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Tesis sobre el tema "Competenze trasversali"

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Polimeno, Silvia <1994&gt. "Le competenze trasversali nel project management". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15285.

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Resumen
Attraverso questa ricerca si vuole esaminare il legame tra le competenze emotive e sociali e la figura professionale del project manager. Dagli studi condotti sono emersi molteplici fattori critici lungo tutto il ciclo di vita di un progetto. In particolare, le ricerche degli ultimi anni si sono focalizzate sull’aspetto umano della disciplina, più nello specifico sulle competenze trasversali. Tanto maggiore è il livello d’Intelligenza Emotiva del project manager tanto più è basso il tasso di fallimento dei progetti e migliore la performance generale del progetto. Nonostante l’evoluzione tecnologica abbia modificato le modalità d’interazione tra i membri di un gruppo le competenze legate alla comunicazione e la capacità di prendere decisioni sono rimaste di vitale importanza. Per questi motivi negli ultimi 15 anni si è cercato di individuare le competenze trasversali più importanti per un project manager. Nella prima parte dell’elaborato viene chiarito il concetto di competenza trasversale e d’Intelligenza Emotiva, illustrando i principali modelli di riferimento. Infine, viene presentata la teoria del Cambiamento Intenzionale (ICT) di Richard Boyatzis che descrive il processo finalizzato allo sviluppo delle competenze emotive e sociali in modo sostenibile e duraturo. Nella seconda parte si analizza il legame tra project management e Intelligenza Emotiva. Vengono evidenziati i profili delle competenze trasversali emersi nelle diverse ricerche, e il legame tra queste competenze e gli indicatori di performance del progetto. Il possesso di queste competenze non solo ha un impatto positivo sulla performance complessiva del progetto, ma sono anche l’elemento che contraddistingue i project manager con una performance superiore alla media. Nella parte finale viene illustrata l’indagine empirica condotta su un campione di project manager certificati. I dati raccolti attraverso uno strumento di valutazione delle competenze trasversali in auto e in etero valutazione (BECOME360©) sono stati utilizzati per indagare la relazione tra il profilo delle competenze trasversali e gli indicatori di performance del project manager rispetto al grado d’innovatività dei progetti gestiti.
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2

Bonaldi, Isabella <1993&gt. "Le competenze interculturali trasversali del diplomatico interculturale". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21527.

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3

Veronese, Luca <1989&gt. "Competenze Trasversali: Impatto delle Attività Extra-Lavorative sullo Sviluppo delle Competenze". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8567.

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4

Fava, Alex <1989&gt. "Managerialità vs imprenditorialità: un'analisi statistica delle competenze trasversali". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5032.

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Resumen
Il quoziente intellettivo non è in grado di descrivere pienamente il successo professionale e sociale degli individui, numerose ricerche effettuate nel corso degli anni hanno dimostrato che è l’intelligenza emotiva ad identificare gli individui con prestazioni superiori. Gli individui eccellenti possiedono delle competenze trasversali che conducono a prestazioni lavorative e professionali superiori. Considerata l’importanza dell’intelligenza emotiva nel mondo del lavoro, è importante fornire agli studenti universitari la possibilità di esplorare le proprie competenze emotive e comprendere come le loro emozioni influenzino il loro apprendimento e le loro prestazioni. Ca’ Foscari è stata la prima università italiana a creare un Centro di Ateneo, Ca’ Foscari Competency Centre (CFCC), dedicato allo sviluppo delle competenze trasversali con percorsi di formazione specifica. In tutte le attività avviate dal Centro il modello teorico utilizzato è quello dell’apprendimento autodiretto sviluppato da Richard Boyatzis nella sua ”Teoria del cambiamento intenzionale” che comporta cinque scoperte, ognuna delle quali evidenzia una discontinuità. Lo scopo dell’analisi consiste nell’indagare se esiste una differenza tra i profili di competenze di due gruppi di individui che esprimono diversi obiettivi professionali, manageriali o imprenditoriali. Il primo gruppo è rappresentato dai partecipanti al ciclo di laboratori di orientamento professionale “Pianeta Lavoro” che ha l’obiettivo di fornire degli strumenti indispensabili per entrare nel mondo del lavoro. Il secondo gruppo di studenti è composto dai partecipanti al seminario di orientamento “Mettersi in Proprio” rivolto agli aspiranti imprenditori che sono intenzionati ad avviare un’attività di impresa. I risultati ottenuti hanno permesso di giungere a delle interessanti conclusioni che evidenziano la differenza di sviluppo di determinate competenze da parte degli aspiranti imprenditori rispetto ai futuri manager.
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Fratantuono, Martina <1992&gt. "L'impatto delle competenze trasversali sull'employability e career success". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10026.

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Resumen
L'elaborato analizzerà, innanzitutto, la letteratura presente in tema di competenze trasversali, employability/perceived employability e career success. Successivamente, un'analisi empirica sarà condotta sottoponendo ad un campione di studenti (che hanno partecipato alle iniziative promosse dal Competency Center) un questionario volto ad indagare il loro stato attuale di occupazione, il livello di percerved employability e di carriera. I dati così raccolti saranno poi confrontati con la valutazione delle competenze trasversali individuali (dati già raccolti in precedenza) al fine di verificare l'esistenza di relazioni positive fra competenze ed employability e fra competenze e career success.
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6

Capuzzo, Nicolo' <1993&gt. "Le competenze trasversali dei Data Analyst: un’analisi empirica". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/11819.

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Resumen
L'elaborato propone un approfondimento sulle tecnologie big data abilitate dagli sviluppi dei progetti di Industria 4.0 e una panoramica sulle sulle soft skills (competenze trasversali necessarie per generare una performance di livello superiore). Successivamente, l'attività di ricerca mira ad indagare le soft skills proprio nelle figure di big data analyst e specialist, con l'intento di meglio tracciarne il profilo per il Mercato del Lavoro. La tecnica di mappatura usata per l'indagine è la Behavioral Event Interview (BEI).
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Dal, Bò Ilaria <1994&gt. "Competenze trasversali: valutazione empirica di un nuovo modello del Ca'Foscari Competency Center". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16361.

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Resumen
Nel mercato del lavoro un tema che sta ricevendo sempre maggior attenzione è quello delle competenze trasversali. L’elaborato affronta questo tema soffermandosi nello specifico su un numero limitato di soft skills, ovvero networking, developing others, conflict management, customer focus e leadership. L’obiettivo finale è quello di convalidare un nuovo modello di analisi delle competenze trasversali proposto dal Ca'Foscari Competency Center. Per ciascuna delle competenze prese in considerazione, l'elaborato analizza la teoria esistente soffermandosi sulle relazioni di tali competenze con variabili anagrafiche e personali, proponendo successivamente un confronto tra i dati raccolti e il modello analizzato.
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8

Pisanello, Laura <1989&gt. "Sviluppo, valutazione ed analisi delle competenze trasversali nell'high education". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3202.

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Resumen
Le competenze trasversali sono considerate estremamente rilevanti nel contesto lavorativo moderno dato il legame delle stesse con la job performance e lo sviluppo del percorso di carriera. La presente tesi pertanto affronta le questioni associate allo sviluppo ed alla valutazione di tali soft skill con riferimento al contesto universitario. Nell’elaborato verranno discusse le spinte dietro la necessità di inserire l’insegnamento delle competenze trasversali all’interno del mondo accademico al fine di favorire un migliore ingresso dei neolaureati nel contesto produttivo moderno individuando sia le metodologie didattiche utilizzate da alcune università, europee e statunitensi, sia le tecniche formative proposte della letteratura internazionale. Verranno altresì approfondite le questioni associate all’importanza del processo di valutazione del livello di soft skill posseduto dagli studenti, evidenziando da un lato l’arretratezza di molti contesti universitari e dall’altro i casi d’eccellenza con riferimento ad istituti accademici ed anche a progetti internazionali ad ampio respiro. La presente tesi comprende l’esposizione dei risultati di un lavoro di ricerca empirica volto a mappare gli interventi posti in essere dalle università italiane in termini di development ed assessment delle competenze trasversali degli studenti; verrà proposta un’analisi approfondita delle esperienze più significative ed una mappa di posizionamento complessiva dall’impatto immediato. Obiettivo della tesi è di enfatizzare la necessità, da parte del contesto di high education, di investire nei processi di sviluppo e di valutazione delle competenze trasversali degli studenti e dei neolaureati al fine di permettere loro un ingresso nel mondo del lavoro più “competente” che possa permettere la determinazione di job performance eccellenti e la costruzione di un percorso di carriera, ma anche personale, efficace e di successo.
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9

Beraldo, Giulia <1992&gt. "Misurazione delle competenze trasversali: validazione di un nuovo modello". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12268.

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Resumen
Il mondo del lavoro ha subito nel tempo profondi cambiamenti ed oggi per riuscire a distinguersi dagli altri e raggiungere determinate performance lavorative non è più sufficiente possedere le competenze tecniche (hard skills) ma è necessario poter contare su un buon bagaglio di soft skills o competenze trasversali. Quest’ultime così definite perché presentano la caratteristica di poter essere utilizzate in varie situazioni e contesti talvolta assai diversi, giovando all’individuo sia nell’ambito professionale ma anche nella vita privata. In una prima parte del lavoro si analizza il concetto di competenza e le definizioni fornite dai principali studiosi del tema. Si va a comprendere il perché della loro importanza dedicando una particolare attenzione al tema dell’employability connesso alle soft skills. Inoltre, si introduce il tema dell’Intelligenza Emotiva (EI) e si vanno ad analizzare i principali modelli ed i relativi strumenti di misurazione. I tre modelli riconosciuti dalla letteratura scientifica sono: il modello di Abilità di Mayer& Salovey (lo strumento è l’Emotional Intelligence Test (MSCEIT); Il modello dell’Intelligenza Sociale-Emotiva di Bar-On (lo strumento è l’Emotional Quotient Inventory (EQ-i)) ed infine il modello delle competenze comportamentali di Boyatzis (lo strumento di misurazione è l’Emotional and Social Competency Inventory (ESCI). Successivamente si vanno ad analizzare i limiti presenti nei diversi modelli per addentrarsi nell’analisi di un nuovo modello elaborato dal Ca Foscary Competency Centre che ha messo in evidenza l’esistenza di 31 competenze trasversali suddivise in 6 aree: Awareness, Action, Social, Cognitive, Exploratory, Commitment toward the group. L’obiettivo della presente tesi è quello di analizzare 6 delle competenze del nuovo modello del CFCC di cui 3 appartenenti all’agire innovativo che sono il questioning, observing e experimenting e dell’agire organizzativo che sono: Visionary Thinking, Commitment toward the group e Integrity. Per ciascuna di queste competenze si vanno ad approfondire le conoscenze presenti nella letteratura scientifica e le variabili e fattori ad esse connessi. Infine vi è una presentazione del nuovo modello del CFCC delle competenze utilizzato con le relative caratteristiche. Saranno analizzate le variabili connesse con le competenze precedentemente citate per scorgere le relazioni esistenti tra quanto rilevato in letteratura e quanto emerso dal modello del CFCC al fine di validare le competenze.
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Tintorri, Sara <1988&gt. "Le competenze trasversali per l'innovazione: analisi quantitativa nel settore calzaturiero". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4288.

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Resumen
Il presente lavoro si prefigge l’obiettivo di comprendere l’impatto ed i comportamenti individuali innovativi sulle performance aziendali e sul processo di innovazione, con particolare riferimento alle figure professionali di rilievo del distretto calzaturiero della Riviera del Brenta: responsabile commerciale; responsabile dell’ufficio stile e direttore di produzione. Dopo un’analisi della letteratura, volta ad integrare diversi filoni di ricerca attualmente distinti: competenze trasversali e intelligenza emotiva, comportamenti innovativi e tipologia di innovazione, il lavoro è finalizzato ad individuare le competenze per l’innovazione delle figure professionali di riferimento attraverso l’utilizzo di dati empirici, raccolti tramite intervista sugli episodi comportamentali, e banche dati. Il lavoro inoltre consentirà di individuare un indice che sintetizzi le competenze per ciascuna figura oggetto di analisi. Infine verranno individuate quelle competenze distintive che consentono agli individui di conseguire performance aziendali e innovative superiori. Attraverso questo lavoro si sottolinea l’importanza che rivestono le competenze all'interno di settori che richiedo un elevato grado di innovazione e come queste possano attualmente essere in prima linea per la creazione di vantaggio competitivo.
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Vancini, Ilaria <1989&gt. "SVILUPPO DELL'INTENTO IMPRENDITORIALE DELLE DONNE: ANALISI EMPIRICA DELLE COMPETENZE TRASVERSALI". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5268.

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Resumen
L’intento imprenditoriale, l’identità di leadership e l’identità imprenditoriale sono tutti elementi importanti che meritano un attento approfondimento soprattutto per quanto riguarda la formazione imprenditoriale. Alla luce del fatto che le imprenditrici si differenziano dagli imprenditori e che l'intento imprenditoriale si sviluppa in età precoce, è stata condotta un'analisi su un campione di 209 studenti (33 maschi e 176 femmine) con l'obiettivo di cogliere differenze di competenza tra i gruppi esaminati
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Carraro, Giacomo <1989&gt. "Competenze Trasversali e Performance : Il caso di un Ente Pubblico". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8713.

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Zanetti, Veronica <1992&gt. "Validazione di un nuovo modello di competenze trasversali: il cluster dell'action". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13145.

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Resumen
I cambiamenti nel mercato del lavoro attuale hanno portato gli studiosi, i ricercatori e le aziende stesse ad interessarsi sul tema delle competenze trasversali. Oggigiorno non si viene più valutati per le proprie conoscenze/abilità tecniche, ma per quelle caratteristiche innate della personalità chiamate anche "soft skills". Questo elaborato di tesi ha l'obiettivo di validare un nuovo modello delle competenze trasversali sviluppato dal Ca' Foscari Competency Centre. Nello specifico verranno analizzate cinque competenze facenti parte del cluster chiamato "action", e queste sono: efficiency orientation, change orientation, accuracy, risk taking, risk management. Per ogni competenza è stato svolto uno studio approfondito dei casi empirici presenti nella letteratura internazionale, che mettevano in relazione la competenza stessa con altre variabili di rilievo. Infine, l'ultima parte della tesi è dedicata all'analisi statistica condotta su un campione di studenti e manager aziendali. A quest'ultimi è stato somministrato un sondaggio online con l'obiettivo di individuare queste correlazioni e validare le competenze prese in esame.
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Del, Pioluogo Chiara <1987&gt. "Lo sviluppo delle competenze trasversali attraverso lo sport in ambito High school". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/5804.

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Resumen
La crescente competizione all'interno del mondo del lavoro tende ad ampliare e diversificare sempre più le capacità, le conoscenze e le abilità richieste per ottenere e mantenere una posizione lavorativa. Traendo spunto da tale constatazione, il presente lavoro affronta il tema delle competenze trasversali, ovvero una serie di competenze che afferiscono alla consapevolezza di sé, alla consapevolezza sociale, alla gestione delle relazioni e al ragionamento analitico. L'obiettivo che ci si pone è quello di analizzare gli effetti che l'attività sportiva ha sulla percezione e sullo sviluppo di alcune competenze trasversali e di osservare se si manifestino differenze significative tra singole competenze o fra gruppi e categorie di individui. Il lavoro di ricerca si inserisce in un progetto denominato Palestra di competenze, che coinvolge l'Università Ca' Foscari di Venezia con il Ca' Foscari Competency Centre, l'Associazione sportiva "UP Sport Veneto", Venezia Opportunità ed alcune Scuole secondarie di secondo grado. L'indagine è focalizzata sull'ambito dell'educazione scolastica e prevede il coinvolgimento di 225 studenti e 21 insegnanti, in una serie di lezioni di sport nautici, legati alle diverse discipline della voga. Ogni momento dell'attività è stato pensato, studiato e monitorato con l'intento di favorire la manifestazione di determinate competenze, come l'autocontrollo, l'adattabilità, l'orientamento al risultato e la capacità di lavorare in team. All'inizio ed al termine della sperimentazione sono stati raccolti dei questionari di auto ed etero-valutazione, compilati dagli studenti e dai loro docenti. In ogni questionario sono presenti domande volte a stabilire la frequenza con la quale si manifestano dei comportamenti associabili alle competenze oggetto di analisi. Con i dati raccolti, dapprima sono stati calcolati i valori medi iniziali e finali delle competenze selezionate, e successivamente sono stati fatti dei test statistici al fine di verificare affidabilità e livelli di significatività dei campioni studiati. Come ulteriore strumento di ricerca, sono state distribuite agli studenti delle schede in cui riflettere tramite risposte di poche righe su reazioni, comportamenti e risultati espressi in particolari momenti critici dell'attività. Tali schede sono state analizzate con l'approccio per parole-chiave, derivante dall'Analisi del contenuto testuale, allo scopo di individuare temi-chiave correlabili alle competenze trasversali. I risultati ottenuti portano a concludere che alcune competenze sono state influenzate in maniera positiva dalla sperimentazione e che si manifestano differenze significative tra diverse categorie di soggetti, in particolare per quanto riguarda il genere dei partecipanti.
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Merlo, Marianna <1989&gt. "L'IMPATTO DELLE COMPETENZE TRASVERSALI SUL SUCCESSO NELLA CARRIERA E SULLA SODDISFAZIONE INDIVIDUALE". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/7942.

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Resumen
Il ruolo che stanno assumendo le competenze trasversali nel determinare l’employability degli individui nel mercato del lavoro, spiega il motivo per cui questa tematica sta riscuotendo molto successo negli ultimi anni. Nella prima parte, l’elaborato effettua un’analisi della letteratura spiegando la nascita e lo sviluppo delle competenze trasversali e l’evoluzione storica del concetto di intelligenza emotiva, attraverso il confronto dei tre approcci principali. Successivamente viene sottolineato come il possesso di queste competenze permetta di raggiungere performance efficaci e superiori non solo negli ambiti lavorativi ma anche nella vita privata. Quindi vengono definiti i concetti e le determinanti del career success e della soddisfazione privata. Nell’ultima parte viene invece sviluppata un’analisi empirica, al fine di supportare le evidenze teoriche riportate, partendo da un campione di manager che hanno partecipato ad un Mba o ad un Emba presso la Fondazione Cuoa di Vicenza. Attraverso le risposte date dagli intervistati, tramite un questionario, si vuole rilevare il percorso di carriera intrapreso da ciascuno dei partecipanti ed il loro grado di soddisfazione relativo alla sfera professionale e personale, prima e dopo la partecipazione al Mba o al Emba. Quello che si vuole evidenziare è l’esistenza di una correlazione tra il possesso di competenze comportamentali o soft skills e il successo conseguito dai manager, e soprattutto quali sono nello specifico quelle competenze che permettono di conseguire e raggiungere il successo in tutte le sue sfaccettature, sia nella vita professionale che privata.
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Colombi, Silvia <1989&gt. "Lo sviluppo delle competenze trasversali nell'High School: analisi della letteratura e indagine empirica". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5315.

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Resumen
La presente tesi si focalizza sulla recente importanza assunta dalle competenze di tipo trasversale nel mercato del lavoro e dal concetto di Intelligenza Emotiva, emerso come uno dei costrutti con maggiore visibilità e con più alto profilo in termini di differenze individuali e di valutazione della performance. Dopo aver descritto i principali modelli teorici relativi all'Emotional Intelligence, cioè il Modello delle Abilità di Mayer e Salovey, il Modello di Shutte, di Bar-On, di Petrides e Furnham e il Modello di Boyatzis sulle Competenze Comportamentali, ci si focalizzerà sul contesto delle High School, inteso come possibile ambiente di apprendimento e sviluppo delle competenze trasversali; questo a fronte dell'importanza legata all'anticipazione della presa di consapevolezza negli studenti sulla rilevanza delle competenze trasversali e della ancora limitata presenza di studi sull'argomento. Verrà effettuata un'analisi bibliografica degli studi internazionali sulle modalità di sviluppo e valutazione delle competenze di tipo trasversale nelle High School e, successivamente, si analizzeranno i risultati di un progetto sperimentale messo in atto dall'Università Cà Foscari di Venezia e finalizzato allo sviluppo delle competenze trasversali tramite una disciplina sportiva praticata da un campione di studenti frequentanti diversi Istituti Superiori dell'area veneziana.
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Comin, Damiano <1992&gt. "La protean career: l'impatto delle competenze trasversali e il raggiungimento del career success". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12583.

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Resumen
In tempi recenti si è assistito ad un vero e proprio mutamento nel mondo del lavoro. Gli aspetti sociali, economici e tecnologici hanno rivoluzionato l’ambito professionale portando l’attenzione su nuovi aspetti finora non particolarmente esplorati. In questo contesto, le abilità tecniche e le conoscenze acquisite durante il periodo di studi o, da pregresse esperienze lavorative, non sono più sufficienti. Le soft skills o competenze trasversali rappresentano il vero punto di forza dell’individuo, nell’ ambito professionale e non. Tali competenze hanno recentemente assunto grande importanza, soprattutto nelle aziende dove si avverte la necessità di investire nel capitale umano. Tali competenze rappresentano un fattore discriminante in ambito di selezione del personale. L’interesse per le competenze trasversali è cresciuto nel corso del tempo, dovuto all’effetto positivo che queste hanno sulla performance dell’individuo, incrementandola e producendo un beneficio sia al singolo che all’azienda. L’elaborato mira a valutare come le competenze trasversali impattino sulla protean career, dove l’individuo è proattivo nella gestione della sua carriera. Successivamente, si analizzerà come tale nuova tipologia di carriera possa favorire un successo di carriera, valutandolo sia l’aspetto soggettivo personale ed attraverso il confronto con altri.
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Bruseghin, Ilenia <1989&gt. "Il ruolo delle competenze trasversali nel predire il career success e la life satisfaction". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3897.

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Resumen
L’elaborato si occupa di approfondire il tema delle competenze trasversali o dell’emotional, social e cognitive intelligence al fine di spiegare quali di queste competenze possono supportare un percorso di crescita professionale e di soddisfazione personale per un manager. Nella prima parte si spiega la nascita e l’evoluzione del concetto di competenza e della sua importanza in un contesto lavorativo. Si tratta, quindi, di analizzare le competenze dell’emotional intelligence al fine di sottolineare la necessità, per un manager, di possederle in quanto hanno la peculiarità di permettere il conseguimento di una performance superiore o eccelente; inoltre, come dimostrato da molti ricercatori, fungono da determinanti per il career success e la life satisfaction. In seguito, si esaminano, nel dettaglio, gli argomenti del career success e della life satisfaction, concentrandosi soprattutto sulla loro definizione, sui determinanti in grado di predire queste due dimensioni e sull’attendibilità e validità degli strumenti che sono stati sviluppati per misurarle. Nella seconda parte, invece, si presenta un’illustrazione dell’analisi empirica compiuta su un campione di 109 manager, al fine di supportare le evidenze teoriche riportate. Si è sottoposto ai manager che negli ultimi dieci anni hanno partecipato ad un MBA Part Time presso la Fondazione CUOA un questionario, al fine di rilevare il percorso di carriera intrapreso da ciascuno di loro ed il loro grado di soddisfazione relativo alla sfera professionale e personale. In tal modo, i risultati raccolti sono stati correlati al possesso delle competenze trasversali, per verificare con precisione quali competenze possono essere identificate come fattore di supporto e di facilitazione nel percorso professionale di un manager e nella sua vita personale.
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Zampieri, Rita <1991&gt. "Intelligenza Emotiva e Gamification. L'efficacia del gioco per lo sviluppo delle competenze trasversali: un'analisi". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/9098.

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L’utilizzo dei giochi nei contesti organizzativi era una pratica nota ed utilizzata fin dall’antichità; è solo nell’ultimo decennio, tuttavia, che il fenomeno della gamification è diventato dirompente, anche e soprattutto grazie ai progressi fatti nel campo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Questo lavoro presenta un’analisi di efficacia di alcuni strumenti informatici, individuati attraverso ricerche condotte sul Web, che le imprese possono utilizzare per supportare i propri dipendenti nello sviluppo di una particolare tipologia di competenze, quelle trasversali. Attraverso i tre grandi blocchi teorici che si collocano alla base di questa ricerca, aventi ad oggetto la gamification, l’intelligenza emotiva e i processi di apprendimento delle competenze trasversali, si è costruito un framework che è stato utilizzato per analizzare le piattaforme e le applicazioni precedentemente individuate. Le ricerche hanno portato a concludere che sebbene le imprese possano avere accesso a strumenti efficaci, flessibili e personalizzabili da utilizzare per il training dei propri dipendenti, vi è ancora un gap nell’offerta di questa tipologia di prodotti.
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Dell'Adami, De Tarczal Quaira <1993&gt. "Le competenze trasversali e la gamification. Un'analisi empirica degli strumenti per l'apprendimento delle soft skills". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14334.

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Il mio elaborato si propone come scopo ultimo quello di effettuare un’analisi empirica di tipo comparativo degli strumenti funzionali, e di facile accesso per tutti, finalizzati allo sviluppo delle competenze trasversali. Per portare a compimento tale obiettivo, lo svolgimento della trattazione si configura nel modo seguente: viene svolta una prima analisi e data una panoramica generale in merito alle competenze trasversali; viene poi trattato il ruolo della gamification quale pratica che porta all’incentivazione della motivazione e del coinvolgimento degli individui nelle azioni che vengono da loro compiute quotidianamente sia in ambito lavorativo che personale; viene fatta una rassegna delle teorie che descrivono le modalità attraverso cui gli individui, limitatamente alle competenze trasversali ed in base agli stimoli intrinsechi ed estrinsechi ricevuti, apprendono.
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VEZZANI, DANIELE. "Definizione, sviluppo ed employability delle soft skills. Dalle conoscenze tecniche alle competenze trasversali nella formazione". Doctoral thesis, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, 2020. http://hdl.handle.net/11380/1245187.

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Resumen
Da più parti il futuro del mondo del lavoro viene prospettato in forte evoluzione, quando non pesantemente preoccupante, a causa di una serie di evoluzione anche repentine che si stanno riversando dal mondo della scuola e dell’università al mondo del lavoro. I quattro assi evolutivi a livello mondiale sono ritenuti: • evoluzione demografica (immigrazioni di massa, crescita non bilanciata di skills e a livello geografico, invecchiamento) • evoluzione del mondo del lavoro (instabilità, riconfigurazione delle organizzazioni, robotizzazione, nuovi lavori emergenti, VUCA) • globalizzazione (concorrenza planetaria di prodotti, servizi e lavoratoti, economie emergenti) • tecnologia (sviluppo rapido, digital divide) I giovani che potrebbero entrare nel mondo del lavoro nel 2030, se frequenteranno solo il percorso minimo obbligatorio di 10 anni, inizieranno la scuola nell’A.S. 2019-20, mentre se diplomati, hanno iniziato il percorso scolastico nel 2016, o nel 2011 se conseguiranno una laurea magistrale. La scuola, oltre ad una serie di aggiornamenti metodologici da affrontare, ha la prerogativa di dover anticipare il futuro. Una domanda quindi sorge spontanea: come potrà la scuola superiore, all’alba del 2020, formare al lavoro laureati che usciranno nel 2030? Scopo della ricerca è quindi fare il punto sulla importanza e richiesta di competenze, con focus sulle competenze trasversali, da parte delle entità del mondo del lavoro, in particolare in Italia ed Europa. Successivamente si analizzano le basi epistemologiche di sviluppo delle competenze e le indicazioni in tal senso formulate a livello mondiale, europeo e nazionale, proseguendo con un ex-cursus sulle modalità didattiche idonee al loro sviluppo, analizzando la loro funzionalità nella successiva employability degli studenti. Ci si concentra infine sulla metodologia educativa della Alternanza Scuola Lavoro (ASL), resa obbligatoria dalla legge 107/2015 e modificata nella legge finanziaria del 2018 in “Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento” (PCTO). A livello statistico si vuole verificare se l’alternanza scuola lavoro contribuisca allo sviluppo di alcune soft skills, in particolare quelle raggruppate nella macro-competenza di enterpreneurship, oppure rappresenti un inutile dispendio di tempo (tempo-scuola) e di energie per la sua organizzazione, come sostenuto da un settore del corpo docente e dei genitori, attraverso la proposizione di un questionario agli alunni delle 3^ classi della Scuola media superiore di ogni ordine
From many sides the future of the world of work is expected to evolve strongly, when not heavily worrying, due to a series of sudden changes that are pouring from the world of school and university to the world of work. The four evolutionary axes worldwide are considered: • demographic evolution (mass immigration, unbalanced growth of skills and geographical level, aging) • evolution of the world of work (instability, reconfiguration of organizations, robotization, new emerging jobs, VUCA) • globalization (global competition for products, services and workers, emerging economies) • technology (rapid development, digital divide) Young people who could enter the world of work in 2030, if they will only attend the minimum compulsory course of 10 years, will start school in the scolar period 2019-20, while if they graduated, they started schooling in 2016, or in 2011 if they will obtain a master's degree. The school, in addition to a series of methodological updates to be addressed, has the prerogative of having to anticipate the future. A question then arises spontaneously: how can high school, at the dawn of 2020, train graduates who will be released in 2030? The aim of the research is therefore to take stock of the importance and demand for skills, with a focus on transversal skills, on the part of entities in the world of work, particularly in Italy and Europe. Subsequently the epistemological bases of competence development and the indications in this sense formulated at world, European and national level are analyzed, continuing with an ex-cursus on the didactic methods suitable for their development, analyzing their functionality in the subsequent employability of the students. Finally, the focus is on the educational methodology of the Alternanza Scuola Lavoro (ASL), made compulsory by law 107/2015 and modified in the 2018 finance law in "Paths for Soft Skills and Guidance". On a statistical level we want to verify if the alternating school work contributes to the development of some soft skills, in particular those grouped in the macro-competence of enterpreneurship, or represents a useless waste of time (time-school) and energy for its organization , as supported by a sector of the teaching staff and parents, through the proposal of a questionnaire to the students of the 3 ^ classes of the secondary school of each order.
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Marino, Massimiliano. "Promozione di comportamenti prosociali e competenze trasversali attraverso l'educazione fisica. Sviluppo e valutazione di una risorsa didattica per insegnanti". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2017. http://hdl.handle.net/11577/3426334.

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Resumen
School, as the main institution in terms of citizens education, is required to provide people with both theoretical knowledge and practical skills (how to live in the world). However, school community has to face an extremely complex and changing educational phase in which young people have to cope with a situation of great vulnerability, which often leads to antisocial behaviours, e.g. lack of interest, violent and destructive behaviours, drugs abuse, isolation, rejection of personal responsibilities and disconnection from educational services. School is therefore entrusted with an important educational task, as it is the place where prosocial behaviours are promoted and transversal competences are learnt, i.e. the competences which are not related to specific subjects and are necessary for people's personal development, active citizenship, social involvement and employment. The problem of antisocial behaviours, together with the commitment in the promotion of prosocial behaviours among school-age children, are nowadays topics of great interest for research. The analysis of literature regarding the study of the causes of prosocial and antisocial behaviours leads to focus on two crucial factors: empathy and caring climate. Most of researchers agree to say that empathy plays a key role in encouraging prosocial behaviours and curbing the antisocial ones, and also that both depend on the development and enhancement of people’s emphatic skills. In the same way, there is important evidence showing that the quality of relationships among people living at school has an important influence on antisocial and prosocial behaviours. This relationships system constitutes the school or class climate, the quality of which determines the sense of an atmosphere oriented towards people caring. Empathy and caring climate are supposed to be bound because, when someone has caring behaviours towards another person, a certain receptiveness is shown and people's needs are met. An interesting study and policy area, where empathy, positive relationships and prosocial behaviours are promoted, is Physical Education (PE), which is the most suitable context, both because of the possibility of creating plenty of relationship opportunities and because of a body-based communication. There are numerous studies emphasizing significant changes in empathy, caring climate and prosocial or antisocial behaviours thanks to specific PE programs. Moreover, numerous PE-based policies and response actions against antisocial behaviours are spreading internationally. One of the most noteworthy projects has been promoted recently by a partnership of international Agencies, such as WADA, UNESO and IOC, and has been developed by a group of European Universities belonging to the Association Internationale des Ecoles Superieures d'Education Physique (AIESEP), and has been coordinated by the University of Padua. The project provides the development of a toolkit to support teachers in promoting educational aspects such as fairness, equity, respect and inclusion through PE. This research includes the preparation and experimentation of an instructional design based on the above-mentioned Toolkit, the construction of which has been an integral part of the research project. The instructional design and, by extension, the Toolkit, are based on some effectiveness features highlighted in literature, which are mainly represented by a play-based learning and by the use of active learning strategies. The experimental phase of the research was conducted at a middle school in the province of Verona, involving 87 pupils from four second-year classes, divided into two experimental classes and two control classes. The experimental groups participated in a cycle of 11 workshops, taking place once or twice a week. The experimentation had three aims: (a) looking into the effectiveness and the impact of the intervention on empathy, caring climate and prosocial behaviours and on the construction of an equity concept related to the development of transversal competences; (b) analysing the validity and effectiveness of the instructional design based on the Toolkit; (c) assessing the methods, procedures and instrument which characterize this pilot projects, in order to support and improve the following research steps. The data were collected at baseline (T0), post-intervention (T1) and follow-up, and analysed combining a quantitative and qualitative approach. An intervention fidelity measuring instrument was also used. Analyses reveal a close connection between empathy, prosocial behaviours and sense of caring climate, although with a significant difference in gender considering the three measurement phases. Significant positive effects were highlighted regarding the intervention on empathy and prosocial behaviours, mainly in boys from the experimental groups. There was also a significant decrease in the prosocial behaviour assessment gap between pupils and teachers. By means of quantitative analyses, T1 shows a more complex and developed equity concept, closer to the definition of equity itself, compared to T0. The emerged codes and topics serve to identify the presence of critical thinking, argumentative, transfer and generalizing skills, and also to detect an increasing awareness of personal responsibility within a context of equity, in terms of respecting people's needs and feeling. The improvement in critical and reasoning skills seem to be connected to the changes in empathy, prosocial behaviour and caring climate, which has a weaker influence in an experimental group compared to control groups in T1. Validity and effectiveness analyses show numerous strong and weak points of the project: on one hand, it is viewed positively because of its flexibility and cross-curricularity, on the other hand, it was noticed that teachers have to be trained in order to work using active learning strategies. Finally, the project is becoming increasingly important in the advancement of research, as it aims at filling a relevant gap, which is highlighted in literature, and regards a generalized lack of validity and effects assessment in projects designed to develop educational aspects through PE and school sports.
La scuola, come prima responsabile dell'educazione dei cittadini, è oggi investita da una domanda che comprende, insieme, l'apprendimento e il saper stare al mondo. Tuttavia, la comunita'  scolastica si trova ad affrontare un paesaggio educativo estremamente complesso e mutevole di fronte al quale i giovani si trovano in una situazione di alta vulnerabilità che spesso sfocia in comportamenti antisociali: disinteresse, comportamenti violenti, abusi di sostanze, emarginazione, rifiuto di responsabilità personale e allontanamento dai servizi educativi. Alla scuola viene pertanto affidato un importante mandato educativo in quanto luogo per la promozione di comportamenti prosociali e l'apprendimento di quelle competenze trasversali, non direttamente riconducibili a specifici settori disciplinari, necessarie per la realizzazione e lo sviluppo personale, la cittadinanza attiva, l'inclusione sociale e l'occupazione. La problematica rappresentata dai comportamenti antisociali, insieme all'impegno nella promozione di comportamenti prosociali in eta' scolare, costituiscono oggi un prominente interesse di ricerca. L'analisi della letteratura riguardante lo studio delle determinanti dei comportamenti prosociali e antisociali porta ad individuare due elementi di rilevante importanza: la dimensione dell'empatia e la percezione di un clima di cura e benessere. E' largamente confermata l'ipotesi che l'empatia giochi un ruolo chiave nella messa in atto di comportamenti prosociali e nell'inibizione di quelli antisociali e che entrambi i comportamenti dipendano, a loro volta, dallo sviluppo e dal potenziamento delle capacita'  empatiche degli individui. Allo stesso modo, vi sono importanti evidenze che la qualita'  delle relazioni che intercorrono fra le persone che abitano la scuola influenzi in modo importante il manifestarsi di comportamenti antisociali e prosociali. Questo sistema di relazioni costituisce il clima scolastico, o di classe, la cui qualita'  determina la percezione di un clima orientato verso la cura e il benessere degli individui. La dimensione dell'empatia e la percezione del clima sembrano essere tra loro legate poiché, nel momento in cui si manifestano comportamenti di cura verso l'altro, viene dimostrata ricettivita'  ed accoglienza dei suoi bisogni. Un'interessante area di studio e di intervento per la promozione di empatia, relazioni positive e comportamenti prosociali e' rappresentata dall'educazione fisica (EF) in quanto contesto privilegiato, sia per il gran numero di opportunita'  relazionali che si possono attivare, sia per il coinvolgimento della dimensione corporea che veicola la comunicazione. Sono numerosi gli studi che hanno evidenziato significativi cambiamenti nell'empatia, nel clima di cura e nei comportamenti prosociali e antisociali attraverso specifici programmi di EF. A livello internazionale, inoltre, si stanno diffondendo numerose politiche ed azioni di intervento che utilizzano l'EF per contrastare la diffusione di comportamenti antisociali. Uno dei progetti di particolare rilievo e' stato recentemente promosso da una partnership di Agenzie internazionali, fra cui la WADA, l'UNESO e l'IOC, e sviluppato da un gruppo di università europee facenti parte dell'Association Internationale des coles Supèrieures d'Education Physique (AIESEP) e coordinato dall'Università di Padova. Il progetto prevedeva lo sviluppo di uno strumento (Toolkit) che supportasse gli insegnanti nella promozione di aspetti educativi legati alle dimensioni di fairness, equita' , rispetto ed inclusione attraverso l'EF. La presente ricerca comprende la preparazione e la sperimentazione di una progettazione didattica formulata sulla base del sopracitato Toolkit, la cui costruzione e' stata parte integrante del progetto di ricerca. La progettazione didattica e, per estensione, il Toolkit si basano su alcune caratteristiche di efficacia evidenziate in letteratura, che sono principalmente rappresentate da un approccio ludico all'apprendimento e dall'utilizzo di strategie di apprendimento attivo. La fase sperimentale della ricerca è stata condotta in una scuola secondaria di primo grado della provincia di Verona coinvolgendo 87 studenti di quattro classi seconde suddivise, a loro volta, in due classi sperimentali e due di controllo. Le classi sperimentali hanno partecipato ad un ciclo di 11 lezioni, con una frequenza di 1/2 incontri a settimana. La sperimentazione ha assunto il triplice scopo di: (a) indagare l'efficacia e l'impatto dell'intervento sull'empatia, sul clima di cura e benessere percepito, sui comportamenti prosociali e sulla costruzione del concetto di equita'  in relazione allo sviluppo di competenze trasversali; (b) analizzare la validita'  e la fattibilità della progettazione didattica attuata a partire dal Toolkit di riferimento; (c) valutare l'idoneita'  delle metodologie, delle procedure e degli strumenti caratterizzanti questo progetto pilota per supportare e migliorare i successivi passi di ricerca. I dati sono stati raccolti alla baseline (T0), al post-intervento (T1) e al follow-up (T2) ed analizzati utilizzando un approccio misto quantitativo-qualitativo. E' stato inoltre utilizzato uno strumento per la misurazione della fedelta'  dell'intervento. Dalle analisi e' emersa una stretta relazione fra l'empatia, i comportamenti prosociali e la percezione del clima di cura, evidenziando tuttavia una rilevante differenza di genere nei tre tempi di misurazione. Si sono evidenziati significativi effetti positivi dell'intervento sull'empatia e sui comportamenti prosociali, principalmente nei maschi delle classi sperimentali. Viene inoltre rilevata una significativa diminuzione della discrepanza di valutazione del comportamento prosociale fra allievi e insegnanti. Attraverso le analisi qualitative, emerge al T1 un concetto di equita'  maggiormente articolato e complesso rispetto al T0 e maggiormente aderente alla definizione stessa di equita' . I codici e i temi emersi consentono di identificare la presenza di capacita'  critiche, argomentative, di transfer e di generalizzazione, nonche' di rilevare una maggior consapevolezza della responsabilità personale nel rendere un contesto equo, rispettando bisogni ed emozioni altrui. Il miglioramento delle capacita'  critico-flessive sembra collegato ai cambiamenti rilevati nell'empatia, nel comportamento prosociale e nella percezione del clima di cura che, per una classe sperimentale, risulta minore rispetto alle classi controllo al T1. Le analisi di validita'  e fattibilita'  rilevano diversi punti di forza e criticita'  del progetto: se da una parte e' valutato positivamente per la sua flessibilità e cross-curricolarita' , dall'altra viene riconosciuta la necessità di formare il docente che vuole operare con metodologie di apprendimento attivo. Il progetto assume infine un'importanza strategica nell'avanzamento della ricerca poiche' tenta di colmare un rilevante gap, evidenziato in letteratura, che riguarda la diffusa mancanza di valutazione degli effetti e della validita'  dei progetti finalizzati allo sviluppo di aspetti educativi attraverso l'EF e lo sport scolastico.
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Zanin, Patrick <1992&gt. "Il ruolo delle competenza trasversali nei processi di innovazione". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8585.

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Negli ultimi anni, l’emergere di evoluzioni economiche e sociali, ha portato ad un graduale cambiamento nelle regole del lavoro rispetto al passato e l’idea di competenza sta assumendo un ruolo centrale e innovativo. Oggigiorno le persone vengono giudicate, non solo sulla base della loro intelligenza, preparazione ed esperienza, ma anche tenendo in considerazione il loro modo di comportarsi verso se stessi e di relazionarsi con gli altri, perché sono gli individui stessi a determinare il proprio successo. Tale tesi verterà appunto sullo studio delle competenze trasversali che permettono, agli individui che le posseggono, di potersi distinguere dagli altri attraverso delle best performance, cercando di dare una contestualizzazione a livello lavorativo. L’analisi si concentrerà nella valutazione pratica dei comportamenti manageriali all'interno di un’azienda, con l’obiettivo di verificare l’influenza delle competenze sulla capacità di innovazione nell'organizzazione.
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GURAZIU, ERINA. "Il Project management come dispositivo pedagogico sostenibile per sviluppare competenze trasversali nell'ambito dell'istruzione terziaria". Doctoral thesis, 2022. http://hdl.handle.net/2158/1283181.

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Resumen
Introduction: The research starts from the analysis of the phenomena that make the current and future world of work dynamic, complex and subject to continuous changes. In this context, the research focuses on the role of tertiary education. Specifically, it studies the Active Learning Methodologies and pedagogical devices that the literature identifies as effective to support students of tertiary education in the acquisition of those transversal skills that promote their employability. Objective: The main objective of the research is to analyse the use of Project management as a sustainable pedagogic device able to encourage tertiary education students, specifically at EQF Level 5, to develop those transversal skills that foster their sustainable employability. Method: The qualitative emerging research was designed according to the Grounded Theory, approached through the case study (first exploratory and then explanatory) and deepened through interviews and focus groups that provide primary information. Results: The learning of Project management, both in informal contexts and in formal ones of tertiary level, allows the development of transversal skills that the dedicated literature considers useful for the sustainable employability of the individual, as a citizen and professional, who acts in a complex and constantly changing global context. The use of Project management as a pedagogic device, which integrates the acquisition of technical skills with the development of transversal ones in the field of formal education, becomes effective if the seven elements identified as crucial to recontextualize the practice within the context of tertiary education are adopted, namely: informal communities of practice; hard and soft skills; cross-functionality; dialectics with work organizations; experiential learning; logical and structured analytic and technical frameworks of Project management and Critical Reflection; complex, systemic and integrative problem-based learning. The pedagogic device of project management, as a "region of knowledge" (Bernstein, 2000) should be integrated with the forms of knowledge that represent the "structure of knowledge" and that Bernstein classifies as "strong", therefore, academic knowledge. For this reason, the holistic approach of teaching project management at tertiary education plays a role of strengthening the factors of the pedagogic device. This holistic approach requires the: professor as a practitioner; teaching Project management in all disciplinary areas and at all levels of tertiary education; culture and widespread awareness of the benefits of project management; competence-based, multidisciplinary and independent teaching approach; integration of project management as a device for Action Learning and Project-Based Learning and as a device for both designing and managing the project; recognition of the scientific value of project management; creation of Learning Communities and Project management communities of practice. Conclusions: If connected to educational approaches that encourage reflection (Situated Learning, Experiential Learning, Action Learning, Cooperative and Collaborative Learning, York-Barr Method) Project management becomes the pedagogic device capable of producing a transformative approach in the individuals who learn it, thanks to critical reflection and transformative dialectics. To facilitate thoughtful learning, the hard elements of Project management are combined with soft ones, putting into practice an embedded approach for the development of transversal skills related to complex forms of thinking, that facilitate the sustainable employability of individuals: complex and integrated Problem-solving, analytical and critical thinking, systems thinking competency. Discussion: In the context of pedagogic research, it would also be of interest to deepen the investigation of the profession of Project management professor, who has been defined as a practitioner.
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