Literatura académica sobre el tema "Comunità virtuali"

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Artículos de revistas sobre el tema "Comunità virtuali"

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Freschi, Anna Carola. "Comunità virtuali e partecipazione. Dall’antagonismo ai nuovi diritti". Quaderni di Sociologia, n.º 23 (1 de agosto de 2000): 85–110. http://dx.doi.org/10.4000/qds.1363.

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Matteucci, Ivana. "Personal network e comunità ibride: le social street". SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, n.º 125 (agosto de 2021): 97–115. http://dx.doi.org/10.3280/sur2021-125006.

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Resumen
Questo articolo intende verificare come il personal network generato nello spazio online tramite l'appartenenza ai gruppi social e alle comunità virtuali, rappresenti un contributo e un supporto alla vita relazionale del soggetto nello spazio sociale reale. É stato compiuto uno studio esplorativo dove, attraverso l'analisi di un caso, sono state gettate le basi interpretative per la comprensione del fenomeno delle Social Street, che in future ricerche potranno essere testate su un numero più ampio di casi. Con il metodo del questionario online sono stati coinvolti alcuni iscritti a un gruppo Facebook di una Social Street. Si è trovato che la vita comunitaria online dei soggetti può essere significativamente connessa alla vita offline del gruppo nello spazio sociale urbano condiviso costituito dalla strada, configurando il nostro esempio come comunità ibrida e caso concreto di realtà aumentata.
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Mosa, Elena. "L’uso degli ambienti fisici e virtuali durante l’emergenza sanitaria." IUL Research 3, n.º 6 (21 de diciembre de 2022): 36–45. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v3i6.332.

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Resumen
Il contributo si basa sui dati raccolti nel corso dell’indagine “Impatto della Pandemia sulle Pratiche Didattiche e Organizzative delle Scuole Italiane nell’Anno Scolastico 2020/21” condotta da Indire su un campione statisticamente rappresentativo. La survey richiama le dimensioni dei framework europei DigCompOrg e DigCompEdu, ovvero: 1) Modalità didattiche 2) Valutazione 3) Supporti e risorse per la didattica 4) Spazi, infrastrutture e tecnologie 5) Formazione continua 6) Organizzazione e leadership scolastica 7) Collaborazione e networking. Il rispondenti all’indagine sono stati 2.546 docenti variamente distribuiti sul territorio nazionale e rappresentativi della scuola primaria, secondaria di I e di II grado. Nello specifico, l’articolo intende approfondire i risultati relativi alla dimensione “spazi, infrastrutture e tecnologie” con l’obiettivo di analizzare l’uso degli spazi scolastici interni ed esterni all’edificio anche in modalità integrata e potenziata dagli ambienti on line. Come è noto, gli spazi e le infrastrutture tecnologiche hanno ricoperto un ruolo fondamentale durante la pandemia. I primi, perché sono risultati essenziali al fine di garantire il distanziamento sociale minimo nel rispetto dei provvedimenti sanitari emanati dal CTS. Le infrastrutture e le tecnologie, inoltre, si sono rivelate essere la conditio sine qua non per garantire le attività didattiche nei vari assetti: in presenza, online o a classi ibride. Assicurare un device a tutti, disporre di connessioni sufficientemente robuste da consentire molteplici accessi in contemporanea (a casa, come a scuola) sono state alcune delle principali sfide fin dai primi giorni di lockdown. Al perdurare dell’emergenza sanitaria e dei relativi provvedimenti necessari al contingentamento della diffusione del virus, si sono poste anche questioni legate alla disponibilità di ambienti domestici dedicati per consentire il corretto svolgimento delle attività didattiche. Ambienti che, non di rado, risultavano inidonei se, ad esempio, dovevano essere condivisi con altri fratelli o sorelle o con i genitori in smart working. I patti educativi di comunità sono stati richiamati nel Piano Scuola 2020/21 al fine di incoraggiare collaborazioni virtuose tra scuola e territorio e rafforzare l’alleanza educativa, civile e sociale tra le scuole e le comunità educanti, anche in relazione al quadro di complessità generato dalla pandemia. Il Piano 2020/21 specifica, tra i vari obiettivi, la messa a disposizione di altre strutture o spazi, come parchi, teatri, biblioteche, archivi, cinema, musei, per svolgere attività didattiche complementari a quelle tradizionali. Si è pertanto inteso indagare la tipologia e la frequenza di utilizzo di ambienti diversi dall’aula scolastica e le motivazioni che hanno sotteso a tali scelte. Il contributo intende fornire una sintesi e una riflessione critica a partire dai dati emersi dal questionario.
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Bordoni, Stefano y Gianluca Marchi. "ComunitÀ virtuali di marca e innovazione di prodotto: un modello di classificazione degli user basato su analisi testuale". MERCATI & COMPETITIVITÀ, n.º 1 (marzo de 2011): 53–71. http://dx.doi.org/10.3280/mc2011-001004.

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Resumen
Il paper analizza la conoscenza del prodotto come fattore di classificazione e selezione dei membri piů innovatori nelle comunitÀ virtuali di marca. Con un approccio multi-metodo, il lavoro, che ha come ambito applicativo il blog Ducati Hypermotard, analizza i contenuti e i temi ricorrenti nei messaggi degli user e la loro distribuzione in relazione al grado di potenziale collaborativo del consumatore. La possibilitÀ di stabilire un legame tra conoscenza dello user, linguaggio utilizzato e grado di innovativitÀ dello user č confermata. Infine, č proposto un modello per la classificazione di testi postati sul blog in grado di assegnare automaticamente il profilo didel mittente e di selezionare i commenti degli utenti piů competenti in termini di prodotto e piů innovativi.
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5

Sinatra, Maria. "Comunità spirituale vs. comunità virtuale". PSICOLOGIA DI COMUNITA', n.º 1 (abril de 2018): 20–32. http://dx.doi.org/10.3280/psc2018-001003.

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Amorim dos Reis, Alexandre, Alexandre Santos Turozi, José Serafim Júnior, Elton Moura Nickel, Felipe Dausacker da Cunha y Ricardo Antônio Álvares da Silva. "Soluções ergonômicas para o design de simuladores de vôo em ambiente imersivo de realidade virtual". DAPesquisa 2, n.º 4 (26 de noviembre de 2019): 355–60. http://dx.doi.org/10.5965/1808312902042007355.

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O presente artigo comunica resultados de um projeto de pesquisa em design industrial, na busca de soluções para um módulo simulador de vôo de operação em realidade virtual, com ênfase nos problemas ergonômicos evidenciados que envolvem as interações imersivas físicas e virtuais, considerando os aspectos materiais e produtivos especificados.
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Carillo, Filomena, Elisabetta Fenizia y Santa Parrello. "Da Maestri di Strada a CoroNauti: l'impatto della pandemia sulla comunità educante di una periferia metropolitana". PSICOLOGIA DI COMUNITA', n.º 2 (octubre de 2022): 80–98. http://dx.doi.org/10.3280/psc2022-002005.

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Resumen
Maestri di Strada (MdS) è un'associazione non profit che lavora nella periferia est di Na-poli per contrastare dispersione scolastica ed esclusione sociale attraverso interventi socioeducativi complessi. La pandemia da COVID-19 ha investito all'improvviso tutte le attività di MdS, spingendo ad utilizzare la tecnologia come risorsa per affrontare il problema dell'isolamento. A marzo 2020 è nato il Progetto CoroNauti, con l'obiettivo di supportare anche a distanza il senso di comunità per fronteggiare in modo resiliente il trauma, limitando gli effetti del divario dovuto alle povertà educative del territorio. Si è costituita così una comunità virtuale di pratiche di tipo riflessivo, che ha sostenuto in modo nuovo i processi educativi già avviati. L'intervento si è sviluppato con tutti gli attori della comunità locale educante, giovani, scuole, famiglie e ha prodotto diversi cambiamenti.
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Mancini, Elena. "L’autosperimentazione nelle malattie rare: analisi dei profili etici e indicazioni per una possibile governance / The self-experimentation on rare diseases: analysis of ethical profiles and instructions for a possible governance". Medicina e Morale 66, n.º 1 (15 de marzo de 2017): 45–61. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2017.475.

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Resumen
Le malattie rare raggruppano un numero elevato di patologie molto diverse tra loro, accumunate, dalla bassissima frequenza statistica nella popolazione (penetranza). Ne consegue una scarsissima numerosità di pazienti per ogni singola patologia e una loro distribuzione in diverse aree geografiche, fattori che comportano oggettive difficoltà nel reclutamento dei pazienti in studi sperimentali e nel coordinamento e organizzazione della ricerca con conseguente ridotta possibilità di effettuare studi clinici e ricerche di carattere genetico. In tale quadro, al fine di fare fronte alle drammatiche necessità di assistenza socio-sanitaria, cura e riabilitazione dei malati rari, sono sorte, in gran parte per merito degli stessi familiari, le associazioni di malati rari. Attualmente tali associazioni svolgono un’attività significativa nella proposizione, organizzazione, partecipazione diretta e pubblicazione dei risultati di ricerche scientifiche. Tale ruolo, rende le associazioni dei pazienti protagoniste anche nel sostegno all’organizzazione e realizzazione di studi clinici e sperimentazioni di farmaci in modo del tutto autonomo e indipendente da controlli da parte delle autorità sanitarie e dei comitati etici. Tale fenomeno noto come “Research Led by Participants” è stato reso possibile dalle enormi potenzialità di contatto e organizzazione offerte dalla rete che ha consentito la creazione di comunità virtuali di pazienti, di siti e blog dedicati all’informazione e comunicazione, e più recentemente, alla raccolta di dati, alla pubblicazione di risultati di ricerche condotte dai malati, nonché al reclutamento degli stessi per la conduzione di tali studi, secondo il modello proposto, ad esempio, dal sito PatientsLikeMe. Non possono tuttavia essere trascurati gli importanti aspetti etici implicati dalla ricerca condotta dai partecipanti. Tali aspetti concernono, come evidente, sia la validità scientifica di tali studi che la protezione dei soggeti che aderiscono alla sperimentazione. Si tratta di una forma di sperimentazione del tutto nuova che richiede la capacità di proporre una modalità di gestione condivisa tra cittadini/pazienti, “terzo settore”, ricercatori, istituzioni e comitati etici in grado di valorizzarne i potenziali benefici conoscitivi creando regole etiche “misurate” su tali circostanze. Nell’articolo sarà proposto un modello teorico di governance del fenomeno e saranno indicati possibili criteri etici operativi. ---------- Rare diseases gather up a large number of different pathologies, all very different among them but similar for the low statistical attendance of population (penetrance). Therefore there is a very low number of patients sick of the same pathology and their presence in different geographical areas makes objectively difficult to recruit patients in order to study their disease and coordinate and organize the research of the pathology. As a consequence there is a very reduced possibility to carry on clinical studies and genetic researches. In this framework, in order to face the dramatic necessity of sociological and sanitary assistance, treatment and rehabilitation of the rare patients, families members generally organize Rare Diseases Patient Organizations. At the moment these organizations develop an important activity with regard to organization, proposals, direct participation and publication of the scientific research results. These organizations also play an important part in supporting the organization and the realization of clinical trials. They play in total autonomy and are independent from every ethical and scientific oversight by the sanitary authorities and ethical committees. This extraordinary event known as “Research Led by Participants”, has been realized thanks to the large contacts possibilities and organization offered by the web which made possible the creation of virtual communities of patients, of blog and web site for information and communication and, more recently, for collecting statistical data, publication of the patients research results and the recruitment of patients in order to manage the studies following the rules and models proposed, for example, by the web site “PatientsLikeMe”. We must however put in evidence the important ethical issues involved in the research led by the participants. These aspects concern, obviously, either the scientific validity of these studies or the protection of the subjects who accept to be submitted to the experimentation. It is a completely new way of experimentation that requires the capacity to propose and follow a governance that must be accepted and shared by citizens/patients, “third sector”, research workers, institutions and ethical committees able to exploit the potential advantageous knowledge and create ethical rules inspired to those new situations. In this article it will be proposed a theoretical model of governance of this phenomenon and also it will be outlined ethical rules for operative plans.
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Mannu, José y Fiore Bello. "Virtualitŕ sana e potenzialitŕ nascoste nei percorsi del gruppo multifamiliare in Comunitŕ". INTERAZIONI, n.º 1 (febrero de 2009): 83–91. http://dx.doi.org/10.3280/int2008-001008.

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Resumen
- In this paper, after a brief report of the record of their psychological work with families, authors explore the differences between the psycho educational multi family group (GMF) and the psychoanalytic oriented one and reflect upon the possibility of rephrasing the intervention according to the health psychology's principles. They propose a method which represents the results of a work that began in 1994 initially at the Mental Health Centre (Mental Health Department of ASL ROMA B) and later carried on within the Therapeutic Community, where it is still going on. Working in a Therapeutic Community is very peculiar, in fact the nearness and the share of the spaces between the staff and the guests are the main reasons why the authors bring into the multi family group their daily observations. They aim at rising, sharing and empowering the healthy dimensions of their patients, strengths that their parents ignore and are not able to see because they are blinded by distress, affliction, anger and by psychopathological symptoms. The try consists in reflecting on health, on skills, abilities and not only on negativity, conflicts, primitive and violent emotions, disability, impotence and illness. In this way, the multi family community group is not only a capable container of anguish but plays the role of connecting and expanding those strengths so hidden, underestimated and neglected for a long time that can become the main resources for pathways to recovery.
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D'ambrosio, Mariangela. "Educare alle emozioni: l'approccio pedagogico dell'agire emotivo". EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, n.º 1 (junio de 2020): 504–19. http://dx.doi.org/10.3280/ess1-2020oa9292.

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Resumen
Il benessere emotivo ed affettivo degli individui, soprattutto dei minori, diventa uno fra gli obiettivi primari, seppur sfidante, della comunità educativa adulta che ha il compito di ripensare il proprio ruolo in un'ottica sociologicamente e pedagogicamente orientata dove le emozioni rivendicano il proprio posto al centro della relazione. Utilizzare l'approccio pedagogico dell'agire emotivo consente ai docenti e agli educatori tutti, da un alto, di ri-leggere e ri-costruire nel discente gli stili e le diverse sue modalità di apprendimento, orientando il proprio lavoro in maniera più efficace ed efficiente; dall'altro, di collettivizzare il processo conoscitivo e di acquisizione di nuovi saperi, in un rispecchiamento dinamico. Per gli insegnanti e gli educatori, focalizzarsi sulla comprensione emotiva dei propri ragazzi attraverso modalità, strumenti e attività specifiche proposte, in coerenza con gli obiettivi prefissati, diventa strumento non solo di approfondimento di tematiche umane più ampie ma anche possibilità per intercettare e prevenire condotte devianti o a rischio, e stimolare il benessere complessivo. I minori, d'altra parte, focalizzandosi sulle emozioni, diventano protagonisti attivi della loro crescita e del loro divenire, nonché del processo formativo, motivando e orientando comportamenti. Ritornare all'agire umano come agire emotivo consapevole significa, dunque, educare le giovani generazioni alla complessità societaria sia come individui che come gruppo all'interno di una comunità sia reale che virtuale.
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Tesis sobre el tema "Comunità virtuali"

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Di, Giovanni Alessia <1993&gt. "L’impatto delle comunità virtuali sul turismo: proposta di traduzione e commento di un articolo specialistico sulla comunità di Ctrip". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16812.

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Questa tesi è costituita dalla traduzione e dal commento traduttologico dell’articolo specialistico “Luyou xuni shequ chengyuan hudong, ganzhi liyi he gongmin xingwei guanxi — jiyu jiazhi gong chuang de shijiao” (Rapporto tra interazioni, benefici percepiti e condotta civica dei membri delle comunità virtuali turistiche nell’ottica della co-creazione di valore), scritto da Xie Lishan, Zhao Qiangsheng e Ma Kang e pubblicato sulla rivista accademica “Tourism Tribune” nel 2019, che tratta il tema delle comunità virtuali turistiche e l’influenza che queste esercitano sui loro membri; traduzione e commento sono preceduti da un’introduzione sul turismo e sui cambiamenti che questo settore ha subito grazie alla nascita di tali comunità virtuali. La tesi è divisa in tre capitoli. Il primo capitolo è un’introduzione sul flusso turistico tra Cina e Italia, mira a fornire informazioni generali circa l’impatto che le comunità virtuali turistiche hanno sul settore prendendo come esempio quelle più conosciute in Cina. Il secondo capitolo è la traduzione dell’articolo dal cinese all’italiano, diviso in cinque sezioni, che studia il rapporto tra benefici, interazioni e condotta civica dei membri delle comunità virtuali turistiche dal punto di vista della co-creazione di valore. In particolare, viene condotto uno studio empirico sui membri della comunità virtuale turistica di Ctrip attraverso la somministrazione di questionari. Il terzo capitolo consiste nel commento traduttologico che tratta i principali problemi incontrati durante il lavoro di traduzione e illustra le strategie adottate per la resa in italiano, accompagnato da un glossario che comprende i termini incontrati nel prototesto. La tesi si conclude con i riferimenti bibliografici.
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Minnella, Neri Elena Maria <1987&gt. "Comunità virtuali e culture partecipative nell'era della convergenza multimediale. Un'indagine sul comportamento dei fan delle serie televisive". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2653.

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Resumen
Lo scenario mediale odierno vede la presenza di tecnologie innovative e la collisione tra diversi media, che determinano la possibilità di declinare i contenuti della comunicazione in ogni formato e distribuirli in modo capillare. Inoltre, il pubblico dei media non è più considerato come un’audience passiva: in regime di scarsità di contenuti la scelta era spesso obbligata ma nel panorama odierno ogni utente ha a disposizione diversi canali di scelta, grazie in particolare alle potenzialità offerte dalla Rete. Il Web si è infatti trasformato in un fenomeno di massa e la sua diffusione capillare ha modificato il modo in cui le persone agiscono nella quotidianità, il modo di scambiarsi informazioni e comunicare. Il Web 2.0 nasce come conseguenza del processo di globalizzazione dei sistemi informativi, economici e sociali, che determinano un’espansione della Rete e del numero di utenti di Internet: il Web diviene una grande piattaforma dove gli utenti condividono e gestiscono dati. La nuova esperienza di Internet pertanto consente agli utenti una partecipazione attiva nella Rete e rappresenta per i produttori la possibilità di sfruttare l’intelligenza collettiva nella creazione di contenuti; si tratta di un fenomeno sociale innovativo, che elimina le gerarchie nella gestione della Rete ed esalta la partecipazione e la comunicazione tra gli utenti. Si assiste a un trasferimento del potere dal produttore al consumatore, che si rivela più partecipativo, creativo e competente. Il lavoro di tesi si inserisce in questo contesto e ha l’obiettivo di indagare il comportamento del fruitore assiduo di serie televisive, ossia il fan, colui che è membro di almeno una fan community e vi partecipa attivamente. Il fandom rappresenta infatti una componente di primo piano del sistema mediale convergente, soprattutto nell’ambito della serialità televisiva; alcune serie televisive sono in grado di attirare intorno a sé numerosi fan che, tramite la loro scelta di consumo, soddisfano l’esigenza di appartenere alla comunità cui si sentono legati, grazie soprattutto all’interazione online con gli altri membri. L’indagine sul pubblico dei fan delle serie televisive permette di mettere in luce come esse si prestino a forme di produttività culturale “dal basso”; si parla di cultura partecipativa perché gli utenti e gli appassionati non sono più soltanto il target di riferimento per le industrie culturali: essi divengono parte di esse, acquisendo un ruolo attivo e, in certi casi, co-creando i prodotti televisivi. Il lavoro verrà strutturato come segue: innanzitutto, si fornirà una panoramica dello scenario multimediale, analizzando le modalità di fruizione dei prodotti televisivi nell’era della convergenza e della digitalizzazione dei media; successivamente, ampio spazio verrà dedicato al comportamento del consumatore in epoca postmoderna, in cui si registra il passaggio dall’individualismo alla riscoperta di una dimensione sociale nell’atto di consumo, in cui soggetti si organizzano in comunità o tribù che gravitano attorno a particolari oggetti di culto, brand o prodotti culturali; si tratterà inoltre del fenomeno del fandom nelle serie televisive e della potenzialità di alcune queste community di generare valore per il prodotto; infine, l’ultima parte del lavoro verrà dedicata ai risultati di un questionario sottoposto a un campione di fan di serie televisive (utenti iscritti ad almeno una fan community) con lo scopo di metterne in luce i comportamenti di fruizione del prodotto seriale.
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QUERCI, LAURA. "L'impatto delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT) sulla nascita di comunità e spazi ibridi". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2016. http://hdl.handle.net/10281/137417.

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Resumen
Information technology, the web in particular, has played and continue to play a crucial role in today's society. The Network becomes one of the structural elements of the post-modern man and it helps to activate and shape new forms of sociability and community, based on multiplicity, on plurality and on diversity management. "Society of flows" is a mobile society, also known to be "light" since the communication is very fast, where space and time seem to contract and expand, and the relationships with them. This research aims to investigate: how and to what extent technology supports the creation of a community? When does it become part of the thinking and acting in everyday life? Is there the need to "re-embedding", building communities founded on the territory? How do you create a culture of common practices that make such a community hybrid, through the sharing and exchange of knowledge on a virtual terrain? To answer these questions, the research path is articulated through a survey structured on four levels: a "secondary analysis" that is based on information coming from the network (websites) of the selected communities, a qualitative interviews with stakeholders, the 'participant' observation and a quantitative questionnaire on the case of Milan. Starting from the construction of a synthetic picture of the realities considered by analyzing the sites, the thesis aims, at first, to the creation of reference models for communities that can share knowledge and promote local initiatives, as well as self- sustain itself. This allows the creation of community types that can be useful for the first phase of the research of the tesis'. Once structured, these models proceed to the creation of an effective system of indicators and sustainability. Then it moved to the structuring of a ladder of questions to be used for the interviews to stakeholders and, finally, has been prepared and submitted to a quantitative questionnaire in order to obtain the user's profile. The focus of the survey leaves out a new relational dimension, in spaces defined "hybrid" by virtue of their being places of relationships that are, simultaneously, virtual and proximity. Open questions, which disclose the exploratory nature of the research work and on which the argument ends, emphasize the need and importance, especially for the public administration, of framing social innovation in terms of credible support to initiatives that lead to the creation of communities and community networks in order to operate with the vision.
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Sanz, Martos Sandra. "Comunidades de práctica: fundamentos, caracterización y comportamiento". Doctoral thesis, Universitat Oberta de Catalunya, 2010. http://hdl.handle.net/10803/667131.

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Resumen
Aquesta tesi té un objectiu de doble naturalesa. D'una banda, vol limitar i definir el concepte de comunitat de pràctica, de l'altra, identificar els elements que faciliten el bon funcionament de les comunitats de pràctica a partir de casos d'èxit. Per a fer-ho, la tesi s'estructura de la manera següent: en primer lloc, es fa una aproximació als antecedents de les comunitats de pràctica, tant des del punt de vista de la predisposició natural de l'home a cooperar, com des de les primeres formes d'organització basades en la compartició d'experiències. En segon lloc, i després de la revisió de la bibliografia especialitzada, es defineixen els conceptes comunitat, comunitat virtual i xarxes socials virtuals. Posteriorment, es defineix i caracteritza el terme comunitat de pràctica. Partint d'aquest exercici de caracterització s'estableix una comparativa amb altres grups i equips i un altre tipus de comunitats virtuals. Finalment, s'evidencien els beneficis que aporta la virtualitat a les comunitats de pràctica. En tercer lloc, i prenent com a referència els casos clàssics de comunitats de pràctica Xerox i Tramitadores, s'extreuen els criteris que mostren que les comunitats de pràctica funcionen i els factors d'èxit que ho fan possible, per tal d'endinsar-se a continuació en l'anàlisi dels casos seleccionats als quals s'apliquen aquests criteris d'avaluació i factors d'èxit. Aquesta aplicació permet, al mateix temps, posar aquests factors a prova, de tal manera que, finalment, es proposa un model d'elements que afavoreixen el bon funcionament de les comunitats de pràctica. La tesi conclou apuntant algunes línies futures de recerca que fan referència als beneficis tangibles que poden aportar les comunitats de pràctica a les organitzacions.
Esta tesis tiene un objetivo de doble naturaleza. Por un lado, acotar y definir el concepto de comunidad de práctica, y por otro, identificar aquellos elementos que facilitan el buen funcionamiento de las comunidades de práctica a partir de casos de éxito. Para ello, la tesis se estructura del siguiente modo: en primer lugar, se realiza una aproximación a los antecedentes de las comunidades de práctica, tanto desde el punto de vista de la predisposición natural del hombre a cooperar, como desde las primeras formas de organización basadas en la compartición de experiencias. En segundo lugar, y tras la revisión de la bibliografía especializada, se definen los conceptos comunidad, comunidad virtual y redes sociales virtuales. Posteriormente, se define y caracteriza el término comunidad de práctica. Partiendo de este ejercicio de caracterización se establece una comparativa con otros grupos y equipos y otro tipo de comunidades virtuales. Por último, se evidencian los beneficios que aporta la virtualidad a las comunidades de práctica. En tercer lugar, y tomando como referencia los casos clásicos de comunidades de práctica Xerox y Tramitadores, se extraen los criterios que muestran que las comunidades de práctica funcionan y los factores de éxito que lo hacen posible, para seguidamente adentrarse en el análisis de los casos seleccionados a los que se aplican dichos criterios de evaluación y factores de éxito. Dicha aplicación permite al mismo tiempo poner estos factores a prueba, de tal manera que, finalmente, se propone un modelo de elementos que favorecen el buen funcionamiento de las comunidades de práctica. La tesis concluye apuntando algunas líneas futuras de investigación que hacen referencia a los beneficios tangibles que pueden aportar las comunidades de práctica a las organizaciones.
This PhD thesis presents two main objectives. On the one hand, it aims to delimit and define the concept of community of practice. On the other, by analysing successful cases, it seeks to identify the elements that help communities of practice function properly. The thesis is structured as follows: we will first take a look at the predecessors of communities of practice, attending to humankind¿s natural predisposition towards cooperation, and to earlier forms of organization based on shared experiences. Secondly, after a review of specialized literature, we will proceed to define key concepts, such as community, virtual community and virtual social networks. After that, we will define and characterize the term ¿community of practice¿ and set up a comparative analysis of other groups and teams, along with other kinds of virtual communities. This will lead us to the next section, where we will emphasize the relevant contribution online environments make in communities of practice. Then, by exploring classic case examples of communities of practice (Xerox and the medical insurance claim processors), we will extract criteria that will allow us to show that communities of practice do indeed work, and to define the success factors that make them possible. Finally, we will delve into the analysis of the selected cases, applying these assessment criteria and success factors. This process will give us the opportunity to test these factors and suggest a model of the elements that favour the proper running of communities of practice.
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Corr?a, Cynthia Harumy Watanabe. "Reterritorializa??es no n?o-lugar da rede social orkut". Pontif?cia Universidade Cat?lica do Rio Grande do Sul, 2008. http://tede2.pucrs.br/tede2/handle/tede/4325.

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A pesquisa aborda os fen?menos em curso na cibercultura contempor?nea, ao enfatizar os processos de reterritorializa??es que ocorrem no ciberespa?o concebido enquanto um n?o-lugar de natureza global e p?s-moderna. Com o avan?o das tecnologias de comunica??o digitais, os internautas passam a contar com diversas maneiras de estabelecer contato ou la?o social, sendo que, recentemente, recursos da segunda linha de produtos e servi?os da Web como blogs e redes de relacionamentos sociais on-line destacam-se entre os mais utilizados. O site da rede social orkut, da Google Inc., transformou-se em um fen?meno de enorme popularidade, principalmente, entre os mais jovens, por?m, o surpreendente ? que o n?mero de participantes ? liderado por pessoas origin?rias do Brasil. Diante desse fato, o objetivo geral desta pesquisa ? investigar como o lugar Brasil, identit?rio, relacional e hist?rico, seria reterritorializado em comunidades de car?ter tribal formadas com o intuito de reunir os brasileiros que residem no exterior por meio da rede social orkut. Para tanto, foram analisadas com o m?todo netnogr?fico da observa??o participante as duas comunidades de maior popularidade nomeadas de Brasileiros no Exterior do site orkut, durante o per?odo de seis meses, de janeiro a junho de 2007. Como resultado, verifica-se o surgimento de uma nova forma de identifica??o no cen?rio de uma sociedade global conectada por redes de computadores, que representa os chamados brasileiros no exterior. S?o os errantes e n?mades que se apropriam de uma rede social on-line constitu?da por representantes de mais de 200 pa?ses para falar do seu pa?s de origem e de seu povo, a partir de processos de reterritorializa??es simb?licas do territ?rio f?sico e da diversidade cultural.
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Fangfang, Zhang. "Um novo espa?o para os jovens : estudo sobre a internet no mundo adolescente chin?s". Pontif?cia Universidade Cat?lica do Rio Grande do Sul, 2007. http://tede2.pucrs.br/tede2/handle/tede/4621.

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Resumen
Made available in DSpace on 2015-04-14T14:42:17Z (GMT). No. of bitstreams: 1 392889.pdf: 488465 bytes, checksum: 1d320d8d1c07f15901e204ed5b7d92c5 (MD5) Previous issue date: 2007-07-12
Este trabalho tem o objetivo de estudar e analisar o desenvolvimento da Internet na China e a apropria??o que o adolescente chin?s sujeito em transi??o faz da nova tecnologia, ou seja, a situa??o atual do uso e influ?ncia da Internet no mundo adolescente chin?s. Estabeleceu-se um momento de pesquisa de question?rio, quando cem adolescentes chineses foram entrevistados: cinq?enta deles t?m idade de dezoito anos e freq?entam o primeiro ano da faculdade, enquanto os outros cinq?enta s?o de quinze anos e est?o no primeiro ano do segundo c?rculo da escola secund?ria. Nessa pesquisa o interesse ? conhecer as caracter?sticas dos internautas adolescentes chineses, esclarecer as peculiaridades e mudan?as ocorridas em fun??o da utiliza??o da Internet, estudar e debater as influ?ncias exercidas pela Internet sobre a vida dos adolescentes chineses, ou seja, as rela??es entre a utiliza??o da Internet e o estudo, a divers?o, a comunica??o interpessoal, os pensamentos e os comportamentos do adolescente.
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Larionov, Jan. "Možnosti využití sociálních sítí pro podporu podnikání". Master's thesis, Vysoká škola ekonomická v Praze, 2013. http://www.nusl.cz/ntk/nusl-165265.

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The work deals with the possibilities of using social networks in business. In theoretical part it tells about the development of social networks. The main objective was to show the cons and pros of using social networks and the tools that this phenomenon offers for the business. In order the work became not only the theoretical narration, there where chosen several companies that are operating in the same field. The practical part is devoted to the analysis of the entire field and create annual strategies for the selected company Janks, spol. s.r.o.. This part could be construed as a recommendation for the implementation of projects with the same intention and all the projects that want be taken as active and successful.
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Tavares, Tatiana Aires. "Infra-estrutura para avalia??o e testes de protocolos sociais de comunica??o em ambientes tridimencionais compartilhados". Universidade Federal do Rio Grande do Norte, 2004. http://repositorio.ufrn.br:8080/jspui/handle/123456789/15170.

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Made available in DSpace on 2014-12-17T14:55:02Z (GMT). No. of bitstreams: 1 TatianaAT.pdf: 1928197 bytes, checksum: cf7bdfef2369940a65a9808cc8556802 (MD5) Previous issue date: 2004-04-19
The advent of the Internet stimulated the appearance of several services. An example is the communication ones present in the users day-by-day. Services as chat and e-mail reach an increasing number of users. This fact is turning the Net a powerful communication medium. The following work explores the use of communication conventional services into the Net infrastructure. We introduce the concept of communication social protocols applied to a shared virtual environment. We argue that communication tools have to be adapted to the Internet potentialities. To do that, we approach some theories of the Communication area and its applicability in a virtual environment context. We define multi-agent architecture to support the offer of these services, as well as, a software and hardware platform to support the accomplishment of experiments using Mixed Reality. Finally, we present the obtained results, experiments and products
O advento da Internet estimulou o aparecimento de diversos servi?os vinculados a Rede. Um exemplo s?o os servi?os de comunica??o cada vez mais presentes no dia-a-dia dos usu?rios da Rede. Servi?os como salas de bate-papo e correio eletr?nico atingem um n?mero crescente de usu?rios tornando a Rede um poderoso meio de comunica??o da atualidade. Nesse contexto, surge a preocupa??o de como melhor adaptar os servi?os de comunica??o convencionais ? infra-estrutura da Rede. O trabalho seguinte introduz o conceito de protocolos sociais de comunica??o aplicada a um ambiente virtual compartilhado na Rede. Discutimos ferramentas de comunica??o voltadas as necessidades e potencialidades do meio de comunica??o digital, abordando v?rias teorias da ?rea de Comunica??o e sua aplicabilidade num contexto de ambientes virtuais. Para tanto, definimos uma arquitetura multi-agentes para suportar o oferecimento desses servi?os, bem como, uma plataforma de software e hardware para suportar a realiza??o de experimentos utilizando Realidade Mista. Por fim, apresentamos os resultados de experimentos realizados e dos produtos obtidos com a realiza??o deste trabalho
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Vidal, Sabanés Laia. "La Terminologia en els textos mèdics per a pacients: el cas d'una comunitat virtual de dones amb càncer de mama". Doctoral thesis, Universitat Pompeu Fabra, 2021. http://hdl.handle.net/10803/672627.

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Les pacients de càncer de mama de l’Institut Català d’Oncologia tenen a l'abast, des del 2016, una comunitat virtual de pacients per tractar temes relacionats amb la seva malaltia. En aquest context i prenent per objecte de treball la terminologia, aquesta tesi té la finalitat d’apropar el coneixement especialitzat sobre càncer de mama a les pacients. Els objectius generals, que estan relacionats amb les fases del treball, són: a) la detecció de les necessitats informatives de les pacients de càncer de mama, sobretot en relació amb la terminologia; b) la creació d’un recurs terminològic adequat al context sociocomunicatiu estudiat, que faci èmfasi en el tractament de la terminologia; i c) l’avaluació d’aquest recurs amb les pacients de càncer de mama. Així, un cop diagnosticades les necessitats —a través d’un estudi lingüisticodescriptiu i entrevistes semiestructurades— es proposa un nou concepte d’infografia: la infografia terminològica —una infografia que pivota sobre la terminologia, i que també és didàctica, interactiva i multicapa. A continuació, es desenvolupa un prototipus d’infografia terminològica sobre tractaments de càncer de mama i, posteriorment, s’avalua. Els resultats de l’avaluació d’aquest prototipus validen que la infografia terminològica és un recurs adequat a l’hora d’aproximar la terminologia de la malaltia a les pacients de càncer de mama i de transmetre informació mèdica a un públic no especialitzat, però tampoc llec en la matèria.
Las pacientes de cáncer de mama del Instituto Catalán de Oncología tienen a su disposición, desde 2016, una comunidad virtual de pacientes para tratar temas relacionados con esta enfermedad. En este contexto y tomando como objeto de trabajo la terminología, se plantea en esta tesis acercar el conocimiento especializado sobre el cáncer de mama a las pacientes que lo padecen. Los objetivos generales, que están relacionados con las fases del trabajo, son a) la detección de las necesidades informativas de las pacientes de cáncer de mama, sobre todo en relación con la terminología; b) la creación de un recurso terminológico adecuado al contexto sociocomunicativo estudiado, que haga énfasis en el tratamiento de la terminología; y c) la implementación y evaluación de este recurso en un grupo de pacientes de cáncer de mama. Así, una vez diagnosticadas xiii las necesidades —a través de un estudio lingüisticodescriptivo y de entrevistas semiestructuradas— se propone un nuevo concepto de infografía: la infografía terminológica —una infografía que pivota sobre la terminología, y que también es didáctica, interactiva y multicapa. A continuación, se desarrolla un prototipo de infografía terminológica sobre tratamientos de cáncer de mama y, posteriormente, se evalúa. Los resultados de la evaluación de este prototipo confirman que la infografía terminológica es un recurso adecuado a la hora de aproximar la terminología del cáncer de mama a las pacientes y de transmitir información médica a un público no especializado, pero tampoco lego en la materia
Since 2016, breast cancer patients at the Catalan Institute of Oncology have access to a virtual community for patients to address topics related to their disease. In this context, and with terminology as the object under study, this thesis aims to make specialised breast cancer knowledge more accessible to patients. Its general objectives, related to the work phases, are a) detecting the information needs of breast cancer patients, especially regarding terminology; b) creating a suitable terminology resource for the socialcommunicative context under study, which focuses on addressing the terminology; and c) evaluating this resource with the breast cancer patients. Thus, once the needs are diagnosed —through a linguistic-descriptive study and semi-structured interviews— we suggest a new concept of infographics: a terminology infographic —which revolves around terminology, and is also educational, interactive, and multilayer. Next, we develop a terminology infographics prototype on breast cancer treatments, and then evaluate it. The results of the prototype evaluation confirm that the terminology infographic is a suitable resource to make disease terminology more accessible to breast cancer patients and disseminate medical information to a non-specialised audience with some knowledge on the subject.
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Chaves, Carolina Wiedemann. "M?dia virtual e a di?spora brasileira : a identidade nacional retratada em sites para expatriados". Pontif?cia Universidade Cat?lica do Rio Grande do Sul, 2012. http://tede2.pucrs.br/tede2/handle/tede/4482.

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Made available in DSpace on 2015-04-14T14:41:30Z (GMT). No. of bitstreams: 1 436194.pdf: 5492730 bytes, checksum: dd55817c1503f41e9fb66f2bc9938730 (MD5) Previous issue date: 2012-01-03
The present research aims to point out identity markers which built up the national imaginative idea of Brazilian expatriates in internet sites for such communities around the world. The corpus of analysis was constructed from a selection of thirteen sites of Brazilian communities, chosen from a selection of such sites in a list presented by the Ministry of Foreign Affairs of Brazil in its site. The theoretical part studies and explores the concepts of identity, cultural and national identity, imagination, Brazilian national identity, globalization, expatriation, and virtual communication. Discourse analysis was used to survey and understand the items which build up the identity of a Brazilian person living abroad. As points of identification and perpetuation of Brazilian national identity for such Brazilian expatriates, the main issues identified were: the use of green and yellow as colors identifying Brazil, the presence of Brazilian rhythms as Samba, Ax?, Forr?, batucada, among others, the enhancement of friendliness and joy, the Brazilian-Portuguese language.
O presente estudo tem como objetivo identificar os marcadores de identidade que animam o imagin?rio do expatriado brasileiro em s?tios para este tipo de comunidade no mundo. O corpus de an?lise foi constru?do a partir de uma sele??o de treze sites de comunidades brasileiras. A base para esta escolha foi a partir dos s?tios apresentados pelo Minist?rio das Rela??es Exteriores do Brasil de comunidades de brasileiros pelo mundo. O referencial te?rico traz conceitos de identidade, identidade cultural, identidade nacional, imagin?rio, identidade nacional brasileira, globaliza??o, expatria??o, brasileiros no mundo e comunica??o virtual. Para tanto se utilizou a an?lise de discurso para o levantamento e entendimento dos itens que constituem a identifica??o do brasileiro que vive no exterior. Como pontos de perpetua??o e identifica??o da identidade nacional, foram observadas principalmente quest?es como: a utiliza??o das cores verde e amarela; a presen?a da m?sica (como cantigas de roda, samba, ax?, forr?, batucada, entre outras); a valoriza??o da receptividade e da alegria; o ensino do idioma nacional.
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Libros sobre el tema "Comunità virtuali"

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Moretti, Gaia. Virtualmente insieme: Comunità virtuali, nuove tecnologie, apprendimento, pratiche. Roma: Polìmata, 2012.

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Albanese, Ottavia, Maria Assunta Zanetti y M. Beatrice Ligorio. Identità, apprendimento e comunità virtuali: Strumenti e attività on line. Milano, Italy: FrancoAngeli, 2012.

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Montanari, Franco. Territorio dell'impresa, territorio della rete, territori digitali: Industrial design per comunità virtuali. Firenze: Aida, 2006.

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Pellerito, Gianluca. La chat line, le comunità virtuali e la nuova società in rete. Palermo: ILA Palma, 2004.

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5

Viaggio nell'Italia della buona politica: I piccoli comuni virtuosi. Torino: Einaudi, 2012.

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Comunità virtuali: I centri sociali in Italia. Roma: Manifestolibri, 1994.

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Capítulos de libros sobre el tema "Comunità virtuali"

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Zecchillo, F., A. Vailati y M. Masoni. "Comunità virtuali: comunità di apprendimento e comunità di pratica". En E-learning in sanità, 31–38. Milano: Springer Milan, 2011. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1824-2_6.

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2

Benelli, Caterina. "Memorie autobiografiche come patrimonio di comunità". En Studi e saggi, 65–75. Florence: Firenze University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-009-2.09.

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We live in a historical period in which it is necessary and urgent to know and relate to stories. Today, the social function of memory is stronger and more evident than ever. The concept of memory, as well as that of recollection, is widely used, but those who resort to it are not always able to fully grasp its meaning. As a matter of fact, the educational function of memory is also expressed through narration. There is no narration and writing of oneself that does not bring within the testimony of a historical time, of a social group and of a precise epoch that reveals unusual nuances and situations, eager to be discovered and to become part of the social heritage. The oral and written narration allows narrators to feel part of a community, to feel in a "warm" place, in a comfortable area and part of a community rich in mutual interest and able to guarantee the rights of all and a reciprocal recognition. Addressing the question of the memory of a community in an era of fragility, of borders, of spaces shared more and more virtually and less physically, means to contrast isolation and the relational distance between people. Life stories provide us with descriptions and observations of how we live in a place, in a territory, in a family, in a school, in a company, in any situation in which human beings have exchanged stories and have learned from each other. The intent to collect the memories of the community, through life stories, autobiographies, arises from the need to look at the traces left by those who preceded us to better understand and face the future, that is, to pay attention to micro-stories. This contribution aims at reflecting on the educational and social value of autobiographies as important instruments for observation, investigation, analysis and restitution of new insights on the community through the educator’s role as a facilitator with autobiographical skills.
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3

Balboni, Paolo E. "0. Natura, fine, struttura del Thesaurus". En Thesaurus di Linguistica Educativa: guida, testi, video. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2022. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-607-7/000.

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Questo Thesaurus, ospitato in Phaidra, riporta le mie idee attuali sull’educazione linguistica, focalizzando gli ambiti in cui credo di aver offerto un contributo originale alla comunità scientifica. È la mia eredità scientifica, distribuita in 17 video realizzati nel 2021-22, ciascuno accompagnato da una scheda che ne mostra l’architettura concettuale e che, usata come handout, facilita la comunicazione tra il Balboni virtuale e non interrogabile e chi guarda il video e vuole comprendere e ragionare su questi temi; per la persona curiosa che voglia approfondire, ogni handout ha l’elenco e, dove possibile, il link alle pubblicazioni in cui ho trattato il tema.
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DE OLIVEIRA GOMES NEVES, KIANDRO, BEATRIZ ENÓLA RIBEIRO DA SILVA, ROSILENE GOMES DA SILVA FERREIRA y SAMELA LORENA VILACIO MARTENINGHI. "TECNOLOGIAS DIGITAIS DA INFORMAÇÃO E COMUNICAÇÃO: CONTRIBUIÇÕES PARA A FORMAÇÃO DE LICENCIANDOS EM BIOLOGIA". En Itinerários de resistência: pluralidade e laicidade no Ensino de Ciências e Biologia. Editora Realize, 2021. http://dx.doi.org/10.46943/viii.enebio.2021.01.522.

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Resumen
A PESQUISA OBJETIVOU AVALIAR A CONTRIBUI??O, A PARTIR DA IMPLEMENTA??O CONSCIENTE DE TECNOLOGIAS DIGITAIS DE INFORMA??O E COMUNICA??O (TDIC), NA PR?TICA PEDAG?GICA DE GRADUANDOS DO CURSO DE CI?NCIAS BIOL?GICAS DA UNIVERSIDADE DO ESTADO DO AMAZONAS (UEA). SE CARACTERIZA DENTRO DA ABORDAGEM QUALI-QUANTITATIVO. PARA COLETA DE DADOS APLICOU-SE UM QUESTION?RIO COM PERGUNTAS SEMI-ABERTAS E CONSTRUIU-SE UM AMBIENTE VIRTUAL DE APRENDIZAGEM POR MEIO DE UMA OFICINA, FOCANDO NAS DIFICULDADES DOS PROFESSORES EM FORMA??O EM RELA??O AS FERRAMENTAS TECNOL?GICAS. COMO RESULTADO, OBSERVOU-SE QUE A PROPOSTA CONTRIBUIU PARA O PROCESSO DE FORMA??O DOS ALUNOS, POIS SE APROXIMARAM DA TDIC DE FORMA A VISLUMBRAR SUA INCLUS?O NA PR?TICA, SENDO POSS?VEL DESTACAR O PAPEL EFICAZ DESTAS, QUANDO APLICADAS EM SALA DE AULA. DESTA FORMA, CONCLUI-SE QUE AS TDIC S?O FERRAMENTAS NECESS?RIAS PARA O APRIMORAMENTO DOS PROFESSORES EM FORMA??O DE FORMA A CONTRIBUIR COM O PROCESSO DE ENSINO-APRENDIZAGEM.
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Actas de conferencias sobre el tema "Comunità virtuali"

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Crupi, Valentina. "Verso una nuova consapevolezza dell'ambiente: l'agire collettivo per la definizione di nuovi spazi pubblici della città". En International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7957.

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La necessità di reagire a situazioni nuove in ambito urbano, come quelle legate gli effetti dei cambiamenti climatici, sta favorendo lo sviluppo, in alcune città europee e americane, di azioni innovative da parte della cittadinanza. Se da un lato, infatti, sono ampiamente sperimentate politiche pubbliche urbane di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, dall'altro iniziano a fiorire esperienze 'dal basso' che si manifestano nello spazio quotidiano attraverso processi di cura e tutela del territorio promossi dagli abitanti. La traduzione fisica di queste pratiche sembra mostrare l'emergere di un nuovo tipo di spazio pubblico, dal forte carattere sociale, in cui si manifestano le volontà ecologiche della comunità. Queste esperienze, nate in America ma che hanno ormai una larga diffusione in altre parti del mondo, consistono in azioni più o meno organizzate, coordinate da amministrazioni e università, ma anche da associazioni studentesche, collettivi artistici e comunità di quartiere, e si attuano grazie alla presenza di una cittadinanza attiva e ricettiva. Il seguente intervento sostiene l'ipotesi che simili fenomeni rappresentino una risorsa importante per la conoscenza dei luoghi e lascino intravedere lo sviluppo di una rinnovata prospettiva di responsabilità condivisa e presa di coscienza sulle questioni ambientali. Si tenterà dunque di illustrare gli elementi che favoriscono un progetto condiviso di convivenza col rischio; delineare e definire quelli che sembrano essere i caratteri di un nuovo tipo di spazio pubblico; comprendere come la tecnologia 2.0 possa divenire dispositivo per lo scambio di risorse e di informazioni. Si tratta di una prima ricognizione che però lascia intravedere la ricchezza degli approcci e di possibili soluzioni.
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Burgio, Gianluca y Giovanna Acampa. "Paradigmi relazionali nello spazio urbano: il caso-studio del centro storico di Palermo". En International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8031.

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Resumen
In questo scritto analizzeremo le modalità attraverso le quali vengono sovvertite, con piccole azioni dei cittadini, le regole che disciplinano gli spazi urbani. Partendo dal caso studio del centro storico di Palermo illustreremo come la “conquista” anche temporanea, di strade e piazze possa permettere una rivitalizzazione ed una rivalutazione dei luoghi. Il nostro interesse è rivolto a comprendere come si siano sviluppati processi di ri-conquista dello spazio urbano, che hanno permesso di “addomesticare” alcuni spazi della città, modificando usi e configurazioni comuni, che estrapolati dal contesto abituale sono stati inseriti in nuove relazioni. La scelta di prendere Palermo come caso studio deriva da alcune caratteristiche di questa città: la prima caratteristica può essere individuata nelle sue radici storico-culturali che in qualche modo favoriscono l’insediamento di nuove comunità; l’altra caratteristica è che le forme di scambio con abitanti di diverse culture avvengono, non in periferia, ma in centro. Questo rende la città siciliana un caso non unico ma atipico nel panorama europeo, dove si tende ad avere una spinta centrifuga e quindi una emarginazione delle popolazioni non locali e dei ceti meno abbienti. Da questo punto di vista il centro di Palermo può essere considerato come una sorta di spugna, che riesce non solo ad assorbire nuove comunità ma anche ad attrarre esponenti del ceto sociale medio. A differenza di altre città europee, dove si sono innescati processi di gentrification grazie agli interventi strutturali promossi dalla pubblica amministrazione, a Palermo il processo di riqualificazione è dovuto a piccole azioni promosse dai residenti. L’inversione della tendenza degenerativa che era in atto e l’inversione dell’andamento dei valori immobiliari non è dovuta quindi ad una politica integrata, quanto alla libera iniziativa delle fasce sociali più deboli. In this script we’ll describe the everyday,little actions of the citizens that break the rules of the urban areas’ organization. Starting from the Old Town of Palermo, that we used as the example in our analysis, we’ll show how the “conquest”, even just temporary, of streets and squares could achieve a revitalization and a revaluation of quarters. Our focus is on understanding how revitalization/ re-conquest of urban areas has taken place. By altering people preconcieved ideas of areas of the city, this process achived the “domestication” of some areas that, out of their usual context, are inserted in new relations. Our choice to take Palermo as example derives from some typical characteristics of this city: the first one is due to its historical-cultural origins which, in some way, favor the settlement of new comunities; the second is that the way of live among population of different cultures develops in the centre of the city, not in the suburbs. These features make Palermo not unique, but atipical compared to the rest of Europe where immigrants and lower-class people, are generally forced to the external areas of towns. From this point of view we can imagine Palermo’s Old town as a sponge which is able not just to absorb new comunities, but also to attract people from the middle classes. In European cities gentrification processes are started thanks to projects realized by the Public Administrations, On the contrary in Palermo this process generates from actions of the inhabitants themselves. The change of degenerative trend and the increasing value in the Real Estate Market is therefore not caused by a political action, but thanks to the initiative of the lower class.
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Cons, Bruna y Rosa Maria E. M. da Costa. "Ambiente virtual para tratamento de ansiedade oriunda de traumas usando Dessensibilização e Reprocessamento por Movimentos Oculares". En Simpósio Brasileiro de Computação Aplicada à Saúde. Sociedade Brasileira de Computação (SBC), 2022. http://dx.doi.org/10.5753/sbcas_estendido.2022.222553.

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O objetivo deste trabalho é apresentar um ambiente virtual imersivo 3D, integrando técnicas de Inteligência Artificial para apoiar o tratamento da ansiedade utilizando as estratégias EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) para dessensibilizar eventos traumáticos passados. O sistema é uma representação 3D de um consultório com um terapeuta virtual que induz o usuário a realizar movimentos oculares enquanto se comunica com ele. Os profissionais de saúde avaliaram o sistema e consideraram que o sistema tem possibilidades de ajudar os terapeutas a adotarem novas tecnologias em suas práticas.
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Mastronardi, Luigi y Elena Battaglini. "Turismo sostenibile e tensioni urbane nel terzo millennio". En International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7990.

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Il processo di urbanizzazione è un fenomeno che, negli ultimi decenni, ha registrato notevoli cambiamenti, i quali hanno avuto delle ripercussioni sulla distribuzione della popolazione mondiale tra aree urbane e rurali. L’aumento di popolazione nei centri urbani sta già creando problemi relativi alla produzione e allo smaltimento dei rifiuti e alla disponibilità e qualità della risorsa idrica, come anche problemi di sicurezza sanitaria nelle periferie che continuano ad espandersi in assenza di infrastrutture e servizi. In relazione a ciò, il modello di sviluppo urbano sostenibile assume una valenza strategica in termini sociali, economici ed ambientali. Il turismo può, infatti, contribuire ad aumentare la vitalità economica delle città e a rafforzare il senso di identità urbana. Il turismo sostenibile contribuisce, inoltre, a mantenere l'integrità ambientale e culturale delle comunità, a conservare il patrimonio naturale e le zone ecologicamente sensibili. In questa Sessione dedicata al turismo è stata avviata una riflessione su ciò che il turismo può e deve fare per la sostenibilità del territorio, in maniera particolare di quello urbano. Diventa fondamentale comprendere in che modo il turismo può essere un elemento che può dare un contributo significativo allo sviluppo e all’innovazione sostenibile urbana, dato il suo impatto trasversale sulla società e le sue molteplici sfaccettature ambientali, economiche, sociali, culturali. In conclusione, sulla base degli spunti emersi è lecito affermare che il turismo rappresenti una opportunità di trasformazione delle città e dei territori circostanti, modificando gli equilibri sociali e culturali, economici e urbanistici, riuscendo persino a cambiare il modo di intendere e di vivere le città.
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Corbisiero, Fabio y Antonella Avolio. "Migrazioni e networks urbani". En International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7987.

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Ripercorrendo l’ampio dibattito sul tema emerge quanto numerose siano le definizioni di integrazione elaborate dagli studiosi che si sono occupati di migrazioni. Soprattutto in anni più recenti, in forza dei rilevanti cambiamenti dei fenomeni migratori in atto, in molti concordano che questi processi sono aperti a molteplici esiti, in gran parte collegati a fattori di contesto politico, sociale, economico e culturale. Questi diversi fattori rappresentano altrettante dimensioni con cui si può guardare all’integrazione, che pertanto si configura come concetto multidimensionale, oltre che dinamico, e che può essere declinato a diversi livelli di analisi. Il livello relazionale (livello meso) rappresenta il punto di convergenza di fattori di integrazione macro e micro: i percorsi di inserimento urbano spesso dipendono dall’efficacia delle reti nelle quali si è inseriti. Questo contributo presenta i risultati di una ricerca condotta nel quartiere Mercato a Napoli, che ha avuto come oggetto di analisi l’integrazione della comunità cabardina, attraverso la metodologia e gli strumenti della Social Network Analysis. There are many definitions of integration developed by scholars of migration. They agree – especially in recent years, due to the significant changes in migration – that these processes are open to multiple outcomes, largely related political, social, economic and cultural factors. These different factors represent the different dimension which you can look to the integration; a term that appears as a multidimensional concept, as well as dynamic, and can be declined at different levels of analysis. The relational level (meso-level) represents the point of convergence between macro and micro factors of integration. In fact, the urban integration processes often depend on the effectiveness of their own social networks. This paper presents the results of a survey in the Mercato neighborhood (Naples). The aim is to analyze the integration of Kabardians community, through Social Network Analysis methods.
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Terra, Acacia, Edson Tavares de Camargo y Elias Procópio Duarte Jr. "A Caminho de Uma Alternativa Hierárquica para Implementação do Algoritmo de Consenso Paxos". En XXI Workshop de Testes e Tolerância a Falhas. Sociedade Brasileira de Computação, 2020. http://dx.doi.org/10.5753/wtf.2020.12484.

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O Paxos está entre os mais importantes algoritmos de consenso, que permite que um conjunto de processos chegue em um acordo sobre um determinado valor proposto. Este trabalho propõe uma implementação hierárquica de uma instância do Paxos, na qual n processos acceptors estão organizados em uma topologia virtual denominada VCube. Um processo proposer se comunica utilizando um algoritmo de difusão sobre o VCube, para conseguir a maioria de votos para a decisão. As mensagens são propagadas de forma autonômica no VCube, que é escalável por definição, apresentando diversas propriedades logarítmicas, inclusive quando há processos falhos. Assume-se um sistema parcialmente síncrono com falhas de processos por parada, garantindo a segurança (safety), e a progressão (liveness), esta em condições de sincronia fraca. Resultados de simulação incluem uma comparação com o Ring Paxos, uma implementação do Paxos sobre uma rede de sobreposição virtual em anel.
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Maccarrone, Maria. "Una città nomade e multidimensionale: il caso della reale Aci". En International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7973.

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Viviamo strani giorni, tempi di rapide accelerazioni, cambiamenti sociali e trasformazioni ambientali stressanti, che richiedono soluzioni contenitive e culturali improcrastinabili. Poniamo il caso di Acireale, città insulare di circa 50.000 abitanti, posta lungo la costa orientale sicula, stretta fra l’azzurra ionia marina, il nero del Vulcano Etna e il sempreverde degli agrumi. Il paesaggio dell’Aci trattiene geomorfologie e memorie antiche. Ricomporne le alterne vicende significa riflettere sulle “reali” specificità di una città siciliana per la quale è esistita un’articolata continuità storica di frequentazione in una porzione ampia di suolo vulcanico denominato Timpa. Nel corso dei secoli, le comunità hanno identificato in questo unico complesso lavico un salubre avamposto su cui migrare, tendenzialmente da Sud a Nord, fino a stanziarsi sul pianoro su cui sorge la città di Acireale. In età recente, la maggior crescita edilizia ha consumato pregevoli parti di terreno agricolo, inducendo uno sprawl urbano verso l’entroterra ed esponendo la Timpa a grandi rischi generati dalla progressiva assenza di organici interventi d’assetto territoriale. Questo contesto storico e paesaggistico aspetta d’essere attraversato, curato e valorizzato per ricomporre di quei valori percettivi che giacciono latenti nella memoria collettiva. La riqualificazione della Timpa può essere il tema per l’infrastrutturazione geografica con cui ri-connettere le inevitabili istanze di trasformazione urbana all’improrogabile sviluppo sostenibile del territorio acese. We live in strange days, periods of rapid acceleration, with stressful social changes and environmental changes, which require cultural solutions. Take the case of Acireale, city of about 50.000 inhabitants, located along the eastern coast of Sicily, between the Ionio sea, Mount Etna and evergreen citrus. The landscape of Aci holds geomorfologie and ancient memories. Over the centuries, communities have identified in this unique building of lava a place healthy where migrate, from South to North. In recent years, the growth of buildings has consumed valuable pieces of agricultural land, causing urban sprawl inland and exposing the Timpa large risks generated by the progressive absence of organic interventions of regional planning. This historical context and landscape is waiting to be crossed, edited and enhanced. The project of the Timpa may be the theme for re-connect the inevitable instances of urban transformation at the sustainable development of the territory.
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Schmidt, Leonardo De Abreu y Marcia Pasin. "Controle de Interseções em Redes de Transporte com Suporte de Comunicação Veicular: uma Experimentação usando a Plataforma Arduino". En IX Simpósio Brasileiro de Engenharia de Sistemas Computacionais. Sociedade Brasileira de Computação - SBC, 2019. http://dx.doi.org/10.5753/sbesc_estendido.2019.8630.

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Mobilidade está se tornando um problema constante nas grandes e médias cidades. No futuro, com a implementação de redes veiculares (VANETs), novas soluções poderão ser propostas para melhorar o escoamento do trânsito. Por exemplo, semáforos poderão ser automaticamente ajustados para colaborar na redução de congestionamentos. Enquanto a tecnologia de VANETs não está plenamente disponível, o uso de plataformas robóticas miniaturizadas como estratégia de validação é uma solução factível. Este artigo descreve uma solução o controle semafórico apoiada por comunicação veicular. Um semáforo virtual, implementado com o apoio de uma VANET, é usado para coordenar os fluxos de veículos concorrentes enquanto pequenos carros-robôs são usados para simular o fluxo. Os carros são equipados com placa de controle, um conjunto de sensores e com módulos de comunicação Wi-Fi. A Solução aqui descrita segue a arquitetura cliente-servidor. O semáforo virtual opera como servidor e os carros-robôs são clientes. Um cliente se comunica via Wi-Fi com o servidor para alocar um slot de tempo e espaço para a passagem de uma interseção de vias. O caráter experimental deste trabalho permite demostrar, ainda que de forma preliminar, a possibilidade do uso do suporte de rede de comunicação veicular para a implementação do semáforo virtual.
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Aragona, Stefano. "Ecological city between future and memory: a great opportunity to rethink the world". En International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7932.

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L’attuale momento di crisi sociale, ambientale e spaziale può essere una svolta - uno dei significati della parola greca originaria κρίσις - del modello di sviluppo basato sul paradigma industriale (Khun, 1962) i cui limiti erano ipotizzati nell’omonimo The Limits of Growth commissionato dal Club di Roma ad alcuni ricercatori del MIT di Boston (USA) edito nel 1972. Il presente scritto suggerisce di sostituire al modello industrialista del “fare la città” - indifferente alle condizioni locali grazie alla supremazia data alle “soluzioni” tecnologiche (Del Nord,1991) - l’approccio ecologico che parte dalle condizioni locali quali indicazioni di piano/progetto/realizzazione per la trasformazione dell’anthropocosmo, cioè del rapporto tra contenitori, reti e comportamenti, ovvero del λόγος, discorso, studio, con l’οίκος, ambiente (www.ekistics.org) con le finalità di Smart City cioè costruire Comunità inclusive, sostenibili socialmente e materialmente avendo il risparmio di consumo di suolo come presupposto della sostenibilità. Ciò significa per i paesi ormai più che emergenti - BRIC e tutti gli altri in forte crescita economica - evitare gli errori compiuti dalle nazioni, usualmente chiamate Occidentali, di devastazione del territorio oltre che in termini di danni sociali. Mentre per quest’ultime l’attenzione va posta al tema della riqualificazione dell’esistente sotto il profilo funzionale, spaziale, ambientale e sociale. Per entrambe si pone la questione centrale del rapporto con la storia, i segni di essa sul territorio, cioè la memoria quale essenziale componente del senso delle cose. The current social, environmental and territorial crisis, can be a turning point - one among the meanings of the originary Greek word κρίσις - of the development model based on the industrial paradigm (Kuhn, 1962) whose limits were declared in the homonymous The Limits of Growth commissioned by the Club of Rome at Boston MIT researchers (Meadows and al.) and published in 1972. This paper suggests to replace the industrial model of “making the city” - indifferent to local conditions thanks to the supremacy given to the technological “solutions” (Del Nord, 1991) - with the ecological approach that starts from the local conditions such as indications of plan/project/construction for the transformation of the anthropocosmo, i.e. the relationship connecting shells, networks and behaviours. That is to relate the λόγος, discourse, analyses, with the οίκος, the environment (www.ekistics.org): finally the purpose of Smart City. It requires to build inclusive Communities, socially and materially sustainable, having the saving of land use as precondition. This should mean for most countries now more then emerging - BRIC and everyone else in the strong economic growth - try to avoid the mistakes made by the nations, usually known as Western ones: i.e. devastation of the territory, social harms, and attention to the spatial redevelopment, and to the functional and social ones. For both there is the central question of the relationship with history, the signs of it, ie the memory as essential component of the meaning of things.
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Fava, Federica. "Il progetto intermedio come luogo dell’empowerment: esempi di nuove pratiche nelle città europee". En International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7904.

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‘Città in attesa’ sono il risultato fisico e concettuale dei profondi cambiamenti che coinvolgono la nostra società. Nel secolo dell’urbanità, lo spopolamento di molte città occidentali la mancanza delle risorse necessarie al completamento di grandi piani urbani producono un numero crescente di spazi vacanti. Rimandando la sua trasformazione ad un futuro indefinito, la città viene quindi ridotta a un paesaggio amorfo, riflesso dell’altrettanto disagio sociale che investe un’ampia fascia della cittadinanza media. In questo scenario di incertezza il progetto temporaneo diviene strumento efficace ad abilitare lo spazio urbano al suo uso evitandone un ulteriore degrado. Attraverso pratiche intermedie le ‘pause temporali’ in cui è costretta la città possono essere trasformate in momenti di sperimentazione diventando inoltre opportunità di riflessione sui mezzi e sulle modalità del progetto stesso. Questo lavoro propone dunque una riflessione sul concetto di tempo basata sull’idea di durata reale introdotta da Bergson. ‘Attivando’ sequenze temporali solitamente inutilizzate, il progetto intermedio diventa mezzo dinamico di riqualificazione urbana basato sull’’empowerment delle comunità locali. Obiettivo di questo scritto è infine sintetizzare le caratteristiche che rendono il progetto intermedio capace di innescare una trasformazione della città basata su un modo nuovo di partecipare, orientato al rafforzamento delle capacità resilienti degli abitanti coinvolti. A questo scopo vengono raccolti e classificati in quattro categorie dimensionali diversi progetti realizzati in ambito europeo dimostrandone l’adattabilità a tutti i livelli della pianificazione. The physical and conceptual result of the great changes which affect our society is a city in ‘stand-by’. Even if the XXI century is considered to be an ‘urban century’, many Western cities are shrinking and lack the resources which are necessary to complete planned masterplans. By postponing the transformation of the city to an indefinite future, the number of vacant spaces is increasing. This situation reduces the city into an amorphous landscape that also reflects the social problems concerning a wide number of citizens. In this uncertain scenario, the temporary project becomes an effective tool to open the urban space toward its use as well as to avoid a further degradation of the landscape. Through interim practices the 'forced breaks', to which the city is constrained, can be transformed into moments of experimentation, becoming an opportunity to reflect on the means and methods of the project itself. This work proposes a reflection on the concept of time based on the idea of real duration introduced by Bergson. 'Activating' usually unused sequences of time, the interim project works as a dynamic means of urban regeneration based on the empowerment of local communities. Finally, the aim of this paper is to summarize the features that make the intermediate project able to trigger a transformation of the city based on a new way to participate, attempting to strengthen the resilient capacity of the people involved. For this purpose several European projects are collected and classified into four dimensional categories, showing the adaptability of the temporary project at all scales and levels of planning.
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