi occidentali, i quali sono caratterizzati da un nuovo e diretto rapporto tra arte e vita, a un coinvolgimento concreto della realtà oggettuale quotidiana.
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Annunziata, Mariangela. "I contratti per il trasferimento di tecnologia". Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2013. http://hdl.handle.net/10556/863.

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Resumen
2011 - 2012
La tesi affronta le diverse problematiche connesse ai contratti per il trasferimento di tecnologia. Nel primo capitolo si dà atto della complessità che caratterizza l’attività di ricerca e, per comodità di sintesi, si riconduce tale complessità a cinque differenti tipologie: complessità qualitativa, inerente le diverse forme di attività di ricerca realizzate; complessità soggettiva, inerente le diverse tipologie di soggetti operanti nel settore della ricerca; complessità istituzionale organizzativa, inerente le differenti tipologie di soggetti pubblici che si occupano, a livello comunitario o nazionale, di coordinare l’attività di ricerca; complessità programmatica, inerente i diversi livelli di programmazione dell’attività di ricerca; complessità finanziaria, rappresentata dalla vasta normativa in tema di finanziamenti alla ricerca. Si distingue tra forme di complessità “virtuose” e non e si auspica una semplificazione e razionalizzazione, mediante interventi normativi, dei profili di complessità soggettiva e di quella finanziaria. Nel secondo capitolo vengono esposti i principi costituzionali ed europei posti alla base dell’attività di ricerca. Si dà atto della differenza tra ricerca scientifica e tecnica e dei conseguenti risvolti sul piano costituzionale. Vengono esaminate le implicazioni dell’attività di ricerca sull’attività lavorativa e viene auspicato il passaggio a forme di partecipazione forte dei lavoratori a scelte fondamentali inerenti l’attività d’impresa, quali l’introduzione di innovazioni tecnologiche nel processo produttivo. Si constata che, al di là delle norme costituzionali specificamente inerenti l’attività di ricerca, quest’ultima ha tante referenze costituzionali quante sono le materie in cui si esplica. Nel terzo capitolo vengono affrontate tre questioni. Preliminarmente ci si interroga sulla possibilità di considerare le nuove risorse immateriali quali beni in senso giuridico. Dopo aver dato atto delle diverse tesi avvicendatesi sul tema, si aderisce all’impostazione che considera bene ogni cosa idonea a soddisfare interessi meritevoli di tutela secondo l’ordinamento giuridico. L’adesione a tale impostazione consente di superare anche le problematiche connesse all’immaterialità dei nuovi beni, che diviene irrilevante ai fini della qualificazione giuridica. In tale contesto caratteri quali la materialità, la patrimonialità, la limitatezza e l’appropriabilità divengono solo degli indici rivelatori dell’esistenza di un bene in senso giuridico, non dei requisiti necessari all’esistenza di un bene. Si esamina poi la possibilità che il diritto di proprietà abbia ad oggetto le nuove realtà immateriali. Si ritiene che il diritto di proprietà non si ricolleghi necessariamente ad un rapporto immediato e diretto con la res. Allo stesso modo l’esclusività di cui gode il proprietario non è collegata alla fisicità della cosa, ma alle utilità che dalla stessa possano essere tratte. Essa non inerisce infatti alla cosa in quanto tale, ma alla titolarità del diritto sulla res. In tale contesto è possibile concludere che il diritto di proprietà ben possa avere ad oggetto i nuovi beni immateriali. Le peculiarità di tali beni, tuttavia, conformeranno necessariamente il diritto di proprietà. Si valuta infine la possibilità di assimilare i profili di natura patrimoniale inerenti il diritto d’autore al diritto di proprietà. Dopo aver dato atto delle diverse tesi sostenute in merito alla qualificazione del diritto d’autore, si conclude per la possibilità di scindere nettamente tra diritto morale e diritto patrimoniale d’autore. Mentre il diritto morale d’autore è assimilabile ai diritti della personalità, di diritti patrimoniali, in virtù della loro conformazione e delle facoltà concesse all’autore, sono agevolmente assimilabili alla proprietà. Nel quarto capitolo vengono esaminate le diverse forme di trasferimento tecnologico. Con riferimento alla posizione assunta sul mercato dai soggetti che prendono parte al trasferimento di tecnologia, si distingue tra forme orizzontali e verticali di trasferimento; con riferimento alle modalità di attuazione del trasferimento tecnologico, si distingue tra forme volontarie, involontarie e coatte di trasferimento tecnologico. Vengono esaminate con attenzione le diverse tipologie negoziali di trasferimento tecnologico, distinguendo tra negozi che hanno ad oggetto principale o esclusivo il trasferimento di tecnologia (cessione, licenza, material transfer agreement) e forme che solo incidentalmente determinano un trasferimento di tecnologia (franchising, subfornitura industriale). Si dà atto delle implicazioni che le peculiarità dell’oggetto contrattuale hanno sulla struttura negoziale (sotto il profilo spaziale, temporale e delle facoltà connesse alla situazione di appartenenza). Viene dato particolare risalto alla struttura collaborativa dell’attività di ricerca ed alla conseguente contitolarità dei risultati da essa scaturenti. Sul punto è ancora controversa la disciplina applicabile, poiché la scelta normativa di rinvio alle norme sulla comunione risulta in concreto insoddisfacente. Vengono esaminati altresì gli effetti sul negozio giuridico della declaratoria di nullità del titolo sul quale la protezione della tecnologia si fonda, affrontando la problematica connessa alla quantificazione dell’ “equo rimborso” di cui all’art. 77 del Codice. Con specifico riferimento al contratto di licenza, vengono esaminate le differenti tipologie di compensi, che possono essere non monetari e monetari; questi ultimi si dividono a loro volta in corrispettivi fissi o variabili. Particolare attenzione è dedicata alla royalties ed ai costi di monitoraggio che il licenziante deve sostenere per evitare comportamenti opportunistici (under reporting) del licenziatario. Viene esaminata anche la problematica connessa all’ammissibilità delle royalties post expiration e si conclude per la piena ammissibilità dell’istituto, concretamente idoneo a favorire il trasferimento di tecnologie. Con riguardo ai material transfer agreement vengono esaminate invece le questioni connesse al passaggio del rischio ed alla titolarità dei risultati realizzati mediante la sperimentazione sul materiale concesso in uso. Sempre nel quarto capitolo vengono esaminate le questioni connesse alla titolarità delle invenzioni e delle opere dell’ingegno realizzate in esecuzione del rapporto di lavoro, con particolare attenzione anche alle ipotesi di lavoro non dipendente. Si dà atto delle modifiche normative intervenute nel 2001 in merito alle invenzioni dei ricercatori universitari. Si riscontra come la scelta per la titolarità individuale dei trovati accademici non sia in linea con la normativa degli altri Stati europei e con la prassi statunitense e si esaminano le problematiche connesse al riconoscimento della titolarità individuale delle invenzioni accademiche. Vengono altresì esaminati alcuni strumenti, molto utilizzati dagli atenei, al fine di garantire il trasferimento di tecnologia: si tratta degli spin off e degli industrial liason office. Sul punto viene operato un raffronto tra realtà europea e statunitense e vengono esaminate le problematiche connesse all’accesso a forme di finanziamento ed al recupero, da parte dell’Ateneo, della tecnologia concessa in caso di fallimento dello spin off. Dopo un rapido passaggio sulla determinazione dei corrispettivi nei contratti per il trasferimento di tecnologia, si esaminano i rapporti tra diritto della concorrenza e negozi di ricerca. Viene evidenziata la generale incompatibilità con il trattato dei patti che escludono o limitano la concorrenza e si esamina l’esenzione per categoria prevista, per il settore della ricerca, dal Regolamento 772/2004. Vengono prospettate le limitazioni connesse all’approccio del Regolamento comunitario, in particolare con riferimento alla quantificazione delle soglie di mercato ed all’eccessiva rigidità delle stesse, nonché con riguardo all’inapplicabilità della normativa agli accordi tra più di due imprese. Vengono esaminate anche le diverse forme di collective societies, ed in particolare i patent pools, le standard setting organizations e le collective rights organizations. Sono esaminate, in una continua comparazione con gli ordinamenti statunitensi e giapponese, le implicazioni sulla concorrenza delle predette tipologie di accordi, esaminando anche i rimedi convenzionali e giurisprudenziali elaborati per contrastare i comportamenti opportunistici della parti. La tesi si conclude auspicando un intervento normativo di semplificazione del panorama della ricerca che tenga in concreta e reale considerazione le problematiche del settore. In particolare occorrerà riformare la normativa nazionale in tema di invenzioni accademiche e reimpostare la disciplina dei contratti per il trasferimento di tecnologia in chiave concorrenziale. Il legislatore dovrà prendere atto che proprietà intellettuale e diritto della concorrenza convergono verso un unico risultato: l’efficienza del mercato. Mediante i contratti per il trasferimento di tecnologia infatti si crea un concorrente sul mercato, determinando un effetto positivo per le imprese e per l’economia. [a cura dell'autore]
XI n.s.
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BHATTACHARYYA, PROMA. "Tre rapporti sui modelli di privatizzazione in India: effetti della politica, movimenti lavoro, mercato concorrenza e struttura sociale". Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2013. http://hdl.handle.net/2108/202673.

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Resumen
This thesis studies the impact of development, sustainable and welfare economics on financial decisions in a country. Here, I have analyzed the effects of political framework, labor movements, role of privates firms and social structure on the privatization patters in India from 1990 to 2004. The complexity of the mutual dependency of the included parameters makes privatization in India an interesting area for research. The analysis has been conducted in the following three chapters:  First: gauging the vital role of politics in finance by analyzing the effect of political rivalry and labor movements on privatization in India. In this part, I emphasize on two parameters: (a) political rivalry between the main central parties in India; and (b) labor union protests against privatization in India. I used a binary logit model to test the data and observed the despite competition form the opposition, the ruling party continued with privatization decisions. The labor movements in turn have a negative and significant effect on the privatization patters.  Second: an analysis of the role of private enterprises and its influence on the privatization pattern in India. Whether it is the indigenous private firms or multi nationals from abroad, the competitive pricing and quality of the products constantly pressurize the PSEs. The PSEs face multi shortcomings. Budget deficit, semi-skilled labor, bureaucratic complexities amongst few eventually lead the PSEs towards privatization. I have extended the model from the first part and have added market competition. I observe that market competition is indeed positively significant.  Third: studying the effect of the social structure on the privatization patterns in India. It is vital to understand the effect of welfare economics on the financial activities in an economy. In order to do so, I have developed a new index, Social Welfare Index (which encompasses financial, economic, demographic and development conditions of the state) and have extended my binary model from the precious two sections by adding this index. I observe that social welfare index is significant and the social comfort experienced by an individual positively effects the motivation towards privatization
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Baratti, Giada. "Rigenerare Bolognina. Una nuova struttura per il mercato rionale". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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La tesi trattata in questo volume ha come oggetto la rigenerazione del quartiere Bolognina. Si sviluppa dal lavoro effettuato durante il Laboratorio di Laurea in Architettura Sostenibile dove si è analizzato l’intero quartiere a nord della stazione di Bologna, e si sono individuate delle strategie comuni che possano riqualificare l’area e risolvere i problemi di convivenza alla quale è esposta. Più nel dettaglio la tesi ha preso in analisi due “insule” collocate a 4 minuti a piedi dalla stazione e che racchiudono al loro interno il Mercato di Via Albani. Si è occupata del progetto di una nuova struttura per il mercato rionale e di prevedere nuove attività che possano attirare a sé un maggior flusso di utenza. Parallelamente si è occupata della sistemazione delle corti interne nell’insula a sud del mercato e della rigenerazione di un edificio di edilizia popolare di proprietà ACER, con l’obiettivo di prevedere un intervento ripetibile anche agli edifici limitrofi.
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Di, Pieri Fabio <1990&gt. "La sostenibilità come driver di valore per il mercato". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5327.

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Il cambiamento del contesto globale ha portato le aziende a dover avere una sempre maggior attenzione alla sostenibilità ambientale ed alla creazione di valore per la collettività. Con questo lavoro si intende analizzare la situazione attuale dal punto di vista delle imprese attente agli elementi ESG e alla collettività, e dal punto di vista degli investitori sostenibili e responsabili. Nel lavoro si esegue inoltre un’analisi su un campione di società quotate, per indagare sulle loro performance di borsa in relazione all’attenzione o meno a temi di sostenibilità ambientale. Si cercherà dunque di valutare se l’attenzione alla sostenibilità può essere considerato un driver di valore per il mercato azionario.
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Baggio, Lorenzo <1990&gt. "Le SIIQ, strumento per il rilancio del mercato immobiliare?" Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/5978.

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Il seguente lavoro di studio prevede la descrizione delle Società di Investimento Immobiliare Quotate e della loro evoluzione nel settore immobiliare nazionale. Viene analizzata la normativa che ne ha disciplinato la nascita, ossia la legge 296/2006, e le relative finalità e criticità. Alla luce del mancato sviluppo delle SIIQ, ne vengono discusse le cause principali e il superamento di esse attraverso la revisione normativa avvenuta con il d.l. 133/2014, il cosiddetto Sblocca Italia. Sulla base delle novità introdotte con il nuovo regime, vengono in seguito analizzate le implicazioni sociali che l’operato delle SIIQ potrebbe determinare, e gli sviluppi futuri di utilizzo dello strumento, ad esempio come mezzo per lo spin-off del patrimonio immobiliare non strumentale di istituti bancari ed assicurativi oppure come veicolo per la dismissione degli immobili pubblici. Vengono descritti i tratti principali di fondi immobiliari nazionali e Reits europee, ossia gli strumenti a cui il legislatore ha fatto riferimento per definire la disciplina SIIQ. In conclusione, l’intero percorso di analisi è volto allo studio della disciplina delle SIIQ e alla valutazione del potenziale ruolo di strumento di rilancio per l’intero settore immobiliare.
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Bergamo, Gianni <1983&gt. "Modelli di previsione per il mercato dell'auto in Italia". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/6510.

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Stando ai dati degli ultimi decenni, quello dell'auto in Italia può essere considerato un mercato maturo, senza possibilità di forti espansioni dei livelli di immatricolazioni raggiunti. Al contrario, esso può subire fasi di sensibile contrazione nei periodi di crisi economica generale, come quella attualmente in corso, rendendo difficile ottenere previsioni accurate. In questo lavoro verranno analizzati alcuni modelli con lo scopo di effettuare delle previsioni sulle immatricolazioni mensili di auto in Italia. Verrà altresì confrontata l’accuratezza delle previsioni out-of-sample rispetto ai primi mesi del 2012, ottenute con i diversi modelli stimati.
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Torti, Giorgia <1994&gt. "Metodi di costruzione di indici di prezzo per il mercato artistico: un’applicazione al mercato dell’arte contemporanea italiana". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15162.

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Il progetto di tesi si pone l’obiettivo di analizzare i metodi per la costruzione di indici di prezzo nel mercato dell’arte. Una prima parte dell’elaborato presenta ciascun metodo da un punto di vista tecnico, avvalendosi di riferimenti a significativi studi che hanno sfruttato le potenzialità delle metodologie per meglio comprendere l’andamento del mercato e le caratteristiche dell’investimento nei beni artistici. Una maggiore attenzione è posta sulla tecnica di regressione, alla base della costruzione di indici di prezzo attraverso il metodo delle vendite ripetute e quello di regressione edonica. Quest’ultimo verrà esaminato più in dettaglio in quanto applicato nella successiva analisi empirica. Una rassegna degli studi scientifici che hanno utilizzato la tecnica di regressione edonica per costruire indici di prezzo nel mercato artistico e un confronto sulle modalità di implementazione del metodo, consentiranno di approfondire il tema. Nella seconda parte della tesi si predispone un’applicazione della tecnica di regressione edonica al mercato dell’arte contemporanea italiana nell’arco temporale 2007-2017. Lo scopo è di analizzare l'andamento dei prezzi nel settore e verificare l'influenza di alcune variabili sugli stessi, sulla base di un campione di dati precedentemente selezionati e inseriti in un ampio database rappresentativo del segmento di mercato.
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RHO, CHANTAL. "LA RESPONSABILITÀ EXTRACONTRATTUALE DELL'UNIONE EUROPEA PER LE DECISIONI DELLA COMMISSIONE IN MATERIA DI CONCORRENZA". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2012. http://hdl.handle.net/2434/172494.

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The European Commission is an institution charged with a multitude of tasks. Amongst these, it is the authority entrusted with the enforcement of competitions provisions at EU level, a function that is at the heart of the European phenomenon. Competition rules, in fact, not only are intended to protect the process of fair competition, but, by trying to create a “levelled playing field” for EU companies, they have played a fundamental role in the achievement of the single market. When performing this duty the Commission’s actions are capable of having a strong influence on companies’ activities and, if unlawful, to cause substantial damage. Industrial strategies might be affected irreparably if an envisaged merger is unlawfully prohibited. In fact, pending the appeal against the decision prohibiting it, market conditions might irreversibly change. The exclusive nature of confidential know-how might be lost if a company is unlawfully compelled to disclose it. A company might go bankrupt if it does not have the resources to pay a fine for a competition infringement that it has not committed. The extent to which such damages can be claimed before the European Courts has been the object of recent (and less recent) cases. These cases involved not only the question of the eventual liability for the Commission’s decisions in merger cases, but also for its decisions finding – and fining – antitrust infringements. Some of those claims were based on the illegality committed in the conduction of the procedure. Other actions were grounded on the errors committed by the Commission when assessing the lawfulness of the company’s conduct or in the assessment of the compatibility with the internal market of the envisaged merger. In one case, it was the Commissions lack of action which was identified as the cause of the alleged damages. To better understand the general background to these cases the first chapter considers the possibility of claiming damages under European law. In fact, in the absence of an ad hoc action, all the cases described above were based on the general provision of the Treaties, namely art. 340 TFEU. In chapter two it is provided a description of Commission’s powers in the antitrust field (with special attention for the question of the adequacy of the enforcement procedure) as well as a description of the judicial remedies offered by the treaty to the addressees of a Commission’s decision in such field (with a special attention for the action for annulment). Finally, chapter three examines the main cases in which such a liability has been invoked, focusing on the question whether it is possible to claim damages against the Commission in competition cases or whether such an option has de facto been completely excluded by the European Courts.
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DELLA, NOCE MATTEO. "Un modello VAR-GARCH multivariato per il mercato elettrico italiano". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2011. http://hdl.handle.net/10280/1108.

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E’ stato estesamente appurato che i mercati dell'elettricità mostrano mean-reversion e elevata volatilità dei prezzi. Questo lavoro utilizza un modello VAR-MGARCH al fine di cogliere queste caratteristiche presenti sul mercato dell'energia elettrica italiana (IPEX) e analizzare le interrelazioni esistenti tra le diverse regioni in cui il mercato è suddiviso. L’analisi è condotta sui prezzi giornalieri dal 1 ° gennaio 2006 al 31 dicembre 2008. I coefficienti stimati dalle equazioni condizionali indicano che i mercati regionali sono abbastanza integrati e i prezzi regionali dell'energia elettrica possono essere adeguatamente previsti impiegando i prezzi passati di ciascun mercato zonale. La volatilità e la cross-volatility sono significative per tutti i mercati, indicando la presenza di forti componenti ARCH e GARCH e la sostanziale inefficienza dei mercati. E’ inoltre evidente un’elevata persistenza della volatilità e della cross-volatility in tutti i mercati. I risultati indicano inoltre che gli shock rilevati, sia nella volatilità, sia nei vari mercati, persistono nel tempo e che in ogni mercato la persistenza è più marcata quando è causata da innovazioni stimate sulle stesso mercato rispetto a shock stimati su altre aree. Questa persistenza descrive la tendenza delle variazioni dei prezzi a raggrupparsi nel tempo.
It is commonly known that spot electricity markets show mean-reversion and high price volatility. This work employs a VAR-MGARCH model to capture these features in the Italian electricity market (IPEX) and analyze the interrelation existing among the different regions in which the market is divided. Daily spot prices from 1 January 2006 to 31 December 2008 are employed. The estimated coefficients from the conditional mean equations indicate that the regional markets are quite integrated and regional electricity prices could be usefully forecasted using lagged prices from either the same market or from the other areal markets. Volatility and cross-volatility spill-overs are significant for all markets, indicating the presence of strong ARCH and GARCH effects and market inefficiency. Strong persistence of volatility and cross-volatility are also evident in all local markets. The results also indicate that volatility innovations or shocks in all markets persist over time and that in every market this persistence is more marked for own-innovations or shocks than cross-innovations or shocks. This persistence captures the propensity of price changes of similar magnitude to cluster in time.
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DELLA, NOCE MATTEO. "Un modello VAR-GARCH multivariato per il mercato elettrico italiano". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2011. http://hdl.handle.net/10280/1108.

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E’ stato estesamente appurato che i mercati dell'elettricità mostrano mean-reversion e elevata volatilità dei prezzi. Questo lavoro utilizza un modello VAR-MGARCH al fine di cogliere queste caratteristiche presenti sul mercato dell'energia elettrica italiana (IPEX) e analizzare le interrelazioni esistenti tra le diverse regioni in cui il mercato è suddiviso. L’analisi è condotta sui prezzi giornalieri dal 1 ° gennaio 2006 al 31 dicembre 2008. I coefficienti stimati dalle equazioni condizionali indicano che i mercati regionali sono abbastanza integrati e i prezzi regionali dell'energia elettrica possono essere adeguatamente previsti impiegando i prezzi passati di ciascun mercato zonale. La volatilità e la cross-volatility sono significative per tutti i mercati, indicando la presenza di forti componenti ARCH e GARCH e la sostanziale inefficienza dei mercati. E’ inoltre evidente un’elevata persistenza della volatilità e della cross-volatility in tutti i mercati. I risultati indicano inoltre che gli shock rilevati, sia nella volatilità, sia nei vari mercati, persistono nel tempo e che in ogni mercato la persistenza è più marcata quando è causata da innovazioni stimate sulle stesso mercato rispetto a shock stimati su altre aree. Questa persistenza descrive la tendenza delle variazioni dei prezzi a raggrupparsi nel tempo.
It is commonly known that spot electricity markets show mean-reversion and high price volatility. This work employs a VAR-MGARCH model to capture these features in the Italian electricity market (IPEX) and analyze the interrelation existing among the different regions in which the market is divided. Daily spot prices from 1 January 2006 to 31 December 2008 are employed. The estimated coefficients from the conditional mean equations indicate that the regional markets are quite integrated and regional electricity prices could be usefully forecasted using lagged prices from either the same market or from the other areal markets. Volatility and cross-volatility spill-overs are significant for all markets, indicating the presence of strong ARCH and GARCH effects and market inefficiency. Strong persistence of volatility and cross-volatility are also evident in all local markets. The results also indicate that volatility innovations or shocks in all markets persist over time and that in every market this persistence is more marked for own-innovations or shocks than cross-innovations or shocks. This persistence captures the propensity of price changes of similar magnitude to cluster in time.
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Villa, Francesco <1990&gt. "ART & FINTECH : I NUOVI MARKETPLACE PER IL MERCATO DELL’ ARTE". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/14072.

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L’obiettivo del presente lavoro è di descrivere la storia e l’evoluzione dei marketplaces per il mercato dell’arte. Nel primo capitolo sono brevemente illustrati i protagonisti del mercato fino al ventesimo secolo, in particolare ruoli delle aste, musei e galleristi. Nel secondo capitolo viene approfondito il concetto di arte e finanza, confrontando le diversità e le similitudini tra l’opera d’arte e le commodities, mettendo in evidenza le caratteristiche e le performance dei più noti art funds. Il terzo capitolo è invece dedicato alle nuove prospettive del mercato dell’arte, nell’ambito Fintech (Finance and Technology) focalizzandosi su due principali case studies: SplitArt e Maecenas. SplitArt è il primo tentativo da parte di Deloitte Luxemburg di cartolarizzare e scambiare certificati rappresentanti quote di opere d’arte. Maecenas è il marketplace virtuale per le opere d’arte basata sull’applicazione Blockchain, utilizzata nel processo di verifica e convalida delle opere d’arte.
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BARBIERI, LAURA. "Un modello econometrico regionale "globale" per il mercato del lavoro italiano". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/231.

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Partendo dalla constatazione della sempre maggiore complessità del contesto economico e sociale nazionale ed internazionale, imputabile da un lato al processo di integrazione economico e monetario europeo, e dall'altro alla progressiva decentralizzazione dei poteri a livello regionale, la tesi intende proporsi come uno strumento analitico di supporto al decisore. A tal fine, in base a dati annui di fonte ISTAT-SVIMEZ per il periodo 1970-2003, viene sviluppato un modello econometrico regionale 'globale' per il mercato del lavoro italiano, estendendo un precedente modello mono-regionale proposto da Baussola (2003), ad un contesto pluri-regionale. Il modello conduce non solo a rappresentare soddisfacentemente i mercati regionali italiani, ma opera altresì efficacemente nel ricostruire i valori delle variabili a livello nazionale. Il modello si conferma robusto ed efficace nel rappresentare le realtà regionali, anche nell'ottica di analisi propria dell'econometria delle serie storiche.
The starting point of this thesis is the remark that recent decades have been characterized by a rising complexity in the economic and political context both at the national and international level. This is due both to the European economic and monetary integration process and to the regional decentralisation process. With the aim of providing a useful tool of analysis for the decision-maker,. a 'global' regional model for the Italian labour market has been constructed on the basis of annual data from ISTAT-SVIMEZ over the 1970-2003 period. This model could be viewed as an extension to a multi-regional framework of the previous one-region model developed by Baussola (2003). The model shows good performance not only in representing regional labour market specificities, but also in reproducing national variable values. It is also robust and effective in a time-series context.
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BARBIERI, LAURA. "Un modello econometrico regionale "globale" per il mercato del lavoro italiano". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/231.

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Partendo dalla constatazione della sempre maggiore complessità del contesto economico e sociale nazionale ed internazionale, imputabile da un lato al processo di integrazione economico e monetario europeo, e dall'altro alla progressiva decentralizzazione dei poteri a livello regionale, la tesi intende proporsi come uno strumento analitico di supporto al decisore. A tal fine, in base a dati annui di fonte ISTAT-SVIMEZ per il periodo 1970-2003, viene sviluppato un modello econometrico regionale 'globale' per il mercato del lavoro italiano, estendendo un precedente modello mono-regionale proposto da Baussola (2003), ad un contesto pluri-regionale. Il modello conduce non solo a rappresentare soddisfacentemente i mercati regionali italiani, ma opera altresì efficacemente nel ricostruire i valori delle variabili a livello nazionale. Il modello si conferma robusto ed efficace nel rappresentare le realtà regionali, anche nell'ottica di analisi propria dell'econometria delle serie storiche.
The starting point of this thesis is the remark that recent decades have been characterized by a rising complexity in the economic and political context both at the national and international level. This is due both to the European economic and monetary integration process and to the regional decentralisation process. With the aim of providing a useful tool of analysis for the decision-maker,. a 'global' regional model for the Italian labour market has been constructed on the basis of annual data from ISTAT-SVIMEZ over the 1970-2003 period. This model could be viewed as an extension to a multi-regional framework of the previous one-region model developed by Baussola (2003). The model shows good performance not only in representing regional labour market specificities, but also in reproducing national variable values. It is also robust and effective in a time-series context.
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Grossi, Luigi. "Progettazione e implementazione di un'architettura per supportare l'interoperabilità tra Erlang e Akka". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/22890/.

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In questa tesi viene proposta un'architettura per supportare l'interoperabilità tra due delle implementazioni più di successo del paradigma ad attori. Questa architettura supporta la creazione di sistemi di attori eterogenei, in cui attori Akka e processi Erlang possono comunicare in modo trasparente.
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Scarpellini, Francesco. "Business Plan per la distribuzione sul mercato italiano di kit per impianti fotovoltaici - Il caso Mareco Luce". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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La tesi riporta il processo di elaborazione del business plan relativo allo studio e definizione di un kit per la realizzazione di impianti fotovoltaici residenziali di taglia di potenza compresa tra 2 kW e 6 kW (contenente moduli fotovoltaici, inverter e batterie) e alla sua commercializzazione nel mercato italiano. Il business plan contiene la descrizione del progetto in tutti i suoi aspetti: la definizione del prodotto e della sua distinta base, l'analisi di mercato e dei competitor, il piano di marketing e la comunicazione ai clienti, l'organizzazione della logistica e la valutazione economica-finanziaria eseguita tramite la stesura del business case (conto economico) e il calcolo di alcuni indici finanziari (VAN, TIR, ROI, payback period). L'elaborato presenta inoltre la descrizione teorica degli strumenti utilizzati e un'introduzione a Mareco Luce, l'azienda dove sono stati svolti il progetto e il tirocinio.
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Tabaku, Julita. "L'analisi della segmentazione". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7400/.

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L'analisi della segmentazione, viene utilizzata per identificare sottogruppi omogenei all'interno di una popolazione generale. La segmentazione è particolarmente importante se la concorrenza varia nei diversi sottomercati all'interno di un settore in modo tale che alcuni sono più attraenti di altri. Il lavoro di tesi svolto è stato organizzato in quattro capitoli. Nel primo si parla della strategia e dell'importanza che essa riveste per un'azienda, e si analizzanno le caratteristiche di una strategia di successo. Nel secondo capitolo si trattano tre aspetti vitali di un'azienda : la vision, la mission e gli obiettivi. Nel terzo capitolo si parla del modello che Porter ha sviluppato per fornire un quadro di riferimento per la comprensione della competitività strategica di un'impresa all'interno di un mercato specifico. Si definisce formalmente cosa si intende per teoria dei giochi e si presenta quello che probabilmente è l'esempio più noto di questa teoria : il dilemma del prigioniero - un gioco di cooperazione a somma zero. Nel quarto capitolo si analizza la segmentazione del mercato italiano, si fà l'analisi dell'ambiente esterno e vedremo infatti che un'azienda prima di creare piani di business o di prendere decisioni, deve conoscere l'ambiente su cui opera. Ciò può essere ottenuto attraverso un analisi PESTEL.Il capitolo si conclude con l'analisi di un campione di azende su cui calcoleremo alcuni indici medi di redditività, il Return On Assets (ROA), il Return On common Equity (ROE)e l'Earnings Before Interests Taxes and Amortization (EBITA).
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Lami, Pietro. "Estensione di un debugger reversibile per Erlang con feature imperative". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/22157/.

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In un linguaggio reversibile, qualsiasi calcolo in avanti può essere annullato da una sequenza finita di passaggi all'indietro. Il calcolo reversibile è stato studiato nel contesto di diversi linguaggi di programmazione e formalismi. In questa tesi si estende il lavoro fatto nell'articolo "A Theory of Reversibility for Erlang". Inizialmente si presentata l'estensione della semantica formale dell'articolo con delle feature imperative. Dopo di che viene mostrata la semantica per il calcolo reversibile e vengono dimostrate le sue proprietà principali, inclusa la coerenza causale. Infine, viene aggiunto un operatore di rollback che può essere utilizzato per annullare le azioni di un processo fino a un determinato punto di controllo.
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Odorici, Sofia y Lucia China. "Convergenze urbane. Una nuova centralità per il mercato di Paloquemao a Bogotà". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/8020/.

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Megalopoli Bogotà si è svelata una realtà articolata e complessa, ricca di contraddizioni che convivono in un'apparente armonia. Le difformità di situazioni legate alla città sono causa ed effetto di una sorta di dualismo urbano in cui ogni aspetto sembra trovare la sua ragione nella propria antitesi. La stessa contraddizione è stata letta nel tessuto urbano in cui il rigido schema a griglia, proprio delle fondazioni coloniali, si è mostrato irregolare a fronte di limiti topografici del territorio, di espansioni urbane incontrollate, e di realtà intrinseche proprie di isole urbane. Questo è stato il punto di partenza per la comprensione della realtà urbana, ed attraverso una ricerca che è, mano a mano, scesa di scala, si è tentato di interpretare e risolvere le criticità emerse. A partire da queste considerazioni si è configurato un metaprogetto con la volontà di ricucire la struttura urbana interrotta, attraverso un sistema di segni urbani, in cui l'identità della griglia è stata adottata come principio per la ricomposizione delle parti. Grazie al conoscimento della città è stato possibile identificare un'area di studio, nel punto di convergenza dei vari tessuti è emerso un settore che non ha saputo, o potuto, rispondere all'esigenza di riconnettere le diverse parti, sfuggendo così alla struttura urbana e presentandosi come elemento di negazione della griglia. Grazie allo svoglimento della tesi all'estero è stato possibile comprendere, tramite una ricerca svolta in archivio, come l'area si fosse configurata nel tempo, e tramite ripetuti sopraluoghi percepire peculiarità e criticità del luogo; infine, la presenza della Piazza di Mercato Paloquemao, elemento emblematico a livello sia urbano sia sociale, ha condotto la ricerca sino allo studio dello spazio pubblico nella città. Si è giunti, in questo percorso, alla progettazione di una nuova centralità per l'area, in supporto all'esistente Piazza di Mercato, con l'ambizione di poter risolvere le problematiche di un luogo costituito da convergenze urbane.
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Strukul, Matteo <1973&gt. "Codici di condotta: una nuova prospettiva per l’autonomia privata e il mercato". Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2011. http://hdl.handle.net/10579/1050.

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Il fenomeno della globalizzazione ha determinato la crisi della tradizionale concezione di ordinamento giuridico e delle fonti di produzione delle norme, e ha imposto allo stesso tempo i codici di condotta fra i nuovi strumenti di creazione delle regole. Il presente lavoro si propone di esaminare tali codici di condotta nella loro componente autodisciplinare, in particolare le esperienze più autorevoli e consolidate dell’autodisciplina nazionale e transnazionale, tenendo conto della prospettiva comparativa ed europea. Attraverso detta analisi, l’autore tenta di sviluppare una griglia di categorie e concetti atti a determinare la natura giuridica di detti codici. La stessa diviene così prisma attraverso cui osservare il mutamento dell’autonomia privata e del mercato.
The Globalization caused the crisis of the traditional concept of legal system and legal source production, and set at the same time the codes of conduct as a new rule–making instrument. This contribution will examine the self-regulation aspects of such conduct codes, in particular the most authoritative and well-established experiences expressed by self-regulation at a national and transnational level, taking into account both a comparative and a European perspective. Through this analysis, the author attempts to develop a grid of categories and concepts capable to explain the legal nature of these codes. This ensemble provides a perspective through which the contractual autonomy and market transformations can be monitored.
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Veggian, Marco <1989&gt. "IL CROSS-HEDGING PER LE MATERIE PRIME: UN'APPLICAZIONE AL MERCATO DELLA PLASTICA". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5162.

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Nella tesi è stata posta particolare attenzione alla tematica del cross-hedging, da cosa deriva e quali sono i modelli per svilupparlo. Uno modello tra quelli descritti è stato poi applicato al mercato della plastica, implementando un cross-hedging attraverso i derivati sul petrolio. Per questo motivo è stato dato spazio alla descrizionde dei mercati energetici, ponendo particolare attenzione al mercato del petrolio.
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Carretta, Camilla <1990&gt. "Dilemma tra innovazione e imitazione nel mercato degli accessori per il mobile". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/9579.

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La tesi tratta delle strategie di innovazione e imitazione. Le due strategie sono analizzate nel contesto del mercato degli accessori per il mobile; ovvero si tratta di meccanismi di guide per cassetto, sponde, sistemi ad ante a ribalta e cerniere. Le imprese analizzate sono le leader di settore: Blum, Grass, Hettich, Salice e FVG-Formenti e Giovenzana. L'obiettivo è quello di definire quale tra le due strategie favorisce un miglior risultato, una maggior quota di mercato e un posizionamento significativo nella mente del potenziale consumatore. Sono analizzati i vantaggi e gli svantaggi per le strategie di innovazione e gli stessi per le strategie di imitazione. Quali benefici e quali rischi comporta adottare una o l’altra strategia. L’analisi è volta ad esaminare quale tra innovazione e imitazione riesce a far guadagnare alle imprese, protagoniste del mercato degli accessori per il mobile, un posizionamento più vantaggioso rispetto alla concorrenza. Per poter definire quale tra le due strategie comporta maggiori privilegi, vengono analizzate le scelte di marketing, adottate negli anni, dalle imprese in oggetto. Viene cioè osservata per ogni impresa l’introduzione nel mercato dei vari articoli, nel tempo, e vengono successivamente esaminati i risultati ottenuti da chi ha introdotto per primo gli articoli nel mercato e i risultati di chi invece ha introdotto degli articoli molto simili, nello stesso mercato di riferimento, in un secondo momento.
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Paci, Alessandro <1992&gt. "Evoluzione del mercato vitivinicolo: strategie di sviluppo per il distretto del Prosecco". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/11890.

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Questa tesi mira a contestualizzare storicamente il prodotto vitivinicolo e cogliere la varietà nel panorama mondiale. Si studiano poi i fattori che vanno ad influenzare il processo produttivo del vino e che ne descrivono le diverse peculiarità. Il focus viene poi fatto sul prodotto dell’area Conegliano- Valdobbiadene ovvero il Prosecco, si analizzano i motivi di successo nel periodo recente e si esaminano le positività del distretto formatosi in questa area geografica. Successivamente si prendono in considerazione le criticità del sistema produttivo del Prosecco e i vari rischi dovuti allo sfruttamento eccessivo del territorio. Si prenderà principalmente in considerazione il fattore che maggiormente potrà essere un limite futuro per il prodotto ovvero la disponibilità di terreno. Si proporrà quindi una possibilità di internazionalizzazione della produzione, descrivendone la differenza rispetto alla delocalizzazione, con la movimentazione in zone estere con maggiore disponibilità di terreni e si analizzerà se questa situazione ipotetica possa avere degli aspetti positivi per i produttori nazionali. SI valuterà in seguito il ritorno in termini di valore per i produttori nel contesto della Global Value Chain del prodotto. Si studierà se i risvolti futuri prevedano effettivamente un investimento nella qualità a discapito della quantità con un maggior focus sul versioning in modo da poter servire più fasce di consumatori. Si effettuerà in seguito una comparazione con casi di successo nell’internazionalizzazione quali Brazzale e Rigoni, aziende italiane che hanno destinato parte della produzione all’estero.
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Battaglia, Elena <1994&gt. "Il mercato ASEAN: opportunità e sfide per l’Italia nel sud-est asiatico". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14201.

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Nel contesto di quella che l’economista Mario Deaglio definisce “globalizzazione arcipelago”, dove multilateralismo e regionalismo convivono tra loro, i blocchi regionali divengono importanti protagonisti nel quadro dei rapporti commerciali globali. Uno dei blocchi regionali più longevi, esistente da più di cinquant’anni e che con il passare del tempo ha acquisito sempre più importanza a livello internazionale è quello formato dai paesi del sud-est asiatico: l’ASEAN. L’area del sud-est asiatico ospita l’8,5% della popolazione mondiale (2017) ed è caratterizzata da una crescita economica sostenuta, che secondo le stime del Asian Development Bank (ADB), nel 2018 risulta essere pari ad un tasso medio del 5,3%. Uno degli scopi che questo elaborato si pone è quello di indagare sulle specificità del blocco regionale del sud-est asiatico, partendo dalla sua origine, delineando poi le principali caratteristiche dell’Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico (ASEAN) e i rapporti pendenti con le maggiori potenze mondiali. Tra quest’ultime spiccano Cina e Stati Uniti, attori principali, insieme all’ASEAN, nella disputa sul Mar Cinese Meridionale che risulta essere sempre più complessa e delicata. Successivamente, ci si focalizza sulle caratteristiche dei dieci paesi del blocco regionale. In particolare, nel tracciare una panoramica dei paesi membri dell’ASEAN, viene posto l’accento sulle peculiarità nell’ambito economico. Viene poi dato spazio all’analisi dei flussi degli Investimenti Diretti Esteri (IDE) allo scopo di identificare i maggiori player coinvolti nei rapporti commerciali con l’ASEAN. Considerando anche la posizione dell’Italia rispetto agli attori interessati. Una volta delineate le specificità dell’ASEAN, si procede con l’analisi delle relazioni che l’Italia ha con il sud-est asiatico. Passando quindi a quello che è l’obiettivo finale di questa tesi, ovvero l’identificazione di quelle che sono le opportunità e gli ostacoli che il nostro paese incontra nei rapporti con i paesi dell’ASEAN. Viene considerato l’interscambio commerciale dell’Italia con l’ASEAN e con i paesi singoli del blocco regionale, indicando i prodotti maggiormente scambiati ed i principali paesi di destinazione e provenienza delle esportazioni e delle importazioni. Infine, si procede con l’individuazione delle iniziative attuali con le quali l’Italia si sta avvicinando al mercato dell’ASEAN e in che modo il Bel Paese può intensificare la propria presenza nell’area.
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RILLOSI, FRANCESCO. "Modelli a generazioni sovrapposte per due paesi con un mercato finanziario integrato". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2013. http://hdl.handle.net/10280/1954.

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La tesi, costituita da due parti e tre capitoli, si concentra sulle conseguenze macroeconomiche della globalizzazione, prendendo in considerazione vari schemi di un modello a generazioni sovrapposte, in un mercato finanziario integrato. Per ipotesi, gli agenti vivono per due periodi e sono divisi in due gruppi: i "vecchi" che posseggono il fattore capitale e i "giovani" che offrono lavoro e risparmio. Nella prima parte si suppone che i mercati siano perfetti. Dopo aver ricevuto il loro reddito, i giovani ottimizzano consumo e risparmio. Diverse ipotesi vengono avanzate sull'apertura dei mercati, ma le economie convergono sempre verso uno stato stazionario asintoticamente stabile. Nella seconda parte i mercati finanziari sono imperfetti e i prestiti sono razionati. I giovani agenti risparmiano tutto il loro reddito e consumano solo nel secondo periodo della loro vita. In queste nuove ipotesi si possono riscontrare dinamiche endogene di tipo periodico.
The essay, made by two parts and three chapters, focuses on macroeconomic effects of globalization, considering various schemes of a two-country OLG model with integrated financial market. For hypothesis, agents live for two periods and are divided in two groups: the "old" that own the capital factor and the "young" that supply labor and savings. In the first part markets are supposed to be perfect. After received their income, the young optimize their consumption and savings. Different hypotheses about the opening markets are considered, but the economies ever converge to an asymptotically stable steady state. In the second part the financial markets are imperfect and borrowing is constrained. The young agents save all their income and consume only in the second period of their life. In these new hypotheses endogenous, periodic dynamics may occur.
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RILLOSI, FRANCESCO. "Modelli a generazioni sovrapposte per due paesi con un mercato finanziario integrato". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2013. http://hdl.handle.net/10280/1954.

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La tesi, costituita da due parti e tre capitoli, si concentra sulle conseguenze macroeconomiche della globalizzazione, prendendo in considerazione vari schemi di un modello a generazioni sovrapposte, in un mercato finanziario integrato. Per ipotesi, gli agenti vivono per due periodi e sono divisi in due gruppi: i "vecchi" che posseggono il fattore capitale e i "giovani" che offrono lavoro e risparmio. Nella prima parte si suppone che i mercati siano perfetti. Dopo aver ricevuto il loro reddito, i giovani ottimizzano consumo e risparmio. Diverse ipotesi vengono avanzate sull'apertura dei mercati, ma le economie convergono sempre verso uno stato stazionario asintoticamente stabile. Nella seconda parte i mercati finanziari sono imperfetti e i prestiti sono razionati. I giovani agenti risparmiano tutto il loro reddito e consumano solo nel secondo periodo della loro vita. In queste nuove ipotesi si possono riscontrare dinamiche endogene di tipo periodico.
The essay, made by two parts and three chapters, focuses on macroeconomic effects of globalization, considering various schemes of a two-country OLG model with integrated financial market. For hypothesis, agents live for two periods and are divided in two groups: the "old" that own the capital factor and the "young" that supply labor and savings. In the first part markets are supposed to be perfect. After received their income, the young optimize their consumption and savings. Different hypotheses about the opening markets are considered, but the economies ever converge to an asymptotically stable steady state. In the second part the financial markets are imperfect and borrowing is constrained. The young agents save all their income and consume only in the second period of their life. In these new hypotheses endogenous, periodic dynamics may occur.
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Marrocco, Cristian. "Tradurre la popular music. Il caso di studio Ministri per il mercato estero". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9521/.

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La presente tesi si concentra sulla traduzione musicale, focalizzandosi in particolare sulla traduzione di canzoni popular. L’obiettivo è creare dei testi di arrivo cantabili in lingua inglese a partire da originali del gruppo musicale italiano Ministri, così da rendere esportabile il loro prodotto oltre i confini del mercato discografico nazionale. La struttura della tesi è composta da quattro capitoli e due appendici. Nel primo capitolo si individua la cornice all’interno del quale si muove il caso di studio selezionato e si inserisce l’attività di traduzione. Si analizzano nello specifico alcune caratteristiche essenziali della popular music, i suoi testi, gli attori e gli intermediari coinvolti. Nel secondo capitolo si analizza il caso di studio, passando in rassegna rapidamente la biografia, l’estetica e la modalità di comunicazione del gruppo, per poi approfondirne in maniera particolare una parte della produzione, con speciale enfasi sui testi verbali che vanno a costituire il materiale oggetto di traduzione. Nel terzo capitolo si individua nella teoria dello scopo la base teorica per la metodologia specifica della traduzione di canzoni. Quest’ultima rientra nella traduzione musicale, appartenente alle categorie di traduzione vincolata e multimediale. Nel quarto capitolo viene esposto l’obiettivo della traduzione e la metodologia specifica utilizzata per portarlo a termine, passando poi a un esteso commento delle problematiche traduttive individuate e delle strategie utilizzate per risolverle, apportando alcuni esempi per ogni caso. Infine, nella prima appendice vengono riportati integralmente i testi originali con le relative proposte di traduzione, mentre la seconda contiene un piccolo contributo di Federico Dragogna, chitarrista e principale autore dei Ministri, sotto forma di breve intervista.
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Agnoletti, Giacomo. "The Italian Dream. L’Italia e la (para)letteratura contemporanea per il mercato angloamericano". Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2020. http://hdl.handle.net/11572/263716.

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The overall success of the products related to Italy in the economy of the food sector and the one concerning “luxury” is well renowned, but I believe that, as years go by, even in the economy of the culture (or culture industry) there has been an ongoing process, a phenomenon of similar characteristics, namely: • The global spread of Italianness (‘Italianicity’ in Barthes’ terms) in mass culture, meant not only as a geographical setting of the works, but also as the presence of characters related to Italy, or as a narrative element, both principal and secondary, or in general as a cultural reference; • The appropriation of these topics, fascinations, characters, by the global cultural industry, managed mainly by American companies. The purpose behind this research is to document the phenomenon of diffusion of the Italian dream in the global culture, and investigate the causes through an analysis of the recent paraliterature. The beginning of the eighties has been defined as the “Italian rebirth” period. In those years, overcoming the negative stereotypes, the Italians have been able to redefine the image of themselves and of their country, providing a new and definitely positive connotation to the artifacts of their own economy, now proudly defined as Made in Italy. But how and why has this shift occurred? Not only Italy had changed, but even the United States needed something different. If there has been a radical change in the perception of Italy and Italianness in the USA and more generally in the Western world since the end of the 1970s, we must turn our attention to the countries that began looking at Italy with “different eyes”. Which needs did American culture consumers had and why did these needs change in the second half of the 1970s? If these new visions have grown to a global extent, if Italy has become the country of the dolce vita for the whole world, it is due, in large part, to a change in the attitude of foreign countries, the United States and Northern Europe in the first place, which began to perceive Italy as a desirable “The Other”: because, in countries culturally and geographically distant from Italy, a new awareness of their own cultural identity was rising with a new need for otherness. Due to this new articulation in the perception of the Italian spirit this research considers above all, the literary works published starting from the second half of the seventies. The highly successful literary works concerning Italy, written by American authors during the sixties, are completely different from those of the following decades, and not only for stylistic reasons. The vision of Italy, still very traditional, was fundamentally anchored to two aspects: Italy as a country of the Great Culture, and Italy as a country linked to the Catholic Church. Irving Stone and Morris West were two successful authors who wrote about Italianness by adopting this type of perception, and consequently satisfying a certain type of social function. It is true that Puzo published The Godfather in 1969: but it was perhaps the ability to anticipate a great change in the social needs of the audience that earned its author an incredible commercial success. Part II analyzes the social function of Italian-themed literature. The basic question is: “Why is the American reader interested in the idea of Italy?” I started explaining why a certain degree of activism, power of choice and influence on the cultural industry is attributable to the consumer. In this first part two texts from the early sixties based on the vision of Italy as a country of the Great Tradition will be analyzed; later on (Chapter 10) the “dream of saving authenticity” will be explored, starting from two texts of the nineties, the period in which the Italian dream began to spread globally. In the paragraph dedicated to the 2000s, we will observe that the fascination aroused by the Italian dream has now become so pervasive as to have originated a sort of pattern, a consolidated one in the mass literature. Following, a paragraph dedicated to three mainstream works, in order to highlight how much the Italian dream has globally spread even outside of the genre. Finally, in the last paragraph, I will deal with some of the recently published texts, to try to answer the question: Is the Italian dream still fashionable among consumers of global culture? Part III Before addressing the representation of stereotypes through texts, I will remind five great thinkers who have dealt with the theme of ideology in relation to mass culture. With Michail M. Bachtin I linger on the social and ideological component of every word and every speech; Ferruccio Rossi-Landi provides a research program for the unmasking of ideologies in art; Pierre Bourdieu analyzes the internal functioning of social structures related to art; Stuart Hall invites us to consider popular culture in its dual essence of conditioning by the field of power and of resisting and assimilating; Finally, Edward Said invites us to set the research in counterpoint terms, to understand how stories and cultures develop together with their geographical opposites. Chapter 12 illustrates the most important stereotypes about Italy through the use made of it in successful literary works. Even positive visions, if standardized, are to be considered stereotypes. The Italian identity, according to my perspective, is built socially and is so supranational that the same identity problems in reaction to cultural representations are felt, even amplified, in the worldwide Italian communities. Last chapter and conclusions deal with transculturation and with “most visible Italy”, to show how, in many cases, even “Italy told by Italians” is related with the construction of the national character originating from the global media system.
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Mengarelli, Chiara. "Campionamento della biomassa: aspetto fondamentale per lo sviluppo del mercato dei biocombustibili solidi". Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2010. http://hdl.handle.net/11566/242200.

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Cuttone, Marco. "Traiettorie di Flexicurity nell'ordinamento multilivello - Per la flessibilizzazione funzionale del mercato del lavoro". Doctoral thesis, Università di Catania, 2016. http://hdl.handle.net/10761/3829.

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Il presente lavoro svolge un'analisi teorica e pratica del modello di flexicurity proponendosi di individuare nuovi approcci normativi e strumenti pratici per il suo aggiornamento. Il lavoro è idealmente strutturato in tre parti. All'interno della prima sezione del lavoro, viene svolto uno studio preliminare del modello teorico di flexicurity, e un'analisi della successiva adattazione e attuazione all'interno del livello istituzionale eurounitario. All'interno della seconda sezione vengono analizzate le applicazioni pratiche del modello di flexicurity su due fragenti connessi con le transizioni occupazionali: da un lato la flessibilità in uscita, dall'altro i modelli di politiche attive del lavoro e gli attori istituzionali coinvolti. Nell'analisi di tali frangenti vengono evidenziati potenziali attriti sussistenti tra l'attuazione pratica del modello di flexicurtiy e la grammatica dei diritti sociali riconosciuti a livello sovranazionale. All'interno della terza, e ultima, sezione del lavoro si individua il "capability approach" ,elaborato da Amartya Sen, come criterio normativo di revisione del modello di flexicurity, e nel reddito minimo garantito uno degli strumenti necessari per raggiungere coerentemente tale aggiornamento.
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Fabbian, Marco <1985&gt. "Modelli quantitativi per il mercato delle amusement rides in Cina: il caso Zamperla". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2778.

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Vendramini, Martina <1989&gt. "Il vino nel mercato cinese: sfide ed opportunità per le aziende vitivinicole italiane". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6303.

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La finalità di questo elaborato riguarda l’analisi del mercato del vino italiano in rapporto al paese Cina. Nella prima parte è analizzato il mercato vitivinicolo italiano focalizzando l’attenzione sugli aspetti produttivi, legislativi e strutturali che caratterizzano l’offerta italiana. Nella seconda parte del primo capitolo si valuta il consumo e i diversi aspetti collegati. Viene poi esaminato il settore dal punto di vista dell’esportazione inserendolo in uno scenario mondiale; scendendo nello specifico e approfondendo la prospettiva dei paesi definiti Brics, come Brasile, Russia, India, Sudafrica e Cina, paese questo preso in oggetto nell’elaborato. La trattazione del nucleo principale della tesi, inizia, dopo avere svolto un’analisi del macroambiente tramite il metodo P.E.S.T. ed aver concentrato la prospettiva sul vino cinese (domanda ed offerta), con l’analisi degli approcci avuti da diverse aziende del territorio veneto nel mercato cinese. Tramite interviste semi-strutturate ad alcuni export manager è stata svolta un’analisi qualitativa di tipo trasversale così da evidenziare le difficoltà e le opportunità che tali realtà hanno sfidato e continuano tuttora ad affrontare per l’espansione della propria quota di mercato. Per poter avere un quadro generale completo l’analisi ha espresso il punto di vista, non solo di aziende vitivinicole, ma anche di un importatore cinese e un ente (VenetoPromozione).
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Alessandrini, Ilenia <1992&gt. "Sfide e opportunità per i prodotti agroalimentari Made in Italy nel mercato giapponese". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13292.

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Questa tesi analizza le opportunità del Made in Italy agroalimentare nel mercato giapponese,mettendo in evidenza i punti di forza da sfruttare per elaborare una strategia vincente. Dopo aver discusso della percezione della cultura e dei prodotti italiani in Giappone dal punto di vista sociologico, sono state ripercorse le tappe che hanno portato alla diffusione del cibo italiano nel Sol Levante, sottolineando i fattori chiave che hanno reso così popolare la cucina italiana e hanno contribuito alla nascita del fenomeno dell'"itameshi". Successivamente è stata analizzata l'importanza del Country of Origin Effect per i prodotti agroalimentari italiani,valutandone il ruolo all'interno delle strategie di marketing e l'impatto sui consumatori, sottolineandone il legame con il fenomeno dell'italian sounding. E' stata fatta un'indagine sui consumatori di Fukuoka, conducendo un sondaggio con lo scopo di capire la loro sensibilità al Country of Origin effect.al loro interesse verso il fenomeno dell'italian sounfing e la loro disponibilità a pagare per l'autenticità di un prodotto. Questi due grandi temi sono fondamentali per capire come costruire un modello di business efficace per la penetrazione dei prodotti italiani nel mercato agroalimentare giapponese.
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Franchetto, Marco <1996&gt. "Il Private Equity nel mercato italiano: focus sulla peculiarità per uno sviluppo mirato". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/20699.

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Il Private Equity (PE) consiste nell’attività di investimento nel capitale di rischio di società, solitamente rappresentate da start-up in fasi iniziale di avviamento, con lo scopo di contribuirne allo sviluppo e, successivamente, di trarne un vantaggio economico. Le attività Private Equity hanno conosciuto una forte crescita e dinamicità, specialmente nei paesi più ricchi e sviluppati. Non a caso, gli Stati Uniti e Israele sono hanno sviluppato tra i migliori sistemi in questa tipologia di investimento. Tuttavia, la nostra situazione si discosta da questo trend poiché, nonostante un recente aumento degli investimenti in questo settore, l’Italia rappresenta uno degli stati europei con minor presenza di questa attività. Alla luce del trend individuato, questa tesi si prefigge l’obiettivo di analizzare le dinamiche e gli sviluppi del Private Equity in Italia, con particolare focus sul potenziale di miglioramento del sistema. Basandosi sulla definizione che la letteratura propone circa il concetto di Private Equity, vengono analizzati i diversi aspetti e componenti di questa attività di investimento, al fine di una sua corretta contestualizzazione. Successivamente, considerate le peculiarità tipiche del mercato italiano, un sistema di survey a suoi attori di Private Equity propone l’indagine di due rami di ricerca: In primo luogo, l’individuazione delle ragioni all’origine del minore sviluppo di questa attività di investimento nel nostro paese e, in secondo luogo, l’esplorazione dei canali più efficienti per un veloce e mirato potenziamento della stessa.
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