Literatura académica sobre el tema ""competenze socio-emotive""

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Artículos de revistas sobre el tema ""competenze socio-emotive""

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Maiorano, Antonietta y Daniela Pavoncello. "Valutare le competenze socio emotive nei contesti educativi: la proposta INAPP". SICUREZZA E SCIENZE SOCIALI, n.º 2 (septiembre de 2022): 224–43. http://dx.doi.org/10.3280/siss2022-002015.

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Resumen
Nel presente articolo vengono illustrati i primi risultati dell'indagine INAPP. L'indagine è finalizzata a implementare, in un'ottica inclusiva ed integrata, un si-stema di valutazione del livello di acquisizione di alcuni costrutti socioemotivi in-terrelazionati e predittori di comportamenti autoefficaci e prosociali negli studenti delle scuole superiori di alcune province italiane che hanno preso parte al Progetto "PFP: Progetti Formativi Personalizzati con Budget Educativi".
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Federico Dibennardo. "Il ruolo della prevenzione al bullismo nella progettazione per la scuola dell’infanzia". IUL Research 2, n.º 4 (20 de diciembre de 2021): 141–58. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v2i4.173.

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Resumen
All’interno del panorama scientifico legato alla progettazione per l’infanzia occupa un ruolo molto importante l’attenzione per lo sviluppo delle competenze socio-emotive nei bambini di fascia 0-6 anni. Lo sviluppo adeguato di queste abilità risulta correlato negativamente alla presenza di aggressività nei minori e al bullismo scolastico, specificamente rispetto all’abilità di comprendere stati emotivi altrui (perspective taking emotiva). I protocolli di potenziamento di tali abilità, che possono essere integrati nella progettazione didattica per la fascia 0-6, possonorappresentare un importantissimo alleato nella ricerca di interventi mirati alla marginalizzazione del fenomeno del bullismo, coadiuvando dei minori quelle competenze che possano, in futuro, preservarli dal commettere bullismo.
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Cunti, Antonia. "Le competenze socio-emotive nelle professionalitŕ della cura. Una ricerca esplorativa relativa al personale infermieristico". EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, n.º 1 (junio de 2012): 140–54. http://dx.doi.org/10.3280/erp2012-001009.

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Resumen
Understanding and knowing how to act the space of the relation constitutes an area of particular importance in the professions focused on care, but in many working environments, the relation is considered as something "normal" and it requires an interpretation only in problematical situations. This work want to investigate the emotional intelligence of 208 nurses to evaluate the role of the relational component in the working practice and to explore the representation related to their formative experience. Results show that interpersonal and intrapersonal dimensions are under significant indicating a release from their working environment and a gap between formation and work, the first focusing on the study and on the commitment and the second on the practice.
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Frigerio, Alessandra, Elisa Ceppi, Michela Colasanto y Massimo Molteni. "Attaccamento e problemi emotivo-comportamentali in un campione infantile di bambini maltrattati". CHILD DEVELOPMENT & DISABILITIES - SAGGI, n.º 3 (abril de 2010): 117–33. http://dx.doi.org/10.3280/cdd2009-003006.

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Resumen
L'importanza di valutare, sin dalla prima infanzia, l'associazione tra una carente e inadeguata qualitŕ delle cure materne e la manifestazione di quadri psicopatologici č ampiamente riconosciuta, alla luce dell'impatto che il maltrattamento esercita sullo sviluppo sia psichico sia biologico del bambino. Il presente studio ha investigato la presenza di problemi emotivo-comportamentali e lo stile di attaccamento in un campione di 28 bambini di un anno circa di etŕ, inseriti insieme alle loro madri in comunitŕ di accoglienza, e in un campione (N = 28) di controllo. Le madri compilavano un questionario che misura i problemi comportamentali e le competenze dei bambini (Infant Toddler Social and Emotional Assessment) e partecipavano insieme ai loro figli alla procedura Strange Situation. I bambini inseriti in comunitŕ, rispetto ai coetanei, sono stati descritti come piů problematici rispetto ai comportamenti internalizzanti, meno abili sul fronte delle competenze socio-emotive e si č visto che formavano piů frequentemente un attaccamento di tipo disorganizzato. Tuttavia, lo stile di attaccamento non č risultato un fattore capace di moderare l'associazione tra maltrattamento e problemi emotivo-comportamentali. In conclusione, lo studio fornisce un contributo alla comprensione del fenomeno del maltrattamento in una fascia d'etŕ poco investigata, verso cui promuovere tempestivamente interventi mirati a migliorare la qualitŕ della relazione madre-bambino.
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Signorelli, Alessia, Annalisa Morganti y Stefano Pascoletti. "Boosting emotional intelligence in the post-Covid. Flexible approaches in teaching social and emotional skills". Form@re - Open Journal per la formazione in rete 21, n.º 3 (31 de diciembre de 2021): 41–58. http://dx.doi.org/10.36253/form-12127.

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Resumen
The Covid pandemic has opened new challenges for education, especially for the social and emotional wellbeing of children and adolescents who had to face unprecedented and upsetting changes in their daily lives. The paper explores the possibilities offered by the social-emotional intelligence framework in helping children and youths develop the good emotional literacy needed for facing such a challenging time and growing as wholesome adults. This is done through an in-depth analysis of the concept of replication and generalization and by proposing a perspective working model for embedding social and emotional learning in daily teaching and learning activities. Promuovere l’intelligenza emotiva nel post-Covid. Approcci flessibili per insegnare le competenze sociali e emotive. La pandemia di Covid ha introdotto nuove sfide nel mondo dell’educazione, in modo particolare per quanto riguarda il benessere sociale e emotivo di bambini e adolescenti che hanno dovuto affrontare cambiamenti sconvolgenti senza precedenti nel loro vivere quotidiano. L’articolo esplora le possibilità offerte dal costrutto di educazione socio-emotiva a supporto dello sviluppo in bambini e ragazzi di un’alfabetizzazione emotiva solida, necessaria per affrontare un periodo così sfidante e per la loro crescita futura. Tutto questo è fatto attraverso un’analisi approfondita dei concetti di replicabilità e generalizzazione e attraverso la proposta di un nuovo modello di lavoro per integrare l’educazione socio-emotiva all’interno delle azioni didattiche quotidiane
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Lappalainen, Pia Helena. "Industrial Leadership that Inspires Managerial Communication as an Emerging Pedagogical Focus in Engineering". International Journal of Engineering Pedagogy (iJEP) 7, n.º 2 (19 de mayo de 2017): 142. http://dx.doi.org/10.3991/ijep.v7i2.6984.

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Resumen
To explore the characteristics of effective industrial leadership, this work embarked on a quantitative effort to investigate requirements posed on leaders. Contrary to previous competence-based studies, the present work examined leader qualities more broadly through substantive knowledge, personality traits, socio-emotive skills, cultural awareness, and ethics and values. A particular aim was to conceptualize and operationalize effective leader behavior in industries to identify relevant and targeted foci for engineering pedagogy. Statistical analysis and factor analysis of the data from 503 respondents on 81 leader traits or skills shows that leadership that elicits positive organizational outcomes is founded on such leader personality dimensions as reliability, and such socio-emotive skills as self-leadership, emotional stability, inspiration and assertive communication.
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Lappalainen, Pia Helena. "Stirring up Engineers’ Systems Intelligence: A Case Study of Life-Philosophical Pedagogy". International Journal of Engineering Pedagogy (iJEP) 7, n.º 3 (29 de septiembre de 2017): 61. http://dx.doi.org/10.3991/ijep.v7i3.7252.

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Resumen
In their role as problem solvers, engineers are expected to take responsibility for the grand societal challenges that require technical expertise and innovation. This urges them to broaden their horizon from the traditional, deeply technological world view to one that examines the surrounding globe with empathy and social responsibility. Such a call for systems intelligence necessitates a novel approach to engineering education to allow students to practice systemic capabilities. As methodology, life-philosophical pedagogy was experimented with in an English language course that was integrated with the Philosophy and Systems Thinking lecture series. Such pedagogy deviates from conventional methodology in that instead of focusing on correcting deficiencies and filling competence gaps, it takes a midwife approach and recognizes the potential in individuals and delivers the abundance in them. The principles of positive psychology and frameworks of socio-emotive intelligence guide the reflective workout in the course, catalyzing, stimulating and rooting new thinking. Ultimately the course promotes self-growth, intentional change and overall life management, while allowing students to rehearse various interpersonal skills relevant for industrial tasks.
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Bobrova, Maria V. "Nicknames in teaching Russian as a foreign language". Russian Language Studies 20, n.º 1 (30 de marzo de 2022): 22–34. http://dx.doi.org/10.22363/2618-8163-2022-20-1-22-34.

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Resumen
The question of expanding the range of linguistic units involved as a linguo-didactic material is raised in the article. The purpose of the work is to substantiate the need to use such a category of proper names as nicknames in the framework of the Russian as a foreign language course. Illustrative material mainly includes well-known, culturally significant nicknames of historical and political figures, as well as modern informal names. The relevance of the research is ensured by the fact that the selection of anthroponyms as educational materials in teaching Russian as a foreign language is not typical for the current linguistic, linguo-cultural and socio-cultural situation. In particular, there is a contradiction between the negative attitude to nicknames established in the society and their real status in the Russian anthroponymic system. Due to the underestimation of the role of nicknames in the society, this type of anthroponyms is not represented in the didactic materials on Russian as a foreign language. However, it is advisable to introduce nicknames in teaching, since they have been a fact of the Russian linguistic and cultural space throughout its existence and meet all the basic approaches of modern Russian pedagogy: competence-based, meta-subject and axiological. The descriptive-analytical method was the leading research method in the article. Nicknames are considered as a category of anthroponyms. The author shows that nicknames are a fact of linguistic and social communication, a linguistic, socio-cultural and individual psychological phenomenon. Nicknames are multifunctional: they perform nominative, identifying, differentiating, individualizing, marking, emotive, axiological, and other functions. The teacher of Russian as a foreign language taking into account the relevance, cognitive significance and communicative value of nicknames; it is necessary to distinguish them from similar categories - pseudonyms and Internet nicknames. The adequacy of the selection will be facilitated by relying on the authors classification of nicknames. Nicknames provide rich material for mastering various linguistic topics properly and establishing meta-subject connections. This approach will make it possible to overcome the separation from reality to some extent, and to improve the quality of teaching Russian to foreigners, develop their competencies, improve their linguistic personality, and introduce them to Russian culture.
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Ferreira, Ricardo Batista, Amanda Alves Fecury, Euzébio de Oliveira, Carla Viana Dendasck y Claudio Alberto Gellis de Mattos Dias. "Competenze socio-emotive nelle pubblicazioni nell’istruzione negli ultimi cinque anni: una breve rassegna". Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, 18 de enero de 2022, 131–45. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/formazione-it/socio-emotive.

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Resumen
Il concetto di competenza è composto dalle nostre azioni razionali ed emotive influenzate da fattori socioculturali. La competenza combinata con il controllo delle emozioni nelle situazioni sociali facilita la risoluzione dei conflitti. L’obiettivo di questo lavoro è stato quello di fare una rassegna bibliografica sulle competenze emotive nell’educazione presenti nelle pubblicazioni negli ultimi cinque anni. Il metodo utilizzato è stato una breve revisione della letteratura sulle competenze socio-emotive nelle pubblicazioni sull’istruzione tra il 2017 e il 2021, in portoghese, nei database di ricerca di Google Scholar. È necessario identificare quali competenze sono necessarie e quali possono essere sviluppate nell’ambiente scolastico. Le politiche educative sembrano richiedere l’inclusione di competenze socio-emotive nei programmi di istruzione di base, ma vi è una mancanza di formazione degli insegnanti. La ristrutturazione dei curricula dovrebbe riguardare anche le situazioni didattiche quotidiane che sono state possibili da realizzare, dalla riorganizzazione degli spazi pedagogici, in linea con le strategie didattiche basate sulle competenze. La modernizzazione dei curricula con l’inclusione di competenze socio-emotive fornisce agli studenti una formazione integrale (onnilaterale). Nell’Educazione Professionale e Tecnologica (EPT)[6] la conoscenza tecnico-professionale dovrebbe andare oltre la formazione dei contenuti, preparando gli studenti ad affrontare situazioni reali della futura professione. La vita adulta, e la vita sul lavoro, richiede comportamenti e conoscenze che lo studente utilizzerà nella sua pratica sociale e professionale, al di fuori dell’ambiente scolastico.
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de Sousa, Conceição Reis y Ricardo da Costa Padovani. "Assertive skills: a comparison of two group interventions with Brazilian university students". Psicologia: Reflexão e Crítica 34, n.º 1 (9 de agosto de 2021). http://dx.doi.org/10.1186/s41155-021-00188-7.

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Resumen
AbstractThe improvement or acquisition of socioemotional skills contributes to the academic and personal adaptation of university students. The way students think about themselves and others influence their social skills and well-being. Considering the importance of social competence for professional practice in the face of new social realities, the university must invest in programs that promote the socio-emotional development of students. This study compared the effects of interventions based on Rational Emotive Behavior Therapy and Psychoeducation on assertive skills and subjective well-being. This study involved 25 undergraduate students of a public university. The students were randomly allocated to three groups, including the Control group, and they were evaluated by means of questionnaires, inventories, scales, and written evaluation of the group process. The program consisted of 10 meetings and a 6-week follow-up. Irrational beliefs were reduced and their assertive skills’ scores increased in the post-intervention and follow-up evaluations, regardless of the group. Only verbal reports from participants indicated an increase in well-being. The students’ written reports after the end of the meetings indicate that the two forms of intervention were evaluated as promoting change by the students. One of the limitations of the study is the size of the groups. Despite the very small sample size, the study highlights that developing a set of flexible beliefs is fundamental to the exercise of assertiveness.
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Tesis sobre el tema ""competenze socio-emotive""

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GUERRA, Elisa. ""Posso giocare anch'io? Buone pratiche per favorire la socializzazione tra pari al nido d'infanzia"". Doctoral thesis, 2014. http://hdl.handle.net/11562/703160.

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Resumen
La presente ricerca contribuisce alla conoscenza delle strategie educative che gli educatori impiegano per promuovere la socializzazione tra pari al nido d’infanzia. Attraverso la raccolta di descrizioni di episodi la ricerca presenta: le strategie educative utilizzate, le riflessioni inerenti queste strategie e le culture dell’infanzia che ispirano l’agire educativo. Oltre a questi primi obiettivi di carattere ricognitivo, la ricerca persegue obiettivi di carattere trasformativo (Mortari, 2009), aiutando gli educatori a riflettere (Schön, 1993) sulle pratiche che mettono in atto e sulle intenzionalità che muovono il loro agire. La domanda di ricerca che ha guidato il progetto è stata: come l’educatore di nido promuove quotidianamente le dinamiche relazionali tra pari? I dati sono stati raccolti in dodici nidi d’infanzia e un micronido: undici situati nella provincia di Reggio Emilia, uno nella provincia di Modena e uno nella città di Milano. I servizi sono gestiti sia da Amministrazioni comunali, che da una Cooperativa sociale, che da privati. Sono state coinvolte venutnoed ucatrici (tutte donne): otto educatrici per la Cooperativa Sociale, dodici per l’Azienda Speciale e un’educatrice di nido privato. La raccolta dati è stata strutturata in due fasi: nella prima, è stata proposta una prima intervista non direttiva (Bichi, 2007) con scopo esplorativo; nella seconda fase, sono state coinvolte undici educatrici a cui è stata proposta una seconda intervista semi-strutturata (Bichi, 2007) al fine di approfondire quei focus che dall’analisi della letteratura e dell’analisi delle prime interviste sono risultati essere i più significativi (Mortari, 2007). Ad ognuna delle partecipanti sono state proposte due interviste: una prima di approfondimento e una seconda di restituzione. L’analisi dei dati è avvenuta in due step: il primo step si ispira al concetto di fusione di orizzonti (Gadamer, 2010); per il secondo step, invce è stato usato il metodo fenomenologico-eidetico di Moustakas (1994). I coding system prodotti grazie all’analisi dei dati sono stati tre: uno costruito sull’analisi dei dati della prima intervista, e due costruiti sull’analisi dei dati della seconda. Prime interviste: il profilo essenziale emerso è rappresentato dalla macro-categoria Creare un’atmosfera serena in sezione. Seconde interviste: questa seconda intervista è stata costruita a partire da questo core meaning e da una seconda categoria sempre presente all’interno del primo coding system e cioè il Promuovere l’aiuto reciproco. I profili essenziali emersi dall’analisi dele seocnde interviste sono: Rallentare e Allenarsi a ri-conoscere il bisogno dell’altro. Una lettura complessiva delle seconde interviste ha messo in luce, da una parte, una grande attenzione per il bambino emotivo (Savio, 2003) e per tutto ciò che comprende la relazione educatrice-bambino; dall’altra parte, è emersa una specifica competenza sviluppata dalle educatrici nel corso degli anni: il saper pensare “a misura”. Infine, a partire dall’idea di pedagogia come scienza empirica-eidetica-pratica (Bertolini, 1988), è stata pensata e progettata una formazione in servizio capace di porre in dialogo quanto emerso dall’analisi dei dati con le riflessioni e le proposte offerte dalla letteratura. Il percorso che è risultato da questo incontro si focalizza su tre argomenti: il curricolo implicito, la pratica riflessiva e le competenze emotive come base su cui sviluppare quelle sociali (Baumgartner, 2010; Denham, 2001).
This research deepens educational strategies that early childhood educators use to improve peer socialization at childcare center (nido d’infanzia). Through descriptions of episodes, the research presents: educational strategies, reflections about these strategies and childhood theories that inspire education. In addition to initial review objectives, the research pursues objectives of transformative character (Mortari, 2009) and then helps educators to reflect (Schön, 1993) upon the practices that enact and on the intentionality that move them. The research question that guides this project has been: how do educators promote relational dynamics between peers? The data have been collected in twelve chilcare centers and a micronido. Eleven of these childcare centers are located in the province of Reggio Emilia, one in the province of Modena and the micronido in the city of Milan. Services are managed by municipal governments, a social cooperative and a company. Twenty-one early childhood educators (all women) have been involved: eight for the social cooperative, twelve for public service corporation and one for a private childcare center. The data collection has been structured in two phases: throughout the first phase a non-directive interview (Bichi, 2007) has been proposed with exploratory purposes; in the second phase, a semi-structured interview has been proposed (Bichi, 2007) in order to enhance those focuses that, from the literature and from the analysis of the first interviews, are found to be the most extensive meaning (Mortari, 2007). Two interviews have been conducted with each participant: a first in-depth interview and a second return interview. The data analysis has been done in two steps: the first step inspired by the concept of fusion of horizons (Gadamer, 2010); for the second step it has been used Moustakas’s (1994) eidetic- phenomenological method. Data analysis has produced three different coding systems: one for the first interviews and two for the second interviews. First interviews: the essential profile emerged is represented by macro-category: Creating a good climate. Second interviews: starting from first interviews results, these second interviews have deepened two different themes: how can educators create a good climate? And how can educators encourage peer mutual aid? The two essential profiles emerged from the second coding system are Slow down and Exercising in recognising others’ needs. A comprehensive reading of the second interviews has revealed a great deal of attention to the emotional child (Savio, 2003) and anything that includes the teacher-child relationship; it has also shown that there was a specific expertise developed by educators over the years: the ability to think in situation. Finally, starting from the idea of pedagogy as a empirical-eidetic-practical science (Bertolini, 1988), it has been conceived and designed an in-service training able to link results of data analysis and suggestions offered by literature. The in-service training proposed focuses on three main themes: implicit curriculum, reflective practice and emotional skills as base on which to develop social skills (Baumgartner, 2010; Denham, 2001).
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